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La salamandra
from Cristalli - la rivista del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola (1/2013)
by Redazione 2
Rocco Penazzi
[Erpetologo e Guida Ambientale Escursionistica]
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Alessandro Pirazzini
[Speleologo]
ABSTRACT
During the research project “Stella-Basino”, from summer 2008 to summer 2012, in the Stream Basino gorge, we found inside water many larvae and newly metamorphosed of Fire Salamander (Salamandra salamandra) and an adult female in the ground. We captured, photographed and took tissue samples of some specimen. In Romagna the Fire Salamander lives at an altitude of 900 metres and this finding is unusual. The microclimate of the gorge is certainly perfect for this species, but the altitude is strange, because the site is about 100 metres above sea level. The adult had the typical pattern and colour of the Alps subspecies S. s. salamandra and not of the Apennine subspecies S. s. gigliolii. This population could be a post ice age remain or the result of an illegal release; the first hypothesis could give to this population a high importance. The tissue samples are now in genetic test, to discover the origin of this population. N el giugno del 2008, all’interno del Parco della Vena del Gesso, durante il rilevamento anfibi del progetto “Stella-Basino”, nella zona della Forra del Rio Basino scorgemmo in acqua due esemplari neometamorfosati di Salamandra pezzata (Salamandra salamandra). Riuscimmo a catturarne un esemplare ed a fotografarlo per potere riportare la prova certa del ritrovamento. Trovare in loco un esemplare di Salamandra è inusuale dato che questi anfibi in Romagna sono stati trovati solo ad altitudini attorno ai 900 mt.
Sicuramente il microclima della forra è l’habitat ideale per questi anfibi, ma l’altitudine non è nella norma essendo il ritrovamento a circa 100 mt s.l.m. In un primo tempo dopo il ritrovamento del primo esemplare pensammo ad un individuo liberato in zona, ma poi trovammo il secondo esemplare anche’esso allo stadio larvale. Se qualcuno volontariamente volesse immettere in zona questi anfibi, generalmente libererebbe esemplari adulti, poiché è difficile realizzare la liberazione di molte larve. Comunque, gli individui trovati potrebbero essere il frutto di individui adulti liberati precedentemente ed acclimatati. Dalla colorazione delle larve non era subito facile determinare l’appartenenza alla sottospecie appenninica o alpina.
Nella primavera del 2009, sempre durante i rilevamenti per il progetto “Stella-Basino”, trovammo sulla terraferma vicino al Rio Basino, non molto lontano dal precedente ritrovamento, una femmina adulta di Salamandra pezzata la cui colorazione era quella tipica della sottospecie alpina.
Questo ci fece supporre ulteriormente l’ipotesi dell’abbandono in zona o, forse, di un popolazione rimasta in zona dopo il ritirarsi dei ghiacciai, in seguito all’ultima glaciazione. In questo caso, si tratterebbe perciò di un “relitto climatico”. Certamente i vari ritrovamenti (larve, adulto) suffragavano l’ipotesi di una popolazione. Ci stupimmo che tale specie non fosse mai stata rilevata prima, ma pure gli esemplari di Rana appenninica (Rana italica) da noi trovati durante il progetto nella zona della Forra del Rio Basino non erano mai stati scoperti prima da quello che ci risulta. Quindi, in parte, il mistero rimane.
Nell’estate 2012, in seguito ad un nuovo progetto per determinare geneticamente gli esemplari di Salamandra del Rio Basino, durante le ricerche trovammo nuovamente due larve in acqua. Dopo la cattura e la successiva liberazione, prelevammo due campioni di tessuto che sono in fase di analisi presso un laboratorio per le ricerche genetiche. Il risultato di queste ci aiuterà a scoprire l’origine degli anfibi.