4 minute read

Il Papa è sempre il “capitano” del Csi

Da Wojtyla a Francesco

Papa Wojtyla ed il Csi si sono incontrarti da vicino 17 volte. In alcuni casi si è trattato di incontri veri e propri, in altri di “messaggi o lettere” che il Papa degli sportivi ha rivolto alla nostra associazione. Indimenticabile, per esempio, il messaggio che ha rivolto a tutta l’Associazione il 26 giugno del 2004 in occasione del nostro sessantesimo di vita, in un’Aula Paolo VI gremita dalle bandiere e dalla gioia del popolo del Csi. «Voi siete ben consapevoli di questa singolare vocazione, e, nel progetto culturale sportivo dell’Associazione, affermate che non intendete esaurire la vostra presenza nella società italiana solo in funzione della promozione dello sport, ma volete contribuire a rispondere alle domande profonde che pongono le nuove generazioni circa il senso alla vita, il suo orientamento e la sua mèta. Intendete così promuovere una mentalità e una cultura sportiva che attraverso il “fare sport”, non solo “il parlare di sport”, faccia riscoprire la piena verità sulla persona. Con questo fine il Centro Sportivo Italiano è nato sessant’anni fa: proporre ai giovani, allora segnati dalle conseguenze funeste della seconda guerra mondiale, la pratica sportiva non soltanto come fonte di benessere fisico, ma come ideale di vita coraggioso, positivo, ottimista, come mezzo di rinnovamento integrale della persona e della società. Il mio venerato Predecessore, il servo di Dio, Pio XII, chiese allora al vostro Sodalizio di essere lievito di cristianesimo negli stadi, sulle strade, sui monti, al mare, ovunque si innalza con onore il vostro vessillo». Ma il rapporto di amicizia tra Giovanni Paolo II e il Csi ha radici lontane. Nel 1979 nel giro di pochi mesi per due volte il Papa si era rivolto al Csi. La prima nell’agosto in occasione del convegno dei consulenti ecclesiastici: «...Ed ora rivolgo un saluto tutto particolare al gruppo di Consulenti Ecclesiastici del Centro Sportivo Italiano, convenuti in questi giorni a Frascati per trattare il tema: “Comunità cristiana, sport e territorio”. Vi faccio un cordiale augurio di congiungere sempre armoniosamente la vostra necessaria preoccupazione pastorale per l’ambiente sportivo con un autentico apprezzamento dello sport quale valore di sicura promozione umana». Un mese dopo, incontrando un gruppo di ragazzi del Csi di Foligno giunti a Roma, per disputare il torneo dell’ amicizia «Cercate di utilizzare lo sport come analogia della vita, per imparare a vivere. Il campo di gioco o l’attività in palestra è come la vita; uno può fare sport per passare il tempo, per “mostrare i muscoli” oppure per diventare più se stessi». Come dimenticare poi le parole rivolte alla nostra Associazione nel giugno del 1994 in occasione della festa per il mezzo secolo di vita della nostra realtà? «Lo sport deve sempre rimanere un’occasione di festa e di sano divertimento in cui il concorrente va rispettato e considerato prima di tutto come un compagno di gioco. Apprezzo poi, in modo particolare, il fatto di sottolineare la dimensione familiare dell’attività sportiva; è bello che la famiglia partecipi alla festa dello sport, come ad altri momenti di celebrazione cristiana e di impregno sociale. La mia parola, pertanto, vuol essere un forte incoraggiamento per i responsabili, per i soci e per gli amici del Centro Sportivo Italiano a proseguire il cammino intrapreso». Un incoraggiamento ed una vicinanza che abbiamo sempre sentito durante i suoi 9.665 giorni di pontificato. Papa Wojtyla è stato per tutti noi un punto di riferimento, una guida, un allenatore, un capitano. Ed ora, con emozione, quella fascia di capitano la affideremo a Papa Francesco in occasione dell’incontro storico con tutte le società sportive di base che si svolgerà in Piazza San Pietro il prossimo 7 giugno.

Massimo Achini Presidente nazionale CSI

This article is from: