QUARANTANOVE
Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
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EDITORIALE ENR IC O B AR B O G LIO
LA DANSE DES OBJECTS Avete mai pensato a come sarebbe un mondo senza decorazioni? Un insieme di oggetti e ambienti, risultato di progetti che puntano alla ottimizzazione della loro funzionalità. La decorazione è una cultura alternativa al progetto, esprime una vocazione dell’uomo verso aspetti diversi e più indefiniti rispetto alla funzionalità. La decorazione nei secoli ha trasformato gli oggetti e ha raccontato storie, ha permesso di tramandare usi e costumi. Sia nelle sue forme d’arte (architettoniche o pittoriche), sia in quelle più artigianali di abbellimento degli oggetti. Le tecnologie hanno reso via via possibile applicare questo concetto di abbellimento ad ogni tipo di prodotto, rendendoci impossibile pensare un mondo fatto di prodotti senza colori, immagini, personalizzazioni. È l’abbinamento definitivo della cosiddetta stampa industriale alla stampa emozionale che porta ciascuno di noi a ricercare effetti grafici, di comunicazione, di “wow effect” anche nella stampa degli oggetti che ci circondano, dei nostri device elettronici, dei mezzi di trasporto, dei prodotti con cui ci vestiamo. È il product decoration di cui vi parliamo in questo numero passando dalla importanza dei materiali con cui abbellire i prodotti alle capacità di eccellenze nella stampa serigrafica o digitale. Perché il WOW EFFECT non ha tecnologie preferite, ma ha necessità di professionalità e creatività, per farci stare al centro di un girotondo di prodotti “vestiti di nuovo”.
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SOMMARIO WIDE Q U AR ANT ANO V E
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SPECIALE DECORATIVE INCHIESTA: LA PAROLA A FORNITORI E UTILIZZATORI PAG 13 PROFILI: MYPRINTSERVICE, LA BOUTIQUE DEL GRANDE FORMATO PAG 20 PROFILI: IN.DECO SERIGRAFIA, TECNICHE E MATERIALI DIFFERENTI PER UN PACK DI LUSSO A EFFETTO PAG 23
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TEXTILE SERIGRAFIA: COMINCIAMO A CONOSCERE LE TECNICHE DI STAMPA NEL TESSILE PAG 24 TESTIMONIAL: EFI REGGIANI, IL TESSILE INDUSTRIALE RIPARTIRÀ CON IL DIGITALE PAG 26 PROFILI: IMPRES SCEGLIE EPSON PER L’EFFETTO NATURALE SUI PELLAMI PAG 28
OUT OF HOME
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TESTIMONIAL: BILLALO, L’ANALISI DEI DATI CHE RIVOLUZIONA L’OUTDOOR PAG 30 TESTIMONIAL: IGPDECAUX E L’OUTDOOR CHE VERRÀ PAG 32
INDUSTRIAL & 3D
TESTIMONIAL: CEFLA FINISHING, TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITAL DÉCOR PER L’INDUSTRIA PAG 42
INTERIOR
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FUORISALONE DIGITAL: IL FUTURO DELLA RETAIL EXPERIENCE INTRECCIA ELEMENTI “FISICI” E “DIGITALI” PAG 44
MATERIALI
SAI DAVVERO COS’È UN ADESIVO? MISURA DELL’ADESIONE, CLASSIFICAZIONE DEGLI ADESIVI, LE COLLE NEL SETTORE PRINTING E PACKAGING PAG 46
FESPA SPACE FESPA GLOBAL PRINT EXPO: LA FIERA RINVIATA
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IN MARZO 2021 AD AMSTERDAM PAG 37 INDAGINE LA SURVEY DI FESPA ITALIA PAG 38
RUBRICHE
NEWS ATTUALITÀ PAG 6 EVENTI: RIPRESA, INNOVAZIONE E ANTEPRIME MONDIALI ALL’INNOVATION WEEK PAG 34 I NOMI DI QUESTO NUMERO PAG 54
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NEWS DALLE AZIENDE
Alon Bar-Shany lascia HP Indigo dopo 25 anni
IN DU STR IAL
Alon Bar-Shany, general manager di HP Indigo, lascia la multinazionale dopo 25 di carriera, di cui 16 nell’attuale posizione. Gli dovrebbe succedere Haim Levit, in azienda da oltre 20 anni. Secondo quanto riportato dal sito israeliano CTech by Calcalist, l’addio di Alon Bar-Shany fa parte di una manovra di riorganizzazione del personale, da tempo discussa e a cui Bar-Shany si era ripetutamente opposto. Fonti ufficiali di HP hanno confermato l’addio del manager, ma senza aggiungere particolari, come riportato dal sito americano Printing Impressions. Alon Bar-Shany, entrato in HP nel 1995, ha ricoperto vari ruoli, fino a diventare general manager di HP Indigo nel 2004. Nella sua lunga gestione, Bar-Shany ha contribuito a rendere HP Indigo un player di riferimento per il mercato della stampa digitale di alta qualità sia per i grandi stampatori – si pensi ai massicci investimenti in tecnologia HP compiuti da Cimpress, Shutterfly, Consolidated Graphics o ePac – che per le piccole e medie imprese, spesso possedute da privati e a conduzione familiare, che rappresentano la maggior parte della base clienti dell’azienda. Bar-Shany, inoltre, era diventato il volto a livello mondiale di HP Indigo, presso i clienti, la community Dscoop e la stampa di settore.
TEX TIL E
Fonti ufficiali hanno confermato l’addio del manager, dopo venticinque anni all’interno dell’azienda, di cui 16 nella posizione di general manager.
Fancy Armor si affida alla tecnologia Mimaki All’inizio di aprile 2020 l’emergenza coronavirus ha posto un freno all’industria del turismo con conseguenze per l’intera industria. A subirne le conseguenze sono state anche realtà come Fancy Armor, azienda russa fondata da Elena Larina nel 2012 e specializzata nella produzione e decorazione di articoli da viaggio. Per far fronte all’emergenza, l’azienda ha deciso di riconvertire la propria produzione per realizzare mascherine in tessuto riutilizzabili, utilizzando la tecnologia di stampa Mimaki. Fedele al motto “La qualità prima di tutto”, Larina ha ideato una maschera composta da tre strati di neoprene, dotata di una fessura dove inserire filtri removibili. Per la realizzazione di questi dispositivi, Fancy Armor si è affidata a tecnologia di stampa Mimaki, con la quale ha sviluppato nel corso di questi anni di attività un solido rapporto di fiducia. Dopo aver testato una Mimaki JV150-160 e averne apprezzato le potenzialità, Fancy Armor ne ha introdotta una seconda per potenziare il suo parco macchine, in abbinamento con una pressa termica così da creare un sistema di sublimazione completo. «Guardiamo con interesse a tutti i nuovi prodotti che Mimaki introduce sul mercato - spiega Larina -. Una delle soluzioni di maggiore interesse in questo momento è il modello ibrido Mimaki Tx300P-1800 MkII, che potrebbe rivelarsi un acquisto cruciale per rispondere alle sfide quotidiane che il mercato ci impone, in termini di personalizzazione e tempistiche».
L’azienda, specializzata nella decorazione di complementi di viaggio, ha recentemente riconvertito la produzione per realizzare mascherine in tessuto.
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NEWS
Gli analisti indicano quello dell’arredo come uno dei settori in espansione. Nel segmento della carta da parati si prevede una crescita del 20%. Risulta quindi indispensabile incoraggiare lo sviluppo di soluzioni dedicate.Creata specificamente per la decorazione d’interni ed esterni, Roland EJ-640 DECO è oggi disponibile in tutto il mercato EMEA. Questa stampante, che monta innovativi inchiostri base acqua, risponde a numerose richieste del mercato odierno: sostenibilità, salute, sicurezza, personalizzazione, economia e versatilità. La soluzione ideale per una varietà di prodotti d’arredo tra cui carte da parati, paralumi, tende e poster, oltre a grafica espositiva, promozioni per esterni e altro ancora. Queste caratteristiche hanno convinto Print Hive a integrare la macchina all’interno del suo service di stampa digitale di carte da parati realizzate su misura. Secondo Chaz Dobson, direttore di The Print Hive Limited, dopo aver testato la macchina per sei mesi, il management è rimasto positivamente impressionato dalle elevate velocità di produzione raggiunte da EJ-640 DECO e dai bassi costi di gestione.
Il nuovo sito Eurmoma dedicato a w rapping e interior Tante le novità in serbo per il nuovo catalogo I-Gioielli 2021, che come di consueto vedrà la luce nel prossimo ottobre. La gamma si amplia e si rinnova in tutti i settori merceologici, per un’offerta che di anno in anno è sempre più completa sia dal punto di vista delle varianti standard che da quello della personalizzazione: forte di un reparto produttivo all’avanguardia, Eurmoma riesce a soddisfare le esigenze dei clienti mettendo a disposizione un servizio di grande valore e sempre più ricercato.
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Roland DG rilascia la stampante base acqua per il settore décor
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DALLE AZIENDE
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Una limited edition che sa di Caraibi Bacardi ha scelto O-I, azienda specializzata nella personalizzazione di confezioni in vetro per il food&beverage, per dare vita a EXPRESSIONS, un’edizione speciale unica nel suo genere. Tramite le tecniche di stampa selettiva è stato aggiunto un effetto tattile su alcuni dettagli, come il pipistrello, simbolo di Bacardi, il nome del marchio e alcuni motivi floreali. L’utilizzo di tecniche di stampa diretta su vetro e inchiostri organici rende la collezione EXPRESSIONS totalmente sostenibile. Sul retro di ciascuna confezione è stato inoltre stampato uno Snapcode che permette di attivare un filtro AR che riproduce le atmosfere caraibiche a cui il brand si ispira. EXPRESSIONS è arrivata in Austria, Italia e Danimarca il 1° luglio, mentre in autunno è previsto un secondo lancio in Germania, Irlanda, Croazia, Romania e Slovacchia.
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Le decorazioni sulle bottiglie sono realizzate con tecnologia O-I EXPRESSION RELIEF
Per quanto riguarda il catalogo in sé sarà ancora più preciso e denso di informazioni, mantenendosi allo stesso tempo chiaro, semplice e intuitivo. Se il catalogo è da anni un’istituzione, una realtà digitale si sta invece affermando proprio in questi mesi sempre più, e si chiama Wrapstore.it: un sito by Eurmoma completamente dedicato al mondo del car wrapping e dell’interior decoration, che raggruppa in un solo posto i migliori materiali e strumenti in questi campi. In costante evoluzione, moderno e funzionale, è dedicato ai professionisti che cercano solo il meglio per la propria attività. Un’idea nata anche dalla volontà di voler separare e rendere così più chiara e fruibile l’immensa product offering di Eurmoma, seguendo in parte ciò che avviene ormai da anni con i relativi cataloghi cartacei.
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NEWS DALLE AZIENDE
ER W PO A pochi mesi dal rilascio della Certificazione Green Guard Gold ottenuta dagli inchiostri della serie Anapurna 1501 e Anuvia 1551 relativa all’uso per applicazioni indoor, Agfa ha aggiunto due nuove e importanti certificazioni. Gli inchiostri della serie Anapurna 1200 e Anuvia 1250 hanno ottenuto la certificazione IKEA secondo lo standard Ikea IOS MAT che limita l’utilizzo di sostanze ritenute pericolose per l’uomo. Gli inchiostri della serie Anapurna 1501 e Anuvia 1551 sono stati inoltre certificati con l’Avery Dennison ICS Warranty che garantisce l’ottenimento dello standard richiesto per la stampa su vinili adesivi Avery Dennison. Infine, collegati al lancio della nuova stampante Roll to Roll Oberon RTR3300, sono stati rilasciati i relativi inchiostri, chiamati Oberon 1470, certificati Greenguard Gold, EN71-3 e RoHS2. Si amplia così ulteriormente la disponibilità di scelta di un set di inchiostri in base alle necessità di certificazione del cliente finale, considerando che la gamma di inchiostri UV LED attuale di Agfa è in grado di poter soddisfare tutte queste certificazioni: Green Guard Gold, REACH compliance, AgBB/ ABG, VOC French Leg, Ikea Chemical air release, BREAM / M1, EN71 -3, RoHS2 e le ultime Ikea Organotin Level e Avery Dennison ICS Performance Guarantee.
Guandong spinge sull’acceleratore con il piano industriale 2020-22 14 luglio, ore 14.00: una data e un orario scelti con cura per festeggiare virtualmente il 14esimo compleanno di Guandong. Anche quest’anno, infatti, l’azienda ha organizzato il tradizionale incontro con i giornalisti di settore che, nel rispetto delle norme di distanziamento, si è svolto in un’inedita versione digitale. Edoardo Elmi, fondatore e presidente di Guandong, ha ribadito l’impegno, assunto nel 2007, a creare un rapporto di fiducia con il mercato, basato su trasparenza, qualità e innovazione. A conferma di ciò, Daniele Faoro, ad dell’azienda, ha llustrato i dettagli del nuovo piano industriale per i prossimi tre anni. La strategia prevede un importante aumento degli investimenti in R&D (+14%) che si traducono in oltre 3,5 milioni di euro stanziati per sviluppare nuovi prodotti, effettuare acquisizioni e joint venture, aprire nuove filiali all’estero e acquisire un nuovo sito produttivo alle porte di Milano già operativo da inizio luglio. Durante il lockdown l’azienda ha dato prova di vicinanza ai clienti, sviluppando sei nuove soluzioni. tra cui REvita Tack Puro, primo calpestabile 100% riciclabile basato sulla nano tecnologia, e la nuova linea Tools & Tapes. Oltre all’ampliamento del catalogo, Guandong ha proposto inoltre un’inedita gamma di soluzioni finanziarie dedicate ai clienti, tra cui la nuova TRUST Card, presentata proprio durante il periodo di massima emergenza sanitaria.
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Agfa N V : ulteriori certificazioni per gli inchiostri U V L ED Agfa
Applicazione di REvita Tack Puro, calpestabile, 100% riciclabile che va ad arricchire il portfolio Guandong.
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INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA
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Tecnografica Wallcovering lancia New Smart Panel
New Smart Panel si presta particolarmente al rivestimento delle superfici curve
Recentemente, Tecnografica Italian Wallcoverings ha presentato una novità assoluta nel mondo dei rivestimenti: il pannello decorativo New Smart Panel. Solo 2,2 mm di spessore e un meso di 3 kg/m2 per una soluzione estremamente flessibile e idonea al rivestimento di pareti curve e colonne. New Smart Panel si presenta come una vera e propria rivoluzione sul mercato delle grandi lastre, con infinite possibilità di applicazione. Se la sua flessibilità lo rende ot-
timo per pareti curve e colonne, la composizione in policarbonato lo rende un prodotto perfetto per gli ambienti ad alto tasso di umidità, incluso l’interno doccia. Grazie a peso e spessore ridotti, uniti all’estrema flessibilità del materiale, New Smart Panel può essere semplice da trasportare, anche a fronte di ampie metrature di prodotto. Una caratteristica che apre le porte a un consistente risparmio economico ed ecologico legato ai costi di imballaggio e trasporto.
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Maggioni Serigrafia unisce tutte le sue competenze e specializzazioni nel Gruppo Maggioni
Il settore della stampa serigrafica ha subito un grosso impatto ed è rimasto fermo durante il lockdown. Per molte aziende, il periodo di stop è stato l'occasione per sviluppare nuove soluzioni e servizi. Come nel caso del Gruppo Maggioni che ha cercato di favorire le esigenze di ripresa delle aziende clienti presenti nella provincia di Lecco, dove ha sede. Nasce così l’idea di un nuovo sito, gruppomaggioni.it, che raccoglie tutte le competenze e la vasta gamma di prodotti che contraddistinguono il Gruppo. Nobilitazione con la serigrafia, stampa digitale, pannelli e cartellonistica in forex, personalizzazione oggettistica promozionale con tecnica serigrafica o tampografica e la decorazione degli armadi.
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Tutti i volti della stampa decorativa L’evoluzione della serigrafia e della stampa digitale consente di ottenere effetti speciali e di forte impatto su una vasta gamma di materiali dalle forme più disparate. L’obiettivo è produrre il tanto desiderato “effetto wow”, ma anche rispondere alle nuove esigenze sorte in concomitanza con l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi.
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B-flex dal 2005 produce termoadesivi pensati per adattarsi
a ogni esigenza, dalle t-shirt ai cappellini, dalle scarpe ai palloni da calcio, dalle tute da moto alle agende in pelle.
Il film termoadesivo supera i confini dello sportswear e arriva alla moda Marco e Roberto Pigato, Managing Director e Product Manager
Parlando di decorazione prodotti nell’ambito textile, quanto e come sono cambiate le tecnologie? Stanno nascendo nuove opportunità?
Nel nostro caso più che di decorazione tendiamo a parlare di personalizzazione del capo, che si tratti di sportswear, abbigliamento tecnico o moda. Il termoadesivo non ha conosciuto grandi innovazioni tecnologiche dalla sua invenzione, ma come azienda ci siamo impegnati per creare prodotti unici, che si adattano al materiale di destinazione, che si tratti di poliestere, lycra o filati naturali. Inoltre, lavoriamo per utilizzare processi che garantiscano tempi di applicazione molto ridotti e resistenti all’usura dovuta all’invecchiamento dei capi.
In che modo soluzioni analogiche e digitali possono essere combinate per ottenere applicazioni funzionali e dal forte impatto visivo? Come azienda come state procedendo in tal senso?
Siamo estremamente attenti a creare nuovi film che si adattino alle più innovative tecniche di stampa digitale, e laddove possibile rendano possibile la combinazione di tecniche di stampa tradizionale e non.
Nell’ambito del textile, quali sono le esigenze dei clienti?
La pandemia ha forse rallentato le vendite, ma continuiamo a vedere una tendenza a prediligere capi altamente personalizzati. L’applicazione di termoadesivi permette di decorare ogni singolo capo in maniera differente, restituendo al cliente finale il prodotto
unico che desidera. Si tratta di effetti ricercati, specialmente nell’alta moda, che tendono a resistere anche in tempi duri anche se chiaramente si registrano picchi di stagionalità per alcune specifiche tipologie di termo-adesivo. In questo momento, per esempio, abbiamo constatato che gli effetti glitter, cangianti riscuotono enorme successo.
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Guandong è un’azienda con un’esperienza decennale nella progettazione e produzione di supporti per la stampa digitale, offset, serigrafia e comunicazione visiva al fine di creare prodotti innovativi e sostenibili
Nell’adesivo la parola d’ordine è: facile da applicare e da rimuovere Daniele Faoro, AD di Guandong Nell’ambito della verniciatura e della stampa digitale, quali sono le principali evoluzioni sia sul fronte delle soluzioni tecnologiche sia delle applicazioni? Personalmente individuo due grandi tendenze. La prima riguarda la sostenibilità. In azienda dal 2010 lavoriamo intensamente allo sviluppo di supporti di stampa riciclabili ed ecologici, anche attraver-
so il nostro programma GreenLife®. La seconda riguarda invece la necessità di fornire prodotti che garantiscano un ricambio veloce degli allestimenti e che siano semplici da applicare e rimuovere anche da parte di un operatore non specializzato, per esempio la commessa di un negozio. In particolare nell’ambito del retail credo che assisteremo a una sempre maggiore richiesta di supporti magnetici e con tecnologia NanoTack/Wally che non prevedono l’uso di colle.
L’emergenza ha avuto delle conseguenze sul settore?
Nonostante la pandemia, non ci siamo persi d’animo e abbiamo messo a punto una gamma di materiali da stampa destinati alla produzione di presidi utili per fronteggiare l’emergenza. A partire dall’inizio della Fase 2 abbiamo registrato una grande richiesta di materiali per la realizzazione di calpestabili. Il mondo
sembra aver compreso le infinite possibilità offerte nell’ambito del floor graphics in cui, chiaramente, vanno tenuti in considerazione numerosi fattori come, ad esempio, la superficie di destinazione (moquette, asfalto, parquet) in modo da selezionare le tecniche di applicazione e i materiali più adeguati. Uno dei nostri supporti che sta riscontrando maggior successo è REvita Puro, tessuto in poliestere ottenuto dal riciclo di bottiglie PET, disponibile sia in fogli che in rotoli, 100% riciclato e riciclabile. L’abbiamo sempre utilizzato per la decorazione di pareti, banner, tovagliette. Un giorno qualcuno passandoci sopra si è reso conto che non era scivoloso ed è così che, applicando un trattamento antiscivolo per certificazione R10, l’abbiamo trasformato in un supporto adatto alla decorazione di pavimenti
delicati e igienizzabili. Anche un altro dei nostri prodotti di punta, Wally - adesivo senza colla - è andato a ruba proprio per la sua composizione che lo rende indicato per applicazioni su superfici anche delicate, perché non c’è alcun rischio che possa rovinarle durante la rimozione. È stato molto richiesto tanto nel retail quanto in contesti “nuovi” come le chiese, dove si è resa necessaria l’applicazione di adesivi sulle panche o sui pavimenti, spesso realizzati con materiali di pregio o antichi.
In quali di questi segmenti le tecnologie digitali risultano più competitive? C’è ancora una forte competizione con il mondo analogico?
Già nel 2003 sostenevo che non c’è tecnologia digitale che possa annientare completamente l’offset e la stampa serigrafica. Noi personalmente abbiamo sviluppato un portfolio di supporti che si adattano a dodici diverse tecnologie di stampa, sia tradizionali sia digitali. Una strategia che si è dimostrata vincente per tanti stampatori è quella di combinare tecniche di stampa e finishing diversi, per ottenere il massimo della differenziazione. Il nostro compito in quanto produttori di materiali è quello di mettere a disposizione dei clienti dei supporti che possano essere stampati in analogico e in digitale per poi anche essere nobilitati senza problemi.
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PriNKO.it è uno stampatore online specializzato in applicazioni
wide format. Da una decina di anni ha incluso nella propria offerta la carta da parati, anche grazie alle nuove possibilità offerte dalle tecnologie di stampa digitale.
Personalizzazione digitale spinta dalle vetrine agli adesivi Giorgio Petrollo, CEO di Prinko Nel corso degli anni come si è evoluta la decorazione prodotti?
Le nuove tecnologie di stampa digitale hanno dato un forte impulso a questo settore, rendendo possibile personalizzare praticamente qualsiasi prodotto senza i limiti delle tradizionali tecniche di serigrafia o tampografia. Oggi non ci si stupisce più nel vedere oggetti di uso comune, elementi di arredo, auto o addirittura aerei o interi vagoni di treno completamente personalizzati.
Quali sono le applicazioni che vanno per la maggiore? Quali le tecnologie più utilizzate?
I settori di applicazione sono davvero molti e di conseguenza anche i prodotti che possono essere decorati. Gadgets come cover dei telefoni oppure le mascherine sono senza dubbio, attualmente, i più richiesti, ma per quanto riguarda l’interior decoration riscontriamo un fortissimo interesse verso prodotti come la carta da parati, tessuti per arredo ed anche adesivi per privacy e rivestimento di superfici per esercizi centri commerciali. Le tecnologie di stampa più utilizzate sono senz’alcun dubbio Latex per adesivi e tessuti e UV-Led attualmente in grado di stampare qualsiasi supporto anche senza trattamenti di preparazione.
Dal punto di vista dei supporti, quali sono le
principali richieste della clientela?
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un progressivo abbandono nell’utilizzo di supporti plastici in PVC a favore dei più naturali ed ecologici tessuti in poliestere, cartoncini compositi o pannelli di cartone alveolare. Tra i prodotti più innovativi per i quali riscontriamo un crescente interesse segnaliamo gli adesivi AttaccaStacca come anche i display lightbox che oltre ad avere una funzione comunicativa costituiscono dei veri e propri elementi di arredo.
L’affermazione del digitale in questo senso rischia di offuscare le vecchie tecniche di stampa. Oppure analogico e digitale sono complementari?
Penso che il progresso ed il cambiamento siano inevitabili e che il passaggio ormai quasi definitivo alle tecnologie digitali faccia parte di un processo che ogni azienda debba ge-
stire nei tempi e nelle modalità più opportune. Per quanto ci riguarda in alcuni specifici casi le tecnologie sono ancora complementari, ma i reparti di produzione della nostra azienda contano per l’80% attrezzature di stampa digitale e prevediamo di raggiungere il 100% entro i prossimi 3 o 4 anni.
L’emergenza degli ultimi mesi avrà delle conseguenze sul mondo della vetrinistica e segnaletica?
Sembra ormai scontato affermare che questa emergenza sanitaria abbia sconvolto le nostre vite generando forti ripercussioni quasi in ogni settore. Anche il nostro settore è stato fortemente colpito e da subito molte attività di stampa digitale si sono convertite alla produzione di segnaletica adesiva e prodotti per la sicurezza di esercizi commerciali ed uffici.
“Il passaggio alle tecnologie digitali è un processo che ogni azienda deve gestire nei tempi e nelle modalità più opportune”.
Ritengo che il mercato abbia ben recepito l’utilizzo di strumenti di comunicazione come adesivi per vetrine o da pavimento, espositori, dispenser e pannelli divisori per cui sicuramente in futuro assisteremo ad una richiesta crescente di questi prodotti.
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Ritrama Fondata nel 1962, è una multinazionale specializzata nella progettazione e produzione di materiali autoadesivi che offre un’ampia gamma di prodotti raggruppati in cinque divisioni: roll label, graphics, offset sheets, industrial e polifibra.
Decorare superfici non convenzionali con tecnologie e materiali innovativi Mirko Aguanno, Sales Manager di Ritrama Parlando di decorazione prodotti, quanto e come sono cambiate le tecnologie? Per quanto riguarda il settore dell’autoadesivo, di cui ci occupiamo, negli ultimi anni la gamma di applicazioni è aumentata in maniera esponenziale. In passato venivano usati prevalentemente per
l’ambito dell’advertising, in cui la tipologia di materiali era ben identificata e il tipo di trasformazione possibile abbastanza ridotto. Oggi le tecnologie ti permettono di decorare non solo pannelli ma anche superfici non convenzionali su cui prima l’autoadesivo non veniva preso in considerazione e forniscono le stesse prestazioni (ultraremo-
vibile, semipermanente, ultrapermanente, etc.) Il mercato sta andando nella direzione di un ricambio sempre più frequente delle decorazioni, le campagne di advertising possono durare anche pochi giorni, dopodiché vanno rimosse e sostituite. La necessità di decorare più punti vendita con applicazioni che cambiano anche a seconda del tipo di destinazione ha reso indispensabile creare materiali che siano facili da applicare e rimuovere. Da parte nostra ci impegniamo a sviluppare supporti che siano permanenti quando applicati ma risultino facili da rimuovere e che non lascino residui di adesivo. È importante anche assicurare una riduzione dei tempi di posa, il che implica anche costi di manodopera più bassi.
In che modo soluzioni analogiche e digitali possono essere combinate per ottenere applicazioni funzionali e dal forte impatto visivo?
Per la maggior parte la nostra offerta si compone di materiali autoadesivi lisci, non tridimensionali. Riusciamo a ottenere effetti profondità, sia grazie alla stampa digitale che alla combinazione di materiali, colori e finiture differenti. La maggior parte delle applicazioni con effetto tridimensionale sono destinate alla decorazione murale interna, che simula l’effetto carta da parati.
Nell’ambito della vetrinistica/ segnaletica, quali sono le esigenze dei clienti? Rispetto al periodo prepandemia ci sono dei cambiamenti in atto?
Oggi più che mai, si vanno affermando campagne di breve periodo e diventa differenziante la possibilità di fornire i cosiddetti “adesivi facilitati” che hanno una struttura cosiddetta “air flow”, i prodotti elettrostatici (privi di adesivo, ma caricati elettricamente per rimanere stabili sulla superficie) e molti prodotti acidati o smerigliati per modificare la visione attraverso superfici in vetro. Di solito le comunicazioni funzionali (che sono quelle che indicano quali norme adottare all’interno di esercizi al chiuso o trasporti pubblici) hanno una periodicità più lunga.
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SAC Serigrafia nata nel 1966, ha realizzato progetti per settori
eterogenei, dall’industrial al luxury packaging, dall’automotive al settore moda e pubblicità. Negli anni sono cambiate le tecnologie e i processi, ma non la voglia di sviluppare soluzioni uniche al fianco del cliente.
La serigrafia ha ancora tanto da dare al settore della decorazione Paolo Santi, Vicepresidente di SAC Serigrafia Da specialisti della serigrafia, come avete visto cambiare la decorazione prodotto nel corso degli anni?
Come diciamo spesso, siamo cresciuti insieme alla serigrafia. La nostra nasce come azienda artigiana nel 1966 ma attualmente ha una produzione industriale. Abbiamo vissuto in prima persona tutte le principali evoluzioni sia in ambito decorativo che in ambito di performance tecniche. E continuiamo a farlo ogni giorno, sperimentando e testando nuove soluzioni.
stessa durabilità delle applicazioni stampate con tecniche serigrafiche tradizionali. Inoltre, ci sono alcuni effetti che è ancora possibile realizzare solo con la serigrafia tradizionale. Mi riferisco in particolare all’utilizzo della grafite per creare etichette funzionali, che sono molto richieste nell’ambito dei laboratori e degli istituti di ricerca, con cui ci capita spesso di lavorare.
La stampa digitale si sta velocemente affermando, anche perché consente possibilità di personalizzazione dei prodotti infinite. Quali sono gli ambiti in cui è maggiormente richiesta?
Nel settore dell’automotive, come in tutti i contesti industriali puri, una delle caratteristiche più richieste è la resistenza. E dietro alle applicazioni più durevoli al 90% c’è la serigrafia. Quando invece abbiamo bisogno di garantire maggiore personalizzazione e velocità dei processi prediligiamo l’utilizzo delle tecnologie digitali. Si tratta di due tecnologie con caratteristiche molto diverse, per cui sarebbe impossibile fare dei paragoni assoluti. In alcuni ambiti applicativi il digitale funziona meglio, ma ci sono lavorazioni su cui non può garantire la
ai trattamenti antimicrobici per il settore ospedaliero e per l’Ho.Re.Ca. che chiaramente possono trovare applicazione anche in altri settori. Sia i pannelli frontali che le etichette adesive che abbiamo messo a punto in questo periodo sono studiati per garantire una
funzione antibatterica e antimicrobica in conformità con le norme ISO 22196. Allo stesso tempo, abbiamo approfittato di questi mesi per sviluppare e ottimizzare anche soluzioni prettamente estetiche, in particolare legate all'effetto rilievo, sempre più richiesto. Un esempio sono le etichette spessorate in poliuretano. Una delle loro specificità è che essendo prodotte su un film morbido si adattano perfettamente anche a superfici curve e trovano applicazione in particolare nell’ambito della moda e del calzaturiero ma anche dell’allestimento del punto vendita, laddove può essere necessario apporre un logo spessorato su espositori, pop up, display o nel settore degli elettrodomestici.
Quali conseguenze ha avuto la pandemia sul vostro settore?
In seguito all’emergenza legata al Covid-19 abbiamo rilevato una maggiore attenzione alla sicurezza igienica che, senza dubbio, rimarrà una delle priorità anche nei mesi a venire. Per venire incontro alle nuove esigenze dei nostri clienti abbiamo sviluppato soluzioni che garantiscano ai nostri prodotti maggiori standard igienici, in particolare per quel che riguarda le superfici a maggiore contatto. Mi riferisco nello specifico
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Sales Spa opera nel settore cartotecnico e da 125 anni si occupa della produzione di etichette autoadesive, sigilli apri&chiudi, buste, sacchetti puntando su tecnologie sostenibili e processi “100% solvent-free”
Integrazione tra analogico e digitale, con un occhio ai processi sostenibili Quali sono gli effetti che l’emergenza ha avuto sul settore?
Domenico Tessera Chiesa, AD di Sales Spa
Il vostro portfolio comprende una vasta gamma di etichette: quali sono le soluzioni tecnologiche che utilizzate? In che modo combinare funzionalità ed estetica?
Di norma funzionalità, come la tracciabilità o effetti anticontraffazione, ed esigenze estetiche, come la nobilitazione, non vanno d’accordo. Una delle nostre specialità è realizzare etichette “smart”, dotate di codici univoci non replicabili, tag NFC o RFID. Per quel che riguarda la nobilitazione, nel 2013 abbiamo fatto un passo avanti rispetto alla nostra produzione serigrafica tradizionale, cominciando a utilizzare sistemi di nobilitazione serigrafica digitale, molto richiesti nell’ambito della cosmesi che richiede un cambio grafiche molto veloce. Abbiamo sviluppato un sistema che ci
permette di ottenere una qualità di stampa molto simile a quella ottenuta con la serigrafia tradizionale ma azzerando i costi di impianto ed i tempi di avviamento, ottenendo effetti tattili a rilievo e bianco ultra coprente.
La stampa digitale consente possibilità di personalizzazione dei prodotti infinite. Quali sono gli ambiti in cui è maggiormente richiesta?
Quando parliamo di grandi volumi i sistemi tradizionali sono ancora vincenti. Con il digitale è avvenuta una sorta di “democratizzazione” perché questo tipo di soluzioni permette di ottenere etichette esteticamente belle, gestendo un alto numero di referenze. I tempi ridotti e l’assenza di impianti stampa consentono un time to market più rapido, permettendo anche ad aziende con budget contenuti di accedere a questo tipo di personalizzazione del prodotto, senza rinunciare alla qualità.
In grande anticipo sui tempi, già nel 2012 abbiamo sviluppato PURE, un’etichetta realizzata con una vernice antibatterica, con la quale abbiamo soddisfatto le esigenze dei clienti in ambito farmaceutico i quali, da sempre, ripongono grandissima attenzione nella ricerca di prodotti sicuri. Oggi questa tipologia di applicazione può essere estesa anche a prodotti destinati ad altri settori merceologici e, per quanto si tratti di un trattamento antibatterico, i nostri test hanno dimostrato che la carica virale appare ridotta. Forte attenzione resta chiaramente sui prodotti eco-compatibili che sviluppiamo, da una parte investendo nell’adozione di tecnologie e materiali sostenibili, dall’altra con tecnologie, processi e sensibilizzazione dei nostri operatori verso un impiego responsabile delle risorse. Già certificati ISO 14001 nel 2002 ed FSC dal 2009, utilizziamo esclusivamente energia elettrica da fonti rinnovabili certificate LifeGate. Garantiamo i nostri processi produttivi come “100% solvent-free” dalla realizzazione dei cliché a secco all’asciugatura dei colori di stampa con UV, fino al lavaggio dei componenti di stampa con sistemi privi di solventi. Siamo una B Corp dal 2018 e da qualche giorno siamo diventati Società Benefit.
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SEI Laser dal 1982 è una delle aziende più dinamiche nell’ambito
della tecnologia laser. Grazie ai suoi sistemi soddisfa le esigenze di clienti in ambiti merceologici molto differenti, riuscendo a garantire prodotti altamente differenziati e d’impatto.
Non è tanto la stampa, quanto il finishing a fare la differenza Ettore Colico Converting Director di SEI Laser
Nell’ambito della stampa digitale e della decorazione prodotto, quali sono le evoluzioni sia sul fronte tecnologico sia su quello applicativo che hanno preso piede negli ultimi anni?
Oggi le tecniche di finitura digitali come verniciatura selettiva, oro a freddo, embossing e serigrafia, rappresentano il vero valore aggiunto che permette di realizzare applicazioni davvero differenzianti. Senza finiture di pregio, un qualsiasi prodotto di pregio non è in grado di raggiungere livelli di gradimento in grado di giustificare determinati margini. Tutto ciò in combinazione con le moderne tecniche di fustellatura a laser che oggi non rappresentano soltanto un’alternativa alla fustellatura tradizionale, ma permettono di ricreare dettagli finissimi o sagomature molto intricate che sarebbe impossibile ottenere altrimenti.
determinando la consacrazione definitiva dei web-to-print e web-to-pack. Il digitale ha dato slancio alle piccole tirature e incentivato la produzione in prossimità, che è destinato ad avvantaggiare il nostro mercato interno. Per quanto riguarda i trend nell’ambito applicativo, credo che seguano un andamento ciclico. Qualche anno fa c’era grande richiesta delle trasparenze o l’utilizzo della carta floccata; oggi, la verniciatura selettiva e il taglio in digitale vanno per la maggiore ma, come dicevo, si tratta di mode che vengono e tornano.
tali, mercati in cui sono richiesti piccoli lotti e personalizzazione spinta. Il grande vantaggio è dato dalla possibilità di intagliare e nobilitare elementi grafici anche di dimensioni molto piccole o
texture complesse in maniera automatica. Questo consente di realizzare prototipi, campionature e tirature complete mantenendo inalterato il costo unitario dei singoli pezzi e senza che siano richiesti lunghi tempi di avviamento, né cliché o telai.
Proprio in questi giorni abbiamo assistito “virtualmente” al lancio di PaperOne 7000. Dal punto di vista del finishing quali sono le peculiarità della macchina? In che modo può rivelarsi vincente per soddisfare le esigenze dei clienti?
Con PaperONE abbiamo cercato di offrire le stesse funzionalità della Labelmaster nell’ambito delle soluzioni a foglio. Attualmente la macchina si compone di un engine digitale al quale sono abbinati moduli per realizzare l’embossing e la fustellatura, ma in futuro prevediamo di aggiungere ulteriori moduli, per consegnare al cliente una macchina versatile, in grado di realizzare un prodotto finito ad alto valore aggiunto. L’emergenza ha dato un’ulte- Al momento questa soluzione riore spinta ai business digitali, si adatta bene ai business digi-
Passando all’attualità, è indubbio che l’emergenza degli ultimi mesi abbia avuto delle conseguenze sul mercato. Quali sono i cambiamenti che avete riscontrato? La clientela ha espresso nuove esigenze? Ci sono nuovi parametri da tenere in considerazione?
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Qualità, innovazione e sostenibilità nella “boutique” del grande formato di MyPrintService L’azienda ha puntato sulle soluzioni di stampa HP Latex per proseguire il suo decennale percorso virtuoso di innovazione digitale nell’ambito della stampa wide format sia in piano che roll-to-roll
Occuparsi di un service di stampa è un lavoro che richiede intuizione e un’inesauribile volontà di reinventarsi per rispondere alle sfide che il mercato propone giorno dopo giorno. Una descrizione che calza a pennello a Federico Carletti, fondatore e titolare di MyPrintService, azienda con la vocazione per il grande formato. Grazie a un parco macchine costantemente aggiornato, una gestione del workflow ottimizzata e un’organizzazione certosina dei turni di lavoro, nel corso degli anni l’azienda è stata in grado di conquistarsi la fiducia del mercato, anche a fronte di una capacità produttiva che oggi si aggira intorno ai 7.500 m2 al giorno. ‹‹Ho iniziato a lavorare in questo settore all’inizio degli anni Novanta, ma la svolta è arrivata nel 2008 quando, insieme a mia moglie, nonché socia, Flaminia Cilento, ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura – racconta l’imprenditore –. I clienti erano abituati a commissionarmi ogni tipo di lavoro, consapevoli che sarei riuscito ad aiutarli. Mi piace pensare alla mia azienda come una boutique, da cui i clienti escono con un prodotto fatto e finito, pronto per essere utilizzato››. L’impegno a garantire un servizio a 360° ha dato i suoi frutti. Oggi, MyPrintService lavora con una clientela dislocata su tutto il territorio nazionale, in particolare nell’area di Milano e Roma, tra i mercati più fertili per quel che riguarda le maxiaffissioni, che sono uno dei suoi prodotti di punta. Tra i suoi meriti, l’azienda annovera la capacità di assecondare i cambiamenti in atto nell’ambito del wide format, investendo in tecnologie all’avanguardia
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A sinistra e in apertura, alcune affissioni e allestimenti realizzati da MyPrintService.
venienti da scarti, come questo nuovo materiale ricavato da bottiglie di plastica, che sta incontrando il favore di molte aziende con cui lavoriamo, entusiaste all’idea di proporre alternative sostenibili ai clienti finali – prosegue Carletti –. La sfida del momento consiste nel trasmettere il valore aggiunto di queste applicazioni, invitando i clienti a farsene promotori a loro volta››.
per raggiungere traguardi sempre più rilevanti. Fedele a questa filosofia, tra il 2018 e il 2019, MyPrintService ha dato il proprio benvenuto a due nuove soluzioni: HP Latex R2000 e HP Latex 3000. ‹‹Il mondo del grande formato mi ha sempre appassionato e ho voluto concentrare gli investimenti su tecnologie in grado di coniugare alta qualità di stampa e sostenibilità – spiega Carletti –. Ci siamo indirizzati verso le soluzioni HP Latex, che rappresentano la perfetta combinazione tra risoluzione elevata, produttività e responsabilità ambientale. Grazie a queste macchine, possiamo lavorare con inchiostri certificati e produrre stampe 100% riciclabili››. La serie HP Latex R sin dal lancio (avvenuto nel 2018) si è contraddistinta per la capacità di estendere i benefici della tecnologia HP Latex a nuovi ambiti applicativi. Le chimiche HP Latex sono studiate per essere compatibili con numerosi materiali, sia flessibili che rigidi. ‹‹L’engine di stampa utilizza teste HP Thermal Inkjet, con dimensione di goccia di 10 pl, che assicurano una risoluzione di 1.200x1.200 dpi. Un risultato che incontra perfettamente la nostra esigenza di assicurare una qualità del prodotto finito impeccabile›› aggiunge Carletti. La versatilità della tecnologia HP Latex ha permesso all’azienda di ampliare il proprio portfolio di applicazioni. ‹‹Al momento siamo in grado di stampare su un’ampia gamma di supporti, sia rigidi che flessibili, spesso pro-
Il desiderio di incentivare gli utenti a esplorare nuovi universi applicativi si è rivelato una dote fondamentale, tanto più nel periodo di emergenza degli ultimi mesi. ‹‹Come avviene spesso durante le crisi, chi ha le spalle più larghe tende a superare le difficoltà più facilmente – spiega Carletti –. Fortunatamente posso contare su un team allineato su quella che è la mia vision aziendale. Sono davvero orgoglioso dei miei collaboratori che, in questi mesi di difficoltà, sono riusciti a mettere a punto “Fuori Fase”, una gamma di soluzioni pensate per affrontare l’emergenza che, però, possono essere riconvertite in complementi d’arredo››. Estro creativo e investimenti tecnologici mirati hanno permesso a MyPrintService di non passare inosservata. Ma un altro fattore non trascurabile è la capacità di gestione delle commesse in maniera precisa e puntuale. Proprio per ottenere il massimo dell’efficienza, l’azienda è certificata UNI EN ISO 9001:2015 e, tra il 2017 e il 2018, ha sviluppato un software gestionale interno che permette di tenere sotto controllo ogni aspetto relativo alla produzione. ‹‹Abbiamo usufruito degli incentivi fiscali garantiti dalla prima legge per l’Industria 4.0 grazie ai quali, da tre anni a questa parte, portiamo avanti questo percorso verso l’efficientamento di ogni reparto aziendale. Quando lavori con grandi clienti, magari di respiro internazionale, devi essere in grado di assicurare il massimo della qualità nel minor tempo possibile, riducendo la percentuale d’errore – conclude Carletti –. Per questo, sono convinto che poter contare su tecnologie performanti e su una solida struttura gestionale sia l’unica via possibile per gestire ogni genere di richiesta, anche quelle dell’ultimo minuto, senza perdersi d’animo e ottenendo il massimo risultato››.
Sopra, le soluzioni di stampa HP Latex R2000 e HP Latex 3000 installate nella sede di MyPrintService.
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Il segreto per un pack di lusso d’effetto? Combinare tecniche e materiali differenti Oggi la stampa non ha più soltanto uno scopo “funzionale” volto a dare indicazioni di utilizzo e a far conoscere il brand, ma anche “estetico” che permette di rendere qualsiasi genere di applicazione più accattivante. Gli investimenti in ricerca e sviluppo stanno progressivamente rendendo più accessibili le tecnologie di stampa e finitura in grado di realizzare questi effetti, aprendo un mondo di opportunità per i brand, specialmente nell’ambito del luxury. Specializzata nei settori della profumeria e della cosmetica di lusso, In.Deco Serigrafia si impegna a realizzare progetti ricercati dal forte impatto estetico. Per farlo, si avvale di una vasta serie di tecniche di stampa (tampografia, serigrafia, stampa a caldo, sublimazione 3D, metallizzazione, verniciatura UV e floccatura), sapientemente abbinate per ottenere effetti unici che interpretino alla perfezione l’identità del brand e il messaggio che vuole comunicare. Alessandra Musitelli, titolare e responsabile commerciale dell’azienda, ci ha illustrato alcune delle lavorazioni messe a punto per i propri clienti negli ultimi mesi. Ognuna di esse è l’esempio perfetto di come un’attenta ricerca dei materiali e la combinazione di tecniche di lavorazione differenti rappresentano la chiave per ottenere prodotti finiti ad alto valore aggiunto.
In.Deco Serigrafia, specializzata in luxury packaging, abbina tecniche e materiali diversi per ottenere applicazioni ad alto impatto visivo. Ve ne raccontiamo tre
Floccatura con taglio laser per il pack Carolina Herrera Un primo esempio è quello del packaging realizzato per il profumo Carolina Herrera Good Girl Velvet Fatale, richiesto dall’azienda Bormioli Luigi, specializzata nella lavorazione di contenitori in vetro. Sulla confezione è stata utilizzata una floccatura piena a 360°, abbinata alla laseratura dei testi legali presenti sulla confezione. Quest’ultima si è rivelata indispensabile per rimuovere il pelo in eccesso e incidere direttamente nel flock il testo, evitando l’applicazione di un’etichetta. Altre soluzioni non avrebbero garantito la stessa tenuta e resistenza in abbinamento alla decorazione flock. Esempi di applicazioni realizzate da In.Deco Serigrafia utilizzando tecniche di floccatura abbinata a taglio laser, verniciatura glitterata e serigrafia spessorata per alcuni suoi clienti nel settore del luxury packaging.
Verniciatura glitterata Un altro effetto molto richiesto nell’ambito della cosmesi, sia di fascia alta che destinata al mass market, è quello glitterato. Grazie alla collaborazione con grandi brand del settore e al suo accurato lavoro di ricerca, In.Deco è riuscita a mettere a punto una lavorazione che calibra perfettamente gli ugelli di verniciatura, tenendo conto delle dimensioni e della quantità dei glitter da spruzzare e delle vernici più idonee.
Serigrafia spessorata del mascara Monsieur Big di Lancôme Questa tecnica è in grado di generare un effetto tattile e visivo incredibile che ha suscitato subito grande interesse, tanto che un brand come Lancôme l’ha richiesta per la decorazione del pack in plastica del mascara Monsieur Big. In.Deco aveva già sperimentato questo tipo di lavorazione su materiali come vetro o metallo. Il vantaggio tecnico è legato al fatto che è possibile ottenere personalizzazione estrema, sia nelle piccole che nelle alte tirature, a costi inferiori rispetto ad altre tecniche di stampa e decorazione, nel rispetto dei capitolati più severi, come quelle del noto L’Oréal. Altri casi di successo e di particolari pack sul sito indecoserigrafia.it
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Cominciamo ad analizzare alcune tecniche utilizzate dai serigrafi. Si parte con una distinzione tra quadricromia e la cosiddetta “simulazione di quadricromia”, spesso da molti confusa con la policromia o l’esacromia.
LE TECNICHE DI STAMPA NEL TESSILE: COMINCIAMO A CONOSCERLE di Angelo Barzaghi
Sebbene la stampa digitale abbia introdotto nuove soluzioni per certi versi più veloci, la serigrafia continua a svolgere un ruolo fondamentale in un’industria sempre più veloce e attenta ai costi di produzione e alle esigenze degli utenti. Le sue tecniche, i suoi processi, l’uso sapiente di inchiostri e materiali diversi diventano, per così dire, il “coniglio nel cappello” che altre tecniche non hanno. Certo è che se volessimo parlare in modo approfondito del grande numero di possibilità che offre la serigrafia non basterebbe un trattato. In questo articolo esamineremo le tecniche forse più complesse e più ambite soprattutto dai serigrafi più intraprendenti o alle prime armi, distinguendo tra quadricromia e quella che in gergo viene chiamata “simulazione di quadricromia”, spesso da molti confusa con la policromia o l’esacromia.
La mano di stampa
Tinta piatta
Per cominciare, occorre precisare cosa si intende per mano di stampa, cioè la percezione che si ha toccando una stampa, che può risultare soffice o rigida, morbida o secca. Questi effetti si raggiungono usando inchiostri a base acqua o Plastisol con effetti visivi differenti, ma sempre partendo da basi opportunamente formulate. Nel campo tessile, ma anche in quello grafico per alcuni prodotti, esiste di fatto una differenza tra basi che compongono gli inchiostri: alcune sono preparate per dare una mano morbida all’inchiostro, risultano trasparenti e si possono usare solo su tessuti chiari; altre sono coprenti e consentono di stampare direttamente su tessuti scuri senza l’ausilio di una base di bianco. Gli inchiostri a base acqua hanno questa distinzione alla base della propria formulazione di prodotto: non è un caso che siano i discendenti diretti della stampa tessile a pigmento. Anche per i Plastisol esistono basi coprenti o morbide a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
Per tinta piatta si intendono tutti quei soggetti che vengono realizzati con tinte piene o sfumate, ma che non sono immagini realistiche, come ad esempio i loghi. Un tempo tra gli stampatori vigeva una regola non scritta: dal colore più chiaro allo scuro per soggetti da realizzare su fondi chiari e viceversa dagli scuri a quelli più chiari su fondi scuri. Oggi questa regola non vale più, grazie alle tecniche che si sono affinate, ai prodotti altamente tecnologici e alla possibilità di gestire i file digitalmente con un controllo dei dettagli altissimo. La stampa “a tinta piatta” può essere realizzata indipendentemente con qualsiasi tipo di inchiostro su qualsiasi tipo di supporto. Con alcuni prodotti come i Plastisol o alcuni inchiostri a base acqua di nuova generazione, è possibile persino stampare con la tecnica bagnato su bagnato (wet-on-wet) sia su supporti di colore chiaro che scuro utilizzando una base
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Da sinistra: stampa a tinta piatta con glitter, simulazione di quadricromia, simulazione di quadricromia con inchiostri metallici.
bianca opportunamente realizzata, ottenendo così brillantezza di tinte e mano morbida.
CMYK – Quadricromia La tecnica più nominata e forse meno conosciuta dai più. Consiste nel rappresentare un’immagine di tipo fotografico o graficamente complessa (sia per texture che per numero di colori) scomponendola in quattro colori fondamentali: ciano, magenta, giallo e nero. La quadricromia a volte risulta essere una vera e propria trappola se presa alla leggera: per realizzare una quadricromia con tutti i presupposti utili ad ottenere risultati corretti occorre padroneggiare una serie di competenze come la conoscenza approfondita dei profili colore e la gestione della quantità di nero che occorre utilizzare in base alla tipologia di stampa. La realizzazione di una quadricromia, naturale su tessuto bianco o ecrù, diventa molto più complessa se declinata su fondi scuri, per i quali è necessario creare dei bianchi di fondo perfettamente calibrati e funzionali al disegno e al colore del tessuto, oltre ovviamente alla sua configurazione. La scelta dei dati che ne determineranno la definizione e la
correttezza cromatica collegata all’inevitabile scelta precisa dei telai sono passaggi fondamentali e assolutamente impossibili da improvvisare se si vogliono ottenere risultati di livello.
Simulazione di quadricromia Da non confondere, come spesso accade, con l’esacromia: quest’ultima è la quadricromia con due tinte appositamente calibrate rosso e blu a rinforzo di magenta e ciano. La simulazione di quadricromia altro non è che una selezione colori di una immagine fotorealistica realizzata però con tinte coprenti o Pantone, se si preferisce. In sostanza è un sistema di miscelazione delle tinte principali contenute in un’immagine fotorealistica che risulta possibile sovrapponendo i colori selezionati in separazione ottenendo così una resa molto ampia di tinte intermedie che simula appunto il meccanismo della quadricromia. Funziona da sempre con la tecnica wet-on-wet ed è nata in concomitanza con l’uso del Plastisol, l’unico inchiostro che in passato consentiva appunto questa tipologia di stampa. Oggi può essere realizzata anche con
inchiostri a base acqua o, volendo, qualsiasi altro tipo di inchiostro. Oltre che con la tecnica del bagnato su bagnato, la simulazione di quadricromia può essere ottenuta anche con asciugature intermedie, usando inchiostri specifici qualora i brand produttori li prevedano a catalogo o “tagliando” opportunamente gli inchiostri di produzione con speciali paste o basi da taglio, che ne diminuiscono la coprenza e li rendono leggermente trasparenti. La sovrapposizione delle tinte consente di creare colori intermedi che simulano l’effetto della quadricromia, consentendo la riduzione dei colori di stampa. In abbinamento al processo bagnato su bagnato l’utilizzo di questa tecnica garantisce anche un risparmio di costi in termini di energia e tempi di produzione. Appare evidente che ci sarebbero da fare tantissime considerazioni su ciascuna di queste tecniche e, probabilmente, avremo la possibilità di tornare a parlarne nuovamente. Per il momento mi fermo qui, dandovi appuntamento al prossimo articolo, nel quale esamineremo e valuteremo altre tecniche più strettamente e tipicamente serigrafiche.
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Il tessile industriale ripartirà con il digitale Attiva nel mondo del tessile da oltre settant’anni, EFI Reggiani continua il suo percorso orientato all’innovazione nel digital textile printing. Incentivata anche da un finanziamento di Intesa San Paolo volto a sostenere gli investimenti futuri. di Caterina Pucci
Le soluzioni TERRA Titan e TERRA Platinum di EFI Reggiani.
EFI Reggiani è un’azienda attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine da stampa analogiche e digitali, linee di pre e post trattamento per l’industria tessile. L’azienda ha recentemente ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro da Intesa San Paolo, garantito da SACE e Mediocredito centrale ed erogato tramite il decreto Garanzia Italia. «Questa iniezione di capitale ci ha permesso di proseguire quel percorso di innovazione digitale che abbiamo intrapreso già da alcuni anni e che ci vede tra le realtà più dinamiche nel settore del tessile a livello globale», commenta Adele Genoni, senior vice president e general manager dell’azienda. «Nei mesi passati il mercato del tessile industriale ha indubbiamente subito un duro colpo. La situazione non è omogenea in tutto il mondo e questo ha delle conseguenze sulla filiera produttiva; la ripresa di alcune economie potrebbe richiedere anche quattro o cinque anni e questo ci deve spingere a ripensare globalmente la distribuzione dei luoghi di produzione, che oggi sono concentrate in alcune aree specifiche».
Per far fronte a questo momento di stasi, EFI Reggiani ha investito in attività che le hanno permesso di rimanere in contatto con i clienti in modo virtuale. «Abbiamo potenziato il servizio di assistenza tecnica, mettendo a disposizione strumenti di realtà aumentata per seguire i clienti passo passo nelle operazioni di manutenzione o offrire dimostrazioni virtuali» prosegue Genoni, «è stato fondamentale sviluppare canali di comunicazione paralleli. Abbiamo rafforzato la nostra brand identity sui social, intensificando le comunicazioni tramite newsletter e il lancio di una serie di webinar dedicati ai temi dell’innovazione digitale nel textile printing, per offrire formazione gratuita sulle soluzioni tecnologiche esistenti e su come sfruttarle al meglio per intercettare nuove opportunità applicative». Tra le tematiche protagoniste dei webinar spicca la sostenibilità ambientale, che EFI Reggiani persegue da anni, investendo in soluzioni e chimiche che garantiscano una semplificazione dei processi di stampa con l’eliminazione delle operazioni di pre e post trattamento e un conseguente abbattimento di costi e consumi energetici. In particolare, soluzioni per la stampa diretta su tessuto come la piattaforma TERRA che utilizza pigmenti con legante e un processo di polimerizzazione in linea che permettono di evitare fasi di post trattamento a elevato consumo energetico e idri-
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Slide dalla presentazione del webinar “La semplificazione in tempo di covid-19: un’occasione per promuovere un nuovo modello di procedimento amministrativo e di sviluppo del sistema Italia”.
co, quali vaporizzo e lavaggio dopo stampa. Un altro dei focus di questi appuntamenti riguarda l’accesso alle nuove opportunità che i canali virtuali hanno reso possibili e che andranno a intersecarsi sempre di più con il digitale. «La propensione ad acquistare online alla quale abbiamo assistito in questo periodo ha rafforzato il trend della customizzazione a cui stavamo assistendo già nel periodo pre-pandemia», spiega Micol Gamba, product & marketing manager di EFI Reggiani. «Per assecondare le esigenze dei nuovi consumatori, desiderosi di differenziarsi e personalizzare il loro stile e sempre più sensibili al tema della sostenibilità dei prodotti acquistati, il digitale e i processi verdi saranno sempre di più la risposta alle richieste emergenti del mercato. Noi come azienda siamo ben contenti di accompagnare i nostri clienti in questo percorso, avvalendoci della nostra rete di esperti e trust advisor». A proposito delle nuove opportunità offerte dal virtuale, è indubbio che in questo periodo le aziende si stiano confrontando con la necessità di dare continuità alle relazioni con i clienti, anche in assenza dei consueti appuntamenti fieristici che da sempre le vedono protagoniste. La riprogrammazione del calendario fieristico ha condizionato la pianificazione marketing dell’anno 2020 e, con ogni probabilità, spin-
gerà le aziende a ripensare gli investimenti anche per i prossimi anni. «Confidiamo nella ripresa di ogni appuntamento dal vivo a cui siamo soliti partecipare, ma siamo consapevoli che qualsiasi iniziativa fisica, d’ora in avanti, dovrà essere accompagnata da alternative virtuali» aggiunge Gamba. «A livello di organizzazione, diventerà necessario far dialogare l’aspetto espositivo fisico con il mondo virtuale, rendendo l’esperienza fieristica multiforme e dinamica, espandendone il potenziale oltre i limiti dello stand». In molti settori si è già cominciato a sperimentare l’utilizzo di fiere esclusivamente virtuali: una tendenza che ha attecchito tanto nell’ambito del fashion quanto in quello dell’industrial. «In collaborazione con ACIMIT (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinari per l’Industria Tessile, ndr) abbiamo sperimentato la possibilità di realizzare eventi e dimostrazioni virtuali dei nostri prodotti durante i quali esporre a clienti e prospect la nostra offerta» spiega Genoni. «Per noi l’importante non è tanto il mezzo quanto continuare ad essere presenti, condividendo con il mercato le nostre competenze e le opportunità offerte dalle nostre soluzioni innovative. Ci adegueremo a qualsiasi nuova sfida che i prossimi mesi dovessero riservarci, continuando a cogliere ogni possibile occasione di confronto, formazione e innovazione».
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Impres sceglie la stampa digitale di Epson per un effetto naturale sui pellami Impres sceglie l’alta qualità della stampa digitale e gli inchiostri Genesta Acidi di Monna Lisa Evo Tre di Epson per un effetto naturale garantito nella lavorazione dei pellami
Alcune applicazioni realizzate da Impres con stampante inkjet industriale Monna Lisa Evo Tre di Epson.
Fondata nel 1959 da Pretini Terzino nel cuore di uno dei distretti toscani più importanti della filiera della pelle, la storica società di Santa Croce sull’Arno (PI) diventa Impres nel 1987. Nata da una passione familiare per la lavorazione dei pellami, sin dalla sua fondazione l’azienda a conduzione familiare è specializzata nella lavorazione di pellame conto terzi e oggi serve un’ampia fascia di clientela tra concerie e brand del fashion. Con oltre 50 anni di storia alle spalle, Impres si rivolge principalmente al mercato della calzatura, della pelletteria e dell’abbigliamento, offrendo diversi tipi di lavorazione: foratura, punzonatura, intaglio, applicazione carte, macchiatura millepunte, lavorazioni con aerografo, stampatura, lavorazione laser e stampa digitale. L’accuratezza e l’alta qualità Impres va di pari passo con lo studio grafico e la continua ricerca di nuove tecniche di lavorazione. Questi due aspetti fondamentali sono curati internamente in stretta collaborazione con stilisti e modellisti per realizzare prototipi, cliché e piastre esclusive per ciascun cliente.
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Il passaggio al digitale per accompagnare passione, competenza e design esclusivi Negli anni Impres affianca alla tradizionale stampa a caldo e alle lavorazioni principali tecniche alternative, come ad esempio il taglio squamato su pelle di vitello, sempre garantendo ai propri clienti alta qualità, disegni esclusivi e un processo di lavorazione trasparente, eseguito interamente all’interno dell’azienda. Tuttavia creare di volta in volta nuove fantasie con metodi classici o con le carte transfer implica tempi di preparazione degli impianti e di lavorazione molto lunghi, quantità minime di ordini (in esterno) piuttosto alte e di conseguenza elevati costi di magazzino. Per questo motivo, e grazie alla lungimiranza della terza generazione entrata in azienda negli anni 2000, Impres si affaccia al mondo del digitale di grande formato per stampare direttamente su pelle, accorciando i tempi e riducendo i costi, ma continuando a garantire un prodotto finale di altissimo livello. Dall’aerografo digitale alle stampanti plotter UV il passo è breve e, anzi, Impres vanta il primato di aver introdotto per prima nel campo della lavorazione della pelle le stampanti plotter UV a LED, per superare i limiti delle macchine tradizionali (rigidità degli inchiostri, odori sgradevoli, eccessivo riscaldamento dei supporti con le lampade a ioduri di mercurio). Con le nuove tecnologie, le richieste aumentano in maniera esponenziale e Impres non ferma la ricerca di soluzioni per una lavorazione quanto più naturale possibile del pellame, risultato raggiungibile grazie all’impiego dei colori Acidi. Così, con un mercato sempre più esigente e ordinativi sempre più importanti, a gennaio 2020 l’azienda decide di fare un ulteriore salto, introducendo Monna Lisa Evo Tre di Epson nei propri laboratori. Con Monna Lisa Impres inaugura l’utilizzo degli inchiostri Acidi che, non coprendo la superficie stampata, consentono di ottenere un effetto di naturalezza quasi assoluta di pellami non pigmentati, come il nabuk, gli scamosciati e i pieno fiore.
Qualità Epson per soluzioni su misura “Epson, con Fratelli Robustelli, è stata tra le prime ad avere esperienze dirette con la stampa su pelle. Fin da subito abbiamo capito che Monna Lisa sarebbe stata in grado di rispondere a tutte le nostre esigenze: dalla semplicità di utilizzo e gestione alla solidità strutturale”, commenta Silvano Impastato, Amministratore Unico di Impres. “Quando ci siamo avvicinati a Monna Lisa, nel settore queste stampanti erano definite come dei “carri armati della stampa digitale”: macchine che non si fermano mai e assicurano un prodotto di qualità superiore. Ma a fare la differenza è stata per noi la tranquillità di poterci affidare a un’azienda seria e importante, disponibile, flessibile e sempre pronta a rispondere alle particolari richieste del nostro mercato di riferimento, con soluzioni su misura per ogni necessità produttiva”. Con Monna Lisa, Impres riesce oggi a offrire lavorati di alta qualità a costi concorrenziali e a proporre produzioni su misura alla propria clientela. Con le combinazioni delle varie tecniche abbinate alla stampa digitale di Monna Lisa, Impres può infatti offrire articoli esclusivi con un pacchetto di lavorazioni tutto incluso, dalla campionatu-
Un operatore alle prese con la stampa di un supporto in pellame. L’utilizzo degli inchiostri Acidi consente di ottenere un effetto naturale simile a quello dei pellami non pigmentati.
ra al prodotto finito, compresa la grafica. Mediamente Impres lavora 100.000 metri quadri di pellame al mese, di cui circa 10 mila stampati digitalmente. Sul totale della produzione, la stampa digitale incide dal 10% al 25%, percentuali che arrivano anche al 50% del fatturato se si includono le lavorazioni con macchine UV. “In questo scenario”, conclude Impastato, “Monna Lisa è stata sicuramente la scelta più giusta per noi e le prime produzioni non hanno deluso le aspettative. Vista l’esperienza più che positiva, stiamo già pensando a introdurre una seconda Monna Lisa per garantire la massima continuità produttiva”.
Qualità e flessibilità con Monna Lisa Evo Tre 32 Sviluppata da Epson e da Fratelli Robustelli, Monna Lisa Evo Tre 32 permette di unire l’alta qualità che esige il settore dell’high fashion con la produttività richiesta dal dinamismo frenetico del mercato attuale della moda. L’innovativa tecnologia di stampa proprietaria Epson PrecisionCore, integrata per la prima volta nella serie Monna Lisa Evo Tre, permette di coniugare una qualità ad alta produttività senza precedenti e una affidabilità ancora più ampia, caratteristiche che fanno della stampante una delle digital textile printer più versatili del mercato. Grazie alla sua flessibilità, Monna Lisa Evo Tre permette agli addetti ai lavori di utilizzare una sola stampante per le diverse esigenze di produzione: dalla possibilità di stampare su ogni tipo di tessuto e pellame alla capacità di riprodurre sia i disegni più complessi al massimo della qualità sia quelli più semplici con velocità e ripetibilità perfette.
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L’analisi dei dati che rivoluziona l’outdoor La start up sarda ha inventato un’innovativa piattaforma, rivolta ai concessionari pubblicitari e alle agenzie, che utilizza l’approccio data-driven per pianificare campagne di advertising tradizionali.
di Caterina Pucci
Si possono usare i dati in maniera intelligente e funzionale anche in un contesto come quello della pubblicità tradizionale? A questa domanda sta provando a rispondere Bìllalo, start-up sarda che utilizza un approccio data-driven nella comunicazione outdoor. Il nome del progetto deriva dall’unione del termine inglese billboard (manifesto) e del sardo bìllare che significa letteralmente “controllare, tenere d’occhio”. E difatti, quello che questa innovativa piattaforma si propone di fare è offrire ad aziende advertiser e concessionari pubblicitari uno strumento per monitorare gli spazi pubblicitari disponibili in una determinata area geografica e verificarne il grado di OTS, ovvero Opportunity To See, che nel linguag-
gio pubblicitario indica la misura di esposizione del pubblico a un determinato messaggio. «Provengo da una famiglia che lavora nell’ambito dell’organizzazione d’eventi, perciò sin da bambino sono stato immerso nel mondo della pubblicità» racconta Nicola Palmas, CEO di Bìllalo. «Ho cominciato attaccando le locandine degli eventi in giro per Cagliari; crescendo, ho iniziato a occuparmi della pianificazione delle campagne, anche sfruttando i nuovi strumenti di digital advertising che hanno cominciato a spopolare a partire dal 2009, con l’avvento di Facebook». Indubbiamente, la pubblicità digitale garantisce una serie di opportunità legate alla possibilità di ottenere misurazioni puntuali ed immediate sull’efficacia delle campagne, grazie all’uso degli Analytics. «A un certo
punto, però, mi sono reso conto che ci sono ambiti in cui la comunicazione outdoor costituisce ancora una risorsa indispensabile» spiega Palmas. «Così ho iniziato a chiedermi se ci fosse un modo di integrare i vantaggi del digitale nelle campagne pubblicitarie più classiche». Per il giovane imprenditore comincia un periodo di lavoro e perfezionamento a Londra, che lo porta a contatto delle principali novità presenti nell’ambito della comunicazione. Al suo ritorno in Sardegna decide di dedicarsi completamente a un nuovo progetto e nel 2017 nasce ufficialmente Bìllalo che, partecipando al bando Insight di Sardegna Ricerche, si aggiudica un finanziamento da 10.000 euro per lo sviluppo del suo servizio innovativo. «Abbiamo sviluppato il nostro primo tool di me-
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Dashboard della supply side platform di Billalo, il software cloud-based che permette ai concessionari pubblicitari di gestire il proprio parco impianti.
Il modulo media platform della demand side platform, che permette di pianificare campagne OOH da una semplice web app. Sarà disponibile in modalità assistita, per utenti alle prime armi, e avanzata, per esperti.
dia planning, che consentiva di catalogare gli impianti di affissione in base a una serie di parametri: altezza da terra, formato, orientamento rispetto all’asse stradale, illuminazione e geolocalizzazione» prosegue Palmas. Nella primavera del 2018 Bìllalo viene lanciato sul mercato e comincia ad attirare l’attenzione delle prime aziende advertiser. Nel 2020 si costituisce come start-up innovativa e oggi si avvia verso lo sviluppo definitivo del suo software. «Puntiamo a creare il primo database di spazi pubblicitari outdoor in Italia. Contemporaneamente, vogliamo che i nostri clienti possano verificare in tempo reale l’efficacia delle campagne promozionali. Per farlo, abbiamo mutuato metodi di misurazione del Digital Out of Home». L’algoritmo di Bìllalo sfrutta l’ag-
Uno step della pianificazione assistita che permette di determinare la geolocalizzazione di ogni impianto pubblicitario.
gregazione di diversi indicatori. Non solo open e big data (provenienti per esempio dai dati sul traffico raccolti in tempo reale tramite piastre poste sotto il manto stradale), ma anche dati sulla mobilità urbana ricavati da apparecchi collocati al di sopra degli impianti di affissione; e infine informazioni strutturali come l’altezza da terra, l’orientamento rispetto all’asse stradale e il formato dei manifesti. Incrociando queste informazioni, si ottiene un indicatore correlato con l’efficacia promozionale. «L’obiettivo finale è, da un lato, permettere alle aziende advertiser e alle agenzie di conoscere in diretta quali impianti pubblicitari sono disponibili; dall’altro consentire ai concessionari di vendere i loro spazi in tempo reale» spiega Palmas. «Stiamo lavorando per mettere a punto un’in-
terfaccia il più possibile intuitiva e di semplice utilizzo, attraverso la quale sarà possibile pianificare campagne scegliendo quantità, formati, localizzazione, tenendo conto anche dell’eventuale presenza di punti di interesse come aeroporti, scuole, università, centri commerciali». Oltre all’outdoor tradizionale, Bìllalo prevede di integrare altri servizi, come la pianificazione della pubblicità dinamica sui mezzi di trasporto o l’allestimento di eventi indoor e outdoor per spettacoli, concerti, manifestazioni culturali. Per quanto riguarda l’accoglienza da parte degli utenti, conclude Palmas, «all’inizio abbiamo notato delle perplessità, ma di fronte alla misurabilità dei dati anche i più scettici si sono dovuti ricredere. Sostanzialmente quel che offriamo è una possibilità di semplificare
Il SaaS di Bìllalo permette di pianificare campagne anche su maxi formati, transit e display digitali.
Attraverso il SaaS di Bìllalo i concessionari pubblicitari possono inserire annunci di vendita degli impianti a disposizione.
il lavoro di scouting che chi lavora nella pubblicità svolge in maniera manuale da decenni». Al momento i servizi di Bìllalo sono attivi solo in Sardegna e l’azienda può contare su una ventina di clienti che si affidano ai suoi servizi per la pianificazione delle campagne. Prossimo traguardo sarà implementare le funzionalità del software, per estendere il servizio a tutto il territorio nazionale.
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L’outdoor che verrà
IGPDecaux, leader della comunicazione esterna in Italia, racconta le evoluzioni che il settore dell’advertising sta attraversando: dall’ibridazione tra media tradizionali e digitali alla necessità di investire in processi, tecnologie e supporti orientati alla sostenibilità di Caterina Pucci
La progressiva riapertura delle attività ha coinciso con una ripresa delle pianificazioni pubblicitarie outdoor che, nei mesi di lockdown, hanno subito una battuta d’arresto. La cosiddetta “nuova normalità” che stiamo sperimentando da oltre due mesi ha comportato un inevitabile adeguamento dei messaggi e delle modalità di comunicazione con gli utenti; allo stesso tempo, si sta verificando un’accelerazione spinta di quei processi di ibridazione tra media tradizionali e digitali cominciati ben prima dell’inizio della pandemia. Non è facile destreggiarsi in un contesto così cangiante ma è pur vero che il momento che stiamo vivendo invita alla sperimentazione e apre nuove opportunità creative per tutta la supply chain, composta da brand, agenzie di comunicazione, designer, pubblicitari e professionisti della stampa outdoor. In questo stesso contesto si muove IGPDecaux, leader e unico operatore globale di comunicazione esterna in Italia, che da anni fornisce alle aziende che scelgono i suoi servizi nuove e aggiornate modalità con cui far emergere e rafforzare l’i-
dentità del brand, migliorare le vendite e fidelizzare i clienti attraverso iniziative coinvolgenti e accattivanti. «A supporto della vendita di spazi pubblicitari, business principale» spiega Luca Stucchi, direttore esecutivo di IGPDecaux, «la nostra prerogativa consiste nell’offrire al cliente un servizio a tutto tondo che non può prescindere da una selezione accurata delle tecnologie di stampa più aggiornate e dei materiali più innovativi». Lavorare con aziende di calibro internazionale, ognuna con esigenze molto specifiche, significa assumersi la responsabilità di tenere sotto controllo ogni fase di realizzazione di una campagna – che include servizi di stampa, posa e rimozione – sviluppando un’attenzione ai processi che permette a IGPDecaux di consegnare al cliente un prodotto chiavi in mano, il più possibile orientato al rispetto della responsabilità ambientale. «Non siamo un’azienda di stampa, ma ci avvaliamo della collaborazione di partner tecnologici d’eccellenza, con i quali abbiamo sviluppato un rapporto di fiducia che ci
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permette di scegliere le soluzioni di stampa e i supporti più indicati a rispondere alle richieste di ogni singolo cliente» prosegue Stucchi. «Prediligiamo l’utilizzo di soluzioni di stampa water-based e di materiali innovativi, in molti casi sviluppati in esclusiva per noi dai fornitori di materiali con cui lavoriamo». In tal senso, un ruolo fondamentale gioca il dipartimento di R&D interno che opera una ricerca quotidiana sui materiali. «La selezione viene operata tenendo conto di innumerevoli fattori che dipendono dalla molteplicità di richieste che ci arrivano dalle aziende clienti», racconta Stucchi. «Che si tratti di un floor talker o di un fullwrap per il rivestimento dei mezzi di trasporto (tutto ciò che rientra nell’ambito della pubblicità dinamica, ndr), ci premuriamo di prendere in considerazione quale sarà la destinazione finale dell’applicazione. Sarà applicato su marmo, piastrelle, bugnato? Sarà sottoposto agli agenti esterni? Sulla base di queste valutazioni cer-
Alcune delle campagne realizzate da IGPDecaux tra cui: jumbo-tram full wrap con la type art di Lorenzo Marini; Station Domination per OREO Mondelez all’interno della stazione metropolitana di Porta Garibaldi a Milano; side banner e full wrap per il lancio dello stecco Gruvi di Sammontana; campagna multisoggetto e multiformato per Scaldasole.
chiamo di trovare la combinazione più efficace a servire le esigenze di funzionalità ed estetica che il prodotto richiede». Tra i valori che IGPDecaux promuove c’è chiaramente un’attenzione allo sviluppo sostenibile che consenta una crescita economica rispettosa nei confronti di persone e ambiente, migliorando la qualità dei suoi processi e diminuendo l’impatto ambientale delle sue attività. In tal senso materiali come il polipropilene, una volta rimosso al termine di una campagna viene conferito ad aziende certificate che si occupano
di rifrantumarlo per riutilizzarlo in altri segmenti industriali. Nell’ambito delle maxiaffissioni, si affermano tessuti sperimentali realizzati con tecniche di stampa sublimatica. Per concludere, ribadisce Stucchi, «ci impegniamo a ricercare sempre più materiali che si possano riciclare, con certificazioni no waste. Lavoriamo affinché il nostro materiale pubblicitario non diventi un rifiuto, ma un prodotto che possa essere smaltito nel rispetto di un’idea di economia circolare e riuso che sposiamo completamente».
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EVENTI
INNO V AT IO N WEEK
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INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA
Giorni di innovazione in streaming
Lanci mondiali
Anteprime per l’italia
Aziende
Minuti di trasmissione live
IL MERCATO ITALIANO NON SI FERMA: RIPRESA, INNOVAZIONE E ANTEPRIME MONDIALI
Innovation Week è nata dal successo di #stampiamoavanti | Il Salotto di Stratego Group, che in due mesi ha coinvolto più di mille partecipanti. Un modo per non perdere i contatti con i player della filiera del printing (stampatori, agenzie di comunicazione, fornitori di tecnologie e consumabili).
Quattro giorni di innovazione in streaming, 12 aziende, 13 webinar per 585 minuti di trasmissione live, cinque lanci mondiali e cinque annunci di anteprime per l’Italia. Sono i numeri di #stampiamoavanti | Innovation week, l’evento virtuale di Stratego Group che si è svolto dal 30 giugno al 3 luglio, in sessioni da 45 minuti l’una a disposizione di grandi brand dell’industria della stampa. Innovation week è nata dal successo di #stampiamoavanti | Il Salotto di Stratego Group, che in due mesi ha coinvolto più di mille partecipanti in diretta e superato le 3.800 visualizzazioni su YouTube. Progettati e andati in onda in pieno lockdown – necessario al contenimento della diffusione del Covid19 – i Salotti sono presto diventati il modo per non perdere il contatto con tutti i player della filiera del printing (dallo stampatore all’agenzia di comunicazione, passando per i fornitori di tecnologie e consumabili), in settimane di inattesa difficoltà e impossibilità a muoversi e a trovarsi di persona.
Fra i settori obbligati a fermarsi per la pandemia c’è stato quello fieristico. Il 2020 doveva essere l’anno di Drupa, l’anno in cui i produttori di tecnologie avrebbero lanciato le loro ultime novità. Ma siccome lo sviluppo tecnologico non si ferma, si è reso necessario trovare nuovi punti di riferimento, nuovi palcoscenici a disposizione dei produttori di macchine da stampa e consumabili per comunicare le loro novità. A questa esigenza ha risposto Innovation week, che ha radunato grandi nomi del printing in un calendario fitto di novità. Gli stampatori si sono potuti fare un’idea di come aumentare la produttività delle loro aziende e affrontare il mercato. Nel corso della diretta online, in streaming contemporaneamente su Zoom e YouTube con la regia di Stratego Group e di TAGA Italia, gli spettatori hanno avuto la possibilità di fare domande e interagire con i relatori per chiarire ogni aspetto utile a sviluppare nuove idee e nuove strategie. Abbiamo estrapolato alcuni degli appuntamenti più legati all’ambito del wide format.
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EVENTI
INNO V AT IO N WEEK
Alcune delle novità presentate durante l’Innovation week HP Latex serie R 2020 Edition
Stefano Casati, HP
Walter Vicenzutto, HP
realizza ogni componente della macchina, dalla meccanica al software passando per gli algoritmi, per il pieno controllo di tutto il processo. Ma non è l'unica novità in casa SEI Laser: Origami, che deve il suo nome all'arte di piegare la carta, può essere definita una "stampante di effetti 3D". È un sistema per la creazione dei cliché digitali e dell'embossing fuori linea nato da una ricerca tecnologica durata diversi anni.
La massima flessibilità per rispondere alle richieste di super personalizzazione e di sostenibilità del mercato: la nuova gamma di stampanti ibride HP Latex serie R 2020 Edition è stata presentata da Stefano Casati, End User and Partner Account Manager HP Large Format Printer, e da Walter Vicenzutto, Sales Specialists HP Large Format Printing (moderati da Enrico Barboglio, Stratego Group). La versione 2020 della macchina roll to roll, tecnologia di cui HP ha grande esperienza, è una soluzione in grado di stampare sia su supporti rigidi che su bobine. Con una migliorata produttività rispetto alla versione precedente, la nuova serie R è un sistema che sarà estremamente attuale anche fra 4 o 5 anni ed è la massima espressione della tecnologia Latex a 12 anni dal suo lancio sul mercato: una piattaforma ibrida costruita da zero pensando alle esigenze del mercato.
I nuovi inchiostri UV\HUV\LED di T&K TOKA di Marks-3zet
SEI Laser PaperOne 7000 abbinata a Origami per creare effetti 3D d’impatto
Ettore Colico, SEI Laser
Il lancio "fisico" nella sede di Curno in provincia di Bergamo è in programma per settembre, ma SEI Laser non poteva aspettare tanto per annunciare al mercato la nuova PaperOne 7000 - formato B1. La soluzione è stata presentata da Ettore Colico, Converting Director SEI Laser (moderato da Alessandro Mambretti di Taga Italia). SEI Laser è un'azienda italiana che pone il laser – su cui non smette mai di fare ricerca e sviluppo – al centro dei suoi sistemi di converting digitale, ossia degli strumenti di supporto alle tecnologie digitali per arrivare al prodotto finito. PaperOne è una famiglia di sistemi laser per la fustellatura digitale, per il finishing da foglio a foglio. Sistemi di cui l'azienda bergamasca
I moderatori dei webinar
Dall’alto: Carmelo Roberto, Nello Grieco e Fabio D’Amico, marks-3zet
Consigli pratici sull'utilizzo degli inchiostri e uno sguardo sulle novità in casa T&K TOKA. Marks3zet, distributore ufficiale ed esclusivo in Italia della gamma di soluzioni del produttore giapponese, ha offerto uno sguardo su una tecnologia che sta diffondendosi sempre più nell'industria della stampa: quella degli inchiostri UV\HUV\LED. Carmelo Roberto, Managing Director marks-3zet, Nello Grieco, Sales Manager marks-3zet, Fabio D'Amico, Technical Manager UV inks Specialist marks-3zet (moderati da Manuel Trevisan, Taga Italia) hanno confermato come sin dal 2012, quando sul mercato sono arrivate le nuove tecnologie per l'essiccazione degli inchiostri UV (prima le lampade ibride, dette anche Low energy, e poi le più recenti lampade LED), gli inchiostri UV non abbiano mai smesso di essere oggetto di sviluppo e ricerca. UV TIO PS3L è il nome della nuova serie prodotta dall'azienda giapponese T&K TOKA che a partire dai mesi di settembre/ottobre 2020 andrà a sostituire la serie UV TIO PS2L per la stampa a foglio con essiccazione UV\H-UV\LEDUV, attualmente in commercio e che rimarrà disponibile fino a esaurimento scorte.
Dall’alto: Enrico Barboglio di Stratego Group, Alessandro Mambretti e Manuel Trevisan di Taga Italia.
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EVENTI
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Xerox presenta in anteprima globale Xerox Adaptive CYMK+ Technology
Lucrezia Guglieri, Xerox
Stefano Torsello, Xerox
Cristina Mazzini, Xerox
Make NOW work è il presente che prende forma e che richiede soluzioni per risolvere nuove esigenze. È un ecosistema in cui le piattaforme software e le macchine interagiscono per dare soluzioni; un progetto che ha permesso di capire la necessità dei clienti di comunicare in maniera più efficace. È il presente di Xerox che ha presentato in anteprima globale Xerox Adaptive CYMK+ Technology, tecnologia per la famiglia della Xerox Versant 180 Presses. Ne hanno parlato Lucrezia Guglieri, Marketing Communications Manager Xerox, Stefano Torsello, Marketing Manager Production Global Offering, Cristina Mazzini, EMEA Software Solution Sales Specialist. Xerox Adaptive CYMK+ Technology ha cuore italiano: nasce dalla collaborazione con M.C. System, azienda di Perugia partner di Xerox dai primi anni Ottanta, ed è una tecnologia che permette di sostituire il set di toner della quadricromia con altri due set: set di toner vivid (bianco, argento e trasparente) e set di toner fluorescente per applicazioni accattivanti.
Mauro Luini, Scodix
Xeikon Sirius per il publishing e il retail
Domenico Beraldi, Xeikon
Scodix, live dallo showroom in Israele "Un'adolescente piena di entusiasmo e di voglia di fare". È così che viene definita Scodix, fornitore di sistemi per la nobilitazione digitale nelle arti grafiche nato 13 anni fa in Israele. Ad affermarlo è Mauro Luini, Sales Manager South Europe and MEA Region Scodix, che ha portato gli spettatori della Innovation week proprio dentro la tecnologia Scodix: in collegamento in diretta con lo showroom in Israele c'era Johnatan, membro del Technical
Team, che ha mostrato l'interno della Scodix Ultra 101. Gli spettatori del webinar Scodix nell'Innovation week hanno avuto l'opportunità di entrare (seppure virtualmente) dentro il cuore delle oltre 4 tonnellate di tecnologia di nobilitazione digitale: dai vassoi metti carta attraverso il lettore del codice a barre, le quattro telecamere di ispezione, le 24 teste di stampa, il sistema di foil a freddo e fino all'uscita, dove lo stampato è diventato qualcosa di più, portatore di valore aggiunto in grado di garantire dei margini di profitto allo stampatore. Con oltre 400 macchine installate nel mondo, Scodix serve clienti nei settori del packaging, della stampa commerciale, del publishing, del web to print.
Maurizio Rivoltella, PGE
La tecnologia digitale ha reso i concetti di stampa on demand e just in time parte integrante dello scenario di business. Un'evoluzione che emerge con particolare evidenza nella stampa dei materiali per il point of sales e il publishing, settori per cui da anni Xeikon propone tecnologia di stampa all'avanguardia. Ne hanno parlato Domenico Beraldi, Sales Manager Graphic Arts Italy Digital Solutions di Xeikon, Maurizio Rivoltella, ceo di PGE, e Silvia Argalia, responsabile commerciale A.G.E. Argalia Editrice. Budget limitati, tirature ridotte, scadenze incalzanti e la concorrenza dell'e-commerce sono gli imperativi a cui lo stampatore deve rispondere con la massima flessibilità, per essere pronto a cogliere le sfide del futuro.
Silvia Argalia, A.G.E.
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Nuove date per FESPA Global Print Expo FESPA Global Print Expo non avrà più luogo a Madrid nell’ottobre 2020, per il perdurare dei rischi per la salute pubblica e dell’interruzione delle attività aziendali dovuti alla pandemia mondiale da Covid-19. La prossima edizione si terrà presso il RAI Exhibition Centre di Amsterdam, Paesi Bassi, dal 9 al 12 marzo 2021. Anche in questo caso, lo spazio espositivo ospiterà contestualmente FESPA Global Print Expo, European Sign Expo e Sportswear Pro. Neil Felton, CEO di FESPA, ha commentato: “A marzo 2020 abbiamo preso la decisione di posticipare di sei mesi FESPA Global Print Expo, considerato il progredire della pandemia e le relative implicazioni per gli espositori e i visitatori. Da allora, il Covid-19 si è esteso in modo dinamico e imprevedibile. Anche se molti paesi stanno gradualmente riaprendo, dopo il lockdown, non possiamo ancora essere sicuri di poter soddisfare le aspettative dei visitatori e degli espositori qualora decidessimo di mantenere l’evento per il prossimo ottobre”. Ha poi proseguito: “L’inizio di marzo 2021 è una data valida poiché permette a espositori e visitatori di riorganizzarsi e a noi di prepararci a fondo per
ogni eventuale nuovo requisito operativo. Il feedback ricevuto dai professionisti del settore ci fa pensare che la nostra comunità, dopo aver affrontato notevoli difficoltà commerciali nel corso di quest’anno, darà un caloroso benvenuto a FESPA Global Print Expo nel marzo 2021, vivendola come importante piattaforma per la ripresa economica e i progressi del prossimo anno”. Amsterdam ha ospitato più edizioni di FESPA, nel 2006, 2009 e 2016. La nuova edizione di FESPA Global Print Expo prevista per marzo 2021 sostituirà l’evento del 2021 originariamente programmato a Monaco di Baviera, in Germania. FESPA tornerà a Monaco nel 2022.
Annullata l’edizione 2020 della fiera, che dà appuntamento a espositori e visitatori ad Amsterdam dal 9 al 12 marzo 2021
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Reagire a Covid-19. Testimonianze dal mondo e la Survey di Fespa Italia
Non sorprendono i risultati raccolti dalle interviste pubblicate da Fespa nel portale dedicato ai soci di tutto il mondo. Testimonianze che mettono in evidenza l’impatto dell’epidemia in quelle realtà che, in giro per il mondo, sono i solution provider per la stampa di allestimenti fieristici, visual communication, accessori per il mondo retail, stampa tessile per advertising, magliette o fashion.
Le interviste di Club Fespa online Portal In Svizzera, presso l'Atelier Fuer Siebdruck (AfS), Lorenz Boegli afferma che l'azienda sta portando avanti il minor numero possibile di dipendenti. "Gli affari sono circa l'80% in meno del solito", afferma. “Viviamo con riserve ma prevediamo che migliorerà di nuovo da agosto in poi. Usiamo il tempo libero per sviluppare innovazioni, che possiamo quindi presentare in autunno". Alla Visix, in Belgio, una delle principali stamperie tessili per eventi, stand e pannelli, il CEO Jean van Houtryve è appena emerso da 16 giorni di autoisolamento con la sua famiglia all'inizio di aprile. Anche il business aveva subito un duro colpo."Siamo cresciuti negli ultimi 10 anni, reclutando nuovi dipendenti - e per la prima volta in assoluto
abbiamo dovuto licenziare le persone", afferma. “Oggi nell'azienda è rimasto solo un operatore per divisione: in tutto, solo 15 su 80 persone sono ancora impiegate. All'inizio di marzo, molti eventi sono stati cancellati e abbiamo perso più di € 250.000. Anche gli ordini di beach flags e banner per eventi estivi sono stati annullati. Nonostante un buon inizio dell'anno, entro la fine di aprile abbiamo raggiunto solo il 20% del nostro fatturato normale". Alla fine del mese, tuttavia, Jean era più ottimista: “Inizialmente abbiamo ricevuto un ordine per 50.000 maschere stampate. Abbiamo sviluppato un prototipo, lanciato un listino prezzi e iniziato a vendere questi articoli agli utenti finali”. Quattro giorni dopo, l'azienda ha confermato ordini per oltre 250.000 maschere e quotata per oltre un milione di pezzi. “Ho ordinato sei macchine per cucire in più, un robot completamente automatizzato per la finitura e sto producendo in tre siti con tutte le persone
che abbiamo avuto, oltre ad ulteriori interventi. Gli affari vanno di nuovo a gonfie vele". In Messico, dove le garanzie sugli aiuti statali sono assenti e le reti di sicurezza sociale sono più logore, gli effetti della crisi sono più gravi. Daniel Sunderland di Canagraf afferma: “Non stiamo ricevendo alcun aiuto dal governo. In qualità di imprenditori, siamo responsabili del benessere di tutti i nostri dipendenti. Ciò significa che dobbiamo assicurare lo stipendio ai nostri dipendenti, ma mantenendo un capitale circolante sufficiente a non uscire in bancarotta da questa crisi. Dobbiamo tenere a mente che la ripresa delle attività produttive a pieno regime richiederà molto tempo. Ci vorranno un paio di mesi dopo la chiusura; questo perché inizialmente le persone useranno i loro soldi solo per acquistare i beni necessari, quindi gli ordini saranno piccoli e lenti". Alcune tipografie che non hanno totalmente interrotto
Quali sono le attività che svolge la tua azienda?
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Il coronavirus ha causato lo stop di molte delle attività di stampa specialistica. Un primo semestre difficile, come testimonia questo articolo. Ma la fiducia non manca
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La Survey di FESPA ITALIA Il mercato italiano ha vissuto un periodo scandito dal susseguirsi di regole di comportamento e di libertà (o meno) di svolgere la propria attività così come di volta in volta emanati nei vari DPCM. Il fronte stampatori è tra quelli che ha potuto continuare la propria attività, ma di certo gli stampatori dell’area wide format, industrial printing e textile sono tra coloro che hanno dovuto affrontare un periodo di chiusura dei loro mercati di sbocco. Fiere annullate, eventi annullati, comunicazione nei punti vendita limitata all’area dell’alimentare, abbattimento delle richieste di signage e
fonte: FESPA Italia
Pensi di proseguire alcune attività della tua azienda in smart working anche dopo la fine dell’emergenza?
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fonte: FESPA Italia
le attività sono state in grado di riorganizzare le attività per offrire un servizio alla comunità. Mark Young, di Route 1 Print (UK), ha iniziato a stampare poster ufficiali NHS con le linee guida ufficiali per la gestione dell’emergenza coronavirus per consentire ai clienti di diffondere maggior consapevolezza sul tema. I poster sono stati resi disponibili gratuitamente; i clienti devono occuparsi solo di pagare le spese postali. “Abbiamo visto un grande interesse e, dato il successo riscontrato, incoraggiamo sempre più persone a trarne vantaggio” dice. Un consiglio alle aziende per gestire l’emergenza? "Fai ciò che puoi. Abbiamo esaminato le cose che potremmo fare per supportare il servizio sanitario nazionale e i lavoratori in prima linea e abbiamo davvero cambiato il modo in cui facciamo le cose per supportare altre attività del settore. Non possiamo riuscire se i nostri clienti non lo fanno, quindi abbiamo lanciato una gamma completamente nuova di servizi e prodotti che non abbiamo mai offerto prima per assicurarci che i nostri clienti possano continuare a lavorare”.
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A seguito dell’emergenza Covid-19, sei ricorso/a a qualche ammortizzatore sociale per i tuoi dipendenti?
comunicazione esterna visti gli obblighi dati dal lockdown. La survey, come si vede dalla Fig. 1 ha visto una risposta distribuita tra stampatori (60% del panel) e fornitori di tecnologie (40% dei rispondenti). Nel panel stampatori, poi, il maggior numero di risposte è arrivato da aziende concentrate su tre tipologie di forniture: stampa digitale, stampa serigrafica, stampa su tessuto. Un panel di aziende il cui fatturato è compreso per il 25% tra i 2 e 4,9 milioni di euro e per un altro 25% tra i 5 e i 20 milioni il cui numero di dipendenti è principalmente concentrato tra i 10 e 50 dipendenti (l’insieme delle due categorie rappresenta il 53% del campione). Le domande hanno voluto mettere in luce l’impatto sulla organizzazione del lavoro e della gestione dei dipendenti, l’impatto economico subito e previsto nei prossimi mesi, le azioni messe in campo, o allo studio, per rispondere alle esigenze di una domanda cambiata e in questa fase ridottasi.
L’organizzazione del lavoro ha visto il 64% degli stampatori intervistati introdurre modelli di smartworking per quelle funzioni che non necessitavano strettamente della presenza sul posto di lavoro (come accaduto invece per gli operatori macchina). Percentuale decisamente più alta invece nella categoria fornitori, che per oltre l’80% degli intervistati ha visto l’attivazione di smart working. Da sottolineare (vedi Fig. 2) che la prosecuzione delle attività in modalità smart working è vista con molta più probabilità nelle attività di fornitura che non in quelle di stampa. Anche l’utilizzo di ammortizzatori sociali è stato fortemente presente nelle scelte del periodo Covid-19, e anche qui (vedi Fig. 3) la percentuale di utilizzo è più alta negli stampatori (oltre il 91% li ha utilizzati) che non nei fornitori (l’utilizzo di ammortizzatori in questa categoria è stato dell’80%). Se passiamo ai dati di fatturato rilevati dal panel (Fig. 4 e Fig. 5) è interessante notare come nei mesi di marzo e aprile il
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fonte: FESPA Italia
Com’è variato il fatturato 2020 rispetto al 2019?
Fig. 4
fonte: FESPA Italia
Come pensi varierà il fatturato nei prossimi mesi rispetto al 2019?
Fig. 5
fonte: FESPA Italia
Quali strategie hai adottato per permettere alla tua azienda di reagire all’emergenza Covid-19?
Fig. 6
fatturato degli stampatori è andato peggiorando, mentre nel mese di maggio si è registrato un segnale di miglioramento. Miglioramento ancora più significativo se guardiamo i dati dei fornitori, per il 25% dei quali il mese ha fatto addirittura registrare un aumento rispetto al 2019. Se guardiamo ai mesi dopo maggio, le barre del grafico Stampatori (Fig. 5) mostrano ad esempio come il numero delle aziende che dichiarano un calo di fatturato superiore al 40% (barra viola nel grafico) passi dal 43% di giugno-agosto al 21% di settembre-dicembre. E come il 33% di loro dica anche che nel 2021 si attendono un recupero fino al 20% e il 15% un ritorno di crescita di fatturato superiore al 20%. Divisi i pareri sulle strategie da adottare per permettere all’azienda di reagire all’emergenza Covid-19, anche se per il 65% degli interpellati la parola chiave è “ricalibrare/ cambiare il paniere di prodotti venduti”. Una operazione già avvenuta in molte aziende e che sia nel numero scorso di Wide sia in questo abbiamo ampiamente mostrato. Alla attività di ricalibrazione del paniere si accompagna un chiaro ulteriore indirizzo: “aumentare le vendite e-commerce”. Modello già implementato in molte aziende grafiche, ma che ora diventa ancora più necessario e funzionale alla permanenza sul mercato. Abbiamo poi un 48% che ha anche risposto “aspettare il ritorno alla normalità”, ma leggendo nel dettaglio possiamo confermare che non è un segnale di resa delle aziende, anche perché la risposta è sempre abbinata a un’altra tra le azioni suggerite nelle risposte. Quindi un mercato che vuole reagire, ma che è consapevole che anche gli effetti della reazione potranno diventare veri benefici una volta ritornati a una nuova normalità.
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CEFLA
Digital décor per l’industria
Abbiamo intervistato Silver Santandrea, Product Manager Digital Printing Technologies di Cefla Finishing, una delle aziende di riferimento nell’ambito della finitura, decorazione e stampa digitale di legno e derivati, vetro, plastica, fibrocemento, metallo e materiali compositi, per parlare delle evoluzioni in termini tecnologici e applicativi che il settore sta attraversando. Cefla è una delle aziende di riferimento nell’ambito della finitura, decorazione stampa digitale di legno e derivati, vetro, plastica, fibrocemento, metallo e materiali compositi. Dal 1964 opera al fianco delle piccole e medie imprese e di grandi gruppi internazionali che vedono nelle tecniche di stampa digitale e decorazione industriale una tappa fondamentale del proprio sviluppo.
di Caterina Pucci
Ne parliamo con Silver Santandrea, Product Manager Digital Printing Technologies di Cefla Finishing, per parlare delle evoluzioni in termini tecnologici e applicativi che il settore sta affrontando. «Cefla porta avanti un processo di miglioramento continuo delle piattaforme di stampa digitale, volto a garantire maggiore stabilità alle tecnologie esistenti, attraverso perfezionamenti dal punto di vista sia
hardware che software» spiega Santandrea. «Stiamo cercando di allargare lo sguardo ad ambiti applicativi che esulino da quelli in cui la nostra presenza è già consolidata, ovvero il floor graphics e l’interior decor». Parlando nello specifico di questi due segmenti, l’impegno di Cefla si articola nella ricerca di soluzioni volte a rispondere alle esigenze dei clienti. Nella realizzazione di pavimenti decorati, per esempio, una delle principali richieste è da sempre quella di poter garantire un’elevata resistenza superficiale in particolare al calpestio sulla base della destinazione d’uso. «Esistono aree geografiche in cui, per fattore culturale credo, gli utenti sono spinti a prediligere massima durabilità delle applicazioni anche laddove si tratti di applicazioni destinate a intensità di calpestio meno gravose» prosegue Santandrea. Da un punto di vista strettamente tecnico, i prodotti devono essere sottoposti a test secondo specifiche normative che ne definiscono le performance, le caratteristiche tecniche, l’utilizzo di sistemi di posa adeguati alla modalità d’uso. «La scelta della normativa di riferimento può variare da paese a paese» spiega Santandrea. «Nel Far
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East e in Nordamerica sono generalmente preferite normative nate per il mondo dei pavimenti laminati (EN 13329), in Europa appare preferita la normativa EN15468 per pavimenti con rivestimenti in resina. Quanto detto è solo indicativo di una tendenza ed è quindi di fondamentale importanza la chiara identificazione dello standard di riferimento per poter procedere con la corretta proposta di impianto». Per quel che riguarda l’aspetto estetico, invece, un’altra grande richiesta riguarda la capacità di realizzare texture sulle superfici «L’introduzione delle tecnologie di stampa digitale ha intensificato le richieste di ricambio rapido delle grafiche, che devono essere altamente variabilizzate e riprodurre dettagli in rilievo. Per garantire questa “profondità” p e rò o c c o r re mettere in conto costi al metro quadro anche elevati che non tutti i mercati di sbocco possono sostenere. L’estetica deve ancora fare i conti con l’economicità di alcune soluzioni, soprattutto quando parliamo di metrature consistenti». Sul fronte dei materiali, il mercato europeo sembra prediligere ancora laminati a base legnosa, mentre altri mercati internazionali sono più orientati verso soluzioni in PVC contenenti fibre in legno o “pietra”, i cosiddetti SPC e WPC (acronimo di Stone Plastic Composite e Wood Plastic Composite). Mentre spesso nell’ambito del flooring, le esigenze di elevato dettaglio di stampa e personalizzazione spinta passano in secondo piano di fronte alla necessità di produrre metrature elevate, nell’interior
Sotto, una linea di produzione industriale di Cefla Finishing. A sinistra, alcune applicazioni con le tecnologie di decorazione digitale.
décor la richiesta dominante resta quella di garantire un’elevata qualità di stampa. «Nella decorazione d’interni la flessibilità garantita dalle tecnologie di stampa digitale è considerata un fattore indispensabile, mentre nel flooring si ricerca la ripetibilità di motivi grafici e la riproducibilità cromatica» spiega Santandrea. «Anche per questo il nostro impegno come fornitore di tecnologie è rivolto verso lo sviluppo di sistemi gestionali software che consentano di automatizzare il più possibile le operazioni di stampa, assicurino il controllo totale dei processi e riducano le percentuali d’errore». Passando all’attualità, il mercato ha risentito di flessioni, sebbene
con conseguenze non ancora eccessivamente preoccupanti per un produttore industriale di dimensioni internazionali come Cefla. «Uno degli ostacoli principali che abbiamo riscontrato è legato alla difficoltà di effettuare i test di laboratorio di supporto alla vendita a cui storicamente i nostri clienti sono abituati soprattutto per tecnologie meno convenzionali e mature. Inoltre, le norme di distanziamento fisico e la chiusura dei confini hanno reso pressoché impossibile i contatti diretti con i clienti e ridotto le possibilità di mostrare dal vivo la resa finale delle nostre applicazioni», conclude Santandrea. La sfida per i mesi a venire sarà dunque quella di trovare metodi alternativi per restare in contatto con gli utenti, utilizzando strumenti di informazione da remoto che consentano di interagire e identificare con precisione le loro esigenze.
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Gli ultimi mesi hanno accelerato un processo di trasformazione già in corso nel mondo del retail, che spinge verso una maggiore integrazione tra digitale e fisico. Se ne è parlato durante l’ultima edizione del Fuorisalone Digital
UNA RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLA RETAIL EXPERIENCE
di Caterina Pucci
La pandemia ha sicuramente accelerato un processo di trasformazione già in corso nel mondo del retail, spingendo le aziende a definire nuove regole e procedure comportamentali e spaziali e a ripensare il rapporto tra digitale e fisico. L’avevamo anticipato in tempi non sospetti e adesso è vero più che mai. Il futuro del retail sarà phygital, termine utilizzato per descrivere la commistione tra i benefici dell’acquisto direttamente in negozio e quelli dell’esperienza online. La riflessione su queste tematiche è talmente urgente che anche il FuoriSalone Digital – che si è svolto dal 15 al 19 giugno in versione online – ha previsto un
panel dedicato alla retail experience e all’impatto che Covid-19 avrà sul modo di concepire gli allestimenti in-store. L’evento, moderato da Davide Fabio Colaci, architetto e docente presso il Politecnico di Milano, ha visto la presenza di: Chris Miller, creative director di Design Group Italia, Maria Silvia Nipoti, retail&design manager di B&B Italia, Sandro Marini, direttore artistico di Arpa Design, e Debora Laterza, Group Marketing Director di Iris Ceramica Group. Come ribadito da Miller sia la fase di lockdown che quella attuale di progressiva ripresa – da molti definita “nuova normalità” – hanno modificato le regole del gioco nel mondo del retail. Se durante la quarantena il digitale era l’unica possibilità a disposizione delle aziende per restare in contatto con clienti e prospect, oggi, nonostante le progressive aperture, le restrizioni imposte dalle normative continuano a scoraggiare le persone dagli
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CHE INTRECCIA ELEMENTI “FISICI” E “DIGITALI” acquisti in negozio. Occorre quindi ripensare il modo di interagire dei consumatori all’interno degli store fisici, per farli sentire al sicuro e coinvolti. L’esperienza in store andrà progressivamente a trasformarsi in un complemento del percorso di selezione già cominciato online, sfogliando i cataloghi digitali. Fisico e digitale, del resto, non viaggiano su rette parallele ma sono simbiotici, tanto che oggi si tende a parlare di hybrid consuming journey per sottolineare la stretta interazione tra i due canali. Sperimentare col virtuale ma proponendo al tempo stesso una realtà fisica più emozionale è la strategia proposta anche da Maria Silvia Nipoti (B&B Italia) che sottolinea quanto, nonostante la crisi, i negozi fisici abbiano dimostrato una grande capacità di “resilienza”. «Queste due realtà che si sono sempre pensate come alternative sono in realtà molto connesse» spiega Nipoti. «Occorre migliorare l’alchimia tra le due esperienze, ragionando anche sul fatto che ci sono nuovi parametri da considerare e che i consumatori non sono tutti uguali. Spesso la platea di utenti alla quale ci rivolgiamo spazia da professionisti del settore, allestitori, fino agli end user, che chiaramente esprimono esigenze molto differenti». Sandro Marini (Arpa Design) ha raccontato come il periodo di lockdown abbia concesso una possibilità di fare un ripensamento profondo sui temi della sicurezza per garantire sia i propri operatori che i clienti. Fondamentale, a suo parere, è stato investire in
formazione, sempre accentuando la combinazione tra digitale e fisico. Debora Laterza (Iris Ceramica Group) ha sottolineato l’importanza di investire in contenuti educativi, che aumentino la consapevolezza nei confronti dei prodotti e del brand.
Per recuperare la conferenza basta collegarsi al sito del FuoriSalone Digital: https://bit.ly/3jmNtVj oppure scansionare con StampareAumentato questa pagina 45
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“…oppure scansionare con Stampareaumentato questa pagina”.
Sopra, un allestimento di Design Group Italia. Sotto da sinistra, allestimenti realizzati da Design Group Italia, Arpa Design e B&B Italia.
INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA
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MATERIALI C O LLE E ADES IV I
SAI DAVVERO COS’È
UN ADESIVO? di Elena Panciera
Cos’hanno a che fare gli adesivi con la stampa? Cosa ci fanno in questa rubrica? Non siamo impazziti: lo sappiamo anche noi che non si stampa sulla colla. Ma su materiali adesivi sì, e incolliamo spesso materiali stampati su oggetti e superfici. Ecco perché abbiamo deciso di proporvi questo approfondimento un po’ inusuale.
Contributo tecnico e scientifico di Alessandro Barbieri (responsabile R&D, SIR Visual), Luca Bellotto e Stefano Costacurta (fondatori, Symera), Luciano Novità (direttore tecnico, Ritrama), Marco Scatto (polymer scientist), Silvano Tamai (business development manager FP&P Flexo, Print & Paper, tesa Italia).
Questo non è un articolo come tutti gli altri: ha anche un titolo leggermente diverso dal solito. Sì, perché nessuno stampa “sugli” adesivi, ma questi materiali sono decisamente usati nel nostro settore. In ogni settore, in effetti. Siamo così abituati a trovarne, mentre svolgono la propria funzione, che spesso ci dimentichiamo anche che esistano. O non ce ne accorgiamo. Sono adesivi quelli usati per incollare tra loro le travi del tavolo della cucina. Ma anche quelli usati per incollare il parquet al massetto. Quelli sotto l’etichetta del frigorifero o quella della bottiglia di vino, o del detersivo. Ci sono adesivi nei nostri cellulari, nelle nostre borse in pelle, nelle nostre scarpe, nei libri che leggiamo. In questo viaggio cercheremo di capire che cosa siano gli adesivi e come interagiscano con il mondo della stampa. In fondo, non sono così diversi dagli inchiostri: partono generalmente da uno stato liquido o viscoso, e poi vengono asciugati. Anche nel loro caso, per analizzarli e sceglierli ci facciamo le nostre ormai consuete domande:
• Quali proprietà chimiche e fisiche ha l’adesivo? • A quali sollecitazioni e carichi verrà sottoposto il giunto? • Quanto deve durare l’adesione? • Come va applicata la colla e come vengono uniti i materiali? • Qual è la destinazione d’uso del prodotto finito? • Dove verrà usato il prodotto finito? • Che resistenze sono necessarie? • Attraverso quali lavorazioni deve passare?
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Facciamo però un passo indietro, cercando di partire dalla base. La scienza e la tecnologia dell’adesione sono campi interdisciplinari che richiedono competenze trasversali di meccanica, chimica e fisica, reologia.
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Secondo la definizione dell’Enciclopedia Treccani, l’adesione è quel “fenomeno per cui due oggetti messi a contatto, si attraggono reciprocamente e hanno la tendenza a restare attaccati l’uno all’altro”. Se interessa due parti dello stesso corpo, questo fenomeno si chiama coesione. Secondo la norma UNI EN ISO 923:2006, si definiscono “adesivi” tutte le sostanze non metalliche in grado di congiungere materiali attraverso un fissaggio superficiale (adesione), così che il legame che si ottiene abbia una forza interna adeguata (coesione). Perché si formi un legame adesivo, la colla deve bagnarsi e diffondersi sulle superfici che vengono unite, così che le molecole siano a contatto e producano quindi delle forze adesive intrinseche. Ci sono diverse teorie che spiegano come funziona l’adesione, e spesso ciascun tipo agisce sfruttandone più di una. La teoria dell’adsorbimento (italianizzazione di adsorption) spiega il meccanismo principale dell’adesione: le sostanze si incollano grazie a un contatto intermolecolare profondo. Ma ce ne sono altre: la teoria meccanica considera la porosità e la ruvidità degli aderendi, per cui l’adesivo fluisce nelle cavità o attorno alle sporgenze della
PELATURA
SCORRIMENTO TAGLIO A COMPRESSIONE
SCORRIMENTO TAGLIO A TRAZIONE
TRAZIONE
COMPRESSIONE
TORSIONE
superficie creando dei legami e dei punti di ancoraggio; la teoria della diffusione considera la compatibilità tra polimeri, le cui catene polimeriche si intrecciano; la teoria dei legami chimici, quando la superficie assorbe le molecole adesive e reagisce chimicamente con loro; la teoria elettrostatica, quando si sviluppano forze elettrostatiche e quindi due superfici cariche di segno opposto si attraggono.
Per misurare la resistenza di un giunto adesivo vengono impiegati vari metodi di prova: pelatura; scorrimento: taglio a compressione; scorrimento: taglio a trazione; trazione; compressione; torsione.
Come si misura l’adesione La forza di un legame adesivo di solito viene determinata da test distruttivi che misurano le sollecitazioni nel punto o nella linea di frattura del campione, e vengono eseguiti a temperature, velocità e in condizioni ambientali diverse. Un altro metodo consiste nel determinare il lavoro che serve a separare un’unità dell’interfaccia del giunto dall’altra. Spesso vengono condotti test per
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Che cos’è l’adesione
Immagine: Federchimica / AVISA
Sollecitazioni a cui può essere sottoposto un incollaggio
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Colla, adesivo, collante, mastice: sono sinonimi? Mentre in inglese abbiamo diversi termini per definire diversi tipi di adesivo – glue, paste, adhesive, solo per citarne alcuni –, nell’italiano comune non percepiamo differenze di significato tra i termini “adesivo”, “colla”, “collante”, “mastice”. Eppure questo è un mondo variegato e complesso. Sono tipi di adesivi anche sostanze alle quali non penseremmo immediatamente, come i cementi e le mucillagini. Per questo nell’articolo abbiamo deciso di usare i termini “adesivo”, “colla”, “collante” indifferentemente: ci perdoneranno gli esperti.
verificare anche se l’adesivo ha reticolato (e quindi è attivo) su tutta la superficie interessata: esistono diversi metodi, anche non invasivi, come i raggi X o gli ultrasuoni.
Cosa serve per l’adesione Quando si progetta un giunto adesivo vanno considerati molti aspetti: i materiali da incollare e la loro eventuale necessità di avere un pretrattamento superficiale o primer; le proprietà chimiche e fisiche dell’adesivo; le sollecitazioni e i carichi a cui verrà sottoposto; il progetto geometrico del giunto; eventuali post-trattamenti; la durata necessaria dell’adesione; la modalità di applicazione della colla e di unione dei materiali. Non tutte le colle funzionano per gli stessi materiali: dipende dalla loro interazione chimica e fisica. In generale, alcuni dei requisiti preliminari necessari per l’incollaggio sono la bagnabilità e l’adesione – aspetti che ormai conosciamo bene, perché sono fondamentali anche per il processo di stampa e, in particolare, di deposizione della goccia d’inchiostro sul materiale. Quando si parla di colla, il liquido deve poter formare lo strato sulla superficie, distribuendosi in modo omogeneo (senza schivature) e avendo una superficie di presa
Alcuni esempi di colle termofusibili o hot-melt usate in legatoria: si presentano allo stato solido, per acquisire proprietà adesive vengono fuse e quindi solidificano.
sufficiente: questo è garantito dalla tensione superficiale dell’adesivo e del substrato, ma anche dall’accessibilità e dal numero di strutture chimicamente o fisicamente attive. Insomma: la bagnabilità non basta, come dimostra per esempio l’acciaio, che non a caso è anche uno dei materiali più difficili da stampare (è “passivo”, e quindi la sua superficie va “attivata”). Esistono varie tecniche: operazioni meccaniche come la rettifica, il lavaggio a getto; processi chimici come la passivazione e il decapaggio per i metalli oppure la fluorurazione allo stato gassoso per le plastiche; processi fisici come il plasma
atmosferico o il trattamento corona; applicazione di primer. Altre condizioni necessarie perché la colla funzioni al meglio: le superfici da incollare devono essere pulite e ben attaccate al substrato. Pensiamo alla carrozzeria di un’automobile da wrappare: il film adesivo rimarrà tanto più incollato quanto più la vernice è pulita e ben attaccata al metallo. Se è scrostata o danneggiata l’adesione sarà più difficile (senza parlare dei danni che si faranno se si proverà a toglierlo una volta applicato: pezzi di vernice resteranno incollati all’adesivo e si staccheranno dalla carrozzeria). L’adesivo deve poi avere quelle che si definiscono “adeguate proprietà reologiche”. Deve essere viscoso al punto giusto per non fuoriuscire dai bordi dei materiali che devono essere incollati, ma anche per poter essere steso in modo omogeneo, senza fare grumi. Inoltre la viscosità deve essere commisurata al tipo di stesura richiesta (spray, pennello, racla...). Per ottenere la giusta viscosità si possono aggiungere addensanti oppure diluire la colla con solventi o altre sostanze, a seconda della sua composizione chimica. Anche la tissotropicità è una proprietà reologica che possono avere alcuni adesivi: pensiamo per esempio alle colle “antisgocciolamento”, che diminuiscono la loro viscosità (ovvero diventano più liquide) nel momento in cui vengono stese con un pennello, e quindi sottoposte a forze meccaniche. Progettare la geometria di un giunto adesivo significa inoltre assicurarsi che la superficie per l’incollaggio sia sufficientemente estesa e che non ci siano picchi di sollecitazioni sul legame.
La classificazione degli adesivi A questo punto abbiamo capito che il mondo degli adesivi è estremamente complesso e vasto. Ci sono almeno tre tipi diversi di classificazione: in base ai componenti, alla composizione, al tipo di solidificazione.
L’adesivo aderisce quando ha una tensione superficiale minore dell’energia superficiale del supporto. L’angolo di contatto che si genera è minore di 90°.
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Tipo
Descrizione
Esempi
Impieghi
CLASSIFICAZIONE IN BASE AI MATERIALI Organici
Sono la maggior parte degli adesivi. Sono naturali e sintetici.
Resine termoplastiche Resine termoindurenti Gomme ed elastomeri
Praticamente in ogni settore, dalla cucina all’edilizia
Inorganici
Categoria minore che comprende il cemento.
A base di silicone (silicato di sodio e vetro solubile) A base di calcio (cemento e gesso)
Edilizia, elettrotecnica, metalli
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA COMPOSIZIONE A dispersione di umidità
Si ottengono emulsionando la resina e disperdendola in acqua.
Resina epossidica Acetato polivinilico Gomma nitrilica
Edilizia, falegnameria, carta, etichette
Solvente
Si ottengono dissolvendo la resina in un solvente.
Resina fenolica Acetato polivinilico Gomma cloroprene
Edilizia, metalli, carta, industria
Non solvente
Polimerizzano tramite reazione chimica, inclusi quelli a basi di silicone e di epossido.
Resina epossidica Resina acrilica Gomma a base di silicone
Edilizia, impieghi strutturali, etichette, nautica, isolamento
Solido
In polvere, in forma di pellicola o di granuli.
Resina epossidica Copolimero (gomma) stirene butadiene
Imballaggi, edilizia, automotive
Con solvente volatile
Polimerizzano tramite vaporizzazione dei solventi organici.
Acetato polivinilico Gomma nitrilica
Paste di gomma e adesivi per modelli plastici
Igroindurente
Polimerizzano, reagendo all’umidità dell’aria.
Adesivi a base di cianoacrilato Gomme a base di silicone
Adesivi istantanei e guarnizioni liquide a base di silicone
Termoindurente
L’indurente viene attivato tramite calore.
Resina epossidica Resina acrilica
Resine epossidiche monocomponenti
Misto indurente
Polimerizza quando l’agente base viene mischiato a un indurente.
Resina epossidica Gomme a base di silicone
Resine epossidiche bicomponenti
Anaerobico indurente
Polimerizza quando la parte metallica non è a contatto con l’aria.
Resina acrilica
Viti, giunture e tubi
Indurente con UV
Polimerizza in breve tempo grazie a raggi ultravioletti.
Resina acrilica Adesivi a base epossidica
Sigillanti per vetri e plastiche trasparenti
Termofusibile
Viene applicata fusa, a strati; polimerizza e sigilla quando si raffredda.
Copolimero (gomma) stirene butadiene
Involucri/avvolgimenti, rilegature di libri
Sensibile alla pressione
Sigilla applicando pressione.
Resina acrilica
Nastri adesivi e sigilli
A umidificazione (bicomponente)
Recupera forza adesiva una volta umidificato con acqua.
Gomma cloroprene Adesivo a base di amido
Francobolli, buste
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Fonte: ThreeBond Europe
CLASSIFICAZIONE IN BASE AI METODI DI SOLIDIFICAZIONE
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Le colle usate nel settore printing e packaging Nel settore della stampa di piccolo e grande formato, della legatoria e del packaging sono diversi i momenti e le occasioni in cui vengono usati adesivi, in purezza oppure già accoppiati ad altri materiali. Ci è già capitato di fare qualche accenno alle colle negli articoli dedicati alle plastiche e al cartone ondulato. Vediamo ora quali sono le più usate in ogni settore e quali caratteristiche hanno.
Colle per rilegare
In legatoria vengono usate principalmente due famiglie di colle: a base EVA (etilene vinil acetato) e a base PUR (poliuretano reattivo).
In legatoria viene usata la colla per l’incollaggio del dorso. Deve essere molto elastica e flessibile per resistere allo stress meccanico continuo a cui viene sottoposto il libro, e deve anche essere resistente agli inchiostri e alla migrazione dei loro componenti. A seconda della qualità del libro che viene rilegato, si usano diversi tipi di colla. I libri di minor pregio vengono fresati sul dorso, per aumentare la superficie e l’adesione, e incollati con un adesivo termofusibile (o hotmelt). Per i libri cuciti o garzati vengono usate colle acetoviniliche omo o copolimeriche. Tra le più note ci sono le cosiddette colle a base EVA: l’etilene vinil acetato è termofusibile (fonde a
circa 160-180° C) e ha proprietà termoplastiche, ma ha una viscosità e un potere adesivo ridotti. Per questo, nei prodotti più pregiati si preferisce la più costosa colla a base PUR, termofusibile poliuretanica reattiva, igroindurente (che indurisce a contatto con l’umidità dell’aria o del substrato) o reticolabile alla luce UV, facile da applicare come i normali adesivi termofusibili, ma caratterizzata da una tenuta maggiore. Fonde a temperature inferiori (circa 130140° C) e reticola dopo 12-14 ore. È un materiale termoindurente, quindi non si può più rifondere. Le copertine dei libri vengono spesso realizzate con colle animali o ricoperte da film plastici con emulsioni acriliche. Vengono poi incollate ai volumi con adesivi a base acqua naturali o sintetici. Le copertine e i risguardi vengono di solito incollati con adesivi termofusibili autoadesivi.
Film e nastri adesivi I film adesivi usati per il wrapping e l’interior design sono una categoria particolare di materiale composito: vengono realizzati accoppiando un film plastico detto “frontale”, generalmente vinilico, un adesivo e un liner, ovvero un materiale di supporto destinato a essere smaltito, ma che ha un’importanza
cruciale per la realizzazione e l’utilizzo del materiale. I liner si dividono in due principali famiglie: i bipolitenati, composti da uno strato di carta ricoperto su entrambi i lati da uno strato in polietilene, destinato a prodotti di gamma più alta, e i monosiliconati, realizzati spalmando uno strato di silicone su una carta craft. Contrariamente a quanto generalmente si pensa, nelle linee produttive l’adesivo viene spalmato prima sul liner con un sistema di racle, e solo a questo punto viene accoppiato al film polimerico e sottoposto al curing. Gli adesivi in questione sono i cosiddetti “self adhesive”, cioè autoadesivi, o “pressure sensitive adhesive” (PSA), cioè sensibili alla pressione, perché si attivano quando vengono premuti sul materiale a cui si devono incollare. Sono principalmente resine acriliche, a base acqua o a base solvente; queste ultime hanno di solito performance più alte in termini di tenuta, resistenza all’acqua, adesione, durata. Ci sono anche film con adesivi poliuretanici. Questi adesivi sono progettati per reagire in modo ottimale a determinate temperature ambientali: è quindi fondamentale scegliere il tipo di prodotto giusto per l’utilizzo che se ne deve fare. Un altro aspetto da considerare è il materiale del substrato da incollare; bisogna analizzare qual è “davvero”: per esempio, quando parliamo di legno o di metallo spesso la superficie da incollare è laminata o verniciata. Alcuni materiali, tra cui alcuni metalli e alcune plastiche, dette apolari, possono creare difficoltà di adesione: è il caso dell’acciaio, come accennato prima, oppure del polietilene (PE) e dell’acrilonitrile butadiene stirene (ABS). Nel caso in cui i film debbano essere stampati, nella scelta va considerata la tecnologia di stampa: per esempio, con solvente ed ecosolvent bisogna calibrare accuratamente la quantità di inchiostro e spessore del film, in
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Un nastro adesivo è composto di molti strati diversi Release Le proprietà di svolgimento dipendono da questo strato. Supporto È responsabile delle caratteristiche di strappo e allungamento: • polipropilene (BOPP) • polivinilcloruro (PVC) • carta.
Fonte: tesa Group.
Primer Àncora l’adesivo al materiale di supporto.
Adesivo Le sue proprietà di taglio e adesione sono essenziali per le prestazioni di chiusura del cartone: • gomma sintetica (hot-melt) • gomma naturale • acrilico a base acqua.
importante in settori come il car wrapping). I nastri adesivi vengono realizzati in modo simile ai film adesivi, ma in questo caso il liner è costituito dalla superficie superiore del film stesso, che deve avere quindi le giuste caratteristiche di release, così da permettere uno srotolamento agevole del nastro. Dal punto di vista produttivo i nastri adesivi nascono come bobine, e vengono tagliati solo successivamente in “fette” della larghezza desiderata.
Etichette modo che non venga intaccato l’adesivo. A seconda dell’uso finale, l’adesivo può essere pigmentato (solitamente bianco, grigio, nero), per formare una base coprente per la stampa o per far sì che il colore del substrato non interferisca con quello del film; può essere steso in strati più o meno spessi, a seconda dell’irregolarità della superficie del substrato; può essere steso in modo da facilitare la fuoriuscita dell’aria attraverso canaline; può avere una composizione chimica o fisica tale da facilitare il riposizionamento immediato (aspetto molto
Chi si occupa di etichette sa quanto il settore sia complesso e tecnico, a partire dalla loro produzione. Sono molte le sfide da superare: la velocità e le particolarità delle linee di produzione fanno sì che servano materiali – e quindi adesivi – dalle performance e resistenze particolari. Ogni settore specifico ha preferenze di materiali: mentre un flacone di detersivo o bagnoschiuma avrà etichette plastiche, economiche e resistenti all’acqua, le bottiglie di liquidi pregiati come vino e olio vorranno etichette in carta dall’aspetto e dalla mano “naturali”. Prendiamo appunto una linea
di produzione di bottiglie: le etichette in carta si devono incollare immediatamente alla superficie in vetro, solitamente bagnata, senza formare grinze: devono quindi avere un tack molto alto. Inoltre non si devono muovere né accartocciare, e devono mantenere il loro aspetto e le loro caratteristiche anche nel caso in cui si bagnino. Se le bottiglie contengono olio o vino non devono sporcarsi o staccarsi nel caso in cui alcune gocce di prodotto scivolino all’esterno. Allo stesso tempo, però, quando le bottiglie vengono lavate si devono staccare facilmente. Per questo motivo la colla dietro le etichette per le bottiglie in vetro è un adesivo alla caseina, che soddisfa tutte queste caratteristiche. Altri adesivi impiegati per la confezione di liquidi sono a base di amidi, dispersioni sintetiche e adesivi termofusibili.
Packaging La quasi totalità dei prodotti che compriamo ha un qualche tipo di imballaggio. Per realizzarlo vengono usate colle: per accoppiare i materiali, per confezionarli, per renderli più accattivanti, per renderli più resistenti a urti, temperatura,
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MATERIALI Piccolo glossario dei materiali, delle proprietà e delle tecnologie. Aderendo: il materiale sul quale viene incollato l’adesivo. Adesione: forza che si esercita tra le molecole di due corpi diversi posti a contatto, insieme di interazioni tra la superficie del substrato e lo strato adesivo; è inversamente proporzionale alla coesione. Bagnabilità: capacità di una superficie di essere bagnata. A parità di temperatura e tipologia di liquido, dipende dalla levigatezza e dalle impurità presenti sulla superficie. Determina la forma che assume la goccia di colla sulla superficie: quanto più la bagnabilità è alta, tanto più sarà sottile lo strato di liquido. Coesione: forze di attrazione per cui le molecole dell’adesivo rimangono unite; è inversamente proporzionale all’adesione. Distaccante o release (agent): sostanza che previene l'adesione di due elementi; è ciò che permette al film o al nastro adesivo di staccarsi dal liner o svolgersi facilmente. Giunto: organo che realizza un accoppiamento, un collegamento, una giunzione, oppure che stabilisce una continuità. Laminazione: accoppiamento di strati di substrati flessibili a una superficie tramite adesivo, per proteggere lo strato inferiore. Plastificante: sostanza che serve a migliorare la flessibilità e la resilienza dell’incollaggio; viene aggiunta ai polimeri per modificarne proprietà fisiche come il comportamento a bassa temperatura, la lavorabilità, le proprietà elastiche, la durezza, la flessibilità. Plasma: somministrando con una scarica elettrica energia a un gas si ottiene il plasma. È detto anche “quarto stato della materia”, perché si aggiunge a quello solido, a quello liquido e a quello gassoso. Polarità: quando una molecola presenta una carica parziale positiva su una parte e una carica parziale negativa sulla parte opposta. Se non presenta questo fenomeno è detta apolare o non polare. Polimerizzazione: reazione chimica che porta alla formazione di una catena polimerica; nel caso delle colle, quando avviene la polimerizzazione sono asciutte e attive. Release (agent): v. distaccante. Reologia: scienza che studia gli equilibri raggiunti nella materia che fluisce o si deforma per effetto di sollecitazioni. Resilienza: proprietà meccanica dei materiali di resistere agli urti; energia assorbita da un corpo in conseguenza di deformazioni elastiche e plastiche. Schivatura: piccolo cratere che si forma quando una vernice si ritira lasciando scoperto il supporto o lo strato di vernice sottostante. Sintetico: materiale creato a partire da materiali non naturali, attraverso un processo di sintesi chimica. Tack: proprietà di film e nastri adesivi di fissarsi immediatamente a una superficie; è tanto più elevato quanto la pressione e il tempo di contatto necessari sono bassi. Termoindurente: i polimeri termoindurenti, a differenza di quelli termoplastici, una volta prodotti non possono essere fusi senza carbonizzare. Termoplastico: se si aumenta la loro temperatura, i polimeri termoplastici assumono stato viscoso e possono essere formati. Una volta raffreddati, mantengono la forma che gli è stata data. Possono essere nuovamente sciolti e nuovamente formati. Tissotropia o tixotropia: diminuzione della viscosità apparente sotto sforzo di taglio, seguita da un graduale recupero quando viene tolta la sollecitazione; un gel adesivo si dice tissotropico se, sotto forma di gel, diventa liquido se gli si applicano forze meccaniche (agitazione, scuotimento, ultrasuoni) per poi riacquistare la forma originale quando le forze non agiscono più. Trattamento corona: metodo di trattamento superficiale: gli elettroni emessi dagli elettrodi ionizzano le molecole del gas, così sulla superficie della plastica si generano strutture polari che migliorano le proprietà di adesione e bagnabilità. Viscosità: grandezza fisica che misura la resistenza di un fluido allo scorrimento.
umidità, ossigeno, aromi (per esempio nel settore food & beverage)... Cartoncini e cartoni ondulati possono essere plastificati con dispersioni di acetato di polivinile. Altri imballaggi vengono realizzati accoppiando poliestere (PETP, PBTP), poliammidi, polietilene, polipropilene, cellofan, carta, cloruro di polivinile, fluoruro di polivinilidene, poliimmidi, alluminio, ma anche film metallici. Vengono usati adesivi poliuretanici a base solvente, che garantiscono una qualità costante e una viscosità stabile, ma anche colle a base di dispersioni acquose acriliche e poliuretaniche o adesivi termofusibili. Questi ultimi tipi vengono impiegati per chiudere scatole pieghevoli e pacchetti. Per incollare sacchi e sacchetti in carta vengono usati adesivi a base amido o dispersioni acquose di polivinilacetato, simili a quelli usati per comporre il cartone ondulato. Anche gli adesivi termofusibili e
le dispersioni di copolimeri sono sempre più diffusi in questo settore, che richiede materiali nuovi e aumenta costantemente le velocità di macchina.
Adesivi funzionali al processo di stampa Vengono usati adesivi, infine, anche in determinati momenti di alcuni processi di stampa. Per esempio, nel caso della stampa flessografica i cliché vengono applicati ai cilindri grazie a nastri biadesivi acrilici la cui anima è una schiuma di polietilene, che ammortizza l’impatto del cliché sul materiale che va stampato. Vengono usati nastri adesivi o speciali nastri biadesivi anche per collegare “al volo” due bobine senza che la macchina si interrompa, per massimizzare l’efficienza produttiva dei processi di stampa flessografica e rotocalco, caratterizzate da lunghe tirature e alte velocità.
Gli adesivi permeano, letteralmente, la quasi totalità dei settori e dei prodotti che ci circondano. Per approfondire, vi lasciamo una piccola bibliografia che abbiamo consultato per la stesura di questo articolo: • i Materiali Didattici – Incollaggio/Adesivi curati da Federchimica e AVISA Associazione Vernici Inchiostri Sigillanti Adesivi) nel 2006 https://bit.ly/2B7Ehmm • i Seminari sugli adesivi di ThreeBond Europe https://bit.ly/2CGOZAI • l’articolo Adhesive di Roscoe A. Pike sul sito dell’Enciclopedia Britannica https://bit.ly/2ZCviD9 • la tesi di Federica Bucci dal titolo Misura di adesione di film polimerici su tappi di sughero, discussa all’Università di Bologna nell’anno accademico 2013/14 https://bit.ly/2CGPkU0 • le risorse di 3M Italia dedicate alla Scienza dell’adesione https://bit.ly/2OAHYE8 • il volume Adhesion Science and Engineering - I. The Mechanics of Adhesion, curato da D.A. Dillard e A.V. Pocius e pubblicato da Elsevier nel 2002.
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WIDE prende vita con la realtà aumentata Dallo scorso numero WIDE non è più soltanto sulla carta: alcune pagine hanno più contenuti di quelli che vedete stampati. Inquadrandole con la app Stampare Aumentato le pagine prenderanno vita grazie alla realtà aumentata. Gli articoli “aumentati” sono contrassegnati nell’indice con il simbolo della app (che ritroverete anche sulle singole pagine sfogliando la rivista), che potete scaricare gratuitamente sul vostro smartphone negli store per sistemi operativi iOS e Android. Funziona anche con la rivista sfogliabile online su stampamedia.net. SCARICA LA APP Apri l’app store sul tuo smartphone: Stampare Aumentato è disponibile sia su App Store che su Google Play. Scaricala gratuitamente e aprila.
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COLOPHON Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono a un’inserzione pubblicitaria 3M Italia A.G.E. Argalia Editrice ACIMIT Agfa Aguanno Mirko Argalia Silvia Arpa Design Atelier fur Siebdruck Avery Dennison B&B Italia Bacardi Barbieri Alessandro Barboglio Enrico Bar-Shany Alon Bellotto Luca Beraldi Domenico B-flex Billalo Boegli Lorenz Bormioli Luigi Brand Revolution Bucci Federica Canagraf Carletti Federico Casati Stefano Cefla Finishing Cilento Flaminia Cimpress Colaci Davide Fabio Colico Ettore Consolidated Graphics Costacurta Stefano D’Amico Fabio Design Group Italia Dobson Chaz Edigit EFI Reggiani Elmi Edoardo Elsevier ePac Epson Eurmoma Fancy Armor Faoro Daniele Federchimica Felton Neil FESPA Fratelli Robustelli FuoriSalone Digital Gamba Micol Genoni Adele Grieco Nello Guandong Guglieri Lucrezia HP IGPDecaux Impastato Silvano Impres In.Deco Serigrafia Iris Ceramica Group Larina Elena Laterza Debora Levit Haim
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52 36 27 8,41 16 36 44 38 8 44 7 46 35 6 46 36 13 30 38 23 22 52 38 20 35 42 20 6 44 19,35 6 46 35 44 7 9 26 8 52 6 28 2,7 6 8,14 52 37 37 28 44 27 26 35 8,14 36 6,20,35 32 28 28 23 44 6 44 6
Luini Mauro M.C. System Maggioni gruppo Mambretti Alessandro Marini Lorenzo Marini Sandro marks-3zet Mazzini Cristina Miller Chris Mimaki Musitelli Alessandra MyPrintService Nipoti Maria Silvia Novità Luciano O-I Palmas Nicola Petrollo Giorgio PGE Pigato Marco Pigato Roberto Pike Roscoe A. PressUP Prinko Print Hive Print4All Ritrama Rivoltella Maurizio Roberto Carmelo Roland DG Route 1 Print SAC Serigrafia Sales Santandrea Silver Santi Paolo Scatto Marco Scodix SEI Laser Shutterfly SIR Visual Stucchi Luca Sunderland Daniel Symera T&K TOKA Taga Italia Tamai Silvano Tecnografica tesa Italia Tessera Chiesa Domenico ThreeBond Europe Torsello Stefano Trevisan Manuel Van Houtryve Jean Vicenzutto Walter Visix Xeikon Xerox Young Mark
36 36 9 35 33 44 35 36 44 5,6 23 20 44 46 7 30 15 36 13 13 52 56 15 7 55 16,46 36 35 7 39 17 18 42 17 46 36 19,35 6 46 32 38 46 35 34 46 9 46 18 52 36 35 38 35 38 36 36 39
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