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CORE DE ROMA
from PINK BASKET N.05
by Pink Basket
ALTRI MONDI di Marco Taminelli
PASSIONE ED ENTUSIASMO NON MANCANO NEL BASKET AL FEMMINILE NELLA CITTÀ ETERNA. DUE LE REALTÀ DI SPICCO NEL PANORAMA CAPITOLINO IN ROSA: INTEGRIS ELITE E GRUPPO STANCHI ATHENA ROMA, SOCIETÀ CHE PROGETTANO IL FUTURO REGALANDO ALLA CAPITALE UN DERBY APPASSIONANTE IN SERIE A2
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LE ORIGINI. Un’insana passione per il basket e per lo sport, amicizia e voglia di creare qualcosa di speciale in una città infinita i tratti comuni delle due società sin dalla nascita.
A volte tutto comincia quasi per caso come racconta Cinzia Vannucci, una delle fondatrici dell’Athena, insieme a Patrizia Zelli e Veronica Capponi con i loro rispettivi mariti, nell’ordine Mauro Casadio, Angelo Lauri e Carlo Munari: “Avevamo un problema, noi che vivevamo nella zona est di Roma. Le nostre figlie facevano minibasket ad Azzurra, dove mio marito Mauro allenava i maschi. Finito il minibasket le scelte erano due: o andare a giocare a pallavolo o continuare il percorso al COR, al San Raffaele o alle Stelle Marine di Ostia. A parte il COR, che era abbastanza vicino, le altre erano situazioni lontanissime da casa ed il COR tranne la squadra senior allora non aveva un settore giovanile così ben fatto. Così decidemmo di dar vita ad una società, il primo nome fu Roma Nord, che riunisse le ragazze della nostra zona. A parte le nostre figlie fu faticoso ma entusiasmante perché andammo a parlare con le sorelle, amiche, fidanzate dei ragazzi che facevano pallacanestro nelle tante società maschili che invece prosperavano proprio nel nostro quartiere, nella nostra zona. E fu subito un bel successo. Dopo due anni arrivarono le prime Finali Nazionali a Bormio. E cambiammo nome in Athena. Da lì, grazie anche al fatto che mio marito decise di dedicarsi totalmente al basket femminile, ed all’impegno continuo di noi fondatori, e di chi strada facendo ci ha dato una mano, ha permesso alla società di crescere ancora con tante ragazze che venivano a giocare da noi da zone molto lontane di Roma”.
Elite nasce a sua volta dalla passione e dalla voglia di costruire qualcosa di diverso nel Lazio. Idea nata grazie al presidente Alessandro Bui e vice presidente Gianluigi Fiorillo, insieme agli altri soci Fabio Michelozzi e il direttore generale Andrea Isacchini, come racconta il direttore sportivo Laura Ortu: “Al primo anno di attività abbiamo affrontato la serie B costruendo un roster tra i più forti del Lazio. Abbiamo vinto la coppa regionale e subito il campionato con la conseguente promozione in A2 al primo tentativo. Un traguardo non da poco ma che contraddistingue la mentalità della nostra giovane società”.

CAMPIONATO LUCI ED OMBRE. L’attualità ci riporta ad un campionato tra luci ed ombre per le due squadre capitoline. Obbiettivi di partenza forse diversi ma scopo comune quello della risalita nell’immediato, come spiega coach Maurizio Pasquinelli, alla guida dell’Elite dallo scorso 18 gennaio: “L’obiettivo principale resta la salvezza, possibilmente senza passare dai play out. Sappiamo che sarà un percorso duro, fin dal giorno del mio arrivo ho cercato di lavorare sullo spirito della squadra, per cercare di ravvivare l’entusiasmo in vista della seconda parte della stagione. Sono contento della risposta e della voglia di reagire delle ragazze come ad esempio nella gara contro Umbertide”. Situazione speculare per quello riguarda la posizione di classifica anche nell’altro sodalizio romano, come racconta la capitana dell’Athena Giulia Bernardini: “Il nostro obiettivo realistico resta la salvezza diretta, non vogliamo fare i playout pur consci delle difficoltà di un obbiettivo così ambizioso. Sappiamo però che il girone di ritorno è appena iniziato e ritengo ci sia tutto il tempo per fare meglio di quello che abbiamo fatto fino ad ora. Non dimentichiamo che per Athena è il primo anno di serie A2, per noi è motivo d’orgoglio poter far parte di questo progetto, che sentiamo nostro al 100% essendo quasi tutte prodotte dal vivaio della società. Ci aspettavamo un campionato molto diverso rispetto alla serie B, soprattutto rispetto alla serie B regionale che Athena ha giocato gli ultimi anni, e così è stato. In serie A2 c’è molta preparazione e le competenze di atlete e staff richiedono un upgrade, atletico, tecnico, tattico e soprattutto di impegno. Come ho già detto varie volte l’approccio al campionato cambia, ogni dettaglio diventa importante e l’attenzione richiede uno sforzo elevato ogni giorno della settimana, prima si comprende questo fattore e prima si riesce a strappare qualche risultato importante”.
INFORTUNI ED INESPERIENZA. Non estranea la sfortuna nella stagione delle due compagini, fattore che ha condizionato non poco il rendimento offerto nella prima parte di stagione come conferma Laura Ortu: “L’anno purtroppo non è partito come sperato alla vigilia. Abbiamo perso subito Emanuela Moretti per la rottura del crociato, sperando di riaverla già con noi a febbraio. Stesso infortunio patito, con ricaduta, per Silvia Ceccarelli che dovrà eseguire un nuovo intervento. Ma non ci fermiamo a piangere sugli infortuni, squadra e società non hanno mai smesso di lottare ed il nostro obbiettivo resta quello di difendere la categoria conquistata. Ci stiamo lavorando con sacrificio e dedizione, il cambio allenatore, con l’arrivo di Pasquinelli, è la prova di ciò che vogliamo per il prosieguo della stagione”. “È un momento delicato anche per noi – gli fa eco ancora la capitana di Athena Bernardini – io stessa mi sono stirata i legamenti del ginocchio e sono ferma da 2 settimane, Grimaldi si è operata al menisco dopo un infortunio in allenamento e Russo ha preso una brutta distorsione alla caviglia contro Campobasso. Avremmo potuto portare a casa qualche punto in più, con un paio di sconfitte maturate nel finale che sono certa ci serviranno per aumentare la nostra esperienza. Il bilancio in ogni caso credo sia comunque positivo: sappiamo di dover migliorare molte cose ma c’è sempre grande entusiasmo all’interno del gruppo. Gli innesti ad inizio stagione di Lalla Gelfusa e Elena Russo ci hanno garantito esperienza e solidità, inserendosi a meraviglia nella squadra. Stessa cosa anche per Valentina Vignali che ci ha stupite tutte: si è fatta voler bene da subito dimostrandosi una gran lavoratrice, e penso ci potrà dare una grossa mano in futuro”.

DERBY CHE PASSIONE. Bernardini e l’Athena che hanno strappato la vittoria in un combattutissimo derby giocato lo scorso 6 gennaio. Grande atmosfera e tante emozioni come racconta ancora Bernardini: “La cosa che mi entusiasma di più è l’adrenalina, in serie B purtroppo le partite così sono poche, arrivi ai play off senza aver sperimentato la sana pressione. In A2 sento che il gap, pur essendoci, sia minore e quando inizi il riscaldamento la concentrazione è già al massimo, in una gara come il derby tutto questo aumenta a dismisura. Mi entusiasma il seguito che ha il campionato, è più avvincente e questo fa sì che il pubblico si appassioni e torni. Mi sembra un sogno vedere il PalaDonati pieno ogni domenica e penso che sia iniziata una nuova fase per la città di Roma, grazie a noi e all’Elite. Ci sentiamo davvero come al principio di una grande avventura, come ci dice sempre Edoardo Stanchi, colui che ha permesso tutto questo, siamo solo all’inizio di un grande progetto.” Sconfitte nella gara di andata ma pronte al riscatto le rivali cittadine come conferma coach Pasquinelli dell’Elite: “Purtroppo non c’ero alla sfida di andata ma, a prescindere dal risultato, è splendido vedere tanto interesse e passione attorno al derby romano. Ho vissuto da assistente quelli maschili di A2 lo scorso anno tra Eurobasket e Virtus Roma, esperienza bellissima che non vedo l’ora di rivivere qui con le ragazze. Provando a realizzare ottimi risultati e valorizzando al contempo le tante giovani del nostro vivaio, autentico patrimonio della società”.
GIOVANI E FUTURO. Valutazione ed obbiettivo, quello di spingere al massimo i risultati del settore giovanile, largamente condiviso anche in casa Athena come analizza Cinzia Vannucci: “Contribuire a creare un vivaio florido è un nostro grande obbiettivo. Cosa che richiede tantissimo lavoro ma che ti regala spesso altrettante soddisfazioni: le 23 Finali Nazionali raggiunte e l’aver lanciato ad esempio giocatrici come Lavinia Santucci, Greta Brunelli, le sorelle Hernandez, Giulia Ciavarella e Gaia Gorini solo per citarne alcune. Ci sono state stagioni nelle quali abbiamo fatto 3 Finali Nazionali contemporaneamente. Questo trend si è fermato da qualche anno ma non ci spaventa. La fase che stiamo attraversando è molto importante perché a breve la società avrà un nuovo assetto e questo significherà nuove energie, nuove risorse che ci permetteranno di programmare il futuro e di tornare a costruire un settore giovanile ancora più forte di quello che abbiamo”. Alza ancora di più l’asticella l’Elite che ha realizzato il progetto di una Academy interna, come spiega Laura Ortu: “La scelta di Pasquinelli va proprio nell’ottica di coltivare e stimolare il nostro settore giovanile. Nel nostro futuro la strada maestra sarà quella di costruire e rafforzare un Accademia che dia la possibilità a giovani atlete di studiare e giocare a Roma, ed è ciò che abbiamo realizzato con grande soddisfazione”.