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BOZZETTO FUTURISMO

BOZZETTO FUTURISMO

Cubismo

Il Cubismo nasce nei primi anni del novecento, in un periodo caratterizzato da incertezze e contraddizioni, più precisamente nacque nel 1907, anno in cui Picasso dipinse Les demoiselles d’Avignon. Le condizioni sociali e le nuove scoperte dell’epoca, fanno si che in ambito artistico avvengano sperimentazioni mai tentate prima. Maturano così, le cosiddette avanguardie storiche, il termine avanguardie deriva dal linguaggio militare, allude a pattuglie di innovatori che incuranti di tutto perseguono con forza e determinazione i loro ideali artistici; l’aggettivo storiche fa riferimento al breve periodo nel quale si sono sviluppate.

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Il CUBISMO è una delle avanguardie storiche più importanti. I fondatori di quest’avanguardia sono Pablo Picasso e George Braque.

I pittori cubisti non cercano di compiacere l’occhio di chi osserva, non imitano la realtà, non tendono neanche a interpretare le suggestioni della natura, come facevano gli Impressionisti. I cubisti sostengono che una cosa non può essere vera e insieme verosimile, la realtà che si percepisce con il senso della vista è spesso diversissima dalla realtà vera.

I cubisti introducono la quarta dimensione: il TEMPO. Il trascorrere del tempo consente all’artista di rappresentare momenti diversi della medesima scena, così facendo è in grado di cogliere punti di vista differenti, non più un solo aspetto univoco e limitato. La pittura di Cézanne ebbe un forte influsso sul cubismo, lo spazio fortemente scandito e geometrizzato divenne una caratteristica fondamentale di questo movimento artistico.

Il nome stesso del movimento deriva proprio dalla scomposizione della realtà in strutture e piani elementari; il critico Louis Vauxcelles definì ironicamente alcuni paesaggi di Braque come composti da banali cubi, da qui il termine cubismo, nome che rimase al movimento. Un'ulteriore innovazione del periodo è l’introduzione di nuove tecniche artistiche. Braque inventò il Papier colles, ovvero l’applicazione sulla tela di ritagli di giornale o vari pezzi di carta; mentre Picasso inventò la tecnica del Collages, che consiste nell’utilizzo di materiali eterogenei nelle opere, quali: legno, stoffa, paglia e gesso. Possiamo dividere questo movimento in due principali periodi: il CUBISMO ANALITICO e il CUBISMO SINTETICO

Cubismo Analitico

Periodo che va dal 1909 al 1911 e consiste nello scomporre i semplici oggetti di vita quotidiana secondo i principali piani che li compongono; questi piani vengono ruotati, incastrati, sovrapposti e ridisposti su tela. Vengono utilizzati colori terrosi e di tonalità neutre, così da non interferire con la comprensione delle forme.

Un’opera che esprime a pieno le caratteristiche di questo periodo è sicuramente il Ritratto di Ambroise Vollard, di Picasso. Guardando l’opera è evidente come l’artista miri più al contenuto che all’apparenza; si noti la frammentazione dello spazio e le forme spigolose.

Cubismo Sintetico

Periodo che va dal 1912 al 1913, consiste nella ricomposizione degli oggetti precedentemente frammentati, per formare qualcosa di nuovo e fantastico, c’è un uso dei colori brillanti e volutamente non verosimili. L’artista arriva a creare forme e situazioni che non hanno alcun rapporto con quelle già note, anche se ne conservano alcune caratteristiche.

Queste due opere rappresentano a pieno il cubismo sintetico. Si tratta di I tre musici, di Pablo Picasso e sempre dello stesso artista è la seconda opera: Natura morta con sedia impagliata. In particolare in quest’opera si ricorre all’uso del collage, quindi inserendo oggetti reali per non ricadere nell’astrattismo.

Ho realizzato due bozzetti uno prendendo ispirazione dal cubismo analitico, mentre il secondo è ispirato al cubismo sintetico; entrambi hanno come oggetto principale la mia camera.

Il primo bozzetto, quindi quello del cubismo analitico, è stato realizzando partendo da foto scattate nella mia stanza di sera, con le luci spente, per ricreare i colori terrosi e spenti che caratterizzano questo periodo; ispirandomi proprio all’opera di Picasso, “Ritratto di Ambroise Vollard”, riportata in precedenza.

Le foto da cui sono partita solo le seguenti:

Ho utilizzato tre foto, scattate con diversi punti di vista nella mia stanza, gli elementi principali sono il letto, la finestra e i cuscini.

Ho ritagliate le immagini, in frammenti spigolosi e geometrici, per poi incollarli uno sopra l’altro sovrapponendoli.

Così facendo ho ottenuto un’immagine scomposta, frammentata, ma che non perde il suo significato.

Come nel quadro di Picasso ho cercato di ricreare il soggetto dell’immagine nonostante questa sia non nitida e definita.

Bozzetto Cubismo Analitico

Il secondo bozzetto, quello del cubismo sintetico, è stato realizzato invece con foto della mia stanza scattate a luci accese, per esaltare la luminosità dei colori, dato che una caratteristica fondamentale di questo periodo sono proprio i colori vividi che gli artisti utilizzano in queste opere.

Le foto da cui sono partita sono le seguenti:

Sono foto scattate nella mia stanza con diverse prospettive, gli elementi principali sono: la libreria, il letto, la finestra, ma anche la scrivania, con la stampante, la lampada e parte dell’armadio.

Ho ritagliato le foto e le ho incollate seguendo uno schema geometrico e più specifico. Per rappresentare a pieno il cubismo sintetico, ho applicato sul mio lavoro elementi reali, quindi ho utilizzato la tecnica del collage. Ho incollato i seguenti materiali: pezzi di stoffa, fili di cotone, bottoni e un ago; elementi collegati tra loro, che riportano tutti al tema del cucito.

Bozzetto Cubismo Sintetico

Il futurismo è un movimento artistico, letterario e politico, nato ufficialmente il 20 febbraio 1909, con la pubblicazione sulle pagine del quotidiano “Le Figaro”, a firma di Filippo Tommaso Marinetti, del MANIFESTO DEL FUTURISMO, una lunga e articolata dichiarazione che descrive una nuova idea artistica .

Marinetti nasce nel 1876 in Alessandria d’Egitto,nel 1894 si stabilisce a Milano, diventa protagonista eccezionale della vita artistica italiana ed europea.

Nel 1909 scrisse il Manifesto del Futurismo, maturando l’esigenza di promuovere un profondo rinnovamento nella cultura italiana, attraverso un nuovo modo di fare arte e soprattutto di comunicarla al pubblico, aveva la necessità di rinnovare un contatto con il mondo reale contemporaneo, che dopo il cambiamento portato dall'industrializzazione e la riorganizzazione sociale, richiede anche diverse modalità di presentare la vita nel complesso.

Il manifesto del Futurismo fu pubblicato nel 1909 a Parigi, inizialmente nessuno era disposto a pubblicarlo; successivamente Marinetti conobbe la figlia del direttore del “Le Figaro”, la invita una sera a fare un giro sulla Senna, su una gondola che fece arrivare apposta da Venezia e dopo una bella serata, il giorno seguente il manifesto era pubblicato nelle pagine del “Le Figaro”

Il manifesto parla in generale dell’avanguardia, si evince un forte senso patriottico, gli italiani che dopo essere stati offuscati dell'espressionismo si riprendono con il futurismo.

E’ uno stile fantastico, ideologico, provocatorio, che si ricollega alle idee dell’epoca. I futuristi sono temerari, bramano il pericolo, non hanno paura di nulla, questo porterà molti di loro ad unirsi all’esercito e morire durante la prima guerra mondiale (come fecero Umberto Boccioni e Sant’Elia), hanno un animo ribelle, è un movimento aggressivo, di lotta e velocità.

Il futurismo cerca la provocazione, è una confusa e aggressiva richiesta di rinnovamento e di azione.

Il primo bozzetto che ho realizzato è ispirato ad un’opera di Giacomo Balla: DINAMISMO DI UN CANE AL GUINZAGLIO

Questa è una delle principali opere di Balla, nella quale l’autore esprime a pieno il dinamismo.

Come una sequenza di fotogrammi, l’artista fissa sulla tela le singole fasi di cui si scompone un movimento.

Questo dipinto segna il punto di partenza per un progressivo avvicinamento all’astrattismo.

L’opera rappresenta un cane le figure riconoscibili sono un cane bassotto, il suo guinzaglio e i piedi di una figura femminile; questi elementi appaiono moltiplicati, nelle posizioni che essi assumono istante per istante, fino a diventare pure vibrazioni. Il guinzaglio assume 4 posizioni differenti, tra loro unite da sottili filamenti, che suggeriscono la scia del movimento stesso. Proprio per riprodurre lo stesso dinamismo dell'immagine nel mio bozzetto ho sovrapposto tre fotografie così da riprodurre la tecnica usata da Giacomo Balla.

Il secondo bozzetto invece si ispira ad un’opera di Fortunato Depero, CHIESA DI LIZZANA DEPERO

La scena riprende con sottile ironia la chiesa e il campanile, di un piccolo borgo presso Rovereto. Lo spirito fiabesco percorre tutta l’opera dando origine a una scena fantastica e ridente. La scena è popolata da rare figure di animali reinventati, dalle vivaci ombre variopinte e ricca di scale, parapetti e ripiani inclinati.

Nel secondo bozzetto ho voluto ricreare proprio la scena colorata ed ironica, proprio come l’artista Depero. Ho preso come soggetto il duomo di Vienna, una chiesa che ho avuto l’occasione di visitare durante un viaggio a Vienna.

Il primo bozzetto ha come soggetto principale me stessa, è stato realizzato partendo da tre mie fotografie. Queste fotografie sono frammenti di video, che io ho deciso di sovrapporre per riuscire a dare movimento e far evincere il trascorrere tempo, l’immagine che pur essendo ferma, riesce a trasmettere movimento e si percepisce l’essenza dell’azione.

Le le seguenti:

Sono tre foto in sequenza, scattate nello stesso moment o di un'applicazione, chiamata Picsart, sono riuscita a sovr scompaiano i tratti principali di ogni scatto.

Questa è una fase intermedia, che precede la creazione del bozzetto finale; in quest’immagine ho sovrapposto le tre fotografie, sempre mantenendo chiaro il soggetto principlale.

Ho concluso il bozzetto, duplicando l'immagine a specchio per due volte; così da ottenere 4 immagini.

Queste 4 immagini sembrano divise da due assi di simmetria che ne permettono la visione speculare.

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