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BREVE STORIA DELLA REGINA ELISABETTA II DEL REGNO UNITO

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A.I.? AHIA!

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di Nando Costarelli

"London Bridge is down" ("Il Ponte di Londra è crollato") con questa frase in codice è stata trasmessa lo scorso giovedì 8 settembre 2022 al Primo ministro inglese, e poi al Parlamento, la notizia della morte della regina Elisabetta II. La sovrana, 96 anni compiuti lo scorso aprile, sedeva sul trono del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord da quando non aveva ancora compiuto 26 anni di età: nata, infatti, il 21 giugno 1926, primogenita del Re Giorgio VI e della Regina consorte Elizabeth Bowes Lyon, divenne sovrana del Regno Unito e dei reami del ‘Commonwealth of Nations’ il 6 febbraio 1952, alla morte del padre, per essere poi incoronata ufficialmente il 2 giugno 1953. Ella ha fatto veramente la Storia: con i suoi settant'anni di regno (il più lungo in assoluto nel Regno Unito, e superata nel mondo solo dal ‘Roi Soleil’ di Francia Luigi XIV) ha segnato un record di "anzianità di servizio".

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Il suo nome completo era Elizabeth Alexandra Mary, detta Lilibeth, ma il titolo regale era molto più lungo: "Elizabeth the Second, by the Grace of God, of the United Kingdom, Canada and Her other Realms and Territories, Queen,

Head of the Commonwealth, Defender of the Faith". Quando era lei a firmarsi, si limitava a Elizabeth R, dove "R" sta per regina, equivalente latino dell'inglese queen.

Il suo casato reale è quello dei Windsor. Tale nuova denominazione sostituì quella precedente, Saxe-Coburg-Gotha. Fu Re Giorgio V, il nonno di Elisabetta, a decidere tale cambiamento nel 1917, spinto dal sentimento antitedesco degli inglesi alla fine della Prima guerra mondiale. La cittadina di Windsor, dove si trova un famoso castello reale lo ispirò nella scelta del nuovo nome. Nel 1952 Elisabetta emanò un ordine col quale conferiva il cognome Windsor ai suoi figli, ma nel 1960 corresse il tiro e lo cambiò in WindsorMountbatten (Mountbatten era il cognome adottato dal marito, il Principe Filippo, nel 1947, cioè quello ‘anglicizzato’ della famiglia greca di sua madre, il cui originale era Battenburg).

Nata il 21 aprile 1926 alle ore 02:40 al n. 17 di Bruton Street a Mayfair (Londra), la piccola ‘Lilibeth’ venne battezzata dall’Arcivescovo di York nella cappella privata di Buckingham Palace. Morta nel pomeriggio dell'8 settembre 2022, il suo funerale è stato celebrato il successivo lunedì 19 settembre nell'Abbazia di Westminster.

Elisabetta è morta nel suo Castello di Balmoral (Scozia), dove trascorreva tradizionalmente le sue vacanze. Si tratta di una sua proprietà personale e non della Corona. Tuttavia da marzo 2020, la regina si era trasferita in pianta stabile nel Castello di Windsor, anche se, da sempre, la residenza ufficiale della sovrana è stata al SW1A 1AA di Londra, ovvero l'indirizzo esatto di Buckingham Palace.

Fu l'architetto William Winde (1645- 1722 ) a ricostruire Buckingham House per John Sheffield, primo duca di Buckingham, poeta e importante politico Tory vissuto nella tarda epoca degli Stuart. A quel tempo era più una villa di campagna alla periferia di Londra che una residenza cittadina, tra il parco di St James e Hyde Park.Era stata edificata su terreni della Corona, dove re Giacomo I aveva fatto piantare un giardino di gelsi, e questo permise a re Giorgio III di acquisirla nel 1731 come residenza privata. Fu poi la Regina Vittoria, 106 anni dopo, a trasferirsi lì, quando il palazzo era ancora fresco di vernice. Ma risultò troppo piccolo, sia per le funzioni di Stato che per la vita di famiglia e venne dunque ingrandito.

Con il progetto di Aston Webb (1849-1930), Buckingham Palace divenne la reggia che conosciamo e oggi nel suo complesso conta 775 stanze, di cui 19 sale di rappresentanza, 52 camere da letto reali e per foresteria, 188 camere da letto per il personale, 92 uffici e 78 stanze da bagno. Nella reggia lavoravano più di 800 persone e ogni anno ne venivano ricevute oltre 50.000. Ci sono 1.514 porte e 760 finestre, pulite ogni sei settimane, oltre 40.000 lampadine e più di

350 orologi che ne fanno una delle più grandi collezioni esistenti al mondo, affidata alle cure di due orologiai a tempo pieno. Negli splendidi giardini che ospitano i famosi garden-parties, vivono più di 30 differenti specie di uccelli e crescono più di 350 diversi fiori selvatici. A Palazzo c'è poi una cappella, un ufficio postale, una caffetteria, un ambulatorio medico, un cinema.

La regina e il principe Filippo, sposati nel 1947, erano anche lontani cugini, poiché condividevano i trisavoli: la regina Vittoria e il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. Filippo di Edimburgo era infatti il nipote di Costantino I di Grecia, costretto ad abdicare dopo che la Grecia perse la guerra contro la Turchia, nel 1922. Filippo fuggì con la famiglia in Francia, poi in Germania, e da qui in Scozia, nel 1933. Conobbe ufficialmente Elisabetta sei anni dopo, durante una visita della famiglia reale a un college. Secondo i biografi fu un colpo di fulmine: cominciò tra i due una fitta corrispondenza che li portò al fidanzamento. Lui aveva 18 anni, lei 13, e le idee ben chiare. Il matrimonio è durato fino alla morte di Filippo di Edimburgo, il 9 aprile 2021.

Elisabetta nacque duchessa: il padre Giorgio VI era duca di York, secondogenito di Giorgio V e fratello dell'erede al trono Edoardo. Questi però si innamorò di Wallis Si,mpson, donna americana non aristocratica e pluridivorziata, inconciliabile con la corona per questioni religiose e politiche. Edoardo la sposò comunque e, nel 1936, abdicò a favore del fratello, proiettandone la figlia in cima alla linea di successione.

Poiché Re Edoardo VIII e la consorte Wallis non ebbero figli, anche se avessero regnato, Elisabetta avrebbe, dunque, in ogni caso, avuto la sua chance di salire al trono come primogenita del duca di York. Oltre alla carriera di regina, avrebbe potuto intraprendere quella di meccanico: durante la Seconda guerra mondiale, infatti, l'allora principessa servì come ausiliaria del Servizio Territoriale e fu addestrata come meccanico e autista. Guidare le è sempre piaciuto, anche se non ha mai preso la patente.

Secondo quanto riferisce il Sunday Times, il suo patrimonio si aggirava intorno a 365 milioni di sterline (430 milioni di euro) e comprendeva due tenute

(Sandringham e il Castello di Balmoral), il ducato di Lancaster, titoli di Borsa, 300 gioielli, un centinaio di cavalli purosangue, opere d'arte e una collezione di francobolli tra le più importanti al mondo. Il suo patrimonio personale non va tuttavia confuso con quello della corona: oltre ai gioielli, la regina aveva 9 troni: uno alla Camera dei Lord, due nell'Abbazia di Westminster e sei nella sala del trono a Buckingham Palace, per le cerimonie ufficiali. Il patrimonio della Corona – che supera i 10 miliardi di sterline e comprende immobili di pregio, terreni e miniere – viene amministrato dallo Stato. Alla regina spetta "solo" il 15 per cento degli utili annuali. Ma non era tra i più ricchi del regno: sempre secondo il Sunday Times Rich List 2022 non rientrava neanche tra le prime 250 persone.

Il suo orientamento politico era e doveva essere necessariamente al di sopra delle parti, secondo il principio che ‘il sovrano regna, ma non governa’, con un ruolo, per l’appunto, di assoluta imparzialità. Da quando Elisabetta II ascese al trono, ebbe l'occasione d'incontrare un gran numero di "colleghi" e capi di Stato e/o di goveerno, molti dei quali protagonisti della storia del Novecento: Winston Churchill fu il primo Premier durante i suoi lunghi 70 anni di regno, durante il quale riuscì ad incontrare 14 Presidenti Usa da Eisenhower a Biden (passando per Kennedy e Reagan) e leader come Nelson Mandela e Gorbaciov. Con la premier Margaret Thatcher invece pare non andasse d'accordo: la regina non avrebbe, infatti, perdonato alla ‘Lady di Ferro’ la mancata presa di posizione contro l'apartheid in Sudafrica e la dura repressione riservata ai minatori del Galles in sciopero, nel 1984. Inoltre la regina che era capo istituzionale – ma non spirituale (lo è, infatti, l’Arcivescovo di Canterbury) – della Chiesa anglicana, ha conosciuto anche 7 pontefici (non fece in tempo a conoscere papa Luciani, morto dopo un brevissimo pontificato di soli 33 giorni).

L'Italia, da quando Elisabetta II è stata incoronata, ha cambiato 11 presidenti. La regina li ha incontrati quasi tutti: Luigi Einaudi (1961), Sandro Pertini (1980), Carlo Azeglio Ciampi (2000), Giorgio Napolitano (2014) e Sergio Mattarella (2015).

NELLE ILLUSTRAZIONI: Buckingham Palace, la facciata attuale risale al 1913; francobollo inglese commemorativo delle nozze di Elisabetta II e Filippo, nel 1947; Elisabetta nel 1947, non ancora regina, in visita a Malta.

di Erica Marano

La Comunità “Montebello” è stata fondata da quattro donne, impegnate da diversi anni in campo sociale, in particolare nell’area delle tossicodipendenze, che unite dall’idea comune di aiutare gli altri a credere nel valore assoluto dell’“esserci”, per arricchire di nuovi significati la propria vita, hanno deciso di aprire una Comunità Terapeutico - Riabilitativa per il recupero di soggetti dipendenti da sostanze d’abuso.

I soci fondatori della Cooperativa sono: Venera Raciti, Benedetta Celsa, Elena Costanzo, Concetta Pafumi. La Comunità monte bello è una struttura residenziale di tipo terapeutico-riabilitativa per le dipendenze patologiche e può ospitare fino ad un massimo di 15 persone di sesso maschile. La struttura, che si trova nel territorio di Giarre, su una collina che sovrasta la riviera Ionico-Etnea, si trova immersa nel verde della collina etnea, a pochi passi dal centro abitato di San Giovanni Montebello.

È facilmente raggiungibile sia con mezzi propri che con mezzi pubblici. La struttura è aperta alle associazioni di volontariato, ai gruppi esterni, alle scuole, alle università e a tutti gli enti pubblici, in modo da promuovere un continuo scambio di esperienza, informazioni e nuove chiavi di lettura sul fenomeno delle dipendenze patologiche.

La Cooperativa “Il Quadrifoglio” si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale, ed in rapporto ad essi agisce; questi sono: la mutualità, la solidarietà, la democraticità, il legame con il territorio, un equilibrato rapporto con lo Stato e le istituzioni pubbliche.

La Cooperativa “Il Quadrifoglio” attraverso l’attività della Comunità Montebello si propone di svolgere attività finalizzate alla gestione e prestazione di servizi socio-assistenziali e terapeutico-riabilitative e all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Il Programma Terapeutico della Comunità Montebello si rivolge ad utenti di sesso maschile affetti da dipendenze patologiche e/o problematiche alcol correlate. La Comunità inserisce al Programma due tipologie di utenti: soggetti liberi senza alcun provvedimento penale, soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione.

La durata del Programma Terapeutico ha una durata variabile tra i 18 e i 24 mesi. Le variazioni nei tempi e nei modi sono previste in base all’andamento del progetto terapeutico individuale. Gli obbiettivi del programma terapeutico sono la riabilitazione ed il reinserimento sociale, attraverso i seguenti step: la cura del proprio corpo, degli effetti personali e dei propri spazi, nonché di quelli comuni; la rivalutazione del senso del tempo, dello spazio e del sé come parametri fondamentali dello sviluppo della personalità; lo svincolo dalle figure genitoriali e la conquista dell’autonomia; la ristrutturazione dei ruoli nella famiglia facilitandone la comunicazione e il dialogo; la conquista di un nuovo sistema valoriale; la prospettiva di un nuovo progetto per il futuro.

L’utente è al centro e protagonista del suo percorso di recupero dalla dipendenza in un’ottica di condivisione degli obiettivi e delle responsabilità.

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