PLATFORM #32 2021

Numero 32 - Anno VII - 2021 - Platform Network Srl - Milano - Italy 10 € - A 16 € - B 15 € - D 19 € - F 16 € - UK 12 £ - P 14 € - E 14 € - CH 15 Chf - ISSN 2420-9090

in between ARCHEA ASSOCIATI | ARCHITETTURA TOMMASI | ASTI ARCHITETTI | ATELIER(S) ALFONSO FEMIA BERNARD KHOURY / DW5 | CAFER BOZKURT ARCHITECTURE | CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI DIETRICH UNTERTRIFALLER ARCHITEKTEN | EL EQUIPO MAZZANTI | ELASTICOFARM | FORTEBIS FRIGERIO DESIGN GROUP | FUTUDESIGN | GAS STUDIO | GBPA ARCHITECTS | GIUSEPPE TORTATO GNOSIS PROGETTI | HQ ARCHITECTS | KENGO KUMA ASSOCIATES & LORENA ALESSIO ARCHITETTI LUIS DE GARRIDO | MARIN + TROTTIN | MAURIZIO LAI ARCHITECTS | MOLD ARCHITECTS NEMESI STUDIO | OFFICINA ARCHITETTI | OMA/AMO | ONE DESIGN BUILD | ONE WORKS | PARK ASSOCIATI PELLI CLARKE & PARTNERS | PETER PICHLER ARCHITECTURE | PIETRO CARLO PELLEGRINI ARCHITETTO PROGETTO CMR | SALON ALPER DERINBOGAZ | SPEECH | STEYN STUDIO | TSOLAKIS ARCHITECTS VGA ARCHITECTS | VUDAFIERI-SAVERINO PARTNERS | ZAHA HADID ARCHITECTS

Wash Basin and Bathtub: RAK-VALET Furniture: RAK-JOY UNO Universal Shelving Unit: RAK-DES Mirror: RAK-VALET Floor: TOKYO CONCRETE

CHIEDICI LA LUNA

Per noi ogni progetto è una sfida.

Ogni idea genera soluzioni dedicate, coinvolge risorse competenti, impone tempi chiari e risultati eccellenti.

Monkeydu è Exhibitions & Contract: il partner dei migliori Architetti e Designer nel rendere i progetti più ambiziosi, una realtà.

REGGIO EMILIA_ITALY_+39 0522 272 112

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IN BETWEEN EDITORIAL

Luca Molinari

PROJECT

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ZAHA HADID ARCHITECTS EL EQUIPO MAZZANTI FUTUDESIGN 18 M A R I N + T R O T T I N 24 S P E E C H 28 D W 5|B E R N A R D K H O U R Y 32 D I E T R I C H | U N T E R T R I F A L L E R A R C H I T E C T S 36 O N E D E S I G N B U I L D 40 C A F E R B O Z K U R T A R C H I T E C T U R E 44 M O L D A R C H I T E C T S 50 S T E Y N S T U D I O 56 O M A / A M O 60 O F F I C I N A A R C H I T E T T I P E L L I C L A R K E & PA R T N E R S 68 L U I S D E G A R R I D O A R C H I T E C T U R E 72 C R A - C A R L O R AT T I A S S O C I AT I 76 T S O L A K I S A R C H I T E C T S 80 S A L O N A L P E R D E R I N B O G A Z 84 H Q A R C H I T E C T S 88 E L A S T I C O F A R M KEYWORD

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SOGLIA

Marco Filoni

PRINTED

Luca Galofaro

PROJECT

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ONE WORKS PA R K A S S O C I AT I 100 104 F R I G E R I O D E S I G N G R O U P 108 AT E L I E R (S) A L F O N S O F E M I A & C A R TA A S S O C I É S 112 V U D A F I E R I - S AV E R I N O PA R T N E R S 106 P R O G E T T O C M R 120 V G A A R C H I T E C T S 124 N E M E S I 128 G B PA A R C H I T E C T S 132 G I U S E P P E T O R TAT O A R C H I T E T T I 136 G A S S T U D I O P E T E R PICHLER ARCHITECTURE 140 144 P I E T R O C A R L O P E L L E G R I N I 148 F O R T E B I S 152 M A U R I Z I O L A I A R C H I T E C T S 156 A S T I A R C H I T E T T I K E N G O K U M A A S S O C I AT E S & L O R E N A A L E S S I O A R C H I T E T T I 164 A R C H E A A S S O C I AT I 168 G N O S I S P R O G E T T I 172 A R C H I T E T T U R A T O M M A S I ART

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ART EXHIBITION REVIEW BACKSTAGE

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RAK CERAMICS. A GLOBAL COMPANY WITH AN ITALIAN HEART PRODUCTS

HIGHLIGHTS

cerasarda.it Collezione Tintùri, Ballantyne.

Mediterraneo Style è il progetto Cerasarda che personalizza interiors e hôtellerie.

Ambienti bagno, cucina, pareti decorative sono raccontati con una visione lifestyle creativa e sorprendente.

Ph. ©Gökhan Pola

E D I T O R I A L

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The century that has just passed has worked overwhelmingly to fill every possible void and to relentlessly exploit every resource that lent itself to being used.

No attention was paid to the idea of the future in a time that invented science fiction, only an unstoppable desire for the present, for modernity and constant growth.

This new century, just past its first twenty years and, therefore, just coming of age, is trying to reverse the trend, aware that we do not have a planet B and that the limits with which we are confronted are increasingly fragile and subtle.

This is why one of the terms most frequently used at this time is the word "regeneration" to try to give hope to all those architectures that had rapidly aged past the function for which they were built.

But, in addition to this, another concept that is increasingly emerging is that of the "space between things", or that void which still has unexpressed potential and which awaits solutions and visions from our architecture. In between is, in fact, the title of this new issue of Platform, which attempts to bring together works, visions and projects by many authors in Italy and around the world who still look at architecture as a challenge and a research process in which language and its possible imperfections are the reason for a form of constant experimentation to strive for in a time of such profound transformations.

As our Marco Filoni has rightly pointed out, the threshold is the most important potential place to question and invest energy in for such a restless and unstable future.

This is why we have decided to collect works that are so different from each other, because the space between things and the voids that surround them are wonderful challenges that architecture must continue to take up if it is to continue to exist in the decades that lie ahead.

in between

#IN BETWEEN #LUCA MOLINARI Il secolo appena passato ha lavorato in maniera travolgente a riempire ogni vuoto possibile e a sfruttare in maniera inesorabile ogni risorsa che prestava il fianco ad essere utilizzata.

Nessuna attenzione all’idea di futuro in un tempo che ha inventato la fantascienza ma, solamente, una inarrestabile voglia di presente, di modernità e di crescita costante.

Questo nuovo secolo, passati solo i suoi primi vent’anni e, quindi, da poco maggiorenne, sta cercando di invertire la tendenza consapevole che non abbiamo un pianeta B e che i limiti con cui ci confrontiamo sono sempre più fragili e sottili. Per questo uno dei termini più utilizzati in questo tempo è la parola “rigenerazione” per cercare di dare speranza a tutte quelle architetture che erano rapidamente invecchiate passata la funzione per cui erano state costruite.

Ma, oltre a questo, un altro concetto che sta sempre più emergendo è quello dello “spazio tra le cose”, ovvero quel vuoto che ha ancora un potenziale inespresso e che attende soluzioni e visioni da parte della nostra architettura. In between è, infatti, il titolo di questo nuovo numero di Platform e prova a raccogliere lavori, visioni e progetti di tanti autori in Italia e nel mondo che guardano ancora all’architettura come a una sfida e a un processo di ricerca in cui il linguaggio e le sue possibili imperfezioni sono ragione di una forma di sperimentazione costante a cui tendere in un tempo di così profonde trasformazioni.

Come ha giustamente sottolineato il nostro Marco Filoni la soglia è il luogo potenziale più importante da interrogare e su cui investire energie per un futuro così inquieto e instabile.

Per questo abbiamo deciso di raccogliere lavori così diversi tra di loro, perché lo spazio tra le cose e i vuoti che circondano sono delle meravigliose sfide che l’architettura deve continuare a raccogliere se vorrà ancora esistere nei decenni che ci attendono.

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ZAHA HADID ARCHITECTS

MORPHEUS HOTEL Text by the STUDIO

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P R O J E C T

Located in Cotai, Macau, City of Dreams is a leading integrated resort including casino, two theatres, shopping district, 20 restaurants and four hotels. Informed by the fluid forms within China’s rich traditions of jade carving, the Morpheus’ design combines dramatic public spaces and generous guest rooms with innovative engineering and formal cohesion. Conceived as a vertical extrusion of its rectangular footprint, a series of voids is carved through its centre to create an urban window connecting the hotel’s interior communal spaces with the city and generating the sculptural forms that define the hotel’s public spaces.

Linked at ground level with the surrounding three-storey podium of the City of Dreams resort, the Morpheus houses 770 guest rooms, suites

and sky villas, and includes civic spaces, meeting and event facilities, gaming rooms, lobby atrium, restaurants, spa and rooftop pool, as well as extensive back-of-house areas and ancillary facilities. The design resolves the hotel’s many complex programmes within a single cohesive envelope.

The building’s exoskeleton optimizes the interiors by creating spaces that are uninterrupted by supporting walls or columns.

The world’s first free-form high-rise exoskeleton, its rich pattern of structural members at lower levels progresses upwards to a less dense grid of lighter members at its summit. Morpheus draws on a ZHA’s 40 years of research into the integration of interior and exterior, civic and private, solid and void, Cartesian and Einsteinian.

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The building’s exoskeleton optimizes the interiors by creating spaces that are uninterrupted.

Situato a Cotai, Macao, City of Dreams è un importante resort integrato che include casinò, due teatri, un quartiere commerciale, 20 ristoranti e quattro hotel. Ispirato dalle forme fluide delle antiche tradizioni cinesi di intaglio della giada, il design del Morpheus combina spazi pubblici spettacolari e accoglienti stanze per gli ospiti con un'innovativa ingegneria e coesione formale. Concepito come un'estrusione verticale della sua pianta rettangolare, una serie di vuoti è scavata attraverso il suo centro per creare una finestra urbana che collega gli spazi comuni interni dell'hotel con la città e genera le forme scultoree che definiscono gli spazi pubblici del progetto. Collegato a livello del suolo con il circostante podio di tre piani del resort City of Dreams, il Morpheus ospita

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770 camere, suite e sky villa, e include spazi civici, strutture per riunioni ed eventi, sale da gioco, atrio della lobby, ristoranti, spa e piscina sul tetto, così come ampie aree di back-of-house e strutture accessorie. Il progetto risolve i molteplici programmi dell'hotel all'interno di un unico involucro coesivo. L'esoscheletro dell'edificio ottimizza gli interni creando spazi che non sono interrotti da muri di sostegno o colonne. Il primo esoscheletro per grattacieli a forma libera al mondo, il suo ricco schema di elementi strutturali ai livelli più bassi progredisce verso l'alto in una griglia meno densa di elementi mano a mano che ci si avvicina alla sua sommità.

Morpheus attinge ai 40 anni di ricerca di ZHA sull'integrazione di interno ed esterno, civico e privato, solido e vuoto, cartesiano ed einsteiniano.

P R O J E C T

PROJECT CREDITS

Project: MORPHEUS HOTEL & RESORT AT CITY OF DREAMS Location: COTAI, MACAU YEAR: 2018 Client: MELCO RESORTS & ENTERTAINMENT Photo: VIRGILE SIMON BERTRAND, IVAN DUPONT

NORTH ELEVATION

FLOOR PLAN

WEST ELEVATION

SECTION

DETAIL SECTION

ZAHA HADID ARCHITECTS

CHINESE RESTAURANT LAYOUTO PLAN

ROOF PLAN

WORKING WITH CLIENTS THAT HAVE GLOBAL REPUTATIONS FOR EXCELLENCE, ZAHA HADID ARCHITECTS (ZHA) HAS REDEFINED ARCHITECTURE FOR THE 21ST CENTURY WITH A REPERTOIRE OF PROJECTS THAT HAVE CAPTURED IMAGINATIONS ACROSS THE GLOBE. FORM AND SPACE ARE WOVEN WITHIN THE STRUCTURE OF BUILDINGS THAT EVOLVE FROM THEIR SURROUNDINGS AND TIE DISPARATE PROGRAMMES TOGETHER. ENTICINGLY CONTEXTUAL, EACH PROJECT COMBINES AN UNWAVERING OPTIMISM FOR THE FUTURE WITH CONCEPTS OF CONNECTIVITY AND INTEGRATION. RECEIVING THE HIGHEST HONOURS FROM CIVIC, PROFESSIONAL AND ACADEMIC INSTITUTIONS WORLDWIDE, ZHA IS ONE OF THE WORLD’S MOST CONSISTENTLY INVENTIVE ARCHITECTURAL STUDIOS—AND HAS BEEN FOR FOUR DECADES. LAVORANDO CON CLIENTI CHE HANNO UNA REPUTAZIONE GLOBALE DI ECCELLENZA, ZAHA HADID ARCHITECTS (ZHA) HA RIDEFINITO L'ARCHITETTURA PER IL 21° SECOLO CON UN REPERTORIO DI PROGETTI CHE HANNO CATTURATO L'IMMAGINAZIONE IN TUTTO IL MONDO. LA FORMA E LO SPAZIO SONO INTESSUTI ALL'INTERNO DELLA STRUTTURA DI EDIFICI CHE SI EVOLVONO DAL LORO AMBIENTE E LEGANO INSIEME PROGRAMMI DISPARATI. OGNI PROGETTO COMBINA UN INCROLLABILE OTTIMISMO PER IL FUTURO CON CONCETTI DI CONNETTIVITÀ E INTEGRAZIONE. RICEVENDO I PIÙ ALTI RICONOSCIMENTI DALLE ISTITUZIONI CIVILI, PROFESSIONALI E ACCADEMICHE DI TUTTO IL MONDO, ZHA È UNO DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA PIÙ INVENTIVI DEL MONDO - E LO È STATO PER QUATTRO DECENNI.

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EL EQUIPO MAZZANTI

FUNDACION

SANTA FE

EXPANSION Text by Francesca FILOSA

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P R O J E C T

Beneath the layer of artificial epidermis that protects but at the same time allows light and air to breathe, the hospital structure in Bogota, the Fundacion Santa Fe expansion, designed by Colombian studio El Equipo Mazzanti and built in 2016, develops.

The thin layer of red bricks acts as a real skin. Thanks to an anchoring system made up of steel cables, it is possible to arrange the bricks alternately to create an orderly sequence of empty and full spaces and to curve the vertical plane to create unusual semi-spherical recesses which characterise the building.

Inside the building, in correspondence with the recesses, there is a vertical emptying created to accommodate different plants, so as to create environments with a serene and welcoming atmosphere. Creating gardens inside a hospital structure means helping the people there emotionally and making their stay in the structure as happy as possible.

Sotto lo strato di epidermide artificiale che protegge, ma allo stesso tempo fa traspirare luce e aria, si sviluppa la struttura ospedaliera di Bogota, la Fundacion Santa Fe expansion, progettata dallo studio colombiano Elequipo Mazzanti e realizzata nel 2016.

Il sottile strato di mattoni rossi funge come una vera e propria pelle.

Grazie ad un sistema di ancoraggio formato da cavi d’acciaio è possibile disporre i mattoni in modo alternato, così da avere una sequenza ordinata di vuoto e pieno e di poter curvare il piano verticale, in modo da creare singolari rientranze semisferiche che caratterizzano l’edificio.

All’interno dell’edificio, in corrispondenza delle rientranze, si verifica uno svuotamento verticale creato per ospitare diverse piante, così da creare degli ambienti dall’atmosfera serena e accogliente.

Creare dei giardini all’interno di una struttura ospedaliera significa aiutare emotivamente le persone che si trovano in quel luogo e a rendere più lieta, per quanto possibile, la permanenza nella struttura.

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The thin layer of red bricks acts as a real skin.

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PROJECT CREDITS

Project: FUNDACION SANTA FE EXPANSION Location: BOGOTÁ, COLOMBIA Year: 2016 Architect: GIANCARLO MAZZANTI Interns: KELLY LAMBALE, STANLEY SCHULTZ, ALEXANDRA BOTTING Photo: ALEJANDRO ARANGO, ANDRÉS VALBUENA

EL EQUIPO MAZZANTI SOCIAL VALUES ARE AT THE HEART OF GIANCARLO MAZZANTI'S ARCHITECTURE, WHICH SEEKS TO CREATE PROJECTS THAT VALUE SOCIAL TRANSFORMATION AND BUILD COMMUNITY. HE HAS DEDICATED HIS PROFESSIONAL LIFE TO IMPROVING THE QUALITY OF LIFE THROUGH ENVIRONMENTAL DESIGN AND THE IDEA OF SOCIAL EQUALITY. HIS WORK HAS BECOME A REFLECTION OF THE CURRENT SOCIAL CHANGES TAKING PLACE IN LATIN AMERICA AND COLOMBIA, DEMONSTRATING THAT GOOD ARCHITECTURE CAN BUILD NEW IDENTITIES FOR CITIES AND INHABITANTS, TRANSCENDING REPUTATIONS OF CRIME AND POVERTY. I VALORI SOCIALI SONO AL CENTRO DELL'ARCHITETTURA DI GIANCARLO MAZZANTI, CHE CERCA DI REALIZZARE PROGETTI CHE DIANO VALORE ALLE TRASFORMAZIONI SOCIALI E CHE COSTRUISCANO COMUNITÀ.

HA DEDICATO LA SUA VITA PROFESSIONALE A MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE DELL'AMBIENTE E L'IDEA DI UGUAGLIANZA SOCIALE. IL SUO LAVORO È DIVENTATO UN RIFLESSO DEGLI ATTUALI CAMBIAMENTI SOCIALI IN ATTO IN AMERICA LATINA E COLOMBIA, DIMOSTRANDO CHE UNA BUONA ARCHITETTURA RIESCE A COSTRUIRE NUOVE IDENTITÀ PER CITTÀ E ABITANTI, TRASCENDENDO REPUTAZIONI DI CRIMINALITÀ E POVERTÀ.

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FUTUDESIGN

RESPECTFUL GRAFT Text by Concetta TAVOLETTA

Helsinki Central Station has been one of the most iconic places in Finnish architecture for more than a century. Its iconic image in the urban landscape, the result of an early twentieth-century design competition won by Eliel Saarinen, was the reference for the design of the Scandic Grand Central Hotel Helsinki extension by Futudesign.

The Finnish studio approached the extension of the block of former station administration offices that now houses the hotel with great respect and the awareness that it could manipulate a symbol of the city. The design idea, aimed at the contemporary without forgetting the past, centred on the choice of inserting a semicircular shape inside the body of the building on the north side to recall the entrance to the station with its symbolic arch from above. The choice of shape for the crowning of the addition to the block also recalls the decorative elements in Helsinki station and therefore Saarinen's design. The architectural choices for the expansion of the hotel underline the historical analysis of the pre-existing building and the desire to emphasise the past by trying to reinterpret its features through a material and spatial narrative which is both conscious and reverent. The device is a true graft that adapts to what has been and becomes inspiration for a vision of the future.

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La Stazione Centrale di Helsinki è da più di un secolo uno dei luoghi più rappresentativi dell’architettura finlandese. La sua immagine così iconica nel panorama urbano, frutto di un concorso di progettazione di inizio Novecento vinto da Eliel Saarinen, è stata il riferimento per il progetto dell’ampliamento dello Scandic Grand Central Hotel Helsinki dello studio Futudesign. L’estensione del blocco degli ex uffici amministrativi della stazione che attualmente accolgono l’Hotel è stata affrontata dallo studio finlandese con profondo rispetto e con la consapevolezza di poter manipolare un simbolo della città. L’idea di progetto, rivolta al contemporaneo senza dimenticare il passato, si è incentrata sulla scelta di inserire all’interno del corpo di fabbrica al lato Nord una forma semicircolare così da richiamare in vista zenitale l’ingresso della stazione con il suo simbolico arco di ingresso. Anche in merito al coronamento del blocco in aggiunta, non si può non notare la scelta della forma che riconduce agli elementi decorativi presenti nella stazione di Helsinki e, quindi, al design di Saarinen. Le scelte architettoniche per l’ampliamento dell’Hotel sottolineano l’analisi storica della preesistenza e la volontà di enfatizzare il passato provando a rileggerne i tratti attraverso un racconto materico e spaziale consapevole e reverente. Il dispositivo è un vero e proprio innesto che si adegua a ciò che è stato e che diventa ispirazione per una visione del futuro.

P R O J E C T

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The device is a true graft that adapts to what has been and becomes inspiration for a vision of the future.

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PROJECT CREDITS

Project: SCANDIC GRAND CENTRAL HOTEL HELSINKI Location: HELSINKI, FINLAND Year: 2021 Lead Architects: ALEKSI NIEMELÄINEN, TEEMU SEPPÄNEN, AUVO LINDROOS, IIKKA AIRAS Design Team: ALEKSI NIEMELÄINEN, TEEMU SEPPÄNEN, AUVO LINDROOS, VEIKKA ENTELÄ, ERNO HONKONEN, IIKKA AIRAS, PATRICK PERÄMÄKI, FANNI SUVILA, TIINA TERÄS Photo: MARC GOODWIN, IIKKA AIRAS

FUTUDESIGN FUTUDESIGN IS A LEADING FINNISH ARCHITECTURE OFFICE FOUNDED IN 2012. SINCE THEN, ITS DIVERSE TEAM OF ARCHITECTS, INTERIOR ARCHITECTS AND DESIGNERS HAS COMPLETED NUMEROUS ARTISTICALLY AMBITIOUS PROJECTS FOR A WIDE RANGE OF CLIENTS. FUTUDESIGN ALWAYS BUILDS A HOLISTIC BRAND EXPERIENCE THROUGH DESIGN – FROM THE SMALLEST DETAILS TO LARGE BUILDING COMPLEXES. FUTUDESIGN’S EXTENSIVE EXPERTISE HAS COME TO LIFE IN AWARD-WINNING HOTELS, RESTAURANTS, BARS, CORPORATE HEADQUARTERS, RETAIL SPACES AND MUSEUMS – BOLD CONCEPTS THAT EVOLVE INTO PHENOMENA. FUTUDESIGN È UN IMPORTANTE STUDIO DI ARCHITETTURA FINLANDESE FONDATO NEL 2012. DA ALLORA, IL SUO TEAM DIVERSIFICATO DI ARCHITETTI, ARCHITETTI D'INTERNI E DESIGNER HA COMPLETATO NUMEROSI PROGETTI ARTISTICAMENTE AMBIZIOSI PER UNA VASTA GAMMA DI CLIENTI. FUTUDESIGN COSTRUISCE SEMPRE UN'ESPERIENZA OLISTICA DEL MARCHIO ATTRAVERSO IL DESIGN - DAI PIÙ PICCOLI DETTAGLI AI GRANDI COMPLESSI EDILIZI. LA VASTA ESPERIENZA DI FUTUDESIGN HA PRESO VITA IN PREMIATI HOTEL, RISTORANTI, BAR, SEDI AZIENDALI, SPAZI COMMERCIALI E MUSEI - CONCETTI AUDACI CHE SI EVOLVONO IN FENOMENI.

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MARIN + TROTTIN

THE STRATIFICATION

OF KNOWLEDGE Text by Luisa PARISI

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The design of the Saint-Paul media centre on the west coast of Reunion Island by Peripheriques Architects begins with a reflection on a new centrality for the city. In the peripheral context of a naturalistic landscape, the building marks the territory with its image, its legibility, from the Tamarini road to the great landscape, expressing the entrance to the city with a strong urban and architectural act.

Nature penetrates the building, erasing the boundaries between

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inside and outside, to connect the building and the landscape.

Between the sea and the mountains, the building takes on the compact form of a cube. The façade effect is a stack of irregular sheets, recalling the stratification of knowledge inside a media library. The light, undulating slats that compose it vibrate according to the time of day and "blink", breaking up the homogeneity of the façade to offer impressive views of the Indian Ocean.

P R O J E C T

La progettazione del media center di Saint-Paul nella costa occidentale dell’isola della Réunion, ad opera dello studio Peripheriques Architects, inizia con una riflessione su una nuova centralità per la città. Nel contesto periferico di un paesaggio naturalistico, l’edificio segna il territorio con la sua immagine, la sua leggibilità, dalla strada dei Tamarini al grande paesaggio, esprimendo l'ingresso della città con un forte atto urbanistico e architettonico. La natura penetra nell'edificio, cancellando i limiti tra interno ed esterno, per connettere l'edificio e il paesaggio. Tra mare e montagna, l’edificio assume la forma compatta di un cubo. L'effetto facciata è una pila di fogli irregolari, a ricordare la stratificazione della conoscenza all'interno di una mediateca. Le leggere lamelle ondulate che la compongono vibrano a seconda delle ore del giorno ed “ammiccano”, rompendo l’omogeneità del prospetto per offrire viste impressionanti sull'Oceano Indiano.

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Nature penetrates the building, erasing the boundaries between inside and outside.

PROJECT CREDITS

Project: MEDIA LIBRARY ST. PAUL Location: ST PAUL - LA RÉUNION, FRANCE Year: 2015 Architects: EMMANUELLE MARIN + DAVID TROTTIN + ANNE-FRANÇOISE JUMEAU Project manager: JULIETTE BONNAMY With: CHARLOTTE LEFEBVRE, ALFREDO LUVISON, CLAIRE OIRY, EMILY MURPHY, TIMOTHÉE KAZMIERCZAK, PIERRE TIGNON, KARINE BERGEVIN, CAMILLE ISAAC-DOGNIN, CHARLINE LALANNE, GUILLAUME GUILBERT Design Participation: PEUTZ & ASSOCIÉS (ACOUSTIC RESEARCH DEPARTMENT) Client: SEDRE FOR SAINT-PAUL CITY Rendering: L'AUTRE IMAGE Photographer: LUC BOEGLY

MARIN + TROTTIN FOR MORE THAN 25 YEARS, PÉRIPHÉRIQUES MARIN+TROTTIN ARCHITECTES HAVE BEEN INSCRIBING THE PRACTICE OF THEIR PROFESSION IN A COLLECTIVE REGISTER AND A WILLINGNESS TO INVITE AND SHARE WITH OTHER ARCHITECTS FOR SPECIFIC COLLABORATIONS OR MORE DURABLE ONES ON COMMON PROJECTS. A TRADEMARK / AN ATTITUDE: THE "ANTI-EGO". ALWAYS WITH THE SAME REQUIREMENT OF SHARING, PÉRIPHÉRIQUES MARIN+TROTTIN ARCHITECTES ARE ALSO PUBLISHERS (IN-EX PROJECTS, USAGES REVIEWS), AND ORGANIZE EXHIBITIONS OR EVENTS WITH THE FRENCH TOUCH ASSOCIATION.

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DA PIÙ DI 25 ANNI, LO STUDIO PÉRIPHÉRIQUES MARIN+TROTTIN ARCHITECTES ISCRIVE LA PRATICA DELLA SUA PROFESSIONE IN UN REGISTRO COLLETTIVO E PERSEGUE LA VOLONTÀ DI INVITARE E CONDIVIDERE IL PROPRIO LAVORO CON ALTRI ARCHITETTI PER COLLABORAZIONI SPECIFICHE O PIÙ DURATURE SU PROGETTI COMUNI. UN MARCHIO / UN ATTEGGIAMENTO: L'"ANTI-EGO". SEMPRE CON LA STESSA ESIGENZA DI CONDIVISIONE, I PÉRIPHÉRIQUES MARIN+TROTTIN ARCHITECTES SONO ANCHE EDITORI (PROGETTI IN-EX, RIVISTE USAGES), E ORGANIZZANO MOSTRE O EVENTI CON L'ASSOCIAZIONE FRENCH TOUCH

platformnetwork.it

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P R O J E C T

SPEECH

DYNAMIC

DIAGONALS Text by Maria GELVI

Cuts of light, suspended spaces, plastic virtuosity: the SPEECH studio project is a succession of opposing elements, used with the aim of transferring the experience of a dynamic space, never the same or banal, starting with the design of the façade. The architects, Sergei Tchoban and Igor Chlenov, break down the volume as if it were a rough diamond, sculpting significant parts of it, finding the point of balance between form and material. The project covers an area of almost three hectares and consists of three main bodies for residential, office and commercial use. The framework, conceived as a honeycomb, conceals the vertical partitions and floors, while the geometric matrix of the rhombus contains four levels for each module.

A total of 17 levels united in the geometric envelope, the result of design in close collaboration between the architects and leading manufacturers. In particular, the technological glass together with the structural system, cooperate in defining this complex which integrates perfectly into its context, dialoguing with the architectural and urban tradition of the neighbourhood in which it stands.

Tagli di luce, spazi in sospensione, virtuosismo plastico: il progetto dello studio SPEECH è un susseguirsi di elementi opposti, usati con lo scopo di trasferire l’esperienza di uno spazio dinamico, mai uguale o banale, a partire dal disegno di facciata. Gli architetti, Sergei Tchoban e Igor Chlenov, scompongono il volume come fosse un diamante grezzo, scolpendone parti significative, trovando il punto di equilibrio tra forma e materia. L’intervento insiste su un’area di quasi tre ettari e vede la realizzazione di tre corpi principali destinati rispettivamente a residenza, uffici e spazi commerciali. L’ossatura, concepita come un nido d’ape, nasconde le partizioni verticali e i solai, mentre, la matrice geometrica del rombo, contiene quattro livelli per ciascun modulo. Un totale di 17 piani uniti nell’involucro geometrico, effetto di una progettazione in stretta collaborazione tra gli autori e aziende produttrici leader nel settore. In particolare, il vetro tecnologico accanto al sistema strutturale cooperano nella definizione di questo complesso che si integra perfettamente nel contesto, dialogando con la tradizione architettonica e urbanistica del quartiere in cui sorge.

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Project: ISKRA PARK OFFICE BUILDING Location: MOSCOW, RUSSIA Year: 2019 Architects in charge: SERGEI TCHOBAN AND IGOR CHLENOV (AUTHORS OF THE PROJECT) Client: HALS DEVELOPMENT Glass: GUARDIAN Façade system: SCHUECO Photo: DMITRY CHEBANENKO

The architects, break down the volume as if it were a rough diamond, sculpting significant parts of it, finding the point of balance between form and material.

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SPEECH SPEECH ARCHITECTURAL BUREAU IS ONE OF THE LARGEST AND MOST SUCCESSFUL DESIGN ORGANISATIONS IN RUSSIA. HEADED BY SERGEI TCHOBAN, IGOR CHLENOV AND ANTON PAVLOV, THE BUREAU SPECIALISES IN DESIGNING BUILDINGS AND COMPLEXES FOR VARIOUS FUNCTIONAL PURPOSES, DEVELOPING URBAN PLANNING CONCEPTS AND CREATING PUBLIC INTERIORS AND EXHIBITION DESIGN OBJECTS. LO STUDIO DI ARCHITETTURA SPEECH È UNA DELLE REALTÀ DI DESIGN PIÙ GRANDI E DI MAGGIOR SUCCESSO IN RUSSIA. DIRETTO DA SERGEI TCHOBAN, IGOR CHLENOV E ANTON PAVLOV, LO STUDIO È SPECIALIZZATO NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI E COMPLESSI PER VARI SCOPI FUNZIONALI, NELLO SVILUPPO DI CONCETTI DI PIANIFICAZIONE URBANA E NELLA CREAZIONE DI INTERNI PUBBLICI E OGGETTI DI DESIGN.

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DW5|BERNARD KHOURY

TUMO CENTER

FOR CREATIVE TECHNOLOGIES Text by Lorenzo GIORDANO

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The close connection between past and future is projected into the development of the building.

The Tumo Center for Creative Technologies, located in the city of Gyumri in Armenia, aims to establish an innovative space for knowledge and digital learning, supporting an ongoing dialogue with the generations of tomorrow. This project, developed by Lebanese architect Bernard Khoury, is no different. The close connection between past and future is projected into the development of the building, which is able to become a clear representation of a renewed contemporary spirit. The ruins of the Gyumri opera house, an integral part of the new project, becomes a motionless curtain behind which the architectural intervention becomes manifest. An imposing roof, which ideally protects the site of the pre-existing building, highlights the burst of new volumes, geometrically measured but at the same time authentically defined in their chromatic characterisation. A design intervention that offers a concrete possibility of interpreting today's needs, always aware of the values of continuity of collective memory.

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Il Tumo Center for Creative Technologies, ubicato nella città di Gyumri in Armenia, si pone l’obbiettivo di istituire un innovativo spazio della conoscenza e dell’apprendimento digitale, sostenendo un continuo confronto con le generazioni del domani. Tale progetto, sviluppato dall’architetto libanese Bernard Khoury, non è da meno. Lo stretto connubio tra passato e futuro viene proiettato nello sviluppo dell’edificio, in grado di divenire chiara rappresentazione di un rinnovato spirito contemporaneo. La rovina del teatro dell’opera di Gyumri, parte integrante del nuovo progetto, assume il ruolo di immobile sipario, dietro al quale l’intervento architettonico si rende manifesto. Un imponente tetto, che protegge idealmente il sedime della preesistenza, mette in evidenza l’irrompere delle nuove volumetrie, geometricamente misurate ma, al contempo, autenticamente definite nella loro caratterizzazione cromatica. Un intervento progettuale che concede una concreta possibilità di interpretazione delle necessità dell’oggi, sempre consapevole dei valori di continuità della memoria collettiva.

P R O J E C T

DW5|BERNARD KHOURY DW5 IS A DESIGN PRODUCTION FACILITY FOR DEVELOPERS, ARCHITECTS, PLANNERS AND DESIGNERS PROVIDING THE NECESSARY RESOURCES TO SUPPORT THE SUCCESSFUL DEVELOPMENT OF DESIGN PROJECTS. THE WORKSHOP IS AN OPEN PLATFORM FOR A GROWING NUMBER OF COLLABORATORS. THE COMPANY IS BASED IN BEIRUT, LEBANON AND HAS DEVELOPED AN INTERNATIONAL REPUTATION AMONG PROFESSIONALS BY SUCCESSFULLY ASSISTING DESIGNERS AND ARCHITECTS ON VARIOUS HIGH PROFILE MISSIONS LOCALLY AND ABROAD. DW5 È UNA PIATTAFORMA DI PRODUZIONE AL SERVIZIO DI DEVELOPER, ARCHITETTI, PIANIFICATORI E DESIGNER CHE FORNISCE LE RISORSE NECESSARIE PER SUPPORTARE LO SVILUPPO DEI PROGETTI DI DESIGN. IL LABORATORIO È UNA PIATTAFORMA APERTA PER UN NUMERO SEMPRE CRESCENTE DI COLLABORATORI. L'AZIENDA HA SEDE A BEIRUT, IN LIBANO, E HA SVILUPPATO UNA REPUTAZIONE INTERNAZIONALE TRA I PROFESSIONISTI ASSISTENDO CON SUCCESSO DESIGNER E ARCHITETTI IN VARIE MISSIONI DI ALTO PROFILO A LIVELLO LOCALE E ALL'ESTERO.

PROJECT CREDITS

Project: TUMO CENTER FOR CREATIVE TECHNOLOGIES Location: GYUMRI, ARMENIA Year: 2020 Project Type: INSTITUTIONAL Built-up Area: 2,475 Photo Credit: SONA MANUKYAN - ANI AVAGYAN

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The absence of hierarchy appears as a possible material transposition of the ideal of collective living.

The space of education is one of the themes that has most involved society in the debate on architectural design.

Schools are, in fact, the first place of social interaction for human beings - beyond the family of origin - and, for this reason, they contain future visions of the world. Precisely because of what it represents, the choice of sustainability in the definition of the materials for the composition plays a central role in the design of the layout. The Unterdorf elementary school by Dietrich | Untertrifaller Architects is one of the best examples of use of sustainable materials such as wood, which wraps around the school without aiming at mimesis. The aim of the programme was to

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insert a device that would add value to the urban context and the landscape. The intervention area is developed in length, the classrooms are intended as clusters and not as closed places, as in traditional teaching. The interior and exterior are in constant dialogue and the relationship between nature and artifice also plays a major role in the description of the project. The absence of hierarchy appears as a possible material transposition of the ideal of collective living, where we all need each other and start from the same possibilities. The Unterdorf primary school really wants to try to be the symbol of a sustainable revolution that starts from the zero point of man's education.

P R O J E C T

DIETRICH | UNTERTRIFALLER ARCHITECTS

NEW WORLD STARTS FROM

SCHOOL Text by Concetta TAVOLETTA

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Lo spazio dell’educazione è uno dei temi che ha maggiormente coinvolto la società all’interno del dibattito sul progetto di architettura. La scuola è, infatti, il primo luogo di socialità per l’essere umano - oltre la famiglia di origine - e, per tale ragione, racchiude in sé le visioni future del mondo.

Proprio per ciò che rappresenta, la scelta della sostenibilità nella definizione dei materiali per la composizione assume un ruolo centrale nell’impostazione dell’impianto. The Unterdorf elementary school dello studio Dietrich | Untertrifaller Archikten è uno degli esempi virtuosi di utilizzo di materie sostenibili come il legno che avvolge senza puntare alla mimesi. L’obiettivo del programma era inserire un dispositivo che potesse

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dare valore aggiunto al contesto urbano e a quello paesaggistico.

L’area di intervento si sviluppa in lunghezza, le aule vengono intese come cluster e non come luoghi conclusi, come accadeva nella didattica tradizionale. L’interno e l’esterno sono in dialogo costante e anche la relazione tra natura e artificio ha una funzione centrale nella descrizione del progetto. L’assenza di gerarchia appare come una possibile trasposizione materica dell’ideale del vivere collettivo dove tutti abbiamo bisogno dell’altro e partiamo dalle stesse possibilità. La scuola elementare Unterdorf vuole davvero provare ad essere il simbolo di una rivoluzione sostenibile che parte dal punto zero dell’educazione dell’uomo.

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Ansicht WEST

Ansicht SÜD

Ansicht NORD

Volksschule Unterdorf Höchst

Ansicht OST

Bauherr

Volksschule Unterdorf, Höchst

Gemeinde Höchst Hauptstraße 15, A - 6873 Höchst

DIETRICH | UNTERTRIFALLER ARCHITECTS Architekt

Ansichten

Dietrich | Untertrifaller Architekten ZT GmbH

1:300

Arlbergstraße 117, A-6900 Bregenz

DIETRICH | UNTERTRIFALLER IS AN INTERNATIONALLY OPERATING ARCHITECTURAL PRACTICE WITH ROOTS IN VORARLBERG. THEY FOCUS THEIR ARCHITECTURE ON THE RESPECTFUL USE OF RESOURCES, THE DEVELOPMENT OF SOCIALLY BALANCED SPACES AND THE APPRECIATION OF THE CULTURAL AND ARCHITECTURAL CONTEXT. SINCE THEIR FOUNDING, THEY HAVE PLAYED A PIONEERING ROLE IN MODERN TIMBER CONSTRUCTION. TODAY, THE OFFICE IS MANAGED BY HELMUT DIETRICH, MUCH UNTERTRIFALLER, DOMINIK PHILIPP AND PATRICK STREMLER AND EMPLOYS AN INTERNATIONAL TEAM OF OVER 120 PEOPLE AT LOCATIONS IN AUSTRIA (BREGENZ AND VIENNA), SWITZERLAND (ST. GALLEN), FRANCE (PARIS) AND GERMANY (MUNICH).

03.11.2015 | kr

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Ebene -1 Fertigstellung 2017 Volksschule Unterdorf Höchst

DIETRICH | UNTERTRIFALLER È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA CHE OPERA A LIVELLO INTERNAZIONALE CON SEDE NEL VORARLBERG. CONCENTRANO LA LORO ARCHITETTURA SULL'USO RESPONSABILE DELLE RISORSE, LO SVILUPPO DI SPAZI SOCIALMENTE EQUILIBRATI E LA VALORIZZAZIONE DEL CONTESTO CULTURALE E ARCHITETTONICO. FIN DALLA LORO FONDAZIONE, HANNO GIOCATO UN RUOLO PIONIERISTICO NELLA PROGETTAZIONE DI MODERNE COSTRUZIONI IN LEGNO. OGGI LO STUDIO È DIRETTO DA HELMUT DIETRICH, MUCH UNTERTRIFALLER, DOMINIK PHILIPP E PATRICK STREMLER E SI AVVALE DI UN TEAM INTERNAZIONALE DI OLTRE 120 PERSONE NELLE SEDI IN AUSTRIA (BREGENZ E VIENNA), SVIZZERA (SAN GALLO), FRANCIA (PARIGI) E GERMANIA (MONACO).

Volksschule Volksschule Unterdorf Unterdorf Höchst Höchst

Volksschule Unterdorf Höchst

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Ebene 0 Fertigstellung 2017

PROJECT CREDITS

Project: ELEMENTARY SCHOOL UNTERDORF, HÖCHST, AUSTRIA Client: MUNICIPALITY OF HÖCHST Location: A-6973 HÖCHST, GAISSAUER STRASSE 10 Year: 2017 Competition: 2013, 1ST PRIZE Project Management: PETER NUSSBAUMER

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Schnitt Schnitt Fertigstellung Fertigstellung 2017 2017

Photos: © BRUNO KLOMFAR Plans: © DIETRICH | UNTERTRIFALLER 0

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Schnitt Fertigstellung 2017

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627 SABAL PALM RESIDENCE ONE DESIGN BUILD

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A southern window wall balances light throughout the year, helping to provide natural illumination to every room in the house.

A poured-in-place concrete wall serves as a boundary to a private north-facing entry garden motor court. The building is justified to the back of the lot in order to maximize the outdoor space consisting in a large pool and outdoor kitchen. Large doublestory glazing connects the dining area and interior bamboo courtyard for an indoor/ outdoor feel. The home features a semiconnected kitchen with built-in appliances - for entertaining and discreet conversation zones.

The ground floor master has exterior access and a unique combination bathroom-closet.

The second-floor den overlooks the dining room out to the northern yard. A southern window wall balances light throughout the year, helping to provide natural illumination to every room in the house. Hand-made rift-sawn white oak floors on bedrooms and concrete floors is featured throughout the home.

Un muro di cemento versato sul posto serve da confine a una corte privata con giardino d'ingresso rivolto a nord. L'edificio è situato verso la parte posteriore del lotto al fine di massimizzare lo spazio esterno che consiste in una grande piscina e una cucina esterna. Una grande vetrata a due piani collega la zona pranzo e il cortile interno di bambù per connettere l’interno con l’esterno.

La casa dispone di una cucina semi-collegata con elettrodomestici incorporati, per una zona di conversazione divertente e discreta. La camera padronale del piano terra ha un accesso esterno e una combinazione unica bagno-armadio. La stanza al secondo piano si affaccia sulla sala da pranzo verso il cortile a nord. Un muro di finestre a sud bilancia la luce durante tutto l'anno, contribuendo a fornire un'illuminazione naturale a ogni stanza della casa. Pavimenti fatti a mano in quercia bianca nelle camere da letto e pavimenti in cemento sono presenti in tutta la casa.

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P R O J E C T

BATH 30 S.F. MAID 103 S.F.

LAUNDRY 92 S.F.

GARAGE 400 S.F.

TERRACE 466 S.F.

LOUNGE 501 S.F. BATH 36 S.F.

LIVING ROOM 448 S.F.

CLOSET 32 S.F.

POWDER 32 S.F.

HALLWAY 144 S.F. ENTRY PORCH 156 S.F.

FOYER 100 S.F. HALL 79 S.F.

BAMBOO GARDEN 103 S.F.

BRIDGE 66 S.F.

TERRACE 240 S.F.

DINING ROOM 402 S.F.

GOURMET KITCHEN 375 S.F.

POOL 526 S.F.

GUEST ROOM 200 S.F.

BATH 68 S.F.

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ONEDB ARCHITECTURE

BALCONY 228 S.F.

BALCONY 274 S.F.

BATH 46 S.F. BEDROOM 185 S.F.

BEDROOM 182 S.F.

W.I.C. 30 S.F.

BATH 46 S.F.

W.I.C. 50 S.F.

CLOSET 32 S.F.

BALCONY 197 S.F.

BATH 46 S.F.

BEDROOM 174 S.F.

BEDROOM 196 S.F.

W.I.C. 30 S.F.

W.I.C. 30 S.F.

HALL 79 S.F.

PROJECT CREDITS

HALL 79 S.F.

Project: 627 SABAL PALM RESIDENCE Location: MIAMI, FLORIDA, USA

HALLWAY 115 S.F.

Year: 2019

MASTER BATH 315 S.F.

Lead ARCHITECT: HUGO MIJARES

BEDROOM 382 S.F.

BALCONY 339 S.F.

W.I.C. 234 S.F.

Bath Tub Tub Faucet Tower

Photo: FABIO VENTRESCA

ONE DESIGN BUILD N

ONEDB ARCHITECTURE

EVERYTHING ONE DESIGN BUILD-AKA STUDIO HUGO MIJARES DO IS SHAPED BY LOVE FOR THINKING (DESIGNING) AND MAKING (BUILDING). IT IS ESSENTIAL TO THEIR ARCHITECTURE THAT MATERIALS, DETAIL AND CONSTRUCTION ARE AN INTEGRAL AND INFORMATIVE PART OF THE DESIGN PROCESS. MATERIALS ARE WHAT REALIZE THE ARCHITECTURE. THEY IDENTIFY WITH TROPICAL MODERN TIMELESS VALUES, AND IN THEIR ARCHITECTURE, THEY BRING THE OUTSIDE IN, AND LINK PURPOSE WITH BEAUTY. THEY DO SO WITH AN ARCHITECTURAL DESIGN RESPONSE THAT IS SIMPLE AND INTUITIVE, YET STRONG AND ELEGANT AND SUSTAINABLE. TUTTO CIÒ CHE ONE DESIGN BUILD-AKA STUDIO HUGO MIJARES FA È PLASMATO DALL’AMORE PER IL PENSARE (PROGETTARE) E IL FARE (COSTRUIRE). È ESSENZIALE PER LA LORO ARCHITETTURA CHE I MATERIALI, I DETTAGLI E LA COSTRUZIONE SIANO PARTE INTEGRANTE E INFORMATIVA DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE. I MATERIALI SONO CIÒ CHE REALIZZA L'ARCHITETTURA. LO STUDIO SI IDENTIFICA CON I VALORI TROPICALI MODERNI E SENZA TEMPO, E NELLA LORO ARCHITETTURA, PORTANO L'ESTERNO ALL'INTERNO E COLLEGANO LO SCOPO CON LA BELLEZZA. LO FANNO CON UN DESIGN ARCHITETTONICO SEMPLICE E INTUITIVO, MA FORTE, ELEGANTE E SOSTENIBILE.

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The Cistern of Theodosius, built during the reign of the Roman emperor Toedosius II between 408 and 450, is an underground Byzantine water infrastructure in Istanbul that conveyed water brought to the city by the Valens Aqueduct. After its restoration, Cafer Bozkurt Architecture presents an entrance building to the site and the design of the surrounding urban landscape. Discovery, restoration and new perception are the key principles, the project expands cultural and temporal boundaries by generating awareness and increasing visibility of the heritage layers beneath. The geometry and planimetric structure of the Cistern of Theodosius, including the properties of material, colour and texture, are projected into the landscape above, reflected on the surface of la Pierre Loti Square. In a reflexive dialogue, the geometric order and alignment of the cistern write the surrounding open spaces on the surface together with a water element, as a reference to the water reservoir below, allowing a subtle transition from the public sphere to the entrance space in the dark and silent history below.

CAFER BOZKURT ARCHITECTURE

GENERATING

AWARENESS Text by Luisa PARISI

La Cisterna di Teodosio, costruita durante il regno dell’imperatore romano Toedosio II tra il 408 ed il 450, è un’infrastruttura idrica bizantina sotterranea di Istanbul che convogliava le acque portate in città dall’Acquedotto di Valente. Dopo il suo restauro, lo studio Cafer Bozkurt Architecture presenta un edificio d’ingresso al sito ed il disegno del paesaggio urbano circostante. Scoperta, ripristino e nuova percezione sono i principi chiave, il progetto espande le frontiere culturali e temporali generando consapevolezza e aumentando la visibilità degli strati del patrimonio che si trovano al di sotto. La geometria e la struttura planimetrica della Cisterna di Teodosio, comprese le proprietà del materiale, del colore e della trama, vengono proiettate nel paesaggio sovrastante, riflesse sulla superficie della Piazza la Pierre Loti. In un dialogo di riflessione, l’ordine geometrico e l’allineamento della cisterna scrivono in superficie gli spazi aperti circostanti insieme ad un elemento d’acqua, come riferimento al serbatoio d’acqua che si trova al di sotto, consentendo una sottile transizione dalla sfera pubblica allo spazio d’ingresso nello storico buio e silenzioso sottostante.

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The project expands cultural and temporal boundaries by generating awareness and increasing visibility of the heritage layers beneath.

CAFER BOZKURT ARCHITECTURE BORN IN ISTANBUL IN 1945, CAFER BOZKURT EARNED HIS ARCHITECTURAL DEGREE FROM ITU, FACUL­ TY OF ARCHITECTURE WITH HONOURS IN 1968. SINCE 1971 HE RUNS HIS OWN FIRM AND IS THE PRESIDENT OF CAFER BOZKURT ARCHITECTURE. SINCE ITS FOUNDATION, THE FIRM HAS COMPLETED A GREAT NUMBER OF PROJECTS IN TURKEY AND ABROAD, RANGING FROM DISTINGUISHED RESIDENTIAL SETTLE­ MENTS, HOLIDAY RESORTS AND RECREATIONAL ARCHITEC­ TURE TO CULTURAL AND EDUCATIONAL FACILITIES. BOZKURT IS ALSO HIGHLY RECOGNIZED AND SPECIALIZED IN RES­ TORATION PROJECTS AND WORKING IN THE HISTORICAL UR­ BAN CONTEXT. NATO A ISTANBUL NEL 1945, CAFER BOZKURT SI È LAUREATO IN ARCHITETTURA ALLA ITU, FACOLTÀ DI ARCHITETTURA, CON LODE NEL 1968. DAL 1971 DIRIGE IL SUO STUDIO ED È IL PRESIDENTE DI CAFER BOZKURT ARCHITECTURE. DALLA SUA FONDAZIONE, LO STUDIO HA REALIZZATO UN GRAN NUMERO DI PROGETTI IN TURCHIA E ALL'ESTERO, CHE VANNO DA RINOMATI COMPLESSI RESIDENZIALI, RESORT DI LUSSO E ARCHITETTURA RICREATIVA A STRUTTURE CULTURALI ED EDUCATIVE. BOZKURT È ANCHE ALTAMENTE RICONOSCIUTO E SPECIALIZZATO IN PROGETTI DI RESTAURO E DI LAVORO NEL CONTESTO URBANO STORICO.

PROJECT CREDITS

LOCATION: FATIH, ISTANBUL, TURKEY YEAR: 2017 CLIENT: İSTANBUL METROPOLITAN MUNICIPALITY ARCHITECTURAL DESIGN: CAFER BOZKURT, DIPL. ENG. ARCHITECT - HASAN YİRMİBEŞOĞLU, M. ARCHITECT - DEFNE BOZKURT, M. ARCHITECT CONTRACTOR: SAFA – DEMARS CONSORTIUM PHOTO: HASAN YIRMIBEŞOĞLU, ZEYNEP YILMAZTÜRK

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MOLD ARCHITECTS

MEDITERRANEAN

BUNKER Text by Luigi ARCOPINTO

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Spaces that incessantly seek a relationship with the sea, almost as if salt water could flow from the foundations of this fragile bunker.

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The rhetoric of the refuge, in the conception of a house on Serifos, transforms the limit between immediacy and complexity into a threedimensional chessboard grid, to hollow out the accommodation on a slope often swept by the winds. The rigorously geometric matrix perforates the trapezoidal plot and, without arranging a series of spaces in an emerging line, creates staircases, rooms, terraces, patios: spaces that incessantly seek a relationship with the sea, almost as if salt water could flow from the foundations of this fragile bunker. A fragility that minimizes the footprint of the residence on the conceptual altar of the ascent, so that at each step of the long side staircase, with the ceiling varying between rough concrete and the changing nature of the sky, the house can be slowly discovered and traversed.

Light and shadow here profess a hidden Mediterranean spirit that renounces white lime surfaces in search of a more primitive brutality.

La retorica del rifugio, nella concezione di una casa a Serifos, trasforma il limite tra immediatezza e complessità in un reticolo tridimensionale a scacchiera, per incavare l’alloggio su un declivio spesso spazzato dai venti. La matrice rigorosamente geometrica perfora il lotto trapezoidale e, senza disporre una serie di spazi in linea emergenti, ricava scale, stanze, terrazze, patii: ambienti che cercano incessantemente una relazione con il mare, quasi come se l’acqua salata potesse sgorgare dalle fondamenta di questo fragile bunker. Una fragilità che minimizza l’impronta della residenza sull’altare concettuale della salita, così che, a ogni gradino della lunga scala laterale, col soffitto che varia tra il calcestruzzo ruvido e la natura cangiante del cielo, la casa possa essere lentamente scoperta e attraversata. Luci e ombre qui professano una mediterraneità nascosta che rinuncia alle candide superfici di calce, alla ricerca di una brutalità più primitiva.

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MOLD ARCHITECTS

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MOLD ARCHITECTS WAS FOUNDED IN 2011 BY ILIANA KERESTETZI. THEIR WORK FOCUSES ON THE CONCERTED JUXTAPOSITION OF TRADITIONAL CONCEPTS AND CONTEMPORARY SYNTAX BY WEAVING EXPRESSIONS OF HERITAGE AND HISTORY INTO A MODERN VOCABULARY. THEIR DESIGN PRINCIPLES DERIVE FROM THE REINVENTION OF TRADITIONAL TYPOLOGIES, THE MERGING OF THE STRUCTURES WITH THE SURROUNDINGS, THE MODULATION OF FORM AND LIGHT, THE PROMOTION OF CRAFTSMANSHIP AND THE USE OF NEW TECHNOLOGIES, IN ORDER TO CREATE A FRESH AND ABOVE ALL, A HUMANE ARCHITECTURE. MOLD ARCHITECTS È STATO FONDATO NEL 2011 DA ILIANA KERESTETZI. IL LORO LAVORO SI CONCENTRA SULLA GIUSTAPPOSIZIONE CONCERTATA DI CONCETTI TRADIZIONALI E SINTASSI CONTEMPORANEA, INTRECCIANDO ESPRESSIONI DEL PATRIMONIO E DELLA STORIA IN UN VOCABOLARIO MODERNO. I LORO PRINCIPI DI PROGETTAZIONE DERIVANO DALLA REINVENZIONE DELLE TIPOLOGIE TRADIZIONALI, LA FUSIONE DELLE STRUTTURE CON L'AMBIENTE CIRCOSTANTE, LA MODULAZIONE DELLA FORMA E DELLA LUCE, LA PROMOZIONE DELL'ARTIGIANATO E L'USO DI NUOVE TECNOLOGIE, AL FINE DI CREARE UN'ARCHITETTURA FRESCA E SOPRATTUTTO UMANA.

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PROJECT CREDITS

Project: NCAVED Location: AG. SOSTIS, SERIFOS ISLAND, GREECE Year: 2020

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Lead Architect: ILIANA KERESTETZI Photo: YIORGIS YEROLYMBOS, PANAGIOTIS VOUMVAKIS

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STEYN STUDIO

WOVEN INTO THE

LANDSCAPE Text by Francesca FILOSA

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The Garden Café, located in the Western Cape region of South Africa, was designed by London-based Steyn Studio in collaboration with South African-based landscape architects Square One. The project was designed according to the geometries and vegetation of the place, so as to fit harmoniously into the landscape. The garden represents a microcosm of the Breedekloof Valley, where users can learn about the various species that make up the region's flora. The didactic garden is served by an underground refreshment building overlooking the elliptical garden. The entrance to the building is formed by a lattice structure, which forms a basin to welcome the visitor.

The entire system was designed following the contours of the land and respecting the visual and perceptive hierarchies of the site; the architectural element never competes with the natural one.

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Il Garden Cafè, situato nella regione del Capo Occidentale del Sud Africa è stato progettato dallo studio londinese Steyn Studio in collaborazione con il gruppo di architetti paesaggisti sudafricani Square One. Il progetto è stato disegnato secondo quelle che sono le geometrie e la vegetazione del luogo, in modo da essere inserito armoniosamente nel paesaggio. Il giardino rappresenta un microcosmo della Breedekloof Valley, dove gli utenti possono conoscere le varie specie che compongono la flora della regione. Il giardino didattico è servito da una struttura di ristoro ipogea che affaccia sul giardino a forma ellittica. L’ingresso dell’edificio è formato da una struttura a traliccio, che forma una conca per accogliere il visitatore.

Tutto il sistema è stato progettato seguendo l’andamento del terreno e rispettando le gerarchie visive e percettive del luogo, l’elemento architettonico non entra mai in competizione con quello naturale.

P R O J E C T

The architectural element never competes with the natural one.

STEYN STUDIO

PROJECT CREDITS

Project: GARDEN CAFE STEYN STUDIO IS A COLLABORATIVE ARCHITECTURE PRACTICE. WE BELIEVE DESIGN HAS THE POWER TO SOLVE PROBLEMS, INSPIRE, AND IMPROVE LIVES AND WORK HARD EVERYDAY TO REALISE THIS AMBITION. WE ALWAYS AIM TO DO THIS HONESTLY AND WITH THE FREEDOM TO CREATIVELY EXPLORE MEANINGFUL DESIGN SOLUTIONS. DESIGNS THAT MAKE A REAL DIFFERENCE TO THE END-USER AND THE CLIENT; CULTURALLY AND COMMERCIALLY. STEYN STUDIO È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA COLLABORATIVO. CREDIAMO CHE IL DESIGN ABBIA IL POTERE DI RISOLVERE PROBLEMI, ISPIRARE E MIGLIORARE LA VITA E LAVORIAMO DURAMENTE OGNI GIORNO PER REALIZZARE QUESTA AMBIZIONE. PUNTIAMO SEMPRE A FARLO IN MODO ONESTO E CON LA LIBERTÀ DI ESPLORARE CREATIVAMENTE SOLUZIONI DI DESIGN SIGNIFICATIVE. PROGETTI CHE FANNO UNA VERA DIFFERENZA PER L'UTENTE FINALE E IL CLIENTE; CULTURALMENTE E COMMERCIALMENTE.

Location: BOSJES ESTATE, WESTERN CAPE, SOUTH AFRICA YEAR: 2020 Design architect : STEYN STUDIO (UK) Project architect : MEYER & ASSOCIATES ARCHITECTS URBAN DESIGNERS (SOUTH AFRICA) Landscape architect: SQUARE ONE LANDSCAPE ARCHITECTS Furniture& Fit-out Design: LIAM MOONEY STUDIO Main Contractor: GVK-SIYA ZAMA CONSTRUCTION PHOTO: DAVID SOUTHWOOD

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3DEHORS BRAND IS OWNED BY CRD GROUP Via Enrico Berlinguer, 21 - Forlimpopoli (FC) - info@3dehors.com - www.3dehors.com

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OMA / AMO

BAJES KWARTIER

ETHICS OF REUSE Text by Luigi ARCOPINTO

The challenge of sustainable conversion in areas of marginal expansion in Amsterdam will allow a singular transformation: an old prison complex from the seventies will become a new residential and cultural centre.

We are talking about the Bijlmerbajes penitentiary, whose towers have for several years been the geographical centre and reference point for all the suburbs of the Dutch city, which have developed in the immediate vicinity.

The masterplan drawn up by OMA seems almost to want to preserve the monadic character of the fortress surrounded by walls, inherited from the original function of the block, but traffic needs will allow the continuity of the perimeter bulkhead to be interrupted in an attempt to make the "new" graft a living part of the city.

The Bajes Kwartier, as a result of this ethically correct process of urban regeneration, will be built reusing the existing volumes and building materials: from the structural concrete to the cell bars, almost every element will find its new functional, aesthetic and poetic vocation.

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La sfida della riconversione sostenibile in aree di espansione marginale ad Amsterdam consentirà una trasformazione singolare: un vecchio complesso carcerario degli anni settanta diventerà un nuovo centro residenziale e culturale. Si tratta del penitenziario Bijlmerbajes, le cui torri sono da diversi anni centro geografico e punto di riferimento per tutta la periferia della città olandese, sviluppatasi nell’immediato intorno.

Il masterplan, elaborato da OMA, sembra quasi voler preservare il carattere monadico del fortilizio circondato da mura, ereditato dall’originaria funzione dell’isolato, ma le necessità legate alla circolazione consentiranno di interrompere la continuità della paratia perimetrale, nel tentativo di rendere il “nuovo” innesto una parte viva dell’agglomerato città.

Il Bajes Kwartier, come risultato di questo processo di rigenerazione urbana eticamente corretto, sarà costruito riutilizzando i volumi e le materie edilizie preesistenti: dal calcestruzzo strutturale alle sbarre delle celle, quasi ogni elemento troverà una sua nuova vocazione funzionale, estetica e poetica.

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OMA / AMO OMA IS AN INTERNATIONAL PRACTICE OPERATING WITHIN THE TRADITIONAL BOUNDARIES OF ARCHITECTURE AND URBANISM. AMO, A RESEARCH AND DESIGN STUDIO, APPLIES ARCHITECTURAL THINKING TO DOMAINS BEYOND. OMA IS LED BY EIGHT PARTNERS – REM KOOLHAAS, ELLEN VAN LOON, REINIER DE GRAAF, SHOHEI SHIGEMATSU, IYAD ALSAKA, CHRIS VAN DUIJN, JASON LONG, AND MANAGING PARTNER-ARCHITECT DAVID GIANOTTEN – AND MAINTAINS OFFICES IN ROTTERDAM, NEW YORK, HONG KONG, DOHA, AND AUSTRALIA. OMA È UNO STUDIO INTERNAZIONALE CHE OPERA ENTRO I CONFINI TRADIZIONALI DELL'ARCHITETTURA E DELL'URBANISTICA. AMO, UNO STUDIO DI RICERCA E DESIGN, APPLICA IL PENSIERO ARCHITETTONICO A DOMINI CHE VANNO OLTRE. OMA È GUIDATO DA OTTO PARTNER - REM KOOLHAAS, ELLEN VAN LOON, REINIER DE GRAAF, SHOHEI SHIGEMATSU, IYAD ALSAKA, CHRIS VAN DUIJN, JASON LONG E IL MANAGING PARTNER-ARCHITECT DAVID GIANOTTEN - E HA UFFICI A ROTTERDAM, NEW YORK, HONG KONG, DOHA E AUSTRALIA.

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From the structural concrete to the cell bars, almost every element will find its new functional, aesthetic and poetic vocation.

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PROJECT CREDITS

Project: BAJES KWARTIER Location: AMSTERDAM Year: COMPETITION Partners-in-Charge: DAVID GIANOTTEN, REINIER DE GRAAF Project Architect: MARIANO SAGASTA Team: MAX SCHERER, EMMA LUBBERS, YUSHANG ZHANG, CATERINA CORSI, LEX LAGENDIJK, JIM SHI, MACAULAY BROWN, TIMOTHEE JOURDAIN Renderings: ROBOTA Model Photography: FRANS PARTHESIUS

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Expression of an articulated system of references to the place in which the building takes shape.

IBA

Text by Lorenzo GIORDANO

BLOKLARI OFFICINA ARCHITETTI

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The project for the Iba Blokari residential towers in Istanbul, developed by Officina Architetti, is an expression of an articulated system of references to the place in which the building takes shape. The combination of the European and Asian continents becomes a field of experimentation in which to develop a potential of heterogeneous design possibilities. The four towers are developed through a superimposed system of cantilevered ceilings - characterised by a generic sinusoidal shape that is repeated throughout the height with slight variations - emphasising the characteristic horizontality of the complex. It is thanks to this system that, every four floors, the slabs of the towers, two by two, share a common outdoor space. From a structural point of view, it is interesting to note that the main support systems are concealed by large windows, which reveal the desire to reproduce a structure, as a whole, that is extremely permeable to its surroundings.

Il progetto per le torri residenziali Iba Blokari a Istanbul, sviluppato dallo studio Officina Architetti, si presenta come l’espressione di un articolato sistema di riferimenti al luogo entro cui l’edificio stesso prende forma. Il connubio tra il continente europeo e quello asiatico, infatti, diviene campo di sperimentazione dove poter sviluppare un potenziale di eterogenee possibilità progettuali. Le quattro torri sono sviluppate attraverso un sistema sovrapposto di solai a sbalzo caratterizzati da una generica forma sinusoidale che si ripete per tutta l’altezza con delle leggere variazioni - enfatizzando la caratteristica orizzontalità del complesso. È grazie a tale sistema che, ogni quattro piani, le solette delle torri, a due a due, condividono uno spazio comune all’aperto. Dal punto di vista strutturaleè interessante notare come i sistemi di supporto principali siano celati da ampie vetrate, che lasciano trasparire la volontà di riprodurre una struttura, nel suo complesso, estremamente permeabile al contesto che la circonda.

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PROJECT CREDITS

Project: IBA BLOKLARI Location: ISTANBUL, TURKEY Year: ONGOING Client: DAP YAPI DOGRU ALANDA PROJELER Principal: HEMBERT PENARANDA Local Partner: MUSTAFA CAVUS Design team: ANDRES MORALES, IRIA AVANZINI, OLENA FEDOSENKO, SERGII BORODENKO, ANA MARIA DIAZ, JULIANA ARIAS

OFFICINA ARCHITETTI OFFICINA ARCHITETTI IS HEADQUARTERED IN MILAN, BUT THE STUDIO HAS OFFICES IN GENOA, BOGOTÀ, MIAMI, ISTANBUL, SHANGHAI, ODESSA AND BEIRUT WHERE WE PROVIDE BESPOKE DESIGN SERVICES TO CREATE EXCLUSIVE LOOKS IN OUR DESIGNS. EACH PROJECT IS A UNIQUE AND ELABORATE RESPONSE TO THE VISION OF THE LOCATION, THE MARKET AND THE CLIENT. OUR INTERNATIONAL EXPERIENCE COMBINED WITH EXTENSIVE KNOWLEDGE AND EXPERIENCE IN THE DESIGN INDUSTRY HAS FACILITATED THE DEVELOPMENT OF UNIQUE DESIGNS CONCEIVED AND DEVELOPED FOR EACH INDIVIDUAL PROJECT CATEGORY. LA SEDE PRINCIPALE DI OFFICINA ARCHITETTI SI TROVA A MILANO, PERÒ LO STUDIO HA UFFICI A GENOVA, BOGOTÀ, MIAMI, ISTANBUL, SHANGHAI, ODESSA E BEIRUT DOVE SI FORNISCONO SERVIZI DI PROGETTAZIONE SU MISURA PER CREARE LOOK ESCLUSIVI NEI NOSTRI DISEGNI. OGNI PROGETTO È UNA RISPOSTA UNICA ED ELABORATA ALLA VISIONE DEL LUOGO, DEL MERCATO E DEL CLIENTE. LA NOSTRA ESPERIENZA INTERNAZIONALE COMBINATA ALLA VASTA CONOSCENZA ED ESPERIENZA NEL SETTORE DEL DESIGN HA FAVORITO LO SVILUPPO DI DESIGN UNICI PENSATI E SVILUPPATI PER OGNI SINGOLA CATEGORIA DI PROGETTO.

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PELLI CLARKE & PARTNERS

A WASHINGTON

TREASURE Text by Luigi ARCOPINTO

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Pelli Clarke & Partners' mixed-use building in Foggy Bottom, near George Washington University, appropriates the primordial, comforting archetype of the curve to aspire to the expressive signs of Antoni Gaudi and Daniel Burnham. From the outgrowths on the façade reminiscent of La Pedrera, to the triangular intention of the layout, though more compact than that of the Flatiron building, everything here seems to vibrate, together with "Einstein's curved universe" (Oscar Niemeyer), in the search for a fluid, morphologically complex and, at times, impalpable expressive dimension. The imposing glass palace undulates outside and inside, equally transparent in its vertical surfaces, to alternate the metal exoskeleton of the exterior with the rhythmic scanning of the interior, characterised by the veneered wood baffles that populate the triple-height atrium and the vault.

The cavea, connected to the atrium by a ramp, explodes into the trapezoidal body of the complex like the thòlos of the Treasure of Atreus, which rises majestically over the dromos giving access to it.

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L’edificio a uso misto che lo studio Pelli Clarke & Partners ha congeniato a Foggy Bottom, nei pressi della George Washington University, si appropria dell’archetipo primordiale e consolatorio della curva, per aspirare ai segni espressivi di Antoni Gaudì e Daniel Burnham.

Dalle escrescenze in facciata memori de La Pedrera, all’intenzione triangolare dell’impianto, anche se meno ardita di quella del Flatiron bulding, tutto qui sembra vibrare, insieme con “l’universo curvo di Einstein” (Oscar Niemeyer), alla ricerca di una dimensione espressiva fluida, morfologicamente complessa e, a tratti, impalpabile.

L’imponente palazzo di vetro ondeggia fuori e dentro, ugualmente trasparente nelle superfici verticali, per alternare all’esoscheletro metallico dell’esterno, la ritmica scansione dell’interno, caratterizzata dai deflettori impiallacciati in legno che popolano l’atrio a tripla altezza e la cavea. Quest’ultima, connessa all’atrio da un sistema di rampe sinuose, deflagra nel corpo trapezoidale del complesso come la thòlos del Tesoro di Atreo, che si erge maestosa sul dromos che vi dà accesso.

P R O J E C T

PELLI CLARKE & PARTNERS PELLI CLARKE & PARTNERS BELIEVES ARCHITECTURE HAS A RESPONSIBILITY TO UPLIFT AND INSPIRE. IT IS ABOUT PROMOTING A SENSE OF DISCOVERY OF OURSELVES, OUR VALUES, AND THE AWARENESS OF OUR ENVIRONMENTS THAT WILL ULTIMATELY LEAD TO TAILORED, IMAGINATIVE SOLUTIONS. THE RESULT IS AN ARCHITECTURE THAT IS FORWARDLOOKING, OPTIMISTIC, VISUALLY EXCITING, AND HIGH PERFORMING. BASED IN NEW HAVEN AND NEW YORK CITY, THE PARTNERS LEAD INTERDISCIPLINARY TEAMS OF ARCHITECTS, DESIGNERS, AND TECHNICAL EXPERTS ACROSS THE GLOBE.

PROJECT CREDITS

Project: 2100 PENNSYLVANIA AVENUE Location: WASHINGTON DC, USA Year: ONGOING (2022) Client: BOSTON PROPERTIES

PELLI CLARKE & PARTNERS RITIENE CHE L'ARCHITETTURA ABBIA LA RESPONSABILITÀ DI ELEVARE E ISPIRARE. SI TRATTA DI PROMUOVERE UN SENSO DI SCOPERTA DI NOI STESSI, DEI NOSTRI VALORI E DELLA CONSAPEVOLEZZA DEI NOSTRI AMBIENTI CHE ALLA FINE PORTERÀ A SOLUZIONI SU MISURA E CREATIVE. IL RISULTATO È UN'ARCHITETTURA CHE È LUNGIMIRANTE, OTTIMISTA, VISIVAMENTE ECCITANTE E ALTAMENTE PERFORMANTE. CON SEDE A NEW HAVEN E NEW YORK CITY, I TITOLARI GUIDANO TEAM INTERDISCIPLINARI DI ARCHITETTI, DESIGNER ED ESPERTI TECNICI IN TUTTO IL MONDO.

From the outgrowths on the façade reminiscent of La Pedrera, to the triangular intention of the layout, everything here seems to vibrate.

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LUIS DE GARRIDO ARCHITECTURE

MAGICAL

SCENERY Text by Maria GELVI

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P R O J E C T

The absence of hierarchy appears as a possible material transposition of the ideal of collective living.

Magic forest, a complex, articulated project combining luxury and sustainability, sprouts in Seville. The geometries, the structural weaves of the building envelope, are the first identifying mark of this project. A work that synergistically combines bioclimatic design and architecture with the aim of recreating an artificial nature in which to fully enjoy the retail experience. A large commercial hub as a field of experimentation, the story of the highest example of advanced design ever achieved. Magic forest, in fact, reaches the maximum satisfaction of the number of ecological indicators established by Luis De Garrido more than 25 years ago, thanks to a very precise programme and strategy, based on the recovery and reuse of all the components and raw materials used. The structure is self-sufficient, reduces maintenance processes to a minimum and its infinite life cycle lays the foundations for a new idea of sustainability, where waste disposal and care for the environment define the new space of contemporary man, a mix of technology and magical scenarios.

A Siviglia germoglia Magic forest, un progetto complesso e articolato che ha la capacità di unire il lusso alla sostenibilità. Le geometrie, gli intrecci strutturali dell’involucro edilizio, rappresentano il primo segno identitario di questo intervento. Un’opera che unisce sinergicamente il design bioclimatico all’architettura con lo scopo di ricreare una natura artificiale in cui poter godere a pieno l’esperienza di vendita al dettaglio.

Un grande hub commerciale come campo di sperimentazione, il racconto del più alto esempio di progettazione avanzata mai raggiunto prima.

Magic forest, infatti, arriva al soddisfacimento massimo del numero di indicatori ecologici stabiliti da Luis De Garrido più di 25 anni fa grazie a un programma e una strategia ben precisa, fondata sul recupero e riuso di tutti i componenti e delle materie prime impiegate. La struttura è autosufficiente, riduce al minimo i processi di manutenzione e il suo ciclo di vita infinito getta le basi per una nuova idea di sostenibilità, dove smaltimento dei rifiuti e attenzione all’ambiente definiscono il nuovo spazio dell’uomo contemporaneo, mix di tecnologia e magici scenari.

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P R O J E C T

LUIS DE GARRIDO ARCHITECTURE PROJECT CREDITS

PROJECT: MAGIC FOREST LOCATION: VALENCIA, SPAIN YEAR: ONGOING CREDITS: LUIS DE GARRIDO ARCHITECTURE

THE ADVANCED AND UNIQUE ARCHITECTURE MADE BY LUIS DE GARRIDO IS THE RESULT OF SATISFYING, IN A HOLISTIC AND CREATIVE WAY, ALL POSSIBLE ARCHITECTURAL CONSTRAINTS FOR A PARTICULAR CULTURAL, SOCIAL AND ECOLOGICAL ENVIRONMENT. FROM AN ECOLOGICAL POINT OF VIEW, LUIS DE GARRIDO HAS CREATED A NEW PARADIGM IN ARCHITECTURE, PERFECTLY INTEGRATED INTO THE NATURAL ECOSYSTEM, ABLE TO MEET THE PHYSICAL, EMOTIONAL AND SPIRITUAL NEEDS OF ITS OCCUPANTS, AND IN GENERAL THOSE OF SOCIETY. L'ARCHITETTURA AVANZATA E UNICA DI LUIS DE GARRIDO È IL RISULTATO DELLA REALIZZAZIONE, IN MODO OLISTICO E CREATIVO, DI TUTTI I VINCOLI ARCHITETTONICI POSSIBILI PER UN PARTICOLARE AMBIENTE CULTURALE, SOCIALE ED ECOLOGICO. DA UN PUNTO DI VISTA ECOLOGICO, LUIS DE GARRIDO HA CREATO UN NUOVO PARADIGMA DELL'ARCHITETTURA, PERFETTAMENTE INTEGRATO NELL'ECOSISTEMA NATURALE, CAPACE DI SODDISFARE LE NECESSITÀ FISICHE, EMOTIVE E SPIRITUALI DEI SUOI OCCUPANTI, E IN GENERALE QUELLE DELLA SOCIETÀ.

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The Finnish concept of Jokamiehen Oikeudet and Soleri's concept of "arcology" thus come together in a concrete, reproducible projection of the urban future.

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P R O J E C T

CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI

HELSINKI HOT Text by Sara FERRARA

HEART

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While futuristic visions of floating cities increasingly dominate the collective imagination, promoting aquatic colonisation as a plausible answer to environmental problems, the design of an archipelago of thermal storage tanks off the coast of Helsinki seems to be turning a piece of utopia into reality. This is the proposal of a multidisciplinary team, coordinated by Carlo Ratti Associati, which won the Helsinki Energy Challenge: a set of ten cylindrical basins - each 225 m in diameter - which will see the light in 2028 to help decarbonise the city's heating system. The islands are not only designed to convert low-cost renewable energy into heat, but also to provide a new recreational hub for inhabitants and visitors: four of them will house reproductions of tropical ecosystems under large transparent domes, offering public spaces accessible all year round. The Finnish concept of Jokamiehen Oikeudet - the universal right of every human being to enjoy natural resources - and Soleri's concept of "arcology" - which interprets architecture and ecology as an integrated process - thus come together in a concrete, reproducible projection of the urban future.

Mentre visioni avveniristiche di città galleggianti dominano sempre più l’immaginario collettivo, promuovendo la colonizzazione acquatica come risposta plausibile alle problematiche ambientali, il progetto di un arcipelago di bacini di accumulo termico, al largo della costa di Helsinki, sembra trasformare un pezzo di utopia in realtà. È questa la proposta di un team multidisciplinare, coordinato dallo studio Carlo Ratti Associati, che ha meritato la vittoria dell’Helsinki Energy Challenge: un insieme di dieci vasche cilindriche – ciascuna di 225 m di diametro – che vedrà la luce nel 2028 per contribuire alla decarbonizzazione del sistema di riscaldamento della città. Le isole non sono pensate soltanto per convertire energia rinnovabile a basso costo in calore, ma anche per fornire un nuovo hub ricreativo ad abitanti e visitatori: quattro di esse, infatti, ospiteranno la riproduzione di ecosistemi tropicali sotto grandi cupole trasparenti, offrendo spazi pubblici accessibili tutto l’anno. Il concetto finlandese di Jokamiehen Oikeudet – ossia il diritto universale di ogni uomo di godere delle risorse naturali – e quello soleriano di “arcologia” – che interpreta l’architettura e l’ecologia come un processo integrato – si fondono così in una proiezione concreta e riproducibile di futuro urbano.

PROJECT CREDITS

PROJECT: HOT HEART LOCATION: HELSINKI, FINNLAND YEAR: ONGOING DESIGN : CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI GENERAL ENGINEERING: RAMBOLL – MIKA KOVANEN, KREETTA MANNINEN CLIMATE ENGINEERING: TRANSSOLAR – MONIKA SCHULZ, THOMAS AUER DEMAND MANAGEMENT ENGINEERING: DANFOSS LEANHEAT® – ODDGEIR GUDMUNDSSON, JUKKA AHO, JUHO NERMES, LAURI LEPPÄ, NICO KLECKA PHOTO: CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI

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CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI IS AN INTERNATIONAL DESIGN AND INNOVATION PRACTICE BASED IN TURIN, ITALY, AND NEW YORK CITY. DRAWING ON CARLO RATTI’S RESEARCH AT THE MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY (MIT), THE OFFICE IS CURRENTLY INVOLVED IN MANY PROJECTS ACROSS THE GLOBE, EMBRACING EVERY SCALE OF INTERVENTION FROM FURNITURE TO URBAN PLANNING. AMONG RECENT DESIGNS ARE THE ITALIAN PAVILION AT EXPO DUBAI 2020, CAPITASPRING TOWER IN SINGAPORE, MEET DIGITAL ARTS CENTER IN MILAN, THE EYES OF THE CITY EXHIBITION AT THE 2019 BI-CITY BIENNALE OF ARCHITECTURE AND URBANISM OF SHENZHEN, AND THE REDESIGN OF THE AGNELLI FOUNDATION HQ IN TURIN. CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI È UNO STUDIO INTERNAZIONALE DI DESIGN E INNOVAZIONE CON SEDE A TORINO, ITALIA, E NEW YORK CITY. ATTINGENDO ALLA RICERCA DI CARLO RATTI AL MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY (MIT), LO STUDIO È ATTUALMENTE COINVOLTO IN MOLTI PROGETTI IN TUTTO IL MONDO, ABBRACCIANDO OGNI SCALA DI INTERVENTO, DALL'ARREDAMENTO ALLA PIANIFICAZIONE URBANA. TRA I PROGETTI RECENTI CI SONO IL PADIGLIONE ITALIANO ALL'EXPO DUBAI 2020, LA TORRE CAPITASPRING A SINGAPORE, IL MEET DIGITAL ARTS CENTER A MILANO, LA MOSTRA EYES OF THE CITY ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA E URBANISTICA DI SHENZHEN 2019 E IL REDESIGN DELLA SEDE DELLA FONDAZIONE AGNELLI A TORINO.

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TSOLAKIS ARCHITECTS

THE FLOW

Text by Sara FERRARA

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On Thessaloniki's seafront, on a lot bordering the axis linking the city to the airport, three meandering volumes seem to rise from the roadway and then slope down towards the beach, gradually opening up to the panorama of the Thermaic Gulf. From a compositional point of view, Tsolakis Architects' resort breaks with the linear layout of the urban fabric to embody the idea of an organic system integrating the existing green areas; from a volumetric point of view, the project abolishes right angles and symmetry, becoming a floating micro-landscape, free of Cartesian coordinates and dominated by the fluidity of the curved line. The apparent disjointedness

of the forms masks a well-studied functional programme: on the access side, in fact, the common areas such as the reception, a multi-purpose room, some rooms and commercial activities are developed; the private rooms, on the other hand, face the gulf and imitate the configuration of an amphitheatre. The large swimming pool which insinuates itself between the buildings and runs almost completely along the structure, on the beach side, gives the perception of a network of rivers flowing into the sea, expressing the apex of harmony between the element conceived by the designers and the element lent by the landscape.

Sul lungomare di Salonicco, in un lotto confinante con l’asse che collega la città all’aeroporto, tre volumi serpeggianti sembrano ergersi dalla sede stradale per poi digradare in direzione della spiaggia, aprendosi progressivamente verso il panorama del golfo Termaico. Dal punto di vista compositivo, il resort firmato Tsolakis Architects rompe l’assetto lineare del tessuto urbano per incarnare l’idea di un sistema organico, in grado di integrare le aree verdi preesistenti; dal punto di vista volumetrico, il progetto abolisce l’angolo retto e la simmetria, diventando un micropaesaggio fluttuante, libero da coordinate cartesiane e dominato dalla

fluidità della linea curva. L’apparente disarticolazione delle forme maschera un programma funzionale ben studiato: sul lato di accesso, infatti, si sviluppano gli ambienti di uso comune quali la reception, una sala polivalente, alcuni locali ed attività commerciali; le camere private, invece, sono rivolte verso il golfo ed imitano la configurazione di un anfiteatro. La vasta piscina che si insinua tra gli edifici e costeggia quasi completamente la struttura, sul lato della spiaggia, regala la percezione di una rete fluviale che trova sbocco nel mare, esprimendo l’apice della sintonia tra elemento pensato, dai progettisti, e prestato, dal paesaggio.

P R O J E C T MASTERPLAN

TSOLAKIS ARCHITECTS THE ARCHITECTURAL OFFICE AND CONSULTANCY CONSISTS OF A TEAM OF ARCHITECT ENGINEERS AND AIMS TO PROVIDE COMPREHENSIVE DESIGN SERVICES, SUPERVISION AND ADVICE IN ALL TYPES OF RANGE AND SCALE OF PROJECTS ARCHITECTURAL. THE STRUCTURE AND SIZE OF THE OFFICE ENABLES THE DESIGN AND STUDY OF PROJECTS VERY DIFFERENT IN BOTH THE TYPOLOGY AS WELL AS IN LEVEL OF SCALE. THE OFFICE HAS REPEATEDLY BEEN HONORED WITH AWARDS IN ARCHITECTURAL COMPETITIONS AND PROJECTS WHICH HAVE BEEN PRESENTED IN GREECE AND ABROAD. LO STUDIO DI ARCHITETTURA E CONSULENZA È COMPOSTO DA UN TEAM DI INGEGNERI ARCHITETTI E MIRA A FORNIRE SERVIZI COMPLETI DI PROGETTAZIONE, SUPERVISIONE E CONSULENZA IN TUTTI I TIPI DI GAMMA E SCALA DI PROGETTI ARCHITETTONICI. LA STRUTTURA E LE DIMENSIONI DELLO STUDIO PERMETTONO LA PROGETTAZIONE E LO STUDIO DI PROGETTI MOLTO DIVERSI SIA NELLA TIPOLOGIA CHE NEL LIVELLO DI SCALA. LO STUDIO È STATO RIPETUTAMENTE ONORATO CON PREMI IN CONCORSI DI ARCHITETTURA E PROGETTI CHE SONO STATI PRESENTATI IN GRECIA E ALL'ESTERO.

PROJECT CREDITS

Project: HOTEL ON THESSALONIKI BEACHFRONT Location: THESSALONIKI, GREECE Year: ONGOING Lead Architect: GEORGE TSOLAKIS Project Architects: ANGELOS PALASKAS, GIANNA PAPAPAVLOU

BUNGALOW PLAN 65 sq.m

Design Group: MIGUEL MUNOZ AYLLON, MICHALIS FOUNTOUKLIS, SEMELI MESOLONGITI

1 Living area 2 Dining Area 3 Bedroom 4 Bathroom + WC

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SALON ALPER DERINBOGAZ

LEARNING Text by Antonietta SANTANGELO

The library designed by Studio Salon Alper Derinbogaz is a hub where innovation and culture generate an open laboratory for the city of Songdo in South Korea. The genesis of the project, which won an honourable mention in the Songdo Library International Design Competition, is based on the idea of community and shared space, interweaving the functional and structural aspects of architecture in continuous interaction with the dynamism of urban life. The Learning Sky slab stands out from the tall, static buildings in its context,

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SKY

becoming a multifunctional container for the library's spaces, while at the same time the flexibility of the architecture invites visitors to exchange, meet and discover through the large public spaces of the inner courtyards designed as an extension of nature. The innovative character is expressed in the design of the stereometric forms and also in the choice of the type of construction, conceived by extrusion using the three-dimensional printing method, which permits efficient, sustainable construction, with an eye to the future.

P R O J E C T

La biblioteca progettata dallo studio Salon Alper Derinbogaz è un hub dove innovazione e cultura generano un laboratorio aperto per la città di Songdo in Corea del Sud. La genesi del progetto, vincitore della menzione d'onore al Concorso Internazionale di Design Songdo Library, parte dall’idea di comunità e spazio condiviso intrecciando gli aspetti funzionali e strutturali dell’architettura in interazione continua con la dinamicità della vita urbana. La piastra di Learning Sky si differenzia dagli alti e statici edifici del contesto, diventando

contenitore multifunzionale per gli spazi della biblioteca e al contempo la flessibilità dell’architettura invita i visitatori allo scambio, all’incontro e alla scoperta attraverso gli ampi spazi pubblici delle corti interne progettate come estensione dalla natura. Il carattere innovativo si tramuta nel design delle forme stereometriche ed anche nella scelta della tipologia di costruzione, pensata per estrusione tramite il metodo della stampa tridimensionale, la quale consente una realizzazione efficiente e sostenibile, che guarda al futuro.

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The innovative character is expressed in the design of the stereometric forms and also in the choice of the type of construction.

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P R O J E C T

PROJECT CREDITS

Project: LEARNING SKY Location: SONGDO, SOUTH KOREA Year: ONGOING Team: ALPER DERINBOĞAZ, E. ECE EMANETOĞLU, YUSUF ARAS KALKAN, PINAR KÖMÜRCÜ, EMMY BACHARACH, ENISE BURCU DERINBOĞAZ, İZEL BEŞIKÇI, EGEMEN KAYA, NIDA DILARA KARIŞIK, NAZLIM DEMIR, SENA KARATOPRAK, DENIZ KARADERE, MEHMET ALI AZCAN

SALON ALPER DERINBOGAZ SALON, FOUNDED BY ALPER DERINBOGAZ, IS AN ARCHITECTURE PRACTICE FOCUSING ON TACTICAL AND EXPERIMENTAL INNOVATION IN CITIES. WE PRODUCE DESIGNS AND STUDIES IN THE FIELDS OF ARCHITECTURE, ART, INTERIOR DESIGN AND URBANISM.BY FOCUSING ON RESEARCH PROCESSES AS THE CATALYST FOR AN EVOLVING ENGAGEMENT WITH THE CONSTRUCTED WORLD, WE SPECULATE ON CRITICAL SOLUTIONS FOR ARCHITECTURE.COLLABORATION AND OPENNESS ARE CRUCIAL TO OUR WORK. WE VALUE IDEAS AND CRITICISM. THE COLLABORATIVE CHARACTER OF OUR DESIGN AND RESEARCH METHODS RESULTS IN DEVELOPING CONTEMPORARY SOLUTIONS FOR ARCHITECTURAL, INTERIOR AND URBAN CONDITIONS. WE VALUE INNOVATION, INVESTIGATE CONTEMPORARY PROGRAMS, EXECUTE THE LATEST FABRICATION TECHNOLOGIES, AND TRANSFORM COMPLEX DIGITAL DESIGNS INTO BUILDINGS. SALON, FONDATO DA ALPER DERINBOGAZ, È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA CHE SI CONCENTRA SULL'INNOVAZIONE TATTICA E SPERIMENTALE NELLE CITTÀ. PRODUCIAMO PROGETTI E STUDI NEL CAMPO DELL'ARCHITETTURA, DELL'ARTE, DELL'INTERIOR DESIGN E DELL'URBANISTICA. CONCENTRANDOCI SUI PROCESSI DI RICERCA COME CATALIZZATORI DI UN IMPEGNO IN EVOLUZIONE CON IL MONDO COSTRUITO, SPECULIAMO SU SOLUZIONI CRITICHE PER L'ARCHITETTURA. LA COLLABORAZIONE E L'APERTURA SONO CRUCIALI PER IL NOSTRO LAVORO. DIAMO VALORE ALLE IDEE E ALLE CRITICHE. IL CARATTERE COLLABORATIVO DEI NOSTRI METODI DI PROGETTAZIONE E DI RICERCA HA COME RISULTATO LO SVILUPPO DI SOLUZIONI CONTEMPORANEE PER LE CONDIZIONI ARCHITETTONICHE, INTERNE E URBANE. APPREZZIAMO L'INNOVAZIONE, INDAGHIAMO I PROGRAMMI CONTEMPORANEI, ESEGUIAMO LE ULTIME TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE E TRASFORMIAMO COMPLESSI PROGETTI DIGITALI IN EDIFICI.

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LOD CULTURAL CENTER HQ ARCHITECTS

The new cultural centre in Lod, in Israel's central district, is a building that enhances the city's attractiveness and its logistics.

It is no coincidence that Lod is known as a major railway junction and that its downtown area is rich in various cultural poles. In fact, the new cultural centre consists of indoor and outdoor spaces that can complement the educational experiences of citizens. Its shape, organic in the surrounding context, lends itself to offering modes and possibilities of interaction, both daily and evening. Entrances

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Text by Ilia CELIENTO

on several sides, two auditoriums with respective dressing rooms and a restaurant are part of the total 6,000 sqm. Some of these spaces, and others such as the library, classrooms and dance areas, are specifically open to the children's and teenage community.

The outdoor areas - central courtyard and terrace - also become new profiles of relationship with the morphology and typology present in the city. The new cultural centre in Lod thus offers a contemporary, community and collective aspect to the city and its citizens.

P R O J E C T

The innovative character is expressed in the design of the stereometric forms and also in the choice of the type of construction.

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Il nuovo centro culturale di Lod, nel distretto centrale di Israele, è un edificio che implementa l’attrattività della città e la propria logistica. Non a caso, Lod è conosciuta per essere un principale nodo ferroviario e il suo centro è ricco di vari poli culturali. Difatti, il nuovo centro culturale è costituito da spazi interni ed esterni che possano complementare le esperienze formative dei cittadini. La sua forma, organica nel contesto circostante, si presta ad offrire modalità e possibilità di interazione, sia giornaliere che serali. Ingressi su più lati, due auditorium con rispettivi camerini e un ristorante costituiscono parte di 6.000 mq complessivi. Alcuni di questi spazi e altri come biblioteca, aule e aree da ballo, sono aperti specificamente alla comunità di bambini e teenagers. Gli spazi esterni - corte centrale e terrazza - diventano anche nuovi profili di relazione con la morfologia e la tipologia presenti in città. Il nuovo centro culturale di Lod, dunque, offre un aspetto contemporaneo, comunitario e collettivo alla città e ai cittadini.

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P R O J E C T

HQ ARCHITECTS HQ ARCHITECTS WAS FOUNDED IN TEL AVIV IN 2008 BY EREZ ELLA, AND IS CURRENTLY COMPRISED

BY A CREATIVE AND DEDICATED TEAM OF 40 PEOPLE BASED IN TEL AVIV. FOCUSING ON A STRONG PRAGMATIC AND PROGRAMMATIC APPROACH, HQ ARCHITECTS STRIVES TO QUESTION CONVENTIONS AND CREATE CULTURALLY CHALLENGING BUILDINGS, SPACES AND URBAN ENVIRONMENTS. HQ ARCHITECTS È STATO FONDATO A TEL AVIV NEL 2008 DA EREZ ELLA, ED È ATTUALMENTE COMPOSTO DA UN TEAM CREATIVO E DEDICATO DI 40 PERSONE CON SEDE A TEL AVIV. CONCENTRANDOSI SU UN FORTE APPROCCIO PRAGMATICO E PROGRAMMATICO, HQ ARCHITECTS SI SFORZA DI METTERE IN DISCUSSIONE LE CONVENZIONI E CREARE EDIFICI, SPAZI E AMBIENTI URBANI CULTURALMENTE STIMOLANTI.

PROJECT CREDITS

Project: LOD CULTURAL CENTER Location: LOD, ISRAEL Year: ONGOING (COMPLETION 2024) Client: CITY OF LOD Project Architect: SMADAR EFRATI AYAL Team: LEALLA SOLOMON, VALENTINA DUBROVSKY, TSLIL SHAI, MARINA PARAHOMOVSKY, LIOR KANTOR, ELIAHU COHEN, IVI VASSILOPOULOU

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Where the architecture becomes shielded and monolithic.

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P R O J E C T

ALBA

ELASTICOFARM

Text by Maria Antonietta SANTANGELO

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The new project designed by Stefano Pujatti and ELASTICOFarm in collaboration with KFA Architects + Planners Inc. fits into an irregular lot in the city of Toronto, along the most fascinating of the city's streets: Davenport Road. Apparently this is the oldest urban trace in the country which, irregular and jagged, breaks the rigid mesh of the modern city.

Alba, a building housing commercial spaces and residential units, is expanding into what has always been a parking space serving the area's businesses, and the architects' goal was above all to characterise the project, which is currently under construction. The stereometric layout of the volumetric composition and the accurate design of the sections are aligned with the choice of materials for the exteriors, where the total transparency of the ground floor decreases almost completely towards the top, where the architecture becomes shielded and monolithic.

Shapes, dormer windows, inclined planes and material jumps underline the urban and dynamic dimension of the building.

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Il nuovo progetto disegnato da Stefano Pujatti e ELASTICOFarm in collaborazione con KFA Architects + Planners Inc. si inserisce in un lotto irregolare della città di Toronto, lungo la più affascinante delle strade cittadine: Davenport Road. Pare che questa sia la più antica traccia urbana del paese che, irregolare e frastagliata, rompe la rigida maglia della città moderna. Alba, edificio che ospita spazi commerciali e unità residenziali, trova espansione in quello che è sempre stato uno spazio per parcheggi al servizio delle attività della zona, l’obiettivo degli architetti è stato innanzitutto quello di caratterizzare il progetto, attualmente in costruzione. L’assetto stereometrico della composizione volumetrica e il disegno accurato delle sezioni sono allineati alla scelta materica degli esterni, dove la totale trasparenza del piano terra diminuisce quasi totalmente verso l’alto, qui l’architettura diventa schermata e monolitica. Forme, abbaini, piani inclinati e salti materici sottolineano la dimensione urbana e dinamica dell’edificio.

P R O J E C T

PROJECT CREDITS

Project: ALBA Location: TORONTO, CANADA Year: CONSTRUCTION IS STARTING SOON Client: ALASKA POLLAK DESIGN LTD. Architects: ELASTICOFARM + KFA ARCHITECTS & PLANNERS INC. Render: ELASTICOFARM

SITE PLAN

ELASTICOFARM

ELASTICOFARM CON SEDE A CHIERI (TO), BUDOIA (PN) E TORONTO (CANADA) È STATO FONDATO NEL 2005 DA STEFANO PUJATTI, ALBERTO DEL MASCHIO E SARA DEL GALLO. LA PRINCIPALE LINEA DI RICERCA PROGETTUALE PUNTA A CONCILIARE GLI INTERESSI DEL COMMITTENTE E LE ESIGENZE DEI FUTURI UTENTI DELL’ARCHITETTURA CON LA SALVAGUARDIA LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO, SIA NATURALE CHE ANTROPICO, ATTRAVERSO IL RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE, ANCHE NEI SUOI EPISODI MINORI, E LA REALIZZAZIONE DI NUOVI INTERVENTI INCENTRATI SUL MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE ATTRAVERSO LA QUALITÀ E LA RICCHEZZA DEGLI SPAZI CHE L’ARCHITETTURA PUÒ OFFRIRE. INDIPENDENTEMENTE DALLA SCALA, GLI INTERVENTI DI ELASTICOFARM SONO SEMPRE CONCEPITI COME FULCRI URBANI, IN GRADO DI INFLUENZARE, RIVITALIZZARE E VALORIZZARE IL CONTESTO IN CUI SI COLLOCANO, POTENZIANDONE GLI ASPETTI POSITIVI E PECULIARI.

SECTION AA

EAST ELEVATION ON DAVENPORT ROAD

ELASTICOFARM IS LOCATED IN CHIERI (TO), BUDOIA (PN) AND TORONTO (CANADA), FOUNDED IN 2005 BY STEFANO PUJATTI, ALBERTO DEL MASCHIO AND SARA DAL GALLO. THE MAIN RESEARCH FIELD AIM TO RECONCILE THE NEEDS AND CONCERNS OF THE COMMITMENTS WITH ISSUES LIKE PRESERVATION AND RESTORATION OF THE BUILT HERITAGE, PROTECTION AND ENHANCEMENT OF THE NATURAL LANDSCAPE, IMPROVING THE LIVING ENVIRONMENT THROUGH AN HIGH QUALITY DESIGN PRACTICE. IN EVERY INTERVENTION, BOTH AT THE OBJECT-SCALE AND ATTHE URBAN-SCALE, ELASTICOFARM CONCEIVES THE PROJECT AS A MEAN TO INFLUENCE AND REVIVE THE CONTEXT IN WHICH IS OPERATING, STRENGTHEN ITS POSITIVE AND PECULIAR FEATURES.

WEST ELEVATION

SOUTH ELEVATION

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KEY WORD

| Marco F I LO N I

Plutarch's oracles no longer speak. We have lost the sense of the threshold, of being in between, of the limes representing that space - or rather: that differential organisation of space - capable of establishing a hierarchy between outside and inside, between here and elsewhere. Architecture is perhaps the only practice that still seems to have an idea of the separation of thresholds. Think of doors: they are not just neutral elements of our homes and cities. Large or small, majestic or secret, they represent the possibility of distinguishing between an inside and an outside - or rather, without doors, the outside and the inside would be undifferentiated: there would no longer be one and the other, but only one or the other.

Robert Musil was right when he said that cities can be grasped in step: even places of living have an element of movement, changing, dynamic, which is represented by the threshold. As Georg Simmel wrote, discussing bridges and doors, we human beings experience the things of our world essentially as connected or as divided: this is because everything, the objects, remain constrained in the ruthless separateness of space. A space that is not common, because the space of one matter cannot be that of another. But we have a capacity that no one else has: 'In the immediate sense, as in the symbolic sense, in the bodily sense, as in the spiritual sense, we are, at every moment, those who separate what is connected and connect what is separated'. It is for this reason, continues Simmel, that 'the men who first traced a road between two places accomplished one of the greatest feats'. Like the bridge and the door, a threshold is the way to the mainland for every human being, because 'no man is an island' (the poet stated) but is part of a land, is a piece of the continent. Walter Benjamin understood it as a passage, a zone of suspension between the sacred and the profane, between what is inside and what is outside, between life and death - Plutarch again tells us that in the ancient city, doors could not be consecrated because they served as a passageway for corpses. The threshold is therefore the beginning and the end of man's movement: when the door opens, the city sets out on its journey. The door is a possibility for the city.

It is its limit. And as a threshold, it erases the boundary between inside and outside when it is open, just as it emphasises it when it is closed.

The door is man's boundary, "a borderline being who has no boundaries".

Soglia Gli oracoli di Plutarco non parlano più. Abbiamo perso il senso della soglia, dell’essere in mezzo, del limes che rappresenta quello spazio – o meglio: quell’organizzazione differenziale dello spazio – capace di stabilire una gerarchia tra il fuori e il dentro, tra qui e l’altrove. L’architettura è forse la sola pratica che sembra avere ancora un’idea della separazione delle soglie.

Si pensi alle porte: non sono soltanto elementi neutri delle nostre case e delle nostre città. Grandi o piccole, maestose o segrete, rappresentano la possibilità di distinguere un dentro e un fuori – o meglio, senza porte il fuori e il dentro risulterebbero indifferenziati: non vi sarebbe più l’uno e l’altro, ma soltanto l’uno o l’altro. Aveva ragione Robert Musil quando diceva che le città si colgono al passo: anche i luoghi dell’abitare hanno un elemento di movimento, mutevole, dinamico, che è rappresentato dalla soglia. Come scriveva Georg Simmel, discettando di ponti e porte, noi esseri umani abbiamo esperienza delle cose del nostro mondo essenzialmente come collegate o come divise: questo perché qualsiasi cosa, gli oggetti, rimangono costretti nella spietata separatezza dello spazio. Uno spazio che non è comune, perché lo spazio di una materia non può essere quello di un’altra. Ma noi abbiamo una capacità che nessun altro ha: «In senso immediato, come in senso simbolico, in senso corporeo, come in senso spirituale, siamo noi, in ogni momento, coloro i quali separano ciò che è collegato e collegano ciò che èseparato». È per questo motivo, continua Simmel, che «gli uomini che per primi tracciarono una strada tra due luoghi, portarono a termine una delle piùgrandi imprese». Come il ponte e la porta,una soglia è la via per la terra ferma di ogni essere umano, perché “nessun uomo è un isola”(sanciva il poeta) ma è parte di una terra, è un pezzo del continente. Walter Benjamin la intendeva come un passaggio, una zona di sospensione fra il sacro e il profano, fra ciò che è dentro e ciò che è fuori, fra la vita e la morte – ancora Plutarco ci dice che nella città antica le porte non potevano esser consacrate perché servivano da passaggio per i cadaveri. La soglia è perciò l’inizio e la fine del movimento dell’uomo: quando si apre la porta, la città si mette in cammino.

La porta è una possibilità per la città. È il suo limite. E in quanto soglia cancella il limite fra dentro e fuori, quando è aperta, così come lo rimarca, quando è chiusa. La porta è il confine dell’uomo, «essere confinario che non ha confini».

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/sò·glia/ sostantivo femminile 1. Piano che unisce al livello del pavimento gli stipiti di un vano d'ingresso: s. di pietra, di marmo; estens., limite della porta o dell'ingresso: fermarsi sulla s.; non com., il davanzale di una finestra; lett., casa, dimora; arc., gradino, grado.

FIG. Inizio, periodo iniziale di un'età o di una stagione. "esser sulla s. della vecchiaia" 2. Nella costruzione navale, la parte più alta e robusta del fasciame esterno degli scafi di legno.

In un bacino di carenaggio, la striscia di pavimento, provvista di scanalatura, all'ingresso del bacino.

3. In geografia fisica, dislivello a gradino che collega una valle secondaria a una valle principale ( s. glaciale ), oppure situato in corrispondenza di una cascata ( s. della cascata ).

4. In varie accezioni dell'uso scientifico, il valore minimo che un determinato agente deve raggiungere perché si produca un certo effetto.

• Soglia di rischio, s. della coscienza, s. di eccitabilità, s. del dolore Origine Lat. sol a ‘calzare, suola’ •sec. XIV.

traduce l’ingl : noun 1. threshold 2. sill

Racconta il tuo lavoro e promuovi il tuo studio di architettura.

Platform Tell the Project è una nuova Collana Editoriale, pensata per la promozione degli studi di architettura attraverso il racconto emozionale di uno dei loro migliori progetti.

Il sistema si basa su 3 prodotti editoriali specifici: la Monografia cartacea, il Digital book e il Video racconto (mini docufilm). Entrambi i prodotti sono pensati per essere veicolati, a un target più vasto o più mirato, secondo le strategie dello studio di architettura, attraverso un sistema integrato di comunicazione: Evento, Dem, Newsletter, Web, Post social, Video e Stories.

PLATFORM NETWORK

20121 Milano · piazzetta di Brera 24/6 | 17100 Savona • via Paleocapa 17/7 info@platformnetwork.it | www.platformarchitecture.it/com 93

PRINTED

| Luca GA LO FA RO

Ludovico Quaroni

ROME 1968

HUMBOLDTBOOKS MILAN 2021 No city has been photographed, drawn, represented, visited and described more than Rome. Among the many books there is one that has contributed most to the education of the architects of my generation, Immagine di Roma by Ludovico Quaroni, first published in 1969. The main feature of the book is the photographs taken by the architect, which become an unusual way of telling the story of the city at that time. It is the pictures that build the structure of his narrative; they are not a support for the main text but a palimpsest constructed to give form to concepts that are difficult to describe in words. They have long captions that complete them, they reach the reader immediately and slowly take over from the main text. For Quaroni, photographing Rome meant highlighting the contradictions that were stratified in the very body of the city, it also meant extrapolating real design lessons from the images. Today, fifty years later, Humboldtbooks has extracted a series of photographs from the archive that were not used for the book and that give us a magnificent image of the city awaiting transformation (which never happened). These images still have the strength and capacity to tell the story of Rome.The photographs, taken

by Quaroni and his grandson, are timeless images, fragments of a loving discourse with the spaces of a distracted city. There is no precise aesthetic choice in the way he looks at them: the centre and the suburbs confront each other and face each other, Baroque Rome is contrasted with the first suburbs, the middle ground between the countryside and the city. Layers of civilisations that intertwine, and in the middle the people of Rome, apparently indifferent to the passing of the centuries. These photographs tell the story of the city, seeking out its faults and merits, laying it bare.

For the first time, photography became the essential tool for narrating urban space and not just its architecture, a practice that has become commonplace today but which architects used only in a private form at the time. Robert Venturi's Complexities and Contradictions, in which photography was a support for the text, came out in 1966, while it was with Learning from Las Vegas, in 1972, that the image became independent of the text in books on architecture. A text by writer Francesco Pecoraro, a student of Quaroni, pays tribute to the architect, but also to Rome, whose centre is sadly being transformed not by architecture but by mass tourism, which consumes it more and more with each passing day. Who knows what Quaroni would say today and what he would decide to photograph now that a certain humanity no longer lives in these spaces, because if anything has changed, it is in the soul of those who live and animate these photos, resigned to living the city in a completely different way.

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Nessuna città più di Roma è stata fotografata, disegnata, rappresentata, visitata e descritta. Tra i tanti libri ce ne è uno che ha contribuito di più alla formazione degli architetti della mia generazione, Immagine di Roma di Ludovico Quaroni, pubblicato la prima volta nel 1969. La caratteristica principale del libro è rappresentata dalle fotografie scattate dall’architetto che diventano uno strumento di racconto della città inusuale per quel periodo. Sono proprio le immagini a costruire la struttura della sua narrazione; non sono un supporto al testo principale ma un palinsesto costruito per dare forma a dei concetti difficili da descrivere a parole. Hanno delle lunghe didascalie che le completano, raggiungono immediatamente il lettore e lentamente prendono il sopravvento sul testo principale. Per Quaroni fotografare Roma significava mettere in luce le contraddizioni che erano stratificate nel corpo stesso della città, significava anche estrapolare dalle immagini vere e proprie lezioni progettuali. Oggi a distanza di cinquant’anni Humboldtbooks estrae dall’archivio una serie di fotografie non utilizzate per il libro che ci restituiscono un’immagine magnifica della città in attesa di trasformazioni (poi mai avvenute). Immagini queste che hanno ancora la forza e la capacità di raccontare Roma. Le fotografie, scattate da Quaroni e dal nipote, sono immagini senza tempo, frammenti di un discorso amoroso con gli spazi di una città distratta. Nel suo guardare non esiste una scelta estetica precisa: centro, periferia si confrontano e affrontano, alla Roma Barocca si contrappongono le prime periferie, terre di mezzo tra campagna e città. Stratificazioni di civiltà che si intrecciano, e in mezzo il popolo di Roma in apparenza indifferente allo scorrere dei secoli. Queste Fotografie raccontano la città, ne cercano i difetti e i pregi, la mettono a nudo. Per la prima volta la fotografia diventa lo strumento essenziale per raccontare lo spazio urbano e non solo le sue architetture, una pratica oggi diventata comune ma che al tempo gli architetti utilizzavano solo in una forma privata.

Complessità e contraddizioni di Robert Venturi, dove la fotografia era un supporto al testo, era uscito nel 1966, mentre è con Learning from Las Vegas, del 1972, che l’immagine assume un’autonomia rispetto al testo nei libri di architettura. Un testo dello scrittore Francesco Pecoraro, allievo di Quaroni, rende omaggio all’ architetto, ma anche a Roma il cui centro è tristemente trasformato non dall’architettura ma da un turismo di massa che la consuma sempre di più ogni giorno che passa. Chissà cosa direbbe oggi Quaroni e cosa deciderebbe di fotografare ora che una certa umanità non vive più questi spazi, perché se qualcosa è cambiato, è nell’anima di chi vive e anima queste foto, rassegnato a vivere la città in modo completamente diverso.

Luca GA LO FA RO

|P R I N T E D

conrad-bercah

BERLIN TRANSFERT - AN ATLAS OF AESTHETIC IDEAS

LetteraVentidue, Siracusa 2021.

Berlin transfert is a new experiment of its kind. An architect working in Berlin today reads, interprets and reflects on the work of some colleagues: Brandhluber, Kuehn Malvezzi and Bruno Fioretti Marquez. He chooses three specific buildings, studies them, looks at them through the lens of his memory but especially through an unconscious process, extrapolates some fundamental concepts that he visualises through ten Warbugian plates. He juxtaposes the main text with this atlas of memory that amplifies its meanings. A book whose writing is fragmented and recomposed, in the light of a precise personal research. In a certain sense, Conrad Bercah writes an autobiography based on the attentive gaze of an architect who can only understand himself by confronting the world around him. A beautiful, successful book full of useful ideas for learning to look at architecture through the thread of memory, and not only that: the author manages to go beyond the categories used today to analyse the relationship between buildings and urban space. The key to the narrative is hidden in a type of project that exploits the analogies and correspondences between buildings that are apparently very different from one another, but which in reality conceal the fundamental features of the city of Berlin, already the subject of two other books by the author. The correspondences and reflections made on form generate antidotes to the sterile and tiredly commercial forms that the city has produced in recent years. It is the images we choose to analyse and juxtapose with each other that produce new meanings, and have the capacity to generate parallel narratives. In the end, we are left with a doubt: we do not know whether the book reveals the intentions of the designers or only those of the author, who is determined to understand the city through the form of its architecture. Conrad Bercah's book is a testimony to the ability to reappropriate, without camouflage, the ruins of history, which live on in the experience of those who live in it and constantly reinvent it, the architect. I like to define this book as a book about ruins, whether they are removed ruins or existing ruins, nostalgic forms that, like Chris Marker's film La Jeteé, can be used to reconstruct our future.

Berlin transfert è un esperimento nuovo nel suo genere. Un architetto attivo oggi a Berlino legge, interpreta e riflette sul lavoro di alcuni colleghi: Brandhluber, Kuehn Malvezzi e Bruno Fioretti Marquez. Sceglie tre edifici precisi, li studia li guarda attraverso la lente della sua memoria ma specialmente attraverso un processo inconscio, estrapola alcuni concetti fondamentali che visualizza attraverso dieci tavole Warbughiane. Al testo principale accosta questo atlante della memoria che ne amplifica i significati. Un libro la cui scrittura è frammentata e ricomposta, alla luce di una precisa ricerca personale. Conrad Bercah scrive in un certo senso un autobiografia costruita sullo sguardo attento dell’architetto capace di capire se stesso solo confrontandosi con il mondo che lo circonda. Un libro riuscito bello e pieno di spunti utili per imparare a guardare l’architettura attraverso il filo della memoria e non solo, l’autore infatti riesce a superare le categorie che oggi sono utilizzate per analizzare il rapporto che gli edifici instaurano con lo spazio urbano. La chiave della narrazione è nascosta in un tipo di progetto che sfrutta le analogie e le corrispondenze tra edifici apparentemente molto diversi tra loro, ma che in realtà nascondono i tratti fondamentali della città di Berlino, già oggetto di altri due libri dell’autore. Le corrispondenze e le riflessioni fatte sulla forma generano gli antidoti nei confronti delle forme sterili e stancamente commerciali che la città ha prodotto negli ultimi anni. Sono le immagini che scegliamo di analizzare e accostiamo tra di loro a produrre nuovi significati, e ad avere la capacità di generare narrazioni parallele. Alla fine restiamo con il dubbio, non sappiamo infatti se il libro riveli le intenzioni dei progettisti o solo quelle dell’autore deciso a capire la città attraverso la forma della sua architettura. Una testimonianza quella di conrad bercah capace di riappropriarsi senza mimetismi delle rovine della storia, che vivono nell’esperienza di chi la vive e la reinventa costantemente, l’architetto. Mi piace definire questo libro come un libro sulle rovine, siano esse rovine rimosse o rovine esistenti, forme nostalgiche che come nel film la Jeteé di Chris Marker possono essere usate per ricostruire il nostro futuro.

STOÀ

Quarterly Magazine Year I, 1/2, Summer 2021 Tools for teaching architectural design Deciding to create a new magazine today is an act of courage, which is why it is important to pay attention to each new project that appears on the market. STOÀ is an academic journal that addresses a wider audience by focusing on the teaching methods of architecture schools. In light of the transformation of schools and the increasing use of technology, how is architecture taught? What are the tools of design and how should they be used when it becomes important to teach a working method? How do these tools fit in with the theoretical construction of the project? Models, images and renderings are some of the topics that will be dealt with in the following issues, to understand how these tools are capable of constructing a space for experimentation linked to the founding questions of the discipline. The first issue, which deals with the construction of models, is part of a long-distance dialogue with other important texts that have dealt with the same theme: the catalogue Idea as Model, edited by Kenneth Frampton and Silvia Kolbowski, Vittorio Gregotti's 1987 issue of Rassegna, and OASE 84, with the same title published in 2010, up to Log 50 - Model Behavior.

The intention is to create a shared space, the magazine, through which to dialogue at a distance on the use of the tools needed to think about architecture. The intention of the first issue, for example, is to give an up-to-date account of some experiences conducted by those who see the model as a methodological foundation for teaching design. For some, the model is a tool that guides the formal process, for others it is only the final product of the project's verification, for others still it is a perfomative device capable of exalting the individual designer's formal research. While reading this issue I kept thinking of O.M.Ungers, who was a designer and a great teacher who always considered models as essential tools in the life of an architect. For him a model contains great theoretical complexity, synthesised in a visual form and in a conceptual order capable of ordering complex situations. In this sense, the external form of the model is the expression of an internal structure. In the end, therefore, there are two types of models for the German architect, visual models and thought models. Both are useful as conceptual devices to structure our experience and transform it into something real.

Decidere di fare una nuova rivista oggi è un atto di coraggio, per questo è importante dedicare attenzione ad ogni nuovo progetto che si affaccia sul mercarto. STOÀ è una rivista accademica che si rivolge ad un pubblico più ampio concentrando la sua attenzione sui metodi della didattica delle scuole di architettura. Alla luce delle trasformazioni delle scuole e dell’uso sempre più diffuso della tecnologia come si insegna architettura? Quali sono gli strumenti del progettare e come devono essere usati nel momento in cui diventa importante insegnare un metodo di lavoro. Come questi strumenti si integrano con la costruzione teorica del progetto? Modelli, immagini, render sono alcuni degli argomenti che verranno trattati nei prossimi numeri, per capire come questi strumenti sono capaci di costruire uno spazio di sperimentazione legato alle questioni fondative della disciplina Il primo numero, si occupa della costruzione di modelli, si inserisce in un dialogo a distanza con altri testi importanti che si sono occupati dello stesso tema il catalogo Idea as Model, curato da Kenneth Frampton e Silvia Kolbowski, il numero di Rassegna del 1987 di Vittorio Gregotti quello di OASE 84, dallo stesso titolo pubblicato nel 2010 fino ad arrivare a Log 50 - Model Behavior. L’intenzione è quella di creare uno spazio condiviso, la rivista appunto, attraverso cui dialogare va distanza sull’uso degli strumenti necessari per pensare l’architettura. L’intento del primo numero per esempio è quello di restituire un resoconto aggiornato di alcune esperienze condotte da chi intende il modello come fondamento metodologico per la didattica del progetto. Per alcuni il modello è uno strumento che guida il processo formale, per altri è solamente il prodotto finale di verifica del progetto per altri ancora è un dispositivo perfomativo capace di esaltare la ricerca formale del singolo progettista. Io leggendo questo numero continuavo a pensare ad O.M.Ungers, che è stato un progettista e un grande insegnante che ha sempre considerato i modelli, come strumenti essenziali nella vita di un architetto per lui un modello contiene una grande complessità teorica, sintetizzata in una forma visiva e in un ordine concettuale capace di ordinare situazioni complesse. In tal senso la forma esterna del modello è l'espressione di una struttura interna. Alla fine quindi esistono per l’architetto tedesco due tipi di modelli, modelli visivi e modelli di pensiero. Entrambi utili come dispositivi concettuali per strutturare la nostra esperienza e trasformarla in qualcosa di reale.

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The attention to a renewed relationship between inside and outside.

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P R O J E C T

ONE WORKS

URBAN OFFICE CAMPUS The project concerns the renovation of several buildings for tertiary use located in a very central area of Milan, near Castello Sforzesco entrance. The buildings subject to intervention are different from each other in terms of age, morphological conformation and architectural design. The volume A overlooking the main street, of eight floors above ground, has a linear building with regular framed facades and is "crossed" by a public road which determines its "bridge" configuration. The innermost body of the building (B), with four floors above ground, overlooks narrow streets with little traffic and is made up of an irregular "L-shaped" body, with a curved side, characterized by the exposure of the structural metal skeleton that surrounds the internal courtyard. A third building, smaller and older, completes the complex.The redevelopment project reinterprets the different

constructive nature and position of the pre-existing buildings. On the one hand by marking the urban presence of the linear building, through the amplification of the main façade frame and the choice of a covering material that is consistent in terms of typology and colors, on the other hand by mitigating the structural exoskeleton of the "L-shaped" building, creating a double glass facade that makes the building more permeable, dematerializing it and reflecting the green elements inside and outside, as well as improving its energy efficiency. The attention to a renewed relationship between inside and outside is also found in the inclusion and enhancement of a series of terraces located at different levels which, together with the complete reconfiguration of the internal garden, are new to emphasize the vocation of this new urban business campus.

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Il progetto riguarda la ristrutturazione di alcuni edifici ad uso terziario situati in una zona molto centrale di Milano, in prossimità dell'ingresso del Castello Sforzesco. Gli edifici oggetto dell'intervento sono diversi tra loro per età, conformazione morfologica e disegno architettonico. Il volume A che si affaccia sulla strada principale, di otto piani fuori terra, ha un edificio lineare con facciate a cornice regolare ed è "attraversato" da una strada pubblica che ne determina la configurazione a "ponte". Il corpo più interno dell'edificio (B), di quattro piani fuori terra, si affaccia su strade strette e poco trafficate ed è costituito da un corpo irregolare a "L", con un lato curvo, caratterizzato dall'esposizione dello scheletro metallico strutturale che circonda la corte interna. Un terzo edificio, più piccolo e antico, completa il complesso. Il progetto di riqualificazione reinterpreta la diversa natura costruttiva e posizione degli edifici preesistenti. Da un lato marcando la presenza urbana dell'edificio lineare, attraverso l'amplificazione del telaio principale di facciata e la scelta di un materiale di rivestimento coerente per tipologia e colori, dall'altro mitigando l'esoscheletro strutturale dell'edificio a "L", creando una doppia facciata in vetro che rende l'edificio più permeabile, smaterializzandolo e riflettendo gli elementi verdi interni ed esterni, oltre a migliorarne l'efficienza energetica.

L'attenzione ad un rinnovato rapporto tra interno ed esterno si ritrova anche nell'inserimento e nella valorizzazione di una serie di terrazze poste a diversi livelli che, insieme alla completa riconfigurazione del giardino interno, sono nuove per sottolineare la vocazione di questo nuovo business campus urbano.

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P R O J E C T

ONE WORKS ONE WORKS IS A GLOBAL DESIGN AND CONSULTANCY FIRM, OFFERING AN INTEGRATED APPROACH TO ARCHITECTURE, INFRASTRUCTURE AND URBAN ENGINEERING. WE BELIEVE IN CREATING DYNAMIC, INTUITIVE AND SUSTAINABLE PLACES WHERE PEOPLE AND COMMUNITIES CAN CONNECT WITH THEIR ENVIRONMENT, AND WITH EACH OTHER.

TYPICAL FLOOR PLAN

ONE WORKS È UNA SOCIETÀ DI CONSULENZA E PROGETTAZIONE GLOBALE, CHE OFFRE UN APPROCCIO INTEGRATO ALL'ARCHITETTURA, ALLE INFRASTRUTTURE E ALL'INGEGNERIA URBANA. CREDIAMO NELLA CREAZIONE DI LUOGHI DINAMICI, INTUITIVI E SOSTENIBILI DOVE LE PERSONE E LE COMUNITÀ POSSONO CONNETTERSI CON IL LORO AMBIENTE E TRA DI LORO.

PROJECT CREDITS

Project: URBAN OFFICE CAMPUS Location: MILAN, ITALY

GROUNDFLOOR PLAN

Year: ONGOING Design Team and Site Construction Supervision: ONE WORKS MEP CONSULTANT: DEERNS Structural Consultant: ONE WORKS + CFA SRL Visualization: APLUST BUILDING A FAÇADE DETAIL

BUILDING B FAÇADE DETAIL

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PARK ASSOCIATI

MoLeCoLa MoLeCoLa's proposal aims to create an innovative, sustainable and integrated technological district to promote the redevelopment of Milan's Bovisa district. The masterplan developed by the team led by Park Associati for an area of over 90,000 square metres is developed in a synergic manner with the other projects in the area, in dialogue with the Milan Polytechnic, and is an opportunity to reconnect the areas so far separated by the tracks of the Milano Nord Bovisa railway, redeveloping the railway station as the beating heart of the renewed district. MoLeCoLa creates an "idea-producing" neighbourhood and bases its functional mixité on three key principles: housing, production and interaction. Residences, student halls, commercial activities, coworking and the Ferrovie Nord headquarters are designed in an integrated way with the design of the public space, rich in equipped green areas, to create a harmonised landscape that meets the goal of zero CO2 emissions by 2050. The master plan experiments with alternative and sustainable ways of experiencing mobility, landscape, living, working and consumption, with the aim of increasing well-being for the individual and the entire community.

La proposta di MoLeCoLa intende realizzare un distretto tecnologico innovativo, sostenibile e integrato che promuova la riqualificazione del quartiere di Bovisa a Milano. Il masterplan sviluppato dal team guidato da Park Associati per un’area di oltre 90.000 mq, si sviluppa in maniera sinergica con gli altri interventi presenti sull’area, dialoga con il Politecnico di Milano, ed è l’occasione per ricucire gli ambiti finora separati dai binari della ferrovia Milano Nord Bovisa, riqualificando la stazione ferroviaria come fulcro pulsante del quartiere rinnovato.

MoLeCoLa crea un quartiere “produttore di idee” e fonda la sua mixité funzionale su tre principi cardine: abitazione, produzione e interazione.

Residenze, studentato, attività commerciali, coworking, headquarters di Ferrovie Nord sono progettati in maniera integrata con il disegno dello spazio pubblico, ricco di aree verdi attrezzate, in modo da creare un paesaggio armonizzato che risponde all’obiettivo di zero emissioni di CO2 al 2050. Il masterplan sperimenta modi alternativi e sostenibili di vivere la mobilità, il paesaggio, l’abitare, il lavorare e il consumo, con l’obiettivo di accrescere il benessere per l’individuo e per l’intera comunità.

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P R O J E C T

MoLeCoLa's masterplan was conceived as an intervention to reconnect the urban fabric of the Bovisa district now divided by the railway tracks.

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The bicycle and pedestrian link allows the MoLeCoLa master plan to be linked to the Goccia development area.

PARK ASSOCIATI FOUNDED IN 2000 BY FILIPPO PAGLIANI AND MICHELE ROSSI, PARK ASSOCIATI FOCUSES ITS ACTIVITY ON ARCHITECTURAL DESIGN, URBAN PLANNING, INTERIOR DESIGN AND PRODUCT DESIGN. PARK ASSOCIATI’S PROJECTS ARE DEVELOPED THROUGH A CULTURE OF DIALOGUE, WHICH HAS ALWAYS CHARACTERISED THE PRACTICE’S OPEN APPROACH. SEARCHING FOR A FORM THAT SUMMARISES A VISION IS AT THE HEART OF THE PRACTICE'S WORK, PARK ASSOCIATI'S APPROACH TO ARCHITECTURE IS ANALYTICAL, PRAGMATIC AND TAILORED, STRONG IN TRADITION AND AT THE SAME TIME CAPABLE OF GENERATING NEW LINGUISTIC CODES THROUGH A PROCESS THAT COMBINES LISTENING, INTUITION AND EXPERIMENTATION. FONDATO NEL 2000 DA FILIPPO PAGLIANI E MICHELE ROSSI, PARK ASSOCIATI SI OCCUPA DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, URBANISTICA, INTERIOR DESIGN E PRODUCT DESIGN. PARK ASSOCIATI SVILUPPA PROGETTI ATTRAVERSO UNA CULTURA DEL DIALOGO CHE HA SEMPRE CARATTERIZZATO L’APPROCCIO APERTO DELLO STUDIO. ALLA BASE DEL LAVORO DELLO STUDIO C’È LA RICERCA DI UNA FORMA CHE SINTETIZZI UNA VISIONE. L’APPROCCIO DI PARK ASSOCIATI ALL’ARCHITETTURA È ANALITICO, PRAGMATICO E CALIBRATO, FORTE DELLA TRADIZIONE E AL TEMPO STESSO CAPACE DI GENERARE NUOVI CODICI LINGUISTICI GRAZIE AD UN PROCESSO CHE COMBINA ASCOLTO, INTUIZIONE E SPERIMENTAZIONE. SECTION 2

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The master plan experiments with alternative and sustainable ways of experiencing mobility, landscape, living, working and consumption.

P R O J E C T

PROJECT CREDITS

Project: MOLECOLA – REINVENTING CITIES MILANO, NODO BOVISA Location: MILAN, ITALY Year: ONGOING Client: COMUNE DI MILANO, FERROVIE NORD MILANO, HINES (investor) Team: FILIPPO PAGLIANI, MICHELE ROSSI MARCO PANZERI (PROJECT DIRECTOR) ELISA BORGHI, SARA CACCIATI, VALERIA DONINI, ERICA FASSI, SIMONE MARZORATI, IRENE RICCIARDI, ANDREA RIVA, ELISA TADDEI, ANTONIO CAVALLO, XHENSILA OGRENI, STEFANO VENEGONI (Visualizations) Structures: BOLLINGER+GROHMANN, MILAN Energy, plant and sustainability strategies: ESA ENGINEERING, MILAN Landscape: GREENCURE, MILAN Digital solutions for sustainability: SCHNEIDER ELECTRIC, MILAN Energy strategies: A2A CALORE E SERVIZI, MILAN Participatory processes: IRS - INSTITUTE FOR SOCIAL RESEARCH, MILAN Expert in timber construction and prefabricated buildings: WOODBETON, ISEO (BS) Legal and administrative aspects: AMMLEX, MILAN AXONOMETRIC VIEW

SITE PLAN

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FRIGERIO DESIGN GROUP

RESILIENCE

LAB GRID Following the competition "The new spaces of energy" organised by Enel in July 2020, Frigerio Design Group's project, Resilience Lab Grid, was selected to convert the coal-fired plant into an eco-sustainable structure.

The architecture studio proposes a paradigm shift in the collective imagination, transforming the power plant into a positive example of regeneration and protection of the ecosystem. Inspired by the "fractal", a natural geometric element whose shape is invariant in changing length scales: based on a modular, implementable system, the new buildings have different dimensions depending on their functions, but always have the same characteristics.

The central generating unit and control room of the entire system is the Enel Pavilion, a place to welcome, inform and promote the company's values: environmental sustainability, circular economy and innovation.

The studio creates a place for sharing, open to the public and the community, where sustainability-oriented activities and virtuous actions are promoted to stimulate regeneration and socio-cultural and eco-sustainable development of the place. The architecture is located in an environment on the border between the lagoon and the countryside, between water and land, and the project is inspired by the natural matrix of the place.

The reconstruction of the lagoon landscapes of the sandbanks is transformed into an opportunity to narrate the territory and include it in an educational context.

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A seguito del concorso “I nuovi spazi dell’energia” indetto da Enel nel luglio 2020, il progetto di Frigerio Design Group, Resilience Lab Grid, è stato selezionato allo scopo di riconvertire l’impianto a carbone in una struttura ecosostenibile. Lo studio di architettura propone un cambio di paradigma nell’immaginario collettivo, trasformando la centrale in un esempio positivo per la rigenerazione e la tutela dell’ecosistema.

Ispirandosi al “frattale”, elemento geometrico naturale, la cui forma è invariante nel cambiamento della scala delle lunghezze: In base ad un sistema modulare e implementabile, i nuovi edifici hanno dimensioni differenti a seconda delle funzioni, ma presentano sempre le stesse caratteristiche. Nucleo centrale generatore e cabina di regia dell’intero sistema è l’Enel Pavilion, luogo di accoglienza, informazione e promozione dei valori aziendali: sostenibilità ambientale, economia circolare e innovazione. Lo studio crea un luogo di condivisione, aperto al pubblico e alla comunità, dove vengono promosse attività all’insegna della sostenibilità e interventi virtuosi, per stimolare la rigenerazione e lo sviluppo socio-culturale ed ecosostenibile del luogo. L’architettura è collocata in un ambiente al confine tra laguna e campagna, tra acqua e terra, e il progetto si ispira alla matrice naturale del luogo. La ricostruzione dei paesaggi lagunari delle barene si trasforma in un’occasione per raccontare il territorio e includerlo in un contesto educativo.

P R O J E C T

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A paradigm shift in the collective imagination, transforming the power plant into a positive example of regeneration and protection of the ecosystem.

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P R O J E C T

ELEVATION 1

PROJECT CREDITS

Project: RESILIENCE LAB GRID Location: FUSINA, VENICE, ITALY Year: ONGOING Client: ENEL PRODUZIONE SPA Team: E. FRIGERIO CON M. VERDONA, S. ROTA, M. ROBERTO, W. LARTERI, F. VALIDO, A. CHIAPPINI Socio-economic environmental strategy: T. GEORGIADIS AND L. CREMONINI, ISTITUTO PER LA BIOECONOMIA IBE-CNR Landscape: OPENFABRIC Facilities: TEKSER INGEGNERIA

FRIGERIO DESIGN GROUP BORN IN TURIN, ENRICO FRIGERIO GRADUATED IN ARCHITECTURE IN GENOA AND JOINED RENZO PIANO'S WORKSHOP WHERE HE LEARNED HIS TRADE. IN 1991 HE FOUNDED THE FRIGERIO DESIGN GROUP, WHOSE PRIMARY OBJECTIVE IS QUALITY AND A RELATIONSHIP WITH THE ENVIRONMENT. HIS MOST SIGNIFICANT PROJECTS INCLUDE: THE NEW TERNA ELECTRICITY STATION IN CAPRI (2017), THE CRÈDIT-AGRICOLE GREEN LIFE HEADQUARTERS (2018) IN PARMA, THE ARCAPLANET HEADQUARTERS IN CARASCO (2020) AND THE ZAMASPORT OFFICES AND PRODUCTION SITE IN NOVARA (2020).

CURRENTLY UNDER CONSTRUCTION ARE THE FERRERO TECHNICAL CENTER IN ALBA AND THE REFITTING OF THE ROSENTHAL OFFICES IN SELB, GERMANY.

Plan

NATO A TORINO, ENRICO FRIGERIO SI LAUREA IN ARCHITETTURA A GENOVA ED ENTRA NEL WORKSHOP DI RENZO PIANO AL CUI FIANCO IMPARA IL MESTIERE. NEL 1991 FONDA FRIGERIO DESIGN GROUP, CHE FA DELLA QUALITÀ E DEL RAPPORTO CON L’AMBIENTE IL PROPRIO OBIETTIVO PRIMARIO. TRA I SUOI PROGETTI PIÙ SIGNIFICATIVI: LA NUOVA STAZIONE ELETTRICA DI TERNA A CAPRI (2017), L’HEADQUARTER CRÈDIT -AGRICOLE GREEN LIFE (2018) A PARMA, L’HEADQUARTER DI ARCAPLANET A CARASCO (2020) E LA SEDE UFFICI E PRODUZIONE DI ZAMASPORT A NOVARA (2020). SONO INVECE ATTUALMENTE IN CANTIERE IL FERRERO TECHNICAL CENTER AD ALBA ED IL REFITTING DEGLI UFFICI DELLA ROSENTHAL A SELB IN GERMANIA.

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8ÈME

ATELIER(S) ALFONSO FEMIA & CARTA ASSOCIÉS

ART

The city is built through rhythm and sequence and the balance between these two musical aspects creates a place, a place of life, work, meeting, landscape. The eighth art is located in the dense dimension of Marseille, on the axis of the Boulevard Michelet which opens us up to the surrounding area and invites us to go out or enter the city, into its heart.

The project wants and has to respond to different themes of urban façade on the boulevard, of intimate dimension towards the open and crossing courtyards. Architecture is a continuous dialogue with light, a material capable of establishing empathy with people.

We wanted to capture light, to create devices for perceiving the urban landscape. An urban island of life and dialogue, of matter and light, of collective and intimate times, a Mediterranean place.

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La città si costruisce tramite ritmo e sequenza e l'equilibrio tra questi due aspetti musicali crea un luogo, un luogo di vita, lavoro, di incontro, di paesaggio. L'ottava arte si trova nella densa dimensione di Marsiglia, sull'asse del Boulevard Michelet che ci apre sul territorio circostante e ci invita ad uscire o entrare nella città, nel suo cuore.

Il progetto vuole e deve rispondere a diversi temi di facciata urbana sul viale, di dimensione intima verso le corti aperte e attraversanti i cortili interni. L'architettura è un dialogo continuo con la luce, una materia in grado di stabilire empatia con le persone.

Noi abbiamo voluto catturare la luce, creare dispositivi di percezione del paesaggio urbano. Un'isola urbana di vita e di dialogo, di materia e luce, di tempi collettivi e intimi, un luogo del Mediterraneo.

P R O J E C T

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Architecture is a continuous dialogue with light, a material capable of establishing empathy with people.

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P R O J E C T PROJECT CREDITS Project: 8ÈME ART - REQUALIFICATION OF “RENAULT RETAIL GROUP” MICHELET COMPLEX IN MARSEILLES Location: MARSEILLE, FRANCE Year: ONGOING Architectural and landscape design: ATELIER(S) ALFONSO FEMIA (GIÀ 5+1AA) WITH CARTA ASSOCIÉS Architects: ALFONSO FEMIA, ROLAND CARTA General contractor: VINCI CONSTRUCTION Client: ALTAREA COGEDIM Renderings: ©AF517 & C+T & FREDERIC PERONNE Photos: LUC BOEGLY Artist work: "LE VIE DEL MARE" ILARIA DI MEO

ATELIER(S) ALFONSO FEMIA (AF517) ATELIER(S) ALFONSO FEMIA (AF517), IS THE NAME UNDER WHICH 5+1AA HAS CHANGED ITS NAME. CREATED BY ALFONSO FEMIA WITH OTHER FELLOW TRAVELLERS, SINCE 1995 IT HAS BEEN EXPLORING THE WORLD AND HUMAN RELATIONSHIPS THROUGH ARCHITECTURE, DIALOGUE AND MATTER, LISTENING, RESEARCHING AND AFFIRMING ON THE ONE HAND AN IDEA OF DESIGN AS A TOOL FOR DIALOGUE AND ON THE OTHER THE IMPORTANCE OF IMAGINING SPACES, ARCHITECTURE AND CHRONOTOPIC CITIES. THE ATELIER(S) FOCUS ON URBAN REGENERATION AND THE CONSTRUCTION OF IMPORTANT BUILDINGS IN MAJOR ITALIAN AND MEDITERRANEAN CITIES. THEY ALSO DEVELOP THE "RIGHT TO MATTER" THROUGH A CONTINUOUS COLLABORATION WITH DIFFERENT COMPANIES, INDUSTRIES, BUT ALSO CRAFTSMEN IN ORDER TO REAFFIRM THE IMPORTANCE OF A CLOSE DIALOGUE BETWEEN ALL THE ACTORS OF THE PROJECT. ATELIER(S) ALFONSO FEMIA (AF517), È IL NOME CON CUI 5+1AA HA MODIFICATO LA SUA DENOMINAZIONE. CREATO DA ALFONSO FEMIA CON ALTRI COMPAGNI DI VIAGGIO, DAL 1995 ESPLORA IL MONDO E LE RELAZIONI UMANE ATTRAVERSO L’ARCHITETTURA, IL DIALOGO E LA MATERIA, ASCOLTANDO, RICERCANDO E AFFERMANDO DA UN LATO UNA IDEA DEL PROGETTO COME STRUMENTO DI DIALOGO E DALL’ALTRO L’IMPORTANZA DI IMMAGINARE SPAZI, ARCHITETTURE E CITTÀ CRONOTOPICHE. GLI ATELIER(S) SI CONCENTRANO SULLA RIGENERAZIONE URBANA E SULLA COSTRUZIONE DI IMPORTANTI EDIFICI NELLE PRINCIPALI CITTÀ ITALIANE E MEDITERRANEE. SVILUPPANO INOLTRE IL “DIRITTO ALLA MATERIA” GRAZIE A UNA CONTINUA COLLABORAZIONE CON DIVERSE AZIENDE, INDUSTRIE, MA ANCHE ARTIGIANI AL FINE DI RIAFFERMARE L’IMPORTANZA DI UNO STRETTO DIALOGO TRA TUTTI GLI ATTORI DEL PROGETTO. GENERAL PLAN

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P R O J E C T

VUDAFIERI - SAVERINO PARTNERS

MATAHARI TERBIT The peculiarities of the site, given by the climatic conditions, as well as the particular needs of a jewellery production, together with the desire and the vision of a new modern and eco-sustainable factory, make it necessary to understand which are the most important principles that should guide the firm's decision-making choices, in order to face the challenge of the design in the best possible way. The shape of the area influences the morphological structure of the new building, it will have to be set up with a linear typology. The new area will house the new factory and the office/showroom building. The southern part of the area will host the new production building, to keep a large open and green area in the northern part, where the new office/ showroom will be located. In the area of the old factory there will be various facilities for workers, changing rooms and security control rooms and a car park. In addition, all workers' accommodation will be located on the east side. The two main points regarding the energy strategy are the production of renewable energy and the design of passive energy buildings. For the new factory and office/showroom the challenge is to design a building that will be able to reduce energy waste, as it will have to exploit the conditions of the natural environment to control the indoor climate. Workspaces, production needs, environmental factors and sustainable energy will be the guidelines for every design decision. Through deep thinking the challenge will be to compose a harmonious system, able to give the right answer to each strategic point mentioned.

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The challenge is to design a building that will be able to reduce energy waste.

Le peculiarità del luogo, date dalle condizioni climatiche, come le particolari esigenze di una produzione di gioielli, insieme al desiderio e alla visione di una nuova fabbrica moderna ed ecosostenibile rendono necessario capire quali sono i principi più importanti che dovrebbero guidare la scelte decisionali dello studio, per affrontare al meglio la sfida della progettazione. La forma dell'area influisce nella struttura morfologica del nuovo edificio, dovrà essere impostata con una tipologia lineare. Nella nuova area saranno collocati la nuova fabbrica e l'edificio degli uffici/showroom. La parte sud dell'area ospiterà il nuovo edificio di produzione, per mantenere un'ampia e grande area aperta e verde nella parte nord, dove sarà collocato il nuovo ufficio/showroom.

Nell'area della vecchia fabbrica sono previsti diversi servizi per

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i lavoratori, spogliatoi e stanze di controllo della sicurezza e un parcheggio. Inoltre, sul lato est saranno collocati tutti gli alloggi per i lavoratori. I due punti principali riguardanti la strategia energetica sono la produzione di energia rinnovabile e la progettazione di edifici ad energia passiva. Per la nuova fabbrica e l'ufficio/showroom la sfida è quella di progettare un edificio che sarà in grado di ridurre lo spreco di energia, in quanto dovrà sfruttare le condizioni dell'ambiente naturale per controllare il clima interno. Spazi di lavoro, esigenze produttive, fattori ambientali e attitudine all'energia sostenibile saranno le linee guida per ogni decisione progettuale. Attraverso un pensiero profondo la sfida sarà quella di comporre un sistema armonico, in grado di dare la giusta risposta ad ogni punto strategico menzionato.

P R O J E C T

PLAN

ELEVATION

PROJECT CREDITS

Project: MATAHARI TERBIT Location: BANDUNG, INDONESIA Year: ONGOING Design TEAM: CARLO RIVI, ELISA ZHU, ALESSANDRA BOTTIROLI, ALBERTO BRUSEGHIN, ALESSANDRO FERRARI (MAQUETTE), WOLF-VA (RENDER), GREENVILLE KW (SUSTAINABILITY AND ENERGY CONSULTANT), OROSTUDIO (INDUSTRIAL CONSULTANT)

VUDAFIERI - SAVERINO PARTNERS VUDAFIERI-SAVERINO PARTNERS IS A CREATIVE ATELIER WHOSE WORK RANGES FROM ARCHITECTURE AND INTERIOR DESIGN TO RETAIL, HOTELLERIE AND RESTAURANT DESIGN. BASED IN MILAN AND SHANGHAI, THE STUDIO, FOUNDED AND RUN BY ARCHITECTS TIZIANO VUDAFIERI AND CLAUDIO SAVERINO, IN ITS TWENTY-YEAR CAREER HAS DEVELOPED PROJECTS IN ALMOST EVERY COUNTRY AND CONTINENT, ALWAYS ADOPTING AN ATTENTIVE APPROACH TO FACE THE MAJOR ISSUES OF THE CONTEMPORARY CULTURE, CITY, LANDSCAPE AND SOCIETY. VUDAFIERI-SAVERINO PARTNERS È UN ATELIER CREATIVO CHE SPAZIA DALL'ARCHITETTURA ALL'INTERIOR DESIGN, DAL RETAIL ALL'HOTELLERIE E ALLA RISTORAZIONE. CON SEDE A MILANO E SHANGHAI, LO STUDIO, FONDATO E DIRETTO DAGLI ARCHITETTI TIZIANO VUDAFIERI E CLAUDIO SAVERINO, NELLA SUA VENTENNALE CARRIERA HA SVILUPPATO PROGETTI IN QUASI TUTTI I PAESI E CONTINENTI, ADOTTANDO SEMPRE UN APPROCCIO ATTENTO AD AFFRONTARE I GRANDI TEMI DELLA CULTURA CONTEMPORANEA, DELLA CITTÀ, DEL PAESAGGIO E DELLA SOCIETÀ.

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A characteristic element of the project is THE SIGN, a common thread which visually unites the three buildings and the public spaces.

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PROGETTO CMR

THE SIGN With The Sign project, located in an area of Milan's Barona district, this part of the city takes on a completely new look, in line with the cultural and creative ferment that characterises the area in which it is developing. The mixed-use complex consists of three office buildings of 9, 11 and 3 floors above ground, a square and green spaces. The buildings are characterised by the presence of a central core, including stairwells, lifts and technical rooms, and by workspaces arranged around the perimeter.

The ground and first floors of buildings A and B house doubleheight common entrance halls, commercial spaces, meeting rooms and common areas overlooking the green areas and the square which, in continuity with the IULM park, represents the key element of the project. Large green terraces have been created on the top floors of buildings A and B, staggering the height of the two volumes separated by the central core, while the top floor of building C will be covered with a green roof.

A characteristic element of the project is the SIGN, a common thread, a line of LED light, which visually unites the three buildings and the public spaces. The sign originates from the arrival of the pedestrian flow at the Romolo underground station, crosses the offices and the square.

This single simple gesture holds the intervention together, reconnects it with its context and makes it recognisable.

Con il progetto The Sign, situato in un’ area del quartiere Barona di Milano, questa parte di città acquista una veste completamente nuova, in linea con il fermento culturale e creativo che caratterizza l’ambito in cui si sta sviluppando.

Il complesso mixed-use è costituito da tre edifici direzionali da 9, 11 e 3 piani fuori terra, da una piazza e da spazi verdi. Gli edifici sono caratterizzati dalla presenza di un core centrale, comprendente corpi scala, ascensori e locali tecnici, e da spazi di lavoro disposti sul perimetro. Il piano terra ed il primo piano degli edifici A e B ospitano atri comuni di ingresso a doppia altezza, spazi commerciali, sale riunioni e spazi comuni affacciati sulle aree verdi e sulla piazza che, in continuità con il parco dello IULM, rappresenta l’elemento cardine del progetto.

In corrispondenza degli ultimi piani degli edifici A e B sono state allestite ampie terrazze verdi, sfalsando l’altezza dei due volumi separati dal nucleo centrale, mentre all’ultimo piano dell’edificio C è prevista una copertura a verde. Elemento caratterizzante del progetto è il SEGNO, un filo conduttore, una linea di luce LED, che unisce visivamente i tre edifici e gli spazi pubblici.

Il segno origina dall’arrivo del flusso pedonale alla fermata della metropolitana di Romolo, attraversa gli uffici e la piazza.

Questo unico semplice gesto tiene unito l'intervento, lo ricuce con il contesto e lo rende riconoscibile.

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PROGETTO CMR PROGETTO CMR IS AN INTEGRATED DESIGN COMPANY, FOUNDED IN 1994, SPECIALISING IN ARCHITECTURE, ENGINEERING AND DESIGN. THE INTEGRATION OF SKILLS IS AT THE HEART OF THE COMPANY'S ACTIVITIES: TO PROVIDE THE MARKET WITH MULTIDISCIPLINARY SOLUTIONS TO ENVIRONMENTAL AND SOCIAL CHALLENGES, THE TEAM COLLABORATES ON A REGULAR BASIS WITH DIFFERENT PROFESSIONALS, INCLUDING EXPERTS IN BEHAVIOURAL SCIENCES, NEUROSCIENCE, OCCUPATIONAL MEDICINE AND UNIVERSITIES. PROGETTO CMR IS HEADQUARTERED IN MILAN AND HAS OFFICES IN SEVERAL CITIES AROUND THE WORLD: ROME, ATHENS, BEIJING, HANOI, ISTANBUL, JAKARTA, MOSCOW, TIANJIN. THE MILAN-BASED COMPANY IS ALSO A FOUNDING PARTNER OF EAN - EUROPEAN ARCHITECT NETWORK. PROGETTO CMR È UNA SOCIETÀ DI PROGETTAZIONE INTEGRATA, NATA NEL 1994, E SPECIALIZZATA IN ARCHITETTURA, INGEGNERIA E DESIGN. L'INTEGRAZIONE DELLE COMPETENZE È IL CUORE DELLE ATTIVITÀ DELL'AZIENDA: PER FORNIRE AL MERCATO SOLUZIONI MULTIDISCIPLINARI ALLE SFIDE AMBIENTALI E SOCIALI, IL TEAM COLLABORA STABILMENTE CON DIFFERENTI PROFESSIONALITÀ, TRA QUESTI, ESPERTI DI SCIENZE COMPORTAMENTALI, NEUROSCIENZE, MEDICINA DEL LAVORO E UNIVERSITÀ. PROGETTO CMR HA LA SUA SEDE CENTRALE A MILANO E HA UFFICI IN DIVERSE CITTÀ NEL MONDO: ROMA, ATENE, PECHINO, HANOI, ISTANBUL, JAKARTA, MOSCA, TIANJIN. LA SOCIETÀ MILANESE È INOLTRE PARTNER FONDATORE DI EAN - EUROPEAN ARCHITECT NETWORK.

SECTIONS

STANDARD FLOOR PLAN

PROJECT CREDITS

Project: THE SIGN Location: MILAN, ITALY Year: 2021 Client: COVIVIO

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An articulation of volumes that make it measured and proportionate with respect to the existing building.

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VGA ARCHITECTS

CASSALA 22

P R O J E C T

The project consists of an architectural redevelopment that transforms a building dating back to the early seventies into a prestigious and contemporary office building with high visibility.

The project envisages the renovation and conservative restoration of the existing structure, the complete renovation of the shell and the electrical and mechanical systems with a high-efficiency summer and winter air conditioning system. In addition to various improvements to the internal distribution, the project includes an extension on the south side, through an articulation of volumes that make it measured and proportionate with respect to the existing building.

The project's characteristic feature is the new glazed façades: the existing façade is replaced by a new transparent envelope with a dense, constant pitch, underlined by 45 vertical rods in relief, similar to metal splinters, which fit well with the existing structural mesh and slender the building upwards.

The main façade is designed as a glazed layer extending beyond the short sides of the building, lightening its overall visual impact. The elevation on the south side, opposite the main one, will be realised with the same design but with ventilated façade technology. The penthouse floor will be surrounded by a terrace onto which large sliding glass windows will open.

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Il progetto consiste in un intervento di riqualificazione architettonica che trasforma un immobile dei primi anni settanta in un prestigioso e contemporaneo edificio per uffici di grande visibilità. Il progetto prevede la ristrutturazione e il risanamento conservativo della struttura esistente, il rifacimento completo dell’involucro e degli impianti elettrici e meccanici con un sistema di climatizzazione estiva e invernale ad alta efficienza. Oltre ai diversi interventi migliorativi della distribuzione interna, il progetto prevede la realizzazione di un ampliamento sul lato sud, attraverso un’articolazione dei volumi che lo rendono misurato e proporzionato rispetto all’esistente.

Il tratto caratteristico del progetto sono le nuove facciate vetrate: la facciata esistente viene sostituita da un nuovo involucro trasparente con un passo fitto e costante, sottolineato da 45 aste verticali in rilievo, simili a schegge metalliche, che ben si adattano alla maglia strutturale esistente e che slanciano l’edificio verso l’alto. Il prospetto principale è stato pensato come un layer vetrato che si prolunga oltre i lati corti dell'edificio, alleggerendo l’impatto visivo complessivo. Il prospetto sul lato sud, opposto al principale sarà realizzato con lo stesso design ma con tecnologia di facciata ventilata. Il piano attico sarà circondato da una terrazza sulla quale si apriranno grandi vetrate scorrevoli.

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P R O J E C T

TYPE PLAN

FLOOR SEVEN

GROUND FLOOR

VGA ARCHITECTS VITTORIO GRASSI ARCHITECTS IS AN INTERNATIONAL TEAM OF ARCHITECTS, URBAN PLANNERS AND INTERIOR DESIGNERS WHO CONCEIVE AND DEVELOP A WIDE VARIETY OF PROJECTS: FROM URBAN PLANNING TO PUBLIC HOUSING PROJECTS, RESIDENTIAL COMPLEXES, OFFICES AND COMMERCIAL SPACES ALL OVER THE WORLD. RECENT PROJECTS INCLUDE THE ANTICA CÀ LITTA RESIDENTIAL AND OFFICE BUILDING IN MILAN, THE CITTADELLA MILITARE DI CECCHIGNOLA IN ROME, THE URBAN MASTER PLANS FOR THE FORMER MASLENIKOV AREAS IN SAMARA AND THE OLONKHOLAND CULTURAL CENTRE IN YAKUTSK, BOTH IN RUSSIA, AND THE POZZUOLI WATERFRONT REDEVELOPMENT PROJECT.

FIRST FLOOR

PROJECT CREDITS

Project: CASSALA 22 Location: MILANO, ITALY Year: ONGOING Advisor: BARINGS REAL ESTATE ADVISERS Client: SAVILLS INVESTMENT MANAGEMENT SGR S.P.A. Team: VITTORIO GRASSI, MARCO ALOISINI, GABRIELE BORELLA, INES CARO DE SOUSA, LUCA DAINESE, HAYKAZ POGHOSYAN, PEDRO DUARTE, GIUSEPPE CLEMENTE

LO STUDIO VITTORIO GRASSI ARCHITECTS È COMPOSTO DA UN TEAM INTERNAZIONALE DI ARCHITETTI, URBANISTI E INTERIOR DESIGNER, CHE CONCEPISCE E SVILUPPA UNA GRANDE VARIETÀ DI PROGETTI: DALLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA A PROGETTI DI EDILIZIA PUBBLICA, COMPLESSI RESIDENZIALI, UFFICI E SPAZI COMMERCIALI IN TUTTO IL MONDO.TRA I PROGETTI PIÙ RECENTI: L’EDIFICIO RESIDENZIALE E PER UFFICI ANTICA CÀ LITTA A MILANO, LA CITTADELLA MILITARE DI CECCHIGNOLA A ROMA, I MASTERPLAN URBANISTICI PER LE AREE EX MASLENIKOV A SAMARA E IL CENTRO CULTURALE OLONKHOLAND A YAKUTSK, ENTRAMBI IN RUSSIA, E IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL WATERFRONT DI POZZUOLI.

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NEMESI

DIGITAL INNOVATION GATE FOR

THE 21 CENTURY

An architecture that becomes landscape, an innovation district that opens up to the territory, a building that triggers and enhances intelligence. The DIG421 (Digital Innovation Gate For the 21st Century), is the core of a new contemporary collaborative village with a positive impact, capable of generating long-term value for the territory. The DIG421 was conceived by Nemesi as a physical infrastructure capable of expressing the idea of technological experimentation. The office complex, made of concrete, steel and glass, organised in modular volumes, recalls the binary digital language. The axis it generates, parallel to the company's headquarters which will be completed in 2024, will be

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further developed in the coming months, giving shape to a front open to the landscape characterised by a rhythmic sequence of volumes whose perception of dynamism and lightness will be emphasised by a scenographic green wall made of painted steel tubes. Studio Nemesi designed the master plan for Tesisquare, the new technological campus of which DIG421 is the first step, which envisages a continuous articulation between workspaces, meeting places and green areas. In addition, the landscaping and urban development programme envisages the provision for citizens of a large park, an open-air theatre and cycle paths linking the district to the nearby town of Brà.

P R O J E C T

Un’architettura che si fa paesaggio, un distretto dell’innovazione che si apre al territorio, un edificio che innesca e valorizza le intelligenze. Il DIG421 (Digital Innovation Gate For the 21 Century), è il nucleo centrale di un nuovo borgo collaborativo contemporaneo a impatto positivo, in grado cioè di generare valore a lungo termine per il territorio. Il DIG421 è stato concepito da Nemesi, come una infrastruttura fisica in grado di esprimerne l’idea di sperimentazione tecnologica. Il complesso di uffici, realizzati in cemento, acciaio e vetro, organizzato in volumi modulari, richiama il linguaggio digitale binario. L’asse che genera, parallela allo headquarter aziendale che sarà concluso nel 2024, nei prossimi mesi sarà

sviluppato ulteriormente, dando forma a un fronte aperto sul paesaggio caratterizzato da una sequenza ritmica dei volumi la cui percezione di dinamismo e leggerezza verrà rimarcata da un muro scenografico verde, realizzato in tubolari di acciaio verniciato. Lo studio Nemesi ha progettato il masterplan di Tesisquare, il nuovo Campus tecnologico di cui il DIG421 è il primo step, il quale prevede una continua articolazione tra spazi di lavoro, luoghi d’incontro e di conoscenza e aree verdi. Inoltre, il programma di sviluppo paesaggistico e urbanistico prevede la messa a disposizione per i cittadini di un grande parco, di un teatro all’aperto e di piste ciclabili che collegano il distretto al vicino comune di Brà.

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A physical infrastructure capable of expressing the idea of technological experimentation.

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P R O J E C T

NEMESI

ROOFING PLAN

ARCHITECTURAL AND URBAN DESIGN AGENCY, FOCUSED ON THE DEVELOPMENT OF INNOVATIVE PROJECTS AND SERVICES WITH HIGH ADDED VALUE. FOUNDED IN ROME IN 1997, NEMESI ARCHITECTS STANDS OUT IN THE CONTEMPORARY ARCHITECTURE SCENE FOR ITS ABILITY TO COMBINE ITALIAN IDENTITY AND AVANT-GARDE IN ITS WORK. ARCH. MICHELE MOLÈ IS THE FOUNDER AND DIRECTOR OF NEMESI, IN ASSOCIATION WITH ARCH. SUSANNA TRADATI. TECHNOLOGY IS THE TOOL FOR CREATING HIGHLY CREATIVE ARCHITECTURE CAPABLE OF INTERPOLATING DIFFERENT INPUTS (ECONOMIC, ENVIRONMENTAL, TECHNICAL, ETC.) TO OFFER A HIGH ADDED VALUE SERVICE. AGENZIA DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA, FOCALIZZATA SULLO SVILUPPO DI PROGETTI E SERVIZI INNOVATIVI AD ALTO VALORE AGGIUNTO. FONDATA A ROMA NEL 1997, NEMESI ARCHITECTS SI DISTINGUE NEL PANORAMA CONTEMPORANEO DELL’ARCHITETTURA PER LA CAPACITÀ DI CONIUGARE NEL PROPRIO LAVORO IDENTITÀ ITALIANA E AVANGUARDIA. L’ARCH. MICHELE MOLÈ È FONDATORE DIRETTORE DI NEMESI, IN ASSOCIAZIONE CON L'ARCH. SUSANNA TRADATI. LA TECNOLOGIA È LO STRUMENTO PER REALIZZARE ARCHITETTURE FORTEMENTE CREATIVE E CAPACI DI INTERPOLARE DIVERSI IMPUT (ECONOMICI, AMBIENTALI, TECNICI, ETC), PER OFFRIRE UN SERVIZIO AD ALTO VALORE AGGIUNTO.

GENERAL PLAN

PROJECT CREDITS

Project: DIG421 Location: CHERASCO, ITALY Year: ONGOING Engineering Office: ENGUP General Contractor: F.LLI SARTORE Renders: NEMESI Photo: LUIGI FILETICI

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27-29 REGINA GIOVANNA GBPA ARCHITECTS

The creation of a strong identity image that conveys the values of contemporary business.

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P R O J E C T

Located in the centre of Milan, close to Porta Venezia, the Viale Regina Giovanna 27-29 complex has a surface area of approximately 23,000 m2 and will house Grade A offices of high standing, with prestigious finishes and high performance energy efficiency. The concept stems from the need to create a strongly identity-based image together with the redefinition of the entrance system: the new entrance to the reception area, a double height on Viale Regina Giovanna with a high degree of visual permeability, is a singular and spectacular event in the rhythmic system of the façade weave, uniformly treated with materials that reinterpret and renew the architectural language of the context, while respecting the existing heritage.

On the floors, the redefinition of surfaces and floor heights allows for maximum optimisation in the use of interior spaces and ample light, increasing floor efficiency and flexibility, essential elements in a scenario of constant development of today's working methods, increasingly oriented towards "collaboration" and "smart" methods. The building also embraces the principles of biophilia in the configuration of the work spaces: the large terraces become an extension of the work spaces, reconnecting the individual with the natural environment; the renovated courtyard, on two interconnected levels, is configured as a true agora, a protected place where to develop social relations.

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Situato nel centro di Milano, a ridosso di Porta Venezia, il complesso di Viale Regina Giovanna 27-29 ha una superficie di circa 23.000 mq e ospiterà uffici di grado A di elevato standing, con finiture di pregio e prestazioni energetiche altamente performanti. Il concept muove dalla necessità della creazione di un’immagine fortemente identitaria congiuntamente alla ridefinizione del sistema degli ingressi: il nuovo sfondato di accesso alla reception, una doppia altezza su viale Regina Giovanna ad alto grado di permeabilità visiva, si configura come evento singolare e scenografico nel sistema ritmico della trama di facciata, trattata uniformemente con materiali che reinterpretano e rinnovano il linguaggio architettonico del contesto, rispettando, allo stesso tempo, il patrimonio esistente.

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Ai piani, la ridefinizione delle superfici e delle altezze di piano permette l’ottimizzazione massima nello sfruttamento degli spazi interni e delle ampie luci, incrementando l’efficienza di piano e il grado di flessibilità dello stesso, elementi imprescindibili in uno scenario di costante sviluppo delle modalità lavorative odierne, sempre più orientate alla “collaborazione” e alle metodologie “smart”.

L’edificio abbraccia, inoltre, i principi della biofilia nella configurazione degli spazi di lavoro: le ampie terrazze diventano estensione degli spazi di lavoro, in grado di riconnettere l’individuo con l’ambiente naturale; la rinnovata corte, su due livelli interconnessi, si configura come una vera e propria agorà, un luogo protetto dove sviluppare le relazioni sociali.

P R O J E C T

PROJECT CREDITS Project: REGINA GIOVANNA, 27-29

FLOOR PLAN MEZZANINE

Location: MILAN, ITALY Year: 2022 Client: KRYALOS SGR Images: GBPA ARCHITECTS

PLAN SECOND FLOOR

GBPA ARCHITECTS WE ARE A MILAN-BASED INTEGRATED DESIGN COMPANY FOUNDED BY ARCHITECTS ANTONIO GIOLI AND FEDERICA DE LEVA. THANKS TO OUR CONSOLIDATED EXPERIENCE IN THE FIELD OF INTEGRATED DESIGN AT ALL SCALES, WE DEVELOP PROJECTS RANGING FROM NEW CONSTRUCTION TO THE RENOVATION OF EXISTING MULTIFUNCTIONAL BUILDINGS, AND FROM RETAIL TO THE DESIGN OF INNOVATIVE WORKSPACES, FOR THE MOST IMPORTANT INVESTORS IN THE REAL ESTATE MARKET AND FOR LEADING NATIONAL AND INTERNATIONAL COMPANIES. WE DESIGN SPACES THAT IMPROVE THE QUALITY OF LIFE THROUGH CAREFUL CONSIDERATION OF FUNCTION, SOCIAL CONTEXT AND ENVIRONMENTAL IMPACT. RECOGNISING THE PROFOUND EFFECT THAT OUR DESIGN HAS ON PEOPLE'S LIVES AND ON THE RESOURCES OF OUR PLANET, WE STRIVE TO ACHIEVE IN OUR WORK A QUALITY RESULT THAT WILL LAST. SIAMO UNA SOCIETÀ DI PROGETTAZIONE INTEGRATA, CON SEDE A MILANO FONDATA DAGLI ARCHITETTI ANTONIO GIOLI E FEDERICA DE LEVA. GRAZIE ALLA NOSTRA CONSOLIDATA ESPERIENZA NEL CAMPO DELLA PROGETTAZIONE INTEGRATA A TUTTE LE SCALE, SVILUPPIAMO PROGETTI CHE VANNO DALLA NUOVA COSTRUZIONE ALLA RISTRUTTURAZIONE DI EDIFICI ESISTENTI MULTIFUNZIONALI, E DAL RETAIL ALLA PROGETTAZIONE DI SPAZI DI LAVORO INNOVATIVI, PER I PIÙ IMPORTANTI INVESTITORI NEL MERCATO DEL REAL ESTATE E PER PRIMARIE SOCIETÀ NAZIONALI ED INTERNAZIONALI. PROGETTIAMO SPAZI CHE MIGLIORANO LA QUALITÀ DELLA VITA ATTRAVERSO UN’ATTENTA CONSIDERAZIONE DELLA FUNZIONE, DEL CONTESTO SOCIALE E DELL’IMPATTO AMBIENTALE. RICONOSCENDO IL PROFONDO EFFETTO CHE IL NOSTRO DESIGN HA SULLA VITA DELLE PERSONE E SULLE RISORSE DEL NOSTRO PIANETA, CI SFORZIAMO DI RAGGIUNGERE NEL NOSTRO LAVORO SEMPRE UN RISULTATO DI QUALITÀ CHE POSSA DURARE NEL TEMPO.

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GIUSEPPE TORTATO ARCHITETTI

SIT GROUP

HEADQUARTERS

The new SIT Group headquarters in Padua were created to provide a new representative space for the company active in creating intelligent solutions for climate control and consumption measurement. The project, which is currently under construction, aims to create spaces that are adequate in terms of comfort and sustainability as well as representing the company's excellence. The project envisages renovating the old warehouses to create management offices and laboratories, as well as a new canteen, following the principles of maximum flexibility and smart working; creating green spaces inside the old industrial structures with large planted patios that allow

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workers and visitors to enjoy the natural presence, with the possibility of using them in the summer months as work and relaxation areas.

Natural light, the presence of greenery and sustainability have guided the design, entrusting the production of part of the energy needed for the company's activities to a large photovoltaic system. An iconic and technological presence characterises S-Lab, dedicated to research and development, which with its sinuous lines stands out as the visual fulcrum of the entire area, which we imagine lighting up like a lantern in the evening hours. The studio was commissioned with both the architectural and interior design.

P R O J E C T

The project aims to create spaces that are adequate in terms of comfort and sustainability as well as representing the company's excellence.

La nuova sede SIT Group di Padova nasce dall’esigenza di fornire un nuovo spazio di rappresentanza alla società attiva nella creazione di soluzioni intelligenti per il controllo del clima e la misurazione dei consumi. Il progetto in fase di cantiere, si propone di realizzare degli spazi adeguati per confort e sostenibilità oltre che di rappresentanza dell’eccellenza societaria. Il progetto ha previsto di ristrutturare i vecchi capannoni realizzandovi gli uffici direttivi e laboratori, oltre alla nuova mensa, seguendo principi di massima flessibilità e smart working; creando spazi verdi all’interno delle vecchie strutture industriali grazie ad ampi patii piantumati che consentano ai

lavoratori ed ai visitatori di godere della presenza naturale con la possibilità di utilizzarli nei mesi estivi come spazi di lavoro e relax.

Luce naturale, presenza di verde e sostenibilità hanno guidato la progettazione affidando ad un importante impianto fotovoltaico la produzione di parte dell’energia necessaria alle attività aziendali.

Presenza iconica e tecnologica caratterizzano S-Lab dedicato alla ricerca e sviluppo che con la sua linea sinuosa si impone come fulcro visivo dell’intera area che ci immaginiamo accendersi come una lanterna nelle ore serali. Lo studio è stato incaricato sia della progettazione architettonica sia dell’interior design.

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PROJECT CREDITS Project: SIT GROUP HEADQUARTERS Location: PADOVA, ITALY Year: ONGOING Structural engineer: BIESSE INGEGNERIA SRL, MILAN Mechanical and electrical installations: TEKSER SRL, MILAN Mechanical and electrical process plants: GAIA TEC SRL, ALBIGNASEGO (PD) Fire protection: STUDIO MISTRETTA & CO, MILAN BIM engineering: SIMPLEX DESIGN STUDIO S.R.L., MILAN

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P R O J E C T

GENERAL ELEVATION

GIUSEPPE TORTATO ARCHITETTI GIUSEPPE TORTATO STUDIO IS PROPOSING A MULTIDISCIPLINARY PROFILE, DEALING WITH ARCHITECTURE AND INTERIOR DESIGN WITH AN EQUALLY TAILORED APPROACH WITH A PARTICULAR ATTENTION TO URBAN AND SOCIAL REGENERATION. THE STUDIO DEVELOPS RESEARCH ON ISSUES RELATED TO SENSORY EXPERIENCE AND SUSTAINABILITY, PLACING HUMAN BEEN AND NATURE AS CORE ELEMENTS AROUND WHICH TO DEVELOP NEW ARCHITECTURES AND PLACES IN ORDER TO FREE THEIR ENERGIES WHERE NATURAL ELEMENTS BECOME THEMSELVES BUILDING MATERIALS. GIUSEPPE TORTATO ARCHITETTI PROPONE UN PROFILO MULTIDISCIPLINARE OCCUPANDOSI DI ARCHITETTURA E INTERIOR DESIGN CON UNA PARTICOLARE ATTENZIONE AI TEMI DELLA RIGENERAZIONE URBANA E SOCIALE. LO STUDIO SVOLGE UN’ATTIVITÀ DI RICERCA SU TEMATICHE LEGATE ALL’ESPERIENZA SENSORIALE ED ALLA SOSTENIBILITÀ, PONENDO L’UOMO E LA NATURA COME ELEMENTI CARDINE ATTORNO AI QUALI SVILUPPARE AMBIENTI E ARCHITETTURE A MISURA D’UOMO CHE NE LIBERINO LE ENERGIE, ATTRAVERSO I SENSI E GLI ELEMENTI NATURALI CHE DIVENGANO ESSI STESSI “MATERIALI DA COSTRUZIONE”.

GENERAL PLAN

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Terrazze di Govone 66 is a residential complex in Milan's Ghisolfa district.

The building is L-shaped and has 10 floors (plus 2 basements). It will house flats of different sizes, from three-room flats to large flats with more than six rooms. The new building has an animated façade with a system of loggias and balconies. The façade is clad in stone and has glass parapets.

The project takes advantage of the particular layout of the plot and makes it possible not to have completely sunny fronts or, on the contrary, completely shady fronts. This makes it possible to place both terraces and balconies on all four elevations. The "L" shape of Terrazze di Govone 66 characterises it as an open residential complex that dialogues with its surroundings. To this end, the garden created, thanks to the rhythmic succession of full and empty spaces, allows for exchange with the outside world, while at the same time widening the perception of "green" for the homes on the ground floor. Terrazze di Govone 66 is an energy class A project. High-performance materials and construction technologies, together with innovative design, have made it possible to drastically reduce polluting emissions into the environment.

TERRAZZE DI

GOVONE 66 GaS STUDIO

Terrazze di Govone 66 è un complesso residenziale, nel quartiere milanese della Ghisolfa. L’edificio è configurato a “elle” e si articola su 10 piani (più 2 interrati). Ospiterà alloggi di dimensione diversa, dal trilocale agli appartamenti di ampia metratura con più di sei vani. Il nuovo intervento presenta una facciata movimentata da un sistema di logge e di balconi. La facciata è rivestita in pietra e con parapetti in vetro. Il progetto sfrutta la particolare disposizione del lotto e consente di non avere fronti completamente soleggiati o, al contrario, fronti completamene in ombra. Ciò fa si che si siano potuti collocare su tutti e quattro i prospetti sia dei terrazzi sia dei balconi.

La forma a “L” di Terrazze di Govone 66 lo caratterizza come un complesso residenziale aperto che dialoga con il contesto. A tal fine, il giardino ricavato, grazie al susseguirsi ritmico di pieni e vuoti consente lo scambio con l’esterno, ma al tempo stesso amplia la percezione di “verde” per le abitazioni a piano terra. Terrazze di Govone 66 è un progetto in classe energetica A. Materiali performanti e tecnologie costruttive, insieme a un’innovativa progettazione, hanno permesso di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti per l’ambiente.

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P R O J E C T

An open residential complex that dialogues with its surroundings

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P R O J E C T

GaS STUDIO

PROJECT CREDITS

Project: TERRAZZE DI GOVONE 66 Location: MILANO, ITALY

GAS STUDIO WAS ESTABLISHED IN 1997 WITH OFFICES IN THE SAN FRANCISCO BAY AREA AND MILAN ITALY. WE SERVE A BROAD RANGE OF CLIENTS FROM INSTITUTIONAL AND CULTURAL TO COMMERCIAL, RETAIL, WINE MAKING AND HOUSING. IN ALL OF OUR WORK WE SEEK TO MANAGE MEANINGFUL DESIGNS THAT ARE RESPONSIVE TO OUR CLIENTS’ NEEDS, CREATE MEMORABLE SPACES THAT CONTRIBUTE TO THEIR COMMUNITIES AND LANDSCAPES, AND TOUCH THE LAND AND THE ENVIRONMENT AS GENTLY AND AS POSITIVELY AS POSSIBLE.

Project Team: GIACOMO SICURO, VLAD IVANESCU, CARMELO D'ANNA, VALERIO SORGINI, VANESSA MINGOZZI

GAS STUDIO È STATO FONDATO NEL 1997 CON UFFICI NELLA SAN FRANCISCO BAY AREA E A MILANO. LAVORIAMO PER UNA VASTA GAMMA DI CLIENTI, DA QUELLI ISTITUZIONALI E CULTURALI A QUELLI COMMERCIALI, DI VENDITA AL DETTAGLIO, DI PRODUZIONE DI VINO E DI ABITAZIONI. IN TUTTO IL NOSTRO LAVORO CERCHIAMO DI GESTIRE PROGETTI SIGNIFICATIVI CHE RISPONDANO ALLE ESIGENZE DEI NOSTRI CLIENTI, DI CREARE SPAZI MEMORABILI CHE CONTRIBUISCANO ALLE LORO COMUNITÀ E PAESAGGI, E DI TOCCARE LA TERRA E L'AMBIENTE NEL MODO PIÙ DELICATO E POSITIVO POSSIBILE.

Main Constructor: ALPINA COSTRUZIONI S.P.A.CONSULTANTS: EUCLIDE S.R.L. - (STRUCTURAL DESIGN); RETHINK ENERGY - (PLANT DESIGN); ING. CRISTIANO VASSANELLI - (ACOUSTIC DESIGN); AFC S.R.L. - (FIRE PREVENTION)

Year: ONGOING

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The new Bonfiglioli Headquarters, located in the outskirts of Bologna, Italy, arises from the need to create an efficient and functional office building that expresses the professionalism, innovation, and proud history of the Italian company. The new headquarters is a recognizable landmark that both rises above and integrates itself with the surroundings. The courtyard has a green garden on the ground floor and creates natural ventilation (cross ventilation with chimney effect).

As a reaction to the local sunlight conditions, by sloping the building’s roof, the North facing façade is enlarged to maximize the workspaces with indirect natural light conditions. At the same time, this reduces the South facing façade, which improves internal comfort. It is almost

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a celebration of the indirect north light expressed by the geometry of the building. South facing façades and roof of the headquarter feature a second skin made of a continuous pleaded custom-made aluminum mesh, which filters the harsh light to obtain a comfortable interior work environment. To future proof, the building allows total internal flexibility and column-free spaces by bringing the load-bearing structure out onto the façade. The load-bearing structure is expressed as a steel exoskeleton, highlighting its technical and industrial character while accentuating its verticality. This envelope becomes then the roof, which is almost a fifth façade. The Bonfiglioli Headquarters is an exemplary project in terms of sustainability and environmental design.

P R O J E C T

PETER PICHLER ARCHITECTURE

FUTURE

PROOF

La nuova sede Bonfiglioli, situata nella periferia di Bologna, nasce dall'esigenza di creare un edificio per uffici efficiente e funzionale che esprima la professionalità, l'innovazione e la storia orgogliosa dell'azienda italiana. La nuova sede è un punto di riferimento riconoscibile che si eleva e si integra con l'ambiente circostante. Il cortile ha un giardino verde al piano terra e crea una ventilazione naturale (ventilazione incrociata con effetto camino). Come reazione alle condizioni locali di luce solare, inclinando il tetto dell'edificio, la facciata rivolta a nord viene ampliata per massimizzare gli spazi di lavoro con condizioni di luce naturale indiretta. Allo stesso tempo, questo riduce la facciata rivolta a sud, il che migliora il comfort interno.

È quasi una celebrazione della luce indiretta del nord espressa dalla geometria dell'edificio. Le facciate esposte a sud e il tetto del quartier generale presentano una seconda pelle fatta di una rete di alluminio continua e pieghevole fatta su misura, che filtra la luce per ottenere un ambiente di lavoro interno confortevole. A prova di futuro, l'edificio permette una totale flessibilità interna e spazi senza colonne, portando la struttura portante in facciata. La struttura portante si esprime come un esoscheletro in acciaio, evidenziando il suo carattere tecnico e industriale e accentuando la sua verticalità. Questo involucro diventa poi il tetto, che è quasi una quinta facciata. Il Bonfiglioli Headquarters è un progetto esemplare in termini di sostenibilità e design ambientale.

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The new headquarters is a recognizable landmark that both rises above and integrates itself with the surroundings.

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P R O J E C T PROJECT CREDITS Project: BONFIGLIOLI HEADQUARTERS Location: CALDERARA DI RENO, BOLOGNA, ITALY Year: 2022 Client: BONFIGLIOLI PPA Principals: PETER PICHLER, SILVANA ORDINAS PPA Design Team: PETER PICHLER, UGO LICCIARDI, NIKLAS KNAP, SIMONA ALÙ, CEM OZBASARAN, GIOVANNI PATERLINI, DOMENICO CALABRESE, NATHALIA ROTELLI, ANGELA FERRARI, ALESSANDRO CARDELLINI, SIMONE VALBUSA Structural Engineers: ARUP MEP: ARUP Acoustics: SOLARRAUM Fire Consultants: ICS INGEGNERIA Steel structure and facade: PICHLER PROJECTS

PETER PICHLER ARCHITECTURE PETER PICHLER ARCHITECTURE IS AN AWARD WINNING LABORATORY FOR ARCHITECTURE BASED IN MILAN. WE ARE A YOUNG, DYNAMIC AND EXPERIMENTAL TEAM DEDICATED TO DEVELOPING AN INNOVATIVE AND CONTEMPORARY APPROACH TO ARCHITECTURE. UNDERSTANDING TRADITION IS THE KEY TO RADICAL EVOLUTION. HENCE, WE INCORPORATE CLOSE FAMILIARITY WITH LOCAL CULTURE AND RESPECT FOR THE NATURAL ENVIRONMENT INTO EVERY SINGLE PROJECT. THIS CREDO BUILDS OUR STUDIO’S FOUNDATIONS AND REFLECTS THE WAY WE WORK. OUR VISION AND TEAM ARE THE PILLARS OF OUR SUCCESS. PETER PICHLER ARCHITECTURE È UN PREMIATO LABORATORIO PER L'ARCHITETTURA CON SEDE A MILANO. SIAMO UN TEAM GIOVANE, DINAMICO E SPERIMENTALE DEDICATO A SVILUPPARE UN APPROCCIO INNOVATIVO E CONTEMPORANEO ALL'ARCHITETTURA. LA COMPRENSIONE DELLA TRADIZIONE È LA CHIAVE PER UN'EVOLUZIONE RADICALE. QUINDI, INCORPORIAMO UNA STRETTA FAMILIARITÀ CON LA CULTURA LOCALE E IL RISPETTO PER L'AMBIENTE NATURALE IN OGNI SINGOLO PROGETTO. QUESTO CREDO COSTRUISCE LE FONDAMENTA DEL NOSTRO STUDIO E RIFLETTE IL NOSTRO MODO DI LAVORARE. LA NOSTRA VISIONE E LA NOSTRA SQUADRA SONO I PILASTRI DEL NOSTRO SUCCESSO.

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The project investigates the theme of collective space, attempting to restore a shred of the city to the neighbourhood that has grown up around it, while at the same time seeking to become a fundamental link between the Contrada of San Concordio, the railway station and the city walls.

The inspirational model is that of the "house within a house" in which the element of the large canopy has the function of holding together all the parts that arise and move under it. The glassed-in volume stems from the need to have an enclosed (air-conditioned) environment that can accommodate a series of permanent and temporary functions. On the ground floor, the idea is to have a space that is as free as possible, suitable for hosting functions of various kinds, which can however be partitioned off thanks to a series of movable walls when it has to host the various cultural activities. The first floor is oriented towards the function of a small refreshment centre with a service counter and a room for users. This type of function also extends to the large terrace overlooking the square, which becomes a connecting element between the closed public space of the glass box and the open public space of the covered square. The last material element of the new design layout is the vertical distribution volume that seems to rise from the level of the car park to emerge in the square. The predominant materials in the new layout are a clear reference to the industrial architecture already present in the area and often close to these types of design. The single colour unites and coordinates all the elements that make up the architecture, from glass to metal, and white is the absolute protagonist of the project.

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P R O J E C T

PIETRO CARLO PELLEGRINI

REDEVELOPMENT OF EX- GESAM AREA

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The inspirational model is that of the "house within a house"

Il progetto indaga la tematica dello spazio collettivo cercando di restituire un brandello di città al quartiere che è sorto attorno ad esso, cercando nel contempo di divenire cerniera fondamentale tra la Contrada di San Concordio, la Stazione Ferroviaria e le Mura cittadine. Il modello ispiratore è quello della “casa nella casa” in cui l'elemento della grande pensilina ha la funzione di tenere insieme tutte le parti che sorgono e si muovono sotto di essa. Il volume vetrato nasce dall'esigenza di avere un ambiente chiuso (climatizzato) che si incarichi di ospitare una serie di funzioni sia stabili che temporanee. Al piano terra è stato ipotizzato uno spazio quanto più libero possibile, adatto ad ospitare funzioni di varia natura, che può tuttavia essere partizionato grazie ad una serie di pareti mobili nelle occasioni in cui debba ospitare le diverse attività

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culturali. Il primo piano si orienta verso una funzione di piccolo centro ristoro con un bancone di servizio e una sala a servizio dell'utenza. Questo tipo di funzione si estende anche grande terrazza di affaccio sulla piazza, che diviene un elemento di connessione tra lo spazio pubblico chiuso della scatola vetrata e lo spazio pubblico aperto della piazza coperta. L'ultimo elemento materico del nuovo impianto progettuale è il volume di distribuzione verticale che sembra sorgere dal livello del parcheggio fino ad emergere nella piazza. I materiali predominanti nel nuovo impianto sono un chiaro riferimento all'architettura industriale già presente nell'area e spesso vicina a questi tipi di progettazione. Il monocolore unisce e coordina tutti gli elementi che compongono l'architettura , dal vetro al metallo , ed è il bianco il protagonista assoluto del progetto.

P R O J E C T

GROUND FLOOR

FIRST FLOOR

PIETRO CARLO PELLEGRINI BUILDING IN THE BUILT ENVIRONMENT THROUGH SOFT, LIGHT INTERVENTIONS THAT RESPECT THE MEMORY OF PLACES AND ENHANCE THE SPACES GIVEN BY THE HISTORY OF CITIES TO THE CONTEMPORARY WORLD. THIS HERITAGE IS A RESOURCE AND A STIMULUS FOR DESIGNERS, THE ONLY WAY TO PASS ON AND NOT OVERLAP THE HISTORY OF OLD BUILDINGS. A WAY OF LIVING WHERE MODERNITY IS COMBINED WITH THE OLD, REDISCOVERING IT AND INTEGRATING IT WITH EVERYTHING CONSIDERED NECESSARY FOR OUR DOMESTIC ENVIRONMENT. COSTRUIRE NEL COSTRUITO ATTRAVERSO INTERVENTI MORBIDI E LEGGERI CHE RISPETTANO LA MEMORIA DEI LUOGHI E VALORIZZANO GLI SPAZI REGALATI DALLA STORIA DELLE CITTÀ AL CONTEMPORANEO. QUEST’EREDITÀ RAPPRESENTA UNA RISORSA E UNO STIMOLO PER I PROGETTISTI, SOLO COSÌ SI POTRÀ RIUSCIRE A TRAMANDARE E A NON SOVRAPPORRE LA STORIA DEI VECCHI EDIFICI. UN MODO DI VIVERE DOVE LA MODERNITÀ SI CONIUGA CON L’ANTICO, RISCOPRENDOLO ED INTEGRANDOLO CON TUTTO QUELLO CHE È RITENUTO NECESSARIO PER IL NOSTRO AMBIENTE DOMESTICO.

ELEVATION

PROJECT CREDITS

Project: RIQUALIFICAZIONE AREA EX GESAM Location: LUCCA, ITALY Year: ONGOING Client: COMUNE DI LUCCA - ERP LUCCA SRL Structural Design and Supervision of Works : DP ENGINEERING Landscape project: GIUSEPPE LUNARDINI ARCHITECT Hydrothermal sanitary systems project: DR. ING. FRANCESCO BARTOLI Electrical system and A.I. project: TECHNICAL STUDIO 71 Contractor: GORRASI COST. S.R.L.

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Fortebis have designed architecture that is both sculpture and dream.

FORTEBIS

BAKU BUILDINGS

COLLECTION 148

P R O J E C T

Developing one of the largest urban districts means providing new opportunities for local and foreign investment through efficient spatial structuring, optimisation of development densities and integration with the existing urban environment. In design terms, this means providing innovative and multifunctional solutions. Each project is an opportunity to create a unique experience by injecting beauty into the world, because "when we appreciate beauty, we become more than what we are."

This is the origin of the set of projects called Baku Buildings

Collection, an expression of "Made to Measure Design" from which comes a unique collection of architecture designed as a symbol of elegance, purity, lightness and innovation.

By applying new solutions in the use of materials, light sources, construction techniques and forms, Fortebis have designed architecture that is both sculpture and dream.

This means that each piece of architecture becomes a vital part of the urban fabric, capable of expressing a value that goes beyond function and of generating emotion and wonder.

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Sviluppare uno dei più grandi distretti urbani significa fornire nuove opportunità per gli investimenti locali ed esteri attraverso una strutturazione efficiente del territorio, un’ottimizzazione delle densità di sviluppo e un’integrazione con l'ambiente urbano esistente. Tutto questo in termini progettuali si traduce nel fornire soluzioni innovative e polifunzionali. Ogni progetto è un'opportunità per creare un’esperienza unica immettendo bellezza nel mondo, perché “quando apprezziamo la bellezza, noi diventiamo più di quello che siamo.”

Da qui nasce l’insieme di progetti che intitolato Baku Buildings Collection, espressione del “Made to Measure Design” da cui scaturisce una collezione unica di architettura disegnata come simbolo di eleganza, purezza, leggerezza e innovazione. Grazie all’applicazione di nuove soluzioni nell'utilizzo dei materiali, delle sorgenti luminose, delle tecniche costruttive e formali Fortebis ha progettato delle architetture che sono allo stesso tempo scultura e sogno. Questo significa che ogni architettura diventa parte vitale del tessuto urbano, capace di esprimere un valore che supera la funzione e di generare emozione e meraviglia.

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P R O J E C T GROUND FLOOR

TOP FLOOR

-1 BASEMENT FLOOR

TOP FLOOR

FIFTH FLOOR

FOURTH FLOOR

PROJECT CREDITS

Project: BAKU BUILDINGS COLLECTION

THIRD FLOOR

Location: BAKU, AZERBAIJAN Year: ONGOING

FORTEBIS FORTEBIS IS A GLOBAL DESIGN AND CONSULTANCY FIRM, OFFERING INTEGRATED SERVICES OF ARCHITECTURE, ENGINEERING AND PROJECT MANAGEMENT OPERATING WORLDWIDE WITH MAIN OFFICES IN ITALY (FORTEBIS.COM). A MULTIDISCIPLINARY TEAM AND AN INTERNATIONAL NETWORK OF PARTNERS, OPERATING IN THE FIELD FOR OVER 20 YEARS. FORTEBIS DEVELOPS PROJECTS FOR ITALIAN AND INTERNATIONAL CLIENTS AND ONE OF ITS MAIN STRENGTHS IS THE ABILITY TO PROVIDE AN INTEGRATED SERVICE AND SPECIALISTIC CONSULTANCY IN ALL PROVIDED SECTORS. FORTEBIS HAS CARRIED OUT OVER 1800 SUCCESSFUL PROJECTS AROUND THE WORLD, THROUGH A TAILOR MADE METHODOLOGY AND A SPECIFIC PROJECT APPROACH THAT ALWAYS DETERMINES A BUSINESS AND OF IMAGE PLUS - VALUE FOR THE CUSTOMER.

FORTEBIS È UNA SOCIETÀ DI CONSULENZA INTERNAZIONALE CHE OFFRE SERVIZI INTEGRATI DI DESIGN, ARCHITETTURA, INGEGNERIA E PROJECT MANAGEMENT, OPERA A LIVELLO WORLDWIDE CON SEDI PRINCIPALI IN ITALIA (FORTEBIS.COM). UN TEAM MULTIDISCIPLINARE E UNA RETE INTERNAZIONALE DI PARTNERS, PRESENTE SUL MERCATO DA OLTRE 20 ANNI. FORTEBIS SVILUPPA PROGETTI PER CLIENTI ITALIANI E INTERNAZIONALI, UNO DEI SUOI PUNTI DI FORZA È LA CAPACITÀ DI PRESTARE UN SERVIZIO INTEGRATO E CONSULENZE SPECIALISTICHE IN TUTTI I SETTORI DI RIFERIMENTO. HA REALIZZATO OLTRE 1800 PROGETTI DI SUCCESSO NEL MONDO UTILIZZANDO UNA METODOLOGIA TAILOR MADE ED UN APPROCCIO AL PROGETTO CHE DETERMINA SEMPRE UN PLUS VALORE DI IMMAGINE E BUSINESS PER IL CLIENTE.

SECOND FLOOR

FIRST FLOOR

GROUND FLOOR

-1 BASEMENT FLOOR

PARKING FLOOR

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P R O J E C T

MAURIZIO LAI ARCHITECTS

GROTTA ROMANA

MARINE CLUB

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The morphology of the tufa rock itself dictates the architectural layout of the spaces.

The project aims at recovering the historical bathing establishment Grotta Romana, popular among the high-ranking Neapolitan youth in the 50s and 60s, and transforming it into a contemporary and multifunctional location, with its own quay.

Located along Via Posillipo, the intervention area descends and develops entirely around two interconnected imposing tuff quarries, for a total of about 2000 square metres, and is aimed at overcoming the state of decay and abandonment of the entire complex.

Starting with the restoration of the entrance to the road, the project includes the reconstruction of the belvedere for pedestrians to descend and the creation of an equipped quay for access by sea, as well as the reconstruction of the internal lift, which crosses the first quarry and leads to a large glassed-in volume where the Club's reception is located. The morphology of the tufa rock itself dictates the architectural layout of the spaces, built on several levels, and their internal and external connections. Inside the main quarry, an exclusive restaurant and a space for conferences and events are spread over two floors, while the outdoor platform is partly on the coast and partly around an evocative natural swimming pool.

This is where the revitalisation of the beach resort comes to life, with its own lounge bar and a second open-air restaurant, a solarium and bathing huts. There are also plans to improve the small beach and a water sports station.

Four panoramic suites complete the range of services.

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Il progetto mira al recupero dello storico stabilimento balneare Grotta Romana, in voga tra l’altolocata gioventù napoletana negli anni 50 e 60, e alla sua trasformazione in una location contemporanea e polifunzionale, dotata di una propria banchina.

Situata lungo la via Posillipo, l’area di intervento discende e si sviluppa interamente intorno a due imponenti cave di tufo interconnesse, per un totale di circa 2000 mq, ed è rivolta al superamento dello stato di degrado e abbandono dell’intero complesso.

Cominciando dal ripristino dell’ingresso su strada, l’operazione prevede la ricostruzione del belvedere di discesa pedonale e la creazione di una banchina attrezzata, per l’accesso via mare, oltre al rifacimento dell’ascensore interno, che attraversando la prima cava conduce ad un ampio volume vetrato, sede del ricevimento del Club. La stessa morfologia della rocca tufacea detta la scansione architettonica degli spazi, costruiti su più livelli, e dei loro collegamenti, interni ed esterni. All’interno della cava principale, un ristorante esclusivo ed uno spazio per conferenze ed eventi si distribuiscono su due piani, mentre la piattaforma esterna si sviluppa in parte a ridosso della costa e in parte intorno ad una suggestiva piscina naturale. Qui prende vita il rilancio della stazione balneare, che si dota di un proprio lounge bar e di un secondo ristorante all’aperto, di un solarium e di cabine attrezzate. Si prevede inoltre il miglioramento della piccola spiaggia e una postazione per gli sport d’acqua. Completano il parco dei servizi quattro suite panoramiche.

P R O J E C T

PROJECT CREDITS

Project: GROTTA ROMANA MARINE CLUB Location: NAPOLI, ITALY Year: ONGOING

MAURIZIO LAI ARCHITECT, SCENOGRAPHER AND DESIGNER, MAURIZIO LAI IS AN ORIGINAL INTERPRETER OF A CONTEMPORARY AESTHETIC IN WHICH LIGHT PLAYS A FUNDAMENTAL ROLE. HOSPITALITY AND RETAIL, ARE THE SCENE OF EXPRESSIVE RESEARCH, WHICH MANIFESTS ITSELF IN THE BUILT ENVIRONMENT AS VISUAL IMPACT AND CREATION OF EXPERIENCE, DELICATELY TRANSFERRING ITSELF INTO RESIDENTIAL DESIGN. ARCHITETTO, SCENOGRAFO E DESIGNER, MAURIZIO LAI È INTERPRETE ORIGINALE DI UN’ESTETICA CONTEMPORANEA, IN CUI LA LUCE GIOCA UN RUOLO FONDAMENTALE. HOSPITALITY E RETAIL, SONO TEATRO DI UNA RICERCA ESPRESSIVA, CHE SI MANIFESTA NEL COSTRUITO COME IMPATTO VISIVO E CREAZIONE DI ESPERIENZA, TRASFERENDOSI CON DELICATEZZA NELLA PROGETTAZIONE RESIDENZIALE.

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ASTI ARCHITETTI

THE SILK

COURTYARD

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P R O J E C T

Maintain the perception of belonging to an architectural "unicum", while raising its quality and energy performance.

The former Banca Popolare Commercio building on the corner of Via Moscova and Via Solferino in Milan has undergone a number of transformations: first a barracks for the Napoleonic Cavalry and then a military bakery for the Austrian government, it was transformed into the "Cortile della Seta" (Silk Courtyard) in the midnineteenth century, becoming a hub for commercial negotiations and a meeting place for silk artisans. Asti Architetti's redevelopment of his office and retail block in the form of a courtyard, typical of Milanese buildings, with four levels above ground and one basement, involved a continuous transition between maintenance

and new construction. The existing windows on the street fronts have been enlarged: the geometry of the new windows is intended to maintain the original features of the façade and create continuity with the adjacent urban fabric. Another important intervention was the placement of a new glass roof on the central courtyard, this type of covering remains unchanged from the original one, which dates back to 1904. The intention was to maintain the perception of belonging to an architectural "unicum", while raising its quality and energy performance. The central interior space has been redefined with a new "covered square" and multifunctional layout.

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L'ex palazzo della Banca Popolare Commercio – situato all’angolo tra via Moscova e via Solferino a Milano – ha subito svariate trasformazioni: prima caserma della Cavalleria Napoleonica e poi panificio militare del Governo austriaco, verso la metà dell’Ottocento venne trasformato nel “Cortile della Seta”, divenendo perno delle trattative commerciali e punto di ritrovo di artigiani della seta.

L’intervento di Asti Architetti per la riqualificazione di questo blocco destinato ad ospitare uffici e retail, a forma di corte, tipica degli edifici milanesi, con quattro livelli fuori terra ed uno seminterrato, si è sviluppato in un continuo passaggio tra mantenimento e nuova costruzione.

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Sono state ampliate le finestre esistenti sui fronti strada: la geometria delle nuove vetrine è volta a mantenere inalterate le caratteristiche originarie della facciata e si pone in continuità con il tessuto urbano adiacente. Altro intervento importante è stato il posizionamento di una nuova copertura vetrata della corte centrale, questa tipologia di rivestimento rimane invariata rispetto a quella originaria, che risale al 1904. L’intento è stato quello di mantenere la percezione dell’appartenenza ad un “unicum” architettonico, elevandone però la qualità e le prestazioni energetiche. Lo spazio interno centrale è stato ridefinito con un nuovo assetto “da piazza coperta” e multifunzionale.

P R O J E C T PROJECT CREDITS

Project: IL “CORTILE DELLA SETA” Location: MILAN, ITALY Year: 2021 Developer Manager: SAVILLS INVESTMENT MANAGEMENT SGR S.P.AWITH THE CONTRIBUTION OF EUROTEKNA IN ITS QUALITY OF DEVELOPMENT ADVISOR E PROJECT & CONSTRUCTION MANAGER Fund Manager: SERICON INVESTMENT FUND Construction company: CARRON CAV. ANGELO S.P.A..

Photo credits: STEFANO GUSMEROLI

ASTI ARCHITETTI ARCHITECT PAOLO ASTI WAS BORN IN MILAN ON 4 SEPTEMBER 1963 AND GRADUATED IN ARCHITECTURE, SPECIALISING IN DESIGN, FROM MILAN POLYTECHNIC IN 1990. IN 2004 HE FOUNDED THE "ASTI ARCHITETTI" STUDIO IN MILAN, NOW LOCATED IN VIA SANT'ORSOLA 8.

THE ACTIVITY OF THE STUDIO RANGES FROM RESIDENTIAL TO COMMERCIAL AND TERTIARY AND IS AIMED AT THE FIELD OF INTEGRATED ARCHITECTURAL DESIGN WITH PARTICULAR INTEREST IN BUILDINGS UNDERSTOOD IN THEIR ORGANIC NATURE AND WITH A VIEW TO THE REDEVELOPMENT OF ENTIRE BUILDINGS BUILT IN THE CITY OF MILAN.

L’ARCHITETTO PAOLO ASTI NASCE A MILANO IL 4 SETTEMBRE 1963 E CONSEGUE LA LAUREA IN ARCHITETTURA CON INDIRIZZO PROGETTUALE PRESSO IL POLITECNICO DI MILANO NEL 1990. NEL 2004 FONDA A MILANO LO STUDIO “ASTI ARCHITETTI” OGGI IN VIA SANT’ORSOLA 8.

L’ATTIVITÀ DELLO STUDIO SPAZIA DAL RESIDENZIALE AL TERZIARIO AL COMMERCIALE ED È VOLTA AL CAMPO DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA INTEGRATA CON PARTICOLARE INTERESSE PER EDIFICI INTESI NELLA LORO ORGANICITÀ E NELL’OTTICA DELLA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA DI INTERI FABBRICATI REALIZZATI NELLA CITTA' DI MILANO.

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P R O J E C T

KENGO KUMA ASSOCIATES & LORENA ALESSIO ARCHITETTI

REBA PALACE

COURMAYEUR

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Reba Palace Courmayeur è un progetto co-disegnato da Lorena Alessio con l'architetto giapponese Kengo Kuma. Un hotel di lusso con spa che dà vita a un'architettura contemporanea che unisce delicatezza giapponese e atmosfera italiana. Situato in una splendida location a Courmayeur, il progetto prevede l'utilizzo di materiali locali e sostenibili, definendo un rapporto forte e continuo con l'ambiente circostante e in particolare con la tradizione architettonica della Regione Valle D'Aosta. La facciata esterna è caratterizzata da lunghe tavole di larice naturale posizionate verticalmente, che conferiscono un aspetto unico all'edificio e garantiscono allo stesso tempo la privacy interna. La maggior parte delle camere dell'hotel gode di una vista sul bellissimo Monte Bianco, mentre altre si affacciano su un intimo bosco di larici. Le camere sono dotate di accoglienti spa private e si caratterizzano per avere diversi temi (sport, festa, famiglia) per soddisfare il comfort e le esigenze del cliente. La spa nelle camere private dell'hotel è stata progettata richiamando l'architettura tradizionale giapponese con una forte attenzione ad un rapporto continuo tra interno ed esterno. Una spa separata con piscine e solar deck è aperta al pubblico, insieme a un museo d'arte contemporanea, parte della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. L'edificio assume l'identità di un nido, immerso nella natura e progettato per fondersi con gli alberi, definendo un ambiente intimo e suggestivo che genera un senso di sorpresa e coinvolgimento.

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Reba Palace Courmayeur is a project co-designed by Lorena Alessio with the Japanese architect Kengo Kuma. A luxury hotel with spa which creates a contemporary architecture combining Japanese delicateness and Italian atmosphere.

Located in a stunning location in Courmayeur, the design involves the use of local and sustainable materials, defining a strong and continuous relation with the surroundings and in particular the architectural tradition of the Valle D’Aosta Region. The exterior facade is featured by having long natural larch boards vertically positioned, giving a unique aspect to the building and guarantying interior privacy at the same time.

Most of the hotel rooms enjoy an overview at the beautiful Mont Blanc, while others overlook an intimate larches wood.

Rooms are supplied with cosy private spas and they are characterized by having different themes (sport, party, family) to meet the client’s comfort and requirements. The spa in private hotel rooms has been designed recalling the traditional Japanese architecture with a strong attention to a continuous relation between inside and outside. A separate spa with pools and solar deck is open to public, together with a contemporary art museum, part of the Sandretto Re Rebaudengo Foundation.

The building takes on the identity of a nest, surrounded by nature and designedtoblendinwiththetrees,defininganintimateandsuggestive environment that generates a sense of surprise and involvement.

P R O J E C T

The design involves the use of local and sustainable materials, defining a strong and continuous relation with the surroundings.

KENGO KUMA ASSOCIATES - KKAA KENGO KUMA WAS BORN IN 1954. HE ESTABLISHED KENGO KUMA & ASSOCIATES IN 1990. HE IS CURRENTLY A UNIVERSITY PROFESSOR AND PROFESSOR EMERITUS AT THE UNIVERSITY OF TOKYO AFTER TEACHING AT KEIO UNIVERSITY AND THE UNIVERSITY OF TOKYO. KKAA PROJECTS ARE CURRENTLY UNDERWAY IN MORE THAN 30 COUNTRIES. KENGO KUMA PROPOSES ARCHITECTURE THAT OPENS UP NEW RELATIONSHIPS BETWEEN NATURE, TECHNOLOGY, AND HUMAN BEINGS. HIS MAJOR PUBLICATIONS INCLUDE TEN SEN MEN (“POINT, LINE, PLANE”, IWANAMI SHOTEN), HITO NO SUMIKA (“SHELTERS FOR PEOPLE”, SHINCHO SHINSHO), MAKERU KENCHIKU (ARCHITECTURE OF DEFEAT, IWANAMI SHOTEN), SHIZEN NA KENCHIKU (NATURAL ARCHITECTURE, IWANAMI SHINSHO), CHII-SANA KENCHIKU (SMALL ARCHITECTURE, IWANAMI SHINSHO) AND MANY OTHERS. KENGO KUMA È NATO NEL 1954. HA FONDATO KENGO KUMA & ASSOCIATES NEL 1990. ATTUALMENTE È PROFESSORE UNIVERSITARIO E PROFESSORE EMERITO PRESSO L'UNIVERSITÀ DI TOKYO DOPO AVER INSEGNATO ALLA KEIO UNIVERSITY E ALL'UNIVERSITÀ DI TOKYO. I PROGETTI KKAA SONO ATTUALMENTE IN CORSO IN PIÙ DI 30 PAESI. KENGO KUMA PROPONE UN'ARCHITETTURA CHE APRE NUOVE RELAZIONI TRA NATURA, TECNOLOGIA ED ESSERI UMANI. LE SUE PRINCIPALI PUBBLICAZIONI INCLUDONO TEN SEN MEN ("PUNTO, LINEA, PIANO", IWANAMI SHOTEN), HITO NO SUMIKA ("RIFUGI PER LE PERSONE", SHINCHO SHINSHO), MAKERU KENCHIKU (ARCHITETTURA DELLA SCONFITTA, IWANAMI SHOTEN), SHIZEN NA KENCHIKU (ARCHITETTURA NATURALE, IWANAMI SHINSHO), CHII-SANA KENCHIKU (ARCHITETTURA DALLE PICCOLE DIMENSIONI, IWANAMI SHINSHO) E MOLTI ALTRI.

LORENA ALESSIO ARCHITETTI - LAA LORENA ALESSIO, ARCHITECT AND PHD, FOUNDED THE STUDIO IN 1999, NOW CALLED LORENAALESSIOARCHITETTI. LAA DEALS WITH MASTER PLANNING, ARCHITECTURAL DESIGN, RE-STYLING, INTERIOR DESIGN AND GRAPHICS. THE STUDIO WORKS INTERNATIONALLY WITH PROJECTS MAINLY IN ITALY, TAIWAN AND JAPAN. DESIGN IS ALWAYS ACCOMPANIED BY RESEARCH AND INNOVATION; WITH THE SHOWROOM AND OFFICES-POPLYHOUSE FOR E.VIGOLUNGO S.P.A., LAA WON THE 2021 SUSTAINABILITY AWARD FROM THE AGENCY FOR ENERGY AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT. LAA EXHIBITED AT THE 16TH VENICE ARCHITECTURE BIENNALE, IN THE ITALIAN PAVILION / ARCHIPELAGO ITALY WITH THE “ACCUPOLI” PROJECT, A COMMUNITY CENTER IN ACCUMOLI.

PROJECT CREDITS

Project: REBA PALACE COURMAYEUR Location: COURMAYEUR, ITALY Year: ONGOING Client: REBA HOTELS S.R.L. Design : KENGO KUMA WITH LORENA ALESSIO Team: TOSHIKI HIRANO, ATTILIO DE PALMA, SILVIA MOLINARI, JULIAN CHAVEZ RODRIGUEZ, CLAUDIO BARAVALLE

LORENA ALESSIO, ARCHITETTO E PHD, FONDA NEL 1999 LO STUDIO, OGGI DENOMINATO LORENAALESSIOARCHITETTI. LAA SI OCCUPA DI MASTER PLANNING, PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, RESTYLING, INTERIOR DESIGN E GRAFICA. LO STUDIO LAVORA A LIVELLO INTERNAZIONALE CON PROGETTI PRINCIPALMENTE IN ITALIA, TAIWAN E GIAPPONE. AL PROGETTO SI AFFIANCANO SEMPRE RICERCA ED INNOVAZIONE; CON LO SHOWROOM E GLI UFFICI-POPLYHOUSE PER E.VIGOLUNGO S.P.A. HA VINTO IL PREMIO SOSTENIBILITÀ 2021 DELL’AGENZIA PER L’ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE. LAA HA ESPOSTO ALLA 16A BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA, IN PADIGLIONE ITALIA/ARCIPELAGO ITALIA CON IL PROGETTO “ACCUPOLI”, CENTRO AGGREGATIVO AD ACCUMOLI.

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Following in the tradition started in Italy in the 1920s by Gio Ponti, where ceramics and design represented a symbiosis of art and industry, the idea of a new residential complex on the shores of Lake Maggiore was born. In Laveno, facing the vastness of Lake Maggiore, Marco Casamonti designed a new residential complex, a rhythmic architecture that dialogues with its surroundings. The design idea was inspired by the multiplicity of colours of the lake and by the Blu Laveno ceramics, which were produced in this area. The main theme is the creation of volumes intended as four "stones", sculpted stones whose holes functionally become loggias overlooking the surrounding landscape, all immersed in a completely pedestrian context, with roads and car parks located on the lower levels. Laveno's great ceramics industry becomes the inspiration for the project, which uses blue ceramics as the cladding material: tiles of an irregular pentagonal shape expressly designed, glazed with a shade studied ad hoc, positioned not only on the façades but also on the pitches of the roofs, to create a total material effect and give the idea of the buildings as 4 blue stones resting on the ground. The overall project consists of twenty-six residential units, set in a completely pedestrianised area of 2,400 square metres. The project represents a new piece of the city, a hinge between the public square upstream and the lakefront downstream, where residents can enjoy the view from large terraces and a private garden.

The design idea was inspired by the multiplicity of colours of the lake and by the Blu Laveno ceramics, which were produced in this area.

Inserendosi nella tradizione innescata in Italia dagli anni Venti con Gio Ponti dove la ceramica e il design rappresentavano una simbiosi di arte e industria, nasce l’idea del nuovo complesso residenziale sulle sponde del Lago Maggiore. A Laveno, di fronte alla vastità del Lago Maggiore, Marco Casamonti progetta un nuovo complesso residenziale, un’architettura ritmica che dialoga con l’ambiente circostante. L’idea progettuale è stata ispirata dalla molteplicità dei colori del lago e dalla ceramica Blu Laveno, che veniva prodotta proprio in quest’area. Il tema principale è la creazione di volumi intesi come quattro “sassi”, pietre scolpite le cui bucature diventano funzionalmente delle logge affacciate sul panorama circostante, il tutto immerso in un contesto completamente pedonale, con viabilità e parcheggi collocati ai piani inferiori. La grande industria ceramica lavenese diventa il motivo ispiratore del progetto che utilizza la ceramica blu come materiale di rivestimento: piastrelle di forma irregolare pentagonale espressamente disegnate, smaltate con una sfumatura studiata ad hoc, posizionate non solo sulle facciate ma anche sulle falde delle coperture, in modo da creare un effetto materico totale e dare l’idea degli edifici come 4 sassi blu poggiati sul suolo. Il progetto complessivo si compone di ventisei unità abitative, inserite in un’area completamente pedonale di 2.400 metri quadrati. L’intervento rappresenta un nuovo pezzo di città, posto a cerniera fra la piazza pubblica a monte e il lungolago a valle, dove i residenti possono godere della vista da ampie terrazze e da un giardino privato.

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P R O J E C T

ARCHEA ASSOCIATI

BLUE LAVENO

STONES

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P R O J E C T ROOFING PLAN

PROJECT CREDITS

Project: RESIDENZE ARCHEA Location: LAVENO, ITALY Year: 2021 Architects: ARCHEA ASSOCIATI – LAURA ANDREINI, MARCO CASAMONTI, SILVIA FABI, GIOVANNI POLAZZI Design Team: LUANA CARASTRO (CHIEF ARCHITECT), MARCO D'ANGELO, GIACOMO PAZZAGLIA, SARA DI LABBIO

ARCHEA ASSOCIATI ARCHEA ASSOCIATI IS AN ARCHITECTURAL PRACTICE FOUNDED IN FLORENCE IN 1988 BY LAURA ANDREINI, MARCO CASAMONTI AND GIOVANNI POLAZZI, TODAY COMPRISING A TEAM OF OVER 180 ARCHITECTS, OPERATING IN NINE DIFFERENT CITIES: MILAN, ROME, GENOA, BEIJING, DUBAI, SAO PAULO, MOSCOW AND TIRANA, IN ADDITION TO FLORENCE. IN 1999, THE FOUNDERS WERE JOINED BY SILVIA FABI, COORDINATOR OF THE FIRM'S DESIGN ACTIVITIES. THE INTERESTS AND RESEARCH ACTIVITIES OF THE STUDIO RANGE FROM LANDSCAPE TO THE CITY, FROM BUILDING TO DESIGN, FROM GRAPHICS TO PUBLISHING - WITH THE DIRECTION AND EDITING OF THE INTERNATIONAL ARCHITECTURE MAGAZINE "AREA" - FROM EXHIBITIONS TO APPLIED RESEARCH.

Developer: POHL IMMOBILIEN Client: LAVENO PREMIUM REAL ESTATE SRL Facilities partner: ONEWORKS SPA Installation partner: ENERGYTECH Manufacturer: FRANCO BARBERIS SPA Ceramics: BOTTEGANOVE Photo: PIETRO SAVORELLI

ARCHEA ASSOCIATI È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA FONDATO A FIRENZE NEL 1988 DA LAURA ANDREINI, MARCO CASAMONTI E GIOVANNI POLAZZI, OGGI COMPOSTO DA UN TEAM DI OLTRE 180 ARCHITETTI, OPERATIVI IN NOVE DIFFERENTI CITTÀ: MILANO, ROMA, GENOVA, PECHINO, DUBAI, SAN PAOLO, MOSCA, TIRANA, OLTRE A FIRENZE. NEL 1999, AI FONDATORI SI È ASSOCIATA SILVIA FABI, COORDINATRICE DELLE ATTIVITÀ DI PROGETTAZIONE DELLO STUDIO. GLI INTERESSI E LE ATTIVITÀ DI RICERCA DELLO STUDIO SPAZIANO DAL PAESAGGIO ALLA CITTÀ, DALL’EDIFICIO AL DESIGN, DALLA GRAFICA ALL’EDITORIA – CON LA DIREZIONE E REDAZIONE DELLA RIVISTA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA “AREA” – DALLE MOSTRE ALLA RICERCA APPLICATA.

SECTION B

SECTION C

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From the outgrowths on the façade reminiscent of La Pedrera, to the triangular intention of the layout, everything here seems to vibrate.

MEI MUSEUM GNOSIS PROGETTI

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P R O J E C T

The exhibition concept of the Museum of Emigration in the Commenda of San Giovanni di Prè transforms the visit into an immersive, multimedia and interactive experience, in which emigration is experienced through stories, from ancient times to the present day, and the use of the most advanced museographic methods: multimedia, interactivity and an "experiential" set design. The distribution project respects the building's historical nature, but includes important plant engineering works aimed at making the museum accessible. In order to preserve the exposed walls of the loggias, degraded by the aggression of smog, and make them more usable, large

windows and an evening lighting system have been installed to transform them into veritable lanterns overlooking the city.

The new project, in full respect of the pre-existing structure, will weave an active and projectual eulogy of the artefact: the entire conservation project will be inserted in the manner of a new script, without violence or erasure to increase the testimonial and emotional value of the Commenda, guaranteeing the transmission of the entire palimpsest to future use and enjoyment.

In the urban space in front of the Commenda a totemic element signals the presence of the Museum to the city: a tree, whose roots are given a strong symbolic value connected to the theme of emigration.

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GNOSIS PROGETTI GNOSIS PROGETTI WAS FOUNDED IN 1994 BY THREE ARCHITECTS: FRANCESCO FELICEBUONFANTINO,ANTONIODEMARTINOANDROSSELLATRAVERSARI.ALMOST 30 YEARS HAVE PASSED SINCE THEN, AND THE TEAM OF DESIGNERS, ARCHITECTS AND ENGINEERS NOW INCLUDES OVER 40 COLLABORATORS. TODAY, GNOSIS IS AN INTEGRATED DESIGN LABORATORY THAT WORKS ON VARIOUS FRONTS: URBAN INTERVENTIONS, HISTORICAL, ARTISTIC AND ARCHAEOLOGICAL INSTALLATIONS, SPACE PLANNING, AND REDEVELOPMENT OF INDUSTRIAL AREAS. GNOSIS HAS ACQUIRED DESIGN SKILLS IN SPECIFIC SECTORS SUCH AS ARCHAEOLOGY, MONUMENTS, MUSEUMS, AIRPORTS, HOTELS AND TOURIST ACCOMMODATION.

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GNOSIS PROGETTI NASCE NEL 1994 DALLA CREATIVITÀ DI TRE ARCHITETTI: FRANCESCO FELICE BUONFANTINO, ANTONIO DE MARTINO E ROSSELLA TRAVERSARI. DA ALLORA SONO TRASCORSI QUASI 30 ANNI E IL TEAM DI PROGETTISTI, ARCHITETTI E INGEGNERI CONTA OLTRE 40 COLLABORATORI. OGGI GNOSIS È UN LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA CHE OPERA SU DIVERSI FRONTI: INTERVENTI URBANI, ALLESTIMENTI STORICO-ARTISTICI E ARCHEOLOGICI, PROGETTAZIONE DI SPAZI, RIQUALIFICAZIONE DI AREE INDUSTRIALI. GNOSIS HA ACQUISITO COMPETENZE NELLA PROGETTAZIONE IN SETTORI SPECIFICI COME QUELLO ARCHEOLOGICO, MONUMENTALE, MUSEALE, AEROPORTUALE, ALBERGHIERO E TURISTICO RICETTIVO.

P R O J E C T

Il concept espositivo del Museo dell’Emigrazione nella Commenda di San Giovanni di Prè trasforma il percorso di visita in un’esperienza immersiva, multimediale e interattiva, nella quale sperimentare l’emigrazione attraverso le storie, dall’antichità a oggi, e l’uso delle più avanzate metodologie museografiche: multimedialità, interattività e una scenografia “esperienziale”.

Il progetto distributivo rispetta la storicità dell’edificio, ma contempla importanti opere impiantistiche finalizzate alla fruibilità del Museo.

Al fine di preservare le murature a vista dei loggiati, degradate dall’aggressione dello smog, e renderli più fruibili, si realizzano grandi vetrate e un sistema di illuminazione serale che li trasforma in vere e proprie lanterne verso la città. Il nuovo progetto, nel pieno rispetto della preesistenza, tesse un elogio attivo e progettuale del manufatto: tutto il progetto di conservazione si inserisce al modo di una nuova scrittura, senza violenza né cancellazioni per accrescere il valore testimoniale ed emotivo della Commenda, garantendo la trasmissione dell’intero palinsesto all’uso e alla fruizione futura. Nello spazio urbano antistante la Commenda un elemento totemico segnala la presenza del Museo alla città: un albero, alle cui radici è cui è conferito il forte valore simbolico connesso al tema dell’emigrazione.

PROJECT CREDITS

Project: MEI – MUSEO NAZIONALE DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA ALLA COMMENDA DI SAN GIOVANNI DI PRÉ Location: GENOVA, ITALY Year: 2020 Client: GENOVA MUNICIPALITY Team: GNOSIS PROGETTI (ARCH. FRANCESCO F. BUONFANTINO, ARCH. FEDERICA DE STEFANO, ING. RICCARDO AUTIERI, ING. ENRICO LANZILLO, ING. ANTONIO PERILLO), ARCH. MARTINUZZI LIMITE A0, PROF. ARCH. RENATA PICONE

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A sober yet elegant appearance, respecting the building's historical characteristics and urban importance.

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P R O J E C T The Tommasi Architecture and Restoration Studio has been commissioned by the Cittadella Town Council to restore and functionally recover the Palazzo delle Associazioni, destined to become the town museum. The consolidation project set itself the objective of satisfying static requirements while respecting the existing structures and the architectural and exhibition requirements, creating an independent and discreet mesh that does not compromise the distribution and aesthetic character of the rooms. The interior finishing works were designed with the intention of giving the new museum a sober yet elegant appearance, respecting the building's historical characteristics and urban importance. The new interior layout envisages the conservation of the main vertical elements, even if they have been heavily reworked over time, and the elimination of the dividing walls - clearly distinguishable as superfetations - to establish a clear and intuitable internal path for visitors. The project for the restoration of the external facades envisages the conservation and recovery of all the elements, with the intention of preserving their material and aesthetic characteristics as far as possible. The project also envisages the valorisation of the spaces outside the Palazzo on the north side, connecting it with the smaller building (the former home of the Justice of the Peace), which will also be restored with a series of works aimed at preparing the rooms for use as auxiliary museum rooms, to support the museum set up in the Palazzo.

ARCHITETTURA TOMMASI

THE PALACE OF

ASSOCIATIONS Lo Studio di Architettura e Restauro Tommasi ha ricevuto dall’Amministrazione Comunale di Cittadella l’incarico per il restauro e il recupero funzionale del Palazzo delle Associazioni, destinato a diventare il museo cittadino. Il progetto di consolidamento si è posto l'obiettivo di soddisfare le esigenze statiche, pur nel rispetto delle strutture esistenti e delle esigenze architettoniche ed espositive, creando una maglia indipendente e discreta, che non compromette la distribuzione e i caratteri estetici dei vani. Le opere di finitura interna sono state progettate con la volontà di conferire al nuovo museo un aspetto sobrio ma al contempo elegante, nel rispetto delle caratteristiche storiche e dell'importanza urbana dell'edificio. Il nuovo assetto interno prevede la conservazione degli elementi verticali principali, anche se pesantemente rimaneggiati nel corso del tempo, e l'eliminazione dei setti di divisione – chiaramente distinguibili come superfetazioni - per stabilire un percorso interno chiaro e intuibile per il visitatore. Il progetto di restauro dei fronti esterni prevede la conservazione e il recupero di tutti gli elementi, con l’intento di preservarne quanto più possibile le caratteristiche materiche ed estetiche. Il progetto prevede inoltre la valorizzazione degli spazi esterni al Palazzo sul lato nord, di collegamento con l'edificio minore (ex casa del Giudice di Pace) che sarà anch’esso restaurato con una serie di opere atte a predisporre gli ambienti a sale museali ausiliarie, a supporto del museo allestito nel Palazzo.

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P R O J E C T

ARCHITETTURA TOMMASI FOUNDED IN 1981 BY ARCHITECT GIANNI TOMMASI, THE TOMMASI ARCHITECTURE STUDIO WAS INITIALLY FOCUSED ON THE PRIVATE RESIDENTIAL SECTOR AND ON TERRITORIAL PLANNING, BEFORE EXTENDING TO THE RECOVERY AND RESTORATION OF LISTED BUILDINGS. TODAY THE TOMMASI STUDIO BOASTS VALUABLE COLLABORATIONS AND PROJECTS RANGING FROM RESIDENTIAL TO OFFICE BUILDINGS, FROM THE RESTORATION OF MONUMENTAL COMPLEXES TO RETAIL, FROM TERRITORIAL PLANNING TO THE STUDY OF URBAN DESIGN. IN 2016 HIS SON TOMMASO, WHO GRADUATED IN ARCHITECTURE FROM IUAV IN 2012, JOINED THE FIRM. LO STUDIO DI ARCHITETTURA TOMMASI, FONDATO NEL 1981 DALL’ARCHITETTO GIANNI TOMMASI, È UNA REALTÀ CHE NELLA FASE INIZIALE DELL’ATTIVITÀ SI È CONCENTRATA NEL SETTORE RESIDENZIALE PRIVATO E NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE PER POI ESTENDERSI AL RECUPERO E AL RESTAURO DI EDIFICI VINCOLATI. OGGI LO STUDIO TOMMASI VANTA PREZIOSE COLLABORAZIONI E INTERVENTI CHE SPAZIANO DALL’AMBITO RESIDENZIALE A QUELLO DIREZIONALE, DAL RESTAURO DI COMPLESSI MONUMENTALI AL RETAIL, DALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ALLO STUDIO DELL’ARREDO URBANO. NEL 2016 IL FIGLIO TOMMASO, LAUREATOSI IN ARCHITETTURA PRESSO LO IUAV NEL 2012, FA IL SUO INGRESSO NELLO STUDIO.

PROJECT CREDITS

Project: RESTAURO DEL PALAZZO DELLE ASSOCIAZIONI Location: CITTADELLA, ITALY Year: ONGOING

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ART EXHIBITION REVIEW PLATFORM INTERNATIONAL EXHIBITIONS REVIEW ARTE&DESIGN PLATFORM INTERNATIONAL

QUALITY DOES NOT ALWAYS MATCH QUANTITY grafica Origoni Steiner

Bruno Morassutti 100+1!

BRUNO MORASSUTTI

JEFF KOONS

SHINE

PALAZZO STROZZI, FIRENZE 2ND OCTOBER 2021 – 30TH JANUARY 2022

HERE WE ARE! WOMENINDESIGN1900-TODAY VITRA DESIGN MUSEUM 23RD SEPTEMBER 2021 – 6TH MARCH 2022

Bruno Morassutti 100 +1!

La cultura del progetto in Italia dal secondo dopoguerra ADI Design Museum Milano 18.11.2021 . 23.01.2022

NUSELESS O GARCHITECTURE UCHI THE ISAMU NOGUCHI FOUNDATION AND GARDEN MUSEUM, NEW YORK 1 9 T H M AY 2 0 2 1 – 8 T H M AY 2 0 2 2

SAULSTEINBERG MILANO NEW YORK

TRIENNALE, MILANO 1 5 T H O C T O B E R 2 0 2 1 – 1 3 T H M AY 2 0 2 2

MORASSUTTI100+1!

18 NOVEMBER 2021 – 23 JANUARY 2022 TH

RD

ADI DESIGN MUSEUM, MILANO 176

THE WILLFULNESS OF OBJECTS THE BASS, MIAMI 16TH SEPTEMBER 2020 – ONGOING

RAK Ceramics is the world's fourth largest group in the ceramics sector, producing floor and wall tiles, ceramic and porcelain tiles and sanitary ware. Each year, the group produces 123 million square metres of tiles and 5 million pieces of sanitary ware, with an annual turnover of approximately one billion dollars.

The Group is headquartered in the United Arab Emirates, but it is present in 150 countries with its own showrooms and distribution offices that allow RAK Ceramics products to be exported all over the world.

The Middle East, the Gulf Area and Europe are the most consolidated markets, but the company is constantly evolving and aims at constant growth; for this reason, one of the objectives for the coming years is the consolidation of the Americas and Asia.

RAK Ceramics è il quarto gruppo al mondo nel settore ceramico nella produzione di pavimenti, rivestimenti in ceramica e gres porcellanato e sanitari. Ogni anno, il gruppo, produce 123 milioni di metri quadri di piastrelle e 5 milioni di pezzi di sanitari, per un fatturato annuo di circa un miliardo di dollari.

Il Gruppo ha la sua sede principale negli Emirati Arabi Uniti, ma è presente in ben 150 paesi con le proprie showroom e sedi distributive che consentono ai prodotti RAK Ceramics di essere esportati in tutto il mondo.

Il Medio Oriente, l’Area del Golfo e l'Area europea rappresentano i mercati maggiormente consolidati, ma l’azienda è in continua evoluzione e punta ad una crescita costante; proprio per questo tra gli obiettivi dei prossimi anni c’è il consolidamento delle aree delle Americhe e dell’Asia.

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B A C K S T A G E

RAK Ceramics

A GLOBAL COMPANY WITH AN ITALIAN HEART Text by Alessia DONDOLINI Ph. Courtesy RAK Ceramics

Leonardo de Muro, Vice President of RAK Ceramics

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With this in mind, the group is in the process of finalising the acquisition of an important top-level taps and fittings company, thus completing its range of products in the sanitaryware sector.

Finally, during the last edition of the Dubai Design Week, the group announced an important collaboration with a well-known brand from the world of fashion and design, Elie Saab.

Apart from the impressive figures, in recent years the company has chosen to undertake a marketing strategy aimed above all at enhancing its brand by pursuing the highest quality products and also embarking on a path in the field of design. By working with internationally renowned designers and investing in promising young talents, the company has freed itself from its image as a multinational company focused solely on the production of large volumes, to establish itself as a brand with high added value and to begin a dialogue with the design world. As a demonstration of this new focus, in 2022, RAK Ceramics will open a Global Specification Showroom in central London dedicated to the world of architecture and design. "After London and Dubai in the Design District, the dream is to go on with the opening of Showrooms with these characteristics also in Paris and Milan: centres of international fashion and design, and why not, in a few years time, also in New York" said Leonardo de Muro, Vice President of RAK Ceramics during the interview.

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Proprio in quest’ottica, il gruppo sta finalizzando l’acquisizione di un’importante azienda di rubinetteria di altissimo livello completando in questo modo la propria gamma di prodotti nell’ambito dei sanitari. Infine, durante l’ultima edizione della Design Week di Dubai, il gruppo ha annunciato la nascita di una importante collaborazione con il noto brand del mondo del fashion e del design, Elie Saab.

Al di là dei numeri, seppure impressionanti, negli ultimi anni l’azienda ha scelto di intraprendere una strategia di marketing finalizzata soprattutto alla valorizzazione del proprio brand perseguendo la massima qualità dei prodotti e intraprendendo un percorso anche nell’ambito del design. Grazie, infatti, alla collaborazione con designer di fama internazionale ma anche investendo su giovani promesse, ha emancipato la propria immagine di azienda multinazionale rivolta unicamente alla produzione di grandi volumi, per affermarsi come brand ad alto valore aggiunto e iniziare anche un percorso di dialogo con il mondo del progetto. A dimostrazione di questa nuova attenzione, nel 2022, RAK Ceramics aprirà una Global Specification Showroom nel centro di Londra dedicata al mondo dell’architettura e del design. “Dopo Londra e Dubai nel Design District, il sogno è di proseguire con l’apertura di Showroom con queste caratteristiche anche a Parigi e Milano: centri della moda e del design internazionale, e perché no, tra qualche anno anche a New York” così ha affermato Leonardo de Muro, Vice Presidente di RAK Ceramics durante l’intervista.

B A C K S T A G E

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RAK Ceramics Italia Official Sponsor of the Italian Pavilion at Expo DUBAI 2020

Leonardo de Muro, Vice President of RAK Ceramics, was interviewed by Platform about the evolution of RAK ceramics and the participation in Expo Dubai 2020.

How was the idea born for RAK Ceramics to participate as a sponsor of the Italian Pavilion at Expo Dubai 2020?

The idea of this sponsorship was born from the meeting with the Italian Ambassador in Dubai, Dr. Nicola Lener, who one day asked me what RAK Ceramics would do and what role it would play for the Expo Dubai 2020. From that moment on, a reflection was born that led the company to choose to participate with great commitment and was one of the first to believe and invest in the project. This is how RAK Ceramics became the official sponsor of the Italian Pavilion in Dubai 2020.

Why did RAK Ceramics, a global company with headquarters in the United Arab Emirates, choose to support Italy?

Although RAK Ceramics is a global company with a presence in about 150 countries around the world, it actually has an Italian heart; suffice it to say that the marketing team at the Dubai headquarters is entirely Italian. That said, RAK Ceramics has chosen to focus on Italy and all that this country represents: art, culture, design, fashion and beauty. The beauty that is central to the theme identified for the Italian Pavilion: "Beauty unites people". Precisely for these values we wanted RAK Ceramics Italia to sponsor the Italian Pavilion; therefore, not as a global company, nor as a company of the Arab Emirates, although we are proudly all these things. RAK Ceramics Italia, although a branch, is a fundamental pole from which the whole multinational draws continuous inspiration. It is from Italy, the country of ceramic excellence, that all our research, development and identification of design lines to be introduced into our production starts. In difficult years such as these, we hope that our commitment and our participation in Expo Dubai 2020 can be a strong message of restart.

What does the Italian Pavilion represent?

Expo 2020 is the biggest promotional initiative of this period, on which the whole country system and we companies have invested significant resources. In particular, the Italian Pavilion, of which we are an integral part, is a very innovative and sustainable pavilion, zero impact, which shows Italy with the depth of its history and culture, but also with its technology. Elements that are absolutely in line with the development model of the Emirates and with our philosophy based on a great attention to the use of the best

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building components, systems, technology as well as a daily commitment to sustainability, circular economy and architecture.

The Italian Pavilion is an innovative hub characterised by the integration of technological and infrastructural components. The ideal place to present the DNA of RAK Ceramics and its unique skills in the field of plumbing and systems. We furnished the bathrooms with the RAK-Precious collection in the elegant matt black finish, although I must say that visiting all the Expo pavilions, we found RAK Ceramics in many of the areas. Let's say that in this edition of Expo there is a lot of RAK Ceramics.

Italian Ambassador to the UAE Nicola Lener says of Expo Dubai: The Emirates is a country open to sustainable and innovative solutions. Italy is highly appreciated in the UAE for its industrial capabilities, creativity, history, art and culture. And if we add to this the design component, as in the case of many Italian companies sponsoring EXPO 2020, we become an integral part of the meeting of many creative visions and projects.

What does participation in Expo Dubai 2020 mean for the Country System, especially in such a complex historical period?

As the first global event after the outbreak of the pandemic, EXPO2020 Dubai is an important opportunity to reflect on the role of cooperation as a key factor in improving the resilience of our societies and demonstrate how innovation and connectivity can help address global challenges. The World Expo also confirms the UAE's strategic role as the commercial, financial and logistical hub of the wider MENASA (Middle East, North Africa and South Asia) region and the success of its development model based on diversification, attractiveness and projection towards the future, in a year that marks the Golden Jubilee of the Federation.

RAK Ceramics products used at expo Dubai 2020 The bathroom areas, in particular of the Italian Pavilion, but in general of many areas of the Expo Dubai have been realized with the RAK-Precious collection in the elegant matt black finish. RAKPrecious, is a special range of luxury solutions for the washbasin area: thanks to its rich finishes, it offers an elegant alternative to the classic white ceramic to create a total look environment where integrated washbasins, floor, wall, furniture and accessories dialogue in great harmony. The collection includes countertop, counter or built-in washbasins, all made of porcelain stoneware, Maximus technology of large slabs by RAK Ceramics. Marble, stone and concrete that can be perfectly combined with the bathroom furniture features of the collection and RAK-Joy.

B A C K S T A G E

RAK Ceramics Italia Sponsor ufficiale del Padiglione Italia di Expo DUBAI 2020 Leonardo de Muro, Vice Presidente di RAK Ceramics, ha raccontato a Platform l’evoluzione di RAK Ceramics e la partecipazione all’Expo Dubai 2020.

Come è nata l’idea per RAK Ceramics di partecipare come sponsor del Padiglione Italia ad Expo Dubai 2020?

L’idea di questa sponsorship nasce dall’incontro con l’Ambasciatore Italiano a Dubai, Dott. Nicola Lener, il quale un giorno mi chiese cosa avrebbe fatto RAK Ceramics e che ruolo avrebbe ricoperto per l’expo Dubai 2020. Da quel momento è nata una riflessione che ha portato l’azienda a scegliere di partecipare con grande impegno ed è stata una delle prime a credere ed investire nel progetto. È così che RAK Ceramics è diventata sponsor ufficiale del Padiglione Italia a Dubai 2020.

Come mai RAK Ceramics, global company con head quarter negli Emirati Arabi, ha scelto di supportare proprio l’Italia?

RAK Ceramics, benché sia una global company presente in circa 150 paesi del mondo, ha in realtà un cuore italiano; basti pensare che il marketing nell’headquarter di Dubai è un team tutto italiano.

Detto ciò, RAK Ceramics ha scelto di puntare sull’Italia e su tutto ciò che questo Paese rappresenta: arte, cultura, design, moda, bellezza.

Quella bellezza che è centrale nel tema individuato proprio per il Padiglione Italia: “La bellezza unisce le persone”. Proprio per questi valori abbiamo voluto che fosse RAK Ceramics Italia a sponsorizzare il Padiglione Italia; quindi, non come azienda globale, né come azienda degli Emirati Arabi, anche se siamo orgogliosamente tutte queste cose. RAK Ceramics Italia, pur essendo una branch, è un polo fondamentale da cui la multinazionale intera trae continua ispirazione. È dall’Italia, Paese dell’eccellenza ceramica, che parte tutta la nostra attività di ricerca, sviluppo e individuazione delle linee di design da introdurre nella nostra produzione. In anni difficili come questi, speriamo che il nostro impegno e la nostra partecipazione all’Expo Dubai 2020 possa essere un messaggio forte e di ripartenza.

Che cosa rappresenta il Padiglione Italia?

Expo 2020 è la più grande iniziativa promozionale di questo periodo, su cui tutto il sistema Paese e noi Aziende abbiamo investito importanti risorse. In particolare, il Padiglione Italia, di cui siamo parte integrante, è un padiglione molto innovativo e sostenibile, ad impatto zero, che mostra l’Italia con la profondità della propria storia e cultura, ma anche con la propria tecnologia. Elementi che sono assolutamente in linea con il modello di sviluppo degli Emirati e con la nostra filosofia fondata su una grande attenzione all’utilizzo delle migliori componenti costruttive, impiantistiche, tecnologiche oltre ad un impegno quotidiano nell’ambito della sostenibilità, nell’economia circolare e nell’architettura.

Il Padiglione Italia si configura come un Hub innovativo caratterizzato da un’integrazione di componenti tecnologiche e infrastrutturali. Il luogo ideale per presentare il DNA di RAK Ceramics e le sue competenze uniche nel campo idrotemosanitario e impiantistico. Abbiamo arredato gli ambienti bagno con la collezione RAK-Precious nell’elegante finitura nero opaco, anche se devo dire che visitando tutti i padiglioni di Expo, abbiamo trovato RAK Ceramics in molte delle aree. Diciamo che in questa edizione di Expo c’è molto di RAK Ceramics.

L’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti, Nicola Lener afferma rispetto all’Expo Dubai 2020: Gli Emirati sono un paese aperto a soluzioni sostenibili e innovative.

L’Italia è molto apprezzata negli Emirati Arabi Uniti per le sue capacità industriali la sua creatività, la sua storia, l’arte e la cultura. E se a questo aggiungiamo anche la componente design come nel caso di molte aziende italiane sponsor di EXPO 2020, ecco che diventiamo parte integrante dell'incontro di tante progettualità e visioni creative.

Cosa rappresenta la partecipazione all’Expo Dubai 2020 per il Sistema Paese, soprattutto in un periodo storico così complesso?

Come primo evento globale dopo lo scoppio della pandemia, EXPO2020 Dubai costituisce un’occasione importante per riflettere sul ruolo della cooperazione come fattore chiave per migliorare la resilienza delle nostre società e dimostrare come innovazione e connettività possano aiutare ad affrontare le sfide globali.

L'Esposizione Universale conferma, inoltre, il ruolo strategico degli EAU come hub commerciale, finanziario e logistico della più ampia regione MENASA (Middle East, North Africa and South Asia) e il successo del suo modello di sviluppo basato su diversificazione, attrattività e proiezione verso il futuro, in un anno che segna il Giubileo d'Oro della Federazione.

I prodotti RAK Ceramics utilizzati all’expo Dubai 2020 Gli ambienti bagno, in particolare del Padiglione Italia, ma in generale di molte aree dell’Expo Dubai sono stati realizzati con la collezione RAKPrecious nell’elegante finitura nero opaco. RAK-Precious, è una speciale gamma di soluzioni di lusso per l'area lavabo: grazie alle sue ricche finiture, offre un'elegante alternativa alla classica ceramica bianca per creare un ambiente total look dove lavabi integrati, pavimento, rivestimento, mobili e accessori dialogano in grande armonia. La collezione comprende lavabi da appoggio, lavabi counter o da incasso, tutti realizzati in gres porcellanato, tecnologia Maximus delle lastre di grandi dimensioni di RAK Ceramics. Marmo, pietra e cemento che possono essere perfettamente combinati con le funzionalità del mobile bagno della collezione e RAK-Joy.

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GRUPPO CERDISA RICCHETTI|

ricchetti-group.com

A NEW DRESS DESIGNED TO LAST OVER TIME

The renovation of residential buildings that spread through cities in the second half of the twentieth century is now a highly topical issue: in addition to the maintenance required by the passage of time, these buildings need energy efficiency upgrades to meet the new requirements of sustainable living. Especially in the last years, thanks to the public incentive system, work on the building envelope has become the order of the day. The redevelopment of the building in Via dei Gracchi, Milan, is an interesting example: the entire construction has been given a "new skin" thanks to the application of insulating material to the entire shell, including the facades and roof. The objective of improving energy performance was achieved through the use of a ventilated façade system clad with ceramics from the Cerdisa brand EC1 line. The variety of colours and surfaces, together with a “running” installation system that manages to adapt perfectly to the

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existing openings, allows the building to present a new contemporary image, while maintaining a sober appearance. The envelope thus becomes a new dress designed to last over time. The design firm, Engineering System, chose to use ceramic material because it offers many aesthetic possibilitiesin terms of surfaces and colours . Three different types of ceramics were used in the project: one smooth and dark (brand: Cerdisa; line: EC1; colour: City), combined with another light-coloured one (brand: Cerdisa; line: EC1; colour: Farrington) in two surfaces, natural and structured. The combination of the same colour, but on different surfaces, varies the effect of reflection and light, which is different from one area to another. In fact, the three materials have been used in different parts of the façade, enriching its appearance.

In addition, porcelain stoneware is a very suitable material for such interventions because it is extremely durable.

H I G H L I G H T S

Il recupero dell’edilizia residenziale che si è diffusa nelle città nella seconda metà del Novecento è oggi un tema di grande attualità: oltre alle esigenze di manutenzione legate al passare del tempo, per questi edifici sono necessari interventi di efficientamento termico ed energetico per adeguarsi alle nuove esigenze dell’abitare e del vivere sostenibile. Soprattutto negli ultimi anni, grazie al sistema di incentivi pubblici, gli interventi sull’involucro sono all’ordine del giorno.

La riqualificazione dell’edificio in via dei Gracchi, a Milano, ne è un interessante esempio: l’intera costruzione è stata avvolta “da una nuova pelle” grazie all‘applicazione di materiale isolante su tutto l’involucro, facciate e tetto compresi. L’obiettivo del miglioramento delle prestazioni energetiche è stato raggiunto attraverso l’uso di un sistema di facciata ventilata rivestito con ceramiche della linea EC1 a marchio Cerdisa.

La varietà di colori e superfici, unita ad un sistema di posa “a correre” che riesce ad adattarsi perfettamente alle forometrie esistenti, consente all’edificio di mostrarsi con una nuova immagine contemporanea, mantenendo al tempo stesso un aspetto sobrio.

L’involucro diviene così un nuovo vestito pensato per durare nel tempo. Lo studio di progettazione, Engineering System, ha scelto di utilizzare il materiale ceramico perché offre molteplici possibilità estetiche in termini di superfici e colori. Nella realizzazione, sono state utilizzate tre referenze ceramiche differenti: una liscia e scura (marchio: Cerdisa; linea: EC1; colore: City), abbinata ad un’altra di colore chiaro (marchio: Cerdisa; linea: EC1; colore: Farrington) in due superfici, naturale e strutturata. L’accostamento dello stesso colore, ma su superfici diverse, varia l’effetto di riflesso e di luce che risulta in questo modo diversa da una zona all’altra. I tre materiali, infatti, sono stati utilizzati in parti diverse della facciata arricchendone la resa estetica. Inoltre, il gres porcellanato è un materiale molto indicato in simili interventi perché è estremamente durevole.

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GRUPPO ROMANI|

grupporomanispa.com

AMBER IN MODENA A SPACE TOTALLY INTENDED FOR WELL-BEING Photos: Heroes Studio

Amber, which represents a new premises concept, a space totally intended for well-being, has chosen Gruppo Romani as its partner to make every detail of its Modena headquarters unique and personalised. Amber’s concept, created by Filippo Bottura, Marco Farina, Benjamin Mascolo and Cecilia Montano, and developed

by Wabisabi Studio, offers an all-round itinerary characterised by well-being, from fitness to cuisine, through the Amber Café, Amber Lounge and Amber Fitness spaces. The trademark of the various areas is the opportunity given to clients to experience an innovative idea of sustainable and responsible cuisine combined with the desire to live in harmony with one’s body. Gruppo Romani has proved to be a strategic partner for finding solutions for the premises’ stylistic requirements, designing custom-made products specifically for this project. Starting from the hexagons used to cover Amber Café’s counter and to turn it into an iconic visual element. The hexagons, a

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distinguishing feature of the Cir Manifatture Ceramiche brand, have been personalised by the Cerasarda Custom division to portray shades for the yellow logo colour. Yellow is also the colour used for the ceramic wallpaper Chromagic Floral, an item used to cover bathroom walls, to create custom-made furnishings and to introduce a novel touch in the mise en place. Chromagic is a Cir Manifatture Ceramiche brand project in porcelain stoneware, modern and well-matching, which meets the latest trends of interior design and abandons itself without hesitation to the originality of the decor designs, that have undergone third firing technique. The Atelier Cerasarda brand has especially created the designs for the mise en place, while the pedestal washbasins and the furnishings have been created by E.lements, a new line of furnishings of the Group, on sale in the new homonymous showroom which has been recently opened in the heart of Modena.

H I G H L I G H T S Amber rappresenta una nuova concezione di locale, uno spazio dedicato al benessere a trecentosessanta gradi che ha scelto Gruppo Romani come partner per rendere unica e personalizzata in ogni dettaglio la sede di Modena.

Il concept di Amber, creato da Filippo Bottura, Marco Farina, Benjamin Mascolo e Cecilia Montano, e curato da Wabisabi Studio, offre un percorso completo improntato al wellbeing, dal fitness alla tavola, attraverso gli ambienti Amber Cafè, Amber Lounge e Amber Fitness. Le diverse aree sono progettate affinché i clienti possano sperimentare un nuovo pensiero di cucina sostenibile e responsabile unito al desiderio di vivere in sintonia con il proprio corpo.

Il Gruppo Romani si è rivelato un partner strategico per risolvere le esigenze stilistiche del locale, realizzando prodotti su misura “custom made” appositamente per questo progetto. A partire dalle esagone utilizzate per rivestire il bancone di Amber Café e renderlo elemento visivo iconico. Tipiche del marchio Cir Manifatture Ceramiche, le esagone sono state personalizzate attraverso la divisione Cerasarda Custom per declinare in scala cromatica il colore giallo del logo.

Realizzato appositamente in giallo anche il wallpaper ceramico Chromagic Floral, un soggetto utilizzato per vestire le pareti dei bagni, per creare elementi d’arredo su misura e per inserire un tocco inedito nella mise en place. Chromagic è un progetto del brand Cir Manifatture Ceramiche in gres porcellanato, moderno e coordinato, che incontra le ultime tendenze del design d’interni e si abbandona senza esitazioni all’originalità delle proposte decor, realizzate a terzo fuoco.

Il brand Atelier Cerasarda ha creato in esclusiva le proposte per la mise en place, mentre i lavabi a colonna e i volumi d’arredo sono firmati da E.lements, la nuova linea di elementi d’arredo del Gruppo in vendita nell’omonima showroom recentemente inaugurata nel cuore di Modena.

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INNOVA

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innovaenergie.com

AIRLEAF IN A NEW FLUSH-MOUNTED VERSION AirLeaf is INNOVA water fancoil for heating, cooling and dehumidification. In connection with heat pumps, condensing boilers or systems integrated with solar collectors, AirLeaf fancoils are equipped with DC Inverter technology to guarantee low electricity consumption, perfect operating stability and maximum silence.

In addition to the types already available with recessed casing and aesthetic front panel with frame, the AirLeaf range has been enriched with a innovative version, a modern design solution that allows the terminals to be completely recessed, to provide the highest level of summer and winter comfort without taking up any useful floor space.

Thanks to their extremely reduced depth, the built-in models fit into any wall niche and false ceiling: the sheet metal formwork is fitted with a plaster-holding mesh and the aesthetic front cover panel, which is flat with the masonry, ensures a

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totally concealed effect for perfect architectural integration.

Combined with low-temperature heat generators (heat pumps, condensing boilers and integrated systems with solar collectors), AirLeaf provides heating, cooling and dehumidification, achieving best-in-class energy efficiencies. The sophisticated temperature controller quickly reaches the operating parameters, so that the desired climatic conditions are maintained with extreme precision and without annoying noise emissions. AirLeaf is designed to save energy and protect the environment. By activating the "Open window" function, for example, the terminal automatically switches itself off and on again when the window in the room is opened and closed. The "Presence" function, on the other hand, is particularly suitable for hotels and offices: the fancoil switches off automatically when the user is absent.

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AirLeaf è la linea di fancoil INNOVA ad acqua per il riscaldamento, il raffrescamento e la deumidificazione. Abbinabili a pompe di calore, caldaie a condensazione o sistemi integrati con collettori solari, i ventilconvettori AirLeaf sono dotati di tecnologia DC Inverter per garantire bassi consumi elettrici, una perfetta stabilità di funzionamento e massima silenziosità. Oltre alle tipologie già disponibili ad incasso con cassaforma e pannello estetico frontale con cornice, la gamma AirLeaf si è arricchita dell’innovativa versione Rasomuro, una soluzione dal design moderno che permette di incassare totalmente i terminali, per erogare il massimo livello di comfort estivo ed invernale senza occupare spazio utile a pavimento. Grazie alla profondità estremamente ridotta, i modelli ad incasso si inseriscono in qualsiasi nicchia a parete e nel controsoffitto: la cassaforma in lamiera è dotata di una rete porta intonaco e il pannello estetico frontale di copertura planare con la muratura assicura un effetto a scomparsa totale per una perfetta integrazione architettonica.

Abbinato a generatori di calore a bassa temperatura (pompe di calore, caldaie a condensazione e sistemi integrati con collettori solari), AirLeaf provvede al riscaldamento, al raffrescamento e alla deumidificazione raggiungendo efficienze energetiche ai massimi vertici della categoria.

Il sofisticato regolatore di temperatura raggiunge rapidamente i parametri operativi, così da mantenere le condizioni climatiche desiderate con estrema precisione e senza fastidiose emissioni acustiche.

AirLeaf è predisposto per il risparmio energetico e per la salvaguardia dell’ambiente. Attivando la funzione “Finestra aperta”, ad esempio, il terminale si spegne e si riaccende automaticamente, quando si apre e si chiude la finestra in dotazione al locale servito. La funzione “Presenza”, invece, è particolarmente indicata per hotels e uffici: il fancoil si spegne infatti automaticamente quando l’utente è assente.

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SIEMENS HOMEAPPLIANCES

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SIEMENS PROTOTYPE THE FUTURE On the occasion of Milan Design Week, Siemens Elettrodomestici announces the winning prototype of "Prototype the Future", the project conceived by Ogilvy Italia that involved architect Francesco Librizzi, in the dual role of Siemens lecturer and brand ambassador, and the students of the Space Design course of the Two-year Specialisation Course in Interior Design at NABA, the New Academy of Fine Arts, for a year. The aim of the project was to study and develop multifunctional environments designed to interpret the reality of tomorrow, combining them with Siemens' vision of innovative technology and interpreting the changes in the way we live in the home caused by the pandemic.

The winning project is "Artificial Panorama" by Chinese students Hu Meng, Yu Lan and Huang Yan. Inspired by the recent lockdown scenarios, this prototype questions the need to implement the scenography of our homes, which, however cosy and functional, always remain more or less the same: with this in mind, the three young students created a Future Modular Cube kit which allows them to compose furniture, appliances and media in their homes in a multiple, multiform way. These colourful,

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interconnecting objects expand the visual and sensual panorama of the user, transforming the home into a changing environment.

The winning project was transformed into a real installation, exhibited during FuoriSalone 2021 on the Milan campus of NABA and open to the public for viewing from 6 to 10 September. Alongside this special installation, Siemens' new products for 2021 were also on display, also expressions of a home increasingly projected into the future, where the brand's core values of design, innovation and technology come together. Starting with the telescopic glassdraftAir cooker hood, which stands out for the discreet and visually light lines of the concealed polished glass panel, which only emerges when in use, and combined with cutting-edge technological performance.

The same design concept, which aims at seamless integration of the various appliances with the rest of the kitchen, also led to the ActiveLight hob.

Thanks to the blue LEDs, which replace the silk-screen prints of traditional hobs, it is possible to have full control over the active zones of the hob and the cooking intensity. An induction hob that adapts to your way of cooking.

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For further information visit: www.siemens-home.bsh-group.com/it/inspiration/design/prototype-the-future

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In occasione della Milano Design Week Siemens Elettrodomestici annuncia il prototipo vincitore di "Prototype the Future", il progetto ideato da Ogilvy Italia che per un anno ha coinvolto l'architetto Francesco Librizzi, nella duplice veste di docente e brand ambassador Siemens, e gli studenti del corso in Space design del Biennio Specialistico in Interior Design di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. L’obiettivo del progetto era quello di studiare e sviluppare ambienti multifunzionali pensati per interpretare la realtà del domani, coniugandoli con la visione di tecnologia innovativa di Siemens e interpretando i cambiamenti nel modo di vivere la casa causati dalla pandemia. Il progetto vincitore è “Artificial Panorama” delle studentesse cinesi Hu Meng, Yu Lan e Huang Yan. Questo prototipo traendo ispirazione proprio dai recenti scenari di lockdown, si interroga sulla necessità di implementare la scenografia della nostra casa che, per quanto accogliente e funzionale, rimane sempre pressocché uguale: con questi presupposti le tre giovani studentesse hanno creato un kit modulare di cubi (Future Modular Cube) che consente di comporre arredi, elettrodomestici e media della propria abitazione in modo molteplice e multiforme. Questi oggetti, colorati e tra loro comunicanti, ampliano il panorama visuale e sensuale del fruitore trasformando la casa in un ambiente mutevole.

Il progetto vincitore è stato trasformato in un’installazione vera e propria, esposta durante il FuoriSalone 2021 nel campus milanese di NABA e aperta al pubblico per la visita dal 6 al 10 settembre.

Accanto a questa speciale installazione sono state inoltre esposte le novità di prodotto di Siemens per il 2021, anch’esse espressione di una casa sempre più proiettata verso il futuro, dove i valori cardine del marchio di design, innovazione e tecnologia si uniscono.

A cominciare dalla cappa telescopica da piano glassdraftAir, che si distingue per le linee discrete e visivamente leggere del pannello in vetro lucido a scomparsa, che emerge solo quando è in uso, e coniugate a performance tecnologiche all’avanguardia.

Dal medesimo concept progettuale che mira a un’integrazione seamless dei diversi elettrodomestici con il resto dell’ambiente cucina, nasce anche il piano cottura activeLight che, grazie ai led blu, sostituiti alle serigrafie dei piani tradizionali, consente di avere il pieno controllo delle zone del piano attive e delle intensità di cottura.

Un piano a induzione che si adatta al proprio modo di cucinare.

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EDITOR IN CHIEF Angelo Dadda EDITORIAL DIRECTOR Luca Molinari ACTING EDITOR Simona Finessi EXECUTIVE EDITOR Cristina Bigliatti

CONTRIBUTORS Luigi Arcopinto Ilia Celiento Alessia Dondolini Sara Ferrara Marco Filoni Francesca Filosa Luca Galofaro Maria Gelvi Lorenzo Giordano Luisa Parisi Maria Antonietta Santangelo Concetta Tavoletta SCIENTIFIC COMMITTEE Anna Barbara Marco Filoni Luciano Galimberti Cherubino Gambardella Brian Li Zhang Lesley Lokko Giancarlo Mazzanti Rozana Montiel Benedetta Tagliabue Francesca Torzo

CREATIVE DIRECTOR Angelo Dadda dadda@platformnetwork.it ART & GRAPHIC DESIGN Paolo Veirana veirana@platformnetwork.it COVER Angelo Dadda (art) WEB EDITOR Cristina Bigliatti bigliatti@platformnetwork.it SOCIAL MEDIA MANAGER Angelo Dadda dadda@platformnetwork.it

The magazine PLATFORM ARCHITECTURE AND DESIGN has been recognized by the Italian Agency for University Evaluation (ANVUR) as a scientific journal for the disciplines of architectural and urban design (SSD ICAR/14-15-16).

By virtue of the analysis of the three-year period 2016-2018 the classification applies retroactively from the first issue of 2016.

La rivista applica la peer review con il sistema del doppio cieco sottoponendo al processo tutti gli articoli inviati in redazione.

The magazine applies peer review with the double blind system for all articles submitted to the editorial staff.

PLATFORM è stampato su carta usomano ARCOSET di pura cellulosa ECF,

by Fedrigoni, certificata FSC®, completamente biodegradabile e riciclabile.

PLATFORM is printed on uncoated ARCOSET paper of pure ECF cellulose, by Fedrigoni, FSC® certified, completely biodegradable and recyclable.

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