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CibusTec Forum 2022, un’edizione vincente
CibusTec Forum 2022
le tecnologie alimentari a convegno
Digitalizzazione, sostenibilità, transizione ecologica, sicurezza alimentare e ingredienti innovativi sono alcuni dei temi affrontati dagli esperti del settore
CibusTec Forum 2022, mostraevento dedicata alle tendenze future delle tecnologie per il food&beverage e il packaging, tenutasi a Parma il 25 e 26 ottobre, ha visto la partecipazione di 150 aziende espositrici, tra partner tecnologici, innovatori e startup da 12 nazioni.
Incontri e sfide future
Il settore delle tecnologie food & beverage coglie le sfide della tecnologia 4.0, della robotica, dell’Intelligenza Artificiale, della blockchain e dell’innovazione per generare valore aggiunto lungo tutta la filiera e accrescere i livelli di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Di questo si è parlato al convegno “Processing e packaging tra digitalizzazione e sostenibilità”. Maria Pavesi, ricercatrice dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia, ha dichiarato che “le imprese della trasformazione alimentare sono aperte all’innovazione e alla sperimentazione di soluzioni 4.0, anche se ancora spesso legate a tecnologie di base. Delle 135 imprese analizzate, circa l’87% applica o sperimenta almeno una tecnologia digitale, principalmente nei processi distributivi e produttivi, fra le quali spiccano i software di gestione dei fornitori e del magazzino (75%) e i dispositivi portatili (57%)”. Nel pomeriggio della prima giornata, è stata la volta del convegno “Innovazioni e Tendenze della Sicurezza Alimentare”, in cui si è affrontato un tema prioritario per il settore alimentare: come la sicurezza e la qualità vengono e verranno gestite, studiate e garantite dai produttori,
Mostra-evento dedicata alle tendenze future delle tecnologie per il food&beverage e il packaging
dalla GDO e dalle autorità in un contesto in continuo cambiamento. Ne hanno parlato le organizzazioni internazionali di riferimento, unitamente ad alcuni dei principali attori dell’industria alimentare e tecnologica. In particolare, nel suo intervento, Matthew Ramon, Team leader Strategic Engagement, Engagement and External Relations unit dell’European Food Safety Authority (EFSA), ha ribadito l’importanza di “una stretta cooperazione all’interno dell’ecosistema della sicurezza alimentare, unica via da seguire per un’efficace protezione della salute dei consumatori”. Anche per Ritu Nalubola, Direttrice del U.S. Food & Drug Administration (FDA) Ufficio Europeo, la collaborazione tra i vari attori del sistema e, in particolare, con le autorità di regolamentazione mondiali, è cruciale, e ha dichiarato che “la FDA sfrutta i nuovi strumenti e le ultime tecnologie per i dati per creare un sistema alimentare più sicuro, più digitale e tracciabile”.
Un secondo momento di confronto
Al primo convegno della seconda giornata, dal titolo “Globalizzazione e transizione ecologica: dove vanno le politiche europee?” ci si è interrogati sul futuro della globalizzazione e sugli obiettivi di transizione ecologica prefissati dall’Unione Europea. Si è fatto il punto sullo stato dell’arte degli scambi internazionali agricoli e del food&beverage dell’UE e dei Paesi membri (con focus sull’Italia) e dei trend in atto alla luce dei continui cambiamenti nello scenario geopolitico di riferimento. Denis Pantini, Responsabile Business Unit Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma, ha presentato una ricerca Nomisma in cui ha analizzato il ruolo dell’Unione Europea nel commercio mondiale di prodotti agroalimentari e macchine per il settore: l’UE si conferma top player globale e l’Italia si trova nella top ten, con 50,1 miliardi di euro di export e 46,8 miliardi di euro di import (dati 2021). Il 70% dell’export food&beverage italiano si concentra in Europa, raggiungendo l’85% se si considera il Nord America, mentre per l’import di prodotti agricoli, UE e Sud America rappresentano le due top aree di fornitura (70%). Per quanto riguarda il tema della globalizzazione, Pantini ha dichiarato: “Ad oggi la globalizzazione

150 aziende espositrici, tra partner tecnologici, innovatori e startup da 12 nazioni
Nel commercio mondiale di prodotti agroalimentari e macchine per il settore l’UE si conferma top player globale e l’Italia si trova nella top ten

non è solo necessaria per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica (es. materie prime per lo sviluppo delle energie rinnovabili), ma potrebbe essere utilizzata dall’UE per orientare i comportamenti dei partner commerciali verso obiettivi di sostenibilità”. L’onorevole Paolo De Castro, Europarlamentare - Commissione Agricoltura, ha osservato che “il settore agroalimentare, con tutto l’indotto che ne consegue, non è solo parte del problema ma anche parte attiva della soluzione. La battaglia per la transizione ecologica per fare fronte al cambiamento climatico su cui lavora il Parlamento europeo poggia sull’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agroalimentare non può prescindere da questi tre pilastri, che sono l’architrave della politica agricola comune che entrerà in vigore dal 2023”. Nel pomeriggio è stata la volta del convegno “Materiali innovativi per un’economia circolare”. Gaia Giussani, Partner Associato PwC Italia - ESG Services ha affrontato il tema della sostenibilità come leva strategica per le imprese; Francesco Vinelli, Direttore di PwC Italia, Technology - Emerging Technologies ha parlato dei fondi del PNRR, con un focus su digitalizzazione e innovazione sostenibile. Luca Ruini, Presidente CONAI ha sottolineato come l’attenzione delle imprese italiane alla sostenibilità continui a crescere: “Le aziende continuano a promuovere ricerca e sviluppo e a fare innovazione: sia nella ricerca di nuovi materiali e di nuove combinazioni di materiali per i loro pack, sia nel fornire sempre più informazioni in etichetta per aiutare i consumatori a gestire la raccolta differenziata”. Grande interesse ha suscitato il pro-
getto CibusTec Industry - Forum Edi-
tion in collaborazione con Risco, azienda specializzata nella produzione di macchine e sistemi per la lavorazione della carne. Dal 2011, infatti, CibusTec presenta al settore food&beverage delle linee innovative altamente automatizzate, funzionanti a ciclo completo, dedicate alla produzione e al confezionamento di prodotti alimentari, dalla lavorazione del formaggio ai salumi fino al confezionamento del prodotto finito. Quest’anno è stata la volta delle proteine, animali e vegetali.
La parola agli organizzatori
Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Koeln Parma Exhibitions, dal 2016 joint venture tra Fiere di Parma e Koelnmesse, che ha seguito l’organizzazione della manifestazione, ha dichiarato: “Parma e gli appuntamenti CibusTec Forum e CibusTec costituiscono il centro nevralgico dell’innovazione tecnologica per il settore FoodTec”. Thomas Rosolia, Presidente di KPE e CEO Koelnmesse Italia, ha inaugurato il primo convegno: “Grazie alla joint-venture con Fiere di Parma abbiamo sviluppato questo nuovo format fieristico che prevede, oltre alla parte espositiva, anche una parte convegnistica molto forte, con relatori internazionali di spessore”. Nel corso della prima giornata si sono tenuti, infatti, due convegni internazionali e sette workshop, che hanno fornito un importante momento di confronto e incontro per tutti gli esperti del settore.
Prossimo appuntamento CIBUS TEC 2023, 24-27 ottobre!
CAMPAGNA DEL POMODORO, L’ANNATA PIÙ DIFFICILE DI SEMPRE
In Italia la campagna del pomodoro chiude con 5,5 milioni di tonnellate di prodotto trasformato

“È necessario che il nostro comparto, che rappresenta, per qualità e dimensioni, un’eccellenza dell’industria agroalimentare italiana, assuma una posizione strategica nelle politiche di sviluppo di settore e faccia sentire in maniera incisiva la propria voce”, ha dichiarato Marco Serafini, Presidente di ANICAV, la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione del pomodoro al mondo, nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi a Parma in occasione di CibusTec Forum.
La campagna 2022 in numeri
Nella campagna di trasformazione appena conclusa in Italia sono state trasformate circa 5,5 milioni di tonnellate di pomodoro, con una riduzione del 10% rispetto ai risultati record dello scorso anno. Un dato che, sostanzialmente, riflette quello relativo agli ettari investiti pari a 65.180 ( -8,5% rispetto al 2021), di cui 37.024 al nord e 28.156 al centro-sud. In particolare, nel bacino centro-sud le aziende hanno trasformato 2,59 milioni di tonnellate – con un decremento del 12% rispetto al 2021 – mentre in quello del Nord il trasformato finale è stato di 2.89 milioni di tonnellate (-6.3% rispetto allo scorso anno). Buone le rese agricole in entrambi i bacini produttivi, nonostante la siccità nel bacino nord e le alte temperature che hanno causato non poche difficoltà soprattutto nella parte iniziale della raccolta. Sul fronte delle rese industriali, di contro, si è registrato un peggioramento con la necessità di utilizzare maggiori quantità di materia prima per riuscire a garantire i nostri elevati standard qualitativi. Il dato si inserisce in una situazione di riduzione generale a livello europeo (-17,6%) e mondiale (-4.9%) con Spagna e Portogallo che, complessivamente, hanno ridotto la produzione del 29%. Fa eccezione la Cina che, con 6,2 milioni di tonnellate, ha fatto registrare un incremento del 29,2% dopo la flessione del 2021. L’Italia, terzo trasformatore mondiale di pomodoro dopo gli USA e poco distante dalla Cina, ma primo trasformatore di derivati destinati direttamente al consumo finale, rappresenta il 14,8% della produzione mondiale (pari a 37,3 milioni di tonnellate) e il 56,5% del trasformato europeo, con un fatturato totale di 4 miliardi di Euro. “Immaginavamo che questa campagna di trasformazione sarebbe stata caratterizzata da grandi difficoltà, ma la realtà è stata di gran lunga peggiore delle nostre aspettative,” commenta Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV. “Come più volte denunciato negli ultimi mesi Il comparto è stato letteralmente messo in ginocchio dall’aumento dei costi di produzione del tutto fuori controllo. In particolare, l’aumento del costo dell’energia è stato un colpo davvero difficile da assorbire per un sistema ad alta stagionalità come il nostro. L’incidenza di questa spesa sul conto economico aziendale è cresciuta in maniera esponenziale, passando dal 4% al 22%. Una situazione a dir poco complessa che necessita di tutta l’attenzione da parte del nuovo Governo. Il nostro auspicio è che si tratti di una situazione contingente e non strutturale anche se gli elementi a nostra disposizione ci inducono a nutrire non poche preoccupazioni per il futuro.” “Occorrono misure di finanziamento per interventi a sostegno del sistema industriale e dell’intero comparto che abbiano come obiettivo il miglioramento delle produzioni agricole, la sostenibilità etica e ambientale,” conclude il Presidente Serafini. “Il PNRR, in particolare, potrà rappresentare l’occasione di sostenere e attuare importanti interventi infrastrutturali che riguardino gli invasi nei due bacini produttivi per far fronte ai problemi di approvvigionamento idrico, la mobilità sostenibile, il sistema portuale e retroportuale a supporto dell’internazionalizzazione e il miglioramento delle condizioni di vita e lavoro dei braccianti. Il nostro auspicio è che il nuovo Governo, che dovrà guidare il Paese in un particolare e critico momento storico, possa dare risposte concrete alle nostre aziende. Noi ci siamo e ci saremo, pronti a fare, come sempre, la nostra parte.”