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I nuovi semi della sostenibilità
from Walden / 3
by rilegno
di NICOLA SEMERARO Presidente Rilegno 2021. La terza edizione della rivista annuale Walden, dedicata alla cultura e alla pratica della sostenibilità e dell’economia circolare, esce dopo un anno nel quale abbiamo fatto ancora i conti con le conseguenze della pandemia. Non soltanto per le difficoltà nel gestire il riaccendersi dei contagi, con l’ultimo colpo di coda della variante Omicron, ma nello specifico del settore anche per l’esplosione dei prezzi del legno, raddoppiato nel giro di diciotto mesi, così come quello di ferro, alluminio, poliuretani, fino ai costi dell’energia. Eppure, nonostante tutte le difficoltà, il sistema Rilegno continua a ottenere risultati di assoluta eccellenza. Un dato su tutti lo dimostra: l’Unione Europea ha fissato l’obiettivo del 30 per cento al 2030 per il riciclo degli imballaggi di legno. Noi siamo al 64 per cento, più del doppio di quanto sarà obbligatorio fra dieci anni!
È stato anche l’anno di Cop26, non un trionfo ma nemmeno un flop, come affermato da qualche commentatore in modo troppo frettoloso. Per la prima volta è stato riconosciuto che l’obiettivo delle politiche climatiche deve essere quello di mantenere la temperatura globale entro un aumento massimo di 1,5 gradi come ci racconta nelle pagine della rivista Luca Mercalli. Rilegno dà il suo significativo contributo: con il lavoro di un anno, permette di risparmiare 2 milioni di tonnellate di CO2, pari a un milione di veicoli circolanti. Il legno è un materiale naturale, sostenibile per eccellenza e riciclabile all’infinito, che svolge un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici proprio in virtù della sua capacità di assorbire anidride carbonica. La piantumazione resta un sistema efficace per stoccare la CO2, anche se nuove tecniche si affacciano, ad alto contenuto tecnologico ma anche molto costose, come autorevolmente spiegato su questo numero di Walden dai professori Maurizio Masi, Riccardo Valentini e Michele Morgante. Il riciclo del legno a fine vita consente poi di “congelare” l’anidride carbonica stoccata, evitando così l’immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di CO2 rispetto ad altri utilizzi, come ad esempio la termovalorizzazione.
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I giovani hanno dato un contributo importante
al raggiungimento dei risultati ottenuti a Glasgow, non solo con i movimenti di protesta quali i Fridays for Future, ma anche esprimendo proposte concrete, di cui diamo conto, attraverso il Youth4Climate, come racconta Daniele Guadagnolo. Proprio i giovani sono i protagonisti dell’affermazione sempre più estesa dei principi della sostenibilità, cavallo di battaglia di Rilegno da sempre. Non a caso Rilegno ha sempre cercato il coinvolgimento dei giovani, anche attraverso le iniziative della community sostenibile We are Walden. Se vogliamo davvero raggiungere gli sfidanti obiettivi che ci siamo posti a Glasgow, ognuno di noi deve fare la sua parte, non possiamo pensare che i grandi cambiamenti dipendano dagli altri. Solo un’azione combinata di Stati e individui ci permetterà di incidere in modo efficace sulla dinamica ambientale e climatica. Ed è evidente che solo i giovani possono trainare questa dinamica virtuosa così essenziale.
Nella sua lunga intervista pubblicata su questo numero di Walden, Paolo Mieli paragona il periodo che stiamo attraversando al passaggio tra Trecento e Quattrocento, dopo la peste nera. Proprio in quel periodo buio furono gettati i semi per una delle fasi più luminose della storia dell’umanità, il Rinascimento. Allo stesso modo, la pandemia ci ha obbligati a gettare nuovi semi, quelli della sostenibilità. Noi di Rilegno ne siamo antesignani: ci lavoriamo da un quarto di secolo esatto, e rimaniamo fiduciosi che i semi germoglieranno, a beneficio delle generazioni future.
Chiudo la mia introduzione con un ringraziamen-
to particolare a tutti coloro che hanno contribuito con i loro interventi alla creazione di questo numero di Walden: studiosi, imprenditori, personaggi del mondo della cultura, donne e uomini che condividono i valori di rispetto dell’ambiente e dell’uomo che caratterizzano il sistema Rilegno. Solo insieme e tramite la contaminazione possiamo costruire un futuro alternativo.