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A cura di SANDRO NOBILI

Più della metà della popolazione mondiale, circa il 55%, risiede nelle metropoli. Un trend destinato ad aumentare visto che, secondo il “World Urbanization Prospects 2018” delle Nazioni Unite, nel 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Lo stesso rapporto stima che alle 33 attuali megalopoli, città con più di 10 milioni di abitanti, se ne aggiungeranno altre 10 entro il 2030. Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità e cultura, giustizia sociale, sono alcuni dei principi guida di Cittaslow, un movimento internazionale che raggruppa piccoli comuni e città. È stato fondato nel 1999 a Orvieto ispirandosi ai concetti di Slow Food di Carlo Petrini. L’obiettivo delle “Città del Buon Vivere”, il cui slogan è “innovation by tradition”, è quello di preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale. Ma anche promuovere e applicare innovazione tecnologica, di sistema e gestione, a favore della sostenibilità. Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi alla rete internazionale di trecento città, distribuite in 33 Paesi del mondo. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta. “Festìna lente”affrettati lentamente - dicevano i padri latini. Se velocità non significa sempre efficienza e vantaggio competitivo, le Cittaslow offrono un modello per un nuovo concetto del vivere, del produrre, del consumare basato sulle “qualità lente”. Per comprendere appieno qual è la forza e la modernità dirompente del messaggio delle Cittaslow, bisogna visitarle, attraversarne le piazze, entrare nelle chiese, nei teatri, nei negozi, parlare con la “gente slow”. Solo così sarà possibile, a Positano come a Greve in Chianti, ad Orvieto, a Levanto oppure a Francavilla al mare, Fontanellato, Abbiategrasso o Chiavenna, assorbire quello che i latini chiamavano il “genius loci”. In questo viaggio della nostra “Italia da gustare” andremo insieme alla scoperta di alcune Cittaslow del Belpaese: Usseglio, Asolo, Parrano, Chiavenna, San Miniato, Pollica.

Tra i forni e i mulini di Usseglio

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Nella Valle di Viù, dominato da montagne che supe-

Nell’altra pagina: la Valle di Viù; a sinistra: il Museo Civico “Arnaldo Tazzetti” di Usseglio; sopra: il centro storico e a destra: il ristorante con formaggi tipici la “Corte Del Re” ad Asolo rano i 3500 metri di altitudine, si trova Usseglio, un borgo che non arriva ai 200 abitanti, in provincia di Torino. Eppure nel suo territorio si trovano molte ricchezze naturali e culturali, tra queste il Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti” che promuove lo studio, la tutela e la valorizzazione della realtà montana locale e del suo patrimonio storico-ambientale. E poi il Bosco - Museo per tutti, un modo per studiare, proteggere e divulgare informazioni sul bosco e sulle sue espressioni, con un’attenzione particolare alla diffusione del rispetto per la natura e per l’educazione ambientale. Dislocati nel territorio si trovano anche il Mulino di Perinera e il Mulino dei Voulpòt. Quest’ultimo in particolare esiste almeno dal XVII secolo e rappresenta una significativa testimonianza delle tradizioni agricole ussegliesi. Serviva per macinare la segala, coltivata in paese, per fare il pane e il granoturco acquistato in pianura per la polenta, oggi è visitabile grazie al recupero strutturale e funzionale. Da vedere anche il forno di Perinera di proprietà di tutti gli abitanti, rimasto in funzione sino alla prima metà degli anni ‘50.

E il Forno di Pianetto, un manufatto in pietra chiuso sui quattro lati, che permette di svolgere tutte le attività legate alla panificazione al riparo. Non mancano i prodotti tipici, dalla Toma di Lanzo, un formaggio a latte vaccino dall’aroma caratteristico, armonico e delicato, agli originali Torcetti al burro di Lanzo, un biscotto di sfoglia a forma di goccia ricoperto di zucchero glassato.

Asolo e i suoi vini

Definita dal Carducci “La città dai cento orizzonti”, Asolo è uno dei più suggestivi piccoli centri storici d’Italia. Il borgo medievale, raccolto entro le antiche mura, sorge alle pendici del Montegrappa in provincia di Treviso. Eventi di respiro internazionale, manifestazioni legate al teatro, alla musica, alla fotografia, fanno di questa città un interessante palcoscenico. Passeggiando per le sue vie si avverte il tipico ritmo lento che permette di coniugare storia e cultura con i piaceri della tavola. Botteghe artigiane, ristoranti, osterie, enoteche e caffè si affacciano sui caratteristici portici e sulle piazze mettendo a disposizione i sapori dei prodotti locali. Un po’ ovunque si può assaggiare il formaggio Morlacco del Grappa, Presidio Slow Food e i tipici “cicchetti”, accompagnati da un calice di ottimo Prosecco o da un buon bicchiere di rosso. Latitudine, vicinanza al Mediterraneo e fattori climatici locali si integrano insieme dando vita al terroir unico dell’area DOC