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Nuove divise gialle
La TCS Patrouille si rifà il look
Affinché il nostro soccorso stradale possa operare in sicurezza ci vogliono indumenti che combinano qualità, funzionalità e visibilità. Le nuove divise da lavoro sono state scelte secondo rigorosi criteri e soddisfano le esigenze delle pattugliatrici e dei pattugliatori che aiutano i soci in panne.
TESTO DOMINIC GRAF | FOTO EMANUEL FREUDIGER
Sono positivamente sorpreso» si compiace Pascal Meier mentre abbassa lo sguardo ed esamina il nuovo abbigliamento da lavoro che indossa.
Per lui, che è al servizio del
TCS come pattugliatore nella regione di Bienne da oltre trent’anni, la cosa più importante è la vestibilità. Il tessuto deve essere gradevole, fresco in estate e idealmente riscaldare d’inverno. D’acchito i capi sembrano soddisfare queste esigenze.
Evelyn Kunz, che da più di sette anni fa parte del soccorso stradale Zurigo-Est, dove da tre si occupa anche della formazione dei pattugliatori, è d’accordo: «La divisa è comoda e gradevole al tocco. Oltre alla funzionalità e visibilità è un punto essenziale, perché trascorriamo parecchio tempo a bordo della vettura di depannaggio». «Senza dimenticare la flessibilità», aggiunge Remo Berger, suo collega stazionato nella zona di Thun da tre anni: «Talvolta lavoriamo inginocchiati o dobbiamo infilarci sotto il veicolo. È quindi importante che la libertà di movimento non sia intralciata». Un dettaglio ha catturato immediatamente l’attenzione dei tre pattugliatori: le parti nere sul davanti dei pantaloni, sulle cosce e ginocchia. Sono molto pratiche perché non si nota lo sporco se ci si strofinano le mani unte oppure ci si inginocchia a terra. Indumenti sicuri ad alta visibilità
Il soccorso stradale del TCS interviene circa 340 000 volte all’anno e consente ai conducenti di proseguire il viaggio nell’82 percento dei casi. In tal modo, i 198 soccorritori di ambo i sessi recano un contributo fondamentale alla sicurezza della circolazione in Svizzera. E lo fanno con qualsiasi tempo, giorno e notte. Di conseguenza, devono essere equipaggiati di dispositivi di protezione individuale (DPI) rispondenti ad una serie di requisiti, affinché la sicurezza dei nostri pattugliatori sulle strade sia garantita.
Oltre agli aspetti già menzionati quali il comfort, l’ergonomia, la praticità e la resistenza alle intemperie, un criterio prevale su tutti: la visibilità. I soccorritori devono essere percepiti il più rapidamente possibile, di giorno e di notte, in qualsiasi condizione di luce. «Infatti per noi entrano in linea di conto solamente indumenti di segnalazione ad alta visibilità conformi alla norma EN ISO 20471 prescritta per lavori in ambienti pericolosi. E più precisamente della classe 3, richiesta su carreggiate dove il traffico scorre a velocità di oltre 60 km/h», spiega Fabian Renggli, responsabile gestione flotta e logistica presso il TCS. Lo standard prescrive fra l’altro nastri riflettenti di larghezza minima di 5 millimetri applicati su tutta la circonferenza del busto e delle maniche.
I tre pattugliatori Pascal Meier (a s.) e Remo Berger assieme alla collega Evelyn Kunz presentano le nuove uniformi del soccorso stradale TCS. Attenta selezione del rifornitore
Con queste priorità in mente si è avviato un meticoloso processo di ricerca e selezione del fornitore. Dei nove candidati iniziali ne sono stati ritenuti due. «Tra le altre cose, era irrinunciabile che la collezione fosse disponibile anche per donne visto che ne abbiamo fra le nostre file», osserva Fabian Renggli.
Alla fine, l’ultima parola è spettata agli stessi operatori. Diversi punti d’appoggio regionali del club hanno ricevuto dei campioni di ciascuno dei due rivenditori e hanno potuto provare i modelli, scegliendo quindi democraticamente l’azienda fornitrice delle uniformi da lavoro per la TCS Patrouille.
Abbigliamento da lavoro completo
La decisione è caduta sulla collezione «Mascot® Accelerate Safe», venduta da Brandschutz Ettiswil AG e prodotta da Mascot International. Non soltanto adempiono tutti gli standard e i criteri del TCS ma «abbiamo accesso ad un portale ordinazioni predisposto ad hoc per il TCS in cui possiamo gestire direttamente i nostri dati», commenta Fabian Renggli, convinto della scelta fatta.
Le nuove uniformi da lavoro comprendono un set giacche, una invernale, una giacca hardshell e una softshell, un caldo maglione in pile, un pullover dolcevita e una maglietta polo. Si aggiungono pantaloni, salopette e sovrapantaloni, cintura e berretto invernale. Presto, gli angeli gialli, come vengono affettuosamente chiamati dalla gente gli impavidi soccorritori stradali del TCS, potranno brillare nelle loro divise fluorescenti, sfoggiando il nuovo look ancora più sicuri e ben visibili. ◆ «Il tessuto deve essere gradevole, fresco in estate e idealmente riscaldare d’inverno»
Pascal Meier, pattugliatore Bienne
«La divisa è comoda. Oltre alla funzionalità e visibilità è un punto essenziale, perché trascorriamo parecchio tempo a bordo della vettura»
Evelyn Kunz, pattugliatrice Zurigo-Est