2 minute read

e futuro

Next Article
Bibliografia

Bibliografia

Introduzione

Expert Paper

La negatività della MRD può essere considerata il nuovo standard per misurare la profondità della risposta?

Simone Ferrero

Ematologia Universitaria

AOU “Città della Salute e della Scienza”, Torino

Gian Matteo Rigolin

Sezione di Ematologia e Reumatologia

Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Ferrara

Concetta Conticello

Divisione di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo

AOU Policlinico-San Marco, Catania

Vittorio Del Fabro

Divisione di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo

AOU Policlinico-San Marco, Catania

Francesco Buccisano

Cattedra di Ematologia

Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione

Università “Tor Vergata”, Roma

Mario Boccadoro

Università degli studi di Torino

Presidente European Myeloma Network Italy

Michele Cavo

Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli”

IRCCS AOU S.Orsola-Malpighi, Bologna

Università degli Studi di Bologna

Marco Ladetto

Dipartimento di Medicina Traslazionale

Università del Piemonte Orientale

AO Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria

Elena Zamagni

Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli”

IRCCS AOU S.Orsola-Malpighi, Bologna

Antonio Cuneo

Sezione di Ematologia e Reumatologia

Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Ferrara

Renato Zambello

UO Ematologia AO Ospedale di Padova

Cirino Botta

Dipartimento di Promozione della Salute, Materno-Infantile, di Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza (ProMISE)

Università di Palermo

Sara Galimberti

Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università di Pisa

Paolo Prospero Ghia

Programma di Ricerca Strategico sulla LLC

Università Vita-Salute San Raffaele

IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano

Benedetto Bruno

Divisione Universitaria di Ematologia

AOU “Città della Salute e della Scienza“, Torino

Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute

Università di Torino

Il parametro della malattia minima residua (MRD, Minimal Residual Disease) o malattia residua misurabile definisce quante cellule neoplastiche rimangono dopo un trattamento antitumorale efficace. Le cellule neoplastiche vengono ricercate con metodi sofisticati, in grado di identificarle quando i metodi convenzionali – siano essi citofluorimetrici, molecolari o di imaging avanzato – non rilevano più presenza di malattia. Minore è il numero di cellule “residue”, più prolungata è la fase di remissione. Recentemente, si è sostituito il termine “Minimo” con “Misurabile” in quanto in effetti non è ancora chiaro quale sia la quantità minima di malattia che si debba raggiungere per eradicare realmente la malattia.

Nonostante la valutazione della MRD non sia universalmente impiegata nella pratica clinica, numerosi studi hanno dimostrato la sua notevole forza di predittore affidabile di sopravvivenza, inclusa la possibilità di sostituire il valore prognostico della remissione completa (CR) o della sopravvivenza libera da progressione (PFS).

Nel mieloma multiplo (MM), ad esempio, i dati suggeriscono che una MRD non più evidenziabile (undetectable MRD - MRD non rilevabile) sia in grado di superare la CR come marcatore prognostico sopravvivenza (OS) e PFS. I risultati che dimostrano la superiorità prognostica della MRD non rilevabile sono stati osservati in tutti i regimi di trattamento ed indipendentemente dalle caratteristiche del paziente, compreso il rischio citogenetico, sia nei pazienti in prima linea di trattamento che in quelli recidivati/refrattari.

Un panel di esperti si è riunito e ha valutato in che misura la MRD non rilevabile possa essere considerato un endpoint negli studi clinici ed uno strumento da utilizzare nella pratica clinica per personalizzare le decisioni terapeutiche in corso di trattamento delle malattie onco-ematologiche, in particolare nella leucemia linfatica cronica (CLL), nel mieloma multiplo (MM) e nei linfomi Non-Hodgkin (NHL).

Per ognuna di queste malattie, il panel ha fornito una risposta ai seguenti quesiti: a) Possiamo considerare la MRD non rilevabile il migliore endpoint surrogato per i trial clinici, enti regolatori e la pratica clinica? b) Qual è la tecnica preferibile per lo studio della MRD? c) Qual è il time point più utile per la sua valutazione? È preferibile una valutazione a livello locale o centralizzata? d) Qual è l’impatto della MRD sulle strategie terapeutiche oggi e nel prossimo futuro?

This article is from: