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La gomma mostra la sua resilienza anche quando è difficile superare una crisi

Nella cornice del Politecnico di Milano, il 15 giugno si è tenuta l’assemblea annuale Assogomma, un’occasione in cui si rinnova l’incontro e il confronto tra le aziende associate sui temi di maggiore interesse per il settore. Svoltosi in concomitanza con l’assemblea di Federazione Gomma Plastica, l’evento ha rappresentato un’occasione utile per fare il punto della situazione sull’andamento del comparto, l’attività associativa e le prospettive per il prossimo futuro.

Il Presidente Livio Beghini, nell’illustrare ai soci l’attività annuale, ha affrontato la situazione generale del comparto. Dopo il periodo della pandemia, che oggi sembra così lontana, si pensava di aver intrapreso una netta ripresa che è stata però bloccata dall’arrivo del conflitto tra Russia e Ucraina. All’inizio si poteva immaginare che le ostilità sarebbero durate poco, ma a distanza di 15 mesi non si vedono segnali concreti di una fine. Questi eventi sciagurati hanno avuto pesanti ripercussioni sulla produzione degli articoli in gomma e restrizioni sempre più stringenti rispetto alle importazioni che interessano ormai tutte le nostre principali materie prime: sia gomme sintetiche sia nero di carbonio sia rinforzi metallici. Inoltre, anche alcuni pro- dotti in gomma non sono più esportabili verso la Russia, limitando così il mercato italiano della gomma da sempre orientato all’export. Ma ciò che forse ha maggiormente pesato sulle imprese sono stati gli effetti sui costi energetici che hanno avuto un’impennata senza precedenti e solo negli ultimi mesi hanno visto ridurre le loro quotazioni, comunque sempre ben più elevate rispetto a prima dell’inizio della guerra e ancor di più rispetto a prima della pandemia. Il risultato dell’effetto combinato è noto a tutti, cioè un’inflazione che ha cominciato a crescere a ritmi vertiginosi attestandosi a oltre il 10% anno su anno, di conseguenza tassi e costo del credito in salita e consumi in frenata. Davanti a questo scenario, che certo non è esclusivo per il settore gomma, un dato confortante è rappresentato dall’andamento del nostro PIL che ha superato le aspettative (+0,8%), registrando una quota superiore a quella dei principali Paesi dell’UE, Germania in primis.

Un altro segnale favorevole per il settore gomma è dato dall’andamento delle immatricolazioni di veicoli che finalmente ha invertito il trend in discesa; una nota positiva seppure lontana dai numeri degli anni d’oro in cui si immatricolavano circa 2,5 milioni di auto l’anno. Il quadro generale è purtroppo di incertezza per i consumatori che sono disorientati dai segnali che arrivano dalla UE e dalla politica volta a spingere sulla conversione delle alimentazioni dei veicoli, in particolare sull’entrata in vigore di obblighi all’uso di veicoli elettrici.

L’andamento del settore

Nel 2022 la produzione del settore gomma è calata del 4,7% rispetto all’anno precedente, il 2021, che aveva registrato un ottimo +19%. In termini assoluti i valori della produzione 2022 sono 8 punti percentuali al di sotto dei quantitativi prodotti nel corso del 2019. L’effetto negativo è stato registrato da entrambi i comparti produttivi (pneumatici ed articoli tecnici) che hanno accusato una flessione, rispettivamente del 4,2% e del 5,6%. Anche le esportazioni di settore sono calate del 12% se guardiamo ai dati in peso, mentre lo stesso dato in valore segna un incremento del 9%. Le importazioni del settore invece aumentano sia in peso che a valore, rispettivamente del 15% e del 24%.

In conseguenza di ciò cresce il divario della bilancia commerciale per oltre 300.000 tonnellate.

Le materie prime nel 2022 hanno registrato forti rialzi con quotazioni che sono aumentate mediamente del 40% per poi ripiegare lievemente solo negli ultimi mesi. Questa è stata un’altra delle conseguenze dei costi energetici fuori controllo che le aziende hanno dovuto scontare ovviamente anche in maniera diretta sulle proprie bollette.

Il fatturato annuo 2022 è stimabile in circa 5 miliardi di € con un incremento anno su anno pari al 10%. Questo andamento è solo apparentemente positivo, dal momento che i costi industriali sono aumentati in maniera ben superiore a fronte di un calo delle produzioni, se ne deduce quindi che le marginalità delle Imprese si sono drasticamente ridotte. Dati che complessivamente fanno archiviare il 2022 come un anno che non può essere considerato positivo, né dal punto di vista dei quantitativi della produzione, né per la redditività aziendale.

Il 2023 si è aperto con un ulteriore calo delle produzioni che nel mese di aprile ha accusato diminuzioni più che sensibili portando i valori dei primi quattro mesi dell’anno per i pneumatici in territorio negativo -4%. Stesso dicasi per gli articoli tecnici che accusano un andamento riflessivo con riduzione del portafoglio ordini. In aumento mediamente i costi del personale mentre si registra una lieve riduzione dei prezzi di alcune materie prime. Purtroppo, sono tendenze poco incoraggianti che fanno prevedere anche per quest’anno un andamento complessivamente non positivo.

L’attività associativa

Durante l’assemblea è stata presentata la relazione annuale del Consiglio Generale dell’associazione che riassume in un compendio di oltre cento pagine tutta l’attività associativa realizzata nel corso del 2022 e nei primi mesi 2023. Nel corso della riunione si è fatto anche cenno ad alcune attività di rilievo per il settore e per l’associazione a partire dall’attività formativa. L’attività formativa, per la quale il Presidente Beghini ha una specifica delega da parte di Federazione Gomma Plastica, è stata ricca e articolata; infatti, a livello di Federazione Gomma Plastica e Assogomma si è cercato di dare vita a due nuovi corsi post- diploma ITS rispettivamente a Vicenza a Milano con focus dedicato ai tecnologi della gomma. Sul fronte Assogomma invece, l’associazione ha dato vita ad “Assogomma Accademy” una realtà a cui fanno capo tutte le attività formative e infor- mative, rivolte alle aziende del settore, che sta ottenendo un successo superiore a ogni previsione. Basti pensare che sono oltre 400 le figure professionali che hanno partecipato ai vari corsi nel 2022 e nei primi mesi del 2023 hanno fatto registrare un’ulteriore crescita.

In merito alla salute e sicurezza dei prodotti, invece, sono state presentate particolari novità sulla gomma a contatto con alimenti. Dopo aver ottenuto il coordinamento dei lavori degli specifici tavoli istituzionali lo scorso anno, quest’anno è stato possibile portare a completamento e a far pubblicare le prime linee CAST (Contatto Alimentare Sicurezza e Tecnologie) per l’applicazione delle GMP - Norme di Buona Fabbricazione - specifiche per la gomma.

Questa corposa pubblicazione rappresenta un risultato epocale che viene conseguito a distanza di 17 anni dall’emanazione del Regolamento europeo che disciplina le norme in tema di prodotti a contatto con gli alimenti. Il fatto che le istituzioni competenti in materia abbiano ritenuto opportuno definire una linea guida per la gomma conferma la specificità del settore il quale necessita di risposte dedicate e non assimilabili alla plastica o ad altri materiali.

Sempre sul fronte della salute, sicurezza e ambiente è stato segnalato che a febbraio 2023 è stata pubblicata da ECHA (European Chemical Agency) una proposta di restrizione sui PFAS ovvero le sostanze per-fluoroalchiliche e poli-fluoroalchiliche.

In tale classe di prodotti chimici rientrano i fluoroelastomeri e altri fluoropolimeri come il Teflon tipicamente impiegati nell’industria della gomma. Tale proposta ha suscitato una fortissima preoccupazione da parte di tutte le aziende associate visto che riguarda materiali ad alto contenuto tecnologico; si tratta di prodotti che consentono di rispondere a richieste prestazionali e tecnologiche particolarmente gravose e quindi di interfacciare adeguatamente le evoluzioni dei vari settori di destinazione finale con particolare riguardo al settore automotive. Va da sé che una qualsiasi forma di restrizione o limitazione all’uso di tali materiali può portare a impatti rilevanti per intere filiere produttive.

In breve tempo Assogomma ha costituito un gruppo di lavoro, promuovendo un team analogo a livello europeo e a livello nazionale in Confindustria con una visione molto chiara: ossia ingaggiare tutta la filiera costituita da produttori dei fluoropolimeri, trasformatori degli stessi e utilizzatori finali dei componenti realizzati per parlare con tutti insieme con un’unica voce. Un lavoro non facile che sta cominciando a dare i primi frutti; infatti, Assogomma è riuscita a raccogliere i dati consolidati di una cinquantina di aziende associate e rappresentano un riferimento socio-economico indispensabile per produrre una risposta alla consultazione pubblica che è stata nel frattempo promossa a livello europeo. L’obiettivo dell’associazione e delle imprese è quello di ridefinire che cosa si intenda per PFAS ai fini della restrizione in modo tale da escludere i fluoroelastomeri e, più in generale, i fluoropolimeri in quanto considerati non pericolosi per l’ambiente né per la salute umana. Infatti, tutto ciò è stato dimostrato anche da recentissimi studi ed è già stato espressamente riconosciuto dalle autorità inglesi nella valutazione di rischio recentemente pubblicata. Sul fronte più specifico degli pneumatici si è fatto cenno al tema degli accumuli di PFU (Pneumatici Fuori Uso) che tanto ha impegnato l’associazione nel corso degli ultimi due anni. In tutta la penisola si riscontravano criticità e quindi proteste da parte dei soggetti appartenenti alla filiera, ossia produttori, costruttori, rivenditori, sistemi di gestione, raccoglitori, demolitori, impianti di trattamento, ecc. Una situazione fuori controllo che dopo due anni e mezzo di intenso lavoro ha raggiunto gli obiettivi auspicati: oggi i tempi di attesa per il ritiro presso i punti di generazione dei rifiuti si è ridotto drasticamente pari a una ventina di giorni medi con intere zone d’Italia dove i materiali da raccogliere sono “difficili da trovare”. Un risultato che nasce da un lavoro di squadra grazie anche ai maggiori quantitativi ritirati rispetto al dovuto da parte dei sistemi di gestione, più comunemente definiti consorzi e a un momento favorevole del mercato. Tuttavia, non si può affermare che la criticità sia stata superata in tutte le zone d’Italia: infatti permangono aree limitate dove i tempi, seppur ridotti, sono ancora doppi rispetto alla media nazionale. Per queste ragioni è ancora necessario che l’associazione e tutta la filiera tengano alta la guardia per evitare di tornare alla situazione antecedente nel giro di poco tempo.

Da ultimo si è fatto cenno al regolamento europeo sulla deforestazione, pubblicato solo un paio di giorni dopo l’assemblea associativa, che per la prima volta ha incluso tra le commodity agricole soggette a tracciabilità la gomma naturale. Un’occasione per dimostrare l’impegno del settore a favore del rispetto dell’ambiente nella scelta delle fonti di approvvigionamento. In buona sostanza, in futuro dovrà essere tracciato il flusso della gomma naturale come materia prima accompagnando la stessa da una “due diligence”, cioè una verifica approfondita rispondente ai principi espressi dal regolamento stesso. L’obiettivo è quello di escludere che la gomma naturale provenga da pianta- gioni che per essere create abbiano causato nei Paesi di origine danneggiamento del patrimonio boschivo o deforestazione. Gli adempimenti saranno in capo ai produttori di gomma naturale, ma non solo; anche i produttori e/o gli importatori UE di articoli in gomma che contengono gomma naturale dovranno produrre a loro volta una “due diligence” dimostrando di avere impiegato materie prime sostenibili. I tempi di adozione del regolamento da 18 a 24 mesi a seconda delle dimensioni aziendali, potrebbero essere meno generosi di quanto sembrino, dal momento che adempimenti di tale complessità richiederanno un’intensa attività di analisi e approfondimento sia nelle singole imprese sia da parte dell’associazione per tutto il settore. Il Presidente Livio Beghini ha voluto concludere il proprio intervento in assemblea con parole di ringraziamento:

“Questi tempi difficili hanno serrato i ranghi della struttura Assogomma che ha mostrato, e mostra, una forte motivazione e una evidente presenza nelle attività associative. Un caloroso ringraziamento alla struttura che ha reso possibile tutto questo. Un ringraziamento al direttore Fabio Bertolotti che è sempre più impegnato nelle attività relazionali a livelli sempre più alti e complessi sia ai colleghi del Consiglio Generale e gli associati. Grazie ai colleghi del Consiglio Generale sui quali posso sempre contare per qualunque sostegno e consiglio. La soddisfazione degli associati è la nostra priorità e in questo senso stiamo raccogliendo soddisfazioni e consensi. Difendere e rafforzare le imprese in un periodo estremamente complesso è la nostra missione”.