3 minute read

EDITORIALE

INDICE

EDITORIALE 3

APERTURA LA TRANSIZIONE ENERGETICA NON SI FA A PAROLE di Claudio Spinaci ATTUALITÀ ARRIVA LA BEFANA CON UN CARICO DI... 4

6

di Alberto Clô LA “COALIZIONE SEMAFORO” PROVA A DETTARE LA LINEA ALL’EUROPA 8 di Antonio Pollio Salimbeni LA TRANSIZIONE E LA “TEORIA DELLA TRAVERSA” 10 di Marco Marcatili COVER STORY L’UNIONE FA LA FORZA intervista a Giuseppe Ricci di Marco D’Aloisi QUANTI BIOCARBURANTI SOSTENIBILI AVREMO NEL 2050 di Franco Del Manso ABBANDONARE UNA VISIONE CONFESSIONALE 12

15

16

DELLA POLITICA AMBIENTALE intervista a Aurelio Regina di Marco D’Aloisi 3 DOMANDE AI SEGRETARI DI FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL E UILTEC-UIL 18 FALCINELLI, GAROFALO E PIRANI RECLUTARE LE GIUSTE COMPETENZE 22 PER “ABITARE” NELLA DOPPIA TRANSIZIONE di Marco Baldi ECOLOGIA INDUSTRIALE E MODELLI PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA 24 di Piero Salatino NEUTRALITÀ ED ECORAZIONALITÀ 26 di Francesco Ciro Scotto SENZA RICERCA NON C’È TRANSIZIONE ENERGETICA 28 di Nadia Cerone STRUMENTI E COMPETENZE PER ATTIVARE 30 UNA DECARBONIZZAZIONE INCLUSIVA di Emanuela Colombo e Diana Shendrikova LA RICETTA È SEMPLIFICARE 32 E SOSTENERE I SETTORI IN TRASFORMAZIONE intervista a Gianni Pietro Girotto di Marco D'Aloisi RUBRICHE STORIA DEL PETROLIO: 34 Una storia lunga oltre 100 anni da cui c’è tutto da imparare di Giorgio Carlevaro PROFESSIONI DEL SETTORE: 38 intervista a Francesco Minieri EDUCATION: 39 unemeducation: si chiude con la raffinazione il ciclo 2021 TECNOLOGIE PER IL FUTURO: 40 cattura e stoccaggio delle CO2, tecnologia efficace e sicura DALLA PISTA ALLA STRADA: 41 Ecopower: nuovo carburante low carbon alla sfida della Dakar 2022 RASSEGNA STAMPA 42 NOVITÀ LEGISLATIVE 43 NEWS DALLE ASSOCIATE 44 NUMERI DELL’ENERGIA 45 IMMAGINARE IL FUTURO 46

MUOVERSI

TRIMESTRALE DI UNIONE ENERGIE PER LA MOBILITÀ ANNO 2022 N. 1 GENNAIO / MARZO Direttore Responsabile Marco D’Aloisi Collaboratori Armando Durazzo, Paolo Guarino, Roberto Roscani Ideazione e Progettazione Grafica Valerio Ventucci per Atlas Consulting

EDITORIALE

La realtà comincia a presentare il conto e tutti i dibattiti sulla superiorità di questa o quella tecnologia per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, al punto in cui siamo, mostrano la corda. Non è più tempo di scontro, ma di confronto. Cosa che è mancata sinora e che in molti continuano a rifiutare a prescindere, arroccati nelle loro granitiche certezze. Eppure, l’arte del dubbio è qualcosa che nei secoli ha appassionato filosofi e letterati, tra cui Jorge Luis Borges, il quale sosteneva che “il dubbio è uno dei nomi dell’intelligenza”. Viviamo un’epoca di estrema semplificazione del linguaggio e, complici i social media, si tende ad affrontare temi estremamente complessi con slogan di facile presa. Ne abbiamo avuto l’ulteriore conferma recentemente con la questione della repentina impennata dei prezzi del gas – e a cascata dell’energia elettrica – che sta avendo un impatto drammatico su imprese e cittadini. Piuttosto che cercare di capire le reali cause di una simile situazione e trovare una soluzione, si è preferito cercare subito un responsabile: per alcuni le troppe rinnovabili, per altri il troppo gas. È un fatto che le politiche messe in campo per combattere il cambiamento climatico manterranno verosimilmente alti i prezzi dell'energia per un po’ di tempo, come ha detto la scorsa settimana Isabel Schnabel, membro del Consiglio esecutivo della Bce, con impatti inflazionistici sull’economia, come peraltro già accaduto in passato, e quindi sulla sostenibilità sociale della transizione stessa. Come ci ricorda il Presidente Claudio Spinaci nel suo commento di apertura, al tempo alle crisi energetiche si rispose con un approccio coordinato e condiviso che portò, nel 1974, alla nascita dell’Agenzia internazionale per l’energia cui fu affidato il precipuo compito di mettere in piedi un vero e proprio sistema di emergenza – che per quanto riguarda il petrolio sopravvive ancora oggi - che ha garantito all’Occidente decenni di sicurezza energetica. Oggi la situazione è molto diversa perché, anche se la Commissione europea ha provato a mettere a punto una “toolbox” contro i rincari dell’energia, ogni Paese ha preso una direzione diversa e nessuno sa cosa fare concretamente per risolvere un problema congiunturale che rischia seriamente di divenire strutturale, come ci spiega il Prof. Alberto Clô nel suo commento e di cui parla Aurelio Regina che in Confindustria si occupa di energia. Per evitarlo è essenziale superare la logica della contrapposizione tra fonti energetiche valorizzando il contributo potenziale di ciascuna. Cosa che ha provato a fare il “Manifesto Lavoro-Energia” di Confindustria Energia, che il Premier Mario Draghi ha definito “un esempio da seguire in tanti altri campi”, di cui ci parlano il Presidente Giuseppe Ricci nella sua intervista e quanti in qualche modo hanno contribuito alla sua stesura. Ormai dovrebbe essere maturata la consapevolezza dei rischi che si corrono nel ridurre il dibattito sulla transizione ad uno scontro tra fazioni. Oggi l’occasione l’abbiamo, sta a tutti noi coglierla. Buona lettura

This article is from: