4 minute read

SaintMartinVesubie

Iprimicampidiinternamentofuronoistituitidalleautorità francesigiàdopolasconfittadel1940,masitrattavadi piccolicentri,comequellodiSospello,dicuisiègià parlato.Il14febbraio1943arrivaronoledisposizioni generaliperl’approntamentodeicampi:Tralelocalità d’internamentovierano:“St. Martin Vésubie - 450 persone; Vence - 300 persone; Barcellonette - 60 persone; Enchastrayes - 60 persone; Moustier St. Marie - 100 persone; Castellane - 100 persone; Chateau de Charance50 persone”.Sispecificavaanchecheesentidal provvedimentodiinternamentosarebberostate“le persone di età superiore a 60 anni e le donne sole”.Intotalesiera trovatosistemazioneper1200personeafrontedeglistimati 3500ebreiresidentiaNizza.Inveritàgliebreinellasola Nizzaerano15milavistochelìsitrovavailconsoleCalisse. Pergestirel’internamentoBarranco,funzionariodipoliziaa Nizza,iniziòacollaborareconilComitatoDubouchage.Il provvedimentovennenelcomplessoapprezzato(essere internatiinSavoiaeraoggettivamenteunavacanzarispetto afinireinPolonia);ilcomandantegeneraledell’armadei Carabinieri,AzolinoHazon,inuna relazionescrisseche“[...] Molti ebrei sfuggiti da Marsiglia [nellazonatedesca] si sono presentati spontaneamente all’Arma, per essere compresi negli elenchi e raggiungere le residenze forzate”.

Ilpresidiodicarabinieridi Nizzaorganizzòaddiritturaun serviziodipresidioallalocale sinagogaperevitaremolestie dapartefrancese.

Advertisement

Lelimitazionidelleresidenze obbligatorieeranodiverse:era vietatoabbandonareipaesiin cuisieraconfinati(per verificareicarabinieri dovevanoeffettuaretre ispezionigiornaliere)ederain vigoreuncoprifuoconotturno.

Eranopermessecureospedaliereevisiteaiparentieogni "comunità"eraindipendenteperquantoriguardavala religione,l’istruzioneel'igiene.Successivamente,come descrittoneiparagrafiprecedenti,sarannooperatialtri internamentipiùconsistentidapartediLospinoso.Fino all’agosto‘43sarannointernati5500ebreistranieri.

Unatestimonianza

ConquesteparoleAlfredfeldman,unebreobelgacome tantialtri,arrivatoaSaint-Martin-Vésubiedescrisseciòche vide:“Sono arrivato a Saint-Martin verso la sera e ho visto qualcosa che non avevo visto da molto tempo: Ebrei camminavano tranquillamente nella strada, erano seduti ai bar, parlavano in francese, tedesco, altre lingue, anche lo yiddish. Ho visto i carabinieri passare tra le stradine con i loro cappelli napoleonici e anche un gruppo di bersaglieri con le piume nere. Tutto sembrava succedere liberamente, non sembravano esserci regole particolari tra i rifugiati. Le chiacchiere fiorivano in libertà”.Glialloggi inpaeseeranovari:gliebreipiùricchiavevano appartamentipiùspaziosi,ipiùpoverivivevanoincamere d’albergooinappartamenticondivisi.D’altrondeleautorità occupantinoneranonellacondizionedicostruirenuovi alloggiequindisiaisingolicheilComitatoDubouchage dovetteroorganizzarsicomepotevano.Perquestoinmolti iniziaronoalavorarenelvillaggio.Lareazionedella popolazionefranceseeraspaccata:c’eranoquelliche apprezzavanolamanodoperainpiùequellicheinvecenon sopportavanol’affolamentodelloropaesesoprattuttoda partediebrei.

Unnuovoesodo

Conlafirmadell'armistiziogli ebreiinternatia Saint-Martin-Vésubiedecisero ditentarelatraversatadelle Alpiinsiemeaisoldatiitaliani. Anonimigiustidellazona deciserodinasconderequelli chedeciserodinonpartire. Purtroppoquandoinazisti arrivaronononrisparmiarono nessunebreocheriuscironoa trovare(neancheglianziani allacasadiriposo).La traversatapassòdalColledi Ciriegia:diciottochilometridi sentierocopertoatrattidanevi perennisenzanessuna attrezzaturaoabbigliamento adatto.Ilviaggioiniziò inizialmenteinsiemeaisoldati italianicheprogressivamentesi distaccarono.AlfredFeldman ricorda:"[...] Occasionalmente, incontravamo soldati che aiutavano un gruppo o l'altro, portando valige e anche i bambini".

Corriere della Sera, edizione del 9 settembre 1943

Lafine

Unavoltaarrivatineipaesidi Sant'AnnaeValdieriricevettero aiutodapartedellapopolazione comesievincedallatestimonianza delparrocoGiordanengoilquale scrissechevenneroaccoltianchedai piùpoveri.Bisognaricordareche dopoquattroannidirazionamenti ancheaggiungereunpostoatavola volevadiretoglierequalcosadal propriopiatto.Itedeschiintanto eranodilagatineipaesivicini, chiudendolavallata.Isoldati Italianisidiederoallamacchiae moltifuggironoinmontagna(a questisiaggiunserodiversiebrei) dandovitaaunitàpartigiane.Il18 settembreMühlercheperleore diciottodellostessogiornotuttigli stranieri(cioègliebrei)dovevano presentarsialcomunediBorgoSan Dalmazzo(saldamentesottoilsuo controllo),penaperchinonsi sarebbepresentato?L'esecuzione. Moltideciserodiconsegnarsi spontaneamentesiapernonmettere inpericololapopolazionelocalesia perchénoneranoattrezzatiper l'inverno.Intotale365ebrei, precedentementeinternatia Saint-Marie-Vésubie,vennero deportatiadAuschwitz:soloin9 tornarono.

Maurizio Lazzaro de' Castiglioni Nato a Milano il 27 marzo 1888, divenne sottotenente degli alpini nel 1910, partecipò alla guerra italo-turca in Libia guadagnandosi una medaglia d'argento e due di bronzo al valor militare. Prese parte alla Grande Guerra combattendo sul Tonale e sulle Dolomiti, perse la mano destra a causa di un proiettile di artiglieria. Dopo la convalescenza fu assegnato al Comando Supremo con il grado di maggiore come ufficiale di Stato Maggiore. Fu decorato con una medaglia d'argento, una di bronzo, una croce al merito di guerra, una Croix de Guerre francese e una Military Cross inglese. Promosso Colonnello per meriti eccezionali nel 1934 prese il comando del 2° ReggimentoAlpini. Nel 1942 divenne Generale di Divisione e prese il comando della Divisione alpina Pusteria, inquadrata nella 4aArmata con cui partecipò all'occupazione dei territori della Francia di Vichy dall'11 novembre dello stesso anno. Liberò e protesse in diverse occasioni gli ebrei dalla polizia francese e tedesca. Il 7 settembre 1943 arrivò, chiamato con urgenza, a Roma dove apprese dell'armistizio, tornato a Nord rimase fino al 12 con i suoi uomini per poi tornare a Roma e vivere nella clandestinità fino all'ingresso degliAlleati (10 giugno 1944). Fece poi parte dell’esercito del Sud. Nel 1947 fu nominato generale di corpo d'armata, nel 1951 fu nominato comandante delle Forze Terrestri della NATO del Sud Europa (FTASE). In congedo dal 1952, passò a miglior vita il 30 novembre 1962.

Dal 6 marzo 2021 Maurizio Lazzaro de' Castiglioni è inserito nel Giardino Virtuale della Fondazione Foresta dei Giusti e dal 30 marzo 2023 il suo nome figura nel Giardino dei Giusti Militari a Napoli.

Jean Chaigneau

Nato a Saint-Vivien il 24 giugno 1895, fu capitano degli “Chasse à Pied" durante la Prima guerra Mondiale. Nel 1919, forte della laurea in giurisprudenza ottenuta prima della guerra, entrò in polizia. Grazie ai suoi rapporti parlamentari scalò la gerarchia diventando prefetto del dipartimento delle BasseAlpi nel 1939. Qui nel settembre 1941 ordinò la liberazione della ventina di ebrei internati nel campo di Monts.Arrivò a Nizza come prefetto nell’aprile 1943, dimostrò un atteggiamento benevolo con la comunità ebraica sostenendo che non poteva lasciare alle autorità italiane il privilegio di essere le uniche difenditrici della tradizione di tolleranza francese. Fece parte di un gruppo della resistenza francese, il NAP, Noyautage des administrations publique (il cui obiettivo era infiltrare l’amministrazione pubblica di Vichy) e nel novembre 1943 bruciò i registri degli ebrei per evitare che cadessero in mano tedesca. Nello stesso periodo nascose nel suo appartamento degli ebrei. Nel corso di una riunione dei vertici della Milice Francaise (un organizzazione paramilitare filonazista anch'essa responsabile della deportazione degli ebrei), il 28 novembre 1944 Joseph Darnand (capo della milizia) chiese il suo licenziamento mentre Philippe Henriot (futuro ministro dell’Informazione di Vichy) gli diede del “bastardo, traditore funzionario di Algeri [la città nordafricana era sede della Francia Libera di De Gaulle]". Mantenne comunque il suo posto continuando a ritardare deportazioni di ebrei. Il 14 maggio 1944 la Gestapo lo arrestò per poi trasferirlo, insieme ad altri dieci prefetti sospettati di essere in combutta con la resistenza, come ostaggio, nel campo di Eisenberg. Sopravvisse alla guerra.Tornò a Nizza, si presentò alle elezioni amministrative locali nell’ottobre 1945 ma perse. Morì a Parigi il 18 marzo 1955.

Giovanni Cecini, Il salvataggio italiano degli ebrei nella Francia meridionale e l'opera del Generale Maurizio Lazzaro de'Castiglioni, USSME (Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito)

Romain H. Rainero, Mussolini e PétainTomo 1, USSME

Paolo Nardelli, La 4Armata italiana in Francia meridionale nella II guerra mondiale in Studi Storico-Militari 2006, USSME

Selene Barba, "La resistenza dei militari italiani all'estero: Francia e Corsica", Rivista

Militare

Antonello Biagini e Fernando Frattolio, "Diario Storico del Comando Supremo"

Volume I,Tomo 1, USSME

Jean Lopez ,"Infografica della seconda guerra mondiale", L'ippocampo

Alberto Rovighi, "I militari di origine ebraica nel primo secolo di vita dello stato italiano", USSME

"Bollettino dell'Archivio dell'Ufficio Storico"Anno II, n° 3-4, USSME

Galeazzo Ciano, "Diario 1937-43", FS

Domenico Schipsi, "L'occupazione italiana dei territori metropolitani francesi", USSME

Francesco Filippi, "Mussolini ha fatto anche cose buone, Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo", Bollati Boringhieri

Claudine Paris, "Gli Ebrei di Saint-Martin-Vésubie durante l’Occupazione Italiana della

Francia Meridionale dal 1940 al 1943"

Emanuele Farruggia e Gianni Scipione Rossi, "Le navi di Sion, Il contributo italiano alla nascita delle forze navali di Israele"

Jean-Louis Panicacci, “L’Occupation Italienne, Sud-Est de la France, juin

1940-septembre 1943” Presses universitaires de Rennes

GiovannaTosatti, “L’accordo tra Bocchini e Himmler nel 1936: Le polizie italiana e tedesca alleate contro il comunismo”

“Cefalonia 1943-2003” Rivista Militare

Indro Montanelli, "L'Italia delle grandi guerre" BUR

Salvatore Loi, "I rapporti fra alleati e italiani durante la cobelligeranza", USSME

MassimoAscoli, “La Guardia alla Frontiera”, USSME

Focus Storia N. 63

Focus Storia N. 160

Focus Storia N. 189

Focus Storia N. 190

Focus Storia N. 196

This article is from: