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Introduzione di Marco Cuppini · L’informazione aumentata

2021·2

L’informazione aumentata

Marco Cuppini — research and communication director GS1 Italy

L'Osservatorio Immagino taglia il traguardo della decima edizione: da quando è nato, nel 2017, ha continuato a potenziare la sua capacità di fotografare l'evoluzione degli acquisti domestici realizzati dagli italiani nella GDO, grazie all'aumento del numero delle referenze monitorate e dei claim on pack rilevati. Eppure il mondo delle informazioni corre sempre più velocemente e la quantità di dati che le aziende trasferiscono ai consumatori è sempre maggiore. E così le etichette fisiche potrebbero rivelarsi insufficienti per contenerle tutte. Tra i tanti “lasciti” del periodo Covid, annoveriamo l’abitudine ad utilizzare sempre più spesso l’accoppiata telefonino-QR code. Giovani o vecchi, nerd o tecno-ignoranti, tutti ormai siamo in grado di scegliere cosa bere al bar o cosa ordinare al ristorante navigando sul menu apparso inquadrando il codice a barre bidimensionale con la fotocamera del nostro omnipresente smartphone. Quel formato a matrice fatto di 29x29 quadratini ci dà immediatamente una Quick Response; rende immediato l'accesso alle informazioni attraverso una semplice azione sullo smartphone, senza la difficoltà di inserimento manuale, veicolando facilmente un indirizzo internet. Anche nel mondo delle informazioni di prodotto non poteva mancare l’avvento della tecnologia. Il caro vecchio codice a barre ha appena compiuto cinquant’anni e si appresta ad affrontare l’evoluzione più importante della sua storia. La crescente mole di informazioni collegate a ciascun prodotto avrà bisogno di un nuovo “veicolo” che le trasporti. Il nuovo standard GS1 Digital Link è nato per questo; un indirizzo web, un url costruito in modo standardizzato e codificato contenente all’interno il codice GTIN, più una serie di altre informazioni utili a supportare i processi lungo la supply chain o per il consumatore. Collegato a un codice QR stampato sul pack del prodotto, il GS1 Digital Link consente al consumatore che lo inquadri con il suo smartphone di accedere al sito del produttore o del distributore o ad una serie di informazioni sul prodotto. Il Digital Link apre le porte a innumerevoli ambiti di applicazione verso il consumatore e nei processi tra le aziende. Permette la tracciabilità del lotto di produzione o di mettere il prodotto nel carrello della spesa, se si fa e-commerce. Si possono avere le informazioni sulle sue origini, sulla sostenibilità del prodotto e sulle modalità di smaltimento della confezione. Si può accedere agli ingredienti e alla tabella nutrizionale collegata a un ricettario che suggerisce prodotti complementari per realizzare la ricetta desiderata o prevista dalla propria dieta. Il codice a barre come lo conosciamo oggi è la rappresentazione grafica del codice GTIN. E questo non andrà in pensione. Solo che le tredici cifre di questo codice non sono più da sole sufficienti a fornire la quantità di informazioni che oggi sono richieste da un consumatore sempre più esigente. Semplicemente stiamo assistendo alla sua evoluzione in qualcosa di più potente e più ricco. È solo questione di tempo, e poi si potrà anche pagare alle casse dei supermercati quando tutte saranno abilitate alla lettura del QR code e le tante informazioni che oggi affollano gli angusti spazi di un’etichetta fisica potranno essere ospitate nell’infinito spazio di internet per facilitare una scelta di acquisto e di consumo sempre più consapevoli.