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DIRErnvE ALLA SCUOLA FASCISTA*

··11 Duce, ha impartito le direttive perché l'azione della scuola continui ad adeguarsi alle esigenze della guerra; e tenuto ·,unto della neceuità che il ritmo del suo funzionamento non subtlca soste e venga anzi intensificalo, in dipendenza del sempre cre.rcente aumento· della popolazione scola.rtica ha di.rppsto p,er. l'anno XJç la istit11Zione di nuove scuole, cla.rsi e corsi.. .•

PER L' ISTITUTO NAZIONALE DI CULTURA FASCISTA••

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Il Duce ha esaminate, dellagliaJamente i vari daJi so11opostigli nella relazione ed ha e.rpreuo la .rua S()ddi!fazione per i risultaJi rr1ggiun1i dt1li11JtiJ11to nazionale di c11lt111'a fa.rcista sul piano c«/Jurale -e della div11lgt1Z~one e su quello organizzativo, incaricando il pruidente di esprimere il suo alto elogio a tutti i dirigenti e collaboraJori della presidenza centrale e delle uzioni provinciali.

AffermaJa poi che il fa.rcismo 11t10le approfondire "sempre più nel popolo italiano la consapevolezza dei problemi politici, il Duce ha sottolineato la funzione centrale dell'Istitu/(J nazionale di cultura fascista in tale campo. ·

Ha imp4Ytito, infine, precise concrete direflive pe,- /1ulteiiort potenziamento dell'organizzazione e delle attività dell'I1tiJuto, sia nel settore culturale, sia in· quello divulgativo, approvando fra l'a/Jro l'iniziativa 'dei « Grup pi sciéntifici » e compiacendosi particolarmente della vasta e capillare.diffusione dei «Quaderni d elt1l JliJ11to n((ZionaJe di cultllfa fasciJta».

• A Roma, n eUa u.la. del Mappamondo di palazzo Venezia, rtt siugno 1941, Mussolini riceve il ministro Bottai,· il quale .riferisce « sulltattività svolta dalla scuola fascista netranno XIX». Indi il capo del Governo impartisce le direttive qui .riportate in riassunto. (Da· I/ Popolo d'Italia, N, 163, 12 giugno 1941~ XXVIII). ·

•• A Roma, nelJ~· sala del Mappamondo <Ìi palano Venezia, il 14 giu• g no 1941, Mussolini riceve, presente il segretuio del P.N.F., il presidente del· l'Istituto n azionale di cultura fa5cista, consigliere nazionale Ufflillo Pellizzi, che gli riferisce « sull'attività svolta dall'Istituto stc.!iso ». Indi il capo del GoveniO pronuncia le parole qui riportate in riassunto, (Da Il Popolo d'llaliiz, N. 166, l!i gi~no 1941, XXVUI). ·

ITALO BALBO*

Ufficiali! Allievi piloti! Avjeri!

Oggi è una giornata di fier ezza e di tristezza Insieme per l'Ala d' Italia. Or è un anno, mentre si recava a jsp ezionare le truppe combattenti nel settore di Tobruk, il maresciallo dell'Aria Italo Balbo precipitava in :fiamme e con lui l'intero equipaggio.

• 1l l S g iugno 1941, in occasione dell'adesione croata al Tripartìto1 Ci:mo si era. incontrato con von Rihbentrop a Venezia. Il ministro tedesco, in sostanza, :i.veva la.sciato iotendere che ben presto fa G ermania. avrebbe attaccato l:t Rnssia Lo stesso 15 giugno a Roma, nella sala del Mappamondo di palazzo Venczi.1:, Mussolini aveva disi;usso con Cavallero e von Rintclen l'approntamento di un Corpo d'Annata italiano da inviare al futuro fron te russo Il 16 giugno, era partito alla volta di Riccione, per un breve soggiorno. lo stesso 16 g iugno, i n seguito ad una offensiva sferrata dag li in.glesi dal deserto egiziano contro le forze dell'Asse per ricong iungersi al loro presidio m;sediato a T obruk, era incomin· ciata una violenta battaglia sul front e dj Sollwn, Il 18 giugno, dopo tre giorni di aspra lotta,·1a battaglia si era conclusa col successo delle ·forze italo-germaniche. La mattina del 20 giugno, Mus.solini aveva ispezionato una Scuola di pilo· taggio -O.a caccia di secondo grado in una Joc:1.lità della valle Padan.1:. Poi si era recak:l in volo su lugo ed aveva gettato fronde di alloro e di quercia sul monu· mento a Francesco Baracca. Di ritorno, aveva es:1.ltato « la Dgura dell'eroe dell'aria davanti agli allievi della Scuola ». Nel pomeriggio, aveva compiuto' una breve vi.sita a lla tomba di Alfredo Panzini nel cimitero di Canonica. Il 21 g iug no, aveva visitato « l'ospedale militare terd!oriale Enrico Toti, sulla riviera adriatica~. Il 22 giugno, al!e ,3, a Roma, Gwo aveva ricevuto dall'amba.sciata tedesca. una lettera urgente di Hitler per Mussoli ni. Perciò aveva svegliato subi to per lefono il suocero a Riçtione e gliela aveva fot ta. ff Fiihrer diceva di avere presa, dopo logoranti meditazioni durate vari mtsi, la più importante decisione della sua vita : la guerra alla Russia. Si era convinto della necessità di ,prevenire il pe· r icalo d i una collabora2ione anilo-russa La Germania non avrebbe potuto attac~· care !'Inghilterra se non dopo aver diminato la minaccia sovietica incombente a!Je sue spalle. l a Russia aveva ammassato grosse forze·al confine. O<correva dunque strappare il nodo- scorsoio prima che venisse serrato. Già era assicurata la coope· razione della Finlandia e della Romania Ringraziava Mussolini per il Cmpo di. spedizione italiano offerto attraverso 11 genera le l uigi Efisio Marras, nostro ad• detto militare a Berlino, ma dichiarava che l'invio di_ tale aiuto non era urgente. SUggeriva invece di rafforzare i contingenti ita liani in libia,.onde impedire eventuali attacchi francesi dalla Tunisia. Prev~ eva che la nuova guerra sarebbe stata dura, m a di sicuro e rapido successo Motivava la ritardata c:omuriicazione col fatto che solo all'ultimo istante si era -0.eciso ad ag ire. .Mussolini aveva detto per telefono a Ciano che bisognaya dichiarare guerra alla Russia in giornata, con una comunicazione all'amb3sd atore sovietico a Roma. li 2:¼ giugno, aveva riSp0$IO a H itler, ricordandogli che durante ìl loro ultimo i ncontro al BreMcro aveva previsto la necessità d ella decisione presa, nel caso ·non fosse stato possibile string ere invece con la Russia. un'alleanza militare Si diceva., convinto che lo spuio col

Lasciate che, in questa triste ma gloriosa ricorrenza, io Io ricordi, sia pure succintamente.

Per ventisei anni egli è stato, in un primo tempo, il m io discepolo, in un secondo tempo, il mio seguace, e, in un terzo tempo, il mio intimo coll.iboratore. Era appena un ragazzo quando, nel tempestoso inverno del 1914-19 15, si presentò a Milano, alla redazione del «covo·». Il «covo» era effettivamente un covo, dove ·i giovani lupi della nuova Italia si preparavano ad eliminare le pecore pacifondaie che valeva.no ancorarsi all'onta e al disonore del «parecchio»;· di giolittiana memoria.

Scoppiata la guerra, Italo Balbo partl vo]ontatio e f ece httta·la guerra da alpino; alpino era sempre un poco rimasto per il suo desiderio delle altitudini eècelse.

Finita la guerra, si trattava di rivendicare la vittofia e ~orse il fa. sci~mo: due anni, tre anni di dure battaglie, di scontri sanguinosi, durante i quali migliaia dì martiri fascisti càddero sulle strade e ··sulle piazze d'Italia. Italo Balbo fu lo squadrista-capo della valle Padana. Giusto venti anni or sono, mi recai a Ferra ra, a constatare quale profonda trasfonnazione morale si era verificata nel popolo di quella terra feconda e generosa,

Dopo tre anni, era la marcia su Roma. Ricordate che oggi non à sarebbe 1a marcia su Mosca, marcia che sarà infallibilmente vittoriosa, se venti anni prima non ci fosse stata la marcia su Roma, se, primi tra i primi, non avessimo alzata là bandiera dell'antibolscevismo, Noi eravamo ·padroni del potere e volevamo cominciare a rifare l'Italia, non solo nelle cose! ma soprattutto negli Spiriti; bisognava ri- quale la Russia si era difesa, sarebbe stato vinto da motori terrestri ed a~ei. 'Eleo• cava poi i vantaggi che sarebbero derivati dalla Jiquidazione della Russia e insi• steva nell'offerta di inviare il Corpo di spedizione. Era d'accordo col Fuhrer che g li Stati Uniti non avrebbero potuto, dichiarando guerra, nuocere all"Asse pi ù di quanto già nuocessero con g li aiuti inviati all' Inghilterra. Infine rfograriava per l'intervenuta conclusione di un accordo economico italo-tedesco e assicurava che l'umore del popolo italiano era ottimo (197). I.a mattina del 2($ giugno, pro• veniente da Riccfone, era giunto in volo a Verona, dove aveva passato in rassegna « la prima divisione motorizzata del Corpo dì spedizione prescelto per essere inviato ml fronte russo». Indi aveva assistito alla sfilata delle truppe. La mattina del 28 giugno, ispeziona « due S01ole allievi piloti di primo e secondo grado, situate in località dell'Italia centrale [Jesi e Falconara]. Giunto in volo sul campo [proveniente sempre da .Riccione], il Duce è ricevuto dai comandanti delle Scuole, che lo informano minutamente sull'ottimo andamento delle medesime, mentre ufficiali istruttori, allievi piloti, avieri dei diveni servizi, si d ispon• gono in quadrato. In uno degli aeroporti, il Duce commemora il maresciallo del· l'Aria Italo Balbo». li suo discorso è qui riportato. (Da Il Popolo d 'Italia, Nn 168, 169, 1701 172, 173, 178, 180, 185, 17, 18, 191 20, 22, 27, 29 giugno, 4 luglio 1941, XXVIII; e da Gm1"hùz, N. 8, agosto 1941, XX). fare l'Aviazione italiana, che io trovai ridotta ai minimi termini, senza più apparecchi e senza nemmeno la nozio.ne ~j quello che l'Aviazione deve essere, Pochi anni dopo, chiamavo Italo Balbo al sottosegretariato dell'Avis.• ~ione e di Il a poco lo feci ministro.

Siamo nell'epoca delle grandi crociere, crociere da ricordare anche nei p recursori: il primo volo di Ferrarin da Roma a Tokio, quello di locatelli e poi De Pinedo. Dopo i tentativi individua.li, le crociere di massa.

La prima, quella dell'Atlantico meridionale. .lascio immaginare a voi la profonda emozione dei tre milioni d'Italiani del Brasile quando videro apparire ali italiane sulle città e sul suolo del grande paese che avevano fecondato con il loro sudore e con il loro sangue.

Successivamente, la Crociera atlantica del nord i più difficile, ma anch' essa felicemente riuscita. Una immensa moltitudine accolse i trasvolatori al loro ritorno a Roma. I superbi grattacieli de!la città più plutocratica, Nuova York, videro su di essi .sfila.re le ali trionfanti della nuova, giovane Italia.

Poi Italo Balbo mi fu preziòso collaboratore quale gOvematore della Libia e capo delle forze Armate ·dell' Afrka Settentrionale Italiana.. Quello che ha fatto è ben presente ·alla p.ostra memoria, dall'emigra• zione dei ventimila, alla costruzione ·della grande strada che congiunge i due con6ni della Libia, e la cui utilità si è .rivelata in questi ultimi av. venimenti.

Italo Balbo, {orte, appassionato pilota, metteva nelle sue iniziative l'enhlsiasmo e la disciplina del suo spirito. Egli apparteneva alla gene· ra2:ione ·italiana alla quale fu da me data questa orgogliosa consegna : << vivere pericolosamente». Se vuoi apprezzare il senso e l'orgoglio deIIa vita, devi viverla pericolosamente. Sii calmo dinanzi al pericolo; solo cos1 riuscirai a dominarlo e avere la vittoria.

Anche a voi va questa consegna diretta. E vi riuscirete quando vi sentirete tutt'uno con l'apparecchio, quando sentirete che non è l'appa· recchio che vola, ma siete voi che volate, quando nei cieli di pace e iri quelli di guerra, vi sentirete tranquilli e siruri, con 1a sirorezza con la quale saettano neg~ spazi_le rondini e le aquile.

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