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Direttore responsabile Tiziano Bertin tbertin@tecnicaed.it Redazione Claudia Baroncini cbaroncini@tecnicaed.it Progetto grafico e impaginazione Gabriele Calzolari gcalzolari@tecnicaed.it Amministrazione tecnicaeditoriale@legalmail.it Per la pubblicità tel. 335 1337357 tbertin@tecnicaed.it Registrazioni • Tribunale di Milano n. 332 del 3/7/1993 • R.O.C., Registro nazionale degli Operatori della Comunicazione al n. 26119 Stampa Colorshade di Cabrini Matteo M. Via Cristoforo Colombo, 7 20068 - Peschiera Borromeo (MI) Fotografie Archivio fotografico Tecnica Editoriale srl Archivio fotografico Fotolia.com

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Copyright È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi e immagini.

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4 CASE FUNERARIE

OFFRIRE IL MEGLIO Con questo obiettivo opera da oltre 40 anni l’impresa Caccia Services di Busto Arsizio, in provincia di Varese, che unisce un’importante tradizione familiare alla continua ricerca di innovazione.

Gaetano Carbonara, con i due figli, davanti alla casa funeraria di Busto Arsizio, in provincia di Varese, e alle due autofunebri Pilato.

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CASE FUNERARIE 5

N

on è un caso che l’ultimo acquisto per il parco auto sia stato il modello The Queen II su base Jaguar XJ di colore nero, che affianca la quattro porte su meccanica MercedesBenz sempre di Pilato.

L’impresa di onoranze funebri Caccia Services punta sempre al massimo e lo dimostra da oltre 40 anni. La storia di questa impresa familiare ha infatti

inizio negli anni 70 e vede oggi alla guida Gaetano Carbonara, da tutti conosciuto come Nicola, insieme ai figli Walter e Matteo.

Alle quattro sedi in provincia di Varese – Busto Arsizio, Olgiate Olona, Gorla Minore e Marnate – si affianca la moderna casa funeraria inaugurata poco più di tre anni fa, nel mese di dicembre del 2016, a

Busto Arsizio. Su una superficie di 1.200 metri quadrati, distribuiti su un unico piano, si trovano quattro stanze destinate ad accogliere la salma per l’ultimo saluto.

I quattro elementi della natura – Acqua, Aria, Fuoco e Terra – danno il nome alle quattro sale, ognuna dotata di un proprio salottino privato.

Un’ampia sala, che può ospi-

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6 CASE FUNERARIE

tare circa 80 persone, è messa a disposizione delle famiglie per riti laici o religiosi, per esempio per la recita del rosario.

ATTENZIONE E PROFESSIONALITÀ L’intera struttura è arredata con uno stile sobrio e accogliente, dagli uffici all’area relax fino alla sala riservata all’esposizione di cofani, urne e tutti i vari accessori necessari per il servizio funebre.

«Per offrire il meglio alle famiglie dobbiamo essere costantemente aggiornati e cercare sempre qualcosa di innovativo che possa rispondere ai vari gusti e alle mu-

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CASE FUNERARIE 7

Sopra, alcune immagini della casa funeraria.

A sinistra, la nuova The Queen II su base Jaguar XJ di Pilato di colore nero. tate esigenze», afferma il titolare Gaetano Carbonara.

«Ho trovato nei modelli Pilato un’estetica e una particolarità che consentono all’autofunebre di distinguersi e dare ancora più prestigio al servizio.

Sono molto soddisfatto, non solo per i mezzi acquistati, ma anche per l’attenzione e la professionalità con cui Barbara Pilato e il suo staff ci hanno seguito, dal momento della scelta a quello della consegna».

Alla nuova The Queen II su base Jaguar XJ, particolarmente apprezzata per il grande impatto visivo dato dalla forma originale e imponente, si aggiungerà a breve anche un furgone sempre fornito da Pilato e di colore nero.

Da destra, Gaetano Carbonara e i figli Matteo e Walter.

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INSIEME PER UN SERVIZIO IN PIÙ È il risultato di un ambizioso e riuscito progetto la casa funeraria Casa, gestita da due imprese storiche di Sulmona, in provincia dell’Aquila: Caliendo di Ennio Caliendo e Celestial di Antonio e Paolo Salutari.

Il taglio del nastro all’inaugurazione della casa funeraria Casa, gestita dalle due storiche imprese di Sulmona Caliendo e Celestial.

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CASE FUNERARIE 11

U

na luminosa, ampia e moderna reception accoglie le famiglie nella casa funeraria Casa di Sulmona, in provincia dell’Aquila, nata dall’importante progetto congiunto delle imprese Caliendo e Celestial, entrambe con una lunga tradi-

zione familiare e presenza sul territorio.

L’impresa di onoranze funebri Caliendo, attiva dagli anni Cinquanta a Sulmona, vede oggi alla guida Ennio Caliendo, mentre l’impresa Celestial è gestita dalla terza genera-

zione, i fratelli gemelli Antonio e Paolo Salutari.

«Quello della casa funeraria è un progetto ambizioso e un importante impegno economico per un’impresa di onoranze funebri», afferma Antonio Salutari.

«Ma è soprattutto un’ottima soluzione per offrire un servizio ancora più puntuale e completo alle famiglie, anche unendo le energie e le competenze come abbiamo fatto noi». L’obiettivo della nuova casa funeraria Casa – Caliendo e Celestial è proprio quello di dare molti e altri servizi alle famiglie.

Inaugurata lo scorso mese di dicembre, si sviluppa su una superficie di 1.000 metri quadrati, su un unico piano, che

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comprende un’ampia sala destinata alle cerimonie, sia laiche sia religiose, e tre sale per l’esposizione del defunto.

Ogni sala è preceduta da un salottino ed è allestita in modo moderno ed elegante, ma senza eccessi e soprattutto con particolari estetici e cromatici che la rendono particolarmente accogliente.

GUARDARE SEMPRE AVANTI La casa funeraria di Sulmona, dotata di giardino esterno, comprende anche gli uffici per le due imprese, un salotto, una sala dedicata all’esposizione dei cofani e di tutti gli accessori che possono servire per

Alcune immagini degli spazi della casa funeraria, inaugurata a Sulmona nel mese di dicembre.

A destra, i titolari.

organizzare una cerimonia funebre, perfino una selezione di eleganti abiti che le famiglie possono scegliere per il proprio caro.

E non mancano gli spazi destinati a progetti futuri. «È fondamentale nel nostro lavoro essere sempre pronti a innovare e confrontarci con le ri-

chieste delle famiglie per poter offrire il meglio», aggiunge Ennio Caliendo. «Non solo fornendo i prodotti o gli accessori che stanno cercando, ma anche suggerendo soluzioni che non conoscono o a cui non pensano.

Noi impresari dobbiamo essere sempre aggiornati, pronti a soddisfare le richieste e, grazie all’esperienza maturata in questo settore, posso affermare che per un ottimo servizio funebre risulta fondamentale anche il fornitore dei prodotti che poi noi offriamo alle famiglie». Per entrambe le imprese abruzzesi il marchio Caggiati è da tempo un punto di riferimento per i propri servizi e non poteva quindi essere diverso per la gestione della nuova casa funeraria.

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CASE FUNERARIE 13

Antonio Salutari, Paolo Salutari ed Ennio Caliendo, titolari della nuova casa funeraria di Sulmona, con Manuel De Stasio, agente di zona per il marchio Caggiati.

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20 IMPRESE

LA SCELTA GIUSTA Una nuova autofunebre e un furgone, entrambi di colore nero e forniti da Chiotti, sono stati scelti da Giacomo e Delzio Soldarini, titolari dell’omonima impresa di Sala Comacina, in provincia di Como.

S

egno distintivo dell’impresa Soldarini di Sala Comacina, in provincia di Como, è indubbiamente la capacità di innovare per offrire sempre qualcosa in più.

Fondata da Giovanni Soldarini negli anni Settanta, è gestita dai figli Giacomo e Delzio che già 20 anni fa hanno confermato la particolare attenzione

nei confronti dell’evoluzione del settore funebre con un importante investimento che ha portato alla realizzazione di una moderna casa funeraria.

«Abbiamo inaugurato la casa funeraria nel 2002», afferma Giacomo Soldarini. «Su una superficie di circa 1.500 metri quadrati abbiamo allestito spazi ideali sia per il comfort

delle famiglie e dei conoscenti in visita sia per agevolare il nostro lavoro con l’esposizione dei prodotti indispensabili per una cerimonia funebre».

DUE NUOVI MEZZI «Le idee non ci sono mai mancate e nell’ottica di migliorare costantemente il servizio abbiamo deciso di acquistare una

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IMPRESE 21

Sopra, alcune immagini della casa funeraria. Sotto, i due modelli di Chiotti recentemente scelti dall’impresa Soldarini per i propri servizi. nuova quattro porte», aggiunge Delzio Soldarini. «Per la prima volta ci siamo rivolti a Chiotti e possiamo confermare

di aver fatto la scelta giusta».

Colpiti infatti dalla linea della nuova Mbc su base MercedesBenz, i fratelli Giacomo e Del-

zio non hanno avuto dubbi e hanno rinnovato il parco auto anche con un nuovo furgone, sempre di Chiotti.

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i monta e si smonta con estrema facilità. E questo è già un grande vantaggio per l’impresario, che può scegliere tra la struttura in legno oppure quella in alluminio per il Roll Up di Zenit.

Un particolare meccanismo consente il completo riavvolgimento, riducendo quindi l’ingombro al minimo quando viene chiuso.

Altra importante caratteristica è l’estrema versatilità, grazie all’ampia disponibilità di immagini, la personalizzazione e la qualità dei tessuti.

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no strumento molto semplice da utilizzare, anche senza l’utilizzo di un computer, e permette all’impresario di realizzare in pochi istanti nastri funebri personalizzati. È la nuova stampante Gifty, che attraverso la tastiera collegata alla stampante consente di digitare la frase e procedere direttamente con la stampa.

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32 EVENTI

INVITO A TEATRO

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EVENTI 33

Lo storico e affascinante teatro Verdi di Cesena è stato scelto dall’impresa Magnani di Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, per festeggiare i 60 anni di attività insieme a numerosi protagonisti del settore.

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uasi 300 persone lo scorso 15 novembre sono state accolte da Davide e Marco, insieme al padre Guelfo Magnani, che hanno portato sul palco del teatro Verdi non solo tanta allegria e sorrisi, ma anche importanti momenti di riflessione su quelli che sono i valori della vita e su quanto insieme si riesca a crescere meglio, un concetto più volte ripetuto nel corso della serata.

Oltre a festeggiare l’importante anniversario dei 60 anni di attività e presenza sul territorio di Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, è stato sottolineato quanto quello dell’impresario funebre possa apparire un lavoro difficile. «È realmente così, una professione difficile che ci porta a stare accanto a persone che soffrono», afferma Davide Magnani.

«Ma è anche un lavoro che ci appaga e ci riempie di orgoglio per ogni servizio funebre organizzato non solo come noi desideriamo, ma soprattutto come le famiglie si aspettano».

Un lavoro complicato che, con la propria passione e il proprio spirito, la famiglia Magnani riesce a rendere più semplice, come hanno testi-

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34 EVENTI

moniato i protagonisti dell’emozionante cortometraggio L’incontro, trasmesso a teatro durante l’evento.

Si tratta di un ambizioso e riuscito progetto della famiglia Magnani che ha coinvolto un

gruppo di attori per mettere in scena una differente visione del lutto, non solo come una profonda perdita, ma come un momento molto emozionante dell’incontro con chi se n’è già andato.

L’intervento di Paolo Manocchi, formatore comportamentale e life coach che si rivolge a persone e aziende con corsi mirati a stimolare la comprensione di alcuni aspetti della psiche per vivere meglio le situazioni quotidiane.

Guelfo Magnani, tra i figli Marco e Davide, sul palco del teatro Verdi di Cesena che ha accolto quasi 300 protagonisti del settore funebre.

Non sono mancati musica e intrattenimento nel corso dell’evento dedicato ai festeggiamenti dei 60 anni di attività. In alto, altri momenti della serata.

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EVENTI 35

Al servizio delle vostre famiglie La nostra famiglia al servizio delle vostre famiglie. È la frase più volte ripetuta da Guelfo Magnani, titolare dell’omonima impresa, e che riesce a trasmettere tutta la passione e l’attenzione per questa professione.

Nella serata dedicata ai festeggiamenti è stato ricordato con grande affetto il fondatore Alvaro, molto conosciuto nella valle del Rubicone sia per il suo spirito di imprenditore sia per la cura che rivolgeva sempre a tutte le famiglie.

Attenzione, passione e sensibilità che ha saputo trasmettere prima al figlio Guelfo e, successivamente, ai nipoti Davide e Marco. È un’impresa familiare che continua a restare tale per quanto riguarda i valori e la condivisione degli obiettivi, ma che ha anche saputo investire e crescere.

Alla storica sede di Savignano sul Rubicone, di cui vediamo l’esterno e la sala esposizioni, dove ricoprono un importante ruolo i cofani a marchio Lorandi, si sono negli anni affiancate altre strutture a Cesenatico, Sogliano al Rubicone, Longiano, San Mauro Pascoli, sempre in provincia di Forlì-Cesena, e anche a Cesena, con l’acquisizione e la riqualificazione della storica impresa Pagliacci.

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LO STILE CHE VOLEVO Al momento di scegliere un modello per la propria impresa funebre Massimiliano Salvioli non ha avuto dubbi.

E ha voluto la quattro porte su base Maserati Ghibli di Ellena.

La nuova G 3.0 di Ellena recentemente acquistata dall’impresa Salvioli di Carpi, in provincia di Modena.

In alto a destra, il titolare Massimiliano Salvioli tra due dipendenti.

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on si è mai fermato Massimiliano Salvioli, ma ha sempre cercato di far crescere la propria attività sia per quanto riguarda la presenza sul territorio sia per gli standard qualitativi. È proprio la tipologia del servizio offerto e il modo in cui lo staff segue e accoglie le famiglie che fa la differenza. E questo l’impresa lo verifica continuamente

44_46Ellena Salvioli.qxp_Layout 1 27/12/19 12:51 Pagina 46

46 IMPRESE

grazie anche ai messaggi di ringraziamento e alle conferme della comunità in cui opera da 30 anni. È stata infatti fondata nel 1990 e oggi può contare su quattro sedi: Carpi, Soliera, Bastiglia e Modena.

liano Salvioli si è rivolto a Ellena e ha scelto un modello che risponde alle caratteristiche della propria impresa, in

grado di distinguersi con stile ma in modo discreto: la quattro porte su base Maserati Ghibli di colore bianco perlato.

LA NUOVA QUATTRO PORTE «Organizzare una cerimonia funebre significa essere presenti sempre, ma con discrezione e delicatezza», afferma Massimiliano, che può contare sul contributo di personale qualificato.

«Sono momenti di forte dolore per le famiglie, che hanno bisogno di consigli e di tutte le informazioni». Per un servizio ancora più attento Massimi-

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AL CENTRO DEL SERVIZIO, SEMPRE! Non importa il tipo di cerimonia e il modello scelti dalla famiglia. Il cofano deve essere al centro del servizio e rispondere a caratteristiche estetiche e tecniche garantite da produttori dagli alti standard, come Lorandi.

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RUBRICHE 51

Il produttore

T

radizione, design, stile e innovazione sono da sempre segni distintivi della produzione del gruppo Lorandi, che da oltre 60 anni fornisce agli impresari italiani cofani funebri puntando sulla varietà, in modo da soddisfare richieste differenti, ma soprattutto sulla qualità.

Ed è proprio grazie al lavoro e all’innovazione di produttori italiani come Lorandi che l’impresario, indipendentemente dalle scelte della famiglia, può sottolineare il valore dell’intera cerimonia, che deve mettere il cofano sempre al centro e onorare il defunto.

«Lavoriamo da sempre con materiali di prima scelta, nel pieno rispetto delle normative e affidandoci a manodopera specializzata per offrire ai nostri clienti importanti e complete garanzie sul prodotto, al momento dell’acquisto e anche per il futuro», commenta Carlo Lorandi.

Con la sede produttiva di Nuvolera, in provincia di Brescia, e varie strutture in altre regioni per servire in modo capillare le zone d’Italia, il gruppo Lorandi si con‐ ferma tra i principali produttori italiani di cofani.

Dal 1954 continua a investire per fornire un prodotto di alta qualità, frutto della tradizione artigiana e delle più recenti tecniche di lavorazione del legno.

Perché scegliere il made in Italy «Indubbiamente per lo stile e il design.

Con prodotti innovativi e di prestigio l’im‐ presario può rispondere alle più svariate richieste e valorizzare il servizio.

Vanno aggiunte le garanzie, che favori‐ scono l’individuazione delle responsabi‐ lità, e le certificazioni di un produttore italiano, che fornisce tutte le informa‐ zioni sul prodotto scelto», afferma Carlo Lorandi.

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Rivoluzionaria nello stile e nelle tecniche di progettazione, The Queen II è stata sviluppata in collaborazione con la Casa Inglese impiegando componenti originali Jaguar e mantenendo inalterate le caratteristiche tecnico-strutturali del veicolo. L’allestimento interno è realizzato con materiali pregiati e innovativi.

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58_59Tanexpo.qxp_Layout 1 27/12/19 12:56 Pagina 58

58 MANIFESTAZIONI

TANEXPO, UNA VETRINA SEMPRE PIÙ RICCA

a cura dell’ufficio stampa di Tanexpo

Dove BolognaFiere Ingresso Nord Rotonda Dante Canè (di fronte all’uscita A14-Bologna Fiera) Ingresso Ovest Piazza della Costituzione 6

Quando giovedì 9.30-18.30 venerdì 9.30-18.30 sabato 9.30-17.30

S

i avvicina l’appuntamento con Tanexpo, che si svolgerà a Bologna dal 26 al 28 marzo, e sono diverse le proposte presentate dal folto gruppo di aziende, che accanto alle firme più prestigiose del settore vede quest’anno anche importanti new entry.

Espositori nuovi e consolidati vi danno appuntamento per condividere idee e novità, frutto della migliore produzione, incontrare di persona tutti i professionisti della funeraria e poter mostrare in anteprima le ultime creazioni.

Ancora una volta il progetto formativo di Tanexpo Education darà vita a tre giornate di incontri con esperti di fama internazionale, offrendo alle im-

prese strumenti chiave per rispondere alle nuove e sempre più articolate richieste della società contemporanea.

Novità di Bologna 2020 sarà Tanexpo Games, dove i visitatori potranno mettere in gioco la propria abilità e vincere.

Giocando si avrà la possibilità di votare le aziende espositrici più all’avanguardia per innovazione, design, comunicazione, green e miglior stand.

Tanexpo è dunque novità, qualità, aggiornamento e divertimento, ma non solo.

Un percorso d’arte, in fiera, si farà porta di accesso a una “Vita oltre la Vita”. Ma non vogliamo svelare di più.

Tanexpo lo vivi solo a Bologna dal 26 al 28 marzo!

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58_59Tanexpo.qxp_Layout 1 27/12/19 12:56 Pagina 59

MANIFESTAZIONI 59

Programma Convegni Tanexpo Education giovedì 26 marzo Organizzare funerali nella società plurale: la laicità e le altre culture. a cura di Marina Sozzi Come dico addio se non sono credente? Come costruisco un rituale per defunti di altre religioni o tradizioni culturali? Acquisiamo tutti gli elementi per progettare una proposta rituale articolata e differenziata. venerdì 27 marzo Il marketing digitale per l’impresa funebre. a cura di Juan Pablo Del Alcázar Ponce Progettare e attuare strategie di promozione utilizzando i social media e le piattaforme più note. sabato 28 marzo Funerali animali: nuova frontiera e opportunità. a cura di Coleen Ellis Utili consigli rivolti alle imprese che si avviano ad affiancare questa attività al proprio core business.

Iscrizioni online su www.tanexpo.com

Tanexpo • Tel. 051 4298311 • Fax 051 4298312 • info@tanexpo.com • www.tanexpo.com

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61PubChiotti_MaserA4.qxp_Layout 1 24/12/19 11:36 Pagina 1

62_63Ftc.qxp_Layout 1 27/12/19 12:57 Pagina 62

62 PRODOTTI

SEMPLICI O CON DECORAZIONI C

on immagini sacre oppure con gli elementi della natura, ma anche semplici e listati a lutto, con frasi già stampate oppure con uno spazio adatto all’inserimento di un pensiero.

Sono tanti e differenti i bigliettini realizzati e forniti da Ftc, come tanti e diversi sono gli utilizzi, i gusti e i desideri delle famiglie che decidono di ringraziare chi è intervenuto alla cerimonia dimostrando la vicinanza in un momento triste come la perdita di una persona cara.

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PRODOTTI 63

In queste pagine alcuni esempi dell’ampia scelta di bigliettini ideati e realizzati da Ftc per le famiglie che desiderano inviare un ringraziamento.

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64 RUBRICHE

347 9904770

Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine Nazionale Giornalisti dell’Emilia Romagna, specializzato in giornalismo tecnico-amministrativo nel settore necroscopico, funerario e cimiteriale.

Carlo Ballotta ha conseguito diplomi e attestati partecipando a diversi seminari sulla polizia mortuaria e a giornate di studio sulle differenti leggi regionali emanate negli ultimi anni, focalizzandosi principalmente su pianificazione e gestione dei fattori produttivi in ambito cimiteriale, redazione e osservanza del regolamento comunale di polizia mortuaria e pianificazione cimiteriale.

Dal 2005 è parte del programma di aggiornamento e formazione per il settore funebre e cimiteriale condotto da diversi enti e ha frequentato, a più riprese, corsi di approfondimento su concessioni cimiteriali, operatività e sicurezza in cimitero, metodologia di azione nelle operazioni cimiteriali, protezione della privacy in ambito di polizia mortuaria e tutela delle opere di rilievo storico-artistico nella gestione cimiteriale.

Vidimazione DEL LIBRETTO L

e autofunebri costituiscono il mezzo, per eccellenza, con cui eseguire il trasporto su strada dei feretri e devono rispondere a particolari standard tecnico-costruttivi.

Va ricordato come rientrino nella tipologia dei veicoli a uso speciale – articolo 54, comma 1, lettera g) del Codice della strada.

Dlgs 30 aprile 1992, n. 285 e successive modifiche – su cui è consentito il trasporto del personale e dei materiali connessi e di persone e cose relative alla destinazione d’uso, qualificazione ripresa all’articolo 203, comma 2 lettera n) Dpr 16 dicembre 1992, n.495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada“ e successive modifiche. Un cenno, pur se vago, della tipologia di veicoli a uso speciale (o, in tali sedi, specifico) si ha in diverse legislazioni regionali.

Trascuriamo, pure, per brevitas, le considerazioni che possono porsi in materia, in particolare sui rapporti che potrebbero aversi in tema con riguardo alle disposizioni del Codice della strada e normazione regionale.

La definizione in ambito regionale dei requisiti, in alcuni casi caratteristiche, a cui devono rispondere tali mezzi costituisce un’obiettiva limitazione nella fruibilità e circolazione dei veicoli stessi. I trasporti funebri possono non esaurirsi nell’ambito territoriale di un’unica regione, con il riscontro di criticità quando, operando i mezzi per il trasporto funebre anche in altre regioni, si verifica una non coerenza tra le diverse disposizioni regionali.

Problema che si pone anche quando, accidentalmente, si verifica l’identità nei requisiti di idoneità dei mezzi stessi, in quanto le disposizioni dettate da una regione non hanno e non possono

prima parte

avere effetti al di fuori della regione che le ha varate, anche quando abbiano il medesimo contenuto.

In ambito di interventi regionali, in particolare per quelli avvenuti ricorrendo ad atti amministrativi, è già stato fatto, abbastanza ampio, cenno in precedenza, anche per quanto riguarda i riferimenti rispetto alle singole regioni che abbiano seguito questo percorso, limitando qui ogni valutazione a evidenziare, ulteriormente, due enormi problemi.

Il primo riguarda l’inidoneità di atti amministrativi ad apportare modifiche a norme, pur se di rango regolamentare, anche nella stessa regione che li abbia adottati.

Il secondo rappresenta il vero dilemma: anche ricorrendo, cosa per altro neppure avvenuta, a modifiche regolamentari, queste non potrebbero avere effetti se non nell’ambito territoriale della singola regione interessata, con la conseguenza che ogni qual volta un veicolo a uso speciale, l’autofunebre, opera, anche transitando a vuoto, in territorio di altra regione, risulterebbe privo dei requisiti per poter transitare. In entrambe le situazioni, cioè tanto nel caso di circolazione endoregionale che extraregionale, il conducente, in solido con il proprietario del mezzo, è esposto ad accertamento dell’infrazione o delle eventuali (involontarie!) trasgressioni.

Insomma: laddove sussistano rapporti di extraterritorialità vale, pur sempre, il solo Dpr 10 settembre 1990 n.285. È infatti l’atto normativo di riferimento in Italia e indica – articolo 20, commi 2 e 3 – l’obbligatorietà della vidimazione annuale del registro d’idoneità da parte dell’Ausl.

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RUBRICHE 65

ATTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

CONTENUTO DELLA DISPOSIZIONE

VIDIMAZIONE ANNUALE DEL REGISTRO D’IDONEITÀ DA PARTE DELL’AUSL

ABRUZZO Legge Regionale 10/08/2012, n.41

articolo 21 commi 3 e 4

Il proprietario dell’autofunebre trasmette annualmente alla Ausl che ha rilasciato il libretto di cui al comma 3 un’autocertificazione sulla continuità del rispetto e mantenimento dei requisiti previsti e sul permanere del luogo di abituale rimessaggio e ne allega copia al libretto di idoneità.

BASILICATA Delibera Giunta Regionale 11 maggio 2018, n.402 Legge Regionale n.11/2016 articolo 2 commi 2 e 3

I carri possono essere posti in servizio da parte dei comuni e dei privati solo dopo che siano stati riconosciuti idonei dalle Asl, che devono controllarne almeno una volta all’anno lo stato di manutenzione.

Il proprietario del mezzo deve disporre del libretto attestante la sua idoneità, che deve essere validato dall’Asl competente per territorio, da conservare nell’autofunebre per essere esibito a ogni richiesta degli organi di vigilanza.

CALABRIA Legge Regionale 29 novembre 2019 n.48

articolo 8 comma 1 lettera b)

“[omissis] un qualsiasi mezzo funebre, con relativa idoneità sanitaria, di proprietà o tramite leasing, adibito al trasporto di salme e di cadaveri e un’apposita autorimessa, avente requisiti di idoneità secondo la normativa nazionale vigente verificati dalle Asp”.

Di conseguenza continuano ad applicarsi le disposizioni di cui agli articoli 20 commi 2 e 3 Dpr 10 settembre 1990 n.285.

articolo 2 comma 1 lettera f)

Valgono ancora le norme del Dpr n.285/1990.

CAMPANIA Delibera Giunta Regionale 27/11/2017, n.731

EMILIA ROMAGNA Delibera Giunta Regionale 07/02/2005, n.156

paragrafo 2.5

L’Ausl, previa verifica della sussistenza dei requisiti sopra descritti, rilascia al proprietario dell’autofunebre apposito attestato in cui è indicata anche la rimessa di abituale deposito; sull’attestato è esplicitamente indicato che lo stesso ha validità indefinita, fatta salva la possibilità di sospensione o di revoca dello stesso qualora emerga, dall’attività di controllo espletata, il venir meno di uno o più dei requisiti richiesti per i mezzi funebri.

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66 RUBRICHE

ATTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

CONTENUTO DELLA DISPOSIZIONE

VIDIMAZIONE ANNUALE DEL REGISTRO D’IDONEITÀ DA PARTE DELL’AUSL

FRIULI VENEZIA GIULIA Decreto Presidente Regione 28/08/2015, n.172/Pres

articolo 8 commi 3 e 4

I mezzi di trasporto sono posti in servizio solo dopo esser stati riconosciuti idonei dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria competente per territorio, che ne controlla almeno una volta all’anno lo stato di manutenzione.

Un apposito registro, dal quale risulti la dichiarazione di idoneità, è conservato sul mezzo in ogni suo trasferimento, per essere, a richiesta, esibito agli organi di vigilanza.

L’industria di produzione degli automezzi è giunta a livelli tali per cui la verifica dei requisiti di igienicità (presenza di superfici lavabili e disinfettabili) è preventiva alla messa in strada.

L’attività di vigilanza igienico-sanitaria sui carri funebri è sospesa.

LAZIO Delibera Giunta Regionale 28/09/2007, n.73

LIGURIA Delibera Giunta Regionale 14/03/2006, n.225

A far data dal 01/04/2006 le attività di verifica sull’idoneità dei mezzi funebri sono sospese.

LOMBARDIA articolo 37, Regolamento Regionale 9 novembre 2004 n.6 allegato 7, Delibera Giunta Regionale n.20278 del 21 gennaio 2005

Il proprietario dell’autofunebre trasmette annualmente all’Asl che ha rilasciato il libretto, di cui al comma 3, una dichiarazione ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa - Testo A), sulla continuità del rispetto e mantenimento dei requisiti, sulle operazioni di disinfezione straordinaria condotte, sul permanere del luogo di abituale rimessaggio e ne allega copia al libretto di idoneità.

MARCHE Regolamento Regionale 9 febbraio 2009 n.3

articolo 19 comma 4

Il proprietario dell’autofunebre trasmette annualmente all’Asur che ha rilasciato il libretto di cui al comma 3 una dichiarazione ai sensi dell’articolo 47 del Dpr 28 dicembre 2000, n. 445 sulla continuità del rispetto e mantenimento dei requisiti, sulle operazioni di disinfezione straordinaria condotte, sul permanere del luogo di abituale rimessaggio e ne allega copia al libretto di idoneità.

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68 NEWS

auto e moto d’epoca

L’auto accende la passione È stato lo slogan della 36ma edizione di Auto e Moto d’Epoca, la manifestazione organizzata da Intermeeting e che si è svolta a Padova dal 24 al 27 ottobre 2019.

E anche quest’anno la risposta è stata entusiasmante, con 130mila visitatori e una massiccia presenza di stranieri, tra collezionisti, visitatori e giornalisti accreditati provenienti da oltre 30 Paesi, a conferma della crescente eco internazionale.

Un esempio fra tanti, un gruppo di 15 giornalisti di alcune delle più importanti testate tedesche partito da Monaco in auto per visitare per la prima volta la rassegna. Un evento sempre più intenso e partecipato anche sui social, soprattutto Instagram, dove il pubblico ha espresso il proprio apprezzamento con migliaia di foto, video e commenti per condividere il modello preferito e l’emozione di esserci.

«Padova cresce, perché mettiamo al centro la passione del visitatore, che qui può trovare oltre 5.000 auto d’epoca di altissima qualità. I risultati che raccogliamo oggi confermano Auto e Moto d’Epoca come l’evento di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo», sottolinea l’organizzatore Mario Carlo Baccaglini.

«Altro fenomeno interessante è quello delle Youngtimer, i modelli anni Ottanta che affascinano i giovani e permettono loro di entrare nel mondo delle auto d’epoca attraverso la porta giusta, quella della passione, che è poi il vero carburante della nostra manifestazione».

Bilancio molto positivo per i commercianti italiani ed esteri, che hanno incontrato compratori e collezionisti provenienti da tutte le latitudini: Europa, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, Sudafrica e Brasile.

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AUTOSTORICHE che passione!

L’impresa Geremia, che ha gentilmente fornito le immagini, è stata fondata dal nonno Gelindo nel 1957 a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, dove ancora oggi è presente la sede storica gestita dalla terza generazione. Produttrice in passato di cofani, attività conclusa nel 2009, svolge anche servizi per altre imprese in tutto il Veneto e negli anni si è ampliata assorbendo storiche imprese locali.

Negli anni Sessanta, periodo di grande fermento in Italia e non solo, anche il funebre inizia un lento processo di ammodernamento delle dinamiche rimaste invariate dall’inizio del secolo scorso.

Un chiaro esempio è il colore delle autofunebri, evoluzione delle carrozze nel classico nero e oggi in grigio chiaro o addirittura bianco, una volta limitato ai mezzi per i bambini. Nei primi anni Sessanta far realizzare un’autofunebre di colore azzurro medio metallizzato era segno di evoluzione. Parliamo del colore, decisamente di stacco, per introdurre questa bella Mercedes-Benz serie W 111 di Pilato.

Nota anche con la sigla commerciale SE 220, è carrozzata da un giovane Luigi Pilato che nel 1963 iniziava ufficialmente l’attività di allestitore. La berlina fu prodotta dal 1959 al 1971 e la trasformazione, dei primi anni 60, è in linea con i canoni dell’epoca: senza allungare il passo della vettura, limitandosi ad allungare lo sbalzo posteriore, e avanzare il più possibile i sedili anteriori per guadagnare preziosi centimetri per il vano feretro.

La trasformazione avveniva su vetture usate, ma ancora attualissime, e si lavorava totalmente in lamiera battuta a mano secondo la più tradizionale scuola di carrozzeria italiana.

Le componenti in vetroresina erano già timidamente presenti sul mercato: basti pensare alla piccola spider

Autobianchi Stellina del 1963 su pianale Fiat 600 con carrozzeria totalmente in vetroresina. Ma nel settore funebre avranno una larga applicazione solo a partire dagli anni Novanta.

Questa trasformazione ben studiata ed esteticamente equilibrata sposa le linee originali Mercedes-Benz e mantiene un collegamento per la parte decorativa grazie all’abbondante uso di acciaio inox, come la casa madre. È considerata la versione ammiraglia della gamma Mercedes-Benz dell’epoca (oltre alla W 111 esisteva anche la 600 o W 100, destinata a re e regine sia per l’alto costo sia per le dimensioni) dotata di sospensioni ad aria con compressore, molto futuristiche per l’epoca. A bordo si ammirano il cruscotto e i montanti del tetto internamente ricoperti in legno, oltre allo strumento curiosamente di forma verticale.

Degni di nota sono il colore, che riprende la tinta della gamma Mercedes-Benz e si abbina al rosso degli interni. I trasformatori all’epoca erano soliti ricoprire anche i sedili e i pannelli porta per adeguarli ai colori del vano feretro, concordati con il cliente.

Per la carrozzeria si nota il leggero rialzo del tetto an-

70_71Auto Storiche.qxp_Layout 1 27/12/19 12:58 Pagina 71

RUBRICHE 71

che nella parte abitacolo, per allinearlo con la parte posteriore, e la classica croce in inox scatolata, di uso frequente fino agli anni Novanta. Gli ampi vetri laterali sono decorati con un motivo a greca in oro e non mancano internamente, nella parte superiore, le tendine in tessuto.

Nel vano feretro non è presente il crocefisso centrale sui cassonetti, ricoperti in vinilpelle bordeaux, mentre il fondo è in acciaio inox fiorettato, la particolare lavorazione che decora l’acciaio con una serie di cerchi ottenuti a mezzo di un tampone che abrade la lamiera.

Quattro classiche lampade votive cromate con fiamma in vetro circondano il feretro.

Il carrello per il cofano, come normalmente in uso, è scorrevole a mano. Una particolarità, forse voluta dal cliente, è la parte centrale del tetto con un grande oblò trasparente che rende molto luminoso il vano

feretro. Oggi le moderne luci a led creano suggestioni impensabili all’epoca.

Ho trovato altre W 111 Pilato gemelle di questa, sempre ben conservate, ma è la prima volta che trovo la soluzione del vetro parzialmente trasparente.

Anche il portellone è guidato dalle classiche cerniere esterne cromate, sorretto da due grandi pistoni ricoperti in vinilpelle rossa. Curiosamente il portellone è ad apertura elettromeccanica, un’ulteriore chicca per una vettura dei primi anni 60.

All’esterno il vetrino per allineare le linee dell’abitacolo con quelle inclinate del grande vetro laterale, in uso all’epoca da vari trasformatori italiani, i tubi batticorona laterali e posteriore, sempre in inox, decorano la parte laterale, mentre sul montante posteriore è riportato il logo cromato originale Mercedes-Benz nell’identica posizione della berlina. Mantenute anche nella parte posteriore la sigla S 220 e la stella a tre punte. Sui parafanghi anteriori sono presenti due specchietti a cono di foggia sportiva, assolutamente necessari per condurre in sicurezza la vettura con le corone di fiori in un’epoca dove lo specchietto laterale non era obbligatorio. La vettura è davvero ben conservata in tutte le sue parti, fortunatamente non è stata oggetto di aggiornamenti o, sarebbe meglio dire, ammodernamenti che avrebbero snaturato l’originale qualità estetica e di soluzioni dell’allestitore.

Solo la targa è stata aggiornata con la sigla della provincia in arancione, come reso disponibile dal ministero dei trasporti tra il 1975 e il 1977.

Pubblichiamo anche alcune immagini del modello Mercedes-Benz W 116 di Oliviero Grazia di Bologna, noto carrozziere diffuso in tutta Italia.

Questa vettura era l’ammiraglia della casa tedesca, a partire dal 1971, e rappresenta un enorme salto evolutivo rispetto alla precedente serie S. Anche qui l’abile carrozziere bolognese opera una trasformazione totalmente in lamiera con fregi e accessori in acciaio inox, come le corrispondenti versioni allestite in veneto da Casale e Pilato.

Su questa vettura ancora una volta una scelta di rottura per la tinta, un bel marrone metallizzato. La vediamo ritratta nelle foto anche durante un servizio della metà degli anni Settanta. Fu poi ceduta per far posto alla successiva serie S.

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle autofunebri utilizzate in passato dagli impresari italiani. In ogni numero vi presentiamo alcuni modelli grazie all’analisi di Marco Sambataro, modellista ed esperto di autofunebri d’epoca.

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