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I numeri del mondo della texture dei prodotti prodotti (n.) 7.213 (8,7%) vendite (mln.€) 3.388 (10,7%) trend vendite valore +6,1%

WIl mondo della texture dei prodotti

In questo mondo sono stati selezionati i prodotti accomunati da 11 claim o caratteristiche segnalati in etichetta e relativi alla loro consistenza, come “croccante”, “sottile”, “vellutato”, “cremoso”, “morbido”, “ruvido”, “ripieno”, “farcito”. Sono stati analizzati trend vendite volume -7,7% pressione promo 31,9%

82.635 prodotti dell’Osservatorio Immagino nel mondo alimentare (esclusi acqua e alcolici). Il perimetro di analisi comprende il canale ipermercati e supermercati.

I dati sono riferiti all’anno terminante a dicembre 2022 rispetto all’anno terminante a dicembre 2021.

Quasi nove prodotti alimentari su 100 presenti in supermercati e ipermercati riportano in etichetta un claim che ne esalta la texture (acqua minerale e alcolici esclusi). Si tratta di 7.213 referenze, che hanno chiuso il 2022 superando i 3,3 miliardi di euro di sell-out. Rispetto all’anno precedente hanno guadagnato un +6,1% a valore ma hanno perso il -7,7% delle vendite in volume. Dunque sembra che la crescita sia legata principalmente all’aumento dei prezzi a scaffale, che ha avuto ripercussioni su tutti gli 11 claim rilevati, accomunati da variazioni negative delle quantità vendute e da variazioni positive a valore. “Croccante” resta il claim principale sia per numero di prodotti (1.668) sia per giro d’affari (oltre un miliardo di euro). Nel 2022 ha mostrato un andamento lievemente positivo a valore (+0,7%) accompagnato però da un forte calo nei volumi (-13,4%). La componente push è rimasta stabile, mentre quella pull ha mostrato un leggero aumento (+0,7%). Surgelati, gelati, prodotti da forno e cereali, olio e aceto, succo di limone, pane e sostitutivi sono le categorie che hanno subìto la maggiore contrazione delle quantità vendute.

Secondo claim per valore delle vendite, quasi 669 milioni di euro, è “cremoso” Nel 2022 i 1.357 prodotti così presentati in etichetta hanno aumentato il giro d’affari del +4,8% ma hanno perso il -8,5% delle quantità vendute, nonostante domanda e offerta in crescita (entrambe +2,4%). Ad aver subìto i cali più consistenti sono stati yogurt e similari, prodotti da forno e cereali, formaggi e preparati per bevande calde. Scenario analogo per il claim “morbido”, rilevato su 962 prodotti che hanno sfiorato i 436 milioni di euro di sell-out: nel 2022 ha aumentato le vendite in valore (+9,0%) ma ha diminuito quelle in volume (-2,6%), evidenziando una sostanziale stabilità della componente push (+0,3%) e una certa vivacità di quella pull (+8,7%). I prodotti per cui gli italiani hanno maggiormente ridotto le quantità acquistate sono stati i preparati per bevande calde, i formaggi, la pasta fresca, i salumi e i surgelati. fanno riferimento al mondo alimentare, esclusi acqua e alcolici, dell'Osservatorio Immagino (82.635 prodotti)

La dicotomia tra l’andamento del mercato a valore e quello a volume caratterizza anche il claim “tenero”, individuato dall’Osservatorio Immagino sulle etichette di 496 prodotti che nel 2022 hanno sviluppato oltre 354 milioni di euro di sell-out. Una cifra superiore del 10,7% rispetto all’anno precedente, generata però da volumi in calo del -6,1%, trainati soprattutto dalla contrazione delle vendite di pane e sostitutivi. L’offerta è stata nettamente più dinamica della domanda (rispettivamente +6,9% e +3,8%).

Sono 988 i prodotti alimentari che enfatizzano sulle etichette il loro “ripieno” e nel 2022 hanno aumentato del +9,7% il loro giro d’affari, avvicinandosi a 296 milioni di euro. Di segno opposto il trend delle vendite in volume (-1,2%), penalizzate dai tagli effettuati sugli acquisti di pasta fresca, prodotti da forno e cereali, verdura e preparati/piatti pronti/ specialità. La componente di domanda è cresciuta del +9,3% mentre quella dell’offerta si è fermata al +0,4%.

A presentarsi in etichetta come “soffice” sono 485 prodotti alimentari, che nel 2022 hanno sfiorato i 250 milioni di euro di sell-out, in crescita del +7,5% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso l’andamento delle vendite in volume è stato di segno opposto (-5,2%), a causa soprattutto delle contrazioni delle quantità vendute di prodotti da forno e cereali e di prodotti da ricorrenza. In espansione le due componenti di mercato: +5,1% l’offerta e +2,4% la domanda. Bilancio negativo per i 370 prodotti accomunati dal claim “sottile”: nel 2022 hanno accusato un calo sia nelle vendite a valore (-4,6%), superiori a 194 milioni di euro, sia in quelle a volume (-14,6%), in quest’ultimo caso a causa soprattutto del trend negativo di surgelati, pasta fresca e avicunicoli. Una componente di domanda lievemente espansiva (+1,2%) ha trovato un’offerta in netto calo (-5,8%).

L’andamento positivo della componente pull (+5,1%) contrapposta a una componente push stabile (-0,1%) ha caratterizzato il 2022 del claim “vellutato”, individuato sulle etichette di 345 prodotti. Il sell-out di questo paniere è stato superiore a 164 milioni di euro, in aumento del +5,0% sul 2021, ma anche in questo caso i volumi sono diminuiti (-3,4%), in particolare per il calo dei preparati per bevande calde, dei latticini Uht e dello yogurt. La maggiore diminuzione delle quantità vendute nell’arco del 2022 va al claim “farcito”: i suoi 625 prodotti hanno visto contrarsi i volumi del -20,9%, in particolare per surgelati e fuoripasto dolci. Ma la perdita a valore è stata solo del -1,9%, tanto che il giro d’affari totale è stato di oltre 153 milioni di euro. Negativa la componente di offerta (-3,8%), positiva la domanda (+1,9%).

Il paniere dei 278 prodotti accompagnati dal claim “fragrante” è cresciuto a valore del +9,0% mentre a volume ha perso il -6,6% rispetto al 2021, evidenziando una componente pull molto positiva (+8,8%) a fronte di una componente push stabile (+0,3%). Chiude il paniere dei claim relativi alla texture dei prodotti l’indicazione “ruvido”. L’Osservatorio Immagino l’ha trovata sui pack di 388 referenze, che nel 2022 hanno sfiorato i 119 milioni di euro di sell-out, in crescita del +2,6% rispetto all’anno precedente. A volume, invece, l’andamento è stato negativo del -10,5%.

Lievemente positive sia la componente di domanda (+1,5%) sia quella di offerta (+1,1%). Oi

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