Sollevare issue 4/2016

Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano del Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

JEKKO Le sue minigru riscuotono nel Mondo un successo che ripaga un Made in Italy fatto di ricerca e innovazione

+ JEKKO SPX1040

#4 Anno 2

4.000 kg di portata, fino a 23,5 m di altezza di sollevamento, 13 di sbraccio e dimensioni ridotte

Area esterna F4 - G3

since 1963

quality advanced technologies high-level services customer assistance efficient after-sales service reliability functionality safety

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Editoriale

Regione più, Regione meno, tutte e 20 sono comunque classificate come sismiche.

In questa sede voglio piuttosto ricordare la storia, che spesso viene dimenticata, e fare un augurio.

La zona colpita dai terremoti di agosto e ottobre è sisimica non da anni, ma da secoli. Risalendo nel tempo si trovano dettagliati racconti di almeno altri due eventi sismici catastrofici risalenti ai decenni 1460/1480 e 1700/1710 che rasero al suolo i centri urbani dell’epoca e sterminarono gran parte della popolazione. Anche all’epoca chiese e abitazioni crollarono e vennero ricostruite.

Una storia già raccontata secoli fa...

Cari Lettori, a poche settimane dall’ultimo editoriale scritto per il n. 3 della rivista SOLLEVARE la terra ha tremato ancora. Una scossa molto forte, che ha fatto ingenti danni ma, fortunatamente, nessuna vittima.

Non voglio in questa sede fare la morale a coloro che ci hanno guidato, come Nazione, in questi anni, che non hanno saputo accorgersi e legiferare per tempo norme adeguate a quello che ormai da anni è riconosciuto come un territorio ad alto rischio sismico. E, per territorio, intendo tutta la Nazione italiana. Non va infatti dimenticato che,

4

La storia insegna, e questa del sisma attuale è una storia già raccontata. Quello che auspico è che veramente il Governo faccia tesoro della storia e delle moderne tecnologie e metta finalmente mano al Piano Nazionale Antisisimico.

Un Piano che potrebbe essere non solo alla base di un futuro più solido dal punto di vista delle costruzioni ma anche dell’economia nazionale, perché potrebbe essere un grande volano di lavori per moltissimi settori tra cui quello degli operatori delle macchine di sollevamento di cui parla SOLLEVARE. Vorrei chiudere infine con un ringraziamento che noi tutti della redazione di SOLLEVARE porgiamo alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco che in questi giorni hanno veramente fatto la differenza per la popolazione colpita dal sisma.

Anche in questo caso le macchine di cui parla SOLLEVARE si sono viste all’azione a fianco della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Segnale innegabile che oggi non è come nel 1400 o 1700: oggi la tecnologia c’è. Basta usarla.

Fabio Potestà

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Rivista partner

Sommario

# 4 - Anno 2 - 2016

14

Direttore Responsabile Fabio Potestà

Attualità p.8 Intervista a Mirko Alpa - TVH p.85 Cover Story p.14

Collaboratori Cristiano Pinotti, Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane

Gru e autogru

Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com

Böcker p.46 Cormach p.49 Effer p.50 Eurogru Amici p.53 Fassi p.54 Liebherr p.57 Hiab p.60 Hyva p.62 Palfinger p.64 Potain p.68

Ple Genie p.19 Hinowa p.24 JLG p.26 Multitel Pagliero p.28 Palfinger Platforms Italy p.30 Platform Basket p.32 Socage p.34 Venpa p.35

Trasporti eccezionali

Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

26

Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it

84

Pre-stampa e stampa Press Grafica - Gravellona Toce

JCB p.38 Magni TH p.40 Manitou p.42 Merlo p.44

Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011.

Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012

Carrelli elevatori

Fagioli p.89 Mammoet p.92 TII Group p.95

Baoli p.79 Linde p.83 OM Still p.84 Toyota p.87

Attrezzature/ Componenti

Movimentazione industriale

BKT p.80 Hi-Force p.81 Imet p.82 Vertimac p.88

Kalmar p.74 Konecranes p.78 Terex Port Solutions p.76

Sollevatori telescopici

In cantiere

Dieci p.36

6

Fotografia Archivio Sollevare

Haulotte p.20 Euroassistance p.70

80

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96.

I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti.

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Powerful Control Units for High-Safety Applications: HY-TTC 500 Family Flexibility & Usability

Connectivity

• Single controller for whole vehicle for centralized architectures • Extensive I/O set with multiple software FRQ¿JXUDWLRQ RSWLRQV SHU SLQ • Open programming environments C, CODESYS® V3.x and CODESYS® V3.x Safety SIL 2

• Up to 7 CAN interfaces • Automatic baudrate detection and FRQ¿JXUDEOH WHUPLQDWLRQ IRU &$1 • Ethernet for fast download and debugging purpose

Performance

Safety • 7h9 FHUWL¿HG DFFRUGLQJ WR ,(& 6,/ DQG (1 ,62 3/ G

• ,62 $J3/ G FHUWL¿DEOH • CODESYS® Safety SIL 2 including support for CANopen® Safety Master and easy separation of safe / non-safe code • Safety mechanisms in hardware to minimize CPU load • Up to 3 output groups for selective shut-off in case of safety relevant fault • Safety companion and safety mechanism in hardware

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General Purpose ECUs

I/O Modules

Safe I/O Modules

Operator Interfaces

News CEMEX

con Bobcat

SENNEBOGEN

La nuova 624 Sennebogen presenta un nuovo design per l’autogrù 624 ideale per aziende di fondazioni e di installazione di pipeline.

La nuova Sennebogen 624 è una macchina compatta che si presta sia a operazioni di installazione di pipeline che di fondazione. Si inserisce nel segmento delle cosiddette Taxi Gru ed è equipaggiata con un braccio a tre sezioni che una volta sul posto si monta in pochi semplici passaggi.

LINDEN COMANSA

Quattro, nuove

Autogru AK 37/4000 Sfilo telescopico fino a 37 m Portata max. 4.000 kg Allestita su motrice da 7,49 t Completamente radiocomandata

Annunciate quattro nuove gru a torre flat top da Linden Comansa. Due dei quattro nuovi modelli con capacità di sollevamento massima da 10 e 12 t sono già disponibili e ordinabili, mentre le altre due gru saranno disponibili prima della fine dell’anno. Si tratta dei modelli 16CM185 10 t, 16CM185 12t, 16CM220 10t e 16CM220 12t, tutti con una lunghezza massima del jib di 65 m.

Le due gru 16CM185 10 t e 16CM185 12t saranno però disponibili anche con jib da 70 m. Con questa nuova gamma Linden Comansa completa l’offerta tra la propria serie CM1100 da 6 a 8 t di capacità di sollevamento e la serie CM2100 fino a 25 t di capacità di sollevamento.

Cemex acquista 8 nuovi sollevatori telescopici da Bobcat. Questo ordine dimostra la capacità di Bobcat di soddisfare le esigenze dei grandi clienti, come questo produttore di calcestruzzo pronto e inerti.

Per le sue attività, in effetti, Cemex fa ampio affidamento sulla versatilità dei sollevatori telescopici Bobcat equipaggiati con una vasta gamma di accessori quali forche per pallet, benne, bracci ausiliari e piattaforme portapersone.

Cemex si avvale di sollevatori telescopici Bobcat della gamma TL con altezze di sollevamento di 6 e 7 m utilizzate in svariate applicazioni (fra cui la movimentazione di sacchi) e di modelli della gamma serie T con altezze di sollevamento di 14 e 18 m impiegati in operazioni di manutenzione mediante piattaforme portapersone.

Grazie alla prima esperienza positiva Cemex ha ordinato altri tre telescopici da 14 m per un totale di undici.

+39 (0)45 /8780399 italia@boecker-group.com www.boecker-group.com

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Aisem

Mercato su

JCB

Un record JCB ha acquisito un ordine record per 700 macchine da Ardent Hire Solutions, una delle più grandI società di noleggio del Regno Unito.

L’accordo comprende un gran numero di JCB 540200 alimentati da motori JCB Ecomax da 55kW, motorizzazione che non necessità di DPF, SCR o DEF.

Buone notizie dal settore dei carrelli per la movimentazione.

Secondo Aisem/ANIMA il settore ha fatto registrare dal 2008 al 2015 una crescita complessiva del 21%. “In controtendenza rispetto a una crescita nulla del nostro paese, il mercato dei carrelli industriali registra un trend di ripresa ormai assodato. Rispetto al 2014 si è notato un forte incremento di ordinativi nel segmento dei carrelli da magazzino e un rallentamento della crescita nel segmento dei carrelli frontali. Si deve al fatto che il mondo della logistica, dei trasporti e della GD si sta riprendendo dalla crisi a ritmi più sostenuti di quanto stia facendo il manifatturiero italiano” ha detto Angelo Maino, Capogruppo Sezione Carrelli Industriali Aisem.

PICK and CARRY

GENIE

Una nuova Z Il braccio articolato elettrico Genie Z-33/18, con un’altezza di lavoro di 11,84 m, a meno da due anni dal lancio si sta già rivelando come un’alternativa sempre più apprezzata nel mercato mondiale rispetto ad altri bracci della sua categoria, perché offre alle società di noleggio nuove opportunità di lavoro in un mercato con un elevato potenziale. La Genie Z-33/18 è una macchina elettrica semplice e robusta, che viene alimentata da un’efficiente sistema di trazione AC che permette di portare a termine un’intera giornata di lavoro, in ambienti interni o esterni, con un’unica carica della batteria. Offre una straordinaria versatilità, grazie al peso di appena 3.640 kg (quasi 1.500 kg in meno delle macchine tradizionali nella categoria dei 12 m), alla pressione al suolo di soli 991 kg/mq e alla pressione al suolo degli pneumatici di soli 483 kPa.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

ORMIG S.p.A. PIAZZALE ORMIG 15076 OVADA (AL) ITALY TEL. (+39) 0143.80051 r.a. - FAX (+39) 0143.86568 E-mail: mktg@ormigspa.com - sales@ormigspa.com www.ormig.com - www.pickandcarry.com

News Igus

CMC

Tutti a sfere

In Slovacchia

Igus amplia la propria gamma standard di cuscinetti a sfere Xiros per varie applicazioni (dall’industria alimentare alle tecnologie di trasporto dei materiali) proponendo nuovi cuscinetti a sfere in plastica esenti da lubrificazione. In questo modo oggi Igus è in grado di proporre di serie da magazzino sei diversi materiali in tutte le dimensioni più diffuse. La combinazione di diversi materiali per piste, sfere e gabbie consente agli utilizzatori di trovare il cuscinetto a sfere più indicato, la giusta alternativa alle soluzioni in metallo.

Novità in casa CMC, azienda italiana produttrice di piattaforme aeree.

Grazie all’accordo raggiunto con Vertikal Solution, giovane azienda slovacca emergente nel settore del noleggio, le piattaforme aeree cingolate di casa CMC saranno distribuite nel mercato slovacco. Nella fotografia in alto, da sinistra: Giovanni Carbonara, export manager CMC, presenta e consegna ai responsabili di Vertikal Solution il loro primo ragno S25.

COFILOC

Il nuovo sito web Macchine moderne, accessori specifici, presenza capillare, professionalità: questi i pilastri su cui poggia l’offerta del noleggio Cofiloc che si prefigge l’obiettivo di creare valore. Chiavi di successo che Cofiloc ha declinato anche in “rete”, nella realizzazione del nuovo sito aziendale on line da pochi giorni. Il nuovo sito è stato sviluppato con l’obiettivo di realizzare uno strumento che aiuti le imprese nel quotidiano e permetta loro di crescere in qualità e competitività.

L’Autorità mondiale dell’accesso aereo mobile

Se utilizzi una di queste,

NIEDERSTÄTTER

Il primo Niederstätter ha recentemente organizzato il primo corso formativo per gruisti che si è tenuto presso la presso la sua sede di Bolzano. La realtà altoatesina ha deciso di dare vita a tale corso di formazione per rispondere a una concreta richiesta da parte di molte imprese edili del territorio che sono alla ricerca di gruisti esperti e affidabili da inserire nei cantieri italiani ed esteri. Il corso, della durata di 3 settimane per un totale di 120 ore, si è svolto a Bolzano, nel Centro Formazione Safety Park Niederstätter, ed ha previsto un modulo teorico in cui sono stati trattati gli aspetti di gestione e manutenzione della gru e di un secondo modulo pratico che ha previsto l’utilizzo di un simulatore e di 2 gru, una automontante e una a rotazione in alto.

ti serve una di queste.

TEREX

Autogrù in rosa

CLP

Per Dall’Osto

La torinese Dall’Osto ha ricevuto i sollevatori idraulici CLP modello 5211260 che offrono fino a 500 t di capacità di sollevamento e un’altezza massima di 13 m. I nuovissimi sollevatori modello 521-1260 vanno a completare il parco mezzi dell’azienda e sono stati consegnati nelle mani di Ivan e Diego Dall’Osto, titolari dell’azienda torinese.

L’autogrù rosa della Phoenix Crane Rental, la Terex T 340-1 che aveva partecipato alla raccolta fondi per la lotta al tumore del seno in America parteciperà nuovamente alla raccolta fondi per combattere questa malattia e sarà una delle protagoniste dell’evento “Atlanta 2-Day Walk for Breast Cancer”. Stella (questo il nome dell’autogrù) è stata ordinata dalla Phoenix Crane Rental nel 2014 con lo scopo non solo di aumentare le unità a noleggio ma anche di partecipare alla raccolta fondi e alla sensibilizzazione nei confronti della malattia.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

I centri di formazione autorizzati IPAF ogni anno formano più di 100.000 operatori sull’uso sicuro ed efficace di piattaforme di lavoro elevabili.

La Carta PAL IPAF è riconosciuta dalle industrie di tutto il mondo come prova che i vostri operatori sono stati formati ai massimi standard di sicurezza e soddisfano tutti i requisiti legali.

Trova un centro di formazione IPAF autorizzato in www.ipaf.org/it Il programma di formazione IPAF per operatori è certificato dal TÜV come rispondente alla norma UNI-ISO 18878.

News GSR

I due volti della E170TJV A Innotrans 2016 una delle proposte più interessanti dal comparto italiano è stata la piattaforma E170TJV di GSR allestita su Bokimobil 1152B con allestimento bimodale strada-rotaia, prodotta da Kiefer GmbH e realizzato dal gruppo Rothlehner. La piattaforma, la cui naturale configurazione è su furgone, si è dimostrata perfettamente adatta anche per rispondere alle esigenze di un settore che nell’ambito del sollevamento richiede soluzioni ad elevato contenuto tecnologico e prestazionale quale quello ferroviario.

JLG

Vince la prima edizione OM Still di Luzzara fa l’upgrade del suo carrello A pochi mesi dalla presentazione al mercato europeo il nuovo verticale fuoristrada 530LRT di JLG raccoglie già successi non solo in termini di apprezzamento da parte dei clienti, ma anche in termini di premi. La macchina, infatti, è stata premiata quale “Productos del Año” nella categoria scissor, in occasione della prima edizione del “Premios Elevacion Movicarga 2016”, tenutasi a Madrid il 22 settembre e organizzato dalla testata giornalistica Movicarga. A decretare il successo del 530LRT, come degli altri modelli delle altre categorie, è stato il voto delle più importanti aziende di noleggio spagnole.

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Attualità RITCHIE BROS

Aste: Grandi Manovre

I

Il mondo delle aste è in fibrillazione.

Ritchie Bros. Auctioneers Incorporated, la più grande società di aste industriali al mondo, ha annunciato l’acquisizione di IronPlanet, noto marketplace online, per 758,5 milioni di dollari. Nel 2015 IronPlanet ha totalizzato vendite per un volume lordo di circa 787 milioni di dollari, registrando una crescita impressionante che è continuata anche nei primi mesi di quest’anno. “Questa transazione di trasformazione”, ha commentato Ravi Saligram, AD di Ritchie Bros., “rappresenta il prossimo passo nel potenziare la nostra piattaforma multicanale, il nostro raggio d’azione globale e le nostre relazioni di lunga data con i clienti. Insieme a IronPlanet daremo vita ad un’unione di marchi degni di fiducia, in grado di fornire ai clienti di tutto il mondo un maggiore numero di opzioni e di piattaforme attraverso cui vendere, acquistare e inserire in listini di vendita macchinari, quando, dove e come vogliono, sia in loco che online. Quest’acquisizione contribuirà ad accelerare la nostra crescita di fatturato e

di introiti e aumenterà il valore azionario, continuando ad ampliare le nostre competenze in nuovi canali, settori, regioni e segmenti di clienti”. In sostanza la transazione unirà la forza di Ritchie Bros. nelle aste dal vivo integrate in loco e online al ruolo leader di IronPlanet a livello di aste e marketplace online, dando vita a una più ampia piattaforma multi-formato di vendita e di gestione dei macchinari.

Inoltre l’accorpamento di IronPlanet garantirà a Ritchie Bros. l’accesso a nuovi (e importanti) segmenti di clienti, tra cui

RITCHIE BROS. ACQUISIRÀ IRONPLANET PER ACCELERARE LA SUA STRATEGIA DI DIVERSIFICAZIONE MULTICANALE CENTRATA SUL CLIENTE quello dei surplus governativi e dell’Oil & Gas. Il colosso canadese potrà rispondere in modo ancora più efficace alle preferenze dei clienti in numerose realtà geografiche internazionali chiave, tra cui il Regno Unito, la Germania, il Giappone e la Cina.

Grazie a questa operazione i clienti beneficeranno anche di un maggior numero di opzioni e servizi. Unendo il raggio d’azione, la presenza sul mercato e la forza del marchio di Ritchie Bros. ai modelli online complementari di IronPlanet, sarà possibile offrire ai clienti più opzioni per muovere i loro beni all’interno di diversi canali di vendita. “Trasparenza e attenzione al cliente”, assicurano i vertici della società, “continueranno a essere pietre miliari anche della nuova realtà commerciale, che farà leva sulle migliori pratiche delle due organizzazioni, tra cui rientrano l’apprezzata certificazione delle condizioni dei macchinari IronClad Assurance e l’ispezione dei mezzi di IronPlanet”. La transazione è stata autorizzata dal consiglio d’amministrazione di entrambe le aziende e la sua chiusura è prevista entro la prima metà del 2017.

+ Alleanza strategica Ritchie Bros. e Caterpillar hanno annunciato la stipula di un accordo di alleanza strategica della durata di 5 anni.

La società canadese diventerà partner privilegiato di Caterpillar per le aste dal vivo in loco e online, relativamente ai macchinari usati Cat, integrando i canali concessionari esistenti di quest’ultima.

Ritchie Bros. metterà a disposizione di Caterpillar e dei suoi concessionari l’accesso

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alle piattaforme d’asta proprietarie, ai software e agli altri servizi, promuovendo lo scambio di informazioni e di servizi tra clienti, concessionari e fornitori. La nuova alleanza sarà effettiva al completamento dell’acquisizione di IronPlanet da parte di Ritchie Bros. Quest’ultima condurrà aste dal vivo in loco presso le sedi di concessionari Caterpillar partecipanti, sotto il marchio Cat Auction Services.

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Cover Story

Piccole gru per grandi sollevamenti Le mini gru Jekko stanno riscuotendo un enorme successo in tutto il mondo: una crescita che ripaga un Made in Italy fatto di ricerca e innovazione

U

Usciti a fatica da un periodo disastroso sotto il profilo economico, questi ultimi anni ci hanno abituato a una lenta risalita, ci hanno assuefatto a una crescita dello “zero virgola”, una sorta di stagnazione spesso entusiasticamente spacciata per rimonta. Un quadro grigiastro in cui, per fortuna, si notano pregevoli pennellate rinascimentali, esempi da seguire per ridare slancio a un Paese troppo spesso impegnato a leccarsi le ferite anziché a rimboccarsi le maniche. Modello di questo sviluppo con tassi di crescita “orientali” - ma badate bene, stiamo parlando di un’azienda italianissima che pensa e produce ben all’interno dei confini nazionali - è la trevigiana Jekko Srl, protagonista della nostra Cover Story.

Jekko è il leader italiano fra i produttori di mini gru e terza potenza a livello mondiale per quanto concerne questa tipologia di macchine. Con sede a Colle Umberto, ai piedi delle prealpi venete, nasce come marchio esattamente dieci anni fa, benché la linea di prodotti

Jekko abbia origine alla fine degli anni Novanta dall’attività di progettazione di macchine speciali su commessa e dalla produzione delle prime mini gru su carrelli. Oggi la società dà lavoro a una quarantina di persone in grado di produrre una gamma esportata e distribuita nei cinque continenti grazie a oltre 30 distributori ufficiali nel mondo. Fino al 2015 Jekko è stata una divisione di Ormet S.p.A., società da oltre 40 anni attiva nel settore della movimentazione e sollevamento che, nel 2016, ha dato vita a Jekko s.r.l. attraverso uno spin-off dell’omonimo marchio. In tale occasione Fassi S.p.A. è entrata a far parte della società per fornire un’ulteriore spinta all’espansione sui mercati mondiali.

RICERCA, PRODUZIONE E COLLAUDO Specializzata in mini gru, minipicker e vacuum-lift, Jekko fonda la qualità delle sue macchine su tre cardini: ricerca, produzione e collaudi. L’ufficio tecnico

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è dotato di moderni strumenti di progettazione, simulazione e sviluppo di costruzioni meccaniche, impiantistiche e sistemi di controllo. Nel processo di progettazione il software SolidWorks viene utilizzato per la modellazione tridimensionale delle macchine e SolidWorks Simulation per il calcolo a elementi finiti (FEM) delle parti strutturali. Questi strumenti, uniti all’esperienza pluriennale, consentono di realizzare strutture in perfetto equilibrio tra massima prestazione, minimo peso e sicurezza operativa. Le macchine vengono inoltre progettate ponendo grande attenzione anche alla fase produttiva, alla modularità e alla componentistica intercambiabile in modo da ridurre i tempi di assemblaggio e incrementare la flessibilità. Del resto il flusso di produzione viene garantito da un accurato processo di pianificazione supportato da un apposito software gestionale. Inoltre, per incrementare la flessibilità e ridurre i tempi di consegna senza penalizzare il mix di gamma, la

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Cover Story produzione è orientata all’assemblaggio di sottogruppi che si uniscono a fine linea per comporre il prodotto finito. Le due linee operano con i principi di lean production per eliminare gli sprechi e produrre un flusso senza interruzione.

Passaggio finale è il collaudo che va a garantire la più elevata affidabilità attraverso tre step: il controllo meccanico e visivo dell’impianto idraulico, della parte elettrica e di quella strutturale; il controllo software e dei sistemi di sicurezza compresa la taratura dei sensori; le prove di carico e di funzionamento della gru e dei relativi accessori.

+ La parola al Presidente “La mission di Jekko è quella di rendere possibile negli ambienti ristretti ed inaccessibili di tutto il mondo l’utilizzo di tecnologie innovative per la movimentazione e il sollevamento di materiali. Fare grandi movimentazioni con macchine sempre più piccole. Jekko negli ultimi tre anni sta crescendo a ritmi vertiginosi, oltre il 30% all’anno, frutto di un lavoro di squadra che supporta un prodotto di alta qualità. Stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato in anni di investimenti in ricerca e sviluppo. Ad inizio del prossimo anno inaugureremo un nuovo stabilimento di 11.000 mq, di cui 4.000 coperti, dedicato esclusivamente all’assemblaggio e al collaudo delle nostre mini gru”. Diego Tomasella, Presidente di Jekko s.r.l.

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PICCOLE, FORTI, POLIFUNZIONALI...

Progettate per operare in aree di lavoro ristrette e limitate, le mini gru Jekko presentano dimensioni così contenute da permettere l’ingresso, a seconda del modello, attraverso una porta singola o doppia. Il tutto senza compromessi in fatto di prestazioni. Pesi e dimensioni, infatti, non penalizzano la capacità di sollevamento né il raggio di lavoro e offrono carichi ridotti su terreni e solai. La leggerezza avvantaggia anche le operazioni di trasporto, la rapidità di spostamento, la possibilità di utilizzare gli ascensori e di operare sui piani più alti degli edifici. Allo stesso tempo le mini gru Jekko - che si declinano in sei modelli dalla piccola SPB209CP fino al top di gamma SPX1275CDH - non richiedono lunghi tempi di set-up, garantendo un elevato livello di sicurezza. La gamma prevede modelli con motore diesel, elettrico o a batteria e una vasta gamma di jib manuali, a gancio o idraulici. Le mini gru possono essere dotate di manipolatori idraulici o ventose a gancio (Vacuum Tech) per movimentare vetri e pannelli.

Eccoci quindi alla domanda fondamentale. Perché scegliere una mini gru al posto di macchine più semplici, econo-

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La gamma delle Minicrane Jekko miche e forse facili da usare? La risposta, che deve essere per forza articolata, è quasi disarmante. La mini gru, che arriva sempre vicino al carico da sollevare, passa dove molte altre macchine si fermano; ha un’elevata capacità di sollevamento rapportata all’area di stabilizzazione; ripartisce il peso in modo uniforme; ha una precisione millimetrica dei movimenti e uno sbraccio ideale per affrontare gli ostacoli. E se non bastasse ricordiamo come queste macchine, rispettose di tutte le normative di sicurezza, presentano tre tipi di alimentazione e si rivelano quindi ideali ogni ambiente.

Il CDA completo di Jekko s.r.l.

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Cover Story

Gestita via radiocomando, la mini gru permette all’operatore di essere sempre in sicurezza e controllare il carico dalla posizione più vantaggiosa. ...PER UN MERCATO INFINITO Queste caratteristiche aprono un mondo di applicazioni e un mercato potenzialmente infinito. Perfette per l’utilizzatore finale, le Jekko sono facilmente noleggiabili a caldo o a freddo e vengono utilizzate in molteplici ambiti: dall’installazione di vetro-facciate su edifici e grattacieli alle costruzioni edili (abitazioni civili, palazzi, costruzioni industriali, opere pubbliche), dalla manutenzione industriale interna (centri commerciali, navi, musei, sale espositive) a quella esterna (trasporti, strade, abitazioni, lavori elettrici, ferrovie). Senza dimenticare altri mercati quali il settore minerario, quello petrolifero, il nucleare, il chimico, il cinematografico.

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UN ESEMPIO: LA SPX424 Esemplificativa dell’intera gamma Jekko, la SPX424 è una mini gru che a fronte di dimensioni ridotte (3.150x780x1.875 cm) assicura prestazioni di tutto rispetto: una portata massima di 2.400 kg, una massima altezza di lavoro di 15 m e uno sbraccio di 11,9 m. Può essere equipaggiata con tre differenti tipologie di jib da 800 kg, i cingoli del carro sono estendibili in modo indipendente per assicurare la massima altezza da terra e, per la più

elevata versatilità, la macchina presenta la rotazione continua a 360°. Quest’ultima è anche agevolata dalla possibilità di ruotare il verricello di 70°. Ovviamente la min gru è radiocomandata attraverso un dispositivo che beneficia di un grande display e comandi proporzionali. Il motore termico (versione SPX424CDH) è un Kubota a tre cilindri da 14,9 kW; mentre nel caso di SPX424C+ il pacco batterie è composto da quattro unità a 6V e 420 Ah per 4 kW di potenza.

+ Oltre le mini gru La gamma Jekko si completa con diverse tipologie di macchinari. Tra questi il Minipicker, una gru semovente industriale con sistema telescopico a cilindri interni e attacco rapido, che lavora in modalità pick & carry e funziona totalmente a batteria.

Il sollevamento del carico è a gancio o tramite argano con controllo manuale o con radiocomandato. L’SPK60 è invece una minigru cingolata su cabina con una capacità massima di 6t, mentre fanno parte della famiglia Jekko Vacuum Tech i manipolatori idraulici e le ventose a gancio per la movimentazione del vetro.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Ple

GENIE

perfino nelle aree di lavoro più difficili da raggiungere. La maggior parte dei nuovi modelli Genie XC comprende un aggiornato sistema di controllo basato su CAN che mette a disposizione le già note funzionalità del sistema di controllo SmartLink. La disposizione dei comandi sulle XC è logico e intuitivo, allo stesso tempo le nuove macchine beneficiano del sistema di diagnostica integrato sul nuovo display LCD dei comandi da terra, che permette di impostare e tarare la macchina e di ricercare eventuali guasti direttamente sul mezzo, senza necessità di collegare altri accessori.

Generazione XC DA GENIE PIÙ VERSATILITÀ IN CANTIERE GRAZIE ALL’EXTRA CAPACITÀ E AL PIÙ PRECISO POSIZIONAMENTO DELLA PIATTAFORMA

I

Il suffisso XC, che fregia i bracci Genie di ultima generazione, è un acronimo per Xtra Capacity. “In risposta alle richieste pervenuteci dai nostri clienti di tutto il mondo per piattaforme aeree con capacità maggiore”, spiega Adam Hailey, Direttore Gestione Prodotti per Terex AWP, “la nuova generazione di piattaforme a braccio Genie XC è stata progettata per eccedere le loro aspettative in tema di capacità di sollevamento, offrendo d’ora in avanti solo macchine ad alta capacità”. Il tutto si concretizza in bracci concepiti per mettere a disposizione un vantaggioso doppio campo di azione: una capacità della piattaforma di 300 kg sull’intero sbraccio operativo e una capacità di 454 kg su una parte dell’area di lavoro. Per sostenere il peso aggiuntivo sulla piattaforma, il design dei

bracci Genie XC ha previsto una nuova struttura del braccio che consegna prestazioni più elevate, sbraccio operativo e controllo del campo di azione maggiori e che comprende un robusto jib in grado di movimentare senza difficoltà la capacità massima standard di 454 kg. Per aumentare le prestazioni, ridurre il tempo di impostazione e migliorare l’efficienza complessiva, su tutti i modelli XC è possibile eseguire la taratura sul campo a carico zero. I nuovi bracci sono equipaggiati con una cella di rilevamento del carico che tiene sotto continuo controllo il peso in piattaforma e regola l’area di lavoro in base alla tabella di carico. Un sensore di inclinazione offre intervalli di spostamento diversi a seconda del limite di pendenza nominale della macchina per ottimizzare la capacità di sollevamento

+ Formula E Organizzato dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) a partire dal 2014, il campionato di Formula E è l’unica competizione automobilistica in cui i veicoli sono alimentati da motori elettrici. Per le gare al Battersea Park di Londra, Genie ha fornito agli organizzatori un braccio articolato ibrido diesel/elettrico Genie Z-60/37FE, una piattaforma a forbice Genie GS-2669BE a doppia alimentazione diesel/elettrica, oltre al il supporto di un tecnico della società. La missione delle macchine era sollevare gli operatori televisivi in modo silenzioso e senza scosse all’altezza più adatta, per garantire una trasmissione perfetta, senza alcun impatto sull’ambiente.

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HAULOTTE

In alto: al sicuro due volte

LE PIATTAFORME HAULOTTE PER TURKISH TECHNIC, LA “MAINTENANCE COMPANY” DI TURKISH AIRLINES

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Quando si sale su una piattaforma aerea, il primo pensiero, al di là delle prestazioni, deve essere per la sicurezza. Allo stesso modo, quando si prende un aereo, la sicurezza è sempre al primo posto. Lavori in quota differenti, ovvio, ma che trovano un comune denominatore in Haulotte, interlocutore privilegiato di Turkish Technic, il centro di manutenzione, riparazione e revisione di Turkish Airlines.

La società ha recentemente acquisito due ulteriori esemplari di piattaforme articolate HA41RTJ PRO da Acarlar Makine, il dealer del gruppo Haulotte in Turchia, arrivando a un totale di 46 mezzi Haulotte in flotta. Turkish Technic - fornitore di assistenza per le tratte nazionali e internazionali agli aeroporti Ataturk e Sabiha Gokcen di Istanbul e all’aeroporto Esemboga di Ankara – possiede una flotta eterogenea che comprende scissor, piattaforme telescopiche e macchine articolate. Piattaforme utilizzate nei più differenti ambiti della manutenzione aeroportuale. Sotto il profilo applicativo risultano illuminanti le parole di Serkan Acar, General Manager di Acarlar: “Turkish Technic ha acquisito diversi scissor per interventi impegnativi riguardanti la manutenzione dei velivoli e vari bracci articolati per la manutenzione delle co-

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perture degli hangar poste ad altezze considerevoli. Vista l’importanza dei servizi di manutenzione, che richiedono un’applicazione molto meticolosa, sono necessarie macchine in grado di operare con elevata precisione per portare a termine il lavoro in maniera efficiente e nei tempi previsti. È per questo che abbiamo scelto le nuove HA41RTJ PRO per gli aeroporti di Istanbul e Ankara. Queste macchine, che possono lavorare a quote elevate, sono necessarie per la manutenzione degli impianti elettrici, della ventilazione e delle coperture, che arrivano a 36 metri di altezza”. Lavorando in ambiti così delicati, ovviamente le piattaforme

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devono offrire la massima efficienza e la più elevata sicurezza. Infatti le piattaforme Haulotte sono conformi ai requisiti imposti dalle normative di sicurezza sul lavoro, nazionali come europee (CE, EN280) e internazionali (ANSI, CSA, AS, eccetera). Qualità che devono accompagnarsi a un servizio impeccabile. A tale

+

Haulotte ha un impatto molto positivo nella manutenzione degli aeroplani.

Dobbiamo ringraziare Acarlar anche per il suo impegno nell’assistenza sulle macchine Haulotte e per averci mandato dei formatori che hanno insegnato ai nostri operatori come usare le piattaforme al meglio e in sicurezza”.

Dati tecnici

Modello Altezza di lavoro Massimo sbraccio laterale Punto di articolazione Lavoro in negativo Portata massima in cesta Dimensione cesta Rotazione cesta Escursione jib Rotazione torretta Velocità di traslazione Inclinazione massima operativa Pendenza massima Raggio si sterzata esterno Pneumatici ripieni in lattice Motore Potenza motore Peso

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proposito sono queste le parole di Celalettin Sarikaya, responsabile delle attrezzature per Turkish Technic: “con Acarlar abbiamo avuto modo di sperimentare non solo un rivenditore di macchine, ma soprattutto uno dei migliori servizi mai offerti alla nostra flotta. Inoltre, la tecnologia innovativa delle piattaforme

HA41 RTJ 41,5 m 20,1 m 17,5 m 1,5 m 230 kg 2,44x0,91 m +/-90° +/-70° 360° continua 0,5-5 km/h 4° 40% 5,74 m 445/65-22,5 Perkins 55,5 kW 23,9 t

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L’allestimento standard della HA41RTJ comprende: 4 ruote motrici e direttrici; assale anteriore oscillante; assali estensibili; blocco del differenziale; comandi proporzionali; 4 movimenti simultanei; 230 kg in cesta senza limitazione dell’area di lavoro; cesta modulare con chiusura scorrevole; protezione quadro comandi alto e portattrezzi in materiale plastico ultra-resistente; presa elettrica in cesta 110/220V;

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trasmissione idrostatica; indicatore sonoro e luminoso d’inclinazione e sovraccarico; sistema elettrico di discesa d’emergenza azionabile dalla cesta; batteria d’avviamento 12V; anelli per sollevamento e traino; contaore; indicatore luminoso in cesta per il livello basso di carburante; preriscaldamento motore con spia luminosa; compensazione cesta +/-10°; avvisatore acustico di traslazione; girofaro; Haulotte Activ’Shield Bar.

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Le parole di Dante Fracca, presidente di Hinowa, pronunciate a margine di un recente meeting con la rete commerciale, sottolineano l’importanza del Sistema Lithium-Ion all’interno non solo della società veronese, ma dell’intero comparto delle piattaforme aeree. “La tecnologia agli ioni di litio disponibile sulle piattaforme Hinowa”, ha dichiarato il presidente, “garantisce un’estensione delle capacità operative delle macchine e costituisce una vera forma di efficientamento economico degli investimenti da parte di clienti finali e noleggiatori. Più funzionalità, minori costi, minori consumi e più rispetto per l’ambiente.

Siamo fieri di avere investito da pionieri in quella che ancora oggi, quasi 10 anni dopo, è ancora definita la tecnologia del futuro”. Lanciate nel 2008 da Hinowa, le piattaforme aeree cingolate con power unit basate sulla tecnologia agli ioni di litio si sono evolute fino a costituire, oggi, uno standard internazionale.

In questi anni il Sistema Lithium-Ion è stato ottimizzato in termini di produttività e affidabilità: le macchine con pacco batterie al litio risultano vantaggiose sotto molti punti di vista e costituiscono

HINOWA

LE PIATTAFORME CON SISTEMA LITHIUMION, OTTIMIZZATO IN TERMINI DI PRODUTTIVITÀ E AFFIDABILITÀ, COSTITUISCONO UNO STANDARD DI SUCCESSO INTERNAZIONALE

Gli ioni di litio parlano italiano 24

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+ Le usi dove vuoi il mezzo ideale per chi necessita di una piattaforma semplice da movimentare, compatta e leggera, ma con uno sbraccio importante. La motorizzazione elettrica al litio consente inoltre di operare in totale sicurezza e in qualunque ambiente, facendo a meno del cavo di alimentazione. In questi anni il programma di ricerca Hinowa si è concentrato sul continuo miglioramento delle prestazioni e sul conseguimento di significative riduzioni del consumo di energia elettrica. Va segnalato come le piattaforme cingolate Hinowa sfruttino la tecnologia Start & Stop, che permette di alimentare il motore elettrico solo quando c’è la richiesta effettiva di un movimento. Inoltre le prestazioni sono completamente equiparabili alle versioni equivalenti dotate di motore termico in termini di potenza e velocità operativa della parte aerea della macchina. Anzi, l’inverter che sottende

Una delle caratteristiche più interessanti delle piattaforme agli ioni di litio è la flessibilità di impiego. Grazie alle ridotte emissioni acustiche e alla totale assenza di gas di scarico, possono infatti essere utilizzate senza restrizioni di orario anche in luoghi chiusi quali centri commerciali, chiese, musei, aeroporti, oppure anche nell’ambito ricreativo come in villaggi e navi da crociera, senza intralcio alle normali attività. La pulizia di questa tecnologia la rende inoltre interessante anche per i settori dell’industria alimentare e chimica. al funzionamento del motore elettrico permette di ottimizzare, a ogni velocità selezionata e in ogni momento, la coppa motrice, con cinque diversi regimi di funzionamento. Anche da un punto di vista strutturale le macchine agli ioni di litio appaio appaiono simili a quelle tradizionali. Unica eccezione il vano batterie collocato al posto del motore termico, che non avendo un ingombro maggiore mantiene comunque inalterata la compattezza della macchina.

Nessun problema neppure sotto il profilo manutentivo. Le piattaforme agli ioni di litio sono equipaggiate con un sistema integrato di diagnosi che consente all’operatore di individuare eventuali

anomalie e di monitorare i principali parametri di funzionamento del pacco batterie direttamente dal display del telecomando. Inoltre, rispetto alla vecchia tecnologia degli accumulatori al piombo, oltre ad essere più leggero, il nuovo sistema offre molti altri vantaggi: non richiede manutenzione, permette di utilizzare la macchina anche durante la ricarica e non soffre del cosiddetto “effetto memoria”, consente quindi alla piattaforma di essere messa in carica quando più conviene all’operatore senza ridurne la vita utile. Il pacco litio è progettato per consentire almeno 2.000 cicli completi di scarica e ricarica, quindi per l’intera vita della macchina.

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JLG

Costellazione Ultraboom NEW ENTRY NELLA SERIE A ELEVATO CONTENUTO TECNOLOGICO JLG: LA PIATTAFORMA ARTICOLATA 1500AJP

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La serie Ultraboom per JLG è qualcosa di speciale. Questa famiglia di macchine rappresenta, infatti, la massima espressione tecnologica del percorso di ricerca e innovazione perseguito dall’azienda americana. Un percorso segnato negli ultimi cinque anni da due tappe fondamentali: i modelli 1500SJ e 1850SJ, primi in assoluto nello stabilire i record mondiali in altezza di lavoro di circa 48 m e 58,60 m. Nella costellazione Ultraboom c’è però un nuovo, interessante luccichio. Infatti si è recentemente arricchita di una nuova stella, capace di attrarre i riflettori in virtù del suo bagaglio tecnologico e prestazionale di assoluto livello. Stiamo parlando della nuova piattaforma articolata 1500AJP. La più alta al mondo della sua categoria.

Ultra, ed era impossibile non fosse in questi termini, i numeri e le prestazioni.

Con la nuova macchina JLG ci troviamo di fronte a una piattaforma da 48,15 m di altezza di lavoro, circa 23,5 m di sbraccio e 18,40 m di altezza di scavalcamento.

E la velocità? Anche qui siamo a livelli

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record: la nuova 1500AJP impiega soli due minuti per raggiungere la quota massima, beneficiando della funzione QuikStik del braccio. Grazie a queste caratteristiche la 1500AJP è in grado di coprire un’area di lavoro superiore ai 74.000 metri cubici. Allo stesso tempo il jib di 2,4 m - che si caratterizza per la rotazione orizzontale di 125° e verticale di 130° - ne accresce le capacità di estensione, posizionamento e manovrabilità. E se a queste performance si aggiunge la capacità della piattaforma di 270 kg senza restrizioni e 450 kg con restrizioni, ma disponibile nella maggior parte dell’area di lavoro, ecco che le possibilità applicative si allargano a dismisura.

Sottolineando ancora una volta l’esclusivo sistema QuikStik, che assicura un sollevamento del braccio dolce e regolare, va evidenziato come sia la marcia sia l’arresto completo del mezzo si rivelino estremamente confortevoli. Il tutto in virtù di un impianto idraulico avanzato e grazie al sistema di ammortizzazione

+ Premiata la 530LRT L’esordio sul mercato italiano del nuovo verticale fuoristrada 530LRT di JLG, nasce sotto i migliori auspici. La macchina, infatti, è stata premiata come “Productos del Año” nella categoria scissor, in occasione della prima edizione del “Premios Elevacion Movicarga 2016”, tenutasi a Madrid il 22 settembre e organizzato dalla testata giornalistica Movicarga. A decretare il successo del 530LTR è stato il voto delle più importanti aziende di noleggio spagnole. La 530LRT, lo ricordiamo, è una macchina con un’altezza di lavoro di 18,15 m, particolarmente adatta per le superfici irregolari, solida nella struttura, generosa nello spazio e nella portata in piattaforma. del fondo corsa dei cilindri. Se la paritaria distribuzione del peso sugli assi offre un’ottima mobilità anche sui terreni accidentati, la trazione 4WD consente di affrontare e superare pendenze del 40%.

Non c’è che dire, siamo di fronte a una stella che si saprà certo far valere all’interno di una costellazione, l’Ultraboom, che annovera già parecchi appassionati.

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Ple MULTITEL PAGLIERO

Solidità che paga PUNTIAMO I RIFLETTORI SULLA MJ 600, UNA 60 M SU QUATTRO ASSI PIENAMENTE IN LINEA CON LA TRADIZIONE TECNOLOGICA MULTITEL

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Quando si parla di Multitel Pagliero immediatamente appare l’immagine degli stabilimenti produttivi nella sede di Manta (Cuneo) in cui avviene la completa costruzione delle piattaforme piemontesi. Allo stesso tempo avanza un’idea di qualità dei materiali che si associa ai più avanzati software di progettazione e alla gestione diretta della componentistica meccanica ed elettronica. Un complesso di tessere che vanno a realizzare piattaforme aeree riconosciute a livello mondiale come altamente funzionali, si-

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cure e dalle elevate prestazioni, dove la solidità aziendale pare essersi completamente riversata su un prodotto a tutta affidabilità e performance. In questo contesto spicca la realizzazione dei bracci telescopici in lega di alluminio, frutto di un’avanzata ricerca tecnologica sviluppata dall’azienda per anni. Realizzati in estruso d’alluminio con caratteristiche alto resistenziali in virtù della particolare lega utilizzata e dello specifico disegno del profilo stesso, i bracci Multitel regalano un peso inferiore del 50% rispetto

a un’analoga struttura in acciaio con le medesime caratteristiche flesso torsionali. Di qui la possibilità d’installazione su veicoli più leggeri, prestazioni superiori in altezza e sbraccio a parità di veicolo, minori sollecitazioni sulla struttura portante (e quindi usura del veicolo stesso) e assenza di corrosione e ruggine.

Senza dimenticare anche un aspetto estetico particolarmente elegante e gradevole.

All’interno della gamma Multitel spicca la piattaforma MJ 600, testimonial ideale di un’azienda che ha fatto della qualità il suo punto di forza. Allestita su un quattro assi, la MJ 600 è una macchina da oltre 60 m di altezza operativa con portate del cestello da 120 a 400 kg, prestazioni che si riducono (si fa per dire) a 56,2 m con portata di 600 kg. La piattaforma è gestita con comandi elettroidraulici proporzionali con regolazione della velocità di tutti i movimenti dal cestello e da terra, inoltre beneficia di un sistema elettronico di autolimitazione della velocità in funzione dell’estensione dei bracci e dell’ammortizzazione elettronica della velocità a fine manovra. Ovviamente la

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piattaforma Multitel permette più manovre contemporaneamente. Tra le altre caratteristiche annoveriamo la lettura del carico sul cestello con dispositivo antisovraccarico, il cestello estensibile idraulicamente, l’uscita oleodinamica degli sfili telescopici dei bracci (al cui interno sono installati i tubi e i cavi) e le valvole di blocco su ogni movimento.

COLLI D’OCA

+ Le Prestazioni Portata cestello, kg Altezza massima, m Sbraccio massimo, m Rotazione torretta Rotazione idraulica cestello Angolo rotazione 2° braccio Dimensioni cestello, m

CARRELLI ANTERIORI

120 60,4 35,5

280 400 60,4 60,4 33 31 360° continui 90°+90° (optional 180°+180°) 180° 2,5/3,8x0,9x1,1

600 56,2 28,5

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Goldhofer grazie alla pluripremiata tecnologia di assali MPA ha posto nuovi standard nel trasporto dei carichi pesanti: 1 braccio trasversale, 1 ammortizzatore con rinvio sterzo, 1 mozzo.

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Ple PALFINGER PLATFORMS ITALY

Accordo strategico UN’ALLEANZA TECNICOCOMMERCIALE FARÀ VOLARE ALTO DUE AZIENDE CHE SONO FIORI ALL’OCCHIELLO DEL MERCATO ITALIANO

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Palfinger Platforms Italy e Palazzani hanno recentemente firmato un accordo tecnico-commerciale inerente la produzione della gamma Tracked di PPI. Alla base dell’accordo vi è un progetto di allargamento del portafoglio dei modelli disponibili e presenti nella gamma attuale delle macchine cingolate di Palfinger Platforms Italy, gamma che quindi partirà dal modello da 15 m quale entry-level per arrivare alla versione top di gamma da 52

m di altezza massima. In particolare l’accordo prevede una collaborazione tecnica riguardanti modifiche da eseguire su prodotti esistenti nella gamma Palazzani Industrie che verranno specificatamente realizzate per la linea Tracked Palfinger Platforms Italy. Tale attività comprenderà tutti i modelli oggi prodotti da Palazzani, a partire dai 27 m di altezza di lavoro fino agli attuali 52 m (massima altezza oggi proposta a livello mondiale relativamen-

te ad AWP installate su base cingolata).

Grazie a questa sinergia, Palfinger Platforms Italy potrà vantare, in un prossimo imminente futuro, una gamma di piattaforme cingolate tra le più interessanti del settore, proponendo ragni dai 15 ai 26 m attualmente in uscita (P150AJTK presentata in anteprima al Bauma 2016) per poi proseguire la proposta fino a 52 m tramite il prodotto garantito appunto dall’accordo in oggetto. Tutta la nuova gamma sarà commercializzata e supportata per l’assistenza tecnica e le parti di ricambio in tutto il mondo dalla rete dei dealer Palfinger (Platforms Product). L’accordo è stato firmato presso la sede di Palfinger Ag. a Bergheim, in Austria da Paolo Balugani in rappresentanza di Palfinger Platforms Italy, Thomas Perkmann, Manager Director Palfinger Emea e Davide Palazzani, presidente dell’omonima società.

+ La capostipite La P150AJTK è stato il primo modello della gamma Tracked di PPI. Presentata al Bauma 2016 il ragno ha dimostrato subito di saper attirare l’attenzione dei clienti, sempre attenti alle nuove macchine e alle nuove tecnologie. La prima Tracked ha integrato gli stessi plus che hanno decretato il successo dei modelli autocarrati, ossia in primis lo studio ergonometrico, l’attenzione alla sicurezza e al realizzare macchine che offrono soluzioni a 360° dei problemi legati all’operatività, al cantiere e ai dettagli operativi.

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N Quando la PLATFORM BASKET

piattaforma fa la gru

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: è il mercato che orienta la produzione. Soprattutto quando nel ruolo del costruttore ci sono aziende sveglie, cioè con una rete commerciale con le antenne dritte e un ufficio tecnico ricettivo, capace di tradurre in prodotti le più diverse richieste. È questo, in pratica, quello che avviene costantemente in Platform Basket e che oggi si conferma con la possibilità di richiedere uno dei best seller dell’azienda, cioè la Spider 22.10, accessoriata con un argano intercambiabile da 250 kg di portata. Un optional “nato dal mercato”, in risposta a una necessità proveniente soprattutto dalle aziende operanti in ambito industriale e artigianale, impegnate

LA SPIDER 22.10, UNO DEI FIORI ALL’OCCHIELLO DI PLATFORM BASKET, È ORA DISPONIBILE CON ARGANO DA 250 KG DI PORTATA

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+ Le motorizzazioni Flessibilità per Platform Basket significa anche motorizzazioni diversificate. Di serie la macchina è equipaggiata con un’unità Kubota bicilindrica raffreddata a liquido, con acceleratore automatico per la riduzione dei consumi e delle emissioni. A richiesta la Spider 22.10 può essere fornita in versione elettrica a batterie o ibrida. Queste le soluzioni possibili: Bi-energi funzionante con motore a scoppio e potenza di rete 230Vac; Bi-energi con batterie di tipo trazione 24 Vdc e con potenza di rete 230Vac; Bi-energi Ibrida con motore a scoppio e batterie trazione 24Vdc.

Con 22 m di altezza operativa, la piattaforma del costruttore reggiano è infatti una macchina leggera, di facile trasporto, decisamente agile, ma stabile in virtù di un carro cingolato allargabile idraulicamente. La configurazione del braccio articolato, con doppio pantografo e jib, consente uno scavalco a 10 m di altezza, il controllo automatico del braccio in rapporto alla stabilizzazione e il massimo comfort operativo grazie alla rotazione del cesto e ai comandi proporzionali e simultanei. Il radiocomando sovrintende le operazioni di traslazione, stabilizzazione e destabilizzazione in automatico e gestisce completamente i movimenti aerei. Mentre la stabilizzazione è di tipo variabile su tre posizioni. Come accade per tutti i prodotti Platform Basket, anche la 22.10 beneficia di un’estrema cura per i particolari che si traduce nella completa assenza di tubazioni esterne ai bracci, in una cofanatura in metallo di protezione e in stabilizzatori arcuati per facilitare il posizionamento della macchina anche su superfici irregolari.

Senza dimenticare la presenza in navicella delle prese per aria, acqua e 220 V.

in particolar modo nei settori del fotovoltaico, delle pulizie industriali e della manutenzione degli edifici. La piattaforma, come accennato una delle macchine più amate dell’intera produzione Platform Basket, ha quindi la facoltà di trasformarsi in una piccola gru per sollevare in sicurezza carichi pesanti. Con pochi passaggi la piattaforma articolata è un grado di diventare una gru capace di sollevare carichi fino a 250 kg con livellamento a parallelogramma idraulico. Una freccia in più nella faretra di una macchina che ha saputo ritagliarsi un posto di riguardo nel mercato del sollevamento.

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Ple forSte 21DJ, una doppio articolata con jib da 21 m; la forSte 20TJ, una telescopica con jib da 20 m, creata ad hoc per il mercato tedesco; la forSte 28D, una doppio articolata con una altezza di 28 m e uno sbraccio di 14,5 m montata su un camion 3,5 t. Infine al recente IAA di Hannover la società ha presentato la forSte 23T, una doppio articolata da 23,10 metri di altezza e 13,50 m di sbraccio, allestita sempre su 3,5 t.

SOCAGE

Crescere, crescere, crescere

S

Se tanti si riempiono la bocca con il termine “crescita”, alcune aziende, come Socage, ci credono davvero e lo concretizzano in un’evoluzione sotto gli occhi di tutti. Andando a ripercorrere velocemente gli ultimi due anni, nel 2014 la società modenese ha lanciato uno dei suoi prodotti più innovativi: la piattaforma aerea telescopica installata su furgone. Inizialmente ha proposto la forSte 12VT, da 12 m senza stabilizzatori, poi, nel 2015, ha fatto esordire la forSte 15VTJ che vanta un’altezza di 15 m con jib.

Dopo la serie VT-VTJ, ideale per gli impianti elettrici, per i lavori di manutenzione su strada e per le luminarie, a metà del 2015 Socage ha lanciato la nuova Serie 4: piattaforme aeree autocarrate

UNA FILOSOFIA CHE PARTE DAI PROCESSI AZIENDALI PER COINVOLGERE IL PRODOTTO E LA DISTRIBUZIONE

su 3,5 t montate sul telaio X-Factor, la cui forma ad X (ME+ME) consente di avere un’installazione universale per qualsiasi autocarro, di avere i piedi verticali e di poter lavorare anche in sagoma.

Novità di quest’anno è poi la Serie E: piattaforme aeree su 3,5 t con comandi elettrici che utilizzano i profili SPP, acronimo dei Socage Project Profile, nati dalla stretta collaborazione tra la società di Sorbara di Bomporto e Welser. L’SPP si traduce nello sviluppo di profili tubolari in materiale ad alta resistenza, finalizzati a produrre telai ultraleggeri per le piattaforme aeree. La tecnica di profilatura viene applicata con l’uso di rulli, saldatura laser, taglio laser tubo e saldatura robotizzata. Fanno parte di questa famiglia la

+ Dai processi al mercato Nella sua costante crescita, Socage sta tentando di portare al proprio interno tutti i processi: per la carpenteria, gli impianti elettrici e i tubi si affida infatti a società di sua proprietà. Ma la crescita del costruttore prosegue anche a livello distributivo attraverso l’assunzione di nuovi agenti di vendita per lo sviluppo del mercato nazionale e internazionale. La società sta valutando anche la possibilità di aprire nuove filiali in diverse aree del mondo.

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Ple bene Venpa GV3 che ha recentemente aperto i cancelli a due fiammanti ragni prodotti da Palazzani: il già noto TSJ25, una “vecchia conoscenza” del parco nolo Venpa, e il nuovo XTJ32 che, rispetto al TSJ30, è dotato di jib sfilabile. Quest’ultimo, come è risaputo tra gli addetti ai lavori, rende più agevole l’accesso ai punti di lavoro difficilmente raggiungibili. Il battesimo della nuova Palazzani XTJ32 - una macchina che garantisce la massima versatilità applicativa unita a prestazioni di tutto rispetto - è avvenuto, come da tradizione per GV3, nell’officina sollevamento di Dolo (Ve), sede storica e principale di Venpa. Le performance della macchina Palazzani parlano di un’altezza massima di 32 m, di uno sbraccio laterale di 14,5 m e di

VENPA

Ragni da noleggio SI ALLARGA IL COMPARTO DEI RAGNI GV3 CON L’INSERIMENTO IN FLOTTA DI DUE MACCHINE PALAZZANI

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Le piattaforme cingolate possono operare quasi dappertutto, anche in situazioni impossibili per i mezzi di sollevamento tradizionali. Si stabilizzano facilmente in spazi strettissimi, su terreni irregolari e in forte pendenza, su pavimenti

delicati e di portata ridotta. Per queste sue peculiari caratteristiche (l’elenco potrebbe essere più lungo, ma questioni di spazio ci costringono alla sintesi, ndr) la cingolata è una macchina perfetta per il mercato del noleggio. Lo sa

+ Il noleggio GV3 è un vero e proprio specialista del noleggio in virtù delle sue 29 filiali in Italia, cui si aggiungono le tre in territorio Croato. Con oltre 4.000 mezzi e 300 collaboratori, il gruppo mette a disposizione del mercato del noleggio una notevole varietà di macchine, che spaziano dai mezzi di sollevamento per cose e persone al movimento terra, alle più diverse attrezzature da cantiere.

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una portata in cesta di 330 kg, pari a tre persone. Due parole anche sul Ragno prodotto dall’azienda bresciana TSJ25, che si distingue per le grandi capacità di accesso e di piazzamento, soprattutto in spazi angusti e su pendenze importanti, grazie alla possibilità di restringere i cingoli da 130 a 98 cm e di ruotare ciascun piede su quattro differenti posizioni.

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Sollevatori Telescopici DIECI

Backeye 360 Select

È IL NUOVO SISTEMA DI PREVENZIONE ATTIVA DI SERIE SU TUTTA LA GAMMA HERCULES E PEGASUS

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La sicurezza prima di tutto. In ossequio a questa premessa Dieci ha equipaggiato l’intera gamma dei sollevatori telescopici Hercules e Pegasus con il nuovo sistema di prevenzione attiva Backeye 360 Select, che riduce il rischio di collisioni con persone o oggetti vicini al mezzo in movimento. Il dispositivo è composto da quattro mini telecamere grandangolari che inquadrano in tempo reale le eventuali aree cieche del mezzo, permettendo all’operatore di accorgersi di eventuali ostacoli o di personale in movimento nei

dal programma grazie alle informazioni fornite in tempo reale dalle microcamere, correggendo automaticamente le distorsioni create dagli obiettivi grandangolari, e dando una visione reale dello spazio circostante. In questo modo vengono completamente eliminati gli “angoli morti” e si crea un reale controllo sull’intero perimetro del sollevatore. E se non bastasse, la telecamera posteriore fornisce automaticamente le distanze dagli ostacoli durante la retromarcia. Le microcamere sono impermeabili e garantite contro urti e accelerazioni fino a 10 G, un margine decisamente esuberante... Il sistema è anche in grado di conservare in memoria le registrazioni di un mese di funzionamento, scaricabili all’occorrenza con un semplice cavo USB.

dintorni della macchina. Le immagini vengono elaborate da una centralina che le convoglia sul monitor di cabina. La visione propone due schermate: sulla sinistra le immagini riprese da una delle quattro telecamere (selezionabili grazie a un trigger posto sul joystick); sulla destra una riproduzione della sagoma del veicolo visto dall’alto, sovrapposta alle immagini dello spazio circostante. La sagoma viene elaborata

+ Hercules 190.10 Parte integrante della gamma pesante Dieci, l’Hercules 190.10 Backeye 360 Select ha un’altezza massima di sollevamento di 10,2 m, e una portata massima di 19 t.

Equipaggiato con motore FTP da 129 kW, si caratterizza per la trasmissione idrostatica con un terzo differenziale centrale che permette di compensare le differenze di rotolamento delle ruote sull’assale anteriore e posteriore. Tra le altre dotazioni: distributore proporzionale a controllo elettronico load-sensing-flow sharing, sistema rigenerativo di salita del braccio, strumentazione rinnovata con display TFT-LCD da 7”.

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Novembre 2016

AERIAL PLATFORMS & SPARE PARTS

V20301 - Hollandlift Y83EL16 - 1999 V19453 - Haulotte Compact 12 - 2006

V20403 - Iteco IT12151 - 2007

V20347 - Haulotte Optimum 6 - 2004

V20123 - Skyjack SJ3219 - 2007

Electric - 6,35 Mtr. - 1014 Ore

Electric - 7,8 Mtr. - 179 Ore

Electric - 10,3 Mtr. - / Ore

Electric - 12 Mtr. - 1136 Ore

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V19471 - Haulotte H18 SXL - 2006

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Diesel 4x4 - 18 Mtr. - / Ore

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V20199 - JLG E300AJP - 2004

V20194 - Airo SG1000 - 2006

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V19158 - Manitou 200ATJ - 2012

J17902 - Airo SG1850 - 2007

V19786 - JLG 1250AJP - 2006

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Diesel 4x4 - 20 Mtr. - 1675 Ore

Diesel 4x4 - 20,55 Mtr. - 786 Ore

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24/10/16 10:35

Sollevatori Telescopici JCB

JCB 540-140 Hi-Viz SI ALLARGA LA FAMIGLIA DEI SOLLEVATORI HIVIZ CARATTERIZZATI DALL’ARTICOLAZIONE RIBASSATA DEL BRACCIO PER LA MASSIMA VISIBILITÀ

U

Una macchina che nasce dall’applicazione. La gamma Hi-Viz, e il recente 540-140 non fa certo eccezione, è stata pensata per le costruzioni e per il noleggio e si fonda su quattro principi fondamentali: sicurezza, facilità, accessibilità e prestazioni. Quattro chiavi di lettura facilmente intuibili osservando la macchina e scorrendo le sue peculiarità tecniche.

Partiamo dalle prestazioni: il nuovo JCB 540-140 Hi-Viz assicura una capacità di sollevamento massima di 4.000 kg con un’altezza di sollevamento massima di 13,47 m su ruote, o di 13,78 m con gli stabilizzatori abbassati. Le prestazioni idrauliche beneficiano di valvole di blocco sui cilindri di sollevamento che evitano i movimenti incontrollati in caso di rottura di una tubazione flessibile, mentre il sistema di controllo del carico adattivo (brevetto di JCB) si attiva automaticamente per controllare le funzioni del braccio e agevolare la stabilità longitudinale. Ma a fare la differenza è il braccio ribassato, fino a 235 mm più basso rispetto al 540-140 standard, che garantisce un’eccellente visibilità sul lato destro e sul retro della macchina per una evidente maggiore sicurezza in cantiere. La visibilità è ulteriormente migliorata grazie a una riduzione del 13%

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

+ C’è anche l’81 kW Se il 55 kW è lo standard, per chi ha bisogno di maggiore potenza ecco la versione da 81 kW (108 CV) del motore Ecomax, che utilizza l’innovativa soluzione di JCB per i gas di scarico priva di costosi filtri anti-particolato. Il sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR), che utilizza un additivo a base di urea per ridurre le emissioni di ossido di azoto, è integrata in un’unica marmitta di scarico che sostituisce la scatola di scarico esistente. Questa soluzione unica mantiene il design del motore compatto di JCB, per una visibilità che non ha bisogno di commenti. della sezione del braccio e a una sezione del telaio posteriore più compatta, che riduce lo sbalzo di 330 mm.

A livello di motorizzazione il telescopico 540-140 Hi-Viz è dotato del collaudato motore diesel JCB Ecomax proposto in diverse versioni Stage IV/Tier 4 Final. Lo standard è rappresentato dalla versione da 55 kW (75 CV), che richiede una manutenzione minima e soddisfa le più recenti normative sulle emissioni senza

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

la necessità di un filtro antiparticolato o additivi di post-trattamento dei gas di scarico. La ritaratura di JCB del motore Ecomax garantisce anche un risparmio dell’8% sul carburante. Per le applicazioni più impegnative ecco invece la versione da 81 kW cui è dedicato il nostro box di approfondimento.

La facilità di utilizzo è assicurata da comandi semplici e intuitivi, tra i quali spicca il comando a leva singola SLC disponibile come optional. Allo stesso tempo il movimentatore telescopico non prevede interblocchi o interruttori di sicurezza complessi sui comandi idraulici.

Infine eccoci all’accessibilità. Nonostante le dimensioni compatte del telaio, un tettuccio del motore con cilindri a gas ad ampia apertura permette la manutenzione da terra migliorando fino al 35% il punteggio di manutenibilità SAE rispetto alla concorrenza. Il sistema di lubrificazione a secco garantisce un’ottima durata dei pattini d’usura, con intervalli di manutenzione di 500 ore. La flessibilità operativa è poi garantita da un’ampia scelta di attrezzature, tra le quali risultano particolarmente interessanti le varie opzioni di piattaforme di lavoro aereo.

Anche il 540-140 Hi-Viz è equipaggiato con il sistema telematico JCB LiveLink.

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Sollevatori Telescopici MAGNI TH

Telescopici tra le fiere

L

Le fiere come strumento principe per incontrare il mercato. Magni la deve pensare proprio così considerato il programma fieristico messo in atto dal costruttore emiliano e capace di spaziare tra le più disparate latitudini.

Partiamo dall’Italia. Ecomondo offre l’opportunità di presentare i due modelli più

LE MACCHINE MAGNI ASSOLUTE PROTAGONISTE DELLE MANIFESTAZIONI FIERISTICHE IN ITALIA, IN EUROPA E IN CINA filtrazione dell’aria in entrata al 100%.

Inoltre con l’utilizzo di appositi filtri, la cabina è sicura anche in presenza di materiali tossici (come l’amianto) o in condizioni di inquinamento dell’aria. Da sottolineare anche le dimensioni compatte di entrambi i modelli, che si muovono agilmente in spazi anche ristretti e si caratterizzano per una buona facilità di manovra anche per gli operatori meno esperti. A Ecomondo spazio anche per una macchina rotativa della serie RTH, che è invece principalmente utilizzata nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici ed è composta da 12 modelli, con 5 o 6 t di portata massima e da 18 a 39 m di altezza di lavoro.

piccoli della gamma HTH caratterizzata dalle grandi capacità di portata da 10 a 45 t. I modelli HTH 10.10 e 16.10, oltre all’abituale lavoro nei settori di cave, miniere, industria e oil&gas, sono perfetti per la movimentazione dei rifiuti anche grazie alla cabina pressurizzata che possiede come equipaggiamento standard la

+ In tutte le macchine Di seguito le caratteristiche di spicco comuni a tutte le macchine Magni rotative e fisse: • Cabina pressurizzata con filtrazione dell’aria; • Touch screen in cabina che raccoglie i dati dalla macchina e li organizza in pagine semplici e intuitive; • Circuito elettrico in Can Bus per la massima semplificazione, la gestione elettronica della macchina, la risoluzione rapida dei problemi tecnici; • Circuito idraulico Load sensing; • Sistema di controllo del carico LMI, Load Moment Indicator

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Cambiamo continente. Al Bauma China ecco la HTH 35.12, da 35 t di portata presentata con un look inusuale: la macchina è infatti stata dipinta con camouflage militare. Nel medesimo ambito largo anche al modello RTH 5.35S, anch’esso proposto con questa verniciatura speciale. I telescopici saranno esposti presso lo stand di Zhejiang Dingli Machinery, andranno a rafforzare la partnership siglata lo scorso febbraio con il colosso orientale e sapranno offrire i giusti segnali a un mercato asiatico-oceanico decisamente incentrato sullo sviluppo verticale delle costruzioni.

Torniamo in Europa per vedere i due top di gamma tra i rotativi (RTH 5.35S e RTH 5.39S) protagonisti della Fiesta Maquinaria, che si è svolta in Spagna e alla quale Magni ha partecipato attraverso GAM, il dealer per la penisola iberica; e del JDL MED 2016 andato in scena in Francia a metà ottobre. Questi modelli sono i te-

lescopici rotativi più alti al mondo con 34,7 m di altezza di sollevamento con 2.3 t e 38,7 m e 2 t alla massima altezza. Il 39 metri presenta alcune caratteristiche peculiari sia a livello meccanico - come

assali e ralla di rotazione maggiorati e il braccio con i due cilindri di sfilo - sia a livello di software, per quanto riguarda la gestione del braccio e degli altri componenti.

Sollevatori Telescopici MANITOU

Sempre al vertice STIAMO PARLANDO DEI NUOVI SOLLEVATORI TELESCOPICI MANITOU MRT 2150+ ST4 S2 E MRT 2550+ ST4 S2

L’

L’intenzione di Manitou è chiara: stabilire con i modelli MRT 2150+ ST4 S2 (capacità nominale 5 t e 21 metri di altezza di sollevamento) e MRT 2550+ ST4 S2 (capacità nominale 5 t e 25 metri di altezza di sollevamento) un nuovo primato in fatto di comfort, ergonomia, prestazioni e sicurezza. E in effetti, scorrendo il numero e la qualità delle evoluzioni che caratterizzano i due nuovi telescopici, le premesse sembrano proprio esserci tutte. Partiamo dall’operatività. L’MRT 2550+, che sostituisce il modello MRT 2540+, vede un incremento di ben 1.000 kg di capacità, da 4.000 a 5.000 kg, ma anche un maggior sbraccio di quasi 2 m e una maggior portata alla massima altezza, che passa da 1.750 a 2.000 kg. Nel caso del modello MRT 2150+, le portate sono state incrementate su tutto lo sbraccio, mentre è stata aumentata anche l’altezza di sollevamento di 30 cm, ora a 20,90 m. Notevoli le prestazioni anche con l’utilizzo del cestello portapersone

da 365 kg (3 persone) con uno sbraccio maggiorato di 3,1 m e un’altezza con 30 cm in più. Allo stesso tempo nel modello MRT 2550+, molto utilizzato nell’edilizia, nei montaggi e nei lavori di rifinitura, il maggior incremento orizzontale è di 2,5 m. Le capacità operative sono state migliorate anche attraverso la lettura estensimetrica della stabilizzazione che determina millimetricamente - come avviene per l’MRT 3255+ da 5,5 t di portata, 32 m di altezza - l’effettiva estensione degli stabilizzatori.

Questi ultimi, che beneficiano della sta-

bilizzazione automatica, consentono una maggior altezza da terra che si traduce in un piazzamento agevole anche in caso di cantieri particolarmente in dislivello o irregolari. A livello motori le due nuove macchine montano l’evoluzione dell’unità Mercedes-Benz OM 934 E4-5 Stage 4/Tier 4 final da 5.130 cc, 4 cilindri, in grado di erogare 156 CV (115 kW) a 2.200 giri/min e una coppia massima di 675 Nm da 1.200 a 1.600 giri/ min. La tecnologia di riduzione delle emissioni prevede il dispositivo EGR (Exhaust Gas

+ Il Radiocomando In vena di miglioramenti su tutti i fronti, Manitou ha perfezionato anche il suo radiocomando che dispone del doppio joystick per replicare i comandi della cabina, a tutto vantaggio dell’intuitività e della sicurezza. In abbinamento con l’idraulica di alto livello, l’unità di comando movimenta con assoluta precisione ogni genere di sollevamento, soprattutto quando gli spazi di manovra sono esigui ed è richiesta la massima precisione. L’ampio display permette all’operatore di controllare tutti parametri del carico sollevato (peso movimentato, peso massimo ammissibile, distanze, eccetera) e della macchina (stato del motore, temperature, livello carburante, eccetera). Quando si utilizza il cestello portapersone, l’unità trova apposita collocazione nel cestello stesso.

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Recirculation) associato a SCR (Selective Catalyst Reduction) con DEF (Diesel Exhaust Fluid). Sotto il profilo dei consumi da evidenziare il pulsante ECOFUEL, attivabile in marcia “strada”, che adatta il regime motore ai bisogni della trasmissione. Manitou ha inoltre previsto un sistema a gestione elettronica del freno di stazionamento che si inserisce automaticamente ogni volta che l’operatore arresta il moto della macchina. Questa resta ferma con il motore acceso e marcia inserita, ripartendo alla pressio-

ne dell’acceleratore. Il sistema funziona anche in retromarcia.

Al posto di comando si beneficia dell’abituale “lusso Manitou” in cui spiccano: il nuovo display da 7’’ LCD con collocazione e grafica migliorata e a 5 modalità di lettura con area messaggi circa eventuali allarmi e anomalie su ogni modalità; il nuovo supporto telefono e porta USB, per sfruttare al meglio le innovazioni in fatto di IT; e i nuovi

pulsanti di comando con illuminazione a LED. Le macchine possono essere utilizzate anche in ambienti interni grazie all’opzionale sistema bi-energia: una volta stabilizzato l’MRT può essere collegato alla rete elettrica esterna e funzionare a motore spento.

Sollevatori Telescopici MERLO

Merlo: sempre sul pezzo NUOVE CABINE E NUOVI MOTORI STAGE IV PER RISPONDERE ALLE PAROLE D’ORDINE: SICUREZZA, SEMPLICITÀ D’USO E PRATICITÀ

I

In gergo giornalistico, ma anche nell’uso comune, essere “sul pezzo” significa essere aggiornati, in linea con le aspettative, anche le più elevate. Ancora una volta Merlo dimostra di essere sul pezzo approfittando dell’aggiornamento allo Stage IV per adottare l’SCR con

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DOC, nuove cabine ECO e puntare su una gestione della macchina ancora più intuitiva. Il tutto seguendo tre direttrici fondamentali: sicurezza, semplicità d’uso e praticità. Partiamo dai motori. Per ottemperare allo Stage IV il costruttore di Cuneo ha optato per l’SCR con DOC,

quindi per una gestione molto più semplice e smart rispetto alla soluzione con DPF, attraverso l’adozione dell’unità Deutz TCD 3,6 da 100 kW. Il tutto per un incremento della potenza, da 120 a 136 CV, sicuramente gradito dai clienti che necessitano di macchine aggressive e brillanti. Questo motore adottato sui TF II 38.10 e 42.7 e viene accompagnato anche da un nuovo disegno del cofano che, senza nulla sacrificare alla visibilità, fa spazio al dispositivo SCR/DOC, prevede un nuovo punto di aspirazione dell’aria protetto dalla polvere e consente di montare internamente il prefiltro a ciclone. Per chi opera in agricoltura è possibile anche avere la PTO meccanica posteriore con una potenza in uscita di 120 CV. La velocità massima della trasmissione idrostatica è di 40 km/h sia nel caso della classica a due gamme

di velocità sia nel caso dell’apprezzato CVTronic, che rimane in opzione per chi ama la trasmissione a variazione continua. L’EPD è stato ottimizzato grazie a un’ulteriore implementazione elettronica che presenta, nella versione standard PLUS, la modalità ECO, la funzione

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Speed Control (per i lavori a velocità costante) e la nuova funzione Heavy Load.

Quest’ultima, particolarmente utile per i lavori pesanti di scavo, sfrutta tutte le potenzialità della macchina nei contesti più duri. È disponibile anche la versione EPD Top che presenta in più l’acceleratore automatico per la variazione del regime motore sulla base della effettiva richiesta dell’unità Diesel. L’intera catena cinematica è stata ottimizzata in funzione delle aumentate prestazioni.

Novità interessanti anche sul fronte postazione di lavoro. La cabina fino a ora adottata per tutti i nuovi modulari Merlo sarà infatti affiancata da una versione ECO che è stata semplificata rispetto alla precedente pensando a quegli utilizza-

tori che non hanno la necessità di avere il monitor per il controllo del CDC. Allo stesso tempo anche gli interni sono pulibili più agevolmente e quindi risultano ideali per le applicazioni più impegnative. La struttura di base rimane ovviamente sempre la stessa con le omologazioni ROPS-FOPS Livello II di serie e una superficie vetrata, un volume interno e uno spazio a disposizione ai vertici del mercato. Infine, e anche in questo caso è evidente la volontà di semplificare, il CDC (Controllo Dinamico del Carico) è stato implementato con il riconoscimento automatico delle attrezzature di serie. In opzione è sempre disponibile lo schermo di controllo del CDC.

+ Medium e Compact Aggiornamento che va nella stessa direzione dei TF II anche per i modelli TF Medium Duty e Compact Duty con la nuova cabina ECO, motori Stage IV Deutz 3,6 da 85 kW con SCR/DOC senza DPF. Il cofano motore è lo stesso dei TF II, così come la gestione elettronica di idraulica e motore. Nel power-train sono presenti

nuovi assali con riduttori epicloidali che equipaggiano i modelli Medium TF3 e TF33.9 e i Compact TF33.7 e TF30.9.

Unica differenza risiede nella larghezza complessiva: nel caso dei sollevatori più piccoli è di 2.100 mm che salgono a 2.240 per quelli più grandi. Anche per la gamma Medium Duty è disponibile

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la sospesa CS in abbinamento con la versione con allestimento superiore.

Per la gamma Compact c’è invece la possibilità di avere la versione L (Low Profile) che, salvaguardando la possibilità di omologazione come trattrice agricola, vede sempre la stessa cabina montata più in basso, per un’altezza di 2.020 mm.

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Gru e Autogrù

BÖCKER

Rompere gli schemi MACCHINE POCO USUALI IN ITALIA, LE GRU TRAINATE BÖCKER RAPPRESENTANO UN’ALTERNATIVA TECNOLOGICA IN MOLTEPLICI APPLICAZIONI

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L

La vocazione Böcker - se ne sono già accorti i nostri lettori e ancor più tutte le imprese e i noleggiatori che si sono affidati al costruttore tedesco – è rompere gli schemi. Cioè proporre macchine in grado di rappresentare una vera e propria alternativa tecnologica e capaci di affrontare i compiti più complessi, spesso preclusi, o per lo meno difficili da svolgere, per le attrezzature tradizionali. In questa occasione mettiamo sotto la lente di ingrandimento due gru trainate, nello specifico la AHK 30/1500 KS e la top di gamma AHK 36/2400.

La prima ha il suo punto di forza nella stabilizzazione a ragno automatica, un sistema di autolivellamento che permette l’utilizzo della gru in qualsiasi condizione

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e anche in presenza di pendenze molto accentuate. Costruita per una distribuzione ottimale del carico sul suolo, beneficia di un’eccellente versatilità di guida grazie al rimorchio a 2 assi di serie. Se il timone articolato con gancio di traino riduce significativamente la lunghezza complessiva della gru, la stabile ruota di sostegno supplementare garantisce una manovrabilità ottimale anche su terreni soffici. Il braccio telescopico a due sfili può essere orientato a 85°, allo stesso tempo il jib dispone di ulteriori due sfili

per un’estensione totale di 9,10 m e di un’articolazione idraulica che permette di raggiungere i 160°. La precisione dei movimenti è assicurata dal radiocomando proporzionale che gestisce anche il motore autonomo: un Honda da 15,5 kW a benzina che può essere sostituito, in via opzionale, con un’unità Yanmar di pari potenza. Il citato autolivellamento comprende anche la funzione di rientro automatico di serie con un sistema di stabilizzazione completamente variabile: i quattro supporti a ragno possono essere impostati in modo indipendente in tre

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Gru e Autogrù

diverse angolazioni (0°/20°/60°). Top di gamma tra le gru trainate Böcker, la AHK 36/2400 è una macchina a tutte prestazioni. La AHK 36/2400 vanta un braccio principale costituito con un nuovo tipo di acciaio ad alta resistenza, mentre il jib è in alluminio. Grazie a questa combinazione a elevato contenuto tecnologico, Böcker riesce a ottenere prestazioni superbe a fronte di una macchina dal peso

+

Dati tecnici

Modello Portata massima Sfilo telescopico massimo Altezza di lavoro fino al jib Jib estraibile meccanicamente Portata utile jib Angolo braccio telescopico Rotazione Angolo jib Velocità gancio Superficie di stabilizzazione Stabilizzazione unilaterale Dimensioni Traino Sbraccio come piattaforma Portata come piattaforma

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e dalle dimensioni contenute. La gru raggiunge infatti uno sbraccio massimo di 36 m e solleva fino a 2.400 kg, a fronte di un peso totale di appena 3,5 t. Ulteriore punto di forza della trainata Böcker è la sua estrema flessibilità di piazzamento grazie ai supporti Multiflex che possono essere impostati in 256 posizioni diverse, garantendo il massimo utilizzo dello spazio disponibile in cantiere. Girevoli

e pieghevoli, questi speciali supporti permettono di livellare la macchina nel modo migliore. Un dato su tutti: è possibile stabilizzare la gru anche su dislivelli della pavimentazione fino a 50 cm senza la necessità di alcuna sottostruttura supplementare. Inoltre il Multiflex è combinato con il Böcker EHSC, il sistema ad alte prestazioni in tecnologia a 32-bit che consente l’elaborazione tempestiva di tutti i comandi di controllo. Dotata delle più moderne tecnologie CAN-bus e di due controlli di sicurezza indipendenti, l’AHK 36/2400 fornisce quindi la massima sicurezza, certificato da DEKRA. E se non bastasse la AHK 36/2400 ha la peculiarità di essere equipaggiabile con la piattaforma di lavoro aereo, opzione che ne incrementa ancora di più le possibilità applicative. Infine una curiosità: la cingolata RK 36/2400, già macchina pensata per il mercato italiano e protagonista sulle nostre pagine, è stata progettata partendo proprio da questa gru trainata.

AHK 30/1500 KS 1.500 kg 30 m 22 m 4,80-9,10 m 1.500/350/250 kg 85° +/- 310° 160° 60 m/min 6,25x5,90 m 8,17x4,00 m 9,20x2,35x2,55(h) m timone girevole 3,60-21,00 m 250-1.500 kg

AHK 36/2400 1.500 kg (optional 2.400 kg) 34 m (optional 36 m) 22 m 4,10-11,05 m (optional 13,05 m) 2.400/1.500/800/500/250 m 85° +/- 310° 165° 60 m/min 5,40 x 5,40 m 7,20 x 3,60 m 9,13x2,02x2,83(h) m timone girevole 4,50-23,00 m 250-2.400 kg

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Gru e Autogrù

CORMACH

Tre giganti L’AZIENDA BRESCIANA È SPECIALIZZATA NELLA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UNA VASTA FAMIGLIA DI GRU. VEDIAMO QUI TRE MODELLI DELLA GAMMA PESANTE

F

Fondata nel 1960, fin dal 1975 Cormach è uno dei principali costruttori di gru retrocabina. Benché l’azienda di Montichiari offra un range di modelli che parte dalle gru leggere della serie 4000 (1.900 kg di portata per 4 tm di momento di sollevamento) per passare a modelli medi prima di arrivare ai pezzi grossi, qui vogliamo focalizzarci su tre gru della gamma pesante, ossia i modelli 135000 X E9, 150000 E9 HP e 240000 AX E9 J404. Partiamo proprio dalla prima gru citata dicendo che si tratta della versione a 9 sfili del modello di base 135000 X che in questa variante offre un momento statico al perno di torretta di 136.000 daN/m e una portata di 25.680 kg a 4,13 m di sbraccio orizzontale o a un’altezza di circa 11 m; il braccio può arrivare a una lunghezza massima di 19 m in orizzontale, con portata di 4.600 kg, che è la stessa portata con braccio alla massima altezza (23 m). È interessante poi notare come questo modello arrivi a sollevare addirittura 30.000 kg con braccio chiuso a 3,5 m (il che significa arrivare a un’altezza complessiva di quasi 10 m) montando un gancio sul terzo elemento idraulico e un sistema di bloccaggio delle prolunghe che Cormach

fornisce in opzione. La stessa opportunità viene fornita anche dalla 150000 E9 HP che con braccio da 3,71 m solleva 30.000 kg a quasi 10 m allestita come nel caso precedente. Per il resto anche questa gru è la versione a 9 sfili del modello base 150000 E HP che può arrivare a 19 m di sbraccio con 4.780 kg di portata o a un’altezza di 23 m con la stessa portata. La portata massima standard è di 27.160 kg a 4,13 m di sbraccio o 11 m di altezza. Ricordiamo che questa gru monta il sistema di controllo degli stabi-

lizzatori di livello 5, integrato nell’impianto della gru e a controllo completamente elettronico, che è un’esclusiva Cormach.

Questo sistema permette di ottenere le massime prestazioni della gru mediante il monitoraggio dell’estensione degli stabilizzatori anteriori e posteriori in modo da avere un controllo costante delle capacità di sollevamento in base all’angolo di rotazione del braccio, e quindi un momento stabilizzante calcolato in base alla massa minima del veicolo. Chiudiamo infine con la 240000 AX E9 J404, la seconda gru più grossa costruita da Cormach. Come dice la sigla, parliamo sempre della versione a 9 sfili, il massimo numero disponibile, che arriva a uno sbraccio massimo di 23 m per 3.910 kg di portata, peso che può essere sollevato anche in verticale fino a 28 m.

Alla 240000 AX E9 J404 si può montare però un jib che porta la lunghezza massima in orizzontale a 45 m, con portata in punta di 1.050 kg (in questo caso a parità di portata l’altezza massima raggiungibile è di poco meno di 50 m). Il jib è a quattro elementi sfilabili e può assumere un’angolazione di 15° rispetto al braccio principale.

+ Il concetto costruttivo Tutte le gru Cormach si basano sul medesimo concetto costruttivo che prevede una colonna con doppio montante e una ralla di grandi dimensioni con motore di rotazione esterno e riduttore; la ralla è montata sul basamento della gru. Questo design porta alla distribuzione degli sforzi e non alla loro concentrazione. La struttura Cantilever della doppia colonna, inoltre, distribuisce in modo uguale gli sforzi e gli shock sulla ralla e, attraverso essa, sugli stabilizzatori e quindi a terra, con il telaio che agisce da contrappeso. La struttura a doppio sandwich della doppia colonna è calcolata per resistere a sforzi torsionali creati dalla rotazione e assorbe eventuali shock dovuti a movimenti repentini.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Gru e Autogrù LE SOLUZIONI SPECIALI PER LA STABILIZZAZIONE A 360°, OVVERO LE COMBINAZIONI DI VSTAB E CROSSTAB

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EFFER

Mini autogrù

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

by Effer

L

La stabilità a 360° secondo le specifiche necessità di chi opera sul campo. Da qui nasce il concetto di “mini autogrù” sviluppato da Effer.

Parliamo delle accoppiate vincenti XV-Stab, doppio V-Stab e doppio CroSStab, che consentono all’operatore di lavorare in condizioni di massima sicurezza nelle situazioni operative più diverse, anche quando si movimentano carichi importanti davanti alla cabina del camion. Dalla capacità di Effer di fare innovazione sono nate, infatti, le combinazioni doppio V-Stab per i modelli 655, 685, 855 e 955, e l’abbinamento XV-Stab (CroSStab + V-Stab) per la 955, la 1355 e la 1405. Soluzioni intelligenti che offrono sistemi di stabilizzazione in grado di adattarsi allo spazio di lavo-

ro disponibile mantenendo le prestazioni della gru. Il doppio V-Stab e l’XV-Stab sono combinazioni vincenti soprattutto per le applicazioni con gru retrocassone. Vanno a proporre uno strumento di lavoro forte, affidabile, versatile e senza limiti di utilizzo per i lavori più diversi.

Grazie alle combinazioni di basamenti e sistemi di stabilizzazione CroSStab e VStab, Effer può offrire quelle che possiamo definire “mini autogru” su camion estremamente compatti. Molteplici i vantaggi operativi. Prima di tutto c’è la possibilità di installazione anche su autocarri corti e standard, senza la necessità di stabilizzatori aggiuntivi davanti alla cabina: un notevole risparmio di costi di modifica del telaio del veicolo e un peso dell’in-

LOAD and MOMENT LIMITERS

WEIGHING ON BOARD

+ Effer all’IAA Il concetto di “mini autogru” è stato portato anche al recente IAA. Notevole l’interesse suscitato tra i visitatori dalla Effer 955 con doppio V-Stab di Blüggel (partner di Mara GmbH). Molto apprezzati anche gli altri modelli presenti: 315, ICON 215, 145.2 e 175.2 con l’evoluto sistema di gestione elettronica Progress 2.0. Modelli che coniugano perfettamente leggerezza e potenza e ben si prestano al lavoro con diversi accessori, tra i quali la benna. Grazie al Progress 2.0 si possono gestire diverse aree di lavoro nella massima sicurezza dell’operatore e del carico grazie a funzioni come il Virtual Shield e l’Assisted Winch Adjustment.

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COMPONENTS

CABLE REELS

MINI CABLE REELS

ANTI-TWO BLOCK

INCLINOMETER SENSORS

HOSE REELS

LOAD CELLS

PRESSURE SENSORS

ABSOLUTE ANGLE SENSORS

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Gru e Autogrù stallazione più contenuto. I modelli 655, 685, 855 e 955, a cui si può applicare la combinazione doppio V-Stab, si possono montare anche su mezzi a 3 assi, quindi con un raggio di curvatura molto stretto e grande manovrabilità; il che costituisce un vantaggio in termini di competitività quando si tratta di operare in spazi ristretti, o particolari, come accade nei centri storici delle città. Le gru Effer hanno poi la possibilità di lavorare con il jib idraulico (caratteristica assente nelle autogrù) che ha un alto livello di articolazione e consente di arrivare ovunque con un minore ingombro della sede stradale. L’uso delle combinazioni Effer per la stabilità permette inoltre di avere un piccolo cassone per le necessità di trasporto leggero, o la possibilità di aggiungere un trailer posteriore sulla campana di traino. Ovviamente per le Effer non ci sono limitazioni alla circolazione su strada e anche i costi operativi e di manutenzione sono più ridotti. Inoltre è possibile riutilizza-

L’accoppiata CroSStab+V-Stab, che Effer definisce XV Stab.

Fahrzeug von der Seite & Oben. La soluzione doppio V-Stab.

re la sovrastruttura e sostituire anche solo l’autocarro. Tutte le combinazioni di stabilizzazione Effer sono infatti facilmente scarrabili. Da non scordare, infine, la possibilità di abbinamento con il sistema Wind&Drive.

Con questa soluzione il verricello rimane sempre applicato nella stessa posizione sotto il secondo braccio, quindi non è necessario spostarlo prima di richiudere la gru in posizione di riposo. Inoltre il gancio della gru è integrato nella testa di rinvio e sempre pronto all’uso. In pratica, maggiore velocità e più elevata sicurezza.

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Gru e Autogrù EUROGRU AMICI

Per lavorare all’interno LA 180.25 DI EUROGRU AMICI IN VERSIONE PERSONALIZZATA E SUPERACCESSORIATA

Q

Quasi 50 anni passati a costruire autogrù all’avanguardia e personalizzate a misura di cliente non sono uno scherzo.

Allo stesso tempo la continua evoluzione tecnologica ha portato Eurogru Amici a sviluppare continuamente nuovi prodotti sempre più performanti, senza perdere mai di vista la cura artigianale che da sempre contraddistingue la società di Cento. Da questa passione per le autogrù è nata anche la 180.25, una macchina costruita per i grossi sollevamenti all’interno di capannoni e fabbriche.

L’autogrù si caratterizza per un braccio telescopico a tre elementi indipendenti, ognuno gestito da un cilindro autonomo, che consente una notevole capacità di spinta sottocarico e il brandeggio braccio. Se la lunghezza del braccio va

da 6,80 a 21,50 m, la sua testata inclinabile consente il sollevamento di carichi fino a 65.000 kg senza necessità di supporti aggiuntivi. Va inoltre sottolineato come una delle peculiarità di questa macchina sia la possibilità di disinstallare l’argano principale dal retro della torretta girevole e andarlo ad applicare sul braccio gru. In questo modo si riduce il raggio di rotazione della torretta a 2.900 mm. Inoltre, anche in questa configurazione, è possibile l’installazione di una zavorra da 5,1 t senza eccedere dal raggio di 2.900 mm. La zavorra massima installabile è di 10,2 t.

Questo specifico esemplare, su richiesta del cliente, è stato costruito senza cabina di comando, ma utilizza uno speciale

+

Che radiocomando!

La macchina è dotata di un radiocomando Autec che permette il funzionamento di tutta l’autogrù, compresa la guida dell’autocarro e la movimentazione dei piedi stabilizzatori. La trasmittente del radiocomando ha, inoltre, un display che indica tutti i dati relativi alla configurazione della macchina e alla gestione del limitatore di carico.

radiocomando Autec, come specificato nell’apposito box. L’autogrù verrà inoltre corredata di un bilancino a bracci estraibili da 80 t, un nasello a gancio fisso da 22,5 t e una testata orientabile a gancio fisso da 50 t. L’esemplare in oggetto è montato su autocarro Scania R 730 con cambio automatico e possibilità di traino di rimorchi eccezionali.

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Gru e Autogrù

“D

“Driving the Future - Connectivity, Efficiency and Flexibility”. Lo slogan che ha caratterizzato l’ultima edizione dello IAA di Hannover calza a pennello sulla strategia Fassi ed è stato il filo conduttore della presenza del costruttore italiano alla rassegna tedesca. Sono infatti state numerose le novità presentate proprio sul fronte dell’automazione e del controllo remoto. In sequenza: il sistema Internet of Crane - IoC, dedicato all’arricchimento di funzionalità nella gestione delle gru; il controllo automatico del verricello AWC; il sistema LMS per il controllo dei pesi; e i nuovi Radiocomandi V7, ai quali dedichiamo il box di approfondimento.

Come accennato, le gru vanno in rete grazie al brevettato Internet of Cranes IoC di Fassi, che permetterà all’operatore di usufruire di un servizio di assistenza

FASSI

La direzione giusta TANTE E TUTTE INTERESSANTI LE INNOVAZIONI PROPOSTE DA FASSI SUL FRONTE DELL’AUTOMAZIONE E DELLA SEMPLIFICAZIONE OPERATIVA

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sempre attivo sfruttando le potenzialità del web. In sostanza IoC migliora l’uso della gru grazie a una serie di applicativi web che semplificano la sua gestione anche in condizioni difficili, migliorando il rapporto fra utilizzatore e macchina.

Le condizioni ottimali di esercizio delle gru sono assicurate dal migliore livello di assistenza reso possibile da un sistema informativo piÚ veloce. Questo grazie a una scheda elettronica dedicata, interfacciata alla logica digitale della gru tramite comunicazione CAN dotata di modulo gsm-umts e di un server cloud dove vengono elaborati i dati trasmessi dalla gru stessa a un portale web dedicato, attraverso il quale il Centro di assistenza Fassi può intervenire velocemente a supporto di qualsiasi situazione.

Inoltre, con la funzione DMA (Dynamic Maintenance Assistant), Fassi Gru ha pensato anche alla programmazione dei

Gru e Autogrù controlli periodici in officina. Da segnalare anche il sistema Automatic Winch Control (AWC) che mantiene costante la distanza tra la carrucola fissa in punta alla gru e il gancio del verricello. Ecco come funziona. L’AWC, attraverso una rete di sensori wireless, rileva i movimenti e le variazioni della geometria degli sfili della gru mantenendo

costante la distanza della carrucola tra l’occhiello in punta alla gru e il gancio di sollevamento. Quando i movimenti richiedono una variazione di sbraccio o una variazione di posizione rispetto al piano verticale del braccio secondario, il sistema automaticamente agisce sul verricello adeguando la parte di fune svolta, mantenendo così costante la distanza tra il gancio e l’occhiello in punta alla gru. Essendo wireless, i sensori AWC si possono aggiungere a una gru che ne fosse priva senza particolari cablaggi. L’AWC è utilizzabile

sia con prolunga idraulica sia senza ed è abbinabile alle macchine dotate di unità di controllo FX500 o FX900. Concludiamo la nostra rassegna a tutta tecnologia con il Load Monitoring System (LMS), un sistema di pesatura integrato nel grillo del gancio che permette di conoscere il peso che si sta movimentando. Dotato di cella di carico, l’LMS trasmette via radio l’informazione del peso sollevato a una centralina di servizio, che a sua volta la invia alla centralina Fassi attraverso l’impianto CAN BUS della gru. L’informazione del peso sollevato (visualizzato in tonnellate o in libbre) è visualizzabile sul display FX901 e sul radiocomando a colori. Anche in questo caso si tratta di un sistema wireless, quindi non necessita di cablaggi dedicati.

+ I Radiocomandi V7

Il nuovo radiocomando V7 punta a semplificare il lavoro quotidiano degli operatori, con i dati disponibili attraverso chiari segnali di

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stato che accompagnano le icone che identificano le funzioni corrispondenti alla pulsantiera. Rappresenta un salto di qualità nel dialogo operatore/macchina: grazie alla nuova interfaccia grafica la comprensione delle condizioni di funzionamento della gru è istantanea. Strumento orientato all’efficienza, il V7 consente di valutare in anticipo le situazioni di scarsa operatività e quindi di scegliere utilizzi più

performanti. Due i display a colori: in abbinamento all’elettronica Scanreco quello da 4,3” (24bit-480x272px); con l’elettronica HBC quello da 3,5” (16bit-320x240px). Entrambi garantiscono la gestione automatica del contrasto in funzione della luce, dispongono di Scroll Virtual Buttons 6x, mentre il software utilizza lo stesso sistema di

interfaccia grafica. È predisposto per l’utilizzo con minitelecamere posizionate sul braccio e può essere abbinato al sistema di monitoraggio del carico LMS.

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LIEBHERR

Sui tetti di Lione LA PIÙ GRANDE AUTOGRÙ LIEBHERR OPERANTE IN FRANCIA SOLLEVA SOPRA I TETTI DI LIONE ALCUNI ESCAVATORI LIEBHERR DESTINATI A UN CANTIERE MOLTO PARTICOLARE

S

S.E Levage, azienda francese specializzata in sollevamenti, è attualmente la proprietaria della più grande autogrù di tutta la nazione, una LTM 11200-9.1.

Ma la peculiarità di questa macchina non sta tanto nelle dimensioni quanto nel fatto che S.E Levage l’ha acquistata usata.

Direttamente da Liebherr, che l’ha fornita

non solo completamente revisionata ma l’ha anche riverniciata con i colori aziendali di S.E Levage. Tant’è che Christophe Thenery, l’operatore che attualmente manovra la gru, ha dichiarato che la gru era in tutto e per tutto nuova di zecca quando è andato a ritirarla allo stabilimento di Ehingen.

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Per il suo quarto lavoro la rinnovata LTM 11200-9.1 di S.E Levage è andata a Lione dove si è cimentata nel sollevamento e posizionamento di alcuni escavatori (fino a 58 t di peso operativo) all’interno di un cortile di un immobile storico dove è in corso una demolizione.

Per poter sollevare questi escavatori, la LTM è stata equipaggiata con un contrappeso da 160 t e l’estensione completa di tutti gli stabilizzatori fino a occupare un’area di stabilizzazione di 13 x 13 m.

Inoltre sono stati montati i tiranti di rinforzo a y e il braccio è stato esteso di 70 m, cosa che ha permesso alla LTM di sol-

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Gru e Autogrù

levare agilmente gli escavatori all’altezza desiderata (quindi sopra i tetti).

La LTM 11200-9.1 è di fatto l’autogrù più prestazionale attualmente sul mercato e il suo braccio di 100 m il più lungo in assoluto; senza dimenticare che può arrivare anche a 188 m grazie all’applicazione di estensioni tralicciate o jib. Questo rende la LTM 11200-9.1 la macchina ideale non solo per la messa in opera delle pale eoliche, ma per molte altre applicazioni sia nel settore industriale che edile. Inoltre, come nel caso del cantiere di Lione, la capacità di sollevamento può essere aumentata anche notevolmente grazie all’applicazione di tiranti di rinforzo a

y. La macchina, che stazza 1.200 t, può essere equipaggiata anche con un jib tralicciato da 126 m per affrontare sollevamenti o sbracci particolarmente elevati.

Detto questo della LTM 11200-9.1 merita una menzione la divisione di revisione e ricondizionamento delle macchine di Liebherr grazie alla quale per esempio la S.E Levage ha acquistato una autogrù non solo riverniciata, ma rimessa a nuovo e garantita per tutti gli aspetti legati a prestazioni e sicurezza. Il servizio di ricondizionamento non opera solo su richiesta ma offre sempre una gamma nutrita di macchine e attrezzature Liebherr usate ma rimesse a nuovo che possono

essere acquistate come valida alternativa a macchine nuove. A supporto del servizio Liebherr ha attivato anche un sito web dedicato: www.used.liebherr.com che è stato recentemente rinnovato e dispone di un motore di ricerca delle macchine molto più efficace e preciso rispetto alla precedente versione.

+ Liebherr fa volare Barcellona Due gru cingolate duty cycle di nuova generazione Liebherr HS 8100 HD sono all’opera nel cantiere di ampliamento dell’aeroporto di Barcellona. In particolare nella realizzazione di diverse opere di fondazione, fra cui la posa di alcune paratie a supporto della linea ferroviaria che corre adiacente il cantiere. La lunghezza totale delle paratie realizzate è di 1.000 m, per una profondità di 30 m e una larghezza di 1,2 m. Le due gru sono state inoltre utilizzate per creare una piattaforma dove successivamente è andata a lavorare una macchina perforatrice che ha realizzato una serie di palificazioni con tecnologia casing. Le due gru sono di proprietà della Terratest, azienda spagnola che sta realizzando il cantiere.

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P

HIAB

Gare, sistemi e servizi

Partiamo dalla celebrazione di un cliente. È quello che ha fatto Hiab durante lo scorso IAA di Hannover, durante il quale si è tenuta la finale del campionato che il Costruttore organizza per tutti gli operatori di gru retrcabina che si cimentano, in tutto il Mondo, in prove di abilità, al fine di poter partecipare alla finale ed essere incoronati World Crane Champion.

Quest’anno ad Hannover l’alloro è stato conquistato dal danese Tim Hansen, che ha scalato il podio fra 15 finalisti con un tempo di manovra di 2:51:42. Al secondo posto Guido Beaujean, olandese, e al terzo posto Martin Utpatel, tedesco. In finale si è gareggiato con una Hiab XHiPro 232, una novità presentata proprio allo IAA. Tim Hansen torna a casa con il titolo di World Crane Champion 2016, un assegno di 5.000 euro e un buono sconto di 20.000 euro sull’acquisto di una nuova gru Hiab. Che, come ha dichiarato lo stesso Tim, spenderà proprio per acquistare una nuova X-HiPro 232. Gli altri finalisti dell’edizione 2016 provenivano da Australia, Austria, Belgio, Francia, Finlandia, Inghilterra, Italia, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Spagna e Slovenia.

Passando invece a novità di prodotto, ve ne sono innumerevoli sia sul fronte nuovi modelli, che sul fronte sistemi ausiliari e

UNA PANORAMICA A 360 GRADI DI ALCUNE DELLE NOVITÀ HIAB PRESENTATE RECENTEMENTE AD HANNOVER

+ Dalle gru ai carrelli Esulando per un attimo dal settore gru retrocabina scopriamo che Hiab ha presentato il nuovo carrello elevatore Moffett M4NX, una nuova generazione dei carrelli elevatori M4. Il lancio ufficiale è stato anche in questo caso all’IAA di Hannover. “Moffett è ormai riconosciuto come uno dei marchi leader nella produzione di carrelli elevatori.

La nuova serie NX è l’ultimo

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sforzo del nostro ufficio tecnico, una nuova generazione di carrelli elevatori ancora più sicuri, robusti e veloci” ha affermato Keith Quigley, Senior Vice President della divisione Truck Mounted Forklifts di Hiab. “Abbiamo reso i nuovi NX ancora più leggeri, senza per questo venire meno alle aspettative dei nostri clienti in termini di robustezza e durata.

Diminuendo però il peso del

veicolo siamo riusciti ad aumentarne la portata” ha dichiarato Michael O’Reilly, Product Manager della divisione Truck Mounted Forklifts. “I nuovi NX possono sollevare molto di più del loro stesso peso a vuoto, come una formica, cosa che ne assicura la massima profittabilità”. Senza mai dimenticare comunque la sicurezza. Anche sui nuovi

Moffett questo aspetto è stato curato al massimo, a partire dal sensore di presenza operatore posto sotto il sedile per arrivare all’upgrade del sistema di sollevamento che permette l’uso dei nuovi NX di Moffet sempre al massimo della sicurezza.

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servizi. Focalizzandoci sui sistemi ausiliari alle gru, Hiab ha proposto al mercato i nuovi Frameworkstm e Crane Tip Control per le proprie gru retrocabina.

Si tratta di due nuovi sistemi che vanno a semplificare le operazioni di allestimento (Frameworkstm) e a migliorare ulteriormente il controllo dei movimenti di precisione della gru ( Crane Tip Control). Con il primo Hiab conta di rendere le operazioni di allestimento delle proprie gru più semplici e veloci. Frameworkstm è in effetti un sistema modulare che offre un controtelaio pronto per l’installazione adatto al tipo di veicolo scelto. Il pacchetto d’installazione, coperto da brevetto, offre controtelai standard per le gru della gamma pesante ed è completo di tutte le componenti, tra cui pompe, serbatoi e stabilizzatori ausiliari. Il nuovo controtelaio è un sistema completamente premontato nel quale tutti i carichi di stress e torsioni

sono stati calcolati e previsti a monte dell’installazione stessa.

“Con Frameworkstm praticamente chiunque può allestire le nostre gru facilmente e velocemente” ha commentato Marcel Boxem, Director della divisione Heavy Loader Cranes di Hiab. Attualmente il sistema Frameworkstm è disponibile per diversi modelli di gru della gamma pesante di Hiab allestibili su telai Volvo, Renault, Scania e DAF. Passando al Crane Tip Control, invece, come dice il nome stesso, con questo sistema l’operatore è in grado di concentrarsi su alcuni movimenti della gru con precisione, escludendo momentaneamente altri comandi. In pratica la gru viene controllata attraverso tre leve soltanto che gestiscono i movimenti orizzontali, verticali e di rotazione. Il passaggio dal sistema di controllo tradizionale al Crane

Tip Control avviene mediante un pulsante posto sul radiocomando. Per chiudere questa veloce carrellata su Hiab citiamo la nuova garanzia estesa che Hiab ha annunciato di offrire su tutti i modelli di gru retrocabina venduti a partire dal 1 ottobre 2016. Questa nuova offerta del Costruttore comprende una garanzia di cinque anni sulle parti strutturali delle gru che va ben oltre la classica garanzia di due anni già in essere. L’annuncio è stato dato anche in questo caso in occasione dell’IAA di Hannover e vuole essere un segno incontrovertibile della qualità delle gru retrocabina Hiab: in poche parole, il Costruttore è talmente sicuro della qualità delle sue macchine da scommetterci non più due, ma ben cinque anni di garanzia.

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I Due nuove HYVA

famiglie

ALL’IAA FRATELLI FERRARI LANCIA DUE NUOVE FAMIGLIE DI GRU. MA LE NOVITÀ ARRIVANO DA TUTTO IL GRUPPO HYVA

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In occasione del recente IAA di Hannover Fratelli Ferrari, recentemente entrata a far parte del gruppo Hyva, ha lanciato due nuove famiglie di gru retrocabina, la New Age Series e la Serie 300. Vediamone alcuni dettagli, a partire dalla New Age Series, che raggruppa 12 modelli di gru compresi tra le 13 e le 16 tm, con bracci sia telescopici che articolati, caratterizzati da una riprogettazione integrale che è partita dal design della struttura principale e dall’analisi dei processi produttivi per poter ottenere gru in grado di adattarsi a qualunque applicazione, offrendo sempre il massimo delle prestazioni, la facilità d’uso, la semplicità di manutenzione e una versatilità di base ai massimi livelli, grazie

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anche a una vasta gamma di accessori a disposizione.

Vediamo i primi modelli disponibili, annunciando però che nei prossimi due-tre anni, la gamma sarà ampliata ulteriormente con modelli di maggiori prestazioni per arrivare a coprire il range dalle 8 alle 150 tm. I modelli 7130D e 7162D sono gru rispettivamente da 13 e 16 tm con braccio telescopico ideale per applicazioni dove serve una gru leggera e compatta. I modelli 7130B e 7160B, invece, sono sempre gru da 13 e 16 tm ma con braccio articolato e si prestano alle più svariate applicazioni di sollevamento generico. 7131C, 7143C, 7153C, 7161C, 7171C e 7183C sono modelli da 13 a 18 tm, con braccio articolato, che a differenza dei modelli B sono caratterizzate dal sistema a doppio aggancio del cilindro di sollevamento al braccio. Questa caratteristica tecnica le rende particolarmente versate nelle applicazioni di sollevamento particolarmente impegnative. Chiudono la gamma attuale delle nuove New Age Series i modelli 7131SC e 7161SC, sempre da 13 e 16 tm, con sistema di doppio aggancio del cilindro su braccio articolato corto.

Queste due gru sono state

+ Non solo gru Hyva è famosa anche per i propri sistemi scarrabili. Ad Hannover ha fatto il suo esordio il nuovo sistema scarrabile da 18 t, ottimizzato per ridurre la tara e di conseguenza i costi operativi nel segmento specifico dei camion a tre assi. Complessivamente il nuovo sistema è più leggero di ben 500 kg rispetto alla versione da 20 t. Considerando che di solito su un camion a tre assi si monta generalmente un sistema scarrabile da 20 t che ha una portata netta di 14,5 t, con il nuovo sistema Hyva da 18 t si ottengono 15,3 t di portata netta se abbinato a una buona ottimizzazione del telaio. Un risultato che fa del 18 t una valida alternativa ai sistemi scarrabili più pesanti e meno performanti. pensate per allestimenti su telai corti dove più che prestazioni in termini di sbraccio servono maggiori capacità di sollevamento, come per esempio nella movimentazione di materiali e attrezzature edili. Tutti i modelli di cui abbiamo parlato sinora includono due innovativi sistemi, ossia il Dynamic Load Diagram, che consente la verifica preliminare della capacità di sollevamento della gru in base al tipo di stabilizzazione impostata, e il Magic Touch che permette all’operatore di aprire la gru dalla posizione di trasferimento a quella operativa e viceversa con un unico comando. Entrambi que-

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sti sistemi sono stati pensati per sgravare l’operatore di alcune operazioni al fine di concentrarlo maggiormente sulle operazioni da effettuare, incrementando in tal modo sia la sicurezza che la produttività.

Tra le altre caratteristiche delle gru della New Age Series vi sono poi l’angolo di rotazione di 425°, il radiocomando con display a 4” a colori Graphic Hetronic Radio, luci LED per operazioni in notturna e molto altro.

La seconda famiglia di nuove gru presentate ad Hannover, l’abbiamo detto, è la Serie 300. Si tratta di gru compatte con braccio telescopico, allestibili su veicoli quali pick up o veicoli speciali come quelli misti strada-rotaia, per esempio. Sette i modelli di cui si compone la Serie 300 (310, 315, 317, 322, 326, 330 e 350) che coprono un range compreso tra le 0,92 e le 3,45 tm e sbracci che partono da 1,9 m per arrivare a un massimo di 5,91 m. Tutte le gru sono equipaggiabili con radiocomando, svariati accessori e un power pack elettrico per l’allestimento su veicoli senza PTO. L’offerta di Fratelli Ferrari si completa con le altre tre famiglie di gru retrocabina, le serie 500, 700 e 900.

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Gru e Autogrù

PALFINGER

Tre nuove fiammanti PALFINGER PROPONE TRE DIVERSI NUOVI MODELLI IN ALTRETTANTI SEGMENTI DI APPLICAZIONE. VEDIAMOLI NEL DETTAGLIO

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T

Tre gru tra le novità Plafinger hanno attirato l’attenzione ad Hannover. Si tratta della gru PK 18.001L SLD 3, della gru PK 20.501L TEC 3 L e della PK 165.002 TEC 7. Partiamo proprio da quest’ultima che a detta del Costruttore rappresenta un punto di svolta per tutto il settore delle gru retrocabina. Disegnata per l’allestimento su veicoli con PTT di 32 t massima, la nuova PK 165.002 TEC 7 segna nuovi record soprattutto in termini di riduzione dei pesi, in confronto al modello 150002. Secondo quanto dichiarato da Gerald Pschernig, Managing Director della Business Unit Cranes di Palfinger, obiettivo primario del progetto della 165.002 era diminuire ulteriormente i pesi relativi alla gru mantenendo comunque capacità di sollevamento e di altezza/sbraccio elevati.

In effetti la nuova gru raggiunge un’altezza di sollevamento massima superiore del 15% rispetto alla 150002, solleva il 20% in più di peso al jib ed è allestibile su un veicolo da 32 t completa di gancio e jib. La classe della nuova PK è quella delle 125 tm e completa di jib è in grado di sollevare 8,2 t invece che 6,5 del modello 150002. Con il jib PJ 240 installato, inoltre, la lunghezza massima del braccio si attesta a 35 m che diventano 40 con il PJ 300L. La gru può essere equipaggiata con il sistema Power Link Plus che offre fino a 15° di sovraestensione, marine utile in molte situazioni dove occorre scavalcare oggetti e depositare il carico al di là di essi.

L’ulteriore riduzione del peso è stata

ottenuta con il nuovo profilo a P dei bracci e anche la manutenzione è stata semplificata grazie al nuovo sistema di estensione e di rotazione, nonché alla maggiore protezione applicata a sensori, componenti elettronici ed idraulici.

Passando alla seconda novità, la PK 18.001LD SLD3, entriamo nella categoria delle gru montate posteriormente al cassone di carico. Qui la nuova

PK 18.001L SLD3 si distingue per velocità e affidabilità abbinate a un comfort di uso decisamente migliorato. Per esempio gi spazi per accedere al posto di manovra sono stati allargati, così come lo spazio per le gambe una volta seduti in postazione. Gli strumenti di controllo tra cui il Paltronic sono facilmente rag-

+ L’attrezzatura giusta Un buon cestello portapersone è in grado di trasformare una gru in una piattaforma.

Ovviamente sia la gru che il cestello devono rispondere ai requisiti di idoenità e sicurezza richiesti dalla normativa, in Austria la EN 280, e Palfinger per anni è stato il solo costruttore a rispondere appieno a quanto

richiesto. Adesso Palfinger compie un ulteriore salto in avanti equipaggiando la propria cesta portapersone con un’innovativa tecnologia a valvole che sostituisce quella idraulica e che manterrà l’orizzontalità della cesta onde impedire che le perone vengano sbalzate fuori da una

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perdita improvvisa dell’orizzontalità della cesta stessa.

La posizione della cesta con questo nuovo sistema viene costantemente monitorata elettronicamente, da cui la garanzia della massima sicurezza, mentre graie appunto al nuovo sistema è possibile,

progettualmente, risparmiare spazio e costi in quanto il nuovo sistema è decisamente meno caro del tradizionale. Il nuovo cesto portapersone è attualmente disponibile per le gru della serie SH e TEC.

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giungibili mentre è stata modificata la posizione del display che ora risulta più leggibile. Alla gru è possibile montare una luce (LED o alogena) per illuminare al meglio l’area di lavoro, una scaletta di accesso appositamente realizzata secondo l’allestimento e un ulteriore sistema di controllo sulla pinza. Il momento di

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sollevamento della PK 18.001L SLD3 si attesta a 17,7 tm per 13,5 m di lunghezza del braccio. Terza gru a essere presentata è stata la PK 20.501L TEC 3 L che in realtà fa parte della Serie L composta da diversi modeli tra cui la PK 20.501L TEC 3 con un momento di sollevamento di 19,7 tm e la PK 22.001L TEC 7 da 21.8 tm, entrambe con braccio da 13,7 m; dal modello PK 23.001L TEC 3 da 22.9 tm e dalla PK 26.001L TEC 7 da 25.3 tm, entrambe con 16.3 m di braccio. Sempre nella gamma L anche le gru PK 22.001L TEC 7 e PK 26.001L TEC 7 entrambe equipaggiate con tecnologia SHPLS e il nuovo radiocomando

PALcom P7. Tutte queste gru offrono un angolo di rotazione di 440° e una manutenzione più facile grazie al fatto che l’intero sistema di rotazione lavora con cuscinetti in bagno d’olio che garantisce una lubrificazione permanente e che elimina diverse operazioni di manutenzione legate alla lubrificazione prima necessarie.

Oltre a un comfort della posizione di manovra migliorato, la zona operatore può essere attrezzata con un tettuccio parapioggia e una luce di lavoro a LED o alogena, mentre a livello di controlli può essere richiesta un’ulteriore valvola di controllo che aumenta la versatilità della gru.

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Gru e Autogrù

POTAIN

Sempre più... Hup UNA FESTA PER DUE AVVENIMENTI: IL LANCIO DELLA NUOVA HUP 4030 CHE VERRÀ REALIZZATA, INSIEME ALLA HUP 3227, NELLA RINNOVATA FABBRICA DI NIELLA TANARO

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Ai primi di ottobre lo stabilimento Manitowoc di Niella Tanaro è stato “gentilmente invaso” da oltre 300 persone confluite da tutto il Mondo per celebrare due avvenimenti in un colpo solo: il lancio della nuova gru automontante Hup 4030 e visitare lo stabilimento piemontese che in questi ultimi mesi è stato oggetto di un forte investimento del Gruppo americano che qui ha deciso di continuare a produrre le proprie gru per tutto il resto del Mondo. Regina indiscussa dell’evento era ovviamente la Hup 40-30 il cui lancio segue di pochi mesi quello della “sorella minore” Hup 32-27 avvenuto ad aprile al Bauma. Entrambi i model-

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li sono i primi di una nuova gamma di gru automontanti che andrà a sostituire l’attuale produzione Potain Igo, allo scopo di snellire l’offerta da un lato (meno modelli, ma più versatilità) producendo pochi modelli di gru più prestazionali, versatili e in linea con quelle che sono le aspettative medie di un cliente Potain che sono ben riassunte dalle parole di Jean-Pierre Zaffiro, global product director Manitowoc per le gru automontanti Potain, che ha dichiarato che la Hup 4030 rappresenta una nuova era nel mercato delle gru automontanti, con novità tecnologiche che permettono una maggiore versatilità rispetto al passato. “Noi siamo all’avanguardia nello sviluppo delle gru automontanti, e la nostra nuova Hup 40-30 lo dimostra” ha spiegato.

“Con la gamma Hup abbiamo introdotto molteplici nuove caratteristiche che incrementeranno la prontezza, l’efficienza e la versatilità per i nostri clienti. Queste migliorie aumenteranno certamente il ritorno sugli investimenti. La Hup 40-30 ha un braccio di 40 m e offre la possibilità di sedici diverse configurazioni, caratteristica pressocché unica per questa categoria di gru automontanti, che le consente di essere facilmente adattata per una vasta gamma di applicazioni di cantiere. La gru

ha una capacità massima di 4 t, mentre è in grado di sollevare 1 t in punta. Come la Hup 32-27, anche la nuova Hup ha di serie un elemento di torre telescopico che le consente di raggiungere l’altezza sotto gancio di 25,6 m nella posizione “bassa” e di 30 m nella posizione “alta” (braccio orizzontale). Anche la logistica ne trae indiscusso vantaggio visto che non ci sono elementi di torre supplementari da trasportare e installare. Il braccio impennabile dispone di tre impostazioni (nella posizione alta): orizzontale, 10° e 20°. Le configurazioni possibili consentono una rosa di altezze entro 25,6 m e 40 m, mentre a livello di lunghezza di braccio, grazie alle diverse configurazioni dedicate anche per il braccio corto, la gru è subito pronta e offre un raggio di rotazione ridotto che ne permette un posizionamento ravvicinato agli edifici.

Con una lunghezza di trasporto a gru ripiegata di soli 14 m, la Hup 40-30 è facile da spostare da un cantiere all’altro. A livello di controllo la nuova Hup è gestibile interamente attraverso il nuovo radiocomando Manitowoc, caratterizzato da un grande schermo a colori con ergonomia ottimizzata e navigazione intuitiva

per maggior comfort. Durante l’erezione della gru, il nuovo software Smart Set Up fornisce informazioni step-by-step sullo schermo del radiocomando e permette di montare e smontare completamente la gru in remoto. Questo nuovo controllo a distanza offre anche tre profili selezionabili dall’operatore che variano il comportamento della gru in funzione dell’applicazione: “Dinamico”, per i sollevamenti facili e veloci; “Standard”, per le normali applicazioni di sollevamento; e “Alta precisione”, per un posizionamento veramente accurato del carico.

+ Una doppia celebrazione I visitatori della fabbrica di Niella Tanaro hanno potuto vedere i numerosi miglioramenti alle strutture che sono stati completati nel corso del 2016. Manitowoc ha investito in modo significativo in nuove attrezzature e metodi di produzione, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità e introdurre più efficienza, innovazione e standardizzazione nella progettazione della gru.

“Accogliere centinaia di visitatori nella fabbrica di Niella Tanaro per il lancio della Hup 40-30 è anche un modo perfetto per celebrare gli investimenti fatti nello stabilimento,” ha dichiarato Diego Borgna, SVP globale per la produzione di gru a torre. “Questa fabbrica è oggi uno dei più moderni impianti di produzione di Manitowoc e utilizza un sistema di produzione snella completamente integrato, noto come The Manitowoc Way.”

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In Cantiere EURO ASSISTANCE GROUP

Una macchina su misura

UN COMBILIFT STRADDLE CARRIER SC 35T HA RISOLTO TUTTI I PROBLEMI DI MOVIMENTAZIONE DI SYNTHESIS CHIMICA

Lo straddle carrier Combilift consente di muoversi anche in spazi particolarmente ristretti

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“Appena abbiamo visto questa macchina abbiamo capito di essere di fronte a un mezzo a misura di Synthesis Chimica”. Le parole di Mario Cazzulani, responsabile dello stabilimento Synthesis Chimica di Castello d’Agogna (Pv), sintetizzano la soddisfazione di un cliente che ha creduto in un mezzo poco usuale nel nostro Paese e che, a contatto con la

Grande l’attenzione della componentistica. Il motore è un parsimonioso John Deere

realtà Combilift (il costruttore) ed Euro Assistence Group (il distributore per l’Italia), ha ricevuto un supporto perfetto sotto ogni punto di vista. Ma andiamo con ordine.

Per il trasporto dei propri prodotti, Synthesis Chimica, che opera nel settore del GPL da quasi 40 anni, utilizza degli Iso-tank da 24.000 l di capacità (7.00018.000 kg netti in funzione del tipo di prodotto). Il sollevamento e la movimentazione di questi container sono sempre stati piuttosto laboriosi e decisamente onerosi sotto il profilo economico. “Non avendo la possibilità di movimentare gli Iso-tank”, ci spiega Cazzulani, “eravamo costretti a un continuo noleggio di pianali stradali. Gli Iso-tank erano stoccati sui pianali in modo da poterli spostare all’interno del nostro stabilimento.

A questo costo si aggiungeva un certo numero di Iso-tank in deposito presso un polo logistico. Una gestione simile comportava spese di trasporto notevoli, tiri gru, spese di noleggio per lo spazio

in deposito. Infine va evidenziato come il numero degli Iso-tank da movimentare non sia particolarmente elevato da giustificare l’acquisto e i costi di gestione di un reach stacker. Macchina per la quale non avremmo neppure il necessario spazio di manovra”.

La soluzione ai problemi logistici di Synthesis Chimica è arrivata dall’incontro con Euro Assistance, avvenuta attraverso la mediazione di Cesare Gregori, di BIMECAR srl, società di Liscate (Mi) che si occupa della vendita e noleggio di carrelli elevatori. “Conoscere lo straddle carrier”, riprende Cazzulani, ci ha aperto un mondo. Abbiamo visto una macchina semplice, con costi di gestione e manutenzione molto contenuti, agevole da muovere sui nostri piazzali in virtù delle tre ruote che le permettono di gi-

+ L’identikit Con sede a Castello d’Agogna, in provincia di Pavia, Synthesis Chimica opera nel settore del GPL (propano, butano, isobutano) deodorizzato dal 1978. L’attività nel tempo si è ampliata anche verso i prodotti fluorurati e in altri campi, per l’utilizzo in settori quali: propellenti ecologici per l’aerosol; agenti espandenti per la produzione di materie plastiche estruse ed espanse (polistirolo, polietilene, poliuretano); fluidi refrigeranti per i sistemi di raffreddamento e trattamento dell’aria. La produzione nel settore GPL comprende vari tipi di gas a elevata purezza, ottenuti con un processo di purificazione per eliminare le impurità contenute nel prodotto greggio come zolfo, acqua, idrocarburi pesanti, eccetera. I gas ottenuti sono chimicamente stabili, non tossici, incolori e pressochè inodori, non corrosivi, praticamente liberi da composti insaturi; non contengono componenti dannosi per la salute, non hanno effetti inquinanti sulle acque superficiali, non sono cancerogeni.

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In Cantiere

rare su se stessa”. Va anche sottolineato come Euro Assistance Group abbia ospitato la società lombarda presso la sede di Combilift: questo ha permesso a Synthesis Chimica di toccare con mano la qualità di costruzione, di vedere la realizzazione della loro macchina e, in precedenza, di osservare vari straddle carrier all’opera nelle più diverse situazioni. “Ma il vantaggio fondamentale di questa tipologia di macchina”, continua Cazzulani, “è la personalizzazione, che permette di avere una macchina su misura a livello tecnico e a livello di costo.

A noi non interessava impilare gli Isotank, di conseguenza abbiamo optato per una macchina non telescopica, quindi con un risparmio in termini economici, ma anche con un guadagno sotto il profilo della semplicità di gestione. Inoltre alcuni dei nostri sono Iso-tank senza la

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La doppia porta consente di limitare al massimo l’ingombro della macchina

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+ Chi è EA Group Euro Assistance Group è l’importatore unico per l’Italia dei carrelli elevatori multidirezionali Combilift.

Per maggiori informazioni www.eaweb.it.

gabbia di protezione superiore, che però devono essere appoggiati contro i travi per essere trasportati. Per risolvere questo problema Combilift ha creato per noi un sistema con sensori che permette di non danneggiare il container”. E non è finita. La macchina di Synthesis Chimica è equipaggiata con una cabina che presenta non solo la porta laterale, ma anche una porta frontale che permette di ridurre ancora di più gli spazi. Insomma personalizzazioni e opzioni che sono funzionali e a misura di cliente.

Nessun problema neppure sotto il profilo dell’utilizzo, anche grazie a un training svolto da tecnici Combilift ed Euro Assistance presso la sede di Synthesis Chimica e seguito da cinque operatori, compreso il responsabile dello stabilimento di Castello d’Agogna che prosegue: “la macchina è di una semplicità disarmante, nonostante le dimensioni è facilissima da utilizzare. Il tecnico ci ha

spiegato tre/quattro accortezze che consentono di usarla al meglio. Oggi, dopo poche settimane di utilizzo, usiamo la macchina senza nessun tipo di problema. Fatto l’occhio su due/tre procedure da adottare per infialare il mezzo, sfilarsi e sollevare il container, permette di lavorare con estrema rapidità”. La movimentazione degli Iso-tank della società è piuttosto discontinua e oscilla tra i due e i dieci spostamenti giornalieri. La macchina è usata mediamente 30-45 minuti

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al giorno. Le movimentazioni prevedono la presa del tank e la sua messa a terra o, al contrario, la presa da terra del container e il suo posizionamento sulla ralla. Quattro/cinque camion riescono a gestire l’intero parco container. “Lo straddle carrier”, conclude Cazzulani, “ha tagliato le nostre spese, stiamo eliminando il deposito e tutti i container che fanno rientro dai porti vengono direttamente in sede e sono scaricati sui nostri piazzali. Pensavamo di ammortizzare la macchina in due anni, in realtà probabilmente basteranno 12 mesi”.

Da sinistra: Cesare Gregori, BIME Car srl; Mario Cazzulani, responsabile dello stabilimento Synthesis Chimica di Castello d’Agogna (Pv); Paolo Genovese, responsabile commerciale EA Group

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Movimentazione Industriale

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Iniziamo con l’ordine per cinque carrelli elevatori e due trattori terminali T2 ricevuto da HeavyMovement S.L di Barcellona, in Spagna. Con questa commessa, la cui consegna avrà luogo durante il mese di dicembre 2016, Kalmar ha messo a segno un nuovo colpo grosso sul mercato iberico: le nuove macchine andranno infatti ad ampliare una flotta di 30 carrelli Kalmar e 20 trattori già operativi. La HeavyMovement S.L è infatti legata a Kalmar da alcuni anni di forte partnership, sfociata appunto con l’ultimo grosso ordine. L’azienda spagnola opera nel settore della fornitura di servizi in outsourcing per operazioni quali la gestione dei magazzini e

KALMAR

Dalla Spagna a Brisbane

CONTINUA A MIETERE SUCCESSI KALMAR CHE ATTRAVERSA LETTERALMENTE IL MONDO CON LE COMMESSE AGGIUDICATESI

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la movimentazione di prodotti siderurgici per l’industria dei metalli. In occasione dell’ultimo ordine Ivan Bailach, Deputy Managing Director di HeavyMovement, ha dichiarato: “Siamo legati a Kalmar da anni di forte partnership durante i quali abbiamo avuto più volte modo di apprezzare la flessibilità con cui erano in grado di adattarsi alle nostre esigenze. Abbiamo puntato molto sul miglioramento delle nostre performance sia in termini di produttività, che di qualità e di sicurezza. Le nuove macchine Kalmar appena acquistate per esempio garantiranno maggiore visibilità ai nostri operatori e contemporaneamente saremo in grado di gestire meglio la produttività della flotta grazie al Kalmar SmartFleet, il software per la gestione e il controllo remoto delle diverse unità in flotta. Siamo anche orgogliosi di essere la prima azienda in tutta la Spagna ad aver acquistato un T2”.

I carrelli elevatori ordinati da HeavyMovement sono del modello DCG160-12 in grado di sollevare fino a 17 t. La visibilità risulta notevolmente migliorata dall’adozione del sedile di guida ruotabile di 180°.

I due T2 invece sono trattori con peso operativo di 95 t che verranno impiegati per il trasporto di acciaio dal sito produttivo ai magazzini. Come dice lo stesso titolo, dalla Spagna passiamo a un cliente dalla parte opposta (o quasi) del Mondo, ossia a Brisbane, in Australia. Qui Kalmar ha completato con successo la seconda fase del progetto DP World Brisbane Automatic Stacking Cranes (ASC) con l’arrivo e l’installazione delle due nuove ASC secondo i tempi programmati. Le due gru automatiche sono state assemblate presso

gli stabilimenti Kalmar in Cina e trasportate completamente montate a Brisbane.

Le due nuove unità vanno ad aggiungersi alle sette già operative presso il DP World di Brisbane, ossia il terminal portuale della città australiana.

“L’arrivo della nave cargo che trasportava le due ASC completamente montate è stato impressionante” ha dichiarato Jyri Saarijoki, Project Director di Kalmar. “Il successo di questa consegna così particolare segna un importante traguardo per Kalmar che ha dimostrato come il consegnare gru ASC completamente montate sia a tutti gli effetti un metodo in grado di far risparmiare tempo e di ridurre i costi per i clienti”. Attualmente a Brisbane, oltre alle unità ASC, operano 16 shuttle carriers Kalmar.

+ Di nuovo in South Carolina Prosegue la partnership tra Kalmar e l’autorità portuale del South Carolina SCPA che ha recentemente ordinato al Costruttore tedesco 12 nuovi movimentatori di container vuoti (container handlers) per il porto di Charleston. La consegna dei nuovi mezzi avverrà nei primi mesi del 2017. SCPA movimenta

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annualmente 1,9 milioni di TEU e dal 2015 ha conosciuto una crescita dell’1,4%. Delle 12 nuove macchine 11 sono dei Kalmar DCF90-45E7 mentre una macchina è un DCF90-45E8. Le nuove unità andranno ad aggiungersi a una flotta composta da 35 macchine Kalmar già in servizio.

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Movimentazione Industriale

TEREX PORT SOLUTIONS

In tutto il Mondo LE GRU TEREX PS OPERANO IN OGNI ANGOLO DEL MONDO. FLESSIBILITÀ E PRESTAZIONI SONO LE LORO ARMI VINCENTI

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Terex Port Solutions ha ottenuto nuovamente la certificazione di conformità per le proprie gru natanti off-shore secondo i rigidi parametri del Lloyd’s Register Code. Scriviamo ancora perché non è la prima volta che Terex PS si aggiudica

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questa certificazione, sempre per la propria gru Terex Gottwald Model 8 nella variante natante off-shore G HPK 8200 B. La nuova certificazione arriva a seguito della variazione dei parametri delle macchine apportata al Lloyd’s Register Code

for Lifting Appliances in a Marine Environment che non veniva aggiornato dal 2007. La gru in questione, che offre uno sbraccio massimo di 50 m, fino a 63 t di capacità di sollevamento e una velocità di sollevamento massima di 140 m/min,

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dal 2007 ad oggi in effetti era stata completamente riprogettata per adattarsi alle specifiche della nuova serie Model 8. Secondo la nuova certificazione Lloyd’s, la Terex Gottwald G HPK 8200 B per operazioni off-shore può operare con onde fino a 2,5 m di altezza e venti fino a 20 m/s.

Ma non solo: in aree marittime protette, Lloyd’s ha certificato la stessa gru per sollevamenti fino a 100 t, cosa che consente alle aziende che la acquistano di gestire, se necessario, operazioni cargo in mare aperto, pur se in zone protette.

Grazie alla certificazione ottenuta, la Terex si pone come una valida alternativa alle classiche gru off-shore che offrono capacità di sollevamento più basse.

“Durante la procedura di certificazione i tecnici Lloyd’s hanno ispezionato ogni singolo componente della gru” ha spiegato Dirk Rother, Senior Manager Applications Engineering di Terex Port Solutions, “dalla struttura in acciaio ai sistemi meccanici di sicurezza, dai sistemi elettrico e idraulico al sistema di gestione e controllo”. La prima floating crane di Terex Port Solutions ha preso servizio nel 2004.

All’epoca la domanda proveniva dalle zone interessate dall’attraversamento del fiume Mississipi, dove ancora adesso gru di questo tipo, fra cui moltissime Terex, sono impiegate nelle operazioni cargo di

spostamento dei container da una nave all’altra. Oggi però moltissime altre unità Terex sono in servizio in diverse parti del Mondo, apprezzate innanzitutto per la loro versatilità e le loro capacità di sollevamento. Nel 2007 Terex propone i primi modelli da mare aperto: la prima G HPK 8200 B prese servizio al largo delle coste dell’Indonesia, seguita da sette unità posizionate al largo delle coste del Sud Asia e dell’Africa. Molte di queste lavorano in terminal di movimentazione di materie prime, quali bauxite o carbone, dalle barge in arrivo dalle zone di estrazione ai

+ Anche in India Il settore dei porti e della logistica è in pieno fermento. Prova ne sono i numerosi colpi messi a segno da Terex Port Solutions che ha venduto altre due Terex Gottwald Model 4 nella versione G HMK 4406B in India. Si tratta di due gru portuali mobili ad alimentazione diesel-elettrica destinate all’Haldia Dock Complex, nell’estuario del Gange. Le gru sono state spedite in agosto già completamente montate via mare e, una volta a destinazione, saranno utilizzate nella movimentazione di materiale sfuso quale carbone, manganese e pietra. Le due gru, completamente identiche, hanno una capacità di sollevamento massima di 100 t e uno sbraccio di 46 m, nonché una velocità di sollevamento massima di 85 m/min.

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vascelli oceanici di trasporto. Tornando sulla terraferma, ma restando sempre in porto, Terex Port Solutions consegnerà entro la fine dell’anno la prima gru portuale Terex Quaymate M50 mai ordinata in America Latina.

L’acquisto è stato fatto dall’operatore portuale uruguaiano Somasol S.A. che ha ordinato la Quaymate M50 per il terminal di Fray Bentos, lungo il fiume Uruguay, molto vicino al confine con l’Argentina. La gru, che sfoggia una capacità di sollevamento di 50 t e uno sbraccio massimo di 36 m, nonché una velocità di sollevamento di 50 m/min, sarà prodotta e assemblata nell’unità produttiva Terex dello Xiamen e lavorerà presso il terminal transatlantico dove transitano merci agricole prodotte nelle zone limitrofe, a forte vocazione agricola e per l’allevamento del bestiame. Grazie alla sua estrema maneggevolezza, la Quaymate sarà in grado di spostarsi lungo i 200 m di lunghezza della banchina del terminal. Inoltre, grazie al fatto di essere a doppia alimentazione diesel-elettrica la possibilità di essere alimentata solo ad energia elettrica consentirà un notevole risparmio in termini di consumi e di emissioni nocive.

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Movimentazione Industriale dia. Portate da 50 a 500 t con classi FEM sino alla M8, inverter rigenerativi, automatismi e dimensioni compatte fanno capire di cosa stiamo parlando, senza dimenticare come Konecranes sia sempre a disposizione per aiutare i clienti a scegliere soluzioni compatibili con le proprie esigenze di sollevamento, anche attraverso la proposta di pacchetti per processi specifici. La vasta gamma di Smart Features permette inoltre di selezionare soluzioni quali il Controllo delle oscillazioni, il Ribaltamento assistito del carico, le Aree protette e i Limiti di lavoro, la Sincronizzazione dei sollevamenti, il Controllo dei carichi impulsivi, la Velocità di sollevamento adattativa (ASR), la Velocità di solleva-

KONECRANES

Le CXT e non solo...

DA KONECRANES UNA GAMMA IMPRESSIONANTE DI SOLUZIONI PER IL SOLLEVAMENTO IN AMBITO INDUSTRIALE

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Le gru CXT non hanno certo bisogno di molte presentazioni. Conosciute e apprezzate in tutto il mondo, rappresentano solo una delle molteplici possibilità offerte da Konecranes al settore industriale. Ideali per qualsiasi esigenza di sollevamento in molteplici campi, le gru della serie CXT sono disponibili in versione monotrave fino a 12,5 t , bitrave

fino a 80 t per singolo sollevamento, e sono dotate del servizio Truconnect che fornisce monitoraggio remoto, diagnostica, analisi e manutenzione predittiva basata sui reali dati di esercizio.

Per impieghi gravosi o di processo, ecco le serie Smarton e Uniton che beneficiano delle tecnologie più avanzate e all’avanguar-

+ Più vita per le gru L’ammodernamento degli impianti di sollevamento può soddisfare nuove necessità produttive, rispettando i requisiti di conformità alle normative. Partendo da questi presupposti, attraverso lo Studio di Affidabilità della Gru CRS, Konecranes analizza la gru in relazione alla sua applicazione, ne valuta l’integrità strutturale e lo stato dei componenti elettrici e meccanici. Gli esperti esaminano la capacità e i cicli di carico, i requisiti di esercizio e gli interventi di manutenzione per identificare l’aggiornamento più adeguato. Il servizio di verifica Konecranes CRS supporta e consiglia i clienti indipendentemente dal costruttore originale della gru.

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mento estesa (ESR), la Sospensione attiva del carico e l’Avanzamento micrometrico. Da segnalare anche gli impianti leggeri in alluminio o in acciaio che, insieme alle tradizionali gru a bandiera, sono ideali per allestire postazioni di lavoro modulari e maneggevoli, in grado di movimentare carichi fino a 2.000 kg.

Abbinati ai paranchi a catena CLX e SLX migliorano la produttività e l’affidabilità, grazie a velocità elevate e al corpo completamente in alluminio.

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Carrelli Elevatori BAOLI

A timone lungo DA BAOLI 6 NUOVE MACCHINE CHE COMPLETANO LA GAMMA DEI SOLLEVATORI EP E DEGLI STOCCATORI ELETTRICI ES

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Cresce la gamma Baoli per il mercato italiano con 6 nuovi modelli di macchine da magazzino, la cui principale novità riguarda il design allungato del timone di guida, che permette all’operatore di mantenersi sempre a distanza di sicurezza e migliora la manovrabilità del carrello. Nello specifico, i nuovi transpallett (EP16-N01, EP20-N04, EP25-N03) con portata da 1.600 a 2.500 kg rappresentano un’ottima soluzione per il carico e

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scarico dei camion e per il trasporto su brevi distanze. In particolare, l’EP16-N01 è perfetto per operare in aree ristrette grazie alla ridotta lunghezza del telaio. Allo stesso tempo i nuovi stoccatori elettrici (ES12-N03, ES16-N02 ed ES20-N02) si caratterizzano per una portata da 1.200 a 2.000 kg e sono in grado di svolgere con facilità gran parte delle operazioni di stoccaggio a piedi, come il prelievo o il posizionamento della merce sullo scaffale. Una delle novità più interessanti è il nuovo sistema di sollevamento e abbassamento perfettamente proporzionale e controllato elettronicamente, che assicura più sicurezza e massima precisione nelle operazioni di posizionamento e stoccaggio a ogni altezza di sollevamento. La stabilità della macchina è stata inoltre aumentata, adottando una struttura a 4 ruote per la

I diesel KB 25-35 D+

Perfetti per gli utilizzi in ambienti esterni, grazie al motore Mitsubishi e alla trasmissione idrodinamica Kion, i carrelli Baoli della serie KB D+ si impongono grazie a un ottimo rapporto qualità/prezzo. I carrelli diesel sono disponibili in tre versioni: KB 25 D+, KB 30 D+ e KB 35 D+, rispettivamente da 25, 30 e 35 q. Il comfort è assicurato dalla cabina “Full suspended”, che riduce le vibrazioni. Ampia, spaziosa e facilmente accessibile, è studiata per garantire la massima visibilità.

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movimentazione ottimale anche dei carichi più pesanti. Anche in questo caso, per i componenti Baoli ha puntato sulla qualità selezionandoli tra i migliori marchi, al fine di ridurre i costi di assistenza e di ottenere una maggior affidabilità complessiva. Un perfetto esempio è rappresentato dal potente motore tedesco AC Schabmueller che, in combinazione con la trasmissione tedesca Kordel, i freni Intorq e la ruota di trazione Wicke offre il massimo in termini di prestazioni, efficienza e affidabilità. La ricerca delle migliori soluzioni riguarda però ogni dettaglio: la copertura principale può essere rimossa per le operazioni di manutenzione svitando due sole viti, mentre le coperture laterali offrono la massima protezione da polvere e schizzi d’acqua. Ricordiamo che i prodotti Baoli sono distribuiti da una rete di dealer accuratamente selezionati da OM Carrelli Elevatori.

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Attrezzature & Componenti BKT

Per porto e logistica TANTE E DIVERSIFICATE LE SOLUZIONI BKT PER REACH STACKER, MOVIMENTATORI CONTAINER, GRU A CAVALIERE, A PONTE E RTG

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La massima specializzazione è alla base degli pneumatici BKT per la logistica e la movimentazione portuale. Alcuni elementi accumunano l’intera gamma: ciclo di vita prolungato, stabilità, resistenza all’usura e alle perforazioni, eccellente dispersione del calore. Caratteristiche che consentono ai pneumatici BKT di operare su terreni spesso sconnessi e insidiosi, con superfici cementate ruvide e carichi pesanti da sollevare in massima sicurezza. Cominciamo con le soluzioni dedicate ai reach stacker, tra le quali brilla il nuovo Portmax PM 90. Pneumatico radiale dotato di cinture in acciaio multistrato, vanta un’eccellente stabilità, la massima robustezza della carcassa e un’adeguata distribuzione dei carichi al suolo. Tra i punti vincenti il prolungato ciclo di vita frutto di una speciale mescola del battistrada con formula migliorata.

Portmax PM 90, disponibile nella misura

18.00 R 25, è anche un prezioso alleato per la produttività, grazie alla ridotta resistenza al rotolamento che contribuisce a limitare il consumo di carburante.

SM 55 (18.00 R 25) è il re del comfort di guida sulle superfici cementate o asfaltate. Il battistrada extra profondo (IND5 L5S) conferisce un’elevata resistenza ad abrasioni, tagli e perforazioni. Stabilità, resistenza e durata ben rappresentano il Container King, la cui speciale mescola del battistrada riduce il rischio di crepe, con forti vantaggi in termini di utilizzo ed efficacia produttiva. Port King Plus, stabile e resistente anche negli utilizzi intensivi, è invece caratterizzato da un battistrada molto profondo con robusti ramponi. Mentre per le applicazioni più difficili ecco la versione “GCRC” (Groove Crack Resistant Compound) con una potenziata resistenza alle crepe. È disponibile nella misura 18.00–25.

+ Iperspecializzati Resistente, di lunga durata e con alta capacità di carico, Portmax PM 93 (disponibile nella misura 16.00 R 25) è il radiale d’eccellenza per il trasporto intermodale con straddle carrier e gru a cavaliere. Forte e robusto movimenta i carichi più pesanti e mantiene un’elevata stabilità anche nelle situazioni più difficili, garantendo comfort e parsimonia nei consumi. XL GRIP IND3 (RTG) è invece la gamma di riferimento nella versione specifica per le gru a ponte e le gru RTG. Si caratterizza per una carcassa robusta, una mescola appositamente studiata e una notevole ampiezza di gamma: 16.00–25, 18.00– 25, 21.00–25, 24.00–29, 21.00–35 e 24.00–35.

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Un battistrada profondo (L4S) con disegno liscio caratterizza invece l’SM 54, anch’esso dedicato ai reach stacker e idoneo anche per i movimentatori per container vuoti. È disponibile in tre misure: 16.00–25, 18.00–25 e 18.00–33.

Per le applicazioni sui movimentatori dei container pieni e vuoti, BKT propone Rock Grip, pneumatico a tele incrociate, ideale per effettuare gli spostamenti a ritmo accelerato. È disponibile nelle misure: 12.00–24, 14.00–24, 18.00–25 e 18.00–33. Rock Grip ha molto in comune con XL Grip, sempre realizzato con tele incrociate per movimentare container vuoti. Carcassa robusta, mescola rinforzata e grande resistenza a tagli e lacerazioni, sono i suoi tratti distintivi. XL Grip possiede un’ampia impronta di contatto con il terreno e una notevole stabilità durante i sollevamenti, grazie alle scanalature presenti sul battistrada e all’ottimizzazione dei giunti di collegamento. È disponibile nelle misure: 12.00–24, 16.00–25 e 18.00–25. E se non bastasse largo all’EM 937 (misura: 14.00-24), specifico per le operazioni di impilamento e carico e perfetto per le superfici pavimentate e per le attività che richiedono un’intensa movimentazione all’interno del porto. Invece per le superfici particolarmente ruvide e dure la soluzione ideale è POWER TRAX HD, con la sua eccellente capacità di resistenza a tagli, strappi e lacerazioni che deriva dalla profondità del battistrada, dal fianco di spessore extra e dalla robustezza della carcassa. I danni accidentali sono poi limitati dal particolare bordo di protezione del cerchio. E la mescola HD Heavy Duty fa il resto. È offerto nella misura 12.00–20. POWER TRAX HD SMOOTH (misura 12.00–20) è altrettanto adatto allo spostamento di carichi elevati in tutta sicurezza in condizioni dure e critiche.

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Attrezzature & Componenti HIFORCE

Serraggio perfetto HIFORCE HA LANCIATO IL NUOVO SOFTWARE BOLTRIGHT PRO, UN PROGRAMMA INNOVATIVO PER GARANTIRE L’INTEGRITÀ DEI GIUNTI IMBULLONATI

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Progettato per aiutare gli ingegneri, Boltright Pro calcola, attraverso i dati chiave inseriti, relativi a ogni specifico accoppiamento, il carico e/o la forza da applicare in modo preciso sui bulloni dei giunti flangiati. Progettato principalmente per il settore dell’Oil&Gas dove il passaggio sicuro degli idrocarburi e un ambiente privo di perdite sono assolutamente

fondamentali, Boltright Pro può anche risultare utile in molti altri settori, dove sono presenti giunzioni bullonate. Il suo funzionamento è semplice e immediato: è sufficiente che l’utente inserisca i dati del giunto flangiato (dimensioni flangia, materiale, tipologia e materiale della guarnizione, dimensione e materiale del bullone, tipo di lubrificante, temperatura e pressione di funzionamento) e Boltright Pro analizzerà i dati e produrrà un calcolo globale della coppia richiesta e/o il carico da applicare su tutti i bulloni del giunto flangiato, per ottenere una tenuta idonea. Inoltre il software produrrà una chiara e facile procedura da seguire, che comprenderà la corretta selezione di attrezzi Hi-Force, la corretta sequenza di applicazione dei carichi, con valore dei carichi e delle pressioni da applicare per ogni sequenza del processo, sul rispettivo

Boltright Pro è disponibile per il download con tutti i sistemi operativi, previo accordo di licenza annuale. Per saperne di più visitare il sito www.hi-force.com o contattare Hi-Force per organizzare una prova gratuita 7 giorni del software.

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giunto flangiato. La metodologia dei calcoli del software Boltright Pro è basata su procedure standard di settore ed è aggiornato costantemente con procedure, materiali e tipologie di flange di ultima generazione. Come parte dell’integrità dei giunti flangiati, il software inoltre visualizzerà tutte le forze rilevanti in gioco all’interno del giunto, una volta che il serraggio è completato. Questo include non solo lo stress sul bullone ma anche quello su flangia e guarnizione, per verificare che tutte le sollecitazioni, all’interno del giunto, siano entro livelli accettabili. La flessibilità del software Boltright Pro consente all’utente di modificare i dati da inserire, in modo che l’integrità ottimale possa essere applicata nella giunzione. Lo sviluppo di questo software è un’ulteriore prova della volontà di Hi-force di rimanere all’avanguardia nella tecnologia attualmente disponibile per le applicazioni di serraggio, che va ad affiancarsi al supporto tecnico per i clienti, quali i centri di formazione, approvati per Engineering Construction Industry Training Board (ECITB) e i corsi di formazione di integrità meccanica giunti (MJI), con varie sedi nel mondo.

Questi corsi di formazione sono indirizzati a tecnici che svolgono attività di bolting nei settori Oil &Gas, petrolchimico, di produzione di energia, nelle costruzioni civili e industriali.

+ Nello specifico Per applicazioni su più giunti flangiati Boltright Pro è in grado di memorizzare una flangia specifica, con tracciabilità nel registro comune, registrando i dati del giunto, procedure e attrezzature applicate, questo permetterà di avere sotto controllo il giunto in caso di problemi. Il software può inoltre mantenere un aggiornamento in tempo reale dello stato di avanzamento del lavoro mentre progredisce, purché i dati siano tenuti aggiornati nell’ambito del programma.

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Attrezzature & Componenti IMET

È l’ora di Wave2

RESTYLING TECNOLOGICO, FUNZIONALE ED ESTETICO PER I NUOVI RADIOCOMANDI A PULSANTIERA IMET

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L’evoluzione in IMET non conosce soste. Con la nuova serie di radiocomandi M880, la società ha dato vita a un vero e proprio cambio generazionale rispetto alla precedente serie M550. Un’evoluzione che ha interessato anche i modelli di radiocomandi a pulsantiera coinvol-

ti in un restyling non solo estetico (con forme frutto di un design ricercato fatto di linee pulite per un aspetto snello, armonioso e semplificato), ma anche tecnologico e funzionale. Il risultato è il modello M880 WAVE2 nelle due versioni S e L. Sostanziali le differenze rispetto al passato.

Tra le principali novità spicca la sostituzione della batteria NiMH con un elemento ai Polimeri di Litio che permette l’utilizzo ininterrotto del radiocomando fino a un massimo di 25 ore. Inoltre, rispetto al suo predecessore, il nuovo modello WAVE2 è dotato, come accade per l’intera gamma M880, di numerose e importanti nuove funzionalità. Il cambio frequenza automatico è realizzato con tecnologia AFA (Adaptive Frequency Agility) che elimina ogni rischio di interferenze radio e solleva l’operatore dal compito di effettuare manualmente

+ Le Applicazioni Anche nel nuovo modello WAVE2 sono presenti due punti di aggancio alle estremità del radiocomando che permettono di indossare lo strumento a tracolla e concedono all’operatore la libertà di azionare i comandi utilizzando una sola mano anche nelle condizioni più gravose. Anche grazie a questo accorgimento WAVE2 si presta a moltissime applicazioni tra cui carroponte, gru a cavalletto, paranchi, argani, elettromagneti, gru edili, betoniere, cannoni nebulizzatori, caricatori per container, carriattrezzi, nastri trasportatori e molto altro ancora.

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il cambio frequenza. I prodotti WAVE2 offrono la possibilità di monitoraggio costante da un PC tramite un apposito Tool di Diagnostica in grado di verificare i parametri di funzionamento e di visualizzare i log degli eventi più significativi. Mentre l’opzione Pin Code consente di limitare l’utilizzo del radiocomando al solo personale autorizzato, garantendo una maggiore sicurezza.

Questa nuova funzione, orientata al digitale, ha permesso l’eliminazione della chiave di sicurezza a contatto magnetico. Pensando alle condizioni di lavoro più difficili e che necessitano di operare anche nelle ore notturne, o in ambienti con scarsa illuminazione, IMET ha predisposto il nuovo modello WAVE2 con un’opzione del tutto inedita: un Illuminatore a Led che consente di avere il perfetto controllo dei pulsanti e la funzione di torcia. Tutti i modelli WAVE2 sono dotati di tre led di stato che restituiscono all’operatore le informazioni relative al corretto collegamento tra unità ricevente e unità trasmittente, allo stato di carica della batteria e alla presenza di eventuali anomalie. A differenza di quanto accadeva nella serie M550, in cui il display era una prerogativa della sola versione L, sia WAVE2 S sia WAVE2 L possono essere dotate di Display Grafico.

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Carrelli Elevatori LINDE

Arriva il Roadster

PIÙ VISIBILITÀ E SICUREZZA CON I NUOVI CARRELLI ELETTRICI E20RE35R DI LINDE MATERIAL HANDLING anteriori, la visibilità viene incrementata notevolmente: le persone o gli ostacoli vengono individuati in anticipo e l’operatore può reagire di conseguenza. I nuovi carrelli sono particolarmente adatti per l’impiego all’interno, dove la cabina, le portiere o l’impianto di riscaldamento non sono necessari. Linde può offrire diversi equipaggiamenti speciali, come il parabrezza in vetro di sicurezza o il lunotto in vetro posteriore. Il modello Linde Roadster offre inoltre elementi importanti come la doppia pedaliera, il comando Linde Load Control o l’assale compatto con il doppio motore sulle ruote anteriori.

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Un nuovo concetto di carrello, realizzato senza piantane anteriori e disponibile con un tettuccio superiore in vetro. Stiamo parlando del nuovo Linde Roadster E20RE35R che offre all’operatore una visibilità perfetta sul percorso e sull’ambiente circostante per garantire il massimo della sicurezza. Ma andiamo con ordine. I carrelli elevatori elettrici Linde E20-E35, con una portata da 2 a 3,5 t, sono tra i best seller in tutta Europa. I cilindri di brandeggio superiori rappresentano una pe-

+ culiarità di queste macchine e oggi Linde MH utilizza questa soluzione tecnica in una nuova idea di carrello denominata Roadster. I cilindri di brandeggio superiori assorbono le forze sul montante e le scaricano nella parte posteriore del telaio, eliminando la necessità dei piantoni anteriori della protezione conducente. Allo stesso tempo, un supporto appositamente sagomato posto ai lati del volante e del cruscotto svolge la funzione di sostegno per l’accesso e consente il montaggio di equipaggiamenti supplementari come terminali, display, Linde Safety Pilot, leggio o telefono cellulare. Se la visibilità senza ostacoli rappresenta un fattore rilevante di sicurezza passiva in ogni applicazione, il nuovo Linde Roadster si dimostra fondamentale soprattutto nella logistica e negli stabilimenti industriali con grande traffico di persone. Senza i piantoni

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Una nuova filiale

È stata inaugurata venerdì 7 ottobre la nuova filiale del Triveneto di Linde Material Handling Italia. Con sede a Preganziol (Tv), servirà le province di Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia, Udine, Pordenone, Trieste, Gorizia e alcuni comuni di Padova. La filiale è ubicata su una superficie di 4.000 metri quadrati di cui 500 dedicati agli uffici commerciali, 500 allo show room dei mezzi nuovi e ricondizionati, 1.500 adibiti a magazzino e officina e 1.500 di piazzali. Linde MH Italia dispone oggi di un’articolazione territoriale composta da quattro filiali dirette, due concessionari consolidati e 16 concessionari partner.

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Carrelli Elevatori

R

Risultato di un minuzioso lavoro di modifica volto a incorporare nella nuova linea le ultime innovazioni dell’azienda, il carrello RX70 si rinnova grazie a un profondo restyling. Le quattro versioni con portata da 2 a 3,5 t – che esprimono il massimo del loro potenziale negli impieghi esterni, dove le distanze si allungano e servono le più alte prestazioni - assicurano un mix ideale tra performance, sicurezza e riduzione dei consumi. La novità più eclatante è l’introduzione in gamma del nuovo modello RX70 - 20, con una portata di 2 t e un baricentro di carico di 600 mm. Al fine di migliorare la maneggevolezza e la precisione a veloci-

OM STILL

Restyling per la RX70 OM STILL RINNOVA COMPLETAMENTE LA LINEA ORA DISPONIBILE IN QUATTRO VERSIONI DA 2 A 3,5 T tà elevate, garantendo una movimentazione merci più veloce e al tempo stesso una maggior sicurezza per gli operatori, il passo dei carrelli è stato incrementato in tutta la linea. Mentre il sistema di controllo offre la possibilità di scegliere tra cinque diversi programmi di guida, consentendo all’operatore di personalizzare le performance della macchina in base alle mansioni eseguite. Lo speciale sistema di trazione ibrida integra invece

di recupero dell’energia di frenatura, che viene convertita in energia elettrica e quindi può essere nuovamente resa disponibile. Questo sistema, combinato a un uso efficiente del motore a combustione interna, permette, a detta dei tecnici della società, un risparmio di carburante fino al 15%. Molto interessante anche il motore trifase incapsulato che, esente da manutenzione ordinaria, consente di allungare gli intervalli di manutenzione del mezzo.

la potenza dei motori industriali con la trazione elettrica. A testimonianza dell’attenzione di OM STILL per l’ambiente, oltre il 95% dei materiali impiegati per la costruzione di questi carrelli è riciclabile. I nuovi RX70 riducono poi al massimo emissioni e consumi grazie al programma di efficienza energetica Blue-Q e alla trazione ibrida. Nelle versioni 30 e 35 viene inoltre utilizzato il principio

+ Un salotto Spazi estremamente comodi e la completa insonorizzazione della cabina offrono all’operatore il massimo comfort alla guida. E se non bastasse, per i guidatori più esigenti c’è anche la possibilità di personalizzare il mezzo con numerosi optional, tra questi la radio/MP3 player con connessione Bluetooth e USB.

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Intervista

MIRKO ALPA  TVH ITALIA SRL

Ricambi con professionalità UNA LUNGA E INTERESSANTE CHIACCHIERATA CON MIRKO ALPA, GENERAL MANAGER DI TVH ITALIA PARTS AND ACCESSORIES DIVISION

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La nostra lente di ingrandimento si posa sulla ricambistica attraverso la testimonianza di TVH, uno degli attori principali sullo scenario mondiale e che, anche in Italia, sa farsi valere attraverso il lavoro della filiale di Marano Ticino, in provincia di Novara, e di Torino.

Sollevare: Prima di tutto, al di là degli impressionanti numeri che abbiamo messo in evidenza sullo scorso numero di Sollevare, cosa distingue TVH dai concorrenti presenti sul mercato?

Mirko Alpa: TVH è nata e si è sviluppata nel mondo della ricambistica, prima per i carrelli elevatori, poi per altre macchine

industriali tra cui le piattaforme aeree, i carrelli telescopici, le macchine per la pulizia, i trattori portuali e aeroportuali, eccetera. Essendo questo il nostro core business siamo sempre alla ricerca delle migliori fonti di approvvigionamento in tutto il mondo rispettando il rapporto prezzo/qualità. I numeri effettivamente ci aiutano a capire il lavoro che viene costantemente svolto dal nostro ufficio acquisti per avere i ricambi a disposizione nei nostri magazzini, oppure per essere in grado di reperire a breve termine tutti i ricambi per la maggior parte delle marche dei vari settori. Questo viene combinato a una distribuzione veloce

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e capillare che, grazie ad accordi con i più importanti vettori internazionali, consente di ricevere in Italia, tramite corriere espresso, la merce entro 24 ore.

Tra i nostri servizi vanno messi in evidenza un ampio assortimento a stock; l’assistenza telefonica o via mail offerta da personale qualificato, in lingua italiana; un

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Intervista negozio online che consente di trasmettere richieste di prezzo e ordini sempre e ovunque, grazie anche a un’app progettata per smartphone e tablet; due motori di ricerca, semplici e intuitivi, che permettono di individuare il ricambio necessario in base ai dati della macchina o alle sue caratteristiche tecniche.

Sollevare: Per quanto concerne lo specifico mondo del sollevamento, in quale settore vi ritenete più competitivi?

Mirko Alpa: Sicuramente in quello del carrello elevatore, in cui TVH vanta di esperienza sin dal 1969. Con oltre 600.000 ricambi a stock e 21.000.000 riferimenti conosciuti, siamo in grado di soddisfare quasi tutte le richieste della clientela. L’eccellenza del nostro servizio è volto anche a quei clienti che cercano ricambi per marchi o modelli di macchine che sono ormai uscite dal mercato o anche solamente fuori produzione.

Sollevare: Ci può fare un esempio?

Mirko Alpa: Un esempio recente che riguarda il mercato italiano è inerente l’acquisizione dell’intero lotto materiali e ricambi dell’azienda friulana Nuova Detas, fallita nel 2012. Questo ci permette di offrire un servizio che non si limita alla sola ricambistica originale per i marchi Detas e Robustus, ma che concerne anche i certificati originali CE, la manualistica e molto altro ancora.

Sollevare: E oltre i carrelli elevatori?

Mirko Alpa: Da alcuni anni abbiamo puntato sullo sviluppo della ricambistica per le piattaforme aeree, che ha ormai

raggiunto un posto tra i più importanti nella nostra azienda. Gli oltre 70.000 ricambi a stock e i 900.000 riferimenti conosciuti, con il supporto di diversi cataloghi specifici per i marchi più rilevanti, ci consentono di offrire un servizio professionale e competitivo.

Sollevare: Com’è organizzato il vostro magazzino?

Mirko Alpa: Il magazzino di riferimento è quello della sede del gruppo TVH che si trova a Waregem, nelle fiandre del Belgio. Da lì parte circa il 98% del materiale destinato alla clientela italiana.

Oltre a essere tra i più grandi d’Europa, il magazzino di Waregem utilizza gli ultimi sistemi tecnologici applicati allo stoccaggio della ricambistica che ci permettono di evadere una media di 8.000 ordini giornalieri. Il magazzino italiano, con sede a Marano Ticino (No), funge come supporto logistico per la merce pesante e voluminosa. Per lo più stocchiamo attrezzature di material handling tra cui spiccano transpallets manuali e attrezzature idrauliche CAM System, accessoristica, forche per carrelli elevatori, rulli, ruote, eccetera.

Sollevare: Infine è utile spendere qualche parola sul dipartimento elettronica che è uno dei vostri fiori all’occhiello...

Mirko Alpa: Il dipartimento elettronica, ormai presente da 20 anni in TVH, all’inizio del 2012 è stato potenziato e sviluppato. Trasferito in un nuovo edificio di oltre 6.000 m², oggi vanta di un laboratorio all’avanguardia di 3.500 m², interamente protetto da scariche elettrostatiche. Vi lavorano 60 tecnici, specializzati e suddivisi per i vari marchi, che effettuano riparazioni, test e ricerca nello sviluppo degli impianti elettronici.

Oggi il dipartimento di elettronica della TVH è senza dubbio il più grande e diversificato centro di assistenza in Europa per ricambi elettronici di tutti i veicoli.

Inoltre TVH ha la più ampia gamma di circuiti stampati ricondizionati al mondo. Con uno stock permanente di 15.000 ricambi elettronici ricondizionati, offriamo un’alternativa veloce, economica e rispettosa dell’ambiente. Ripariamo oltre 25.000 ricambi elettronici ogni anno. I clienti possono spedire in Belgio schede elettroniche per farle riparare avendo la certezza di usufruire di un servizio eccellente.

+ La formazione Il centro di formazione si trova attualmente in Belgio, sempre presso la sede del gruppo TVH a Waregem, e organizza regolarmente corsi di formazione per i dipendenti TVH e per la clientela. I corsi, che sono disponibili online, attualmente vengono organizzati in francese, inglese, olandese e alcune volte in tedesco. Purtroppo non sono ancora previsti corsi in lingua italiana. Gli argomenti spaziano dall’elettronica all’idraulica, dai motori termici o elettrici ai corsi tecnici generali sui carrelli elevatori e le piattaforme aeree.

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Movimentazione Industriale TOYOTA MATERIAL HANDLING

Safety, the best QUARTA TAPPA DEL ROAD SHOW CON IL QUALE TOYOTA STA DIFFONDENDO LA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLA LOGISTICA DI MAGAZZINO

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Tutte le Aziende, indipendentemente da ciò che producono, hanno bisogno di un magazzino che, al pari di una linea produttiva, sia organizzato, efficiente e sicuro. Ci sembra scontato dire che se le attività di handling non sono perfettamente organizzate vi sono costi inutili; ma le conseguenze che derivano dall’avere un magazzino non sicuro sono, a quanto pare, quelle meno considerate dalla media del management italiano, che nella scelta di come organizzare/riorganizzare il proprio flusso di material handling non mette quasi mai tra le priorità la voce sicurezza. Che invece, quando manca, mette in crisi produttività e velocità: basti pensa-

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re che un incidente, anche banale, ferma il flusso logistico, danneggia le macchine e spesso può avere conseguenze legali.

Toyota Material Handling Italia ha come obiettivo proprio la diffusione di questa consapevolezza, ossia che maggiore sicurezza significa “anche” meno perdite e più efficienza degli impianti. “Quando si parla dei pericoli connessi all’utilizzo dei carrelli elevatori non può certamente valere il detto ‘la fortuna aiuta gli audaci’.

La fortuna piuttosto aiuta le aziende attrezzate” ha spiegato Davide Santi, After Sales Service Manager di TMHIT in occasione del quarto incontro del road show, che si è svolto a Milano. Questo pensiero sposa la filosofia di DS Smith, multinazionale inglese specializzata nella realizzazione di imballaggi. Quando in ballo ci sono la sicurezza delle persone, oltre alla qualità del proprio prodotto per DS Smith la scelta è chiara: il rischio deve restare fuori dall’azienda. Per questo la divisione italiana di DS Smith Packaging ha scelto di implementare nel proprio stabilimento produttivo di Rosà (VI) alcune delle soluzioni firmate Toyota. Nei 24.000 m2 coperti della struttura lavorano oltre 120 persone su 2 o 3 turni e vengono lavorati

I primi risultati

Dall’entrata a pieno regime della fornitura Toyota Material Handling Italia nell’impianto produttivo di Rosà di DS Smith sono passate poche settimane ma già ci sono i primi risultati: non solo la flotta Toyota ha espresso prestazioni davvero soddisfacenti in termini di consumi ed efficienza, ma a settembre il numero di urti generati da carrelli elevatori è stato misurato in drastica diminuzione e quello di incidenti è risultato pari a zero. La sfida per la sicurezza negli impianti produttivi, nelle piattaforme logistiche e distributive e nei depositi si può vincere innanzi tutto con un approccio preventivo, come testimonia l’esperienza di DS Smith nell’impianto di Rosà.

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ogni giorno più di 380.000 m2 di cartone.

La quantità e la complessità delle attività svolte si aggiungono ai vincoli strutturali di un edificio che, seppure continuamente rinnovato, è comunque una costruzione Anni ’60. L’azienda voleva azzerare il pericolo di collisione in un contestocon una forte compresenza di persone e veicoli. Il primo passo è stato l’ammodernamento della flotta di carrelli elevatori, con 10 moderni veicoli Toyota dotati di dispositivi di sicurezza, come il sistema di stabilità attiva Toyota SAS (Sistema di Stabilità Attiva) antiribaltamento, fondamentale quando si movimentano carichi pesanti e/o ingombranti, quali possono essere le bobine di carta utilizzata nella produzione di DS Smith. Inoltre tutti i carrelli nell’impianto sono stati dotati in prima installazione dei dispositivi Blue Light ed Anticollision. Il primo segnala il suo avvicinamento ai pedoni e agli altri mezzi presenti nell’area, proiettando a terra un fascio di luce blu a distanza; Anticollision, invece, grazie all’identificazione a radio frequenza RFID (Radio Frequency Identitication), rileva mezzi e persone dotati di trasponder attivi (tag) e può quindi intervenire autonomamente sulle prestazioni del carrello al fine di evitare un urto. Per incrementare ulteriormente i livelli di sicurezza ed efficienza durante le attività di handling è stato anche implementato I_Site, il sistema di fleet management di Toyota Material Handling. Quest’ultimo è uno strumento completo per la gestione e il monitoraggio in tempo reale dell’intero parco carrelli, pensato per offrire indicazioni precise e sempre aggiornate sullo stato e sull’operatività di ogni singolo veicolo su cui I_Site è installato.

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Attrezzature & Componenti

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Aria di grandi novità in Vertimac. L’azienda, nata come rivenditore di piattaforme usate, cui ha poi affiancato una divisione per la vendita di ricambi, ha sempre garantito due cose: qualità di pezzi e macchine da una parte, e il contatto diretto tra cliente e azienda dall’altro. Filosofia vincente, il giro d’affari è cresciuto e oggi Vertimac annuncia novità importanti. A partire dall’ampliamento del piazzale dell’esposizione delle piattaforme in stock, che hanno raggiunto le 1.000 unità tra cui oggi si contano anche macchine nuove.

Per far fronte a questo incredibile incremento, Vertimac ha ampliato il piazzale che adesso è di ben 26.000 m2. Altra grossa

Hanne Verstraete

VERTIMAC

che si completa con il fatto che, nonostante questi nuovi strumenti di vendita, Vertimac non ha alcuna intenzione di cambiare il proprio approccio diretto al mercato, approccio che ne ha decretato il successo. Il cliente può chiamare sempre e comunque il proprio contatto in Vertimac per qualsiasi informazioni e aiuto. In Vertimac infatti ci sono persone dedicate a ogni diversa attività e il cliente può quindi contare su un rapporto diretto e costante con il proprio riferimento ogni volta che chiama in azienda. L’aumento dei ricambi offerti ha portato a un ampliamento anche del magazzino ricambi in stock di Vertimac che è stato rivisto anche nella logistica di posizionamento dei vari pezzi lungo rack che sfruttano la disposizione in altezza e permettono di allocare i ricambi di peso e di grande dimensione in alto per far spazio a quelli piccoli. Infine, una notizia importante per l’Italia, ossia l’arrivo di una nuova persona dedicata ai clienti italiani di Vertimac, sempre più numerosi. Si chiama Hanne Verstraete (Hanne@vertimac. com – tel. (0) 287 36 83 43), parla italiano avendo vissuto due anni a Forlì ed è pronta ad affiancare i suoi colleghi per supportare le aziende tricolori.

Nuovi, in tutto NUOVI SERVIZI E UNA GAMMA SIA DI MACCHINE CHE DI RICAMBI, MOLTO PIÙ AMPIA novità è la messa on line del nuovo sistema di ordinazione dei pezzi di ricambio. Dal sito http://order.vertimac.com si accede a tutta l’offerta attualmente disponibile in Vertimac in termini di accessori e pezzi di ricambio. La priorità su cui si basa il nuovo sistema è la semplicità. “Dopo tanti mesi di studio e progettazione siamo riusciti a ottenere quello che volevamo per il nostro sistema di ordini on line” ha dichiarato Mehdi Palumbo, Sales Manager Ricambi di Vertimac. “Volevamo proporre ai nostri clienti un sistema semplice, veloce e soprattutto comodo sia nell’accesso che nella navigazione, che rendesse la ricerca e il processo di ordine un’operazione smart”. Obiettivo raggiunto: abbiamo navigato nel sito Vertimac e il meccanismo di navigazione è molto semplice. Si cerca il pezzo per tipologia, marca della macchina o codice e il sistema propone i risultati disponibili. Si clicca su quello che interessa per accedere ai dettagli e, se è il ricambio che si cerca, lo si aggiunge al carrello.

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Semplice, veloce, facile. Per i ricambi di maggior uso il cliente ha anche la possibilità di scegliere tra il ricambio originale o quello alternativo di alta qualità, secondo la filosofia Vertimac. Altro vantaggio del nuovo sito è quello che permette a un’officina di realizzare il preventivo per una riparazione partendo dai costi reali che può salvare in un’offerta che può richiamare e utilizzare come base dell’eventuale ordine. Nuovo sito e nuovo catalogo cartaceo.

Quest’ultimo ora è di ben 130 pagine nelle quali però, per scelta aziendale, non sono riportati tutti i ricambi offerti da Vertimac, ma solo quelli di maggior consumo. “Il nostro catalogo non vuole essere un’enciclopedia di ricambi” ha affemato ancora Mehdi Palumbo “ma uno strumento di consultazione quotidiana per la ricerca dei ricambi necessari nelle riparazioni di tutti i giorni. Per trovare i ricambi meno richiesti, o particolari, c’è il nuovo sito. Nasce così la perfetta integrazione tra carta e on line”. Integrazione, aggiungiamo noi,

Trasporti Eccezionali

FAGIOLI

Step by step OGNI PASSAGGIO VIENE CALCOLATO NEI MINIMI DETTAGLI E I CONTROLLI SONO RIGOROSI. SOLO COSÌ È POSSIBILE PORTARE A TERMINE LE GIGANTESCHE COMMESSE CHE SONO LA SPECIALITÀ DI FAGIOLI

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Lo scorso giugno Fagioli ha operato il trasporto e montaggio di un reattore R5200 per conto della ditta Zanon. La prima fase era il trasporto dei tre pezzi che componevano il reattore, prodotti separatamente presso lo stabilimento

Zanon di Schio (VI), mentre la seconda fase era di assemblaggio, e si è svolta presso la sede di Fagioli stessa, a Marghera (VE).

Diamo innanzitutto le caratteristiche dimensionali dei tre pezzi oggetto di

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questi trasporto e sollevamento eccezionali: il corpo principale del reattore misurava 6,20 x 5,65 x 4,65 m, e pesava complessivamente 152 t, mentre i due fondelli, uno superiore e uno inferiore, erano identici per dimensioni e peso, ossia 5,55 x 5,55 x 2,10 m, e un peso di 9 t. Complessivamente il peso dei tre manufatti era di 177 t.

Per il trasporto stradale Fagioli si è avvalso di un semirimorchio a 12 assi per il corpo centrale del reattore, mentre i fondelli sono stati mossi da trailer convenzionali. La seconda fase del trasporto, quella avvenuta a seguito dell’assemblaggio del reattore, è stata eseguita con un rimorchio modulare a 16 assi. Per il sollevamento sui trailer Fagioli ha utilizzato una coppia di sollevatori idraulici SBL 1100, una gru

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Trasporti Eccezionali telescopica da 200 t e una gru telescopica da 45 t, mentre per il sollevamento e le operazioni di montaggio del reattore presso la sede di Marghera sono stati utilizzati due torri di sollevatori idraulici Enerpac SBL1100, complete di binari, una trave di sollevamento, due pendali motorizzati, una gru telescopica da 45 t per il montaggio dell’attrezzatura e una cavalletta tralicciata da 150 t, per il ribaltamento del reattore nella fase di montaggio. Quest’ultimo è avvenuto presso un’area all’aperto appositamente preparata allo scopo. Il montaggio consisteva nella riunione dei due fondelli al corpo principale del reattore, operazione che è stata eseguita in verticale, ponendo prima il fondello superiore sulla parte alta del corpo centrale del reattore e successivamente ponendo il corpo centrale, con montato il fondello superiore, sopra il fondello inferiore. Completato il fissaggio del fondello inferiore, il reattore è stato ruotato in posizione orizzontale, mediante l’utilizzo della cavalletta tralicciata, e successivamente appoggiato sopra alle selle di trasporto.

Detto così, il trasporto e l’assemblaggio di tre pezzi dal peso complessivo di 177 t sembra un giochetto da ragazzi.

In realtà le fasi preliminari di preparazione e quelle di realizzazione di ogni

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singolo movimento sono davvero tante.

Ogni cosa va calcolata al millimetro e/o al grammo, gli errori non sono ammessi per gli ovvi motivi che non stiamo neanche a elencare.

Senza dimenticare che i lavori di trasporto, sollevamento e montaggio veri e propri sono preceduti da altre fasi di preparazione delle attrezzature necessarie, come in questo caso, per esempio, dei sollevatori idraulici, effettuata mediante l’utilizzo di gru. Per dare l’idea della complessità di questo lavoro riportiamo in sintesi la sequenza operativa che è stata eseguita in questo specifico caso: tracciatura del centro dei binari di traslazione; posa e livellamento dei binari di traslazione; verifica del livellamento dei binari; posizionamento dei sollevatori idraulici sui binari; collegamento elettrico tra i sollevatori e il generatore; allineamento dei sollevatori idraulici; allestimento delle travi di sollevamento, a terra. Le fasi invece del sollevamento del reattore, una volta giunto alla sede Fagioli di Marghera, in preparazione all’assemblaggio ai fondelli, sono state ancora di più: configurazione del sistema d’appensione (per i quali sono stati redatti appositi disegni tecnici); imbracatura dell’item; verifica della verticalità delle funi; inizio del sollevamento

fino a prendere il 30% del peso totale; controllo totale di tutto il sistema di sollevamento; sollevamento del 70% del peso totale; secondo controllo; sollevamento del peso totale del reattore fino a raggiungere una altezza idonea per la rimozione del carrello stradale; ulteriore controllo totale; posizionamento delle travi di supporto, in area di montaggio del reattore; posizionamento del corpo centrale del reattore sopra alle travi di supporto; interposizione di uno strato di legname tra la trave di supporto e l’item; abbassamento graduale dell’item, fino allo scarico totale del peso; rimozione dell’imbracatura di sollevamento e allontanamento delle cavallette idrauliche. La fase più delicata di tutta l’operazione di trasporto e sollevamento del reattore è stata però quella della sua rotazione in posizione orizzontale una volta montati i fondelli, che ha richiesto

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l’esecuzione delle seguenti procedure: configurazione del sistema d’appensione della gru; posizionamento delle selle di trasporto, appoggiate a delle travi di supporto, lato gru; posizionamento del reattore, in prossimità del gancio gru, mediante sollevatore idraulico; imbracatura dell’item nel golfare di ritenuta; verifica della verticalità delle funi; inizio del sollevamento con la gru, in modo graduale, fino a prendere il 30% del peso totale; controllo totale di tutto il sistema di sollevamento; sollevamento del 70% del peso totale, con la gru; altro controllo; sollevamento del peso totale, fino a raggiungere la posizione orizzontale del reattore; ulteriore controllo totale; inserimento della sella, lato sollevatore idraulico, mediante mezzo idoneo; abbassamento graduale del reattore, fino ad avere il contatto con le selle; fissaggio delle due selle al reattore.

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MAMMOET

Lo spettacolo è già iniziato MAMMOET HA TRASPORTATO QUATTRO GIGANTESCHE GAMBE DELLA GRANDE RUOTA PANORAMICA IN COSTRUZIONE A NEW YORK DALLO STABILIMENTO DI PRODUZIONE AL PORTO DI RAVENNA

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Ci sembra quasi di vederle. Migliaia di persone con il naso all’insù per ammirare un autentico colosso per il divertimento.

Altre migliaia, a bordo delle cabine della New York Wheel, additare estasiate i luoghi più spettacolari di una delle metropoli più affascinanti del pianeta. Un vero spettacolo che sarà vivibile a partire dal prossimo anno, ma che, in realtà, è già cominciato sotto l’aspetto operativo attraverso il trasporto di quattro delle gigantesche gambe finalizzate a sostenere la colossale ruota panoramica.

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Mammoet Italy - la branch nazionale del gigante mondiale del trasporto e del sollevamento multimodale pesante su misura - ha infatti completato un’altra fase di una delle commesse di più alto profilo in cui è impegnata la Casa Madre: la costruzione della New York Wheel, una gigantesca ruota panoramica che cambierà la skyline della Grande Mela. Le dimensioni in gioco sono a dir poco notevoli e, da sole, danno immediatamente un’idea delle difficoltà tecniche insite in questo trasporto. Ogni singola gamba ha

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Trasporti Eccezionali infatti un diametro di 6 m e una lunghezza di 42 m. Si tratta di strutture tubolari, realizzate in acciaio ad alta resistenza, con un peso di 234 tonnellate ciascuna.

Il trasporto dallo stabilimento subcontraente ravennate del produttore Walter Tosto alla banchina d’imbarco (il terminal Setramar di Ravenna) è stato effettuato con due treni paralleli di carrelli autopropulsi SPMT da 20 assi l’uno, lungo un percorso di circa 2 km.

Un tragitto che ha richiesto un intenso lavoro preparatorio. Mammoet, infatti, sta lavorando al progetto dall’inizio del 2014 nell’ambito di una joint-venture ad-hoc con Starneth BV, una società olandese di engineering specializzata nella progettazione e realizzazione di ruote e strutture panoramiche giganti.

Le altre quattro gambe, realizzate dalla Walter Tosto nel suo stabilimento principale di Chieti Scalo, sono invece state imbarcate nel porto di Ortona, scalo principale dell’azienda. L’Italia ha quindi avuto un notevole peso (è proprio il caso di dirlo...) nella costruzione della Grande Ruota della metropoli statunitense attraverso la realizzazione di componenti in acciaio per complessive 1.500 tonnellate. Un vanto per il nostro Paese che ha dato un sostanziale contributo alla costruzione di quella che, senza dubbio, diventerà una delle grandi attrazioni della città, a fianco di monumentisimbolo come la Statua della Libertà e l’Empire State Building.

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+ Numeri impressionanti Con un’altezza di 190,5 m e un diametro di 183 m, la New York Wheel si trova sulla costa nord-orientale di Staten Island (St.George) e sarà visibile da tutta New York. Le 36 cabine potranno ospitare 40 persone ciascuna. Ogni giro durerà circa 38 minuti e garantirà a un massimo di 1.440 persone alla volta una vista senza paragoni sul porto di New York, la Statua della Libertà e Manhattan. La società committente della realizzazione e che si occuperà della gestione, New York Wheel LLC, prevede 30.000 visitatori al giorno per un totale di 4 milioni l’anno.

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Trasporti Eccezionali

D Dai trasporti TII GROUP

su strada a quelli interni ALLO IAA DI HANNOVER I RIFLETTORI DI TII GROUP ERANO PUNTATI SIA SUI TRASPORTI ECCEZIONALI SU STRADA, CHE SU QUELLI LOGISTICI

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Doppio focus per TII Group allo IAA di Hannover. Qui, oltre all’E-Wiesel di cui vi abbiamo parlato sul precedente numero di Sollevare, ci sono state altre anteprime importanti. Succulente per i nostri lettori sono indubbiamente l’Euroaxle Scheuerle e il veicolo Kamag Wiesel, che insieme all’E-Wiesel si propone come soluzione per la movimentazione interna di container e cargo. Partiamo dall’Euroaxle che a detta del costruttore... cambierà il settore dei trasporti. Perché? In parole povere, perché non necessita di manutenzione, perché riduce sensibilmente l’usura dei pneumatici e azzera il rischio di rotture accidentali delle componenti idrauliche.

Euroaxle nasce da uno studio delle esigenze dei clienti da una parte e delle risposte che il mercato offriva ad esse che TII Group ha condotto per alcuni anni che ha portato i tecnici del costruttore

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Trasporti Eccezionali tedesco a eliminare tutte quelle caratteristiche quali parti in movimento, bracci trasversali, punti di lubrificazione, tubi in gomma che erano più soggette a rotture e a rafforzare e/o sostituire in termini di materiali di realizzazione e/o spostare in zone più protette le parti indispensabili, come per esempio il sistema frenante che sul nuovo Euroaxle è montato in una zona al riparo da urti accidentali, o la circuiteria idraulica le cui tubature sono in acciaio. Con questa nuova architettura l’Euroaxle è un semitrailer praticamente esente da manutenzione e molto più resistente e longevo. Per esempio la versione a sei assi, 12 t per asse e il quinto asse a 26 t, altezza di 850 mm con corsa da + 245 a – 70 mm, un angolo di sterzata prossi-

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mo ai 58° e una lunghezza variabile tra 2.540 mm (3 o 4 assi) e 2.750 mm (5 o 6 assi) le possibilità applicative sono infinite e con un solo semitrailer è possibile eseguire i trasporti più disparati. Se poi ci si aggiunge la possibilità (optional) di estendere la lunghezza del semitrailer fino a 3.000 mm allora veramente l’Euroaxle è un veicolo tuttofare.

Passando alla seconda novità accennata poc’anzi, il veicolo Wiesel per il cargo handling è stato progettato appositamente per il trasporto interno alle aree dei terminal e hub o aziendali di casse, container e cargo delle dimensioni più svariate, ma anche di semirimorchi e rimorchi (con

la versione TruckWiesel). La trasmissione idrostatica di cui dispone rende il Kamag Wiesel un veicolo che richiede un livello di manutenzione veramente contenuto, manutenzione comunque facilitata, dove serve, dall’adozione di parti di ricambio e componenti di grandi dimensioni. Il Wiesel stabilisce nuovi standard anche nei consumi, ridottissimi rispetto alla concorrenza. A livello di robustezza il Wiesel si distingue per un telaio realizzato con una struttura in acciaio saldato progettata per un’ottimale distribuzione dei carichi. Anteriormente monta un assale con sterzatura idraulica attiva anche con veicolo fermo, e sospensioni ad aria sia all’anteriore che al posteriore dove però troviamo un asse rigido con differenziale.

L’angolo di sterzata esterno è di 10.250 mm. A livello di motore il Wiesel è mosso da una unità Mercedes-Benz OM 934 raffreddata ad acqua che eroga 129 kW a 2.200 rpm e una coppia massima di 750 Nm tra i 1.200 e i 1.600 rpm. Passando alla guida la cabina risulta molto confortevole, equipaggiata con joystick in grado di controllare tutte le funzioni della parte di sollevamento e carico/scarico dei container e bassa soglia di ingresso. Tra gli optional è possibile ordinare un tettuccio cabina supplementare, un paraurti anteriore più robusto, luci di posizione telescopiche a lato cabina, presa ABS per alimentare il carico e luci di lavoro posteriori.

+ Altra novità All’IAA era esposto anche il nuovo Kamag Euromot 4 equipaggiato con la cabina dei Mercedes Atego. Come trattore semitrailer destinato alle operazioni di movimentazione logistica il Wiesel è equipaggiato con un sistema di sollevamento dei container e cassoni da trasportare con una capacità massima di 18 t.

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In questo numero Inserzionisti III 8 61 55 43

II 29 11 I 25 31 59 9

APEX Bocker Cometto Demac Ferrari International 3 FM Gru IV GIC

10 12 41 51 5 7 37

GIS Goldhofer IPAF Jekko Krah Merlo OMC Ormig

Palfinger Italia Samoter Socage Spring Tecnomovint TT Control Vertimac

Aziende citate A Aisem

8

B Baoli BKT Bobcat BĂścker

79 80 8 46

C CLP CMC Cofiloc Cormach

8 8 8 49

D Dieci

36

E Effer 50 Euroassistance group 70 Eurogru Amici 53 F Fagioli Fassi Fratelli Ferrari

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89 54 62

G Genie GSR H Haulotte Hi-Force Hiab Hinowa Hyva I Igus Imet Ironplanet J JCB Jekko JLG

8,19 8

20 81 60 24 62

M Magni TH Mammoet Manitou Merlo Multitel Pagliero N Niederstätter O OM Still

8 82 13

8, 38 14 8, 26

K Kalmar Konecranes

74 78

L Liebherr Linden Comansa Linde

57 8 83

P Palazzani Industries Palfinger Palfinger Platforms Italy Platform Basket Potain

40 92 42 44 28

8

T Terex Terex Port Solutions TII GROUP Toyota TVH

8 76 95 87 85

V Venpa Vertimac

35 88

84

35 64 Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano del Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

30 32 68 JEKKO Le sue minigru riscuotono nel Mondo un successo che ripaga un Made in Italy fatto di ricerca e innovazione

R Ritchie Bros.

13

S Sennebogen Socage

8 34

+ JEKKO SPX1040

#4 Anno 2

4.000 kg di portata, fino a 23,5 m di altezza di sollevamento, 13 di sbraccio e dimensioni ridotte

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