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BRAND PROFILE
from HUB STYLE VOL.3_2022
by Sport Press
IL PUNTO DI PARTENZA
Nonostante gli ottimi risultati raggiunti in termini di responsabilità ambientale (e non solo), Nastrotex Cufra non si ferma e ambisce a nuovi traguardi
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di Sara Fumagallo

Uno scatto dell’azienda e, a fianco, un’immagine dei nastri ecosostenibili
Da realtà locale a player responsabile nel settore dei nastri elastici. Questa la bio di Nastrotex Cufra che, fondata nel 1953 a Covo (BG) da Francesco e Mario Cucchi, a partire dagli Anni ’80 ha visto l’ingresso in azienda dei figli Roberto e Barbara, e con loro la crescente sensibilità al tema green. Oggi definita “industria 4.0”, l’impresa bergamasca è il luogo in cui innovazione e know-how giocano un ruolo fondamentale per il miglioramento della produttività, qualità e condizione del lavoro.
PER IL PIANETA E LE PERSONE
Il continuo processo di sviluppo sostenibile è eterogeneo e molto ben dettagliato per riuscire a coinvolgere ogni singola area dell’azienda. Ne è dimostrazione concreta il piano d’investimento focalizzato sul risparmio energetico e idrico. Un impegno carbon zero confermato anche dalle certificazioni ottenute, tassello fondamentale per l’ottima riuscita di un progetto green: UNI EN ISO 9001 (dal 2004), OEKO-TEX standard 100 (dal 1996), GRS - Global Recycled Standard (dal 2020) e, da poco, ISO 14001.
A parlare del percorso intrapreso dall’azienda nei confronti della sostenibilità è Fabio Perico, direttore generale - controller di Nastrotex.
La vostra azienda, nonostante si posizioni tra i key player nella produzione di nastri elastici per diversi comparti, non ha mai rinunciato all’innovazione e alla rinnovazione di sé stessa. Quando e perchè Nastrotex ha deciso di intraprendere il percorso della sostenibilità?
Molto spesso le persone associano il concetto di sostenibilità a un discorso ambientale. Per noi non vuol dire solo questo ma anche le modalità con le quali si intende operare all’interno dell’azienda nei confronti sia dei dipendenti che degli stakeholder. Questa è la nostra mission e la stiamo portando avanti da una quindicina d’anni.
Oggi il vostro cliente è più sensibile all’argomento? Cosa vi richiede il mercato a riguardo?
Nel citare la “sensibilità del consumatore” ci andrei cauto perchè molti parlano di sostenibilità ma pochi la attuano. Noi siamo certificati GRS e per questo offriamo la garanzia di una filiera sostenibile, ma ancora non tutti i clienti applicano questo tipo di regole.
L’intera vostra produzione è sostenibile?
Noi garantiamo una sostenibilità delle attività dalla A alla Z, quindi dall’approvvigionamento della materia prima fino alla consegna finale.
Recentemente avete ottenuto la certificazione 14001. Cosa rappresenta questo traguardo?
Per noi rappresenta una pietra miliare. Per ottenere questa certificazione abbiamo dovuto rivedere gran parte dei nostri processi interni e adeguare una serie di locali. Tutti gli iter autorizzativi li abbiamo richiesti e li abbiamo ottenuti. Se non si posseggono determinati requisiti non si può resistere in certi mercati, soprattutto nell’ambito moda.
Quali sono i prossimi obiettivi che vi siete prefissati in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica?
Abbiamo in essere un’ulteriore modifica dell’impiantistica tecnologico-meccanica, per migliorare inoltre il benessere delle persone. La nostra intenzione è anche quella di sostituire ai motori attuali dei 170 telai che abbiamo, altri modelli con caratteristiche di maggiore efficienza e, di conseguenza, di minor consumo migliorandone sicuramente anche le performance.
67%
microfibra di poliestere riciclato
