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(NEL 25' ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE)
Per ben comprendere e valutare colla maggior possibile approssimazione d'esattezza la portata e la p rofondità della dottrina marxista, per spiegarci in che modo è sorta e come si è imposta, ci sembra anzitutto necessario d i ri portare Karl Marx nel periodo di tempo in cui egli visse e lottò. L'Europa daJ ·30 al '6o ci presenta un magnifico risveglio d'energ ie - Je nazionalità di vise ( Ital ia, Polonia) tendono a ri• costituire la loro unità etnica e psicologica ; il capitalismo sviluppa e diffonde il suo modo di produzione e la g ran de industr ia sopprimendo J'artigianato, agglomerando le masse operaie ne11e grandi città, originando il proletariato come dassc:: che ha inte ressi antagonistici a tutte le altre componenti 1a società civile, rende manifesto l'insanabile duafomo fra i detentor i dei mezzi di produzione e gli agenti personali della produzione e perciò stesso conduce alla nozione scientifica del socialismo.
N e l campo intelltituale i pensatori inaugurano l'era delle libere ricerche - al difuori, al disopra e C!)ntro le antiche verità rivelateArrigo H eine il poeta della nuova Germania innalza un nuovo canto, un canto migliore - egli chiama g li uomini a fondare il regno de' cieli sulJa te rra e Ii esorfa a la.Sciare il paradi so ag li angeli ed ai passed 1 •
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L' Europa è tutta pervasa da un fremito di giovinezza. Ka tl Marx, spirito riffessivo, geniale e profondo, dotato di quella misteriosa potenza di divinazione che la stirpe gli aveva t rasmesso, non appena compiuti gli studi universitari __a Berlino si getta coll'entusiasmo di un g iovane nel movi.snento rivoluzionario, I suoi primi scritti rivelano già un polemista formidabile che unisce una fo rma ·brdlante a una cultura filosofica vastissima. NeUa Gazzella Renana e negli Annali franco-tedeuhi si trovano in embrione tutte le sue future concezioni dottrinali. Staccatosi da Hegel - del quale conserverà sempre la mirabile for2a. d ialettica - Marx, come per liberarsi il terreno si scaglia contro il vacuo romantismo germanico. Sente che il cristianesimo - come dottrina della rinunzia - ribadisce le catene di una doppià schiavitù economica e morale e proclama nel Dtutuh Bri.Ju ler Ztilu11g (1849) che « i pr1n,ipi sociali ckl cristianesimo sono sornioni e il proletuiato è rivoluzionario ». Le vecchie scuole filosofiche si erano fo!!ilizzatc a creare dei sistemi ropra a delle pure astra.2ioni. Marx preconizza nuove vie e nell'ultima tesi su Lodovico Feuerbach esclama; « Non si tratta più di 1t11diare il mondo, si tratta di trasformarlo ». Ma chi saéà l'agente di questa grande trasformazione? 11 proletariato. _ A q uesto punto i1 pensiero manrista. è già completo e trova la sua espressione nel Manifesto dei Comunùti.
I limiti forzatamente brevi di un articolo destinato ad un periodico di propaganda non mi consentono di esaminare se non per sommi capi le nozioni principali delle dottrine marxiste.
N oi dobbiamo in primo luogo a M arx il passaggio dal socia lismo filantropico cristiano, al socialismo scientifico. N ella prima metà del secolo scorso, lo spettacolo della miseria e dell'abbiezione degli operai aveva commosso molti .filantropi di tùtte le scuole. .Era nato da questo impulso umanitario una specie di socialismo cristiano del quale si possono consìderare rappresentanti tipici ìl Kingsley in Inghilterra, Lamennais in Francia. Strano miscuglio d'ingenuità puerili e di bizzarre ricostruzioni sodali. a base di virtù predicata e praticata, questo so·cialismo non si rivolgeva agli oppressi, ma ai dominatori per convincerli a rinunzi.are aUe loro ricchezze per il bene comune e si credeva di raggiungere questo scopo con .una ostinata predicazione deUa dottrina evangelica. Sorsero uomini, giornali e. gruppi. Fiorì una letteratura cristiaoo-sociale in cui p·redominava un esagerato ottimismo al riguardo della natura dell'uomo Si fecero degli esp erimenti comunistìci a l T éxilS, Cabet ideò un comunismo icarico, Owen ridllsse in una trinità le cause del male ( proprietà p rivata, religion e positiva , indissolubilità del matrimonio), Weìtling credeva che liberatore dell'wnanit à sarebbe stato un nuovo Messia che sare_bbe · venuto a spargere la buontt. nov ella ; Fourier aspettava colla fede ingenua d'un apostolo tutti i giorni dal mezzogiorno all' una il buon capitalista che gli avrebbe _portato il denaro sufficente alla costruzione del primo falansterio.
Ciò che carattcrina questa prima forma di soci-alisOlo è una sconfinata sottovalutazione della forza avversaria. !! puerile credere che i ricchi possano spogliarsi dei loro beni cedendo alla. s~plice predicazione della virtù. - La storia non offre esempi del genere, Una classe non rinuncia ai suoi privilegi se non quando vi è costretta. Il bel gesto della nobiltà francese, la. notte del 4 &gosto, fu dettato ami impasto dalta paura del pericolo imminente.
Ora Marx fa giustizia del socialismo utopistico delle scuole francesi e inglesi. Egli non si rivoJge ai dominatori, bensl ai dominati e a questi come classe che ha una determinata missione storie.a.. Il socialismo critico mira appunto a dare al proletariato la coscienza di questa missione. La questione sociale sarà risolta solo colla soppressione del rapporto capitaliµico-proletacio e non coi palliativi dei filantropi. La classe operaia non cerchi altrove i mezzi per redimersi. Non aspetti i Messia. Lotti colle proprie forze, « L'emancipazione dci lavoratori dev'essere opera dei lavoratori stessi ! ». Questo grido che comprende la nozione scientifica del socialismo inaugurata da Marx neJ Manifesto dei ComuniJti è in istretta relazione col determin ismo economico o materialismo storico, altro punto capitale delle teorie marxiste. Si è spesso rimproverato ai socialisti di fare una questione di ventre. I D on Chisciotte dell'idealismo non hanno mai perdonato a Marx di poire neJl'interesse materiale la molla principale delle azioni umane e di considerare tutte le superstrutture ideologiche della -società (arte, religione, morale) come il riflesso e il portato delle condizioni economiche e più precisamente del modo di produzione economico.
La vacuità pedante dell'ideologia ha chiamato Marx « ignobile materialista ». E sia Ma la stessa ideologia ufficiale non è però· ancor giunta ad infirmare la semplice constatazione di fatto che l'uomo è un animale essenzialmente egoista e prima di fare delle statue, di dipingere dei quadri, di scrivere dei libri, di comporre magari dei saggi trattati di morale, soddisfa i suoi primordiali bisogni : mangia, beve, si procura un riparo, lotta coi suoi frateHi per la conquista del pane. Ed è questa lotta colle sue particolarità, i suoi peèicoli, le sue sorprese, le sue innumerevoli vittime, questa dolorosa lotta millenaria che oggi ancora non riesce a dissimulare completamente la sua tragica necessità, è questa lotta che Ìnodella la coscienza degli uomini attraverso le loro concezioni polìiiche, artistiche, religiose, morali. Esaminate tutti i movimenti del pensiero wnano e troverete che furono « dt.i:erminati >> da motivi «onoinici e profani. Il cristianesimo non fa eccezione. Cosl il socialismo - come movimento d'idee e come negazione rivoluzionaria - non poteva sorgere se non colJ"avveoto del modo di produzione a.pitali.stico. Intanto le nuove condi.:zioni dell'economia determinano· il proletariato che tradurrà in atto le finalità teoriche del socialismo. Con quale meno? Colla lotta di classe. Gli interessi del proletariato sono antagonistici a quelJi dcJla borghesia.
Tn queste due classi nesSW1 a ccordo è po~sibile. Una di ·esse deve sparire. la meno forte sarà «eliminata». La lotta di classe è dunque una questione di « forza ». G li operai devono tccumulare questa « for2a » che assicurerà loro la vittoria finale e per accumularla devono unirsi. la lotta finale sarà violenta, «catastrofica», poìché i capitalisti non rinunceranno volontariamente al loro potere economico e politico. E in questo caso un peri.odo più o meno lungo di violenza accompagnerà il passaggio dal modo di produzione borghese al modo di produzione su basi comuniste.
Con questo articolo non ho certo la pretesa di aver dato un r iassunto completo della dottrina marxista. Mi basta di averla schizzata specie in quelle parti che anco ra oggi m3.gni.6.camentc resi.stono alla critica degli avversari e dei compagni.
Sono passati venticinque anni dalla morte di Marx - Mohr - come lo chiamavano i profughi tedeschi - dorme il sonno che non ha risveglio in un cimitero dei suburbi londinesi. Ogni anno nella r icorrenza del XIV mar20, dei grandi mazzi di garofani rossi vengono gettati sulla sua tomba. E il proletariato di tutti i paesi volge reverente il pensiero alla memoria dell'uomo che ·alla causa degli oppressi sacrò tutte le sue energie e colla purissima fiamma di un ideale di giustizia, di f ra.ternità e di pace, illuminò la lenta ascesa verso nuove e più elette forme di vita.
D2. I.,, lJma, N . 10, 14 mano 1908, XVI•. Pubblicato anche su Ul UJ1111 Ji Claue, N. 10, 12 marzo 19l0, I.
• Li, Lim11, Orga.no della Pcderaziooe Socialista del Collei;io di Oneglia e delle Leghe di Resistenza, era di retti da Ludo Serrati, fratello minore d i Giacinto Menotti Sarui, 1:uno e J' aJtro rooosciuti da Mussolini a Ber na, nel 1903.