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Note
1 Le Monde diplomatique, ottobre 1992, pag. 26;27 2 Félix Guattari è nato il 30 aprile 1930 a Colombes. Fondatore, con Jean Oury, della clinica psichiatrica di La Borde (Loir-et-Cher), è autore di cinque libri scritti con il filosofo Gilles Deleuze e pubblicati da Editions de Minuit: l'Anti-OEdipe (1972), Kafka, pour une littérature mineure (1975), Rhizome (1976), Mille-Plateaux (1979) et Qu'est-ce que la philosophie? (1991). Inoltre, ha scritto singolarmente la Révolution moléculaire (1977) et l'Inconscient machinique (Recherches, Paris, 1979), et les Trois Écologies (Galilée, Paris, 1989) 3 N.d.R.: il phylum è il ceppo primitivo da cui deriva una serie genealogica 4 Hans Jonas, le Principe Responsabilité. Une éthique pour la civilisation technologique, Editions du Cerf, Paris, 1990. Trad. it. di Paola Rinaudo, idem, Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 2009 5 Félix Guattari, Che cos'è l'ecosofia?, in “Millepiani”, n. 36, 2010, p.10. Ovvio è il rinvio su tali tematiche a Félix Guattari, Le tre ecologie, trad. it. di Riccardo D'Este, con un contributo di Franco La Cecla, Sonda, Torino-Milano 1991. Sia consentito di rimandare anche al mio Etica e storia: Guattari e Gorz, in Ubaldo Fadini, Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo, Ombre corte, Verona 2013, che affronta tematiche prossime a quelle trattate nelle pagine di questo capitolo. Nel numero di “Millepiani” sopra richiamato cfr. Silvano Cacciari, Deep Ecology ed Ecosofia tra Arne Naess e Félix Guattari oltre ai contributi di Saverio Caponi e Tiziana Villani. Si veda anche la raccolta di testi inediti e di contributi poco conosciuti redatti da Guattari nel periodo 19851992, Qu'est-ce que l'écosophie?, a cura di Stéphane Nadaud, Lignes/Imec, Paris 2013. 6 Ivi, p. 13. 7 Gilles Deleuze e Félix Guattari, L'anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia, introduzione e trad. it. di Alessandro Fontana, Einaudi, Torino 1975, p.29 8 Cfr. Bilancio-programma per macchine desideranti, in Gilles Deleuze e Félix Guattari, Macchine desideranti. Su capitalismo e schizofrenia, trad. it. di vari, introduzione e cura di Ubaldo Fadini, Ombre corte, Verona 2004, pp. 98-99 (si veda ora anche la riedizione di Macchine desideranti, Ombre corte, Verona 2012, che contiene, oltre ad una mia nuova introduzione: Post(su)Edipo, due “commenti” a L'anti-Edipo di Jacques Donzelot e JeanFrançoise Lyotard. 9 Ivi, pp. 116-117. 10 Félix Guattari, Che cos'è l'ecosofia?, cit., p. 15. 11Si tratta di tematiche che attraversano l'intera produzione di Deleuze, se non si vuole semplicemente soffermarsi sull'opera di Guattari e di Deleuze e Guattari, insieme. Si veda, ad esempio, Gilles Deleuze, Critica e clinica, trad. it. di Alberto Panaro, Cortina, Milano 1996 12 Guido Viale, La conversione ecologica. There is no alternative, NdA Press, Cerasolo Ausa di Coriano (Rimini) 2011, p. 9. 13 André Gorz, L'ecologia politica, un'etica di liberazione, in Id., Ecologica, trad. it. di Francesco Vitale, Jaca Book, Milano 2009, p. 16. Su Gorz si veda Françoise Gollain, André Gorz, un marxismo esistenzialista, in Pier Paolo Poggio (a cura di), L'altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico, volume II, Jaca Book, Milano 2011 e Arno Muenster, André Gorz ou le socialisme difficile, Nouvelles Editions Lignes, Fécamp 2008. 14 André Gorz, Ricchezza senza valore, valore senza ricchezza, in Id., Ecologica, cit., p. 145. 15 André Gorz, La morale della storia, trad. it. di Jone Grazzini, Il Saggiatore, Milano 1963 (seconda edizione), p.248. 16 Andrea Fumagalli, Bioeconomia e capitalismo cognitivo. Verso un nuovo paradigma di accumulazione, Carocci, Roma 2007, p. 169. Cfr. anche Andrea Fumagalli-Cristina Morini, Alienazione e homo precarius nel biocapitalismo cognitivo, in “Millepiani”, n. 37/38, 2011 (in questo stesso numero si veda anche Tiziana Villani, L'uscita dal futuro). 17 Cfr. D. Stern (1985), The Interpersonal World of the Infant, Basic Books, New York.
18 F. Varela (1989), Autonomie et connaissance. Essai sur le vivant, Seuil, Paris. 19 M. Elkaim (1989), Si tu m’aimes, ne m’aime pas. Approche systémique et psychothérapie, Seuil, Paris; tr. it. di M. Codignola, «Se mi ami, non amarmi». Orientamento sistemico e psicoterapia, Bollati Boringhieri, Torino 1992. 20 Vedi Appendice, pp. 195-196 21 Secondo Greimas, la superiorità delle semiologie linguistiche su quello che egli chiama la «gestualità comunicativa» starebbe nel fatto che solo le prime riuscirebbero a far entrare in sincretismo il soggetto dell’enunciazione e il soggetto dell’enunciato. Ma può essere anche ciò che fa la ricchezza delle semiotiche non verbali! A condizione che esse siano concepite come capaci di «colpire» macchinismi astratti dell’inconscio macchinico! A.J. Greimas, Du sens, Seuil, Paris 1970. 22 Ogni lato del triangolo semiologico è, in effetti, «incaricato» di concatenamenti altamente differenziati dal punto di vista della loro capacità di «sfruttamento» semiotico e richiede delle risposte che siano almeno alla loro «altezza»: – dal lato del significante: concatenamento di potere diagrammatico, scientifico, economico, ecc.; – dal lato del significato: «dispositivi ideologici», Dispositivi di potere (scolastici, sanitari, ecc…); – dal lato delle semiotiche del referente: sistemi di asservimento delle modalità di codificazione percettive, mass-media, ecc… Esempio: gli oggetti di consumo si percepiscono nella misura in cui: 1) le semiotiche monetarie ci autorizzano ad accedervi (“il potere di acquisto”), 2) la pubblicità ce li designa; diversamente, si passa loro accanto senza vederli, o ci si limita a immaginarli 23 Si veda anche gli sviluppi concernenti le componenti diagrammatiche, pp. 206-207. 24 Cfr. la tavola, infra p. 44. 25 Cfr. gli sviluppi, infra p. 44. 26 Converrebbe stabilire delle distinzioni tra i diversi modi di traducibilità a seconda che essi abbiano per oggetto una proposizione scientifica o un enunciato di vita quotidiana, a seconda che essi siano effettuati da una macchina estetica o da una macchina sociale rivoluzionaria, ecc… Ogni caso, ogni situazione è marcata da una formula macchinica relativa a un tipo particolare di consistenza intrinseca. Sarebbe illusorio credere, per esempio, che la struttura data alle forme musicali in epoca barocca contenesse “in potenza” l’assiomatica dello sviluppo della musica romantica. È possibile rilevare delle costanti, delle corrispondenze logiche da un periodo all’altro, ma le transizioni reali sono sempre di un’altra natura. Fattori multipli, di ordine tecnologico, scientifico, economico, politico, ecc., sono da prendere sempre in considerazione. Alcuna struttura formale sovrasta i differenti strati semiotici, tranne che nella testa dei teorici dell’arte o degli epistemologi. Anche nel caso in cui stili, teorie sembrano imporsi come dogmi e sembrano segnare la propria epoca con la loro impronta, le vere mutazioni, in realtà, risultano dall’intreccio di componenti che oltrepassano da tutti i lati la struttura considerata. 27 Nel senso in cui sfugge a ogni sistema di coordinate. 28 In F. Guattari, Una tomba per Edipo, cit. 29 Ivi, p. 98. 30 Ibidem. 31 Ivi, p. 99. 32 Ivi, p. 104. 33 Ivi, p. 102. 34 Ivi, p. 101. 35 Ivi, p. 100. 36 Ivi, p. 105. 37 Ivi, p. 110. 38 Ivi, p. 105. 39 Ivi, p. 106. 40 Ivi, p. 107.
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41 M. Foucault, “La force de fuir”, in Dits et écrits, Vol. II, Gallimard, Paris 1994, pp. 401–5. (TdA) 42 Ibidem. 43 Tutte le citazioni che seguono sono state tradotte dall’autore. Le trascrizioni delle lezioni in lingua originale sono disponibili su http://www2.univ-paris8.fr/deleuze/ 44 W. Labov, Sociolinguistic patterns, University of Pennsylvania Press, Philadelphia 1972, p.189. 45 Pascal, B. (1670), Pensées, Guillame Desprez, Saint Prosper; tr. it. di P. Serini, Pensieri, Einaudi, Torino 1962, p. 65. 46 Martin Heidegger, Essere e tempo, Longanesi, Milano 1976 47 Claudio Kulesko. Macchine compositive, in Massimo Filippi e Enrico Monacelli (a cura di), Divenire invertebrato. Dalla Grande Scimmia all’antispecismo viscido, ombre corte, Verona 2020. 48 Vedi anche quella specie di testamento politico costituito dal suo ultimo saggio “Pour une refondation des pratiques sociales” pubblicato su: Le monde diplomatiques, nell’ottobre del 1992. Testo che trovi qui per la prima volta tradotto in italiano 49 “Per l’uomo d’oggi, il Big Bang e l’evoluzione dell’universo fanno parte del mondo allo stesso titolo dei miti dell’origine in passato” Prigogine, I., Stengers, I. (1988), Entre le temps et l’éternité, Fayard, Paris; tr. it. di C. Tatasciore, Tra il tempo e l’eternità, Bollati Boringhieri, Torino 1989.