Portogruaro.Net Magazine

luglio/agosto 2009 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

PORTOGRUARO E LE SUE DONNE

Quando la città si tinge di rosa SANITà Medici in prima linea nel portogruarese.

Scopriamo come operano i camici bianchi che lavorano al pronto soccorso.

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l'acquolina I prodotti di filiera. Anche da noi c’è l’opportunità di acquistare prodotti meno cari e più freschi a chilometri zero.

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NOTIZIE DAL FORUM

www.portogruaro.net/forum

Lady Marmot, nel forum di Portogruaro.Net si lamenta della sua prima esperienza nel nuovo teatro: “C’era una vera e propria ressa nell’atrio, con la fila di persone in attesa di entrare che si sovrapponeva a quella di chi doveva acquistare il biglietto. Dopo venti minuti (…) ho rinunciato e me ne sono andata”. Gianfrancobk esprime invece il suo sdegno per la mancata benedizione, a causa del rifiuto dell’Anas, del nuovo tratto della tangenziale da parte di mons. Cesco: “mi chiedo come mai il sindaco e le autorità presenti non siano intervenute – attacca – c’era la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, ma mancavano l’assessore Chisso e il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, benché annunciati nelle locandine, e poi pretendevano la presenza del Vescovo!”

Ogni numero di Portogruaro.Net Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro e nelle frazioni. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

sex in the city Dietro al buco della serratura.

Gli occhi dei detective privati portando alla luce storie di infedeltà, di figli sbandati e casi di mobbing.

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ciclismo Il culto delle due ruote può contare su molti seguaci in città. Conosciamo insieme storia e attività delle maggiori società ciclistiche.

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EDITORIALE

Tangenziale di Portogruaro: apertura con brivido

Alcune zone del nuovo tratto alle prese con buche e avvallamenti.

Si farà la fermata ferroviaria a Pradipozzo. Crisi del lavoro, preoccupazioni per settembre

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ecentemente, è’ stato aperto al traffico un altro tratto della tangenziale di Portogruaro, dall’innesto della Strada 251-viale Pordenone alla strada 463-Via Udine, lungo 1,8 chilometri. Il nuovo tratto, che va ad aggiungersi al 1° e 2° lotto, lunghi complessivamente 3,2 chilometri, aperti al traffico lo scorso novembre, rientra nel progetto complessivo di ammodernamento della strada statale 14, realizzato per stralci funzionali. Le opere di maggiore rilievo sono: lo svincolo a rotatoria in Viale Pordenone, il sottopasso alla linea ferroviaria Portogruaro-Casarsa, il viadotto Lemene, lungo 576 metri, destinato a sovrapassare il fiume Lemene e la linea ferroviaria Portogruaro-Casarsa.

La nuova infrastruttura ha richiesto un investimento complessivo di circa 22,6 milioni di euro. Peccato, però, che il nuovo tratto della tangenziale sia rimasto chiuso alcuni giorni della scorsa settimana perché, sulla sede stradale si sono formati 2 grossi avvallamenti, 2 buche profonde circa 20 centimetri, in diversi punti della strada. E’ stato immediato l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia locale, che ha disposto l’istantanea chiusura del nuovo tratto. I tecnici vorranno anche verificare che non ci siano altre zone della tangenziale a rischio cedimento. “Abbiamo disposto subito la chiusura del nuovo tratto - chiarisce il comandante della polizia locale, Roberto Colussi - per motivi precauzionali”. Intanto, è stato sottoscritto dall’Anas anche il contratto con l’impresa vincitrice della gara d’appalto per il completamento del 4° lotto della variante, quello che termina ai confini con il Comune di Fossalta di Portogruaro, e i cui lavori saranno avviati entro il 2009.

Tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro: pericolosa o no?

Nei giorni scorsi, il sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello ha chiesto di incontrare i rappresentanti della Società Portogruaro Interporto spa e San Marco Gas, per essere informato in merito alle notizie riportate dalla stampa sulla pericolosità della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro.

L’argomento è stato all’attenzione dell’Amministrazione comunale in tempi recenti, e in riferimento al trasporto di merci pericolose, servizio reso dalla San Marco, è stato assicurato che lo stesso avviene nel rispetto delle condizioni di esercizio imposte dagli organi ferroviari.

La Società Interporto ha confermato che la gestione degli impianti è svolta nel rispetto delle specifiche normative e direttive impartite da Rfi (Rete ferroviaria italiana). Rfi stessa provvede a periodiche visite di controllo sia per quanto riguarda gli impianti sia per quanto riguarda l’impiego di personale qualificato. Il personale della Portogruaro Interporto addetto alle manovre ha partecipato a specifici corsi in materia di sicurezza ferroviaria. I mezzi di trazione, in dotazione, sono idonei all’uso specifico e collaudati periodicamente.

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luglio/agosto 2009

di Maurizio Pertegato Intanto, si farà la nuova fermata ferroviaria di Pradipozzo di Portogruaro, al km 46+474 della linea Treviso–Portogruaro.

La conferma viene direttamente dall’assessore alle Politiche della viabilità e agli investimenti strategici del Veneto Renato Chisso, che ha portato all’approvazione della Giunta regionale lo schema di protocollo d’intesa tra Regione e Rete ferroviaria italiana e l’impegno di spesa di 300 mila euro per la realizzazione dell’intervento.

Crisi del lavoro, l’estate si fa cupa anche nel Veneto Orientale Il timore riguarda il prossimo mese di settembre quando la situazione potrebbe prendere una brutta piega.

Si parla già di 2 mila cassintegrati e at-

torno ai 500 licenziamenti. L’utilizzo prolungato degli ammortizzatori sociali sta creando diversi problemi al sistema e i più colpiti sono i giovani precari, donne e immigrati e numerosi over 45, persone dalla difficile ricollocazione. I settori tessile, metalmeccanico, del legno e edilizia sono in forte sofferenza. Il tessile sta pressoché scomparendo e la vicenda del Linificio, con la messa in discussione degli 80 posti che dovevano rimanere nel territorio, è indice dell’inaffidabilità delle parti datoriali e la loro totale assenza di responsabilità sociale di impresa. Alcune ditte di medie dimensioni come Lafert, Brieda, Porto tecnica, ed altre ancora, continuano con le richieste di cassa integrazione ordinaria e le prospettive sono ancora incerte.

SOMMARIO EDITORIALE Nuova Tangenziale

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IN COPERTINA Streghe nostrane

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POLITICA Quale futuro?

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sanità Pronto Soccorso

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L’ACQUOLINA IN BOCCA Spesa a Km zero 10 DALLE AZIENDE InOutlet Unimont

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SEX IN THE CITY Tradimenti & co.

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EVENTI Città Viva 13 Fiera di S. Stefano 13 SPORT Il ciclismo

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MERCATINO Cercasi / Offresi

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 20/07/2009 chiuso in redazione il 17/07/2009 Reg. Trib. di Venezia - n.10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. 0421 280444 - Fax 178 602 9151 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Marta Camerotto, Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Daniele Micheluz, Alessandro Presotto, Georgia Schiavon, Giulio Serra, Stefano Sonzin Responsabile informatico: Elvis Verardo Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo.

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IN COPERTINA

luglio/agosto 2009

Streghe nostrane

L’altra metà del cielo portogruarese è tinta di rosa. A testimoniarlo decine di nomi di donne eccellenti come Rosa Martinis e Angela Raimondi, le antesignane dell’istruzione femminile cittadina, e ancora Imelde Rosa Pellegrini, straordinaria scrittrice e storica contemporanea, ed Elena Pettenò, Direttrice del Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, e molte altre ancora di Giulio Serra

I

l titolo prende spunto (e di conseguenza diviene omaggio) dall’ultimo libro scritto dalla giornalista e saggista Lilli Gruber - storica mezzobusto del Tg1, europarlamentare uscente, da poco approdata su La7 alla conduzione di Omnibus -. Nel corso delle trecentottantasei pagine di cui si compone l’opera “gruberiana” vengono portate alla luce le vite, le vicende pubbliche e private, le confessioni intime, di alcune delle più importanti donne italiane, di oggi e di ieri. Ne esce il ritratto di un Paese che ha nel proprio serbatoio di idee e arti un potenziale femminile molto forte - spesso inespresso o non sufficientemente valoriz-

“Anche

Portogruaro ha ed ha avuto nel suo recente passato una moltitudine di Streghe che l’hanno celebrata ed “esportata” oltre le sue mura medievali.

Ancora oggi ritroviamo donne portogruaresi prodigalmente dedicate al prossimo

”

zato per via del maschilismo imperante - capace nonostante tutto di sfornare grandi figure di donne come quella della cantante anni ’80 Roberta D’Angelo, o dell’imprenditrice siciliana Andreina De Cesare, o ancora della filosofa internazionale Luisa Muraro o della giornalista Flavia Perina. Ecco, proprio perché ogni volta che finisco di leggere un saggio come il sopraddetto mi torna alla mente la massima del cinese Ming-Sin-Pao-Kien secondo cui «sempre aprendo un libro si apprende qualcosa» e mi pare d’obbligo, in questo specifico caso, assimilare la lezione

“gruberiana” traslitterandola dal più grande (l’Italia) al più piccolo (la nostra cittadina, Portogruaro). Perché, in effetti, anche Portogruaro ha ed ha avuto nel suo recente passato una moltitudine di Streghe che l’hanno celebrata ed “esportata” oltre le sue mura medievali; una schiera di donne native o vissute nella città di Sant’Andrea che sono state capaci di ritagliarsi un posto di rilievo oltre il confine paesano. E allora

come iniziare questo nostro iter rosa certamente non esaustivo nei nomi che si andranno a menzionare ma certamente rappresentativo del tema pre-

sentato - senza dar lustro prima di tutti a Rosa Martinis e Angela Raimondi, le prime vere ed emblematiche donne portogruaresi di rilievo? Per poter capire con pienezza chi erano Rosa e Angela e cosa hanno effettivamente rappresentato per lo sviluppo rosa della nostra cittadina dobbiamo ritornare al 1831, quando da un verbale di adunanza comunale si evince l’intenzione da parte dell’amministrazione di dar avvio alla scuola elementare femminile, fino a quel tempo considerata un vero e proprio tabù sociale. Sei anni dopo viene inserito nel bilancio comunale un apposito capitolo di L. 2000 “per poter far fronte a tutte le spese relative alla scuola elementare femminile”, e tre anni più tardi - esattamente il primo febbraio del 1840 – la scuola aperta al gentilsesso può finalmente avere inizio.

Ed ecco che a questo punto entrano in scena Rosa e Angela, le prime due maestre ufficiali della scuola elementare femminile di Portogruaro; rappresentative, attraverso il loro lavoro educativo, dell’innalzamento culturale dell’altra metà del cielo cittadino, da cui in seguito nasceranno decine di figure divulganti il sapere del nostro territorio. Sono loro, infatti, le prime vere Streghe di Portogruaro: Rosa e Angela, entrambe di estrazione popolare, figlie di mezzadri, fedeli al compito di educatrici per oltre vent’anni di attività, colonne portanti su cui poggerà l’istruzione femminile portogruarese dal 1840 in poi, capaci di simboleggiare appieno e in modo sintomatico la prima pagina del nostro percorso. Ora, scorrendo i capitoli successivi del cosiddetto “libro rosa nostrano” si arriva a fare la conoscenza della terza Strega del nostro borgo, anch’essa di nome Rosa e anch’essa come la maestra Martinis professoressa di Lettere. E’ Imelde Rosa Pellegrini, classe 1933 (nata a Cogollo del Cengio ma residente a Portogruaro da molti anni), ex insegnante presso il Liceo cittadino XXV Aprile, scrittrice di fama nazionale e storica del territorio nordestino. Tra i suoi libri ricordiamo «Associazionismo, cooperazione e movimenti politici nel Veneto Orientale: dall’Unità d’Italia al 1915» (Nuova Dimensione, 1988); «La valigia a doppio fondo. Gordiano Pacquola nella storia sandonatese del Novecento» (Nuova Dimensione, 1990); «Il ruolo della borghesia agraria e del pro-

IN COPERTINA letariato agricolo nella bonifica del Veneto Orientale» (Mazzanti, 2000); e moltissimi altri tra cui il famoso e prezioso «Storie di ebrei. Transiti, asilo e deportazioni nel Veneto Orientale» (Nuova Dimensione, 2001), in cui l’autrice presenta decine di storie di ebrei salvati o protetti da famiglie locali e intervista donne coraggiose capaci, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, di dar ospitalità a partigiani o a ricercati politici; esse stesse, di fatto, divenute inconsapevolmente simboli autentici della caparbietà femminile in quell’epoca nefasta e per questo rientranti di diritto nel nostro personale catalogo delle Streghe portogruaresi.

Tra queste ricordiamo Ines Casarotto, attraverso la cui mediazione vengono protetti a Summaga gli ebrei padovani Ancona; e Olimpia Infanti Fratto, maestra in pensione che dà rifugio alla famiglia ebrea Levi; e Clara Finzi e Licia Sovran e Gabriella Ravà, e innumerevoli altre Streghe nostre conterranee che hanno scelto la via dell’eroismo silenzioso ospitando nelle proprie abitazioni persone “scomode” al regime assolutamente convinte che salvare almeno una vita valesse in pieno il prezzo della propria. E in una sorta di ciclo umanitario che si ripete, ancora oggi ritroviamo donne portogruaresi prodigalmente dedicate al prossimo; Streghe capaci di donarsi completamente agli altri con un unico (mirabile) obiettivo nella testa: aiutare i meno fortunati per poterne migliorare la condizione di vita, spesso andando a salvare popoli terzomondisti o clandestini senza patria o reietti della terra. E’ il caso di due Streghe “doc” del nostro fertile territorio, Marta D’Agosto e Chiara Pasian. La prima (la sua storia è apparsa su questo stesso magazine nel numero di settembre/ottobre 2008, ndr) ha lasciato il posto sicuro di bancaria nell’aprile del 2003 per andare in Zambia in soccorso di quel Paese così miserabilmente sfortunato: “sentivo che quella non era la strada esatta – spiega Marta –, e appena ho iniziato ad aiutare concretamente quei bambini e quelle donne africane ho capito di aver fatto la cosa giusta”.

Oggi è in prima fila a Lampedusa, in soccorso di tutti quei clandestini che quotidianamente spiaggiano su questa minuscola isola a due braccia dai confini africani e che null’altro hanno se non la speranza di un domani migliore: “E’ un lavoro impegnativo, - continua a spiegare Marta - che non concede pause, specialmente in queste settimane dove stanno aumentando di giorno in giorno gli sbarchi di nordafricani, ma se lo fai con passione e dedizione può darti enormi soddisfazioni”. La medesima, speciale, scelta di vita è stata fatta dalla seconda Strega umanitaria: Chiara, anche lei giovanissima, nata a Concordia Sagittaria e portogruarese d’adozione.

La sua missione di soccorso, sostenuta dall’associazione Aleimar, è attualmente rivolta all’aiuto del popolo africano del Benin, da sempre succube di malattie infettive mortali e da tassi di povertà fra i più alti nel mondo. Chiara, la nostra compaesana dal cuore buono, lavora sodo ogni giorno per strappare dalla morte certa questo popolo dimenticato dal resto del mondo, splendidamente coadiuvata nell’azione di emergenza dalle suore del posto; proprio pochi mesi fa - sul finire di marzo - la nostra Strega “d’oro” e le religiose si sono dovute rimboccare pesantemente le maniche per ricostruire il tetto di uno degli edifici del centro di accoglienza di Perma (base stanziale di Aleimar in Be-

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Chiara Pasian

nin), divelto in seguito ad una terribile tromba d’aria. Altre pagine del nostro libro rosa scorrono veloci, e diversi altri nomi di Donne con la D maiuscola sarebbe necessario citare o perlomeno presentare per il lavoro svolto, le fulgide carriere avviate, o per le imprese sociali, artistiche, sportive. E proprio su quest’ultimo aspetto, lo sport, mi piacerebbe soffermare l’attenzione per un istante aprendo una preziosa parentesi così da inserire - proprio lì, tra le Streghe umanitarie e le Streghe che verranno - tutte quelle giovani streghette del pattinaggio artistico cittadino che tante soddisfazioni ci stanno regalando ormai da tempo immemore e che, grazie alle loro splendide vittorie (ultimo in ordine di tempo il Campionato Nazionale 2008/09), portano in auge il modello femminile dell’ambiente sportivo cittadino. Il nostro personale firmamento delle figure femminili più significative di Portogruaro si potrebbe riempire di altre decine di storie di donne eroiche come le predette, o di donne che sono state capaci di imprimere nella Storia la propria mano - si potrebbe citare, un esempio su tutti, il caso di Elena Pettenò, attuale Direttrice del Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, una delle poche donne a livello regionale capace di arrivare a un ruolo culturale di così alto prestigio - eppure mi sento di conservare quest’ultima riga disponibile per rivolgere una personale questione al nuovo Sindaco di Portogruaro, così che con essa si possa andare a chiosare in maniera propositiva questo nostro breve percorso sulle Streghe nostrane: “Signor Sindaco, perché non dare (finalmente), durante il presente mandato elettorale, un ruolo amministrativo di rilievo a una donna capace e meritevole? Sarebbe un’ottima opportunità prima di tutto per dare un giro di vite alla consuetudine politica d’impronta maschilista che ci circonda da tempi antichi e, perché no, anche per restituire alle Streghe di oggi e (soprattutto) di ieri una degna giustizia sociale che da secoli vanno agognando, grazie”. *si ringrazia Andrea Battiston per il contributo bibliografico

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Co ci a

ANGELO

TABARO

POLITICA

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Bertoncello confermato sindaco, ma quanto durerà? di M. P

I

n gergo si chiama “anatra zoppa”.

Avviene quando un sindaco di una qualsiasi comunità viene eletto, ma non può contare sulla maggioranza dei consiglieri comunali e, quindi, il suo mandato, rischia di durare lo “spazio di un minuto”. E’ quello che è accaduto alle recenti elezioni comunali di Portogruaro dove, in sede di ballottaggio, il portacolori del centro sinistra, Antonio Bertoncello, è stato riconfermato alla guida della città sul Lemene ottenendo il 52,45% dei suffragi, contro il 47,55% dello sfidante Angelo Tabaro, leader della coalizione di centro destra. Tutto a posto, quindi? Non proprio. Dal momento, infatti, che le liste collegate al candidato del centrodestra hanno ottenuto al primo turno il 50,14% delle preferenze totali, il sindaco non può disporre del premio di maggioranza che gli avrebbe garantito 12 seggi in consiglio comunale. L’attribuzione dei seggi, calcolata in modo proporzionale con il cosiddetto metodo D’Hondt, fa sì che alla coalizione del centrodestra spettino 10 seggi più il candidato sindaco e alla coalizione del centrosinistra 9 seggi più il sindaco. I calcoli, confermati anche dalla commissione elettorale centrale oltre che dal Ministero dell’interno, determinano una situazione tanto paradossale quanto rara: la minoranza sarà maggioranza in consiglio. E non hanno potuto modificare la situazione nemmeno gli apparentamenti alla coalizione di Bertoncello della lista Città del Lemene e di Rifondazione Comunista, entrambe rimaste sotto la soglia del 3% dei voti validi e per questo non ammesse all’assegnazione dei seggi.

A questo punto, resosi conto di non avere i numeri per governare, Bertoncello ha presentato un ricorso al Tar sulle schede contestate e assegnate a Tabaro. Questo, per evitare l’ipotesi di un anno di commissariamento, con il ritorno alle urne nella primavera del 2010. Arrivando ai giorni nostri, inizialmente il primo Consiglio comunale era previsto per il 13 luglio, ma il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva circa il verbale di proclamazione degli eletti alla carica di consigliere comunale dell’Ufficio elettorale centrale. Alcuni giorni dopo, però, il Tribunale amministrativo regionale, dopo lo svolgimento della camera di consiglio, ha respinto l’istanza bocciando di fatto le ragioni del ricorso. Ora, mentre il giornale va in stampa, il sindaco ha 10 giorni di tempo per convocare un Consiglio comunale e a giorni si dovrebbe anche sapere la data in cui il Tar si pronuncerà sul merito del ricorso. Il Tar ha stabilito che apparentarsi al secondo turno con liste che non abbiano superato al primo turno lo sbarramento del 3 per cento rende non conteggiabili i voti riferiti a quelle liste. La cifra è, quindi, rimasta quella del primo turno, nel quale le liste di Bertoncello avevano ottenuto solo 9 consiglieri, contro

gli 11 delle liste di Angelo Tabaro.

Come si può facilmente notare, un bel guazzabuglio, i cui contorni non sono ancora ben definiti e la cui soluzione è tutt’altro che vicina.

Facendo un passo indietro, le elezioni dell’8 e 9 giugno (primo turno) hanno dato questi risultati: sono risultati eletti 9 consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra. Della lista "Per la Portogruaro che vogliamo" sono entrati in 5: Angelo Morsanuto (259 preferenze), Roberto Zanin (217), Luigi Villotta (201), Sara Moretto (153) e Irina Drigo (146). Del Partito Socialista, Salvatore Pisano (55 preferenze); della lista Rosso-verde Ivo Simonella (120); della lista "Città per l’uomo" Silvia Arreghini

(117) e della lista dell’Italia dei Valori Vincenzo Artino Innaria. (79). Undici, appunto, sono i consiglieri eletti dal centrodestra: oltre al candidato sindaco Angelo Tabaro, sono entrati 5 consiglieri del Popolo della Libertà: Pietro Rambuschi (295 preferenze), Riccardo Rodriquez (183), Gastone Mascarin (171), Gianmarco Corlianò (164) e Luciano Gradini (151). A loro si sono aggiunti 3 consiglieri della lista "Per Tabaro sindaco", Luigi Geronazzo (147 preferenze), Roberto Miglioranza (109) e Renato Stival (101) e 2 della Lega Nord, Florio Favero (89) e Alessandro Florean (46). “Ringrazio tutti – aveva detto in un primo momento un trionfante Bertoncello – per aver con-

• Va

co

•R Committente: Vito Vittorio - Portogruaro

Per un aspetto della normativa, il primo cittadino non può contare sulla maggioranza in Consiglio comunale. Il Tar ha respinto il ricorso e i portogruaresi sono in attesa della prima riunione dell’assise

ALC

sentito di raggiungere questo straordiwww.angelotabaro.com nario risultato.

Sembrava impossibile, abbiamo lottato ad armi impari. Ma siamo riusciti a vincere questa battaglia perché siamo tutti uniti. In questi giorni si sono avvicinate persone straordinarie, che hanno davvero interesse per la città. Grazie alla lista civica «Città del Lemene», grazie a Rifondazione, ci hanno messo tutto l’impegno possibile.

Quello che è successo a Portogruaro è straordinario. E le cose straordinarie si fanno con le persone straordinarie”.

Dal canto suo, Angelo Tabaro aveva dichiarato “con l’Udc potevamo vincere al primo turno, peccato. Ora non entrerò in Consiglio ma resterò vicino alla classe dirigente che governerà Portogruaro, perché Bertoncello non durerà cinque anni. Devo, però, prendere atto che Bertoncello ha vinto e quindi che gli elettori al ballottaggio hanno deciso di non cambiare.

Abbiamo sicuramente pagato la forte astensione che è una delle anomalie del ballottaggio. Non ho nulla da recriminare e neppure da criticare per la campagna elettorale che abbiamo affrontato ognuno con le proprie forze.

Tutti hanno lavorato bene e al meglio».

I dati hanno confermato quello che è il dato storico di Portogruaro: le frazioni stanno con il centro sinistra, mentre il centro storico preferisce il centro destra. Un’altra annotazione riguarda il fatto che anche molte zone che al primo turno erano saldamente in mano a Tabaro, al ballottaggio sono, invece, andate a Bertoncello.

Intanto, anche le categorie hanno preso posizione sull’ipotesi di commissariamento che si potrebbe profilare.

Il giudizio è tranciante “sarebbe una soluzione troppo negativa per Portogruaro”. A pensarlo sono le sezioni locali di Ascom, Confcommercio e Confartigianato, mentre più possibilista è la Coldiretti, secondo cui, non cambierebbe più di tanto. La posizione più critica è quella della Confartigianato. “Si trovi una soluzione – è il parere – perché il commissariamento è una cosa negativa. Abbiamo bisogno di un governo. Come lo pensiamo noi lo pensano anche i cittadini. Diversamente, si rischia l’ingessatura di tutta l’attività degli artigiani”. Deciso anche l’intervento dei commercianti, secondo i quali qualsiasi commissariamento costituisce una soluzione senza vincitori.

“Perderà la città, ci vuole una soluzione mediata, anche se non vogliamo suggerire formule».

Più sfumata, invece, la posizione della Coldiretti, a giudizio della quale «gli agricoltori di Portogruaro non avranno ricadute su quanto sta accadendo a Portogruaro. Questo è il risultato di una norma che consente ai cittadini di poter gestire il voto in modo disgiunto.

E’ un’aberrazione, figlia di un’anomalia normativa e la conseguenza non può che essere il commissariamento».

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SANITÀ

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Il Pronto Soccorso di Portogruaro e i suoi presìdi balneari «Vacanze Sicure» sulle spiagge del Veneto orientale di Georgia Schiavon

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econdo dati recentemente diffusi dall’Azienda di Promozione Turistica della provincia di Venezia, le presenze turistiche complessive distribuite nel corso della stagione estiva nelle località di Bibione, Caorle, Jesolo ed Eraclea ammontano a oltre 16 milioni. Per fronteggiare il conseguente incremento delle richieste di soccorso, a supporto del Pronto Soccorso portogruarese, che serve un’area comprendente oltre a Portogruaro, Fossalta, Concordia, Gruaro, Pramaggiore, Teglio, Cinto, San Stino e Annone, anche San Michele e Caorle, in estate sono previsti l’apertura o il potenziamento dei punti di Primo Intervento siti nelle due località litoranee.

Da maggio a settembre viene attivato il Primo Intervento di Bibione, dove sono operative due ambulanze (una di queste è riservata a situazioni di emergenza grave limitatamente ai giorni festivi e prefestivi dal 18 luglio al 30 agosto, secondo quanto stabilito dal progetto «Vacanze Sicure»), ed il Primo Intervento di Caorle viene dotato di una seconda ambulanza in aggiunta a quella presente nei mesi invernali.

Nei due punti di Primo Intervento si stabilizzano le funzioni vitali dei pazienti critici, al fine di trasferirli il prima possibile a Portogruaro. «Vacanze Sicure» anche a Jesolo, il cui Pronto Soccorso dal 19 giugno può avvalersi di una terza ambulanza, che, fino al 22 agosto, quando non già impegnata in soccorsi urgenti, il venerdì e il sabato dalle 21 alle 2 stazionerà per una campagna di prevenzione dell’abuso di alcolici e stupefacenti in piazza Mazzini, zona evidenziatasi per il numero più elevato di soccorsi urgenti. Da giugno a settembre alla postazione trevigiana di elisoccorso Leone 1 si affianca Leone 2, che nel 2008 è decollato 46 volte dal Lido di Venezia alla volta delle località costiere di competenza territoriale dell’Asl 10.

“Non è semplice calcolare quanto salgano nel periodo estivo gli accessi al Pronto Soccorso di Portogruaro: è vero che esso si sobbarca tutte le emergenze e urgenze di Caorle e Bibione, tuttavia questi aumenti sono compensati da un calo delle affluenze dei residenti, non solo perché molti vanno in vacanza, ma anche perché l’insorgenza di varie patologie diminuisce”, spiega il dottor Dino Vido, direttore del Pronto Soccorso di Portogruaro, a capo di un’équipe operativa 24 ore su 24 composta da un capo sala, 9 medici, 29 infermieri, 4 operatori socio-sanitari, un’amministrativa e 9 autisti, con 3 ambulanze a disposizione.

Nel corso del 2008 gli accessi, autonomi o in ambulanza, al Pronto Soccorso di Portogruaro sono stati circa 36.000, con un totale di 13 decessi, su un territorio di competenza che conta 96.000 abitanti; il Primo Intervento di Caorle ha soddisfatto circa 5.000 richieste di soccorso, con 3 decessi; quello di Bibione, nel periodo da maggio a settembre, 5.500, con 3 decessi.

L’ingresso agli ambulatori, immediato per i pazienti pervenuti in ambulan-

za, per chi giunge con mezzi propri non è regolato dall’ordine di arrivo, ma da un metodo di selezione detto “triage”, basato sull’assegnazione di un “codice colore” in relazione alla gravità dei problemi. La precedenza assoluta viene data al codice rosso (emergenza), che segnala situazioni di pericolo di vita. Ai casi gravi che non presentano immediato pericolo di vita viene assegnato il codice giallo (urgenza non differibile), il codice verde (urgenza differibile) indica le urgenze non gravi, il codice bianco (non urgente) è attribuito a soggetti che non necessitano dell’ospedale e dovrebbero essere visitati da medici di base o della Guardia Medica. Nel 2008 a Portogruaro i casi di codice rosso hanno rappresentato il 5% del totale, quelli di codice giallo il 35%, quelli di codice verde il 55% e quelli di codice

Dott. Dino Vido, Direttore del Pronto Soccorso di Portogruaro

bianco il 5%. Un terzo degli accessi è causato da incidenti traumatici, dai più banali ai più gravi, che in estate accadono con maggiore frequenza. “Il Pronto Soccorso non si rifiuta mai di visitare chi vi si rivolge – spiega Vido – tuttavia i casi di codice bianco, quali banali emicranie, punture d’insetto, dermatiti, che non necessitano di cure urgenti, congestionano un’attività già intensa. Per le prestazioni erogate ai codici bianchi la normativa regionale prevede il pagamento del ticket: ciò dovrebbe costituire un deterrente, ma nella realtà non lo è. Le lamentele più usuali riguardano proprio la lunghezza delle attese e il pagamento del ticket, ma questi sono fatti inevitabili per le prestazioni fornite ai codici bianchi.

Tuttavia il numero delle proteste è marginale rispetto agli elogi e alle lettere di ringraziamento che riceviamo”.

Le uscite delle ambulanze del SUEM (Servizio Urgenza Emergenza Medica) sono regolamentate dalla Centrale Operativa del 118 di Mestre, che risponde alle richieste di soccorso provenienti da tutta la provincia di Venezia, raccoglie i dati occorrenti per l’intervento e attiva il Pronto Soccorso di competenza. Sta all’abilità dei telefonisti calmare, quando necessario, chi chiama in preda all’apprensione e ricavare le corrette informazioni sullo stato del paziente, indispensabili per l’assegnazione del “codice colore” che determina la quantità e la tipologia di personale da inviare sul luogo (ad esempio, per i codici rossi dalle 8 alle 20 è prevista la presenza in ambulanza, oltre che di un infermiere, anche di un medico, sostituito da un secondo infermiere nelle ore notturne). Nel 2008 le ambulanze in dotazione a Portogruaro hanno effettuato 3.341 uscite totali, delle quali 510 per codici rossi, 1.795 per codici gialli, 1.015 per codici verdi e 21 per codici bianchi. A Caorle nel corso del 2008 le uscite sono state 719, a Bibione, da maggio a settembre 2008, 529. “La distanza, soprattutto nei casi critici, è un elemento rilevante – continua Vido – al punto che da anni al Primo Intervento di Caorle è stata resa disponibile tutto l’anno un’ambulanza ed il Pronto Soccorso di Portogruaro ha stipulato un accordo con quello di Latisana, le cui unità mobili accorrono nei casi di codici rossi che si verifichino a San Michele fuori dal periodo di apertura del Primo Intervento di Bibione. Rispetto ad un tempo, quando si tendeva a caricare subito l’individuo soccorso in ambulanza, oggi se ne valutano le condizioni e gli si presta la prima assistenza sul posto, in particolare per situazioni di pericolo di vita che richiedono un intervento tempestivo”.

Ogni operatore riceve una formazione completa nel ruolo ricoperto, con una continuità garantita dai corsi del centro aziendale istituito da Vido alcuni anni fa. “Nei momenti di emergenza e urgenza – spiega Rudy Bozza, da sedici anni infermiere al Pronto Soccorso portogruarese – il soccorritore deve controllare le proprie reazioni emotive e concentrarsi sugli aspetti tecnici dell’intervento. Il lavoro frenetico del Pronto Soccorso lascia poco tempo per interessarsi allo stato d’animo delle persone, ma quando è possibile mi piace parlare con loro per tranquillizzarle. È un aspetto che andrebbe curato, perché l’agitazione e l’abbattimento amplificano la sensazione di dolore fisico”.

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L’ACQUOLINA IN BOCCA

luglio/agosto 2009

I prodotti di filiera e la spesa a km zero

Anche nel portogruarese c’è l’opportunità di acquistare prodotti di stagione, meno cari e più freschi e genuini di quelli che arrivano coi Tir. Una alternativa agli ipermercati che, però, non è ancora adeguatamente pubblicizzata

D

a qualche tempo a questa parte si sente spesso parlare dei prodotti a chilometro zero, quegli alimenti di produzione locale e di stagione, che giungono nelle nostre tavole percorrendo brevi distanze. Sono considerati ecologici perché riducendo i trasporti abbassano l’emissione di sostanze inquinanti e limitano i rifiuti dei loro imballaggi e anche sotto l’aspetto economico sono a chilometri zero, dato che i costi diretti ed indiretti dei prodotti sono sostenuti solo dall’ambiente e dai consumatori della “Filiera corta”.

Con queste indicazioni, ovviamente, il consumatore è stimolato a rifornirsi direttamente dal contadino e dal produttore di filiera corta per avere cibi freschi e sani e che non costano di più dei cibi convenzionali. Questo modo di fare mercato, già sperimentato in diversi Paesi europei, e particolarmente sostenuto in Italia dalla Coldiretti e dall’associazione Slow Food, ha avuto un grande riscontro mediatico, tanto che telegiornali, quotidiani, riviste specializzate, siti internet, ne hanno diffusamente parlato, raccontando di Regioni e Province italiane che realizzano piattaforme per incentivare la produzione di prodotti agroalimentari tipici e biologici, di mercati “contadini” riservati alla produzione stagionale, della nascita dei “farmers market” in molte città, ove si acquistano dai produttori, senza intermediari, alimenti di sicura affidabilità sottoposti a rigidi controlli sanitari.

Nel progetto della spesa a “Km 0” è stata pure sperimentata con successo la formula del “self-service”, ovvero la raccolta diretta nei campi della frutta e verdura, operazione che permette al consumatore un ulteriore risparmio sugli acquisti e gli offre al contempo l’occasione di trascorrere qualche benefica ora all’aria aperta; e ancora, l’acquisto di latte fresco di giornata attraverso i distributori automatici, da noi in uso presso la Latteria di Summaga, che fa risparmiare sul prezzo rispettando l’ambiente, dato che dispensa il prodotto in una bottiglia di vetro che il cliente si porta da casa. Il mercato della “Filiera corta” è stato accolto anche da alcune fasce di esercenti e supermercati che rivendono prodotti del territorio come l’olio extravergine di oliva, latte e latticini, frutta e verdura, vini e carni di provenienza locale e da molti ristoranti, che propongono menu “low cost”, con piatti tipici e di tradizione a prezzi contenuti che soddisfano anche i palati più esigenti. La Regione Veneto è stata fra le prime ad intervenire a difesa dei prodotti della “Filiera corta” tanto che lo scorso anno, a seguito di un’iniziativa popolare, ha varato una proposta di legge intesa a regolamentare i consumi a Km 0 e promuovere il consumo dei prodotti veneti nelle mense delle cucine scolastiche degli ospedali e comunità alloggio. La proposta, ribattezzata “Legge dei bisi”, intende difendere e favorire il consumo dei numerosi prodotti tipici e tradizionali veneti coltivati vicino casa, senza la penalizzazione dei rincari dovuti al trasporto dei camion o dell’aereo. È una filosofia che, secondo Legambien-

di Leandro Costa te, dovrebbe essere applicata da tutte le Regioni italiane, creando così una “Grande Filiera corta” per portare nelle tavole un cibo fresco, sano, pulito, nutriente, tipicamente locale ad un prezzo equo. È certamente una nuova cultura che sta avanzando e che richiama in parte un passato non troppo lontano, quando il cibo arrivava nella nostra tavola direttamente dal campo o dall’allevamento locale e si acquistava nei piccoli negozi, e altri prodotti, come la pasta, si preparavano in casa. Poi è emerso il fenomeno della globalizzazione dell’industria alimentare, della concentrazione di grandi produttori a scapito dei piccoli e della diffusione dei grandi punti vendita come i super e gli ipermercati,

che ha spalancato al consumatore le porte del mondo, offrendo fragole africane, ciliegie giapponesi o asparagi peruviani fuori stagione, e carne argentina e brasiliana, pesce dell’Oceano Indiano e, per rimanere più vicini, prodotti ortofrutticoli della Spagna, del Portogallo, della Grecia o di Israele. I tempi sono cambiati e argomenti come l’inquinamento, le sofisticazioni, manipolazioni, ogm, additivi, conservanti, carovita, sono di sempre maggiore attualità; è dunque sacrosanto promuovere altre scelte di mercato che ci aiutano a distinguere il cibo sano dal cibo spazzatura, al di là delle mode, dei marchi, e degli slogan pubblicitari. Ritengo giusto e conveniente che la spesa a chilometri zero, anche nel portogrua-

rese, sia maggiormente pubblicizzata e sostenuta dalle associazioni e da tutti i soggetti che compongono la filiera agroalimentare e poi incentivata ed organizzata dalle istituzioni locali con la creazione di espliciti mercati periodici cittadini in cui si possa trovare ogni prodotto locale con la garanzia della sua salubrità ad un prezzo contenuto. Tutto questo nell’interesse delle famiglie e come possibile alternativa ai numerosi Super e Ipermercati presenti in città, (che rappresentano un mercato globale e che ci danno, comunque, la possibilità di scegliere alimenti che provengono da determinate filiere da loro garantite e da una vasta gamma di prodotti pregiati, di “nicchia” e di qualità; agrumi siciliani, formaggi francesi e via dicendo).

Il consumatore, in ogni caso, deve ricercare sempre ed ovunque la garanzia della qualità assoluta dell’alimento, la certezza della sua salubrità e la convenienza.

Ricetta con “spese a km 0” proposta da mamma Michela Benatelli della Trattoria “Al Confin” di Concordia Sagittaria

Broeto de sepe Ingredienti per 4-6 persone: kg 2 di seppie fresche nostrane, 1/2 bicchiere di olio e.v.o., uno spicchio di aglio, 3 cucchiai di aceto, 3 cucchiai di concentrato di pomodoro, 4-6 cicale di mare (canòce), 4 trancetti di anguilla (bisàto), sale e pepe.

Pulire le seppie eliminando le vescichette e conservando a parte un fegato, lavarle e tagliarle a listarelle, rosolarle in uno spicchio d’aglio imbiondito assieme alle canòce e ai moraèti (tranci) di bisàto precedentemente lavati e curati e un fegatino della seppia; aggiungere mezzo litro d’acqua mista all’aceto, il concentrato di pomodoro ed un pizzico di pepe.

Coprire il tegame con il suo coperchio e cuocere a fuoco vivace per 30-40’ mescolando di tanto in tanto amalgamando bene il tutto.

A fine cottura aggiustare con sale e servire caldo assieme ad una polentina bianca ed accompagnare con un vino Merlot giovane.

DALLE AZIENDE

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Gennaio 2008/Giugno 2009: un anno e mezzo di detersivi alla spina a Portogruaro Facciamo un eco-bilancio

totalmente vegetali che derivano da fonti rinnovabili e non di origine petrolchimica.

Un anno e mezzo è già trascorso dall'apertura del negozio MilleBollePoint a Portogruaro in Viale Trieste, presso lo spaccio elettrodomestici INOUTLET. Come sono andate le cose? Quanto bene si è fatto all'ambiente producendo meno rifiuti? Quanto si è realizzato in termini di rispetto ambientale, ecologia e risparmio nella nostra città?

Diciotto mesi sono un bel traguardo, che fa venir voglia di fare un bilancio per rendere tutti un po’ più consapevoli circa l'ecologia e, perché no, il risparmio.

Un sistema innovativo che porta benefici enormi all'ambiente, grazie all'annullamento degli sprechi

(flacone, etichetta, cartone): il solo consumo della plastica si riduce di ben 500 volte!

“Da quando sono arrivati i distributori alla spina - ci spiegano i titolari dell'OUTLET - sono stati erogati oltre 40.000 kg di detersivi liquidi e circa 6.500 kg di detersivi solidi. Tutto ciò ha regalato al nostro ambiente 34.000 kg di acqua, 3.800 kg di petrolio e una diminuzione dell'emissione di CO2 nell'aria pari a 4.400 kg. Degli ottimi risultati che ci possono solo stimolare a fare sempre meglio!”

L'iniziativa è partita con soli 8 prodotti e ad oggi ne vanta quasi 30, tanto è vero che è stata proprio la clientela a chiedere di implementare la gamma con le più svariate richieste. Di recente la gamma si è arricchita di una nuova linea eco-compatibile, caratterizzata dai migliori ritrovati per la detergenza e da una rapida biodegradabilità. Sono stati infatti sostituiti i tensioattivi utilizzando componenti

“Al momento è assente la gamma dei prodotti definiti "acidi", quali ammoniaca, candeggina, acido muriatico, anticalcare - ci fanno sapere all'OUTLET - ma a breve nel punto vendita sarà inserita una linea di tipo professionale che andrà ad arricchire la scelta con anticalcare, pulisci fughe, decalcificante in gel per sanitari, idraulico per scarichi, rinnova cotto, pulisci fumi per forni e grill, mufficida: tutti preconfezionati in quanto, essendo composizioni acide, non possono essere venduti alla spina. Inoltre, essendo prodotti professionali, sono molto concentrati e devono essere dosati risparmiando nelle quantità.”

Che altro dire, se non esortare MilleBollePoint a continuare con questa politica di ecocompatibilità e complimentarsi con la città di Portogruaro ed i suoi abitanti per la sensibilità dimostrata verso questa tematica?

Al motto di “Risparmia, Rispetta, Ricicla!” guardiamo avanti, ad un futuro più sano per tutti!

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La nuova nata nel settore del legno per offrire prodotti e manodopera di qualità anche nel Portogruarese

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Da poco abbiamo deciso di mettere a disposizione alcune squadre per opere di manutenzione quali il risanamento di balconi, serramenti in legno, piccole manutenzioni idrauliche, opere di cartongesso, sistemazioni di tapparelle, posa di porte, finestre,… in tutta la zona del Portogruarese. Uno dei nostri obiettivi e’ quello di garantire interventi nell’arco della giornata.

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SEX IN THE CITY

luglio/agosto 2009

Storie di ordinaria infedeltà Per loro il lavoro non manca mai, anche se c’è la crisi. Sono le agenzie investigative che indagano su tradimenti, mobbing sul lavoro, adolescenti problematici. Ecco il loro racconto

H

ai inventato una balla. La solita. Ma che funziona sempre.

Quella della partita di calcio a casa di amici. Lei ci crede e non può venire perché, così come deve essere, la partita resta ancora l’unico appuntamento per soli uomini. Avvertiti gli amici di pallone ora basta prepararsi bene senza dare nell’occhio e sgattaiolare fuori casa. Il gioco è fatto. O quasi. Un posto appartato, romantico, poco conosciuto e sufficientemente distante da casa. Peccato che non sapevi di James Bond. Sì, di quella presenza anonima tra le tante facce che ti passano accanto. Che ti scruta, ti guarda senza che te ne accorgi perché con i tempi moderni anche lui si è rifatto il look. Ed è irriconoscibile in mezzo a tanta gente. Non è più infatti l’uomo tutto di un pezzo come abbiamo imparato a conoscerlo nei film. Può essere un cameriere, un uomo al tavolino oppure una bellissima donna. Ed ecco la fregatura. L’uomo invisibile fa foto, insegue, ascolta e magari ti piazza un microchip proprio nella macchina dove domani salirai con tua moglie per fare un giro in centro. La serata comunque va. E anche bene. Come doveva andare. Ma il risveglio alla mattina può riservare delle sorprese amare. Come è capitato di recente ad un affascinante marito di 40 anni del Veneto Orientale il quale non sapeva che la moglie aveva incaricato un investigatore privato

di Marta Camerotto

di seguirlo. Il mattino per colazione al posto della brioche si è trovato una busta con scritto: “Ultime notizie del campionato di calcio”. Ha subito aperto la busta ancora prima di bere il caffè. E legge: “Non è di calcio che voglio parlare, anche se si tratta sempre di una partita, ma è quella della nostra vita insieme: anni passati a giocare a marito e moglie. Gli ultimi tempi sono stati pesanti, pieni di tensione, proprio come le finali di calcio, sport che ami, che segui, mentre io non ci ho mai capito nulla. Ma ora è tutto più chiaro.

Ho visto e ho capito tutto. Se tu invece fai finta di non capire guarda queste foto. Sono i tuoi falli. E questa è la fine del nostro campionato. Ora ci serve un arbitro che ci separi per sempre almeno sulla carta”.

Sembra incredibile ma storie come queste, di corna, di gelosie e tradimenti, sono in vetta alle richieste di intervento che vengono formulate alle agenzie investigative del nostro territorio. Anche qui nelle piccole città del Veneto Orientale ci sono diverse agenzie investigative valide che nel massimo della riservatezza lavorano moltissimo con i cosiddetti “affari di cuore”. A volte si tratta solo di consulenze per capire se ci sono degli indizi sufficienti per partire. Se ci sono, allora “007” scende in campo e non ce n’è per nessuno. “Lavoriamo molto di giorno e anche di notte”, dicono alcuni

dipendenti di una nota agenzia di Portogruaro. Ma oltre ai servizi matrimoniali le agenzie cercano di sbrogliare alcune questioni delicate nate in ambito lavorativo. Tra i casi più frequenti c’è per esempio chi ha la necessità di dimostrare che qualcuno sta facendo una concorrenza sleale per assicurarsi così un campo libero sugli affari. Oppure tra i dipendenti di un’azienda si sta facendo largo il bisogno di dimostrare le angherie subite dai superiori o dai colleghi più vecchi. Il cosiddetto “mobbing” se dimostrato davanti ad un tribunale può fruttare risarcimenti consistenti a spese dell’azienda o del dipendente direttamente responsabile. Altre richieste vengono formulate per eseguire una bonifica di un luogo o per servizi di sicurezza e accompagnamento. Ma questi servizi sono tra i più costosi e i meno richiesti. Tra i più gettonati invece oltre ai matrimoniali in campo investigativo una novità c’è.

Negli ultimi anni, si è fatta strada una nuova tendenza che pur muovendo i primi passi, si sta già diffondendo in alcune parti del nostro territorio.

Sempre più famiglie infatti si stanno rivolgendo agli investigatori. Sono i genitori che chiedono un’operazione di investigazione verso i propri figli, i quali, pur vivendo nella stessa casa, non riescono più a parlare insieme.

Da un rapporto rotto ormai da tempo, dai comportamenti un po’ strani e

dalle uscite fuori orari deducono che il figlio abbia preso una brutta strada.

Ecco quindi che l’investigatore ha il compito di scoprire dove va, cosa fa, chi frequenta e soprattutto se fa uso di sostanze stupefacenti. Un servizio che viene richiesto sempre di più dai genitori di figli non solo adolescenti ma anche ormai già adulti e che rimangono ad abitare ancora con i propri genitori. Queste richieste così particolari richiedono un’alta competenza degli investigatori e un’abilità che non si improvvisa. Nel portogruarese una delle agenzie investigative più conosciute anche a livello nazionale è la “Investigalorenz”. Ma altre di fama importante si trovano a Caorle. La maggior parte delle volte sono dirette da carabinieri o marescialli, comunque militari con una comprovata esperienza in campo investigativo. Quello che sembra un gioco divertente da fuori, in realtà è un lavoro molto faticoso e richiede molta energia e prontezza di riflessi oltre che ad un grande spirito di osservazione. La maggior parte delle volte gli investigatori entrano in azione nelle ore notturne, fanno ore e ore di appostamento e inseguimenti mozzafiato. Le donne che vestono i panni da investigatrice non sono molte, ma sono importanti per un’agenzia perché sono un’ottima esca. “Mi travesto ogni volta in maniera diversa”, ci ha raccontato una dipendente “e cerco anche di parlare in maniera diversa in funzione dell’ambiente dove mi trovo, della persona che cerco di essere e delle informazioni che voglio ottenere.

Certo è una vita strana e spesso per noi donne, pericolosa, ma chi lavora in questo campo impara presto anche a difendersi”. I costi dei servizi investigativi partono da una media di 900 ai 1200 euro per salire in funzione del tipo di caso.

EVENTI

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Città Viva: i Mercoledì Musicali a Portogruaro di S. S.

C

ittà viva è un evento serale caratterizzato da una molteplicità di situazioni differenti che negl’ultimi anni ha animato l’estate portogruarese, riscontrando un notevole successo da parte della collettività.

La città di Portogruaro offre una location suggestiva, il centro storico si riempie di persone di qualunque età in un clima sereno e disteso, particolarmente invitante.

Artefice di questa iniziativa di successo è la Pro Loco di Portogruaro, che si avvale della collaborazione del Comune di Portogruaro, dell’Ascom Conf-Commercio, degli operatori commerciali e dei concessionari di zona.

“Il nuovo Consiglio della Pro Loco si è prefisso di garantire l’attività preventivata dalla gestione precedente, integrandola con qualche ulteriore iniziativa nel corso del 2009 - dice il neo eletto presidente Stefano Sonzin - e nell’organizzare l’offerta artistica di Città Viva si è deciso di inserire qualche punto musicale in più e il Tango Argentino, replicando però il format degli anni precedenti che tanto favore ha riscontrato da parte dei cittadini, dei visitatori e degli operatori economici. In numeri Città Viva coinvolge più di 30 gruppi musicali in 6 mercoledì a cavallo dei mesi di giugno e luglio.”

La musica, lo shopping nei negozi che restano aperti fino alle 23.00, le animazioni lungo le vie del centro storico, costituiscono un valore aggiunto alla bellezza della Città, che ha permesso nel corso di questi anni la presenza di migliaia di persone per ogni appuntamento.

“La selezione dei gruppi musicali - continua Sonzin - è stata curata direttamente dai

membri del nostro direttivo coadiuvati dal mio predecessore Alessandro Simon. Un ringraziamento particolare va indirizzato al Porto del Jazz, alla Woodstock Music Village, ad Arte Danza, alla Academia del Tango Argentino e al Museo della Città per la qualità offerta nelle loro specifiche rappresentazioni artistiche.

Città Viva è diventata un punto fermo del calendario portogruarese, e contiamo di affermarne la validità anche questo anno. L’attività estiva della Pro Loco non si esaurirà con questo evento poiché in programmazione abbiamo inserito per il 14 e il 15 agosto la realizzazione di 2 serate musicali a completamento della festa religiosa particolarmente sentita della Madonna della Pescheria, e negl’ultimi 2 fine settimana di settembre ripristineremo la Festa della Borgata Palù con la Rievocazione storica

della Fiera Cavalli.

E’ doveroso inoltre ringraziare - conclude il neopresidente - la Regione Veneto e Venezi@opportunità per i contributi stanziati a supporto della Manifestazione, senza i quali difficilmente si sarebbe realizzata.

Un ringraziamento va all’Amministrazione Comunale per il sostegno organizzativo e logistico, all’Ascom-Confcommercio che ne ha curato la parte amministrativa, alla DI.AL Bevande e alla Bertolini Commerciale per la sponsorizzazione, agli esercenti del centro storico per l’apertura dei negozi e la collaborazione, ai concessionari di auto e moto per l’Expo fornita. Ovviamente ci rendiamo conto che i mercoledì musicali possono causare qualche disturbo ai residenti del centro. Per questo ci scusiamo e li ringraziamo per la pazienza, e auguriamo un’estate piacevole a tutti coloro che visiteranno Portogruaro.”

Le trenta candeline della Fiera di Santo Stefano A Concordia Sagittaria dal 30 luglio al 4 agosto

L

di Ge. Sc.

’aria di crisi non spegnerà le trenta candeline della Fiera bile degustare una varietà di prodotti gastronomici locali di Santo Stefano, una delle più note kermesse del Veneaccompagnati dai vini delle cantine socie della Strada Vini to orientale, in programma a Concordia Sagittaria dal 30 doc Lison-Pramaggiore – darà visibilità e voce alle proposte luglio al 4 agosto. Era il 1979 quando a un gruppo di imprendidella Cereal Docks, che sarà presente in fiera e interverrà tori concordiesi venne l’idea di rispolverare in versione moderdurante il convegno inaugurale per illustrare i metodi agronizzata la “fiera del bestiame”, un’antica tradizione coperta dalnomici più all’avanguardia da applicare alla filiera dei cele ceneri delle due guerre mondiali, che – come testimonia la reali, dalla preparazione del terreno alla raccolta, al fine di sua iscrizione negli archivi della Serenissima – si teneva a Concontenere il fenomeno delle micotossine, sostanze prodotte cordia a partire almeno dal Settecento. L’eredità della Fiera di da funghi microscopici, che, se presenti in alte quantità nei Santo Stefano dunque è la tradizione agricola di Concordia e cereali, possono provocare intossicazioni alimentari acute del Veneto orientale, ma la sua attenzione è coniugata al tempo agli animali e all’uomo. Allo scopo di tutelare la sicurezza presente e futuro. “In un simile frangente – ha detto il presidei consumatori, la Cereal Docks ha in progetto la realizdente dell’associazione Fiera, Giancarlo Burigatto – fare una zazione, all’interno dello stabilimento di Portogruaro, di un fiera non è facile, né per gli organizzatori né per gli espositori. laboratorio per l’analisi delle caratteristiche e la successiva Ma adesso ancora di più è importante partecipare”. E la Fiera suddivisione per qualità dei cereali, operazioni che avranno offre agli imprenditori che affluiscono ogni anno numerosi da come corollario la valorizzazione dei produttori di materie tutto il nord-est Italia una vetrina di trentamila metri quadrati, prime di elevato standard qualitativo. proponendo inoltre riflessioni di spessore tecnico e scientifico Una mostra di antichi attrezzi agricoli e oggetti domestici sulle trasformazioni economiche in corso, sugli sviluppi più reevocherà il passato in cui affondano le radici della Fiera. centi della tecnologia e sulle nuove opportunità imprenditoriali L’esposizione, allestita all’interno delle scuole elementari, da essi aperte. raccoglierà testimonianze della civiltà contadina selezionNella prospettiva della difficile situazione economica attuale Disegno vincitore del concorso, realizzato da ate dalla Raccolta etnografica di Cavanella (visitabile dusarà declinato il tema del convegno del 30 luglio alle 18 (su- Sulejman Alioski, Elia Frate e Nicola Pegoraro rante l’anno il primo sabato e la prima domenica di ogni bito precedente il taglio del nastro, alle 20:30), che tratterà mese dalle 10 alle 12 oppure su prenotazione, contattando dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese, evidenziando il ruolo delle i numeri 0421-270732 o 338-5225332), che ricostruisce con arredamenti e oggetti cooperative di garanzia, fondamentale in un contesto territoriale quale il Veneto originali gli ambienti della quotidianità di una famiglia mezzadrile, e dalla ricca orientale, dal tessuto produttivo costicollezione privata di Giovanni Alba, tuito di piccole realtà imprenditoriali, che nel suo capannone di Portogruaro che soprattutto in un momento come conserva migliaia di pezzi d’epoca: quello presente incontrano difficoltà a carretti ottocenteschi e novecenteschi farsi garanti in modo autonomo presso tipici delle varie regioni italiane, aratri le banche per l’ottenimento di finanziae trattori motorizzati, in una sequenza menti o prestiti. cronologica che ripercorre l’evoluzione L’area fieristica, visitabile dalle 10 delle tecniche di lavorazione dei campi, alle 12:30 e dalle 17 alle 24, esibirà le e utensili domestici quali distillatoi, filatecnologie più innovative in ambito toi e scaldaletto. E nel disegno realizzato edilizio e agricolo. Gli stand del settore da Sulejman Alioski, Elia Frate e Nicola delle energie alternative e del risparmio Pegoraro, che, in quanto vincitore del energetico promuoveranno l’installazioconcorso “Crea l’immagine della Fiera ne di pannelli fotovoltaici e di sistemi di 2009” rivolto agli studenti delle medie riscaldamento solare e isolamento terdell’istituto Rufino Turranio, diventerà il mico. La sezione dedicata all’agricoltura manifesto di questa trentesima edizione, – oltre ad ospitare gli stand tradizionali è la corrente del fiume Lemene, che (macchine per la lavorazione della terra, culla una batea e trasporta lo sguardo del veicoli industriali, animali da cortile) bonificatore delle paludi, a farsi simbolo e il chiosco Agrivino, dove sarà possidi un passato che lambisce il presente.

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SPORT

luglio/agosto 2009

Due ruote per tutti i gusti La cultura della bicicletta è profondamente radicata nel territorio.

Come testimonia anche l’esistenza di molte società sportive che onorano il ciclismo, sia a livello amatoriale che agonistico di Federico Guerrini

I

l ciclismo è sport di fatica, tenacia e sudore. Uno sport che ben si confà alle genti di queste terre, a cui niente è mai stato regalato. Forse per questo nel portogruarese si contano tante associazioni sportive legate alle due ruote: dai fondisti della Cicloturistica Portogruarese e della Sagitta Bike, agli atleti del Gruppo sportivo Sorgente di Pradipozzo, alle attività su pista gestite dall’Associazione Velodromo Mecchia. Sono società che chiedono poco, in termini economici, agli iscritti, e danno molto: per poche decine di euro mettono a disposizione una bici, un allenatore, in qualche caso un meccanico per il mezzo. Svolgono anche un importante ruolo educativo nei confronti dei giovani del territorio, sia sotto il profilo del benessere psicofisico e della cura del proprio corpo che da quello della solidarietà e della voglia di stare insieme tipici di questo sport e che trovano la sua massima espressione nella manifestazione “Di ruota in ruota”, un evento organizzato dalla Sagitta Bike per ricordare un amico prematuramente scomparso, Pierpaolo Biasotto; giunto ormai alla sesta edizione, di anno in anno ha visto crescere il numero dei partecipanti.

Portogruaro, ricordiamolo, è anche la città di Ciclomundi, uno dei pochi festival italiani ed europei del viaggio in bicicletta, e della casa editrice specializzata Ediciclo, che con le sue collane ha fatto forse più di chiunque altro per diffondere l’amore per le due ruote.

Non sempre però il ciclismo locale si è visto ricambiare quanto dato alla comunità; ha destato scalpore, qualche mese fa, la protesta del tecnico dell’Associazione Velodromo Mecchia, Andrea Costa, contro le condizioni in cui si trovano ad operare le società che utilizzano il velodromo dopo la ristrutturazione dello stadio Mecchia. Ormai da tre anni l’officina per le bici è ospitata in un container di fortuna e i mezzi con cui si dovrebbero allenare gli atleti sono immagazzinati in cinque stanzette, di cui alcune senza finestre e areazione, terreno ideale per muffa e altri inconvenienti che di certo non aiutano la manutenzione dei velocipedi. La convivenza con altre società sportive, il calcio in primis, non è stata sempre facile. Malgrado questi problemi, l’associazione continua l’attività a pieno ritmo: quello di Portogruaro è l’unico velodromo di questa parte della Regione e attira corridori da tutto il bacino delle Provincie di Treviso e Venezia. “Facciamo attività – spiega Costa – per i ragazzi dai 12 ai 19 anni circa, mettiamo loro a disposizione una bicicletta e due istruttori li seguono in pista, oltre al meccanico. Gli allenamen-

ti si svolgono due volte alla settimana, dal 1 aprile al 15 settembre”. Il tutto per 30 euro annuali. L’associazione, un paio di volte l’anno, organizza prestigiose manifestazioni di ciclismo su pista; il 20, 21 e 22 luglio toccherà ai campionati regionali assoluti per ragazzi dai 18 anni in su.

A volte, sulla pista vengono ospitate anche altre società locali, solitamente specializzate nel ciclismo su strada, come la Sorgente Pradipozzo, una delle più longeve, pur fra alti e bassi, realtà sportive del territorio.

Nasce infatti nel 1972 per volere di sportivi locali e fino al 1987 raccoglie buoni risultati a livello regionale e nazionale, facendo da vivaio anche per parecchi atleti che poi si distingueranno fra i professionisti e i dilettanti.

Fra questi, Moreno Argentin, Stefano Cattai, Renato Piccolo, Dario Mariuz-

Andrea Costa

zo. Alla fine degli anni ’80, la Sorgente si eclissa, rimane sempre attiva ma non più agonistica, per poi riprendere a gareggiare nel 2005, sotto la guida del presidente Daniele Comacchio. La società si divide, logisticamente, fra Veneto e Friuli (in territorio friulano è registrato il Junior Team Sorgente Pordenone, formazione di riferimento per la categoria juniores). E i risultati non tardano ad arrivare: gli atleti della Sorgente ottengono ottimi piazzamenti fra juniores e giovanissimi e a giugno 2009, la società portogruarese si classifica al 39esimo posto (su 185) al Meeting Nazionale di Società Giovanissimi 2009. Il nome della Cicloturistica Portogruarese, nata il 9 novembre 1974 è invece sinonimo di epiche corse su tracciati di montagna, come la Maratona della Dolomiti, vinta cinque volte e le Randonnée lunghe centinaia di chilometri, dentro e fuori dai confini degli Stati limitrofi, come la recente “Randonnée Transnazionale delle Alpi Orientali”, partenza da Portogruaro passando per Lubiana, Klagenfurt, Tarvisio e ritorno (419 Km). Il 26

“Portogruaro,

ricordiamolo, è anche la città di Ciclomundi, uno dei pochi festival italiani ed europei del viaggio in bicicletta, e della casa editrice specializzata Ediciclo, che con le sue collane ha fatto forse più di chiunque altro per diffondere l’amore per le due ruote

”

luglio, un ciclista della società parteciperà alla Londra-Edimburgo-Londra: 1.400 Km fra andata e ritorno.

Ma non occorre essere superuomini per prendere parte alle attività della società. “La Cicloturistica – spiega il vice-presidente, Gabriele Ceresatto – organizza iniziative per tutti i gusti: dai viaggi avventura, alle gite per famiglie, alle pedalate ecologiche”.

Una vocazione polivalente che è anche il marchio di fabbrica della Sagitta Bike, cui si è già accennato più sopra: oltre ad aver creato “Di ruota in ruota”, la società nata nel 1990 e che conta oggi circa un centinaio di iscritti, organizza corse in mountain bike, su strada, attività per bambini e altre manifestazioni culturali legate alla bicicletta.

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