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UN TUFFO… NELL’ART DÉCO AMERICANA

Iviaggi negli stati Uniti costituiscono sempre un’occasione da non perdere; ma oltre lo skyline della grande mela o le spiagge assolate della West Coast o della Florida, vi sono itinerari altrettanto piacevoli e suggestivi. Attraversare la celeberrima Route 66 e fermarsi a Tulsa, una metropoli in perfetta architettura art déco, è un’esperienza da non perdere. Fondata tra il 1828 e il 1836 nello Stato dell’Oklahoma da una tribù di nativi americani, ha visto violenti scontri tra neri e bianchi ed è stata uno dei fulcri delle maggiori rivoluzioni americane. Per la maggior parte del XX secolo, la città ha avuto il soprannome di “Oil Capital of the World” (Capitale mondiale del petrolio) e ha svolto un ruolo importante come uno dei più importanti centri per l’industria petrolifera americana. Oggi, della Route 66 rimangono alcuni simboli iconici lungo il tratto cittadino; segnali al neon, hotel, stazioni di servizio ed il Cyrus Avery Memorial Bridge, un pittoresco ponte sull’Arkansas. La parte della

Route 66 che attraversa Tulsa è un tuffo a ritroso nel tempo: è d’obbligo fermarsi all’Ollie’s Station Restaurant. È stata la fonte di ispirazione per il noto film d’animazione “Cars”: le pareti sono costellate da cimeli cinematografici con uno sfondo ispirato alla ferrovia. Ovviamente qui è d’obbligo gustare il cibo tradizionale dell’Oklahoma.

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«Durante tutto il Novecento» ci racconta Chuck Boyce, un americano di Tulsa che ama la città in cui vive «è stata considerata la ca- pitale mondiale del petrolio e uno dei luoghi con la migliore qualità della vita degli States: tradizione dei Nativi d’America e contemporaneità sono tutt’uno. Basta girare per le vie cittadine per ammirare ampi parchi, stupefacenti grattacieli, case in perfetto stile Déco e musei importanti che ospitano collezioni d’arte di tutto il mondo». Un esempio è il Philbrook Museum of Art allocato in una magnifica villa progettata dall’architetto Edward Buehler Delk nel 1926, per i coniugi Phillips, in stile italiano con giardini ispirati a quelli di villa Lante. Su ben 23 acri, si sondano giardini ricchi di sculture, sentieri e rivoli d’acqua che circondano la villa. All’interno delle sale, è possibile ammirare la collezione permanente di opere d’arte europea, africana, asiatica e americana dei Philips, ma anche da altre donazioni. Inoltre, il Gilcrease Museum, circondato anche esso da bellissimi giardini, è un altro luogo d’arte da non perdere per immergersi nella storia e nella cultura del Nord America. Voluto nel 1949 da Thomas Gilcrease, raccoglie una collezione di oltre 350mila manufatti, tra dipinti, sculture, insegne dei nativi d’America, opere cartacee delle culture indigene e ceramiche.

Nei pressi è l’Helmerich Center for American Research, in cui ha sede la Gilcrease Library and Archive, ricca di fotografie, libri rari, mappe, manoscritti, fotografie tutte afferenti alla storia del Nord America degli ultimi secoli. Il BOK Center e il Tulsa Expo Center sono tra i più noti parchi pubblici dove è possibile dedicarsi ad attività sportive e anche ascoltare musica dal vivo. Ottimi sono anche i caffè in cui incontrare gente del posto e turisti. A Tulsa va segnalata una curiosità: il Center of the Universe. In questo preciso punto esatto sul viale dove ha luogo il festival musicale, si verifica un particolare fenomeno acustico per cui i suoni prodotti si amplificano con una eco che può essere udita soltanto da quanti si trovano all’interno del cerchio deli- mitato dall’asfalto. Per i fan dell’en plein air, il Gathering Place di Tulsa è il posto ideale: un immenso parco sulle rive del fiume che mira a coinvolgere adulti e bambini tra skate park, parco giochi acquatico, darsena, e sentieri. A Gathering Place è piacevole una gita in canoa, in kayak e rilassarsi su Willof Beach o ammirare le opere d’arte nel Cabinet of Wonder. Un’altra attrattiva della città è costituita dal Woody Guthrie Center, un singolare museo pubblico e un archivio dedicato alla vita del musicista folk e cantautore americano Woody Guthrie. Di fronte al Tulsa Expo Center dal 1966 si staglia verso il cielo terso un’imponente quanto bizzarra statua: il Golden Driller, che raffigura un operaio del petrolio. La struttura è stata realizzata con un telaio d’acciaio rivestito di cemento e intonaco. Alta 75 piedi e pesante 43.500 libbre (quasi 2 tonnellate), è tra le 6 statue più alte degli States. Nel medesimo anno, è stato fondato lo Sherwin Miller Museum of Jewish Art che ospita manufatti antichi fino ad opere d’arte contemporanea di artisti residenti a Tulsa. Una visita merita anche il Giardino Botanico, uno dei luoghi panoramici più belli della città, soprattutto dalla Marylouise Tandy Floral Terrace: ben 120mila bulbi primaverili sono ospitati ogni anno. Si tratta di un meraviglioso giardino ornamentale con acqua che confluisce nel sottostante lago e annovera oltre 8mila piante perenni, rose e alberi che lo circondano. Una insolita quanto stravagante attrazione è rappresentata dalla Cave House: una dimora progettata nel 1924 dal design in stile Flinstone. E per finire, Chuck ci suggerisce un delizioso muffin alla cannella da Felin’s Cafe & Deli!