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Le “sliding doors” di noiattri


Nell’isterico mondo del pallone l’unica regola che regna sovrana
• LUCA CAPANNI
Nonostante tutto, c’è un collante che, quando c'è, funziona sempre: la passione
“Spalletti, la Panda te la restituiamo... bast’ ca te ne vaje!". Oh, i tifosi partenopei con questo striscione avevano già capito tutto, verso la ne della stagione scorsa. Erano disposti anche a restituirgli la sua Panda, sparita da mesi, purché se ne andasse. E poche settimane dopo… una tempesta di addii illustri: Koulibaly, Fabian Ruiz, Mertens e per no Insigne. Sì, dopo Higuain e Zapata, via tutto lo stock di campioni. Il presidente De Laurentiis è gobbo, sicuramente, non gliene frega nulla del Napoli e tifa segretamente per la Juventus. Questo spiega il suo mercato rattoppato con gente pescata dalla Georgia (Kvaratskhelia), che non si sa nemmeno bene se sia quella eurasiatica, quella statunitense o quella (magari scritta male) che cantava “mangio troppa cioccolata”. Questo spiega come mai il Napoli oggi marcisca in una posizione mediocre di classi ca: i tifosi l’avevano detto, l’opinione pubblica ed i giornalisti l’avevano detto, gli anacoreti da tastiera l’avevano detto. Così come l’opinione pubblica e la stampa erano in gran parte entusiaste del mercato della Fiorentina, che ora veleggia nelle zone alte della classi ca. D’altra parte l’esito era logico, con giovani promettenti come Castrovilli, Sottil e Bianco, innesti interessanti a centrocampo ed in difesa, attaccanti consolidati come Gonzalez e nuovi ingressi dal Real Madrid (seppur da rigenerare) e dalla classi ca cannonieri svizzera (Svizzera che aveva strappato all’Italia il ticket mondiale).

Lo dicevamo (quasi) tutti, lo sapevamo (quasi) tutti, e così è stato. A Firenze si vola, e si pensa che Commisso sia viola di nascita, forse sanfredianino. A Napoli si piange, col patron De Gobbentiis, o Vivacchientiis, che pensa solo a incassare e a rinforzare la Juve (già con Higuain...), e con un allenatore fra i più sopravvalutati. Spalletti, che non sloggia nemmeno se gli ridanno la Panda. D’altronde, chi se lo piglia? Forse l'Empoli per motivi a ettivi? Empoli, Empoli… Questo nome ci sveglia! È l'avversario di oggi, il resto era un sogno. Tutto falso (tranne l’inizio), una realtà parallela, lo scenario di una porta girevole di noiattri. Sembrava vero, lapalissiano… Ma il pallone è rotondo, e l’unica costante è la regola del senno di poi: chi vince è alto, biondo e con gli occhi azzurri ( nché vince), mentre chi perde è brutto e puzzone ( nché perde). Ed eccoci qua, in quest'ennesima stupida partita di questo stupido campionato. Che cavolo giochiamo a fare oggi? Ora che è già tutto successo, ora che è già tutto passato: la gara con la Juve è andata, l'andata col Braga è... andata, per no il festival di Sanremo è archiviato! Che cosa ci tiene in onda anche oggi? Noi soliti bischeri, e (auspichiamo e crediamo) anche il presidente Commisso, un motivo ce l'abbiamo: la passione. Se c’è quella, c’è il collante per tutto, nonostante gli errori, i permali e i battibecchi. Se c’è quella, c’è sempre una porta girevole per uscire, quindi, a riveder le stelle.
