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14. La svolta

Toronto, agosto 1921. La svolta positiva nel lavoro di ricerca arrivò il sabato 31 luglio1921. Alcanenumero410,unterrier,alqualeerastatotoltoilpancreas, echequindi eradiventatodiabetico,BantingeBestsomministrarono estratti pancreatici del cane numero 391, ed il cane 410 da uno stato di coma tornò miracolosamente vitale. Erailprimorisultatobuonoedaquelmomentolecosecominciaronoacambiareesiiniziaronoadaveredeisegnalipositivianche da altri cani. Usavano dell’estratto di pancreas non purificato, che ovviamente non era ancora quello alcolico che avrebbero ottenuto solo con l’aiutodiBertCollip chealmomentononfacevapartedelgruppo. Cinquemillilitridiestrattosomministrato endovena e si arrivava ad una riduzione dei valori glicemici in due ore. Ricordiamo che il controllo dei valori della glicemia era uno dei compiti di Best. Sicuramente questo era un buon punto di partenza.

Il cane numero 92 era un collie. Insiemealnumero409glivennetoltoilpancreasilgiorno11agosto. L’intervento era stato complicato, ma il cane sopravvisse e loro iniziarono a somministrargli l’estratto pancreatico. Il primo giorno non ci fu una grossa differenzacolcane409nontrattato, ma in seconda giornata le cose cambiarono.Ilgiorno13diagostoilcane409cominciòadaresegnidiaffaticamentomentreil 92 era in eccellenti condizioni, non era stanco, non dormiva più del normale, si muoveva come prima dell’intervento. Il giorno 14diederounaoverdosed’estrattoalcane92edil‘bloodsugar’, lozucchero nelsangue,siabbassò,edilcanecontinuòarispondere bene. Alle1,30del15agostoilcane409morì,il92continuavaavivere e stava in salute!

«È fatta!» «È fatta! Ci siamo!» «Nel nostro estratto c’è l’ormone!» Era arrivato per Fred e Charley il momento di gioire.

Durante quell’estate del ’21, nel mese di agosto, Margaret la fidanzata di Best alla fine era andata fuori città, in vacanza, ma si scriveva quasi giornalmente col suo Charley. Questelettere fornisconoun’altradocumentazionediqueigiorni. Peresempiol’8diAgosto,mentrelasperimentazionestavaprendendounastradapositiva,luilescriveva: «Siamo andati in labo ratorio verso le undici di sera e abbiamo lavorato tutta la notte e tutto il giorno seguente fino alle due, con ottimi risultati.»

Il 10Agosto: «Abbiamo mandato la nostra relazione a Macleod . Stiamo dando gli estratti di «isletina» ai cani. Sono felice che tu mi abbiachiestonotizie dei cani. Che tu sia esperta e comprenda le cose che faccio, sarebbe un grande aiuto,Margaret,quandosaremosposati. Se tu fossi interessata alle mie ricerche potresti leggere i miei lavori scientifici e mi consiglieresti, dicendomi anche se sono tecnicamente validi, ben strutturati oppure scientificamente attaccabili.» Il 15Agosto: «È la mezzanotte del quinto giorno consecutivo che sono in preda all’insonnia. Non riesco ad addormentarmi nean che quando sarebbe possibile.»

Ormai i due ricercatori vivevano giorno e notte nel laboratorio, dormendo e mangiando solo quando capitava. Fred aveva una voce da baritono e Charley da tenore ed insieme cantavano canzoni di guerra mentre lavoravano. It’s a long way to Tipperary It’s a long way to you.

Elanottediferragosto ancoraeccitatoperilrisultatodellagiornata, Banting ad un certo punto si mise ad urlare: «Il mondo sta cambiando e noi stiamo contribuendo al cambiamento.Non saràmaipiùcomeprima.Matantecosecambiano,e non sempre in meglio.

Per esempio il modo di combattere. Per dirne una, ti rendi conto, non vedremo mai più un attacco di cavalleria.» «Ma cosa c’entra adesso la cavalleria, Fred?» «C’entraperchéiosonostatotestimonediunadelleultimecariche. Enonlo dimenticheròmai,quell’attaccodiCavalleria.Hoancora davantiagliocchi quellochehovistoneicampidelleFiandre.Un attacco di Cavalleria! E non ce ne saranno più! Capisci?» «In che senso?» «Io ho visto l’ultima carica di un tempo che cambia tutto e per sempre. Un attacco con la cavalleria, una valanga, lanciata alla carica. L’ondata in movimento che si solleva, s’abbassa, si solleva, su e giù, su e giù. Un’ondata inarrestabile, con gli zoccoli lanciati in avanti, pancia a terra, collo disteso, al galoppo. Verso le trincee nemiche, con i cavalieri in sella, la lancia prima alzata a metà, e dopo abbassata. Cade una bestia, un’altra si spezza un ginocchio, cade un cavaliere.Avanti al galoppo. Cadono di lato, otto, nove, dieci, si rovesciano e sussultano in un mucchio scalciante. L’impeto è irrefrenabile, inarrestabile. Superano la loro fanteria più avanzata. Avanti! Il fuoco nemico si fa impietoso. Fuoco, fuoco, fuoco, con tutte le armi disponibili. Un’ecatombe. Le file di cavalieri rimbalzano una contro l’altra e si schiacciano. Le mitragliatrici colpiscono tra le zampe i cavalli che con i monconi fracassati annaspano.Shrapnelsottolapancia,pezzidicorpiumani eanimali.L’insieme si frammenta in un macello senza fine. Ancora qualcuno prova ad andare avanti… Orrore, sono solo dei cadaveri che spingono per andare avanti, e checontinuanoadessere dilaniati. Cavalleria! Un attacco di cavalleria. Un’ecatombe, un macello.Unmondochescomparepersempre…lacavalleria. Ma un nuovo mondo verrà. E noi ne faremo parte.» E poi iniziò a cantare. Nei campi delle Fiandre Fioriscono i papaveri Tra le file di croci Col nostro posto. Uomini e cavalli Di un altro altrove.

E nel cielo volano Le allodole cantando Ancora con coraggio. Ed i papaveri fioriscono Ignari Nei campi delle Fiandre. Manon c’erano solo le visioni apocalittiche di Banting. I due discutevano anche del futuro della ricerca, dell’isletina, perché loro continuavano a chiamarla con quel nome, di loro stessi, dei sogni nel cassetto e delle loro speranze. MainFredfacevanosempredapadroniinvadentiedinarrestabili i ricordi di guerra. Ilgiornodopo,il16agosto,ungiorno,tantopercambiare,adalto tasso alcolico, saltò sul tavolo. «Avanti verso Berlino, la vogliamo conquistare…» Charley invece, ubriaco anche lui, non riuscì a salire sul tavolo e vi crollò sotto. «Spessohodegliincubi,enonriescoasopportarel’ideachesono andatoin guerraenonhomaicombattuto.Nonsononeancheandato in prima linea.» Fred si abbassò raggiungendolo lì sotto. «Mica è dipeso da te.» Best si raggomitolò sotto il tavolo. «Misentomale,Fred.Dipendedalfattochemihaifattobere.Non sono abituato.» «La verità è che ti sei preso un avvelenamento da gas, come quando eri di corvée in cucina. Oddio!» «Vedi che anche tu mi prendi in giro perché non ho mai combattuto!?» «Scherzavo.Vieni qui, generale, dai bevi.» «No, preferisco di no. Già mi viene da vomitare.» «Su,forza,buttalogiù.Tuttoinsieme.Tisentiraimeglio.Quando cisisente così,lacosamiglioredafareèberedinuovo.Qualcosa di ancora più forte.» «Lasciami stare.» «Su, bevilo ora.» «Va via, lasciami stare. Mi passerà.»

«Sicuro che ti passerà.Appena bevi questo.» «Non posso.Va via.» «Devi berlo.Vuoi che ti rompa l’osso del collo?» Fred dopo essersi arrampicato sul tavolo, inginocchiandosi cominciò a tirare su Charley. «Lasciamistare,mettimigiù.Manonpossoberlo,perl’amordiDio lasciami stare. Lo capisci?» «Asso,devi.Tantovalechetulobevadasolo.Senoteloficcoin gola io. Col bicchiere ed il resto. Su, forza.» Afatica Best inghiottì tutto. «Bravo ragazzo. Ora come va?» «Hai ragione. Molto meglio. Ho di nuovo voglia di cantare.» Chi per la patria l’armi colse E di tal scelta poi si dolse Io non lo invidio Sono un cadetto Chi una ragazza si beccherà Finchè il kee wee spopolerà Io sono perfetto Sono un cadetto. L’estrattopancreaticoinoculatoinvariomodoabbassòlaglicemia del cane 92. La notte di sabato 16 e l’intera giornata di domenica 17 agosto il cane 92 correva in giro per il laboratorio. Il giorno 22, a corto di estratto da somministrare al cane, fecero un intervento di pancreasectomia su di un gatto, sperando nella compatibilità. «Macleod ti aveva consigliato di fare l’operazione in due tempi. Perché non lo ascolti?» Diceva Charley mentre puliva e disinfettava intorno alla prima incisione fatta da Fred. «Perchénonmivadifareindueinterventiquellochesipuòfare inuno.Ho pauradidebilitareilgatto.EpoinonascoltoMacleod per principio.» «Fredcomeandràafinire?Celafaremoasintetizzarel’isletina?» «Passami il bisturi.» «E che ne sarà della nostra vita?»

«Tampona, tampona.» «L’estratto pancreatico somministrato in vario modo abbassa la glicemia del cane, no?» «Ma che fai, stai fermo.» «Quindicisiamo.Ilrisultatochevolevamoaverel’abbiamoottenuto.» «Allarga di più.» «Ancora? Ok. Così va bene? Ma questo estratto funzionerà sull’uomo?» Banting grugnì. Quello parlando lo distraeva. «Così va bene, o devo allargare di più?» Fred di colpo si staccò dal tavolo operatorio. «Cristo! È morto… è morto, anche questo è morto.» «Sicuro? Dicono che i gatti hanno sette vite.» Subito dopo averla detta questa frase Charley se ne pentì. Era perlomeno di cattivo gusto. «Quante se ne possono cancellare di queste vite impunemente?» EBanting mentresitoglievagrembiule, guantiemascherinafece una altra strana domanda a Best: «Cosa pensi dell’Inferno? What the hell?» «In che senso?» Best alzò lo sguardo verso Banting e sentì dentro di se una profonda inquietudine nell’ incrociare gli occhi lucidi e penetranti di Fred, che lo squadravano dietro le spesse lenti degli occhiali. Tornò quindi ad abbassarli senza dire una parola, fingendo di tornare a concentrarsi sul corpicino ormai senza vita. «L’infernoègiàquisullaterra.Macenesaràancheunaltro?Inquesto senso, me lo chiedo» concluse Banting accendendosi una sigaretta. Poi tolsero il pancreas al gatto, ne fecero l’estratto, e lo inocularono al collie. Quest’estratto provocò nel cane un profondo shock e quella fu la fine della prima fase degli esperimenti. Il cane 92 resistette altri nove giorni con la glicemia che continuava a salire. Morì infine il 31 agosto. Banting commentò così: «Ho visto pazienti morire e non ho mai versato una lacrima. Ma quando quel cane è morto, sono voluto restare da solo per dare libero sfogo alle mie lacrime, nascondendomi da tutti, lon tano pure da Best.»

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