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Lucrezia SARNARI

Quando scrivi un nuovo libro hai già tutta la storia in mente o la elabori scrivendo?

Parto da un’idea che cerco di sviluppare attraverso una scaletta più dettagliata possibile e che mi serve da scheletro.

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Poi succede quasi sempre che si va altrove, con un’azione o un personaggio che non avevi immaginato, ma lo schema iniziale mi è necessario per non perdermi dietro a tutto quello che arriva scrivendo.

Qual è il romanzo che avresti voluto scrivere?

“Parlarne tra amici” di Sally Rooney, ma anche “Niente di Vero” di Veronica Raimo per citarne due che sviluppano tematiche vicine a quelle che a me piace raccontare.

Volendo sparare altissimo, allontanandomi invece da quello che è il mio mondo, invece dico “Ti prendo e ti porto via” di Niccolò Ammaniti.