QMagazine N. 27 - P/E 2022

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Number 1 2022 - Issue n° 27

TRAVEL: SPAGNA E THAILANDIA MODA STYLE ARTE Destinazioni LGBTQ+ GUCCI estate 2022 Il rifiuto dell'EROS la Storia d'amore Friendly Ciak si gira Punizione di Narciso nell'antico Egitto




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S T OR I A D I C O PE RT I NA Storie d’amore nell’antico egitto

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Q M A GAZI NE PE R VO I Koh Samui: la dolce bellezza

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C U LTUR A E ALI ME NTAZI ON E L’antica civiltà Etrusca, tra food, erotismo gay e joie de vivre

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Number 1 2022 - Issue n° 27

SO M M AR I O

TRAVEL: SPAGNA E THAILANDIA MODA STYLE ARTE TRAVEL: SPAGNA E THAILANDIA Destinazioni LGBTQ+ GUCCI estate 2022 Il rifiuto dell'EROS la Storia d'amore Destinazioni LGBTQ+ Friendly Friendly Ciak si gira Punizione di Narciso nell'antico Egitto

MODA STYLE ARTE GUCCI estate 2022 Il rifiuto dell'EROS la Storia d'amore Ciak si gira Punizione di Narciso nell'antico Egitto

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ART E Il rifiuto dell’Eros: la punizione di Narciso

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Q M AGAZIN E

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S E RI AL F E E LLE R Cosa c’è di bello al cinema e in streaming? Tutti pazzi per Èlite

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L I B RI & I D E NT I TÀ Intervista a Nicola Mondaini

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Q M A GAZI NE PE R VO I AQUALUX Hotel SPA Suite & Terme Bardolino

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M O DA E T E ND E NZE Gucci Estate 2022

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Q M A GAZI NE PE R VO I Axel Hotel, il primo Hotel LGBTQ+ friendly de L’Avana

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T R AV E L Spagna LGBTQ+ friendly

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V I TA D A C R O SSD R E SSE R Il crossdressing nei secoli

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C O N T R O E D I TO R I ALE Alessio Virgili Alessandro Cecchi Paone

DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Cosimi DIRETTORE RESPONSABILE: Letizia Strambi GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Monica Sotgiu IN REDAZIONE: Giovanna Ceccherini, Calogero Pirrera SEGRETERIA DI REDAZIONE: Teresa Dalessandri HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Francesca Galli, Carlo Lanna, Valentino Odorico, Giorgio Arcuri EDITORIALISTI: Alessandro Cecchi Paone, Alessio Virgili FOTO CONCESSE DA: stock.adobe.com, alamy.it, dreamstime.com, unsplash.com, Ente del Turismo Spagna, Ente del Turismo Thailandia, Axel Hotel, Shooting fotografico Roberto Chiovitti FOTOLITO E STAMPA: Pixartprinting EDITORE: Sonders and Beach Italy s.r.l. Sede di Milano - Via San Gregorio, 27 - 20124 Iscrizione ROC Lombardia n. 21970 ADVERTISING: www.q-magazine.it marketing@sondersandbeach.com n°01 - 2022 semestrale primavera/estate Autorizzazione del Tribunale di Milano del 23.01.2019 n° 11/2019 Iscrizione R.O.C. Lombardia n. 21970

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MUSICA, LINGUAGGIO RIBELLE

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a musica definisce le nostre tradizioni e la nostra identità, per questo riesce a toccare le persone come linguaggio puro, di verità, di denuncia. È pura forza da cui scaturiscono emozioni, plasmando idee e nuove aperture culturali. Un canale di comunicazione talmente imponente da riuscire a rivoluzionare la società dando voce a chi è imbavagliato e prigioniero. La musica influenza la società e, al tempo stesso, la società influenza la musica. Non a caso sono soprattutto i giovanissimi che sbocciano e tracciano il cammino della musica. Spesso nati in piccole metropoli o in Paesi occupati da oppressori, gli artisti attraverso la musica denunciano il degrado e le barbarie per strapparsi il bavaglio che gli è stato imposto. Kalush Orchestra con il brano “Stefania” ha trionfato all’Eurovision Song Contest ed è l’ultimo dei grandi esempi di questa potenza dirompente della musica. Davanti a più di 200 milioni di spettatori, hanno fatto sentire la voce di una nazione martoriata.

Vincendo per sé stessi, ma soprattutto per il loro Paese occupato. «Questa vittoria è per tutti gli ucraini. SLAVA UKRAINI!», ha urlato il cantante Psjuk subito dopo l’annuncio della loro vittoria, «aiutate l’Ucraina e Mariupol, aiutate Azovstal», aveva detto alla fine dell’esibizione, accolta dall’ovazione di tutto il pubblico presente alla manifestazione musicale più importante d’Europa, facendosi così, all’Eurovision, portatore di valori di libertà. L’Eurovision non è una manifestazione non politica, come più volte sottolineato dai conduttori, ma attraverso la musica non può che cogliere la spinta del pensiero collettivo, il mutamento. La musica ha lanciato ancora una volta un segnale di pace. Pensate a “Born in the USA”, a “Give Peace a Chance”, a “Immagine”. Certo il confronto tra John Lennon o Bruce Springsteen e Kalush Orchestra sembra un’assurdità, ma anche ricordiamo che canzoncine come “È arrivata la bufera” di un giovane Renato Rascel, hanno fatto la loro parte nella storia. Andrea Cosimi

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STORIE D’AMORE NELL’ANTICO EGITTO Il rapporto tra Horus e Seth, quando l’omosessualità era un gioco di potere.

di Alessio Virgili

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FOTOGRAFO: Roberto Chiovitti MODELLI: Daniel Collado Mendez, Claudio Auriemma LOCATION: Dune di Maspalomas, Gran Canaria

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arlare di omosessualità nell’antica Grecia non crea molto stupore, ma sono in pochi a sapere quanto fosse diffusa in altre civiltà parallele e precedenti. L’omosessualità nell’Antico Egitto, ad esempio, era largamente praticata, ma come per i romani era considerata virile solo rispetto all’uomo che adottava il ruolo attivo, mentre colui che aveva il ruolo passivo era considerato con disonore e disprezzo. Ne abbiamo testimonianza in un passaggio del libro dei morti, una condanna nei confronti degli atti omosessuali ed un elogio rispetto a coloro che, seppur commilitoni e compagni di letto, non intrattenevano rapporti sessuali tra di loro. Una ulteriore scoperta è dovuta ad un egittologo omosessuale, il quale rinviene le prime tracce certe su di un papiro risalente al 1.800 a.C. in cui un uomo ne corteggia un altro dichiarando “neferwi-pehwiki”, cioè “che bel didietro che hai”. Altri segni di accettazione dell’omosessualità nell’Antico

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Egitto sono giunti fino a noi attraverso l’arte – un’ostraka risalente al periodo dei ramessidi sembrerebbe raffigurare un rapporto omosessuale – e la letteratura, come racconta il mito della contesa di Horus e Seth. Ma anche nelle scritture ebraiche troviamo diversi indizi. Ad esempio, nel Levitico 18,3 trai i rapporti sessuali proibiti da Mosè compare anche il contatto carnale tra uomini che viene definito come “la pratica del paese d’Egitto”. Alla base dell’antica religione egizia troviamo il mito del giovane principe Horus e di suo zio Seth che racconta la vita di queste due divinità e della loro rivalità per la conquista del trono (Papiro Chester Beatty Pap I, Oxford 1 del 1.700 a.C. conservato a Dublino). La storia narra che dopo la morte di Osiride, padre di Horus, ucciso da Seth, bisogna trovare in fretta il successore al trono. Seth (divinità raffigurata con la testa di una cane o sciacallo) tenta di sedurre il nipote Horus il quale non

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accetta la sua offerta sessuale, poiché era stato messo in guardia dalla madre Iside. Evita così l’umiliazione di fronte agli altri dèi. Il racconto termina con una battaglia finale tra i due con Seth che ferisce ad un occhio Horus. Ma alla fine il principe strappa via gli organi genitali allo zio che diviene così un eunuco. Tracce dell’omosessualità del dio Seth le troviamo anche in altre parti del racconto, dove ad esempio lo troviamo a commentare con soddisfazione le grazie fisiche e la forma aggraziata nonché desiderabile del sedere del nipote adolescente.

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Una versione della stessa storia che risale al Nuovo Regno nel 1.200 a.C. ci mostra una versione ancora più esplicita di Seth che arriva ad avere un rapporto sessuale intercrurale con il nipote, durante una festa a casa sua. Questo provocherà l’ira della madre di Horus, Iside, la quale si troverà a purificare il figlio contaminato dalle secrezioni di Seth nelle acque del fiume sacro Nilo. La vendetta verrà inferta da Iside. La dea farà cospargere di sperma di Horus il cibo di Seth che lo mangerà restando stavolta lui contaminato. Bisogna pensare che nell’antichità, in quasi tutte le forme religiose medio orientali, lo sperma era considerato come elemento di fertilità e creativo di fortissimo potere. Nel caso di Horus, la leggenda vuole che implicitamente il nipote riuscì ad ingravidare lo zio abbassandolo al ruolo di donna. Questo fu il motivo di derisione da parte di tutti gli dèi del pantheon egizio.

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Così Horus riuscì a dimostrare di essere molto più astuto e quindi adatto ad ereditare il trono d’Egitto, mentre Seth dovette nascondersi per la vergogna in mezzo al deserto. Questo mito ci conferma, senza ombra di dubbio alcuna, che anche nell’Antico Egitto gli atti omosessuali in sé non erano socialmente disdicevoli, bensì solo il ruolo sessuale passivo assunto da uno dei due uomini: il partner attivo non incorreva in alcuna condanna, anzi veniva ammirato, mentre quello passivo era messo al bando ed etichettato negativamente in quanto si era “abbassato allo stesso livello di una donna”. Dal Medio Regno ci giunge un altro racconto molto intrigante, intitolato “Il Querelante di Menphis”, sulla relazione clandestina tra il faraone Neferkare ed il generale Sanset. Si racconta delle notti in cui il faraone, di nascosto, si recava a trovare il proprio sottoposto, intru-

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folandosi nel suo letto e “facendogli tutto quello che voleva”, intendendo eufemisticamente i rapporti sessuali. Si pensa oggi che questo fosse un riferimento al reale faraone Pepi II, che era notoriamente considerato molto sensibile al fascino maschile. La pratica fra soldati era comunque diffusa sia in Egitto che in altre culture, proprio per rafforzare l’intimità, in modo da legare tra loro gli uomini. Per chiudere in bellezza, non possiamo non parlare di quella che è considerata la prima coppia omosessuale maschile documentata nella storia: Khnumhotep, che significa “Il dio Khnum è soddisfatto”, e Niankhkhnum, che significa “Il dio Khnum ha vita”. Vissuti nel periodo della mastaba di Niuserra e Menkauhor durante la V dinastia egizia nel 2.400 a.C., erano confidenti del faraone Niuserra ed il titolo che entrambi condi-

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videvano era “Sovrintendente alla manicure nel palazzo reale” nonché erano sacerdoti nel tempio solare ad Abu Gurab. La loro tomba fu scoperta dall’egittologo Ahmed Moussa nel 1964, nella necropoli di Saqqara. È l’unica tomba della necropoli in cui due uomini siano raffigurati abbracciati mano nella mano; inoltre, i geroglifici dei loro due nomi sono combinati, dando luogo ad un gioco di parole che potrebbe essere un riferimento alla loro relazione. Infatti, la parola egiziana hnm non è utilizzata solo nel nome del dio Khnum, ma è anche un verbo che significa “unire”, e pertanto la frase formata dall’unione dei due nomi può essere tradotta “uniti nella vita e uniti nella pace”. All’interno tra i tanti compare un affresco dove i due si abbracciano nella posa più intima consentita canonicamente nell’arte egizia, circondati da quelli che sembrano essere i loro eredi. Un altro motivo per cui è stato ipotizzato un loro legame amoroso omosessuale è il modo in cui sono stati tumulati, posti vicini nella stessa tomba, nella stessa maniera cioè riservata alle coppie sposate.

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KOH SAMUI

LA DOLCE BELLEZZA FRA MARE E JUNGLA UN SOGNO TROPICALE A 5 STELLE

Panoramica Koh Samui

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Koh Samui, Hin Ta - Hin Yai

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isola di Samui fa parte di un arcipelago di 160 isole, situate a circa 70 km dalla costa in provincia di Surat Thani, di cui circa 80 salvaguardate nel Mu Koh Ang Tong National Park. È attraversata da una catena montuosa e circondata da spiagge lungo le quali crescono le palme da cocco che la rendono famosa. Collegata a Bangkok da voli regolari, l’alternativa per raggiungerla è un ferry dal porto di Surat Thani, nella parte meridionale dell’istmo di Kra. Koh Samui è presente in antiche mappe cinesi fin dal 1687 e questo supporta la teoria che fosse stata abitata da pescatori cinesi secoli prima che l’isola diventasse nota al resto del mondo. Samui è rimasta indipendente dalla Thailandia continentale fino alla fine del XX secolo: era un’isola autosufficiente che operava all’interno della propria distinta cultura. Il retaggio culturale dei coloni cinesi è ancora riscontrabile nell’architettura caratteristica delle case del centro di Na Thon, maggiore abitato dell’isola, ma anche a Maenam e Bophut. Queste case sono strutture residenziali-commerciali, con il primo livello

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Surat Thani - Ko Phangan - Yao Beach

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Koh Samui

Surat Thani - Ko Phangan - Thong Nai Pan Beach

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convertito in piccoli negozi ed il piano superiore adibito a residenza dei proprietari Tanto che si arrivi in nave o aereo si rimane incantati dalla bellezza dei luoghi. L’aeroporto è considerato uno dei più belli del mondo con giardini tropicali impreziositi dallo splendore floreale e da una lussureggiante vegetazione tutto l’anno. Il molo d’ attracco del ferry porta direttamente sulla costa tra le palme da cocco ed i villaggi. È una delle località più ambite dal Paese anche perché ha saputo preservare ritmi di vita rilassati ed un’atmosfera che rapisce i visitatori. An-

che dal punto di vista gastronomico, Samui vanta una tradizione diversa: la base è l’ottimo pesce, i condimenti sono preparati con l’ausilio del latte di cocco e del curry. L’attrattiva principale di Koh Samui sono, naturalmente, le splendide spiagge che ne hanno determinato la fama internazionale. Data la conformazione geografica e lo sviluppo costiero, Koh Samui offre la miglior scelta di alloggi direttamente sulla spiaggia e questa prossimità delle strutture al mare è una delle prerogative peculiari e vincenti che la caratterizzano.

Surat Thani - Ko Phangan - Rin Nok Beach

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Il periodo migliore per visitare l’isola sono i mesi da giugno ad agosto, quando numerosissimi sono anche i turisti italiani.

Dining on the Rocks, Koh Samui

Silavadee Pool Spa Resort, Koh Samui

La vita notturna a Samui è famosa per la vivacità e la possibilità di scelta tra discoteche, lounge bar, feste e shows. Il tutto è caratterizzato sempre da una grande liberalità e divertimento. Le attività si concentrano specialmente a Chaweng e a Lamai con centinaia di locali e piccoli bar sparsi un po’ ovunque. Ma Samui è nota soprattutto per quello che avviene tutti i mesi la prima notte di luna piena in un’isola poco distante: il Full Moon Party che va in scena sulle spiagge di Rin Nok e Rin Nai, sull’isola di Koh Phang Ngan.

Koh Samui, Lamai

KOH SAMUI, Chaweng Noi

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Necropoli Tarquinia

L’ANTICA CIVILTÀ ETRUSCA, TRA FOOD, EROTISMO GAY E JOIE DE VIVRE di Giorgio Arcuri

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li etruschi non disdegnano le donne perché amano avere numerosa prole ma, una volta adempiuto il loro dovere, si rivolgono ai ragazzi che amano in un modo ben diverso e che, in genere, preferiscono alle donne… Quasi tutti gli adolescenti etruschi sono bellissimi e sono sempre molto curati. I protettori li sottopongo-

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no a depilazione e massaggi con olii odorosi. Barbieri e massaggiatori hanno i loro negozi all’aperto e, dalla soglia della porta, si può assistere allo spettacolo eccitante offerto da tanti giovani completamente nudi che stanno per essere preparati per le feste d’amore… Gli amici e gli amanti sono sul posto per sorvegliare tutte le operazioni e pagare il conto”.

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Coppia di amanti all’interno della Quadriga Infernale.

Queste in apertura le parole di Teopompo di Chio, uno storico e celebre retore greco nato verso il 376 a.C. e che, attraverso i suoi preziosi studi (come quelli contenuti in “Storie filippiche” - Libro XLIII), ci ha permesso di conoscere gli amori omosessuali tra gli etruschi. Il sesso, indipendentemente dall’orientamento sessuale delle persone che lo praticavano, assumeva un’importanza fondamentale presso questo popolo dell’Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. nell’area denominata Etruria (corrispondente all’incirca all’attuale Toscana, all’Umbria e al Lazio, con propaggini anche in Lombardia, in Veneto, in alcune aree dell’Emilia Romagna, della Campania e dell’isola della Corsica). Un’importanza, quella del sesso, pari a quella ricoperta dall’arte culinaria: è risaputo, infatti, che gli etruschi, oltre ad essere dei buongustai e grandi esperti di cucina (scandivano le giornate con preziosi banchetti, anticipatori dei pranzi luculliani dell’antica Roma), vivessero in completa libertà sessuale, senza alcun giudizio morale sui modi e le forme in cui il sesso veniva svolto. Una libertà sessuale favorita anche dalle credenze religiose di questo antico popolo: gli etruschi erano

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politeisti e alle divinità dedicarono numerosi templi, costruiti non solo nelle città, ma anche nei luoghi di passaggio, come porti e valichi. Quindi, food ed eros. Due aspetti della vita etrusca fondamentali e strettamente collegati tra loro: tra pietanze, arricchite da abbondanti libagioni che avevano il vino come protagonista, ampio spazio veniva dato al sesso, quest’ultimo a sua volta collegato al tema della morte. Cibo, morte ed amore sono, infatti, temi che si intrecciano molto nel mondo etrusco. Varie tombe riportano rappresentazioni di momenti amorosi e amplessi sessuali, anche parecchio spinti. Qui di seguito vediamo quelli principalmente a tematica omosessuale. I dipinti tombali, gli affreschi ed i tanti reperti rinvenuti dagli scavi archeologici ci forniscono il maggior numero di raffigurazioni in questo senso: da scene omoerotiche con atleti nudi in palestra a scene che mostrano inequivocabili relazioni amorose tra uomini, con giovani intenti a fare sesso anale e impegnati in amplessi vari. Tra gli scavi archeologici più importanti che hanno portato alla luce questa tipologia di raffigurazioni ci sono quelli effettuati nella

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“Tomba dei Tori”, presente nella necropoli dei Monterozzi a Tarquinia. Partiamo proprio da qui per il nostro viaggio alla scoperta del sesso omosessuale secondo gli etruschi. Nella Tomba dei Tori è presente il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca, contenente alcune delle più celebri scene erotiche. Databile all’incirca al VI secolo avanti Cristo, questa tomba etrusca è stata scoperta nel 1892 e si distingue per la particolare pianta con un’ampia stanza, sul fondo della quale si aprono due piccole camere. Nella parete di fondo della stanza principale sono rappresentati due rapporti sessuali: uno omosessuale ed uno eterosessuale (quest’ultimo è un menage à trois tra due uomini ed una donna). Soffermiamoci, in particolare, sulla raffigurazione del rapporto omosessuale. La scena, che puoi vedere in una delle foto presenti in questa pagina, ha come protagonisti due uomini ed un animale: un uomo è nell’atto di penetrare l’altro, mentre un toro con il volto umano, con temperamento minaccioso e con il fallo vistosamente eretto procede verso

di loro. Il significato di questa scena è ancora ignoto e ci sono state diverse interpretazioni discordanti tra loro. C’è chi è ricorso ad ipotesi moralistiche, che vorrebbero associare una valenza negativa alla scena di sesso omosessuale vista la presenza minacciosa del toro. C’è chi, come l’archeologo Ross Holloway, ha conferito a questo affresco una lettura tesa a considerare il rito apotropaico (ovvero quello che serve ad allontanare o annullare un influsso magico maligno). Una lettura resa ancora più significativa dalla presenza del toro che gli etruschi spesso raffiguravano,

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Tomba Tarquinia

Tomba della frustazione

Anfora, Museo Archeologico di Napoli

al contrario di ciò che si pensa, per tenere lontano, scacciare le entità malevole, negative. Perciò, secondo Holloway, la scena di sesso gay davanti alla presenza di un toro con il fallo in erezione andrebbe letta senza alcun tipo di giudizio moralistico: il toro sarebbe disinteressato al rapporto omoerotico, bensì lo starebbe proteggendo (il sesso per gli etruschi è celebrazione della vita e della joie de vivre). Altri ritrovamenti importanti di scene omoerotiche sono conservati al Museo Nazionale Etrusco (e necropoli) di Chiusi, in provincia di Siena. Qui è presente una ricca selezione di reperti, proveniente in parte dalle raccolte di collezionisti chiusini e in parte da scavi archeologici. In particolare, nella vetrina 25, si possono ammirare diverse kylix (coppe da vino in ceramica) dove sono raffigurate scene omoerotiche con atleti nudi in palestra, nonché rappresentazioni di personaggi della mitologia classica, che sono stati spesso al

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centro di racconti a tematica LGBTQ+: figure del calibro di Ercole, Apollo ed Ermes. Tra i più importanti ritrovamenti etruschi che vedono raffigurate scene di amore omosessuale merita una menzione la famosa anfora conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel cosiddetto Gabinetto Segreto: il reperto, proveniente da Capua Vetere, rappresenta due giovani intenti a fare sesso anale. Il Gabinetto Segreto, che occupa la sala 62 e 65 del museo, vede esposti molti altri reperti con natura unicamente a sfondo erotico e sessuale. Un vero e proprio compendio della pornografia ante litteram da visitare una volta nella vita. I primi chef del Mediterraneo furono, quindi, degli abili amatori con conoscenze approfondite sul sesso, probabilmente molte di più di quante ne abbiamo noi oggi!

APOLLO E CIPARISSO Per apprezzare di più l’iconografia omoerotica dei personaggi della mitologia classica facciamo un excursus sulla storia tra Apollo e Ciparisso, quest’ultimo uno dei ragazzi più amati dal dio del Sole. Apollo si era invaghito della bellezza del giovane Ciparisso, che aveva come compagno un cervo addomesticato. Mentre un giorno si esercitava con l’arco, Ciparisso colpì a morte il cervo. Così tanta era la disperazione di Ciparisso da implorare a sua volta la morte. Apollo, commosso dal dolore del suo amato, lo trasformò in un albero al quale dette il nome di “Cipresso”, e che diventò da allora il simbolo del lutto e dell’accesso all’eternità.

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Giambattista Tiepolo, La morte di Giacinto, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza, 1752 - 1753

Salvador Dalì, Metamorfosi di Narciso, 1937, Tate Gallery, Londra

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IL RIFIUTO DELL’EROS LA PUNIZIONE DI NARCISO IL MITO SECONDO LA VERSIONE GRECA DI CONONE ATENIESE

di Calogero Pirrera

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John William Waterhouse, Eco e Narciso, 1903, Walker Art Gallery, Liverpool

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ra un giovane dalla bellezza straordinaria che faceva innamorare tutti, donne come uomini: questo tramanda il mito di Narciso, nativo di Tespi e figlio di un dio e di una ninfa. Ma egli non voleva concedere il proprio amore a nessuno, dedicandosi piuttosto alla caccia; fino a quando un giorno, avvicinandosi a uno specchio d’acqua, cadde nel vano tentativo di abbracciare la sua stessa immagine e morì. Di lui, secondo la più celebre versione ovidiana delle Metamorfosi, si innamorò la ninfa Eco, già condannata da Venere a ripetere le ultime parole sentite. Eco, sopraffatta dal rifiuto del giovane, trovò nascondiglio presso i boschi, ormai lontana dal mondo. Quello di Narciso è un mito che durante i secoli ha attratto artisti, ma anche poeti e filosofi come John Keats, Oscar Wilde e André Gide, ma soprattutto Sigmund Freud, che legò Narciso al troppo amore per sé, esattamente come oggi lo intendiamo nella lingua corrente. Una fonte greca, contemporanea o poco precedente al latino Ovidio, tramanda invece che di Narciso si innamorò un ragazzo di nome Aminia. Tuttavia, una volta rifiutato, questi accettò il triste dono che Narciso gli fece, una spada. Aminia usò quella spada per uccidersi davanti la sua porta, invocando vendetta agli dei. Il racconto è dello storico Conone Ateniese (Narrazioni), e vale la pena di riportarne la fine per capire quale destino incontrò Narciso, cioè la punizione che gli diedero gli dei: “Così Narciso un giorno, vedendo la sua immagine e la

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sua bellezza riflesse nell’acqua di una fonte, fu il solo e il primo a divenire, in modo assurdo, amante di sé stesso. Infine, disperato, ritenendo di subire una giusta punizione per aver disdegnato l’amore di Aminia, si uccise. Da allora gli abitanti di Tespi stabilirono di onorare e venerare ancor più Eros, e di offrirgli sacrifici, sia in pubblico che in privato. La gente del luogo pensa che il fiore del narciso è nato dal loro suolo, laddove fu versato il sangue di Narciso”. Leggendo questo mito ci accorgiamo quale sia la morale dietro la storia di Narciso, un messaggio forte che condanna chi rifiuta Eros, vale a dire l’amore.

Narciso, affresco da Pompei, I sec. d. C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale

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Michelangelo Merisi da Caravaggio, Narciso, Galleria Nazionale d’Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma

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What s INN di Francesca Galli

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deato dal gruppo Sonders and Beach, il Protocollo Diversity & Inclusion è il primo protocollo italiano dedicato alla valorizzazione delle diversità e dell’inclusione sociale nel turismo a favore della comunità LGBTQ+ mondiale. Ecco gli hotel che hanno deciso di adottarlo impegnandosi per un’Italia sempre più inclusiva e senza differenze.

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ato nel 2017, Il Gruppo UNA si è subito affermato nel panorama italiano come catena leader nell’hôtellerie del nostro Bel Paese. 21 destinazioni in tutta Italia, 47 hotel, resort e residence e 3 diversi brand e collezioni in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipo di viaggiatore per un’esperienza unica nel suo genere. Ed è proprio il Gruppo UNA ad aver aderito per primo al Protocollo D&I con 6 strutture in tutta Italia: • • •

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21Wol - Milano Centro

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ituato in una posizione strategica nel cuore del quartiere città studi di Milano, a pochi passi dalla fermata della metropolitana M2 Piola, il 21WOL - 21 Way of Living – promuove un nuovo concetto di ospitalità dove soggiornare, lavorare e fare nuovi incontri. Una delle sue principali caratteristiche: la caratteristica corte esterna della grandezza di oltre 600mq dove bersi un aperitivo, partecipare a uno dei tanti eventi in programma ogni settimana e/o lavorare in un ambiente diverso da casa e dall’ufficio. 21wol.it

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empre della catena Leonardo Hotels, il Leonardo Hotel Milan City Center è un 4 stelle superior situato nel cuore pulsante della città di Milano, a pochi minuti a piedi dal Duomo. Dotato di ogni comfort, è l’albergo perfetto per chi è alla ricerca di un soggiorno rilassante e di stile in mezzo al tran-tran della città meneghina. Grazie alle sue quattro sale apposite e alla disponibilità di parcheggi privati, è ideale anche per eventi aziendali che sappiano stupire i vostri ospiti.

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AQUALUX Hotel SPA Suite & Terme Bardolino

NYX Hotel Milan

NYX HOTEL MILAN (Piazza Quattro Novembre, 3 - 20124 Milano)

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i proprietà della celebre catena Leonardo Hotels, il NYX Hotel è situato proprio al di fuori della stazione ferroviaria Milano Centrale, il punto ideale per raggiungere tutti i punti salienti della città, dal quadrilatero della moda al quartiere gay di Porta Venezia. Cool, trendy e di design, questo hotel di 299 camere vi farà sentire come a casa vostra. nyx-hotels.it/milan

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COSA C’È DI BELLO AL CINEMA E IN STREAMING? ECCO I FILM LGBT DA NON PERDERE

di Carlo Lanna

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l mondo dello spettacolo sta sopravvivendo con le unghie e con i denti alla grande crisi causata dalla pandemia da Covid-19. Eppure è sempre lì, vigile e che rivolge al futuro uno sguardo speranzoso. Il 2022 deve essere l’anno della rinascita e, fin da ora, si nota un netto incremento di titoli (che arrivano sia nelle sale che in streaming) e negli incassi al botteghino. Una rinascita anche per la filmografica LGBT che per i prossimi mesi ha in cantiere tantissime novità.

WHAT IF

What If

Non si può dire di no a un film diretto da Billy Porter. Il celebre attore e attivista che sfida le convenzioni di genere, diventa un regista per la prima commedia romantica a tinte LGBT. In arrivo in America nell’estate del 2022, in Italia non c’è una data precisa in cui il film arriverà nelle sale ma si pensa che, presumibilmente, sarà nei cinema in autunno. Temi di grande attualità per una commedia di stile che racconta di un liceale che condivide un post sui social media in cui rivela la sua cotta per Kelsa, una ragazza trans che frequenta la sua scuola, situazione che porta a numerosi incoraggiamenti via internet, convincendolo a intraprendere la relazione.

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Animali Fantastici - I segreti di Silente

ANIMALI FANTASTICI I SEGRETI DI SILENTE A due anni di distanza dall’ultimo film, finalmente il terzo capitolo della saga di Animali Fantastici. La serie che è ispirata ai racconti di Harry Potter e che funge da prequel alle avventure dei personaggi della Rowling, è ambientata in una Londra crepuscolare in cui niente è ciò che sembra. Questo terzo capitolo segna un punto di svolta per tutto il franchise, dato che, finalmente, il giovane Silente (interpretato da Jude Law) esce alla scoperta come omosessuale e rivela i suoi sentimenti a Grindelwald, con il volto di Mads Mikkelsen.

Il filo invisibile

IL FILO INVISIBILE Anche se già disponibile su Netflix, è giusto aprire una parentesi su Il filo Invisibile, film italiano con Filippo Timi e Francesco Scianna. Una storia dolce, convenzionale ma di grande significato per la cinematografia del nostro paese. Un passo in avanti per le commedie dedicate a tutta la famiglia. Al centro della vicenda ci sono Paolo e Simone, genitori di Leone, che affrontano una crisi del loro matrimonio, proprio quando si comincia a parlare di diritti civili e genitoriali per le coppie LGBT. Un film che è un balsamo per il cuore.

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My Policeman

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My Policeman

Ispirato al romanzo bestseller di Bethan Roberts, pubblicato nel 2012, il film vede nel cast Harry Styles (ex leader dei One Direction), Emma Corrin e David Dawson. Ambientato nell’America degli anni ’50, al centro della racconto c’è la storia di Tom, poliziotto segretamente gay, che sposa la dolce Marion, continuando a nascondere la sua relazione con il giovane Patrick. Il segreto che Tom si porta dietro, presto o tardi, si abbatte sulla sua vita come un tornato. Prodotto da Greg Berlanti, il film arriverà nelle sale in autunno del 2022 e poi in streaming su Amazon Prime Video.

FIREBIRD Ancora non è dato sapere se arriverà nei cinema, ma fin da ora è uno tra i film a tema più conteso dalle major. Ambientato negli anni ’70 e ispirato a una storia vera, Firebird racconta di un amore proibitissimo tra due militari russi durante l’occupazione dell’Estonia e durante le fasi più accese della Guerra Fredda. Prima del film c’è il memoriale di Sergei Fetissov.

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TUTTI PAZZI PER ÈLITE

LA SERIE QUEER (E HOT) DI NETFLIX

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un vero e proprio fenomeno di costume che corre veloce tra i fili dei social network. Da cinque anni Èlite continua a macinare un consenso dopo l’altro tra i più giovani (e i meno giovani), proprio perché è capace raccontare, senza peli sulla lingua, la vita, gli amori e gli eccessi di un gruppo di ragazzi che frequentano il più esclusivo liceo spagnolo. Un po’ Gossip Girl e un po’ Le regole del delitto perfetto, la serie creata da Carlos Montero e Dario Madrona non sfugge dai clichè di genere, ma regala uno sguardo attento a tutti i problemi dell’adolescenza. Si parla di sesso, di droga, di violenza, di omosessualità, di religione e di tanti altri argomenti con un linguaggio schietto e sincero. Un particolare che, ovviamente, ha permesso allo show di veleggiare alto tra il pubblico. Cinque stagioni, una componente erotica mai vista prima, storie fluide e smaccatamente gay. Un successo che supera ogni immaginazione. Un sesto ciclo di episodi è stato già annunciato e un settimo (l’ultimo) si profila all’orizzonte. Perché vedere Èlite? È impossibile non restare coinvolti nelle vicende torbide degli studenti del Las Enchinas.

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ROMANZI E STORIE ARCOBALENO I MUST HAVE DELLA PRIMAVERA

di Carlo Lanna

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ggi si nota un grande interesse per la narrativa LGBT. Sia piccole che grandi casi editrici rivolgono uno sguardo a tutte le sfumature del mondo arcobaleno, così da fotografare la realtà che stiamo vivendo. Sì, il mondo è in continuo movimento ed è giusto celebrare chi siamo e cosa possiamo diventare grazie alla lettura di un buon libro. Dall’immenso calderone, abbiamo selezionato per voi tre romanzi da non perdere.

ROSSANA SOLDANO, COME ANIMA MAI Edito dalla Hope edizioni - casa editrice digitale che si sofferma sulla letteratura romance - il libro di Rossana Soldano è uno tra i più venduti del 2021, presente nella sua versione cartacea in diversi store di Milano e Roma. E per un genere di nicchia, come quello male to male, è una vittoria che va premiata. La storia racconta la tormentata love story tra Ellis, il duca di Buccleuch, e di William Chase, borghese di origini statunitensi. Tra di loro scoppia una dirompente passione durante i primi ’30, una passione che sopravvivrà al tempo, alle convenzioni dell’Inghilterra e… della guerra.

MICHAEL NAVA, IL CIELO PROTEGGA GLI INNOCENTI Vincitore dell’autorevole Lamba Awards, il romanzo di Michael Nava arriva qui in Italia grazie alla Triskell Edizioni che ha pubblicato – per ora - i primi due volumi (autoconclusivi) della serie. Il cielo protegga gli innocenti è un ruvido noir, un viaggio nella San Francisco di inizio degli anni ’80, prima che la comunità fosse sopraffatta dallo spettro dell‘AIDS. Henry Rios è un avvocato di ufficio che si trova a indagare sulla morte, avvenuta in circostanze misteriose, del suo ex compagno.

JOANNA CHAMBERS, PROVOCAZIONE Complice il grande fenomeno della saga di Bridgerton, in Italia è grazie alla Triskell Edizioni che arriva una trilogia di romanzi regency tutti al maschile, in cui si racconta una tormentata quanto proibita storia d’amore tra David Lauriston, giovane avvocato di Edimburgo, e il sexy e misterioso Lord Murdo Balfour. Provocazione è il primo volume, fanno seguito Incanto e Conquista per una storia di grande valenza che riflette sull’essenza della diversità.

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AQUALUX HOTEL SPA SUITE & TERME BARDOLINO OBIETTIVO BENESSERE RIGENERANTE E SOSTENIBILE Location tra le più iconiche della sponda orientale del Lago di Garda, Aqualux rappresenta la destinazione ideale per trascorrere momenti di assoluto relax in un contesto di design dall’anima green, all’insegna di un autentico benessere rigenerante. 46

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rimo hotel lgbtq+ friendly del Lago di Garda, si trova in uno dei borghi più suggestivi, circondato da acque cristalline, ulivi e vigneti. La mission di Aqualux è da sempre quella non solo di soddisfare le esigenze dei propri ospiti ma anche di anticiparne le richieste. Così è stato ad esempio per l’utilizzo di materiali biocompatibili, l’impiego di energie rinnovabili e lo sfruttamento dei principi dell’eco climatizzazione - tanto da aver ottenuto, prima tra le strutture non situate in Alto Adige, la certificazione Clima Hotel -. Il rispetto della filosofia green si è concretizzato nell’adozione di comportamenti capaci di rispondere ad un turismo sostenibile e in grado di proporre un concetto di ben essere totale. Altrettanto si è verificato rispetto al tema dell’accoglienza indiscriminata, nell’ambito del quale Aqualux ha saputo anticipare i tempi con naturalezza ed estremo rispetto della privacy, sempre all’insegna di un’ospitalità d’eccellenza. NATURA SUPER STAR Giunti in questo luogo dove protagonista indiscussa è la natura, ci si sentirà immediatamente tutt’uno con il panorama circostante, e si potrà

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godere della tranquillità che infonde il lussureggiante giardino che ospita l’ampia corte. Impossibile resistere all’AquaExperience, una realtà impareggiabile con piscine termali, interne ed esterne, getti d’acqua, piacevolissimi idromassaggi e aero massaggi, per godere di un relax totale e di una generale sensazione di benessere. La magia continua con l’AquaSPA & Wellness: uno spazio di 1000 mq dedicati al benessere e alla bellezza con cabine per trattamenti, saune, bagni a vapore, una fontana di ghiaccio, un calidarium e un solarium, e un’area riservata esclusivamente alle donne con sauna divano e bagno al vapore.

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PERCORSI PERSONALIZZATI Non poteva mancare una vera e propria oasi di esclusiva privacy, la Private SPA, dedicata a chi desidera assaporare momenti di romantico benessere, e vivere una vera e propria esperienza sensoriale anche grazie a percorsi di coppia personalizzati. Tra i vari rituali vale la pena lasciarsi coinvolgere da AquaSPA Dream , oltre cento minuti di suggestione da vivere con il partner tra massaggi, saune rigeneranti, frutta fresca e due calici di bollicine per rendere ancora più memorabile questo momento.

I PIATTI DELLA CUCINA FUNZIONALE E per soddisfare i piaceri del palato, il consiglio è di andare alla scoperta dei piatti preparati secondo i più moderni ed evoluti principi della cucina funzionale che Aqualux applica tenendo conto di una corretta e migliore nutrizione in termini energetici e di equilibrio psicofisico attraverso una combinazione ottimale degli alimenti che vengono cotti secondo particolari tecniche per favorirne la digeribilità. Cibi buoni perché fanno bene, ma anche gustosi come “Spaghetti di riso con zucca, olive e capperi, scampi ai pomodori e cipolle confit” per una food experience davvero irresistibile. Un esempio, tra i tanti, di come alimentarsi in modo corretto non significhi rinunciare ai piaceri della tavola.

AQUALUX HOTEL SPA SUITE & TERME BARDOLINO Via Europa Unita, 24/B 37011 Bardolino (VR) - Italy Tel.: +39 045-6229999 Fax: +39 045-6229900 info@aqualuxhotel.com www.aqualuxhotel.com

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Estate 2022 CIAK SI GIRA di Valentino Odorico

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n connubio molto forte quello tra Gucci e il mondo del cinema. Una storia, quella del brand e della famiglia, che è stata anche recentemente raccontata nella pellicola “House Of Gucci”: nascita, successo di un marchio globale, ma anche dinamiche private che hanno, nel bene e nel male, rafforzato il mito della casa di moda. Il cinema è anche l’ispirazione della nuova collezione Gucci per questa estate.

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Lo stesso direttore creativo, Alessandro Michele, ha raccontato la sua ispirazione: “Mamma lavorava nel cinema come assistente di una casa di produzione. Ricordo i suoi racconti, dettagliati e scintillanti, su quella fabbrica di sogni. C’era il pallore d’alabastro di Marilyn Monroe e la sua voce diafana. C’erano i guanti neri di satin di Rita Hayworth e i capelli di seta di Veronica Lake. E ancora l’incanto seduttivo di Rock Hudson e il trasformismo vertiginoso di Kim Novak. Tutto aveva il sapore della fiaba. A quei tempi abitavamo in una casa occupata nella periferia di Roma. Avevo bisogno di

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respirare. Quei racconti sovversivi mi aiutavano a squarciare il grigio. Erano la mia fuga, la mia diserzione. Da laggiù, da quel punto del mondo, HOLLYWOOD appariva come un astro luminosissimo e splendente. Nove lettere piene di desiderio. Quando ho cominciato a riflettere su come avrei voluto celebrare questo nuovo capitolo della mia avventura lavorativa, ho pensato a mamma e al suo lascito prezioso. Ho pensato al culto della bellezza di cui mi ha nutrito. Al dono irrinunciabile del sogno. All’aura mitopoietica del cinema. E ho scelto Hollywood Boulevard. Il mio amore irrefrenabile per il mondo classico trova su questa strada piena di stelle una sponda ideale. Hollywood è, in fondo, un tempio greco abitato da divinità pagane. Qui, attori e attrici sono celebrati come eroi del mito: creature ibride capaci di accogliere allo stesso tempo la trascendenza divina e l’esistenza mortale, l’immaginario e il reale. Sono loro gli idoli di una nuova cosmogonia contemporanea, i protagonisti di una forma di persistenza del sacro. Ancora oggi Afrodite, Teseo, Pandora e Medusa abitano nell’Olimpo di Hollywood. Irraggiungibili eppure così umani.

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Intorno a questi semi-dei si dispiega la città degli angeli, un luogo inondato da una luce benedetta. È qui che ho incontrato le persone più stravaganti, fuori tempo, refrattarie a qualsiasi idea di ordine. Le ho sempre osservate come in processione alle pendici dell’acropoli dei sogni. Bramose di offrirsi in dono nella loro unicità. Una parata di esseri incantati e profondamente liberi che attraversa una terra dove non c’è passato, né futuro: solo il miracolo dell’immaginifico. Mamma me lo raccontava sempre: Los Angeles risplende di una magia senza tempo, sfiora le divinità e si fa mitologia del possibile”. Per la sfilata in passerella le star di Hollywood, direttamente dalla Walk of Fame di Los Angeles. Una celebrazione di un grande mito, il cinema, dove tutto è possibile. Abiti cinematografici, creati con tessuti laccati e piume, arricchiti da accessori grintosi e dettagli come i guanti rosa satin, omaggio a Marylin Monroe. Paillettes, trasparenze e cristalli raccontano il lato glamour della collezione, che unisce il passato e lo proietta nel futuro.

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TELÉGRAFO AXEL HOTEL, IL PRIMO HOTEL LGBTQ+ FRIENDLY DE L’AVANA La catena etero-friendly Axel Hotels sbarca a Cuba e apre, nella storica sede del più antico hotel del Paese, l’Hotel Telégrafo, il primo hotel LGBTQ+ friendly de L’Avana. 60

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“Questo nuovo hotel è un grande passo in avanti per la città, essendo il primo hotel gay de L’Avana. Siamo molto soddisfatti di questa nuova apertura a L’Avana, un concetto nuovo e molto differente a Cuba nel quale crediamo veramente. Crediamo che il nostro hotel diventerà un punto di incontro per molte persone e che pian piano creeremo storie che chiunque ci visiti ricorderà” ha affermato Juan P. Juliá, Fondatore di Axel Hotels. E con quest’ultima apertura, Axel Hotels vanta di 10 strutture distribuite fra Barcellona, Berlino, Madrid, Gran Canaria, Ibiza, San Sebastián e Miami e altri progetti di ampliamento sono tuttora in corso.

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ituato a Calle Prado al civico 408, nel centro de L’Avana Vecchia e in una posizione privilegiata per visitare la città, il nuovissimo Telégrafo Axel Hotel mira a diventare il punto di incontro etero-friendly della capitale cubana, un luogo aperto a tutti coloro che vogliano soggiornarvi o semplicemente visitarlo, inclusivo e che non fa differenze. Con soli pochi passi potrete ammirare il Capitolio Nacional di Cuba, il Museo delle Belle Arti, il Museo della Rivoluzione e il Gran Teatro de La Habana García Lorca.

TELÉGRAFO AXEL HOTEL: UN EDIFICIO EMBLEMATICO Una lunga storia si cela dietro l’edifico del Telégrafo Axel Hotel a L’Avana. Inaugurato nel 1860, l’Hotel Telégrafo è il più antico di Cuba, fu infatti istituito solo pochi anni dopo la creazione della prima stazione telegrafica del Paese che ispirò il nome stesso. Nel 1911 l’hotel fu ristrutturando aggiudicandosi il titolo di più moderno della città alla sua riapertura. Negli anni ’60 fu utilizzato per accogliere visitatori provenienti da altre province del Paese ma nel 1964, a seguito di un crollo, dovette chiudere i battenti, fu abbandonato e poi demolito. Solo nel 1972, dopo la ricostruzione della facciata, l’hotel fu autorizzato a ospitare diverse mostre e nel 2001 venne restaurato e riaperto in qualità di hotel 4 stelle. Nel 2022 Axel Hotels e Grupo Gaviota l’hanno trasformato nel primo hotel LGBTQ+ friendly di Cuba, il Telégrafo Axel Hotel.

Così Axel Hotels, la prima catena alberghiera al mondo apertamente rivolta ai viaggiatori LGBTQ+, continua la sua espansione: il Telégrafo Axel Hotel apre i battenti con le sue 63 camere, un ristorante, un Lounge Bar, un’area wellness e fitness e un panoramico Sky Bar sul tetto con piscina e zona solarium. L’ideale per trascorrere attimi di puro relax, gustarsi l’ampia offerta gastronomica del Telégrafo o assaporarsi un drink dopo una lunga giornata alla scoperta della frenetica capitale cubana. Una location dove svago, relax e divertimento si incontrano per dar vita a una nuova realtà in quella che è una delle città più autentiche e popolari dell’America Latina dove turisti e locali, possono vivere un’esperienza diversa.

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SPAGNA LGBTQ+ FRIENDLY OVUNQUE E IN QUALSIASI MOMENTO

Grandi e piccola città, isole e località di mare sono inclusive storicamente, e ogni anno rinnovano questa accoglienza con nuovi, festival ed eventi dedicati. di Letizia Strambi

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a Spagna è la fotografia perfetta di un Paese gayfriendly: vita notturna, cultura, moda si sommano a Istituzioni che comprenono il valore della diversità e la celebrano pubblicamente in ogni occasione. Numerosissimi, infatti, sono gli eventi LGBTQ+, dedicati che affondano le loro radici in un passato di cui essere orgogliosi: dal lontano 2005 in Spagna ci si può sposare tra persone dello stesso sesso e si può adottare. Questo ci fa capire quanto il Paese sia all’avanguardia

nell’accoglienza. Si può quindi scegliere con tranquillità dove andare a seconda delle proprie passioni. Chi ama sole, mare e divertimento, può visitare località come Sitges, Torremolinos e Benidorm, o scoprire isole come Gran Canaria, Tenerife e Ibiza. Chi ama le città può essere attratto dall’ambiente cosmopolita di Madrid e Barcellona e dei loro quartieri gay friendly (Chueca e il Gaixample) ma anche cittadine caratteristiche come San Sebastián.

Madrid, Gran Vía © Spanish Tourist Board ’Tourspain’

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Barcellona, Casa Batllo

CENTINAIA DI EVENTI Ovunque ci sono feste dedicate alla community LGBTQ+ note a livello internazionale come il Gay Pride di Madrid, celebrato in tutto il mondo dopo che la città è stata nominata World Pride City nel 2017. Recentemente la ministra del Turismo, Reyes Maroto, ha annunciato di voler proporre al Comune cittadino il Pride come Festa d’Interesse Turistico Nazionale. Madrid, infatti, per il Pride si trasforma tra feste e concerti a ritmo di musica latina, rock, pop, corse con i tacchi, elezioni di Mr Gay Pride. Il MADO (questo il nome del Gay Pride madrileno) è anche un momento di attenzione a diritti con numerosi convegni tematici. Barcellona non è da meno: ogni estate organizza il Gay Pride più importante del Mediterraneo, caratterizzato da un forte impegno socia-

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Madrid, Gay Pride © Gregorio Reche. E.M. Promoción de Madrid, S.A

le. Popolare la festa con la schiuma, ma anche le molte gare sportive e il galà di Miss Drag Queen. Qui si trova anche una serie di attività per le famiglie arcobaleno con il Pride Kids. Inoltre ad agosto Barcellona torna di nuovo a festeggiare con il Circuit Festival e il Girlie Circuit. A marzo invece sfila a Barcellona il Bear Pride, mentre a luglio e ottobre si svolgono due festival cinematografici gay e lesbici (da un lato c’è FIRE, mostra organizzata da Casal Lambda, e dall’altro, il Festival organizzato dalla Filmoteca de Catalunya). Un altro degli eventi seguiti è il torneo sportivo Panteresports che si tiene ogni settembre. Anche Benidorm ha il suo Pride ed è sicuramente da non perdere il Carnevale Internazionale di Maspalomas a Gran Canaria dove si svolge anche il Galà Drag Queen a Las Palmas, capoluogo dell’isola. Tra i più recenti eventi il festival di Los Palomos a Badajoz che offre un appassionante programma di concerti, proiezioni cinematografiche ed esposizioni. DESTINAZIONI Ovunque in Spagna l’accoglienza, la cultura, il divertimento sono riconoscibili. A Madrid nel

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Barcellona, Sagrada Famiglia © Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

quartiere di Chueca si passa dalla taverna tipica madrilena agli ambienti dal design futurista e di tendenza. Se si vuole seguire la tradizione di degustazione delle tapas, questo è il luogo: il mercato di San Antón è un luogo dove fermarsi, qui si possono comprare i prodotti freschi

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e farseli cucinare al ristorante situato al piano superiore. Le zone circostanti fondono la loro energia e vitalità con il quartiere di Chueca. È il caso di calle Fuencarral protagonista indiscussa dello shopping a Madrid, o di Malasaña in cui risiede il cuore più indie della città, mentre a Salesas troviamo più uno spirito chic e bohemien. La posizione sul Mediterraneo ha favorito Barcellona nel divenire una città aperta, pioniera nella lotta per i diritti civili. L’epicentro della vita LGBTQ+ si trova nel dell’Eixample, popolarmente conosciuta come il Gaixample. Questa zona, delimitata dalle strade di Balmes, Gran Via, Urgell e Aragó, non è un quartiere esclusivamente LGBTQ+, ma buona parte dell’offerta ricreativa e commerciale è rivolta a questo pubblico. Il modo migliore per cogliere lo scenario gay di Barcellona è fare una passeggiata per queste strade e vedere le bandiere multicolori orgogliosamente esposte sui balconi e agli ingressi dei negozi. Il Gaixample è anche un buon punto di partenza per godersi i percorsi turistici della città, tra Modernismo e Gotico. Da qui ci si avvicina anche ai più importanti snodi commerciali, come la Barcelona Shopping Line

che unisce Diagonal con Port Vell. Il percorso LGTBIQ+ si estende anche ad altri quartieri della città, come Raval, Poble Sec o Poblenou, dove diversi club ospitano feste dedicate alla community. I bar sulla spiaggia di Mar Bella e Sant Sebastià danno la possibilità di praticare il nudismo, ma anche di vivere un’atmosfera molto vivace e rispettosa. Due librerie specializzate in letteratura gay e lesbica svolgono un ruolo importante nella diffusione della narrativa LGTBIQ+ in città: Antinous e Cómplices,

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Barcellona, Torre Agbar © Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

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quest’ultima responsabile anche della casa editrice Egales. Valencia sarà sede dei Gay Games 2026 dal 25 maggio al 7 giugno, e sta lavorando per accogliere sportivi e turisti. Tra i locali immancabili il Fetish Morning’s Social Club che nonostante il nome non è un club feticista, ma un locale molto popolare. Il ristorante Maestro Rodrigo è un altro dei must locali con spettacoli di drag molto divertenti. Infine ogni martedì pomeriggio ci sono gli appuntamenti del progetto Colors al cercle del Museo Valenciano dell’Illustrazione e della Modernità (MuVIM). Bilbao capitale del Guggenheim spagnolo è la principale meta LGBTQ+ friendly dell’Arco

Atlantico e Cantabrico con una storia consolidata nei diritti civili. A giugno si tiene il Pride cittadino e sono possibili qui visite guidate tematiche con partenza dalla Villa de Bilbao epicentro del movimento LGBTQ+. A San Sebastián, città nota per la sua gastronomia eccellente, si possono trovare locali di ambiente LGBTQ+ in tutta la città, dal centro storico al quartiere di Amara. La città vecchia è uno dei posti più frequentati. MARE Sitges è tra le località balneari più famose del mondo per la community LGBTQ+, una città. Un piccolo gioiello con spiagge eterofriendly

Bilbao, Stadio San Mames illuminato arcobaleno

Bilbao, Guggenheim Museum ©Spanish Tourist Board-Tourspain

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Benidorm, panorámica - Alicante © Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

come Playa de la Bassa Rodona. I locali notturni di ambiente gay si concentrano in via Bonaire e in via Bonaventura. A Benidorm le spiagge sono animate da feste fino all’alba, ma c’è anche la possibilità di fare trekking nel Parco Naturale della Sierra Helada. Sono numerosi i locali destinati al pubblico LGBTQ+, che si concentrano per lo più nel centro storico con spazi dedicati agli show delle drag queen. La storia di accoglienza LGBTQ+ di Torremolinos risale agli anni sessante quando fu eletta meta prediletta. Si svolgono qui ancora oggi molti degli eventi LGBTQ+ più importanti della Costa. La Nogalera è il quartiere icona per la comunità LGTBQ+. Ha assistito alla nascita del primo bar gay nella storia della Spagna, il Tony’s Bar. A pochi metri si trova il Begoña Passage, dichiarato luogo di memoria storica LGTBQ dal governo andaluso poiché qui, nella notte del 24 giugno 1971, ebbe luogo un violento raid che si concluse con l’arresto di un centinaio di persone. Quest’anno in autunno si celebrerà qui il primo Winter Pride, un nuovo

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Sitges (Barcelona, Catalonia) ©Spanish Tourist Board-Tourspain

evento, che si unisce al Galà Drag, il Matrix Sun Festival, il Mad Bear e il Congresso internazionale LGBTIQ+. La vera regina della libertà, della notte, è Ibiza. Un’isola immancabile, espressione di divertimento e natura dove la filosofia hippie del “vivi

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e lascia vivere” ha dato ampio spazio all’inclusività. Il barrio de La Marina e la Calle de la Virgen sono l’epicentro dell’ambiente gay di Ibiza. Tuttavia l’atmosfera gay-friendly non si riduce a un quartiere o una strada, ma comprende tutta l’isola che si identifica in una società libera e accogliente. Immancabili qui i mercatini hippie a Es Canar (tutti i mercoledì) e a Las Dalias (lunedì, martedì e sabato). Altre isole di casa per il viaggiatore LGBTQ+ sono Gran Canaria e Tenerife. Buona parte dei locali si trova vicino alle spiagge. Gran Canaria è uno dei paradisi del turismo gay europei. Qui gli alberghi sono gay friendly o gay exclusive. Ad una ricettività completamente dedicata si aggiunge un’ampia varietà di servizi per il benessere e la salute. Immancabile una visita al centro commerciale Yumbo di Playa del Inglés considerato fulcro della vita notturna gay europea. Molto romantica, invece, al tramonto la spiaggia di dune di Maspalomas. A Tenerife, infine, regno della bellezza naturale con i suoi spettacolari parchi e microclimi, la community si ritrova nella città di Santa Cruz e lungo la spiaggia delle Américas.

Gran Canaria, Maspalomas - Reserva Natural Especial de las Dunas 2 © Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

Ibiza, Dalt Vila notturna ©Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

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LA LIBERTÀ di Stefano Ferri

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metà febbraio presi il mio primo volo internazionale post-pandemia. Direzione Olanda, Eindhoven. Andai all’aeroporto, entrai nell’aereo senza documenti se non la carta d’identità, senza dover far file per i visti, e atterrai ad Eindhoven libero – come ovunque nell’Unione Europea – di esprimermi. Sapete bene come. Il progetto Ue, nato giusto trent’anni fa a Maastricht, ha creato lo spazio di maggior salvaguardia dei diritti umani di tutta la terra. Uno spazio in cui uno come me può andare senza timore. Vedete, io a queste cose

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di esistere

faccio caso, voi magari le date per scontate e vi capisco perché non dovete porvi il problema dell’illegalità della vostra presenza, laddove io invece ogni volta che parto devo pormi il problema dell’illegalità della mia (in 66 Stati verrei arrestato per il solo fatto di esistere). Sottolineo dunque la libertà vera che si respira nella nostra bistrattata Unione, una libertà così perfetta da sembrare un miracolo: il miracolo dell’affermazione dei diritti dell’individuo sulle prepotenze, sulle vessazioni, sull’odio dell’uomo sull’uomo.

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on l’avvento dei social, del populismo e di un certo tipo di televisione in cui si inveisce uno contro l’altro sotto lo sguardo compiaciuto dei conduttori, la verità è ormai un orpello nei dibattiti che dovrebbero arricchirci. Recentemente siamo giunti alla teoria delle due verità per cui non esisterebbe un’unica verità, ma ben due anche in contraddizione tra loro. Siamo lontani dai concetti pirandelliani di Uno, nessuno e centomila, e molto più vicini al trumpismo che è giunto fino a noi, come i jeans e la Coca Cola. I fanatici del complottismo e gli esperti di medicina si sono subito laureati in scienze politiche per affrontare da strateghi il tema della guerra. In tutto questo la politica, avvelenata dalle fake news, e dalle doppie verità ci dà conferma che alcune erano state generate dall’estero al fine di avere in Paesi strategici partiti politici “amici”, da usare al bisogno. Insomma, se un tempo l’URSS finanziava alcuni partiti in Paesi come l’Italia, oggi li supporta anche con un sostegno mediatico alimentando fake news atte a far collassare l’unità nazionale, ma soprattutto la coesione tra Paesi Europei e Nato. Un disegno di cui solo adesso si scopre la finalità, dopo l’invasione dell’Ucraina. Lo stesso aumento delle materie prime, avvenuto ben prima dell’invasione Ucraina dimostra che il piano era stato preparato da tempo puntando al tallone d’Achille di Paesi come la Germania e l’Italia. Dopo una prima condanna generale da parte di tutta l’opinione pubblica italiana all’invasione Russia, le maschere sono cadute.

Casualmente i partiti che prima del conflitto erano ritenuti “filo russi” si sono appropriati di tesi pacifiste improbabili, per cui l’Ucraina è ritenuta una vittima, cui però non vanno date le armi. Si appellano ad una trattativa in cui qualcuno, non si sa bene chi, dovrebbe prendere con la forza Putin e Zelensky per metterli seduti ad un tavolo a trattare. Nel frattempo, gli Ucraini, a cui non daremmo le armi, si vedrebbero invadere le loro città, uccidere i propri civili e soldati, inermi. Accanto a loro ci sono i bolscevichi nostalgici di Lenin che hanno ancora un amore profondo per la Russia che li spinge a sposare teorie secondo cui Putin ha invaso l’Ucraina per liberarla dai neonazisti o perché è stata provocata dall’allargamento della NATO che in realtà non è altro che un’alleanza difensiva fatta di Paesi che si muovono solo con il voto unanime di tutti i membri. Pensare che Paesi come l’Inghilterra o la Turchia siano servi dell’America che in qualche modo guida o meglio “è la NATO”, mi risulta davvero illogico e fazioso. Io, come uno dei simboli del partito comunista italiano, Enrico Berlinguer, mi sento “più sicuro sotto l’ombrello protettivo della NATO” e non ho dubbi da che parte stare. Sono con il popolo ucraino dove la comunità LGBTQ+ non è perseguitata, al punto che la gestazione per altri è consentita anche alle coppie omosessuali. Diversamente dalla Russia che con le parole del patriarca Kirill ha definito la guerra all’Ucraina “una guerra all’Occidente e alle sue parate gay”. Sono con il popolo ucraino che vuole vivere libero e secondo la cultura occidentale.

Alessio Virgili Presidente AITGL Associazione italiana turismo LGBTQ+

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LA GUERRA D I P U T IN

contro i diritti di donne e gay L

a guerra dichiarata dalla Russia all’Ucraina non è solo un crimine politico, militare, economico, contro l’umanità intera. È una esplicita aggressione alle conquiste del mondo libero, il nostro. In cui ci siamo faticosamente garantiti il diritto di parola, di voto, di associazione, di lavoro. E di vivere con piene garanzie legali e sociali la nostra affettività e le diverse forme della sessualità. Putin e il suo complice clericale, il Patriarca ortodosso di Mosca Kirill, lo hanno detto chiaramente: hanno mosso soldati e carri armati anche per combattere contro i liberi costumi dell’Occidente. Cioè, parole loro, contro l’emancipazione delle donne e il riconoscimento della dignità della condizione omosessuale e transessuale.

Non è una novità: tutte le dittature, fasciste, naziste, comuniste, religiose, hanno sempre perseguitato e perseguitano l’amore espresso spontaneamente dai corpi e dai cuori. Chi è se’ stesso fino in fondo terrorizza i mostri che governano con i sensi di colpa, la repressione, la persecuzione delle minoranze, numeriche o sociali. Questo aspetto della guerra di Putin va sottolineato di più: non si pone dunque solo obbiettivi territoriali e geopolitici, ma eticisti, in chiave antimoderna e antilibertaria. Ci sono dunque la protezione delle libertà e della laicità dell’Occidente, fra i motivi che ci devono spingere a sostenere ulteriormente la resistenza ucraina. Che combatte per l’indipendenza del proprio paese, ma anche per i diritti civili di tutti noi. Alessandro Cecchi Paone

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