Il Quindicinale 1068 - 4 giugno 2024

QUARTIER DEL PIAVE

Da pag 26

1068 Informazione cultura e tempo libero Anno XLIII n.11 | 4 giugno 2024 | € 2,50

Fondato da Dario De Bastiani nel 1982

Daniele Marcassa

Poste italiane spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CNS TV - Periodico di informazione, cultura e tempo libero - Anno XLIII n.11 - 4 giugno 2024 - Euro 2,50 - Contiene I.P.

L’onesto fuorilegge

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L’uomo che viene dal futuro

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CONEGLIANO

Conosci il Parco dei Carbonai?

Tutti ai centri estivi Bilancio approvato

Un brolo per amico

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Focus Cordignano

ISSN 2784-9716

VITTORIO VENETO

Da Tarzo a Discovery Channel il passo è verde

PRIMO PIANO

Ho memorie molto collinari

L’infanzia tra i campi a Tarzo di Daniele Marcassa, noto come Lele. Autore e creator televisivo che ...pur definendosi un po’ cazzone… ha molto da dire ai ragazzi. Una cosa su tutte: “Studiate, studiate, studiate e cullate il paesaggio”

N

ato a San Donà di Piave, il 21 settembre 1974, da genitori immigrati conosciutisi in Svizzera, precisamente a Zurigo (era l’ultima ondata di immigrazione dei veneti degli anni ‘50, alla ricerca non tanto di sussistenza quanto di uno stipendio e posizione migliore per poi rientrare). Una famiglia umile ma distinta, lavoratrice, sempre presente.

Lele, raccontaci un po’ di te e della tua infanzia. Che bambino sei stato?

di Federica Gabrieli Ho trascorso l’infanzia tra San Donà e Tarzo, proprio perché mio nonno era di quel posto e mia madre era nata lì.

Mio nonno era rimasto vedovo giovane, quindi si andava ripetutamente per tenergli compagnia supportandolo nelle attività quotidiane ovvero quelle dei campi, dell’orto, del vitigno, passando quindi tutti i weekend ed estati in quel luogo. Ho memorie molto collinari, quando ancora non c’era il business del prosecco, era un paesaggio molto più selvaggio proprio perché giravano meno soldi, un ricordo di un profondo ed indelebile legame rivolto all’agricoltura dei tempi, alla coltivazione della vite di sussistenza, tutto molto naturale

dove madre natura si esibiva in tutta la sua bellezza e semplicità, un po’ come sono io: non bello ma semplice di sicuro…

Quindi un’infanzia, la tua, immersa nel verde delle colline tra Tarzo, Revine Lago, Conegliano. E la scuola? Che ricordi hai?

Mio padre da emigrato lavorava presso la Zecca di Stato svizzera, mia madre era casalinga: il lavoro ha permesso a tutti e tre i figli di studiare e di seguire l’indole che avevano. Per quanto riguarda gli anni di scuola, ho sostenuto il classico percorso salesiano proprio perché a San Donà c’è una presenza di questa comunità molto forte e sentita; un oratorio che dagli anni ‘60 agli anni ‘90 è stato attivo con i giovani, dando molte opportunità rispetto ad altre congregazioni religiose e soprattutto attento alla formazione dei ragazzi sotto vari punti di vista. Proprio là mi sono appassionato di teatro e cinema, tant’è che da bambino facevo il proiezionista, ovvero cambiavo le bobine al cinema del Don Bosco. Ho questi ricordi molto allegri, ero un bambino molto vivace,

Daniele Marcassa

Martedì 4 giugno 2024 | 3 Il Quindicinale

PRIMO PIANO

Daniele Marcassa

A destra: Daniele Marcassa con Arrigo Cipriani e Ivo Gallo, presenza fissa in “Zanzega”

chiacchierone, rompiscatole, insomma quel simpaticone un po’ furbetto a cui però piaceva moltissimo andare a scuola.

Dopo la maturità scientifica hai proseguito gli studi al Dams di Bologna.

Cosa ti ha convinto a intraprendere questo percorso?

Ho seguito il grande sogno che avevo già maturato in epoca fanciullesca e adolescenziale ovvero il mondo del cinema. Il Dams di Bologna al tempo era l’unica università aperta e ricca di suggestioni, visioni, creatività, un ambiente culturale molto vivo ed era diretta dal grande semiologo Umberto Eco, un valore aggiunto alla scuola.

Contemporaneamente agli anni dell’università mi esibivo in svariati locali, teatri e lavoravo in radio con una emittente locale. Ma il mio percorso in quell’ambito lo avevo già collaudato all’epoca delle superiori, da quattordicenne, quando ho scoperto la mia passione per la musica, lo speakeraggio e il dialogare davanti al microfono.

Dopo la laurea ho seguito un percorso radiofonico come speaker nelle emit-

Il Quindicinale 4 | Martedì 4 giugno 2024

tenti Radio Bella & Monella e Radio Marilù. Per un periodo mi sono adoperato anche come copyright, scrivevo testi e seguivo campagne pubblicitarie, su carta, video e radio anche per emittenti nazionali. Dopo questa esperienza ho aperto la mia agenzia assieme a un caro amico, occupandomi delle stesse attività che avevo svolto fino a quel momento, ma in autonomia.

La radio era diventata una passione irrinunciabile e questo mi permetteva, oltre che creare la mia rete di contatti, di fare anche il DJ, ovvero giravo i dischi sia commerciali che di nicchia.

La tua passione più grande oltre al cinema è la lettura. Da dove arriva questo interesse?

Avendo due fratelli più grandi che amavano la lettura e la musica classica, in casa aleggiava in modo costante questo interesse. Devo a loro passioni e suggestioni che hanno costellato la mia carriera.

C’è un evento o viaggio particolare che ti ha entusiasmato tra quelli effettuati?

Mi piace raccontare ma con un desiderio estremo di alleggerire le cose, di essere allegro e simpatico, forse è questo il meccanismo che mi ha permesso di entrare in profondità e in dialogo con le persone che mi seguono. Un momento molto bello e interessante è stata l’avventura con Francesco Maino, un caro amico con cui ho avuto un’esperienza sia letteraria che narrativa; siamo cresciuti insieme e organizzavamo un grande festival che si chiamava Fiesta, dedicato a Ernest Hemingway, nato per il suo centenario: a due chilometri da dove noi siamo cresciuti, ovvero a San Donà ci fu il ferimento di Hemingway

durante la prima guerra mondiale, un fatto di cui nessuno parlava nonostante il valore di Hemingway sia indubbio… così abbiamo deciso di ricordarlo.

Sempre con questo mio amico decidemmo un’estate di fare una microvacanza a piedi percorrendo il Piave con zaino, tenda, fornello, scatolette di tonno e simmenthal camminando sei giorni. Quell’avventura ci ha talmente coinvolto vista la situazione e la storia di questo fiume, che tra l’altro è uno dei più importanti del mondo per mille motivi, che l’anno dopo lo rifacemmo filmando il viaggio da Venezia e precisamente da San Giovanni in Bragora; tutto ciò era anche supportato dal fatto che io lavoravo anche in radio e ogni sera alle 19.00 al termine della lunga camminata facevo una diretta telefonica dove in cinque minuti raccontavo dove eravamo stati.

Negli ultimi anni ti sei prodigato come conduttore e collaboratore in varie trasmissioni televisive. A oggi sei presente sia nelle emittenti tv regionali che nazionali. Come si è evoluto il tuo percorso professionale?

Dall’esperienza filmata del Piave è iniziata una collaborazione con AntennaTre, allora di Panto, con il format Zanzega. Poi ci fu la rottura con l’editore e allora ho creato un nuovo format molto simile ovvero Racola.

Collaboro come autore e organizzatore delle puntate in Veneto per la Rai, precisamente per la trasmissione Linea Verde. Produco documentari su richiesta sempre in zona Nordest per Geo su Rai 3. Ho collaborato presso l’Università di Padova come direttore artistico del festival delle bonifiche italiane “Terre Evolute” organizzato dalle ter-

PRIMO PIANO

re di bonifica del Veneto e dall’Università di Padova (luogo decretato per l’evento era San Donà di Piave dove sono nato e che ancora oggi è considerato la capitale della bonifica). A seguire la stessa università mi ha offerto una borsa di studio del Dipartimento di Storia della Memoria Orale in cui intervistavo degli anziani per preservare alcune antiche tradizioni e mestieri.

Ho collaborato con la Film Commision per una produzione cinematografica in Veneto. Parallelamente sono stato contattato dal Gruppo Discovery che mi ha proposto di creare un format di mezz’ora sul canale 33 di Food Network, che si occupa di cibo ma in chiave più culturale, e da lì è partita l’avventura di Osterie con Lele Marcassa, promuovendo la parte culturale e immergendomi nelle tradizioni culinarie del luogo.

E’ andata bene tant’è che fra poco ricomincia la seconda edizione.

Sei stato presente come conduttore e collaboratore in varie trasmissioni televisive, che hanno come tema condiviso la natura, il paesaggio, la storia dei paesi. C’è un luogo particolare che hai nel cuore?

Sono tantissimi e di diversa natura.

Sicuramente il Piave, un fiume a due metri da casa mia, che se lo vivi dentro e tenacemente ti regala delle emozioni incredibili; poi la città di Venezia e la sua laguna da cui sono particolarmente attratto per motivi legati alla mia infanzia; tutta la zona dell’alta Marca ovvero delle colline adesso patrimonio dell’Unesco che credo di conoscere benissimo perché sono un fanatico del paesaggio e

sebbene non abbia mai fatto battaglie e non sia mai stato ambientalista o politicamente schierato, credo non debbano essere snaturate oltremodo: ogni tanto, quando ero ragazzo, vedendo cementificazione o l’ipercostruzione di capannoni provavo tristezza e inquietudine.

Vedi, quei luoghi li ho stampati nel cuore, tant’è che periodicamente sono il mio rifugio anche in solitudine e sono luoghi che mi permettono di enfatizzare la mia creatività e pensiero. Quando stai bene in un posto la serenità che ti regala ti permette di essere più a contatto con te stesso e molto più propenso ad indagare sulla tua persona. Per cui ci sono più panorami che considero solo miei, che non pubblicizzo troppo e in cui periodicamente cerco di rifugiarmi anche solo per qualche giorno.

Hai un consiglio da suggerire ai giovani di oggi?

Non la solita frase ovvero “fai quello che credi”, che va benissimo di base, ma secondo me c’è solo un modo per emanciparsi, ed è studiare. È fondamentale studiare con grande curiosità, quindi qualsiasi percorso di studio che un ragazzo percorra credo sia necessario approfondirlo e non rimanere ai margini della conoscenza perché il tempo è poco e il sapere è bello.

Credere e vivere il paesaggio è fondamentale, per questo consiglio di riflettere sul pensiero che hanno avuto grandi uomini veneti da Andrea Zanzotto a Giovanni Comisso per i quali il paesaggio è stato determinante a livello filosofico, poetico e culturale. Il racconto, l’approfondimento e la salvaguardia

del paesaggio veneto per me è una missione; vorrei che i ragazzi vivessero più a contatto con il proprio paesaggio, con la natura e avessero una smisurata voglia di studiare e curiosare, anche se ciò comporta impegno e sacrificio. Io stesso avrei voluto studiare di più, ma te ne accorgi molte volte quando sei più grande. Lo studio della storia ad esempio ti permette di instaurare un percorso corretto con la tua visione politica/sociale perché se conosci la storia conosci anche le dinamiche che essa comporta e questo al giorno d’oggi, con una società che in tutte le maniere cerca di rendere sterili le menti umane con placebi social e diavolerie del genere, è fondamentale.

Qui sopra: Francesco Maino e Daniele Marcassa In alto a sinistra: Daniele Marcassa a Tarzo

Chi è oggi Daniele Marcassa?

Un grandissimo “cazzone”, pigro che dovrebbe fare un po’ di sport, ho smesso da troppo tempo ma quest’anno ricomincio… sebbene me lo ripeta da due anni. Ci vuole un po’ più di forsa e coraio, darse da far. Desidero continuare a fare i programmi che sto facendo perché mi diverto moltissimo, difatti non li considero un lavoro bensì una passione che mi è concessa, con momenti difficili e altri meno, e continuare la collaborazione con l’Università di Padova. Ho qualche idea che mi gira in testa ma per ora preferisco non esternarla.

Tuttalpiù vorrei prendermi una laurea in storia e diventare un autore, ovvero scrivere testi che hanno riferimenti storici, culturali e paesaggistici e nel contempo approfondire anche la drammaturgia per la televisione e il cinema.

Martedì 4 giugno 2024 | 5 Il Quindicinale

NOTIZIE DALLA MARCA

Al voto!

L’8 e 9 giugno si terranno le votazioni per rinnovare molti consigli comunali della Marca. Ma si vota anche per il Parlamento Europeo

S

i avvicina il weekend elettorale per le cittadine e i cittadini italiani, che sono chiamati al voto per le elezioni comunali di giugno 2024. Oltre alle amministrative, il finesettimana dell’8 e 9 giugno si devono scegliere anche i rappresentanti dell’europarlamento nella tornata delle Elezioni europee 2024.

Quando si vota I cittadini e le cittadine chiamate al voto possono recarsi ai seggi sabato 8 maggio dalle ore 15:00 alle ore 23:00 e domenica 9 giugno dalle ore 7:00 alle ore 23:00.

Gli eventuali ballottaggi (nei Comuni con più di 15mila abitanti) si svolgono invece il 23 e il 24 giugno 2024.

Come si vota alle Elezioni comunali Il modo in cui vota alle Elezioni comunali 2024, e quindi il sistema elettorale, varia in base ai cittadini residenti nel Comune.

Comuni fino a 15mila abitanti: Si vota con un turno unico. Gli elettori

esprimono un voto per il sindaco e uno per la lista dei consiglieri comunali.

Viene eletto il sindaco che ottiene la maggioranza dei voti.

Comuni con più di 15mila abitanti: Se nessun candidato sindaco ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati. Gli elettori possono esprimere un voto disgiunto (votare per un sindaco e una lista non collegata a lui).

Ogni elettore ha tre chance di voto: 1- tracciare un segno solo sul simbolo di una lista (partito), assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco collegato; 2 - tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate; 3 - tracciare un segno sul simbolo di una lista (partito), tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata, quest’ultimo caso è il cosiddetto ‘voto disgiunto’.

Inoltre, vicino al simbolo di lista, è possibile esprimere fino a 2 voti di preferenza, scrivendo il cognome del/i candidato/i scelti compresi nella lista scelta (se due candidati devono essere di sesso diverso).

Chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (50%+1) al primo turno diventa sindaco. Se nessun candidato raggiunge questa soglia si torna a votare domenica 23 giugno (dalle 7 alle

23) e lunedì 24 giugno (dalle 7 alle 15) per il ballottaggio. Si sceglie tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

Come si vota alle Elezioni europee Per esprimere il proprio voto è necessario barrare il simbolo di una lista e aggiungere, in caso, fino a tre preferenze indicando persone candidate in quella lista. Se si esprime più di una preferenza, queste devono essere per candidati di genere diverso (es: un uomo e una donna, due donne e un uomo o due uomini e una donna).

Non è ammesso il “voto disgiunto”.

Chi vota e i documenti necessari Sono chiamati a votare tutti i cittadini e le cittadine che hanno compiuto i 18 anni e sono residenti nel comune interessato dalle elezioni.

Prima di recarsi ai seggi non bisogna scordare di mettere in borsa documento di identità valido e tessera elettorale (richiedibile in municipio).

Cansiglio più isolato Rimane raggiungibile salendo dal Lago di Santa Croce

S

arà un’estate difficile, per gli amanti del Cansiglio. La Provincia di Treviso ha infatti iniziato i lavori di messa in sicurezza sulla SP 422 dal km 26 sino al km 28, in pratica l’ultimo tratto prima di arrivare sula Piana salendo da Vittorio Veneto (è raggiun-

gibile la strada che sale verso il Monte Pizzoc). Si tratta di un intervento necessario per realizzare opere di protezione dalla caduta di massi sulla carreggiata, a tutela di guidatori, ciclisti e pedoni, per un valore complessivo di 1.316.700 euro.

Fino al 28 giugno è quindi disposta la chiusura con divieto assoluto di circolazione a pedoni, cicli e ogni mezzo, nello stesso tratto, dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 18:30.

Fino al 27 settembre (al di fuori degli

Una frana sulla strada per il Cansiglio

orari di chiusura assoluta) è istituito il senso unico alternato regolato da movieri e/o semafori con limitazione della velocità a km/h 30; potranno essere effettuate delle chiusure per brevi periodi – massimo 10 minuti - gestite dai movieri durante le quali sarà consentito l’immediato transito ai mezzi di soccorso.

L’obiettivo è quello di completare quanto prima le opere necessarie, al fine di garantire la massima tutela dei cittadini e limitare i possibili disagi.

Martedì 4 giugno 2024 | 7

Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Perché è importante un brolo nel

Il brolo retrostante il monastero di San Giacomo di Veglia

Il monastero di San Giacomo di Veglia ha un brolo secolare: il passato ci consegna storie, tradizioni e attestazioni delle generazioni che ci hanno preceduto, nostro compito è quello di conservarle e consegnarle a chi verrà, per tramandare la memoria del percorso dell’uomo nella sua evoluzione

L

La parola brolo è antica e indica un’area con orto e frutteto, recintata da mura che la separano dall’ambiente circostante.

Soffermiamoci a pensare al brolo del monastero dei SS. Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia, negli scorsi Il Quindicinale 8 |

Martedì 4 giugno 2024

anni al centro di una lunghissima contesa tra l’amministrazione comunale, che voleva farne area per l’edilizia scolastica, e i cittadini, che lottarono per salvarlo. A distanza di tanti anni, possiamo dire che fu un esempio virtuoso di bene pubblico salvato dalla cittadinanza attiva, ma se analizziamo nel suo complesso quella lunga lotta fu anche altro, perché nella scelta di salvarlo si fusero concetti e ideali che venivano da origini diverse.

Il monastero nacque all’inizio del Duecento a Belluno, dove rimase sino al 1909, quando venne soppresso e le suore di clausura trovarono ospitalità a San Giacomo di Veglia nelle barchesse di Villa Crotta, grazie ad un lascito testamentario. All’inizio gli spazi erano inadatti all’ambiente monastico, ma nel corso del tempo le suore sono riuscite a trasformare gli edifici per le loro necessità.

Ritorniamo alla domanda iniziale, “Perché è importante un brolo nel 2024?”, la risposta è da cercare in molti aspetti, che possiamo identificare in ambiti differenti. Innanzitutto, l’aspetto storico, il brolo da oltre

di Michele Zanchetta un secolo è legato indissolubilmente all’attiguo monastero di clausura femminile, guidato per molti anni dall’energica e compianta madre Rosaria Saccol. Le suore, con la loro discreta presenza, hanno caratterizzato la storia locale e il loro brolo era il retroterra al di fuori delle mura dove il monastero incontrava la campagna.

Il Veneto è la seconda regione d’Italia per consumo del suolo, la conurbazione è una realtà quotidiana in perpetua espansione nella pianura veneta, dove i boschi sono scomparsi, ridotti a isole miracolosamente scampate alla deforestazione aggressiva del dopoguerra.

Nel 2024 il brolo, con i suoi prati,

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

2024?

i fossati e il boschetto, si configura quindi anche come un’interruzione, uno spazio verde che resiste nella campagna assediata da nuove costruzioni e cementificazioni.

Dall’Ottocento, a sud del brolo si trova il cimitero di San Giacomo di Veglia, frutto di una donazione dei Crotta che costruirono anche una strada per raggiungerlo. Il brolo svolge un ruolo anche in questo caso, infatti, divide insediamento da cimitero, città dei vivi da quella dei morti, è uno spazio, una terra neutra dove, nel verde, si può passeggiare pensando ai propri cari, meditare e pregare.

Può apparire strano parlare, nel nostro mondo sempre più accelerato, di meditazione e, sostanzialmente, di preghiera, ma è nel verde che San Francesco trovò la manifestazione di Dio, nella Natura osservò la comunione tra il Creato divino e l’esistenza dell’uomo. Ecco che il brolo diventa spazio essenziale per un momento di

raccoglimento e ricordo, la sua natura stessa di spazio aperto permette una discrezione a chi cammina raccolto nei suoi pensieri, magari sostando sotto un albero e sedendosi a riposare, su un tronco o una panchina.

Se ci fermiamo nel mezzo, possiamo andare alla ricerca degli stimoli sensoriali, gli occhi traguardano lontano, verso le colline e oltre le Prealpi, non ci sono palazzi, condomini, fabbriche a limitare la vista, la vastità dell’ambiente ci aiuta a guardare oltre il nostro abituale spazio di comodo e sicurezza, il nostro giardino diventa un prato, una landa immensa.

Un’immersione totale nella Natura, per quanto antropizzata, che ci comunica l’importanza di questi luoghi, del perdersi per qualche minuto alla ricerca di una serenità spesso troppe volte dimenticata.

La salvezza del brolo di San Giacomo di Veglia ci racconta anche una società dove le persone non hanno di-

menticato la storia e la tradizione, che non sono disposte a rinunciarvici nel nome di un progresso e di una modernizzazione spesso alibi, nella contemporaneità, per l’interesse personale. Spesso vediamo aree industriali abbandonate, dove non si pianifica una riconversione dell’esistente, una demolizione o una bonifica, perché è molto più comodo, ed economico, voltare le spalle e guardare quanto sia più facile scavare nel verde nel campo attiguo.

Nel nostro territorio non mancano i recuperi di opifici, setifici o primigeni impianti industriali: risultano alla fine sempre esempi piacevoli e virtuosi, dove le persone vivono meglio e si sentono parte di una storia che è iniziata prima di loro ma di cui sono partecipi. Lungo il Meschio è nata la storia industriale vittoriese, il recupero di quegli spazi è una sfida per il futuro, come lo è a Conegliano la riorganizzazione dell’ex Zoppas, delle Fosse Tomasi o del Cotonificio.

Ecco perché è importante, nel 2024, che si sia rispettata l’esistenza del brolo di San Giacomo: attraverso la sua salvezza e la sua salvaguardia, come cittadini affermiamo che un altro mondo è possibile, che il consumo di suolo non è e non deve essere un compromesso accettabile nel nome del progresso. E’ uno spazio da vivere, dove portare i bambini delle scuole a conoscere la storia del territorio, dove fare attività sociali e coltivazioni didattiche, ma anche dove l’incolto e il prativo sono un valore, perché rappresentano il pensiero che non tutto è in vendita, meno che meno la memoria.

Attività al brolo di San Giacomo di Veglia

A sinistra: attività all’ombra del muro di cinta del monastero di San Giacomo di Veglia

Martedì 4 giugno 2024 | 9 Il Quindicinale

Committente responsabile: Mirella Balliana

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Gallerie paramassi in Fadalto?

I residenti: “La futura amministrazione dovrà prendere una posizione su questo intervento necessario”. Il progetto in regione

I

l progetto di realizzare una serie di gallerie paramassi tra Nove e Fadalto Basso in corrispondenza del versante dei Bosc Grandi più volte franato sulla strada statale 51 d’Alemagna, interrompendone a più riprese negli ultimi anni la viabilità anche per più mesi, è approdato in Regione, dove è stato avviato l’iter per la Via, la valutazione di incidenza ambientale.

L’opera sarà realizzata da Anas, ente competente sulla statale 51. Un intervento di messa in sicurezza definitiva che consentirà ai mezzi di transitare anche in caso di frane e che per i residenti del Fadalto non è più procrastinabile, essendo questa l’unica strada pubblica che attraversa la valle collegando il trevigiano al bellunese.

L’alternava è l’autostrada A27, che è

a pagamento, con i pedaggi sostenuti dai residenti nei mesi di chiusura della statale per andare a lavorare o per recarsi in città, per una visita medica o commissioni.

A dare voce ai residenti del Fadalto è Gianni Balbinot: «Noi chiediamo che questo progetto venga portato all’ordine del giorno da tutti gli organi politici. E che nella nuova amministrazione comunale di Vittorio Veneto ci sia una reale presa di posizione a favore di quest’opera che per noi residenti, a nord della frana, è di vitale importanza. Con la strada chiusa siamo stati costretti a percorrere l’autostrada, pagando il pedaggio. Da parte del comune erano state fatte tante promesse per un ristoro di questi pedaggi, che alla fine abbiamo dovuto pagare di tasca nostra».

Il progetto redatto da Anas prevede la realizzazione di sei gallerie artificiali per proteggere i mezzi in transito tra Nove e Fadalto da eventuali cadute di massi e garantire così la percorribilità della strada 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Negli ultimi anni – si legge nella relazione depositata da Anas – sono state registrate colate detritiche anche di 2mila metri cubi, con massi e

fango finiti anche sulla strada.

Il primo atto del progetto sarà la realizzazione di barriere para-massi e barriere para-detriti a monte della strada percorsa quotidianamente da circa 2mila mezzi. Successivamente la realizzazione delle sei gallerie lunghe, complessivamente, 811 metri (una misurerà 404 metri). Per realizzare questi lavori ci vorranno oltre tre anni e mezzo dal momento dell’avvio del cantiere con un investimento di oltre 20 milioni di euro. Ovviamente la realizzazione delle gallerie comporterà la chiusura della statale e deviazioni del traffico o per Fadalto Basso o per l’autostrada A27.

Ritrovo al Flaminio

Tecnosystemi all’avanguardia

Munari premiato

Vittorio Veneto. A cinquant’anni dalla maturità presso il Liceo Scientifico Flaminio (correva l’anno 1974) si è ritrovato un folto gruppo di ex compagni di classe (VB), per festeggiare il traguardo raggiunto. La Presidenza ha gentilmente accolto la richiesta di poter scattare delle foto negli spazi ricchi di ricordi per tutti loro. La giornata è proseguita con un pranzo in un’allegra atmosfera di amizia e condivisione, durante il quale racconti e simpatici aneddoti hanno ravvivato i ricordi e le nostre radici. Un ritorno a casa.

Vittorio Veneto. Innovazione tecnologica e di processo, sostenibilità e responsabilità sociale saranno i tratti distintivi del nuovo stabilimento di Tecnosystemi, azienda che opera nel settore della progettazione e della produzione di accessori e componenti per il condizionamento, il ricambio dell’aria, la ventilazione ed il fotovoltaico. La nuova struttura è stata inaugurata il 15 maggio nella zona industriale di San Giacomo di Veglia. Il nuovo polo produttivo della sociatà darà lavoro a ottanta professionisti su nove linee di produzione con tecnologia 4.0.

Tecnosystemi è stata inoltre protagonista di una “ri-forestazione” nella zona industriale, con una messa a dimora di 78 alberi e 600 arbusti, che compenseranno ogni anno fino a 236 tonnellate di CO2.

Vittorio Veneto. Sono stati premiati con 800 euro i ragazzi della classe 4°A sez. Architettura e Ambiente del Liceo Artistico Munari, classificatisi secondi al Green Contest dedicato all’ideazione di progetti sostenibili e realizzato da ITS Red Academy.

Il contest ha coinvolto le classi quarte e quinte di 18 istituti superiori di tutto il Veneto.

Una frana sulla strada statale 51 in Fadalto

Martedì 4 giugno 2024 | 11 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Guardate che ho trovato!

Sul monte Antares affiora quello che potrebbe essere un antichissimo reperto preistorico

H

o un grande spirito d’osservazione. Alcuni giorni fa mentre peregrinavo come faccio da una vita sui troi dell’amato Monte Antares l’occhio si è posato su uno strano ciottolo con un occhiello scuro al centro. Raccoltolo, mi son reso conto che l’occhiello era in realtà un foro passante otturato dal terriccio. Di sassi bucati dall’ acqua se ne trovano in collina; stavo per lanciarlo via ma alcune particolarità mi hanno fortunatamente trattenuto. Tra esse la squadratura dei fori d’ingresso.

Ora so bene che se si trova qualcosa di archeologico bisogna avvertire Carabinieri o la Soprintendenza ma suonare al Comando di via Boni dicendo che avevo trovato un sasso col

buco mi sembrava imbarazzante. Così ho cominciato a chiedere pareri diversi tra i quali due geologi han subito negato che quel tipo di foro potesse essere di origine naturale. Quindi è un manufatto. Di questo ho avvertito anche l’Assessore alla Cultura di Vittorio Veneto. A questo punto della storia mi autodenuncio anche sulla stampa. Se le autorità preposte penseranno sia utile visionare il reperto sono pronto a consegnarlo perché venga studiato e a spiegare dove l’ho trovato.

Ovviamente non ho alterato in alcun modo il luogo del ritrovamento. La mia ipotesi da profano? Che si tratti della testa di un percussore usato da un cacciatore che in quel luogo, vicino ad una sorgente e a un punto di passaggio obbligato per la selvaggina, avesse un capanno di caccia. La mia fantasia si è spinta fino al punto da immaginare di aver scoperto un rarissimo reperto del paleolitico Homo Antarensis Supersapiens. Michele Bastanzetti

I colori dell’emozione in mostra La Porta Fucsia presenta presso Visentin abbigliamento un’esposizione di Stefano Bernardi

L

a storia della Porta Fucsia inizia nel 2017, con l’associazione culturale “Arte in Vista”, nata per creare unione tra arti e persone. A presiederla è Antonella Fava. Il “Gruppo Fotografi Arte in Vista”, coordinato da Pierluigi Piccin, ha portato l’arte nelle vetrine cittadine e non solo, creando una sinergia particolare con gli esercenti. Fino a metà giugno l’associazione presenta un pittore, Stefano Bernardi, che lavora con tele di grandi dimensioni che ben si prestano a interni e vetrine di Visentin Abbigliamento, con la mostra The color of emotion. All’attivo di Bernardi ci sono mostre in Italia e all'estero. Nella sua esperienza rientra anche la fotografia, dalla quale trae gli sguardi verso i paesaggi urbani ed industriali pregni di tutta l’irrequietezza della street art. I suoi

Il ciottolo con il foro ritrovato da Michele Bastanzetti

sfondi idealizzati prendono forma attraverso il collage, rifacendosi anche alle avanguardie e alla Pop Art. Il disegno preparatorio dei bozzetti rappresenta una fase fondamentale, dove nasce l’emozione che, nella vitalità dei colori intensi che seguono, è accesa dall'espressione.

“Vorrei ringraziare Andrea ed Elena Visentin per l’accoglienza nella loro location - sottolinea Antonelal Fava - e il mio collaboratore Federico Da Dalt, oltre a Carmine Calvanese grazie al quale ho potuto conoscere Stefano Bernardi. I buoni incontri portano sempre buone esperienze e spero che tutti ne possano godere”.

Camicie nere e rosse

I

l 4 giugno 1934 venne ufficialmente inaugurata a Vittorio Veneto la lapide in marmo rosso (tuttora esistente) collocata ai giardini pubblici, presso la scalinata di fronte alla stazione ferroviaria. La lapide riporta la semplice iscrizione “Vittorio Veneto a Giuseppe Garibaldi”. Si cercava così di rimediare al fatto che qualche anno prima era stato rimosso il monumento all’eroe dei due mondi che si innalzava lì vicino. Alla cerimonia inaugurale parlò Giovanni Ulliana, presidente della locale “Società di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi”, esaltando la figura del “fulvo leon di Caprera”. Prese poi la parola Angelo Balbinot, segretario del Fascio vittoriese. Scontato l’accostamento dell’epopea garibaldina a quella fascista.

“Le Camicie Nere – disse – rappresentano quello che erano le Camicie Rosse. Due epoche, due divise, due colori. E due uomini: Garibaldi e Mussolini. Ma l’anima è una, allora e ora. E la meta è la stessa: Italia e Roma”.

NOVANTA ANNI FA a cura di Ido Da Ros

Martedì 4 giugno 2024 | 13 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Vecchie fabbriche vittoriesi in rima Un “documento” storico, la poesia di don Baldissera dedicata alle aziende degli anni Sessanta

“

Nella foto don Romualdo (a dx nella foto) con un gruppo di imprenditori vittoriesi dell’epoca e al centro il vescovo Zaffonato.

L’IMPEGNO CONTINUA De Bastiani

Con

Mirella Balliana SINDACO Il Quindicinale 14 | Martedì 4 giugno 2024

Committente responsabile Alessandro De Bastiani

Questo è un “pezzo” particolare di storia vittoriese, scoperto dall’ amico Pietro”. Roberto Bottoli ha ritrovato una poesia del cappellano don Romualdo Baldissera, recentemente scomparso, dedicato alle fabbriche presenti in città negli anni Sessanta.

“Quella che emerge da questo testo scherzoso – commenta Bottoli – è una realtà imprenditoriale ben diversa da quella attuale. Nei versi, fra i nomi delle ditte dell’epoca, fatichiamo a trovarne di ancora esistenti, oltre a noi della Bottoli che con la quinta generazione portiamo avanti una dinastia di lanieri iniziata nel1861”.

Bottoli ricorda di don Baldissera il lungo e fecondo operato nella diocesi: “Alle sei di mattina era fuori dai cancelli delle fabbriche vittoriesi per dialogare con i lavoratori”.

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Il multisala Verdi si rinnova

Ricorrenze

ALESSIO SALGARELLA n. 18.2.2005 m. 2.5.2023

MANSUETO ULIANA n. 7. 4.1934 m. 17.11.2023

Il Signore vi ha chiamati nel suo regno di Pace dove tu Alessio, che te ne sei andato troppo precocemente, avrai incontrato i tuoi nonni.

Una preghiera e un ricordo amorevole da tutti i vostri cari.

Clara e famigliari

Poltrone reclinabili, nuovo impianto audio e proiettori laser di ultima generazione

L

e impressioni dei cinefili sono tutte positive: le nuove poltrone reclinabili già installate nella sala 1, la più capiente, del multisala Verdi sono piaciute. Così come sono stati apprezzati gli ammodernamenti tecnici eseguiti sull’impianto audio, ora Dolby surround 7.1, e di proiezione, con i modernissimi proiettori con illuminazione laser. Novità che sono approdate in sala 1 a partire dal 4 maggio e che nei mesi estivi si materializzeranno anche nelle altre tre sale. Si tratta di interventi in parte sostenuti da fondi Pnrr che hanno permesso di migliorare la fruibilità del cinema da parte dei suoi spettatori,

ma anche di stare al passo con i tempi con i proiettori di ultima generazione, oltre ad aumentare il confort durante la visione dei film.

«La nostra volontà è di riportare il Verdi ad una qualità che manca da tempo, per questo stiamo investendo oltre un milione di euro su una serie di importanti lavori» ha spiegato il proprietario Gianantonio Furlan. Nel corso del 2023 erano stati rifatti, sempre grazie a dei fondi europei, gli impianti di riscaldamento e di condizionamento per rendere più efficiente dal punto di vista energetico la struttura. Poi erano stati installati i nuovi proiettori e ora è la volta delle poltrone reclinabili. Altri lavori hanno interessato il tetto della struttura. Nelle sale 2, 3 e 4 saranno rifatte anche le gradonate per adattare gli spazi alle nuove poltrone, più grandi di quelle vecchie. L’intervento in queste sale verrà concluso ad agosto. C.B.

ANGELO DAL TOÈ n. 6. 10. 1946 - m. 13. 6.2012 Nel dodicesimo anniversario ti ricordiamo con immenso affetto.

Moglie, figli, nuora e nipotine Kimberly e Sharon

ANTONIA MARCHIONI in DE MARCHI 12. 5. 2004 - 12. 5.2024 Con immutato amore.

La tua famiglia

Il Cosmo Coro vince a Belluno Vittorio Veneto. Grande soddisfazione per i ragazzi del Cosmo Coro. Al concorso per cori scolastici, tenutosi a Belluno il 21 aprile, gli studenti e studentesse dell’Istituto Comprensivo Zanzotto hanno ottenuto il primo premio di categoria con il punteggio di 87/100 ed una menzione speciale per il programma didattico scelto: in dodici minuti si sono esibiti con cinque canti, di cui tre a cappella, spaziando tra lo spiritual, la musica medievale a sei voci e brani contemporanei . Il coro è composto da trenta elementi della scuola secondaria di primo grado “U. Cosmo” ed è diretto dal maestro Maria Grazia Marcon, che lo ha fondato un anno fa.

MARZIO DA ROS n. 12. 11. 1958 - m. 2. 6.2014 Anche dopo 10 anni ti ricordiamo così.

Paola, Lucia, Patrizia, Monica, Gabriele, Enrico, Gigi, Toni, e zia Bernardina

Martedì 4 giugno 2024 | 15 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Me toca metter l’allarme!

In pochi giorni due visite sgradite da parte di ladruncoli maldestri alle porte di Vittorio. La denuncia di un cittadino

“

No, anca no”. Due visite da parte dei ladruncoli nell’arco di nemmeno un mese sono troppe. Meglio correre ai ripari. Paolo Castagnera risiede in via Piave 37, alle porte nord di Vittorio. La sua abitazione si trova in Borgo dei Zanchi, un gruppetto di case circondate da orti delimitati da una semplice recinzione di rete di ferro. Una rete che è stata recisa sia a fine aprile che pochi giorni fa. “Non è stato un semplice atto vandalico – spiega Castagnera – ma un tentativo, non andato a buon fine, di entrare nella proprietà, sia mia, che di alcuni vicini che hanno le case nella stessa zona. Un tentativo che purtroppo si è ripetuto altre volte, visto che è la quarta volta in due anni che ricevo …visi-

La recinzione tagliata

te sgradite. In un’occasione i ladri hanno anche rotto un vetro pur di entrare nell’abitazione. Questa volta si sono limitati a crearsi un varco nella rete.”

In passato Paolo Castagnera ha sporto denuncia ai carabinieri, perché l’appartamento era stato effettivamente violato. Nelle occasioni più recenti ha dovuto limitarsi a una segnalazione.

“Ho però ritenuto di farne parola con la stampa, per avvisare i residenti del quartiere della presenza di balordi – credo si tratti di ladruncoli maldestri e dilettanti – che però possono creare problemi e soprattutto togliere serenità alle famiglie, e agli anziani che vivono soli.”

In passato Castagnera ha provveduto a illuminare l’area verde che delimita la casa, ma ora ammette di essere preoccupato al punto da decidere di installare un sistema di videosorveglianza. “Chissà che l’allarme sia un deterrente – ammette. – L’importante è ritrovare la tranquillità.

Anche se è sempre triste pensare di dover ricorrere a queste soluzioni”.

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VIALE MATTEOTTI 31 - VITTORIO VENETO TEL. 0 438 55140 4 (VICIN O EMISFERO)

Martedì 4 giugno 2024 | 17 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Hanno incendiato il fienile Identificati gli autori: sono tre minorenni tra i 14 e i 16 anni COLLE UMBERTO. Sono stati individuati i tre autori che avrebbero innescato l’incendio al fienile in via Concie a Colle Umberto, lo scorso 8 aprile. Si tratta di tre giovanissimi tra i 14 e i 16 anni. I carabinieri di Vittorio Veneto nell’ambito di indagini sotto la direzione della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, hanno fatto luce sul danneggiamento, seguito da incendio, avvenuto verso le 18 dell’8 aprile, di un rustico di proprietà privata adibito a fienile e ricovero attrezzi a Colle Umberto.

Le prime risultanze dell’attività svolta dai militari dell’Arma in collaborazione con vigili del fuoco e polizia locale sull’episodio hanno consentito di risalire ad un gruppetto di tre giovanissimi della zona, di età compresa tra i 14 ed i 16 anni, le cui condotte, penalmente rilevanti, saranno ora sottoposte al vaglio dell’Autorità Giudiziaria minorile. Da una prima ricostruzione

della vicenda i minori avrebbero fatto accesso abusivamente alla struttura quindi, mediante un accendino, avrebbero bruciato della paglia in un locale all’interno del fienile sino a quando, accortisi del sopraggiungere di un’auto, avrebbero cercato di spegnere velocemente il fuoco dandosi poi alla fuga.

Le fiamme avevano successivamente ripreso vigore, estendendosi alla vecchia struttura.

Fortunatamente nell'incendio, non ci sono stati feriti ma la comunità collumbertese era rimasta profondamente colpita perché, già nei giorni precedenti, in altre zone campestri del vittoriese, si erano verificati episodi di danneggiamento con fuoco e vandalismi di strutture in legno. Isabella Loschi

Proiezione docufilm

Colle Umberto. Il 6 giugno in piazza Marconi a San Martino verrà proiettato il docufilm “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero” realizzato da RaiSport e scritto e diretto da Franco Bortuzzo. Un film che vale la pena di vedere non fosse altro anche solo per le rarissime pellicole d’epoca che ritraggono Botescià dare battaglia sulle strade del Tour de France.

Per informazioni Pro Loco Colle Imberto, in caso di pioggia la serata verrà spostata al Teatro Auditorium di Sarmede.

Martedì 4 giugno 2024 | 19 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

“Una squadra al comando” Coletti punta al bis con la civica “Progetto Comune per Colle Umberto” COLLE UMBERTO. Sebastiano Coletti, avvocato 42enne, si ricandida con la civica “Progetto Comune per Colle Umberto” puntando ad un secondo mandato. «C’è la volontà di portare a termine tutta una serie di lavori messi in cantiere – spiega il candidato sindaco -. Quelli che si chiudono sono stati 5 anni di programmazione e di amministrazione con l’occhio rivolto al domani, con interventi importanti, come l’adeguamento sismico della palestra e quello sismico ed energetico della scuola media per oltre 4 milioni di euro, lavori che hanno comportato un lungo iter di progettazione e di ricerca dei finanziamenti, tutto questo con le particolarità date da un quinquennio anomalo in cui altri eventi hanno dominato l’ordinaria e la straordinaria amministrazione». Cinque anni in cui l’amministrazione Coletti ha anche chiuso tutta una serie di fascicoli di contenzioni pendenti, in primis quello relativo all’area del Campardone.

«Questioni incagliate in ambito legale ed urbanistico – sottolinea Coletti – che abbiamo risolto, così da lasciare il tavolo sgombro da problematiche a chi verrà, questioni che per anni hanno ingessato gli uffici. Inoltre, in questi anni abbiamo investito sul personale: molte persone sono andate in pensione e ora, a fine mandato, abbiamo ricostruito una pianta organica che consente a chi verrà di poter lavorare. Non auguro a nessuno di trovarsi, come accaduto a noi, senza

un segretario comunale o senza un dirigente dell’area tecnica per mesi».

Le priorità per i prossimi cinque anni sono diverse. «Un tema importante è l’esigenza dell’oggi, ma ancora più importante è guardare in prospettiva.

Vorremmo ridare speranza ai giovani e un occhio importante va riservato agli anziani, visto che l’età media della popolazione si alza sempre più a fronte di sempre meno nati – sottolinea -. Chiaro che tutti vogliamo la buca sistemata o il lampione accesso, ma è fondamentale capire dove vogliamo andare e io ho una prospettiva di speranza per il nostro comune, che non vedo in declino o morto, ma vivo, pieno di gente che si dà fare e noi vorremmo continuare ad essere al loro fianco».

La squadra si è rinnovata: su 12 candidati, 7 sono nuovi. «Molti giovani si stanno avvicinando alla cosa pubblica e il mio compito è di fare la funzione di traghettatore per generare un ricambio generazionale.

Nella lista, oltre alla giunta uscente, ci sono imprenditori, professionisti che si sono messi a disposizione per dare nuova forza, giovani» afferma Colletti. Con “Progetto Comune per Colle Umberto” ci sono: Laura Pizzol, Jacobo Giacomo Camerin, Antonio Segat, Leonardo Dam, Giovanna Martina, Simone Sant, Aurora Bortoletto, Carlo Poiana, Alessandra Covre, Paola Pavan, Giovanni Fadelli e Laura Zin. Claudia Borsoi

Coletti e la squadra di “Progetto Comune per Colle Umberto”

Martedì 4 giugno 2024 | 21 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Torna in campo Giacomo De Luca L’ex sindaco guida la civica “Fregona Unita” FREGONA. Torna a mettersi in gioco per la propria comunità Giacomo De Luca, già sindaco di Fregona dal 2004 al 2014, poi vice di Buso, candidato sindaco nel 2019 e fino a poche settimane fa presidente di Savno. 78 anni - «non mi sento vecchio, sono giovane di testa e frequento i giovani» precisa il diretto interessato -, si candida alla guida di una nuova formazione civica: “Fregona Unita”. «Un nuovo simbolo e un nuovo nome perché siamo convinti dell’importanza di tornare all’unione in paese, non uno contro l’altro» sottolinea De Luca.

«Vedere Fregona nelle condizioni in cui è oggi, mi ha spinto a candidarmi a sindaco – spiega -. Io amo il mio paese che in questi anni mi ha dato tanto. E sono quindi convinto che bisogna anche saper ritornare quanto ricevuto. Ho trovato una squadra giusta, fatta di persone capaci e volonterose, pronte a mettersi a disposizione della comunità: saranno loro il vero fulcro

in caso di vittoria. Una squadra che rappresenta tutta la comunità, dal dirigente d’azienda a quello ospedaliero, passando per l’operaio, persone pensionate o prossime, perché impegnarsi oggi in un’amministrazione richiede tempo e ai giovani, che comunque fanno parte della mia squadra anche se non coinvolti nella lista, ho detto di impegnarsi prima per la loro vita e il lavoro. Godo dell’appoggio di tanti giovani che saranno pure parte attiva del nostro gruppo. Tra le persone in lista cito solo Fabio De Conti, medico, che ora si spende come volontario a favore degli anziani: l’ho voluto con forza e sarà uno degli uomini di punta della mia squadra in caso di vittoria». Completano la lista: Roberto Andreatta, Franco Canal, Alessandro Chies, Giuseppina Da Re, Mara Da Re, Serenella De Conti, Gabriella Dei Tos, Emanuele Del Bianco e Barbara Tomasi.

Tra le priorità di “Fregona Unita” puntare ad «un comune aperto e ad un comune che ascolta. Poi ci sono tante cose da mettere a posto, a partire dall’ordine e dalla pulizia del nostro

paese. Saremo – conclude De Luca - a servizio dei cittadini e al loro fianco, per ascoltare i loro bisogni».

Claudia Borsoi

De Luca con la squadra di “Fregona Unita”

(IT 40 K 0890462 190007000031339)

Martedì 4 giugno 2024 | 23 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Andreetta per Vivere a Fregona “Candidato per dare continuità” FREGONA. «Mi sono candidato per dare continuità alla maggioranza uscente e perché abbiamo tanti lavori da portare avanti e da finire». Giovanni Andreetta, 63 anni, pensionato dopo una lunga esperienza lavorativa in uffici acquisti per aziende del settore metalmeccanico, assessore uscente a turismo, bilancio, associazioni, istruzione e sport, è il candidato sindaco della civica “Vivere a Fregona”. Punta a dare continuità all’amministrazione uscente del sindaco Patrizio Chies, che è in lista, così pure nella squadra ci sono l’assessore Andrea Falsarella e il consigliere comunale Sergio Zamuner. Compongono poi la lista: Flavia Giacomini, Gianmarco Mies, Sara Zanella, Luigi Cais, Paola Dei Tos, Monica Dei Tos e Elvis Gava.

«Mi candido in continuità ad un progetto nato cinque anni fa con il sindaco Chies e che vorremmo portare a termine, perché in mezzo ci sono stati il Covid,

un’alluvione e il rincaro delle tariffe che hanno posticipato i cantieri – sottolinea Andreetta -. Abbiamo sette cantieri aperti o appaltati: la posa della fibra in tutto il paese, la sistemazione delle strettoie a Piai per migliorare l’accesso e la sicurezza alle grotte del Caglieron, la sistemazione delle piazze di Fregona e di Osigo. Altro lavoro molto importante a cui dare seguito sono le rotonde in zona Fratte e in zona industriale: a Fregona arrivano 80mila turisti all’anno diretti alle grotte e non solo, molti altri transitano diretti alla piana del Cansiglio, e così verrà riqualificata la porta di accesso al nostro paese». Nella squadra

volti noti, in primis quello del sindaco Chies che ha deciso di non ricandidarsi, e nuovi. «Persone – sottolinea – molto affiatate, con competenze trasversali e a rappresentanza delle varie frazioni del paese». Tra i nuovi progetti da varare, Andreetta anticipa: «Dotare Fregona di un sistema di videosorveglianza, per il quale abbiamo partecipato ad un bando da 120mila euro per finanziare il primo stralcio, su un progetto complessivo di 300mila euro, con cui intanto dotare di telecamere i sette varchi cittadini. E poi le asfaltature: anche qui abbiamo partecipato ad un bando per 100mila euro che ci auguriamo vada in porto». C.B.

Andreetta e la squadra di “Vivere a Fregona”

Bottega con Fregona al Centro Ex assessore e consigliere si candida a sindaco FREGONA. Flavio Bottega, 70 anni, geometra in pensione e consigliere comunale uscente di minoranza, è il candidato sindaco nella nuova lista civica “Fregona al Centro”.

«Ho deciso di guidare un gruppo di giovani studenti, lavoratori impegnati in aziende del territorio e professionisti, in un progetto che rappresenta un vero cambio di rotta per il paese e che si pone l’obiettivo di mettere Fregona al centro» spiega Bottega, da 25 anni impegnato in politica, anni in cui durante le amministazioni De Luca e Buso è stato assessore ad urbanistica, lavori pubblici, attività produttive e protezione civile. Bottega poi da sempre si spende per il volontariato: è fondatore della Protezione Civile Pedemontana Est, di cui oggi è vicepresidente, ed è stato capogruppo degli alpini di Fregona per 9 anni fino allo scorso anno. «Siamo convinti – prose-

gue il candidato di “Fregona al Centro” - che una campagna politica efficacie sia centrata sul programma e su una visione che possa costruire un paese migliore per le generazioni che verranno, non sulla denigrazione sistematica di avversari politici che, come noi, devono pensare alla ricchezza di idee e alla realizzabilità delle proprie aspirazioni. Creare valore per i cittadini è l’aspetto più importante: in termini di salute e benessere, di educazione e di senso civico trasmesso fin dalla giovane età; valore in termini di opportunità abitative, di possibilità commerciali, artigianali e di promozione turistica e culturale del

territorio. Le associazioni in quest’ottica devono ricoprire un ruolo fondamentale di reale cooperazione fin dalla fase di progettazione, per questo un tavolo permanente tra le associazioni di Fregona diventa inclusivo generatore di valore.

Lo sport è una leva per far crescere le società dilettantistiche ed offre un ulteriore contributo sociale nel quale far nascere mentalità, coraggio, attitudine e spirito di sacrificio: ingredienti fondamentali per affrontare non solo lo sport, ma la vita».

Il gruppo è formato da: Arianna Chies, Aldo Ciciliot, Massimo Da Re, Bernardo Franco, Claudia Sanchez, Matilde Viteri e Virginia Zanette. C.B.

Bottega con la squadra di “Fregona al Centro”

Martedì 4 giugno 2024 | 25 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Conosci il Parco dei Carbonai?

Il parco dei Carbonai

Luogo suggestivo e aperto tutto l’anno. Possibilità di affittare i casotti CORDIGNANO. Il parco dei Cabonai è uno spazio pubblico di proprietà del Comune di Cordignano con finalità culturali di promozione turistica e del tempo libero che si compone di un’area aperta e di spazi al coperto. Fu costruito nel 1983 da un gruppo di ex carbonai di Villa di Villa, con l’intento di preservare la memoria della

Il Quindicinale 26 | Martedì 4 giugno 2024

dura vita e del faticoso lavoro. Durnte l’anno è teatro di manifestazioni organizzate dalla Pro Belvedere e dalla Pro Loco di Cordignano che puntano a valorizzare il luogo e la memoria storica dei carbonai, anche con dimostrazioni di produzione del carbone.

L’appuntamento classico è a luglio con “La festa dei Carbonai” e a settembre con “Un bosco da [l]amar”.

Ma il luogo è aperto tutto l’anno, e se lo spazio all’aperto con area pic-nic fornita di tavoli e panche è fruibile da chiunque, gli spazi coperti possono

essere prenotati dal 15 maggio al 15 novembre per un utilizzo privato diurno a fronte del pagamento di una tariffa di 150 euro al giorno stabilita dalla Giunta Comunale. Il pagamento della tariffa giornaliera consente l’utilizzo dei locali chiusi a chiave, con i servizi igienici dotati di acqua non potabile (da raccolta piovana) ed elettricità, nonché dell’area esterna coperta.

Per informazioni e prenotazioni, contattare l Ufficio Tecnico – TEL.0438.779754 – EMAIL: posta@ comune.cordignano.tv.it

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Tutti ai centri estivi Appuntamenti per tutte le età dalla fine della scuola al 30 agosto CORDIGNANO. Si preannuncia un’estate intensa per i ragazzi, con un programma ricco di incontri e attività.

Il filo rosso che legherà tutte le attività sarà- lo sport.

Per i bambini dai 3 ai 6 anni, che abbiano già frequentato la scuola dell’infanzia, Mondo Delfino guiderà alla scoperta delle storie dei grandi campioni dello sport attraverso laboratori ludico ricreativi e grandi giochi ispirati alle Olimpiadi 2024.

I centri estivi si terrano presso la scuola dell’Infanzia Zavrel di Pinidello, dal 1 luglio al 30 agosto, con orario 7:30-12:50 o 7:30-16:00 i funzione della fascia prescelta. Le quote settimanali di partecipazione variano da 65 euro per la sola mattinata a 115 per la giornata intera (con pranzo), informazioni e iscrizioni (fino al 10 giugno) compilando il modulo online su www. mondodelfino.it.

Per i ragazzi dai 6 ai 14 anni inverce i centri saranno condotti da Il Faro dal 12 giugno al 30 agosto. Il centro estivo propone attività motorie, ludiche, ricreative e di socializzazione, che consentono di coniugare i bisogni di svago e divertimento dei minori con l’esigenza dei genitori di lasciare i propri figli in un luogo sicuro con per-

Contributi per danni da animali selvatici Cordignano. La Regione Veneto ha stanziato rispettivamente 500mila euro e 100mila euro per finanziare le dotazioni necessarie a prevenire i danni causati alle produzioni agricole e zootecniche dalla fauna selvatica ed in particolare dai grandi carnivori, e per la prevenzione e ai risarcimenti dei danni prodotti dalla fauna selvatica. Gli interventi ammissibili sono vari, e prevedono ad esempio recinzioni (elettrificate o meno) fisse o semipermanenti, a rete o a filo, dissuasori acustici e/o luminosi. L’aiuto è pari al 100% della spesa ammissibile, e l’importo massimo ammissibile è pari a euro 5mila. La scadenza per la presentazione delle domande all’Agenzia veneta per i pagamenti (AVEPA, www.avepa.it) è fissata al 15 giugno.

sonale qualificato. Attore indiscusso è comunque il Gioco, strumento fondamentale per la crescita fisica, motoria e cognitiva.

Il centro estivo si terrà presso la scuola primaria “Tandura” di via Alighieri, con iscrizioni settimanali. Tre le opzioni di iscrizione dal lunedì al venerdì: 1) dalle ore 7.30 alle ore 12.50 - senza pranzo - costo 60 euro; 2) dalle ore 7.30 alle ore 14.00 - mezza giornata con pranzo - costo 93 euro; 3) dalle ore 7.30 alle ore 17.00 - giornata intera con pranzo - costo 108 euro.

Per i bambini/ragazzi dai 7 anni è obbligatorio il certificato medico non agonistico. Per informazioni chiamare Paola al 376 23 79 446 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 19.00).

Le iscrizioni sono on line sul sito www.ilfarosport.it

Ragazzi ai centri estivi

Martedì 4 giugno 2024 | 27 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Bilancio approvato. Il sindaco Il Consiglio Comunale di Cordignano approva il rendiconto per la gestione 2023. È di 1,6 milioni di euro il risultato di amministrazione, l’avanzo è pari a 695mila euro CORDIGNANO. Nella seduta di martedì 30 aprile il Consiglio Comunale di Cordignano ha approvato il rendiconto per la gestione 2023, con il parere favorevole dell’organo di revisione.

Si tratta di un provvedimento che consolida il buon andamento dei conti dell’Ente e che ne certifica la gestione virtuosa, che ha consentito anche quest’anno di avere un risultato di amministrazione fortemente positivo: 1,6 milioni di euro, parte dei quali accantonati per i crediti di dubbia esazione e per i rischi legati alla causa legale in corso. La parte libera dell’avanzo di amministrazione, da destinare a investimenti futuri e

Il Quindicinale 28 | Martedì 4 giugno 2024

interventi di natura straordinaria, ammonta a 695mila di euro.

Tra i principali contenuti del rendiconto di gestione: - la gestione oculata della parte di spesa corrente, con un uso razionale ed efficiente delle risorse, ha consentito di far fronte a tutti i bisogni della collettività.

Pur con una diminuzione delle entrate di 100mila euro, non è stata pregiudicata la qualità dei servizi e delle prestazioni fornite ai cordignanesi; - il consolidamento della capacità programmatoria del Comune, finalizzata al raggiungimento dei principali obiettivi del mandato amministrativo; l’ammontare della spesa in conto capitale per lavori conclusi nel 2023 è di oltre 600mila euro, mentre i lavori avviati e non ancora conclusi sono pari 2,9 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato la riqualificazione di spazi di Cordignano: viabilità, riqualificazione di parchi, interventi in ambito dell’edilizia scolastica, degli impianti sportivi e di riqualificazione energetica.

Inoltre: - la consolidata capacità di accertamento e riscossione, grazie alla lotta

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

o: “Il comune conta su basi solide” all’evasione tributaria: nel 2023 sono “rientrati” 177.589,25 euro; - l’ulteriore conferma del rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori, il cui indice di tempestività è -19, cioè il Comune paga 19 giorni prima della scadenza dei 30 giorni previsti per legge dal ricevimento delle fatture.

Il Sindaco Roberto Campagna si è dichiarato soddisfatto:

Flash Iscrizione alla mensa Cordignano. C’è tempo fino al 31 luglio per aderire al servizio di refezione scolastica. I moduli sono disponibili in municipio.

Contributi scolastici Cordignano. La scadenza per il Buono scuola della Regione Veneto è fissato al 17 giugno. Le domande vanno presentate esclusivamente via web: www.regione.veneto.it/ istruzione/buonoscuolaweb

Roberto Campagna

“L’approvazione del rendiconto 2023 certifica i numeri della gestione dell’amministrazione che ho il compito di guidare. I numeri ci dicono che siamo un’Amministrazione che ha la capacità di gestire il presente, ma soprattutto di affrontare il futuro e le sue incognite. Il nostro Comune può contare su un bilancio con basi sempre più solide, in grado tanto di far fronte alle spese necessarie per garantire un elevato standard qualitativo e quantitativo di servizi ai cordignanesi, quanto di continuare a investire in progetti utili per proseguire nello sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del paese. Insomma, un percorso in perfetta continuità con gli anni passati e con i nostri obiettivi, sin dal primo mandato. Ma siccome ritengo che il lavoro di squadra sia premiante, voglio sottolineare l’impegno costante e puntiglioso messo in campo da tutti i settori. Mi sembra quindi giusto ringraziare la Giunta, la maggioranza e gli uffici comunali per l’ottimo lavoro di squadra che ci ha consentito di portare a termine l’approvazione del Rendiconto con risultati significativi”.

Martedì 4 giugno 2024 | 29 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

L’uomo che viene dal futuro Ha quattro chip nelle mani e vive alle pendici delle colline del prosecco in un mondo che è già quello del domani: Gianni Donadel racconta che il futuro è inevitabile, e il miglior modo per sfuggire alle sue insidie è imparare a conoscerlo

di Fabio Zanchetta

Gianni Donadel mentre apre una porta grazie a uno dei chip nella sua mano

G

ianni Donadel, informatico sessantaseienne di Conegliano, è diventato famoso per la sua scelta di farsi impiantare nelle mani quattro chip che sostituiscono la carta di credito e le chiavi magnetiche: in realtà è tutto il suo mondo che è un passo avanti e abbraccia con entusiasmo le nuove tecnologie, tra case “smart” che monitora a distanza e il lavoro in un’azienda con sale server imponenti e robot che lavorano fianco a fianco con gli uomini.

Perché in fondo il biohacking (l’impianto di tecnologie nel corpo umano per aumentarne le prestazioni) è solo la punta dell’iceberg di un mondo in continua evoluzione: come spiega Gianni saranno le intelligenze arti-

Il Quindicinale 30 | Martedì 4 giugno 2024

ficiali (IA) a cambiare le nostre vite, aprendo la strada a tante nuove opportunità ma anche insidie, e il vero pericolo è l’ignoranza tecnologica che ci rende impreparati a una rivoluzione ormai inevitabile.

L’impianto dei chip sembra fantascienza che è diventata realtà: questo suo desiderio di sperimentare in prima persona le innovazioni tecnologiche dove nasce?

Da quarantacinque anni mi occupo di tecnologie e mi entusiasma poter provare le innovazioni. Io poi ho fatto a tempo a vedere lo sbarco sulla Luna, e anche quello era fantascienza diventata realtà, anche se in realtà il biohacking è una cosa che si è sempre fatta:

sono biohacking gli occhiali, i perni per i denti, il pacemaker ad esempio.

Io ho semplicemente delle chiavi e una carta di credito dentro le mani, la vera innovazione al momento è il chip neuralink impiantato nel cervello, con cui pazienti tetraplegici potranno comunicare.

C’è molto timore nei confronti delle tecnologie che invadono il corpo umano e la privacy delle persone, sembra che molti si aspettino un’apocalisse tecnologica dietro l’angolo, lei cosa pensa di queste paure?

I chip che mi sono fatto impiantare non collezionano dati e non possono essere tracciati perché si attivano solo quando sono molto vicini ai dispositivi che li utilizzano, per me sono una questione di pura utilità. La nostra privacy è già stata invasa dallo smartphone, e i veri pericoli risiedono nell’alternativa ai chip che utilizzo io: la tecnologia di riconoscimento facciale, che conserva dati biometrici e in alcuni Paesi come la Cina è già utilizzata e pone problemi di controllo della società.

Il vero pericolo della tecnologia non è una ribellione delle macchine, ma l’uso improprio che ne possono fare gli uomini?

CONEGLIANO E CONEGLIANESE Gianni Donadel al lavoro

L’Intelligenza Artificiale sta effettivamente prendendo direzioni autonome rispetto a quanto si aspettano gli stessi produttori, ma si tratta di qualcosa che può essere bloccato in qualsiasi momento. I veri problemi sono appunto l’utilizzo della tecnologia per controllare le persone e le possibili frodi, che ci rendono necessario essere istruiti e informati, e che i governi si muovano per tempo per mettere queste innovazioni sui giusti binari.

L’intelligenza artificiale è quindi la vera sfida del nostro tempo?

Per normare internet ci hanno messo trent’anni, per fortuna per l’IA si stanno muovendo quasi in anticipo, perché si stanno ponendo dei seri problemi sulla raccolta dei dati che fa e loro conservazione. E ci sono già delle truffe che utilizzano la tecnologia in modi fino a poco tempo fa impensabili, tipo videochiamate con video e audio clonati a scopo fraudolento.

Ma ci saranno anche veri benefici nell’uso dell’IA? Professionisti esperti, da medici a avvocati, potranno trarne grandissimi benefici, in generale l’IA cambierà tanti lavori e per alcuni sarà necessario reinventarsi. Persino questo articolo potremmo farlo scrivere da un servizio come ChatGPT, però che gli studenti non pensino di potersi laureare o diplomare in questo modo: l’IA prende anche delle grosse cantonate.

Io comunque rimango molto fiducioso nei confronti delle nuove tecnologie.

Lei è anche nonno: questa sua passione per la tecnologia le rende più facile comprendere le nuove genera-

zioni dei nativi digitali?

Io sono un baby boomer al contrario: cioè un nonno a cui i nipoti fanno fatica a stare dietro. Comunque sono molto affascinati da questi chip e uno mi ha chiesto se può prenderli e impiantarseli quando non ci sarò più! Però attenzione: sono nativi digitali nel senso che non hanno problemi nell’utilizzo tecnico, ma hanno un’ignoranza funzionale riguardo i contenuti, anche loro come noi avrebbero bisogno di una formazione che gli faccia capire cosa c’è dietro e cosa è giusto e non è giusto fare con la tecnologia. E sicuramente bisogna limitare il tempo di utilizzo degli strumenti digitali, per permettergli di stare all’aria aperta.

Nonostante l’entusiasmo bisogna mettere dei paletti alla tecnologia quindi?

Qualcuno deve mettere dei limiti e qualcun altro deve alzare il livello della cultura digitale, perché è necessario che tutti noi veniamo formati: la tecnologia sta viaggiando molto velocemente e non si può fermare, e questo lo rende un problema attuale, che non si può spostare alla prossima generazione.

Le piacerebbe vivere in una di quel-

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le città del futuro come Shangai o Milano, dove forse le sue scelte sarebbero molte più comprese?

Credo che anche nelle grandi città la gente si meraviglierebbe di quello che faccio, e poi fortunatamente la tecnologia sa diffondersi, nell’azienda dove lavoro facciamo le stesse cose che si fanno in una Milano, ma in un posto più bello, vivibile e dove si mangia meglio.

I tre chip che Donadel ha nella mano sinistra

A sinistra: l’interfaccia di ChatGPT

Martedì 4 giugno 2024 | 31 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Il drago e il leone

La Dama Castellana celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo

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ell’anno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Marco Polo, la Dama Castellana di Conegliano celebra l’indimenticabile viaggiatore veneziano e i suoi racconti, primo esempio di etnografia del viaggio. “Il Drago e il Leone” è il titolo dell’edizione 2024 che si svolgerà il prossimo 8 giugno: i due simboli, il drago della tradizione orientale e il leone marciano insegna di

Venezia, scandiranno un viaggio che da occidente porterà il pubblico a scoprire un Oriente misterioso e mistico in cui suoni, colori, culture e usanze si fondono in un caleidoscopio di colori ed emozioni. Attori, acrobati, trampolieri, effetti speciali e coreografie create ad hoc trasformeranno le parole di Marco Polo in quadri viventi pronti ad accendersi sotto agli occhi degli spettatori.

Da Venezia alla lontana Suzhou… un cammino immaginario da ripercorrere con la fantasia e gli occhi sgranati, gli stessi del giovane Polo durante il suo incredibile viaggio.

Caterina e Luigi fanno 70!

CONEGLIANO. È quasi un record, ma certamente sono un esempio del valore della famiglia.

Sono Luigi Pasquetto (classe 1927) e Caterina Genovese (classe 1933), residenti a Conegliano in via Lourdes, che hanno festeggiato i 70 anni di matrimonio nella giornata del primo maggio. È stato un momento per farsi abbracciare dai loro affetti più cari e per celebrare un lungo percorso di vita fatto insieme.

Caterina Genovese e Luigi Pasquetto

Martedì 4 giugno 2024 | 33 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Michele Seno sfida l’egemonia leghista La lista civica dell’ex consigliere di opposizione punta su società civile e volti nuovi

Michele Seno con la squadra di “San Vendemiano Civica!”

SAN VENDEMIANO. A sfidare il sindaco uscente di San Vendemiano sarà Michele Seno, candidato appoggiato da una lista che punta su volti nuovi della società civile per parlare agli elettori di ecosostenibilità, cultura e servizi ai cittadini in una società in cui l’età media è in costante crescita.

Cinquantatré anni, professionista nel campo dell’Information Technology, Seno è già stato consigliere di opposizione a San Vendemiano per due mandati e segretario provinciale di Articolo Uno. Seno guida la lista “San Vendemiano Civica!”, composta dai candidati

consiglieri Marco Cettolin, Flavia Dimulescu, Ana Paula Goncalves Da Silva, Regina Licari, Marco Pagotto, Pierluigi Poloni, Andrea Sanson, Giovanna Sartor, Krizia Spader, Marina Toniolo, Ilenia Zago.

Che giudizio date sull’ultimo mandato di Dussin?

Si è trattato di un periodo di luci e ombre fortemente condizionato per una certa parte dal Covid e da tutte le esigenze che ha avuto la popolazione in merito. A tal proposito riconosciamo all’amministrazione di essere stata vicina alla popolazione in alcune di que-

L’olio, un tesoro da raccogliere Conegliano. “Raccogli l’olio e doni un tesoro”, il concorso di Savno, Consiglio di Bacino Sinistra Piave, Fondazione di Comunità Sinistra Piave Onlus e De Luca Servizi Ambiente per incentivare la raccolta dell’olio vegetale esausto di provenienza domestica, si conferma un successo che cresce di anno in anno. Sono state 46, infatti, le scuole aderenti alla nona edizione dell’iniziativa (nel 2023 erano state 29), che nel complesso hanno saputo stoccare nelle cisterne fornite da Savno ben 7.175 kg di materiale oleoso.

Gli alunni coinvolti nel progetto, provenienti da tutte le scuole di ogni ordine e grado nei 44 Comuni appartenenti al Bacino Sinistra Piave, sono stati in totale 5.091, per una media di 1,4 kg di olio esausto raccolto ciascuno.

Alle dieci scuole che hanno accumulato più punti è andato un montepremi complessivo di 3.500 euro in materiale scolastico, da suddividere in base al piazzamento.

Il Quindicinale 34 | Martedì 4 giugno 2024

ste esigenze. Dall’altra parte, grazie al Pnrr che ne ha finanziato una grande porzione, Dussin ha potuto pensare un progetto come quello del palaghiaccio, che non riteniamo un qualcosa di essenziale per la città e anzi crediamo che dedichi troppe risorse a una struttura pensata per un’attività sportiva molto specifica.

Quali sono secondo voi le priorità per San Vendemiano?

Ci stiamo concentrando molto su come è cambiata la composizione sociale della città, con la popolazione più giovane che è diventata minoranza e quella anziana che sta crescendo fortemente. Questo sta mutando l’interpretazione di quelli che sono i servizi più importanti, nel sociale e anche nei trasporti, ma anche sull’attività motoria accessibile a tutti. Sono temi molto forti a cui il nostro programma da una risposta precisa.

Come vi immaginate la San Vendemiano del futuro?

Noi vorremmo una città che, trovandosi in una realtà geografica strategica, possa essere non solo territorio di passaggio ma anche luogo che offre qualcosa sotto il profilo turistico e culturale anche a chi viene da fuori. E ce la immaginiamo come una città dove sia ancora possibile continuare a vivere, e non di sentirsi costretti a trasferirsi in un altro comune perché il costo delle abitazioni è alle stelle. Poi vorremmo che ci sia un’attenzione sempre maggiore alle tematiche dell’ecosostenibilità, in particolare all’adeguamento alle nuove norme comunitarie sul risparmio energetico.

Cosa può può offrire la vostra lista alla città?

La nostra è una lista civica svincolata da schieramenti politici, composta da cittadine e cittadini che sono eccellenze nel rispettivo ambito professionale e hanno una grande voglia di partecipare e fare. Sono volti nuovi, a differenza di quelli della lista concorrente, già ampiamente noti alla cittadinanza.

Fabio Zanchetta

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Dussin punta al quinto mandato Il sindaco uscente di San Vendemiano riconferma la squadra SAN VENDEMIANO. Le nuove regole sul terzo mandato hanno aperto le porte alla quinta candidatura a sindaco di San Vendemiano di Guido Dussin, in un comune che rispetto alle ultime elezioni è sceso sotto la quota di 10.000 cittadini e quindi questa volta eleggerà un consiglio comunale più piccolo.

Sessantacinque anni, architetto, Dussin è stato parlamentare della Lega per quattro legislature, oltre che sindaco di San Vendemiano per quattro mandati e vicesindaco per due nelle giunte guidate da Sonia Brescacin.

Il sindaco uscente guiderà la lista “San Vendemiano” supportata da Lega Liga Veneta e composta da Sonia Brescacin, Stelvio Basei, Raffaella Camarotto, Luca Saccon, Romina Cettolin, Andrea Valdemarca, Martina Clementi, Mirco Zago, Giada Dal Cin, Renzo Zanchetta, Desi Rui, Natalino Zanette.

Che giudizio da su questo lungo periodo da amministratore?

Si tratta di un momento molto importante della mia esistenza, caratterizzato da passione, amore per il territorio e ambizione di trasformarlo giorno per giorno, senza clamori ma con un lavoro costante di miglioramento. Ormai ho partecipato a dieci elezioni tra una cosa e l’altra, e ho sempre ottenuto ri-

sultati soddisfacenti, credo perché con la mia squadra promettiamo cose concrete e non colpi di magia.

A cosa punterà in particolare se diventerà sindaco nuovamente?

Per me amministrare significa trasformare le cose attraverso un processo costante, fatto di cose piccole e cose grandi che portano a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Di certo punteremo alla cura dell’ambiente, a far crescere i servizi ai cittadini e le infrastrutture, daremo attenzione sia a giovani che adulti e continueremo a cercare finanziamenti che ci permettano di non gravare su una realtà locale su cui pesano già molto le richieste dall’alto.

C’è qualcosa che non è riuscito a fare nel precedente mandato che ci terrebbe particolarmente a ottenere?

Un amministratore si trova sempre di fronte a un’infinità di cose che vorrebbe fare, ma poi deve fare i conti con i rapporti con altre enti e autorità che condizionano i progetti. Credo che la mia squadra mi abbia rivoluto perché ci sono delle idee su cui ci siamo impegnati e che vorremmo concretizzare, e nel nostro programma ci sono parecchie novità in tal senso. Di sicuro vogliamo offrire al settore giovanile molti più servizi.

La sua sarà quindi una candidatura nel segno della continuità?

Sì, continueremo nella direzione di questi anni: abbiamo lasciato un comune in ordine dal punto di vista finanziario e con un’immagine posi-

tiva, e in generale guardando le foto precedenti al ‘95 mi sono reso conto di quanto il paese sia cresciuto e cambiato, fino a diventare un punto di riferimento anche per gli altri comuni.

Mi sembrava una cosa giusta riconfermare una squadra che si è dimostrata capace e competente, anche se con qualche nuovo inserimento.

Fabio Zanchetta

Brustolon campione nazionale di scacchi

Aggressione al Biscione

Conegliano. L’Istituto Comprensivo Brustolon di Conegliano ha ottenuto risultati eccezionali alla finale nazionale del Trofeo Scacchi Scuola, tenutasi a Montesilvano dal 12 al 15 maggio 2024, con la partecipazione di 1600 giovani da tutta Italia. La squadra della scuola primaria, composta da Ivano Lin, Hristijan Pentelashoski, Sebastian Tenore, Edoardo Nisticò, Michael Sutera e Marialuce Micheletto, ha vinto il titolo di campione nazionale con sei vittorie e un pareggio. Anche le squadre della secondaria si sono distinte, classificandosi al sesto posto nella categoria femminile e al settimo in quella maschile.Meritatissima medaglia d’oro individuale, come prima scacchiera, ad Isabella Sonego della secondaria, che ha vinto tutte le sette partite disputate. I risultati eccellenti dell’Istituto Comprensivo Brustolon sono il frutto di un costante lavoro di preparazione personale e di squadra, unito alla passione per questo antico e affascinante gioco.

Un vigilante della Mom è stato aggredito il 14 maggio mattina al Biscione da un 17enne. Il giovane, dopo aver ricevuto l’invito a calmarsi, ha improvvisamente colpito l’addetto alla sicurezza con un pugno e si è dato alla fuga.

La polizia locale lo ha intercettato poco dopo, denunciandolo per lesioni. L'episodio è avvenuto nella zona tra piazzale Zoppas e via Colombo, già teatro di recenti violenze.

Guido Dussin

Martedì 4 giugno 2024 | 35 Il Quindicinale

freodaczionualse

RIZZO ARREDAMENTI, 70 (+1) ANNI DI ECCELLENZA

te di zioni tivo, ere il della enza

I mobili, gli ambienti, il benessere di una casa arredata con noi

RIZZO ARREDAMENTI 1953 Via Lourdes, 151 CONEGLIANO

SERENA WINES 1881 +39 0438 34362

www.rizzo-arredamenti.it

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D

ietro ogni mobile realizzato da Rizzo Arredamenti c’è una storia che inizia nel lontano 1953, quando il fondatore, Severino Rizzo, ha avviato l’attività insieme ai suoi fratelli e sorelle. Quella che all’epoca era una modesta falegnameria di famiglia è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento nel settore dell’arredamento su misura, grazie alla passione, alla dedizione e all’abilità tramandate a figli e nipoti da Severino, l’unico fratello rimasto alla guida dell’attività.“Costruire con il legno è per noi più di un mestiere, è una tradizione di famiglia. – raccontano Ivano, Flavio e Antonio Rizzo, figli di Severino e oggi alla guida dell’azienda – La nostra antica falegnameria ha visto cambiare i tempi pur mantenendo intatte la passione e l’abilità per la lavorazione artigianale del legno”. Si definiscono “figli d’arte” perché papà Severino ha saputo tramandare con impeccabile maestria un mestiere, anzi, una vera e propria arte che va oltre la semplice costruzione di mobili.

“Negli anni ’50 il negozio di papà era la classica casa-bottega, il mobiliere di quartiere nel cui laboratorio si dava una forma su misura al legno.

Oggi il laboratorio è rimasto intatto, ma negli anni '80 abbiamo affiancato due punti espositivi nella zona della "localtà Al Moro" dove il commercio è diventato predominante. – racconta Flavio, responsabile dell’area commerciale – Vendiamo più marchi, prediligendo il Made in Italy e le piccole realtà del nostro territorio, e siamo orgogliosi di rappresentare un punto di riferimento nel settore dell’arredamento, con una gamma che spazia dalle cucine ai salotti,

I titolari: Ivano, Antonio e Flavio.

dai bagni alle camere da letto, dai sistemi letto alle poltrone relax, offrendo soluzioni moderne, classiche, country…”.

Ma cosa rende davvero unica sul mercato una realtà come Rizzo Arredamenti? “Sicuramente il nostro servizio a 360° – chiariscono i fratelli – che va dalla consulenza iniziale alla progettazione su misura, fino all’assistenza post-vendita. Con un team composto, oltre che da noi, anche da un esperto falegname, Massimo, e da una giovane consulente di vendita, Elisabetta, ci impegniamo quotidianamente a realizzare i più diversi sogni d’arredamento, garantendo qualità, professionalità e attenzione ai dettagli”.

Presso la sede aziendale di via Lourdes, è possibile trovare la cura ai dettagli e la passione del team Rizzo nel rispetto dell’ambiente e della salute delle persone. Lo scorso anno questa realtà coneglianese ha raggiunto l’ambito traguardo dei 70 anni di attività: per l’occasione è stato avviato un restyling dello showroom, che verrà inaugurato il prossimo 8 giugno.

“Festeggeremo con orgoglio i nostri 70(+1) anni di attività, un traguardo che testimonia non solo la nostra longevità nel settore, ma anche la fiducia e l’apprezzamento dei nostri clienti nel corso degli anni”, dicono i fratelli Rizzo.

Per celebrare alla grande questo importante traguardo, nel pomeriggio di sabato 8 giugno verrà organizzato un aperitivo con show cooking di uno chef Bosch, un’occasione unica per immergersi nella storia di Rizzo Arredamenti e scoprire le sue radici, oltre che vedere da vicino come l’arte del legno si è evoluta e trasformata nel corso degli anni.

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Sfida a San Fior per il Comune Alle porte di Conegliano si sfideranno Gastone Martorel, già sindaco per un decennio, e Marika Urban, professionista da anni nella squadra di Luca Zaia in Regione Veneto

SAN FIOR. A San Fior sarà un duello a due, tra due candidati che a loro modo portano in bagaglio una navigata esperienza politica. Per entrambi un piano ambizioso, far crescere il piccolo centro lungo la Pontebbana e trasformarlo nei prossimi cinque anni, con un occhio privilegiato verso il sociale.

Marika Urban è la candidata della Lega e della lista civica Tutti per San Fior, tra i suoi obbiettivi proseguire il lavoro intrapreso dal suo compagno di partito, e precedente sindaco, Giuseppe Maset, che è pure presente nella squadra che l’appoggia. 46 anni, due lauree magistrali in pedagogia e psicologia clinica, un figlio di nome Tommaso, da anni fa parte della squadra del governatore Luca Zaia, sin da quando amministrava la provincia di Treviso. Nel corso degli anni ha svolto diversi incarichi in amministrazione pubblica e nel settore privato, mentre nell’ultimo periodo è stata nominata responsabile del Gruppo Consiliare Misto nel Consiglio Regionale del Veneto. “Grazie all’esperienza nella macchina amministrativa, conosco bene le istituzioni e come muoversi per accedere a bandi e fondi utili alla collettività”, con questa frase essenziale Marika Urban sottolinea quanto la sua esperienza professionale sia messa al servizio della collettività di San Fior.

Ha deciso di scendere in politica dopo l’invito di Giuseppe Maset, perché considerata una persona ben calata nella realtà sanfiorese ed in grado di affrontare i problemi quotidiani quanto quelli straordinari. Nella sua concezione del comune del futuro l’amministrazione deve funzionare bene e diventare una casa d’ascolto, per dedicarsi ai cittadini: famiglie, anziani e categorie sensibili sono in cima alle sue priorità.

In passato si è occupata anche di po-

litiche attive del lavoro, ovvero formazione, orientamento e inserimento dei lavoratori. Le viene riconosciuta una naturale capacità nel risolvere i problemi, con tempestività e semplicità, dote emersa negli anni in cui operava in provincia e poi in regione, quando si occupava di identità veneta e turismo.

Il programma include la conservazione dei valori tradizionali, con un’attenzione particolare anche per cultura e ambiente; in quest’ambito, il paesaggio sanfiorese va preservato, si deve investire nella sua salvaguardia.

Gastone Martorel è nella vita politica sanfiorese da parecchi anni ed ha una lunga esperienza amministrativa: sindaco due volte, dal 2009 al 2019, è stato consigliere di minoranza nel quinquennio appena passato. 64 anni, imprenditore nel campo dell’impiantistica di riscaldamento e raffrescamento, ha deciso di mettersi ancora in gioco per San Fior dopo l’incoraggiamento e la fiducia rinnovatagli da tantissimi cittadini.

Si presenta sostenuto dalla lista civica Vivo San Fior, nella quale affluiscono esponenti di centrodestra come di centrosinistra, la sua azione politica, nel programma, deve rispondere alle necessità di tutta la popolazione sanfiorese.

Il suo programma è strutturato, ma con l’esperienza del politico navigato e

pragmatico è conscio che per prima cosa non vanno fermate le opere e i progetti già in corsa, nuocerebbe solamente alla collettività. Il sociale riveste un ruolo primario: famiglie, deboli, degrado sociale e funzione genitoriale sono al centro del suo programma, per non lasciare indietro nessuno. Tra gli interventi urgenti, sicuramente ci saranno l’arteria ciclopedonale che, ferma da cinque anni, collegherà San Fior di Sopra con la frazione di Sotto, e la rete fognaria con viabilità di via Trieste.

Con il concentrarsi delle precipitazioni, una rete di canalizzazioni e delle aree di sfogo, in caso di forti precipitazioni, sono vitali per evitare scoscendimenti e alluvioni che nuocerebbero ai beni immobili e alle attività economiche. Inoltre, proseguire sulla strada dell’investimento nelle scuole, che sono un servizio primario, la loro vita coincide con quella degli insediamenti.

San Fior è il paese delle associazioni, sostenerle nelle loro attività vuol dire investire nel futuro, la loro presenza è vitale per la società e un esempio di solidarietà.

Il centro andrà rivitalizzato, ma il progetto dovrà essere rispettoso delle necessità effettive, si dovrà intervenire con attenzione come fatto nel caso del Parco Fiore.

Michele Zanchetta

Marika Urban e Gastone Martorel

Martedì 4 giugno 2024 | 37 Il Quindicinale

freodaczionualse

te di zioni tivo, ere il della enza

Una rete di accoglienza: strutture e azioni formative ed educative a contrasto della violenza

Sonia Brescacin

Presidente Commissione Sanità e Sociale SERENA WINES 1881 in Consiglio Regionale del Veneto

EDUCARE AL RISPETTO NEI RAPPORTI AFFETTIVI

C

’è un grande movimento intorno al dramma della violenza di genere, una consapevole e decisa presa di coscienza, rispetto a un tema così grave e difficile da accettare. Nonostante le molte iniziative attuate, sia a livello nazionale, che regionale e locale, i numeri indicano che in Italia c’è ancora un 33% di donne che subisce violenza.

Dare risposta in tempo alle richieste d’aiuto e, ancor meglio, contrastare in modo efficace questo flagello sociale è difficile; ci si può riuscire grazie a un’articolazione di servizi orientati e mostrando alla vittima di violenza che c’è una via d’uscita a simili situazioni proponendo, tramite una rete di attenzione e protezione, la possibilità di raggiungere il recupero personale.

Il nostro sistema si basa su strutture che offrono ospitalità e sostegno su tutto il territorio regionale: si tratta di una rete di 25 Centri AntiViolenza (CAV) e 28 Case Rifugio, a indirizzo segreto, per donne maltrattate.

La Relazione regionale 2023 veneta pone l’accento sugli incoraggianti risultati ottenuti, e sulla scelta strategica di rafforzare e rilanciare le diverse azioni nel 2024, spiega Sonia Brescacin, Presidente della Commissione Sanità e Sociale in Consiglio Regionale del Veneto. Non a caso la Regione ha aumentato i fondi specifici del bilancio per l’apertura

di sportelli nelle Università, rafforzando le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, e quelle di formazione del personale chiamato a occuparsi di queste persone. Ogni donna in più che si rivolge alla rete dei servizi per chiedere aiuto e protezione può essere una vita salvata.

Cultura del rispetto e della parità, contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza, percorsi educativi e formativi di educazione all’affettività, sono i punti cardine del disegno di legge presentato da Sonia Brescacin.

Una proposta rivolta a tutte le generazioni: guardando al futuro, con la volontà di anticipare l’età degli interventi educativi per affrontare il problema. Se da un lato chi commette atti di violenza è principalmente un adulto, dall’altro è possibile prevenire il perpetuarsi di questo fenomeno volgendo lo sguardo alle nuove generazioni, con le quali è possibile costruire un percorso di vita diverso e migliore. Un dato che colpisce è che il 65% dei giovani ha subìto violenza; dinanzi a questo numero è necessario agire con determinazione per diffondere nella società una cultura nuova, con azioni di accompagnamento ed educazione alla parità, con il riconoscimento di crediti formativi scolastici, coinvolgendo in maniera forte anche i genitori e potenziando il welfare aziendale con lo scopo di favorire la partecipazione di tutta la comunità educante.

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Orsago alle elezioni Nel piccolo comune lungo la Pontebbana una sfida all’ultimo voto tra Alida Massarotto, Fabio Collot e Giancarlo Mion ORSAGO. Sfida a tre in Comune per la poltrona di sindaco, i 3500 abitanti, molti dei quali residenti all’estero, dovranno scegliere tra tre noti volti che da anni sono parte della vita politica e sociale. Si segnala una spaccatura nella Lega, che vede staccarsi Mion da Collot, per governare con una lista civica nella quale figurano ex assessori. Massarotto è la novità per il centrosinistra, che cercherà di far cambiare bandiera a Orsago. Gli appuntamenti per conoscere i candidati ed i loro programmi saranno diversi e vedranno il sostegno di note personalità politiche regionali e locali.

Alida Massarotto guiderà la storica lista civica Orsago Paese Attivo, forte di un’esperienza politica di cinque anni in consiglio comunale. 64 anni, impiegata in uno studio legale, rappresenta una lista di centrosinistra; nel suo pro-

gramma ci sono la rivitalizzazione commerciale e culturale, l’inclusione sociale e l’attenzione alle fasce più deboli, senza dimenticare un occhio di riguardo all’ambiente e ad un’amministrazione più presente e trasparente. Ad accompagnarla anche Paola Zanchettin e Giuseppe Scarabellotto, passati candidati sindaci di Orsago Paese Attivo e che da quindici anni rappresentano un impegno continuo.

Fabio Collot, 61 anni, è il sindaco uscente alla ricerca di uno storico terzo mandato elettorale ed è sostenuto da Lega, lista civica Orsago, Bavaroi Bosco e Fratelli d’Italia. Nel 2019 ha vinto con un netto 59% di preferenze sulla lista civica Orsago Paese Attivo.

Come ha detto alla presentazione della sua candidatura, ha deciso di continuare per il forte sostegno avuto dalle persone, che lo hanno incoraggiato a continuare. Si ripresenta dopo aver governato un decennio, durante il quale la sua squadra ha portato a termine molte promesse, ma si sente in dovere di proseguire l’impegno politico per completare un percorso.

Giancarlo Mion, imprenditore di 65

anni, è stato sindaco per due mandati, dal 2004 al 2014, e si presenta sostenuto dalla lista civica Vivi Orsago, composta da elementi che già lo avevano accompagnato nelle sue passate esperienze politiche, inquadrandosi nel segno di uno schieramento di centrodestra civico. Tra essi, l’ex vicesindaco Marcello Botteon e l’ex assessore Francesca Biz, mentre a completare la lista una nutrita compagine, tra cui spiccano diversi giovani. Mion si è candidato perché considera che ad Orsago si debbano operare diverse iniziative e che il paese debba essere ravvivato, portando una nuova vitalità al centro.

Michele Zanchetta

Sacchetti: distributore attivo

Rissa in centro

Auguri Armida e Gianfranco!

SAN FIOR. E’ operativo il distributore automatico di sacchetti per la raccolta differenziata installato in piazza Marconi, nel parcheggio sul retro del municipio. Come di consueto, anche il distributore di San Fior sarà a disposizione dell’utenza di Savno 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Consentirà il ritiro dei kit esclusivamente ai contratti domestici con utenza attiva, per un numero tarato sulle disposizioni del Regolamento Tariffario. Gli erogatori di Savno consentono di ritirare i sacchetti per la differenziata in maniera veloce, attraverso pochi e semplici passaggi, senza recarsi allo sportello fisico. Per utilizzarli è sufficiente passare la tessera sanitaria dell’intestatario della bolletta per il riconoscimento e, una volta abilitato il ritiro, procedere con la scelta del prodotto desiderato.

CONEGLIANO. Rissa il 7 maggio scorso poco dopo le 18 in piazza Cima a Conegliano. Due giovani si sono affrontati in maniera violenta, coinvolgendo anche altre persone. Il motivo dello scontro sembra essere una disputa legata a una ragazza, anche se non è chiaro chi abbia dato inizio alla rissa. I due giovani si sono affrontati a viso aperto, scagliandosi spintoni, calci e pugni, mentre le urla riecheggiavano nel centro storico. La situazione è stata fermata dai gestori di uno dei bar del centro, che hanno agito prontamente per evitare il peggio.

Le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente, raccogliendo testimonianze e visionando le telecamere di videosorveglianza per ricostruire con precisione quanto accaduto.

Conegliano. Armida e Gianfranco, lettori appassionati del Quindicinale da moltissimi anni, il 23 settembre 2023 hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio. Congratulazioni dai loro figli Riccardo, Elena e Anna, oltre che dalla redazione del Quindicinale!

Da sinistra: Fabio Collot, Giancarlo Mion, Alida Massarotto

Martedì 4 giugno 2024 | 39 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

L’onesto fuorilegge A tu per tu con Cesare De Stefani, il creatore dell’Osteria senz’oste. Uno dei “salumieri” più quotati delle colline Unesco. Un uomo che ha battagliato contro la burocrazia… (quasi) in groppa a una mucca. E che col successo da imprenditore ha dimenticato il bruciore di due bocciature scolastiche

di Federica Gabrieli

Cesare De Stefani

L

a vita di Cesare De Stefani si snoda seguendo il buon senso, la passione, la creatività, ma anche l’anelito alla libertà e indipendenza, l’aspirazione – contrastata a volte – a essere generoso e altruista. Il suo motto? Per vivere fuori dalla legge bisogna essere onesti.

Un aforisma che si comprende, dopo aver conosciuto l’uomo, l’imprenditore, le sue scelte.

“Quando ti rendi conto che per produrre è necessario ottenere il consenso di coloro che non producono nulla; quando hai la prova che il denaro va a coloro che non commerciano con merci, ma con favori; quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza più che col lavo-

Il Quindicinale 40 | Martedì 4 giugno 2024

ro e che le leggi non ci proteggono da costoro, ma al contrario, costori sono protetti dalle leggi; quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata e l’onestà è un auto-sacrificio, allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata” di questa frase Cesare De Stefani ha fatto il suo mantra.

Chi è Cesare De Stefani? Il suo nome lo conoscono in molti, la sua storia è la sua memoria Sono un uomo che ha cominciato dalle elementari ad avere delle difficoltà di gestione dei propri pensieri, difatti in seconda elementare i maestri avevano già avuto la buona idea di bocciarmi per una nota che secondo me non meritavo: mi sono arrabbiato con il ma-

estro rispondendogli che me ne sarei andato a casa. E così ho fatto!

Sono un trevigiano, un veneto, un italiano a cui piace lavorare e contribuire a far crescere e conoscere la sua regione, la marca trevigiana e la nazione a cui appartiene. Vengo da una famiglia modesta: mio padre faceva il macellaio: iniziando da ragazzino a seguirlo, a diciassette anni dopo la seconda bocciatura, ho pensato che sarei andato a scuola ancora un anno e poi mi sarei messo a lavorare. Nella mia vita ho cercato una sorta di riscatto a queste amarezze che mi bruciavano dentro.

Parlo soprattutto delle mie due bocciature, perché quest’ultime mi facevano sentire diverso. Invece il lavoro mi ha dato soddisfazione: adoperandomi nel mestiere di macellaio nel mondo della carne, dei salumi, degli insaccati ho trovato un settore appassionante, nel quale ho potuto mettere in evidenza le mie qualità.

Una passione tramandata quindi dalla sua famiglia?

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Sono figlio di un mestiere molto antico e ho abbracciato e assorbito anche quello che stava attorno a me, ovvero la zona di Valdobbiadene, un luogo di tradizione e lavorazione delle carni suine. Mio padre cominciò la storia nel 1958 col Salumificio De Stefani a Guia, una frazione del comune di Valdobbiadene. Ricordo che quando lo accompagnavo al macello osservavo e assimilavo le varie fasi di macellazione e lavorazione. Queste esperienze mi hanno permesso di assorbire tutte le tecniche e segreti del mestiere, e mi hanno portato attorno ai vent’anni a tuffarmi con impegno in questa professione, anche come rivalsa a quelle difficoltà incontrate a scuola che però mi auguro fossero dovute a questioni caratteriali più che di intelletto. Mi ritengo una persona creativa e curiosa, dove il concetto di libertà regna sovrano. Grazie alla mia intraprendenza fuori dagli schemi, pian piano ho iniziato ad ampliare la clientela e per merito della segnalazione di un rappresentante locale di vino, nel 1981, la mia soppressa veneta entrò in una famosa catena milanese e per la mia azienda ci fu un imponente e notevole sviluppo. L’elenco delle produzioni del salumificio ora sono vastissime, scrigni di profumi e sapori.

Il suo spirito un po’ ribelle lo ha portato ad avere intoppi – o scontri con le amministrazioni, a scontrarsi con il sistema. Cosa pensa della burocrazia italiana?

La mia curiosità e la creatività mi portano a essere molto fantasioso, immaginando cose che non esistono; sono consapevole di essere un uomo fuorilegge ma non come nel Far West, ovvero non sono un delinquente bensì uno che ama realizzare fare quello che immagina ed ovviamente questo molto spesso non è normato. Sempre di più c’è l’idea che se una cosa non è prevista non la si può fare e invece credo che se una roba non ci è negata la possiamo realizzare.

Alcuni ricordano un episodio di qualche anno fa: mi sono presentato da Equitalia con una mucca, per protestare contro una multa ricevuta: è stata una sorta di ribellione ad una norma, sulla quale poi la Regione Veneto ha lavorato modificandola proprio perché

era una legge che si prestava in modo fin troppo facile a interpretazioni personali di chi aveva il potere e quindi diventava un abuso.

Se l’uomo non è provvisto del buon senso e logica qualsiasi legge diventa sbagliata ovvero un sopruso.

E’ sembrato un gesto goliardico il mio, in realtà per me era più facile e meno oneroso pagare una multa di 1750 euro che 3500 di avvocato, anche se poi mi è stata cancellata. Sono molto orgoglioso di questo, ma certo per far valere i propri ideali e diritti ci vuole… sostanza, tanto che ho speso più per difendermi che quello che mi aveva chiesto lo Stato.

Ogni giorno ci troviamo a firmare un sacco di documenti che risultano ostici e spesso inutili. Ma che senso ha tutto ciò? Tutta questa burocrazia ha la volontà di controllare tutto e tutti; io sarei dell’idea che le persone devono essere libere e accompagnate dal proprio buon senso, comportandosi in modo onesto, tutto qui.

L’Osteria senz’oste è divenuta famosa in tutto il mondo e testimone di questo sono gli innumerevoli biglietti/ringraziamenti scritti e lasciati dai visitatori e ornano pareti.

Com’è nata l’idea di questo luogo magico?

L’Osteria senz’oste è nata nel 2004, in un luogo dove la gente passeggiava e si faceva travolgere ed abbracciare dall’incanto ed energia del posto.

Una casa colonica di tre piani in pietra e mattoni, costruita a fine ‘800, conservata allo stato originale ed incastonata come un prezioso diamante tra le viti delle colline di Conegliano e Valdobbiadene ne è stata la sede.

Nel ‘97 ho acquistato questa proprietà e nel 2000 ho ottenuto un progetto che voleva dire demolire quello che c’era e costruire una mia dimora, ma una sera tornando dal lavoro e osservando la vecchia casa ho pensato che facendo ciò avrei tolto un pezzo di storia e così ho preferito mantenere il tutto invariato prodigandomi nel dare un ristoro a tutte quelle persone che passavano di lì.

Un giorno ho voluto fare una sorpresa ai visitatori facendogli trovare tre bottiglie di vino sul tavolo e sei bicchieri con un biglietto “Servitevi liberamente”, ovvero non c’è un prezzo ma un valore. Ecco da quelle tre bottiglie di vino è germogliata Osteria senz’oste sebbene il nome sia nato qualche anno dopo da un mio dialogo con un collaboratore circense, un uomo straordinario con cui ho trascorso 14 anni: era il domatore del circo Moira Orfei e poi custode dell’Osteria.

L’Osteria senza oste

Aribert Ellemann, a lungo custode dell’Osteria senza oste

Martedì 4 giugno 2024 | 41 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA Moreno De Noni

“Siamo svincolati da legami politici” La lista civica “Insieme per Revine Lago” candida Moreno De Noni REVINE LAGO. «Siamo una lista civica svincolata da qualsiasi legame politico, costituita da un gruppo di persone fortemente impegnate nelle varie associazioni del nostro territorio che desidera portare la propria esperienza al servizio dell’intera comunità»: così si presenta “Insieme per Revine Lago” che candida a sindaco Moreno De Noni, 62 anni, artigiano del settore dell’abbigliamento con azienda in paese, consigliere di Confartigianato Vittorio Veneto e già consigliere comunale dal 1985 al 1995 durante le amministrazioni Sommavilla.

«Insieme siamo riusciti a costruire un’ottima squadra, ciascuno con le proprie prerogative. Facendo un parallelo con un’auto, il gruppo è formato da persone abituate a correre e a spendersi con generosità nella comunità, da un ottimo motore che io individuo nei due giovani entusiasti e propositivi, da forti fanali, da coloro cioè che ci stimolano a vedere il più lontano possibile. Di questa autovettura spero di essere il volante per una guida

Casetta per l’acqua Inaugurato un nuovo punto di distribuzione di acqua naturale e frizzante

A destra: l’inaugurazione della nuova casetta dell’acqua a Tarzo

TARZO. Continua la collaborazione di Alto Trevigiano Servizi e i Comuni soci per portare avanti il progetto di sostenibilità ambientale nel territorio. È arrivata anche a Tarzo la casetta dell’acqua di ATS; il nuovo impianto di erogazione è stato installato in Via Trevisani nel mondo (parcheggio Scuola Primaria e Palestra Comunale di Tarzo). Il distributore sarà a disposizione di tutti i cittadini che potranno bere così l’acqua dell’acquedotto buona, sicura e controllata.

La casetta eroga acqua refrigerata, naturale e frizzante al costo di cinque cen-

Il Quindicinale 42 | Martedì 4 giugno 2024

tesimi al litro con utilizzo di monete o di tessere prepagate che vengono distribuite dalle attività commerciali della zona (ad oggi le tessere possono essere trovate alla Farmacia di Tarzo.

Il progetto di ATS nasce per incoraggiare l’uso dell’acqua potabile fornita dall’acquedotto e diminuire l’inquinamento legato all’utilizzo delle bottiglie di plastica; sostenibilità e tutela dell’ambiente sono quindi alla base della scelta fatta di dotare i Comuni dei nuovi impianti di erogazione. Grazie alle nove casette installate nel 2023 nei Comuni del territorio di ATS sono stati erogati quasi 530.000 litri di acqua naturale e gasata e state risparmiate 14 tonnellate di plastica PET. Un passo importante verso un ambiente più pulito.

sicura» afferma De Noni. La squadra è composta da Daniele Bernardi, Boris Bottega (già assessore durante l’amministrazione Coan e consigliere di opposizione uscente), Giorgio Carlet, Marco Casagrande, Michela Coan (sindaco dal 2014 al 2019), Claudio De Noni, Samantha Furlan, Luca Gris, Stefania Momesso e Michela Piccin.

«Vorremmo che Revine Lago torni ad essere un paese centrale – sottolinea il candidato sindaco -. Tra le priorità ci sono l’ambiente, dai laghi alla montagna da rendere godibili a tutti, e la sinergia con le associazioni del territorio, oltre ad interventi sugli edifici da tempo abbandonati. Vorremmo acquistare l’ex Riva d’Oro, un ecomostro che si affaccia sul lago, per abbatterlo e poi poter fruire anche di quest’area».

Attenzione alle politiche sociali e scolastiche. Tra le progettualità un’associazione di servizi con l’intera Vallata.

A “Insieme per Revine Lago” si è avvicinato anche l’ex sindaco leghista Battista Zardet, pur non essendo in lista. «È uno degli amici con cui verso la fine dello scorso anno abbiamo iniziato dei ragionamenti. La nostra lista – conclude De Noni – è puramente civica e riunisce persone con un’identità di intenti». Claudia Borsoi

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Sfida a due a Cison di Valmarino Pilat deposita all’ultimo la sua lista. L’altra candidata è il sindaco uscente Da Soller CISON DI VALMARINO. Colpo di scena a Cison di Valmarino: quella che pareva poter essere a tutti gli effetti una corsa in solitaria per il sindaco uscente Cristina Da Soller (civica “Strada Comune”) che punta al bis, invece sarà una sfida a due. Sabato 11 maggio, allo scadere dei termini previsti, in municipio è stata depositata la lista “Unione popolare progressista cisonese” con candidato sindaco Dante Pilat. E come ha precisato il diretto interessato, non si tratta di una lista “civica” messa in piedi per superare l’ostacolo quorum in caso di un solo candidato sindaco, bensì di una lista “vera e propria”.

«Mi candido nuovamente a sindaco perché sento di avere ancora passione ed entusiasmo da dedicare al nostro territorio e alla nostra comunità; perché dal confronto con i ragazzi del gruppo nascono ancora numerose idee, iniziative e progetti che meritano di essere realizzati; perché in molti concittadini è emersa la voglia di contribuire a

Cristina Da Soller e Dante Pilat

tracciare tanti nuovi passi sulla nostra “strada comune”» afferma Da Soller, avvocato, 43 anni. Con “Strada Comune” in lista ci sono l’assessore Cristina Munno, i consiglieri comunali Marco Zanin, Maria Cristina Possamai e Daniele Nardi, e poi i volti nuovi di Luigi Bortolini, Andrea Dal Vecchio, Federico Dall’Oglio, Riccardo De Mari, Azzurra De Marin e Stefano Zilli.

«Siamo pronti ad avanzare proposte in alternativa, che siano comunque a vantaggio efficace per la comunità» ha dichiarato Dante Pilat, pensionato, 72 anni. Nella sua squadra volti nuovi e non solo, come quello di Giuseppe De Luca (capolista), già assessore a Cison

di Valmarino e nella Comunità montana delle Prealpi Trevigiane che cinque anni fa aveva manifestato l’intenzione di presentare alle amministrative cisonesi una lista, ma che poi non si concretizzò. Nella squadra di “Unione popolare progressista cisonese” poi Raffaele Salton, Diego Pasquetti, Ives Piol, Marina Zaffaroni, Eros Pin, Irina Cartas, Franco Dal Vecchio, Gabriele Zanella e Tiziano Merlo.

Esce invece dalla scena amministrativa dopo 25 anni il vicesindaco Loris Perenzin, che ha deciso di dedicare le sue energie a famiglia e lavoro, continuando però ad operare come volontario per la comunità.

Claudia Borsoi

Flash Revine, Poste chiuse REVINE LAGO. L’ufficio postale di Revine rimarrà chiuso fino a metà giugno. Partiti i lavori di ammodernamento dell’ufficio nell’ambito del progetto “Polis – Casa dei servizi di cittadinanza digitale”. Gli uffici postali più vicini sono quelli di Tarzo e di Vittorio Veneto.

Piante monumentali FARRA DI SOLIGO. Il gelso bianco di via dei Cavai, conosciuto come “morer delle anime”, e il cipresso comune in località monte Baldacchin sono piante monumentali d’Italia. Di recente hanno ottenuto l’inserimento nell’apposito elenco.

I ragazzi in primo piano La Consulta dei ragazzi al lavoro per favorire legami intergenerazionali REFRONTOLO. La Consulta Senior dei ragazzi di Refrontolo è un gruppo che coinvolge attivamente ragazzi a partire dai 13 anni per promuovere la partecipazione giovanile e preservare le tradizioni del territorio. È il frutto di un lavoro avviato alcuni anni fa con l'intento di coinvolgere i ragazzi delle medie nell’accompagnare e supportare i bambini eletti delle classi IV e V della scuola Primaria Tito Minniti.

Questo progetto mirava a creare un legame intergenerazionale e favorire la crescita personale e comunitaria dei giovani. Ora, dopo aver maturato esperienza e determinazione, i ragazzi delle medie si sentono pronti a spiccare il volo e mettersi in gioco con idee sempre più ambiziose. In questi giorni sta raccogliendo numerose idee e progetti da realizzare nei prossimi mesi. Tra le prime iniziative messe in cantiere spicca la collaborazione con Claudio Baldo, conosciuto come Mastro Geppetto, per la creazione di Giochi di Legno artigianali, che saranno utilizzati durante le future manifestazioni del paese.

Martedì 4 giugno 2024 | 43 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Qui Lega e Pd sono alleate!

Con la lista civica “Farra Futura” la candidata di origine marocchina Sana Ed-Dami Viviani crea un sodalizio unico

Sana Ed-Dami Viviani

FARRA DI SOLIGO. Militante da anni della Lega, nata in Marocco, ma dall’età di un anno cresciuta in Italia, laureata in scienze politiche, 35 anni, sposata con Paolo e mamma di una bimba di tre anni: Sana EdDami Viviani è la candidata sindaco

della civica “Farra Futura”, lista che ha ottenuto l’appoggio esterno sia della Lega sia del Partito Democratico.

Sfiderà alle amministrative di giugno il sindaco uscente Mattia Perencin con la sua civica “Farra Viva”.

«Scendo in campo grazie al supporto di tanti amici e concittadini di Farra e sono davvero onorata della grande fiducia e stima che tante persone stanno riponendo in me, considerando che molte di esse hanno fatto la storia del nostro territorio – afferma la candidata sindaco -. Mi sono sempre chiesta come sarebbe un paese guidato da un’amministrazione qualificata, competente su diversi fronti, sia localmente che a livello internazionale, composta di persone oneste e che abbiano raggiunto importanti e concreti risultati a livello lavorativo, con l’obiettivo comune di vedere il proprio territorio fiorire. Così ho voluto dare in prima persona una risposta concreta a questa domanda, creando una proposta di valore, fatta di persone leali che abbiano

queste caratteristiche». Al centro del programma tanti temi, dall’attenzione al sociale ai bisogni delle famiglie con figli, dall’economia del territorio alla cultura.

La sezione locale della Lega, così come il circolo farrese del Pd hanno deciso di sostenere Sana Ed-Dami Viviani. «È da mesi che ci stiamo lavorando e finalmente vediamo concretizzarsi una proposta a cui ci siamo dedicati con grande energia e entusiasmo» testimonia Natalina De Rosso, segretaria del circolo del Pd farrese, già candidata sindaco nel 2019 con la civica “Rifar Farra”. «”Farra Futura” è una lista civica aperta a diverse sensibilità, ne siamo consapevoli, ma che ha un obiettivo chiaro: quello di offrire ai cittadini una valida alternativa a un modo di amministrare il nostro Comune che non ci piace – afferma De Rosso -, che non lascia spazio a chi la pensa in modo differente. Proprio per questo la pluralità della lista per noi è un elemento di ricchezza e la candidatura di Sana è un’occasione irripetibile per affrontare temi da sempre a noi cari, come la cura dell’ambiente, il rispetto della biodiversità, l’investimento nel sociale e l’apertura e l’integrazione nei confronti di chi vuole far parte della nostra comunità e contribuire alla sua crescita». C.B.

Una squadra per tutte le stagioni La CSI Volley Piave ha vinto il titolo provinciale del campionato Open PIEVE DI SOLIGO. Splendido traguardo per le ragazze CSI Volley Piave, che sotto le insegne Studio2 Amateurs hanno conquistato il titolo provinciale, vincendo sia il campionato invernale che quello primaverile. Marta Bissoni, Federica Brescancin, Donata Brun, Marica Casagrande, Federica Della Colletta, Angela Gobbato, Marta Infanti, Jessica Lava, Anita Mariotto, Sara Mattiuzzi, Lisa Melis, Anna Meneghin, Aura Reddavide, Giulia Ros, Asia Targa, Veronica Trinca: Il Quindicinale 44 | Martedì 4 giugno 2024

ecco le fortissime atlete, allenate dal bravo Marco Gemin, che si sono aggiudicate il titolo di Marca nella categoria.

La squadra è composta da “vecchie glorie”, di età compresa tra i 24 e i 43 anni, che da giovanissime giocavano nelle società sportive pallavolistiche del Quartier del Piave. Grazie al supporto della società Volley Piave, alla quale sono affiliate, per il secondo anno consecutivo hanno partecipato al campionato Open femminile, indetto dal CSI (Centro Sportivo Italiano) anche in questa stagione 2023/2024. Lo scorso 5 maggio a Casale sul Sile le ragazze hanno disputato la finale contro le Bissbetike - Il Girasole ASD di Marghera, vincendo con un netto 3 a 0 e aggiudicandosi quindi il titolo di campionesse provinciali.

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Colmellere si ricandida L’ex sindaco e deputata alla guida della civica “Terra viva” MIANE. Corsa a tre alle amministrative di giugno: dopo Massimo Stefani (“Miane24”) e Moreno Guizzo (“Miane per te”), anche Angela Colmellere, alla guida della civica “Terra viva”, scende in campo. Già sindaco di Miane per due mandati, ex deputata e ora assessore, ha deciso con una rinnovata squadra, nella quale confluiscono anche esponenti della maggioranza uscente, di rimettersi in gioco per la propria comunità. «Ho deciso di candidarmi dopo un confronto con molte delle persone che hanno collaborato con me in passato – afferma Colmellere -. Scendo in campo con l’obiettivo di unire e di fare il bene di tutta la comunità, superando le divisioni, come è nel mio stile da sempre. In molti mi hanno detto: c’è ancora da fare… Perciò, con entusiasmo e voglia di lavorare, ho deciso di candidarmi».

In squadra con Colmellere gli assessori uscenti Guerino Frezza e Kimberly Lucchetta, poi i volti nuo-

vi di Giorgia Barbon, Gianpaolo Bortolini, Paola Bortolini, Maurizio Cason, Luigino Lucchetta, Luca Pederiva, Eddi Pierdonà, Ivano Pierdonà, Renato Stefani e Maura Zannoni. Il programma mette al centro la persona e la voglia di rendere più vivo e centrale il comune. «Ho al mio fianco un gruppo veramente entusiasta, propositivo, pur nella consapevolezza delle difficoltà che comporta oggi il ruolo di amministratore locale.

I miei compagni di viaggio in questa candidatura rappresentano in parte la continuità con i miei 10 anni da sindaco, in cui moltissime cose sono state realizzate. Porto nel mio paese l’esperienza a Roma che mi ha insegnato tanto, sia nelle relazioni istituzionali che nelle possibilità di costruire qualcosa di utile per il mio paese. A Roma cambia la prospettiva – conclude Colmellere -. Ti rendi conto della burocrazia tipica della capitale e realizzi come non sia sufficiente fare bene, ma diventi fondamentale la componente delle relazioni che costruisci nel tempo.

Questo per una Miane ancorata alla sua terra, ma anche capace di proiettarsi verso traguardi più ambiziosi». C.B.

Angela Colmellere

Martedì 4 giugno 2024 | 45 Il Quindicinale

RUBRICHE GLI INFORTUNI SUL LAVORO

L Problemi Sociali a cura di Michele Cais

a mia attività? Ho prestato servizio serenamente per 35 anni in qualità di direttore di un Ente di Patronato Sociale. Una volta “entrato in pensione”, non mi sono mai fermato ed ho continuato a seguire (con una partita IVA), quanto accadeva nel mondo del lavoro. Mi occupavo di eventi infortunistici: alcuni meno gravi, altri tragici, come i più recenti.

A dire il vero sono pochi i giorni dell’anno in cui attualmente i bollettini dei decessi sul lavoro non riportino casi di infortuni mortali avvenuti nei cantieri, nelle fabbriche, sulle strade ...dove a perdere la vita sono persone che lavorano. Nei primi mesi del 2024 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 141.130. Di queste 191 han-

no avuto un esito mortale. La contabilità dell’INAIL ( Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro) ci dice che le vittime sono più di TRE ogni giorno.

Da inizio anno, i più gravi si sono verificati in un cantiere per la costruzione di un supermercato, dove a perdere la vita sono state 5 persone, e in una centrale elettrica, dove 7 persone sono morte lavorando.

Rispetto al passato in cui le notizie sui vari incidenti non venivano tempestivamente riportate dai mezzi di comu-

nicazione, ora mi turba il “continuo rosario” di tragiche notizie come la caduta dall’alto, l’operaio precipita durante il lavoro di ristrutturazione, l’operaio morto dopo essere caduto da una altezza di 27 metri …più diffusi i traumi in agricoltura, ad esempio per il ribaltamento del mezzo con cui stava lavorando lungo una pendenza ...l’operaio di 46 anni, al lavoro in un zuccherificio muore sul lavoro come suo padre nel 2015 ...e potrei continuare ancora a lungo.

VENEZIA A LUCI ROSSE

L

il Cuore Veneto a cura di Alberta Bellussi

a società Veneziana era matriarcale e la donna aveva molte responsabilità, ma al tempo stesso c’erano anche molte libertà. La prostituzione, infatti, era molto diffusa e portava grandi introiti alla Repubblica, che da un lato cercava di tenerla sotto controllo per salvare le apparenze ma dall’altro era un gran affare. Il governo tentò di contenere la cosa confinando le donne di malaffare in alcune zone ben identificate della città, una delle quali si trovava nei pressi di Rialto che, non a caso, era l’area dove giravano i maggiori affari e i mercanti provenienti da tutto il mondo.

Il fatto di dedicare un quartiere di Venezia proprio al sesso a pagamento con tanto di tasse dimostra come, ai tempi, la Repubblica Serenissima considerasse tutti gli aspetti della vita con molta onestà intellettuale e senza moralismi di genere. Tutta la zona Carampane costituiva un vero e proprio quartiere a luci rosse, in cui abbondavano le case di tolleranza, una di queste si trovava proprio sopra al “Ponte delle Tette”. Le prostitute, affacciandosi alle finestre in direzione del ponte sottostante, erano solite adescare i passanti mostrando loro i seni scoperti. Da qui ha origine questa singolare toponomastica “Ponte delle

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Tette”. Secondo lo storico Tassini, tale costumanza potrebbe essere stata imposta alle meretrici da una legge della Serenissima per limitare il diffondersi dell’omosessualità, ovvero con lo scopo di “distogliere con siffatto incentivo gli uomini dal peccare contro natura questo diceva la legge Serenissima.

Le cortigiane erano davvero numerose, si dice che nel 1509 a Venezia si contassero oltre 11.000 prostitute, che erano costrette a vivere il più lontano possibile dalla società: non potevano abitare lungo il Canal Grande né frequentare i ristoranti e potevano passeggiare fra le vie di Venezia soltanto di

sabato, con un foulard giallo attorno al collo per essere riconosciute.

I veneziani erano libertini nei costumi e anche molto spioni; i loro palazzi erano sempre dotati di spioncini e di grate nascoste nelle case, da cui i proprietari potevano guardare fuori senza essere visti. Uno di questi, ancora visibile, si trova nel Casino Venier, in cui è conservato uno spioncino visibile anche dalla strada. Un altro si trova invece a Casa Goldoni, dove sul pavimento della sala principale c’è ancora un piccolo quadrato da cui il proprietario poteva spiare chi arrivava dall’acqua.

RUBRICHE LE FANTASIE NON FANNO MALE (PARTE PRIMA)

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i sentite eccitati, sopra le righe, con un pizzico di follia, mentre tu e il tuo partner siete nudi, sotto il possibile sguardo di qualcuno? Se la risposta è sì, potreste essere interessati all’esibizionismo o a una semplice forma di fantasia sessuale.

“L’esibizionismo è quando una persona sperimenta l’eccitazione sessuale dalla fantasia di essere osservata nuda o impegnata in un’attività sessuale, all’essere effettivamente osservata mentre è nuda o impegnata in un’attività sessuale” E’ importante sottolineare che questa tendenza consensuale si distingue dalla condizione di alterata salute mentale nota come disturbo esibizionistico, che comporta “un’eccitazione sessuale ricorrente e intensa dall’esposizione dei propri genitali a una persona ignara, di solito un estraneo”, e per la quale si può incorrere in un reato penale.

Quindi “un sano esibizionismo è una celebrazione sessuale positiva dell’erotismo e non deve essere confuso con il disturbo esibizionistico”.

Il desiderio di essere guardati dagli al-

Tabù a cura della dott.ssa Fanni Guidolin Specialista nella riabilitazione delle disfunzioni pelvi perineali Consulente Sessuale

tri nell’attività sessuale è una fantasia estremamente comune, il 66% degli uomini e il 57% delle donne fantasticano di fare sesso apertamente in un luogo pubblico, e l’82% di entrambi i sessi fantastica di fare sesso in un luogo “insolito”, inclusi uffici, bagni pub-

blici, ecc. Ma più del 55% ha desiderato almeno una volta di essere guardati mentre si dedicava all’attività sessuale di coppia.

La maggior parte di noi ha una parte di vena esibizionista ed è perfettamente normale e sano. (continua)

DAL COLLE ALLA STRADA

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onghere è un insediamento sviluppato all’incrocio tra l’asse stradale che corre ai piedi delle Prealpi e la strada vicinale di San Pietro, che conduceva a Serravalle. Sin dal medioevo, l’antica chiesa dedicata al primo apostolo si trovava su Colpero, l’elevazione morenica a sud del paese, dominando l’abitato. E’ del 1337 la prima attestazione dell’edificio, ma trattandosi di un contratto di affitto della muda di Serravalle, cui Longhere era il limite territoriale e che fa riferimento ad accordi precedenti di cui manca documentazione, si può retrodatare la fondazione della chiesa ad epoche precedenti.

Nel corso dei secoli i versanti della collina si deteriorarono, portando ad un crollo della chiesa, tanto che si dovette provvedere alla costruzione di un nuovo edificio nel corso del XVIII secolo.

La nuova chiesa fu edificata più a nord, all’incrocio con la strada che unisce Vallata a Val Lapisina, e con il passare

del tempo diventò il centro dell’abitato. Fu scelta una nuova dedicazione, alla Madonna di Loreto, i SS. Pietro, Paolo e Spiridione: nel 1751 iniziò la costruzione in forme neoclassiche, che si concluse oltre un secolo più tardi, nel 1854.

Sulla facciata del nuovo tempio si legge il riferimento allo spostamento del sito della chiesa, “…Sacrum templo hoc pro antiquo ad torrentem a fundamentis extructum”, facendo riferimento al crollo per erosione del torrente.

La facciata è semplice, con quattro pilastri che scandiscono lo spazio, sopra di cui si eleva un semplice frontone con oculo per illuminarla. A lato una torre campanaria con orologio, e cella campanaria monofora, da quasi due secoli chiama i fedeli alla messa.

Internamente è ad aula unica, con presbiterio profondo dominato dall’altare barocco policromo, che ospita una pala d’altare con Madonna con Bambino circondata da Santi.

Autorizzazione Ufficio per l'Arte Sacra e i Beni Culturali Diocesi di Vittorio Veneto n°1253.189/2015

La fede tra le colline a cura di Michele Zanchetta

A sinistra: la chiesa di San Pietro a Longhere di Vittorio Veneto

Martedì 4 giugno 2024 | 47 Il Quindicinale

RUBRICHE PASSEGGIANDO A CASTELLO ROGANZUOLO

Alla scoperta delle Prealpi a cura di Giovanni Carraro

Giovanni Carraro

Giovanni Carraro

Alla scoperta delle Colline del Prosecco

di Conegliano e Valdobbiadene

Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

40 itinerari a piedi, 405 km di sentieri Il Cammino delle Colline del Prosecco nell’area Patrimonio dell’Umanità

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ra i luoghi di interesse del comune di San Fior, spicca sicuramente Castello Roganzuolo, storico sito arroccato su una collina che visiteremo scoprendo, tra l’altro, splendide ville venete e storiche borgate. Il nostro cammino inizia dalla piazza del municipio, a San Fior di Sopra o “capoluogo”, così viene chiamato per distinguerlo da San Fior di Sotto. Ci spostiamo verso l’adiacente Parco della Rimembranza, quindi proseguiamo verso la statale Pontebbana che verrà attraversata tramite un sottopasso decorato con simpatici murales del Gruppo Giovani. In seguito, percorriamo via Serravalle e deviamo a sinistra entrando nello storico Borgo Canè, dove si affacciano Villa Soldi – Cadorin con la sua cappella e Villa Garbellotto, caratterizzata da una curiosa chiave di volta in un arco e un capitello inserito in parete. La strada continua entrando in campagna e notiamo che da via Rividella la pendenza si fa via via più sostenuta. Siamo in vista del nostro obbiettivo, Castello Roganzuolo, ma prima di raggiungerLe Colline del Prosecco di Conegliano

e Valdobbiadene rappresentano un indiscutibile patrimonio di cultura e di bellezze paesaggistiche dove trovano spazio proposte di escursioni a piedi, alcune del tutto inedite, inserite nel

territorio di 29 comuni della Core Zone UNESCO, della Buffer Zone e della Commitment Zone.

Una guida che offre passeggiate adatte a tutti, dalle semplici camminate di pianura tra borghi e città d’arte, agli itinerari più impegnativi e avventurosi sui rilievi maggiori della dorsale collinare.

405 km di sentieri costituiti da 40 percorsi base e 29 varianti, comprendenti il Cammino delle Colline del Prosecco da compiere in quattro tappe giornaliere tra Vidor e Vittorio Veneto.

I singoli itinerari sono minuziosamente descritti e corredati da mappe Tabacco, altimetria, grado di difficoltà, distanza,

georeferenziazione, foto di dettaglio e approfondimenti storici e culturali.

I tracciati GPS sono scaricabili nel sito www.collineconeglianovaldobbiadene.it.

Percorso tratto dal libro “Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, di Giovanni Carraro, De Bastiani Editore

Grado di difficoltà: turistico Punto di partenza e arrivo: San Fior, piazza Marconi 2 Tempo richiesto: 2h 30m Aumento di quota: m 168 Distanza: km 8,5 Info e dati: www.ibit.ly/5GF47

Il Quindicinale 48 | Martedì 4 giugno 2024

lo decidiamo di compiere un anello sa di Castello Roganzuolo. Curioso che ci permetterà di avere continue questo toponimo, il tutto ci induce a prospettive su tale sito. Per far questo ricercare qualche torre o mura merlata, seguiamo via Sante Cancian che ci in- ma dobbiamo desistere, il castello non trodurrà su un tratto sterrato. c’è, anche se in realtà la chiesa attuale Superato un ponticello, entriamo nel venne edificata sulle rovine di una forcomune di Colle Umberto tezza medievale. Di questa, ci ed arriviamo ad un incrocio resta soltanto un torrione che nei pressi della settecentesca venne trasformato nell’attuale Villa Morosini Lucheschi campanile. Altre visuali proValforte. Da notare che spettiche le avremo da Villa il complesso, durante la Sanfiori (sec.XVIII) e, sopratGrande Guerra, fu sede del tutto, nella lunga passeggiata GPS E INFO comando dell’aviazione auche faremo tramite via Stortan, striaca e venne visitato da Carlo I, ulti- via Stortana vecchia, via Pieve e via mo imperatore d’Austria.

Cal del Vallon. Per mezzo di un antiGiriamo a sinistra su via Morosini ed co viottolo tra gli ulivi raggiungiamo ancora su via Montegrappa, apprez- finalmente il sagrato della chiesa, da zando il contesto paesaggistico carat- dove avremo una splendida visuale: terizzato da dolci praterie di origine a nord l’intera dorsale prealpina e il glaciale, quindi arriviamo ad altro in- Cansiglio, a sud la sterminata pianura crocio con via Pastrengo. veneta.

Proseguendo su via Sante Cancian Riprendiamo il cammino uscendo su ed in seguito su via Gradisca, già via via Castello di Regenza, caratterizzata Mellare, entriamo in un altro storico da magnifici tigli allineati e ripercorquartiere comunale, Borgo Gradisca e riamo via Sante Cancian fino all’inqui cominceremo ad apprezzare varie crocio di Villa Morosini Lucheschi prospettive sulla nostra meta, la chie- Valforte, ma questa volta giriamo a destra su via Serravalle, in direzione di San Fior, che raggiungeremo dopo aver incontrato ancora Villa Soldi – Cadorin. Prima di ritornare in piazza Marconi per chiudere il giro, deviamo verso la vicina chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, che custodisce il polittico di San Fior, opera di Giambattista Cima e la Crocifissione, scultura attribuita ad Andrea Brustolon.

Da visitare anche la Cappella della Sacra Famiglia in sacrestia e la Cappella dedicata alla Beata Maria Pia Mastena, fondatrice della congregazione delle Suore del Santo Volto.

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cultura, arte & spettacolo

EFREM CASAGRANDE

Fino al 1 settembre 2024 Vittorio Veneto, Galleria Civica Vittorio Emanuele II Una mostra su Efrem Casagrande, fondatore del Concorso Corale, per il centenario della sua nascita: una personalità vittoriese conosciuta ed apprezzata sia sulla scena musicale nazionale che internazionale. Dagli esordi come enfant prodige, tutta la sua vita è stata un continuo crescendo di ricerca, conoscenza, approfondimento e sperimentazione di ciò che il mondo della musica poteva offrirgli. La lunga carriera in RAI, iniziata a Milano nel 1953, gli ha permesso di creare una fitta rete di contatti. Ha tenuto oltre 4.000 concerti in tutto il mondo come pianista e come direttore di coro e d’orchestra.

Efrem Casagrande è stato inoltre un fecondo compositore che ha lasciato un corpus di oltre 300 partiture.

Ingresso con il biglietto per la Galleria.

Info: Aqua:lab Ambiente Cultura Turismo, tel 388.4741241, info.vittorioveneto@aqualab.it www.galleriavittorio.it

ABSTRACT

FUTURISMO DI CARTA: CONCERTO ALL’ALBA I DECENNI DELL’AEROPITTURA Domenica 23 giugno, 5:00 Fino al 30 giugno, Treviso, Museo nazionale Collezione Salce

Il Museo Nazionale Collezione Salce propone, fino al 30 giugno, “Futurismo di carta”, parte seconda, con il sottotitolo “Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità”.

La mostra, curata da Elisabetta Pasqualin con la collaborazione di Sabina Collodel, è dedicata agli anni che precedono il secondo conflitto mondiale, quando, tra il 1930 e il 1940, il futurismo raggiunge l’apice del suo sviluppo, con l’aeropittura che, trasposta in grafica, esalta il volo e le imprese aviatorie, la vista dall’alto per riplasmarsi nell’avvicinamento al surrealismo.I manifesti, e altrettanto la pittura, riflettono il clima del momento. In un’Italia che sta trasformandosi da paese agricolo a industriale, con l’industria aereonautica e quella automobilista al centro della scena.

Info:www.collezionesalce.beniculturali.it

Colle Umberto, piazza chiesa di San Tomaso Concerto all’alba con la Joy Jazz Band organizzato dalla Pro Loco di Colle Umberto. La sera prima sempre sul sagrato della chiesa presentazione del libro di Beppe Conti “Il giallo del Tour”. Nella notte apertura del museo Ottavio Bottecchia dalle ore 21:00 fino alle 00:30 per “Una notte al museo”.

Info: www.prolococolleumberto.it

LA TRAMA DEL SEGNO Conegliano Palazzo Sarcinelli 8 giugno - 7 luglio

Sandro Chinellato presenta una selezione antologica delle sue incisioni, con particolare focus sui paesaggi, scorci e panorami della Marca Trevigiana. Da mercoledì a domenica, 10-12 e 15-19. Ingresso libero.

Martedì 4 giugno 2024 | 49 Il Quindicinale

RUBRICHE & ANNUNCI RISOTTO CON FIORI DI ACACIA

In cucina con Armando Zanotto

Questa ricetta è tratta dal libro “Erbe&Sapori in cucina”, di Armando Zanotto, De Bastiani Editore

Ingredienti per 4 persone: 300 gr di riso superfino carnaroli, 125 gr di fiori di acacia puliti e leggermente lavati, 1 cipolla novella pulita e finemente tritata, 70 gr di burro, 60 gr di parmigiano grattugiato non molto stagionato, 1,5 litri di brodo vegetale, 1 calice di vino prosecco, olio extravergine d’oliva, sale e pepe Preparazione: in una casseruola fate appassire la cipolla con un po’ d’olio, versate il riso e lasciatelo tostare per qualche minuto, bagnate con il vino, lasciate evaporare. Bagnate poco per volta con il brodo bollente mescolando di tanto in tanto. A metà cottura tuffate i fiori continuando la cottura.

A cottura avvenuta togliete dal fuoco e mantecate con il burro e il parmigiano, aggiustate di sale e pepe macinato al momento. Portate subito in tavola su 4 piatti caldi.

ANNUNCI

LA LANTERNA DI DIOGENE

a cura di Nello Della Giustina

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“Contento, proprio contento/ sono stato molte volte nella vita/ ma più di tutte quando/ mi hanno liberato in Germania/ che mi sono messo a guardare una farfalla/ senza la voglia di mangiarla” Così scriveva il compianto Tonino Guerra, scrittore e sceneggiatore di tanti film di successo, appena liberato dal campo di concentramento in Germania.

Sono parole le sue che nella loro semplicità disarmante esprimono la gioia di chi dopo la tragedia disumanizzante della guerra riassapora le cose essenziali della vita che il volo della farfalla simboleggia.

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Il Quindicinale 50 | Martedì 4 giugno 2024

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