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giugno: sj scatena la tempesta ..................................... 182

Titolo l L'offcnsint Brusilm· nella Ptirna Guerra J\Iondiale r\utore l Basilio Di l\larrjno, "Paolo Pnzzato, Eh·io Rotondo

ISBN l 978-88-67355-77-8

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Prefa:<joJJe ..................................................................................... 7

lntrodu:<jone ................................................................................ 11

Ap1ile 1916 ............................................................................... 23

Le difficili premesse ........................................................... 24 t.·[olti rovesci e poche vittorie ........................................... 35

L'offensiva sul Lago Naroch e le sue conseguenze 1norali .................................. , ................................................ 62

La sorpresa di Mogilev ...................................................... 81

i\,laggio 1916 ........................................................................... 1 03 Le forze contrapposte ..................................................... 103 I preparativi degli attaccanti ........................................... 114 L'attesa dei difensori ....................................................... 153

I-15Giugno 1916 ................................................................... 177 4 giugno: sj scatena la tempesta ..................................... 182 Lo sfondan1cnto .............................................................. 212 Sempre un passo troppo indietro .................................. 231

15-30Gittgt7o 1916 ................................................................ 243 1/ esitazione di Brusilov .................................................. 244 Lo stallo reciproco: il tratto settentrionale del fronte ... 250 Lo stallo reciproco: il tratto meridionale del fronte ..... 269 L'Impero e gli alleati dell'Imesa .......................... 279

Ltt.glio ! 916 ............................................................................. 285

Fermarsi o proseguire? ................................................... 287

Combactere per la Bucovina .......................................... 305

Brody: la nuova minaccia ............................................... 317

La Bucovina tra il riscbio del tracollo e le prospettive di riscossa .............................................. 332

..-1gosto 1916 ............................................................................ 341

La Guardia all'attacco ......................................................

L'azione delle altre :\rmatc galiziane: la 3a c 1'8• ......... 377

Le opera%ioni in Bucovina ............................................. 389

La ritirata dell'Armata del Sud ....................................... 404

L'intetTento in guerra della Romania ........................... -+Il

Concl11sione ............................................................................... -121

tlllict:(jone imperiale 11t.r.w .. .........................•.......................••.• 44 7

Bi/Jiiogrqfia ............................................................................... 527 l:onti on.line .......... : ........................................................... 557

Indit-e dei I!OIIli .......................................................................... 561

l11dice dei luog/1i ............................................................. " ........... 577

(La storia .rcoprit-à .rubito dopo la gmrra com'è .rtattl vemmente, ora l'importante però è vi.ncen/'. Questa frase è stata attribuita al generale zarista ..,-\leksey Brusilov, tra i pochi ufficiali che possono vantare dì aver condotto Ltn'offensiva militare nella prima guer.ra mondiale rimasta famosa col proprio nome.

Nato nel1853 a Tiflis, nel Caucaso, da una famiglia nobile della provincia di Ore! egli e i suoi n:e fratelli Boris, Akksander e l ,ev presto rimasero orfani dì padre e madre, morti entrambi a distanza di pochi mesi nel1859.

La zia Henrietta Antonovna Gagemeister e il marito Karl Maksimovich si presero allora cura di lui e dei suoi fratelli.

Nonostante un'infanzia segnata dal destino, 1\.leksey farà una briUanre carriera militare che lo porterà ben presto a distinguersi nella battaglia contro i turchi il 4 e 5 maggio 1877 durante ]'assalto aUa fortezza dì Ardahan. Emersero così. l.e sue CJualità che non potevano passare inossenrate e che gli valsero onorificenze varie in Ordini diversi oltre che la scalata a gracli sempre più alti fino a quello dì generale dì Cavalleria nel1912. L'anno successivo divenne comandante del XJl Corpo ·a'..,-\rmata mentre all'inizio della t,YUerra, nel luglio 1914, Yenne nominato comandante dell'VIII Armata del fronte slld-occiclenrale contenente quattro Corpi d'Armata forniti di 352 mitragliatrici, 480 cannoni e 18 aeroplani. Una serie eli successi iniziali nella regione galiziana, la conquista di Taroopol, Galich, Lviv (Lemberg) con oltre 20 mila prigionieri e la partecipazione alle battaglie no pressi dì Zolotaya Lipa, Rotten e Gorodok confermarono le sue abilità militari rimarcate anche nelle memorie del generaJe tedesco Etik Ludendorff (I tniei 1icordi di guerra /9 l 4-1918, .Milano, 1920). Nei primi anni dì guerra, dunque, egli guidò una parte dell'annata ;r,arista dalla Galizia ai Caq1azi affrontando con successo gli eserciti austroungarici e tedeschi e riuscendo a contenere la controffensiva

degJi Imperi cemrali. ll 1915, l'anno più difficile dell'esercitO msso Yide il proliferare deUe diserziorù, la resa facile di molti militari al nemico a cui Btusilov reagì con fermezza imparrendo ordini particolarmente se,· eri: "non dotn:bbe e.t:rerci pietà per i deboli di cbe lascia11o la li11ea o .ri aiTelldOIIO: ... per i deboli di /J/C/1/C 11011 c'è po.r/o Ira 11oi e derono c.uere stem!Ùtali': Un rigore militare che pochi anni più tardi Trozky, incaricato di portare ordine c disciplina rra tArmata rossa, impiegò nei contronci dci militari bolsce,·ichi che scappm·ano o disewn·ano di fronte agli eserciti bianchi o aUe truppe alleate.

Nominato comandante in capo del fronte sud-occidentale, nd marzo 1916, Urusilov clicùe un forte impulso all'inattiYismo di m<.{lci comandanti sul front<.: c, in LLn Consiglio militare eh<.: si renne a Mogib· in Bielorussia, insistett<.: per un'offcnsin che le mosse proprio dal frome sud-occidcmale sostenuto, in questo progeLLO, dal capo di Stato Maggiore e comandante Supremo \lckscyc,· e dallo stesso zar icola II. La dura sconfiua delle m.tppe italiane in Tremino porrò gli ..<illeaci a sollecitare l'offensi,-a Jussa c fu proprio in questa occasione che i.l generale, che tenne segreco tìno all'ulcimo momento il piano militare anche alla famiglia reale, si decise ad attaccare cooremporancameme su più fronti il nemico. , \Lle 5 del martino del 4 giugno 1916 prese il Yia l'offensiYa russa che sfondò il fronre austriaco simtùtaneancmc in quattro punti. di Lre giorni Ycnnero cattuntti più di duecentomila soldati c ufficiali nemici. L'Vll T armata del generale Kaledin ottenne i successi maggiori nella direzione della ciuà ucraina di J ,utsk, conquistata dagli austroungheresi l'anno prima, ovvero il 29 agosto 1915. L'operazione .militare <-Iuindi, inizialmente, portò il nome di "sfondamento di Lmsk" c solo più tardi ,-enne ufftcialmeme ticonosciura come "offcnsi,·a Brusilm· " .

Tra giugno ed agosto le armate zariste riuscirono ad avanzare di circa 120 km verso l'emroterra e sull'intero fronte per 350 km. J ,a Bucm·ina, a sud della Galizia,

venne liberata dalle truppe austro-ungariche mentre le perdite degli austriaci ammontarono a più di w1 milione c mezzo tra vittime, feriti e catturati. In ragione di tutto ciò, gli lmperi centrali hanno duvuto dirottare n·cnta divisioni di fanteria e cavalleria dal fronte occidentale c italiano alleggerendo così la posizione dei francesi a V erdun c guella degli iralianì in Trentino.

J /importanza dell"' offensiva Bn1silm'" sta senz'altro nell'accelerazione della disgregazione della monarchia austro-ungarica e nella discesa in campo della Romania al fianco dell'Intesa. L'azione svolta in Galizia dalle armate zariste, accanto alle battaglie di Verdun e delle Somme, segnarono senz'altro una svolta cwciale nel primo conflitto mondiale seppur nella cornice di Lilla guerra lunga e dall'esito fortemente condizionare dalla rivoluzione bolscevica e c1uindi dall'uscita della Russia dal conflitto.

Sulla figura di Brusilov gli stOrici hanno opinioni diverse anche se un ruolo eli primo piano gli \·a riconosciuto nell'ambito delle operazioni militari ch'egli seppe condurre contro gli Imperi centrali, soprattutto nel 1916. Non è un caso che le sue "lezioni" siano state ben apprese non solo dall'esercito russo ma anche dalL'l Germania all'inizio della seconda guerra mondiale con il "piano Mansteìn" pl:edisposto come risposta tedesca al "piano Dyle" francese nel 1940 e l'operazione "Barbarossa" diretta contro l'Unione Sovietica di Stabn. Jn enrrambe le circostanze, l'idea era quella di una concentrazione delle forze e sfondamento del fronte in più dire:r.ioni contemporaneamente. Brusilov fu tra coloro che, dopo il febbraio 1917, sostenne l'abdica7-ione dello zar e un cambio di passo neUa gestione della guerra convinto che una nuova leadership anebbe potuto permettere alla Russia di vinccrla. L'andamento poco soddisfacente della confitto durante l'estate del 1917, il malcontento popolare per l'ingente destinazione eli uomini sul fronte portò alla sua destituzione dall'incarico a favore del generale Kornilov.

.\rresraro dalla Ceka nel 1918, ma apprez7.ato per le sue qualità militari, qualche anno più tardi Yenne ucilizzato dai bolsce,'ichi in qualità di ispettore capo della cavalleria dell', \rmata Rossa contribuendo in modo signi.ficaùvo alla rinascita di questo illustre corpo militare. Morì neJ 1926, all'età di 72 anni, per \'Ìa di una polmonite.

Il libro ricostruisce le operazioni militari portate durame l"'offensi,·a BrusiJoy" dall'aprile all'agosto elci 191 G. Grazie all'uùJizzo di materiale ineditO c a uno smdio specifico sull'a,·ùtzione russa, che grande peso ha nell'ambito clcll'offensi,·a, , ·iene npercorso uno dei momenti s t01ici più cruciali di lL1 t ro il primo con llino mondiale, un e'emo che cambierà in maniera detenninanre una guen:a che ha segnato la sroria del "Jm·ecento1 •

Prqf Francesco !}andazzo Università degli Studi di Perugia

1 Rifc1imcnri bibliografici: S. :\.ndolenko, Storia rlrii'Esmito RIISSQ da Pie/tv il Gra11de Rossa, Odoy:-1 20 l 3; si vedano inohrc i Ln russo hllp:/ / 1 alcksc)'· alcksce,·ich/ ; http:/ ci-alieksieie,ich.

In un recente, impanante contributo italiano sulle vicende del Primo conflitto mondiale può capitare di leggere che "La stessa strategia [cioè la tattica dell'infiltrazione impiegata da Rommel a Caporetto] che è stata messa a punto un anno prima, proprio in Italia, da un comandante del campo avTexso, ossia dell'Intesa, ilmsso .Alcksej Bn.1s.ilov." Ora alla maggior parte dei lettori interessati alle ,cJ.ccnde belliche di questa guerra è noto che nel 1916 il Generale di cavalleria [un grado che corrispondeva in sostanza a quello di tenente generale idoneo al comando cl'.A.rmata] Aleksey i\ lekseyevich Brusilov nel 1916 comandante del cosiddetto "fronte sud-occidentale", il gruppo d' .. -\rmate più meridionale dell'esercito russo, tra Galizia e Bucovina, dopo aver comandato l'W i\rmata che ne faceva parte, non ayeva antro alctul in1piego ir1 Italia. Anche se era il generale zarista pm attento all'evolu&ione tattica del fronte occidentale è poi quanto meno dubbio che fosse srato ltù a "mettere a punto" una rattica ideata iniziahnente da un ufficiale francese e sviluppata nei dettagli dal Magg .. Willy Rolu: dell'esercito tedesco tra i.l 1917 e l'ultimo anno di guerra. 11Ioltc fonti gli attribuiscono, è vero, una modifica nelle modalità di Impiego della fanteria nell'attacco, ma non ci sono evidenze di significativi cambiamenti nell'organizzazione tattica dei reparti e dell'impiego in profondità da parte russa di nuclei dotati di spiccata autonomia e eli un nor.evole volmne di fuoco, che connotarono appunto il nuovo modo di combattere da parte tedesca da Caporetto in poi.2

2 La somiglianza ira le SJoss1mppe11 tedesche e la "prima ondara" d'attacco di Brusll.ov, sostenuta tra gli altri da .J. T >con hard, Die /Vie/m der Pondom. Ge.rcbirbte des Erslm Wellkrieg, Verlag C.l-:L. Beck, Munchcn 2014, p. 475, è troppo superficiale e generica perché si possa parlare per i russi <.li una

Tutto ciò non fa che sottolineare la poca familiarirà, o lo scarso interesse, della gran parte ddla storiografia ÌLaliana per le vicende del fronte o.rientale, se non, a livello locale, per i soldati rrentini e altoatesini im·iati a combattere in Galizia. Tale clisinteressc, che si traduce in una mancanza eli profondità nell'analisi, ha riguardare c riguarda anche il ruolo eli Brusilov, nonché il significato e le conseguenze del.l'offcnsi,·a condotta tra le paludi del Pripjer e il confine con la Romania. rappresentare il momemo più alto delle fortune dell'esercito zarisra, quel lungo e sanguinoso ciclo operati,-o tra La tarda pruna\·era e l'inizio d'autunno dcl1916 che dal generale russo prese il nome (cosa peraltro abbastanza insolita) determinò da un lato la defmià\·a subordinazione strategico tattica delle forze ilnperiali e regie all'alto comando rcdesco, e 111 panicolare al duo 1-lindenburg-Ludèndorff, dall'altro, con il fa4imentare inren·ento rumeno ad agire da catalizzatore, accelerò la crisi di quello stesso esercito fino alla sua dissoluzione . • -\nche l'ottimo contributo di GioYanna Cigliano, che spicca per l'attento utilizzo eli alcuni dei più recenti studi russi sulle vicende militari del fronte orientale c dcUa figma del Gcn. BrusiloY, oltre agli apporà della storiografia anglosassone, non dedica che due pagine all'operazione che connora l'imera estate del 1916 dal punto di ,-ista militare e favorì in modo determinante, a fine agosto, la nascita di Lm nuovo teatro di guerra nei 13alcani.3 Uorsc il solo contributo specifico recente di un qualche inreresse è costituito dall'articolo sulla "battaglia di l ,uck", pubblicato in rere da

Ycra e propri:t "t:-trtica dell'infilrrnione". Pcr tutta la guerra i russi cercarono di mcllere a pumo un fucile mirragliarore che avesse le carauerisriche di mobilità tipiche della 08/ 15 tedesca, ma non :tndarono mai oltre i relativi prototipi: 13tf)'OIIels Biforr 811/lets: Tbr Imperia/ RIISsi(1// A m!J. 1861-191+, Indiana University l ndianapolis 1992, p. 232. 1 G. Cigliano, Cmrm. i111prro, fil'()/!f'{jollr: H.J1.uia, /91 +-1917, Federico II L'ni,

·ersity Press, 0:apoli 2018. pp. 300-301.

Francesco Lamcndola, un docente della secondaria eli secondo

Eppure l'i..nteresse della storiografia militare italiana del primo dopoguerra per !"'offensiva Brusilm'" e la sorpresa che essa provocò con i suoi successi, forse più tra gli alleaci che negli stessi avversari5 , non era srato affatro trascurabile. Del fronte orientale, in una trattazione globale della guerra europea, sì era occuparo fin dal 1925 Aldo Valori, lo studioso italiano certamente più attento alle vicende non strettamente nazionali del conflitto e ai legami del nostro teacro bellico con l'evolversi complessivo delle opera:;:ioni. Per i cipi eli Zanichelli compariva infatti in c1ucll'anno il suo La ,g11erra dei Ire imperi. Alt stria, Gm11a11ict e &mia. 1914-1917, che difettava inevitabilmente dell'accesso a molte fonti, ma sì sesrnalava per la lucielità dei giuelizi sulla scorta eli quanto già elisponibile agli srorici. ln un saggio pubblicato dalia "Rivista Militare Italiana" nel novembre 1933, col titolo &mia e Italia ne/ giugno 1916, Anacleto Bronzuoli aveva affrontato il problema, spmoso soprattutto per la storiografia d'oltralpe, del rapporto tra l'arresro dell'offensiva eli prunavera austriaca dal Trentino (Strcifè ...... pedition) da parte delle forze italiane e l'inizio dell'attacco eli Brusilov, a cui tuttora in /\ustria, e non so.lo, si tende ad attribuire un ruolo detcnniname, se non esclusivo, per l'esaurirsi della spinta dell'l l a c della y Armata austro-ungariche. A sottolineare l'interdipendenza tra i vari fronti, si può infatti sostenere, e con buone ragioni., che fu viceversa la decisione eli Conrad eli impoverire eli uomini e artiglierie le sue A1mate ad est a fmrorire l'offensiva

4 F. Lamendola, Lo battagi;a di ùrrk (gittgffo·ottobre /916), in http:/ ; ,v,vw.icsrn.it/ arricoli/ri/Juck.html [ultimo accesso 27 maggio 2020"J. s Si veda a Litolo di esempio :\. Valori, UJ gtremr dei tre i!Jijmi. Arst1irr, Germania e Rlt.r.ria. 1914-1917, Zan.ichel]j, Bologna 1925, p. 251: "Le perdite dci snccombcnri in morri, feriti c specialmente prigionieri salirono presto a cifre enormi: ognuno ricorda l'impressione guasi d.i incredulità che fecero i bollettini russi di quei giorni."

mssa, facendo correre alla Duplict: i\Ionarchia un pericolo mortale. Ncl1936 era iJ Gen. Bollati che torna,·a ad affront::trc le opemzioni che a\"C\'ano portato alla crisi della 4" dell'Arciduca Giuseppe Ferdinando c della r .Armata del Gen. Karl ,·on Pflanzcr-Balcin, nel suo l nwesci pùr caratteJistici degli eseràti nella mondiale 191 +-1918. Forte della sua conoscenza della lingua tedesca e aYYalendosi delle memorie dei protagonisti, degli apporti critici del dopoguerra (Yon 1\Ioser, Nowak, Hoen, Pirrcich) e della Relazione Ufficiale austriaca, peraltro nm'alrro che concordi, egli proponeva u11a lcrnua chiaramenLe intesa a relativi7.zare la sconfitta italiana a Caporctto, o quanto meno a contestualiz:r.arla sullo sfondo dell'analoga e forse più gra,·c sconfilta patita Ln\ Galizia e Hucmrina dai ,·inciwri dell'onobre 1917. In UJ10 sforzo di analisi ancora più globale dell'imero fronte. orientale, dal Halrico al ì'v!ar Nero, si impegnava, alla vigi.lia della Seconda guerra ' mondiale, il Tenente Colonnello Cesare Reisoli in un ponderoso ,·olume di oltre 500 pagme, pubblicato nella collana sulla storia dell'arte militare moderna curata per i tipi di Zanichelli da un altro storico militare, il Gcn. Aldo Cabiati. Non si può infll1e climenLicare un contributo molro particolare, quello del Gcn. 1\laurizio 1\Iarscngo, che da maggiore era srato i m iato in missione presso il quartier generale russo (Jtm•ka), che si basa su di un rapporto personale con molti dei protagomsu, incluso lo sresso Brusilov, che a\'e,·a conosciuto anni prima lJUanclo questi comanda,·a la scuola di Ca'<'alleria . .\ [arsengo, nel suo Eroi senza IIICC. Cna missione mJ!itan: in Rm.ria 1915-1917 pubblicato nel 19351 ' , ci ha lasciato non solo una testù:nonianza di prima mano

1 • ,\larscngo, Eroi smift l11a, C'tF:r, Torino, 1935. Il rcsro ,·enne pubblicato lo stesso anno in traduzione francese, curata da l :ernand llayward, per i tipi della casn cdit[ice Plon di Parigi col titolo 1/ém.r so11s Gh!ire: som•win d'm1 me111bre de lo 111issio11 itolienm près dtt GQ(; m.rsc, l 9/ +/917, in lfUCste edizione è srato usato da Cockfield nella sua receme biografia di BmsiJo,-, cirara in

dell'andamento delle operazioni e delle decisioni eli comando, ma anche della vita del c1uartier generale e della corte imperiale, quanto mai utile per comprenderne i comportamenti, le sensazioni e l.e elimuniche di relazione. È proprio da un testo come CJUCSto, certamente rivisto e limato nel dopoguerra, ma basato sul suo diario eli cui conserva l'impianto, che il lettore italiano può rendersi conto dci rapporti esiscenti era i diversi fronti dell'Intesa, rccuperando così LUl approccio più globale eli quello corrente, focalizzato suUe vicende eli interesse prettamente nazionale o locale, secondo LUla logica che potrebbe essere sintetizzata con l'espressione "look ai.J!Ottrjì-ont':

Gli anni '60, anche per il clima politico e culturale deLl'uscita dalla "guerra fredda", videro la pubblicazione, per i tipi dell'eelitore Sansoni, dell'opera di un ufficiale della Legione Straniera, figlio di emigrau ucrauu, Serzh Andolenko, dedicata alta stotia dell'esercito prima c sovi.etico poi, con pagine significative riserv-ate all'offensiva in Galizia e Bucovina dell'estate dc.ll916.;

L'attuale storiografia europea c statunitense- a differenza di quella italiana -, se pur attratta dal corso del confuto sui fronti francese c belga, non ha mancato, a sua volta, eli cogliere l'importanza degli avvenimenti del fronte orientale per l'andamento complessivo del conflitto, individuando proprio nell'offensiva Brusilov dell'escate del 1916, nel suo eclatante successo e nel fallimento scrategico conclusÌ\'o, un punto di svolta cruciale del quinquennio '14'18. Dopo il fondamentale contributo eli Rudolfjerabek, Die BrmsilowsifjèmimJ 19 l 6, dissertazione discussa all'Università di Vienna nel 1982 c rin1asta purcroppo ed inspiegabilmcntc inedira, e lo studio d'insieme eli Normann Stone, The Eastern Fro11t 19 l 4-1917, pubblicato da Penguin nel 1975, gli ultimi anni hanno visto la comparsa di altre indagini di rilievo, sia da patte anglo-sassone, sia da parte tedesca. L'apertura e

7 S. Sto!itr dell'eserrito msso, San soni, Fi.rcnzc 1969, ristampato nel 2013 da altro editore.

l'accrcscima accessibilità degli arch.i,-i russi nonché il rinnovato interesse per l.c vicende precedenti la rivoluzione, da pane delle nuove genera;;:ioni di srorici russi, hanno garantito l'utilizzo di ulteriori, importanti materiali tanto documentari, quanto di natura memorialistica, dando il Yia all'esplora7.ÌOne di un filone in precedenza limitato agli autori e ai testi di testimoni stranieri - l'addetto militare inglese presso la Jtcwkc1, Gen. Alfrccl Knox su turri - o di fuoriusciti russi (Gurko, Denikin, Danilo,, Winogradsky).8 1e è risultato un impulso notc,•ole ad approfondire l'argomenro, amplificaro da quanto iJ wcb meHe quasi guotidianamc.nre a che a partire dall'articolo di John Schindlcr stilla. baccaglia in e dalla monografia

x Per l'apporto russo si ,·edano \". Slezkinc, Bmsilor (lviSSIJr Polkoror!Jr), . \nnada, ;\ 1996; S.G. dipm-iè, ùtgo-Zaj>lldllogo jrrmlfl r kciJJij>clllj)'ll 1916 ,godei (Bmsilor.rk!J /;()r'ba!l';rJrror iVrÌtfcnsiva del frome sud-occidentale nella campagna del 19 16 (Offcnsi,·a l1rusilov): lotta delle riserve]. x rosk\'a \L\' . Os'kin, Bmsi/O!'Sif:J' j>TVI)'I' [L'offensi\'a HrusiJm·], losha l O; 1c osser\'azioni di K Perrone, Thr C!è!al IWar in lvwia11 LÌlm;oo•. l n diana Ll niversity Press, Bloomingtonlmlianapolis pp. stùlc con cui la $toriografia sovietica ha trattato la figum di Thusilo,·, si , ·cdn R. Kolonskij, 100 Jabre 1111d keine Entle. SOJJJjelisthe E-lisln1iker 1111d drr Jrrltkrie_f!, in ·'Osteuropa", a. 64, 2014, pp. 368-388, in panicolare pp. rs 380, 388 do\'e l'autore affronta quello che lui stesso definisce il "clÙto di 1:3rusilov" fino alle sue più reccmi espressioni 0fl \'ia inritolatagli a c il monumento eretrogli a Snn Picrrolmrgo); \.n .. \stashov. RIISskii frolli l' /914 - 1917 roem!yi opyt i SOI'!WIIfJJIIo.r!' [TI fronte russo dal 1914 fino aU'inizio del 191-: esperienza milirare e modcmiràj, .\:o']·i khronograf, ;\[oskva E.F. J..:rinko, TI'. Khlynina, .ìliii'Stonc•s tif 1\ettml tif "FOIJ,OI!m lrrm>: ,ì l fii li Tmlfls cmd Jtr(gfs i11 the De!•rlopll!ml tif

Dnllle.rlir 1/i.rtoriogrcrpi!J' tljlf111 l =frsl IWorld, in ".Bylye Gody", a. 33, 2014, pp. (in russo); anche se non dedicata csplicirameme a lìrusilov è utile lo sguardo d'insieme offerto dalla rassegna curata da l. GilyazO\· , The f-lrst IP'orld W'tlr in ConlriiFj>OI"ft!)' fuiSSit!ll l listodograpi!J',\rw .r1rras tif RtsMrch, ÌJl "Pcrceptions. Journal of Intcrnational .\ffairs". a. 2015, pp. 77 -88; \. Pavlov, c·/1 j>lfiJI de bataille Sa/fS batailles. Hmll.fsi!OI', 1111e 1isio11 à l'éprmre tl1•s rontrai11tes intrmes t'l r.\:1/!me.r, rclallione Collo(jue T nrcrnaùonal L lniYcrsité Paris-Sorbonne "Les bataillcs de 1916" del giugno 16.

dell'americano Tirnothy C. Dowling, The Brusilov Qffensive, comparsa per l'Indiana Univcrsity Press nel 2008, nonché dal saggio di Graydon A. Tunstall, and the Brttsilol' Ojftnsiz·e q/ 1916, ùcUo stesso anno, ha portato fino ai più recenti. apporti di Prit Buttar, Russia's Lasf Gasp. The EC1Stem Fmnt 1916-17, dcl20l6 c alla biografia di Brusilov di un autentico esperto di "cose russe" corne lo statunitense Jatnie H. Cockficld.9

L'ambiro degli studiosi di area austro-tedesca non è risultato meno interessato al tema e meno ricco di inteipret.ative. Quelle austriache, sviluppate in particolare a ridosso del centenario, sono state efficacemente raccolte e sintetizzate da Lothar Hi:ibelt, deLl'Università di Vienna, in un articolo pubblicato su "War in History" nel 2014.1 n La rassegna comprende, tra gli altri, gli studi di Manfried Rauchensteiner sulla flne della monarchia asbmgica, i contributi di Wolfram Dornik relativi al Gcn. Conrad c alla guerra sul fronte orientale nonché il saggio di .M. Christian Ortner sull'ultima guerra dell'eserciw k.u.k., oltre ad una serie di altre opere. 11 Ad essi vanno aggiunti i diaxi di due

9 J. Schindlcr, SIMIJIIYJI!md Ùl Galicia: T be /l!fstro-HIIItgmiall Am!J' cmd the Bmsiloi' Oflm.rù·e, /916, in "\'\iar in 1-listory", a. 10, 2003, pp. 27-59; G.A. Tunstail, aud !/;e flmsilo 11 Ojfe11siue of 1916, in "Historian", a. 70, 200S, pp. 30-53; .J.H. Cockfield, Rtwia's ltv11 Genera! Tbe Llje q( AJexseiA . Bm.ri/(11', 1853-1926, Lcxington l3ooks, London 2019. Si veda inoltre il citalo conrriburo di Petrone, Tb11 GrrJat 11/ar, che contiene importantj studi appunto su Brusi.lov. I l) L. f li:ibclt, r.md tbe rlrst (fi'odd lV m; A l/ Quiet (}1/ tbe Eastem Fro11t?, in "War in History", a. 21, 2014, pp. 538-565. 11 Va ticordato fra gli altri il volume di B. l3acb.inger, \Xi. Dornik (a cura di), Jnmits des Der E rste ll7eltkrieg im O.rtm: Eljàhn11{g ll7abme!JIIllll(g- Ko11te . ....-t, Srudieu \'eclag, lnnsbruck-\X/ien-Bozen 2013 c per il punto di vista ungherese ] . Gah\ntai, i\!Iagyarorsifig az e/so l'ilagbr.i/Joni/Jan, [T !lngheria nella Prima Guerra :'.Iondiale], Korona Kiad6, Budapest 2001, pp. 215-222; T. lJajdu, F. PoUmann, A tigi Ungheria], utolrd btibon!Ja Osiris, Budapest 19142014 f 918 [L'tdti.rna guerra della vecchia c T. Balla, F. PoUmann, Az Os'{jtilk-

ufficiali di StatO Maggiore, il Ten. Col. von Theodor Riner von Zeynek e il Cap. Constanrin Schneider, entrambi impiegad contro l'offensiva russa della prima\'cra-estate 1916, il primo nel ruolo cruciale di capo diStaLO l\faggiorc della 7" , \ rmata del Gen. Ptlanzer-Balcin, sfondata dai russi in Buco\;na, il secondo trasferito dal Carso con la 1 06• Divisione Landsturm per partecipare alla battaglia di L'apporto tedesco, munericamente più limitato, risulta non meno st.imolame, soprattuno per l'att.em:ione dedicata agli apporti documentari russi. Sotto guesLO profilo meritano di essere ricordati i saggi di Richard Lein cd Emilie Terre nel volume collettaneo Nlaleriaùch!ctcbten 1916, curaro dal Cenrro per la storia militare e le scienze sociali delia Bundeswehr, dedicati rispctti,'amente al ptmto di , -ism degli alleati auscro-redeschi e a guello dell'e:;erciro 7.arista, con un ampio ricorso ai •coni riburi russi, tanto archivist;jci guanto della più recente storiografia. 13 Non ,.a poi dimenticata la monografia di Christian Stachelbeck (u:a l'alcro curatore del ,-olume sopra ciraro) sull' 11 • Di,isione di fanteria ba,·arese, guale esempio di impiego di una grande unità nelle fasi più convulse deU'inten·en to tedesco per la crisi del gruppo d'esercito <li Linsingen in Galizia sotto l'urto

,\ fag)ICI/' J!O!ItiiYUÙI az l!f.ro ri/r(giJdbOrttbt/11 ( / 9/4-/9 l 8), p.:1 monarchia austro-tmgarica nella Prima Guerra ,\londia.leJ in l l. R6bert szerkesztcrrc. Mrwarol:rzdg btlflliit1i11ete, 111, 11 H11bsbm:g .\loflmrhiribrw 1718-1919, [J.a storia milirare deU'l'nghcria, TII, L'L1nght:ria nella monarchia asburgica], Zrinyi Kiad6, Buùapcsr pp. 276-338.

P. Rroucck (a cura di), 'l'l11mrlhor llitter l'Oli lii11 Q!Jìifer Ìt11 Crlleralstabskotp.r C/ÙIIIet1 sit-b, noh.lau Yerlag, \X'icn-Kòln-\X'cimar e C. Sclmeidcr, Dir /9/.f.-19 l 9, a cura ùi O. Dohle. Rolùau \ 'crlag, \X'ien-Koln-\'\'cimar 2003. n R. Lein, l ;m Bm1tl11is dm1 Plitfr!tmrl. Co11md, Frtlkmhr!J'" tmd dir Bmsiloi'·OJ!i•ll.rirc, e R. Terre, "Dir Dmtsdm1 J'crbr{/1/rhm ,\ fn!t•rial, wir Menschel!iebe/1(' i)ie Bmsi/or Ojfmsire 19/6, in C. Stachelbcck (a cu.ra di), LÌillferùJ/.rt"b!arlefl 19 l 6. Erillllfi111{J!, Ferdinand Schouing, Padcborn 201-, rispcn.ivamcnrc pp. - 5-96: 125-l.t6.

dell'Armata di Kaledin.14 Con scarsi apporti originali - la trattazione è quasi tutta ricm·ata dalla citata monografia di Dowling - ma col merito di inserire il confronto russoaustro-tedesco-turco del "fronte sud-orientale" nel contesto delle operazioni di mmr.imento di Ull conflittO troppo speSSO genericamente e superficiahnente sussunto sotto la cifra di "guerra di trincea", va infìne ricordato il recente studio di Christian Th. Miiller, Jenseits der lv!ateria!rcblac/Jt. 15

Cosa può dunque aggiungere eli nuovo c1uesto lm·oro a quanto è già stato scandagliato, a parte l'ovvio utili;,:zo della lingua italiana? In realtà, se pur in molti casi-come abbiamo osservato - amp.iamenr.e documenrati sia sulle fonti d'archh·.io, s1a col ricorso alla memorialistica dci protagonisti, i saggi e gli apporti citati sono ancora lungi dall'aver esplorato la mole invero di assoluw rilievo del materiale disponibile. E questo sia sul versante russo, dove soprattutw la documentazione d'archivio si presta a costanti scoperte che il web mette fortunatameme a disposizione, con un non sempre facile da seguire, sia sul versante dell'ex-impero austro-ungarico. l\lfolci degli apporti ricavabili dalle storie reggimentali, dai ricordi dei "plotonisri", dalle recriminazioni degli sconfitti o daUe rivendicazioni di onore difeso sul campo, non sono stati sufficientemente valorizzati o sono stati utiliaati solo per mettere a fuoco nel dectaglio tattico battaglie no.tmalmente descritte a livello eli graneli o grandissime unità (Divisioni, Corpi d'Armata e i\ nnate). 1\nche la temarica dd tarlo delle nazionalità ostili aU'lmpcro individuato fin dalla Relazione Ufficiale austriaca quale causa rilevante, se non principale, degli .incredibili rovesci subiti dalle forze eli Conracl, in netto contrasro con quanto stava a\rvenendo e sarebbe avvenuto

14 C. Srachelbeck lviilikiristhe Ejfèktil'itiit i111 Ente11 W'eltk1ieg. Die 11. Br!JI?Iisrbr? h(fcmtelie Di11iJio11 1915 bis 1918, Fcrdinand Schi:inJng, Padeborn 2018, pp. 153-l 62. 15 C.Th. ?vli.iller, Jmreit> der l\tlatnialrcblml;t. Der l:i!:rte IV'eltkn'eg alr BetJJI!J,IIIlf,Sklieg, Fcrdinand Schoning, Padcborn 2018, pp. 153-162.

in seguito sul &ome it.aliano, è st.ala recentemente oggetto di una serie di revisioni critiche da parte della storiografica slava, da quella di ambito ceco come da quella di origine balcanica.'" ReYisioni che meritano c1uanto meno un'atten:tione maggiore di guella ricenua finora, risohasi per lo più con la constatazione, non ulteriormente docwnentata, dd cedimento anche di corpi di nazionalità auscriaca o ungherese accanto a quelli ruteni o cechi.

Va poi rilevaro che non pochi anche dei concributi più gualificau finiscono col far "rimbalzare" daU'uno all'altro valutazioni c considerazioni tattiche spesso fruu.o di un'unica fonte - non di rado le memorie dello stesso Brusilm·-senza \'eri fiche incrociate c ignorando in <.Juakhe caso considerazioni anche elementari di caram.:re taLLico ed operatiYo. Tl peso dell'uso dell'a,-iazione, essenziale per la ricogni%ionc lomana c l'indiY1duazione fotogpd'ica dei bersagli per l'artiglieria nel successo della p.rima fase dell'attacco russo e., '-iccYersa negli insuccessi successivi., una ,-olta che il massiccio imcrrcmo tedesco modificò

i(· T Jakovina, E i11 gnJjer K;ii'!S, iiberde11 uielllrllld JpticbJ. A:mcrlm, bos11irc/Je iH11sli111e 111/d Serlmr {///der mssisrbm rrrJ/f/ (19/ .f-/9/8), in nachinger, Domi!.. (a ClLra di), Jmsrits rUJ op. ci L, pp. l OS-I R. Kuccrn, E11tilflmmg rmd .\-aliOJIO!iS!I/1/S. Dii' t.rdm-hisrbrr .lo/da/m der os/mridJisrb-mrgmi.rrbm /lm;ee 19 f./-1918, I vi, pp. l :?.1-138; P. Szlanta, T..'11ter de111 si11k.mdm .\'tem der f-iabsbmger: Vie Osffroll!etfibrYIIrg jJolrtisrher k.11.k. .l'o/rlate/1, [vi, pp. 139-[56; i\L. Gòmy, Polmbng. ,\!eanÙ(f!;T a/1(/ ,, [m;o!y o/ tbe KoNÌIIfhlloJVk-Lr Bat!le, rdazione al Colloque lnrcrn.'lrionaJ L' ni,·cn;iré Paris-Sorbonnc "Les bataillcs de 1916" Jd giugno ora in bttp.r:/ l cmlt'ruJÙl'.org/ sitesl dif{llrlt/fìlrsl rtftmrtrs.fìln/ parisgonD'I9!6.pr!fPD1: file; N. Tominac, 1/mrli 11 Bm.rilor!Jrmj oftn:è'i 11 !Jeto 1916 (I. dio): Pmbqj kmj 11 1/ofii!JII JCroati ncll'offcntiiva Brusilm· ncll'csiare del 1916 (parte T ): svolta nei pressi della ciuà eli Luck in \' oliniaJ c 1-lrrali 11 Bmsilor/jn-oi oft11ifl'l 11 !Jt!o !916. Codi11r (Il. dio); Pmbqj krt!f stia Okrre 11 H11korilli, !Croati ncll'offensi,·a BrusiloY nell'estate del 1916 (parre Il): lo sfondamenro pres!'o il ,;uaggio di Okn:1 in Bucovinal, cispcrrivamente in "èasopis za S\lnemenu Povijest", a. 2, 2017, pp. Jbttps:/ l filmk.me.!Jr/fì!el 275818 PDF file] c in "Casopis za Smremcnu Pm·ijcst", a. 3, 2017, pp. ·+19--153 Jbttps:/ l bmli•:..sm.bl/jìlrl 282255 PDF fìleJ.

radicalmente il rapporto eli fon:e a sfavore dei velivoli dello zar è sicununente uno di CJLtesti elementi. Una delle poche fonti che vi riconosce un'importanza rilevante è data dalle memorie del citato Gen. I<nox, mentre indicazioni significative a riguardo sono presentj nei telegrammi e ne.i rapporti del citato Magg. Marsengo e del suo diretto superiore, il colonnello, poi Magg. Gen. Giovanni Romci Longhena.17 Un a.ltro fatrore cui si è spesso fatto cenno senza dedicargli l'approfondimento dovuto è il fatto che la chiave del successo tattico russo, l'attacco sull'intero fronte e, al suo interno, su ampi tratti dello stesso da parte eli tutte le forze disponibili con la gravitazione degli sforzi in più direzioni, costituì comempo la ragione principale del suo fallimenw strategico, per la conseguente mancanza di una riserva generale, capace eli sfruttare lo sfondamento più prometcente, per ragioni operati\'e (Galizia) o po.litiche (Bucovina). Il ruolo tattico dell'rwiazionc c le modalità utilizzate per realiaare lo sfondamento c cercarne con successo lo sftuttamenw, ahneno nelle fasi iniziali, anticipavano comunque quella dimensione "operativa" del conflitto, intermedia tra il livello tattico e quello strategico, che sarebbe stata tcorizzara negli anni '30, e gettavano le premesse per una Wtf)' oJ JJJar" destinara a Iimanere attuale almeno fino a tutta la h.mga stagione della guerra fredda. Infine lo stesso contrasto tra i tratti innovativi e vincenti dell'iniziale approccio russo alla battaglia c

17 .-\. K.nox, 11/"it!J t/;f Rmsicm A m!J'· 19 t .:f.-t 917. C!Jiif!J• E.':trarts jìrw; !be Diao' of a hfilitary AttauN, II, F-Tutchinson & Co., London ·1921, pp. 461, 463, 464, dove quello dclJ'aumenro del numero e della qualità dei velivoli a disposizione dei russi, soprattutto nel confronto con le forze tedesche, viene indicato come la prima delle esigenze di Brusilov in "i.sra della ripresa offensiva della fine eli luglio del 1916. Su Knox e più in generale la presenza eli ufficiali britannici in Russia, si veda f.{ Jlughcs, 'Re1:o/11tioll was Ùi t/;e Air': British OJ!ìàals ;Il &mia t!Je First lf?/or/d l.f?/m; "Joumal of Comemporary History", 31 (1990), pp. 75-97. Per la documentazione dcll'.-\rchivio Storico dello Stato .\1aggiore Esercito (d'ora in poi :\L'SSJ\lE), si veda il RepertOLÌo L-11 busra 89 fase. 1 c 2.

l'impiego fin troppo tradizionale dell'" Armata Speciale" con l'inconcludente sacrificio della Guardia, cioè delle forze migliori e maggiormente riposate deiJ'esercito zarisw, è stato per lo più, e superficialmente, liquidato come sconcertante o artribuiro all'incompetenza sostanziale del suo responsabile, il Gen. Vladùnir Mikhailovich Bezobrazov, autentico "protetto" della corre imperiale a,·endo condi,·iso con lo zar Nicola il sen·izio negli ussaò della G uarclia. Se ne però così ignorate le ragioni operati\'e, legate alla radicale differenza Wl lo sfondamcnro di una linea predisposra e nota da lungo tempo, c l'attacco a forze schierare bensì su posizioni impron·islne, al termine di una fase eli mo'cimento i _ n ricirata, ma rese parcicolannenrc forti dalle condizioni naturali, dalle circostanze climatiche e dai <<oum·i" difensoti tedeschi. Posizioni nei confronti delle quali una ricognizione accurata, molto problematica per la citata soprav,·enuca inferiorità quancitarin e gualitaci,·a dei mezzi aerei russi, sarebbe risultati comunque poco proclurrh·a per i vasti boschi. in cui le forze nemiche poteYano celarsi, mcncre la necessità di non perdere tempo cd agire con la massima rempcsti,·ità rappresentava Yicev·ersa un fauore essenziale.

La guerra condotta "col senno di poi" è una ccnta7.ione da ClÙ gli storici militari dovrebbero sempre guardarsi con molta Ciò nonostante queste considera7.iooi ci inducono a pensare che il noscro contributo alla comprensione degli. avYenimenù cruciali del fronte orientale nella prima\era-estate del 191 o possa rivestire un ime resse maggiore del pur lode,ole inrenlO div·ulgativo che comum1ue lo anima. Ci auguriamo che esso possa in sosranza servire quanro meno a precisare alcuni giudizi c a contestualizzan.· considerazioni c Yalutazioni, che rischiano alcrimenci di sacrificare la complessità degli av,·enimenti alla apodin.icità delle conclusioni. Saranno naturalmente i lettori a srabilirc se siamo riusciti o meno nel nostro intento.

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