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I Guadalupa

Il paradiso esiste

Ed è sulla costa sud della Grande Terre, la parte est dell’isola della Guadalupa. Dove correre costeggiando il mare caraibico è un’esperienza idilliaca

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_ di Dino Bonelli. foto Dino Bonelli e Danilo Rubini

Grazie alle sei ore di fuso orario della Guadalupa rispetto all’Italia, rimane facile alzarsi presto la mattina per poter andare a correre con temperature non troppo infuocate. È luglio, fa caldo e la nostra attività sportiva, nuoto escluso, è confinata alle prime luci del giorno. tratti di sabbia, che s’immerge in un paradiso. Alte palme scompigliate da una leggera brezza mattutina disegnano un percorso che, costeggiando un mare veramente caraibico, conduce alle splendide anse di arena bianca che compongono la blasonata spiaggia. In giro non c’è ancora nessuno, il silenzio è sovrano, il paradiso esiste.

Con l’amico, coach e storico compagno di viaggi Danilo Rubini scegliamo, come base logistica della nostra breve permanenza su questa terra incastonata nello splendido mar dei Caraibi, il tranquillo paesino di Sante Anne. Siamo sulla costa sud della Grande Terre, la parte est dell’isola, che vista dall’alto sembra una farfalla. L’altra parte, quindi l’altra ala della farfalla, è detta Basse Terre, nonostante sia più montagnosa e quindi più alta.

Ormai da anni, mentre corro nel silenzio della mattina, sono solito salutare quei lavoratori che per primi iniziano le loro faccende quotidiane creando quei primi impercettibili rumori che spezzano il silenzio della notte dando vita a quelli più vivaci del nuovo giorno. Nei loro gesti e nelle loro voci di ritorno ho un termometro della cordialità del loro popolo. Correndo sulla spiaggia e per le vie di Sante Anne, percepisco fin da subito la serenità e la bontà d’animo di questa comunità franco caraibica. Il percorso che faccio scorrere sotto le mie scarpe da trail running è inizialmente di asfalto. Uscito dal centro del paesino in direzione Point-à-Pitre, la capitale dell’isola, seguendo il suggerimento della segnaletica stradale, svolto a sinistra verso la tanto decantata spiaggia de La Caravelle, non a caso scelta anche come sito di uno dei Club Med più famosi al mondo. Altra svolta, questa volta a destra, e mi trovo su un camminamento, sterrato con Corro avanti e indietro per l’intero tratto misto sabbioso, che misura circa un chilometro, inebetito da cotanta bellezza. Al secondo giro mi ricongiungo anche con Danilo che seguendo le mie dritte, al suo passo, si è catapultato anch'egli lui in questa nuova dimensione idilliaca. Fermarsi qua e là a godere dell’attimo, a reintegrare le energie e a fare qualche foto, è praticamente un obbligo, come obbligatorio sarà poi tornarci, in vesti balneari, anche la sera, quando il sole andrà a scomparire dietro le ultime palme d’occidente dando a questo paradiso quell’ulteriore tocco magico di calore che solo i tramonti sanno dare.

Sul prossimo numero torneremo in Europa per due resoconti di corse fatte in Germania e in Austria

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