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settimanale cammino siracusa
Mercoledì, 20 marzo 2019 • ANNO XXXVII N. 7 € 0,80 - S. Martino
SETTIMANALE DIOCESANO CATTOLICO DI INFORMAZIONE DI INFORMAZIONE E DI OPINIONE E DI DI OPINIONE SIRACUSA
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Fondato da Alfio Inserra e Sebastiano GozzoDiretto da Giuseppe Lombardo
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in a.p. D.L.: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Filiale di Siracusa
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L’arcipelago dei colori - La torre di Babele, luogo della Bellezza
L
’immagine biblica della Torre di Babele, riportata nell’Antico Testamento (Genesi 11, 1-9), è da rileggere con attenzione in un tempo come il nostro che sollecita quotidianamente la presunzione umana. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”. Così diventeremo famosi e potenti da poter fare a meno anche di Dio»”. Conosciamo dal testo biblico la storia e le conseguenze: confusione, mancanza di comprensione, egoismi… tutto accade nel tentativo di fare a meno di Dio. Un’icona attualissima che dovrebbe servire da monito a noi tutti. Le conseguenze del tentativo di costruzione della torre di Babele e l’impossibilità di comunicare dividono in gruppi, allontanano dalla Città unica, separano. Ecco, il male ha compiuto la sua strada, il divisore, il diabolos.” Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è il principio del loro lavoro; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Scendiamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la lingua dell’altro»”. Ora non ci si può più comprendere, ciascuno deve appartenere a un gruppo con il quale può comunicare. Ora che non possono più capirsi, abbandonano la città e si dirigono in altre zone della Terra; e si dividono a gruppi, secondo la loro lingua, quella che ognuno comprende. Nel folle tentativo di fare a meno del Creatore, gli uomini trovano solamente una nuova Babele.
Il Direttore
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Inaugurata la Mostra permanente sulla Madonna delle Lacrime
Inaugurata, sabato 16 marzo, la Mostra permanente sulla Madonna delle Lacrime composta da trentadue pannelli retroilluminati, donati al Santuario in (...)
Simonetta Satornino a pag. 4
CAMMINO ha trentasette anni di vita
Marzo 1983 - Marzo 2019. Il nostro Settimanale completa trentasei anni di pubblicazioni ed entra nel trentasettesimo anno di vita!
Nell’arco di questi anni, tra problemi e ostacoli operativi ricorrenti, il nostro “Cammino” è stato sempre e continua ad essere pagina di (...)
a pag. 6
Politica e volgarità. Un insulto alle famiglie
Editoriale Un insulto alle famiglie
Marco Fatuzzo
Partiamo da un fatto. Dal 29 al 31 marzo
2019 si svolgerà a Verona il XIII World Congress of Families (WCF-Congresso Mondiale delle Famiglie), promosso dal suo presidente, l’americano Brian Brown. Ha come obiettivo la promozione della famiglia come pilastro della società umana e riunisce organizzazioni dei 5 continenti. In Italia, in prima linea, fra i promotori, figurano associazioni quali Pro Vita onlus (presidente Toni Brandi) e Generazione famiglia (presidente Jacopo Coghe).
Sulla concessione del patrocinio istituzionale le posizioni di Lega e Cinquestelle sono divergenti. E questo non meraviglia, visto che non è l’unico tema rispetto al quale Salvini e Di Maio esprimono pubblicamente diversità di vedute, non tanto per ragioni ideologiche quanto piuttosto per valutazioni previsionali sulle possibili ricadute sul consenso/dissenso dei rispettivi bacini elettorali.
E fin qui ci può stare, considerato che anche le posizioni degli altri partiti riguardo al Congresso di Verona sono diversamente articolate (per le medesime ragioni di calcolo elettorale). Non solo, ma anche la società civile globalmente intesa e il mondo dell’associazionismo cattolico, in particolare, esprimono valutazioni non univoche riguardo all’evento veronese (per altre ragioni che non affrontiamo in questa sede). Si consideri, ad esempio, che il Forum nazionale delle Associazioni Familiari (che raggruppa centinaia di sigle) ha lasciato ampia libertà di aderire o meno alle singole organizzazioni aderenti.









In una realtà complessa e pluralista come quella del nostro Paese, tutto questo addolora ma non stupisce, apparendo scontato. Ciò che preoccupa (e infastidisce oltremodo), piuttosto, è la campagna scatenatasi sul web, con l’ormai consueto (purtroppo) scambio reciproco di insulti feroci fra quanti sostengono e quanti avversano l’iniziativa. Ricorda tristemente “i due minuti d’odio quotidiano”, la pratica collettiva di cui parla George Orwell nel romanzo “1984”. Una sorta di aerobica che si svolge nella moderna palestra costituita da un computer su una scrivania.
Non si è sottratto a questa deprecabile pratica nemmeno il vice-premier Di Maio che ha bollato i partecipanti all’evento di Verona come la “destra degli sfigati”: un insulto censurabile in ogni caso, ma davvero inaccettabile perché profferito da parte di uno dei massimi esponenti delle istituzioni del nostro Paese. Le modalità espressive e comunicative sono diventate oggi esplosive e stanno sfuggendo di mano.
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Le pietre
SIAM: a che gioco giocate?Penna Pungente
La telenovela va avanti da mesi. A Siracusa, in viale Scala Greca, all’altezza di un noto supermercato ormai chiuso, sembra di stare perennemente vicino un fiume ma non è il Ciane che si trova fuori città. Si tratta semplicemente di lavori di “ordinaria” manutenzione, o meglio lo sono diventati. Da mesi i tecnici della SIAM non riescono a risolvere il rebus. Riparare un guasto richiede personale ultra specializzato. Cambiare una tubazione molto di più. Ad ogni riparazione effettuata si presentano altri danni. Possibile che la ditta incaricata dei lavori non sia capace di riparare il guasto? Le conseguenze di questi lavori mal eseguiti sono immaginabili e i danni però non quantificabili. Le spese per l’esecuzione dei lavori vengono addebitate agli abitanti della zona, nonostante l’impianto sia di proprietà della SIAM, però la ditta che esegue i lavori viene scelta dalla SIAM, ogni volta diversa per evitare il risarcimento danni. I disagi degli abitanti di zona sono all’ordine del giorno. Viene sottovalutato il danno importante alle strutture coinvolte, sotto l’aspetto della sicurezza. Le infiltrazioni indeboliscono le fondamenta. Forse la SIAM dovrebbe preoccuparsi di eseguire i lavori a regola d’arte se non desidera vedersi recapitata una richiesta risarcimento danni dagli abitanti della zona.
Politica e volgarità
Mons. Giuseppe Greco
Io amo le donne. Proprio perché le amo, le rispetto e vorrei che fossero rispettate da tutti e che fossero riconosciuti i loro diritti da tutti. E vorrei che loro non svendessero la propria dignità. Proprio perché le amo, le vorrei raffinate, gentili, libere dai luoghi comuni e dalle aberranti ideologie femministe, sapienti, forti moralmente, autentiche, volitive, accoglienti. Non riesco ad accettare una donna volgare. Tanto meno una donna in politica che si esprime in maniera volgare.
So che la volgarità della parola è espressione della volgarità del pensiero. So che la volgarità nel vestire riflette la volgarità del pensare. So che la volgarità nel modo di relazionarsi, di porsi, di parlare, denuncia il vuoto del pensiero: ci si illude di poter dare forza alla propria idea se viene espressa in modo volgare. Non ci si rende conto che la volgarità è agli antipodi della femminilità.
La senatrice del PD Monica Cirinnà ha partecipato a una manifestazione delle femministe l’8 marzo con il cartello, da lei esibito, che diceva: “Dio Patria Famiglia. Che vita de merda”.
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20 marzo 2019
Raccontiamoci… la speranza
Annamaria Corpaci*
Il dolore umano è davvero senza limiti e, per capire quale creatura straordinaria sia l’uomo, basterebbe soffermarsi a riflettere di quanto dolore sia capace. Non ci sono limiti alla sofferenza umana e quando si crede di avere toccato il fondo ecco che invece si affonda ancora. È in questo affondare senza
fine nel dolore che sta la misura della grandezza dell’uomo e insieme la sua estrema miseria. Meno male che la speranza è lì a sorreggerlo, e talvolta verrebbe da pensare che, più un uomo è capace di soffrire, maggiore sia la sua capacità di sperare,



SETTIMANALE CATTOLICO DI SIRACUSA
Direttore responsabile Giuseppe Lombardo Vice direttore Gianni Failla
Direzione: 96100 Siracusa, Piazzetta del Carmine, 9. Redazione e abbonamenti: 96100 Siracusa, via Carso 9 Tel. cell. 3395963324 e 3295352577



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Chiuso in tipografia alle ore 12 del 19 marzo 2019
La speranza al crocevia della sofferenza
specie quando riesca a dare alla sua sofferenza un minimo di significato. È per questo, per poter avere in qualche modo ragione del suo soffrire, che l’uomo si è da sempre sforzato di comprendere il perché della presenza del male e del dolore nel mondo: fossimo in grado di dare un’adeguata risposta ad una tale domanda, ecco ci diventerebbe più facile, non solo sopportare, ma anche controllare e forse evitare molte delle nostre sofferenze.
La sofferenza, in qualche modo, fa parte della vita, proprio come il destino e la morte. Solo con miseria e morte l’esistenza umana è completa. Dal modo in cui un uomo accetta il suo ineluttabile destino e con questo destino tutta la sofferenza che gli viene inflitta, dal modo in cui un uomo prende su di sé la sofferenza come la “sua croce”, sorgono infinite possibilità di attribuire un significato alla vita, anche nei momenti più difficili, fino all’ultimo atto di esistenza. A seconda se uno resta coraggioso e forte, dignitoso e altruista, o se dimentica
CONDOGLIANZE
Primo Piano
d’essere un uomo nella spietata lotta per sopravvivere e diventa in tutto e per tutto l’animale di un gregge, a seconda di ciò che accade, l’uomo realizza o perde i possibili valori morali che la sua dolorosa situazione e il suo duro destino gli consentono, e, a seconda dei casi, è degno del suo tormento o non lo è. Qualora il destino concreto infligga all’uomo un dolore, egli dovrà vedere anche nel dolore un compito anch’esso unico. Persino di fronte al dolore, l’uomo deve giungere alla consapevolezza di essere unico ed originale, per così dire, in tutto l’universo, con questo suo destino di dolore. Nessuno glielo può togliere, nessuno può assumere questa sofferenza in vece sua. La possibilità di una prestazione originale sta proprio nel come l’individuo colpito da questo destino sopporta la sua sofferenza. E non si deve credere che queste considerazioni siano teoriche o irreali. Certo sono in pochi quelli che riescono a raggiungere un tale livello etico, grazie alla loro eccezionale maturità; solo pochi hanno seguito il credo della piena libertà interiore e si sono
innalzati per realizzare quei valori che la sofferenza rende possibili. Ma se non vi fosse stato che un uomo solo, basterebbe la testimonianza di quest’uno
per asserire che l’uomo nel suo intimo ha quella carica, che noi chiamiamo speranza, che lo rende più forte del destino che gli viene imposto dall’esterno. La vita del cristiano è, quindi, tutt’altro che un lasciarsi andare. Il comandamento a cui bisogna obbedire su tutta la linea è di imparare a rimanere sempre in piedi e a non lasciarsi mai andare. Bisogna cioè continuare a camminare e a sperare a dispetto di ogni ostacolo, anche quando il male e la sofferenza si
annamariacorpaci @ virgilio.it
presentino in forma di una ineluttabile fatalità.
*Psicologa
Siracusa - L’assessore regionale Razza visita “S. Angela Merici”
Salvatore Lucio Ficarra, Anselmo Madeddu, Giovanni Accolla, Ruggero Razza e Alfio Li Noce
Giuseppe Lombardo
Il 18 marzo, l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, visita la Fondazione s. Angela Merici, accompagnato dall’arcivescovo
di Messina, mons. Giovanni Accolla, già presidente della Fondazione. Ad accogliere l’assessore Razza sono stati il presidente della Fondazione, don Alfio Li Noce e il direttore sanitario, dr. Francesco Rametta. Alla visita hanno partecipato il direttore generale dell’Asp di Siracusa, dr. Salvatore Lucio Ficarra, e il direttore sanitario dell’Asp dr. Anselmo Madeddu.
L’assessore Razza è rimasto edificato per l’umanità che ha trovato in quella casa, e per la professionalità degli operatori. Ha commentato che sua impressione “non è stata solo la stragrande professionalità di tutti
quelli che lavorano ma anche l’amore con cui compiono questa loro missione”. Ed ancora ha continuato che “nella Fondazione ci si rende conto che c’è qualcosa in più del lavoro, c’è la volontà di partecipare ad un progetto vita che riguarda almeno un centinaio di ragazzi che si trovano in condizioni di difficoltà”. La Fondazione sant’Angela Merici Onlus è un Ente ecclesiastico, senza scopo di lucro, che nel territorio svolge un servizio molto importante alle persone con disabilità, erogando
prestazioni riabilitative e attività di assistenza a persone anziane e a malati di Aids. La Sant’Angela Merici si occupa particolarmente dei soggetti deboli della società. Una realtà in grado di dare assistenza a circa 500 persone, con un personale composto da circa 200 tra medici, operatori, e amministrativi.
La Fondazione S. Angela Merici, si colloca tra le migliori realtà regionali in materia di riabilitazione. L’assessore Razza si è impegnato con il presidente della Fondazione, don Alfio Li Noce, e con l’arcivescovo mons. Giovanni Accolla, di far conoscere nell’ambito regionale questa realtà, “affinché tutti i cittadini siciliani conoscano che esistono nel nostro territorio realtà come questa che svolgono un ruolo fondamentale”.
Il 9 marzo è deceduto padre Teresio della Comunità carmelitana di Monte Carmelo di Villasmundo. Il Direttore e la Redazione si associano al dolore di tutta la
Comunità e porgono le più vive condoglianze.
Il 20 febbraio ha cessato di vivere Antonio Bisicchia, fratello di don Giovanni Bisicchia. Il Direttore e la Redazione porgono alla Famiglia affettuose condoglianze.
Il 24 febbraio è tornato al Cielo il cognato di don Sebastiano Gulinello. Il Direttore e la Redazione si associa al dolore della famiglia e porge le più vive condoglianze.
ControcorrenteIl costo della memoriaOrazio Mezzio
In questi giorni è stato ricordato il 41esimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e della strage dei cinque agenti della sua scorta. Il 16 marzo 1978 iniziò così una specie di quaresima laica per lo Stato italiano che si concluse il successivo 9 maggio, con il ritrovamento del cadavere dello statista democristiano nel cofano di un’auto, in via Caetani, a metà strada fra piazza del Gesù, sede della Dc, e via delle Botteghe oscure, sede del Pci.
Alcune inchieste giornalistiche hanno recentemente dimostrato come i giovani di oggi abbiano scarsa conoscenza di quei giorni che sconvolsero l’Italia. Eppure si trattò di un momento fondamentale per la Repubblica. Si temette addirittura la tenuta democratica delle istituzioni, anche le scuole furono abbandonate per paura di un imminente colpo di Stato. Invece, grazie alla partecipazione e alla reazione civica riscontrata fra la gente, nei partiti ed in ogni aggregazione sociale, tanta efferatezza fu motivo di una reazione solidale, composta e decisa, per rilanciare le sorti della Nazione. Moro, sostengono in molti, pagò in prima persona il prezzo del dialogo politico oltre le barricate ideologiche del periodo storico in cui si trovò a vivere. Ma oggi, quando buona parte degli eredi della Dc e del Pci abitano nella stessa sede di Piazza del Gesù, cosa rimane del martirio di Moro e della sua scorta, così come dei tanti che hanno pagato con la vita il proprio impegno per lo Stato, sia contro il terrorismo che contro le mafie? Oggi che la contrapposizione ideologica non è più fra partiti ed il terrorismo ha ramificazioni internazionali, cosa può insegnarci la reazione corale della società civile italiana che arginò decisamente le violenze riportando la Nazione in una nuova fase di crescita sociale ed economica? Purtroppo ogni risposta rischia di essere pessimistica se non si recupera la memoria storica di quegli uomini, del loro impegno, del loro sacrificio.
La degenerazione culturale che dilaga senza confini grazie alle reti informatiche - come ha dimostrato l’ultimo sanguinoso attentato in Nuova Zelanda - sarà ancora più catastrofica se i governanti di oggi non la smetteranno di misurarsi con i sondaggi del momento ed accetteranno di confrontarsi con la Storia. A costo di ammettere la propria inadeguatezza ed aiutare le nuove generazioni a liberare il loro futuro dalla memoria tanto corta quanto globalizzante di Internet.
Lentini Siracusa e Sortino scelte dal FAI per le “Giornate di Primavera”
Gianni Failla
Ogni anno, dal 1993, per il primo weekend di Primavera i volontari del FAI (Fondo Ambiente Italiano) organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese: una grande festa dei beni culturali, aperta a tutti con l’opportunità di visitare in Italia luoghi solitamente chiusi al pubblico. Quest’anno le giornate saranno celebrate sabato 23 e domenica 24 marzo.
Lentini - Lentini, con le sue chiese rupestri e i luoghi del
Martirio, è stata scelta dal FAI per le “Giornate di Primavera” 2019 per riscoprire luoghi speciali del suo bel patrimonio paesaggistico locale, per una particolare esperienza destinata ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore. Le colline attorno al centro abitato di Lentini conservano ancora numerose chiese rupestri di particolare interesse artistico. Nel centro storico della città, inoltre, gli interessanti “luoghi del Martirio” (carissimi alla locale devozione popolare) testimoniano le vicende dei tre giovani santi fratelli Alfio, Filadelfo e Cirino, martirizzati a Lentini nel 253, nel periodo delle persecuzioni ordinate dall’imperatore romano Decio. Sarà possibile visitare anche i luoghi lentinesi della “città medievale”, sempre sabato e domenica prossimi dalle ore 10, con ultima partenza alle 17,30.
Siracusa e Sortino - Le “Giornate della Primavera” 2019 del FAI riguarderanno anche Siracusa e Sortino.
A Siracusa si potrà visitare il “convento regio di san Domenico”, di piazza San Giuseppe, sabato e domenica dalle ore 10, con ultimo ingresso alle 17,30.
A Sortino, per “Sortino Diruta, quartieri e strade della città sepolta”, le visite si effettueranno sempre sabato e domenica dalle ore 10, con ultima partenza alle ore 16.
Le “Giornate di Primavera” possono costituire anche un’occasione di incontro tra persone unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del Territorio, da tutelare e valorizzare. Le “Giornate” rappresentano, infatti, uno dei modi più efficaci per risvegliare pure impegni civili di affidamento.
Si è concluso positivamente l’incontro di formazione promosso dall’AIMC (Associazione Maestri Cattolici) della sezione di Siracusa. Argomento: “Educare all’affettività”, relatrice la psicoterapeuta Simona Matera. Gli incontri, tenuti presso l’I.C. “Archimede” di Siracusa, hanno registrato una considerevole affluenza di docenti spinti dall’esigenza di ampliare la loro formazione in risposta ai bisogni formativi specifici emersi dagli alunni in questi ultimi anni. La legittimazione di scegliere questa proposta formativa all’interno dei percorsi di aggiornamento per i docenti, ha sostenuto la presidente della sezione Rita Marino, è una risposta al POF, che prevede anche l’educazione affettiva intesa come informazione e trasmissione di valori in quanto le «educazioni» sono psicologicamente vitali, nella vita di ogni individuo. Le attività per migliorare la vita affettiva, e quindi sopravvivere all’era digitalizzata, si stanno diffondendo nelle attività scolastiche attraverso laboratori di scoperta delle emozioni, percorsi di autoconsapevo-
Lo scorso martedì 12 marzo a Lentini si è realizzato il primo “Palio della legalità del Leontinoi”, con lo scopo di promuovere la tutela dell’ambiente, di riappropriarsi del proprio Territorio e difenderlo da chi lo altera con sopraffazioni e devastazioni, discariche e infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti.
Protagonisti soprattutto gli alunni degli Istituti scolastici locali che (assieme ai propri dirigenti e docenti scolastici,
Angela Gullì
lezza, di espressione affettiva, di lavoro su di sé e sulle relazioni con gli altri. Gli insegnanti, consapevoli dell’importanza del lavoro sulle intelligenze emotive e sociali degli alunni, in questi ultimi anni un po’ trascurate, cercano risposte valide da poter applicare e adattare nelle loro classi per migliorare il clima relazionale e quindi l’apprendimento. Emerge, come sottolineato dalla dott.ssa Matera, sempre
più la necessità di comprenderne bene gli ingredienti psicologici e formativi dei ragazzi per avviare e realizzare un lavoro efficace sui diversi piani della vita affettiva degli alunni. Un lavoro equilibrato sull’affettività, però necessità del riconoscimento degli stati affettivi, attraverso i vari alfabeti, i processi cognitivi,
Il “Palio della legalità del Leontinoi” Gianni Failla
Paginatre
Siracusa - AIMC, incontro di formazione: “Educare all’affettività”
Il colera “siracusano-borbonico” del 1837 Gianni Cannone
Siracusa nel 1837 conta pagine di storia altamente drammatiche. Questa, in rapida sequenza, la verace narrazione: a) il 1814 è l’anno della Costituzione siciliana del divenire antifeudale e indipendentistico; b) il congresso di Vienna nel 1815, dopo le “sconfitte” napoleoniche, delibera il processo della cosiddetta “restaurazione” in Europa e, per quanto concerne la Sicilia, lascia sul trono il Borbone Ferdinando (IV di Napoli e III di Sicilia) che partecipa come Primo quale sovrano del Regno delle “Due Sicilie”. A tal uopo vediamo, subitaneamente, i versi canzonatori del noto poeta ottocentesco di Siracusa, marchese Tommaso Gargallo di Castel Lentini: “Fosti quarto ed eri terzo/ Ferdinando or sei primiero/ ma se seguita lo scherzo/ via secondo, via primiero …/ finirà che resti zero”; c) “Decreto 8 dicembre 1816”: con esso si unifica Napoli alla Sicilia; d) “Decreto 14 ottobre 1817”: Ferdinando I divide la Sicilia (tre dal tempo degli arabi: val di Noto, val Demone e val di Mazara) in sette valli o province o nomate intendenze: Palermo, Messina, Catania, Trapani, Siracusa, Girgenti e Caltanissetta. Cosa accade, ora, in val di Siracusa?








La crisi del colera del 1837 produce in tutta la Sicilia circa settantamila morti, mentre nella città di Siracusa, alla fine della rivolta indipendentistica e antiborbonica sedata nel sangue, il maresciallo Del Carretto (spedito nell’Isola con i poteri speciali dell’“alter ego”) prende questa gravissima decisione
punitiva: “Vengo a dichiarare cassata Siracusa dal novero de’ capoluoghi del Vallo, trasferendo a Noto, che con maggior ragione lo avrebbe meritato, perché dà nome al Vallo, il di cui spirito si è conservato e si mise in contraddizione con Siracusa”. Da Siracusa, infatti, parte e si diffonde nella Sicilia intera il messaggio antiborbonico. Dalla città di Siracusa si dà l’annuncio eclatante che il terribile colera “onde tanta strage han risentito Napoli e Palermo, ha di già ritrovato sua tomba nell’immortale patria di Archimede”. Con siffatto “manifesto” del 21 luglio 1837 (a firma del presidente del Comitato di salute pubblica barone Pancali, sindaco di Siracusa del tempo, ma compilato integralmente dall’avvocato Mario Adorno) la conclusione a cui si pervenne è una e una sola: il colera non è asiatico ma borbonico. Cioè si installa nella coscienza del popolo che il “colera-morbus è una propinazione di veleni, seminata ad opera del Governo, allo scopo di decimare la popolazione e rendere inabile a reagire contro qualsiasi tirannide”. Si apre inevitabile la caccia indiscriminata all’untore! È chiaro che il movimento liberale, approfittando dell’epidemia colerica che investe, peraltro, tutta la Sicilia pericolosamente, non si fa scappare per nessuna ragione al mondo l’occasione politica, ghiotta, per vivere pagine di libertà legate, appunto, al linguaggio dell’indipendenza siciliana. A Palermo, che piange i suoi trentamila morti, il popolo, credendo ciecamente alla voce insinuante che il “manifesto siracusano” di Pancali-Adorno accredita, urla
i valori e la negoziazione. I docenti, pertanto, dovrebbero poter aver il sostegno di un’equipe di supporto all’interno degli I.C. Non dimentichiamo che la moda di dare precocemente ai ragazzi il telefonino o altri strumenti tecnologici come tablet, video-giochi compromette in maniera significativa il mondo relazionale, il suo sviluppo emotivo, cognitivo, linguistico soprattutto per i più piccoli, creando spesso dipendenze e turbe comportamentali. Spesso le emozioni vengono sostituite da “emoticon”, l’amico diventa il contatto virtuale sui social network dove ciascuno espone un profilo ideale di sé, ma spesso in contrasto con la realtà. Purtroppo si sta perdendo il senso della realtà, assistiamo impotenti al prevalere del personaggio sulla persona, diminuisce la creatività, aumenta sempre più il bisogno di stimoli forti. In altre parole, mancano l’attesa, il sogno e l’immaginazione. L’educazione all’affettività, quindi, è fondamentale nella crescita dei ragazzi in quanto rappresenta un percorso di crescita psicologica e di consapevolezza della propria identità personale e sociale, che trova nella famiglia il suo punto di inizio.
ai sindaci di Lentini e Carlentini) hanno dato vita a una bella manifestazione, con tanta partecipazione e convinzione per la difesa del Territorio e della Legalità.
Gli studenti hanno espresso impegno, sensibilità e voglia di riscattare il Territorio, volendo ancora bene a Lentini con la capacità di reagire al rischio della rassegnazione. Le Autorità presenti, innanzitutto quella di S.E. il dott. Giuseppe Meliadò, Primo Presidente della Corte di Appello di Catania, hanno reso più importante l’incontro. Nel corso della manifestazione
sono stati premiati elaborati degli studenti.
Tra i protagonisti del “Palio” pure gli avvocati Aldo Failla e Rosario Lo Faro, il magistrato dott. Nello Neri e tutti i soci dell’associazione “Rinascita Leontina” che hanno bene realizzato l’idea di una legalità condivisa.
Sono queste le esperienze che sostengono la speranza che le nostre Città possano riscattarsi, non tollerando alcun abuso ed esigendo da tutti il rispetto delle regole.
con tutta la rabbia in corpo il seguente grido: “A morte gli avvelenatori”! A Catania gli effetti del “proclama siracusano” sono davvero devastanti: in piazza Duomo, la mattina del 30 luglio 1837, alla presenza di una folla enorme in spaventoso tumulto, viene proclamata l’indipendenza della Sicilia, istituito un “Comitato di guerra”, scacciato con le cattive e barbaramente il comandante Santanello. In realtà, i catanesi, avendo saputo, tramite un “passa parola” di popolo, che Messina è presente nella svolta antiborbonica, abbattono senza pensarci due volte la statua di Francesco I posta in piazza Università, inneggiando la Costituzione siciliana del 1812 e la libertà. La reazione del Governo borbonico, però, giunge puntuale e senza equivoci di sorta. Come in precedenza rilevato, con il Decreto Reale del 21 luglio 1837, Ferdinando II nomina, con pieni poteri, il ministro della polizia Del Carretto, alto commissario per la val di Messina, di Catania e di Siracusa. Proprio a Siracusa il truce marchese Del Carretto compie le sue azioni più efferate. Fatta occupare militarmente la città, riunita la commissione militare, Del Carretto si prepara a punire con la fucilazione, in piazza Duomo, Mario Adorno, il figlio Carmelo e tanti altri ancora. I Siracusani, dapprima puniti con la perdita del titolo di “Capo Valle”, ottengono, alla fine, in via definitiva, vale a dire nel 1865, dal Parlamento Nazionale, con Firenze capitale provvisoria d’Italia, il ritorno del Capoluogo da Noto a Siracusa.
Sic est.
dalla prima pagina
Mons. Giuseppe Greco
20 marzo 2019
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Politica e volgarità
“Dio Patria Famiglia” era uno slogan fascista. E io sono il primo a rifiutare il cattivo uso di questi valori, come venivano strumentalizzati dal fascismo di ieri e come vengono strumentalizzati dal fascismo di oggi. Ma non capisco il motivo per cui questa posizione di critica debba esprimersi in maniera così volgare.
Sottoponiamo invece a una critica serrata questo trinomio “Dio Patria Famiglia”. Dio. È scritto nel Decalogo: “Non nominare il nome di Dio invano”. Non mescolare la grandezza di Dio con le meschinità umane.
In secondo luogo: la “patria”. Quale patria? La patria sovrana dei nazionalismi, del patriottismo che esclude, delle mura che vengono erette? Quando ero adolescente sognavo una patria aperta, una Europa senza barriere, mentre leggevo il giornale “Giovane Europa”. I miei sogni sono stati infranti, ma non desisto dal promuovere, con un movimento di pensiero, una Europa responsabile e solidale.
In terzo luogo, la “famiglia”. Ma quale famiglia? Certo, non la famiglia patriarcale, dove il capo della famiglia era la legge suprema. Non la famiglia dove la donna veniva confinata nella passività. Ma, se vogliamo costruire un nuovo concetto di famiglia, non possiamo limitarci a riconoscere l’autonomia femminile. Questa è una cosa giusta, ma insufficiente. È insufficiente la lotta per l’autonomia femminile senza preoccuparsi delle sorti della famiglia stessa, senza preoccuparsi dell’educazione dei figli da parte di entrambi i genitori. È gravemente insufficiente la cultura della precarietà disgiunta dalla responsabilità. Chiamiamo le cose con il proprio nome: invece di chiamare ipocritamente “famiglia allargata” quella che ha registrato un fallimento, chiamiamola con il suo vero nome: “famiglia sfasciata”. È contro questo sfascio che dobbiamo combattere insieme, uomini e donne.
Beni comuni: convegno a SiracusaTony Raffa
Si è tenuto a Siracusa, sabato 9 marzo presso l’Urban Center di via Nino Bixio, un convegno sui “beni comuni”.
Vi hanno partecipato il sindaco di Siracusa, il vice sindaco, consiglieri comunali, un funzionario del Comune di Bologna, docenti di varie Università italiane ed avvocati del Foro di Siracusa. A guidare il convegno, oltre che a fare gli onori di casa, la dottoressa Beatrice Basile, già soprintendente ai beni culturali di Siracusa. “Beni comuni”: non una novità legislativa, bensì una presa di coscienza della società italiana in crescendo con l’aumento della sensibilità sociale, che in alcune città ha generato regolamenti volti alla tutela, alla cura ed al mantenimento di patrimoni pubblici e privati, difesi da gruppi di cittadini. Non dimentichiamo che il concetto di bene comune si evince dall’articolo tre della Costituzione italiana, come principio di sussidiarietà e di condivisione. È il caso del Comune di Bologna che ha redatto un regolamento sull’applicazione della condivisione e sulla gestione dei beni comuni; anche alcune città della Sicilia hanno attenzionato l’applicazione del movimento sociale dei beni comuni con primi provvedimenti di regolamento. Dobbiamo precisare che il quadro normativo in corso di chiarimento, come dicevamo prima, non si rifà ad una legge specifica ma ad azioni sociali svolte da cittadini attivi verso beni materiali ed immateriali, nello spirito del volontariato sociale. Si applica il concetto del prendersi cura dei beni comuni (che sono appunto beni condivisi); i cittadini condividono con altri cittadini e con le Amministrazioni in primo luogo risorse, proprie e quelle delle Amministrazioni: tempo, competenze, esperienze, relazioni, etc. E poi condividono responsabilità perché i cittadini attivi assumono autonomamente, insieme con le Amministrazioni, la responsabilità di curare i beni comuni come se fossero propri. Per questo, quando dei cittadini si prendono cura degli spazi del proprio quartiere, fanno qualcosa di molto più importante che non la mera manutenzione; in realtà ricostruiscono la propria comunità curando legami di unione, producendo e sviluppando capitale sociale, integrazione, senso di appartenenza. Tuttavia vi sono dei lati normativi da chiarire e da regolamentare; è il caso dei cittadini che, nel corso della loro meritoria azione di volontariato, si trovino nella situazione di infortunio; qualcuno dovrà farsene carico o rispondere secondo la legge. Il convegno, concluso nel pomeriggio di sabato nove, ha visto la partecipazione di giovani esponenti del Consiglio Comunale, interessati allo sviluppo sociale ed all’applicazione del concetto dei “beni comuni”. toni.raffa@libero.it
4 20 marzo 2019 Vita Ecclesiale
Quaresima a Cassibile - Facciamo ritorno Annalisa Amico
Si è conclusa anche la seconda domenica di Quaresima a Cassibile, rinnovata da una celebrazione all’aperto in una delle diverse piazze che accoglieranno in questo periodo l’assemblea di quei fedeli che vogliono condividere un altare semplice, ma frutto della collaborazione degli abitanti del luogo.
“Il Signore ci accarezza ogni volta con questo sole”, ha esordito al cospetto dei sopraggiunti don Salvatore Arnone che (supportato da uomini di buona volontà, un piccolo coro di ragazzi e dalle catechiste) ha scelto di ripercorrere i quaranta giorni che ci separano dalla Pasqua portando la Parola anche al di fuori della mura della chiesa di San Giuseppe. Non è facile di questi tempi riempire le assemblee domenicali, “dare”
un po’ di spazio, nelle nostre vite, al messaggio quaresimale, perché questo richiede volontà, forza, coraggio, certezza che Dio esiste per tutti. La lotta che più di 2000 anni fa affrontò Cristo nel deserto deve divenire la nostra lotta, quella contro la cattiveria personale e altrui, lotta contro tutto ciò che ci rende dipendenti e fragili, soli, in balìa della rabbia e dell’intolleranza, lotta contro un caporalato che a Cassibile per esempio, si nasconde tra gli alberi, in mezzo a quelle tendopoli spontanee e “fuggitive” che sono sorte nei pressi del paese. Ed è difficile credere e fare questo se stiamo soffrendo per il lavoro che manca, per un abbandono sociale, economico, per malattie e perdite che spesso ci lasciano soli contro uno status sanitario e culturale esibito da una politica fallimentare, che noi stessi abbiamo contribuito a creare in questo Paese. Il disincanto, gli orrori appresi dagli ultimi eventi di cronaca, sanguinosi
Incontro con la Parola don Salvatore Arnone
III Domenica di Quaresima I “forse” di Dio. I “forse” dell’uomo (Lc 13,1-9)
Dio ha creato l’uomo libero. Libero e responsabile, capace cioè di rispondere alle istanze – vertenze del Volto degli altri, di chiunque altro da sé. È questa capacità e… comandata! Non è lasciata in balia dei nostri capricci. “Creando libero l’uomo, Dio ha introdotto nell’universo un fattore radicale di incertezza che nessuna saggezza divina o divinatoria, nessuna matematica, persino nessuna preghiera possono né prevedere, né prevenire, né integrare in un movimento prestabilito: l’uomo libero è l’improvvisazione fatta carne e storia, è l’imprevedibile assoluto, è il limite contro cui vengono a cozzare e infrangersi le forze direttrici del piano creatore (…). (È) questo rischio, questo grande rischio di affidare all’uomo, e soltanto a lui, le chiavi della terribile scelta che Dio assume su di sé man mano che interpella l’uomo, man mano che, da Adamo e Abramo e a Mosè, si annoda, si snoda e si riannoda l’essenza brancolante del dialogo, man mano che, secondo la forte espressione di Ernst Bloch derivata dal linguaggio ferroviario, Dio si aspetta dagli uomini che essi siano gli scambisti della storia” (A. Neher, L’esilio della Parola, 1983). Tutta la vita di Dio “se così si può dire”, ki-vyakhat in ebraico, è costellata (e ritmata) da questo martellante “forse” che nella Bibbia accorre decine e decine di volte e che A. Neher ha definito la parola chiave del pensiero ebraico. Forse, chissà se si convertirà, nostalgico delle origini battesimali. Forse ritornerà a me, lasciandosi alle spalle gli idoli muti e improduttivi. Forse farà frutto (Vangelo di questa domenica). Forse capirà quanto lo amo follemente, gratuitamente e incondizionatamente. Forse e finalmente si renderà conto che lui, qualunque e chiunque lui, viene prima di me (cf Sal 8). Forse, chissà… Dubbi, incertezze, esitazioni e anche possibilità e speranza. Mi piace da morire questo Dio! Ci sono anche i “forse” dell’uomo. Uno per tutti Abramo (cf Gen 18, 16 - 33). Il mercanteggiamento della misericordia, dopo il soliloquio nel cuore di Dio. Si va oltre la giustizia, superata, meglio, radicalizzata dalla grandezza dell’intercessione. “Neher rimprovera Abramo di avere osato troppo poco nel suo dialogo con Dio «All’improvviso, al versetto 33, Abramo cessa di parlare abbandonando gli abitanti di Sodoma – e Dio – al loro destino. Poiché, bloccando così la parola sul numero dieci, rifiutandosi di immaginare che la clemenza divina possa puntare al di sotto di tale numero, sul nove, l’otto, il due, su un solo giusto e, al limite, su neppure – un –giusto, anche Abramo ha scelto l’alibi. Con il suo silenzio brutale, ponendo fine a un uragano verbale che tendeva all’infinito, Abramo abdica al suo potere di responsabilità e obbliga Dio a proseguire la sua opera da solo»” (A. Neher). Vogliamo aggiungere alla carovana umana dei “forse” anche il vignaiuolo di oggi? Un severo monito a me e a tutti quelli che amiamo le idee chiare e distinte, ai paladini della dottrina e della ferrea ortodossia: una teologia “sicura” è quasi un paradosso, una caricatura della rivelazione, espressa in parole umane che martellate emanano schegge da ospitare, indagare, interpretare ed elaborare. Nessuna scheggia va elusa. Riferendosi a quelli che allungano il passo rispetto all’andatura di Dio, Bonhoeffer parla di tracotanza. Il passo di Dio è un passo a nostra misura (cf Osea, cap 11). L’uomo del “forse”, gli uomini e le donne del “chissà” mi piacciono da morire!
Convegno “Vanità delle vanità: tutto è vanità” Il provocatorio libro biblico di
Qohélet e il nichilismo del nostro tempo
Programma Moderatore: Prof. don Salvatore Spataro, Direttore dell’ISSR “San Metodio”. Relatori: Prof. don Ignazio Petriglieri, Docente di Teologia Dogmatica presso l’ISSR “San Metodio”. “Qohélet: un libro distruttivo o istruttivo?”
Mons. Giuseppe Greco Direttore della Biblioteca Alagoniana “La notte è avanzata, il giorno è vicino” (Rm 13,12). Il nichilismo del nostro tempo: come si manifesta? come combatterlo?”
Brani del Qohélet letti da Dora Peluso
e “antichi” come l’odio e un messaggio evangelico che “sembra” pericolosamente fuori moda ai molti, sono la vera sfida quaresimale. Padre Salvo la vuole intraprendere seguendo quelle tracce disseminate dalle ultime sette frasi di Cristo: “perché quello è il Suo testamento”, incalza il parroco di Cassibile, “ciò che chiede a tutti noi di fare dopo la Sua morte”. Dio mio perché mi hai abbandonato? Padre perdonali. Non sanno quel che fanno. Oggi sarai con me in Paradiso. Donna ecco tuo figlio. Ho sete. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. È compiuto. Mettiamocelo in testa amici, noi siamo ancora contemporanei all’agonia di Gesù. E se, piccoli come siamo,
riuscissimo a capire che la morte di un uomo chiamato Gesù (che da lì in poi ha preso il nome da quel legno che lo ha trafitto e ucciso, il Crocefisso), se capissimo che quell’uomo è riuscito a darci la possibilità di una vita proprio da quella croce dolorosa, se noi soltanto ci sforzassimo di andare oltre le nostre esigenze, i nostri problemi, oltre tutto quello che viviamo e che usiamo come giustifica al nostro egoismo, forse capiremmo che basta poco per provare a credere ancora, per fare ritorno così come ci indicano i passi quaresimali. Intanto possiamo ripartire da un segno, un qualcosa che si fa semplicemente, con l’ausilio delle sole mani, quello della croce.
Sabato 23 marzo 2019 - Ore 18,30 Centro Convegni - Salone “San Giovanni Paolo II” Santuario Madonna delle Lacrime - Siracusa
Agenda dell’Arcivescovo
20 mercoledì - Ore 9, Siracusa, Arcivescovado: udienze. Ore 18, Sortino, Matrice: Celebrazione eucaristica e incontro con i catechisti.
21 giovedì - Ore 9, Siracusa, Arcivescovado: udienze. Ore 19, Priolo, San Giuseppe: Celebrazione eucaristica.
22 venerdì - Ore 9, Siracusa, Arcivescovado: udienze. Ore 19, Siracusa, Santuario: Consiglio pastorale diocesano.
23 sabato - Siracusa, Arcivescovado: incontro con il Segretario Pontificia Commissione Archeologia. Ore 18, Melilli, chiesa Madre: Celebrazione eucaristica e incontro con i catechisti.
24 Domenica - Ore 11, Siracusa, Pantheon: Celebrazione eucaristica e incontro con i catechisti.
25 lunedì - Ore 9, Siracusa, Arcivescovado: Udienze. Ore 19, Siracusa, Seminario: Celebrazione eucaristica.
26 martedì - Ore 9, Siracusa, Arcivescovado: udienze.
Inaugurata la Mostra permanente sulla Madonna delle Lacrime
Simonetta Satornino
Inaugurata, sabato 16 marzo, la Mostra permanente sulla Madonna delle Lacrime composta da 32 pannelli retroilluminati, donati al Santuario in preparazione alla visita di San Giovanni Paolo II da don Giuseppe Lombardo direttore della Pastorale Scolastica diocesana in collaborazione con l’Associazione Russia Cristiana.
L’impegno dei dipendenti del Santuario, collaborati dal personale volontario dell’Unitalsi della sottosezione di Siracusa, ha reso possibile il restauro dei pannelli che propongono un itinerario suggestivo che, attraverso immagini e testimonianze dirette di chi ha vissuto l’evento straordinario, permette ai pellegrini di rivivere in modo semplice e diretto la Lacrimazione di Maria a Siracusa.
La mostra che si apre con le immagini degli sposi, Antonina ed Angelo Iannuso e l’atto di matrimonio del 21 marzo 1953, si sofferma sui quattro giorni della Lacrimazione, sulle analisi scientifiche e sui pronunciamenti ufficiali della Chiesa, da papa Pio XII, a Giovanni Paolo II fino a papa Francesco: se la scienza attesta che “Sono Lacrime umane”, la Chiesa, invece, dopo aver ascoltato le testimonianze e verificato i miracoli fisici e spirituali, conferma che “Sono le Lacrime della Madonna”. Le didascalie che accompagnano la mostra sono tratte dalla testimonianza di mons. Giuseppe Bruno e dalle testimonianze custodite nell’archivio storico del Santuario: spiccano le testimonianze del fotografo Saraceno e della sig.ra Bruna, figlia del dott. Michele Cassola. La mostra aiuta a rivivere una pagina di storia esclusiva di Siracusa al punto da essere nota nel mondo, non solo per aver dato i natali a Santa Lucia, ma anche per essere la città dove la Madonna ha pianto lanciando un messaggio di speranza per tutta l’umanità.





Lentini - La festa della “Sacra Famiglia”Salvatore Di Salvo
“Questo appuntamento sia segno di una città che, guardando al suo passato, sappia vivere con solidarietà il suo presente aprendosi con speranza al suo futuro”. A dichiararlo è stato l’arcidiacono parroco della chiesa di Sant’Alfio, don Maurizio Pizzo, domenica, in piazza Umberto a conclusione della processione della “Sacra Famiglia”, che ha percorso dalla chiesa dell’Immacolata le strade del centro storico della città. La festa della Sacra Famiglia, da sempre organizzata dal comitato della chiesa di Sant’Alfio, è tradizionalmente sostenuta con generosità dai lentinesi. Quest’anno la “Sacra Famiglia” è stata rappresentata dai giovani volontari Andrea Mezzapesa (San Giuseppe), Giulia Scarcina (Madonna) e Nicolò Roccaforte (Gesù Bambino). Nella chiesa della Fontana l’esposizione dei novantanove piatti realizzati dalle famiglie lentinesi che richiamano i piatti dell’antica tradizione enogastronomica della città, curati da Elio Cardillo. A conclusione della giornata la vendita all’incanto dei doni offerti alla “Sacra Famiglia”, il cui ricavato verrà interamente devoluto alla “San Vincenzo” che si occupa di sostenere le famiglie disagiate della città. Nel pomeriggio, dopo trent’anni, è stata ripristinata la processione con il simulacro di San Giuseppe, che ha percorso le strade del centro storico della città.





Cumuli di spazzatura abbandonata
Nel recente passato, ed in particolare nello scorso numero di “Cammino”, abbiamo evidenziato alcuni problemi relativi al servizio di raccolta dei rifiuti. Torniamo sull’argomento
perché i problemi sembrano aumentare, anziché essere risolti. Premesso che i cittadini hanno l’obbligo di differenziare i rifiuti in modo corretto, nella scorsa settimana sono state elevate le prime multe, in virtù di un’ordinanza del Sindaco, di ben 600 euro, a carico di alcuni utenti poco avveduti. Importo che appare eccessivamente elevato, ma che secondo il Comune deriva dal fatto che le piattaforme che riciclano i rifiuti, se la differenziata non è corretta, rispediscono tutto indietro, con conseguente aumento dei costi.
In base ad un’ordinanza del 2018, il 6 marzo scorso è stata diffusa la notizia che l’indifferenziato in sacchetti neri non sarebbe stato più ritirato, ma successivamente l’azienda Tekra ha comunicato che dalla data del 25 marzo avrebbe ritirato solo i rifiuti conferiti utilizzando sacchi trasparenti.
Nel frattempo sono stati adottati dei tagliandi rossi di errore, lasciati dai netturbini
sui sacchetti o i mastelli del “porta a porta”, per segnalare che il conferimento non è avvenuto in maniera corretta e che si rischiano le multe.
Tra le principali proteste fioccate in questi giorni da parte degli utenti è stato evidenziato che utenti poco civili portano i sacchetti e li infilano nei carrellati di altri condomìni: questi ultimi potrebbero essere ingiustamente multati. E ovviamente i cittadini non possono pagare un servizio di guardianìa per impedire a soggetti terzi di usare i propri mastelli.
È stato fatto notare da più parti che alcune disposizioni sono in contrasto con quanto stabilito dal Garante della Privacy per tutelare la riservatezza dei cittadini. In particolare, in materia di utilizzo dei sacchetti bio sulla raccolta differenziata, sono vietati i sacchetti trasparenti quando la raccolta della spazzatura avviene «porta a porta» (perché rilevare la presenza di scatole di medicinali, che indicano lo stato di salute, il tipo di alimenti acquistati, che denuncia il tenore di vita, o pannoloni per anziani, viola il diritto alla privacy). L’utilizzo di sacchetti trasparenti per verificare l’osservanza degli obblighi di raccolta differenziata è concesso solo sulla spazzatura di tipo condominiale, sono vietate le etichette adesive nominative sui sacchi dell’immondizia o sul contenitore dei rifiuti, soprattutto se questo è posto per la strada; i controlli e l’apertu-
Alberto Lo Passo
Siracusa e provincia
Siracusa - Rifiuti: da un problema all’altro
Siracusa e provincia. Finanziamenti per gli Istituti scolastici a rischio. “Dispersione e povertà educativa”
Angela Gullì
Sono dodici i Comuni della provincia di Siracusa individuati dal Governo per la lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa minorile: Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Priolo Gargallo, Rosolini e Solarino, per i quali sono stati messi a disposizione fondi della Comunità Europea. Quello della dispersione è un fenomeno ancora molto presente soprattutto nel Meridione e per contrastare la povertà educativa il nostro Governo ha avviato dei progetti di inclusione sociale volti soprattutto all’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico, per consentire ai ragazzi il recupero delle competenze di base in chiave innovativa. Naturalmente i progetti proposti devono rispondere ai reali bisogni degli studenti ed in particolare devono favorire l’inclusione” ed il coinvolgimento soprattutto dei minori a rischio. Il Piano Operativo Nazionale “PON” diventa, quindi, uno strumento importante per l’istruzione, uno strumento che dovrebbe consentire all’istruzione meridionale di avvicinarsi agli standard europei. Invece non sempre è così, in quanto spesso i rientri extracurriculari (con i quali gli alunni dovrebbero provare a colmare il divario di apprendimento che li separa dalle altre realtà dell’Europa) non risultano efficaci, nonostante la buona volontà dei dirigenti scolastici nell’individuare esperti che rispondano ai requisiti richiesti nel bando. Si fa un’enorme fatica a coinvolgere gli alunni nei rientri pomeridiani, perché impegnati in attività sportive e non solo… a volte perché quanto proposto è poco accattivante. In molti casi non è ancora chiaro che, per agganciare gli alunni e favorire l’apprendimento, bisogna proporre laboratori di innovazione didattica e digitale, creatività, musica, arte, scrittura creativa, teatro, iniziative per il contrasto alla violenza nei contesti scolastici, ma anche iniziative per la parità di genere, per l’educazione interculturale e per la lotta al bullismo e alla discriminazione. Sembra una stranezza che i nostri ragazzi non desiderano fare recupero d’Italiano o di Matematica: purtroppo è la realtà. Occorre quindi organizzare percorsi specifici per l’integrazione degli studenti con svantaggi o con deficit socio-culturali e linguistici per favorire il massimo sviluppo delle potenzialità e delle attitudini, contrastare gli effetti delle disuguaglianze sociali e valorizzare il merito individuale indipendentemente dalla situazione sociale di partenza.
Tagliandi rossi di errore
ra dei sacchetti della spazzatura possono essere fatti solo da personale autorizzato quali gli agenti della polizia municipale, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, e sono vietati se effettuati in via generale, con scopi preventivi o di generico controllo. È vietato il controllo fatto dai netturbini. Da queste direttive ne deriva che il Comune di Siracusa non potrebbe obbligare i propri cittadini all’utilizzo dei sacchetti trasparenti, perché ciò violerebbe
le regole sulla riservatezza e la privacy.
Inoltre, c’è molta indignazione per il fatto che vengono ancora abbandonati rifiuti direttamente per strada, da cittadini che si dichiarano nullatenenti e quindi non temono le eventuali multe e non pagano la Tari. Questa tassa, che a Siracusa ha una tariffa elevatissima, dovrebbe garantire il diritto dei cittadini di avere una città pulita ed un servizio efficiente. Purtroppo il sistema di raccolta in atto non è il migliore e comunque ci sono delle zone, sia centrali (si pensi a viale Tisia o a Grottasanta) o periferiche dove ancora il servizio della raccolta differenziata non è stato organizzato a dovere. Ci sono anche contrade (Spinagallo, Serramendola, Carancino) dove sono stati tolti i vecchi cassonetti per l’indifferenziato ma non è stata avviata la raccolta differenziata dei rifiuti. A Fontane Bianche, sembra che vengano abbandonati sul




Ma è possibile - dopo quasi un ventennio di “tira e molla”, di diverse decine di morti e feriti gravi (l’ultimo l’undici marzo scorso), di promesse millantate, di parole a vuoto - che la politica non abbia capito quanto sia necessario dotare la Sicilia orientale di una superstrada che colleghi Ragusa a Catania. Dopo l’ultimo blocco da parte del Governo e del Ministero del Tesoro, sabato mattina, i sindaci di Carlentini, Giuseppe Stefio, Lentini, Saverio Bosco, Francofonte, Daniele Lentini, Vizzini, Vito Cortese, Licodia Eubea, Giovanni Verga e Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, hanno effettuato un sit-in sulla “Ragusana”, di fronte alla Casina Cancellieri, in territorio di Francofonte.



“Al centro dell’incontro la pericolosità della Ragusana 194 - ha detto il sindaco di Francofonte, Daniele Lentini - anche a seguito dell’ennesimo recente incidente stradale che sul territorio di Francofonte ha coinvolto due mezzi e registrato due feriti gravi. Abbiamo stabilito, dopo l’incontro tenuto a Catania e l’incidente, di incontrarci allo svincolo dove c’è stato incidente per sottolineare l’impegno di tutti
territorio rifiuti da coloro che a Cassibile ed Avola non effettuano la differenziata porta a porta. Col proposito di approfondire questo aspetto e di capire come mai tonnellate di spazzatura stanno invadendo le aree extraurbane di Siracusa, il nucleo di polizia ambientale ha iniziato delle indagini, anche con l’ausilio di “trappole” che raccolgono le immagini in prossimità di zone di conferimento, e sembra che il grosso dei rifiuti abbandonati a Carancino, Spinagallo, Capocorso, Tivoli, provenga da Comuni vicini, principalmente Floridia e Canicattini. Nel corso delle indagini gli agenti della Municipale hanno anche verificato il contenuto di alcuni sacchetti, per acquisire elementi che consentissero di risalire ai proprietari. Sono state avviate delle bonifiche straordinarie per ripulire le strade dai cumuli di rifiuti abbandonati in maniera incivile.
L’azienda concessionaria del servizio non ha ancora riattivato i centri di raccolta mobile, ha invece iniziato a svuotare i contenitori di farmaci scaduti giacenti presso le farmacie. Continuano, purtroppo, i disagi al centro di conferimento di Targia. Il Comune ha fatto sapere che sono operativi i distributori di sacchetti per la raccolta differenziata installati presso i seguenti uffici comunali: Politiche Sociali di via Italia (ritiro lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30 ed il martedì dalle 15.30 alle 16.30), Circoscrizione Comunale Tiche di via Ramacca (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00; ed il martedì ed il giovedì anche dalle 15.00 alle 17.00), Ufficio Anagrafe di via San Metodio (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00; il martedì ed il giovedì anche dalle 15.00 alle 16.30). Per l’erogazione dei sacchetti è richiesta la tessera sanitaria.
NOTIZIE IN BREVE
20 marzo 2019
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Simona Bottaro
LILT e prevenzione oncologica
Come ogni anno, prosegue la campagna di prevenzione oncologica organizzata dalla Lilt. Obiettivo della campagna è la corretta informazione e sensibilizzazione alla Prevenzione che, come noto, rappresenta l’arma vincente contro i tumori. Gazebi informativi saranno esposti a Siracusa in largo XXV luglio, in Ortigia; a Pachino a piazza Vittorio Emanuele. Verranno inoltre organizzate delle passeggiate.
Biblioteca itinerante per oncologia di Siracusa
Il reparto di Oncologia di Siracusa ha ricevuto in dono una biblioteca itinerante dall’associazione “Mareluce onlus”. L’inaugurazione è avvenuta la settimana scorsa con la partecipazione del commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra, la presidente dell’Associazione Daniela Respini, il direttore sanitario di presidio Giuseppe D’Aquila, il direttore del reparto Paolo Tralongo assieme al personale medico e infermieristico. La biblioteca porterà all’interno della realtà ospedaliera momenti di distensione e distrazione non solo attraverso la lettura ma anche grazie all’utilizzo dei Mandala da colorare.
TAC e risonanza magnetica ad Augusta
A breve il presidio ospedaliero “Muscatello” di Augusta sarà dotato di una nuova apparecchiatura TAC multislice e di una Risonanza magnetica nucleare di ultima generazione, la terza RMN esistente in provincia di Siracusa, al servizio di tutte le Unità operative dell’ospedale megarese ed in particolare del Centro di riferimento regionale per le patologie derivanti dall’amianto.
No sacchi neri dal 25 marzo
L’azienda Tekra comunica che dal prossimo 25 marzo i rifiuti conferiti nel sacco nero non verranno ritirati. I distributori di sacchetti per la raccolta differenziata sono installati presso gli uffici comunali di quartiere e saranno disponibili durante i normali orari di ufficio.
Rifacimento di via Crispi
Previsti lavori di manutenzione per il manto stradale di via Crispi. Vertice previsto a Palazzo Vermexio per stabilire le modalità operative degli interventi che interesseranno il rifacimento del sottofondo stradale, l’applicazione delle basole, la sistemazione dei marciapiedi e l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione.
Accordo Consorzio Archimede e Università Kore
Firmato l’accordo tra il Consorzio Universitario Archimede e l’Università Kore di Enna. L’accordo di durata triennale, a partire dall’anno accademico in corso, prevede servizi per gli studenti siracusani iscritti (circa 1.500) o futuri iscritti. L’obiettivo è di frenare l’emorragia di studenti siracusani e siciliani fuori dalla regione ma anche ampliare l’offerta formativa puntando sulla qualità e guardando alle professioni del futuro. La sede di rappresentanza sarà a villa Reimann.
Francofonte - Protesta dei sindaci sulla “Ragusana”
Salvatore Di Salvo
i sindaci della zona, perché non comprendiamo le ragioni adottate dai burocrati che rinviano le decisioni determinando incertezze e danni al nostro territorio”.
Il “project financing” per realizzare l’autostrada è stato presentato dalla società Scarl per un finanziamento totale di ottocento milioni di euro. Il ragioniere generale dello Stato ha bloccato il progetto perché il Governo e i tecnici del Ministero dell’Economia e dell’advisor internazionale hanno messo in dubbio l’affidabilità bancaria del privato.
I dubbi del Governo nazionale riguardano la mancanza d’una strada alternativa gratuita che potrebbe essere sanzionata dall’Unione Europea. La Statale 514 diverrebbe a pagamento con un pedaggio di circa quattordici euro e una mancata fiducia di chi opererà.
“Continuiamo a non comprendere – ha aggiunto il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio – il ruolo del Governo regionale perché se da un lato prendiamo atto del recepimento degli impegni, dall’altro registriamo di esponenti
politici che spingono nella posizione opposta.
Noi non ci fermeremo nella nostra battaglia”. “Abbiamo – aggiunge il sindaco di Lentini, Saverio Bosco – già ribadito come non può essere il tempo di valutare soluzioni alternative, che avrebbero solo l’effetto di ritardare la
realizzazione dell’opera”. “È inaccettabile che dopo quattordici anni si discuta ancora e si continui a bloccare l’iter - ha concluso il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri - malgrado la mancanza di un’opera così abbia già prodotto danni devastanti allo sviluppo di una importante fascia territoriale della Sicilia. Noi sindaci a questo immobilismo non ci stiamo e siamo pronti a iniziative anche clamorose per richiamare l’attenzione del Governo”.
6 20 marzo 2019 Siracusa e Provincia
CAMMINO ha trentasette anni di vita
Marzo 1983 -
Marzo 2019. Il nostro Settimanale completa trentasei anni di pubblicazioni ed entra nel trentasettesimo anno di vita!
Nell’arco di questi anni, tra problemi e ostacoli operativi ricorrenti, il nostro “Cammino” è stato sempre e continua ad essere pagina di speranza, voglia di incontro con la storia per una comunicazione libera.
Il lavoro della Redazione proseguirà, accanto alla Direzione che generosamente e con entusiasmo si spende da tempo per i migliori ideali di partecipazione e crescita nel bene comune ecclesiale e sociale.
Ai nostri Lettori non può mancare l’invito pressante a continuare a sostenere in ogni modo “Cammino”, anche nelle sue prossime forme editoriali. Per rinnovare un impegno tenacemente vissuto accanto al volontariato della nostra periferia pensante e laboriosa, che tuttora crede e spera creativamente. Nonostante tutto!
Il “Trofeo Città di Melilli”Cetty Piccione
L’ASD Libertas Rari Nantes Siracusa, che opera anche presso le piscine comunali di Melilli e Noto, ha organizzato il 10 marzo scorso il “I Trofeo Città di Melilli” riservato alla categoria atleti propaganda. La manifestazione ha radunato ben oltre i cento partecipanti. Tra le squadre partecipanti hanno gareggiato: Sun Club Siracusa, Rari Nantes Siracusa, Rari Nantes Melilli, Rari Nantes Noto, Sikelia Siracusa.
Diversi i podi riservati ai promettenti atleti della Rari Nantes Siracusa: medaglia d’oro per Ludovica Giudice, Aldo Spatafora, Costanza Farina, Mattia Miceli e Cristiano Pellegrino; medaglia d’argento per Serena Italia, Elisabetta Curcio, Benedetta e Martina Cianci.
Di rilievo anche le prestazioni dei giovanissimi Elisabetta Grande, Gabriele Pisasale, Gabriele Liistro, Chiara Porelli e Angelica Paolo, che con il loro impegno sono riusciti a conquistare le meritate medaglie di bronzo.
Festeggiamenti e soddisfazione di genitori, presidente e staff tecnico.
Canicattini - Controlli sulla raccolta differenziata Noemi Mazzone
Il primo cittadino di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, ha disposto maggiori controlli per quanto riguarda la raccolta differenziata già in atto nel Comune ibleo. Saranno effettuati dunque maggiori controlli da parte degli uffici preposti e della Polizia Municipale, per individuare chi continua a conferire in modo non corretto i rifiuti differenziati e quelli indifferenziati, soprattutto nel settore commerciale. Tale comportamento non corretto infatti arreca danni al Comune e ai cittadini, poiché le piattaforme di conferimento rimandano indietro le varie tipologie alterate costringendo il Comune a conferire tutto in discarica con costi gravosi. “La raccolta differenziata - afferma il dirigente dell’Ufficio Tecnico, geometra capo Giuseppe Carpinteri - attualmente nel nostro paese si aggira oltre il 60%, ma il conferimento non corretto ci obbliga a scaricare un rifiuto non servibile per la trasformazione in compost, nella normale discarica con maggiori costi che rischiano di farci sforare il piano finanziario previsto per tutto il servizio che, come sappiamo, è alquanto contenuto proprio per non pesare eccessivamente sui cittadini. Ma se alla fine, anziché
Serie C: Siracusa, continua la serie negativa e la tifoseria perde la pazienza
Antonio Argento
Periodo sempre più negativo in casa aretusea, dove si alternano sconfitte sul campo e sul piano disciplinare-federale. Ma andiamo con ordine.
Sul piano dei risultati, dopo la brutta
La pensilina danneggiata
prestazione con sconfitta per due a zero di Cava dei Tirreni del 3 marzo, registriamo una nuova battuta d’arresto, questa volta casalinga, domenica 10 ad opera dei pugliesi della Virtus Francavilla che hanno espugnato il De Simone ottenendo il massimo risultato, vittoria per uno a zero, con il minimo sforzo.
La partita col Francavilla si è giocata











diminuire i costi previsti per il conferimento dell’indifferenziato in discarica, dobbiamo aggiungere i maggiori oneri per smaltire anche la parte umida “sporcata” da un non corretto conferimento da parte dell’utenza, il piano salta così come i vantaggi per i cittadini e le imprese”. Ragion per cui, allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati, quali la salvaguardia dell’ambiente e un vantaggio economico per i cittadini, a partire dal 16 marzo, l’Ufficio Igiene Ambientale, con l’ausilio dei giovani del progetto “Tutti pazzi per l’Ambiente” del Servizio Civile Nazionale, provvederà alla distribuzione in tutte le abitazioni di nuovo depliant che spieghi ancora meglio come distinguere i rifiuti. Inoltre verrà rinnovato l’invito agli abitanti ad utilizzare sacchetti trasparenti, nell’attesa che il Comune distribuisca quelli con codice a barre identificativo dell’utenza per facilitare i controlli, sia per la parte differenziata che per quella indifferenziata. Si spera quindi in un operato ancora più virtuoso da parte dei canicattinesi, per lasciare alle future generazioni un paese pulito e vivibile.
nell’atmosfera surreale delle porte chiuse, ossia senza pubblico, in quanto per motivi di sicurezza le autorità competenti hanno vietato l’accesso degli spettatori. Tali motivi erano riconducibili ai danni ancora non riparati dopo il forte vento di quindici giorni prima che aveva distrutto due pannelli della pensilina della tribuna centrale.
Se il pubblico avesse potuto assistere alla partita, si sarebbe comunque presentato con un atteggiamento di contestazione, che comunque si è verificato, con cori e striscioni ostili, fuori dei cancelli dello stadio.
Eppure il sostegno del pubblico sarebbe stato quantomai necessario, proprio in un momento di crisi della stagione, crisi che rischia di compromettere il raggiungimento della salvezza e quindi il mantenimento della categoria professionistica di serie C.
Per la cronaca il gol-vittoria dei pugliesi è arrivato in modo episodico, grazie ad una punizione magistralmente calciata al 23° del primo tempo dal limite dell’area e contro cui nulla ha potuto il pur bravo portiere aretuseo Crispino.
Dicevamo anche delle note negative sul piano disciplinare. La Procura federale, infatti, ha deferito la società Siracusa calcio srl e l’amministratore delegato Nicola Santangelo, a seguito di segnalazione della Comissione di vigilanza (CO.VI.SO.C.), “per non aver versato, entro il termine del 18 febbraio 2019, le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori
A.D. Nicola Santangelo
addetti al settore sportivo per le mensilità di novembre e dicembre 2018”.
In conseguenza di tali inadempimenti si rischiano fino a due punti di penalizzazione ed una pesante multa.
Adesso gli azzurri, terz’ultimi a 25 punti in classifica, che fortunatamente significa ancora salvezza diretta, devono però tenere a debita distanza la Paganese, penultima e ferma a 12 punti, per evitare un pericoloso spareggio “play-out”.
Pertanto al Siracusa non rimane altro che cercare di conquistare più punti possibile, non fallendo soprattutto gli scontri diretti, come quello che si è disputato a Bisceglie domenica scorsa e di cui vi riferiremo nel prossimo numero. antonioargento65@outlook.it
Promozione: Real Siracusa lotta per il primato col Ragusa Prima categoria: vittoria esterna del Santa Lucia
Beppe Jannì
Quando mancano tre giornate dal termine del campionato di Promozione, il Real Siracusa (mettendo il sigillo al “poker” confezionato per la Barrese) risponde al 4-0 rifilato dal capolista Ragusa sul campo di Solarino del Floridia. Sarà quindi un duello fino all’ultimo respiro fra le due compagini e sicuramente il prossimo turno sarà quello che indicherà un verdetto. Infatti il Real Siracusa andrà in trasferta sul difficile terreno del Franco Bianchino dello Sporting Priolo, in una stracittadina dall’esito non scontato perchè si tratta sempre di un derby campanilistico, mentre il Ragusa sarà impegnato in un derby ibleo anch’esso difficile con New Modica. Nel derby aretuseo prevale lo Sporting Priolo sulla RG Siracusa, mentre il Megara Augusta torna sonoramente battuto con una quaterna sul campo del Pozzallo. I megaresi cercheranno ora di rifarsi ricevendo l’Enna, mentre la RG andrà in trasferta sul difficile terreno di Licodia Eubea. In prima categoria girone E grosso balzo in avanti del Santa Lucia, corsaro all’inglese sul campo del Città di Catania, ed il Francofonte supera il Giarre. Nel girone F, il Noto batte il blasonato Comiso ed il Portopalo espugna Ferla. Successo dell’Avola per 4-2 sul Mazzarrone, mentre il Canicattini cade nettamente sul terreno ibleo dello Scicli. Pareggio Rinascita Netina-Sanconitana per 2-2.
La squadra del Real Siracusa

20 marzo 2019
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