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Il Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto di Ruggiero Maria Dellisanti
from Slow Ofanto | Bollettino multimediale delle genti ofantine | n. 0 Aprile/Maggio 2021
by slowOfanto
di Ruggiero Maria Dellisanti | Responsabile scientifico di Slow Ofanto
di Ruggiero Maria Dellisanti | Responsabile scientifico di Slow Ofanto Il fiume Ofanto è oggi una realtà turistica - ambientale che nei secoli ha plasmato la nostra identità quali ospiti della sua valle, un connubio indissolubile che unisce terra e mare, sorgente e foce. L’Ofanto della sitibonda Apulia, come la ricorda Orazio, rappresenta il collegamento tra le montagne dell’Irpinia e la costa Adriatica. Lungo oltre 170 km è tra i fiumi più lunghi dell’Italia centro meridionale, nei secoli è stato il muto testimone di avvenimenti cruenti come la Battaglia di Canne, 2 agosto 216 a.C., ma allo stesso tempo è anche il generoso fiume che grazie ai suoi preziosi sedimenti ha creato l’ampia e fertile piana alluvionale della media-bassa valle. L’intero bacino idrografico, di forma fusoide, interessa il territorio di tre Regioni, quattro Province e cinquantuno Comuni risultando esteso per oltre 2.780 kmq, la sua estensione è visibile nel quadro di unione redatto a cura della Provincia BAT. Al fiume, al suo corso, ai traffici fluviali, sono legate importanti realtà economiche del passato come gli insediamenti romani di Canosa (Canusium) e Venosa (Venusia), con un tessuto produttivo di grande rilievo per l’economia della Apulia e dell’italica di età imperiale. I suoi sedimenti ferrosi e quarzosi, strappati dalle rocce dei rilievi dell’Irpinia e del monte Vulture, hanno prodotto l’ampia fascia litorale di arenili soffici e scuri che si protendono nel golfo di Manfredonia, tra Margherita di Savoia e Barletta. Oggi le sue acque servono a regolare i flussi idrici utili per l’irrigazione fornendo slancio all’economia agricola e contribuendo, attraverso l’impianto di potabilizzazione di Conza della Campania, a ridurre la cronica carenza di acqua della Regione Puglia. L’ampio litorale di Barletta, esteso per oltre 14,00 km, tra la foce del fiume e la zona umida di Ariscianne, è sottoposto a un marcato arretramento causato dalla diminuzione dei sedimenti trasportati dal fiume, trattenuti dagli invasi artificiali. In mancanza di opere non invasive di protezione della costa nei prossimi decenni il mare riprenderà l’originaria linea di costa posta a ridosso delle Mura del Carmine sottraendo il litorale sabbioso all’economia turistica della città. Conoscere il fiume, la sua evoluzione,
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Il Parco Regionale del fiume Ofanto si estende per 15.306 ettari e comprende il territorio di undici comuni tra le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani

i ritmi naturali delle piene, l’ambiente e i suoi abitanti è la condizione essenziale per creare le coscienze che portano alla sua tutela e valorizzazione. Il Parco Regionale del fiume Ofanto è una prima risposta allo sviluppo dell’ambiente fluviale, in grado di assecondare la crescente richiesta di spazi e aree verdi, conciliandola con la crescita economica e permettendoci di entrare in sintonia con le bellezze del creato. Il Parco è oggi una realtà al servizio delle comunità della Regione Puglia. Esso è una delle trentatré aree naturali protette istituite dalla Regione con lo scopo di tutelare e preservare gli habitat naturali e lasciare alle future generazioni un paesaggio per lo meno come noi lo abbiamo ereditato. Il Parco, istituito con legge regionale n. 37 del 14.12.2007, inizialmente esteso per 24.000 ettari, è stato con legge regionale n. 7 del 16.03.2009 ridimensionato a 15.306 ettari. Esso ricade all’interno di sette comuni della Provincia BarlettaAndria-Trani: Barletta, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trinitapoli, e quattro della Provincia di Foggia: Ascoli Satriano, Candela, Cerignola e Rocchetta Sant’Antonio. La gestione provvisoria del Parco Naturale Regionale “Fiume Ofanto” è stata affidata alla Provincia BAT, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 998 del 28 maggio 2013. Il perimetro del Parco è oggi visibile attraverso un’applicazione scaricabile dal sito della Provincia BAT, su dispositivo Android al seguente link: App perimetrazione parco Ofanto (estrarre il file compresso e installare). Per molti anni il Parco è stato solo una realtà sulla carta e, solo recentemente, è stato affidato alla società Telos Italia l’incarico di redigere il Piano del Parco con i relativi allegati. Al termine dell’impegnativo lavoro, il Parco entrerà nella piena funzionalità giuridica diventando volano per il territorio.
