2 minute read

Prodotto da Mitsui Chemicals e distribuito da Dreyplas PE ad altissimo peso molecolare al posto del PTFE

Composito per stampaggio a iniezione dal riciclo di polveri per SLS

Sviluppato e prodotto da CRP Technology, Winform XT 2.0

IMG è un materiale composito ad alte prestazioni a base poliammidica (PA 12) rinforzata con fibre di carbonio destinato allo stampaggio a iniezione, come indicano anche le lettere IMG, acronimo di Injection Molding Grade, ed è ottenuto al 100% dal riciclo delle polveri esauste del materiale Windform XT

2.0 per la stampa 3D industriale, sempre di CRP Technology.

Windform XT 2.0 IMG è contraddistinto da prestazioni meccaniche molto vicine a Windform XT 2.0 per la sinterizzazione laser selettiva, che lo rendono adatto alla realizzazione di pezzi resistenti agli urti e dettagli anche con spessori sottili, con una elevata resa estetica e una ridotta impronta di carbonio, data la provenienza da fonti riciclate.

Con il lancio di Windform XT 2.0 IMG, CRP Technology inizia a offrire materiali per tecnologie diverse dalla stampa 3D, come lo stampaggio a iniezione appunto.

“Da tempo, il reparto di ricerca e sviluppo di CRP Technology sta studiando l’utilizzo alternativo e totale delle polveri per sinterizzazione laser selettiva Windform esauste, ovvero quelle polveri dismesse perché non rispettano più i nostri standard qualitativi, che sono molto alti”, ha spiegato Franco Cevolini, CEO e direttore tecnico di CRP Technology. “In questo caso siamo riusciti a rigranulare il cake del Windform XT 2.0 e a renderlo compatibile con lo stampaggio a iniezione. La fase di test si è conclusa con ottimi risultati e ora siamo pronti a offrirlo a chi deve produrre in grandi volumi”, ha aggiunto Cevolini.

I gradi di polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMW-PE) prodotti da Mitsui Chemicals e distribuiti da Dreyplas sotto forma di granuli nella famiglia Lubmer e di microgranuli sferici nelle famiglie HI-ZEX Million e Mipelon, offrono una gamma di proprietà simili a quelle dei fluoropolimeri e in talune applicazioni possono sostituire i PTFE. Il distributore sottolinea che tra le caratteristiche delle resine UHMWPE, oltre all’assenza di PFAS, rientrano resistenza chimica, all’usura e agli urti a bassa temperatura, scorrimento e flessibilità. Inoltre, la maggior parte dei gradi UHMW-PE soddisfa i requisiti per il contatto con gli alimenti in conformità con le direttive europee 1935/2004/CE e 10/2011/ CE e alle norme statunitensi FDA e, in confronto ad altre poliolefine, offre proprietà di isolamento acustico ed elettrico.

I granuli Lubmer comprendono i gradi L5000, L4000 e L3000 resistenti all’abrasione e LS4140, una lega di UHMW-PE e PA, e possono essere stampati a iniezione per produrre componenti industriali oppure estrusi in foglia, profili e tubi flessibili. Oltre ai granuli di base, i LY1040 e LY4100 aggiunti ai tecnopolimeri ne incrementano la resistenza all’abrasione riducendo allo stesso tempo il coefficiente di attrito, mentre il colore chiaro opaco ne facilita l’impiego con masterbatch colorati. I microgranuli altamente disperdibili HI-ZEX Million e Mipelon, con dimensioni a partire da 10 micron, utilizzati al posto del PTFE risultano adatti per produrre rivestimenti superficiali resistenti all’abrasione e alle sostanze chimiche oppure per l’impiego come additivi di compounding.

“I nostri clienti utilizzano da tempo i gradi UHMW-PE prodotti da Mitsui in alternativa al PTFE in applicazioni che non richiedono una resistenza al calore particolarmente elevata. Questi polimeri rappresentano un’alternativa interessante anche dal punto di vista della sostenibilità. Infatti, possono essere reimmessi nel ciclo di produzione del PE e generano solo piccole quantità di scarti dal momento che sono lavorabili sotto forma di fuso e non richiedono quindi alcuna lavorazione meccanica”, ha spiegato Norbert Hodrius, direttore del marketing tecnico di Dreyplas.

I gradi UHMW-PE per estrusione e stampaggio a iniezione possono sostituire il PTFE in molte applicazioni che non richiedono le temperature particolarmente elevate e la resistenza chimica estrema tipiche dei fluoropolimeri.