I CARTEGGIO MOISE-TUCCI SULLA SPEDIZIONE TIBETANA DEL 1948

OSCAR NALESINI

IL CARTEGG/0 MOISE-TUCCI SULIA SPEDIZIONE TIBETANA DEL 1948

Miscellanea di storia delle esplorazioni, XXXVII Genova, 2012

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La spedizione condotta da Giuseppe Tucci in Tibet tra l'aprile e l'ottobre del 1948 inizio sotto una stella decisamente malevola: i tre compagni, che avrebbero dovuto coadiuvarlo nelle ricerche, furono bloccati al confine tibetano per mancanza del visto d'ingresso. La questione alia fine si risolse, rna dopo mesi di trattative e al prezzo di tensioni crescenti all'interno del gruppo, i cui strascichi si sono protratti nel tempo oltre la fine della spedizione.

L'increscioso episodio e noto per quel che ne hanno scritto e detto, da punti di vista contrastanti, lo stesso Tucci e Fosco Maraini, un altro dei suoi protagonisti.

Entrambi, pero, hanno sostenuto le proprie opinioni facendo appello alia loro credibilita piuttosto che a fatti venficabili indipendentemente. Ora qualche aspetto della vicenda puo essere meglio compreso grazie ad alcuni documenti di cui sono venuto fortuitamente a conoscenza mentre ero alia ricerca di notizie sui fotografi e medici che avevano accompagnato Giuseppe Tucci nelle sue esplorazioni.

Ho avuto cosl I' occasione di conoscere il dottor Concetto Guttuso, un medico - allora ufficiale della Marina Militare - che prese parte alia spedizione nel Nepal occidentale del 1952.

Dei molti incarichi che ha svolto nel corso della sua vita da giramondo, ricordo qui la direzione del Centro Studi e Ricerche sulle Malattie Tropicali «Ettore Marchiafava», gestito a Mogadiscio dalla Marina negli anni dell' Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia. Per un caso fortuito, I'ufficiale che nel 1953 Guttuso si apprestava a rilevare era stato anch' egli un collaboratore di Tucci, avendo partecipato alia spedizione tibetana del 1948. Si trattava del Colonnello medico Regolo Moise, nato a Cherso nel 1902 in una delle famiglie patrizie dell'isola.

Si era specializzato in medicina tropicale e parassitologia a Roma e Amburgo nel 1931 e dal 1932 al 1941 aveva lavorato in Eritrea e Somalia, tornando a Mogadiscio nel 1949 (Guttuso, Nalesini 2008).

Decenni dopo quell'incontro, avendo deciso di mettere un po' d'ordine tra i propri incartamenti, il dottor Guttuso aveva inaspettatamente rinvenuto tra quelli della Somalia un fascicolo intestato «Spedizione Tucci nel Tibet», contenente diversi documenti prodotti per Ia maggior parte da Moise e Tucci durante i mesi in cui Ia spedizione italiana era rimasta bloccata al confine.

Guttuso giunse alla conclusione che Moise doveva aver dimenticato o abbandonato a Mogadiscio queI fascicolo e che nel 1957, quando era sua volta rientrato in Italia, qualcuno - avendolo rinvenuto - lo aveva inserito tra le sue pratiche sapendo della sua passata esperienza in Nepal. Ma allora Guttuso era in partenza per un anno di navigazione, per cui ripose tutto senza darsi troppa pena di controllare quel che prima c'era a casa dei genitori e poi

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nel suo garage, da dove quelle carte erano riemerse 1• ll dottor Guttuso intui subito !'interesse del fascicolo e prima di trasmettermelo ordino prelirninarmente i documenti e trascrisse alcune lettere manoscritte.

L'incidente:

Imbarcatasi a Napoli 1'8 marzo 1948, Ia spedizione italiana giunge il 13 aprile a Gangtok, capitale del piccolo regno di Sikkim. Oltre Tucci e i collaboratori locali, ne fa parte il fotografo Pietro Francesco Mele, nato venticinque anni prima dal senatore Davide Mele e da Ida Matarazzo, figlia di un noto imprenditore italo-brasiliano che aveva creato un impero econornico in America Latina partendo da qualche barile di grasso di maiale.

Pietro aveva intrapreso Ia carriera di fotografo e cineasta e aveva deciso di finanziare la realizzazione di cortometraggi sulla spedizione dopo aver visto fallire i contatti con importanti case di produzione, come Ia Scalera Film e Ia Lux Film di Riccardo Gualino, noncbe forse con il Roberto Moretti che lavorava alia produzione di Ladri di biciclette (documento 1). In questa veste imprenditoriale, Mele aveva assunto Fosco Maraini, gia compagno di Tucci in Tibet nel 1937 e reduce da un soggiorno di otto anni in Giappone, come addetto alle riprese cinematografiche (fig. 1).

La circostanza merita un piccolo approfondimento. Tucci aveva ignorato Maraini durante Ia lunga fase di preparazione della spedizione, nonostante egli avesse non pochi punti a suo favore: disponeva di una certa conoscenza del paese e della lingua, era un ottimo fotografo e dal 1947 collaborava con Ia Panaria Film; collaborazione che avrebbe potuto essere sfruttata per procurare altri contatti nel mondo del cinema, a tutto vantaggio del cortometraggio da realizzare. Evidentemente, Tucci non era intenzionato ad averlo con se e cedette alla fine forse percbe fu Mele ad insistere per averlo.

Fatto sta che Maraini fu ingaggiato solo poco tempo prima della partenza (documento 18).

Quanto a Moise, Ia sua presenza e parte dei consistenti aiuti concessi dalla Marina Militare, ottenuti grazie anche all'interessamento di Giulio Andreotti (Tucci 1952: 6-7). Oltre ad assicurare la rniglior salute possibile ai partecipanti e facilitare i rapporti con le popolazioni locali dispensando cure e farmaci, Moise avrebbe dovuto raccogliere dati sulla medicina e Ia farmacologia tradizionali (Petech 1948: 92). Un compito per il quale, a quanto mi risulta, Moise non possedeva pero Ia necessaria competenza botanica, ne aveva mai mostrato inclinazione per questo genere di studi. AI ritorno dalla spedizione scrivera in effetti un articolo sulla situazione igienico-sanitaria del Tibet: e l'unica relazione sistematica stilata prima dell'occupazione cinese (Moise 1952; McKay 2007a: 167; 2007b: 129), rna e priva di prospettiva etnografica.

Quello stesso giorno, il rappresentante indiano (Political Officer) in Sikkim, Arthur John Hopkinson, telegrafa al Foreign Bureaur di Lhasa chiedendo l'invio dei lasciapassare per gli italiani a Yatung, i1 primo centro abitato 1 C. Guttuso a 0 . Nalesini, 8 maggio 2008.

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tibetano oltre la frontiera. Ma la risposta dell'ufficio governativo non e quell a attesa: invece di confermare 1' avvenuta spedizione dei documenti, i1 funzionario chiede quale sia la nazionalita dei compagni di Tucci, come sea Lhasa fossero sorpresi della loro presenza (Tucci 1952: 17). Sulle prime Tucci avra pensato allo stupido puntiglio di un funzionario eccessivamente zelante, per cui decide di non parlarne ancora agli altri e il 19 aprile risponde fornendo le informazioni che credeva fossero gia in possesso del suo interlocutore.

Ben presto gli italiani devono lasciare il bungalow governativo in cui risiedono per far posto agli accompagnatori di Edwina Mountbatten, Ia moglie del Governatore Generate dell'India in visita al Mahadija. II 21 apri1e partono da Gangtok incamrninandosi alla volta di Yatung, dove giungeranno tre giorni dopo (documento 18; Tucci 1952: 14-16). Tucci non puo piu esimersi dal riferire ai compagni del problema con i lasciapassare (documento 19, punto 3), rna la notizia non sembra turbare nessuno piu di tanto. Quella sera, nel villaggio di Chumbitang, !'atmosfera e spensierata: Maraini scrive nel suo diario che <<At about 6 PM Tucci and Moise arrive.

Very gay dinner. Tucci is extremely gay and brilliant" (ACGV FM).

II telegramma del Foreign Bureaur che Tucci riceve a Yatung non reca pero buone nuove. ll governo tibetano emettera a breve il suo lasciapassare, rna si tratta di una concessione eccezionale a un occidentale ben noto per la sua fede buddhista. Nessun altro straniero puo entrare nel Paese delle Nevi; il suo governo ha ricevut9 molte richieste da parte di viaggiatori occidentali, e le ha respinte tutte. E percio impossibile chiudere un occhio sui suoi accompagnatori (documento 3).

In A Lhasa e oltre Tucci mostra di essere rimasto sorpreso dalla posizione tibetana, perche - cosi almeno sostiene - aveva ottenuto il permesso per se e per altre due o tre persone sin dal giugno del 1947. lnoltre, poco tempo dopo aveva scritto nuovamente al governo tibetano per avvisare di aver dovuto posticipare la partenza all'anno successivo e con l'occasione aveva ribadito che tre assistenti avrebbero viaggiato con lui (Tucci 1952: 17). Aveva infine assicurato Moise e Mele di aver ottenuto tutti i permessi necessari (documenti 18 e 19).

A cosa si doveva allora il diniego? Tucci ne individuo le ragioni nelle gravi turbolenze politiche divampate a Lhasa nell'estate del 1947, dopo che il governo tibetano aveva dato il benestare al suo viaggio. Quei tragici eventi, iniziati con un attentato dinarnitardo al Reggente dello stato e culrninati nel bombardamento dei monasteri ribelli di Reting e Sera Che, avrebbero indotto i governanti a chiudere ulteriormente le frontiere e a guardare con ancora maggior sospetto i forestieri (Tucci 1952: 16-17, 83). Daquila decisione di fermare i suoi compagni facendo finta di non saperne nulla. Questa spiegazione, fornita a Mele, Moise e Maraini per motivare un'attesa che si prospettava lunga2, sara ribadita un paio di anni dopo ai lettori di A Lhasa e 2 In una lettera scritta in quei giomi al padre, Maraini sosti,!:ne che il permesso era stato concesso da un Reggente in seguito deposto (Marcoald1 2007: lxxxix-xc). E un errore, perche il Reggente precedente si era dimesso nel 1940. Non posso pero stabilire se !'errore fu commesso da Maraini o da Tucci. La lettera

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oltre. E all'apparenza una ricostruzione plausibile, rna in realta viziata da una seria discrepanza cronologica.

I tragici eventi sopra ricordati non ebbero infatti luogo in estate, come sostiene Tucci, bensf in aprile e ai prirni di maggio del 1947 (Richardson 1979; Goldstein 1991: 464-521 ). La richiesta avanzata dallo studioso italiano al govemo tibetano peril permesso di viaggio pervenne invece a Lhasa solo i1 9 giugno, un mese dopo Ia fine degli incidenti (Farrington 2002: 224), e fu accolta in tempi brevi. 11 16 giugno 1947 il Ministero degli Esteri dell'India informo il Segretario di Stato a Nuova Delhi di aver appreso ufficialmente da Lhasa che «Tibetan authorities have agreed to Tucci's visit», pregandolo di trasmettere Ia notizia all'ambasciata italiana di Londra3 • Questa frase e all'origine del secondo errore commesso da Tucci nel ricostruire gli eventi che avevano condotto alia situazione in cui ora si trova.

Probabilmente Tucci Ia interpreto come un implicito accoglimento di tutto quello che aveva indicato nella richiesta: itinerario, scopo e accompagnatori.

Proprio l'essenzialita del messaggio avrebbe dovuto invece metterlo in allarme, perche evidentemente significava che il govemo tibetano non aveva preso in considerazione i1 resto. E possiamo capime le ragioni.

Tucci scrive in A Lhasa e oltre di aver ottenuto subito un permesso per due o tre assistenti. Se il numero degli accompagnatori era approssimativo, lo sara stata anche Ia ]oro identita, e non poteva che essere cosf, perche nell'estate del 1947 Tucci ancora ignorava i loro norni. All'epoca, l'unica persona che avrebbe potuto menzionare era Pietro Francesco Mele. Regolo Moise fu incaricato dalla Marina Militare solo a meta settembre e Fosco Maraini fu probabilmente ingaggiato tra gennaio e febbraio del 1948 (documento 18).

Come si comprende facilmente, nessun govemo, men che meno uno prevenuto nei confronti degli stranieri come quello tibetano, avrebbe potuto rilasciare permessi a persone di cui ignorava l'identita. Forse una simile evenienza avrebbe potuto essere contemplata per una missione ufficialmente riconosciuta, rna questo non era affatto i1 caso.

Come Tucci chiarisce in un telegramma inviato a Mele il 2 luglio 1948 (documento 26), Ia spedizione italiana non era tale per il Tibet. L'aver etichettato il bagaglio con Ia scritta «Tucci's Tibet expedition» non era un cedimento alia vanagloria personale, rna rispondeva ad esigenze precise.

Tucci aveva sempre dato ad intendere ai tibetani di compiere quel viaggio per fini religiosi. II suo permesso riportava Ia parola visit, non expedition o mission, perche peril Foreign Bureaur di Lhasa Ia sua era una visita privata (Farrington 2002: 225; Tucci 1952: 65). Oltretutto, Tucci aveva dato per acquisito anche 1' autorizzazione a studiare e fotografare i monumenti (documento 5), rna i tibetani si erano premurati di chiarire che il suo permesso di viaggio non contemplava tale possibilita. Se ne poteva discutere, rna solo una volta che egli fosse giunto a Lhasa (documento 7).

e datata a Yatung il 2-iv, cosa palesemente impossibile: deve essere stata scritta alia fine di aprile o ai

primi di maggio.

3 Telegramma da Fry a Donaldson (Farrington 2002: 225). Una nota manoscritta apposta in calce a! documento esprime sorpresa per Ia concessione del permesso.

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Tucci ha comrnesso una leggerezza, come Maraini intuisce subito4 , e ora si trova in una posizione debole.

Per trovare una via d'uscita si consulta con Hopkinson e riceve una traccia da seguire per scrivere nuovamente al Foreign Bureaur. 11 28 aprile lo ringrazia e con I' occasione gli rinnova Ia preghiera di aiutarlo a superare «this slight difficulty with the Tibetan government» (documento 4, cfr. documento 18). 11 rifiuto dei lasciapassare opposto dal Govemo tibetano non e certo una questione da poco e Tucci lo sa benissimo. Se conclude la lettera minimizzando l'accaduto, lo fa soprattutto per darsi animo. Quella mattina o il giorno avanti Maraini ha avuto un colloquio con il Taring Raja Tsotra Namgyal, fratello maggiore del Maharaja del Sikkim, di passaggio a Yatung con la moglie e la nipote5 • Alla richiesta di intervenire in loro favore pres so il govemo tibetano, l'aristocratico sikkimese ha risposto che l'ingresso a Lhasa viene concesso solo in casi eccezionali, e comunque le richieste dei forestieri vengono accolte o respinte a seconda che esse tomino o meno a favore di qualcuno nel gioco perenne delle liti di potere (Maraini 1984: 14143). 11 Taring Raja suggerisce agli italiani di lasciare Yatung e raggiungere Gyantse, da dove sarebbe stato piu agevole seguire la faccenda.

Tucci accoglie il suggerimento e chiede a Hopkinson di fomire ai suoi compagni un lasciapassare per Gyantse, sfruttando le clausole dei trattati tra India britannica e Tibet. A questo espediente era ricorso altre volte in passato; !'ultima nel 1937, quando Ia sua domanda di visitare Shigatse e Lhasa era stata rigettata a causa della delicata situazione politica intema creatasi perle trattative sul ritorno dall'esilio in Cina del IX Panchen Lama, Ia seconda carica religiosa tibetana6 • Ma con l'indipendenza indiana quelle regole hanno perso efficacia e il Political Officer non ha piu la facolta di concedere tali documenti di viaggio (documenti 4 e 18).

Tucci scrive quello stesso giorno al Foreign Bureaur e un secondo telegramrna seguira il giorno successivo. In realta partiranno entrambi con uno o due giomi di ritardo a causa di problemi sulla linea telegrafica (documenti 5, 14, 18). 11 tenore della missiva non e quello di chi si veda negato un diritto acquisito. Afferma di aver portato gli assistenti dall'Italia «under the genuine impression that the Tibetan government were agreeable to their accompanying me» (documento 5). Un linguaggio conciliante e rivelatore. Tucci non ha modo di controbattere e pub solo appellarsi a generiche impressioni.

Ma l'umilta da sola non basta. A Darjeeling Tucci ha ingaggiato il geshe (dottore in teologia) mongolo L. S. Sangpo perche lo aiuti nelle ricerche e nei rapporti con le autorita locali.

II monaco, oltre a essere noto come autore di alcune opere, ha studiato 4 F. Maraini a Antonio Maraini, Yatung, 28 giugno 1948 (ACGV FM).

5 Secondo Ia lettera di Tucci a Hopkinson (docurnento 4), il Taring Raja passe da Yatung il27 aprile, rna il giomo 28 secondo il diario di Maraini.

6 Nel telegrarnrna del 30 aprile (docurnento 5) Tucci accenna al permesso concessogli dalle autorita tibetane nel 1937, rna e una rnenzogna usata per blandire l'interlocutore. Sui perrnesso di viaggio per Gyantse del 1937 vedi Nalesini 2008: 91-92. Alia questione di Lhasa accennano F. Maraini nel Taccuino 1937 e Giulia Nuvoloni in una lettera a F. Maraini, Rorna, 15 dicernbre 1939 (entrarnbi ACGV FM)

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nell'importante monastero di Depung, alle porte di Lhasa, e vanta buoni agganci nella capitale (Tucci 1952: 12-13). Tucci lo prega di precederlo per cercare di sbloccare Ia situazione facendo leva sulle sue entrature. La partenza e inizialmente prevista peril 29 aprile (documento 4), e poi spostata al 7 maggio (documento 19, punto 6).

La ragione di questo rinvio e da ricercarsi, a mio avviso, anche nella speranza che qualcosa a Lhasa si stia muovendo, nonostante Je apparenze. In effetti, il primo maggio Richardson telegrafa a Tucci per informarlo di aver nuovamente discusso il suo caso con il govemo e di sperare in una soluzione favorevole (documento 6).

La missiva viene considerato sensibile, perche viene trasmessa cifrata tramite l'agente commerciale indiano di Yatung. Vista l'incerta situazione, Richardson preferisce che non trapeli nulla prematuramente. Quale fosse il nuovo argomento addotto da Richardson lo spiega un telegramma del Foreign Bureaur tibetano spedito una settimana dopo.

La lettera smarrita:

Richardson si era presentato al Foreign Bureaur portando una lettera inviata da Tucci al Govemo tibetano tramite il Political Officer Sikkim niente meno che il 1o agosto 1947, rna mai recapitata perche era stata smarrita a Gangtok.

Era riemersa, non si sa bene come e perche, proprio quando gli italiani avevano lasciato la citta ed era stata spedita a Richardson (documento 7). Ma di quale lettera si tratta? A rigor di Jogica dovrebbe trattarsi di quella seconda lettera che Tucci sostiene di aver scritto al governo tibetano per comunicare di dover rinviare Ia partenza e nella quale ribadiva la presenza di tre assistenti. Un documento di cui s'era parlato in un messaggio inviato il 10 Juglio 1947 dal Primo Segretario dell' Ambasciata italiana a Londra, Guerino Roberti, a una funzionaria del Foreign Office, D.J.H. Clark, per aggiomarla sullo stato della spedizione italiana in Tibet. Le riferisce in particolare di una lettera gia spedita da Tucci direttamente al Political Officer in Sikkim e alia Missione Politica di Lhasa perche informino il Governo tibetano del rinvio della sua partenza a1 gennaio 1948 (Farrington 2002: 226).

Alcuni dettagli lasciano tuttavia perplessi. Tanto per cominciare, le date fornite dalla missiva dell' Ambasciata italiana e dal telegramma del governo tibetano non coincidono affatto. Se il 10 luglio Tucci aveva gia scritto a Hopkinson e Richardson, perche Ia lettera messa da quest' ultimo sul tavolo del Foreign Bureau di Lhasa reca Ia data del 1° agosto? E poi, come ha fatto Hopkinson a perdere traccia della lettera senza accorgersene per quasi un anno? Possibile che Tucci non si sia preoccupato di sapere se era giunta a destinazione, o se il rinvio avesse comportato qualche problema? Difficile crederlo, anche perche se i tibetani fossero rimasti ignari di un rinvio di molti mesi avrebbero verosimilmente fermato anche lui.

Anche Ia seconda lettera di Tucci deve dunque essere stata regolarmente recapitata a Lhasa: quella menzionata dal telegramma tibetano, datata 1 agosto 1947, deve essere una terza lettera.

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Un documento che stranamente nessuno ha sinora ricordato, nonostante dimostrasse che Tucci avesse chiesto per tempo i lasciapassare per tutti. Non se ne parla nemmeno nella corrispondenza intercorsa tra Tucci e Hopkinson (vedi documenti 4, 18, 19) e gUt questo e un fatto quanto meno curioso.

Rivelatrice e la frase del telegramrna tibetano, in cui leggiamo che «Mr. Richardson has again approached our government with the copy of your original letter>> (documento 7, corsivo mio).

Ora, Ia scelta di consegnare al destinatario una copia del documento originate, presumibilmente una trascrizione trasmessa in cifra per telegrafo, potrebbe essere stata dettata dalla volonta di abbreviare i tempi. Ma, come abbiamo visto, anche con questo mezzo potevano volerci due giorni contro i sei-sette di un corriere: tanto valeva attendere un po' di piu per disporre dell' originale.

A meno che questa terza lettera non differisse significativamente dalla copia presentata al Foreign Bureaur di Lhasa. lnsomma, tutto porta a ritenere che quella portata da Richardson fosse una lettera falsa, preparata nel tentativo di forzare la mano ai Tibetani, mettendoli in imbarazzo.

Perche accondiscendere sino a questo punto? Hopkinson e Richardson avevano probabilmente qualcosa da farsi perdonare perche il carteggio della spedizione era passato per le !oro mani e avrebbero dovuto accorgersi che alcuni punti importanti non erano stati definiti; rna soprattutto potevano essere mossi da considerazioni politiche. La fine del dominio coloniale britannico aveva comportato cambiamenti di non poco conto nella politica indiana verso il Tibet e la Cina, rna cio nonostante Ia tensione politica e militare sullo Himalaya era aumentata. Mantenere, e anzi rafforzare, le posizioni continuava ad essere una priorita per tutti gli stati dell'area, e in questa prospettiva l'attivita dello studioso italiano in Tibet avrebbe potuto tornare utile all'lndia indipendente proprio come lo era stata prima della guerra al British Raj (McKay 1997: 173-74).

La mossa di spacciare una lettera falsa o manipolata al governo tibetano si rivela ad ogni modo ingenua. I tibetani, pur esprimendo a Tucci il !oro ramrnarico per il disguido, continuano a rifiutare i lasciapassare: e ragionevole pensare che si siano accorti dell'inganno, rna non sollevino Ia questione apertamente per non urtare i rappresentanti diplomatici indiani.

Cinque giorni dopo, il 13, Richardson scrive a Tucci per confermargli che il tentativo e fallito (documento 8).

E pero opportuno soffermarsi ancora sul telegramrna dello 8 maggio per l'inusitata ampiezza delle giustificazioni addotte. Vi si sostiene - per cominciare - che Ia lettera scritta da Tucci 1' anno prima non puo essere presa in considerazione perche Ia «constitutional procedure» tibetana non perJl!ette un ulteriore appello avverso Ia decisione governativa (documento 7). E una frottola, perche l'espressione «procedura costituzionale» era quanto meno inappropriata nell'ordinamento giuridico dello stato tibetano, che non disponeva di una costituzione. Quando necessario, si ricorreva ai principi contenuti in raccolte legali redatte secoli addietro, necessariamente con ampli margini di interpretazione. 11 funzionario sta usando un linguaggio giuridico di stampo occidentale nel tentativo di amrnantare di legalita una 123

decisione essenzialmente arbitraria.

Meno evidente, rna non per questo meno rilevante, e Ia seconda frottola, ovvero il punto sbandierato con tanta insistenza dell' alto numero di viaggiatori stranieri. A differenza delle volte precedenti il funzionario non si limita a enunciare il principio, rna rafforza Ia sua affermazione elencando le persone respinte di recente alla frontiera: Marco Pallis, Edward Evans e due americani, di cui non fa il nome rna che precisa essere stati presentati dai cinesi (documento 7). Aggiunge poi un «etc.», efficace nel dare risalto alia pretesa che il numero di richieste a cui il govemo tibetano ha dovuto far fronte (quattro!) era veramente eccessivo.

II funzionario mente platealmente, perche si tratta di richieste presentate nell'arco di diversi anni e soprattutto perche quelle persone avevano di norma vinto le resistenze e visitato il Tibet.

Marco Pallis, ad esempio, si reco a Shigatse nel 1947 e tomb in Tibet nel 1948. L'agente giapponese Hisao Kimura, che in quell'anno soggiorno per due mesi a Lhasa sotto le mentite spoglie di un monaco mongolo, lo incontro prima a Kalimpong e poi, in maggio, a Gyantse, dove Pallis si era fermato sperando di poter proseguire per Ia capitale (Kimura, Berry 1990: 187, 198).

Fu probabilmente a Gyantse o nei dintomi che Pallis incontro i compagni di Tucci. Mele gli presto una bacinella, verosimi1mente per 1o sviluppo delle fotografie, che in ottobre non era stata ancora restituita7 . Quanto ai due americani, il loro caso risa1iva a ben sei anni prima ed era di natura completamente differente.

Nell' estate del 1942, a causa dell ' avanzata giapponese in Birmania, il governo statunitense incarico lo Office of Strategic Services (OSS) di aprire una via attraverso il Tibet per rifomire 1e truppe cinesi dall'lndia. Per questo chiese al govemo di Chiang Kai-shek di trasmettere a Lhasa la richiesta di ingresso per due suoi agenti, di cui non faceva il nome. I tibetani pero respinsero Ia richiesta, verosirnilmente anche perche aiut(!re gli americani in quel frangente significava aiutare i cinesi, 1oro nemici. E dunque vero che due americani presentati dai cinesi furono fermati. Solo che non era un fatto recente, e inoltre il funzionario omette di aggiungere che qualche mese dopo Ilya Tolstoy e Brooke Dolan - questi i loro nomi - avrebbero ricevuto il permesso di entrare in Tibet passando per il territorio indiano, grazie aile trattative intavolate dal governo di Nuova Delhi (Goldstein 1991: 378-92).

Rimane l'enigmatico Edward Evans. Non conosco ne viaggiatori, ne studiosi, di particolare significato presenti in Tibet con questo nome. Si trattava forse dell'ex govematore di Mauritius, Edward Walter Evans, impegnato in quegli anni a scrivere libri sull 'impero coloniale britannico? 0 magari dello scrittore fantascientifico americano Edward Everett Evans, che qualche anno dopo avrebbe pubblicato The martian and the vampire e Alien minds? Chiunque fosse, di tutte le persone che il Foreign Bureaur di Lhasa sostiene di aver respinto alla frontiera, questa sarebbe l'unica ad essere stata effettivamente fermata. Lo scetticismo con cui Richardson commenta l'insistenza del Foreign Bureaur su questo punto, <<Principal reasons seem 7 P.F. Mele a F. Maraini, Verso Shigatse, 1o ottobre [ 1948] (ACGV FM).

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to be the large numbers applications» (documento 8, corsivo mio), deve dunque essere letto come una stroncatura.

Oltre che per la loro natura menzognera, le spiegazioni offerte a Tucci suscitano curiosita perche sono superflue.

I tibetani avrebbero potuto liquidare Ia faccenda facendo semplicemente notare di non essere responsabili delle cose non dette nelle lettere pervenute e nemmeno di un disguido avvenuto negli uffici di un governo straniero. Se non lo fanno, se si appellano a improbabili istituti giuridici o a inesistenti frotte di visitatori, e anche perche la lettera consegnata da Richardson e le pressioni esercitate sui Foreign Bureaur devono aver stuzzicato qualche nervo scoperto, o aver prestato il destro a polemiche interne.

La questione sta effettivamente diventando spinosa perche - come Tucci scoprira- c'e diversita di vedute tra componenti laici e religiosi del governo sull'opportunita di rilasciare questi benedetti lasciapassare (documento 29).

Si avvera lo scenario di strumentalizzazione delle richieste presentate dai viaggiatori stranieri, presagito poco tempo prima dal Taring Raja nel colloquio avuto con Maraini a Yatung.

Probabilmente, per opportunita, in A Lhasa e oltre Tucci riportera le affermazioni del governo tibetano senza sollevare dubbi di sorta sulla loro correttezza. 11 libro andra in tipografia nel maggio 1950, quando Ia fine dell'indipendenza tibetana era nell'aria8, rna Tucci avra tenuto conto chela vita ordmaria del paese avrebbe continuato ad essere amministrata dalla stessa classe dirigente,per cui teme di inimicarsela sbugiardando un suo membro. Del suo appoggio avrebbe potuto aver bisogno negli anni a venire se avesse avuto 1' opportunita di esplorare altre regioni del Tibet.

Percio, non solo fa mostra di prendere per buono tutto quello che i tibetani gli hanno detto, rna vi mette del suo: al posto di Evans afferma che il quarto uomo ad essere respinto era stato un anonimo buddhista tedesco naturalizzato indiano (Tucci 1952: 17). curiosamente anonimo. In realta la sua identita e chiarissima per noi come lo era per Tucci: si tratta di Ernst Lothar Hoffmann, meglio noto con il nome religioso di Lama Anagarika Govinda.

Hoffmann aveva ottenuto la cittadinanza indiana nel 1947 (la moglie Li Gotami, nata in una famiglia parsi di Mumbai, lo era di nascita) e come cittadino indiano poteva recarsi in Tibet senza incontrare tutti gli ostacoli frapposti ai possessori di un passaporto europeo. Dalle sue memorie apprendiamo che viaggio ripetutamente nel Tibet centrale e occidentale trail 1947 e il1949, assieme alia moglie e fotografa, grazie al finanziamento della rivista Illustrated Weekly of India (Gotami Govinda 1951; Govinda 1966).

Non solo: nel 1948 i Govinda, di ritorno dal Tibet, si erano fermati a Chumbitang, sulla strada tra Yatung e Gangtok, nello stesso bungalow in cui avrebbero alloggiato gli italiani. Lf Maraini trova il loro nome sui registro degli ospiti e piu tardi verra a sapere che si stavano dirigendo verso il Tibet occidentale. Per un qualche motivo, Maraini ne camuffera la presenza nel 8 L' Esercito di Liberazione Popolare varco Ia frontiera il 6 ottobre 1950; I'esercito tibetano si arrese il 19 ottobre.

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suo libro chiamandoli ironicamente «i Nalanda» (1984: 65, 89), rna la loro vera identita e anche in questo caso fuori di dubbio. La notizia, riportata in A Lhasa e oltre, che sarebbe stato impedito a Govinda l'ingresso in Tibet qualunque ne fosse Ia fonte - e priva di fondamento e francamente mi sembra inverosimile che Tucci l'abbia accettata.

Sarebbe scorretto nascondere qui che Tucci ebbe una responsabilita diretta e non minore nel combinare il pasticcio burocratico che costrinse Ia spedizione a consumarsi per mesi nell' inazione ed esacerbo gli anirni dei suoi partecipanti. Egli diede ad intendere ai suoi compagni di aver ottenuto dei permessi di cui in realta non sapeva nulla e pecco di leggerezza e presunzione nei rapporti con le autorita tibetane, pur sapendo di agire in un ambiente culturale e in una situazione politica che non lasciavano ampi margini di manovra.

Ora, falliti tutti i tentativi, a Tucci non resta che seguire l'ultimo consiglio fomitogli da Richardson: recarsi a Lhasa e una volta If cercare di srnuovere le acque per almeno uno dei suoi assistenti (documento 8).

II 18 maggio riceve il suo lam yig (lasciapassare) e organizza la partenza: lo accompagneranno il cuoco, i1 capo carovana Tenzing Norgay, noto scalatore che di lf a qualche anno avrebbe raggiunto Ia vetta dell'Everest con Edmund Hillary, e un nuovo fotografo. Avendo perso in un sol colpo sia Mele sia Maraini, Tucci ne ha assunto uno di Gangtok che si chiama Prodhan (documento 18).

E una mossa prudente, perche se non fosse riuscito a far entrare almeno uno dei due fotografi italiani, avrebbe incontrato serie difficolta a trovarne uno in Tibet per rimpiazzarli. Ignoriamo tutto della vita di Prodhan: quel che e certo che, disattese anche le peggiori previsioni, perche Tucci non perse occasione per sottolinearne la scarsa perizia tecnica (documenti 14, 15; Tucci 1952: 101). Molte delle foto scattate da Prodhan gli danno ragione: mosse, sfuocate o sovraesposte. Forse era a suo agio con le riprese in studio piuttosto che nell'attivita di reportage.

II 24 Tucci si rnette alia testa del manipolo e lascia Yatung come «novella Dorje Sem-pa 9, Ia Sapienza armata, con unfascicolo del Harvard Journal of Asiatic Studies in una mano e una pistola nell'altra. Anche: calzoni a quadretti violacei0 stivaloni cuoio suola vibram, sciarpa seta bianca (ka-ta), capelli al vento» 1 •

L'attesa infinita: Tucci ha percorso altre tre volte la strada da Yatung a Gyantse, studiandone tutti i luoghi meritevoli di interesse. Non ha dunque ragione di indugiare, rna non puo evitare una sosta di un paio di giorni a Pharidzong, in attesa di una carovana che gli permetta di proseguire (documento 11).

9 Dmje Sempa, o Vajrasattva in sanscrito, e una divinitil che aiuta a rimuovere gli ostacoli incontrati dal discepolo sulla via dell'illuminazione.

10 D1ario di F. Maraini, 24 maggio 1948 (ACGV FM).

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Complessivamente impiega nove giorni per raggiungere Gyantse, dove una serie di festeggiamenti lo costringe a sostare sino a1 7 giugno (documento 14; Tucci 1952: 35-36).

A Yatung sono tutti consapevoli che per rimediare al pasticcio Tucci dovra prima ottenere udienza presso i membri del governo.

Non resta che attendere, rna il nervosismo per la lunga attesa e l'incertezza gravante sui futuro si sta impadronendo dei loro animi. 11 primo a mostrare ~egni di cedimento e Mele.

E sicuramente lui quello con il carattere piu facilmente irascibile; le cronache mondane degli anni Cinquanta si soffermeranno ripetutamente sui suoi rumorosi litigi in nightclub, discoteche e alberghi di lusso, a Roma come a New York (Newsweek 1953; Diliberto 1987: 201-11). In questo caso Ia ragione e economica: il finanziamento su cui fa affidamento per la realizzazione dei documentari va consumandosi giorno dopo giorno e inutilmente. Mele e Maraini organizzano delle escursioni nei dintomi per riprendere luoghi scenografici e abitanti pittoreschi (documento 15; Maraini 1984: 11-33; 171-76), rna il materiale raccolto non riuscira a coprire Ia gamma di soggetti prevista dal progetto stilato prima della partenza (documento 2). Mele non ha di che essere soddisfatto e comincia a pensare seriamente al ritomo.

Una lettera di Moise scritta attorno al 10 giugno avvisa Tucci che Mele freme in attesa di una decisione definitiva sui destino della spedizione, dovendo egli riprograrnmare le sue attivita negli Stati Uniti in caso di annullamento. Moise paragona con malcelato rancore la !oro vita inerte all'azione di cui Tucci si e rimpossessato: <<Mentre queste giornate di viaggio Le saranno state certo brevi e piacevoli, le nostre sono sempre piu lunghe».

A stento trattiene l'amarezza nel commentare le attivita di Mele e Maraini per non lasciarsi sopraffare dalla noia: «Qui ora tutte le montagne sono state esplorate, ogni cosa fotografata, ogni possibilita cinematografica gia sfruttata» (documento 15).

Non trascura di esprimere alcune considerazioni sulla propria condizione. Si e messo a disposizione deg1i ammalati locali, che affluiscono numerosi, rna i casi che gli vengono sottoposti si rivelano poco interessanti sotto il profilo medico. Talvolta deve esaminare richieste che non stenta a definire «le piu ingenue ed assurde», e si vede costretto a respingere delle persone perche chiedono quello che lui non potra mai dar !oro, con I'aiuto dell'agente commerciale indiano Dorje Kazi.

Conclude sconsolato Ia lettera: «D'altra parte sono situazioni sempre penose e di scarsa soddisfazione" decidendo di muoversi con cautela per non suscitare Ia gelosia del medico locale, Tonyot Tsering (documento 15; Moise 1952: 142). Questi era un sikkimese di Kalimpong laureatosi nel 1913 a Patna, divenuto un punto di riferimento importante per gli abitanti di Yatung, che in lui trovavano un interlocutore simile per cultura e lingua e in grado di offrire cure mediche di tipo occidentale, altrimenti disponibili solo presso le

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infermerie delle rappresentanze britannica e cinese a Lhasa e Gyantse (McKay 2007a: 131-32, 150, 159)1l.

Moise ha fabbricato una trappola arrangiandosi con i materiali che e riuscito a reperire. Spera di catturare larve ed esemplari adulti degli insetti responsabili della trasmissione di malattie e ricavarne informazioni di carattere epidemiologico. Completa lo studio con i dati estrapolati dai registri che Tonyot gli permette di consultare liberamente, rna sperava di ottenere di piu da quel viaggio. A risollevargli il morale non gli basta nemmeno sapere che Ia sua fama di medico si e sparsa lontano e che alcuni notabili incontrati da Tucci a Pharidzong e Gyantse hanno chiesto di lui e delle sue cure (documenti 11, 14). Peril nostro medico Ia misura e colma, per cui dice chiaramente al capo spedizione che «i tempi sono quindi maturi per lasciare Yatung, senza rancore».

11 mattino del 19 giugno Tucci telegrafa di essere arrivato bene a Lhasa e il giorno dopo risponde al telegramma spedito da Mele il 17 sui costi dell' impresa cinematografica (citato nel documento 21 ), ostentando tranquillita e lirnitandosi a prenderne atto: evidentemente considera quelle parole nulla pili di un segno di emotivita. Aggiunge persino in calce le prime raccomandazioni sui comportamento che i tre dovranno tenere durante Ia marcia di avvicinamento a Lhasa: «Soprattutto non farsi pigliare i nervi per nulla»; non doveva essere una raccomandazione intesa solo per il viaggio (documento 17).

Per rispetto all' etichetta, attende di essere ricevuto dal Dalai Lama prima di fissare appuntamenti con i membri del governo. Nella prima settimana contatta pero privatamente alcune conoscenze, quali Kaisher Bahadur, che aveva incontrato anni prima a Kathmandu e ora rappresenta il Nepal in Tibet, e Ia principessa Perna Tsedong ,Namgyal, meglio nota con il nomignolo di Kukula (Tucci 1952: 66-67). E la figlia maggiore del Maharaja del Sikkim, e vive a Lhasa perche ha sposato nel 1941 il figlio primogenito dello yabzhi Phtinkhang Kung Tashi Dorje, che ora guida il Foreign Bureaur e puo costituire per Tucci un contatto fondamentale per risolvere il suo problema 12 .

Nel frattempo, a Yatung i tre italiani sembrano ben intenzionati a porre fine alia condizione di indeterrninatezza che domina la !oro vita quotidiana. Negli accordi presi con Tucci quando questi era partito alla volta di Lhasa, si era stabilito che il 20 giugno sarebbe stata presa una decisione sull 'eventuale scioglimento della spedizione. Cosf, mancando notizie certe, il 20 giugno Mele decide di parhre e a quanto pare non vuole sentir ragione. Quello stesso giorno, o il successivo, i tre italiani sottoscrivono un documento in cui ripercorrono la storia della spedizione e annunciano di volersi separare, ritirando ciascuno quanto gli spetta dalla cassa della spedizione (documento 19).

11 II direttore dell'infermeria cinese di Lhasa, Ge Chengzhi, aveva studiato a Bertino e Bordeaux (Harrer 1972: 117; Zhang 2010: 67).

12 II titolo di yabzhi (yab gzhis) identifica le famiglie in cui e nato un Dalai Lama. La famiglia Phiinkhang diede i natali all'undicesimo della serie.

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Poi probabilmente ricevono il telegramma spedito da Tucci i1 20 giugno (documento 17) e un piccolo barlume si riaccende. Fatto sta chela mattina del 21 Mele cambia idea13 e nessuno si muove da Yatung: sono tutti stanchi di attendere, rna in fondo all'animo coltivano Ia speranza che il miracolo avvenga. Dopo tutto, Tucci e arrivato a Lhasa in ritardo rispetto aile previsioni e l'ultima parola non e ancora detta.

L'effetto delle rassicurazioni e pero di breve durata e bastano pochi giorni perche si disperda come fumo m balia del vento: subentrano mitazione e diffidenza.

Un altro telegramma di incoraggiamento arriva il 24 (documento 20), rna Ia convinzione che Tucci stesse a quel punto pensando esclusivamente ai suoi interessi e li avesse abbandonati traspare con chiarezza dal tono della replica di Moise (documento 21). In privato, parlando con i suoi due compagni, Moise e addirittura furente. Non aveva forse detto Tucci, alla sua partenza da Yatung, che se le cose si fossero messe male avrebbe proseguito da solo le ricerche? Ma lui non ha intenzione di fargliela passare liscia e minaccia inchieste sul modo disinvolto con cui Tucci ha gestito i fondi pubblici, e naturalmente vuole tornare a casa 14• Inoltre, ha ricordato a Tucci che Mele considera l'impresa cinematografica un costoso fallimento e chiede decisioni chiare in tempi rapidi.

Le implicazioni della posizione assunta da Mele sono immediatamente evidenti a Tucci: tempo due ore ed e di nuovo all'ufficio telegrafico di Lhasa. Interviene sulla questione dei costi del cortometraggio e chiarisce che, nel caso fosse riuscito ad ottenere il permesso per tutti e tre, Ia partecipazione di Maraini avrebbe dovuto continuare a gravare sui fondi di Mele nella proporzione stabilita.

Questi sono gli accordi presi prima della partenza, perche non era possibile fare altrimenti: se Mele non puo piu far fronte aile spese, illicenziamento di Maraini diventa inevitabile (documento 22).

II 26 giugno Mele replica: fa presente che la perdita finanziaria sinora patita per Ia mancata realizzazione dei documentari supera i tre milioni di Lire 15 e avverte Tucci di non essere piu in grado di mantenere Maraini, traendone le debite conseguenze: «Provvedo suo ritorno» (documento 23), e fissando anche Ia propria partenza, stavolta al 5 luglio.

Non che abbia rinunciato al Tibet: ha solo posposto il viaggio, perche sta progettando di attraversare per conto proprio la Cina sino al Tibet I' an no seguente e vorrebbe Maraini come braccio destro. Ma Maraini e titubante perche teme di irritare Tucci accettando 16 • In quei giorni Tucci ha finalmente iniziato a incontrare le massime cariche dello stato. Sono incontri essenziali per risolvere il problema dei lasciapassare, rna anche per ottenere gli appoggi 13 Diario di F. Maraini, 20-21 giugno 1948 (ACGV FM).

14 F. Maraini a Antonio Maraini, Yatung, 28 giugno 1948 (ACGV FM).

15 Non so se questa cifra comprendesse L. 1.500.000 pagate anticipatamente a Maraini. II suo contratto prevedeva il versamento di ulteriori L. 500.000 se avesse partecipato alia realizzazione del cortometragwo. oltre al I 0% sui profitti generati dalla sua circolazione (Itinerario spedizione scientiftca Tucci nel T1bet, Firenze, 9 marzo 1948, su carta intestata della Biennale di Venezia, ACGV FM). Nel 1948 lo stipendio mensile medio di un impiegato dell'industria era di circa 34.000 Lire.

16 F. Maraini a Antonio Maraini, Yatung, 28 giugno 1948 (ACGV FM).

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e le presentazioni necessari alia continuazione delle ricerche, per convincere gli abati ad aprirgli le porte delle biblioteche monastiche e trovare disponibilita presso i govematori locali.

Dopa la prima visita al Dalai Lama, avvenuta il 25 o il 26 giugno nella residenza estiva di Norbulingkai (fig. 2), gli incontri si succedono a ritmo febbrile. Subito dopa vede il Reggente e nei giorni immediatamente successivi i membri del governo e via di seguito altri alti funzionari, tra i quali ovviamente i due responsabili del Foreign Bureaur: il rappresentante ecclesiastico Liushar Thubten Tharpa e Phi.inkhang Kung Tashi Dorje, il suo omologo per l'aristocrazia (Fig. 3).

A casa di quest'ultimo l'ambiente e rilassato: una foto ritrae Tucci mentre scherza con un cane sotto lo sguardo divertito di Kukula (Fig. 4). Accanto a lora vediamo l'ambasciatore neoalese Kaisher Bahadur e. all'estrema sinistra. Liu Shemmf. See:retario oer Ia line:ua ine:lese nell'ufficio di Lhasa della Commissione oer e:li Affari Mone:oli e Tibetani del govemo del Kuornintang (Zhang 2008: 66; Liu 2010). Harrer lo ricorda come un bravo giocatore di tennis (Harrer 1972: 180).

I messaggi scambiati nei giorni successivi sono ripetitivi: proteste per Ia condizione avvilente, richieste di decisioni definitive, preghiere di tornare indietro. Tucci, dal canto suo, continua imperterrito ad esortare i suoi tre compagni ad avere pazienza. Ha omaggiato il Dalai Lama e incontrato i vertici della stato, ha fatto del suo meglio per conquistare la !oro fiducia e ora nutre buone speranze di volgere Ia situazione a suo favore. Spiega anche di non poter certo modificare i lora costurni, ne i lora ritrni di lavoro. I tibetani percepiscono diversamente da noi il fluire del tempo: «ficcatevelo in testa», sembra voler dire.

Rimprovera poi Mele per aver scritto «spedizione italiana» nel suo telegramma del 1o luglio (documento 24). Nel corso delle sue precedenti esperienze sullo Himalaya e in Tibet, Tucci aveva imparato a presentarsi di volta in volta come spedizione italiana o viaggiatore individuale a seconda dell'interlocutore, del momenta e della circostanza (Maraini 1984: 27). Una finezza diplomatica necessaria per non urtare Ia sensibilita di chi custodisce gelosamente I' accesso a luoghi venerabili e mal sopporta Ia presenza di semplici curiosi. Tucci si sta arrabattando per convincere i Tibetani che il gruppo di italiani da lui condotto ha intrapreso il lungo viaggio per soddisfare aneliti religiosi: J'unica motivazione in grado di aprire lora le porte del Paese delle Nevi e a Tucci quelle dei monasteri che custodiscono opere d'arte e testi rari (documenti 3, 5, 7, 8). In una situazione di questa genere l'ostentare una veste ufficiale, o comunque rivelare un intento di altro tipo, avrebbe rischiato di vanificare i suoi sforzi. I Tibetani sono cordiali rna lo controllano, eccome (cfr. documento 29), perche per lora e facilissimo intercettare tutta Ia sua corrispondenza, e poi Tucci cornincia ad essere stanco delle rimostranze e il 2 luglio scrive seccato (documento 26): "Ma se Mete non pub aspettare faccia come vuole".

Probabilmente, poco tempo dopa aver spedito questa telegramma, Tucci riceve un messaggio dal Foreign Bureaur, o forse e convocato (non abbiamo modo di saperlo). Fatto sta che qualche cosa si e mossa nei palazzi e lui ha 130

novita da comunicare a Yatung; pen) evita il telegramma perche ha bisogno di argomentare bene quello che ha da dire.

Ciao, Fosco:

11 3 luglio Tucci prende carta e penna e scrive una lettera a Moise, spiegando~li che i passi effettuati da lui e dal geshe Sangpo nei confronti del Governo tlbetano per ottenere il permesso di visitare Lhasa anche per loro erano falliti. Ripete ai suoi compagni Ia storia arcinota delle numerose richieste da parte di viaggiatori forestieri,e che persino due americani presentati dai cinesi erano stati respinti, per cui i ministri t((mono di offendere i cinesi permettendo agli italiani di entrare a Lhasa. E curioso vedere Tucci trasformarsi quasi in un rappresentante del governo tibetano, anche perche a quel punto avra avuto modo di verificare Ia bonta di quanto asserito dal Foreign Bureaur.

Tucci rassicura pero Moise che avrebbe subito ripresentato Ia richiesta per farli entrare in Tibet, sia pure senza visitare Lhasa, e qui le prospettive sono favorevoli. Si raccomanda inoltre a lui perche controlli i comportamenti di Mele. II fotografo ha sinora fatto mostra di un carattere impulsivo e Tucci ha il timore che finisca con l'offendere qualcuno (documento 29).

Dunque, Ia rinuncia alla citta sacra e parte del prezzo pagato da Tucci per poter proseguire Ia trattativa sui permessi per Moise e Mele, rna non per Maraini. Alcuni membri del govemo, ed in particolare uno laico, non erano affatto convinti dei sentimenti religiosi che avrebbero spinto un gruppo cos! nutrito di italiani a visitare il Tibet, per cui Tucci ha dovuto faticare non poco per superare i lora dubbi (documento 29). Egli sa bene che il tempo e il denaro giocano a favore dei tibetani e cornincia a temere che insistere troppo per tutti e tre possa allungare la trattativa oltre il limite per lui sostenibile.

Cosi probabilmente decide di facilitare le case riducendo Ia richiesta a due persone, e naturalmente, nel scegliere chi sacrificare, tiene conto dei rapporti di forza.

Moise rappresenta il consistente aiuto ricevuto dalle Forze Armate ed e intoccabile; Melee uno dei finanziatori dell'impresa, dispone di una salida base econornica e senza di lui niente foto, ne cinema. C' e infine Maraini con una notevole perizia fotografica e una brillante intelligenza, rna in quel momento costituisce soprattutto un costo. Per di piu, Mele ha fatto sapere che in quelle condizioni non puo piu mantenerlo. E Maraini dunque il vasa di coccio destinato a rompersi.

«Questa aggiunta e per Fosco»: cosi inizia il post scriptum di Tucci alla lettera per Moise (Fig. 5). La catena gerarchica della spedizione non viene messa da parte nemmeno quando I' occasione avrebbe richiesto qualche concessione. In poche righe comunica a Moise quel che deve riferire, oltre al suo personale rammarico. In pratica, suggella con Ia sua autorita la definitiva esclusione dalla spedizione di Maraini, adducendo le motivazioni che il malcapitato gia conosce: Ia fine del progetto cinematografico e Ia mancanza di fondi alternativi a quelli di Mele su cui far gravare i costi della sua partecipazione.

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Si traccheggia ancora tra Lhasa e Yatung. II 6 luglio Moise chiede nuovamente a Tucci il permesso di sciogliere Ia spedizione (documento 32).

La lettera spedita il 3 luglio sara recapitata qualche giorno dopo e solo allora i tre potranno prendere atto delle decisioni del capo spedizione. II 9 luglio, Moise comunica a Tucci che in giornata Maraini lascera Yatung per rientrare in Italia. Mele lo accompagnera sino a Gangtok e ritirera il denaro lasciato If in deposito (documento 33). Maraini, nel suo diario del 9 luglio, annota i preparativi per Ia partenza senza alcun commento.

Ma a Tucci quello che sta succedendo a Yatung non piace Risponde la mattina del 10 lamentandosi di questa partenza dec1sa senza i1 suo permesso: evidentemente si riferisce solo a Mele, a cui ordina di attendere disposizioni a Gangtok (documento 34). Probabilmente teme che Ia sua assenza da Yatung provochera altri ritardi quando il lasciapassare sara rilasciato: Ia fretta di lasciare Lhasa e proseguire verso altre mete emerge di continuo.

Mele nel frattempo ha cambiato idea per l'ennesima volta: resta a Yatung (documento 35). Aile ore 8,15 del 10 luglio Maraini parte da solo alia volta di Gangtok e commenta «grey day» nel diario.

II giorno dopo, mentre Maraini e in viaggio, l'ennesimo imprevisto mette in imbarazzo gli altri due italiani. Moise riceve una lettera dall'Ufficiale Postale di Yatung. Ha appena saputo dal suo collega di Gyantse che il Governo tibetano ha finalmente deciso di permettere ai tre italiani di entrare in Tibet e persino di visitare Lhasa: riceveranno i lasciapassare tra qualche giorno (documento 37; Fig. 6). L'Ufficiale postale conclude Ia lettera rallegrandosi peril felice esito della !oro lunga attesa.

Per Moise e Mele piu che altro un grattacapo imprevisto. Sapevano che Tucci aveva presentato una nuova richiesta al Foreign Bureaur solo per due persone e che di andare a Lhasa non se ne parlava neppure: Ia questione era stata definitivamente accantonata almeno da una settimana (documento 29).

Non hanno ricevuto atti ufficiali del governo tibetano e non hanno modo di verificare quello che apprendono dall'ufficiale postale. Quest' ultimo, dal canto suo, non ha fatto che riportare le parole del suo omologo di Gyantse, dove la notizia e giunta non si sa bene come. D'altronde, e improbabile che dopo tante resistenze i governanti tibetani abbiano concesso di loro iniziativa piu di quello che Tucci ha chiesto nella sua ultima istanza.

In realta, le parole dell'ufficiale postale potrebbero avere un'origine meno peregrina di que] che sembra. Noi sappiamo che per guadagnare tempo Tucci intendeva chiedere al Foreign Bureaur di notificare per telegramma il rilascio dei lasciapassare alla frontiera e di spedire i documenti a Gyantse, dove gli italiani li avrebbero ritirati. Lui stesso avrebbe telefonato all'ufficiale postale di quella citta per assicurarsi che procurasse pet tempo le cavalcature e gli animali da soma (documenti 30, 36 e 38). E dunque possibile chela notizia data a Moise sia un banale travisamento dell'avviso dato da Lhasa a Gyantse in previsione dell'invio dei lasciapass'!re.

Come comportarsi nei confronti di Maraini? Avvisarlo o no? E ragionevole pensare che Mele e Moise si siano astenuti dall'intraprendere qualsivoglia iniziativa, in attesa di un chiarimento o nella convinzione che si trattasse di un semplice errore. Ma 1' ufficiale postale di Yatung non aveva i loro dubbi e 132

avra telegrafato a Gangtok affinche avvisassero Maraini appena possibile.

La catena di eventi registrata da Maraini nel proprio diario, pur nella sua essenzialita, conferma indirettamente questa ipotesi. Vi annota di essere arrivato a Gangtok alle 16,30 del 12 luglio e di aver ricevuto una lettera di Perna Choki, che fissava un appuntamento per la mattina seguente, e subito dopo Ia visita di Bob Ford, un ingegnere radio in partenza per Lhasa. La mattina seguente aile 10 si reca al palazzo reale, dove si intrattiene un'ora conversando con il Maharaja e Perna Choki.

Aile 11 salta in groppa a un pony e, raccolti in tutta fretta arrni e bagagli, riparte per Yatung, dove giungera il giorno dopo, 141uglio.

Non una parola sui rilascio dellasciapassare ne su chi lo abbia informato, rna evidentemente deve aver appreso Ia notizia subito dopo l'arrivo in citta.

Avra inoltre pensato che cio rimetteva in moto il progetto cinematografico, superando il problema dei costi.

Mentre Maraini si scapicolla verso la frontiera tibetana, Tucci telegrafa a Moise e Mele per comunicare finalmente il rilascio dei lasciapassare e fissa l'appuntamento a Chushul, una localita a sud di Lhasa, alia confluenza del fiume Kyi con lo Tsangpo (documento 38). Aile 2 di pomeriggio Moise e Mele rispondono: i1 primo per ringraziare Tucci dei suoi sforzi, il secondo per mercanteggiare. Chiede che 1' appuntamento sia spostato aile porte di Lhasa, offrendo in cambio soldi e un aiuto per istituire un lettorato di tibetano all'Universita di Roma. ll fine della richiesta e intuibile: pensa di effettuare qualche ripresa panoramica della capitale tibetana da un monte circostante, cosf da poterla inserire nel cortometraggio. Oscura e invece la natura della sua offerta 17 : chi puo muovere Mele all'universita o al ministero che il professore, famoso in tutto il mondo e arnico di Andreotti, non possa?

Tutto questo Maraini ovviamente non lo sa. Giunge a Yatung aile 20,30 del 14luglio e qui ha Ia brutta sorpresa di trovare ancora tenacemente serrate le porte del Tibet e della citta proibita.

L'incontro con i compagni non deve essere sereno, perche Maraini annota nel diario <<Rather painful scene with others».

Non sappiamo cosa esattamente dice o fa, comunque qualcosa che Moise disapprova profondamente al punto da telegrafare Ia mattina seguente a Tucci per comunicargli l'imbarazzo provocato dall'improvviso ritorno di Maraini e di «altre cose molto gravi suo contegno impossibile dirle per telegramma» (documento 40). I giorni dal 15 al 19, data della sua definitiva partenza, Maraini li incolonna nel diario lasciando le righe vuote; solo li comprende in una graffa comrnentata in giapponese kanashii hi ('giorno triste') 18 .

17 L'insegnamento di Tibetologia all'Universita di Roma sara attivato nel1977 (E. De Rossi Filibeck, com. pers.).

18 A mio avviso, questa notizia errata e all'origine della convinzione di Maraini che Ia sua esclusione non fu dovuta tanto alia chiusura dei tibetani quanto a un intrigo architettato da Tucci per restare l'unico studioso della spedizione e potersi attribuire il merito esclusivo delle scoperte (Gnoli 2003): convinzione che fu peri'> manifestata solo molti anni dopo quegli eventi, perche ancora nel 1973 Maraini ripetera Je motivazioni addotte da Tucci in quei giorni, come se non avesse nulla da obiettare (Maraini 1973: 40).

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Le conseguenze:

All'inizio del mese di agosto Tucci carica i suoi bagagli e i libri che ha acquistato su tre barche di pelle di yak e lascia Lhasa sotto lo sguardo incuriosito di una folia radunatasi per l'occasione sulla riva del fiume Kyi, per approdare il 5 agosto a Chushul, dove lo raggiungono Moise e Mele. La spedizione e ricostituita e puo finalmente intraprendere le ricerche previste (Tucci 1952: 101 ). L'incidente che ha messo a repentaglio Ia prosecuzione dell'impresa e aile spalle, anche se ha logorato i partecipanti e inciso significativamente sulle risorse, a cominciare dal tempo.

La spedizione ha prima atteso un mese a Yatung e molti altri giomi si sono poi persi neUe trattative condotte a Lhasa da Tucci. Complessivamente, oltre due mesi del tempo a disposizione sono andati in fumo. Tucci ha poi dovuto sostenere molte spese per soggiornare a Lhasa piu a lungo del previsto, e per elargire doni ai funzionari. Nelle sue lettere la citta e «un pozzo dove i danari sono ingoiati» (documenti 11, 14, 29).

La conseguenza immediata di questo maggior dispendio di risorse economiche e temporali fu la rinuncia ad alcune delle mete che Tucci intendeva raggiungere e, trattandosi di aree ancora inesplorate dal punto di vista archeologico e storico, era difficile sapere cosa ci fosse realmente senza andarci di persona (Fig. 7). Una era il Lago Celeste (Tengri Nor in mongolo o Namtsho in tibetano), meta di pellegrinaggi a nord di Lhasa e un'altra era la via seguita dai missionari italiani che nel XVIII secolo avevano raggiunto Lhasa dal Nepal valicando il passo di Kuti (documento 18; Petech 1948: 91).

Quest'ultima parte dell'itinerario gli avrebbe permesso di effettuare brevi soste in almeno due delle Jocalita visitate nel 1939 (Sakya e Gyang), il cui studio stava per andare in stampa (Tucci 1949).

Altre rinunce furono compiute verso est. Secondo il capo carovana Tenzing Norgay, Tucci intendeva proseguire sino al confine cinese una volta raggiunta Dzingchi, rna avrebbe desistito a causa dell'incerta situazione politica (Norgay 2003: 115). Norgay deve aver mal compreso o ricordato, perch€ il confine cinese era troppo lontano per essere raggiunto in quell'occasione. Anche a non voler tener conto dei malumori che una simile decisione avrebbe generato nel govemo tibetano, la spedizione italiana raggiunse Dzingchi solo alia fine di agosto, quando Tucci doveva ancora esplorare la valle di Yarlung, uno degli obiettivi principali, nonche riattraversare l'intero Tibet centrale per tornare in Sikkim.

I piani di Tucci erano certamente meno ambiziosi. Ne accenna in una lettera a Fosco Maraini, dalla quale apprendiamo che avrebbe voluto raggiungere il monastero di Chokhorgye, sorto nel 1509 attomo alia grotta in cui aveva meditato il II Dalai Lama, e non lontano dal lago sacro detto dell'Oracolo (Lhamo Latsho), dove erano apparsi i segni che avevano condotto all'individuazione del XIV Dalai Lama. La localita si trova a circa due giorni di marcia ad est di Dzingchi, rna Tucci vi rinuncia perch€ reputa che quel monastero, distrutto dagli Zungari nel 1718 (Ferrari 1958: 122, n. 206), non

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contenga piu nulla di antico e lui ha per l'appunto fretta di raggiungere lo Yarlung 19• Un altro aspetto su cui le vicende della spedizione incisero in maniera significativa e lo stato della documentazione fotografica riportata in ltalia.

Un dato baiza subito agli occhi: abbiamo solo 900 negativi relativi a questa spedizione, e in buona parte inutilizzabili. Ben poca cosa, perche mediamente, Ia quantita di negativi superstiti delle spedizioni tibetane del 1933, 1935 e 1939 si aggira sui 120020, nonostante le numerose lacune, e di qualita de~isamente superiore. Questo non e solo il risultato di una cattiva conservazwne.

Gia nel 1950, Tucci e costretto a utilizzare alcune fotografie realizzate da Felice Boffa Ballaran durante la spedizione del 1939, lungo Ia strada Yatung-Pharidzong e a Kampadzong (Tucci 1952: fronte pp. 16, 20, 36, 112), per illustrare il resoconto "ufficiale" della spedizione. Una carenza di immagini che colpisce - eloquentemente - anche le localita in cui Tucci ha condotto le ricerche principali. Le fotografie della necropoli reale nella valle dello Yarlung pubblicate in A Lhasa e oltre, cosf come in altri libri di taglio storico e archeologico (Tucci 1950; 1973), s_ono tutte di mediocre qualita: probabilmente opera di Prodhan o di Moise. E strano pensare che Mele non abbia scattato nulla,e epure quei luoghi sono poco presenti anche nel libro fotografico che Mele pubblichera nel 1956. Negli anni Ottanta Mele vendera oltre mille negativi in bianco e nero, che non ho potuto consultare, al Museo Etnografico dell'Universita di Zurigo21 • Altrettanto complessa e Ia storia dei cortometraggi. Mentre ancora si trovava in Tibet, Mele scri ve a Maraini di voler produme uno a nome di entrambi con le riprese effettuate a Yatung e che avrebbe intitolato Tibet himalajano22,ma cambiera ben presto programma, perche in una successiva lettera a Maraini sostiene di aveme realizzati due: uno in bianco e nero intitolato Net cuore del Tibet, di cui si e persa ogni traccia, e uno a colori chiamato Tibet proibito23 • Le riprese a colori erano state effettuate utilizzando Ia pellicola Anscocolor, prodotta dall'affiliata statunitense della Agfa. All'epoca, in ltalia, non esistevano laboratori attrezzati per la lavorazione di queste pellicole: cosi, appena rientrati in India dal Tibet, Mele e Tucci le fecero sviluppare a Bombay e subito dopo si recarono a Hollywood per farle stampare prima di procedere al montaggio in Italia, dopo illoro rientro nel gennaio 194924 • Per questa ragione e probabile che il cortometraggio fosse disponibile in un numero esiguo di copie e cio spiegherebbe Ia sua irreperibilita nelle 19 G. Tucci a F. Maraini, Roma, 10 febbraio 1950 (Archivio lsiAO, J?Wt. lsMEO 338P).

20 I negativi del 1937 furono trattenuti da Maraini. Nella spediziom precedenti le fotografie erano state scattate da Tucci o da sua rnoglie.

21 Alborghetti 1988: 5; Salome Gusgenheimer a 0. Nalesini, 16 giugno 2011.

22 P.F. Mele a F. Maraini, Verso Sh1gatse, 1 ottobre [1948] (ACGV FM).

23 Cinema gira 1949: 515; Lettera di P.F. Mele a F. Maraini, s.l., 10 luglio 1949 (ACGV FM).

24 Giulia Nuvoloni scrive a F. Maraini (Roma, 29 novembre 1948) di aver saputo da un 'amica che Tucci si era recato negli Stati Uniti direttamente dall'lndia, come anche Mele aveva programmato di fare (documento 15). ll 4 novembre Mele aveva scritto a Maraini da una localita imprecisata, Bombay o Los Angeles, affermando che Tucci e con lui (lettere in ACGV FM).

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principali cineteche italiane (Pierotti 2006: 105; Pierotti a 0. Nalesini, 4 aprile 2011). Merita ricordare a questa punta che il critico Emilio Cecchi assistette per caso a una proiezione in studio durante il montaggio e si esibi cantando alcune melodie popolari tibetane, che furono subito trascritte dal compositore Franco Mannino per inserirle nella colonna sonora del cortometraggio (Mannino 1994: 39).

Alia conferenza tenuta da Tucci al cinema Barberini di Roma, il 27 marzo 1949, Mele fu in grado di mostrare in anteprima alcune sequenze (Relazione 1949). Nell'autunno di quell' anna, Tibet proibito vincera ex-aequo il premia per il miglior cortometraggio alla decima edizione della Mostra Intemazionale d' Arte Cinematografica di Venezia, e sara presentato nel 1951 anche al Museum of Modem Art di New York (Cinema gira 1951 : 252). Una fortuna, secondo alcuni critici, dovuta piu all ' attrattiva del soggetto che alia qualita cinematografica dell' opera (Rondi 1956: 38).

Mele non cambia idea solo sul nome del cortometraggio: risulta infatti esserne l'unico operatore, nonche regista e produttore. E quando Maraini gli chiedera di rispettare i patti e inserire il suo nome nei titoli in qualita di assistente, gli rispondera che non lo avrebbe fatto perche le scene piu interessanti le aveva girate senza di lui in Tibet e che anche durante il periodo trascorso al confine lui non gli era stato di alcun aiuto. Conclude la lettera ritorcendo contra Maraini una frase che questi deve avergli rivolto a Yatung: «tu sai bene che non so/tanto fotograficamente noi due abbiamo differenti punti di vista"» 25• Dietro al modo duro con cui Mele liquida Maraini non vi e solo il carattere del fotografo. Dopo il Tibet, Mele e Tucci hanno Iavorata e viaggiato assieme per Ia realizzazione del cortometraggio; i rapporti si sono saldati e Mele certamente non vuole guastarli. Come Tucci sosterra durante la conferenza di marzo al cinema Barberini, Maraini e vissuto con loro per mesi, ha filmato e fotografato, rna non ha varcato il confine tibetano e di conseguenza non ha partecipato alia spedizione: una posizione alia quale Mele evidentemente si allinea. Ancora nel 1956, Mele omettera di ricordare Maraini nella breve introduzione al suo libra fotografico sul Tibet. Posizione destinata a mutare, quando diversi anni piu tardi fara scrivere, nell'introduzione a una sua antologia di immagini, che era stato Maraini a insegnargli a guardare i1 mondo da fotografo (Alborghetti 1988, 5).

La disputa sulla partecipazione di Maraini alla spedizione continua.

II 26 giugno 1949 Maraini replica a un articolo di Lilli Cavassa, in cui non si fa il suo nome, pubblicando sul Giornale di Sicilia una breve nota accompagnata da una fotografia che lo ritrae a Yatung assieme a Tucci, Moise e Mele (Fig. 1). Lo scrive anche in altri articoli pubblicati dopo il suo rientro. Ne spedisce due a Tucci nel gennaio del 1950, assicurandolo di non volergli fare concorrenza nemmeno in campo divulgativo. «Tu sai che a me piace par/are chiaro» gli risponde Tucci e gli allega la copia della lettera che ha spedito contestualmente al direttore della rivista Le Vie del Mondo per chiarire che Maraini, a causa di «sfortunate circostanze», si era dovuto 25 P.F. Mele a F. Maraini, s.l., 10 luglio 1949 (ACGV FM).

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fermare al. .confine. «Quindi», «egli non ha potuto prender parte 26 . conclude, a IIa spedEzwne vera e propna» .

La risposta sgombra dalle ombre residue una questione che aveva tenuto sulle spine Maraini per mesi. Come gli altri, prima della partenza aveva sottoscritto un impegno a non pubblicare nulla prima del capo spedizione, e comunque non prima che fosse trascorso un lasso di tempo che non sono in grado di specificare, rna di almeno due anni. Maraini si e spesso consultato con gli amici sui da farsi.

Visto come sono andate le cose, e tenuto a rispettare l'impegno o no?

La questione gli sembra incerta sui piano giuridico, rna soprattutto traspare il timore che le sue pubblicazioni - qur se legalmente ineccepibili - possano compromettere i rapporti con Tucci 7 • Ora, Ia lettera di quest'ultimo, asserendo per l'ennesima volta che egli non ha preso parte alia spedizione, lo Iibera dall 'impegno e gli fa superare le ultime remore. TI libro sui Tibet e pressoche pronto; poco tempo dopo lo scambio epistolare con Tucci, il 23 marzo, Bernard Berenson scrivera a Maraini Ia lettera-recensione del dattiloscritto, che sara poi utilizzata come presentazione.

Segreto Tibet andra in stampa pochi mesi dopo A Lhasa e 0/tre.

26 G. Tucci a F. Maraini, Roma, 10 febbraio 1950 (Archivio IslAO, prot. IsMEO 338P, e ACGV FM).

27 Mirko Ardemagni a F. Maraini, Roma, 9 dicembre 1948, e Gabriella Foschini a F. Maraini, Napoli, 2 febbraio 1949 (ACGV FM).

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Appendice - I documenti del fascicolo «Spedizione Tucci nel Tibet» ll fascicolo raccolto da Regolo Moise contiene quaranta documenti di vario aspetto sulfa spedizione tibetana prodotti tra il 21 aprile e il 15 luglio del 1948 e due fotografie: una cartolina illustrata con l'immagine di una tenda montata su un pianoro innevato con Ia dicitura «SPEDIZIONE ITALIANA NEL TIBET, 1948 I Prof. Giuseppe Tucci, Col. Moise, P. Mele, F. Maraini» apposta sui retro, scattata ne/1937 in Sikkim (Maraini 1939: fronte p. 85), e la preparazione di un 'offerta, pubblicata invece in A Lhasa e oltre (Tucci 1952, fronte p. 12).

1 telegrammi ricevuti da Moise sono scritti nella maggior parte dei casi su moduli dello Indian Posts and Telegraphs Department; di quelli inviati da Mele e Moise, e da Tucci quando era ancora a Yatung, possediamo Ia copia dattiloscritta o manoscritta di Moise. Ho trascritto i documenti mantenendo l' ortografia e Ia punteggiatura originali e ho sciolto le abbreviazioni mettendo le parti elise tra parentesi tonde.

Le integrazioni e le precisazioni sono tra parentesi quadre; le parole di incerta lettura sono sottolineate a punti.

11 fascicolo contiene anche documenti relativi alia spedizione Puno-Andina patrocinata dalla Societa Geografica 1taliana e diretta dall'ing. Leandro G. Mazzoni, di cui non daro altro conto. Moise deve essere stato invitato a parteciparvi per Ia sua esperienza e grazie ai contatti avuti con Ia Societa durante Ia preparazione della spedizione tibetana.

1) appunto, manoscritto autografo di Moise, senza data (1 p.,12,Sx20 em) Preparazione Intensa della Spedizione dal Sett(embre) 47 al marzo 48 Contatti intensi con il Gabinetto, Dir(ezione) Gen(erale) Pers(onale), Dir(ezione) Sanita ecc. al Ministero della Marina.

Appuntamenti, visite, telefonate al grof. Tucci.

Sedute in casa Giuganino, De Pirro 8, Soc(ieta) Geogr(afica) ecc.

Appuntamenti e contatti operatore [Giuseppe?] Belloni e [Pietro Francesco] Mele, Lami ecc.

Attivita per il fimm~_i-~m~ntQ del film: Scalera, [Roberto?] Moretti, [Riccardo] Gualino, Podesta .... " ... presso il Servizio LN. ed Officio Stampa Marina pure peril film Rapporti col Ministero Guerra per il materiale equipaggiamento varie visite, telefonate, comunicato e ritiro materiale Napoli.

Rapp(orti) col Ministero Aeronautica per il Materiale equipagg(iamento) (Capo Gabinetto, telefonate ecc.- ritiro Ciampino).

Provveduto per il ritiro tende prof.- Abruzzo, tende [Ettore] Moretti, cappelli.

Materiale fomito Marina: pratiche per i viveri, poi ritirati a Napoli. /MaricommiP9 Materiale fotografico /Marinarmi/ .... " .... .. sanitaria /Marisan/ Mitra /Marinarmi - Maridist/ 28 Alberto Giuganino, storico dell'arte cinese e vice-presidente dell'IsMEO, e Nicola de Pirro, Sottosegretario di Stato, gia Segretario Generale delle Industrie e dello SJX:Uacolo e poi direttore dell'Ispettorato Generale del Teatro nel govemo Mussolini: entrambi membn del Comitato promotore della spedizione.

29 Maricommi = Direzione di Commissariato Militare Marittimo; Marinarrni = Direzione Generale Arrni e Armamenti Navali; Marisan =Direzione Generale della Sanita Militare Marittima; Maridist =Comando Distaccamento della Marina Militare.

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Mezzi di trasporto della Marina a Roma - raccolta del materiale viaggio a Napoli ecc.

Segretario e Cantabile a disposizione della Spedizione /Pratiche aeronautica, [Riccardo] Gualino, Min(istero) Scambia Valute, aeronautica Lloyd Triestino/ Rapporti-lettera Consiglio [Nazionale delle] Ricerche.

Contatti Universita.

Preparazione personale Culturale e materiale.

2) programma di riprese cinematografiche, dattiloscritto in copia carbone con correzioni a penna, senza data (1 p., 21x30 cm)30 SPEDIZIONE IT ALlANA NEL TIBET 1948 Prof. G. TUCCI Serie di documentari della Spedizione dall'inizio al ritorno La spedizione incomincia a Bombay-Calcutta. Si organizza Ia carovana a Darjeeling e Gangtok nel Sikkim.

La carovana prosegue per Lhasa ed oltre, attraversando, all' an data e al ritomo, per due strade diverse Ia catena dell'Himalaya, nei punti della sua maggiore profondita e altezza. Passa per zone di laghi e montagne sui 70008000 m.

Visita i grandi monasteri con popolazione di parecchie migliaia di monaci, usi, costumi, feste religiose, processioni.

Incontri: pastori, religiosi, funzionari, pellegrini, briganti ecc ...

Dopo Lhasa 1' interesse cinematografico aumenta: la Spedizione entra in una regione che none mai stata visitata ed e quindi quasi del tutto ignota.Da quanto sopra si potra trarre: a) - il diario cinematografico della Spedizione e Ia vita della carovana. b)- diverse scene di carattere come I) Riti Religiosi e Peste 2) usi costumi della popolazione 3) Paesaggi e monumenti 4) organizzazione della vita famigliare e sociale nel paese.-

3) trascrizione di telegramma, dattiloscritto in copia carbone31 Telegram of Tibetan Government April 21 194832 To: Professor Tucci care Indian Trade Agent Yatung Text: Received your telegram of 19th April stop You have been granted permission to visit Tibet for three months as you are a Buddhist stop Please wire number of ponies and transport animals required for yourself 30 Sui retro della carta, vergato con lo stesso inchiostro delle correzioni, si trova il numero 874220, verosimilmente un'utenza telefonica di Roma, e l'indirizzo [Via Giovanni] Antonelli 47 int 15 Sc. B. 31 Un documento di 2 pp., su 2 cc. spillate di 22,5x30 em, con Ia trascrizione dattiloscritta di tre telewammi. Per facilitare Ia lettura, i testi sono stati separati rispettando l'ordine cronologico, e comspondono ai nn. 3, 5, 7.

32 Secondo Tucci il telegrarnma pervenne il 24 aprile, mentre Maraini lo cita nel diario del 26 aprile. La traduzione del telegrarnma e in Tucci 1952: 17-18.

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will send lam-yik to Yatung on receipt of telegram stop Regarding your three companions we regret to inform you that as there are so many applications from foreigners to visit Tibet which have been refused therefore it is very difficult for our Government to grant permission for your three companions to visit Tibet so please inform your companions accordingly.

Signed: Tibetan Foreign Bureaur

4) copia di lettera, manoscritto autografo di Moise con correzioni (2 pp. su 1 c., 12,5x20 em) Yatung, Tibet April 28, 1948 My dear Mr Hopkinson, many thanks for the draft of wire: I have immediately forwarded the wire by the landline to Lhasa. Unfortunately, as I am told by the local Postmaster, the line is out of order and it seems that it will be so for one or two days.

The inconvenient seems to effect the line both towards Lhasa and towards Gangtok; for this reason, although I have already sent you a wire, I am also sending you this letter by the ordinary mail, because I write to express to you my deepest gratitude for all you have done and for your sympathy with my rather unexpected trouble.

I am now waiting here, together with my assistants, for further developments which I hope will be favourable. Tomorrow my Lama, the Geshe L. S. Sangpo, whom Raj Bahadur Sonam knows very well 33, is leaving for Lhasa, where he will be able to contact some high officials in his acquaintance.

Yesterday Tering Raja passed through Yatung, together with Mme. Tering and their niece: Maraini spoke to him about our questions (as I was slightly ill and could not move from the bungalow) and 1 hear that Tering Raja was of the opinion that we should, in a few days, go slowly up to Gyantse.

Therefore I am asking you kindly to grant permission for my three assistants (dr R. Moise, dr F. Maraini and Mr P. Mele) to go to Gyantse. I In this case I would have my assistants with me at least up to Gyantse, and they - in case the regular application is now again turned down by the Lhasa authorities- could wait there for Tering Raja's recommendations and for the Lama's conversations eventually to have some effect.

I am sure however that all these preoccupations of mine are really meaningless, as I am fully aware that you sympathize with me, knowing how truly I need the presence of my three assistants, and as you, more than anybody else, have the authority and the power to carry me successfully through this slight difficulty with the Tibetan governement [sic].

I thank very much for the newspa:Rers which have brought the details of the favourable trend of events in Italy .

33 Potrebbe trattarsi di rai bahadur (molto onorevole) Sonam Tobden, impiegato presso l'agente commerciale indiano a Yatung (Goldstein 1991 : 551-52), oppure di Sonam Topgyal Kazi, figlio di un alto funzionario sikkimese che Tucci e Maraini hanno incontrato alia corte del Maharaja.

34 Verosimilmente le elezioni del 18 aprile vinte dalla Democrazia Cristiana, in cui militavano i protettori politici di Tucci.

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I like this occasion to send to the Mrs Hopkinson and yourself, my very best wishes yours truly G. Tucci

5) trascrizione di telegramma, dattiloscritto in copia carbone (sulle cc. del n. 3) Telegram sent by Professor Tucci April 30 (?) 194835 To: Tibetan Foreign Bureaur, Lhasa Text: Continuing my telegram of yesterday I renew my deepest thanks for your kind appreciation of my work and faith stop Would you kind send lam-yik to Yatung stop Twenty ponies three riding horses are required stop I fully appreciate and sympathise with Tibetan government's difficulty in face of numerous applications from foreigners stop I should however be most grateful if you would kindly give sympathetic consideration to the special circumstances of the present case stop I have brought my three assistants from Italy a long journey at considerable expense under the genuine impression that the Tibetan government were agreeable to their accompanying me stop My two younger assistants are indeed essentials to the successful completion of my work stop Doctor Maraini has already accompanied me with the kind permission of the Tibetan government to Gyantse where he prepared the pictures which I presented to the Tibetan government through Mr. Richardson stop Without such assistance I shell not be able to prepare any further pictures worthy of the treasures of Tibetan art and religion stop Being no longer a young man it is most desirable that also doctor Moise should accompany me to look after my health as I am going to an out-of-theway place and no other medical doctor will be available should I become ill stop Should the Tibetan government so desire I should gladly make the doctor's services available for the benefit of local people stop Being an old man and my country distant I fear that this may be the last opportunity of visiting the country of religion and I shall be most grateful indeed if the Tibetan government will kindly give sympathetic consideration to the special circumstances stated above stop With all my thanks and respectful greetings Signed: Tucci 6) trascrizione di telegramma, manoscritto autografo di Moise (1 p.,

12,5x20 cm)36 From Mission Lhasa to Head Clerk [Dorje Kazi] Yatung 35 La risposta a questo messaggio (documento 7) fa riferimento a due telegrammi inviati da Tucci il28 e il29 aprile, non il30. Mail giomo 30 e indicato anche nel documento 18.

36 La carta contiene Ia trascrizione di due telegrammi, qui separati per rispettare I' ordine cronologico.

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(cifrato) 1-5-48 Please tell professor Tucci I have explained situation regarding his companions to tibetan Government and hope for favourable result but he should remember Tibetan Government move very slowly Richardson

7) trascrizione di telegramma, dattiloscritto in copia carbone (sulle cc. del n. 3) Telegram of Tibetan Government May 8 1948 To: Professor Tucci care Indian Trade Yatung Text: Reference your telegrams of 28th and 291h respectively asking permission for your three Italian companions stop We have been informed by Mr. Richardson that you have sent a letter to our government on first August 1947 through the Political Officer Sikkim which has been mislaid in his office and it has been found after your departure from Gangtok stop Mr. Richardson has again approached our government with the copy of your original letter that as the delay was not your responsibility the Tibetan government might consider your work and your three companions stop Though it is quite clear from your letter that you have mentioned your companions our government had no knowledge of your companions until the last moment and consequently your entry into Tibet alone for the duration of three months has been sanctioned but not your three companions stop Under the circumstances we regret to inform you that we are unable to help you in the matter as it is contrary to our constitutional procedure to reappeal the case after it has been confirmed by the supreme authority stop Recently two Americans applied for permission to enter Tibet through the Chinese representative in Lhasa and there were two other direct applications from Marco Pallis and Edward Evans etc. all of which had to be refused as foreigners are strictly forbidden to enter Tibet stop It is extremely difficult on various grounds to grant such permission as it might similarly encourage other foreigners therefore please send back your companions from there as we have wired you on t29th of Third Tibetan month stop37 As regards you have been allowed to visit Lhasa on condition that you return from Tibet after three months as already informed stop Your lamyik for three riding and twenty luggage ponies has already been sent by post through the Tibetan trade agent Yatung as requested by you stop As regard studying historical monuments you may do so after obtaining permission from our government but not otherwise stop Will discuss matter fully on your arrival here Signed: Foreign Bureaur 8) trascrizione di telegramma, manoscritto autografo di Moise (sulla c.

37 Questa data e errata, perche il ventinovesimo giomo del terzo mese tibetano cadeva sabato 8 maggio, lo stesso giomo in cui e stato spedito il presente telegramma.

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del n. 6) Telegram by WT via Gangtok from Mission Lhasa To Trade Yatunffi no 768 dated 13 of May 1948 Please tell professor Tucci I am extremely sorry to learn that permission for his companions has been refused. Principal reasons seem to be the large numbers applications from persons want visiting Tibet. I understand that his passport will be despatched in a few days. Worth his making further attempts on arrival here to get permission for at least one companion. A mere personal opinion Richardson 9) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em)

Ufficio di spedizione: Pharizong Data di ricezione: 25 maggio 1948, ore 14,25 Moise Yatung Partiro giovedl [27 maggio]. In attesa carovana diretta per Gyantse saluti a tutti - Tucci

10) minuta di telegramma, manoscritto autografo di Moise sui retro del precedente (1 p.)

26.V [1948] Tucci Pharizong Ringraziando vivamente saluti devoti auguri Moise 11) lettera, manoscritto autografo di Tucci (5 pp. su 3 cc. sciolte, 20x25 em) Phari 26 [maggio 1948] Caro Colonnello, grazie del vostro tel(egramma). Ho parlato con Dava Dondub; piu che un servo o un barbiere, qui fa il dottore per aver praticato due anni a Kalimpong come inferrniere, ed e impiegato alla dogana tibetana. Pero credo abbia molte pretese: potra assumersi se non si trovasse di meglio costl. Ma credo sarebbe I meglio pensare ad altri. Voi avete bisogno di una persona che sappia fare il cuoco e aver cura della carovana. E i1 chowkidhar [custode] che attualmente vi serve?

Qui fa molto freddo rna per fortuna non c'e quel lacrimatoio perenne di Yatung. Cielo sereno con intervalli tempestosi. II Phari questa volta mi e piaciuta ancora di piu delle altre volte. Domani vado a Tuna democraticamente con una carovana di somari = se non si troveranno i cavalli.

Salutissimi a tutta Ia comitiva Tucci II PS Questa sera ho avuto a cena lo Zompon [governatore (rdzong dpon)] e Ia 143

moglie, che e stata compagna di scuola a Kalimpong di Kula (Fosco fara un salto) e parla anche un po' di inglese38 . Semplicissimi entrambi e giovani. La moglie ha un esaurimento nervoso le ho dato lamia forgenina39 e le ho detto che avrei scritto a Lei I perche gliene mandasse un'altra o altri ricostituenti.

Lei Le mandi quello che crede! Cio servira a farvi venire per generosita.

Naturalmente con una letterina di accompagnamento che il Donpod potra scrivere in tibetano.

12) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em) Ufficio di spedizione: Gyantse Data spedizione: 1 [giugno 1948], ore 15,35 Data di ricezione: 2 giugno 1948, ore 15,52 Moise Yatung Arrivato oggi partiro appena trovati cavalli provveda farmi rispedire giornali non ancora ricevuti scrivo =Tucci 13) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em) Ufficio di spedizione: Gyantse Data spedizione: 2 [giugno 1948], ore 9,20 Data di ricezione: 2 giugno 1948, ore 15,55 Doctor Moise - Yatung Prego mandare con Ia posta di domani un po' di film da adattare alia Ducati.

Credo poter partire sabato [5 giugno]. Scriva sempre Care Postmaster Gyantse. Salutissimi. Ho buone speranze- Tucci 14) lettera autografa, manoscritto (4 pp. su 2 cc. sciolte, 13x18 em) Gyantse 3 [giugno 1948] Caro Moise.

Purtroppo fino a lunedl [7 giugno] non si parte: molte difficolta per trovare i cavalli. Per di pit1 da tre giorni ci sono grandi feste a Gyantse che paralizzano ogni attivita: le grandi compagnie di attori di Kyomolung sono qui a rappresentare Sakuntala, Padmaobar e altri drammi. Tutto molto bello rna I senza Ia vostra macchina e Ia vostra capacita foto-cinematografica vano.

Sono in visita continua presso gli alti dignitari e sono sempre regali e spese.

II fotografo e un mezzo disastro: speriamo che migliori. Quasi nulla e venuto al viaggio fino a qui. Adesso sta prendendo dimestichezza con la Ducati. II Per questo ho S€flHe telegrafato pregando di mandarrni un po' di film da adattare alia macchina.

Non vedo l'ora che mi possiate raggiungere: non ho pili il piacere di sentire i lazzi di Fosco e Piero. Ma ho Ia certezza che tutto si rim~cti~I~- Basta aver 38 Tucci si sofferma brevemente sulla cena in A Lhasa e oltre (1952: 30). Kula era il nomignolo di Perna Chokyi Namgyal, figlia del Maharaja del Sikkim. Aveva studiato al St Joseph's Convent di Kalimpong.

39 Medicinale tonica e ricostituente inventato da Prassitele Piccinini (1906), il piu generoso finanziatore delle spedizioni di Tucci.

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pazienza come sempre in questi I paesi. Yutog, uno dei pil1 alti funzionari qui di passag!fjo spera che Lei, Moise, venga qui o se no si risolved:t a venire lui a Yatung . Lo faccio scrivere per Lei a Lhasa. Come vede la sua fama si e sparsa dappertutto. Scriveterni indirizzo permanente Gyantse.

Salutissimi affettuosi a tutti Tucci

15) minuta di lettera, manoscritto autografo di Moise con numerose correzioni, senza data (2 pp. su 1 c., 12,5x20 cm)41 Caro Professore, permetta innanzitutto che con questa lettera, che La raggiungera a Lhasa o R'leRtre sara fJressiR'le ad arri'<'arci nelle sue immediate prossirnita, Le esprima anche a nome dei rniei compagni tutte le nostre piu sincere felicitazioni ed auguri vivissimi per questo ambito premio e meritata soddisfazione del Suo lungo studio e lavoro dedicato al Tibet.

Spero avra ricevuto prima di lasciare Gyantse Ia rnia lettera del 2 corr(ente) insieme ad iJ. pacchetto del film. Confidiamo che il fotografo possa cavarsela ora meglio con la Ducati.

Ho ricevuto Ia Sua lettera e Ia ringrazio per tutte le buone speranze ivi contenute e per il suo desiderio espresso e perle premure onde averci presto con Lei. Mentre queste giornate di viaggio Le saranno state certo brevi e piacevoli ~: le nostre sono sempre piu lunghe e [parola cancellata]. La monotonia di Yatung e stata interrotta per Mele e per Mar(aini) solo per alcuni giomi di gita escursione nella piana di Phari, andata del resto benissimo, senza incidenti di sorta e con rises Iavere discreto baeRe profilo foto-cinematografico. - Qui ora tutte le montagne sono state esplorate, Mte le eose fotografabili ogni cosa fotografata, ogni siffiar possibilita cinematografica gia [parola cancellata] sfruttata.Anche le mie flOSsibilita attivita scientifiche di studio di cui Le parlavo nella rnia ultima sono in via di esaurimento per mancanza di ulteriori materiali. ffi fJiu e' e il trasferiHleRto di easa eoR tutte Mestre Invece i malati hanno ripreso l'offensiva is graade stile, affluendo eoe varie direzioai di R'lareia anche dai paesi vicini; con Je richieste Je piu ingenue ed assurde. Ho quindi dovuto, soprattutto per riguardo al collega locale [Tonyot Tsering] e per Ia necessaria serieta professionale, chiamare oggi in soccorso il Head Clerk e farli rimandare con le dovute spiegazioni.

D'altra parte sono situazioni sempre penose e a aoi alR'leRe di searsissiR'lo fJrofitto di scarsa soddisfazione. I Ci sono poi le difficolta del trasferimento e del m.!QXQ cambiamento di [illeggibile] che abbiamo Qggt incorninciato verso il Oak Bungalow, dove lo spazio eristrettissimo e Ia gente di passaggio continua.

40 Yuthog Thaiji Tashi DonduE, ufficiale dell'esercito e funzionario delle imposte, nonche funzionario distrettuale (dza sags) dall942 (Drauschke 2007). 11 figlio sposera nel 1950 Perna Chokyi Namgyal.

41 Deve trattarsi della lettera di cui Tucci accusa ricevuta nel telegramma del 20 giugno (documento 17).

Dovrebbe essere stata spedita attorno a! 10 giugno. Ho riportato solo le correzioni principali.

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I tempi sono quindi maturi per lasciare Yatung, senza rancore e speriamo che in tale riguardo Lei ci comprendera e ci aiutera, procurando al pili presto una decisione che se dovesse essere augurabilmente favorevole, ci dia Ia possibilita di muoversi subito, g:_QJJJ<J~Q il sofferto.

Un prossimo chiarimento favorira inoltre gli interessi di P(ietro) M(ele) che, date le difficolta dei mezzi di comunicazione fra l'lndia e 1' America deve farsi tempesti vamente un programma per i pros simi mesi.

Non dubitiamo che Lei continuera a ricordarci con benevolenza e ci aflfJFO¥era verra al piu presto incontro affite-e con le Sue istruzioni, che tanto attendiamo 16) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em) Officio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: 19 [giugno 1948], ore 8,30 Data di ricezione: 21 giugno 1948, ore 12,48 Doctor Moise - Yatung Safely arrived stop Received your letter thanks hope wire within few days Tucci 17) Lettera, manoscritto autografo di Tucci (2 pp. su 1 c., 20x25 em) [Lhasa] 20.VI 48 Caro Moise.

Come telegrafato arrivato bene rna Ia solitudine pesa. Lama lavorato ottimarnente. Spero inviare presto buone notizie. Prendo atto telegramma Piero che impresa cinematografica e abbandonata. Saluti Tucci P.S. In caso che notizie I siano come desiderato, ricordare che siete Buddhisti, ~m<;t.~L~-~\IW devi cortesia, rispettare lama e donne. Soprattutto non farsi pigliare i nervi per nulla ed essere sempre sorridenti e cortesi. l<,;U_Q.QQ P-~IQ.9.~.!19..~~:r;~m9. [illeggibile]

T(ucci)

18) storia della spedizione, dattiloscritto con alcune correzioni a penna, senza data (2 pp. su 2 cc. spillate, 22,5x30 em) Verso la meta del 1947 il professor Giuseppe Tucci, dell'Universita di Roma, si e rivolto alia Marina chiedendo un medico, che avesse particolari requisiti, per accompagnarlo nella sua prossima spedizione nel Tibet. La Marina ha suggerito al prof. Tucci il nominativo del Col. R. Moise, al quale ha indicato di prendere accordi diretti col professore stesso; cio verso Ia meta di settembre del 1947. II professor Tucci ha allora comunicato al Col. R. Moise di avere ottenuto un permesso dalle autorita tibetane per se e per tre compagni per visitare i seguenti luoghi, Lhasa, Samye, Yarlung ed eventualmente il Tengri Nor (Nam Tso) con eventuale ritomo, se fosse stato possibile, per il Nepal. Dal settembre 1947 al marzo 1948 il Col. R. Moise e stato continuamente a contatto col prof. Tucci per I' organizzazione della spedizione stessa.

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Riguardo al Sig. Piero Mele i primi contatti vennero presi sin dal nov(embre) 1945. Da allora il sig. P. Mele si e sempre tenuto a contatto col prof. Tucci per la preparazione della spedizione, contribuendo anche una somma di danaro alia spedizione pochi giomi avanti alia partenza. lncarico specifico del sig. Mele nella spedizione sarebbe stato quello di svolgere un'intensa attivita fotografica, sia nel campo documentario generale sulle zone percorse, sia in quello piu specifico di riproduzioni di opere d'arte da servire agli studi del prof. Tucci. Anche al sig. Mele venne confermato dal prof. Tucci che l'itinerario della spedizione doveva comprendere per Jo meno Lhasa, Samye e Yarlung, probabilmente inoltre una visita al Tengri Nor ed il ritomo, se fosse stato possibile, per il Nepal.

Riguardo alia parte cinematografica della spedizione sia il prof.

Tucci, che il sig. Mele hanno fatto molteplici tentativi prima della partenza per interessare vari enti pubblici e privati; rna, dato lo stato incerto della politica avanti le elezioni, nessuno h~ voluto contribuire le somme necessarie per lo svolgimento di quest'attivita. E stato cosf che il sig. Mele si e messo in contatto col dr. F. Maraini, gia compagno d'un altro viaggio del professore, ed e venuto ad un accordo con lui per la produzione di documentari cinematografici 16 nun. in colori ed in bianco e nero. Questo pochissimi giorni avanti Ia partenza.

La partenza dall'ltalia e avvenuta 1'8 marzo 1948.

Il 26 marzo i quattro partecipanti con tutto il materiale sono arrivati a Bombay. Da Bombay il professor Tucci invio un telegramma al sig.

Hopkinson, Political Officer nel Sikkim, dicendogli dell ' arrivo suo e dei suoi tre compagni. Non sappiamo se a questo telegramma venisse data una risposta o no.

Da Bombay il gruppo si porto a Calcutta e da ll a Darjeeling ed a Gangtok, dove giunse il 13 aprile. Qui venne inviato subito un telegramma al govemo tibetano da parte del Political Officer annunciando l'arrivo del prof.

Tucci e dei suoi tre compagni. A questo venne risposto pochi giomi dopo da Lhasa chiedendo se i compagni del professor Tucci erano Sikkimesi, Bhutanesi, Nepalesi, Indiani od europei; ii professore specifico subito con un altro telegramma che si trattava di tre italiani. lntanto, siccome il bungalow di Gangtok doveva venire occupato da altre persone per l'arrivo di Lady Mountbatten a Gangtok, ii Political Officer prego il prof. Tucci di voler proseguire con i suoi compagni per Yatung nel Tibet, dove sarebbe stato piu facile e comodo attendere Ia risposta del governo Tibetano. La spedizione giunse a Yatung il 24 aprile '48 A Yatung, appunto giunse il primo telegramma di risposta del governo Tibetano informando il professore che i suoi tre compagni non potevano proseguire e che a lui in via eccezionale "because you are a Buddhist" veniva concesso il passaporto (lam-yik). (Vedi testo telegrarnma; Lhasa 21 aprile [documento 3]).

A questo il professore Tucci penso di rispondere informando subito il sig. Hopkinson. 11 sig. Hopkinson invio una minuta di telegramma che venne seguita quasi letteralmente dal professore, e spedita a Lhasa il 30 aprile. (Vedi testo allegato [documento 5]).

147

La decisione finale del govemo tibetano venne comunicata al professor Tucci 1'8 maggio "48 a Yatung per mezzo di un lungo telegramma (vedi testa allegata [documento 7]) in cui si riaffermava l'invio dellam-yik (pas saporto) al professore e, riguardo ai compagni, si diceva specificatamente, "send them back", "rimandateli indietro".

Intanto, fin dal 28 aprile, il professore Tucci aveva scritto al sig.

Hopkinson chiedendogli se, data la probabile risposta negativa del govemo Tibetano riguardo ai compagni, potesse venir concesso per lora almena un permesso di proseguire fino a Gyantse [documento 4]. II sig. Hopkinson rispose subito che non era ormai pili in suo potere di concedere simili permessi per cittadini non-britannici, e che anche per proseguire fino a Gyantse bisognava avere un permesso da Lhasa.

II 19 (?) maggio giunse a Yatung il lam-yik del professore e questi comincib i preparativi finali per la partenza. Essendo stato privata dell'aiuto fotografico dei sigg. Mele e Maraini dovette provvedere altrimenti e fece venire da Gangtok il sig. Prodhan, un fotografo locale, che lo accompagnasse fino a Lhasa per prendere riproduzioni nei templi di Nagkartse [Nangkartse] e di altre localita nel tratto Gyantse-Lhasa.

II 24 maggio finalmente il ~rofessor Tucci, col fotografo e con i suoi due servi Tansing ed Antinsing4 , part1 da Yatung per Lhasa; il Lama Sangpo, al servizio della spedizione sin dal 10 aprile 1948, era partito avanti da solo sin dal 7 maggio coll'intento di preparare l'arrivo del professore nella capitale e di cercare per quanta possibile una soluzione al problema dei suoi compagni.

Durante Ia permanenza dei tre compagni del prof. Tucci a Yatung, questi hanna cercato per quanta e stato possibile di rendersi utili alia popolazione locale. 11 Dr. Moise visitando ogni giomo numerosi malati ed i Sigg. Mele e Maraini prendendo numerose fotografie, sviluppandole e stampandole per le autorita del luogo (Ku-Tsab di Pipitang, Gen-pu di Yatung eccl 19) dichiarazione, 20 o 21 giugno 1948, manoscritto autografo di Moise (3 pp. so 3 cc., 12,5x20 em) I sottoscritti membri della Spedizione Tucci nel Tibet, prima di separarsi a Yatung in data 21 giugno 1948, concordemente stabiliscono alcune circostanze e fatti interessanti Ia Spedizione stessa.

Allegano le presenti note alle copie conforrni della relativa corrispondenza gia in !oro possesso e s'impegnano di fame uso riservato solo in caso di riconosciuto bisogno e difesa della propria dignita e dei propri interessi.

1) Durante Ia preparazione della Spedizione ed alla sua partenza dall'Italia, 8.III.48, i permessi di entrata e di soggiorno nel Tibet, per tutti i componenti e per tutti gli obbiettivi della Spedizione, risultavano sicuramente ottenuti.

2) Allo sbarco a Bombay il 26.III.48, veniva dal prof. Tucci telegraficamente informato il P.O. Sikkim Mr Hopkinson I.C.S. dell'arrivo della Spedizione 42 Rispettivamente il capo-carovana Tenzing Norgay e il cuoco Wang Tenzing (Tucci 1952: 27-28).

43 Rispettivamente SosututoNice (sku tshab) e Anziano (rgan po), ovvero Capo villaggio.

148

in India e del suo prossimo transito per Gangtok. Nessun cenno di risposta risulta pervenuto.

3) Durante tutta la permanenza a Gangtok dal 13 al 21 aprile 1948, non veniva comunicata alcuna preoccupazione o sopraggiunte difficolta al proseguimento per il Tibet di tutti i membri della Spedizione. Si apprese soltanto che da Lhasa sarebbe stato inviato il necessaria lasciapassare (lamyik) del Governo tibetano.

4) per consiglio del P.O. Sikkim la Spedizione al completo lascio Gangtok il 21 aprile 1948, per giungere al villaggio di Yatung (Tibet) il 24 della stesso mese.

5) per la situazione della Spedizione a Yatung dal 24 aprile al 24 maggio 1948, si fa riferimento alia raccolta dei telegrammi e lettere acclusi.

6) 11 24 maggio 1948 il prof. Tucci, ottenuto il lasciapassare personale, parti per Lhasa con la carovana. Era accompagnato da due servi, assunti a Darjeeling, esperti di spedizioni nel Tibet e nell'Himalaya e da un fotografo, fatto venire da Gangtok. Era preceduto nel suo viaggio dal lama Mongolo Geshe L.S. Sangpo, assunto al servizio della Spedizione pure a Darjeeling e che aveva lasciato Yatung fin dal7 maggio 1948.

II prof. Tucci al suo arrivo a Lhasa avrebbe personalmente con ogni mezzo perorato la causa dei componenti la Spedizione: tuttavia egli aveva espresso l'intenzione, in caso d'insuccesso, di perseguire da solo tutti i compiti di ricerche ed il programma di Spedizione inizialmente prefisso.

7) Prima di separarsi dai compagni, il prof. Tucci oltre a fornire i mezzi necessari. per il periodo d' attesa, provvedeva a fissare i termini di liquidazione finanziaria, in caso di scioglimento forzato della Spedizione.

Veniva stabilita come data presumibile per una decisione quella del 20 giugno 1948.

8) L'attesa a Yatung, nella speranza di pater proseguire ottenendo una revoca dell'inopinato rifiuto del Governo tibetano e di conseguenti istruzioni del Capo della Spedizione duro per tutti e tre i membri della stessa dal 26 aprile al 21 giugno 1948.

9) Per disciplina verso il loro Capo e per non pregiudicare con indiscrezioni Ia Situazione della Spedizione, durante tutto questa periodo, nessuna comunicazione, nemmeno ai famigliari, e stata data su quanta sopra esposto.

20) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: 23 [giugno 1948], ore 9,45 Data di ricezione: 24 giugno 1948, ore 12,32 Moise - Yatung Buone speranze rna occorre pazienza auguri saluti - Tucci 21) minuta di telegramma, dattiloscritto (1 p., 23x15 em)

Da: Moise- Yatung A: Professor Tucci - Lhasa 149

Ringraziamo telegrarnmi buone speranze stop Paziente attesa sessanta giomi Yatung raggiunto Jimiti resistenza et chiede meritato premio stop Mele prega decisioni tempestive anche seguito delusione dispendioso insuccesso impresa cinematografica di cui suo telegrarnrna 17 scorso stop Rinnoviamo felicitazioni auguri ossequi Moise

22) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (2 pp. su 2 cc. Sciolte, 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: 24 [giugno 1948], ore 16,10 Data di ricezione: 25 giugno 1948, ore 14,05 Moise Yatung Prendo nota telegramma Piero stop Dati lmpegni assunti Partenza Cio lrnplica Ritorno Fosco a meno che ottenendo perrnesso anche Per Lui Piero non provveda spese proporzioni II stabilite stop Altrirnenti non posso giustificare Comitato sua presenza attendo risposta impegnativa stop Tutto favorevolmente - Tucci 23) minuta di telegramma, dattiloscritto, data di spedizione aggiunta a mano in matita (1 p., 21x15,5 em) Professor Tucci Lhasa In seguito suo telegrarnrna diretto Moise spiacente deficit film superante tre milioni non permettemi finanziare ulteriormente spedizione Maraini stop Provvedo suo ritomo. Saluti Mele 26NI ore 9,30 24) minuta di telegramma, manoscritto (1 p., 20x12,5 em) Testo telegrarnrna privato Mele urgente l.VII.48 Disciplinata rna rnortificante attesa habet fra 1' altro superato 11 giomi termine previsto stop Comprenda situazione spedizione italiana Yatung diventata indecorosa avvilente saluti Mele 25) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: I [luglio 1948], ore 14 (?), 40 Data di ricezione: 21uglio 1948, ore 12,10 Moise- Yatung Risposta definitiva entro settirnana spero bene saluti affettuosi - Tucci 26) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (2 pp. su 2 cc. sciolte, 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: 2 [Juglio 1948], ore 16,30 Data di ricezione: 3 luglio 1948, ore 13,X Moise- Yatung Ricevuto telegrarnrna Mele piuttosto inopportuno stop Parlare spedizione 150

Italiana significa chiudere porte non risparmio tempo ne danaro ottenere difficile permesso rna II non posso modificare accelerare abitudini locali stop Spero avere entro settimana risposta definitiva stop Ma se Mele non puo aspettare faccia come vuole saluti - Tucci 27) copia di telegramma, manoscritto autografo di Moise (1 p., 12,5x12 em) Data: 3NI[I] [1948], ore 15,30 urgente44 Professor Tucci - Lhasa Comunicato Suo telegramma Mele che risponde direttamente stop Sono fiducioso suo interessamento nostro riguardo che spero coronato successo ringraziamenti saluti - Moise 28) copia di telegramma, manoscritto autografo di Moise (1 p., 19x7,5 em) Testo telegramma privato Mele 3/VI[I] [1948] ore 15,30 urgente Per quanto lei abbia trovato inopportuno mio telegramma 1 luglio mi tengo come sempre in attesa sue istruzioni. Situazione Yatung sempre peggiore saluti - Mele 29) lettera, manoscritto autografo di Tucci (4 pp. su 2 cc. sciolte, 17,5x23 em) (Fig. 5) Lhasa 3-VII 48 Caro Moise. Capisco perfettamente vostra situazione; ed io ho pit! desiderio di voi di vederrni raggiunto dai miei compagni. Quando ci rivedremo vi diro quanto il Lama ed io abbiamo lavorato. Ci sono state schiarite e oscuramente si sono ormai convinti che Ia rnia e una visita religiosa e personate pare che i sospetti siano svaniti. Ma qui tutto si rnisura non con il tempo rna con l'eternita e precipitare le cose significa pregiudicarle.

Abbiamo tentato pure noi per Lhasa, rna inutilmente perche i cinesi che hanno insistito per due americani si offenderebbero. E tanti altri casi. Spero che I di momento in momento i nostri comuni desideri siano esauditi. In questa certezza vi mando questa lettera che dovrebbe giungervi al momento della partenza o per Ia strada.

Anzitutto voglio darvi chiare istruzioni aile quali vi dovrete attenere, e mi raccomando a Lei, caro Moise, perche Mele non faccia nessuna scappata e nessun colpo di testa: cio provocherebbe ritorno immediato. Qui si e sorvegliati piu di quanto non si creda. Per prima cosa riducete al minimo i trasporti che sono difficilissirni a trovarsi. II [ ... ] 45 P.S. Questa aggiunta e per Fosco; in un primo tempo si sperava che tutti fossero potuti venire a Lhasa. Quando ho ricevuto i1 tel(egramma) di Piero 44 Ho emendato Ia data di questo e del sesuente telegramma da 3Nl in 3Nll perche: 1) il 3 giugno Tucci non era a Lhasa, ed e piu facile che Mmse abbia omesso un segno nel numero romano che sbagliato citta; 2) Ia minuta del telegramma spedito da Mele (documento 28) fa riferimento a un telegramma del I luglio.

45 Dalla brusca interruzione del discorso si evince Ia mancanza di una carta. La lacuna e colmata dal successive documento 30, che non integra con questo peril diverso formato dei fogli.

151

non potevo decidere altrimenti.

Fosco e venuto peril cinema, cosi il contratto, cosi l'accordo col Comitato.

Finito il cinema non c'erano che due soluzioni: o tornare indietro o che Piero ~-i___~$.~JJm~~$.~. le spese. Non ho potuto trovare altra via tanto piu che al Comitato mi sono dovuto rivolgere per altri m~:J:W se no c'e pericolo di restare qui per mancanza di fondi. Non vedo l'ora di andar via da Lhasa perche qui e un pozzo dove i danari sono ingoiati. I Speriamo almena nel risultato che desideriamo.

Adesso bisogna pero che ringraziate me e il Lama se il permesso sara ottenuto per due. L'elemento monacale e stato sempre favorevole; dubbioso il laico specialmente uno. Vi diro. Mi rincresce assai per Fosco perche perdiamo un compagno intelligente e che ama il Tibet e lo comprende e che dal viaggio avrebbe potuto trarre grande vantaggio. Ma qui abbiamo fatto un ~9.GQf.QQ; [illeggibile] :'!LP.i~IJZff· T(ucci)

30) Lettera, manoscritto autografo di Tucci, senza data (6 pp. su 3 cc. sciolte, 13x18 cm)46 [ ... ] specialmente se il ritorno dovra compiersi per la strada dame proposta.

Non dovete avere piu di 7 od 8 cavalli da trasporto e le mie provviste sono quasi esaurite: portate prosciutto fresco, sardine il burro si e guastato col caldo e non lo consiglio - olio (ne ho consumato fino ad ora poco 1, Y2 lattina!) Iiquori - 25-30 pacchi zucchero. Se c'e ancora a Yatung qualche scatola I di c;:.QtQgTI!'! Ia compererei. Ritiri naturalmente presso Jetmal47 le quattromila rupie di cui le ho dato cheque e alia sua venuta faremo i conti.

Lo cheque di 66000 [rupie] mi dovra essere restituito perche dovra dare istruzione a Darjeeling di farmi pervenire qui altro danaro. Depung, Sera e Galden [Ganden] costeranno oltre I 000 rupie I' uno! AI Lama ho dovuto dare altre 2500 rupie perche le ha spese! Mi pare che le abbia II spese molto bene.

Ho veduto il Dalai Lama, il Reggente e gli alti funzionari . Nella strada mi raccomando comportatevi come persone pie. Se venite qui e perche ho assicurato che siete Buddhisti. Conseguente(mente) come tali non perdete mai la pazienza. Girare a destra degli edifici sacri. I Se ~QI)_G~Q~Hi.@_Q il permesso vi sara spedito per telegramma; e desideriamo che veniate subito a doppie marce. Da Gyantse andate dal Post Master e telefonatemi per suo mezzo; potro darvi ulteriori istruzioni. Partendo da Yatung fate telefonare a Phari che tengano cavalli pronti. Se potete cercate cavalli direttamente fino a Lhasa. Altrimenti io telefonero da qui al II Post Master di Gyantse che provveda con lettera a tenere i trasporti pronti in modo che possiate essere qui o dove sara deciso in quindici giorni al massimo. II tempo stringe ed io ho molto da fare in altre zone. Ho fatto tutto il possibile non ho risparmiato spese e spero riuscire. Non vi lamentate di 46 Manca almeno una carta iniziale, per cui vedi Ia nota precedente. Deve trattarsi della lettera ricordata da Tucci nel telegramma del 13 luglio (documento 38), e di cui Moise accusa Ia ricezione nel telegramma del 15 luglio (documento 39). Le escursioni ai monasteri di Depung, Sera e Ganden ebbero luogo tra il 15 e il 30 luglio.

47 La sua identita non mi e nota.

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essere stati costl tanto tempo. Una I parte del tempo sono restato anche io con voi e poi ho dovuto fare tutto il resto da solo e vi assicuro che non e piacevole. Speriamo che Ia [illeggibile] sia come desideriamo Affettuosamente Tucci

31) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (2 pp. su 2 cc. sciolte, 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: 5 [luglio 1948], ore 14,55 Data di ricezione: 5 1uglio 1948, ore 16,55 Moise Yatung Ripresentata domanda dopo preparato terreno risposta attesa presto stop Ma qui presto puo significare giorni stop Ad ogni modo siamo II prossime [sic] soluzione saluti - Tucci 32) minuta di telegramma, manoscritto autografo di Moise (1 p.,

20x12,5 em) Professor Tucci - Lhasa Penosissimo continuare restare anche pochi giorni Yatung stop Se veramente impossibile proseguire pur con grande rincrescimento dopo tanto sacrificio costretti pregarla autorizzarci ritorno devotamente - Moise 6NII ore 8 express 33) copia di telegramma, manoscritto autografo di Moise (1 p., 20x12,5 em) Professor Tucci - Lhasa Mele lascia Yatung accompagnando Maraini Gangtok stop Temporaneamente manterra mio contatto et ritirera assegno Darjeeling venerdl 16 stop Preparo sgombero prego istruzioni devotamente - Moise 9NII ore 17 34) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con

timbro datario (1 p., 17x21 em) Officio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: I 0 [luglio 1948], ore 9,15 Data di ricezione: 11 luglio 1948, ore 9,20 Moise Yatung Confermo mio telegramma ieri stop Ottime speranze stop Mele attenda Gangtok decisione stop Deploro questa partenza senza mio ordine -Tucci 35) copia di telegramma, manoscritto autografo di Moise, [11 luglio

1948] (1 p., 21x14 em) Professor Tucci - Lhasa Contrariamente quanto telegrafato stop Mele fatto partire finalmente ieri Maraini deciso ultimo momento restare ancora con me attesa sue decisioni grazie saluti - Moise 153

36) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (1 p., 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: t 10 [Iuglio 1948], ore 8,3048 Data di ricezione: 121uglio 1948, ore 14,27 Moise - Yatung Sebbene ansioso proseguire anche io attendo qui questa vostro permesso stop Ripeto buone speranze stop Risposta imminente stop Consiglio pazientare pochi giomi ancora come me saluti - Tucci 37) lettera, manoscritto autografo dell'ufficiale postale di Yatung, sui retro di un modulo da telegramma (1 p., 17x21 em) (Fig. 6) Dr. Moise - Dak Bungalow Inst(ant) ~ot information from Postmaster Gyantse that your passport to go to Lhasa ts sanctioned by the Tibet Government. You are to wait at Yatung only for five or six days more.

Mr Mele + Maraini will also get passport for Lhasa within a few days.

This is really a splendid good news. Hope something will bring as information of successful news intimated to you Q~h~~~ [firma illeggibile] Postmaster Yatung 11 7 I 48 38) telegramma, manoscritto in copia carbone su modulo telegrafico con timbro datario (2 pp. su 2 cc. sciolte, 17x21 em) Ufficio di spedizione: Lhasa Data di spedizione: 13 [luglio 1948], ore 9,X Data di ricezione: 13 luglio 1948, ore lO,X Moise- Yatung Permesso concesso per Lei e Mele stop Occorre essere puntuali incontrarci Chusul per poi proseguire insieme stop Ritelegrafero oggi se potete partire subito ritirando lamyig a Gyantse stop Attenetevi rigorosamente mie istruzioni. II Spedita giomi fa lettera stop Ritiri quattrornila rupie Jetmal distrugga cheque Darjeeling stop Telegrafate subito numero cavalli necessari riducendo tutto al minima stop auguri - Tucci 39) minute di telegramma, manoscritto autografo di Moise a matita (1 p., 17x21,5 em) Prof. Tucci - Lhasa Ricevuto lettera et comunicazioni telegrafiche stop Attengomi disposizioni ricevute ringrazio per suoi sforzi tanto pieni successo stop Sperando pronta partenza. Saluti Moise 13NII 48 ore 14 48 Data errata, perche questo telegramma deve cssere partito prima del n. 34. Probabilmente Ia data corretta e I I luglio.

154

Disposto collaborare attivamente per istituzione lettorato tibetano Universita Roma et rifondere subito spese per permessi qualora lei generosamente possa darci appuntamento almeno porte citta Sacra. Saluti Mele 12 mules 3 riding ponies

40) minuta di telegramma, manoscritto, data e ora aggiunte a matita (1 p., 21x14 em) Prof. Tucci Lhasa Maraini presentatosi improvvisamente con bagaglio pretende fare ancora parte spedizione stop Senza sue istruzioni delicatezza situazione locale completamente legami mani stop Altre cose molto gravi suo contegno impossibile dirle telegramma stop Comportamento Mele perfetto Moise express 15NII [1948] ore 14

155

Figura 1.

Yatung. Da sinistra, in piedi: P. F. Melee F. Maraini; seduti: Tobwang (vice agente commerciale), G. Tucci e R. Moise (autoscatto; cortesia eredi Maraini).

156

Figura 2.

Lhasa. Tucci e Traring Namgyal all'ingresso del Norbulingka (fot. Prodhan, Archivio MNAO, dep. IsiAO neg. 8036/4).

Figura 3.

Lhasa. Tucci e lo yabzhi Phiinkhang Kung Tashi Dorje, a casa di quest'ultimo (fot.

Prodhan, Archivio MNAO, Dep. IsiAO P-5168).

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• Figura 4.

11 post scriptum della lettera a Moise sullicenziamento di Maraini (documento 30).

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Figura 5 La lettera dell'Ufficiale postale di Yatung a Moise (documento 37).

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Figura 6. ltinerario della spedizione tibetana del 1948 (0. Nalesini).

160

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RINGRAZIAMENTI Ho contratto il debito maggiore con Concetto Guttuso, per la

fiducia che ha riposto in me e Ia liberalita net fornire materiali e pareri.

Ringrazio sentitamente per l'utilizzo dei documenti citati e per le informazionifornite Mieko Namiki, Toni, Dacia e Yoi Manili Maraini, Allegra e Patrizia Ardemagni, Francesco D'Arelli, Franca Mete, Cornelia Moise, Song Liming, Giuseppe Vignato.

I documenti di Fosco Maraini sono presso l'Archivio Contemporaneo del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze (ACGV FM), dove ho beneficiato della disponibilita di Gloria Manghetti e llaria Spadolini.

I documenti trascritti in appendice sono citati come (documento xx); quelli dello India Office (British Library, IOR/UPS/12/ 4247) dall'edizione di Farrington.

162

pag.

errata

corrige

Foreign Bureau 117 Cherso nel 1901 117 quel che c’era, prima a casa 122 La missiva viene considerata 122 lasciato la città, ed era stata spedita 123 with the copy of your original let- with the copy of your original letter» (documento 7, corsivo mio). ter» (documento 7, enfasi mia).

124-5 Principal reasons seem to be [...]» Principal reasons seem to be [...]» (documento 8, corsivo mio) (documento 8, enfasi mia) 125 curiosamente anonimo Curiosamente anonimo 130 Norbulingkai Norbulingka 130 (Fig. 3) vedi sotto errata corrige p. 157 136 fotograficamente noi due abbiamo fotograficamente “noi due abbiadifferenti punti di vista” mo differenti punti di vista” 136 Alborghetti 1988, 5 Alborghetti 1988: 5 138 Attività [...], Podestà. ....”......

Attività […], Podestà. presso il Servizio I.N. " presso il Servizio I.N. 138 ...."...... sanitario " sanitario SPEDIZIONE ITALIANA NEL TIBET 1948 SPEDIZIONE ITALIANA NEL TIBET 1948 139 passim

Foreign Bureaur Cherso nel 1902 quel che prima c’era a casa La missiva viene considerato lasciato la città ed era stata spedita

Prof. G. TUCCI

157

Figura 3. Lhasa. Tucci e lo yabzhi Phünkhang Tashi Dorje, a casa di quest’ultimo (fot. Prodhan, Archivio MNAO, Dep. IsIAO P-5168).

Prof. G. TUCCI

Figura 4. Tucci con Kaisher Bahadur, Kukula e Liu Shengqi a casa Phünkhang (fot. Prodhan, Archivio MNAO, Dep. IsIAO P-5129).

pag.

errata

corrige

157

La fotografia corrispondente alla didascalia della Figura 3 è

158 159 160 161

Figura 4 Figura 5 Figura 6 mK□yen brtse□s

Figura 5 Figura 6 Figura 7 mKʿyen brtseʾs