Il Quindicinale 1067 - 23 maggio 2024

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QUARTIER DEL PIAVE

Il giro del mondo per trovare la sua strada

Informazione cultura e tempo libero Anno XLIII n.10 | 23 maggio 2024 | € 2,50

Da pag 37

Le più brave siamo noi 772784

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Che età hanno la bellezza e il benessere?

I capelli per l’estate ISSN 2784-9716

CONEGLIANO

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Omaggio alla sarta delle spose

Focus Salute & Bellezza

Giocatrici della Prosecco DOC/ A.Carraro Imoco Volley esultano lo scorso 5 maggio ad Antalya, in Turchia per la vittoria della SuperFinal di Champions League (Foto CEV)

Il camminatore solitario

VITTORIO VENETO

1067

Fondato da Dario De Bastiani nel 1982

PRIMO PIANO

Le Pantere sul tetto d’Europa: storico poker stagionale

La squadra femminile di Volley entra nella leggenda. Stagione fantastica per le pallavoliste della Prosecco Doc Carraro Imoco Volley

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rande Slam Conegliano: la squadra femminile di Volley entra di diritto nella leggenda del gioco. O, a ben vedere, lo era già da un pezzo. Tuttavia la stagione appena conclusa è stata qualcosa che rimarrà negli annali non solo della Pallavolo ma, di certo, nello sport italiano ed europeo.

Perché quella che si è appena conclusa di fatto è stata una stagione fantastica, indimenticabile per la Prosecco DOC/ A.Carraro Imoco Volley che lo scorso 5 maggio ad

Antalya, in Turchia, nella SuperFinal di Champions League vinta con l’Allianz Milano ha completato un fantastico “poker” stagionale che l’ha portata a vincere tutte e quattro le competizioni disputate.

La finale La gara di Conegliano è stata giocata ad altissimo livello, grazie anche alla tenacia delle meneghine che non hanno mai mollato e sono riuscite a conquistarsi il quinto parziale.

Alla fine le Pantere superano la Vero Volley con il punteggio di 25-14, 2325, 25-19, 19-25, 15-9 e completano l’en plein stagionale di trofei, conquistando la seconda CEV Champions League di Volley femminile della propria storia (dopo quella del 2021). Le due formazioni sono state in grado di offrire uno strepitoso botta e risposta nell’atteso ultimo atto della competizione.

La cronaca del match Partono subito forte le campionesse d’Italia, capaci di chiudere il primo set con il netto punteggio di 25-14: l’Imoco scappa subito sul 4-0 e consolida le distanze dalle avversarie soprattutto grazie alla grande efficacia offensiva di una strepitosa Haak (23 punti toali) e di Plummer, chiudendo il periodo grazie a Lubian e Robinson.

Paola Egonu prende quindi per mano Milano e trascina le compagne al pareggio grazie a un secondo parziale di assoluto livello, caratterizzato da uno strappo decisivo nel punteggio a metà della frazione (coadiuvata da Rettke e Malual). Conegliano riesce a rimontare, da 20-24 a 23-24, ma Paola chiude i conti con un efficace diagonale stretto. Le Pantere rispondono immediatamente grazie al 25-19 del terzo set, caratterizzato da parecchi errori da ambo le parti nella parte iniziale e da un predominio piuttosto netto delle campio-

Giocatrici della Prosecco DOC/ A.Carraro Imoco Volley esultano lo scorso 5 maggio ad Antalya, in Turchia per la vittoria della SuperFinal di Champions League (Foto CEV)

Giovedì 23 maggio 2024 | 5 Il Quindicinale

PRIMO PIANO

Le giocatrici con lo staff tecnico

nesse d’Italia nella seconda fase del parziale, chiuso dalla solita Haak con un vincente da zona-2. La Vero Volley si riscatta nel quarto set e porta la finale al tie-break, rompendo il grande equilibrio della frazione di gioco con un finale cinico e di alto livello, complice qualche imprecisione delle venete. La vincitrice della competizione si decide così al quinto set: Conegliano prova subito a scappare, Sylla fissa il 5-5 ma Plummer risulta fondamenta-

le nell’apertura del distacco di quattro punti che orienta definitivamente la finale, chiusa poi dall’Imoco sul 15-9 per il secondo successo nella loro storia nella competizione.

La stagione Queste le vittorie 2023/24: Supercoppa Italiana in finale contro Milano; Coppa Italia in finale con Milano; Scudetto in finale con Scandicci, in una serie

di quattro gare e vittoria decisiva a Firenze.

Mentre la Champions League è stata alzata al cielo ad Antalya, dove nello stesso palazzetto anche Trento si è laureata miglior squadra europea (con il regista Acquarone protagonista: lo scorso anno giocava in A2 con Motta di Livenza, tanto per rimanere in provincia).

In questa stagione le Pantere di coach Santarelli hanno giocato 50 partite con 2 sole sconfitte (entrambe per 3-2 in gara di semifinale playoff con Novara e in gara-1 di finale con Scandicci). In Champions League con la vittoria di oggi è stato un cammino perfetto con 11 vittorie in 11 gare giocate nella stagione 23/24.

La bacheca Dunque la bacheca si amplia: in 12 anni di storia del club è già arrivata alla cifra di 24 trofei conquistati dal 2012, anno di fondazione. In totale nella bacheca di Conegliano ci sono dopo questa storica stagione 2023/24 la bellezza di 7 scudetti, 2 mondiali per club, 2 Champions League, 6 coppe Italia, 7 Supercoppe italiane.

Imoco Volley, storia di una leggenda

Piero Garbellotto e Pietro Maschio, Presidente e Co Presidente della Imoco Volley

L’Imoco Volley Conegliano ha una storia sportiva relativamente recente, iniziata una dozzina d’anni fa. Ma è stata fin da subito costellata di successi a raffica. Perché la stagione appena conclusa è solo l’ultimo capitolo di qualcosa che è difficilmente paragonabile. La società è stata fondata nel 2012 da un’idea delle famiglie Maschio, Polo e Garbellotto che hanno voluto regalare una realtà sportiva di alto livello al territorio, scegliendo di puntare su uno sport come

Il Quindicinale 6 | Giovedì 23 maggio 2024

la pallavolo femminile, caratterizzata da valori etici importanti. La scommessa è stata vinta, come ampiamente dimostrato dal boom di pubblico che ha sempre contraddistinto le stagioni giocate al Palaverde di Villorba dalle “Pantere” gialloblù, capaci di attrarre una media costante di oltre 4000 persone alle partite casalinghe, dato che è stato sempre dal 2012 il record assoluto del Volley femminile italiano. Nella recente storia di Imoco Volley spiccano le vittorie sul campo, i sette scudetti, il primo nel 2016 in finale con Piacenza, le Coppe Italia, le Champions, il mondiale per Club.

La stagione 2019/20 vede un’Imoco in versione-corazzata sbaragliare il campo nei mesi di gioco, con la vittoria nella Supercoppa Italiana, in Coppa Italia e con lo straordinario exploit del Mondiale per Club in Cina che ha visto le Pantere trionfare dopo un torneo emozionante che ha issato il gialloblù sul tetto del Mondo.

La stagione 2020/21 si apre con la vittoria della quarta Super Coppa Italiana, seguita dalla terza Coppa Italia conquistata

nelle final four di Rimini. In aprile arriva il quarto scudetto conquistato nella finale di playoff contro Novara.

La stagione si conclude con la vittoria della prima CEV Champions League nelle Super Final di Verona. Per l’Imoco Volley la stagione 2021/21 resterà nella storia con la conquista del quadriplete (Super Coppa Italiana, Coppa Italia, Scudetto e Champions League) con 64 vittorie consecutive.

La stagione 2021/22 inizia con la vittoria della quinta Super Coppa Italiana contro Novara, la rivale storica degli ultimi anni. Ad aprile arriva il quinto scudetto conquistato nel finale playoff contro volley Monza.

La stagione 2022/23 porta all’Imoco Volley la sesta Super Coppa Italiana, quinta consecutiva per le pantere, conquistata contro Novara al Pala Wanny di Firenze. A dicembre le pantere tornano sul tetto del mondo vincendo in Turchia il loro secondo Mondiale per Club contro il Vakifbank Istanbul.

Il resto è storia di questi giorni.

PRIMO PIANO

La voce dei protagonisti Il coach Santarelli e la capitana De Gennaro: “Un percorso incredibile.

Dobbiamo ancora renderci conto della splendida vittoria”

Q

uella ormai alle spalle è una stagione che rimarrà nella storia di questo sport per le Pantere. E dunque ecco le voci di alcuni dei protagonisti di una squadra che definire “leggendaria” non sembra affatto fuori luogo. Interviste concesse ad Antalya, al termine della cavalcata euroea.

Coach Daniele Santarelli: «Contro Milano, nella finale di Antalya forse avremmo potuto giocare meglio perché è stata una partita strana. So che non era facile, dopo un primo set molto positivo ci siamo illusi e abbiamo abbassato un po’ la guardia facendo un secondo set molto brutto, per poi giocare nuovamente bene nel terzo e tornare nel quarto parziale a giocare male.

Siamo stati così tutta la stagione, in alcuni momenti le cose ci sono andate bene, in altri abbiamo sofferto troppo. Però contava vincere e lo abbiamo fatto, anche soffrendo. Sono stra felice, è un gruppo fantastico, mi sono divertito tanto ad allenarlo. È uno dei migliori gruppi che io abbia mai avuto. Sono contento dei tanti tifosi che ci hanno seguito fino a qui, è una bella dimostrazione dell’affetto che hanno per noi. Sono sicuro che anche da casa tanti hanno festeggiato e gioito con noi. È un altro incredibile traguardo per questo club. Ieri avevamo

molte motivazioni per far bene, per le tante giocatrici che ci lasceranno, come Robin. Quello che ha fatto in questi otto anni è qualcosa di magico, ha visto il club crescere e migliorare, ha contribuito anche lei alla mia crescita personale. Le devo molto. Sono felice che per loro sia stato un giorno così magico. Questa stagione non me la dimenticherò».

Un pensiero va al vice allenatore.

«Le motivazioni nel chiudere bene la stagione erano alte anche per Valerio Lionetti che dopo sette anni con me ha deciso giustamente di prendere un’altra strada. Abbiamo fatto un cammino fantastico assieme».

La capitana Monica De Gennaro: «Forse non ci rendiamo ancora conto della stagione che abbiamo fatto. Sono felice di questa vittoria in Champions League. Al termine di una stagione così intensa, abbiamo concluso nel migliore dei modi. Penso che le giocatrici che stiamo salutando meritino tutto questo successo. Robin è una giocatrice straordinaria, mi mancherà tantissimo perché con lei ho vinto tanto e mi sono divertita, mi ha insegnato molto e in questi anni è stato un mio punto di riferimento. Ma non è l’unica, basti pensare a quanto ci mancheranno Cook e Plummer. Auguro a tutte le giocatrici che se ne andranno il meglio, sono felice di aver avuto la possibilità di giocare con loro. Siamo state un gruppo fantastico, mi mancheranno tanto».

C’è commozione a Conegliano perché dopo otto anni è ai saluti “The Queen”, al secolo Robin De Kruijf, pilastro delle Pantere, protagonista assoluta di tanti successi degli ultimi anni. Il 5 maggio scorso ha compiuto il suo 33° compleanno.

Quel giorno ha giocato la sua ultima partita della sua carriera. Quel giorno ha alzato al cielo la sua seconda Champions League.

Gioia, certo, ma per la Regina delle Pantere anche qualche lacrima. «Non c’è niente di meglio che festeggiare così il mio compleanno e la carriera» ha detto in palazzetto,

subito dopo la premiazione. «Prima della partita avevo un po’ di paura.

Sono contenta di come abbiamo vinto, non c’è modo più bello che concludere così, è veramente un sogno. Devo ancora realizzare che è stata la mia ultima partita di pallavolo».

Alla sua prima partecipazione alla massima manifestazione europea, la centrale Marina Lubian commenta: «È stata una stagione assurda, con una squadra incredibile. La finale maschile poi, doppietta europea con Conegliano e Trento. Abbiamo dimostrato che chiunque di noi entri dalla panchina può portare il proprio contributo».

Ultimi della carrellata, ma primi per ovvi motivi, i taumaturghi di questo incredibile percorso. Il presidente Piero Garbellotto ad Antalya è il volto della felicità: «È un giorno speciale. Abbiamo un rapporto speciale con Santarelli e speriamo di avere ancora un lungo futuro assieme». Pietro Maschio.

«Non so se questa stagione sia irripetibile, non diamo limite alla provvidenza, ma è stata fantastica. Abbiamo fatto una stagione da ricordare per tutta la vita».

Robin De Kruijf

A sinistra: Daniele Santarelli

A sinistra: Monica De Gennaro

Giovedì 23 maggio 2024 | 7

Il Quindicinale

Committente responsabile: Fabio Braido

Barbara DE NARDI, 42 anni Cavaliere della Repubblica, avvocato, consigliere comunale Marco DUS, 40 anni Funzionario pubblico, consigliere comunale Roberto TONON, 61 anni Imprenditore, già sindaco Stefano BARABINO, 58 anni Agente di commercio, ciclo-viaggiatore Giulia BORTOLOTTO, 43 anni Manager in comunicazione, mamma di tre figlie Luisa BOTTEGA, 59 anni Operatrice turistica, collaboratrice museale

Fabio BRAIDO, 50 anni Imprenditore, segretario circolo PD Lorenzo CARLET, 22 anni Studente in studi internazionali, membro dell’assemblea nazionale PD Graziano CARNELOS, 66 anni Avvocato, già sindaco di Gaiarine Guido CELSO, 73 anni Pensionato, già rappresentante nell’edilizia Silvia CRISCUOLI, 63 anni Operatrice culturale, tessitrice di relazioni

Michela DA ROS, 49 anni Project manager, già consigliere CDA Cesana Fabio DE VALLIER, 53 anni Tecnico della sicurezza, già consigliere comunale Rita LOT, 69 anni Già funzionaria ULSS, volontaria comunità giovanile di Conegliano Giulia MORETTO, 51 anni Coach interculturale, consulente d’inclusione Silvano TOCCHET, 70 anni Ingegnere, già presidente del consiglio comunale

I candidati del Partito Democratico di Vittorio Veneto sono pronti a mettere competenza, serietà e dedizione al servizio della Città.

I nostri impegni: • una città pulita e sicura, con spazi pubblici e percorsi pedonali ben curati • una città inclusiva, con servizi che migliorano la vita di giovani, famiglie e anziani • una città che sostiene chi ha più bisogno e chi è più fragile • una città prospera e dinamica, che aiuta privati e imprese a navigare la burocrazia e incoraggia gli investimenti • una città che investe nelle infrastrutture utili e crea spazi di qualità per la comunità

NOTIZIE DALLA MARCA

Paolo De Coppi tra i migliori cento medici del mondo Il chirurgo pediatrico e ricercatore, nella top cento della sanità mondiale secondo il Time

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n medico trevigiano inserito tra i migliori cento medici al mondo secondo la classifica “Time100 Health” del Time. Si tratta di Paolo De Coppi, 52 anni, originario di Santa Lucia di Piave, chirurgo pediatrico e ricercatore, emigrato a Londra.

Cresciuto a Santa Lucia di Piave dopo la maturità scientifica a Conegliano, si laurea in Medicina e Chirurgia all’università di Padova e prosegue con la scuola di chirurgia pediatrica dell'Università conseguendo quindi la specializzazione. Svolge diverse esperienze all’estero poi all’azienda ospedale

Flash Ferragni - Community: stop Pochi mesi di collaborazione ed è già divorzio tra Chiara Ferragni e Community, la società di consulenza e comunicazione con sedi a Treviso, Milano e Roma, assoldata a inizio gennaio dall’influencer per risollevare la propria immagine dopo l’esplosione del caso Balocco che la vede indagata per truffa aggravata. A mettere fine al rapporto sarebbero state alcune divergenze sulla strategia da seguire nella comunicazione.

Savno premiata Jcoplastic premia Savno con l’attestato “Best practice di sostenibilità”: tra il 2020 e il 2023, l’azienda ha infatti mandato a recupero circa 40.000 kg di HDPE, proveniente da 200 vecchi bidoni a quattro ruote e da 5.600 a due ruote restituiti dagli utenti, per un quantitativo complessivo in grado di generare 6.600 nuovi bidoni a due ruote da 120 litri.

Paolo De Coppi

dell’Università di Padova fino a trasferire a Londra dove lavora attualmente al Great Ormond Street Hospital come chirurgo pediatrico e ricercatore e si occupa di “malformazioni congenite, trovando modi per fornire al feto le cellule giuste per far crescere tessuti o organi mancanti” si legge nella scheda di presentazione del Time.

“Per fare ciò, nel 2024, lui e il suo team, guidato da Mattia Gerli, hanno aperto la strada a modi per prelevare cellule dal liquido amniotico e coltivare organoidi, che sono repliche di tipi specifici di tessuti, che imitino le cellule polmonari, intestinali e renali del feto. È la prima volta che tali organoidi per tessuti come questi vengono creati dal liquido amniotico. De Coppi e il suo team stanno testando l’approccio prima sulle pecore e sperano di condurre eventualmente studi sugli esseri umani”. Isabella Loschi

La sanità online L’Ulss2 ha attivato il nuovo Sportello online per richiedere prestazioni e pratiche

È

attivo lo “Sportello amministrativo online” dell’Ulss 2, servizio che offre l’opportunità di espletare pratiche e richiedere prestazioni senza doversi recare fisicamente negli uffici amministrativi distrettuali. Rimane comunque la possibilità, per chi lo preferisce, di rivolgersi di persona agli sportelli per avere il supporto di un operatore.

Collegandosi al sito internet dell’azienda sanitaria è ora possibile effettuare online pratiche quali, tra le altre: scelta del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, aggiornamento dei dati in caso di cambio di residenza, richiesta di esenzione per patologia e per reddito, iscrizione di un nuovo nato

al Servizio Sanitario Nazionale.

L’offerta di servizi amministrativi online sarà prossimamente ampliata prevedendo nuove possibilità.

Come si accede al servizio: accedere alla sezione “Servizi al cittadino” del sito aulss2.veneto.it alla voce dedicata “Servizi amministrativi online” dove sono elencati tutti i servizi online attivi. Per avere accesso alla prestazione, cliccare sul bottone “come fare”. Si rammenta che la chiave di accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni sono lo SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, o la CIE, Carta d’Identità Elettronica.

Giovedì 23 maggio 2024 | 9 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Ho fatto il giro del mondo a piedi

Vi presentiamo il Siberian Walker, il camminatore solitario, che ha attraversato Europa, mezza Russia, Australia e un po’ d’America passo dopo passo. Dormendo (anche) sull’erba di una rotatoria.

Tipo a Oderzo…

di Emanuela Da Ros Pier Lugi Delvigo durante la visita alla redazione di Quindicinale e Oggi Treviso

Le scarpe... senza calzini

Q

uando dice “Faccio una passeggiata”, fa il giro dell’Umbria. A piedi. Con le scarpe indossate senza calze (del dettaglio ho la prova fotografica).

Il giorno in cui è venuto in redazione al Quindicinale non ho potuto fare a meno di infilarmi sotto il tavolo per flashare col cellulare i suoi piedi. E lui ha lasciato che compissi la sciocca impresa, senza nemmeno sospirare qualcosa tipo “Guarda la curiosità di ‘sta tizia dove si va a cacciare”.

A proposito, lui - nelle prime quattro righe manca il soggetto (e mi sa che l’ho fatto apposta) - si chiama Pier Luigi Delvigo, ma è conosciuto nel mondo (esatto: nel mondo) col soprannome di Siberian Walker, il

Il Quindicinale 10 | Giovedì 23 maggio 2024

camminatore siberiano.

Una decina di anni fa ha infatti attraversato a piedi mezza Russia. Partendo da San Pietroburgo ha percorso passo dopo passo 600 chilometri fino ad arrivare a Mosca. Una volta nella capitale ha realizzato che il suo visto sarebbe stato valido ancora per tre mesi e ha proseguito il cammino verso nord arrivando a Ekaterinburg, all’inizio della Siberia. Da Ekaterinburg ha poi camminato fino a Babushkin (3825 chilometri), da Babushkin a Gianna (1.569 chilometri), da Gianna a Vladivostok (2.182 chilometri), e oltre…

La camminata in Russia è stata solo uno dei suoi itinerari da Forrest Gump nostrano.

“Tutto - racconta Delvigo - è iniziato dodici fa, quando sono andato in pensione. Avevo 64 anni - oggi ne ha 76 - e avevo girato buona parte d’Italia in auto come agente di commercio, ma avevo anche praticato diversi sport tra cui il mezzofondo. Ero dunque abbastanza allenato e avevo un sacco di tempo libero.”

Come utilizzarlo? Pier Luigi ha pensato di camminarci sopra.

Con uno zaino in spalla ha fatto il Cammino di Santiago di Compostela: 680 chilometri a piedi in 21 giorni.

L’esperienza gli ha aperto un mondo:

il nostro. Tornato a casa, nella sua Borghetto di Vara (un comune della provincia della Spezia, in Liguria), ha deciso che avrebbe camminato.

Ha iniziato dalla Russia, un megapaese di cui conosceva la lingua per aver avuto rapporti professionali con tanti russi. Faccio una prova coi Paesi Baltici, si è detto, ed è partito.

“Nonostante fossi stato sconsigliato ad andare verso est, tutto è andato bene: il popolo russo, tra quelli incontrati, è stato il più accogliente e disponibile.

Gli unici esseri viventi che mi hanno rotto le scatole in Siberia sono state le zanzare: terribili!”

A parte le scarpe senza calzini, le curiosità su Pier Luigi Delvigo si accumulano quanto i chilometri macinati.

La prima: durante le sue camminate non accetta passaggi. Il percorso che decide di compiere lo fa rigorosamente a piedi. Da solo. S’incammina alle prime luci dell’alba e quando imbrunisce pianta la tenda, o si distende sotto una siepe, nel suo sacco a pelo.

Per poi ripartire, appena rischiara.

Nel 2019 ha fatto a piedi lo stesso itinerario del giro d’Italia, compresa Elba, Sicilia e Sardegna: 6511 chilometri in 146 giorni e 15 ore. Quando ha transitato per Oderzo e ha visto che

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

il sole stava per tramontare, ha deciso di dormire sull’erba di una rotatoria.

Qualche volta, in effetti, è stato scambiato per un senzatetto. Gli è successo anche qui vicino, a Ormelle, dove un ragazzo vedendolo chino sotto il peso dello zaino gli ha chiesto se volesse un caffé, se avesse bisogno di soldi… A volte è stata qualche “volante” a bloccarlo. “In Italia - riferisce Delvigo - i carabinieri mi hanno fermato 14 volte.

In Russia solo una volta, mi hanno offerto di passare la notte in un albergo.

Ho ringraziato e declinato l’invito. La polizia che ha stoppato letteralmente la mia camminata è stata quella statunitense: stavo percorrendo la Route 66 sulla larghissima pista ciclabile quando una pattuglia mi ha bloccato e impedito di andare avanti a piedi. Non c’è stato verso di far valere le mie ragioni e così ho lasciato l’America e per la prima volta non ho raggiunto la meta stabilita.”

Per spiegare il passaggio RussiaAmerica, bisogna chiarire che Delvigo ha camminato in quattro continenti per oltre 41.451 chilometri, con una media di 1200 chilometri al mese. Le sue scarpe - sfondandosi dopo 500 chilometri (“Ho dovuto imparare a fare il calzolaio!”, ammette) hanno calcato Europa (fino

a Caponord), l’Asia, l’America e l’Australia. Qui dopo aver camminato per 200 chilometri si è trovato solo in mezzo al deserto. Assetato. Un’auto si è fermata e il conducente gli ha offerto una bottiglia d’acqua ghiacciata.

Per romperla con un coltello, Delvigo si è ferito a una mano e procurato un’infezione che ha potuto curare solo settimane dopo, al ritorno in Italia.

Un’altra curiosità? I viaggi - o meglio le camminate, come le chiama - di Delvigo sono avvolti dal mistero fino…al suo ritorno a casa. Quando si appresta a partire, con la bella stagione, sua moglie Carmen che lo aspetta a casa visto che Delvigo viaggia solo, può solo cercare di intuire quale sarà la prossima tappa del marito camminatore. Pier Luigi non rivela a nessuno dove andrà. E non lascia indizi di sorta.

Nemmeno tecnologici.

In viaggio porta uno smartphone, ma lo accende raramente: “Spesso - dice - mi trovo in luoghi dove il telefono non prende o non c’è la possibilità di una ricarica. Così cerco di far durare la batteria il più possibile tenendo il telefono - che del resto sarebbe una distrazione più che un aiuto - spento. A mia moglie faccio tre squilli per farle sapere che sono vivo”.

Dopo 12 anni di passi, Delvigo ha

sostituito lo zaino con un carrello dove impila tutto ciò che gli serve: cibo, qualche cambio di vestiario e una tenda. Per le giornate di pioggia ha una sorta di gonna impermeabile, perché nemmeno il brutto tempo ferma il suo andare. La prossima tappa?

Quando lo incontriamo in redazione, insieme all’amico Alfeo Zanette che lo ha ospitato per qualche giorno intercettandolo mentre passava per Valdobbiadene e il Fadalto, Delvigo ha già in mente la futura camminata ma la tiene segreta. Ci racconta invece dell’ultimo giro che ha fatto: il cammino dell’Olocausto, che lo ha portato a toccare tutti i lager nazisti.

Se alla fine di ogni percorso il Siberian Walker annota il numero di chilometri, i giorni e le ore passate a camminare, appunta anche qualche aneddoto.

Relativo non tanto ai luoghi, quanto alle persone incontrate. I 129 racconti di Delvigo sono stati inseriti nel volume Vagamondo, che verrà presentato grazie alla ProLoco di Sarmede in un evento destinato a promuovere l’esercizio fisico. In queste storie i veneti appaiono tra luci e ombre: c’è il “buzzurrone veronese” che lo fa sloggiare da sotto un vigneto, il “pidocchio di Valdobbiadene” che gli nega una bustina di zucchero, ma anche la generosità di una signora di Ormelle che lo accoglie in casa per rifocillarlo. Che tutto il mondo sia paese è smentito dall’esperienza di Pier Luigi.

I più “freddi” del globo? Gli abitanti dei paesi scandinavi: sono civilizzati e ordinatissimi - dice Delvigo - ma l’ospitalità non sta a casa loro.

Qui sopra: Delvigo in cammino In alto a sinistra: Delvigo con i piedi a bagno nell’ Oceano Pacifico

A sinistra: il percorso del giro d’Italia fatto da Delvigo nel 2019 in 146 giorni, 15 ore e 8 minuti

Giovedì 23 maggio 2024 | 11 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Camatta, civica al 100 per cento Nessun sostegno dai partiti. La lista Rete Civica mira alla partecipazione dei cittadini con un nuovo strumento derivato dai Consigli di Quartiere

P

rofilo basso, viso sorridente e una presentazione molto informale. A fine aprile Luisa Camatta ha lanciato la propria candidatura a sindaco presso l’area Fenderl, davanti ai giornalisti e ai propri sostenitori. Ha usato il tono dell’outsider orgoglioso e ha spiegato che correrà da sola, con un’unica lista civica e senza il sostegno dei partiti.

“Siamo molto semplici, non abbiamo macchine organizzative – ha spiegato -. Siamo piccoli e non abbiamo le stesse risorse economiche degli altri.

Le persone che candidiamo sono la memoria storica di Vittorio. Abbiamo messo insieme persone che provengono da esperienze politiche e partitiche diverse”. Camatta è l’unica candidata “puramente civica”, e a giugno sfiderà Gianluca Posocco, Giovanni Braido e Mirella Balliana.

“Vogliamo essere indipendenti – ha dichiarato -. Non credo alle logiche dei partiti, trovo molto più interessante dialogare con tutti”. E in caso di ballottaggio tra il centrodestra e il centrosinistra? “Faremo dei ragionamenti, al momento non siamo schierati con nessuno. Siamo stati contattati, ma abbiamo preferito correre da soli”.

Nata a Vittorio Veneto, è tornata nella Città della Vittoria due anni fa, dopo una parentesi a Conegliano.

Camatta lavora infatti come libera professionista in consulenza d’immagine in uno studio coneglianese.

“Ho preso casa in uno dei luoghi più sentiti di Vittorio Veneto – ha reso noto -. Lì è morto un bambino, Moreno, che oggi avrebbe la mia età. Quando siamo entrati nella casa c’era ancora la culla, e questo mi ha fatto capire molte cose della città e dei vittoriesi: qui c’è una grande fedeltà nei confronti della propria storia”. Camatta è da sempre impegnata nel mondo del volontariato e delle associazioni, e da quando è tornata a Vittorio Veneto si è dedicata

al plogging, la raccolta dei rifiuti che viene praticata durante le camminate all’aria aperta.

“Volevo restituire quello che la città mi aveva dato, e così ho iniziato a raccogliere rifiuti abbandonati lungo il Meschio e in altre zone – ha raccontato -. Sono piccole cose, ma se utilizziamo lo stesso processo mentale anche per le grandi, possiamo realizzare grandi progetti. Vittorio è una città bellissima e non le manca niente. Se cominciamo ad essere un polo di attrazione, possiamo pensare in grande e vincere tanti bandi”. “Io non avevo mai pensato ad una mia candidatura, non mi era mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello – ha ammesso -. Siamo una piccola realtà, ma le nostre idee sono chiare e realizzabili”.

Una delle prime proposte di Rete Civica per Vittorio Veneto riguarda la partecipazione dei cittadini alla vita politica della città. “Abbiamo già elaborato una bozza di regolamento – spiega la candidata -. Vogliamo attivare uno strumento partecipativo di base del tutto nuovo, frutto dell’evoluzione dei passati consigli di quartiere.

Lo abbiamo disegnato in modo che sia più dinamico, rappresentativo e utile rispetto al passato. Il tutto avverrà senza creare alcuna confusione di ruoli o intralcio alla giunta e al consiglio comunale, e sarà piuttosto uno strumento rafforzativo del buon governo di Vittorio Veneto”.

La lista che supporta Camatta è totalmente autofinanziata e candiderà 7 donne e 9 uomini.

R.S.

Luisa Camatta

Giovedì 23 maggio 2024 | 13 Il Quindicinale

Committente responsabile: Mirella Balliana

VITTORIO VENETO E VITTORIESE Cinque sindaci in sette mesi

L

’8 e 9 giugno prossimi i cittadini vittoriesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco, che rimarrà in carica per cinque anni. Il numero cinque rievoca un periodo della storia di Vittorio Veneto, quando nell’arco di soli sette mesi si succedettero ben cinque sindaci alla guida della città. Incredibile, ma vero. Ecco come si svolsero i fatti. Il 6 giugno 1960 morì improvvisamente il sindaco in carica, il socialista Ferruccio Faggin.

Il 25 giuno l’assessore anziano Giovanni Rui, anch’egli socialista, assunse la funzioni di sindaco. Il 18 luglio il Consiglio comunale elesse come sindaco il prof.

Ippolito Pinto, socialista, futuro preside del Liceo “Flamimio”.

Ma appena tredici giorni dopo Pinto rinunciò, avendo constatato di non poter contare sull’appoggio di una stabile maggioranza all’interno del Consiglio comunale. L’11 agosto il Consiglio procedette perciò all’elezione del nuovo sindaco nella persona del prof. Enrico Talin, democristiano, il quale rimase in carica appena tre mesi, essendo previste per novembre le elezioni amministrative. Infine l’11 gennaio 1961 il nuovo Consiglio comunale elesse sindaco il prof. Mario Ulliana, democristiano. Dopo sette mesi e… cinque sindaci, si cocludeva così definitivamente il perodo di sovrabbondanza di primi cittadini.

Per i prossimi cinque anni i vittoriesi dovranno “accontentarsi” di un solo sindaco. Ido Da Ros

Vado in vacanza Mare o montagna?

L’offerta è ampia e adatta a tutte le esigenze

L

’estate è in arrivo, e con essa anche le vacanze. E sono numerose le offerte di soggiorni pensate per la terza età, ma non solo.

Il Comune di Vittorio Veneto come sempre ha programmato le sue tradizionali destinazioni: Pinzolo (provincia di Trento) dal 16 al 30 giugno e Rimini in due turni: dal 29 maggio al 13 giugno e dal 31 agosto al 15 settembre. Per informazioni sui costi e le modalità di iscrizione chiamare 370 3186802.

Per chi invece non volesse avere limitazioni di periodo, ecco la proposta alternativa della casa di soggiorno alpino di Laggio di Cadore, gestita dall’Associazione Famiglie Rurali di Vittorio Vento, che punta a famiglie, gruppi, giovani e anziani, ospitati in luogo tranquillo ma dal facile accesso alla viabi-

lità stradale e ferroviaria. La struttura è dotata di camere con bagno, ristorante, bar, sala tv, e salone convegni. Immersa nel verde di boschi e prati in posizione panoramica, è facilmente raggiungibile e offre parcheggio per automobili e autobus ed è circondata da un parco con ampi spazi esterni. La Casa sorge al di sopra dell’abitato di Laggio, a 500 mt dal centro del paese, cui è collegata da una passeggiata pedonale.

Per informazioni: 329 9508921.

Laggio di Cadore

Mussolini cittadino onorario

I

l 24 maggio 1924, anniversario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, Il Consiglio comunale di Vittorio Veneto, presieduto dal sindaco fascista Ivan Doro proclama Benito Mussolini cittadino onorario con la seguente motivazione: “Per aver partecipato in qualità di bersagliere alla Grande Guerra, nel corso della quale fu ferito sul Carso e per aver risollevato i sommi valori spirituali degli Italiani e avviato la Nazione a nuovi fulgidi destini”. Durante la seduta del Consiglio il sindaco Doro legge questo telegramma inviato a Mussolini: “Vittorio Veneto, che aperse all’Italia le vie del trionfo, per voto di Consiglio e di Popolo offre in questo giorno la cittadinanza onoraria a Vostra Eccellenza salvatore della Vittoria e della Patria”. Tutti i presenti scattano in piedi, salutano romanamente e si lasciano andare a calorose ovazioni. Al termine della cerimonia il sindaco si affaccia al balcone del municipio e legge a voce alta la delibera del Consiglio comunale alla folla presente nella piazza. Un lungo applauso corale precede l’inno “Giovinezza” suonato dalla banda comunale.

CENTO ANNI FA a cura di Ido Da Ros

Giovedì 23 maggio 2024 | 15 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Committente responsabile:Paolo Santantonio

Un museo accessibile.

Proprio a tutti

Novità al Museo della Battaglia grazie ai fondi Pnrr

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abellazioni in braille, armi, elmetti ed altri reperti della Prima Guerra Mondiale da poter toccare con le proprie mani per un’esperienza tattile. E poi visori 3D, schermi multimediali per meglio comprendere quanto esposto ed intelligenza artificiale per far rivivere i vetrini stereoscopici del fondo Marzocchi in cui erano state immortalate scene del conflitto e della vita quotidiana in quegli anni. Novità al Museo della Battaglia: grazie ad un investimento di poco più di 300mila euro, coperto da fondi Pnrr, sono stati eseguiti degli interventi per abbattere le barriere cognitive e sensoriali, così da rendere l’esposizione accessibili a tutti i visitatori. «La tecnologia ci viene in soccorso per apprendere meglio i contenuti culturali di questo museo – spiega il conservatore del Museo della Battaglia, Stefano Gambarotto -. Al piano terra, nella buvette, una ventina di visori 3D e oggetti della Grande Guerra per un’esperienza tattile. La trincea è arricchita da tabellazioni in braille e da un’audioguida, oltre che da tavolette Il Quindicinale 16 | Giovedì 23 maggio 2024

grafiche retro-illuminate. Nella sala dei Cavalieri di Vittorio Veneto una postazione multimediale per esplorare la vita in trincea e sul campo di battaglia. Al primo piano un altro schermo nell’armeria Marson, mentre nella sala dell’invasione tabelle in braille. Il deposito delle armi sarà dotato di un nuovo arredamento che permetterà di rendere accessibile ai visitatori anche questo spazio arricchito da un laboratorio per la manutenzione del materiale. Al secondo piano, un’altra postazione multimediale con le foto del Marzocchi che narrano la storia della battaglia di Vittorio Veneto».

Nell’aula civica una postazione multimediale permette al visitatore di scoprire tutti i dipinti, dagli aspetti pittorici a quelli storici. E questo spazio, spesso utilizzato per ospitare eventi culturali, è stato potenziato da un maxi schermo a scomparsa e da un proiettore HD a laser, oltre che di una telecamera che trasmetterà il segnale nella chiesa di San Paoletto, dove si potranno seguire gli eventi quando al secondo piano si raggiunge la capienza massima dei 100 posti. I fondi Pnrr hanno poi permesso di potenziare il sistema d’allarme e quello antincendio del museo con una gestione da remoto. Claudia Borsoi

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

“Ceneda e Serravalle unite dal Re? Una bufala” De Bastiani: “È scritto nella App da 100mila euro voluta dal Comune ma piena di errori: soldi sprecati dalla Giunta”

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roppi soldi sprecati dalla Giunta?

Ecco la segnalazione del consigliere di opposizione Alessandro De Bastiani (gruppo Rinascita Civica). «Nel 1866 Vittorio Emanuele II decise di unire i due borghi di Ceneda e Serravalle. L’ho segnalato nel corso dell'ultimo consiglio comunale a proposito dei tanti soldi

sprecati dalla giunta Miatto. Questo è un capitoletto dell’App Turismo costata ai Vittoriesi 70 o 100 mila euro. Non è ben chiaro l’esatto importo. Soldi del tutto sprecati visto che l’App è praticamente inutilizzata». Da qui il commento: «E forse è meglio così viste le innumerevoli sciocchezze e informazioni errate riportate nei vari testi. Fino a questa bestialità che afferma che l’Unione di Ceneda e Serravalle, definiti due borghi, fu voluta dal Re. Probabilmente l'assessore alla cultura era troppo impegnata con il suo libro fatto acquistare in 300 copie dall'amministrazione per accorgersi di questa “perla”».

Addio a Andrea Dal Mas Malato di Sla, lascia affranti i familiari e la comunità di Silvella.

Aveva solo 36 anni CORDIGNANO. La comunità di Cordignano è in lutto per la perdita di Andrea Dal Mas, cameriere di 36 anni, noto soprattutto nella zona Silvella. Andrea ha lottato con coraggio contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica per cinque anni, mostrando sempre una forza d’animo ammirevole. Estremamente professionale nel suo lavoro, ad Andrea oltre al lavoro piaceva condividere del tempo

con gli amici. Il suo carattere aperto e amichevole ha lasciato un’impronta positiva su tutti coloro che lo conoscevano. Lo ricorda così il fratello Riccardo: «Era il classico ragazzo tutto casa e lavoro. Chi lo conosceva lo sa: era sempre attento alle incom-

Ricorrenze

GIAMPIERO ZUANETTI 18. 5. 2010 - 18. 5. 2024 Giampiero, dopo 14 anni dalla tua dipartita sei nuovamente insieme alla tua amata sposa Rita.

Le vostre amime si sono rinunite come tanto desideravate. Vi ricordiamo con tanto affetto.

Bruna e tutti quanti vi hanno conosciuto

EMILIO COVRE 25. 5. 2007 - 25. 5.2024 Sono passati tanti anni, ma sei sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri, sempre presente.

I tuoi familiari

benze della sua attività, ma non diceva di no se c’era da uscire ogni tanto con gli amici». «Avrebbe potuto chiudersi, subire un qualche stato depressivo, sarebbe stato comprensibile. E invece ha sempre scelto di voler combattere contro la malattia. In tutto questo tempo non ha mai mollato, nemmeno un attimo. Ha lottato con tutte le forze fino a che ha potuto. È stato un grande esempio per tutti noi».

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Giovedì 23 maggio 2024 | 17 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Che botti, ragazzi!

Nell’ambito della Primavera del Prosecco, la città ospita il 19° Palio delle Botti

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ltime battute per la Primavera del Prosecco: in uno dei suoi ultimi appuntamenti la manifestazione prenderà casa dal 24 maggio al 2 giugno a Vittorio Veneto, per la 24a Mostra dei Vini DOCG, presso Palazzo Minucci - De Carlo in via Martiri della Libertà.

Le giornate ricche di eventi si svolgeranno secondo i seguenti orari: venerdì 24 e 31 maggio e sabato 25 maggio dalle ore 18.00 alle ore 21.00; domenica 26 maggio e 2 giugno dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 21.00; sabato 1 giugno 2024 dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Per informazioni sulle manifestazioni www.primaveraprosecco.it In contemporanea la città ospiterà il 19° Palio Nazionale delle Botti, che a Vittorio Veneto venne organizzato per la prima volta nel 2006 dalla Pro Loco, grazie all’idea dell’allora Presidente Aldo Buosi che si ispirò a un documento fotografico

Le squadre partecipanti al palio delle Botti pronte al via lungo via Martiri della Libertà

storico, datato 5 agosto 1923, che illustra dei giochi di spinta delle botti tenutisi in via Rizzera. Dopo aver partecipato a una manifestazione analoga, nella città di Avio (TN), la Pro Loco decise di organizzare la prima edizione di questi giochi anche a Vittorio Veneto. Dal 2007, l’Associazione Nazionale “Città del Vino” decise di dar vita a un circuito nazionale del Palio delle botti, aperto a tutti i Comuni Soci. La gara principale consiste nello spingere una botte

da 500 litri lungo un percorso cittadino lungo al massimo 1600 metri. Nella finalissima si scontrano le Città più forti per decretare la vincitrice del Palio Nazionale delle Botti delle Città del Vino. L’appuntamento è per sabato 1 giugno: alle 14:30 Giochi con le botti presso il Palazzo Minucci (solo per bambini); alle 17:00 Presentazione delle squadre partecipanti presso il Palazzo Minucci; alle 18:00 inizio gare in Piazza Minucci e Viale Martiri della Libertà.

Giovedì 23 maggio 2024 | 19 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE La nuova “Giulietta”

Il respiro del (nuovo) parco L’intervento, dal valore di 99mila euro, permetterà di risparmiare 1.775 kg di CO2 all’anno

Vittorio Veneto. L’associazione Amici del Centro Sociale Piazzoni Parravicini ce l’ha fatta: mandata in pensione l’ormai stanca “Giulietta”, una Fiat 600, con una raccolta fondi ha acquistato una nuova Panda Van grazie alla sensibilità di persone comuni, aziende artigiane e industriali della zona, agli Alpini di Vittorio Veneto, al Circolo Ricreativo Dipendenti ed ex del Comune e all’Associazione San Valentino di Cozzuolo).

L’associazione si occupa della consegna di pasti caldi agli anziani e persone in difficoltà nei comunic di Vittorio Veneto, Fregona, Cappella Maggiore, Tarzo e Revine tutti i giorni con l’ausilio di una trentina di volontari.

CAPPELLA MAGGIORE. Un’opera di riqualificazione del tessuto urbano che consentirà la riduzione dell’impatto sull’ambiente di due centri urbani e la realizzazione di un nuovo parco pubblico a favore della comunità, avviata proprio in occasione della Giornata mondiale della Terra. Il 22 aprile scorso la Provincia di Treviso e il Comune di Cappella Maggiore hanno avviato l’intervento che migliorerà complessivamente l’area che collega il centro cittadino al centro della frazione di Anzano.

I lavori, dal valore complessivo di 99.000 euro, rientrano nel bando di cofinanziamento della Provincia per la realizzazione e riqualificazione delle aree verdi dedicato ai Comuni del territorio. Il progetto nasce dalla volontà di riqualificare un contesto urbano popolato, e prevede la riduzione delle

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superfici asfaltate attraverso la piantumazione di diverse specie arboree, così come l’estensione delle strutture a verde nel nuovo parco pubblico, in modo da garantire spazi drenanti che consentano l’assorbimento delle acque superficiali. Inoltre, i lavori favoriranno una maggiore vivibilità dell’area per cittadine e cittadini, di tutte le età, permettendo loro di fruire di uno spazio all’aperto più agevole al ritrovo e alla socialità. Riccardo D’Argento

La piantumazione di un melograno all’inaugurazione dei lavori del nuovo parco in via Marmolada

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Giovedì 23 maggio 2024 | 21 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Edoardo Scarpis torna in campo L’ex sindaco si candida alla guida della civica Impegno per Colle Umberto COLLE UMBERTO. «Le sollecitazioni, anche inaspettate, da parte di molti cittadini insieme a quelle di ex colleghi di lista mi hanno spinto a ricandidarmi a sindaco». Edoardo Scarpis, 68 anni, imprenditore, torna in campo per le amministrative dell’8 e 9 giugno. Già sindaco di Colle Umberto dal 2004 al 2009 e poi dal 2014 al 2019, si presenta con la nuova civica “Impegno per Colle Umberto” «composta – spiega – da persone che erano con me nel mio primo mandato da sindaco e non solo, come ad esempio Paolo Taffarel che all’epoca era nella lista contrapposta. In squadra anche l’assessore alle finanze della mia prima giunta, Francesco Dam, commercialista. Una struttura dunque consolidata con cui

partire. Siamo slegati dai partiti: noi siamo qui per operare. Siamo pronti, come dice il nome della nostra civica, a metterci impegno, da ogni consigliere eletto al sindaco, per portare avanti le tante manutenzioni necessarie e i progetti che dopo il mio ultimo mandato da sindaco non sono stati portati a termine, penso ad esempio al progetto delle telecamere. Nei miei mandati ne avevamo installate 50: queste devono essere tutte in funzione e dove mancano vanno completate, perché la percezione di sicurezza è molto importante per i nostri cittadini».

La squadra di “Impegno per Colle Umberto” è variegata per età e professioni e rappresenta tutto il territorio comunale. In lista ci sono: Annamaria Tonon, Alberto Falsetti, Alessandra De Stefani, Paolo Taffarel, Cinzia Maso, Paolo De Petris, Ivana Posocco, Andrea Bellotto, Rosanna Zedda, Francesco Dam, Mara Rorato e Christian Tomasi.

Scarpis ha iniziato nel 1995 da consigliere comunale con il sindaco Maria

Barbero, dalla quale aveva ricevuto la delega ai lavori pubblici. Dal 1999 al 2004 è stato assessore ai lavori pubblici. «Ricordo che in quel mandato sistemammo tutti i parcheggi delle scuole, le aree verdi, ci furono interventi su strade e marciapiedi, mentre in precedenza avevamo avviato i lavori del nuovo magazzino comunale» fa memoria. Per Scarpis, se eletto, si tratterebbe del terzo mandato da sindaco.

Con la sua candidatura prende anche le distanze dall’amministrazione e dalla maggioranza uscente, parte della quale era con lui nel mandato 2014-2019.

«Mi spiace – annota – che in questi cinque anni progetti come quello del Terraglio o dell’ampliamento del cimitero di San Martino siano stati sviliti e siamo rimasti incompleti. Inoltre, speravo che l’amministrazione Coletti portasse avanti il completamento dello stabile di San Martino, in cui ci sono le stanze per le associazioni e l’auditorium, rimasto monco. Anche questo sarà uno dei progetti da ultimare».

Claudia Borsoi

Edoardo Scarpis

Una donna per il municipio Nella Dassiè è la candidata sindaco di “Energia Nuova” COLLE UMBERTO. «Ho scelto di accettare la candidatura dopo attenta riflessione, col senso del dovere civico che mi appartiene, consapevole dell’impegno che tale carica comporta. Come anticipato nella lettera inviata alle famiglie, ora, alla fine del mio percorso lavorativo, posso dedicarmi completamente al mio paese con lo stesso spirito di servizio con cui ho affrontato tutti i miei impegni lavorativi». Nella Dassiè, 65 anni, pensiona-

ta, è la candidata sindaco della lista civica “Energia Nuova” nella quale sono confluiti i due gruppi consiliari uscenti all’opposizione, “Futuro Comune” e “Lega Colle Umberto”. «È arrivato il momento di portare in comune un’energia nuova» afferma la candidata. Nuova all’impegno amministrativo nella sua Colle Umberto, Dassiè ha già però maturato un’esperienza da assessore nel comune di San Fior, dove dal 1995 al 1999 si è occupata dei referati a servizi sociali, cultura e pubblica istruzione. «Oggi più che mai per amministrare un comune, servono competenza e passione» sottolinea la candidata sindaco che per 20

“Energia Nuova”: i candidati a consigliere

I

candidati a consigliere di “Energia Nuova” sono Andreetta Mauro,Baggio Enos, Buffoni Piercarlo, Cocco Daniela, Dus Mauro, Flumian Luca Giovanni, Gava Nicola, Minetto Monia, Sommariva Giuseppe, Sonego Ida, Tardivo Claudio, Toffoli Sara.

Nella Dassiè

anni ha collaborato con il marito, l’ingegnere Ivo Maschio, e per altri 20 è stata dipendente comunale nel settore amministrativo-finanziario, di cui cinque anni trascorsi anche al servizio del comune di Colle Umberto.

Senza tessere di partito, civica pura, Dassiè afferma di «riconoscersi nei valori e negli obiettivi che i due gruppi consiliari uscenti esprimono. Al mio fianco una squadra preparata, seria e motivata, composta in maniera equilibrata da uomini e donne, giovani e meno giovani, a partire dai 23 fino ai miei 65 anni di età». C.B. Giovedì 23 maggio 2024 | 23 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Il vestito bianco per il giorno più be Anna Maria Chies è scomparsa nel 2022 ed è stata una delle più importanti sarte per abiti da sposa di Conegliano: nel suo atelier di Ogliano per oltre cinquant’anni ha vestito, per il giorno più bello, le donne di tutta l’Altamarca

di Michele Zanchetta

Anna Maria Chies

Q

uesta primavera la Pro Loco di Ogliano ha voluto ricordarla, con una mostra all’interno delle ex scuole, durante i festeggiamenti primaverili della frazione collinare di Conegliano. Una sala e le scale sono state la scenografia per l’allestimento di un racconto, lungo mezzo secolo, con abiti, foto e documenti di una vita. Le immagini più vecchie a partire dall’inizio degli anni Sessanta, felicità ed eleganza immortalate in bianco e nero da fotografi professionisti ed occasionali. Poi via via attraverso gli anni, uno scorrere di stili, tagli e mode sino alla comparsa del colore nelle foto e nei filmati. Colori, ma il

Il Quindicinale 24 | Giovedì 23 maggio 2024

bianco dominava sempre la scena, gli abiti di Anna Maria Chies erano la luce che splendeva per l’appuntamento all’altare.

Sempre una costante, in ogni immagine, la donna con il suo abito confezionato perfettamente per lei: una grande qualità di Anna è stata, oltre il saper creare modelli perfetti, anche il riuscire a leggere le donne da dentro, vestendole esattamente come desideravano.

E’ un sentire comune tra tutte le spose che hanno vestito i suoi abiti, Anna riusciva a capirne i sogni e le sfumature dei dettagli, nel suo atelier pile di riviste specializzate che non hanno

mai abbandonato la stanza, creando una biblioteca delle immagini, della moda e del gusto dal boom degli anni Sessanta sino alla seconda decade del XXI secolo.

Le promesse spose entravano con delle idee e delle suggestioni, spesso dei sogni, che Anna riusciva a carpire, mescolare e riassemblare in uno stile vario e originale, dove seta, tulle e tessuti si univano e semplificavano sino a diventare un tutt’uno. Il marito Franco la aiutava nella paziente composizione con le perline, confezionando disegni geometrici e floreali che arricchivano l’abito di lucentezza.

Passare in rassegna gli abiti esposti nella mostra è un viaggio nella moda degli ultimi cinquant’anni, si nota l’evoluzione, ma anche l’imporsi di nuovi tessuti o il declinare di altri.

Ma tra il gusto imperante del periodo e la tradizione, Anna riusciva anche a costruire vestiti dal piacevole gusto retrò, alcuni commissionati proprio riprendendo quelli caratteristici del primo Novecento, con trasparenze, pizzi e velature che non avrebbero sfigurato nelle notti parigine della Belle Époque.

Anna Chies nasce nel 1940 e sin da

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

ello

giovanissima è apprendista della sarta Pini di Conegliano, un’affermata maestra che aveva numerose allieve nel circondario. La determinazione è tantissima per seguire quel sogno e Anna, allora dodicenne e abitante a Ogliano, scende ogni giorno a piedi sino in centro a Conegliano, con qualsiasi tempo e in qualsiasi stagione. Tutta la giornata a bottega, poi il ritorno con il buio lungo quelle strade bianche, non ancora asfaltate, dell’Italia degli anni Cinquanta.

C’è un aneddoto che ricordano in molti, raccontato spesso negli anni da Anna con nostalgico ricordo: quando la sera arrivava oltre il Colnù e raggiungeva il laghetto di Pradella, così buio e umido d’inverno, circondato dagli alberi che proiettavano lunghe ombre sull’acqua immobile, veniva raggiunta dalla zia, che accompagnava la ragazza con sicurezza attraverso i campi addormentati, sino a casa.

Non appare quindi strano che Anna, nei suoi abiti da sposa, abbia voluto rappresentare la luce, l’abbagliante sicurezza del bianco come moltiplicatore di dettagli e particolari.

Anna Chies è stata una figura importante per la frazione collinare, la sua attività di sarta e modellatrice era affiancata all’impegno nel sociale e nell’associazionismo.

Un’instancabile lavoratrice, ma anche una presenza fissa nei momenti comunitari, con le sue idee e la sua forza generatrice che coinvolgeva chiunque.

Negli anni Settanta è stata fondatrice del Gruppo Folkloristico di Ogliano, curando per tre decenni ogni abito delle sfilate in maschera a Carnevale e alla sfilata dei Carri dell’Uva, che nei momenti migliori raggiungeva gli oltre cento figuranti. Era lei che disegnava i bozzetti e tagliava personalmente i modelli, nel corso degli anni ha insegnato a generazioni di oglianesi

i segreti del cucito, forme e modelli, colori e abbinamenti, lasciando un’eredità professionale in molte persone.

La sua casa, all’inizio di Ogliano venendo da Conegliano, era conosciuta da tutti: anche nel ricordo del sindaco Fabio Chies, che sin da giovanissimo ha militato nel Gruppo Folkloristico di Ogliano, è vivo il ricordo dell’occhiata che dava verso l’abitazione, per cercare Anna in giardino o dietro ad una finestra, e trovare la scusa per fermarsi a parlare con lei.

Il suo impegno nel sociale era continuo, era partecipante attiva nella Caritas e in tutte le associazioni di Ogliano, vivendo da dentro gli eventi e trovando il tempo di vivere il quotidiano nonostante il lavoro le prendesse molto tempo. Infatti, oltre agli abiti da sposa e quelli di carnevale, Anna era anche brava nel disegnare e realizzare abiti da cerimonia per bambini e gilet da uomo, che si caratterizzavano per un taglio particolare.

Molti amano ricordarla mentre ballava, la danza era parte di lei e le piaceva farlo alle feste come alle serate di liscio, realizzando anche delle coreografie per le sfilate dei carri in maschera.

Nel 2006 era stata insignita del Premio Civilitas del Comune di Conegliano, per l’operato al servizio della collettività e l’apporto per la crescita sociale nella città del Cima.

Abiti di Anna Maria Chies in esposizione

A sinistra: un matrimonio di inizi Anni ‘60 con un abito di Anna Maria Chies

Giovedì 23 maggio 2024 | 25 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

San Pietro di Feletto alle el Nel comune collinare a sfidarsi ci saranno due volti noti, Annamaria Rizzo, attuale sindaco, e Cristiano Botteon, ex assessore e figura molto nota nell’associazionismo

Annamaria Rizzo

A

nnamaria Rizzo viene da un’esperienza politica decennale, prima come assessore al bilancio della giunta di Loris Dalto, poi come sindaco della lista vincitrice delle elezioni 2019. Ora si presenta con una squadra rinnovata e una nuova lista civica, Noi siamo Feletto, dove trova posto anche Claudia Meneghin, attuale assessore alla cultura che ha portato molte iniziative nel territorio negli ultimi anni. Ma perché presentarsi per un secondo mandato? Sono stati anni impegnativi, con l’emergenza COVID che ha imposto altre priorità, sanitarie, rispetto a quelle prospettate.

“Fare l’amministratore è mettersi al

Il Quindicinale 26 | Giovedì 23 maggio 2024

servizio della collettività, ascoltare le persone e risolvere i loro problemi. Questa esperienza umana è stata bellissima, ma ci sono anche altri progetti da completare”. Il sindaco Rizzo è chiaro su questo punto: “E’ un percorso molto articolato e complesso, sono in gioco responsabilità che migliorerebbero le infrastrutture comunali”.

Le priorità sono nel sociale, dove famiglie, giovani e anziani sono punti sui quali puntare gli sforzi nei prossimi cinque anni. Circa un terzo degli abitanti del comune è composto da anziani, la natalità è scarsa e bisogna affrontare problemi legati ai servizi di assistenza che dovranno crescere in funzionalità. Al momento attuale nel comune c’è una casa di ricovero, ma bisogna guardare con progettazione al futuro per non farsi trovare impreparati. Anche l’ambito dei giovani è primario, senza di essi le comunità si estinguono e la scuola è il cuore di questo problema. Gli istituti del territorio, come quelli di tutta Italia, soffrono una cronica mancanza di studenti, per questo il comune da anni garantisce servizi accessori per attrarne dai comuni circostanti.

Assistenza post scuola e iniziative di accoglienza in ogni istituto, i progetti sono già partiti, ma dovranno con-

tinuare ed ampliarsi anche in futuro, per tutte le scuole materne, elementari e medie. I giovani vanno guidati nella consapevolezza del bene civico e nell’educazione civica, per questo da anni ci sono progetti a loro rivolti, come il Consiglio Comunale dei Ragazzi, dove fin da giovanissimi gli studenti possono apprendere l’importanza delle istituzioni e del vivere comune. Il progetto Ambasciatori UNESCO vuole fare crescere i ragazzi nella conoscenza e nell’amore per il territorio, per farne dei cittadini futuri consci dell’importanza del rispetto dell’ambiente e pronti alle occasioni di lavoro che il territorio può loro offrire.

Altra progettazione è quella legata al turismo, che è una grande opportunità per il territorio, da questo comparto possono arrivare posti di lavoro, investimenti pubblici e privati, ma è essenziale essere pronti con operatori formati e accoglienti. Negli ultimi anni il numero crescente di ospiti registrati, dall’Italia e dall’estero, ha confermato un trend che il COVID aveva solo rallentato, ma non cancellato. Questi dati hanno portato il comune alla realizzazione di una rete che coinvolge tutte le attività ricettive, di accoglienza e di servizi, al fine di creare un sistema integrato che possa offrire, ad un turismo di qualità e non di massa, servizi ottimali anche per cerimonie ed eventi. In questo pro-

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

lezioni getto, frutto di un autofinanziamento regionale, il comune ha un gruppo di lavoro dove è affiancato dal prof.

Pirazzoli, docente dell’Università di Bologna, che ha portato la sua esperienza nel campo del marketing del turismo.

Cristiano Botteon è il candidato sindaco della lista Progetto Feletto, un gruppo di circa cento persone che hanno condiviso un programma preciso per il proprio territorio. Cristiano è una persona nota nel Felettano per il suo instancabile attivismo nel campo del sociale, che lo ha portato negli ultimi due decenni ad un impegno costante in svariate attività legate al territorio. Alpini, Calcio Feletto, Pro Loco e Protezione Civile sono gli ambiti nei quali ha portato il suo contributo e la sua esperienza, misurandosi spesso con problematiche di ampio raggio.

Negli ultimi cinque anni è stato assessore per la Protezione Civile, Sport e Associazionismo ed ha affrontato l’emergenza COVID in ogni ambito, trovandosi a gestire problemi che mai si erano palesati prima.

Il comune di San Pietro di Feletto è una realtà particolare, ci sono sei nuclei insediativi con caratteristiche, problematiche e necessità differenti da gestire in modo adeguato. Con un’esperienza di volontariato di otto anni nella Protezione Civile e quella professionale trentennale come geometra, Botteon ha maturato la convinzione che è di primaria importanza la protezione, difesa e conservazione del territorio. Le colline felettane sono un ambiente meraviglioso, frutto della Natura e del lavoro dell’uomo, ma anche un ecosistema

fragile, che necessita di continua attenzione per non vederlo svanire. E’ un monitoraggio continuo, da svolgere per il bene della collettività, per impedire che dissesti idrogeologici e smottamenti colpiscano persone e beni immobili, causando danni umani, naturali e patrimoniali spesso irreparabili.

Il sociale è un punto sul quale la lista Progetto Feletto vuole investire, lavorando sulle necessità quotidiane delle famiglie, dai giovani agli anziani. “La società contemporanea rischia di perdere l’apporto dei ragazzi, per cui vogliamo investire nella loro valorizzazione e nel coinvolgerli nella vita sociale del territorio” afferma Botteon. Un attaccamento alle proprie tradizioni, che nasce dal crescere con esperienze comuni condivise, nell’associazionismo come nella quotidianità, nel contesto di un ambiente accogliente e familiare. Per gli anziani i progetti sono legati alla necessità di dare servizi sempre maggiori, evitando che possano rimanere isolati e soli nei momenti di difficoltà. “Sono sfide importanti, perché andremo a plasmare la società del futuro, quando queste problematiche saranno ancora più centrali di adesso”.

Nel campo dei lavori pubblici, gli interventi saranno concentrati sia sulla salvaguardia del territorio che nei confronti della sua fruibilità; un investimento sarà

nell’estendere le piste ciclo – pedonali, per permettere di muoversi in sicurezza nel comune, un servizio rivolto ai felettani quanto ai turisti.

In ambito urbanistico, il desiderio di Botteon e della sua squadra è quello di permettere di ampliare l’accoglienza turistica, tramite la rigenerazione dei fabbricati esistenti, ovvero facendo in modo che gli edifici tradizionali possano tornare a nuova vita, senza un’ulteriore consumo di suolo a scapito di coltivazioni e boschi.

Sarà implementato il servizio di educazione civica della Protezione Civile nelle scuole per formare cittadini consapevoli, inoltre è centrale mantenere in vita gli edifici scolastici, perché sono essenziali per la vita degli abitati, così come le piccole attività commerciali, che sono servizi sia per gli abitanti che per i turisti.

Michele Zanchetta

Cristiano Botteon

Giovedì 23 maggio 2024 | 27 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Salvati gli artiglieri!

La sezione “E. Passerelli” degli Artiglieri di Conegliano rischiava la chiusura per sempre, Fabio Dassie ha voluto salvare questo corpo storico dalla scomparsa in città

Fabio Dassie con il labaro

L

’Artiglieria è detta Arma dotta ed è una specialità dell’Esercito, in ogni suo settore ci sono artiglieri qualificati alle necessità. A Conegliano gli Artiglieri sono una presenza che ha scritto la storia della città, infatti, nella città del Cima sin dal 1902 ci sono state le V Brigata di Artiglieria da Montagna del Veneto, il XXVI e il XV Reggimenti di Artiglieria da Campagna e il V Gruppo Specialisti di Artiglieria, quest’ultimo stanziato alla Caserma San Marco.

Con il passare degli anni, la dissolven-

Il Quindicinale 28 | Giovedì 23 maggio 2024

za delle tragedie delle guerre cancella la memoria e rischiano di scomparire ricordi e storie del passato recente. A Conegliano, Fabio Dassie ha deciso di salvare queste memorie, impegnandosi nel ricostituire l’A.N.Art.I., l’associazione degli artiglieri, che ha una tradizione ultracentenaria. Il labaro arancio che Fabio porta in ogni festa nazionale rappresenta i soci “andati avanti” della sezione, mentre quello nazionale i caduti e i morti in guerra.

“Quando una sezione si impoverisce di iscritti diventa un nucleo, che viene aggregato ad altra sezione. Quella di Conegliano era stata legata a quella di Vittorio Veneto, ma il presidente voleva lasciare e, senza iscritti, sarebbe stata chiusa per sempre perché, quando il labaro viene consegnato a Roma, non si può più riaprire”.

Ora Fabio ha diversi obbiettivi, ma i primi saranno sicuramente sensibilizzare all’iscrizione i numerosi artiglieri in città, per ricostituire una

sezione numerosa, e costituire un archivio storico locale, per far conoscere la storia e l’importanza dei reparti di artiglieria che hanno operato nel Coneglianese.

Contemporaneamente, come determina lo statuto, A.N.Art.I. presenzierà ad ogni festa nazionale e cerimonia di commemorazione cittadina, promuoverà la storia dell’arma e avrà rapporti con le altre associazioni d’arma combattentistiche.

Nel 1958, nella chiesa di San Pio X, venne costruito il monumento a Santa Barbara, su commissione della sezione cittadina, attirando in città oltre mille artiglieri da tutto il Triveneto.

Il prossimo 4 dicembre, in occasione della festività della santa protettrice degli artiglieri, verrà posta una corona commemorativa all’esterno della caserma San Marco, dove si trova la lapide che ricorda Romagnoli e Passarelli, cui è dedicata la sezione coneglianese.

M.Z.

CONEGLIANO E CONEGLIANESE Flash Giovanissimo e maleducato Conegliano. Un calciatore Under 15 di una società dell’hinterland coneglianese è stato squalificato per 10 giornate dal giudice sportivo della Figc del Veneto per aver lanciato insulti sessisti e offese contro un arbitro femminile su Instagram dopo una partita di campionato Regionale Giovanissimi Under 15.

Scassinatori sorpresi Conegliano. Due giovani, uno di 19 anni clandestino, sono stati fermati il 3 maggio sera mentre tentavano di scassinare un furgone e un’auto in via Colombo, nei pressi dello Shopping Center di Conegliano.

Tenta la fuga con i profumi Conegliano. Ha tentato la fuga dopo aver oltrepassato le barriere anti taccheggio con quasi 400 euro di articoli di profumeria: è successo il 3 maggio nella profumeria di via Colombo. Il 24enne è stato fermato dai militari dell’Arma, con la collaborazione degli addetti dell’esercizio commerciale.

Addio a Gigliola Casati Premio Civilitas, era stata un faro nel mondo della disabilità

G

igliola Casati è mancata il 26 aprile a Conegliano, presso il Centro di Riabilitazione dove dal 1981 ha operato per i bambini con disabilità.

A dare l’annuncio della scomparsa sono l’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità e l’associazione La Nostra Famiglia, per cui Gigliola Casati - classe ’48 - con passione e competenza ha ricoperto ruoli di grande responsabilità.

Figura molto conosciuta e importante per il territorio veneto, Gigliola ha affrontato con energia tutto il suo percorso di vita con l’unico obiettivo di stare sempre dalla parte delle persone più fragili, fino all’ultima sfida, la malattia che ne aveva fiaccato le forze: “nonostante tutto ha dimostrato un amore profondo verso la vita in tutte le sue dimensioni e, come ha accolto con energia la vita, è andata incontro alla morte con serenità. Gigliola ha voluto rimanere fino alla fine con i bambini che ha tanto amato, con le sue sorelle con cui

Gigliola Casati

ha condiviso il servizio e con gli operatori con cui ha costruito grandi progetti ” ha dichiarato Daniela Fusetti, Responsabile Generale dell’Istituto Secolare Piccole Apostole della Carità.

Il suo lavoro instancabile a sostegno delle persone con disabilità le viene riconosciuto istituzionalmente nel 2019, grazie al Premio Civilitas della Città di Conegliano “per essere orizzonte luminoso per tutte le famiglie in difficoltà, tenace nelle avversità, con lo sguardo attento ad ogni piccolo germoglio di speranza”.

Giovedì 23 maggio 2024 | 29 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Il mio stile di vita è energia La storie e le scelte (alternative) di Raffaella, che ha attraversato il mondo per trovare se stessa e la sua strada

di Tiziana Benincà

Raffaella Tomasi

U

na vita trascorsa viaggiando, fin da giovanissima, alla ricerca di energie diverse, mossa da una curiosità interiore che l’ha fatta avvicinare al mondo olistico.

Raffaella Tomasi ha iniziato così il suo percorso personale e professionale, dopo aver terminato il liceo classico ed aver trascorso la sua infanzia e giovinezza a Tarzo.

“Ho fatto diversi lavori, mi sono adattata, per riuscire a mettere via i soldi necessari per partire e a 19 anni sono andata da sola in Messico, uno dei miei grandi amori”.

Viaggi in solitaria, a contatto con le culture locali, dove ha cercato di portare un proprio contributo sottoforma di volontariato dopo essere entrata in contatto con la gente locale ed aver capito le problematiche presenti.

Possiamo però dire che la sua rinascita è avvenuta verso i 30 anni, dopo aver visitato tutta l’America

Il Quindicinale 30 | Giovedì 23 maggio 2024

centrale e qualche Stato in quella meridionale.

“A quel punto ho deciso di girarmi dalla parte opposta e mi sono recata in Cambogia: da lì è partito tutto, mi sono innamorata dell’Asia. Già da piccola sentivo dentro di me delle energie e proprio in questo Paese ho iniziato a fare delle grandi meditazioni, visitare templi ed ho iniziato ad aprire la mia parte spirituale intesa come benessere della persona. Ho iniziato ad appassionarmi a tutto ciò che è natura: dalla cucina vegana, alle spezie, alle erbe selvatiche, accompagnata anche da anziani cambogiani” Raffaella, come una trapezista, è riuscita ad afferrare e fare propri concetti e conoscenze della cultura orientale e occidentale, fondendole insieme per aumentare la propria professionalità.

La sua vita è sempre stata caratterizzata dalla ricerca del benessere

sotto varie forme: fisico grazie anche allo sport, spirituale, energetico e naturale.

Proprio coerentemente con questo stile di vita, ha provato ad avviare dei progetti in Cambogia: il primo legato alla creazione di una scuola di lavorazione del bambù per adulti, che purtroppo non è mai partita; il secondo inerente a un progetto alimentare sempre legato al bambù e a delle alghe locali molto particolari che potevano portare un’alta quantità di proteine e liberare dai metalli pesanti.

Anche questo progetto purtroppo non è riuscito a decollare, a causa dell’arrivo del Covid e delle tensioni interne che hanno bloccato tutti gli investitori stranieri.

Qui in Italia ha proseguito i suoi studi frequentando corsi alimentari, per capire qual è la parte naturale dell’alimentazione che fa star bene e questo l’ha portata a diventare vegetariana. È riuscita a partecipare a dei trattamenti energetici con personaggi importanti provenienti da tutto il mondo, che l’hanno aiutata all’apertura della sua canalizzazione e nella pulizia energetica.

“Io ho sempre provato prima su di me le varie tecniche; ho sempre messo in pratica prima su me stessa le conoscenze apprese e i vari corsi mi hanno aiutato a cambiare la mia alimentazione, a prendermi cura del mio corpo, a cercare il più possibile prodotti organici nella cosmesi e nella pulizia.

Poi ho iniziato a studiare le emozioni, i pensieri, le malattie psicosomatiche”.

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA Raffaella Tomasi con il medico ayurvedico Teju Ji

Tra oli essenziali, massaggi, riflessologia ed erboristeria, Raffaella ha trovato il suo mondo, ma non si è fermata qui. Tutte queste discipline olistiche l’hanno portata a conoscere il reiki, lo yoga, la medicina quantistica e ora anche la bioenergia.

“Ho sempre avuto una forte intuizione, anche nel capire i blocchi delle altre persone, mi viene facile. Praticando il reiki si muovono delle energie, ma bisogna stare molto attenti e capire bene com’è fatto il corpo umano per sapere dove andare a toccare. Ho approfondito la mia conoscenza anatomica e mi sono avvicinata alla medicina quantica: i corsi svolti mi hanno aiutato ad avere un metodo, ad avere dei riferimenti ben precisi per gli organi e per i sistemi corporei in modo da indirizzare pienamente le mie energie in un determinato punto” spiega Raffaella.

L’ultimo viaggio di crescita personale risale allo scorso anno: un’esperienza di volontariato in India dove ha deciso di tornare per insegnare ai bambini la quantica e lavorare con loro e con le donne con la bioenergia: un modo di lavorare le malattie minori senza medicinali.

“In India ho visto la vera povertà e la vera dignità. Ho capito ancor più di prima che la disciplina dello yoga è uno stile di vita e io mi ci sono ri-

Raffaella Tomasi durante un trattamento

trovata con il tipo di alimentazione e la spiritualità che ci porta a cercare dentro di noi la soluzione. Tutti quanti abbiamo le stesse capacità e lo stesso potenziale: il successo dipende solo da quanto lo si desidera, dalla costanza che ci si mette e dalla contemplazione – riassume Raffaella - Lavorando sempre sulle vibrazioni, cercavo una comunicazione con la persona che potesse agire indipendentemente dal fatto che lei ci credesse; cercavo un modo di aiutare la persona su larga scala senza l’uso di chimica, perché sono pienamente convinta che il corpo ha la capacità di autogenerarsi, visto che tutte le nostre celle si riformano in un anno. Allora perché le malattie rimangono? Il denominatore comune è il pensiero, gli schemi mentali, il nostro subconscio che ha elaborato delle strategie per difenderci. Così ho integrato tutto quello che ho imparato nel corso degli anni con la biorisonanza: si tratta sempre e assolutamente di energia, ma messa in frequenza”.

Oggi quindi Raffaella si è specializzata nell’aiutare le persone a mettersi nella modalità di autoguarirsi tramite delle pratiche olistiche, perché “tutto quello che non si esprime, si trasforma in dolore fisico più o meno grave. La gente mi contatta per stress, depressione, problemi fisici o mentali, gestione della rabbia, dimagrimento, pelle; si può lavorare su qualsiasi cosa. Si parte con un dialogo conoscitivo e da lì ho diversi strumenti a disposizione: reiki, campane tibetane, olii essenziali, pulizia energetica, quantica e bioenergia.

Lavoro anche sugli animali se stanno male tipo diarrea o vomito e ho fatto degli splendidi corsi di yoga per bambini e donne in gravidanza e gestione della rabbia e respirazione in alcune scuole materne. Utilizzando l’energia si possono evitare molti medicinali e non ci sono controindicazioni, l’importante è agire sempre con buone intenzioni per trasformarsi in un’antenna. Con energia non c’è spazio né tempo, basta il pensiero e la si può muovere in ogni dove nel mondo.

Tutto il mio stile di vita è energia: dai pensieri, al cibo, al colore e il viaggio è il mio nutrimento”.

Raffaella Tomasi con il maestro Yogi Ram

Giovedì 23 maggio 2024 | 31 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Perencin punta al bis “Si può fare ancora molto per il comune: io e la mia squadra accettiamo la sfida”

Mattia Perencin

FARRA DI SOLIGO. Mattia Perencin e la lista civica “Farra Viva” puntano al bis alle amministrative di giugno. Il sindaco uscente, con gran parte della squadra di maggioranza, ha deciso di candidarsi.

«L’affetto, la fiducia e il sostegno che i cittadini di Farra di Soligo mi hanno manifestato in questi anni da sindaco,

mi hanno dato lo slancio e la motivazione per candidarmi nuovamente – spiega Perencin -. Farra di Soligo è il paese che amo, frequento e che mi ha visto crescere, dove ho coltivato in questi anni legami forti con le persone, le associazioni, le attività commerciali e le aziende».

Per l’amministrazione uscente sono stati cinque anni complessi, scanditi dalla chiusura, dopo decenni, del contenzioso Pip con i privati che aveva paralizzato il bilancio comunale e poi dalla pandemia che ha inevitabilmente rallentato la programmazione comunale. Perencin si dice soddisfatto di questo suo primo mandato, in cui sono stati intercettati e poi investiti nel territorio quasi 10 milioni di euro impiegati per eseguire diverse opere. «Nuovi marciapiedi, piste ciclopedonali, illuminazione pubblica a led e ammodernamento delle linee di acquedotto e fognatura – dettaglia -. E poi gli investimenti fatti in questi anni nei vari plessi scolastici e soprattutto l’avvio dei lavori di realizzazione della nuova scuola primaria di Col San Martino. Importanti investimenti anche nella pianificazione urbanistica

e nel turismo, nello sport, nell’ambiente, nonché interventi e iniziative a sostegno dell’agricoltura, dei giovani». Quanto al sociale e alla salute, Perencin ricorda la recente posa della prima pietra della “Casa del paziente”, il mantenimento del centro prelievi nell’ex ospedale di Soligo e la realizzazione degli ambulatori per i medici di base. «Abbiamo sostenuto iniziative volte a valorizzare l’immenso patrimonio paesaggistico e culturale che ci circonda, organizzando e patrocinando importanti manifestazioni sia in ambito culturale che sportivo. Abbiamo investito nella sicurezza dei cittadini, nella videosorveglianza e contribuito fattivamente al recente acquisto da parte del Demanio della caserma dei carabinieri di Col San Martino, affinché il presidio rimanesse nel territorio comunale».

Il sindaco uscente si dice pronto a rimettersi in gioco per la sua comunità. «Io e la mia squadra siamo consapevoli che molto si può ancora fare per Farra di Soligo e che ci attendono all’orizzonte nuove e ambiziose sfide. Mi ricandido dunque al secondo mandato perché – sottolinea - ci sono importanti opere pubbliche da portare a termine e progetti rivolti alla valorizzazione di tutte le potenzialità del nostro comune, nella convinzione che Farra di Soligo potrà acquisire un ruolo sempre più importante e centrale per tutto il Quartier del Piave». C.B.

A tu per tutti con i candidati sindaci di Pieve di Soligo

Alexa Spina

CONFRONTO TRA I CANDIDATI SINDACI Giovedì 23 maggio ore 20.45 Cinema Teatro Careni Pieve di Soligo

Stefano Soldan

Il Quindicinale 32 | Giovedì 23 maggio 2024

Pieve di Soligo. Giovedì 23 maggio è una data da segnare in agenda: al cinema teatro Careni alle ore 21:00 si terrà infatti un incontro faccia a faccia organizzato dal Quindicinale e Oggi Treviso tra i due candidati sindaci per la città, Alexa Spina e Stefano Soldan.

Sarà l’occasione per ascoltare le loro proposte e confrontare i programmi di sviluppo che i candidati hanno in mente per Pieve di Soligo lungo i prossimi cinque anni di mandato.

Modera l’incontro il giornalista Roberto Silvestrin.

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA Flash Strada del Prosecco: nuova guida PIEVE DI SOLIGO. Nuova ed aggiornata, già in distribuzione negli uffici turistici di Conegliano, Valdobbiadene e Vittorio Veneto.

Edizione 2024 per la ConeglianoValdobbiadene Guide, guida per vivere appieno la Strada del prosecco e dei vini dei colli di Conegliano Valdobbiadene. Può essere scaricata anche dal sito www.coneglianovaldobbiadene.it.

Nuovo servizio obitoriale gratuito FARRA DI SOLIGO. Nel cimitero di Farra sono stati ricavati dei locali idonei a ricevere e a tenere in osservazione le salme dei defunti, oltre a svolgere la funzione di obitorio. Il servizio è gratuito. I locali sono dotati di un sistema di videosorveglianza.

Vaccinazioni gratuite Dedicate ai 65enni si svolgeranno nella sede di Via Lubin nelle mattine del 24 e del 28 maggio PIEVE DI SOLIGO. A Pieve di Soligo due mattinate dedicate a sedute vaccinali indirizzate alle persone 65enni che si svolgeranno nella sede Ulss 2 di via Lubin 16. Due le tipologie di vaccini offerti gratuitamente, quello anti pneumococcico e quello anti herpes zoster, più comunemente noto come “fuoco di Sant’Antonio”.

I cittadini dei comuni di Cison di Valmarino, Follina, Pieve di Soligo e Refrontolo, di 65 anni di età, riceveranno al proprio domicilio un invito cartaceo contenente tutte le informazioni relative all’iniziativa che si svolgerà in due mattinate, dalle 8.30 alle 12.30, venerdì 24 e martedì 28 maggio.

Lo pneumococco è un batterio che può provocare, oltre alle più frequenti polmoniti, anche delle gravi malattie invasive come la meningite e la sep-

si. Sono colpiti più frequentemente gli anziani, perché le loro difese naturali si riducono con l’età. La vaccinazione è la migliore difesa che abbiamo a disposizione per prevenire queste gravi malattie.

L’Herpes Zoster, o fuoco di Sant’Antonio, è una malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella, dovuta all’abbassamento delle difese immunitarie a seguito dei processi di invecchiamento o di patologie croniche ed è caratterizzata da manifestazioni dermatologiche e neurologiche molto dolorose. Frequente è la nevralgia posterpetica, che può permanere anche per mesi o anni dopo la guarigione delle lesioni della pelle. La vaccinazione consiste in due dosi che sono somministrate a distanza di 8-24 settimane una dall’altra. Le vaccinazioni antipneumococcica e anti herpes zoster sono previste dal calendario vaccinale della Regione Veneto e sono offerte gratuitamente a tutte le persone con 65 anni d’età.

L’azienda sanitaria garantirà questo servizio a Pieve di Soligo anche per future sedute vaccinali.

Vaccinazione di un operatore sanitario

Giovedì 23 maggio 2024 | 33 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Follina racconta Musica Torna la rassegna ideata da Elisabetta de Mircovich e Luis Piai

La presentazione del programma di “Follina Racconta Musica”

Il prossimo appuntamento è per sabato 8 giugno alle 21 allo Spazio Comitato Festeggiamenti di Farrò (via San Tiziano – Farrò) con “Mare Nostro”

FOLLINA. Il Comune di Follina, in collaborazione con il Comitato Festeggiamenti Farrò - La Bella Pedeguarda, annuncia il ritorno dell’attesa rassegna “Follina Racconta Musica” per il 2024. Questa seconda edizione, concepita da Elisabetta de Mircovich e Luis Piai, si propone di intrecciare il potere della narrazione con la bellezza della musica attraverso una serie di spettacoli e laboratori che si protrarranno per tutto l'anno. In un connubio unico tra performance musicali dal vivo e narrazione scenica, gli spettacoli della rassegna trasporteranno il pubblico in suggestivi scenari sparsi per il Comune di Follina.

Il programma “Follina Racconta

Il Quindicinale 34 | Giovedì 23 maggio 2024

Musica in residenza” prevede due progetti seminariali e laboratoriali che si terranno nell'agosto del 2024.

Il primo, guidato da Luis Piai, esplorerà l’arte della narrazione in musica, mentre il secondo, curato dal tenore e arpista Matteo Zenatti, approfondirà l’analisi e l’esecuzione del madrigale italiano. Il sostegno dell'Amministrazione comunale di Follina e dei numerosi enti e associazioni locali garantisce il successo di questa iniziativa culturale di portata internazionale.

La rassegna si impegna a valorizzare i giovani talenti del territorio attraverso laboratori sperimentali dedicati alla narrazione in musica e al canto. La partecipazione dei ragazzi della scuola secondaria di 1° grado ad indirizzo musicale Fogazzaro di Follina evidenzia l’impegno della rassegna nell’inclusione e nell’educazione artistica delle giovani generazioni, assicurando la continuità e la crescita dell’eredità culturale locale. Ingrid Feltrin Jefwa

Commozione all’Adunata Revine Lago. Commozione e lacrime, oltre ai sorrisi, ai battimani e alle belle canzoni dei cori hanno scandito la 93a adunata degli Alpini della Sezione di Vittorio Veneto, svoltasi a Revine Lago, per festeggiare anche i 65 anni del Gruppo Alpini di Lago. A fine aprile il borgo si è riempito di penne nere, dei muli di Fregona - un simbolo immancabile - e di note, grazie alla partecipazione ai festeggiamenti di due cori, Il Coro Ana Col di Lana e il coro Ana La Preara di Caprino di Verona, e della Fanfara alpina di Borsoi d’Alpago. Durante la parata in via Val delle Pere e via Marconi spiccava un cuscino rosso sormontato da un cappello d’alpino: quello di Mauro Rizzo, classe 1959, deceduto per malattia quattro anni fa, considerato spesso l’anima delle feste e delle manifestazioni del corpo degli alpini, ma anche una persona altruista e generosa, che sentiva forte l’appartenenza al gruppo. Mirka Biz

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA Flash Nuova casetta dell’acqua TARZO. Dal 10 maggio è attiva una nuova casetta dell’acqua. È stata installata nell’area esterna al polo scolastico di Tarzo.

Perenzin lascia dopo 25 anni CISON DI VALMARINO. Il vicesindaco uscente Loris Perenzin ha deciso di lasciare, dopo 25 anni, il consiglio comunale: non si ricandiderà alle amministrative di giugno. «Sono oramai venute meno le energie necessarie per rimanere in prima linea. Ora – ha spiegato - ci sono altre esigenze e altre priorità, come la mia famiglia e il mio lavoro a cui ho deciso di dedicarmi appieno».

Muore nel bosco CISON DI VALMARINO. Elena Agostoni, 53enne di Giavera del Montello, ha perso la vita dopo essere ruzzolata nel Bosco delle Penne Mozze per una cinquantina di metri dal sentiero nella zona del Capitello di San Gaetano.

Addio Patrizia TARZO. Venerdì 26 Aprile è mancata Patrizia Chiamulera Zucchermaglio. Era molto attiva nel Soroptimist Club Conegliano Vittorio Veneto. Il gruppo la ricorda così: “Donna gentile, forte e generosa, è stata e sarà sempre un luminoso esempio per noi Soroptimiste”.

“Ci sono tanti progetti da portare a termine” Il sindaco Canal si ricandida. In programma anche un parco didattico al Mulinetto della Croda REFRONTOLO. La squadra di “Per Refrontolo” con in testa il sindaco uscente Mauro Canal torna a mettersi in gioco per la propria comunità alle amministrative dell’8 e 9 giugno. «L’ossatura dell’attuale squadra rimarrà pressoché la stessa, con l’inserimento di nuove persone funzionali ad un ampliamento della compagine e ad un ricambio in grado di portare nuove competenze e nuovi stimoli al gruppo» spiega Canal che a fine aprile ha annunciato la corsa per un bis dopo cinque anni da lui definiti «particolarmente intensi» perché segnati dalla pandemia da Covid e poi dalla fine degli uffici unici con il comune di Pieve di Soligo, con conseguente ricostruzione dell’assetto organizzativo interno del municipio di Refrontolo.

Guardando al programma di mandato di questi cinque anni, Canal si dice positivo perché «siamo riusciti a mettere in atto quasi tutto quello che ci eravamo prefissati. E laddove le opere non sono state completate, sono state comunque progettate e finanziate.

E questo è uno dei motivi che spinge me ed il gruppo che mi sostiene a ripresentarci per un secondo mandato, con l’obiettivo di portare a termine i numerosi interventi iniziati. Cito solo

i più significativi: la costruzione sopra gli attuali magazzini di tre ambulatori per i medici di base, la costruzione nel medesimo ambito di sale per le associazioni, di una sala polivalente e di uno spazio polivalente esterno per un importo dei lavori di circa 1,6 milioni di euro. La sistemazione interna ed esterna del cimitero per un importo di circa 200mila euro, la realizzazione di un nuovo parco per bambini ed anziani di fronte alla chiesa, la sistemazione dell’incrocio nei pressi dei magazzini Ferracin con la realizzazione di una pista ciclopedonale, per un importo di 570mila euro».

Le progettazioni da attuare nei prossimi anni non mancano, grazie anche ai fondi Pnrr intercettati con il bando Borghi: la realizzazione della prima parte di un percorso ciclopedonale per collegare il centro al Molinetto della Croda; la realizzazione, al Molinetto, di un parco didattico per la sostenibilità agricola ed un nuovo percorso naturalistico. Canal ricorda poi gli investimenti fatti sulle scuole per circa 400mila euro. «Il tutto – conclude il candidato sindaco - senza aumentare la tassazione a carico dei cittadini». C.B.

Mauro Canal

Giovedì 23 maggio 2024 | 35 Il Quindicinale

FOCUS SALUTE&BELLEZZA

Quanti anni ha la bellezza?

A vent’anni “si vince facile”, ma ogni età ha le sue chance. L’importante - parola di ventenne - è inseguire il proprio equilibrio

E

ro a corto di domande sensate (o senzienti) (chi non lo è?) e quindi ho chiesto a Lucia Boscaro, 20 anni non schiacciati ai poli, quanti anni abbia secondo lei la bellezza.

Anziché mandarmi a ispezionare gli anelli di Saturno, Lucia ha sorriso - le sono spuntate due mirabili fossette - e compensato con una risposta decorata da umorismo la scarsa qualità della domanda.

“La bellezza ha requisiti diversi, a seconda dell’età. Cambiano i suoi canoni esteriori magari, ma si accompagna a ogni fase della vita. La bellezza è senza tempo, soprattutto quando coincide con il benessere personale, con la serenità e l’appagamento interiori.

Si può essere belli a 15 anni, a 40, a 70 quando si sta bene con se stessi. A 20 anni? Be’, a vent’anni si vince facile…”

Originaria di Cordignano, Lucia fa la parrucchiera. Un mestiere che aveva amato fin da piccola. “Avevo due sogni, in realtà: fare la veterinaria o, appunto, la parrucchiera. Ho scelto la seconda opzione - ammette - perché comunque mi dà l’opportunità di fare qualcosa per gli altri - i capelli, anche se a volte sottovalutiamo la loro importanza, sono un po’ un biglietto da visita: dicono moltissimo di noi - e di essere creativa”. Con l’arte nel cuore e tra le dita, nel tempo libero Lucia infatti disegna, sopratto paesaggi in bianco/nero, a china o a graffite, e poi passeggia nel verde, si dedica alla sua cagnolina Birba, o legge. “La lettura - spiega - per me è soprattutto evasione, quindi non amo le storie vere, le biografie, ma romanzi di fantasia che consentono di immedesimarsi in personaggi che vivono in altri tempi, altre dimensioni rispetto a quelle reali, o quotidiane.”

Quando la incontriamo i suoi occhi azzurri hanno un semplice tocco di eyeli-

Lucia Boscaro

ner sulle palpebre superiori.

Ti trucchi sempre così poco Lucia?

Dipende dalle occasioni. Dal mio mood, da com’è la giornata, dagli impegni che mi attendono. Posso avere un trucco basic oppure accentuare determinati dettagli del viso con cosmetici mirati.

Il tuo colore preferito?

Il bianco, senza dubbio. Un colore che comprende tutti gli altri, che profuma di pulito, di elegante, di essenziale.

Potendo scegliere, anche nell’abbigliamento, preferisco tinte pastello, delicate, solari.Quelle che riflettono la mia personalità e soprattutto uno stato d’animo sereno, che è quello che - fortunatamente - mi accompagna quasi sempre.

In effetti, in Lucia si coglie una serenità e un equilibrio che molti ragazzi e ragazze della sua età stanno ancora cercando. Disponibilità e armonia nelle movenze, nella mimica esaltano la sua bellezza delicata.

Un segreto per raggiungere il benessere?

Dedicarsi soprattutto a ciò che si ama, che fa stare bene. Sia nel lavoro che nel tempo libero, che nelle relazioni.

Cercare la compagnia di amici che fanno stare a proprio agio, che trasmettono allegria e leggerezza, evitando situazioni che possono nuocere. A livello psicologico o fisico: io cerco di essere equilibrata anche nella dieta, scegliendo alimenti naturali. Può capitare a volte di eccedere, ma dev’essere un’eccezione.

A proposito di acconciature…per l’estate 2024 che cosa propongono gli hair stylist?

Va molto il classico. Il taglio a caschetto, che arriva fino alle spalle. Ma anche in questo caso più che seguire una moda imposta, meglio affidarsi ai propri desideri… e a professionisti che li sappiano interpretare in modo adeguato.

E.D.R. Giovedì 23 maggio 2024 | 37 Il Quindicinale

freodaczionualse UNA NUOVA TECNOLOGIA PRESSO IL POLIAMBULATORIO FABRIS - SIS SISTEMA SUPER INDUTTIVO

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Incontinenza e disfunzioni del pavimento pelvico... prostatite... finalmente… la rivoluzione.

n trattamento rivoluzionario non invasivo per incontinenza e per tutte le patologie legate al pavimento pelvico e non solo.

S.I.S. é una Tecnologia che sfrutta i campi magnetici ad alta intensità , fornendo a coloro che soffrono di incontinenza urinaria, un’opzione terapeutica completamente non invasiva, che li può aiutare a ritrovare fiducia in sé stessi.

L’INCONTINENZA URINARIA colpisce 1 donna su 5 intorno ai 60 anni (fonte: Larepubblica.it – articolo di ottobre 2022) e solo il 25% decide di curarsi.

PROSTATA e …..Il 50% invece, degli uomini tra i 30 e 50 anni soffre almeno una volta di prostatite e di problemi di incontinenza (fonte: www.issalute.it – articolo del 26 novembre 2021). Tutti questi problemi (incontinenza, disfunzione erettile, eiaculazione precoce) sono anche collegati ad uno scarso controllo dei muscoli pelvici, che possono, come già detto, influenzare negativamente la vita personale e di coppia.

COME FUNZIONA: S.I.S. utilizza l’energia elettromagnetica focalizzata ad alta intensità (H.I.F.E.M.), per indurre contrazioni muscolari del pavimento pelvico, profonde e intense, massimali, ma mai fastidiose, aiutando pazienti con problemi di incontinenza, di prolasso e problemi sessuali.

PRINCIPALI BENEFICI: • Completamente non invasiva, Rispetto ad altri metodi, che prevedono inserimento di sonde, . Il paziente non si deve denudare, risolvendo anche le tematiche di imbarazzo, sia per l’uomo che per la donna.

• Trattamento piacevole, la sensazione durante il trattamento è considerata dai pazienti, molto piacevole e confortevole.

STUDI L’utilizzo di S.I.S. si è dimostrato molto più efficace rispetto ad una normale riabilitazione con stimolazione elettrica, per rinforzo dei muscoli del pavimento pelvico.

Uno studio comparativo (fonte: studio 1 pdf) ha dimostrato che il campo magnetico ad alta intensità oltre ad essere non invasivo e più confortevole, è molto più efficace rispetto alla normale riabilitazione con impulsi elettrici invasivi. In 6 sedute da 28 minuti, fatte 2 volte a settimana, si migliora del 49,93%, percentuale che sale ulteriormente al 64,42% dopo 3 mesi dall’ultimo trattamento (fonte: studio 2 pdf). Lo stesso studio certifica una riduzione dell’uso giornaliero di assorbenti del 43,80%, che aumenta al 53,68% dopo 3 mesi dall’ultimo trattamento. Dopo il trattamento Il 40% dei pazienti, riferisce di essere in grado di eseguire una corretta contrazione dei muscoli pelvici. Il 28% è in grado di contrarre in modo selettivo i muscoli del pavimento pelvico. Il 20%, con sole 6 sedute, ha riferito una migliore tonicità muscolare. Il 12% ha notato un aumento del tempo tra le minzioni dei pazienti, il 100% ha riferito una migliore consapevolezza dei muscoli del pavimento pelvico.

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FOCUS SALUTE&BELLEZZA

Tendenza capelli estate 2024 Tra Pixie Cut ricci, Polished Shag e Texan Hair, le opzioni sono molteplici e affascinanti

I

primi segni dell'estate sono già tangibili: è il momento di dare uno sguardo alle tendenze dei tagli di capelli per l'estate 2024.

Il fascino mosso del pixie cut Con l'arrivo delle temperature più calde, molti sentono l'impulso di tagliare o alleggerire i propri capelli. Una tendenza che attraversa generazioni e non risparmia nemmeno le celebrità, come dimostrano Monica Bellucci ed Elsa Hosk, entrambe recentemente sfoggianti nuovi Pixie Cut. Questo taglio corto è sicuramente il protagonista della stagione estiva 2024, con una versione arricciata che aggiunge un tocco di freschezza e giocosità.

Tendenze estive: celebrare la libertà dei capelli L'estate porta con sé un desiderio di libertà, un'opportunità per sperimentare e lasciarsi andare. È il momento per-

fetto per abbracciare la natura selvaggia dei nostri capelli, optando per acconciature comode e senza sforzo. Tra i trend emergenti troviamo il Polished Shag e il Polished Bob, tagli che si distinguono per la loro eleganza e praticità, perfetti per definire e plasmare i contorni con un effetto scultoreo.

Texan Hair: lo stile da palco alla spiaggia I capelli hanno il potere di trasmettere un messaggio potente, tanto sul palco quanto sulla passerella. Celebrità come Beyoncé e Miley Cyrus hanno introdotto il trend dei Texan Hair, acconciature voluminose e audaci che si fanno notare ovunque. Anche se realizzare questi stili può essere una sfida con temperature elevate, un cappello alla texana può essere un valido alleato per proteggere i capelli durante le giornate di sole.

Treccine afro: un classico estivo Le treccine afro sono un evergreen dell'estate, un'acconciatura che evoca l'atmosfera spensierata delle vacanze e dei giorni di sole. Sia che si trovino su una spiaggia tropicale o lungo la costa italiana, le treccine afro offrono

un'opportunità per trasformare istantaneamente il proprio look. Tuttavia, è importante proteggere il cuoio capelluto con creme e spray solari per evitare scottature.

Eyelash Bang: la frangia dell’estate Per completare il look estivo, la frangia Eyelash Bang è un must. Queste ciocche di capelli che sfiorano delicatamente le sopracciglia sono perfette per evidenziare lo sguardo e sono particolarmente adatte a visi lunghi.

Con l'estate alle porte, è il momento ideale per abbracciare il cambiamento e sperimentare nuovi stili. Che si tratti di un Pixie Cut arricciato o di Texan Hair audaci, l'importante è trovare un look che faccia sentire sicure e belle, pronte per affrontare la stagione con stile.

Un taglio Eyelash Bang

Giovedì 23 maggio 2024 | 39 Il Quindicinale

freodaczionualse

C

PRENDERSI CURA DEL FILM LACRIMALE E CAPIRE L'OCCHIO SECCO.

os'è il film lacrimale?

•Il film lacrimale protegge e nutre la parte anteriore dell'occhio, la cornea.

• Un film lacrimale alterato o insufficiente può potenzialmente determinare disagi da lievi a gravi e può influire sulla qualità della vita e della visione.

• La lacrimazione è il processo fisiologico di produzione e secrezione delle lacrime, che può avvenire in risposta a varie stimolazioni, come irritazioni agli occhi, emozioni intense o esposizione al vento.

• Le lacrime svolgono diverse funzioni importanti per la salute degli occhi e del corpo. Queste includono lubrificare e proteggere la superficie degli occhi, eliminare detriti e batteri, ridurre l'attrito durante il movimento delle palpebre e contribuire alla chiarezza visiva.

-Cos'è l'occhio secco?

Quando il film lacrimale è alterato o insufficiente, l'occhio si secca. L'occhio secco è una condizione comune e sempre più diffusa.

-Quali sono i sintomi dell'occhio secco?

• sensazione di corpo estraneo • occhio arrossato • Palpebre pesanti • Visione offuscata • Lacrimazione eccessiva (un sintomo che può derivare da un cambiamento del film lacrimale) - Quali sono le cause e fattori di rischio?

• Età e sesso. Più si è anziani, più è probabile che si sviluppi l'occhio secco. Se si tratta di una donna, il rischio è maggiore.

• Chiusura incompleta delle palpebre e ammiccamento poco frequente.

• Malattie infiammatorie croniche della superficie oculare come la congiuntivite allergica e blefarite.

• Paziente con malattia autoimmune.

• L'uso di alcuni farmaci sistemici come antidepressivi, antistaminici tra gli altri.

• Uso eccessivo del computer o di altri dispositivi elettronici di lettura che obbligano il paziente a fissare gli occhi, causando una diminuzione della frequenza dell'ammiccamento (apertura e chiusura delle palpebre e aumentando così

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l'evaporazione delle lacrime sulla superficie oculare.

• Ambienti asciutti, con bassa umidità o ventosi, climatizzati.

• Chirurgia oculare Come prevenire e trattare la secchezza oculare ?

Alcuni fattori di rischio per l'occhio secco si possono prevenire, come l'uso eccessivo di computer e dispositivi elettronici di lettura e l'uso eccessivo di lenti a contatto.

Nel primo caso, se l'uso del computer non può essere evitato per lunghe ore, si dovrebbero sbattere frequentemente le palpebre durante la lettura e fare una pausa di 5 minuti ogni ora di lettura per evitare lo sviluppo della secchezza oculare, nota come sindrome da visione al computer.

Il trattamento consiste in: • Sostituire la lacrima e aumentare la lubrificazione della superficie oculare. Vengono utilizzate lacrime artificiali, preferibilmente senza conservanti, in collirio, gel o unguento.

• Evitare l'evaporazione della lacrima esistente dalla superficie oculare utilizzando occhiali che difendono gli occhi.

• Ridurre l'infiammazione della superficie oculare causata dalla secchezza usando colliri • Migliorare e stimolare la funzione delle ghiandole lacrimali . Per raggiungere questo obiettivo si utilizza il massaggio palpebrale tutte le sere con acqua tiepida e la pulizia dei margini palpebrali. Parallelamente, aumentare gli Omega-3 nella dieta quotidiana aiuta anche a migliorare la composizione delle lacrime.

• Sensibilizzare il paziente sull’importanza dell'ammiccamento (sbattere le palpebre !)

• è di grande importanza per la lubrificazione della superficie dell'occhio e dovrebbe essere fatto frequentemente, almeno 12-15 volte al minuto. Anche da Ottica Centrale puoi trovare alcuni colliri specifici per lubrificare gli occhi sia con che senza lenti-a-contatto.

I colliri svolgono diverse funzioni importanti per la salute degli occhi e del corpo.

Queste includono lubrificare e proteggere la superficie degli occhi, eliminare detriti e batteri, ridurre l'attrito durante il movimento delle palpebre e contribuire alla chiarezza visiva.

FOCUS SALUTE&BELLEZZA

Publiredazionale

La psicoterapia come missione Il dottor Canil, con studi a Vittorio Veneto e Treviso, effettua più di 2mila ore di psicoterapia e visite in un anno

I

l dottor Michele Canil è uno stacanovista della psicoterapia. Lo dimostrano le cifre e le sue attività: più di 2mila pazienti visitati in un anno, articoli, conferenze e divulgazione scientifica in tutta Italia.

“Attualmente sono tra i primi tre terapeuti in Italia per numero di pazienti visti ed ore di psicoterapia effettuate – conferma il professionista -. Ci metto tanto impegno e molta passione, sono fondamentali per svolgere al meglio questo lavoro”.

Neuropsicologo e psicoterapeuta, Canil ha iniziato la sua carriera lavorativa circa 20 anni fa nelle file dell’Ulss. Poi ha iniziato a praticare anche in libera professione a Vittorio Veneto e a Treviso.

“Negli anni mi sono specializzato in

disturbi di area depressivo-ansiosa e disturbi psicosomatici - spiega Canil -. In Ulss ho iniziato nel reparto di psichiatria, poi mi sono spostato al servizio per le dipendenze”. Ha inoltre approfondito la terapia familiare e la teoria dell’attaccamento di Bowlby per lo studio e la prognosi dei disturbi dell’infanzia.

Il lavoro lo ha portato anche in Inghilterra, in Germania, in Bosnia, e nel 2009 è stato coordinatore referente per alcuni campi base coordinati dal dott. Bertolaso dopo il terremoto avvenuto a L’Aquila.

Ha preso anche un diploma in ipnosi medica con il professor Felice Perussia a Milano. Si è formato con illustri professionisti italiani ed internazionali come Nancy Mc Williams, Marialuisa Verlato, Giovanni Narbone, Hanry Procter, Dusan Stojnov, Mary Frances, Kenneth J. Gergen, Shenaz Kelly Rawat, Vincent Kenny e molti altri.

Oggi collabora con diverse riviste nazionali (Bio Magazine, Albatros, Chi, Viver sani e belli) e compare in diverse trasmissioni tv e radiofoniche. Nel 2011 è diventato consulente per l’os-

Qui a fianco: Michele Canil

servatorio regionale per le politiche sociali e per il servizio di prevenzione delle devianze e delle tossicodipendenze.

Il suo impegno e la sua dedizione sono stati riconosciuti a livello nazionale: nel 2021 è stato infatti nominato vicerettore dell’Accademia internazionale costantiniana delle scienze mediche, giuridiche e sociali, ente che punta a promuovere, coordinare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni.

CONTATTI canil.michele@libero.it 3456827868 www.michelecanil.it

Giovedì 23 maggio 2024 | 41 Il Quindicinale

RUBRICHE LE IGNOTE PROPRIETÀ

L Problemi Sociali a cura di Michele Cais

unedì scorso mi sono recato al mercato per acquistare un po’ di frutta. Sui banchi, in bella mostra, vi era ogni “Ben di Dio”, ma in prevalenza primeggiavano arance e mandarini.

Ma perché mi attirava quel tipo di frutta? Mi spiego, il mandarino ha notevoli proprietà terapeutiche. Del frutto non si butta nulla: la sua buccia infatti è ricca di limonene, un antiossidante con la caratteristica di ritardare l’invecchiamento della pelle e sempre dalla buccia si estrae un olio essenziale in grado di calmare l’ansia, combattere l’insonnia e la ritenzione idrica.

Molto ricco di vitamina C, essenziale per mantenere vigile e reattivo il cervello, il mandarino è anche ricco di fibre e carotene e possiede anche molte vitamine del gruppo B e la vitamina A oltre ad una consistente percentuale di

ferro e acido folico.

In considerazione della notevole quantità di fibre in esso presenti, il frutto risulta particolarmente indicato per il benessere dell’intestino ed è indicato nelle diete perché è presente come nutriente e facilmente digeribile.

A differenza di altri agrumi, i suoi semi, anche se masticati, non solo non fanno male, ma apportano vitamine.

La polpa del mandarino è utile per prevenire il raffreddore e protegge mucose e capillari, la vitamina P presente, invece, combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi. Inoltre ha contenuti di calcio, potassio e fibre, indispensabili per le ossa, per l’intestino e per la pressione arteriosa.

Il mandarino ha sulla pelle un effetto

MA SAI CHE COS’È IL CASSOPIPA?

A il Cuore Veneto a cura di Alberta Bellussi

nche se sembra una parola curiosa quasi una parolaccia in realtà è un piatto di origine chioggiotta molto antico. Prende il nome dalla pentola di terracotta sulla quale veniva cucinato che si chiama casso, da cassariola e veniva lasciata pipar su un angolo della cucina economica, oppure veniva preparato in barca dai pescatori: quando tiravano su le reti, tenevano da parte i granchi e altri crostacei o molluschi di scarsa qualità per prepararsi, in barca, una sorta di zuppetta calda.

Il cassopipa, per risultare buono, deve essere fatto minimo per sei o otto persone perché per prepararlo servono tutte le varietà possibili di molluschi: peoci, bevarasse, garuzoli, caparozoli, detti vongole veraci, e le bibarasse, capelonghe, telline e quant’altro si riesce a trovare al mercato, aggiungendo anche due o tre folpetti o due calamaretti nostrani.

Preparazione Per prepararlo bisogna far saltare su una pentola con olio d’oliva e uno spicchio d’aglio le cappe separatamente (lavate e spurgate in acqua sa-

Il Quindicinale 42 | Giovedì 23 maggio 2024

lata, se necessario) un tipo alla volta, oppure potete farlo più rustico lasciando le cappe; mettere da parte il sugo di cottura formatosi, filtrandolo bene per togliere eventuali residui di sabbia, Preparare in una pentola, meglio se di terracotta per rispettare la tradizione, un abbondante soffritto con cipolla, sedano, carota e aggiungere tutti i tipi di cappe, i calamaretti e/o i folpetti, tagliati a pezzetti se troppo grandi, amalgamando il tutto.

Aggiungere quindi due bicchieri di vino bianco rimescolando energicamente, iniziare a questo punto ad aggiungere l’acqua di cottura delle cappe (recuperatene il più possibile) e spezie in quantità a piacere: cannella, noce moscata, alloro, abbondante pepe, timo e altri aromi che vi piacciono.

Abbassare al minimo la fiamma, o se avete una cucina a legna ancora meglio, e lasciare cuocere, pipare appunto, con molta calma; aggiungendo mano a mano l’acqua delle cappe rimasta. Alla fine il sugo deve risultare denso.

Si può mangiare come zuppa o come condimento dei bigoi.

depurativo e drenante. Utilizzando la sua buccia si crea un olio essenziale con il quale si può effettuare un salutare massaggio sulle gambe che facilita il riassorbimento dei liquidi e riduce la cellulite.

Sono anche note le sue proprietà emollienti, purificanti e stimolanti, particolarmente importanti per il corretto funzionamento del metabolismo.

RUBRICHE IL TRADIMENTO BIANCO

U

n tradimento bianco è un tradimento in cui il tuo partner non ha avuto un’esperienza sessuale con la terza persona ma è semplicemente attratto da quella persona e attraverso chat, messaggi, social o incontri casuali di persona, instaura una amicizia che piano piano lo coinvolge sentimentalmente (affettivamente) ed eroticamente (solo come fantasia), portandololo a non poter fare a meno di incontrarla o di scriverle, senza però mai giungere all’atto sessuale.

E’ l’inizio di una spaccatura con il partner abituale. Tradire senza sesso può essere ancora più doloroso per chi lo subisce e può portare a una vera e propria crisi di coppia con una devastazione psicologica non indifferente.

Il tradimento bianco va aldilà della semplice attrazione fisica quindi è considerato molto più grave. Vi è un coinvolgimento della sfera emotiva, personale, intellettiva, può iniziare con una amicizia coltivata anche nel tempo, che piano piano, delinea aspetti propriamente di una coppia che di due semplici amici.

Pensiamo ad esempio a due persone che ogni giorno si incontrano casualmente allo stesso orario in un bar e cominciano a raccontarsi, fin qua tutto bene. Ma quando iniziano a darsi appuntamento in quel bar per non perdersi, bè parliamo già di tradimento bianco. O a due persone che decidono di condividere una passione sportiva comune e viaggiano insieme rubando tempo e spazi ai rispettivi partner. Pensiamo ad una coppia che puntualmente ogni venerdi sera si presenta in casa per condividere cena e racconti dove il partner scopre molti punti in comune con la partner dell’altro, o a chi si scrive continuamente con una persona conosciuta solo su Instagram. Sembra l’inizio di una tradimento ed è così, ma nel tradimento bianco la relazione prosegue senza mai arrivare al sesso. Nemmeno ad un bacio. Fa male, molto male.

Infatti spesso questo tradimento avviene con persone che si conoscono da tempo e chi tradisce, nonostante le sensazioni del partner e i dubbi, afferma di non voler staccarsi dal rapporto perché, dice: “non faccio nulla di male”. E’ la frase più usata in questi casi. Il confine

è il non poterne fare a meno. Perché se così fosse, sei già traditore.

La terza persona diventa “il confidente”, l’amico intimo, il consigliere, conosce i tuoi segreti e anche le difficoltà con il partner.

Paradossalmente il tradito, viene accusato di eccesso di gelosia, disturbi mentali e ossessioni, cadendo in aspetti manipolativi intrinseci e in grande sofferenza.

Nell’intimità, i partner manifestano una perdita di desiderio che sfocia spesso in litigi.

L’errore più grande? Accusare, senza mettere invece al centro la sofferenza che si sta provando, il senso di impotenza e la perdita di autostima.

Non si deve cercare alcun perché. Il tradimento bianco accade sempre in un momento della vita in cui vi è, per la terza persona, il posto per infilarvisi.

Momenti di crisi o di noia, momenti di scarsa condivisione, momenti di stress che dividono le strade e riducono gli obiettivi di coppia. E’ molto utile in questi casi, una consulenza sessuale di coppia. Prima che sia troppo tardi.

Tabù a cura della dott.ssa Fanni Guidolin Specialista nella riabilitazione delle disfunzioni pelvi perineali Consulente Sessuale

IL RE SANTO CONTRO I PAGANI

L

a chiesa di Santa Maria a Meschio di Vittorio Veneto ha una storia curiosa ed articolata, sin dalla sua fondazione. L’edificio si trova lungo il fiume, allineata con il decumano, la via principale della Ceneda di età romana, che passa ancora a sud. In antico viene anche identificata come de Sclassor, il nome con cui veniva chiamata l’area.

Molto incerte le vicende che hanno portato alla sua nascita, ma secondo la tradizione in questa zona, nell’VIII secolo, giunse il corpo di San Tiziano risalendo da Portobuffolè le correnti.

Pare che una primigenia costruzione, forse una cappella o una piccola chiesa, fosse stata costruita entro un bosco, da qui quindi il nome Santa Maria in Silvis, ovvero tra le selve.

Dalle fonti abbiamo una prima menzione nel 1255, quindi un beneficio del 1289 di Ardemano Richerio da Ceneda.

Sappiamo che nel 1313 passò alla Scuola dei Battuti, che a lato avevano

La fede tra le colline un ospedale oggetto di lasciti testamentari per molti secoli.

La chiesa ebbe una serie di riedificazioni nei secoli, sicuramente da ricordare quella del 1508 perché ormai troppo piccola per ospitare tutti i fedeli. Dopo la trasformazione in curazia nel 1844, venne ampliata nella seconda metà del XIX secolo, con l’aggiunta delle navate laterali. Nel 1913 fu nuovamente restaurata e riconsacrata da Mons.

Antonio Anastasio Rossi, arcivescovo

di Udine. La facciata è neoclassica, con quattro pilastri che scandiscono gli spazi ordinatamente. All’interno, ampi archi a tutto sesto separano le navate, mentre il presbiterio rialzato ospita un altare neoclassico policromo con una pregevole Annunciazione di Andrea Previtali, dipinta nei primi decenni del Cinquecento. In una cappella laterale, dal XIX secolo è oggetto di devozione un’immagine della Madonna, con il titolo di Madre della Divina Provvidenza.

Autorizzazione Ufficio per l'Arte Sacra e i Beni Culturali Diocesi di Vittorio Veneto n°1253.189/2015

Qui sopra a sinistra: la chiesa di Santa Maria a Meschio di Vittorio Veneto

Giovedì 23 maggio 2024 | 43 Il Quindicinale

RUBRICHE GIRO DEL CASTELÌR DI RUGOLO

Alla scoperta delle Prealpi a cura di Giovanni Carraro Giovanni Carraro

Giovanni Carraro

Alla scoperta delle Colline del Prosecco

di Conegliano e Valdobbiadene

Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

40 itinerari a piedi, 405 km di sentieri Il Cammino delle Colline del Prosecco nell’area Patrimonio dell’Umanità

E

ccoci a Sarmede, nella parte più ci agevoleranno in ulteriori deviazioni orientale della “Commitment successive. Subito si apriranno magnifiZone” delle Colline del Prosecco ci panorami verso la pianura e i rilievi di Conegliano e Valdobbiadene. In que- vicini, mentre osserviamo i primi antichi sto territorio, dove la pianura incontra terrazzamenti sui prati posti al margine la montagna, è stato delineato un inte- della strada, che ritroveremo altre volte ressante anello che compie la circum- nell’escursione. Continuiamo a salire navigazione del Castelìr, colle simbolo su tranquilla strada asfaltata, tenendoci a destra ad un paio di biforcadella frazione di Rugolo, noto zioni e, man mano che la quota per aver ospitato in tempi cresce, notiamo come la vemolto antichi un castelliere getazione venga integrata dai paleoveneto. Rugolo, inoltre, primi esemplari di faggio, tipiè legato al famoso illustratore ci dell’habitat del Cansiglio di di libri per bambini Sˇteˇpán cui queste alture sono propagZavrˇel. Dalla chiesa di San GPS E INFO gine sud-occidentale. La presenGiorgio, posta in centro al paese (m 242), ci incamminiamo ver- za di rocce a bordo strada con campi so Borgo Rugolet passando di fronte solcati di origine carsica, ne è ulteriore alla vecchia canonica, quindi giriamo testimonianza. Scolliniamo in località a destra seguendo le indicazioni per la Posòc incontrando alcune casere, quin“Chiesetta Alpina Monte Castelìr” che di ci immettiamo in un tratto di strada Le Colline del Prosecco di Conegliano

e Valdobbiadene rappresentano un indiscutibile patrimonio di cultura e di bellezze paesaggistiche dove trovano spazio proposte di escursioni a piedi, alcune del tutto inedite, inserite nel

territorio di 29 comuni della Core Zone UNESCO, della Buffer Zone e della Commitment Zone.

Una guida che offre passeggiate adatte a tutti, dalle semplici camminate di pianura tra borghi e città d’arte, agli itinerari più impegnativi e avventurosi sui rilievi maggiori della dorsale collinare.

405 km di sentieri costituiti da 40 percorsi base e 29 varianti, comprendenti il Cammino delle Colline del Prosecco da compiere in quattro tappe giornaliere tra Vidor e Vittorio Veneto.

I singoli itinerari sono minuziosamente descritti e corredati da mappe Tabacco, altimetria, grado di difficoltà, distanza,

georeferenziazione, foto di dettaglio e approfondimenti storici e culturali.

I tracciati GPS sono scaricabili nel sito www.collineconeglianovaldobbiadene.it.

Percorso tratto dal libro “Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, di Giovanni Carraro, De Bastiani Editore

Grado di difficoltà: escursionistico Punto di partenza e arrivo: Rugolo, piazza Štěpán Zavřel

E

Tempo richiesto: 2h 30m Aumento di quota: m 383 Distanza: km 5,9 Info e dati: www.ibit.ly/5GF47

Il Quindicinale 44 | Giovedì 23 maggio 2024

asfaltata in forte salita per arrivare ad un’intersezione dove, deviando a destra, si raggiunge la cosiddetta “cima della Cima”, mentre a sinistra vi è la variante per la vetta del Castelìr (m 610), punto panoramico del giro. Iniziamo la discesa seguendo il segnavia n.1040 che porta in località Costa de Manza. Il primo tratto coincide con una strada silvo-pastorale, mentre più avanti il percorso si fa sentiero a tratti delimitato da muri a secco.

Superata una strada tagliafuoco e alcune casere, ritroviamo il tracciato di partenza poco a monte di Borgo Rugolet. Lo percorreremo in senso inverso, ritornando a Rugolo dove completiamo il giro.

Variante per Cima Castelìr Giunti all’intersezione dopo località Posòc, è possibile seguire una strada sterrata interdetta da sbarra metallica che in pochi minuti conduce alla cima del Monte Castelìr (m 610). Sulla vetta vi è un piccolo pianoro e una chiesetta Alpina. La visuale spazia sulla pianura trevigiana e sulle alture limitrofe. Il sito ha valenza archeologica, dato che fu occupato da un castelliere paleoveneto.

Il tempo di percorrenza è di 5 minuti, la distanza di 200 metri

cultura, arte & spettacolo

#VISITCONEGLIANO

TREVISO SUONA JAZZ

Prosegue #VisitConegliano, iniziativa volta a far conoscere le bellezze della città, la sua storia e le sue eccellenze.

Le prossime visite, tutte gratuite (ma solo su prenotazione al 0438 21230 o via iat@comune.conegliano.tv.it) e con partenza presso sede IAT in Viale Carducci 20: Sabato 1 giugno, ore 15.00: LA CONEGLIANO DI RICCARDO PERUCOLO. Un tuffo negli anni dell’Inquisizione: si ripercorreranno le strade del centro storico, per incontrare i personaggi storici e conoscere i palazzi dell’epoca.

Sabato 15 giugno, ore 15.00: LEGGI LA TUA CITTÀ. Itinerario in centro storico attraverso le iscrizioni lasciate nel tempo.

Sabato 29 giugno, ore 17.00: LA STORIA INDUSTRIALE. Insolita esplorazione del patrimonio industriale di Conegliano con un tour dedicato alle vecchie fabbriche e ai siti industriali riconvertiti, per una prospettiva diversa sulla storia economica della città.

Giovedì 23 maggio. 18:00 - Funkasin Marching band per le vie del centro.

20:45 - Cinema & jazz: La principessa delle ostriche. Auditorium fondazione benetton.

Venerdì 24 maggio. 20:45 - Fabrizio bosso quartet. WE4. Auditorium S. Artemio Sabato 25 maggio. 16:30 - I solchi del jazz. Bebop is the modern language.

Palazzo pola c/o ass. Musicale manzato 18:00 - Workshop jazz ensemble.

Bebop is the modern language. Loggia dei cavalieri. 20:45 - Fred hersch, drew gress & joey baron. Fred hersch trio.

Teatro mario del monaco Domenica 26 maggio. 16:30 . Troppo giovani per il jazz?Palazzo piola associazione musicale manzato. 18:00 - Steffani jazz teachers. ‘Round about dizzy. Loggia dei cavalieri. 19:00 With respect to nancy wilson. Palazzo pola c/o banca generali private. 21:00 F.A.D.E. Quartet. Dump.

Altri concerti sono previsti nei locali di Treviso. Info: x.trevisosuonajazz.it

Sabato 1, 15 e 29 giugno Conegliano

Fino al 26 maggio 2024 Treviso, varie sedi

ABSTRACT

CALCIO BALILLA UMANO

Sabato 25 maggio, dalle 14:00 San Martino di Colle Umberto, Piazza Vendrame Sabato 25 maggio si svolgerà il 1° torneo di calcio balilla umano presso gli spazi della canonica nella frazione di San Martino. Si parte alle 14:00 per una giornata di festa con cibo, bevande e divertimento per tutti. Appuntamento in piazza Vendrame, in caso di maltempo il tuttoi verrà rinviato al 9 giugno.

Organizzano Pro Loco e Istadea con la Parrocchia e il Comune.

PAROLE IN UN BICCHIERE Cantina Frassinelli, Mareno di Piave Lunedì 27 maggio, 20:30

Una serata per incontrare e conoscere lo scrittore Orso Tosco che presenterà il suo libro “L’ultimo Pinguino delle Langhe”. I brani saranno interpretati da attori sulle note dal vivo di musicisti. Info: 3479675773

Vendita e Assistenza 0438 580339

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Via Mescolino 12 - CAPPELLA MAGGIORE - g.s.macchine@gmail.com Giovedì 23 maggio 2024 | 45 Il Quindicinale

RUBRICHE & ANNUNCI CONIGLIO FRITTO CON STRIGOLO, FIORI DI TARASSACO E DI ZUCCHINA La sua carne bianca è meno grassa di quella del pollame ed è apprezzabile per leggerezza e digeribilità; accostata a tutti questi fiori diventa una vera allegria gastronomica.

In cucina con Armando Zanotto

Questa ricetta è tratta dal libro “Erbe&Sapori in cucina”, di Armando Zanotto, De Bastiani Editore

Ingredienti per 4 persone: 1 bel coniglio giovane del peso di circa 1 kg , 8 fiori di tarassaco (dente di leone, soffione), 8 fiori di zucchina, 50 gr di strigolo (s’-ciopet, grisol, carletti), pastella per fritti, olio per friggere, aceto, sale.

Preparazione: disossate il coniglio ricavando delle listarelle irregolari.

Lavate i pezzi di coniglio in acqua e lasciateli a bagno in acqua e aceto per circa un’ora, scolateli, asciugateli per bene e metteteli a bagno nella pastella. Scolate il coniglio dalla pastella e friggetelo poco per volta in abbondante olio bollente finché non appaia ben dorato e così cuocerete tutti i fiori passandoli nella pastella.

Togliete dall’olio e adagiate su una

carta da macellaio sia il coniglio che i fiori. Salate il tutto e distribuite su 4 piatti caldi il coniglio, i fiori e lo strigolo. Portate subito in tavola.

Pastella per fritti Ingredienti per 4: 200 gr di farina 00, ½ litro d’acqua molto gassata e molto fredda, sale.

Preparazione: in una terrina, con un

ANNUNCI

LA LANTERNA DI DIOGENE

a cura di Nello Della Giustina

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Voli pindarici. Si dice che l’attuale classe politica usi un linguaggio ripetitivo, lessicalmente povero. Fa specie, quindi, sentire in bocca a un politico nostrano di prima fila un’espressione come “non fate voli pindarici”, rivolta a giornalisti interessati a cavargli notizie sul suo futuro amministrativo. Questa frase nasce dalla tecnica poetica usata dal poeta greco arcaico Pindaro, cantore delle imprese delle vittorie agonistiche dei potenti e ricchi signori della sua epoca. Amava inserire, dopo un esordio che contestualizzava la vittoria a Olimpia, a Nemea, a Delfi o a Corinto, esempi tratti dalla mitologia tesi ad amplificare la dimensione eroica dei committenti: da qui voli pindarici. Pindaro, da uomo di mondo, sa benissimo che quel politico non ha tempo per leggere le sue odi, ma nella sua calma olimpica non per questo se ne ha a male.

Periodico di informazione, cultura e tempo libero Iscritto al n. 480 del registro stampa del tribunale di Treviso il 17/12/1981 e al n. 3086 del registro nazionale della stampa il 24 /04/1991 Editoriale il Quindicinale srl .

Viale della Vittoria, Galleria IV Novembre, 4 - Vittorio Veneto (TV), Contatti: Tel 0438.550265 | E-mail: redazione@ilquindicinale.it Siti internet: www.oggitreviso.it | www.ilquindicinale.it Direttore responsabile Emanuela Da Ros Stampa Grafiche De Bastiani snc. Via Marco Polo, 14 - Godega S. Urbano (TV) Abbonamenti e pubblicità Telefono: 0438.550265 Via internet: www.ilquindicinale.it Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al R.O.C. (Registro degli Operatori di Comunicazione) N 016571

Il Quindicinale 46 | Giovedì 23 maggio 2024

frustino incorporate dolcemente la farina con l’acqua, mescolate per bene fino ad ottenere un composto omogeneo ma molto liquido, altrimenti aggiungete dell’altra farina, o se è troppo densa dell’acqua, infine salate e lasciate riposare per 1 ora in frigorifero. Rimescolare al momento dell’uso.

Mercedes Benz A 180. Benzina, unico proprietario, anno 2015, 79.000 km. Automobili Vendramini, via Giuseppe Verdi 97 a Oderzo . Tel 0422 284058.

Cerchiamo casa in affitto con due appartamenti indipendenti, semiarredati o arredati, con garage e giardino. In zona tranquilla a Vittorio Veneto e dintorni, a Cison di Valmarino e dintorni, Tarzo e vallata. Chiamare al 331 4548424 Vittorio Veneto. Signora cerca abitazione in affitto con un po’ di verde a Vittorio Veneto o paesi vicini. Tel 347 3756363 Signora di Corbanese cerca lavoro come pulizie in privato o nei locali, automunita, no perditempo, se interessati tel. 340 9805891.

Vittorio Veneto. Signora italiana automunita si rende disponibile per accompagnare persone per commissioni. Tel.: 342 0790457

ISSN 2784-9716

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