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pinsa base senza glutine il sapore ha una nuova forma
Con lievito madre di grano saraceno.

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L’approccio è quello che rappresenta la vera chiave per comprendere il ruolo dei legumi in fatto di sostenibilità: si tratta infatti di un progetto con approccio multi-attore che bilancia la sicurezza ambientale, economica e sociale riducendo al minimo l’impatto ambientale, ottimizza la resilienza in termini economico-commerciali e ambientali lungo tutta la catena di fornitura, mira a fornire un’alimentazione eccellente per garantire salute e benessere possibili a persone e animali. Al centro di TRUE sono state inserite 15 reti agricole e 7 casi di studio sulla catena di approvvigionamento, con l’idea di arrivare a rafforzare la produzione di prodotti di uso quotidiano a base di legumi guardando anche alle prospettive e alle capacità di mercato, oltre che le azioni politiche che mirano all’adozione di nuove attività agricole, di trasformazione, pratiche di produzione e vendita al dettaglio.
TRUE non è rimasto un’idea teorica: accanto al progetto Legumes Translated, anch’esso finanziato dall’Ue, alcuni scienziati provenienti da Germania, Irlanda e Regno Unito hanno condotto una delle primissime valutazioni sulla sostenibilità ambientale legata all’aumento di colture di legumi in Europa. Confrontando l’impatto ambientale di 10 rotazioni di colture modificate con legumi in 3 diverse regioni geoclimatiche d’Europa (Italia meridionale, Romania e Scozia orientale) si è osservato come nelle tre zone climatiche, l’introduzione di legumi nelle rotazioni di colture tradizionali ha portato ad un incremento della produzione di proteine e dell’apporto nutrizionale complessivo, riducendo al tempo stesso l’utilizzo di fertilizzanti sintetici. I ricercatori hanno concluso che tale pratica ha provveduto al fabbisogno alimentare a fronte di un minore impatto ambientale, con un effetto ridotto sui cambiamenti climatici, sull’utilizzo di risorse e sull’acidificazione ed eutrofizzazione di acqua e terreni. Quando le colture di legumi sono state introdotte nella rotazione classica in Scozia, si è reso necessario quasi il 50% in meno di fertilizzante azotato. Guardare ai legumi come a strumenti capaci di influire concretamente sulla sostenibilità e sulla salute del pianeta, quindi non è un’utopia ma un modo per agire direttamente, quotidianamente e singolarmente su un cambiamento che è necessario e la cui urgenza è evidente ogni giorno di più. Il cambiamento climatico, la siccità, le conseguenti condizioni di carestia che colpiscono determinate zone del pianeta non possono essere guardate come un problema altrui. Tutti dobbiamo comprendere come l’azione individuale può significativamente influire sul nostro futuro, partendo proprio dal consumo di alimenti, dalla tavola, con l’opportunità di scoprire o riscoprire gusti, ricette e tradizioni poco note, salvandole magari dall’oblio. a cura della redazione




