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Strada Prenapoleonica, Regia e attuale
Il secolo XVI fu importante per l’assetto territoriale della Valle Scrivia e Val Lemme: nel 1585 furono ultimati i lavori in muratura della strada per la Bocchetta che permettevano il passaggio ai veicoli a ruote. È evidente che in precedenza il trasporto di merci avveniva con muli e quindi potevano essere privilegiate le strade di crinale. La necessità di vie in fondovalle può dipendere anche dall’approvvigionamento di legna, cereali, frutta, castagne, di cui aveva bisogno Genova, soprattutto nei periodi di espansione: i campi e i boschi sui piani quaternari dello Scrivia o del Lemme fornivano questi prodotti in maggior quantità che non le terre vicino ai crinali. Perché la Bocchetta fu costruita e non la strada dei Giovi? Perché la Val Lemme era interamente della Repubblica di Genova ed era un itinerario più breve tra il porto e Novi Ligure (circa 52 km rispetto ai 57 dei Giovi). Il problema consisteva nella pendenza del 14% del valico a 772 metri. La strada dei Giovi invece aveva una pendenza del 7% ma era dominata dai Marchesi Spinola che dipendevano dal Sacro Romano Impero ed erano autonomi rispetto a Genova. Quest’ultima sembrerebbe essere stata aperta solo nel 18102 . Ma a Isola, in località Giretta, esistono dei muri di sottoripa, ad altezza maggiore della strada attuale, che Tiziano Mannoni, esperto archeometra, ha datato al secolo XV o XVI. Essi erano a sostegno di un itinerario largo almeno quattro metri e in alcuni punti scavato nella roccia. Significa che per alcuni tratti la via di Valle Scrivia era percorribile in carrozza. Nel XVI secolo un documento dell’Archivio Vescovile di Tortona ci fornisce l’indicazione che tra Isola e Busalla c’è una strada sui fianchi dello Scrivia sottintendendo che è percorribile agevolmente (i tratti precedenti sono specificati con il trasporto “in sedia” oppure che non si può neppure andare
2 PALUMBO, 2003.
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con questo mezzo, altrimenti con “strada a cavallo”). Teniamo presente che in quei secoli il risveglio sociale era dimostrato dalla costruzione dei Palazzi marchionali e delle numerose chiese e cappelle. Un altro tratto di strada prenapoleonica lo troviamo al Giro del Romano tra Isola e Ronco, dove attualmente c’è il nuovo ponte davanti al cimitero di Ronco. Entrambi, Giretta e Giro del Romano, sono sovrastanti l’attuale ex SS 35 dei Giovi. La Strada Regia, subito dopo la Trattoria Balostro, verso Arquata, prima del 1853 passava più a valle di adesso: la costruzione della ferrovia l’ha spostata verso monte (foto 1). Rimane un sottopasso sul Rio della Scala a conferma di ciò (foto 2).
Foto 1: il flesso della strada provinciale provocato dalla costruzione della ferrovia nel 1853.

Foto 2: il sottopasso alla Strada Provinciale 35 dei Giovi, ora sovrastato da un percorso interpoderale, a valle della ferrovia.
Pietro Piana di Genova, che ha svolto il dottorato in geografia all’Università di Nottingham in Inghilterra, ci evidenzia che WILLIAM BROCKEDON nel 1835 scriveva:
«… Isola and its bridge over the Scrivia are highly picturesque ...».
Ovviamente era il ponte travolto dalla piena nel 1834 di cui rimane solo la spalla destra3. Con l’occasione pubblichiamo anche altri disegni del 1829 opera di Elisabeth Fanshawe4 che illustrano la strada prenapoleonica a Giretta (foto 3) nonché la Strada Regia a Creverina e al Giro del Romano a Ronco Scrivia (foto 4 e 5).
3 Il disegno del ponte originale è sulla copertina di PEDEMONTE, 2012.
4 PIETRO PIANA, 2015.

Foto 3: Giretta con la vecchia strada prenapoleonica a monte dell’attuale. Sullo sfondo si vede Prarolo (disegno di Elisabeth Fanshave nel 1829. Per cortese concessione del Prof. Charles Watkins dell’Università di Nottingham).

Foto 4: Giro del Romano tra Creverina e Ronco (disegno di Elisabeth Fanshave nel 1829. Per cortese concessione del Prof. Charles Watkins dell’Università di Nottingham).

Foto 5: Creverina (disegno di Elisabeth Fanshave nel 1829. Per cortese concessione del Prof. Charles Watkins dell’Università di Nottingham).