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Chi sostiene lo Sport
from Stadium n. 3/2022
by Stadium
I Comuni sostengono l’attività sportiva giovanile?
di Francesca Boldreghini
La risposta al titolo di questo articolo: “I Comuni sostengono l’attività sportiva giovanile?” se parliamo di un sostegno forte, basato su progetti che abbiano pari dignità con le altre attività istituzionali dei Comuni italiani, è per il 99 per cento dei casi: no! Ovviamente ci sono tanti, ragionevoli e comprensibili motivi. Comprensibili ma non sempre condivisibili perché nonostante tante analisi, tante inchieste, tante promesse di valorizzazione dell’attività sportiva, in particolare quella giovanile, i Comuni hanno pochi spazi, poche risorse e scarsa attenzione da riservare a questa attività.
Il nostro compito è quello di cercare di raccontare la realtà dei fatti, senza la pretesa di dare patenti di bravura o di negligenza. Non abbiamo perciò nessuna intenzione di mettere sotto accusa gli enti locali che sono, a detta e a riconoscimento di tutti, la colonna vertebrale della Nazione italiana. Poche leggi hanno avuto efficacia nella vita pubblica, amministrativa e politica, quanto quella sulla elezione dei Sindaci e dei Consigli comunali.
Una legge che ha dato stabilità e certezza amministrativa. Purtroppo però la politica più “alta” non ha fatto molto per facilitare i compiti alle Amministrazioni comunali. Anzi spesso (chi non ricorda il famigerato “patto di stabilità” scaricato quasi tutto sui Comuni?) con esiti alquanto infausti per le casse comunali e di conseguenza per le famiglie. Questa premessa serve solo per chiarire, affinché non ci siano dubbi, che la nostra veloce analisi, senza pretese, dell’impegno, sul piano nazionale, raccogliendo informazioni da Nord a Sud passando dal Centro, per quanto porti a conclusioni poco confortanti, non può di conseguenza essere letta come una messa sul banco degli imputati degli amministratori locali. I quali, peraltro, già fanno miracoli con i problemi del quotidiano, delle famiglie fragili, del sostegno alle persone in difficoltà, cercando di dotarsi di strutture sempre più rispondenti ai bisogni della comunità.
Cercando le notizie qua è là ci siamo imbattuti in alcuni esempi che vorremmo riportare per dare un po’ la misura di quale sia la situazione.
Siamo “andati” innanzi tutto a Catania, dove è attivo un progetto per sostenere le famiglie catanesi con figli minori a carico, per incentivare lo sport agonistico o di base dei ragazzi economicamente più disagiati, grazie a bonus economici. Catania è una delle prime città in Italia ad utilizzare i fondi comunitari per incentivare l’attività sportiva. Lo sport si conferma importante nel programma di mandato dell’Amministrazione comunale di Perugia. Ciò è quanto emerge dai dati relativi al resoconto dell’attività svolta dall’Assessorato allo sport del Comune di Perugia dall’inizio dell’attuale legislatura (2019) ad oggi. Due in particolare gli obiettivi: efficientare tutta l’impiantistica sportiva e razionalizzare la stessa premiando le eccellenze e gli impianti maggiormente fruiti da cittadini ed associazioni. Il Comune di Viterbo ha approvato un pacchetto socializzazione mediante attività sportiva inclusiva. Si tratta di una misura rivolta a famiglie residenti nel Comune, con figli di età compresa tra i 5 e i 14 anni compiuti nel 2021, iscritti a una società o associazione, affiliata a un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI a livello nazionale, per svolgere corsi di attività sportiva per l’anno sportivo 2021/2022. Tra i requisiti indispensabili l’ISEE non superiore a 12mila euro. È anche questo un modo per fornire un sostegno economico alle famiglie in difficoltà; il modo ideale per incentivare la pratica dello sport dopo le difficoltà dei mesi scorsi, soprattutto quelli del lockdown che hanno imposto lo stop forzato alle attività sportive anche di bambini e adolescenti. Un’iniziativa che va a sostenere economicamente le famiglie e al tempo stesso contribuisce alla prevenzione del disagio giovanile. Una misura che rientra non solo nell’ambito dei servizi sociali, attraverso il contributo ai nuclei familiari per il pagamento delle rette per l’attività sportiva dei ragazzi, ma riguarda anche le politiche giovanili, in quanto incentivo all’attività sportiva, e quindi alla socializzazione dei nostri giovani. A Firenze al via un progetto per promuovere, facilitare e favorire l’accesso dei giovani alla pratica sportiva. Il progetto fa capo all’assessorato allo sport e sfrutta i fondi europei del React-Eu dell’Unione Europea nell’ambito del ‘Pon Metro’ (un piano che usa risorse europee destinate alle Città metropolitane). Questo porterà benefici economici per i minorenni residenti nel Comune di Firenze, appartenenti a nuclei familiari con Isee 2021 non superiore a 10mila euro. I giovani possono essere già tesserati o da tesserare con società e associazioni affiliate alle federazioni sportive nazionali, a Enti di promozione sportiva, a discipline sportive associate con sede delle attività nel Comune di Firenze, che abbiano manifestato la disponibilità ad aderire al progetto. La cifra destinata al progetto ammonta, per la stagione sportiva 2021-2022, a 300mila euro, mentre per la prossima stagione sarà di 700mila euro. C’è anche chi ha recuperato risorse da realtà del territorio. È il caso dell’Assessorato allo sport del Comune di Asti, che nella stagione 2013/14 ha proposto il progetto “Sport per tutti” con il quale il Comune si impegnò a dimezzare le tariffe delle proprie palestre per le attività giovanili (fino a 18 anni) e le mancate entrate furono calmierate dalla Fondazione Cr Asti. Alle Società sportive, sollevate da una parte importante dei costi della propria attività viene chiesto di offrire, in proporzione agli iscritti totali, un numero di iscrizioni gratuite che il Comune di Asti, attraverso l’assessorato ai servizi sociali, offrirà a coloro che non hanno le possibilità economiche di far praticare certi sport ai propri figli. L’aspetto sociale dell’iniziativa è il punto più importante del progetto, familiare è proprio quella di dover dire ai propri figli che, per problemi economici, non possono fare certi sport come invece è permesso a bambini di famiglie economicamente meno fragili. Interessante la posizione dell’assessorato ai Servizi Sociali di Asti, secondo il quale la prevenzione in ambito sociale passa attraverso lo sport; non bisogna farsi aggredire dalla crisi, ma al contrario, bisogna aggredirla con iniziative come “Sport per tutti”.