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EDITORIALE

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VOLTA PAGINA

VOLTA PAGINA

di Luca Barassi

Ogni scarrafone è bell’a mamma soja.

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Ci siamo

ultimo numero dell’anno e, nel nostro caso, anche il primo di quello nuovo. Editoriale solitamente dedicato ai ringraziamenti, al dire quanto siamo stati belli e bravi e a quanto lo saremo ancor di più l’anno prossimo, insomma ai bilanci di un lungo periodo di lavoro e ai propositi di quello che verrà. Non voglio certo interrompere questa “tradizione” e dedicare almeno un numero dell’anno a noi, alla squadra e a quello che possiamo considerare un piccolo ecosistema, giusto per non chiamarlo come si fa di solito “famiglia”.

Prima, però, visto che parliamo di lavoro voglio fare una considerazione di come questo stia evolvendo. Una amara considerazione oserei dire. Facciamo informazione e quindi anche comunicazione. È un lavoro che ci piace, che ci appassiona che ci permette di mettere in pratica tutta la nostra creatività. Ci piace il lavoro che facciamo e ci piace il settore in cui lo facciamo. Passione nella passione. Ogni giorno ci confrontiamo con decine di persone, riceviamo informazioni in anteprima che siamo chiamati, in qualche modo, ad elaborare affinché arrivino “Urbi et Orbi”. Siamo partiti dalla carta stampata, quella su cui scriviamo oggi, e siamo arrivati al digitale, al web e ai social e arriveremo a qualcosa di ancora più evoluto, leggasi metaverso. C’è stato un momento in cui questo allargamento dei canali di informazione è stato coerente. Un breve momento di transizione. Un momento in cui il “giornale” era considerato l’organo di informazione più prestigioso e autorevole e dove il resto (web) era di contorno per portare un messaggio più sintetico ma immediato verso un pubblico sempre più attento ed esigente. Oggi gli equilibri si sono invertiti. Chi scrive, forse lo sapete, è un inguaribile tecnologico e quindi non potrebbe essere che felice di tutto questo. E invece no, perché questa transizione non sta avvenendo nel nome del miglioramento delle informazioni, ma solo in quello del risparmio, pensando che “digitale = più economico”. Un pensiero che va a tarpare la creatività e la spinta evolutiva di questo mestiere. Non mi dilungo su questa considerazione perché ci sarebbero tante parole da dire e perché dobbiamo e vogliamo dare spazio alla tradizione.

La tradizione, dunque, vuole che si dica GRAZIE! Un grazie grosso come una casa, anzi, come un TIR, perché se oggi siamo qui a fare le nostre considerazioni, su carta o su web, siamo in grado di farlo grazie al lavoro indefesso di un team unico e allo stesso tempo alla stima e alla collaborazione di tanti partner che credono nel nostro lavoro. Questi ultimi citarli tutti è impossibile, ma loro sanno di chi sto parlando. Anche “noi” siamo tanti ma citarli è possibile: Andrea, Claudia, Ferruccio, Giancarlo, Gian Paolo, Paolo, Patrizia, Valeria sono il cuore della nostra attività, affiancati da tanti altri collaboratori che rendono possibile un Trasportare Oggi che parla su carta, su web, su tutti i Social Network (ma proprio tutti), in radio e in Tv… Quale altro team è in grado di fare un lavoro così? Come facciamo? Beh, perché non venite a scoprirlo, da gennaio sulla nostra ultima “fatica”… il canale TikTok! E allora buona fine, buon inizio e… #StayTuned! œ

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