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Direttore responsabile Tiziano Bertin tbertin@tecnicaed.it

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Gli articoli sono un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione e possono non rispettare le posizioni dell’editore.

Le pubblicità e gli impaginati non possono essere riutilizzati per scopi personali o essere riprodotti su altri mezzi di informazione senza preventiva autorizzazione scritta da parte di Tecnica Editoriale s.r.l. (s.u.).

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6 CASE FUNERARIE

PRESTIGIOSE NOVITÀ

È stata recentemente inaugurata la nuova casa funeraria dell’impresa Parenti di Vercelli. E per l’occasione il titolare Maurizio Vingiano ci ha presentato un’altra prestigiosa novità: l’esclusivo modello Aurora su base Jaguar XF di Pilato.

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CASE FUNERARIE 7

Maurizio Vingiano e il figlio Luca il giorno dell’inaugurazione della nuova casa funeraria.

Sotto, all’esterno della struttura, la nuova Aurora su base Jaguar XF di Pilato.

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8 CASE FUNERARIE

M

olto nota nella provincia di Vercelli, ma non solo, dove è presente dal 1955, l’impresa di onoranze funebri Parenti è stata rilevata nel 2006 da Maurizio Vingiano che opera dal primo giorno con tanta passione, massimo impe-

Maurizio e Luca Vingiano al momento del taglio del nastro insieme a Antonella Santarella, vicesindaco di Caresanablot.

gno e lo spirito innovativo che permette di offrire sempre qualcosa di nuovo alle famiglie. Come la casa funeraria recentemente inaugurata, altro punto di riferimento per il territorio accanto alla storica sede di Vercelli.

Anche Luca Vingiano, figlio di Maurizio, dopo la laurea in scienze politiche è operativo all’interno dell’impresa Parenti e ha già dato il suo importante contributo all’attività di famiglia.

Dopo aver seguito il corso, Luca ha infatti ottenuto la qualifica di cerimoniere funebre e ha quindi ulteriormente arricchito la conoscenza di tutte le nozioni pratiche e teoriche per

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CASE FUNERARIE 9

Da sinistra, Renato Miazzolo, presidente Feniof, Maurizio Vingiano, Luca Vingiano, il vicesindaco Antonella Santarella e Manuela Scaglia, assessore di Caresanablot. consentire un miglior approccio con le famiglie e gestire con loro nel migliore dei modi la cerimonia funebre, organizzando e consigliando i momenti e i riti per l’ultimo saluto.

UN NUOVO SERVIZIO PER IL TERRITORIO

«La nostra casa funeraria è la prima di Vercelli e vuole essere un’attenta risposta a quelle che sono le nuove esigenze della comunità e del territorio. È molto importante per la famiglia avere un luogo riservato e al tempo stesso accogliente, dove ritrovarsi con parenti, amici e conoscenti per ricordare e dare un ultimo saluto al proprio caro», afferma Maurizio Vingiano.

«Nel pieno rispetto delle normative vigenti ho quindi voluto ricreare ambienti dotati di ogni

comfort, non lugubri ma gradevoli, e che consentano a tutti di sentirsi a proprio agio».

Sono due le camere dedicate all’esposizione del defunto, mentre un’altra sala è invece destinata all’organizzazione delle cerimonie.

Non è passata inosservata, il giorno della cerimonia, un’altra prestigiosa novità per l’impresa Parenti: la nuova Aurora

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su base Jaguar XF di Pilato.

«Un modello che mi ha subito conquistato», conclude Maurizio Vingiano.

«Conosco naturalmente da tempo il marchio Pilato e senza alcuna incertezza mi sono rivolto a loro per un modello che ero certo sapesse rispondere alla tipologia di servizio che voglio continuare a offrire».

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16 IMPRESE

SEMPRE AL CENTRO Mettere le esigenze del cliente al centro è da sempre il punto di forza percepito dall’utenza e, al tempo stesso, l’obiettivo di Bologna Servizi Funerari.

N

ata formalmente nel 2005, e in continuità logica con l’agenzia del Comune di Bologna che ha origine negli anni Settanta, Bologna Servizi Funerari dedica una particolare attenzione alle esigenze ma anche alle difficoltà dell’utenza.

«Riteniamo di svolgere non solo una funzione imprenditoriale, come è normale e logico

che sia, ma anche sociale, che si esplicita nella maggiore duttilità nel venire incontro ai bisogni anche economici della clientela», afferma Michele Gaeta, amministratore unico di Bologna Servizi Funerari.

«La nostra è una struttura volutamente leggera, nel senso che si serve di fornitori esterni per la gestione di varie attività correlate all’esecuzione dei

servizi, quindi non solo in merito all’approvvigionamento di materiali».

IL NUOVO MEZZO È sempre pronta a seguire l’evoluzione del mercato per poter eventualmente effettuare gli investimenti necessari, a partire da quelli utili per il parco auto.

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IMPRESE 17

Attualmente è composto da tre autofunebri, tra cui il modello Mbc Compact su base Mercedes-Benz acquistato da Chiotti, che si affiancano ai due furgoni per le attività ausiliarie e a un’auto per le attività d’ufficio.

«L’individuazione delle carat-

teristiche del modello ha risposto a quelle che sono state ritenute le migliori per la nostra clientela», conclude l’amministratore unico Michele Gaeta.

«Il mezzo offerto da Chiotti, oltre a rispettare le caratteristiche tecnicoprestazionali minime poste a base gara e le

specifiche di trasformazione e allestimento, include una serie di optional non richiesti dal committente, ma che hanno contribuito a far ottenere, in sede di valutazione, un punteggio tale da far vincere la selezione».

La sede di Bologna con la sala esposizioni. In alto, la nuova Mbc Compact di Chiotti, a sinistra accanto a parte dello staff composto da 13 persone.

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le sue gocce d’acqua e il cuore con le sue lacrime.

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28 CASE FUNERARIE

COMPETENZA ED ESPERIENZA Sono due caratteristiche che contraddistinguono la storia e il modo di operare sia di Apiemme Engineering sia dell’impresa Galazzi di San Donato Milanese.

E dalla collaborazione è nata una moderna, funzionale ed elegante casa funeraria.

C

rescere e investire nell’innovazione per continuare a essere un punto di riferimento per le famiglie del territorio. È da sempre l’anima del progetto dell’impresa funeraria fondata nel 1963 da Virginio e Anna Galazzi.

Ed è lo stesso progetto che

porta avanti il figlio Dario, che da diverso tempo si occupa dell’impresa sempre supportato dalla famiglia.

Il più recente e importante investimento riguarda la casa funeraria Galazzi realizzata nella zona del sud di Milano, a San Donato Milanese, dove è già

presente la sede storica a cui si sono aggiunte quelle di Milano e di Peschiera Borromeo, sempre in provincia di Milano.

La nuova struttura su due piani, ognuno di 350 metri quadrati, mette a disposizione 5 differenti sale del commiato e una sala dedicata alla commemo-

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CASE FUNERARIE 29

razione e alle cerimonie multirito.

Non mancano le zone comuni, come l’area ristoro per chi non vuole allontanarsi dalla struttura, o i salottini, pensati come quelli delle abitazioni, all’ingresso di ogni sala del commiato.

«Il momento del funerale è cambiato radicalmente negli ultimi anni», riporta Virginio Galazzi.

«Ed è quindi importante che un’impresa come la nostra si

Alcune delle eleganti sale del commiato e dei salottini della nuova casa funeraria Galazzi di San Donato Milanese.

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30 CASE FUNERARIE

adoperi per aiutare le famiglie a onorare e ricordare il proprio caro nel modo più consono e più adatto».

DALLA PROGETTAZIONE ALLA REALIZZAZIONE

La progettazione, così come tutte le diverse fasi che hanno portato alla realizzazione dell’opera, sono state seguite da Apiemme Engineering,

che vanta una maturata esperienza nel settore dell’architettura.

Ma non solo.

Nell’ambito funebre è infatti molto importante conoscere in modo approfondito le leggi e i regolamenti ed essere aggiornati sulle variazioni che possono interessare le complicate normative regionali.

Solo con queste conoscenze si

Nella progettazione è stata data molta attenzione anche ai particolari dell’arredo, per ricreare un ambiente funzionale ma sempre molto accogliente.

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CASE FUNERARIE 31

Sopra e a sinistra, alcuni particolari tecnologici indispensabili per una moderna casa funeraria, progettati da Apiemme Engineering per rendere più sicuro e funzionale l’ambiente, adattandosi anche allo stile dell’arredamento scelto dall’impresa Galazzi.

possono curare tutti gli aspetti tecnici e legislativi inevitabilmente legati a queste particolari tipologie di struttura.

«Il contributo di Apiemme Engineering è stato per noi fondamentale perché partendo dalla progettazione preliminare è riuscita a mettere in pratica quelle che erano le nostre idee e soprattutto personalizzarle con soluzioni moderne»,

conclude Dario Galazzi.

Apiemme Engineering si è occupata della progettazione – preliminare, definitiva ed esecutiva – architettonica e degli impianti elettrici e meccanici.

Anche la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza sono stati affidati ad Apiemme Engineering, così come il progetto del verde.

Apiemme Engineering • Tel. 030 225492 • www.apmfuneralhome.com • info@apiemmesrl.it onoranze funebri Galazzi • San Donato Milanese (MI) • Tel. 02 5276381

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34 COFANI

L’ELEGANZA DELLA ROSA Proprio come il fiore rappresentato nella fascia centrale, il modello Urna Rosa realizzato da Ferrari in frassino si distingue per l’assoluta eleganza.

Un pregiato intaglio ripropone una bella e raffinata rosa dal gambo lungo.

Urna Rosa

Ferrari • Tel. 0376 808901 • Fax 0376 88062 www.ferraricofani.it • ferrari@ferraricofani.it

NON SOLO A PARETE

Capri Parete

Già conosciuto e apprezzato nel settore, il modello Capri è presentato da L’Equipe nella variante per parete.

Ma non si tratta del solito quadro: è possibile appendere anche solo la cornice, a cui può essere sostituita l’immagine, e scegliere un’altra destinazione per l’urna.

L’Equipe • Tel. 0131 253566 www.urnecremazione.it • commercialebrusasco@gmail.com

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COFANI 35

UN VISO TRA I FIORI È un elegante cofano monoscocca dalla forma squadrata il modello 58 realizzato da Lavalle e qui presentato nella versione Madonna in larice.

La fascia centrale è impreziosita dall’immagine del viso di Maria racchiuso tra due fiori.

58

Lavalle • Tel. 0172 373013 www.lavallecofani.com • lavalle.cofani@gmail.com

ORIGINALE EFFETTO A STRISCE Un’altra esclusiva novità presentata da Lombarda all’ultima edizione di Memoria Expo: il modello 36 Stripes con speciale finitura a olio tirato a tampone. Molto apprezzato per la lavorazione delle tavole in legno, con scavature perimetrali su parte della base e del coperchio, alternata a parti lisce che aggiungono ancora più originalità al cofano.

Marco Ghirardotti

36 Stripes Lombarda • Tel. 030 311402 • Fax 030 0946638 www.lombarda.info • lombarda@lombarda.info

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36 COFANI

GEOMETRIE È presentato in ebiara, ma disponibile anche in pinewood, ayous e frassino, il cofano 50 NI di Lorandi. Una novità dalla forma imponente e al tempo stesso semplice, impreziosita da un motivo geometrico che percorre l’intero perimetro e dona un raffinato effetto.

50 NI

Lorandi • Tel. 030 6900600 • Fax 030 6900603 www.lorandi.it • lorandi@lorandi.it

IL PREGIO DELLE LAVORAZIONI Una cornice inferiore ben visibile su cui poggiano l’immagine del viso della Madonna di Medjugorje e quella della chiesa di San Giacomo.

Ricche ed eleganti lavorazioni che aggiungono ancora più valore al modello 8 MM di Melloni, disponibile in pinewood e ayous.

8 MM

Melloni • Tel. 030 6900687 www.mellonicofani.it • info@mellonicofani.it

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COFANI 37

IL MODERNO PER TUTTI Massiccia e moderna, ma sempre sobria. Possiamo sintetizzare con questi aggettivi la forma del modello C 33 di Menegardo.

Le linee morbide e arrotondate rendono ancora più particolare questo cofano apprezzato da tutti e realizzato in mogano, frassino e noce nazionale.

C 33

Menegardo • Tel. 045 6450279 • Fax 045 6461910 www.menegardocofanifunebri.net

NOVITÀ GREEN Sono frutto dell’impegno di Scacf per l’ambiente i cofani realizzati con un processo produttivo alimentato da energia rinnovabile. Il modello 28 è l’ultima novità in larice, disponibile in varie tinte, con un elegante motivo sopra la fascia inferiore e rifinito con vernici all’acqua.

Michela Sgoluppi

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Costruita con grande maestria artigianale e tecnologia allo stato dell’arte, l’autofunebre “The Queen” abbina carattere sportivo e raffinatezza.

Le sue ampie dimensioni e il design impareggiabile la rendono distintiva e dinamica.

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Jaguar XJ The Queen II SVILUPPATA CON IL SUPPORTO E L’AUTORIZZAZIONE DEL GRANDE GRUPPO AUTOMOBILISTICO BRITANNICO, THE QUEEN II È LA MASSIMA ESPRESSIONE DELL’ELEGANZA JAGUAR.

Un veicolo di gran classe, dal carattere forte e unico, risaltato da prestazioni altissime con equipaggiamento e allestimento di livello superiore.

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40 RUBRICHE

M

ade in ITALY

MAI PERCORRERE UNA STRADA NUOVA SENZA GARANZIE È uno dei principali insegnamenti trasmessi da Antonio Vento al figlio Gabriele, che dal 2005 gestisce l’impresa Vento adeguandosi da subito alle nuove esigenze del settore, consapevole che la migliore evoluzione del passaggio generazionale ha un futuro se rispetta il passato.

COMPRARE

ITALIANO È PER VOI UN AGIRE PER SPON-

TANEA LEGITTIMITÀ OPPURE È LA PAURA DI EVENTUALI SANZIONI O DI FIGURACCE NEI CONFRONTI DELLA CLIENTELA?

Solo il prodotto italiano ha saputo rispondere in termini di qualità e affidabilità alle richieste, piuttosto esigenti, dei nostri clienti, che notiamo essere rassicurati quando, per esempio, si illustra loro che il cofano funebre scelto è prodotto da un’azienda italiana.

Per questo ci siamo sempre avvalsi della collaborazione di aziende produttrici italiane.

QUALI

SONO LE REALI GARANZIE OFFERTE DALLA FI-

LIERA PRODUTTIVA E DA QUELLA DISTRIBUTIVA A CUI SI RIVOLGE ABITUALMENTE?

NON

HAI MAI TEMUTO DI

CADERE IN UNA TRUFFA O FRODE IN COMMERCIO A SUA INSAPUTA?

La nostra impresa è stata fondata nel 1984 ed è già alla seconda generazione.

Abbiamo avuto modo di rivolgerci ad aziende italiane ormai storiche, un’esperienza che ci ha comunque consentito di guardare con occhio

critico alle nuove realtà imprenditoriali del settore che si sono create nel tempo.

La consapevolezza del brand Italia ha saputo sempre arginare eventuali truffe in cui si sarebbe potuto incorrere quando si è stati avvicinati da una filiera distributiva solo apparentemente vantaggiosa.

NEL

TERRITORIO DOVE ABITUALMENTE OPERA QUALI

SONO I SOGGETTI ISTITUZIONALI DEPUTATI ALLE VERIFICHE?

È

MAI STATO SOTTOPOSTO A CONTROLLI DA

PARTE DELLE AUTORITÀ COMPETENTI?

Nel Lazio purtroppo già dal 2007 le onoranze funebri autocertificano, tra le altre cose, il confezionamento del feretro e l’Asl interviene solo in caso di trasporto all’estero per gli aspetti di carattere sanitario.

Di recente ci siamo occupati delle esequie di una cittadina polacca da rimpatriare e l’ispettore di turno della locale Asl la prima cosa che ha verificato, con riscontro positivo, è stata proprio la presenza sul cofano di legno del logo dell’azienda produttrice.

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RUBRICHE 41

È

MAI STATO CONTATTATO DA RAPPRESENTANTI O

GROSSISTI DI DUBBIA PROVENIENZA O AFFIDABILITÀ CON LA PROPOSTA, PER ESEMPIO, DI CASSE LOW COST D’IMPORTAZIONE?

Sì, ma seguendo l’insegnamento di mio padre so che non bisogna mai percorrere una strada nuova se non si è sicuri. La qualità del prodotto italiano ci rassicura a tal punto da non far indurre in tentazioni acquistando altro.

Ma è pur vero che è arrivato il momento da parte di tutta la filiera distributiva di selezionare, rivolgersi e favorire solo il tessuto economico sano. Perché è solo con quest’ultimo che si può fare una concorrenza intelligente!

VERIFICA PERSONALMENTE LA PERFEZIONE DEI COFANI O COMUNQUE L’ASSENZA DI VIZI COSTRUTTIVI APPREZZABILI A OCCHIO NUDO? Nel momento successivo allo scarico della merce i nostri collaboratori sono preposti a un controllo sommario, perché i prodotti si lasciano negli imballaggi originali. In fase di preparazione di un feretro o di una lapide, tassativamente e con il mio supporto diretto, viene controllato lo stato di buona qualità dei prodotti.

In caso si verifichino vizi costruttivi o imperfezioni si procede subito con i resi al fornitore.

HA MAI AVUTO CONTESTAZIONI SULLA QUALITÀ DEI COFANI VENDUTI?

Sicuramente un buon confezionamento del feretro limita molti problemi e se i loculi fossero ben coibentati e impermeabilizzati si azzererebbero anche altre situazioni e problematiche.

Comunque il nostro rapporto fiduciario con la clientela è tale perché garantiamo un supporto tecnico e logistico anche a distanza di anni.

Anche il nostro posizionamento di rilievo nel bacino di utenza di riferimento premia la nostra professionalità.

Si deduce che è la clientela ad aver valutato nel tempo se la concorrenza adotta o meno una politica rigorosa sulla qualità dell’intero servizio funebre, così come per i prodotti.

Carlo Ballotta

Gabriele Vento, titolare dell’impresa Vento fondata nel 1984 dal padre Antonio e con sede a Minturno, in provincia di Latina.

PubLorandi2019 sett/ott/nov.qxp_Layout 1 10/07/19 14:56 Pagina 2

PubGruppo Mazzini Luglio.qxp_Layout 1 20/05/19 13:59 Pagina 2

44_46Ellena Tentori.qxp_Layout 1 23/07/19 08:28 Pagina 44

44 IMPRESE

NON POTEVA MANCARE Ai due modelli giĂ presenti nel parco auto della propria impresa Massimo Tentori ha recentemente aggiunto la G 3.0, un esclusivo modello su base Maserati Ghibli che non poteva mancare.

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IMPRESE 45

44_46Ellena Tentori.qxp_Layout 1 23/07/19 08:29 Pagina 46

46 IMPRESE

servizi sempre più completi per poter rispondere a qualsiasi esigenza».

La moderna sala espositiva della sede di Rogeno, in provincia di Lecco, e sotto la nuova G 3.0 di colore grigio, che si affianca ad altri modelli precedentemente acquistati da Ellena.

U

na storia fatta di passione, tradizione e innovazione.

Così viene presentata sul proprio sito internet l’impresa di onoranze funebri Massimo Tentori, con sede a Rogeno, in provincia di Lecco.

La passione per questo lavoro è indubbiamente stata tramandata dalle generazioni precedenti. Il primo della famiglia a occuparsi dei servizi funebri è stato infatti il nonno negli anni Sessanta, quando decise di

aprire una falegnameria affiancandola all’impresa funebre.

«Da quasi 35 anni mi occupo della gestione dell’impresa e gli insegnamenti e i consigli tramandati da mio padre continuano a essere punti fermi nel mio lavoro», afferma Massimo Tentori.

«Ma non manca la voglia di continuare a pensare al nuovo, a partire dagli ambienti completamente rinnovati fino alla ricerca di prodotti attuali e ai

PER L’IMPRESA E PER LE FAMIGLIE Un’impresa aperta quindi a tutte le innovazioni che possono agevolare il lavoro dell’impresario, ma anche soddisfare le famiglie, sempre più attente e informate su quello che offre il mercato.

E il nuovo acquisto per il parco auto rientra proprio in questa filosofia: scegliere il meglio per la propria impresa e la clientela. Recentemente Massimo Tentori ha optato per il modello G 3.0 su base Maserati Ghibli, scelto di colore grigio.

«Un’autofunebre che mi ha subito conquistato e ha soddisfatto le mie aspettative, oltre ad aver ricevuto solo riscontri positivi nel territorio in cui opero», conclude Massimo Tentori, che oltre alla sede in provincia di Lecco può contare su altre agenzie in provincia di Monza Brianza, a Renate e Besana Brianza.

Ellena • Tel. 0175 217576 • Fax 0175 477167 • Cell. 335 6244655 • www.ellenafuneralcar.com • info@ellenafuneralcar.com onoranze funebri Massimo Tentori • Rogeno (LC) • Tel. 031 876496

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Presenti a: Tanexpo 2020 Bologna dal 26 al 28 marzo

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50_53Tanexpo.qxp_Layout 1 23/07/19 08:29 Pagina 50

50_53Tanexpo.qxp_Layout 1 23/07/19 08:29 Pagina 51

MANIFESTAZIONI 51

TORNA TANEXPO 2020 DAL 26 AL 28 MARZO a cura dell’ufficio stampa di Tanexpo

L’

appuntamento che da sempre riunisce tutti gli operatori del settore delle onoranze, uno dei più importanti del comparto a livello mondiale, trasforma ogni due anni il quartiere fieristico di Bologna nella vetrina internazionale delle aziende leader della funeraria e del cimiteriale: una festa irrinunciabile che per 3 giorni celebra una professione che ogni giorno è al servizio delle persone.

Nella scorsa edizione 2018 Tanexpo ha riunito circa 18.000 professionisti e oltre 250 espositori.

Già a fine giugno, al termine della prima tornata di iscrizioni, 130 aziende produttrici, a rappresentare tutti gli articoli e i servizi per la cerimonia e del ricordo, cimiteriale e non, avevano riservato gli spazi in cui presenteranno le loro creazioni a tutti gli operatori funerari, del marmo e del cimiteriale a Bologna 2020.

Mentre continua ad ampliarsi la squadra degli espositori pronti a darvi il benvenuto sempre con grande calore - li trovate già online su www.tanexpo.com - non vediamo l’ora di iniziare a scoprire le mille novità e le proposte di qualità che ci aspetteranno in fiera a Bologna.

Non mancheranno anche in questa edizione i workshop di TanexpoEducation, per offrire al-

50_53Tanexpo.qxp_Layout 1 23/07/19 08:29 Pagina 52

52 MANIFESTAZIONI

l’iniziativa una proposta formativa per una crescita professionale al passo con i tempi che oggigiorno richiedono sempre

più di articolarsi in tante attività diverse e complementari.

Sono infatti diverse le competenze richieste all’impresa,

spesso peculiari di nuove figure. Tra queste specializzazioni la progettazione della cerimonia funebre, in base ai

50_53Tanexpo.qxp_Layout 1 23/07/19 08:29 Pagina 53

MANIFESTAZIONI 53

diversi riti religiosi o alla richiesta di una cerimonia d’addio laica in accordo e collaborazione con famigliari e amici del defunto; la tanatoestetica che, talvolta anche con la ricostruzione post trauma, assolve al difficile compito di rendere più lieve e meno traumatico il ricordo ai congiunti; il marketing digitale, una competenza sempre più necessaria in ogni attività, per portare il pubblico a conoscere la professionalità e i servizi offerti attraverso i nuovi canali di comunicazione, web e social media; non ultima l’organizzazione dell’addio ai nostri amici a quattro zampe, per poter rispondere a una richiesta in aumento esponenziale.

Tante dunque le proposte e gli stimoli utili a fornire all’impresa la chiave di volta per costruire

il proprio futuro e sviluppare i rapporti con la clientela di oggi e di domani!

Alcune immagini del pubblico che ha affollato i padiglioni di Bologna in occasione di Tanexpo 2018.

Tanexpo • Tel. 051 4298311 • Fax 051 4298312 • info@tanexpo.com • www.tanexpo.com

02Pub SGF.qxp_04PubScacf_05/2004 27/09/18 13:42 Pagina 1

55Olivetti Scoiattolo.qxp_Layout 1 23/07/19 08:29 Pagina 55

PRODOTTI 55

NON SONO PIÙ UN PROBLEMA

L

e scale ripide e strette non rappresentano più un problema per l’impresario che utilizza abitualmente lo Scoiattolo di Olivetti.

Il sistema che riconosce in modo automatico il bordo del gradino e il dispositivo frenante, che si inserisce rilasciando il pulsante d’avvio, bloccando il carrello, garantiscono la totale sicurezza anche quando si opera da soli.

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56_58Da Collega a Collega.qxp_Layout 1 24/07/19 11:25 Pagina 56

56 RUBRICHE

DA COLLEGA A COLLEGA Roberta Ridolfi, infermiera dell’emergenza e nell’ambito formativo.

Tania Bressan, nel settore amministrativo di un’impresa funebre, si occupa anche delle adempienze del Testo Unico sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro e del Gdpr 679.

Parallelamente alle nostre occupazioni prioritarie, da oltre 10 anni ci occupiamo di sicurezza sul lavoro e di primo soccorso aziendale.

Seguendo le linee guida sanitarie e tramite Pratika Growup (struttura integrata che supporta le aziende nella gestione dei rischi aziendali) abbiamo creato diversi format di corsi di primo soccorso per le aziende e un progetto di primo soccorso pediatrico con dispensa tecnica.

✻

o i l g i s n o il c

dacollegaacollega@gmail.com

Scopo di questa rubrica è sensibilizzare tutti gli operatori del comparto sui temi della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.

L’esperienza e la voglia di approfondire hanno portato Roberta Ridolfi e Tania Bressan, in collaborazione con Pratika Growup, ad analizzare argomenti spesso sottovalutati nella funeraria.

«Il nostro principale obiettivo è quello di riuscire a trattare argomenti, a volte complessi, in maniera semplice e alla portata di tutti.

Ci auguriamo che la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro diventi un argomento di formazione basilare e non solamente un obbligo di legge da rispettare».

DISPOSITIVI di protezione individuali Qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo, è da considerarsi un dispositivo di protezione individuale. (art. 74 comma 1 DLgs 9 aprile 2008, n. 81).

L’obbligo dell’uso dei dpi riguarda tutti i casi in cui determinati fattori di rischio non possono essere evitati o ridotti da misure di prevenzione o mezzi di protezione collettiva.

(DLgs 4.12.1992 n. 475 Rispetto Normative Dpi).

Sono individuati dal Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rssp) a seguito della valutazione dei rischi (Dvr), nel cui relativo documento sono menzionati e suddivisi in base alle categorie cui sono destinati.

NON COSTITUISCONO DPI

(ART. 74 COMMA 2 DLGS 81/08)

a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico; d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali; e) i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative; f) i materiali per l’autodifesa o per la dissuasione; g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

I REQUISITI DEI DPI (ART. 76 DEL TU)

• Conformità CE • Presenza nota informativa rilasciata dal produttore • Adeguati ai rischi da prevenire • Adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro • Rispondenti a esigenze ergonomiche o di salute • Adatti all’utilizzatore secondo le sue necessità • Compatibili tra loro in caso di rischi multipli • Conformi al regolamento Ue 2016/45

Il Testo Unico è reso conforme alla normativa con il DLgs 17/2019 del 12.03.2019

Differenza fra marchio CE originale, che rappresenta la conformità europea, e marchio che rappresenta la destinazione estera dei prodotti cinesi.

La marcatura deve essere apposta sul dpi in modo visibile, leggibile e indelebile o sull’imballaggio se risulta impossibile sul dpi.

56_58Da Collega a Collega.qxp_Layout 1 24/07/19 11:25 Pagina 57

RUBRICHE 57

CATEGORIE DI RISCHIO DEI DPI CATEGORIA III

RISCHI CHE POSSONO CAUSARE CONSEGUENZE ANCHE GRAVI QUALI MORTE O DANNI ALLA SALUTE IRREVERSIBILI

CATEGORIA II

CATEGORIA I RISCHI LIEVI

o

Tutti i dpi che non rientrano nella I e nella III categoria

• Lesioni meccaniche superficiali

• Uso di sostanze o miscele perico-

• Contatto con prodotti della pu-

lose per la salute

lizia poco aggressivi o contatto prolungato con acqua

• Contatto con superfici calde

• Lavorare in atmosfere con ca-

OBBLIGHI

renza di ossigeno

uguali o minori di 50°

IL DATORE DI LAVORO è soggetto a una serie di obblighi per l’utilizzo dei dpi stabiliti dall’art. 77 del DLgs 81/08: • Lesioni oculari dovute all’esposizione alla luce solare • scegliere dei dpi sulla base della valutazione rischi e delle caratteristiche dei dpi, delle eventuali variazioni negli elementi di • Condizioni atmosferiche di navalutazione, individuando la relativa norma tura non estrema tecnica Uni-En; • individuare le condizioni in cui utilizzare un dpi, in particolare per quanto riguarda l’uso, l’entità del rischio, la frequenza di esposizione al rischio, le prestazioni del dpi e le caratteristiche del posto di lavoro e delle condizioni del lavoratore; • fornire ai lavoratori i dpi conformi ai requisiti previsti; • assicurarsi l’efficienza e le condizioni igieniche dei dpi, occupandosi di manutenzione, riparazioni, sostituzioni necessarie; • destinare ogni dpi a uso personale e fornire istruzioni comprensibili per i lavoratori; • informare i lavoratori, in via preliminare, di quali sono i rischi dai quali vengono protetti grazie ai dpi; • documentare la formazione inerente ai dpi di terza categoria e per i dispositivi di protezione dell’udito.

ANCHE IL LAVORATORE è soggetto ad alcuni obblighi stabiliti dal Testo Unico: • utilizzare i dpi messi a disposizione; • sottoporsi al programma di informazione e addestramento e utilizzare i dpi conformemente a quanto appreso; • avere cura dei dpi, senza apporvi alcuna modifica; • segnalare eventuali difetti e inconvenienti; • seguire le procedure aziendali per la loro riconsegna o sistemazione.

REQUISITI TECNICI DPI elaborazione FASCICOLO TECNICO e conservazione in stabilimento rilascio DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ CE unitamente al prodotto rilascio LIBRETTO D’USO E MANUTENZIONE unitamente al prodotto apposizione MARCATURA CE sul prodotto elaborazione FASCICOLO TECNICO e invio al vaglio dell’organismo notificato conseguimento ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE O OMOLOGAZIONE CE da parte di un organismo notificato controllo di CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE al tipo omologato

I CATEGORIA

• Agenti biologici nocivi • Radiazioni ionizzanti • Ambienti ad alta temperatura (+/= 100°) • Ambienti a bassa temperatura (+/= -50°)

• Cadute dall’alto • Scosse elettriche/sottotensione • Annegamento • Tagli da sega a catena • Getti ad alta pressione • Ferite da proiettili o armi da taglio

• Rumore nocivo

II CATEGORIA

III CATEGORIA

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58 RUBRICHE

TIPOLOGIE DEI DPI

STOCCAGGIO E MANUTENZIONE

• Protezione della testa (es. caschi protettivi)

Devono essere conservati con cura preservandoli da polvere, contaminanti e da tutti quegli agenti (fra cui luce, umidità e calore) che possono compromettere le caratteristiche di efficienza e di igiene nell’uso.

Effettuare le manutenzioni, se previste, sia ordinarie sia straordinarie.

(ALLEGATO VIII DEL DLGS 81/08) lavori cimiteriali e di muratura

• Protezione dell’udito (es. tappi per orecchio) lavori esterni con forti rumori

• Protezione occhi e viso (es. occhiali protettivi, mascherine, para schizzi, schermi facciali) lavori cimiteriali, recuperi salme, saldatura, esumazioni, estumulazioni

• Protezione vie respiratorie (es. mascherine)

lavori di muratura, recuperi salme, movimentazioni salme, saldatura, esumazioni, estumulazioni

• Protezione arti superiori (es. guanti)

lavori cimiteriali, qualsiasi movimentazione salma

• Protezione arti inferiori (es. scarpe antinfortunistiche, copriscarpe)

qualsiasi tipologia di lavoro, soprattutto quelli cimiteriali e di recupero

• Protezione tronco e addome (es. tute protettive, grembiuli protettivi) recupero salme, movimentazioni salme

• Protezione corpo intero (es. tute protettive) recupero salme

• Indumenti protettivi e di alta visibilità

Quando un dpi è da sostituire?

Alcuni dispositivi riportano una data di scadenza da controllare e rispettare.

Altri richiedono da parte del lavoratore un controllo dello stato di usura al fine di sostituirlo nel caso non sia più idoneo.

Per esempio: un dispositivo delle vie respiratorie dovrà essere sostituito quando l’operatore nota una particolare difficoltà nella respirazione; un occhiale invece deve essere sostituito quando l’operatore rileva una non più perfetta nitidezza nelle immagini. In alcuni casi, poi, il produttore dota il dispositivo di un indicatore di usura.

Al fine di evitare l’insorgere di problemi per il lavoratore, il datore dovrà provvedere a sostituire con una certa frequenza i dpi.

recupero salme in notturna, recuperi con avvenimenti atmosferici avversi

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49PubblMenegardo 2010_ PubblOLIVETTIfrigo_A4_2008 14/06/12 12.14 Pagina 1

61Comunicato Assocofani.qxp_Layout 1 26/07/19 12:24 Pagina 61

COMUNICATO STAMPA

SENTENZA N. 275

DEL

17

GIUGNO

2019

DEL

TAR FRIULI-VENEZIA GIULIA

Annullamento dell’utilizzo della controcassa in polipropilene in alternativa a quella di zinco

Il TAR Friuli-Venezia Giulia, Sez. I, con sentenza del 17 giugno 2019 n. 275 , ha annullato il provvedimento del 12 luglio 2017, emesso dalla Regione Friuli-Vezia Giulia, con il quale veniva rinnovata per cinque anni l’autorizzazione ministeriale, rilasciata il 5 luglio 2011 (e integrata con D.M. 21 novembre 2011) ai sensi dell’art. 31, D.P.R. n. 285 del 1990, che consentiva l’uso e la commercializzazione in ambito nazionale del manufatto in polipropilene copolimero eterofasico, in alternativa a quello di zinco, con estensione alla tumulazione nel caso di trasporto di cadaveri anche a distanza uguale o superiore a 100 chilometri (≥100 km). La conseguenza è che non è più consentito utilizzare e vendere tale prodotto. È possibile scaricare la sentenza collegandosi al sito di Assocofani: www.federlegnoarredo.it/it/associazioni/assocofani

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AUTOSTORICHE che passione!

Non restaurata, ma conservata in modo eccellente, l’autofunebre Mercedes-Benz 220 Seb del 1959 presentata in queste pagine si presume allestita nel 1963 o 1964.

Nel 1987 è stata acquistata da Tonino Giuseppe Giustizieri, attuale proprietario e amministratore dell’impresa Brinflora Giustizieri di Brindisi, che ci ha gentilmente inviato le foto scattate nella splendida cornice del porto di Brindisi, con il monumento al marinaio d’Italia. E ha orgogliosamente allegato la foto del portachiavi fornito da Pilato che ancora oggi accompagna l’auto!

Il marchio Mercedes-Benz ha sempre rappresentato la base per eccellenza per un’autofunebre elegante, affidabile, ben costruita. E così la berlina W 111, meglio nota come serie S 220, dalla prima metà degli anni 60 entrò nelle simpatie degli impresari italiani che fino a quel momento avevano usato prevalentemente basi nazionali Fiat e Lancia.

La Mercedes-Benz aveva un costo iniziale superiore, gravato anche da dazi protezionistici applicati all’epoca alle vetture prodotte all’estero.

Il modello 220 Seb è mosso da un motore a benzina 6 cilindri in linea di ben 2200cc con iniezione mecca-

nica per una potenza di 120 cv, con l’indispensabile presenza di un riduttore al cambio.

Indubbiamente un’ottima motorizzazione in un’Italia dove le Fiat 500 e 600 la facevano da padrone e chi aveva una Fiat 1100 era già di livello superiore.

Probabilmente da nuova sarà servita a qualche commendatore con l’autista, magari a Roma o a Milano, per poi essere trasformata di lì a pochi anni.

La trasformazione è opera di un giovane e operoso Luigi Pilato che nel 1963 iniziava ufficialmente la sua attività di autotrasformatore.

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RUBRICHE 63

La Mercedes W 111 era un’ottima base per le autofunebri e infatti moltissimi altri carrozzieri nazionali la trasformarono: oltre a Pilato è giusto ricordare Dario Casale, Grazia, Introzzi, F.lli Mariani e molti altri che contribuirono alla diffusione del marchio della stella a tre punte presso gli impresari italiani.

All’epoca la motorizzazione diesel, già presente in casa Mercedes, era quasi sconosciuta, ma chi voleva risparmiare poteva montare un impianto gpl o metano sfruttando lo spazio sotto al feretro per le bombole.

La trasformazione era totalmente in lamiera battuta come di consueto fino alla metà degli anni 80 e nelle migliori tradizioni dei carrozzieri artigiani prima dell’avvento della vetroresina.

Veniva allungato lo sbalzo posteriore e collocato il carrello, avanzando un poco i sedili anteriori per lo spazio del feretro.

La tinta è un piacevole blu medio metallizzato presente in gamma Mercedes. Il metallizzato era all’epoca ancora poco diffuso, anzi una vera e propria novità. La trasformazione di Pilato prevede, come su molte sue trasformazioni fino a tutti gli anni 60, la presenza di un piccolo triangolo rettangolo di raccordo tra il vetro laterale e il vetro abitacolo.

I decori quali croce, bordi vetri e batticorona erano in acciaio inox lucidato che ben si raccordavano alle bordature originali della berlina.

L’interno del vano feretro era in acciaio fiorettato, una

lavorazione meccanica che riproduceva un decoro concentrico molto in voga negli anni 80.

Ed è probabilmente l’unico aggiornamento del mezzo negli anni.

Altre foto di esemplari gemelli, sempre di Pilato, mostrano gli interni in finta pelle trapuntata, in seguito aggiornati con l’acciaio per le mutate leggi sanitarie.

Internamente le classiche quattro lampade votive di dimensioni generose e foggia a fiaccola sono poste agli angoli, mentre un vistoso crocefisso metallico spicca nella parte laterale centrale. L’apertura del portellone e il carrello sono manuali, come previsto all’epoca, mentre sui vetri della zona allestita da Pilato sono presenti decori a greca di color oro.

Alla classica croce in acciaio inox sul tetto si aggiungono, ai bordi, due tubi di aggancio corone.

Sicuramente Pilato ebbe modo di allestire svariate W 111, visto anche il positivo momento economico, e molte sono ancora circolanti.

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle autofunebri utilizzate in passato dagli impresari italiani. In ogni numero vi presentiamo alcuni modelli grazie all’analisi di Marco Sambataro, modellista ed esperto di autofunebri d’epoca.

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