Portogruaro.Net Magazine

MAGAZINE Fuori scena

Intervista al duo comico Ale e Franz

P R I M A V E R A

Tutto il mondo è paese

La cucina del cuoco portogruarese Francesco Bravin oltre oceano

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Passaparola

La riforma delle pensioni e Quota 100

In copertina

AMMINISTRATIVE 2019: LE SFIDE DEL PORTOGRUARESE

Il prossimo 26 maggio sei Comuni del Portogruarese (Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro e Teglio Veneto) andranno al voto.

A due mesi di distanza, Portoruaro.Net Magazine propone una panoramica del territorio, dove permangono ancora molte incertezze su candidati e liste Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

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L’editoriale

MAGAZINE

ARRIVA LA PRIMAVERA! di Vincenzo Zollo

LA NUOVA STAGIONE PORTA CON SÉ QUELL’INEVITABILE ARIA DI RINNOVAMENTO CHE COINVOLGE ANCHE LE ATTIVITÀ DI PORTOGRUARO.NET. PER I NOSTRI LETTORI ALCUNE ANTICIPAZIONI

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a primavera è ormai alle porte, se ne sente il profumo nell’aria e la natura inizia a vestirsi del suo abito più bello. Così si notano, soprattutto nei fine settimana, persone indaffarate nella cura del proprio giardino, gli addetti che sistemano aiuole e siepi nei luoghi pubblici, ricompaiono gazebi e pompeiane, i locali attrezzano le aree esterne anche con giochi per i più piccoli, nelle vicine località balneari un brulichio di imprese definiscono le ultime manutenzioni per l’avvio della prossima stagione… e poi c’è Pasqua, ormai alle porte, che segna l’avvio della nuova annata turistica e ci introduce all’ultima parte dell’anno scolastico per i più giovani.

Tutto questo fermento non ci lascia indifferenti. Anche qui a Portogruaro.Net si lavora, sodo direi, perché non ci piace stare a braccia conserte. Se la fatica non è abbastanza non siamo contenti, ed andiamo a cercarcela. Sì, l’attitudine che ci contraddistingue da sempre è quella di non accontentarci, per cercare di dare il meglio ai nostri lettori, in ogni situazione, fermati solo da quelli che possono essere i nostri limiti operativi. E così, con l’arrivo della Primavera, spuntano fiori e germogli, ma anche le news in casa Portogruaro.

Net. Vediamone alcune.

terre, attraverso le tradizioni dell’enogastronomia e della cultura alimentare.

Il sito Siamo pronti per la 4.0. Però no, non mi riferisco al piano per la nuova rivoluzione industriale delle imprese, anche se in comune c’è l’uso delle tecnologie. Mi riferisco alla versione del nostro sito, ormai quasi pronta per la pubblicazione, che avrete modo di apprezzare a breve. Stiamo attuando un cambiamento radicale, che ci porterà appunto a pubblicare la quarta versione di www.portogruaro.net: un interfaccia completamente nuova, rivista sia graficamente che nel software, che assolverà alle nuove esigenze del web legate alla sicurezza (con l’introduzione del https) e all’utilizzo da dispositivi mobili (con l’adozione di un interfaccia dedicata che ne privilegerà la consultazione da tablet e telefoni di ultima generazione).

L’impegno redazionale sarà quindi sup-

portato con maggiore efficacia e gli strumenti di utilizzo per i nostri lettori saranno semplificati ed immediati, rendendo così l’esperienza sul sito più simile a quella con le App, che siamo ormai tutti abituati ad utilizzare quotidianamente.

L’impegno Un grande lavoro, quindi, ci aspetta anche per il 2019. Ma non ci spaventa, anzi, è la benzina che ci dà l’energia per affrontare quotidianamente le nostre attività. E poi non si finisce mai di imparare e non ci si può crogiolare sugli allori (anche se festeggiamo ora i 22 anni del Sito ed i 13 del Magazine), ma è sempre utile mettersi in gioco. A tal proposito accettiamo volentieri proposte, idee e suggerimenti che potete inviarci a questo indirizzo: redazione@portogruaro.net .

Ed ora non mi resta altro che augurarvi una felice primavera ed una buona lettura!

Sommario Editoriale Aria di primavera

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In copertina Tempo di elezioni

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Fuoriscena Intervista ad Ale e Franz

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Oltre confine Le origini di San Vito al T.

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La parola a Poliambulatorio Odontoiatrico 8 Asvo 8 Confcommercio 9 Tutto il mondo è paese La cucina di Francesco Bravin 10 Ritorno al futuro Fattorie 4.0

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Passaparola Quota 100

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Accadde oggi I 230 anni del Teatro Sociale 13 L’Acquolina in bocca Normative sanitarie

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Giocherellando Cruciverba e crucipuzzle

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 04/03/2019 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423

Il Magazine Continuano le nostre inchieste a doppia pagina, segnate dall’argomento che proponiamo in copertina, che approfondiscono tematiche volte ad indagare la nostra società per creare un punto di riflessione su ciò che stiamo facendo e dove stiamo andando.

Novità assolute saranno le tre nuove rubriche “Accadde oggi”, “Passaparola” e “Tutto il mondo è paese”. La prima si occuperà di scovare e portare a conoscenza del grande pubblico fatti storici locali, dei quali magari abbiamo perso memoria: in questo numero, ad esempio, parleremo della storia del Teatro Sociale, di cui ricorre proprio questo anno il 230° dall’inaugurazione. La seconda rubrica, invece, sarà realizzata in collaborazione con Confartigianato Imprese Veneto Orientale ed avrà l’intento di informare i cittadini con utili suggerimenti legati alla quotidianità, alla burocrazia, al mondo del lavoro o della casa. L’ultima delle tre, lo si intuisce dal nome, presenterà le storie di nostri concittadini trasferitisi all’estero, dove ora si impegnano con successo portando alto il nome della nostra Nazione ed in particolare del nostro Veneto orientale.

Ci saranno poi delle riconferme, con alcune rubriche storiche tanto amate dai nostri lettori: “Fuori scena”, in collaborazione con il Teatro Luigi Russolo di Portogruaro, con le interviste inedite agli artisti protagonisti della stagione teatrale; “Oltre confine”, in collaborazione con le guide turistiche del territorio, per promuovere località a noi limitrofe dall’importante storia ed interesse culturale; “Ritorno al futuro”, che per il 2019 si occuperà di mettere in luce alcune eccellenze economiche del portogruarese; ed infine “L’acquolina in bocca”, forse la rubrica che più di tutte ha raccontato le peculiarità delle nostre

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PRIMAVERA 2019

Dal 1975 qualità artigianale e creatività ci contraddistinguono nel realizzare non solo porte interne, ma veri e propri complementi di arredo che delineano gli spazi domestici e commerciali in modo unico nelle realizzazioni di design d’interni.

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Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Vincenzo Zollo In redazione: Francesca Benvin, Erminio Colusso, Marta D’Ovidio, Vito Digiorgio, Gloria Morettin, Umberto Pizzinato, Andrea Rubin “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento.

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo.

Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono.

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Stampato su carta riciclata

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In copertina

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PRIMAVERA 2019

Ci sono molti lavori da portare avanti, in particolare riguardanti il Mulino e il Parco dei fiumi Lemene Reghena e laghi di Cinto”. Dall’altra faccia della medaglia cintese, il centrodestra, con componenti di Forza Italia e Lega Nord, ha deciso di correre unito alle prossime elezioni di maggio. “È un nuovo progetto civico spiega Jacopo Sut, esponente della Lega - che tende ad abbracciare tutti coloro che vogliono mettersi a disposizione delle nostre idee. I rappresentanti storici di centrodestra daranno una mano per questo nuovo piano, ma non si metteranno in lista. Stiamo lavorando per stabilire il nome del gruppo, ma soprattutto del candidato sindaco”.

SINDACI CERCASI A MAGGIO SI VOTA IN SEI COMUNI DEL PORTOGRUARESE. SONO ANCORA POCHE LE CERTEZZE SU CANDIDATI E LISTE: UNA PANORAMICA SULLA SITUAZIONE A DUE MESI DAL VOTO

Concordia Sagittaria

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L’anno appena trascorso, sul fronte governativo, ha rimescolato le carte della politica italiana. Dopo le elezioni del 4 marzo 2018 e la nascita dell’asse MoVimento5Stelle-Lega Nord, anche gli equilibri locali potrebbero subire un cambio di rotta in vista delle prossime elezioni comunali. Il prossimo 26 maggio andranno al voto quasi 4 mila Amministrazioni comunali. Al difficile esame per l’elezione del nuovo sindaco saranno chiamati anche i cittadini del Veneto Orientale, ed in particolare di sei Comuni del Portogruarese: Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro e Teglio Veneto. A poco più di due mesi dalla data fatidica, la situazione risulta essere ancora “fluida”, sui nomi dei possibili candidati regna un senso di incertezza e mistero. Del resto, cimentarsi nel compito oneroso del primo cittadino non è da tutti, implica l’avere carattere, capacità, ma soprattutto l’avere a cuore la cosa pubblica. In tutti e sei i Comuni protagonisti del voto, le varie coalizioni stanno lavorando dietro le quinte per poter presentare la proposta migliore che induca i cittadini a sceglierli per guidare il paese. Alcuni sono già usciti allo scoperto facendo sentire con forza la propria presenza sul territorio; altri, invece, stanno ancora decidendo i dettagli e scegliendo il momento più opportuno per manifestarsi con programmi e strategie. Portogruaro.Net Magazine propone una “primitiva” panoramica di come si stanno muovendo le attuali maggioranze ed opposizioni dei singoli Comuni in preparazione al voto. Invitiamo i lettori a tenersi aggiornati sulle vicende pre-elezioni sul sito www.portogruaro.net .

Cinto Caomaggiore Attualmente alla guida del Comune c’è Gianluca Falcomer con la Lista Civica Caomaggiore, un gruppo “misto”, né di destra né di sinistra, formato da persone con diverse idee politiche.

Dopo diversi anni di centrodestra, un commissario prefettizio e cinque anni di Amministrazione Falcomer, la lista civica Caomaggiore si ripresenterà alle

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Annone Veneto Nel Comune di Annone Veneto non ci sono ancora le idee ben chiare. Ada Toffolon (Insieme per il Paese - Pd), seconda sindaco donna del paese, dopo Daniela Savian (centrodestra), che ha riportato la sinistra alla guida, non ha ancora espresso la sua intenzione a volersi ricandidare come primo cittadino. “Stiamo lavorando - afferma -. Ci sono delle tempistiche definite che vogliamo rispettare. Stiamo pensando al futuro, ma al momento sono concentrata nel portare a termine il mio mandato”. All’opposizione, invece, c’è fermento e a breve presenteranno le proprie proposte.

prossime elezioni, ma senza ancora la sicurezza sul candidato. “Stiamo procedendo con metodo - spiega il sindaco uscente - ovvero pensando prima al programma, poi alla squadra ed infine alle elezioni. Non assicuro la mia candidatura, potrei essere il più papabile, ma è ancora tutto da decidere.

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Al momento, è l’unico Comune ad avere il nome di un candidato. Il sindaco uscente Claudio Odorico (centrodestra), già lo scorso dicembre, ha annunciato la volontà di ricandidarsi, dopo aver ricevuto anche il sostegno della L ega

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Nord. Punto cardine del programma sarà la continuità amministrativa, come annunciato nel corso della presentazione del Bilancio 2019. In quell’occasione Odorico e la vicesindaco Erica Chinellato hanno dichiarato di aver fatto un vero e proprio “atto di responsabilità” lasciando quasi 3 milioni e mezzo di euro di opere in cantiere ed un bilancio che consentirà di dare continuità alla macchina amministrativa. Dall’opposizione, il PD si presenterà alle elezioni con un progetto nuovo, senza ancora svelare il nome del candidato che sfiderà Claudio Odorico. “Lavoriamo per supportare un vero percorso di rinnovamento e partecipazione - spiega l’esponente Barbara Salvador -. Saremo accanto alla cittadinanza che vuole un governo della città che vada oltre l’ordinaria amministrazione. Alle elezioni di maggio vogliamo mettere insieme una squadra forte, ampia e capace di andare oltre le logiche della stretta appartenenza politica, ferma nei valori moderni nella ricerca di soluzioni concrete”. Tutto tace, per il momento, dal Movimento5Stelle che sta ancora valutando il da farsi in vista del voto.

Fossalta di Portogruaro L’incertezza regna anche in territorio fossaltese. Il sindaco uscente Natale Sidran non ha ancora deciso se ricandidarsi o meno per il secondo mandato alla guida del Comune di Fossalta di Portogruaro. “Sto facendo delle verifiche - spiega -. L’ipotesi è quella di dare vita ad una lista civica che guardi alle personalità e ai territori”.

L’ex vicesindaco, Paolo Anastasia, dimessosi subito dopo aver ottenuto

In copertina

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PRIMAVERA 2019

patrimonio comunale. La lista civica che ho rappresentato finora non ha ancora definito il futuro candidato”.

Stefano Spivach, invece, ha deciso di abbandonare la politica tegliese per dedicarsi a Diem25, il movimento per la democrazia in Europa, fondato dall’ex Ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. “Sono coordinatore regionale del movimento - spiega Spivach -. Porterò a termine il mio mandato del quale vado fiero e non rinnego nulla. Sono stati 5 anni appassionanti, di grandi avventure”.

Giacomo Gasparotto Gianluca Falcomer

Cinto Caomaggiore

Andrea Tamai

Gruaro

Teglio Veneto Natale Sidran

Ada Toffolon

Fossalta di Portogruaro

Annone Veneto

Claudio Odorico Gloria Morettin

Concordia Sagittaria

Mappa dei sindaci uscenti dei comuni del Veneto Orientale che andranno al voto a Maggio 2019

Luca Tollon Segretario Provinciale Lega Nord I Comuni che andranno al voto nel Portogruarese sono sei. Si tratta, in maggior parte, di piccole Amministrazioni fatta eccezione di Concordia Sagittaria, dove abbiamo già dato il nostro appoggio al sindaco uscente e prossimo candidato Claudio Odorico. Negli altri Comuni siamo ancora a cantiere aperto: stiamo lavorando per scegliere i candidati migliori per rappresentarci. Per la Lega del territorio, questa è una tornata amministrativa che serve da apripista per il capoluogo di mandamento, Portogruaro, che andrà alle elezioni nel 2020.

Cercheremo di chiudere degli accordi nel perimetro del centrodestra, quindi con Forza Italia, Fratelli d’Italia e le civiche di riferimento, sicuramente non faremo alcuna alleanza con il MoVimento5Stelle, alleati nel governo nazionale. Nei piccoli Comuni del Portogruarese le civiche avranno un ruolo quasi “da padrone”.

On. Sara Moretto Capogruppo PD Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, Camera dei Deputati

l’incarico, invece, ha preferito non fare dichiarazioni in merito: qualcosa bolle in pentola?

PNEUMATICI

MECCANICA

ELETTRAUTO

Gruaro Dopo aver ricoperto l’incarico di primo cittadino dal 1990 al 2004, per tre mandati consecutivi, e dal 2009 ad oggi, Giacomo Gasparotto si ricandiderà?

Il sindaco uscente ha confermato di non volersi candidare, lasciando però una finestra aperta. “La Lista Civica per Gruaro si presenterà alle elezioni, ma senza di me - spiega Gasparotto -.

Non è stato scelto ancora un candidato, si farà tutto all’ultimo. Io voglio bene alla mia comunità: l’auspicio è che ci sia qualcuno che voglia sostituirmi, io rimango a disposizione”. Nel frattempo, stanno lavorando anche i due consiglieri comunali Salaco Stefanuto e Marcello Colussi, con il Gruppo Gente Comune, sostenuto dalla Lega Nord, ma ancora nessuna anticipazione.

Teglio Veneto I due rivali delle scorse elezioni del 2014, Andrea Tamai (lista civica Il Tiglio) e Stefano Spivach (Cambiamo! Progetto civico per Teglio), hanno deciso di non candidarsi al voto di maggio. Il sindaco uscente Tamai lascia il suo posto dopo due mandati consecutivi.

“Sono stati 10 anni di amministrazione molto importanti - commenta -.

Abbiamo sistemato il bilancio, trovato inizialmente in difficoltà, abbiamo stretto collaborazioni con il Comune di Portogruaro in ambito di Polizia Locale e Servizi Sociali e lasciamo oltre 4 milioni di euro di opere realizzate per la messa in sicurezza del

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In queste elezioni amministrative il Partito Democratico intende accompagnare quei progetti civici che sono in grado di garantire non solo un buon governo ma anche di avere uno sguardo sul futuro. Non ci accontenteremo di proposte volte al mantenimento dello status quo.

Gli obiettivi dovranno essere quelli legati allo sviluppo economico e alla tutela e valorizzazione dell’ambiente, che per il nostro territorio, pensando al settore turistico, rappresenta un elemento cardine della crescita economica.

Ricordo anni in cui nel Portogruarese le Amministrazioni sono state capaci di progettare in maniera condivisa, con una visione strategica comune: penso alla creazione del COVENOR o ai Patti territoriali. Sarà pure cambiato il contesto, ma va recuperato quel modus operandi, quel tipo di approccio alla gestione della cosa pubblica. Mi è parso invece che in questi anni, con molte amministrazioni di centrodestra, sia prevalsa la volontà di conservazione piuttosto che lo slancio a scelte nuove. E il Portogruarese non ha fatto nessun passo in avanti, anzi.

Con coalizioni di centrosinistra, con una visione sovracomunale e capacità di innovazione, ci potrà essere davvero un salto di qualità nelle Amministrazioni locali. Questo territorio ha bisogno di una marcia in più che può arrivare da progetti che vadano oltre le piccole scelte mirate solo ad accontentare il proprio elettorato.

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PRIMAVERA 2019

Fuoriscena

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NEL NOSTRO PICCOLO GABER, JANNACCI, MILANO, NOI IL DUO COMICO INOSSIDABILE ANCORA UNA VOLTA SUL PALCO PER INTRATTENERE, DIVERTIRE E FAR RIFLETTERE COME 25 ANNI FA

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el 1965 Gaber in Suona C hitar ra raccontava co s ì l a s to r i a d i u n cantante troppo spesso censurato: “Se potessi cantare davvero canterei veramente per tutti, canterei le gioie ed i lutti e il mio canto sarebbe sincero. Ma se canto così io non piaccio, devo fare per forza il pagliaccio”.

54 anni dopo, Ale e Franz con “Nel Nostro Piccolo” vendicano la storia di quell’artista indotto a piegarsi alle esigenze del mercato e, attraverso le citazioni di Gaber e le canzoni di Jannacci, cantano veramente per tutti.

Usando la loro comicità sono capaci di raccontare anche i lutti. Raccontano i cambiamenti, le paure, i fallimenti e i difetti che fanno parte di ognuno di noi e lo fanno nel migliore dei modi: facendoti ridere.

Abbiamo incontrato i due protagonisti durante le prove poco prima della messa in scena al Teatro Russolo di Portogruaro.

Porterete in scena i vostri testi, ma anche alcune canzoni di Gaber e Jannacci. Com’è nata l’idea di inserire in uno spettacolo questi grandi artisti?

Ale Avevamo voglia di inserire delle canzoni e la nostra musica di riferimento è quella di Gaber e Jannacci.

Lo spettacolo è un po’ uno sviluppo del cabaret, nel senso che da sempre il cabaret nasce con la musica, pensiamo a Cocchi e Renato con la musica popolare. Noi abbiamo fatto uno scatto in più, siamo partiti da alcune canzoni che ci hanno particolarmente colpito e attorno a queste abbiamo scritto la storia dei personaggi che queste raccontano.

Quanto c’è di Gaber e Jannacci nel vostro lavoro?

Franz Beh ci hanno influenzato tanto, inconsciamente. Ce ne siamo resi conto proprio quando abbiamo iniziato a scrivere. Abbiamo riletto alcune nostre cose vecchie e abbiamo visto quanto nello schema di costruzione ci fosse un po’ di loro. Più che altro l’influenza è presente nel modo di vedere

e di analizzare la società, di guardare la realtà che ci circonda. Loro partivano molto dall’uomo, nei loro lavori al centro c’è sempre stato l’uomo con le sue piccolezze, con le sue debolezze e noi, bene o male, in questo siamo

molto simili. Anche noi partiamo utilizzando un punto di vista analogo.

In questo spettacolo sarete anche un po’ cantanti, come vi siete trovati in questa nuova veste?

Ale Partiamo dal presupposto che il lavoro che abbiamo fatto è stato quello di prendere alcune canzoni di Gaber e Jannacci, che sono la fotogra-

fia di un momento di alcune persone, e di costruire quello che a volte viene prima e a volte viene dopo, prologo ed epilogo di quelle piccole storie meravigliose che hanno scritto. Cantare ci sembrava necessario, lo facciamo perché piace a tutti e due, cantiamo delle canzoni che sono belle da cantare ci mancherebbe altro, chi non lo vorrebbe fare?

Noi abbiamo questa fortuna.

Franz E poi abbiamo anche una grande band.

Ed effettivamente è così, i due sono accompagnati da: Luigi Schiavone alla chitarra elettrica/acustica, Fabrizio Palermo al basso e voce, Francesco Luppi alle tastiere e voce e Marco Orsi alla

Mutuo Day!

batteria.

Quattro musicisti di alto profilo, membri della band che da anni accompagna Enrico Ruggeri. A detta di Franz è proprio il cantante ad aver indirizzato il duo comico alla musica sia nei video che negli spettacoli precedenti.

Quest’anno festeggerete i vostri 25 anni di carriera insieme, avete mai pensato di voler fare un percorso solitario individuale?

Ale No, abbiamo sempre fatto tutto insieme.

Franz La forza della nostra coppia sta nella voglia di avere delle cose da dire. Finché si hanno delle cose da raccontare si condivide, quando non ci saranno più, tutto morirà. È un po’ come il matrimonio.

Avete fatto tantissime cose in questi anni. Qual è la cosa che vi ha dato più soddisfazione e la cosa che vi diverte di più fare?

Ale La cosa che ci rende più fieri direi che forse è il teatro, siamo partiti con quello ed è quello che ci sta dando di più. Di divertimento ce n’è stato e ce n’è tanto in tutto quello che facciamo, anche con “Buona La Prima” ad esempio ci divertiamo tantissimo, anche se è uno stress incredibile farlo!

Ripartirete con “Buona La Prima”?

Franz Si, abbiamo già registrato le puntate a settembre e andremo in onda da febbraio su Rai2. Stiamo decidendo il titolo, che verrà modificato per ragioni autoriali, però il format sarà esattamente quello.

C’è qualcosa invece che non avete mai fatto ma vi piacerebbe fare?

Franz Sì, una sitcom, anche se l’Italia non è un terreno fertilissimo per questo tipo di commedie, ma forse ci manca quello. Sarebbe bello provare a sperimentarci sia a scriverla, sia a lavorare sull’idea di un altro qualora arrivasse un’idea valida, però ci piacerebbe.

Ale Anche un telefilm!

Per festeggiare il 25° anno di collaborazione avete in programma qualcosa?

Franz Abbiamo in programma una cosa bellissima ma che non possiamo ancora svelare, dico solo che è una cosa di cui siamo molto felici.

Marta D’Ovidio

Oltre confine

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PRIMAVERA 2019

IL PATRIARCA E VENEZIA ALLE ORIGINI DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO e dei Battuti Antico Ospedal

I

n questo numero Portogruaro.

Net presenta la storia ed il patrimonio culturale del vicino Comune friulano di San Vito al Tagliamento, partendo dalle origini per arrivare alle bellezze artistiche tuttora esistenti. La cittadina, al centro del Sanvitese, già nell’antichità legata ad un fiume e zona di risorgive, ha restituito, negli ultimi sessant’anni anni, testimonianze risalenti anche al Mesolitico ed al Neolitico. Il territorio ha conosciuto poi la dominazione romana e quella longobarda, ma la vera svolta è avvenuta con l’influente presenza patriarcale prima e con l’occupazione veneziana poi, che ha conferito alla cittadina un assetto nuovo, molto vicino a quello odierno.

Le radici

ANDIAMO LETTERALMENTE “FUORI CONFINE” PER CONOSCERE IL TESSUTO STORICO, CULTURALE ED ARTISTICO DELLA VICINA CITTADINA FRIULANA tese e sede dal ’700 dello splendido Antico Teatro Sociale, oggi intitolato

al compositore sanvitese Gian Giacomo Arrigoni; il Duomo, costruito nel 1745 su un preesistente edificio del ’400 e contenente una vera e propria galleria d’arte ed il Palazzo Rota (XV secolo, oggi sede del Municipio), il più

A questa terra, vicina tanto a Venezia quanto ad Udine e ad Aquileia, molto diedero sia i patriarchi che i nobili veneziani. I loro interventi e le loro committenze furono così innumerevoli che oggi è semplice trovare richiami dell’epoca come affreschi, decori e raffigurazioni di scene sacre. Uno degli interventi più importanti fu intrapreso dall’ultimo patriarca, Daniele Delfino: la ricostruzione del Duomo, omaggio ad una comunità che stava crescendo. La venuta veneziana ha lasciato tracce di sé con bei palazzi e giardini nel centro di San Vito, sostenendo e potenziando uno sviluppo architettonico, artistico e culturale ed influenzando anche la lingua: il centro entro le mura è rimasto veneto per secoli fino ad oggi, mentre la radicata lingua friulana è sopravvissuta nelle campagne limitrofe. Il dominio veneziano è cessato nel 1797 con l’arrivo delle truppe napoleoniche e, dopo periodi difficili quali furono i moti di rivolta e le guerre di indipendenza, nel 1866 San Vito fu annesso al nuovo Regno d’Italia. La Prima e la Seconda guerra mondiale insanguinarono anche la storia locale e l’ultimo dopoguerra fu caratterizzato da una forte emigrazione ma anche, subito dopo, dalla rinascita. Ed ecco San Vito oggi, con una realtà industriale ed economica significativa, forte di servizi, ricca di appuntamenti culturali che fanno rivivere tutte le sue innumerevoli bellezze.

veneziano dei palazzi di piazza, con squisito giardino all’italiana antistante e maestoso parco sul retro. Altro bel palazzo degno di nota è il Palazzo Altan, ospitante il Museo della Vita e Civiltà Contadina “Diogene Penzi”. In Borgo Castello si può respirare ancora il passato medioevale. Il castello di san Vido risale per certo al XII secolo e fu restaurato nel secolo successivo con l’aggiunta di due torri: Torre Raimonda e Torre di San Nicolò (Scaramuccia). Accanto a quest’ultima rimangono le vestigia delle mura difensive che un tempo circondavano tutto il borgo nonché parte dell’Ospedale dei Battuti, fondato dalla confraternita laica dei Battuti nel XIV secolo. Degne di nota sono anche la Chiesa di Santa Maria dei Battuti annessa all’antico ospita-

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le, con ciclo di affreschi di Pomponio Amalteo, allievo e genero del Pordenone, e la Chiesa dell’Annunziata o chiesa di Santa Maria del Castello con affreschi trecenteschi di scuola friulana. Ancora affreschi, quattrocenteschi, attribuiti ad Andrea Bellunello, si scorgono sulla facciata di bei palazzi in piazza. Appena fuori dalla seconda cinta di mura, fa bella mostra di sé l’ex convento dei Domenicani ora sede della Biblioteca Civica, dell’Ufficio Beni ed Attività Culturali e dell’Ostello della Gioventù; annessa, la chiesa seicentesca di San Lorenzo che conserva lacerti di affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi e le spoglie del frescante Pomponio Amalteo. Non distanti le antiche carceri asburgiche, uno degli ultimi recuperi effettuati dall’Amministrazione.

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Domenica 24 marzo FANTE, CAVALLO E RE! Visita guidata al Cortino con il tema del gioco nell’antichità. A seguire, attività di laboratorio con la creazione di un gioco medievale Cortino del Castello di Fratta Ore 14.30

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Domenica 7 aprile LO STAGNO DELLE ANGUANE Fascino e mistero della vita nello stagno. Le leggende raccontano… i misteri delle fate dell’acqua e dei folletti. Facili esperienze di laboratorio Bosco e laghetto di Alvisopoli Ore 15.30

Fil. San Vito al Tagliamento Tel. 0434 875741 fil.sanvito@maw.it

Domenica 14 aprile TRA ACQUE E MULINI Camminata istruttiva a Giai con guida turistica ed esperta di flora e paesaggi, a seguire degustazione Giai di Gruaro Ore 15.00

San Vito oggi Nel centro storico si apre la cinquecentesca Piazza del Popolo, sviluppo di un’area circostante al nucleo originario che fu il Castello di San Vito, con le sue prime mura e il primo borgo. Oggi il Castello ospita al secondo piano gli allestimenti del Nuovo Museo Civico della cittadina “Federico De Rocco”, nel quale troviamo la collezione di reperti archeologici. Sulla piazza si affacciano l’antica Loggia Pubblica, prima sede della municipalità sanvi-

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La parola a

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QUALITÀ PER IL VOSTRO SORRISO

Il Consenso Informato “Una firmetta qui, per la privacy, e una qui, per il consenso...”

Ma cos’è questo consenso, che con tanta facilità il paziente sottoscrive? Oltre che un obbligo di legge, è un’importante opportunità per il paziente che gli consentirà di scegliere la terapia più idonea.

Con consenso si intende un’approvazione da parte del paziente alla terapia proposta dal medico. Ma questo non basta: il consenso deve essere informato, appunto, nel senso che il paziente deve scegliere la terapia, tra quelle proposte dal professionista, sulla base delle informazioni che gli sono state date.

In altri termini, la normativa, oltre che il buon senso, prevede che al paziente vengano illustrate le diverse possibilità te ra p e u tiche, e che egli scelga la migliore, una volta che ha compreso

la differenza tra il ventaglio di possibilità proposte.

o più terapie, che potrebbero essere anche diversissime ma egualmente valide.

Questo perché non è sempre scontato che una terapia sia la migliore o l’unica possibile. Facciamo un esempio pratico. Un paziente ha bisogno di alcuni impianti per dei denti che altrimenti potrebbero essere sostituiti solo con una protesi mobile. La scienza dimostra che la soluzione fissa è migliore della soluzione mobile, e quindi si è portati a pensare che questa sia l’unica strada percorribile, ma in realtà ci sono persone che hanno una paura quasi patologica dell’intervento chirurgico, del sangue, del dolore (anche se sappiamo che non esiste o è ridottissimo).

Loro sicuramente sceglieranno la soluzione non invasiva che, anche se agli occhi del professionista non è la migliore, rimane comunque quella ideale se non l’unica percorribile.

Nel senso che la patologia è una e le caratteristiche della malattia in quel determinato paziente la rendono specifica ed individuale. Le alternative terapeutiche invece sono a volte molteplici: la terapia che è in grado di dare il miglior risultato su una persona, non è detto che dia lo stesso miglior risultato su un’altra persona.

Il consenso quindi deve essere informato, appunto, nel senso che il paziente deve scegliere la terapia, tra quelle proposte dal professionista, sulla base delle informazioni che gli sono state date, una volta che le ha ben comprese.

Proprio in questo sta la bravura del medico a cui ci si rivolge: nel far diagnosi prima di tutto, nell’identificare tutte le possibili terapie, nello spiegare in maniera esaustiva tutti gli effetti collaterali o indesiderati, le possibilità di insuccesso nonché il costo biologico, oltre che naturalmente quello economico, e magari, alla fine, in quel determinato paziente con quella determinata patologia nel proporre la terapia più idonea.

Chiaramente, per poter scegliere consapevolmente la terapia migliore, bisogna che questa e le alternative siano ben illustrate dal professionista. È importante sottolineare a questo proposito che il medico fa la diagnosi (e questa dovrebbe essere uguale indipendentemente dal professionista a cui ci si rivolge) e propone una Direttore Sanitario Dr. Buso Alessandro iscritto all’Albo degli Odontoiatri di Treviso n. 251

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RISTORAZIONE 4.0 L’INTERNET DEI MENÚ IL FUTURO ATTRAVERSO IL PIATTO Dieci ristoranti del portogruarese fanno squadra per creare nuovo valore al cliente. Cucine, stili di servizio, locali. Tante diversità, un unico obiettivo: offrire ai residenti e ai turisti attraverso il buon cibo e le storie ad esso collegate l’opportunità di conoscere le bellezze del territorio, valorizzando i suoi prodotti e i suoi protagonisti. È questa un’iniziativa ideata e progettata da Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle, per il tramite della propria società ASCOM SERVIZI PORTOGRUARO SRL, in collaborazione con la Camera di Commercio I.A.A. di Venezia Rovigo e in cui sono coinvolti ben 10 ristoranti, 5 di Portogruaro, 4 di Concordia Sagittaria e 1 di Teglio Veneto: » RISTORANTE TECLA ALLE GRU » RISTORANTE BISTROT ALTAMAREA » RISTORANTE PIZZERIA ALLA TORRE » RISTORANTE AL CONFIN » RISTORANTE TRATTORIA VENEZIA » RISTORANTE HOSTARIA DA FANIO » RISTORANTE TAVERNETTA DEL TOCAI » RISTORANTE OSTERIA ALLA BARCHESSA » RISTORANTE OSTERIA TRIESTE » RISTORANTE ANTICA OSTERIA MANIN La chiave di volta del progetto è raccontare il cibo, le pietanze, per scoprire attraverso la narrazione come sono preparati, quali sono le origini, quali gli effetti positivi sulla salute delle persone, insieme alle tante storie che un territorio antico come il Veneto orientale “nasconde” (tradizioni popolari, usanze, leggende) e che il ristoratore ha gelosamente conservato. È questo un modo per coinvolgere emozionalmente il cliente in un “viaggio” di ricordi e di conoscenza, per fargli scoprire (o riscoprire) e amare il territorio in cui si trova nel tempo libero o in cui vive e lavora.

Ogni ricetta ha una sua storia, antica o moderna: conoscerla significa rispettarla e apprezzarla di più e, magari, riproporla quando si torna a casa utilizzando i

Portogruaro Borgo Sant’Agnese 93 T 0421 278311

prodotti locali e, quindi, valorizzando di conseguenza il grande patrimonio agroalimentare della nostra zona che può vantare oltre 50 prodotti (dal vino all’ortofrutta, al pesce, al miele di barena, al Bio, ai dolci, ecc.) raccolti e ben descritti dal primo prototipo italiano di “Parco Alimentare” studiato e realizzato da VeGAL (Gruppo Azione Locale Venezia).

Per svolgere questa attività i ristoratori sono impegnati in un intenso percorso formativo organizzato da Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle che consentirà loro di trasferire sui menù, in apposite schede prodotto, tutte le informazioni utili che il cliente potrà leggere comodamente seduto o apprendere dalla viva voce del titolare in sala.

Ma il progetto farà ancora di più. Le informazioni, i racconti, le foto, i video saranno disponibili su una inedita piattaforma informatica plurilingue interamente centrata sul cibo (“internet dei menù”) che consentirà non solo al cliente del ristorante ma a tutti gli interessati di conoscere cosa c’è nel piatto che si sta mangiando (o si vuole mangiare) per poter fare scelte consapevoli e appaganti a tutela del proprio benessere, della propria salute e dell’arricchimento di conoscenza del territorio.

Basterà un click per entrare in un mondo reale (quello del cibo, dei prodotti, dei produttori, del territorio) accompagnandoci con l’immaginazione che le storie dei nostri ristoratori sapranno costruire.

Potremo così anche scegliere non solo sulla base del piacere ma anche con attenzione agli stili alimentari che preferiamo, cogliendo al tempo stesso le proposte e le offerte del ristorante che via via verranno caricate on line.

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« U n progetto realizzato in collaborazione con Camera di Commercio I.A.A. di Venezia Rovigo - afferma Manrico Pedrina, Presidente di Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle - che mette giustamente in risalto il patrimonio culturale, enogastronomico, storico e paesaggistico attraverso i piatti che fanno sintesi di queste straordinarie bellezze di cui il nostro territorio può vantarsi. Un percorso condiviso con gli operatori che trova il suo slancio attraverso la formazione e la capacità di raccontare emozionalmente il territorio, boccone dopo boccone, grazie alla sapienza delle mani degli chef-ristoratori partecipanti».

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Tutto il mondo è paese

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FRANCESCO BRAVIN, DA PORTOGRUARO AL BRASILE CON LA NOSTRA CUCINA LOCALE “TUTTO IL MONDO È PAESE”, LA NUOVA RUBRICA DI PORTOGRUARO.NET MAGAZINE DEDICATA AL RACCONTO DELLE ESPERIENZE DEI CITTADINI DEL TERRITORIO AL DI FUORI DELL’ITALIA, SI INAUGURA CON LA STORIA DELLO CHEF FRANCESCO BRAVIN, 38 ANNI, DI PORTOGRUARO

U

n a rincorsa verso la realizzazione dei propri sogni tanto lunga da aver superato i confini dell’Italia, approdando prima in Spagna e poi oltre oceano, in Brasile. È la storia di Francesco Bravin, 38 anni, originario di Portogruaro, che, per seguire la sua vera passione per la cucina, ha lasciato tutto in cerca di nuovi stimoli, innovazioni e contaminazioni per poter arricchire il suo bagaglio personale. Attualmente si trova a Brasilia dove, assieme alla moglie, ha aperto il ristorante Vittoria d’Italia, dove la cucina delle sue tradizioni fa da padrona e riscuote un enorme successo.

nostante ciò, ho deciso di trasferirmi a Barcellona per un’esperienza di sei mesi, che poi si sono trasformati in sei anni. Con la conoscenza della lingua straniera un po’ approssimativa, i soldi guadagnati sul lavoro e tanta ambizione sono partito per questa nuova avventura nel territorio catalano. Qui ho lavorato nel locale dello chef Sergio Arola per poi spostarmi al Piazze d’Italia, considerato il ristorante più importante della città, a cui fa capo lo chef pugliese Nicola Marino, un grande riferimento per la mia carriera. Proprio qui, ho conosciuto mia moglie, Andrea, brasiliana di Brasilia.

L’arrivo di nostra figlia Vittoria ha sconvolto positivamente i nostri equilibri, tanto che abbiamo deciso di tra-

sferirci oltre oceano vicino alla famiglia di Andrea, dove abbiamo aperto il nostro ristorante, il Vittoria d’Italia”.

Tradizioni e cucina “La cucina, dopo più di 20 anni di professione, è il mio mondo - sostiene Francesco -. È un lavoro molto pesante, a volte estenuante, ma mi ha sempre dato grandi soddisfazioni.

Quando inizio a cucinare non sento alcuna fatica. Probabilmente è questa la chiave del mio successo”. La cucina di Francesco Bravin è riconosciuta in Brasile, quanto a Barcellona, come cucina tipica italiana.

“Non appartengo alla categoria dei grandi cuochi inventori, mi piace proporre la nostra cucina tipica, semplice

e ben fatta. Nel mio ristorante non mancano piatti tipici come la polenta o il baccalà alla vicentina, taglieri con salumi e formaggi regionali che quaggiù sono quasi introvabili. La maggior parte dei prodotti che utilizzo sono italiani - continua -. Qui in Brasile sono carissimi, ma mai e poi mai tradirò la nostra tradizione, utilizzando dei copioni, il risultato sarebbe totalmente diverso. Questo mio sforzo è riconosciuto dalla clientela locale e non, che apprezza la mia cucina. I miei due cavalli di battaglia sono la carbonara e il tiramisù, realizzati seguendo rigorosamente le ricette di famiglia.

Queste due pietanze sono state dichiarate come le migliori di Brasilia”.

Di recente, il ristorante italiano Vit-

All’origine di tutto La professione del cuoco l’aveva già nel sangue. Entrambe le nonne lavoravano in cucina, ma Francesco questa passione innata l’ha scoperta solo a 13 anni quando si è reso conto di non essere in grado di farsi da mangiare neanche i piatti più semplici. Un panino sì, ma non di più. “Ho pensato fosse una cosa assurda – racconta – così ho deciso di imparare, combinando la nuova materia con quelle scolastiche, umilmente e senza ricevere insegnamenti. Ho preso il diploma al Liceo XXV Aprile di Portogruaro e, nel frattempo, ho iniziato il mio percorso da aiutante, osservando con molta attenzione e in silenzio tutto e tutti, cercando di assorbire più nozioni possibili. Mi sono iscritto alla facoltà di Economia Aziendale sempre qui a Portogruaro, ma, un po’ alla volta, mi sono reso conto che di tutti quei numeri mi importava poco. Passavo molto più tempo sui fornelli che sui libri, finché ho deciso di lasciare gli studi per potermi dedicare completamente a ciò che più mi faceva stare bene: la cucina”. Non si sono fatti aspettare i primi contratti di lavoro. Francesco ha iniziato a praticare la sua passione prima in ristoranti portogruaresi, per poi spostarsi nelle località balneari a fare le stagioni, arrivando fino a Dobbiaco, in Trentino Alto Adige. A 26 anni, però, è emerso un prepotente bisogno di cambiare tutto. Radicalmente. “Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi professionisti in Italia che mi hanno trasmesso l’amore e la passione per la cucina - continua Francesco -. No-

toria d’Italia ha ricevuto l’importante riconoscimento “Ospitalità Italiana”. “È un marchio, un riconoscimento che la Camera di Commercio di Roma consegna ai ristoranti veramente italiani nel mondo - spiega -. Prima di ricevere questo premio, sentivo e speravo dentro di me di meritarlo ma, nonostante ciò, sono riuscito a godermi e ad emozionarmi alla cerimonia di consegna tenutasi a Belo Horizonte. Tutte le fatiche di più di 20 anni di cucina sono svanite in quel momento: ho avuto la conferma che quello che sto facendo è importante e giusto per mantenere viva la tradizione italiana nel mondo”.

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L’attaccamento alle origini è davvero forte. Francesco Bravin ha i suoi genitori e il fratello Federico a Portogruaro che, ogni inverno, attraversano l’oceano per andare a trovare i nipoti, diventati due. Oltre a Vittoria è arrivato anche Pietro, nato nei primi giorni del 2019. Quando gli si chiede se tornerà mai nella Città del Lemene, Francesco ci svela il proprio segreto. “Tornare a Portogruaro? Perché no, ma non è il momento - conclude -. Il nostro ristorante sta avendo un grande successo a Brasilia e sarebbe una pazzia fermare questa ascesa gloriosa! Un giorno tornerò sicuramente. Come molti sanno il mio sogno è aprire un mio ristorante dove tutto è iniziato”.

M. G.

Ritorno al futuro

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LE TECH-FARM 4.0 L’INDUSTRIA 4.0 È UN NUOVO MODO DI PRODURRE CHE STA PORTANDO LE AZIENDE VERSO LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. FA PERNO SUI ROBOT E SUGLI OGGETTI CONNESSI. VEDIAMONE UN ESEMPIO

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ualcuno di voi ne avrà sentito parlare. Per molti è la nuova frontiera nel campo della produzione. Per altri è un vantaggio che le aziende devono sfruttare al più presto. Stiamo parlando dell’Industria 4.0, un nuovo sistema industriale in cui le fabbriche saranno più intelligenti ed efficienti grazie ai sistemi cibernetici. Un’opportunità che ha indotto il Ministero dello Sviluppo Economico ad avviare un Piano Nazionale Impresa 4.0 volto a favorire le aziende che intendano investire in tecnologie e automazione. Tuttavia, non mancano le preoccupazioni per le possibili conseguenze sociali indotte dall’ingresso dei robot nel mondo del lavoro. Occorre premettere che, ad oggi, l’impatto che avrà la cibernetica sul mondo del lavoro è ancora denso di interrogativi. Si susseguono stime, previsioni e posizioni talvolta opposte. Di certo, l’industria 4.0 è un asset strategico per lo sviluppo economico e produttivo. Spesso è però complicato raccontare alle piccole e medie imprese che le Tecnologie 4.0 possono essere applicate in ogni settore produttivo, dalla manifattura al commercio, dai servizi all’artigianato, dal turismo all’agricoltura. Proprio nel settore agricolo, per esempio, la tecnologia 4.0 sta apportando una svolta a livello globale.

Il ruolo avanguardistico del Veneto Il Veneto, si sa, è una delle Regioni più industrializzate del Paese. Sebbene il tessuto economico sia sostenuto da piccole e medie imprese, il livello e la capacità di innovazione rimangono tra i più elevati a livello nazionale.

In Veneto, infatti, è sorta la prima stalla interamente affidata ai robot.

A Vidor (Tv), l’azienda agricola PonteVecchio è stata la prima in Italia a essere totalmente automatizzata.

La cura di oltre 300 vacche da latte è affidata ai robot e l’intervento dell’uomo è limitato alla gestione delle tecnologie e al monitoraggio dei dati sullo stato di salute degli animali.

Per i più diffidenti meglio precisare: i robot impiegati non hanno nulla di simile ai robot positronici nati dalla geniale penna di Isaac Asimov o agli androidi di Blade Runner o, peggio, Terminator.

Si tratta, in realtà, di sistemi in grado di elaborare grandi quantità di dati e di interagire attraverso le opportunità offerte dalle ICT (Information and Communications Technology).

Lello - è stato installato un robot di mungitura automatica, in grado di mungere 70 capi con una media di circa 2.8 mungiture giornaliere cadauno.

Le bovine sono libere e autonome di farsi mungere secondo le loro necessità, rispettando dei parametri minimi di mungitura preventivamente

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impostati”. Si tratta di strumenti in grado di garantire anche una maggior sicurezza per il consumatore. I robot, infatti, sono in grado di individuare eventuali anomalie riscontrate durante la mungitura. Delle analisi, infatti, vengono automaticamente condotte sul latte estratto per determinare, in tempo reale, sia le caratteristiche che eventuali problematiche, che vengono immediatamente comunicate al personale. Il latte che non rispetta alcuni parametri viene automaticamente separato.

“Le vacche - continua il titolare quando accedono alla macchina per la mungitura vengono riconosciute tramite un sensore presente nel collare e, una volta identificate, viene avviato un trattamento di pulizia delle mammelle, successivamente, grazie a un laser, vengono agganciate le tettarelle e infine, a mungitura

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L’automazione nel Portogruarese Nel territorio portogruarese sono molte le aziende agricole che sfruttano le più moderne tecnologie per rilanciarsi sul mercato dopo la crisi degli ultimi anni.

Nelle campagne gruaresi, l’Azienda Agricola Lello Oddone ha innovato la propria attività rendendo la stalla quasi interamente automatizzata. “Nella nuova stalla - spiega il titolare Stefano

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conclusa, i capezzoli dell’animale vengono disinfettati”. I collari-sensori permettono un monitoraggio costante dell’animale. Tutte le informazioni vengono trasformate in un indice di salute dell’animale e i dati, notificati in real time, sono controllabili dal personale su pc o smartphone.

La tecnologia non è solo al servizio del produttore e del consumatore ma aumenta anche il benessere dell’animale. L’Azienda Lello Oddone ha anche montato un impianto di ventilazione con nebulizzazione dell’acqua per rinfrescare gli animali durante il periodo estivo e ha introdotto un sistema di monitoraggio delle vacche partorienti che permette di poter tempestivamente intervenire a sostegno dell’animale, evitandogli inutili stress.

Lello ci tiene a precisare che “l’innovazione introdotta ci ha permesso di aumentare la produzione di circa il 10%, ma soprattutto ha migliorato la qualità del latte”. Una stalla 4.0 permette anche di ridurre notevolmente il carico di lavoro. “In questa direzione, abbiamo acquistato un robot che spinge il foraggio in mangiatoia 24 ore su 24 e questo ci ha portato un grande risparmio di lavoro” sottolinea. Nessun danno in termini di occupazione però. “L’azienda è a conduzione familiare - continua Lello e la manodopera in questi anni non è cambiata in termini di unità lavorative impiegate, di certo è cambiato il modo di lavorare”.

Se il Veneto ride, l’Italia non piange Si sa che uno dei vezzi italici è l’esterofilia. Fuori dai confini nazionali le cose vanno sempre meglio. Non sempre però è davvero così. Se nei paesi del nord Europa, come Olanda, Danimarca e Germania, l’automazione degli allevamenti è molto più diffusa che in Italia, i dati Eurostat descrivono una situazione tutt’altro che desolante per la nostra penisola: la percentuale di imprese italiane che hanno già abbracciato una forma di automazione è superiore alla media europea. Nel 2018 il 7% delle imprese europee con almeno 10 dipendenti ha impiegato dei robot. Il record spetta alla Spagna, con l’11%, seguono Danimarca e Finlandia con il 10%. Quindi, ecco l’Italia: qui il 9% delle aziende con almeno 10 dipendenti ha già iniziato ad affrontare la quarta rivoluzione industriale.

Sono sostanzialmente i settori dell’assemblaggio e della logistica a spingere l’industria 4.0 italiana ai vertici a livello europeo. Non resta che attendere l’ammodernamento di altri importanti settori come quello edile o dei trasporti che oggi vedono un impiego di robot inferiore alla media europea.

Andrea Rubin

Passaparola

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PRIMAVERA 2019

QUOTA 100 E LA MINI RIFORMA DELLE PENSIONI COSA È CAMBIATO O CAMBIERÀ PER CHI SI APPRESTA AD ANDARE IN PENSIONE CON IL NUOVO PROVVEDIMENTO ENTRATO IN VIGORE A FINE GENNAIO? E COSA CI SARÀ DI NUOVO SULLE NOSTRE TAVOLE

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opo parecchi mesi di discussioni, cominciate già con l’insediamento del governo Conte, lo scorso 28 gennaio è uscito in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 4/2019 contenente la così detta Quota 100, una proposta per anticipare l’età pensionabile per i lavoratori iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria (AGO), le gestioni speciali dei lavoratori autonomi, la gestione separata dell’Inps ed i fondi sostitutivi ed esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria. Il provvedimento ha così iniziato l’iter di conversione in legge in Parlamento che dovrà concludersi entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore, anche con probabili modifiche. Vediamo però alcuni contenuti di sicuro interesse allo stato attuale delle cose.

Quota 100 Il decreto prevede, nel triennio sperimentale 2019/2021, il conseguimento della pensione anticipata/anzianità con il doppio requisito, minimo di età 62 anni e 38 anni di contribuzione (di cui 35 anni di contributi senza disoccupazione e malattia). La pensione scatta dopo 3 mesi (la cosiddetta finestra) dal requisito. Per chi lo avesse già maturato al 31/12/2018 e fino all’entrata in vigore del decreto, la prima finestra utile è 01/04/2019. La finestra si allunga a 6 mesi per i dipendenti pubblici, per loro la prima finestra utile è 01/08/2019.

Per il settore scolastico resta ferma la decorrenza di pensione al 1° settembre dell’anno in cui vengono raggiunti i requisiti. Per la pensione anticipata INPS e per Quota 41, invece, riservata ad alcune categorie di lavoratori precoci, anche quest’anno si potrà uscire con 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi le donne). I lavoratori precoci, con un anno di contributi versati prima dei 19 anni, potranno uscire a 41 anni. Sarà inoltre possibile per le imprese finanziare l’uscita di lavoratori con 59 anni e 35 di anzianità contributiva, che raggiungono i requisiti di Quota 100 nei successivi tre anni, effettuando nuove assunzioni al posto del lavoratore in uscita ed erogando un assegno straordinario per il sostegno al reddito.

La convenienza o meno al pensionamento va comunque valutata, poiché la pensione è non cumulabile con i redditi da qualsiasi attività lavorativa, anche all’estero, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5 mila euro lordi annui.

Opzione donna Si tratta della possibilità di accedere al pensionamento con 35 anni di contributi (esclusa la disoccupazione e la malattia) e un’età anagrafica di 58 anni se lavoratrici dipendenti o 59 anni se lavoratrici autonome, maturati entro il 31/12/2018.

La pensione decorre dopo 12 mesi per le dipendenti e dopo 18 mesi per le autonome. Poiché il sistema di calcolo della pensione è contributivo si dovrà valutarne bene la convenienza.

Pensione di vecchiaia

cessato il proprio rapporto di lavoro dipendente e rientrare alternativamente in uno dei quattro status codificati dalla legge 232/2016 e dal Dpcm 88/2017: • disoccupati che abbiano esaurito la NASpI, che abbiano alle spalle un ulteriore trimestre di inoccupazione; • parenti o affini entro il secondo grado conviventi che assistono da almeno 6 mesi un disabile in condizione di gravità; • lavoratori disabili con invalidità civile pari o superiore al 74%; • lavoratori addetti per almeno sei anni negli ultimi sette (o sette negli ultimi dieci) ad una delle attività gravose censite dal Dm Lavoro del 5 febbraio 2018.

Per chi non riuscisse ad andare in pensione né con l’anticipata (alias pensione di anzianità con legge Fornero, senza applicazione della speranza di vita) né con Quota 100, né con l’opzione donna, resta pur sempre la pensione di vecchiaia. Dal 2019 se si hanno almeno 20 anni di contributi (15 se maturati prima del 1992) e 67 anni di età, dal mese successivo al perfezionamento dei requisiti per il settore privato e previa cessazione dell’attività lavorativa per i dipendenti, si può presentare domanda per andare in pensione di vecchiaia.

APe sociale Prorogata fino al 31 dicembre 2019 anche la sperimentazione dell’APe sociale, che prevede come requisito quello di aver maturato almeno 63 anni di età, avere

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Il contributo dovuto per il riscatto a fini pensionistici della laurea ammonta a circa 5.240,00 euro annui, interamente deducibili dai redditi.

Per concludere Le domande di pensione con Quota 100, presentate ad oggi in Italia, sono state quasi 68 mila. hanno riguardaQuotaQueste 100 - richieste al 25/02/2019 Quota 100 Richieste al 25/02/2019

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Area geografica

N° domande

In tutta Italia In Veneto In provincia di Venezia

67.738 4.523 913

Sesso

Percentuale

Donne Uomini

26,45% 73,55%

Età

Percentuale

Fino a 63 anni Da 63 a 65 anni Oltre 65 anni

33,25% 46,57% 20,18%

to soprattutto i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati; poche invece le adesioni tra i lavoratori autonomi.

Nella nostra provincia sono meno di un migliaio i cittadini che hanno approfittato della nuova normativa e tra questi gli artigiani, commercianti e agricoltori non raggiungono il centinaio.

“Indubbiamente - commenta Siro Martin, presidente di Confartigianato Imprese Veneto Orientale - chi ha un’attività in proprio è abituato, nella stragrande maggioranza dei casi, a continuare il lavoro anche dopo il raggiungimento della pensione ma, con il divieto di cumulo previsto da Quota 100, si troverebbe costretto a chiudere l’azienda o ad accelerare un eventuale passaggio generazionale. Sappiamo, a tale riguardo, che tra gli imprenditori innamorati della propria azienda e della propria professione, in questi ultimi anni c’è indubbiamente una notevole difficoltà al ricambio tra vecchie e nuove generazioni e sempre meno giovani tendono a mettersi in gioco in un’attività in proprio, ancorché familiare”.

Altra questione delicata riguarda la sostituzione, da parte delle imprese, di quelle maestranze specializzate che scelgano di optare per Quota 100. Potrebbe esservi infatti una seria difficoltà nel reperire validi sostituti oppure tempi non sempre celeri per formare adeguatamente i nuovi addetti. Infine, da alcune prime valutazioni pervenute dalle imprese associate all’Ufficio Contrattuale/paghe di Confartigianato, non pare del tutto scontata la copertura automatica di tutte le posizioni che vengano a mancare a seguito della nuova normativa.

“In ultima analisi - conclude Martin - anche il divieto di cumulo, che era completamente sparito dal 2009, potrebbe frenare la corsa alla Quota 100, rischiando altresì che molti di questi giovani pensionati vengano poi attratti dal lavoro sommerso. In buona sostanza, se dovessero trovare conferma nel prossimo futuro queste brevi considerazioni, verrebbe minata l’idea base del provvedimento, che si prefiggeva la possibilità di incrementare l’occupazione, inserendo nuovi lavoratori al posto di quelli collocati in quiescenza”.

Questa rubrica è realizzata in collaborazione con

Accadde oggi

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230 ANNI FA NASCEVA IL TEATRO SOCIALE RICORRE UN ANNIVERSARIO IMPORTANTE PER LA CITTÀ DI PORTOGRUARO. RIPERCORRIAMO LE VICENDE DI UN’ISTITUZIONE CHE HA SEGNATO LA VITA LOCALE

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ittà ricca di arte, storia e cultura. E anche di teatro. Il curriculum di Portogruaro si arricchisce di un tassello importante, recentemente riportato alla luce e in attesa di una giusta valorizzazione.

Ricorre quest’anno un avversario significativo per la nostra città, ovvero il 230° anno dall’inaugurazione del Teatro Sociale, un’istituzione che ebbe una parte significativa nella storia locale, prima di essere progressivamente smantellata nel corso del Novecento.

Diego Poffo – ha avuto certo successo all’epoca ed è stato tradotto in varie lingue. Della traduzione in italiano, ad opera di Elisabetta Caminer Turra, nata a Venezia nel 1751, è conservata una copia presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Testo che ho passato al Comune di Portogruaro affinché si possano organizzare iniziative, come l’inserimento della commedia di Saurin nella prossima rassegna del Teatro Russolo, per celebrare degnamente questo anniversario”.

La storia

Una parabola discendente

Le prime testimonianze di attività teatrale in città risalgono ai primi del Seicento, con una serie di rappresentazioni curate da compagnie di giovani dilettanti, di alta estrazione sociale. Le recite si tengono inizialmente nel Palazzo Pretorio, poi, a causa di screzi tra i vari Podestà e la Compagnia dei dilettanti, hanno avuto come palcoscenico diversi palazzi della città. Nel 1787 il Podestà Pietro Marco Zorzi decide, dopo un iniziale appoggio, di vietare ogni rappresentazione nel suo palazzo. La questione è portata davanti al Consiglio dei Dieci, il massimo organo di governo della Repubblica Serenissima, e la Compagnia dei dilettanti ottiene dal Doge Paolo Renier che le recite abbiano nuovamente luogo nel Palazzo Pretorio. Ma la spinta a costruire un proprio teatro, con la vendita dell’uso dei palchetti, si fa sempre più forte. Si costituisce una società di cui è promotore e finanziatore l’abate Bonaventura Celotti e grazie all’intervento del Comune, che si assume la spesa per l’acquisto del terreno, nel 1788 la fabbrica del teatro è già realtà.

Il 2 febbraio 1789 avviene l’inaugurazione del teatro, ribattezzato Teatro Accademico, con la rappresentazione “La tragedia urbana di Beverlei”, commedia in cinque atti del drammaturgo Bernard Joseph Saurin (Parigi 17061781). La sala (all’italiana) ha una capienza di 400 posti e tre ordini di palchi; a livello del primo ordine è situato il “ridotto” con ai lati salette da gioco e da tè.

A fine Ottocento l’edificio è oggetto di restauri per adeguamento alle norme di sicurezza e viene denominato Nuovo Teatro Sociale. Negli anni 1914-15 il Teatro viene in parte ristrutturato a spese dalla Società dei palchisti. Il restauro della “Piccola Fenice” è annunciato con risalto dalla Gazzetta

La Piccola Fenice Dopo lo spettacolo inaugurale, l’attività del Teatro Sociale è proseguita con la messa in scena di molte opere di lirica. Si hanno notizie, seppur frammentarie, della rappresentazione nell’Ottocento di opere del compositore Vincenzo Bellini (“Montecchi e Capuleti”, “Norma”, “Sonnambula”). Sul palcoscenico si sono esibite diverse compagnie di prosa di un certo rilievo.

A gettare nuova luce sull’attività del Teatro, che ebbe un ruolo importante nella cultura cittadina, tanto da essere passato alla storia anche come “Piccola Fenice”, è stato un appassionato di storia locale, Diego Poffo, a cui spetta anche il merito di avere rilanciato la notizia del 230° anniversario all’amministrazione comunale. “Il testo della commedia inaugurale – ci spiega

di Venezia del 1915. “Il teatro sarà completamente rinnovato con finissimo gusto artistico in ogni sua parte, sotto l’abile direzione dell’Ing. Pietro Bon e con la cooperazione assidua e costante del Presidente sig. Rino dal Negro Segatti, che oltre ad essere stato l’ideatore e il promotore del lavoro ha gratuitamente ceduto non solo le due casette interne, ma anche metà di un fabbricato di sua proprietà adiacente al teatro stesso” si legge nelle colonne del quotidiano. Giunto all’apice della sua attività, per il Teatro inizia la parabola discendente. Negli anni Cinquanta i palchetti del Teatro, resi ormai inagibili, vengono demoliti assieme all’arredo del ridotto del primo piano. Nel 1958 il locale è trasformato in sala cinematografica, con l’allunga-

espone Domenico Castaldi

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Gli interni, ieri e oggi

mento della platea e l’accorciamento del palcoscenico per aumentare la capienza. Nel Cinema Teatro Sociale le pellicole di De Sica e Sophia Loren soppiantano le opere di lirica. È probabilmente il segno dei tempi. L’attività cinematografica continua con alterne fortune.

Con il passare degli anni vengono proiettati, quasi esclusivamente, film a luci rosse. Nel 2008 anche la platea è giudicata inagibile a causa di danni al tetto. Nel 2010 l’edificio, nonostante il pregio e valore storico, viene messo all’asta per un valore di 2 milioni e 600 mila euro.

Tra presente e amarcord A rilevare i locali dell’ex Teatro Sociale è la società “Tintoretti”, che ha allestito un negozio di abbigliamento.

“Ci siamo insediati – racconta Tullio Tintoretti, titolare dell’attività commerciale – in un edificio che si trovava in condizioni di decadenza strutturale e dichiarato inagibile. I lavori di adeguamento dei locali, durati circa sette mesi, sono stati condotti nell’ottica di mantenere le strutture originarie. La parte d’ingresso è rimasta pressoché inalterata nella struttura essenziale. Il retro, adibito a magazzino, non è stato interessato da ristrutturazione, c’è ancora il palcoscenico con lo schermo da proiezione”. L’intento di questa attività commerciale è di coniugare moda, arte e cultura, nella consapevolezza del prestigio di un edificio che ha ospitato un’istituzione preziosa per Portogruaro. “Nel nostro negozio che è allestito con arredi mobili – spiega a tal proposito Tintoretti – ogni anno viene allestita una mostra”. Resta il rammarico di molti portogruaresi, condiviso anche da chi ha deciso di rilanciare con la sua attività questo angolo di città, per il graduale decadimento di una struttura cui nessuno è riuscito a opporsi. “Per celebrare questo anniversario di pregio – ha dichiarato il sindaco Maria Teresa Senatore in una nota stampa – potrebbe essere interessante chiedere l’inserimento della commedia di Saurin nella rassegna teatrale”. “Un’ipotesi affascinante, però tutta ancora da percorrere” confermano dalla segreteria del Sindaco. In attesa di incubazione del progetto, ci auguriamo che il personaggio di Madama Beverlei possa rivivere proprio sul palcoscenico del Russolo.

Vito Digiorgio

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L’acquolina in bocca

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IL PRANZO È SERVITO, MA QUANTE LEGGI PIÙ TRASPARENZA A FAVORE DELLA SALUTE DEL CONSUMATORE. RISTORATORI ALLE PRESE CON UN AMMASSO DI NORMATIVE E ADEMPIMENTI

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n dedalo di adempimenti e regole da seguire per non incorrere in pesanti sanzioni.

Requisiti tecnici ed edilizi che derivano da una cospicua normativa. Carte, registri da compilare, permessi. Sembrerebbe la routine di un qualsiasi ufficio. In realtà, è la dura vita del titolare di un’impresa di ristorazione. Costretto, quotidianamente, a fare i conti con la burocrazia anziché occuparsi della cucina. Gli adempimenti per chi esercita un’attività di somministrazione alimenti e bevande riguardano diversi aspetti: amministrativi, fiscali, previdenziali, di ordine pubblico, di pubblica sicurezza, igienico sanitari.

della rintracciabilità alimentare (Reg. CE 178/2002), che raccoglie le procedure relative agli alimenti utilizzati in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione. Infine, il responsabile dell’attività lavorativa di manipolazione alimentare, che riveste il ruolo di operatore del settore alimentare (OSA), deve garantire una adeguata formazione in materia di igiene alimentare nei confronti del personale. Come si può notare, le incombenze sono molteplici.

“Nella compilazione dell’agenda degli allergeni – conclude il direttore della Confcommercio – abbiamo sviluppato un software gratuito per gli associati

per la realizzazione di un’agenda o apposito registro allo scopo di assolvere quanto previsto dalla normativa”.

Sulla tavola leggi precise Esistono normative per singole tipologie di alimenti. L’olio d’oliva, ad esempio, deve essere somministrato solo in contenitori muniti di etichetta che ne indica l’origine. Chi ordina acqua minerale ha diritto a riceverla nella sua confezione originaria e sigillata. Inoltre, se ordina acqua minerale, naturale o frizzante, questa non deve essere acqua naturalizzata o trattata. Una legge del 2004 ha messo al bando le zuccheriere nei pubblici

Essere in regola A farci da guida in questo tortuoso percorso di incombenze è l’associazione dei commercianti. “Sotto il profilo igienico sanitario – spiega Mirco Crosera, direttore della Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle – gli obblighi che gli esercenti devono osservare sono numerosi e di vario tipo”.

Vediamo i principali, precisando che non si tratta di un elenco esaustivo per prevenire qualsiasi situazione di irregolarità. L’azienda deve disporre di un programma di autocontrollo aggiornato (mediante sistema Haccp), ossia un documento che detta l’insieme di tutte le misure che il responsabile aziendale deve adottare per garantire la sicurezza igienica e l’integrità dei prodotti alimentari.

Deve segnalare se i prodotti somministrati sono surgelati all’origine.

Vi sono, poi, l’obbligo dell’indicazione della denominazione e l’obbligo dell’elenco degli ingredienti dei prodotti esposti per la vendita sfusi, con l’indicazione degli allergeni e delle sostanze che potrebbero causare intolleranze alimentari (Reg. Ce 1169/2011 e D.lgs n. 231/2017). “La normativa – commenta Mirco Crosera – prevede l’obbligo di indicazione degli allergeni per i prodotti somministrati sul menù, apposito registro o altra modalità, ma sempre supportata da una precisa documentazione scritta, facilmente reperibile dai consumatori e dalle autorità di controllo”. Pena, per omessa indicazione, una sanzione da 3.000 a 24.000 euro. I titolari di imprese di ristorazione sono inoltre tenuti al rispetto delle norme igienico sanitarie e delle buone pratiche di lavorazione, relativamente a: stato, condizioni igieniche, impianti, attrezzature, utensili, locali, strutture, materie prime, ingredienti, prodotti usati per le preparazioni alimentari, prodotti semilavorati e prodotti finiti, materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (Reg. CE 852-853/2004).

Tra gli adempimenti c’è la garanzia

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esercizi, consentendo la somministrazione di zucchero solo in bustine. Sanzioni previste, anche in questo caso, di migliaia di euro. Norme contro cui, spesso, si sono levate voci di protesta.

Nella scorsa estate la Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha lanciato una campagna per sensibilizzare esercenti e consumatori all’uso della zuccheriera. Una campagna volta soprattutto a combattere lo spreco delle bustine di zucchero. Dati alla mano, l’associazione leader nel settore della ristorazione, ha dimostrato la disparità tra prodotto consumato e costi legati al fatto che i clienti del bar spesso non usano tutto lo zucchero delle bustine. Se, invece, in un ristorante viene preparato un piatto a partire da un prodotto congelato o surgelato (per alcuni prodotti ittici, carni e verdure) vi è l’obbligo di segnalarlo nel menù.

Infine, ci sono norme stringenti per la conservazione del pesce crudo, finalizzate ad evitare rischi per la salute del consumatore.

Una burocrazia che ostacola Come si è detto, le normative hanno lo scopo di tutelare la salute del consumatore. Ma per l’esercente l’applicazione della legge si traduce in una trafila di obblighi che richiede tempo e risorse. “Nel corso degli anni – commenta il titolare di un ristorante concordiese – si sono accavallati una serie di normative e adempimenti che hanno reso necessario nel nostro esercizio l’impiego di una persona che si occupi solo di questo”. Dopo averci elencato alcuni degli adempimenti obbligatori, si ha l’impressione che non si tratti solo di misure a garanzia del consumatore, ma di mera burocrazia. “Alcuni obblighi – continua il ristoratore – portano via solo tempo.

Ad esempio, l’annotazione sui registri della temperatura dei frigoriferi. Se il frigorifero si guasta e dopo un’ora viene riparato, va annotato tutto quanto sui registri, chiamata al tecnico e dati dell’intervento”. Su un punto, invece, non si può parlare di formalismo. “Ritengo – commenta il ristoratore – che la formazione e l’aggiornamento del personale addetto sia fondamentale”.

“Una seccatura non indifferente, cui si farebbe volentieri a meno – sentenzia un altro ristoratore a proposito della mole di adempimenti da osservare”.

“Siamo ridotti a fare quasi lavoro d’ufficio a scapito della nostra attività – dice la titolare di un locale storico nel centro di Portogruaro –. Penso che buona parte di questi adempimenti sia solo burocrazia”.

D. V.

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A B A C I O O B C O P P A T E A

ORIZZONTALI 1. Blocchetto di assegni - 6. Si fanno barattando - 12. Donna senza fede - 13. Disegnata... con un ago - 15. Questi a Roma - 16. Arreda una casa vuota - 17.

In fondo all’abisso - 18. Le rane per lo zoologo - 19. Il prefisso che duplica - 20. Furbe 25. Onorati sugli altari - 26. Iniziali di Eastwood - 27. Rifugio tra i monti - 28. Intervalli di tempo - 30. Li danno gli elettori - 32. Le cerca il poeta - 33. Chiave - 35. Attrezzo da sarto - 36. Vi è nato Bill Gates - 37. Un Flash dei fumetti - 38. Medio Oriente - 39. Vetusti castelli - 40. Delimitano la curva in pista - 41. Gravissima offesa - 42. Il nome dell’attrice Asti - 43. Il mezzo che decolla VERTICALI 1. Scatole di legno - 2. Lo redige il notaio - 3. Degni di condanna - 4. Il sodio in chimica - 5. Giocattoli rotanti - 6. La lascia la nave - 7. Li sferra il mulo - 8. La cantante Stewart - 9. Governò i cinesi - 10. Confini di Budapest - 11. Città della Romania - 14. Nati da un incrocio - 16. La si impugna - 18. Profonde voragini - 19. Osterie d’infimo ordine - 20. Il padre di Isacco - 21. Città del Vietnam - 22. Erba aromatica - 23. La Lemper cantante - 24. Iniziali di Albinoni - 25. Razza canina - 26. Il rapace delle Ande - 28. Coperta da viaggio - 29. Tradisce Otello - 30. Il colore della speranza - 31. Il mare di Crotone - 33.

Belva che ride - 34. Il frutto del rovo - 36. Iniziali della Aleramo - 39. Breve obiezione - 40.

A Venezia c’è la Foscari

CRUCIPUZZLE

A quando risalgono le origini della Chiesa Vecchia di San Vitale ad Annone Veneto? Le lettere rimanenti daranno la soluzione della domanda.

ATTRAENTE AVVIO BACIO BIRRA BORGO BOTTE CALLE COLTO COMPOSTO CONTRADDITTORIO COPPA COROLLA CRONACA CRUDO DISSENSO DUOMO ERETTO ESILARANTE ESTETICO

ESTIVO ETNIA FERIA INVITO IPOCRISIA ITALIANO ITALO LETTO LOTTA MAZZA MORSA OBBLIGAZIONARIO OPPOSTO OVVIO OZONO PASSO POEMA POLLO PORTO

PROLE PROLOGO PUDORE REGOLATORE RINCORSA SFORZO SOSPIRATO SOTTILE SPORT STELLA TAPPO TESSUTO TINTA TONNO TORTA TORVO TUTTO VERIFICA VISTO

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LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

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E C U B A

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O A C C E S S O T L O V B T C M

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S A T R U C E T L T S M C C P C

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