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RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

RI V ISTA i\1E DI CA

Doti. Kn.us- Sulla gua rig ione d e lla tuberool oal o a ulla biologia d el bacillo t uberooloao . - (Rerhne'· kl1111 · selle N. 20, 1893).

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Di 1000 bacilli tubercolosi, elle sono irl(lculati in tut coni · ne svil uppano forse solamente 10: gli altri !':Ono distt·utti dalle cellule.

L e guarigione del processo Lubercolo so con 1uso rl•·lla tuber•colina avviene per·cltè oltre le sostanze cbe produconn necrosi, ne <•siste ollro cl1e acce lera il proces!"O di guarigione.

Isolando daiiR Lubc t·colina quest'ullima sostanza allo ;;brlo di put•ezza (tubertolocidina) ed inoculandoiA in una cuvia nella quantità dr i- cc. non si desta febbre, mentre un cc. di tubet·colina ur.cide l'animale.

Le ini,..zioni (l gt•arnrna su 50 chrlo!!rammi), perchP ::;ieno allive, de,·nno esser, • continuale per lungo tempo. con lalo metodo ottenne pat·ecchie guari:zioni di tub ., rcoJo i nell'uom o .

Doll. - Sulla cura della tuberoolosl polm onare e sull' uso della tuberoollna . - (Bcr/i nr r klinische Wochenschrijt, N. 6, 189:3).

Dalla metà rli ft!bb r aio 1891 al J" luglio dello s tesso an uo J'uu t nt·e esegut inoculazioni di tubercol ina a sedici pazienti, due dci quali erano affeLti da tubercolosi di ambedue

RI VISTA .UEOICA ginocchio. Que!';li con 17 per cia!'lcun o miglior arono di molto.

Le rimane nti 350 inoculazioni furono esC'.anite in 1 palltln li, che era no m a lati di tuber!:olosi polmonnr1•. L11 diaposi (u Clinicamente t• CO· l.'llutu r e considera p;uarili quei maiali, quali, ancl1e emque m e"i dopo la cu ra, 0011 SI o"'serva\'A più alcun :sin&omo mo r boso, P che !"embra\'ano tornati in Lutto e per tullo nEII primitivo benesse t·e naturale. Spella. al tempo di f!P lali guarigioni sicno defìn1livP. de l rimedio l'llulore è rli uv viso chn non si po!'sano Jll'E'Sct·ivet·e norme generali, wa che t'Orlvcnp;a npplicarlo !'!('CIJrtdO g-]i individu i,

11cché non •'· POS!':ibile su dt essa E'leva re alcun dubbio .

Dt:'i l t ca!':i guarirono i-, cioè 28,;1 ·;u, mì!.diorarono i, CIOC "/u.

Ju !t'C il quadro clinico era complicAlo e pl'rcib l'autore !1 considt>ra come n ulli, an1·he pet·cllè il rimedio non era toll e t•ato.

I n alr•uni ca!':i r:onvengono mel'lio le pif'cole tlosi, in altri giovaJJO d i piu le :zrand1 dosi !:'lrlO n milligrammi al gior no.

UulliJ ro n c;igli, che non mancano di eccezioni, f;i po"!':Ono lnd1curp i seguenli : l. St u--t la tubercolina solamente quando boetili nell'ec;creato. i. si numenli la tlo«e, «e t•iaccenùesi la fehbre.

:!. S nlt.anlo se per parecchi g1o!'lli non co m pa ne febbre.

:1 S': ncominci con dosr minime, il pu'.l delle volle c;oJIanto con t 10 di milligrammo.

:; Si ..;ospendan o le int)Culazioni se l'infet·mo lam en ta di mat r "'>Ct·e, se soffrrl dia rrea , se dorme tnalo.

''· Si l'i!O!caldi !';1110 ull'ehollizione ogni snlut1one, pet• poeo lempo, p r ima dt farne uso.

Ollr·p lr n umerose regole igienic!Je sull'u"o d Pila flan e lla, sulle proto n de inspit•azioni a bocca chiusa, pRsseggiAte all' · .Arta pura, sulla dreta ecc, l'autore ha futlo n so in lulli slt di creosoto, o guaiaco!, che prescrive mesco- a _cognac e tmtura di genziana in parti eguali m t;3 di hlro d1 acqua aggiunta di succo di lam pone e regola la mescolanza 111 modo da pcescriverne giornalmente da 10 a 'tO gocce, cioè in totale 1 IJci gram mi di creosoto o guaiacolo al massimo.

A1 paz1enti magri somministrava il rimedio aJ. l'olio di fegato di merluzzo soprattutto nei mesi invernali ma sempt'O quando lo stoma co lo tollet·ava bene. '

Sr> la espetto razione era o se il paziente era pure sifìlitico l'autore sommiuistruva ioduro di so1li0 con idrato di terpina, nella diarrea tauuato di chinoidina con dieta albuminosa.

Non usò •Juasi mai antipiretici e giammai oppio o morfrna.

A tull1 i pazienti, che generalmente furono c urati nell'a ro· bulatorio, raccomandò la più severa profilassi, facendo loro conoscere i pericoli a cui potevano andare incontro e loro stessi ed 1 s ani con gli sputi Lubet·colo::i.

RlVISTt\ Dl TECNICA E SERVIZIO liEOICO lll1.11ARE ,) l ti subinsp ectores medicos de l' (clase colonnello), pesetas o(Crsnch1) 575. t!)8 medicos primer os (capitano), pesetus (franchi) 2;)().

2 ins(X'ctores medicos de t• cl a se generale) pese las (tranchi) 12:>0.

6 inspecto r es m edicog de 2• clase (maggior generale), peaetas (franchi) i 50.

23 subinspectores medicos de 2• clase (tenente colonnello), pselas (franch i) 450.

91 rned icos m s jores (maggiore), pesetas (franchi) 400.

1()1) rned icos segundos (tenente), pesetas (fran chi) 216.

A •1uest1 aggiungere i medici che fanno servizio .elle truppe sto nziate a Cuba, a Portorico, alle Filippine, ecc., 1 quali fanno pur parte Jel corpo sanitario, e vi fanno la carriera degli altri, ma sono a carico di allro ministero. desumiamo il numero dalla Eseala del cu.erpo de .-nirlad miltlar al 15 de Ju.lio 1893, ultimamente pervenulaci: l nsp eclores de 2" clase 2; subinspectores de l• 2; id. de 3 ; majù res 21; primeros i:l; segundos t• È noto quanto ft•equentemenle un catarro bronchrale, uno polmonii.P, una pleu1·ite danno il primo impul!>o ullo svrluppo della tubercolosi. P e r o seco nd u le tli!<posiziom re!:OIIunentari e se,:ondo r dettami della scienza non s1 puo dichiarare inabile un militare, il quale dopo Il corM tuvu t•ev ol"' di una di ttues le mll.lattie è cornpletumente gunrito, JJeppur•e se t- constatalt1 una e reditari a alh tisi. Si deve alLend•·re la constataziOne tlei bacilli dt::lla tubercolo!';i, od un certo tempo di cura prima di riconoscere l'e,;ito della mulatt1a. Ma tosto che o la natura tube r colartl di 6"S8, si dovrebbe promuovet'è la dichiarazione d·rnabilttà, e l'amrualuto dovrebbe restare &!l'ospedale. a meno cl•e:

Gli slipcotli !=li corr isronùono in media a (juelli del corpo italiano, non tr oppo lauti in ambedue le penisole : però se i capitani medici spagnuol i r 1cevono qualche peseta di meno deg li italiani, essi hanno il vantaggio di aver cominciato il loro seni zio da subal terni con un minimo di paga mollo supe riore a quello che ricevo un soltotenen te medico ital iano.

Nuovo organico del corpo sanitario militare apagnuolo.

P? Nella Reoista de sa nùlarl militar del n settembre, trov iamo le nuove tabelle del cot•po sanitario per la pcmsola (compre se IB Baleari, le Canarie e i pt•esidi del Marocco ed escluse le colonie). Ne diamo un r•iassunto, aggiungendovi la paga mensile spettante a ciascun grado, quale la des umiamo dal lavoro del ùott. Humrnerich : Das span.isclte Mi· litairsanitiitswesen. (Deuts che Zeitscltr{[t, 1886).

Ma gli" stipendi det vari gradi contano poco nel paragone; quello che più importa é il tempo che si i:npi cga per giungere •!allo stipE'ndio in iziale a uno stipen dio sufficiente. Ora chP gli spagnuoli hanno 167 ufficiali superiori (ivi compresi gli otto generali della penisola e i due delle colonie) contro 2!18 ufficiali infe ri ori, e facciamo il confronto coll'Halia, non poss iamo che augurarci c he nelle future ri ruanipolazioni dell'organico del no!'lro corpo si tenga .a modello la plantilla spagnuola!

Qu&ndo pOSIODO essere congedati dal corpi dl truppa. l tlalol? - Dott. llORTING. - (f)eulsche militiirii.r•tlù:lu Zt>itsehr {t, giuguo, t8!):l •.

Gia da tempo le di<:po!>izJoni delrautorita ('eutr·ale tlegh u!Tìci inststuuo per il con..;-e,famcnto più f'ollecito dei lisici. Perciò, all'art'I\'O delle r eclute, tie:1 conto degli indivrùui con ereditat·ra, i quali sono po,.ti !';Qtlu sot·veglìanza del m<>dtcÒ, artìnchè fino dall'wrzio di una malattia possa preparato il ceougodanuwto. Ad onta dt ciò l'ultimo ra pporto snnuarw ùell't!St"l'Cito prus!>i uno dà una media di 1181,8 ammalati ùi tisichezza polmonar·e per anno = 3,1 •t.o della forza c, I una rneJra d1 265, l dr morti = a 0,7 o;.. ul:llla fot•za: nell'unno 1839-!IU vi furono 13i0 = 3,:2 "1 ., ammalali e 2:10 = 0,55 "/.o morti. Non vi é quindi dubbw che un numero rolali va mente grande di tisici non ò ancora con· gedato abbastanza por preservat•li dall'ulteriore svtlup! o della malauia e li!Jerare al più pr·esto le truppe e !!li della pr esenza di an1111alali pericolo!';i per· il po"sibile conLaf!iO.

L'A. ra dipendere 't ucsto rilarclo ùa tre cause: l'la spec1e della malattia, ::• lu del danno dal servrzio (lJienstbeschitdigung); a• le epcJche llsse per le propo'"le di invalidità.

E SF,RVtZlO MEDICO MILITAllE h P. !le prime 't o 6 "ellnnanP dt se1 vrzto. r e o t e n • dei casi ll.l influenze dal set•vJzro rmnci ono numer<> . . , tlcl la malattia, ma le prflttche t•egolamentnn pet labilire •(U'.''<le i•lflnentP sono mnlln lun::rhe; e quando ulcune settimane l'influenzA dPl sPJ'vizio l' ia e) Present azione delle domande d'invalttlita per Ltst pollnonare in ogni tempo.

Ua...1 · sempre "'iu"lamenle avviene, le condlZJOnt del· come 'l n l'am malato sono cambiAle, n non dr ratlo .la .consunuone e la morlf' rendono inutili le migliori intenzront.

:l• L'ultimo rilordo è dovuto a che per le domAnde dt in,·Ah•hta s0no stabilrte delle epo·he tìs'-'e. .

L'A., dopo Av,..rc o«c;('rv11 to clw non !"i può dt non arruolare gli intliviùni con cli<:posizione Pre.-lttorr •J alla. l18l.' l quali .,000 tro ppi e t'or·tunstamente 1.1o u. ammalano tul!I: nlientl ancot•a pO"!"ibile un n ::<<·... Ila JIIU r1gorosn Ira que. h IOScrilli, e ffl )t-' . n} stabilir·e pf'r me1.zo del.e autorità loeali lu sizi-lne ereditaria allu lisi polmo'1are p rima della ''JsJta; H · · 1 · 'l s " nll" visita potrf'hbe qun!I'!Ie ommt:>srone c 1e sr rt eva. s. "rimf',!iare primu delln chiamata alle . IJ comunica?.ione di'Ile Iilfnt•tnazioni ull'alto della vt8lla l e ddla chiamala ullt> armi, e c1uindr esame medrco J'IU seVPro rli ,1uosti intlrvidui, ed asse;.rna1.ione alla risf' rva di re· clutam,.nto rve) ed alla Lanrlsturm di quelli fra es!>i nei quali sin deflcienlP In !';Viluppo della por_z ione. superiore ·IPI torace claVlCOlart pl'llfODtle) ancho quando s1arlO suflìcien temente robusti; e) ri petute e frequenti vi!>ile dopo In venuta alle dei pr edisposti ereditat•iarnonlc. (Questa cosa già dai regolamenl1). Frequenti cletertninuzioni del peso del <·or·po; r/) r iconOSCere in gPneralt> il ÒllllrlO dipendente Jal "'izio in t11 lti i militari i f1uali si ammalano eli tubercoiO"J dopo le prime sei settimane dd loro serv izio; a meno che sia dnnol'lt·at.A un'alt!'a causa fuori del servizio. Un tale riconoscimento che abbrevia ùi mollo il procedimento, è !!lato am mP.sso dal minister o della gue rra r elalivamt>nte ai paterecci; ..

RIVISTA 0( TECNICA

Peaa.ture e milura.zlon1 perlocllohe eU aolda.tl.(Deu tsche militàrar.;tl. Zeilschrift, 1893.

È un lavoro mollo 1mportante per quanti s1 occupano di antropometria militare .

. Da uno.sp?glio dei registri esistenti presso il t• d1 granat1er1 badese, l'A. lroviJ le seguenti variazioni ne• peso dei giovani soldati.

(Numero dei mi s urati 357).

All'ammiss ione

Il »O dicembre.

I l 18 feobraio .

Il 28 aprile . .

1l 10 Pgosto risultato lo invogliò a far·e ricerche più esnlle e piir dettagliate, e non sul peso, ma anche su m olle misure del corpo e a periodi piu brevi e regolari. Gli mùividui servali furono 49, appartenenti allo stesso reggimento !!rana· li eri. Le misuraz1oni prese furono: 1<• peso; 2o circonferenza del collo; 3° perimetro loracico in aspirazione; q.o perimelr<> toracico in ispirazione; 5° circonferenza aUa cintola (tai/le); 6' circonferenza d ell'adJome; 7• circonferenza alle nat.che; So e 9• circonferenza della coscia, a destra e a sinistra; 10' cir· conferenza del g-inocchio (a destra soltanto); 11• e circonferenza del polpaccio, a destra e a sinistra· 13' ' r enza sopramalleolare della gamba; 14' e lf>' circonr0 rcnza del braccio, a destra e a sinistra; 16° circonferenza al gomìb (a destra sollanto); 17° o 18° circonferenza dell'uvambraccio, a destr a e a sin istra; Hl' circonfer t•nza all'arlicolaziorw della mano (solo a destra).

. Esporremo i ri:;ultati relali,•i al pe s o, che ci se mbrano i piu tmportanti; e rimandiamo per il resto il letto re alla memoria originale, che è scrilla.colla lucidità propria degli altri scritti e è corredata di tavole grafiche esplicative. Mtsurando gh stessi individui ogni due mesi nel corso ù.i due anni, l'A. ha trovato che il peso del soldato oscil-

K SERVIZIO YBDICO YII,JTARB

luioni periodi che varianti secondo le stagioni, come si rileva dalle cifre.

(Statura media nel novembre 1889 = tm,768);

Peso medio Ilei 4>9 soldati

Nel novembre 1889. kg. 7L,3

Nel gennaio 1890 71,5

Nel marzo 1800 )) -:)J:..,J

Nel ma ggio 1890. " 7:2,4

Nel lu glio l 00 » 'it,3 settembre 1"00. » 7:2,G

Nel novembre 1800 Il 73,2

Nel gennaio 1891. • 74,0 marzo LR!J1 1l 72,8

Ne l maggio L89t. l) 72,5

Ne l luglio 1891 )) 71,6

Nel settembre 1891. 72,0

Anche in i3 di questi solclali, che stettero solto le armi :l anni in, ece di 2, si ebbe anche nel 3• anno un minimo in luglio.

L'aulo1·e mette giustamente in rtlievo l'importanza pratica di questi falli. L'influenza del set•vizio sul fisico del soldato potrebbe esser falsamente interpretata se si comparassero tra eli loro delle pesature faLle in diversi mesi dell'anno senza tenl'r conto di queste oscillazion i period1che.

Egli s i sp iega questa oscillazione co l molto sudar e che fann o i soldat1; cd aggiunge che, da osservaz ioni fatte nella popolazio ne civrle, ha trovato oscillazioni identiche soltanto in persone, che, come i fabbri e simili, lavorano al fuoco, o stanno esposti al sole. come i muratori.

Ri gua r do al peso è pure notevole il fallo che gli uomini più pe!>anti nel primo tempo del lo ro -.ervrzio subiscono una leggera diminuzione di peso, mentre noi più leg;eri l'aumento subito comincia.

Concorso al premio Beale pe1 migliori mezs l atti al tra•porto del ferltt ln guerra. . - Aflpunt i ed orseruadel capitano medico r.ALLJ tloll.

.\ complemento delle noliLie giù date iu gioruale nell'ulluno eli ottobre, credo OI'Il oppoJ•lurJO di pre· una de«cr•z•one di tutL1 gli oggetti al premio RPale, la quale riuscira rurse gr 11dtla !-ipec Jalmenle a quelli che non potrr·ono ed apprez.z ut·e Ja mostra che ne fu fatta uei locali deli'Elclorurlo m Roma.

Nella de"cr1zione cbe lJO fallo di lutti gli o;:gelli, com:Jrf!!,.J anche quelli fuorr ho At>guito e la nurneraz.ione con cui cruno t• llli sono sempre astenuto qual.,in"i appr'Pzzamenlu lot·o pre12r, rronrhé sulla mag;.nore o rniunre nltlilà pratica in oma«aio nl "'Ili· dizio delinitivo r!Je ru :r•A emesso dal 'giuri che io riporterò qui per inlier·o, cilaudo i nomi di tutti 1 pre· mi.,ti.

Le poche Msen·azioni che 'erro fuceudo da ultimo !<ono d'ordine

QualorA poi a quAlcuno Il nehe di <:onoscPre COli pt•ecisione l'origine, lo ;.copo, l' le modalità eh que!'tO COllCOI'SO poLt•il lr'o\'a r li ampiamente int.hrat• 111 questo stesso giorn11le fascicolo di agosto del 18!11 a pap;ina 1 l k2 e l I.ohnf'r Giat'OIIlO e rom,l.

Carrello d'Ambulanza 11 quAttro r·uote . Può es 8 er·o :;:mt•ntalo per facilitat·ne ilt r·aspor to ferrovie ecc. P orLa due soli fel'iU su bat·elle sovrupposle, le quah sono prolellt> da copertura in tela. posata l'Ov ra d uo archi.

Kuh lstein. Ed. (Gt> rmania).

Carro d'ambulanza, si mile o.l no"LJ'O carro per gravi. Porta { feriti coricali e 2 seduti sedili posteric•r·i al carro, oppure 11 !';eduli.

È foruilo di barili per acl'jua e di oggell1 d1 meùicatura.

E SERVIZlO m;OICO ' I ILITARE

La cassa rlel rarro posa su molle a sp1rale, e i bihncini per l'attacco dei cavalli hnnno pure una 111011a a S! ir1.1le. di modocl11:. le !<Ono attenuate.

3. Orl el{la l. (Austria).

Hnrella con rotonde in legno, munita di r;:orfìetto e cnpert.ura completa in tela. É srnonlabile e a 1·rotolabile. Quo.nùo é chiusa puo essere pol'lala a spalle da due porlu · feriti , di cui uno porle1·ebbe la barella propriamente detta, l'allro !a t·operhn·a.

f{rmtor Emilio (Austria).

P 1ccolo motlello di barella in legno (con materazzino) avente un prano sollevabile per la lesta e due articolali.

E forni la di copPrtura a soffiello.

5. Greej]' Adolfo (Get·mania).

Due barelle in fel'ru vuoto, con due ruole che si posson" toglier e 'fU811ÙO por lar•e la barella a braccia.

li . Rossner H. D. (Gerutania).

Var1 moJ elli piccolissillli rli barelle, carriole e carri per traspor tare ferili.

-:. \ "eussner tinna (Ge rman ia).

Pic<'olo modello fii bar·t.'lla a slilla in ferro, con letto e copertura in te la.

H. Lan!l A rt{Jttslo (Germania).

Due a pparecchi lonceolari in ferro per sollevare un fe!'ito, aventi nel l'entro una losangn articolala con maniglie laterali .

!l \J appes Enrico (Germania)

Bar·ella improvvi"-abile con due "Langhe qualsia:<i e con pavimento a l'eticolato in vimini. È fornila di copertura ad ar•co.

- Altra barena improvviRahr le in legno p:regaio. È foggiala a rloppi o piano inclinljto.

- Bottiglie di vetro tagliute alln base che servono per im· pro\' visare un lume, un campanello, ecc.

IO. 1• Comp. (Germania) .

Pir·colo modello cii rarro, 11 due ruote rlavanli e a sli lla di dietro, su cui è applicato un apparecchio improvvisabile in legno pel ll'aspot·Lo dl tl'e barene.

Rivista Di Tecxica

- Mod el li vari di barello improvvisabili a slilla.

- Fornello in ferro con g-ave tta, ecc.

11. Pjahler (Germania).

Due apparecchi a sellino per portare a dorso d'uomo i feriti in montagna.

- Stecca per frattura degli arti; è falla con la miera di fer·ro, allungabile e accorci abil e a volontà essendo a rl ue doppi.

- Una barella in legno, con softlello.

12. Plettenb ery F ederico (Germania).

Barella in legno a doppio piano inclinato, ed a sospensrone centrale che permette di dare diverse inclinazioni al piano della barella.

t:l. Jacobv (Ger·mania}.

Due barelle in ferro vuoto una a due, l'altr a ad una ruota . Ambedue !"Ono anche portabili a braccia (senza le ruote). Quella a due ru ote è anche pief(abile a mela. In ambPdue solto la testi era in rete metallictt, sollevabi le, sta un piccolo zaino per medicalura .

- Piccolo modello d i barella pieghevole da trasporta rsi a b ra ccia.

l t Rohring (Germania).

CarreLlino a molle, con duo ruote, su cui è posata una barella con sorllelto e copertura in tela. La barella può es· sere staccata dall'affusto.

1:i. Soltsien. (Ger·mania).

Carrello a due ruote, con molle, su cui si può fissare, mediant.:: due viti laterali, una bar ella smonlabile, con letto e copertura impermeabili . Sotto il guaocialetlo di tastiera sta una scatola di cartone, contenente oggetti di medicatura.

iG. Kirchn.er W. (Germania).

Quattro tipi di barelle da traino, le quali nella parte in con· tatto col terreno scorrono o su rulli o su piccole ruote. Il piano della barella è m tela. Una di queste barelle è tanto grande che può servi r e per due ferili.

17. Lehrnbecher (Germania).

Barella in legno, piel!hevo le, posata su ca rrello in ferro a due ruote, con molle a spir ale .

18. Alisch llugo (Germani a).

E SER\'IZIO lHUTARR 153;)

Telaio in legno nel quele sta una barella mobile a. 80 perno L'inclinazione è regolata da una cmglna &ituata alla lestiera.

19. Pachmayr (Germania).

Due carrelli ad una ruota con caoutchou (come i velocipodi) su cui sono situate ùue barelle leggerissime con affu sto in legno, letto a reticolato di cordicella, e soffietto in tela. Le due barelLe possono essere parallelamente mediante due stanghe trasve rsali in ferro vuoto, formando così un carrello solo a due ruotd.

20. Heusmann Giorgio (Germania).

Barella io lt>g no e tela, con soffielto in pPlle. L'estremità delle stanghe l\ articolata e foggiata a L È munil3 di cinghie speciali pel lra<;porlo.

21. Cermach Rinaldo (Austria).

Carrelli vari in ferro, ad una sola ruota centrale, destinati a portare due ba1·elle late!'ali, parallele, di ferro vuoto.

- Cart•ello per due bttrelle come sop ra, avente però due ruote centrali disposte in m odo che in un punto della periferia hro quasi si toccano e nel punto sono alquanto drstanli .

- Barella a carriola in forr•o vuoto, posata su molle ad arco.

-Carrello in ferro vuoto, a due ruote, con molle. Sostiene due barelle in legno, posate su due stanghe trasversalr.

22. Palm er (Ge rmania.

Barella con slanl!he di legno articùlate in tre punti. llletto è fatto con rete metallica at·cuata ed è scomponib ile in lre parli ave ndo agli o rli degli anelli in cui si inlllano le

- Altra ba rella come sopra, nella quale il letto e fallo di arcuato invece che di r·ete metallica.

2:t Scha t.:l Gustaoo (Austria).

Barella. in legno, con due ru ote, e molle ad arco. Il letto verso il capo é sollevabilc a piano inclinato.

:H. Simmelbauer (Germa nia)

Barella con stanghe dr ferro vuoto terminanti in manichi di legno. Le t estate della harella sono mobili e quindi si può arrotolaro il telo intorno alle stanghe.

25 . Emma Giuseppe (Italia).

Modello (1/ , del vet'o) di bllt'elia in legno u !:'nc:peusione assile cPnlr&le, po!"atn su cut• rello a <.!ue t•uolo da veloCipide. Ila la testiet·a sullevabile munita di sorJit•Uo.

26. Persichf>lli Carlo, maggioro medico (Italia).

Cat•riola a lt>tliera, in legno. Tlo. una ruola mediana e due piedi verticali, articolali, muniti tli piccolissime r uote. Puo essere portala anciiP a braccia. Il lelto verso la lesliera, è sollevabtle ed è munito di !lol'fietto. Come a ccessorii, 'Jltre le cinghie pel lrn"porto, ha anche ah-une ferrule pieghevoli a libro, 1111 barilelto e unu lanterna.

21. Zannan.tfeh Sioigliano (Italia).

Sedia a ciambella per portllr<' l'et·iti. All'intorno ha ùegli anell i in cui si introdu<•ono i gauc.:i di due cinghie speciali da mellcrsi f\ tracolla dai po rtatori.

28 A .l gapito (l tali a) FcORI

Due moclellr ùi faro trasportabile, con apposito pet· nlzare o il faro. Sono simili o.l castello pnrlatile che m•a11o i vi!!ili. Dal vertice pende 11el cen tro una scala a cor·Ja.

:!!l. Pctl'ìrelli C (Ita lia).

Tr•• modelli di barelle 111 scompouibili, due con ed una !"enza. Di questo barelle una ha la particolarità di avere alla tastiera un cu!';cirln a tenuta d'aria come quelli da l'ullra può servi r e per trasporlat·e il ferito unc.:he !"cduto; lu terza ,., arrotolabile.

- Un ber-relLo da portafer·iti cui ;;i può lìssal'e un lu · mino a bilico sul davanti.

- Un bicchiere di metallo che non lascia ver,.are il liquitlo anche rovescianJolo, pel'cltè è foggialo quasi a bott.iglia con a pertura piccola.

- Un cerchio di co rda imbottila, o ciambella pot·Lafet·iti, con i: mauiglie pure in corJa imbollila.

30. Salci Giuileppe Maria (llaha).

Modello piccolo di barella delta carrozzubill•. È in :l par·t 1, ha le stònghe che r;i allungano e acco r ciarlO a volonla, ed é posata sopra un carrellino a ruote piccolt> che si può alzar·e c abbassare a \'OII)ntà. Vi sono un m a ternzzino e una cvper·tura.

E SERVIZIO \JEOICO ll iLIT.-\ RE

31. Uba w/ 1 Pic/ro,colonn medico (llalral FcoRr co:sconso.

Barella in legno P telfl, suddivisibilP. Ciascuna meta può e!!!!ere a r r•otolata e portata a spalle o acl armacollo eia nn portnft•rito. È simile a lla barella Ar•ena o ra in u<:o gli nl pini, d all a quale essenzialmente per ti gegno che pe!'mette la suddivisione, per non dJ sostegno né annes:;e st••cche per frattura, e per ti !"t"'lema di copertura.

Bclla tr, colonneUo di stato maRgiore (Italia). Due r iflettori o pt•oiellori parabolici, uno a pelt·olio e uno a candelo , destinati a illuminare il tct-reno della battnglia e a sPgnare la viu ar porlafer·rli.

:1:1 dott. Carlo (Italia).

C•lrrello- har·ella in ferro, con letto di r t>te metallica. È in modo <·he il ferito può ec;sere portato anche st>ùuto.

-Barella in legn o, con !ello, coPertu r a e soffìello in tela. È posata sopr a un carrPllo in legno a due ruote, con. m_ol.le. 11 carrello ha ùue pedal i soli e' abili, erl ha i maniclu rrptegAhili pCt' l'o.cililare il trac:porto della barella n braccia lungo le l'cale.

- Ctu-rello - lelliga di bambu, con !ello in canna La barella t> posatfl su un carrellino a due r uote, da \!Ut SI (•no facilm ente disgiungere.

:Il. Dell' Orlo Giuuppe (ltnlia).

Modello di c 1u-rello a mano a duo ruote avente la cassa CO!I cop.,r lura di legno e sospesa a bilico . Può trasportare i Cerili su 2 grandr bart'llc sovrapposte A l dtwnnti ha un IUnle pure a bilico.

:r1. Fa lfcni Ra..tJaele (llalra). di <'Bl't'o per fer·iti a tlue sole ruote cùn molle. Puo tr n«portart> s fe r iti dei quali seduti in sedie o pollrone laterali. e '1- su 1- ba1·elle !"Ovrnpposle in :3 piani, essen· do,, ùut> barelle parallele nel piano superiot•e. munito di copertura A tetto in legno, d• tenda, e di fanali laterali

- Due modelli di bat·elle su•ca ri'ello, unu foggiata a sedia a l'l•iraJO, l'altra trasformabile rn poltrona.

:Ui. R Prlin.i Alenwndro (Italia).

Barella o velocipede (tridclo). La barella può essere ripiegata e nella !'Oltoslanto cassa in lam iera si possono ripor1·e Of!getti di medica tura, ft:H'I'i chi rurgici, nonchè il ma· della barella quando questa non funziona.

:17. Biuarri R odo((o, ca pita no medico (Italia).

Barella in legno e tela, posata sopra un ca rrello a 2 ruote con ·i molle sottili, 2 per parte. La barella può av ere inclinazione "ar1a a volontà.

- Barella piegabil<> e arrotolabile, che può anche trasformata in polll'f)na cou annesse stanghe pel trasporto della pollrona.

- Bat•ella di ferro con letto a r ete metallica; è poggiata su car-rello in ferro o due ruote, con molle.

:18. Boccolari Antonio ( Italia).

Bu1·ella in r·ete di corda, uso amaca portatile, sospesa e fissala alle estremità d i una stanga.

:lD. Pranc!tini gu[J enio, tene nte colonn medico (Italia).

Sellino bar·ella. È in legno imboLlito, con schiena le pure imboUito. È foruito eli due gambali in tela terminanli in uu occhiello di fori'O, che possono servire per far sostenere da un portafer1to gli &l'li inferiori di un fC'aLlurat o se · dulo col verso il portatore; oppuf'e se non ne è il caso e se il può sedere a cavalcione del sellino col petto il portato r e, allo ra i gambali a fissare il ferilo sellino incrociandolì sul suo dorso. Solto il sellino ilavvi una borsa con oggetti da m edicazione, ed una camct•ella in fe1 ro per introùur,·i un puntale d i sostegno. Pesa chilogr. 7 o quando é ch1uso si por ta come uno zaino . - Bare lla da m on ta gn a. È formala da tre materassllli eli tela olona irnperrneabi!A imbottili ùi cr·ino vegetale. l due

IAtè i'Sli devono essere ripiegati sul ferito perché n on cada quando mediante annesse funi nodose si d e ,·c• eslraC'lo da un fosso o da un burrone. Quando in,·ece deve funzional'e come barella da montagna, le funi si legano e il ferilo si corica su i L1·e rnatet·assini addossali e Io !:'i trasporta con 't o anche con 2 soli portafel'ili di cui quello che si mette verso la lesta volta il dorso al ferilo e infila le braccia in appo:>ile cinghie come per portare uno zaino,

E SEil rfZIO l!ILlTARE 1o39 mentre l'altro che si è situato verso i piedi an·erra l'assieella che fa da testata. Se i portaferiti sono i-, allora ùue afferrano l'assicella mediana. Questa barella quando è chiusa 8i porta come uno zaiuo, avvolta in una tela imperme ab ile. Pesa chilogr. 14.

- Barella poltrona ad una ruota. È composta ùi un sedile schienale mobile munito di baldacrhino, di due gambali put·e mobili, e di una ruota sorretta da una cur"a r inforzata da una staffa. Vi è annesso una tasca di tela con oggetti per medicazione e per Può esl!ere portata a braccia da due uomini sollevando con una run e la ruota, oppure trainata da uno solo. Quando poi è chiusa e involla in tela impermeabi le, può ec:ose t•e portata come uno zain o.

- Cat•ro per fet•ili (modello in piccolo).

Si compone di un carro propriamente detto, a i ruote, e di una cassa amovioile con rotelle nel piano inferiore. I.o earalte1·istiche principali del carro propriamente dello sono: a ) di poter se rvire ancl1e per trasporti ordinarii di derecc.; b) di avere un sedile Hnteriore in cui c:otanno medicinali, isLrumenli, ecc.; c) di aYere un vet•ricollo con manubt•io, ecl una fune per caricare la cassa s ul carro focendoln sco1-rere su apposite rotaie. Le car•allo!'isliche della casc:oa sono: a ) di esse re smonlabile e riducibiiA in piccolo \'Olu me; b) di contenere 4 barelle con spazio ffil"diaoo into>rmediO per sorvegliare e assi sl'e" e i ferili ; c) di c>sscre applicabile anche s u f(Ualunque carro o pr o lunga me<lifln te piccole moditìcazioni.

Le barelle hanno la specialità di poter essere anchP tra· sform ate 111 poltrone.

Con questo catTo si possono portat•e 8 fer1ti c:oeduti nella casc:oa e 3 al ùavan t1; oppure 4 coricati sulle barelle e 3 se· duli davanti ; oppure 2 coricati s ulle barelle al piano superiore , 8 seduti sulle banchine sottoc:otanti, o :l sPùuti al ùflvanli. carro dov re bbe avere :l casse amov1bili di cui una alla !lezione di sani la, una al posto di medicazion e e una in viag-gio.

QnanJ.o il carro giunge in uno dci due punti sovra accennati, scari ca la cassa e porta (per mezzo del vert·icello, con fune e dolle rotaie) e ricori ca l'altra ghi pr onta o vuota o coi feriti seco11d o i casi.

L'invenloJ•e ritiene che s i possa io que!'<to modo ollene r e una no tevole economia di te mpo, di personale, di m ate r iale e 1Ji cavalli.

- Due lanle1·ne pee la J'icel'ca dei feriti.

Una è di forma quadrata con riverbero in alpacà. Può esSel'e portata a mano o attaccata ad un'asola Jegli uhiti.

L'allra t! un piccolo faro a candela, ed a forma quasi di un fun go, e con r ' illettore che pro ie tta la luce in basso. Vi è ann essa uua fu ne (Jer poter calare questa lanterna nei fossi e bur r·oni al la r icerca dei feriti.

-Mezzi "'CCessor ii per il trasporto dei f'erili. Un lorcolare per emostasia fotma to da u na crngbil'l elaslica che s i fì ssa con una fìbbia .

Alcuni apparecchi temporane i pe r· frattura, composti eli molLe stecche m e talliche parallelamente unite fra lo r o a catena e che si possono s tringere al l'arto fratLur a to. '

40. Seita Michel e (Ita lia).

Carrello barPil o, in le:rno e te la, a due ruote. Possiede un lume a faro, una copertura completa, ed un soffie tto come le carrozze.

41. L o.sio Seipione (l talia).

So!i'tegno per 4 barelle, in due o rdini !!ovrap posti.

E forma to da ùue ritti aven ti c iasc un o quatl!'O mensole late ra li. E un appai'eccbio che si può adattare e su qualunque cat' ro.

4:2. Bi a n ea r di, colonn ell o (Italia). FuoRr coNCORSo.

Grossa canna di bambù da cui pendono 8 cinghie di cuoio appaiate, munite di un ci ni spt>ciali per sollevare il ferilo facendo p1·esa neg li ab1li.

43 Cavicch ia Fran cesco, capitano medico (Italia).

Carrello in ferro, munito di molle, e con due ruote ce1·chiate di gomma . Sul carrello è posata una barella che può sovra un arco co nvesso d i ferro foggiato a coulisse w modn da mantenersi sempre o rizzontale. La barella può trasp orta ta anche a bracci a e può essere trasformata In poltrona.

E Serviz Io Uedj Co

-Barella da trasportarsi a dorso di mulo. Fra il basto 11u cui si fissa e la barella sovrastante s ta un apparecchio o impalcatura in ferro arcualo ed a couliss e , simile a quello s ovradescr iLto, destinato ad attutire le scosse e ad elidere le pendenze in montag na.

44. Rosati T eodorico, medico di 1' classe nella R. marina e Pettina ti (Itali a). (Vedi la descl'izione completa nell'arti colo or·iginale pubblicato in questo stesso fascicolo).

Carretto-barella d 'a mbulanza per tru ppe da s barco .

Il carreLlo riuoisce mezzi facili e pronti per raccogliere e trasportare fe riti e può, ove occorra, prestar si per somministra t·e i primi soccot'si sul campo. A tal fine si compone:

1' di una comune barel la pieghevole che può esse re adoperala sia a braccia che a trazione innestandola sul tela io a ruote;

2' tli un carretto a sedie per ferili d a trasportarsi sed uti;

3' di tre telai a r e te , ciascuno dei qu ali si pre.sta al tra8!JOI'Lo a br accia ùi un ferito; questi telai r iuniti formano una ba l'ella;

4' di una cassa deposi to fornila non soltan to del necessa rio per qualsiasi fasciatura e medicatura, ma anche di acqua e di strumenti chii'urg ici per opet'azioni d'urgenza, nonchè dei medicinali per un primo soccorso; di un letto per ferit o grave che rich ieda un pronto inter vento cltiru1'g ico ;

6• di un grosso fanal e a quatt ro riflettori ùa elevars i in cima aù un'asta di legno dell'altezza di 8 metri scomponibile in 5 pezzi, e da servi r e come faro dire t li vo e l'egna le convenzionale: i:>. Cou gnei (Italia) . i-f.i. Bia!li Ferdinando ( Italia). F uoRI CONCORSO.

All'infu or i della cassa deposito, ciascuna altra parte del car retto è pieghevole e scomponibile in modo che ne s ia dovunque facil e il tras porto, a bordo delle navi, o sulle lancie alla s tessa maniera delle artiglierie leggiere da sbarco. Completa l'arredamento del carrello una te nda smontabile da eri g ersi dove manchi, o sia lo ntano, uu luogo di prima llledicatura.

Modello di barella pensiln in tela, fatta aù amaca traspol'lal>ile, e da applicars i anche a dorso di mul o apposita impalcatura di soste g no in ferro, da fissarsi sul basto.

Barella in legno o tela, pieghevule, arrotolabile.

17. Boccia Saloalore, teneoto medico (Italia).

Barella a slitta per Si può anche ripiegare in modo da ridursi quasi a poltrona. Il piano della barella puo a ssumere inclinazioni varie, e posteriormente si fissa alla slilla coll'intermezzo di due colonnette contenenti delle molle a spirale per attutire le scosse.

M ine ro ini Ra,{facle (l talla).

Barella in .erro vuoto, con pied1 articolali, pieghevole, arrotolabile.

- Scheletro di barella in bambù, con piedi o testate articolati.

4!1 Tedesco Giulio (l tali a).

Barella a 7.aioo. Ciascuna delle due stanghe in legno si ripiega in 7 parli mediante solide arlicolazioui in ferro. Ila le due testate in ferro pieghevoli nel centr.o e cosi pure l'asta c urva mediana ; i piedi sono (l, pure di fel'rO e si fissano 8 vito. Lo zaino in pelle serve da guanciale quando é distesa la tela della barella che esso contiene con tutti i suoi accessori.

Nel posto riser,·ato alle cartuccia negli zaini ordinarii, stanno qui degli da medicazione e una bottiglia per acqua. Questa barella a zaino pesa in tullo t;irca 13 chilogrammi.

50. Ri!Jhini Etto r e, C!lpitano modico (Italia).

Barella a gr embiule da attaccarsi con una cinghia al collo di uu portatore elle sta all'estremi LA cefalica del telo mentre un alt r o sta all'estremit.a podalica. Si può usaro anche come barella ordinaria fissando il telo su 2 stanghe in ferro vuoto che si fanno passare per i molli anelli laterali del telo Quando viene adoperata come grembiul e, le stanghe possono servire come bastoni da montagna, e le testate servono como punto di presa pet• le mani dei due portatori che reggono il te! o.

E SlsRVI7.10 \IBDICO MILITARE 15.i3

51. Galluppi Pasqual e, tenente contabile (llalia).

Bar ella in tela e vuoto, che si può scindere in due m -.u e ba relle arrotolate in appoo.;ito astuccio di tela, e portati' ci ascuna da un vortaferiti ad armacollo. Pesa circa T c hilogrammi.

!l2 . R ighini e Simoneili (Italia).

Ba r ell a pieghevole sul tipo della barella pieghevole rego· lamentare, colla differenza che le testate si possono ripiegare snodate nel centro in modo da potersi serrare la barella e arro tolarla.

53. Marchese De Luna Gius eppe ( Italia).

Ba r ella iu ferro, con maniclti di legno, e !ello a reticella d i cor da. Ha quattro pie-li dei quali due sono muniti di rotelle contornale di gomma. Le testate si possono ripiegare in modo da pe rmettere di ch1udere la barella riducendola in piccolo volume 5l. So r tino Saloato r e, cAp itano medico (Italia).

Bar ella dn campo in ferro con !ello di rete metallica avente inclinazioni varie che seguono le piegature della superficie po!<ter iore del corpo.

Unterber g ( Bulgaria).

Ba rella pieghevole in legno. li sostegno per la lesta é fatto fil eggio. Iltelo è fissalo sulle stanghe mediante viti. Le testate fl ono a r ticolale in modo da permettere di richiudere la barella. Sfl. Taus sig Leopoldo ( a alia).

Barella scomponibile, formala con due stanghe composte di t1·e bastoni riuniti a lorcis. e che si infilano in a (lpos iL i fori di due assicelle che servono da leslate e cla piedi di sostegno.

Il letto è concavo perché la lela non 6 tesa, ed ha due !n'llndi ri piegature laterali ad orlo in cui si infilano le slanAlla barella é annesso un l'>acchetto a reticella conteue nte oggetti varii per medicalura.

Questa barella ha la specialit.A di permettere di scaricare il rer ito sul !ello o sol tavolo d'operazione sf'nza movimenti bruschi: si sfilano le stanghe e le testate, e si lascia il telo s otto il ferito.

Pesa soltanto 8 chilogrammi circa, e costa solo L 8 circa.

RI VISTA DI TEC'iiCA

5ì. Donion (Fran cia).

Ba•·alla in bambù, con letto in tela . Può e sse re portata a braccia, OpfJure a spalle ùa Jue uomini mediante una stru.ga di bambùlongilu<linalmenle disposta e cbe sostiene la barella pe r mezzo di Clll!!hie ad ansa.

58 Guichamana (Francia). pieghcvol t3 in legno. I manicbi servonoda piedi. Le sono articolate in 4 punti in modo da poter ripiegare a più doppi la barella.

59. Froelich Lui{lt (S\•izzera).

Barella per montagna. E fattu 11 sedile di legno che st porta su l dorso ed è sostenuta dalle spalle e dalla lesta !lei portatore. Il sedile propriamente dello ha la forma di U pe r ché si prolunga lateralmente in a vanti con gambali di sostegno per gli arti mreriori. Vt sono apposi te cinghie anche per fissare il ferito sul sedile.

Questa barella può esset•e porta ta anche a braccia mediante due s ta nf{he da in tìla•·si sotto i gambali del sedile e che ordinariamente se rvon o al portator e come bastoni da montagna.

60. •\1a8carello .\tfatteo (Italia).

Barella in ferro vuoto, con letto in tela.

L e stangh e e le testate sono articolale, e quindi la barella può piega1a e arl'otolata.

61. Lambroa (Grecia)

Barella con stanghe di bambù, e piedi articolali pure di bambù. Il !e llo è a re lì cella di co rda . Annc1>so alla ba1·ella è un cuscinetto ad aria.

62 . Muller (Ger mania).

Piccolo modello di barella i n ferro lamioalo.

63. Speela (Germania).

Piccolo modello ùi ba rella a slitta, di canoa d'India, con copertura io tela e soffle tto .

6't. Ameabury (Indie inglesi) .

11 c11rr o d'ambu lanza dell'a rmala indiana è a ùue sole ruote falle in legno massiccio, e cerchiale di ferro. Serve per il traspol'to di un solo ferilo sopra una barella sospeso . Il pavimento del ca rro é in cor da di cocco. La copertura in tela

K S&RVIZ10 \fiUTARE d el carro è sostenuta da due robuste arcale in fe rro riumle fra lo ro da tre sp t'anghe di fer r o Jongitudinali e parallele. Dalle due arcale suddette pendono le catene r eggibarella in tramezzate da tubi di ottone contenenti una molla a spirale destinata ad attuti r e le :>cosse che rice,•erebbe la solto!ltante massiccia barella sul cui pavimento a r eticolato in fe r ro sta un materazzino. Dalla sp1·anga centrale nella volla del carro pe11de una corda che reg11:e un bastone o manub rio destinato ad aiutare il ferito a Sùllevar si da solo. Al carro sono anche annesse due fiasche in cuoio per l'arA{Ua.

- Carrettino a due ruote su cui sta una cassa contenente oggetti di medicaLura. Sulla rassa possono essere trasporta te a sedere (lue persoue.

- Due piccoli modelli di barelle aù amaca, in tela, lral!porta bili da due uomini m ediante la stanf!a longiludinale cui l'ono a ppese.

- Due piccoli modelli di barella a portantina: una é coper la di tela erl ha pavimento in legno, l'a\lra è tulla in l egno. An che queste por tantine !l'Ono lruspol·tabili da due uomini m ediante una stanf{a longituilinale a cui si appendono.

Come oggetti fuori oltre quelli gia indicAti e figur o vano alla mosl!·a anche molli altri presenta ti dal nostro Ministero della f.!Uer ra, dalla Croce Ros!\a Italiana, e dall'armata federAI13 Svizzera.

Il Jl inisiero della guerra espo!;e un carro per fe r ili; un ca rrello per 11·asportQ di molati in citta; una !i'edia pe r tr asporto di fer iti a braccia o a do r so di mulo in monte gnn ; due SO!';tegni per maiali e ferili ; una portantina a seggiola con se i ile mediano, da caricarsi sui carom ..li i; una. cArretta di sauita di nuovo modello a due ruote, pet• trasporto dd materiale tecnico delle st3zioni rli senili\; u na cesta curino; una La.voletta per inferm i obbligati a letto.

F u questa nn' unportante 1•sposizione d i mater iale tu tto do\"uto al signor colo11nello medico Guida, benemer ito r ifot•matore del nostro mater ia le sanitario .

lllVISTA DI TECNICA

La Croce Rossa Italiana che già da dive••si anni ' 'a a!i! sumendo u n o sviluppo ed una potenzialitA considerevoli per iniziativa e merito sp ecialmente del suo illustre presidente il conte Gian Luca Della Somaglia, ha offerto all' amnurazione del pubblico una bella e ben ordinata esposizione presentando: due ospedali da guerra d1 (50 letti), quasi totalmente someggiabili in sacchi; campioni del mate rial e per navi-ospedali; campioni del materiale dei tre ni ospedali; un posto di soccorso di l• dasse per stazioni ferroviarie.

L'a r mata federale Soinera ha pure fallo una importantissima esposizione, presentando un carro ptsr trasporto maiali o feriti, e dei porlaferiti. Credo utile di offrire un p1ccolo cenno descritt ivo di questo mate•·iale c·he certo non sarà noto alla maggio ranza dei lettori, come quello esposto dall'Esercito e dalla Croce Ross a, del quale venne perc1ò fatta una semplice enum e razione.

l1 car r o per trasporto maiali o ferili posa su qualt•·o ru ote non grandi, per cui 1l piano del carro é e quindi permelle ùi caricare e scaricare fa cil mente i feriti e sorvegbarli durante il trasporto.

È munito di copertnra o tetto, in legno, posata su quattro montanti in ferro sotto la quale sono fissate nel mezzo con ganci e cinghie due barelle arrotolab li. Sull'imperia le del carro si possono mellere gli zaini degl'individui che si Lt·aspol'lano.

Questo ca rro può portare 12 ferili seduti, S per ciascuno dei quattro !;edili a dorso contrapposto, come t{uelli che si usuno nei tramways o nei vago n i delle far r o vit>.

Mediante una semplice e facile manovra il carro può ess ere trasformato in un solo vastissimo piano ricoperto dai materazzioi dei sedili, sul quale si possono adagiare 6 feriti coricali in due file di 3 cia scuno. Si possono anche portare 6 ferili seduti e 3 coricali.

È un carro non molto pesante (circa 800 kilogr.) semplice e pratico, o non offre, a mio a v viso, che un solo in con veniente ed è che per i ferili g r avi coricati, biso gna toglierli dalle barell e su c ui si trovano, per rimette rveli di nuovo onde scaricarli quando saronno giunti a destinazione.

Nellu giberna in cuoio per por ta feriti meritano spe cialmente

E SERVIZIO )!EDICO mLIT \RE di esli'ere notate le cartuecie cla medica::ione contenenti eiascuna: .

2 piccole c•>mprosse di garza all'iodoformto; l benda di garza lunga 2 metri e arrotolata a due. capL

\-a grammi di cotone idrofilo; .

Le cartuccia sono avvolte in carta e rtUlllle poi in pacchi da 5 ciascuno, i quali si aprono filo ch e taglia la carla pergamena che li e rmmsce:

La bo rr accia in l'erro bianco per portafertb un .biCchiere dello stesso metallo capovolto sul turacciolo di sughero. .

La lanterna per port.aferili è consimile a quella in uso tra noi, c annesso alla noslJ'a tal'ca di c:a.nilà. . .

Venn e pure esposto il Manuale de t soldati dt sa nitè, pe r l'armata svizzera.

11 rriut·l internazionale convocato per l'aggiudicazione .dei premi oll'erti dai Sovrani pei migliori al concorso te ndente a facilitare il trasporto del fertll 10 guerra ha ult1m t1to rol 31 ottobt·e i suoi la,•ot·i.

Avendo esso tr ovato che nessuno degli poteva m eritare premi cosi vistosi com e quelh stabiliti n el messaggio r eale, ha ch ies to ai Sovram l autorizzazione di scindere le 10000 lire elargile in un numero maggiore di premi.

Otteuuto il reale consenso il giur1 ba rtparttta la l'omma n c t lt premi :

Ro ..a ti e Pettinati, llalia, L. :3000 per carrello ambulanza per ç.rim o SOCCOI'SO ai re riti in guerra, per truppe àa (Vedi cenno fattone a l N.

Froelich Luigi, Svizzera, L. 2000 per barella da montagna. (:'11. 5!)), .

De Lu na M. Giuseppe, llalia, L. 1500 per barella p1eghe· vole a piccole ruote. 5:l). .

Mascarello Malteo, Italia , L. 1500 per barella pteghevole. (N. 60).

KUhlslein Ed., Germania, L. 1000 per carro trasporto feriti. (N. 2).

Mazzuttini Carlo, Italia, L. 1000 per lettiga carr·iola bambu e giunco. (N. :!3).

Hu inoltre accor·dala la medaglia d'argento coll'efflgie dei sovrani, ai

Ballati G., l tali a, per apparecchio riJlettot·e a candela, atl anelli paraboli ci. (N. 32).

B1uarri Rodolfo, I talia, per barella a ruote decomponibile. 37).

Bocl'ia Salvatore, Ilalia, per· modello di barella slitta. (N. iiJ.

Cernach Rinaldo, Austria, per carriola a due harelle. (N. 21).

Franchi'li Eugenie, Italia, per lampada a so:<;pensione. !39)

Greeff Adolfo. Germania, pet· barella a ruote smontabili. (N. 5).

Jacoby, Germania, per barella a ruote. (N. 13).

Lohncr Giacomo e C., Auslr•ia, per ca rro trasporto tli feriti. (N. 1).

Losio Scipione, Italia, telaio porta barelle articolato. (N 't-1).

Pachmayr, Germania, per• due barelle in ferro accoppiate a ruote. (N. Hl).

Sollsien, Germania, per barella. (N. 15).

Tedesco Giulio, Italia, per barella zaino. (N. 49).

Da ndo ora uno sg-uardo A questa eqpo!'IZ!One internazionale che riuscì abbac;;tanza interessante, si rrlt>va che - falkl eccezione pel collega Rosati della R. marina il quale ottenne Il primo premio pe r ave r e presentato, direi quasi, una speciale sezione di sanita piccola, ma completa, per truppe da sba r co - la grande maggioranza degli altr·i espositol'i ha concentrato ogni studio prevaleulemenle nella costruzione dr vari tipi di barelle, che si possono dic:tinguere in tr·e g rup pi : t • a sl1tta , ad amaca, a ed a sellino, colle quali si t onta di risolvere il difficile quesito dello sgom -

E SERVIZIO llEDICO MILITARE

bro dei ferili 1n montagna metiiante il fallO con uomini invece che con animali; a• Quelle a carrello con una o con due ruote.

2• quelle a zaino, e Jivisibi.li in _due r otolabili , colle quali si te nta J 1 emanctpare 1 portaferrlr da1 carri su cui sono trasportate le barelle vuote e che non sempre possono giungere in tempo nelle vicinanze del combatt imento.

Quest'idea sembra buona, ma si capisce facilmente che o si potrà senza inconvenienti, durante le alleg_geri.re i portaferiti di parte del loro car·ico utluale (zamo ordm_arJO, tasca di sanità, borraccia specialE>, ecc), oppm·e coll'af(grunta di una mezza barella essi giunf{ersnno sul luogo già stanchi prima ancora di cominciare il faticoso e prolungato lavoro che dovr·anno sostenere.

Di queste ultime, a due ruote, che furono in maggior numero, diverse furono premtale: nessuna invece di quelle ad una sola r uota.

É innegabile che le barelle a ruolo sono p r egevoli per· la mi nor fatica che deve fare il pot•tator·e e per le maggiori distanze che con esse possono percorrer e.

Presentan o però qualche inconveniente che fot·se ne attenuerebbe il valore praltco in campagna. I nfatti le bat·elle a due ru ote richiedono strade adatte o almeno un terreno non molto disuguale; fJuelle poi od una so la ruota sono benqi più facilmente trainabili anche per sentieri stretti ed accidentati, ma permettono delle oscillazioni laterali sgradite al ferilo che qualche volta potrebbe unche esse r e rovesciato a te rra.

Inoltre queste barelle in genere, per le ruote di cu1 sono fornile , riescono un po' ingombranti quando devono essel'e trasportate vuole sulle fer1·ovie o sui carri, e quindi potranno meno facilmen le essere po rtate 1n grande numero sul lcatro della guer·ra, dova for5e gioveranno solo a complementC\ di quelle a braccia.

Del r esto, qualunque sia pet• essere il tipo di barellE', di carri, e di altri mezzi di trasporto che l'esperienza consigliasse di adottare per le d1 verse contingenze del servizio sanitat•io in campagna, C(Ueslo é certo che non oslante i notevoli t•ecenti progressi, resta ancora molto da fare prima che la potenzialita dei mezzi di soccorso stia alla pari colla potenzialit.a dei mezzi di offesa. •

Dobbiam o quindi augut·arci che pos!:'a essere proporzionalmente aumentato non soltanto il materiale ma an<'he il per!"onale di soccorso, e specialmente i porlaferili pr esso i corpi, affinché t•iescano sufficienti al grave e fdticoso loro compito.

P er conto mio mi vado sempre più convincendo della verilé. della seguente a!';serzione già da molli amm essu, c1oè che- date la tattica e le armi moderne- non sarà semp re nè possibile, né opportuno il trasporto immediato dei al posto di medica.doue, e converrà forse ritardare di massima quef>to lt'asporto tìno al term ine di ciascun fatto d'armi.

Questa idea può sembrare a primo aspetto inumana, ma tale non è vera1aente, sia perché un ferito coricato a terrll corre minor pericolo di nuove offese che non trovandosi sollevato e trasportato, sia perché qualche soccot·so indispensabile ed urgente per salvare la vita (come è sovra tutto l'emoslasia temporanea) può essere dato sul po!>lo dal personale sanitario che può te nersi quasi a contatto colle tìle etei combattenti.

Con 'IUeslo sistema arriverebbero ai retroslanti post1 di m edicazione durante il combattimento soltanto 'lueU1 che possono reca r visi da loro o quelli che vi devono assolutam ente essere Lraspot·lati perché trovansi in condizioni ecc._'zionalmente gravi ed impeUenli; ma, viceversa, sarebbe immensamente mag-giore il numero degli individui ch e riceverebbero 1 soccor;.i piu in•lispensabili pur restando posto ove caddero. Sarebbe adunque assai minore il numero dei durante l'azionP-, ma assai maggiore il numero degli ulilmente soccorsi e salvati.

Auguriamoci quindi che ulteriori studi di persone competenti s tabiliscano se questo sis tema sia o no da attuars i per il no s tro esercito, come lo è in parte per l'eser cito tedesco, i CllÌ regolamenti prescrivono g ié. che una sola metà dei medici dei cor pi funzioni nel posto di medicazione mentre l'altl'a meta rimane sulla linea di fuoco onde prestare ai cadu ti il primo soccorso, !asciandoli in sito.

In alLesa che si risolva definitivamente cruesto problema eli importanza capitale, siamo grati alla munilìceoza Sovrana cui si deve il recente concorso internazionale, e r allegriaJooci con lutti quelli che presentarono nella descl'iLta esposizione qualche nuovo apparecchio rnell'intenlo ùi rendc>rsi utili a i fe r iti io difesa della patria.

Rivis Ta Di Statistica Medica

•la s lone medloo-atatlatlca. anlle oondlzlonl a&nltarie 4el oorp14ella. B marina durante ll trlennto 1890-92

Dalla Dit·eziono del servizio sanitario per la marina é stata no n ha guarì pubblicata la relazio ne medico- statistica sulle condizio ni sanitarie dell'armala per il lt•iennio e noi lieti di accennare per sommi capi le materie tratlale 111 •1uella relazione, compilala con la massima c ura ed esattezza , ricca di nolizie cliniche e di dali numerici e corredilla tla tavole gr·afiche che mellono maggiormente in rilievo le coudizioni igienicha dei corpi della marina 111 relazione allP. ca tegorie ed ai luoghi di cura.

Pre1·ede una miuula esposizione movimento generale degli infermi negli ospedali di mat·ina, sì a terra che u bordo, nella qual e dopo che si é trattato della morbosilà e delle perdite r ispetlo alla fot·za, vengono fatti te l'mini di confronto tra la mot·bosita tlel triennio in rapporto a q uello

Segue la r·elazione delle malaUie verificate:o-1, di ''il!e in 23 gruppi, ed io ogni gruppo, dopo la esposiziont> numerica ùi ciascuna specialità morbosa, si riporta b!·uvernenle la sto ria elin dai casi più impo1·tan ti.

Gli infer·mi appartP.nenli al persona le militare marittimo ricoverati negli ospeJali del t•egio esercito, o in allri civili del r et!no, od in quelli formano oggello di speciale studio.

Brevi cenni sulle operazioni chirurgiche (518) prallcate nei divers i luoghi tli cura tlella r•egia marina fanno rilevare i soddisfacenti J'isu llati ollenuli.

È ùi!:'corso dei gabinelli di batteriologia che cominciarono a funzionare nel lrieunio, e vi una completa delle importanti ricerche bntteriolo§!iche, delle analisi di chi · mica e ùr microscopia clinica. noncùé delle osservazioni anatomo-patologiche eseguile.

Le perdrte subite dalla for·za e dal servizio militare mar·itlimo in ordine di causa, di frequenza, di gr•ado e eli ca tegoria del personale. venfrono minutamente studiate c rirerite con confronti sul precedente triennio. parte gener•ale già minutamente anoliu.ata in viene poi suùdi\'i!';a, ed &ppariscono quindi il movimento degli infermi nei dr luoghi rli cura e le malattie domiuanti negli ospedali prirwipali e succursali della regia marina, nello infermerie del corpo r·eale o neqli ospedali delle r egie navi. Questi ullimi poi sono considerati a seconda mari in cui le navi più a lnngo r ono, in stazioni navali del Me·litet·raneo, del Mar Rosso, dell'Oceano Pac ifìco e dell'Oceano Atlantico, traendo conclusioni statistiche circa la intluen1.a dei diversi climi suLla salute degli sul pr..Jdomioio di Lslune malallie e sull'enlitl1 dei morbi rispetto olio categor·ie ùel personale ed alla perJilo che ne subi il servizio di bor.lo.

È anche fallo cenno degli esenti dal servizio tra i militari di marina pPr lievi indi"posizioni, e, per quanto riguarda l'armata, si chiude la relazione ron un riepilogo comparativo genera le su l movim en to tli questi e degli infermi nei va1·ii lutrghi di c ura sia a terra che a bordo.

DI STATISTICA \I EOICA 15;)3

Degli istit uti degli allie"i della regia Accademia na,·ale di Livor no e dell a regia Scuola macchinisti in Venezia, sono tratti dati sta tislici, dai quali apprendono notizto precise sulle mal a ttie che con predominio sogliono svilupparvisi e !ulle irregolari alternative cui può andare incontro lo svolgersi di quei giovani organismr, destinali a in seguito lungo e non int.err oLlo serv izio.

No n manca essa r elazione di trattare anche numericamente d el movimento degli infe rmi tra gli operai di arsenale e Jel per sonale non milita re di marina, od estt·aneo alla curato negli ospeda li di['a rlimentali e succu rsali di terra od in quelli secondarii delle regie navi, soffermandosi a di r e alcu na cosa sui casi clin ici più importanti.

I n u ltimo sono esposte le infermita ed imperfezioni fisirhe che determinarono la riform a degli inscritti delle classi 186!), 18i0 e 1871.

Uu r iepilogo genera le di t utto il movimento nei va r ii ospedali e d infermerie chiude il lavo r o, e da esso si rileva a prima vista come si mantenuto a bbastanza soddisfacente lo stato sanitario dell'armata nel lriennio.

quadri che raggruppano i dali numerici illustrano la relazione secondo l'ordine esposto.

Due quadr·i della morbosità gene rale indicano il numero totale de i ca si ne ll e singole specialità mor·bose. La classifica di esse é fatta secon do i criLerii eliologici ed anatomic i, secondo il numero dei rifo rmati e dei morti per· mille d ell a fo rza e per cento dei curati, in ragione delle giornale di cura decorse per ciascuna specie di malattia, della durata media c ia scu n malato, e della proporzione annuale e gio r naliera degli infermi.

Tre quadri segnano la scala uscondenlc e discendente della mor bosilà nei varii Lrirnes tri del triennio ripai·Leudola nei varii luoghi di cu ra a terra e a bordo delle regie navi.

Anche gli ese nti dal servizio a terra e a bordo r egie navi fi gurano in due quadri, con la divisione trimestrale per luoghi di cura a terra e per stazioni navali. '

La ri pa r tizione e la distribuzion e d egli infermi nei diversi luoghi di c ur a a lena e a bor·do delle regie navi vien e dula da altri tre quadri, nei quali, per quanto r·iguarJa la morbosilà a tcrru, viene distribui ta per luoghi ùi cura con l'indicazione dei casi curali in cinscuno di essi, le giornate di cura, la durata media delln cura e la proporzione media an nuale e dei ca;;:i, Il funzionamento degli ospedali di bordo viene dato per singola nave, variabile a seconda delle gro rnate di armamento, cosiccht'> può dirl"i che io questi quadri viene riportato lo stato sanita r io generale diviso in tante parziali sta til"ticlte di ciascuno stabilimento a terrn e di ciascuna nave.

Le perdite dete rminale dalle riforme e dalla mortalità esposte in quall r o quadri vengono divise per caus e, per categorie, per e per luoghi di cura.

In quattro quadri é anche mostrato il movimento dealt • t> • esenti dal e degli ammalati nelle infermerie della regia Acca ,lemia navale e della regia Scuola macclti11isti distinto por· g ruppi di malallie e per specia lità morbose. . l n tre l"iugoli qnadri si indicnno le operazioni chiru rgi ••he praticate nei diversi luoghi di cut•a; il personale non miJitare di mnrina, od estraneo alla medesima, curalo negli ospedali marittimi di lerra e di bordo; le infermità e le imperfezioni tlsiche che determinarono le riformo degli inscritti mar·iltimi nel triennio.

I l ven tiduesimo ed ultimo rruad ro dà un riepil ogo generale di Lutto il movimento degli infermi nei varii luoghi di cura. Le perdite lt:mporanee e permanenti vi si tr ovano nu· m ericamente riunite insieme alle giornate consumate dagli infermi ed Rlle rispettive medie, e si ba cosi sott'occhio e si pu6 abbracciare anzi con uno sg-ua rdo solo il movimento sanitario statistico del triennio.

L e cinque tavole g rafiche che col'redano la relazione riflettono la morbosi la io generale nei militari di mar·ina; il maggiore o minor predominio in essi dei morbi infettrvi secondo le varie stagioni dell'anno; le perdite per riforme e la mortalita divisa e per categorie e per luoghi di cura, studiata nel suo complesso non solo ma suddivisa ed analizzata pe r a lcune delJe più frequen ti e più g ravi malaLtie che sono causa di morte.

DI ST.\TJSTICA MEDICA

b1·eve quanto ÌJ esposto nell'ampia r elazione, nei num e r osi qu adri e nelle tavole g rafiche, i risultati statistici sulle condizioni sani tarie dell'a r mata nel Lrie nnio t890-9'2 sono i seguenti:

Sull a forza media di 21,<H5 uomini al ser vizio militare marittimo, i casi di malattie e di lesioni accidentali curali negli ospedali di mat•ina sia d i terra che di bordo ascesero a 28,832, dei quali recidivarono, con un totale di i36,4i0 giornate di cura. Si verificarono quindi in ciascun anno del triennio 118 cnsi di malattia per ogni mille uomini di forza, eon una diminuzione del 10 per mille rispetto al totale degli inrerm i cur ali nel precedente triennio. Le giornale di cura in ciascun anno ascesero alla media di 2i5,480, cioi> st ebbe una durata media di cura di ogni iofet•mo di giorni 25,5i. La media giornaliera degli ammalati fu del ::l1,33 per m 11le della forza. ·

I mili tari di marina curati in ospedali estranei furono 1,2H con :10,178 giornate di cura, 1,20 giornalmente io cura per mille ddla forza.

La r ipartizione degli infermi nei varii luoghi di cura é la seguente: t • Dipartimento :

A terra .

O!!pedale principale di Spezia. . . N. 8,717

Ospedale succursale di Maddalena • 1,6i0

Ospedale succursale di Porto Venera. • 1,71 6

N. 12,073

2' Dipartimento:

Ospedale principale di Napoli . . . N. 3,80\:1

Ot>pedale succursale di Ca stellammare » 257

Ospedale succursale di T a ranto . . » 1,09H

N. 5,16:J

A riportarsi N. 17,288

Ospedali e stranei alla regia marina .

A bo r do

Su 62 navi di staz ione nel M edi te rran eo

Su 13 id. id. Mar Rosso •

Su 2 id. id. Ocean<J Pacifico Jl lO:l

Su 7 id. id. Oceano A Llanliéo.

I n rapporlo alle categorie i 30,076 infermi nel pe r!;onale di marina militarP vengono cosi disti n li:

211 ufficiali (156 n egli ospedali di marina a terra , 51 in ospedali estranei e a bordo);

5,100 ma cchin isti e fuochisti (3,327 n egli ospedali di marina n ter r a, in o s pedali estranei e 1,899 a bordo);

21-,435 individui appartenenti alle rimanenti categorie (1U,570 negli eli a te 1·ra, 1 ,019 in O"peda li estranei e 6,8'.6 a b or do);

30,076.

N e l tri onnio e ss endosi avuta u na pe rd ita permanente di 1,045 uomini, 616 riformati e 369 morti , questa cifra ra ppresenta il 16,23 per mille sulla fo rza media, vale a dire il 10,f>O per riforme ed il 5,73 per mo rte.

Alle suesposle cifre se si aggiungono 70,003 esenti dal servizio con 236 ,179 giornate di cur a; 6,771 individui del pe rsonal e non mili ta re di marina od estr aneo alla m edesima con 133, 129 g iornale di cura ; 3,553 all ie,·i degli istituti d1 ma· rio a con 16,1.20 giornate di cura; ed infine 79 decessi nel p e rson ale non militare o.:l estr aneo al la marina , e 9 decessi negli a llievi degli istituti, s i av ra un to tale complessivo di

DJ STATrSTICA MEDICA 1557

infermi con 1,152,61-6 gio r nale ùi cura e l, t:H per dite 1-.permammli'. 676 riforma e -i58 Da llO,:l8l$ , cifra iolltle degli infer mi, d edotta quella th 21,003, c he rappresenta D movimento di questi da un luogo di cura ad un altro, s i ba< la cifra netta di 89,320, che rappresenta l'effettivo della morbosilà r ipartito in 88,18G perdite temporanee e 1,1:H perdite perma nenti.

Le malattie che ma ggiormente do m inarono negli ospedali della reg ia marina furono quelle nelle quali più facilmente ai incorre nell'e tà JXiovan ile e cioè le venel'eo- sifililiche che ' for nirono il i5 ,35 di malati giornalm ente in cu1'a per mille clelia for·za . Ad esse pe r ordine decreflceute segu irono i morbi dell'apparato r espir•atorio :2 ,88 •t•• ; i m o r br della cute, del connettivo inlf't s liziale e neo plasmi 2, i-.'>; i morbi ocul a ri t,7:J; le les ioni violenti 1 ,52 ; le affezioni dell'np paralo cligerer.te t ,a6; quelli del sistema !in fatico l ,Oo e cosi v1a dicendo fino all e infezioni varre che si presentano nella proporzione del 0,0007 per mi li P.

Considerata poi sepa r alomf'nl•' ltt morbosilà a bol'dO dt>lle regie navi, occuparono sempre il primo posto i morbi veDel'e<l- sifi litici, a c ui seguir ono le lt>.sioni viol e nti i mo r bi dell'apparato r espirato rio, le febbri co muni le malattie dell'apparato rligerentP, quelle dPIIa cute, del tivo interslizinle e n Pop lasmi, e cosi v ia via {lno ad un mi· nimo di soli 2 casi di colica saturnina ve r ificatisi in due funchi sti imbarcati s ull a regia nave Vesp ucci, i quali erano stati ad deLli alla preparazione di mastice di carbonato ed o•ido cti piombo da set•vi r o pet' il calafataggi o de l cassereuo di poppa

Causa più frequente di rifOI'ma furono le ernie viscer•a!i 3,3:! per' mHle dell a fo rza media annuale; la conSiuntivite granuloc:a 0,7G; l'epile!>sia. 0,74; l'alienazione mentale la bt'O OCo - al veoJite O,:n; la tubercolo s i pol monnre O,.'U; l'otorrea ed il cardio- palmo 0 ,27; la bronchite cronica G,26; i difetti dell'acutezza visiva 0,2 1 ; i vizi i organici del euere O. 20, e cosi di seguito si n o ad alcune infe rmità che dettero ap pen a il 0,01 pee mille.

Il maggior contingento uUa mortalita fu dato dalla polmonite 0,00 per mille della forza all'anno, a questa succedellero gli annegamenti 0,60; l'ileo- tifo O, la tubercolosi polmonare 0,4:1; i suiciciii per arma da fuoco 0,21; la pleur ite, la bronco-alveolite, e la bronchite O, 1i; l'emorragia cerebrale e la meningile cerebro- spinale 0 , 15; le scollature e la peritonite 0,13; i v1z.ii organici del cuore 0,00, ed altre fino ad un minimo del 0.01 per mille.

Le accennate perdite permanenti espresse per gradi segnano: fra gli uffìciaiL fra i soLLufficiali . fra i sotto capi . fra i comuni . .

45 morti riformati e 5i morti

35 riformati e 32 morti

. 613 riformati e 2:38 morti.

Questo, in breve, è il riassunto dell'importante lavoro statisti co pubblicato leslè dal Ministero di marina e compilato pe r· cura della Dir·ezione dol servizio sanital'io.

Se si considerano gli sLudii e gli sforzi che tuLlo gio rno s'impongono coloro i quali hanno di mira che le camminino di pari passo col progredire di ogni scienza, e se 8i lien conto che di tanto la statistica può esser e guida a giudizii ser·ii, per quanto essa è piit scru polosa e veritiera, non si può a meno di non lodar·e il lavoro dell'ufficio s anilario di mat•ina, che ci ò parso r·odallo con ogni cut·a e precisione.

Relazione medloo -statlstloa delle oondlzlonl sanitarie del :a. e.arolto nell'anno 1892 . -Compilala dall'ispettorato ili sanità militare sott.o la direzione del ma ::rgiore generale metlico SANTANERA. - Roma, tipogratìu Voghe ra, 1803.

Corno si è fAllo gli anni scorsi, diamo un succinto !'oromario dei dati principAli contenuti in questa pubblicazione.

Le cifr a di rru esL'anno presentano un notevole vantaggio su quelle dell'anno precedente per quanto riguarda la mor· bosit.à e la mortalità.

Ecco infatti un somma rio dei dati principali:

Giornale di truppe con assegno .

F orza mediA

Entrati negli ospedali e nelle infermerie

R iformati in seguito a rassegna di rimando

In viati in licenza di convalescenza: in seguito a t'assegna . . . · · da l a 3 mesi . . · · · · · ·

Giornate di ospedale e d'inferme r ia lo a 1000 di forza, si ebbe:

E olr ati negli ospedali e nelle infermerie sanitario in rapporto alle diois ioni ecl ai presidii: divisione, aggiu ngendo anche, a riscon tro, la mo1·bosrtH di da queste ciCre un ratto d i non piccola importanza. ciascun capoluogo di divisione. E siccome i carabinieri Reali , che so no quelli che danno il minore contingente d1 malati, Solo in 5 divisioni la mo rbosità del pr esidio capoluogo è infenon !'<Ono distinti per presidii, cos1, per poter paragonare la riore a quella del complesso della divisione. Nelle altre 20 morlJostla dei presidii capoluogo con quella di tutta la divi- è !\Uper io r e, e spesso di mollo. sione, abbiamo aggiunto una colonna di cifre p er indicare la rla cui furono colpiti gli uomini di t r uppa: m orbosità dellfl divisione intera, esclusi i carabinie r i.

P er convenientemente apprezzare questo miglioramento nel t 892, bisogna p erò tener conto anche del che in quest? anno non vi fu alcuna chiamala di coscrrtb solt.o le armt, perch1 \ la classe 1891 si presentò alle bandiere alla flne del t 891 e quella del 1892 al principio del 1893. . ..

S embra il sistema di chiamare r eoscrrlll nel e, come s , 1 marzo di ciascun anno, sarà adottato, sotanto le stati!ìtiche dal 1893 inclusive in por saranno para · tra loro.

P er la suddetta ragione, cioè clelia non avvent.la dei coscritti, si ebbe nel 1892 una proporzione di riformati e rivedibili in rassegna speciale del 12,1 per 1000, mentre nell'anno precedente questa ru del 5;),7.

Una distinzione esatta per sp ecie di malattie non è da ta che pe r gli entrali negli ospedali militar i, infermerie di pre-

RIVISTA sidio ecc. Per 'luelli curati nelle infermerie di corpo si hann() i relativi ad alcune malattie, e pet• gli ospedali

ClVlh, la slattstica non dà che una classificazione in 4 camediche, chirurgiche, ottalmiche e veneree. Conquindi in blocco i curati negli ospedali militari m quelli civili e nelle infermerie di corpo si ebbero 1000 di forza: '

DI STATlSTIC."- MEDICA

A questa mortalità contribuirono:

Mo rbillo e scarlattina con 53 morti = 0,25 per 1000

Ileo- Ufo " 269 Il == 1,26 •

F obbl'i malariche e ca chessia n 18 Il = o,us "

T uber colosi • 29i • == 1,38 "

Bronchite, polmonite, pleurite. Il Hl • = 1,93 "

Affezioni ce rebrali e spinali • 82 Il = 0,38 "

Malattie del tubo di· gerente, peritoneo e = 0,20 fegato 6:3 » J) l nfortunii ed omicidi. 7G " = 0,36 • veneree hanno presentato una legt:rera diminuztone m confronto dell'anno pracedenle per mill e).

Fra le malattie curale negli ospedali militari citeremo le principalissime per numero e per gravità. '

Suicidii l) 83 • == 0,3!l lt

Altre cause di morte . » L6i- )) == 0,77 ..

Totale

,, 1o13 • == 7,09

È da notarsi che di questi 1513 ben 178 morirono mentre si trovavano assenti dai corpi per licenza (la maggior parte in licenza di convalescenza) e l7 morit·ono 11egli ospedali militar i, dopo e ssere stati riformati. Rifo r mati in rassegna eli rimanclo. - Furono in tutto 2933 , ossia 13,7 per 1000 di fona.

A questa cifra contribuirono;

Malattie scrofolose , adeniti, artrocaci . con l Li- riformati == 0,53 per 1000

In fezione malarica » 58 , = 0,22 »

Tuber colosi . . . » 287 • == 1,3i •

Mortalità degli ufficiali.

Forza media 151H. Mort"t 11\l\ ., 2 1000 v;J = ., per

Sulle cause di morte degli ufficiali non si hB nessun dato statistico.

Mo r talicà della t r uppa. - Totale dei morli 'l :J l :l, ossia i,l per 1000.

Broncbili, pleuriti, polmoniti e difetti della cassa toracica ., 453 » == 2,12 n

Malattie del cuore e dei grossi vasi • :!97 » == 1 ,86 li

Ma lattie dell'asse ce· cebro-spinale . li 285 • = 1 ,33

Malattie dell' org ano della vista » • == 0,96

Ernie . . . . . . con 560 riformati = 2,63 per 1000

Postumi di lesioni violente. . . . . . • 61

Altre cause di rifor ma * (il4

Inviati in licen.;;a rii

» = 0,29 = 2,1-1

Furono io complesso 8681, dei quali n600 ebbero una licenza della duraLa da l a 3 mesi; gli altri 2081 ebber o una licenza da 3 mesi ad un anno, in seguito a rassegna d1 rimando.

Questi si dividono come segue secondo il genere della malallia che motivò il provvedimento:

Postumi di ileo-Liro, ed altre ma laUie d'infefazione, esclusa la ma!aria . 1R ossia 0,09 per 1000

Ade niti , cachessiA scr ofolosa, , ascessi ecc. 105 Conseguenza d'infezione 0,49 » palustre. 171 • 0,80 l)

B•·onchiti, pleuriti, poimoniti 9:H

Mala ltie del cuo1·e e gros• 4,:32 si vasi 86 )) 0,40

Malattie del sistema cerebro-spinale. 6H » 0,32 » :\Jalaltiedell'organodella vista . 69 )) 0,32 ))

Malattie dall'apparato digerente. 44 » 0,20 ))

Postumi di lesioni vi olente. 78 O,:J6 ))

Altre malattie 520 2,H •

Vaiuo lo, oaiuoloirie e oariceUa.

Per queste tr e molatue furono cu r ali negli ospedali militari soltanto :J3 individui di truppa, e di questi soli J!) erano a f-

Mti da vaiuolo o vaiuoloide. Aggiungendovi i cur ati negli ospedali civili, e uno in cui il vaiuolo si sviluppò mentre trovavasi allo spedale per altra malallia, si ha un totale di 40 vaiuolosi, compresivi li casi per varicella.

Non si ebbe durante l'anno alcun decesso per vaiuolo. l'acci nazioni. - Le vaccinazioni furono mollo scar:o;f' non 8!1!!endo slaLa chi amala du r ante l'anno alcuna classe solto le armi. Furono in tutto 17(;2:3.

F u adoper aLa esclusivamente la linfa animale presa dall'istituto vaccinogeno dello Stato.

Si ebbero su 1000 vaccinazioni: i3'3 esiti positivi nei già vaiuolati; 544- n nei già Vt'ICCÌnati; 613 • nei mai vaccinati nè vaiuolati.

In complesso 513 esiti positivi per 1000 vaccinazioni praticate.

Pr esiclii della Colonia Eritrea.

Sopra uo a forza media di uomini di truppa si ebbero:

Entrati nei luoghi di cu ra 251:6 ossia 1401 per 1000

Morti . . . . . . . . 15 » 8,2 •

Giornate di d e genza 49250 » 7·1

NeU'anno precedente la morbosita e ra staLa di ili.) per toOO, ma la m ortali tà era stata assai s uperiore, ( l3,1-per1000).

In rap porto ai mesi entrati in cura furono, per 1000 di rorza

F r a i 2516 casi di malattia che furono curali negli ospedali e nelle infermerie, meritano menzione per numero od

RIVISTA BIBI.lOCIIAF IC.i,. 1:.>6i

La pubblicazione della Farmacopea ufficiale ha determinato la r iforma o la modificazione dei vari formulari adottati da al cuni ser vizi ed ospedali, e che, precedentemente compilati sulla scorta dei diversi codici, ora finalmente ricevetlero la base e le norme legali alle quali devono uniformarsi. Per tali ragioni il Ministero della guerr·a ha provveduto alla pubblicaztone di questo manuale, in sostituzione della Farm acopea militare del 187i, presentando opera ' 'eramen le pregevole, intorno alla quale intendiamo più diffu881Dente intrattenerci, esaminandola siccome essa merita e fa ce ndone conoscere qualche parte ai nostri lettori.

Si noti la scarsiLA delle malattie del torace , così ft•equenli in l'alia; e il considerevole numero di malattie veneree: 9W su 25i6, ossia il 36, 1 p er 100 di lutti i curati; m entre in Italia si ebbero in tntto 21i36 casi di malaltie veneree sopra 161i82 ingressi in ospedali ed infermerie, cioé nella proporzione di 13,2 per cento curali.

Rivista Bibliografica

••noale del me4Jcamentl e delle aoat&nse acceaaorle ad aao del aervt:do sanitario mUltare in pace e in guerra. - Ministero della guerra. - (E. Vogher a, Roma).

Riportiamo con piacere dal Bollettino chimico-jarmacetttico (novembre 1893) il seguente cenno su questo Jibroindi sp e nsabile ai medici e fa r macisti militari : au... o p roceaao 41 cara radicale dell 'idrocele lderoao aleroao . - Dott. G. QUATTRO- Croccnt.

Pe r ora ci limitiamo ad accennare che questo manuale è divi!>O in tre parti. La prima si r·rferisce alla materia medica ed ai preparati officinali, descritti seguer.do quanto è prescr itto Jalla Farmacopea uffìciale per le sostanze che con q uesta sono comuni: ve ne sono per·ò indicate alcune proprie diligeutemenle descritte. Segnaliamo in questa parte utilissime in dicazioni, quali il reddito che si deve ottenere nelle varie preparazion i, le in co mpatibilità, gli antidoti, le dosi ecc.

La se conda compr ende le prepar·azioni estemporanee adottale nelle farm acie militari. La terza è costituita da un sunto d anali<>i ch imich1• bromatolog icbe, assai pratiche e sui metod i migliori e bre,·i di ricerca. Sono descritti completa men te i saggi dell'acqua, del vino, dell'a ceto, del latte e della fa rina e del pane.

Quan tunque questo manuale sia indirizzato a uu servizio speciale, tutta via e sso cer tamente tornerà assai utile ed inler6$sa ut e a l ulli i farmacisti pel' le molle notizie ed inciicazioni rbe vi son contenute.

Anch e l'edizione, di costo as!!ai tenue, t> assai ben riuscita elegante èd accurata.

Ci fa ccia mo un dovere di segnalare questa importante memoria sulla nuova cura radicale dell'idrocele proposta dal dot t. G. Quallro-Ciocchi, chirurgo sn!llilulo negli ospedali di Roma.

Il dott. Quattro- Ciocchi ebbè la fèlice idea .:li tentare la cura introducendo del ca lguL n ella va ginale onde determinare la n e cessal'ia e beueflca r·eazion e della siero-sa che pr•oduce po i la guarif.lione.

La t{uantit.a dì calgut da introdurre può variare (da m. 0.20 a m. 1,20) secondo l'iutensrta di reaz10ne che si de!:'idera. Si adopera del calgul N. 3·5 preparato all'olìo fenicato, facendogli per·ò subire qualche lr'Bzione per togliere le r ipiegatura che ne ostacolerebbero l'intromissione: è pur·e preferi bile di sgras sa rlo co n etere e di lavar·lo co n soluzioue di sublimato all'l p. 1000 all'aLlo di servi r sene.

Premesse lt• debite drsinfezioni «i punge l'idrocele con un l1•equar•ti comune, e, men.t re il liquido fluisce, si introduce il già prepa1·ato, spingendolo da ultim o collo stilello del trequa1•ti perché non accada che ne resti un capo fuori delia ferita quando si eslr'ae poi la cannula.

Questo metodo ha già avuto la sanzione pratica di par ecchi casi clinici di cui l'autore r·ife risce la storia, nei quali tutti si ottenne una completa e dur•atura g uarigione. l vantaggi essenziali di questo metodo in confronto degli altr·i Onora adottali, compreso il processo di Volkmann potrebbero esser·e cosi riassunti: esso è di esecuzi one facili!!· si ma; non richil!de cloro formizzazi one; non ò doloroso; non produce che dopo 12 a :H ore una reazion e , che si può snelle mode rare col g hiaccio ; inollre la febbre non m ollo alta che accompagna la r·eaziona scènde sempre per lisi dopo pocb r giorni. La gua rigi one poi pokebbt! ancbe essere a ccele rata evacuando con una o due nuove puuture il liquido l'i p r·odot· tosi, invece di attenderne il r iassorbimenlo spontan eo, che avviene del re s to in poco tempo, ed somministrando dell'iodu r o di sodio o di potassio internamente e fa ce ndo delle applicazioni di tintura di iodio o di pomata all'ittiolo sullo scroto, il quale deve essere mantenuto in un sospensorio compressivo alla Langlembert,

In conclusione la cura radical e dell'idrocele sieroso sem· plice pro posta d a l dott. Quattro- Ciocchi per i Yantaggi inlri nseci di es:<e1·e di sicuro risul Ialo, sem pl ice e di facile e!'ecuzione, e perchè gli altri metodi usati fluora oll'rouo in mi nol'i vantaggi, (>da ritenersi prefe r ibile in lulti t casi, rise1·vando la escissione alla Volkmann soltanto in quelli in cur la vagwale è mollo alterala ed incapace di reagire.

G.

tlloaloa ecl lnclloazlont delle r81ezton1 oraniohe . - DotL.

F.MtLto SCAFI . - (Estratto dal Bollettino della. Socielc't Lanc isiana degli osped ali di Roma, anno XIII).

Credia mo utile di dare un cen no bibliografico di qu..,sla memor1a del doll. Scafi (ehi rurgo sostituto presso l'ospedale ch·ile di San Giacom o in Roma, e primo auislente del professore Po s tempski) nella speran za che valga a far nascere n ei colleghi che specialmente si intere<>· noo della chirurgia cerebrale il desiderio di leggerla per mtier o poiché invero essa merita di essere annoverata fra le mi gliori sopra questo importantissimo argomento.

L'autore, dopo ave1·e brevemente riassunta la dello. trapana zione, parla della tecnica generale dell e resezioni eranich e, quindi dei punti di elezione e dell'este nsione delle tteasP, e sponendo i metodi principali di c raniolopogratìa. ·

Questa prima parle viene completala colla espoc;r zione dei varii metodi di riparazrone dell e breccia craniche, fJ'a i quali faremo in seguito speciale menzi o ne del nuovo metodo idealo dal dotl. Sca fi ed e seguito con es ito chirur·gico soddisfacenl.iesimo dal prof. Poslempskl in tre casi clinici di cui "iene narrata dettagliatam ente la storia e che qui ci limitiamo ad actennare: 1• emiparesi sinistra ed epilessia jacksoniana li11itata alla metà sinistra della faccia ed all'arto s uperiore dello stesso IaLo per pregressa poliencefalite; 2' emiparesi deatra con convulsioni epilettiformi; 3° compressione c erebPale localizza ta nella zona r olandi ca de"tra.

Nella l'eron da parte trattA delle s ingol e indicazioni delle l'elezioni del cranio e della tec nica speciale, in cominciando dalle malattie cho co mprendono le sole ossa del cranio tubercolosi, sifilid e). Parla quindi delle ma- laLiie Lraumaticha cranio-cerebraU, e dopo avere detto delle malallie infiammatorie degli organi e ndocranici, dedica un capitolo ai tumori, comprendendovi quelli delle ossa, delle meningi, del cervello e cerve lletto.

Da ullimo riassume tutto t{uello che può valere a sta bi· lire l'indicazione dell' intervento chirurgico nell' nella micr•>cefalia, nell' idr ocefalia, e termina parlando di una conquista t·erente della chirurgia cerebrale cioé la resezione intracranica del ganglio di Gasser pet• nevralgte ostina le del trigemino aventi la loro causa in alterazioni del ganglio stesso, nel quale tal volla si sviluppa una innammazione ero· nica sclerolizznnte, che diviene la causa dello stato ne,ralgico in parola. ·

Ecco ot•a il nuovo metodo autoplastico, semplice e pratico, ideato dal dotL. Scall per t·ipar·are alle scontinuilà ossee che il chirurgo deve produrre per raggiungere gli organi endocranici. Questo nuovo metodo è applicabile specialmente nei casi in cui si voglia avere una larga breccia, sempt•e però che tra la diagnosi e l'operazione possano trascorrere al· meno 10-15 giorni.

L'operazione compie in due te mpi. Designalo il le mbo elle si intende in s eguito di praticare per ap rire il cranio, si incide in pr imo te mpo soltanto la base de l lembo con un taglio linPare retto fino all'osso; avvenuta la reLrazi one e fatta l'emos tasi si eseguisce mediante una piccola sgorbi& dapprima un solco e poi con uno scalpello speciale dentato si pratica una str e tta resezìone linea r e della larghezza eia 8 a 10 cm.; si suturano poscia accuratamente le parli molli compreso W perios tio e si attende la riunione che il più delle volte si farà per pr ima, se si sono usate tutte le cautele antisettiche.

Passati da 10 a 20 gìor·ni, secondo i casi, ed a vvenuta la cicatrizzazione delle pa:·ti molli, in un secondo tempo sì incide il r esto del lembo preslabilito, che sarà per lo più a forma di ferro di cavallo inromincìando e terminando l'in· cisione qualche centimetro all' indenlro e un paio di centimetri al di sollo della t• incisione, oppure un paio di centimetri all'infuori delle es tremità della detta cicatrice, e ciò

BfBLIOG RAFICA

per assicurare viepiù la nutrizione del cosl rimarra nno due peduncoli di tessut.o non crcatrtzrale. - Col eolit.o metodo dividonsi tutto intorno le ossa del cranio seguendo questa 2' incisione, ed avvertendo che la resezione dovrà essere sottocutanea in corrispondenza dei due peduncoli sovra indicati.

Compl e tala questa divisione, con una leva qualunque si eolleva il lembo osleo -mu scolo-ccdaneo cosi formato, che rimarrà uni to al rest.o del cranio per mezzo de l callo fibroso formatosi al posto della 1' resezione, e pet· mezzo dell e parli molli sovrastanti cicatrizzale, nonché dei due pedunr.oli. Eseguita l'operazione endocranica s i riabbassa il lembo e 5>i suturan o le par·h molli, badando a comprendervi anche il perioslio.

Come rilevasi dalla descrizione fallane il nuovo processo idealo dal dott. Scafi é semplice e razionale, ed all'inconveniente di rrcbiedere una ripetuta cloroformizzazione conh•ap · pone due vantaggi essenziali: 1° di riparare in modo certo e completo alla scontinuilà ossea ; 2' di poter dare una am· piezza enorme a queste resez10ni con granda vantaggio del· l'atto operativo (estirpazioM eli tumori, esplorazioni della corteccia ecc.).

G.

Del mtorobl, delle malattie da essi prodotte e della proll&Hl e cura d1 quest e .- DoTT. SEORE.- (Tipografia Rovera e Campa gno, Saluzzo, 1893).

Il dott. Segre !sacco, lenente colonnello medico nella rieer,·a, già cosi favorevolmente nolo nel corpo sanitario non solo per l'opera sua pt•eslata per piu anni come profe ssore alla scuola d'applicazione di sanità militare, ma anc he per numerose concernenti il ser·vizio san itario militare, fra le quali primeggia il suo Manuale di ehirura ia di guerra,- ha cortesemente inviato in dono alla direzion e di queslo giornale il s uo ultimo e r ecentissimo lavoro sui • microbi, malattie da essi prodotte, profilassi e cura. »

A differenza dei mollissimi libri che trattano gia dello stesso argoment.o dall'elevalo punto di vista sGientifìco, questo manualetto ten de a rendere più PO!>Olari le moderne conquiste della scienza, per quanto specialmente esse sono applicabili

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