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Le difficili premesse

febbraio era amvata dall'Arciduca Nicolai Niko.l.aveYich e dal remoto fJ·onte asiatico la notizia della caduta della piazzafone turca di ErLerum e, poche settimane dopo, LJuclla della con<.Ju.i:;ta di Trebisonda c della completa occupazione dell'.\ rmenia rurca. 19 Quello che però facc,·a difetto, in modi addù-ittura drammatici, era la fiducia. Mancava nei comandanti del teatro di guerra occidentale dell'Impero zarist::t la fiducia nella possibilità di riprentlcre l'iniziaciYa, c quindi di wrnarc a credere nel Yalore ddl'offensint ad oltranza, quello che era stato il manlra dci teorici militari russi anche all'indomani della sconfitta ad opera dei giapponesi2-' nella guerra del 1904-05. E rale paralizzante Sta lO d',!ll'1Ìn10 era aumentaLO da 1111a Sempre più cliffusa sopra\T:llutazionc delle forze tedesche, indipendentemente dalla loro consistenza numcnca c dal loro atteggiamento rauico. ,

Le d!fficili prmmse . .

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Le sconfitrc subite ncl1914, c ancor più nel 1915, aventno poi nunaLO anche la fiducia nel potenziale stesso dell'esercito, non tanto nell'dcmento uomo, che conlÌ!1U}l\'a

[w rimo l O maggio 20201. Per una &"ersa nlutazionc Jei risultllri otteuuri dai Ledeschi, a nosrw parere diCficilmcnte giustific:tbilc, si S . . \ ndolenko, Storia, op.cit .. pp. 367-3o8, per l'inrcJ:pretazione diamcrralmenre opposta, a sua ,·olra inacceuabile, si ,·cda J. Shimshoni, Tm,olog)', ,\ lilitao· Admnlagr, mul 11"orld Jl'nr l. A Ca.rc .for ,\Jilitao' E111reprwmrsbip, in "Tntcrnarional Sccurity", a. 15, 1990-1991, pp. l S7 15, qui p. 203. 1 '1 F. H. Simonds, HisiOI)' ojTbe 1/"or/d Jl'iu; J Il, l /rrd1111 tmd Tbr So!lllllr, Coubleday, Pagc & C., Garden C.iry, 'Jew York 1919, p . .229. Sui ri5volri poli6ci che le viLLoLie contro l'Impero O ttomano aprivano anche ad una "pace separata", ,·ista presupposto aUa dcfi.niti,·a sconfitta tkUa Germania, si ''cdano G. Cigliano, Ctmra, ÌIIIJ>ffV, op. cit., p. 168 e \'.B. Karatacv, T.E. Zulfugarude, 'J. ' · To tbr 1001/i A mlirfu:rao' 1Jf.l'tonJli;;g of!be /i,zmllll: tbe 0./ftnsire Opn'Cition and Its Sig,!Jirmlte, in ·'Bylre Gody", a. 2016, pp. 1368-1377 (in russo). z.• B. :-.lenning, btjòre Bllllfts, op. cir., p . .20+.

a battersi con la tradi;;:ionalc tenacia a dispetto delle forti perclite, quanto nella cornponentc tecnica, per la diffusa carenza eli materiale d'artiglieria, di munizionamento e anche semplicemente di fucili, che aveva condizionato l'andamento delle operazioni..21 Nel 1915 la disponi.bilicà di munizioni. era stato un fattore critico per turti i belligeranti, sorpresi dalle dimensiotù stesse del conflitto e dal SLtO prolLu1garsi olcre ogni. aspettativa, menr.re la macchina della mobilita:tione induscriale ancora non tiusciva a far fronte alle esigel1%e dei campi di battaglia, ma forse nessuno degli eserciti in campo ne aveva risentito più duramente di guello zarista. Anche a guerra iniziata, considerazioni di carattere puramemc economico avevano portato a giudicare sufficiente l'accw1mlo di scorte di proiettili suggerito dall'esperienza della guerra russo-giapponese, piuttosto che a pianificare CJUanto necessario ad un incremento realmente significativo della produzione. Si era così programmato di avere una dotazione di 1.000 proiettili per bocca da fuoco, con scorte complessive pari a 7.000.000 di proiettili, numeri che si erano ben presto din10strati insufficienti, con il ristùtato che nel maggio del 1915, alla vigilia della battaglia di Gorlice-Tarnow, la 3" Armata russa non poteva disporre che di circa 100.000 proiettili d'artiglieria a fronte del 1.000.000 dell'l l" Armata tedesca che si apprestava ad attaccarla. 22 Di quella situa:tione. il generale I\nton 1 vanovi.c Denikin23 avrebbe in seguito lasciato una drammatica

2J Un'efficace sintesi delle om1pagne russe del 1914 e del 19Li, supporram da un ottimo appararo carrografico, è tluella di G. Tbe Firsl IY/orld lr''"at: Tbe Eastcm l'ro111, Roudedge, :\!ewYork-London 2002, pp. 11-38. 22 N. Stone, Tbe Bastem l:'ro11t 191 -1--1917, Pcnguin Books, London l998, pp. 145, 1-1-6. 23 \'{!loclawek 18ì2-.\nn .\rbor "19-1-7. Per m1a biografia, si veda hrrps:/ / Ìt\v:il,iped i.a.org/ wiki/:\nron _ lvanovic _ Deniki.n julrimo 28 aprile 2020]. Lo stesso Denikin sarebbe stato secondo dell'esecuzione dj suo frglio Aleksci :\ leksecvi.ch, che si era unito all':\rmata Rossa.

t}uanto efficace testimonianza, riporrata nelle sue memorie daU'allora maggiore l\Iaurizio Marsengo, addelto alla missione militare italiana in Russia:

li ricordo del combattimento di Przcmysl, alla metà <.li maggio, Undici giorni di , ·iolenr:issimi combatrimenli sostenuti dalla l)i,isionc fucilieri ... Undici giorni gonfi eli utoni c lampi lanciaLi in tutte le direzioni dall'anigticria pesance cedcsca. ParLe delle nosrre trincee letteralmente rasare al suolo insieme coi loro difensori. A tanta furia di ferro e di fuoco noi non risponde,·amo perché non m·e, ·amo i mezzi coi quali rispondere. l reggimenti, sfuùti, decitna[i, respinge,ano uno Jopo l'altro gli attacchi, tah,olta sparando a bruciapelo le ultime cartucce. ma molto più spesso con la baioneua. f ... J E intanto dai Comandi superiori arriY}\\'ano delle circolari con cLLi si di «tenere alto il morale delle rruppe». E dalle rmppe non parri\a che un grido di risposta, echeggiante per il nostro immenso fronte: dateci munizioni!24

' 1 .\L \busengo, Eroi HIIZfl fila. or. cit., p. T. \ segui!O della militare ira lo-russa finnara il l S maggio l 9 t 5, una mi$sione russa era smta presso iJ Comando Supremo del Regio Esl:n:iro e una iraliana era sraia Ln\'iata l;l Slttrkfl, il gran CJLmrrier russo. La componc,·ano l'addcno milirarc a San Pietroburgo, tenente colonnello Edoardo Kopolo, e il maggiore :.raurizio .\larsengo, già addetto militare in Spagna e Porrog:1llo, che lo raggiunse all'inizio eli luglio dopo un Yiaggio di una decina di giorru ,;a Salonicco e atrra,·ergo Bulgatia c Romania. Ten<!nrc di cavalleria, 7\larsengo a\·e, ·a prestaro servizio con "Piemonte R<!ale", en1 sraro aUa Scuola di Guerra. per passare poi, già capitano dal l 906, a "Sa, 'oia Cavalleria". Ropolo :;arebbc Wlto richiamato in l calia per morivi di saJutc in settembre e ,\larsengo sarebbe timasto da solo Cino all'arri, ·o, il 20 aprik l 916, del CoL Giovanni Romei l.onghena, anch'egli ufficiale di ca,·alleria c nuo,·o addetto militare. 1\. o n timase sempr<! l: solo presso l'allo comando russo, ma sul fronte dello Srochod mcritù la medaglia d'argenro. fu richiamato in Italia il 23 sctrembre 19 l 7, promosso colonnello, c nel

Il disastro in Galizia e la "Grande Ricirata" dell'estate del 1915 scatenarono quella che è passata alla storia come la "crisi del munizionamento", una crisi che non interessò solo l'esercito, ma coinvolse la struttura stessa del Mitùstero clelia Guerra e del suo Dipartimento d'Artiglieria.25 In breve essa avrebbe scosso dalle fondamenta l'intero edificio della Russja 7-arista, solle\·ando molti interrogativi sui rapporti tra gli organismi statali e il mondo degli affari e mettendo in dubbio il modello di S\·iluppo industriale che si era consolidato nell'anteguerra, nonché le sue implicazioni politiche e sociali. In tutto l'impero zarista esistevano solo 126 aziende meral-meccaniche e il 53% di c1uesto genere di prodorti industriali veniva importato prima del conflitto dall'estero e in preYalenza dalla Germania; la produzione di acido solforico, essenziale per gli esplosivi, non raggiunse iJ regime minimo richiesco (2.950 ton.) prima della fine deJ

novembre clel1917 prese il comando del re&,o-imento lancieti di :-.Jovara me.ritandosi una medaglia d'argento al valor militare. Posto i_n posi:cione ausiliaria, nel 1920 venne Lichiamato in servi:ào e destinato nuovamente in Spagna quale addcrro militare, oTtenendo nel 1926 la promozione a generale di brigata. aro a Piacenza nel 187-1-, 1\larseugo mori a Roma nel '1965. Sull'attività della missione mi.litare iraliana in Russia si vedano gli studi di _ -\. Biagini, I11 lvwio !m g11erm e rit'OI11zjone. La 111issione militare italimw 1915-l 918. Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, Roma 1983 e Il Gmemlf GioPmmi Romei Lo11gbmo, Studi Storico Mjlitari, Ufficio Storico Stato ]\(aggiorc Esercito, Roma 1983. Il .non rice,rere le munizioni poteva inoltre essere una buona giustificazione per come protesta nei confronti di uno stilto c dc.l suo sovrano che chiedevano appunto ai soldati di combattere senza fornire loro i mezzi per farlo: così Y. Dmirricv, Ot!bmroletr: Vo.rpoJIJÌIIcllliio o IlOti/e i ple11e, IYolontario: memorie di guen:a c di prigionia] Gosizdat, Moksva-Leningrad 1929, pp. 19-23. 2S Stùla Galizia e la campagna del 1914 da parte dell'esercito austroungarico si vedano: .J .K Schu1dler, Poli oj tbe Do11ble Eagle: Tbc Bt11tle jor Caliàa a11d tbe oJ AHslrio-I lmzgor)', Universi!:)• of Nebraska Press, s.l. 20·15. Per la crisi del munizionamento si rimanda all'acura di .A ... W. \ X .'ildrnan, T be E mi oJ tbe &wùm !IIJjmiol Amry: Tbe O/d Amry o11d !be S1Jidiers' R.eiJolt (Mal'(b-/lpril. 191 i}, Princcton Univcrsity Prcss, Princeton 2014. pp. 83-84.

·a ,-oce alle conseguenze di quesw deficit sull'opinione pubblica in un dialogo con un collega della Duma:

Ora ciascuno sa che non abbiamo abbastanza cannoru, abbastanza proiettili, o abbastanza granate, che stiamo sacrificando centinala <.li migliaia di uomini ... Ognuno lo \Tde e lo sa, tante i soldati stessi guanto la popola:tione civile; lo sanno nelle cilt?t come nei , -illaggi. E sanno anche a chi imputare <.juesta mancanza di preparazione, c perciò <.]UCsta disaffezione sta crescendo non di g1orno in giorno, ma di ora in ora. [ .. ·l ciò potrebbe portare non solo ad esiti indesiderabili, ma. persino a risultati orrendi se non ini.mmaginabili.2 -

Per t}uanto la Russia fosse entrata in un alle cui necessitil non era affatto gli sforzi compiuti a partire dai primi mesi del 1915 a\·e,·ano però portatO signillcativi miglioramenti, riducendo il di,·ario con g.l i Imperi Centrali, in particolare con la che rra i ,·eruc1 dell'esercito come nell'immaginario collettÌn> continuava ad essere incolmabilc c tale da qualunque ini'...:iari,·a. Basti citare a tale proposito i dati riportati. da Norman Srone - sulla produzione dj proiettili d'artiglieria, che nell'estate del 1915 era di circa +.000.000 di proiettili al mese, tre quarti <.Ici quali erano

21· \'\!.C. l :uller, 'l'IN Poc ll"itbi11: .Fa!llll.fii'S q( Trwso11 cmd t/1e E 11d o( f111pelia/ R11ssio, Cornell Press, lthaca :2006, p. 189. ,. C: i raro in J \. fiii/Jt'li{/1 Apom!J'!>sr. Tb( Grml 11''{/r aJI(/ tbe Dr.rtmrtio11 11{ t br l<11sSimr G111pin•, Ox lmd L-niYcrs. it:y Prcss, Oxford 20l ..J., p. 93.

1902 la perccnrua1e del bilancio statale destinara all'esercito era calara dal 30 al 18u o (rispcllo al 1881) e nel 1904 le militari msse ammontaYnno al 57°1o delle analogbc spese tedesche c al 63% di t1uelle dell'Impero austro-ungarico: _l. H. C:ockfteld, l{Jmia's lron Gmrral, op. ci t. p. -14.

destinati al fronte occidentale.29 Di contro la produzione 1ussa era passata dai 450.000 proiettili al mese della primavera ai quasi 900.000 di. luglio, superando il traguardo del 1.000.000 in settembre, il che significava il raggiungimento di una sostanziale parità, sia pure solo in tennini quantitativi. 1\l di là delle percezioni, che peraltro, essendo fondate sulle passate esperienze e profondamente raclicate nell'ani.rno di capi e gregari, non possono essere ignorate, a consolidare l'idea di una schiacciante superiorità tedesca, per guanto riguardava l'artiglieria, erano anche le modalità di impiego e il tipo di organizzazione logistica cui i russ.i continuavano ad attenersi. La dottrina cleU'offensi\·a ad oltran:r.a e il mito del "rullo compressore", garantito dal semplice numero dei fanti russi, avevano portato a una totale subordinazione dell'artiglieria alla fanteria, anche ai nunori livelli di comando, dal momento che i comandanti di battaglione potevano avere ai loro ordini singole batterie, senza che gucsto peraltro portasse a una effettiva ed efficace i.ncegrazione degli sforzi. Tale integra:r.ione non era certo facilitata dal senso di superiorità che connotava gli ufficiali di artiglieria nissi e rendeva per loro difficile accettare ordini diretti anche da superiori delle altre anni.30 Per poterla ottenere mancavano poi sia delle procedure consolidare sia i mezzi di comunicazione, a cominciare dai telefoni, che solo sul finire del 1915 cominciarono a figurare in misura significativa nelJe dotazioru dei reparti d'artiglieria, nella misura di due apparecchi telefonici per brigata, un livello organico eguivalente ai t,'Tuppi del Regio Esercito. nel 1915 poi, le richieste eli muruzionamento, in ossequio alla logica della guerra di movimento, privilegiavano i proiettili a J!Jrapne/1, più efficaci contro truppe allo scoperto, rispetto ai proiettili ad alto esplosivo, indispensabili per

2? Stonc, Tbc 1-:;_tlstem Front, op. ciL, p. 147 . .>o D.E. Showalter, Tmmen!mg. C/miJ of E1111ire.r, 1914, Brassev's, Inc.,

l

avere ragione delle fonificazioni campali e delle loro difese accessone.

La logistica era a sua volta condiz.ionata dagli impacci di una burocrazia minisLeriale che ntluta,·a le richieste dell'esercito alla luce di una politica della lesina, ormai del tuno anacronist.ica, e da una grande confusione in merito alla consisrema dei depositi c alla loro effettiYa localizzazione. Si verifica,-a così una situazione per cui la Jtavka, il comando supremo russo, fini,,a con il perdere traccia dci quantitati,-i di munizioni che Yenintno aYYiati al fronte. Il ritardo che si determinò nei primi mesi del J 915, e che anebbe poi condizionato la condotta delle operazioni anche a .li'·ello psicologico, fu aggnn·aco dal sostanziale fallimento di quella politica dclie importazioni su cui si era fatto affidamemo per compensare le carenze c le inefficienze dclJ'indusrria nazionale. di natura tecnica, ritardi nei fmanziamcnti, difficolr{l nelle comunicazioni, la di,·crsa priorità delle commesse da pane dci fornitori c anche l'intetYCnto eli intermediari e affaristi senza scmpoE congiuraco a far sì che i risultati fossero di gran lunga inferiori alle attese. Sempre secondo i dati riportati da Stonc, nel 1915 la Russia produsse in tutto 11.200.000 proiettili d'artiglieria e ne ottenne dall'estero 1.300.000, un decimo del quantirativo ordinato:" Quando le forniture dagli aUeati o dal Giappone c dagli arriYa,·ano, infme, erano spesso ostacolate dall'elefantiasi deiJa burocrazia zarista e qLLindi gestite in modo inadeguato, finendo con l'essere utilizzare in ritardo o col rimanere inutilmente accatastate lontano dal fronte. Il maggiore

1 '\. Stone, Thl' Easlem hrmt, op. cii., p. per una differente lettura dci dati produzione si KD. Stubbs, Roil' to tht• rro1r1. TIJe

,\ lateJiCJ! ro/IIJdtiliOIIS oJ C.OflliliOII Stmlfgy ili The Gn!tll 1!7ar, Praeger, \'\'esrporr, pp. Sulle commesse di munizioni affidate alla "Cornmisgione russa per le munizioni" negli L 'S:\ e le ragiorù del ritardo delle fornirure statunitensi, si veda • \.\L LJzefovich, Rirssia i11 tbe IVodd IF'(//; 191-1-1918. in "ll1e \lilitary a. 33, 19-11, pp. 32-1-331, qui pp.

Marsengo riferiva tma con ftdcnza dd capo della missione militare giapponese, il generale Naby:ima, fattagli il 16 luglio, al rientro da un viaggio a Odcssa c Kiev che gli aveva dato modo di verificare di. persona il disordine e la lentezza dei trasporti: " ... i cannoni inviati dalla mia Nazione si sono per cosi dire frantum.ati strada facendo. I proiettili sono andati verso Sud c i pezzi hanno proseguito verso Nord, indirizzati in una località che io non conosco neppure dj nome c dove, con tu eta probabilità, verranno abbandonati".32

L'ufficiale italiano scnveva queste annotazioni nel momento forse più critico della Grande Ritirata, poco prima che la Jtcn;ka lasciasse la sede di Baranovichi, presso Varsavia, per ripiegare a ìvfogilev, sulle rive del Dniepr. Egli osservava amaramente che, approfittando della mancanza di munizioni dei russi, gli austro-tedesch.i potevano attaccare da tutte le parti, costringendo un esercito forte di 112 divisioni ad abbandonare una posizione dopo l'altra. Di lì a qualche mese, a dispetto delle inefficienze della macchina statale, dci problemi di un'industria a corto di manodopera specializzata c dci ritardi delle fornimre dall'escero, una per quanto approssimativa mobilitazione industriale avrebbe permesso all'artiglieria russa di recuperare lo svantaggio e di portarsi, ahneno in termini di dota%ioni, su livelli assimilabili a quelli che caratterizzavano gli altri eserciti in campo, non ultimo quello italiano.33

Non sarebbe srato altrettanto facile recuperare l'handicap a livello culturale e organizzativo. L'idea clJc si era in1posta nei comandi ad ogni livello era che solo un diluvio di colpi di artiglieria, p1ima durante la fase di preparazione e poi nel corso dell'attacco, .avrebbe potuto permettere al fante russo

n M . .\farsengo, EtVi smza l11te, op. ci t., p. 24. 33 Sulle forniture dall'estero, per le quali il ministro Polivanov aveva incaricato Lord Kitchener e il Col. C::llershaw, periti poi entrambi nell'affondamento dell"'Hampshire", si veda anche il contributo di B. The r'a/1, op. ci r., p. 326.

di imporsi ad un an·ersario la cui superiorità era ormai un presupposto intangibile. Tanto inrangibile da autorizzare anche i comandi dell<.: migliori unità - la Guar<lia imperiale su tutte - a trascurare ognj altra lezione o proposta di innoyazione tattica in arri,·o dal frome occidentale. Il tarlo della sfiducia si era radicato a fondo, e a poco nJe,·a che il soldato russo continuasse a dar pro\'a di una tenacia e di una capacità di sopportazione che continuaYano a srupire gli osserYatori srranieti, se non gli stessi :nTersati. \'aie la pena di citare al riguardo ancora l\Iarsengo, [esrimone d'eccezione del 1ipiegamcnto della 9' nel settore di Tarnopol, nel giugno del l 915. Una sera, al rientro da una ricogrmione al frot;tte, il fascio luminoso dei fati della sua amomobile illuminò una sagoma scura sul fondo di un fossato. L'ufficiale ilaliano diede ordine di fetmarsi c scese, trovandosi di ft'Onte a un soldalO redllce dalla linea del fuoco:

,-\IJe mie domande egli risponde con ''oce stanclùssima, quasi sillabando le parole e, a un trarto, senz:'l smenere di mordicchiare un pezzo eli pane, con un colpo del braccio sinistro, alza la coperta con cui s'era a'\'\:olte le ginocchia. - Guarda! - mi dice semplicemente.

Mi chino e inorridisco. Uno sbrapnrlha ragliato nettamente i due piedi all'infelice. - E adesso che cosa fai, che cosa aspetti? . \spettO che qualcuno nù Yenga a prendere. - Hai male? - ?\ [olro . .i\Ia non impona, posso resistere. - Hai perduto molto sangue?

Il soldato mi fa , ·edere, inclicandomela col pezzetro di pane che tiene nella mano destra, una pozza unùda c nerastra, poi sorride pallidamente. - «Nice,·ò!>>

«NiCC\"Ò>> vuoi dire rutto e nulla. V uol dire <<non i.mpona», vuol dire «pazienza>>, nwl dire <<me ne infischio», vuoi dire

<<Va al diavolo!», ma forse, più di tutto, vuoi dire «sia fatta la volontà di Diob>. É una parola o rabbiosa od accorata, secondo le circoscanze, ma sempre venat:a di fatalismo orientale.

Ritorno stùl'automobile che parte subito correndo verso Rowno. Di là facciamo inviare un'ambulanza a raccogliere il ferito, con la speranza che giunga in tempo a salvarlo. f .. ·l penso ancora una volta che con <.]uesti uom.i.ni la Russia. non dovrebbe perdere la guerra; ma la catastrofe galiziana è qui. con la sua amara realtà [ ... J.34

NeiJ'inverno del 1915 l'esercito, pur dando ancora prova di patriottismo, si batte,·a con un'ostina m rassegnazione che sconfinava neiJ'apatia c nel disinteresse, c a sc-uoterlo difficilinentc avrebbe potuto essere un corpo ufficiali che viveva una profonda crisi di trasformazione. Al contrario di guanto la struttura sociale russa indurrebbe a pensare, la grande maggioranza degli ufficiali effettivi proveniYa da famiglie di umili origini. Per loro la scelta della carriera militare rappresentava una delle poche opportunità di mobilità sociale offerte dalla società russa. Tra il 1900 e il 1914 i due qui.nti di loro, flno al grado di colonnello,

3+ n che non esclude letture "diverse" delle motivazioni che spingevano ll soldato russo alla lorta. D. Os'kin nel suo Za-piski so/data, j.-\.ppunti eli lill soldaro] Federatsiia, \foskva 1929, pp. 208, 218, 274 fa dell'alcol la spinta principe del coraggio dci soldati, non diversamente che Lll alrri fronti e in differenci lerrera ture, mentre un altro storico russo, Evgellij J. Sergecv, propone una lettura certamente più articolata, che mette in luce come anche la maggioranza dci contadinj c dci lavoratori fosse, almeno fino al 1915, favorevole alla guerra. l p limi vi vedevano infatti la speranza della redistribuzione delle terre dei nem.ici austw-tedeschi, i secondi la prospcrriva di un lavoro sicuro nell'industria bellica: "Come riconoscevano gli stessi socialdemocratici, nd 1914 e nella prima metà dell915 eJ:a guasi impossibile propagandare rril le forze lavoratrici idee pacifiste, per non parlare ùi tjuelle disfattiste; si sarebbe stati facilmente accusati di voler favorire il nemico." R;m/cmds Kriegmfalmmgm t lll der O.rtjmnt, 191-1--1921, in B. Bachinger, W. Dornik (a cura cli),]enseits des Schiitzmgrabms, op. cir., pp. 305-324, gui p. 3 11 .

provenivano dalle classi inferiori e, per una percentuale ancora maggiore, erano figli di o che come premio per il sen·i7.io prestato aYe,·ano anl[o la possibilità di farli entrare in una delle scuole milirari:;5 Se la cavalletia \"eden il predominio dell'aristocrazia, nelle altre armi i figli di contadini, della piccola borghesia c della piccola nobiltà scn:la terra raggiungcYano una percentuale dcU'80%. 36 Si era cosi creata una classe di tl·cnocrati, legati alla famiglia imperiale non meno di quanti proYcninno dalla nobiltà c animati da tm profondo patriouismo, che nel fnmempo era staca peraltro falcidiata, perdendo 60.000 componenti nel solo ptimo anno eli !,TLlerra, a fronte di tu1 organico ini%ialc di,40.000 e di un gcrtito annuo del.lc scuole militari che era di 35.000.r Pcr oHiare alla carenza subentrata si era attinto ai ranghi dei sortufficiali, ma ben pochi di loro a11Glarono olu·e il grado di tencme o,al massimo eli capitano, arri,·ando a godere al contempo della fiducia dei gradi superiori. Questa misura, per quanto parziale, aggra,·ò poi la già difficile situazione dei sottufficiali, comunque troppo pochi, non più di due per compagnia a frome dei dodici dell'esercito tedesco c lontanissimi dal grado di autonomia ùecisionak sul campo di battaglia che connora\a i pari graùo avversari. J-.:rano limiti sLrurturali che riflenevano le caratteristiche di una società in cui le classi medie rimane,·ano un'esigua minoranza, il li,·ello di alfabetizzazione delle masse, sia pur notevolrnente cresciuto nei plimi anni del '900, porcn1 essere considerato accettabile

15 Sulla progressiva dcU'csercito russo negli nnn.i immediatamcnrc precedenti il primo conilitto mondiale, fino alrinrcrno dello stesso Staro \faggio re, cd i suoi limiti, si ''eda .J .\.'\'. / 1// the Tsar's ;vlm: R11ssia s G'meral Str!lf rmd the Fate of tbt E ttrpire, l 898 191 +, Johns f-Topkins L'nivcrsity Presli, Baltimore 2010, cap. rl, \'. 11• J. BushneU, The Tsmisl Offìcitr Corps, 1881-19/.f., in Rccsc (ed.), TI.Jp fut.r.ritm l111poia/ /Jm!)' l 796-1917, Rouùcdgc, Lonclon 2006, cap. X, c P. CVwìcm OJfìm· C.òrps Btj'ore t!Je Rfi•OIIIIÌOII: 'fili' Milita o• 1\ linrl, in Rccse (ed.), T/Je Rlwia11 ftllfXIial A m!)', cit, cap. :'\L 1 - ?-.l. Sronc, T!Jr Ea.rlem PrrJ/11, op.cit., pp. 166-J 6.

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