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Origini storiche

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REGGIA DI CASERTA

REGGIA DI CASERTA

L'entroterra Campano era abitato già agli inizi del I millennio a.C. dagli osci, cui seguirono i sanniti di stirpe italica. Dall'VIII secolo a C lungo la costa si svilupparono diversi insediamenti di popolazioni di civiltà greca dai quali ebbero origine le colonie magnogreche di Pithecusa, Cuma, Parthenope, Neapolis e Poseidonia La pianura campana costituì anche l'estremo limite meridionale dell'espansione etrusca

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Nella seconda metà del IV secolo a.C., con le guerre sannitiche la regione fu posta sotto l'influenza di Roma, che la ribattezzò Campania Felix in riferimento alla sua prosperità, benché il territorio della Campania antica corrispondesse solo parzialmente a quello della regione moderna Con il tramonto della civiltà romana si disgregò anche l'unità politica della regione, che dal VI secolo finì in gran parte sotto l'influenza longobarda e in misura minore sotto quella bizantina.

La Campania è una regione italiana ricca di eredità storica. Vi si possono trovare resti sanniti, romani, greci, normanni oltre che di svariate altre culture. La regione fu infatti assai popolata fin dall'antichità per via delle favorevoli condizioni climatiche-ambientali, oltre che per la sua importanza nei traffici commerciali.

Tra il 535 e il 553 l'Italia fu invasa dall'esercito romano-orientale dei Bizantini, condotto dal generale Belisario, che nel 536 occupò Napoli e l'intera Campania, per poi risalire verso Roma. La Campania dunque tornò a essere una provincia, ma dell'Impero Romano d'Oriente di Bisanzio. Qualche anno dopo il re dei Goti Totila sconfisse Belisario e conquistò la Campania, ma si tratto di un'azione effimera; perché fu ucciso dal generale bizantino Narsete, riuscendo a imporre definitivamente il controllo bizantino in Italia meridionale.

In seguito ad alcuni scavi archeologici, si è capito che la regione venne popolata già 70 000 anni fa. In quell'epoca gli Appennini erano ricoperti di fitte foreste dove gli uomini si recavano per cacciare e raccogliere i frutti del bosco, poiché non erano in grado di coltivare piante né di allevare animali. Al Paleolitico medio, ossia all'epoca dell'uomo di Neandertal, risalgono infatti le selci lavorate e scheggiate (forse usate come coltelli o raschiatoi) che emergono in talune aree appenniniche e in particolare sull'altipiano della sella di Ariano,[1] nei cui pressi è stato anche rinvenuto il villaggio neolitico de La Starza, il più antico insediamento stabile della regione

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