Portogruaro.Net Magazine

MORETTO LEONARDO ASSALONI STEFANO Portogruaro - Via Vivaldi, 3 Tel. 0421 273258 - Fax 0421 273710 www.assinvestras.com

luglio/agosto 2008 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

È il giovane concordiese Federico Nardin il vincitore del primo concorso giornalistico “PORTOGRUARO SOTTO INCHIESTA” per articoli sul fiume Lemene

GASTRONOMIA Due pesci da rivalutare che fanno parte della nostra tradizione culinaria: bisato e go Pag. 5

ATTUALITÀ Alcol e droga a Portogruaro: sempre più residenti ne fanno uso.

Inchiesta choc di Portogruaro.Net Pag. 6

I temi sociali si fanno largo nel forum di Portogruaro.Net. Gli utenti discutono preoccupati della situazione del Linificio Zignago, di immigrazione e salari. “Mi sembra che stia arrivando la dura legge dello schiaffone - dice Igennem - ossia molte persone sarebbero disposte, pur di lavorare, a farsi dare ogni mattino uno schiaffo dal guardiano che vigila l’ingresso della fabbrica”. “Nulla è cambiato dal 2006, anzi, se si leggono i Comunicati emessi dal Consiglio Comunale di Portogruaro, sono tragicamente invariati nella sostanza, tanto che non si illude più nessuno, purtroppo - aggiunge Gianfrancobk”.

NOTIZIE DAL FORUM

Ogni numero di Portogruaro.Net Shop Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

MUSICA La scena rock cittadina si tinge di rosa. Una panoramica delle migliori artiste Pag. 10

SPORT Rugby Lemene: il talento c’è, la voglia anche, manca un campo da gioco adeguato Pag. 10

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EDITORIALE

Sicurezza, prevenzione in vista Importanti azioni dell’amministrazione civica su questo delicato fronte di Maurizio Pertegato comune e si trovano oggi a ragionare insieme su progetti, nel campo di viabilità, trasporti e attività economiche più in generale, e prospettive future.

Soddisfazione per la promozione del PortogruaroSummaga in C1

I

n un periodo contrassegnato dalla forte attenzione dell’opinione pubblica riguardo al tema della sicurezza, va accolta positivamente l’iniziativa recentemente messa in atto dall’amministrazione comunale di Portogruaro.

Nell’intento di rafforzare ulteriormente il rapporto con i cittadini, è stato riproposto un modello ispirato al concetto di polizia di prossimità. Si tratta di un servizio che guarda alla sicurezza urbana intendendola come sicurezza stradale, tutela dell’ambiente, tutela del cittadino ed è rivolto alla promozione educativa e sociale mediante un’intensa attività di prevenzione, vigilanza, informazione e una puntuale opera di monitoraggio.

Nell’estate in corso si stanno svolgendo i servizi serali nei quartieri residenziali e una serie di servizi mirati per favorire la prevenzione e scongiurare il più possibile le cosiddette “stragi” del sabato sera.

Ricordiamo che attualmente la Polizia municipale dispone di un servizio di 3 pattuglie giornaliere nei giorni feriali a controllare a rotazione tutti i quartieri e le aree della città. E sempre in tema di sicurezza, un progetto programmato per il prossimo autunno è quello di acquistare un impianto di sorveglianza munito di alcune telecamere dislocate nei punti strategici del territorio quali la zona retrostante il municipio, borgo San Gottardo, l’area del Parco Falcone e del Parco della Pace, i sottopassi e i parcheggi.

Intesa e collaborazione tra la Fiera di Pordenone e la nostra città Un’altra “chicca” riguarda la rinnovata collaborazione tra il Portogruarese e la Fiera di Pordenone che lo scorso anno si è sostanziata nella partecipazione del territorio (si è trattato della prima volta) alla prestigiosa rassegna fieristica settembrina che si svolge ormai da 61 anni nel capoluogo del Friuli Occidentale.

Proprio nei giorni scorsi, il sindaco Antonio Bertoncello si è incontrato con il presidente di Pordenone Fiere, Alvaro Cardin e nell’occasione è stato riaffermato il rapporto di amicizia che lega due realtà così vicine. L’intento è quello di consolidare queste stretto collegamento tra le due aree, consapevoli dell’importanza della collaborazione tra i territori del Veneto Orientale e del Friuli Venezia Giulia che, per radici storiche, culturali e sociali, oltre che per motivazioni economiche hanno molto in

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luglio/agosto 2008

Una notizia che riempie di soddisfazione è quella della promozione in C1 del Portogruaro-Summaga Calcio, a coronamento di un’annata che si è rivelata storica per l’intero ambiente sportivo locale. Questo risultato, viste le dimensioni raggiunte ormai dal mondo del “pallone”, consolida il prestigio della città che, nella prossima stagione, si troverà a ospitare realtà di grande spessore quali Padova, Venezia e Verona. Ora, per lo stadio Mecchia si impone un’opera di “maquillage” che prevede alcuni lavori di riqualificazione per prepararsi all’im-

portante annata che comincia a settembre nel migliore dei modi.

Successo per il nostro concorso giornalistico dedicato al fiume Lemene Infine, una citazione “casalinga”; anche questa volta l’editore ha avuto una bella pensata. Dopo il buon successo raccolto alcuni mesi fa dal concorso fotografico ha ritenuto opportuno inventarsi un’altra iniziativa: un concorso giornalistico che ha avuto come tema il fiume che bagna la città, il Lemene. Una pagina di questo numero del giornale ospita risultati e riflessioni sul premio. Da parte mia, non posso che manifestare l’orgoglio per aver contribuito a far conoscere all’intera comunità le virtù letterarie di alcuni giovani che, sono persuaso, sapranno farsi valere in questo campo negli anni a venire.

SOMMARIO EDITORIALE Sicurezza e prevenzione

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IN COPERTINA Concorso giornalistico “Portogruaro sotto inchiesta”

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L’ACQUOLINA IN BOCCA Bisato e Go

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ATTUALITÀ • Le attività del Ser.T. • Mercoledì musicali “Città Viva”

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DAL COMUNE • Lavori alla piscina, allo stadio e al municipio • News • Appuntamenti di settembre

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DALLE AZIENDE • Assinvest • Coassin occhiali • Ristorante Ai Ciclisti • Rimbalzopoli

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SPORT & MUSICA • Rugby Lemene • Rock in rosa

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MERCATINO Cercasi/Offresi

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Portogruaro.Net Shop Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 18/07/2008 Reg. Trib. di Venezia - n.10 del 05/05/2006 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. 0421 280444 - Fax 178 602 9151 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Direttore Artistico: Daniele Pinzin Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Andrea Berti, Carlo Bontempo, Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Mattia Mattiuzzo, Daniele Micheluz, Leonardo Moretto, Michele Moretto, Gian Marco Orsini, Georgia Schiavon Responsabile informatico: Elvis Verardo Esclusivista per la pubblicità:

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IN COPERTINA

luglio/agosto 2008

Il Lemene: fra Toni dell’Aga, le bestemmie del Nievo e le tasse dei vescovi È un giovane di Concordia il vincitore del concorso “Portogruaro sotto inchiesta” di Federico Guerrini

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l nostro concorso giornalistico ha un vincitore: è Federico Nardin, diciotto anni, di Concordia.

Federico ha vinto guadagnandosi il consenso pressoché unanime dei giornalisti della redazione di Portogruaro.Net, con un pezzo intitolato “Il Lemene è uno di noi”, sottotitolo “un fiume al centro della vita di ogni cittadino”. Un appassionata e partecipe requisitoria sullo stato del corso d’acqua che attraversa la nostra bella cittadina. Ma per chi si fosse perso qualche puntata e non avesse ancora capito di cosa stiamo parlando, facciamo un breve riassunto. Quella di lanciare un concorso giornalistico su un tema legato in qualche modo a Portogruaro, è un’altra delle folli idee di questa gabbia di matti che è la redazione di Portogruaro.Net Magazine. La nostra precedente iniziativa, quella del concorso fotografico “Portogruaro di notte” aveva riscosso un lusinghiero apprezzamento. Perché non sfidare nuovamente la sorte, ci siamo detti? Et voilà, ecco nascere, un paio di mesi fa, “Portogruaro sotto inchiesta”. I partecipanti avrebbero dovuto scrivere un articolo di 3.000 battute sul Lemene occupandosi del passato, presente e futuro del fiume, degli aspetti storici, ambientali e di promozione turistica legati al corso d’acqua, con un taglio da piccola inchiesta. Va detto che c’è del metodo, nella nostra follia: se lanciamo queste iniziative è perché siamo convinti che al di sotto dell’apparente uniformità e conformismo, a Portogruaro ci siano tante persone che aspettano solo l’occasione di esprimersi; con tanto talento e tanta energia a cui occorre solo uno sfogo. E, come per le fotografie, i fatti ci hanno dato ragione: la partecipazione è stata buona, e arrivare a scegliere un vincitore non è stato per niente facile. Se Federico ha meritato, lo potete constatare anche voi, leggendo l’articolo nel box qui a fianco. Ecco una sintesi della motivazione: “Ben scritto, anche dal punto di vista giornalistico, tocca vari aspetti con precisione e offre al lettore diversi spunti di riflessione.

Apprezzabili i riferimenti all’attualità, anche se qualche giudizio di valore sembra un po’ banale”.

Non ci è possibile purtroppo, per ragioni di spazio, pubblicare in maniera integrale anche gli articoli del secondo e terzo classificato, che potete però leggere sul sito di Portogruaro.Net. Memorabile l’attacco del pezzo di Gabriella Pison, che si aggiudica la seconda piazza: “...nel canale del Lemene puzzo d’acqua salsa, bestemmiar di paroni e continuo rimescolarsi di burchi, ancore, gomene”...ora, se ci fosse qui Ippolito Nievo vedrebbe un fiume le cui acque di risorgiva fluiscono cristalline, dando vita ad un’oasi di silenzi e pace, ulle cui sponde è facile incontrare ciclisti, pescatori, cormorani, giuncheti...”. E più avanti: “un fiume di frontiera, come già nel nome stesso “limen”, situato a cavallo tra il Veneto ed il Friuli, dagli instabili confini tra terra ed acqua, in perenne divenire, un ecosi-

stema complesso e delicato, un sorprendente intreccio tra natura e storia, che oggi viene aggredita dall’uomo, nel suo tentativo di omologare tutto, stravolgendo con insediamenti ed infrastrutture il paesaggio in nome del progresso”.

E ancora: “Ed e’ proprio per evitare il degrado di questo patrimonio, che è stato da poco istituito, dopo lunghe battaglie, il Parco naturale del Lemene-Reghena, atto a garantire lo sviluppo equilibrato ed armonioso del territorio, esaltando e tutelando gli aspetti oltre che

Il Lemene è uno di noi Un fiume al centro della vita di ogni cittadino Dalle nostre parti, vale a dire nel Veneto un tempo verdeggiante ed ora invaso da fumi e cemento, ogni paese che si rispetti è contraddistinto dalle proprie tradizioni e dalla presenza di un corso d’acqua, simbolo di vita. Ciò vale, a maggior ragione, per i centri bagnati dal fiume Lemene, un tempo importante crocevia tra campagna e mare, ora sempre più importante dal punto di vista naturalistico.

Prendiamo una bicicletta e viaggiamo sulle rive del nostro fiume, risalendo dalla foce nella laguna di Caorle fino alle le risorgive di Bagnarola.

Sicuramente c’imbatteremo in una statua, pala alla mano, che sorveglia il palazzo comunale di Concordia Sagittaria. È Toni dell’Aga, simbolo del lavoro instancabile di tante umili persone, che hanno saputo strappare alla palude terre rese coltivabili, per vivere e far rifiorire le sponde del Lemene.

Arrivati alla ridente Portogruaro, detta appunto “città del Lemene”, la storia del nostro fiume riaffiora. Come non notare i mulini, dai quali i contadini un tempo ricavavano la farina per il pane? E non sono gli unici esemplari rimasti in zona: impossibile dimenticarsi delle pale di Boldara, un piccolo angolo di paradiso immerso nel verde, o dei mulini di Stalis, veri e propri musei della cultura contadina nella “bassa friulana”.

Ma il Lemene non è solo ricordi. È parte attiva nella vita di tutti i giorni.

Ogni mattina, quando il sole si è appena alzato, il nostro fiume accompagna silenzioso centinaia di studenti da Concordia ai licei portogruaresi, quando la foschia copre ancora le sue rive; mentre nei pomeriggi estivi, culla dolcemente le “batee”, che risalgono la corrente.

Per molti, il Lemene è un fiume da valorizzare e del quale prendersi cura, mentre per qualcun altro resta un ambiente come un altro, dove far sparire i propri rifiuti, come se le imprese di smaltimento non esistessero o la raccolta differenzia fosse reato. E, alla fine, tutti ne pagano le conseguenze.

Infatti è disgustoso vedere sacchi neri pieni di rifiuti impigliati tra i canneti sulle sponde del Lemene, o scorgere i pescatori raccogliere plastica, avanzi di cibo, porcherie d’ogni tipo. Qualcuno ha saputo osare di più: è noto all’opinione pubblica il progetto di edificazione di uno stabilimento di compostaggio di fanghi industriali nel Loncon, zona dall’importante valore agricolo e naturalistico a ridosso del fiume. L’amministrazione comunale concordiese ha prontamente bloccato l’audace colpo dei “soliti noti”, ma l’ignoranza e l’autolesionismo restano in agguato. Occorre vigilare.

Per fortuna, l’importanza della salvaguardia del Lemene inizia già a scuola.

Infatti, già da qualche anno, l’istituto I.P.S.I.A. “D’Alessi”, con la collaborazione della “Fondazione S. Stefano”, propone alcuni percorsi ciclo-turistici tra territori bagnati dal nostro fiume. Anche le istituzioni hanno, dunque, a cuore il valore turistico del principale corso d’acqua mandamentale. La protezione civile ne ripulisce annualmente le sponde per mantenerlo sempre vivo, mentre le varie amministrazioni comunali si adoperano per creare nuovi percorsi naturalistici, valorizzandone i dintorni. Contribuiamo anche noi tutti, perciò, a rendere il Lemene un patrimonio del nostro territorio.

Federico Nardin

squisitamente naturalistici, anche quelli culturali e storici”.

Motivazione della scelta della redazione: “racconta bene la forza e la storia del fiume, attualizzandole al contesto odierno. Manca però organicità, ovvero un elemento che dia motivazione alle descrizioni paesaggistiche e storiche: il Parco naturale del LemeneReghena, cui si accenna alla fine, avrebbe potuto costituire l’asse portante del pezzo, cui le descrizioni avrebbero fatto da corredo”. Terzo posto, infine, per Rita Ippolito, che cita la “barchessa ancora esistente, tra Calle dei Bovoloni e Calle dei Pescatori, poi trasformata in un caratteristico e pittoresco ristorante.

Proprio lì si trovava Pier Paolo Pasolini, quando, innamorato del fiume di Portogruaro, scrisse dei versi bellissimi, dedicati al Lemene. Versi inediti, ma che ancora emozionano chi si trovasse a leggerli sulla maglietta donata alla proprietaria di quella Barchessa: “(...) Mi son so’o in una barcheta sul Lemene. El burìn el xé de veudo. Tuti i fa festa e mi so’o meso nuo sul cuor del Lemene,...sul Lemene pièn de pissìgoe de veudo...”.

Per la verità, a quanto ci risulta, quei versi non sono inediti, ma appaiono ne “La meglio gioventù”, del 1954. Il pezzo di Rita è ricco di interessanti dettagli storici, come quello sulle “tasse che i Vescovi concordiesi avevano imposto a chiunque transitasse sul Lemene. Come quella che bisognava pagare all’altezza del ponte con il Rastrello, che durante la notte veniva chiuso con una catena con spuntoni di ferro, a mo’ di rastrello, appunto, per impedire il passaggio di merci non doganate”. Un altro passaggio del suo articolo che ci ha colpiti, è quando descrive la crescita urbana della Portogruaro del XV secolo con le “271 case sulla riva sinistra del fiume, e le 43 del borgo nuovo, sulla riva destra”.

Peccato che manchi quasi totalmente ogni accenno all’attualità, a parte uno, vago, alla fine (e a meno che non si voglia considerare tale quello sulle tasse); il che, per un pezzo giornalistico, soprattutto uno d’inchiesta, è un po’ grave.

Molti comunque, gli spunti interessanti disseminati qua e là fra gli altri articoli giunti in redazione. Lo sapevate, ad esempio, che i due blocchi di pietra posti ai piedi dello scalone del municipio, raffigurerebbero delle divinità fluviali?

È possibile leggere i brani integrali dei vincitori e dei segnalati su:

www.portogruaro.net/concorsi

L’ACQUOLINA IN BOCCA

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Bisato e Go nella cucina della tradizione Due pesci dall’aspetto non troppo invitante che si rivelano delle vere prelibatezze di Leandro Costa

L’

Nella pianura a nord, verso Sesto e Cordovado, il fenomeno delle risorgive e dei fontanassi era piuttosto diffuso e le acque che sgorgavano abbondanti dal sottosuolo formavano dei rigagnoli, colmando i fossati che segnavano i confini dei campi, per poi confluire nei canali e nei fiumi: Reghena, Lemene, Malgher, Loncon, Lugugnana, e poi nelle valli a ridosso del mare Adriatico. Le sponde dei canali e dei fiumi erano ben solide e sormontate da stradine percorribili e le acque trasparenti con i fondali puliti costituivano le migliori vie fluviali di comunicazione con i vari centri abitati della Venezia Orientale.

Si percorrevano i canali con batèe, carline, sandali, e anche burci, bragossi e traboccoli per il traffico delle merci. Gli stessi canali, i fiumi e le valli, rappresentavano una grande risorsa energetica per le famiglie contadine che si nutrivano delle numerose varietà di pesce di acqua dolce che qui proliferavano e si riproducevano in un habitat ideale: agoni (sardèe), barbi (pesse gato), anguille (bisàti), ghiozzi (go), tincche (tencie), temoli (temui), lucci (lussi), siluri, scàrdole (sgàrdole), persici (pèrseghi) e poi il cefali (boseghe), passere (passarini), branzini, volpine, storioni…

Era il paesaggio rurale condiviso dai nostri nonni all’incirca un secolo addietro: una natura incontaminata e la grande ricchezza delle nostre acque. Ricordi di altri tempi, di prima che la trasformazione sociale e l’evoluzione industriale portata dall’uomo li modificasse e li distruggesse.

Ci rimane la tradizione della cucina di quei tempi, che sfruttava le numerose qualità dei prodotti ittici più accessibili, oltre alla memoria di alcune ricette custodite e tramandate ai posteri, che rispec-

chiano la semplicità della vita di quel tempo: una cucina sobria, in cui si faceva di necessità virtù, sfruttando abilità ed esperienza, adottando sistemi di cottura rudimentali e primitivi, e usando prodotti di orto di facile reperibilità.

Fra le tante specie di pesce, il bisàto (anguilla) sia esso di fiume (caratterizzato da una pelle piuttosto ruvida ed una polpa più tigliosa) o di valle (dalla polpa bianchissima e soffice), è fra i più ricercati e prelibati della nostra tradizione, per il suo particolare sapore. Si presta inoltre a differenti metodi di cottura.

I buongustai dicono che la sua “morte” è “ in tecia”, il metodo di preparazione più indicato nei mesi autunnali e invernali. Il

bisàto (5-600 grammi), ben lavato, curato, tagliato a pezzi (eliminando la testa e la coda) e infarinato, viene prima rosolato in un soffritto di cipolla, sedano, carote, irrorato con uno spruzzo di aceto rosso e cucinato con l’aggiunta di una foglia di alloro; a cottura ultimata, si bagna con brodo vegetale, un po’ di sale e pepe.

Qualcuno, nel corso della cottura, vi aggiunge pure del doppio concentrato (conserva) e un goccio di vino bianco. Lo si accompagna in tavola con polenta gialla arrostita e un vino Malbech o Merlot giovane. In occasione della manifestazione “Terra dei Dogi in festa” lo chef Vincenzo Morutto, titolare dell’Antico ristorante Spessotto, ha presentato una vecchia ricetta della Bassa friulana in cui, oltre ai suddetti ingredienti, la cottura del bisàto viene ultimata aggiungendo dei “amoli” (susine) acerbi, con risultati stupefacenti.

Il bisàto alla brace si gusta meglio in estate. Decapitato e aperto in lunghezza, viene lasciato cuocere lentamente sopra una griglia; la carne si cuoce nella sua

pelle e nel suo grasso, che viene consumato dalla brace, rimane tenera, leggera e saporita, perdendo l’aspetto stucchevole. Lo si accompagna con la polenta “brustolada” e un vino bianco di buona acidità e anche un rosato. Una antica tradizione pescatora suggerisce di cuocere il bisàto infilzato in una canna palustre, appoggiandolo sopra due mattoni stesi sopra una brace di tranci di vite che gli procurano un inconfondibile aroma. Mentre i bisatèi (bisàti sotto misura), ben infarinati vanno fritti nello strutto.

Il go (ghiozzo), rispetto al bisàto, ha un valore economico quasi nullo, eppure la sua validità gastronomica è notevole. Il suo habitat naturale sono le valli paludose e la sua cattura è particolarmente suggestiva e praticata da veri specialisti. Di solito nel periodo che va da dicembre a marzo, i pescatori, muniti di alti stivaloni, procedono a piedi nella palude, nei momenti di bassa marea, penetrando “ a brasso” nelle tane dei go che escono dai loro “busi” diventando una facile preda.

Molti pescatori esperti catturano i go con la “fiocina”. La maniera più facile di catturarli è aspettare che i go, raggiunta la maturità, si spingano verso il mare. I pescatori ne approfittano per attirarli nelle “nasse” formate a campana, ricche di esche (schie e granchi).

Il go è ricercato per il suo particolare ed intenso sapore. Il “broeto de go”, un tempo, costituiva un prelibato “toccasana” per i pescatori di valle che lo cucinavano nella loro barca; ora costituisce la base per il “risoto de go” una specialità tipica della cucina tradizionale, apprezzata e rinomata in tutto il territorio dell’Alto Adriatico. I go (per un risotto di 4 persone ce ne vogliono almeno 5-6 go di grossa dimensione) vengono ripuliti delle interiora, squamati e fatti bollire per

un’ora e mezza con cipolla, sedano, carote, uno spicchio di aglio e pepe verde. Il brodo ottenuto, da cui si eliminano gli aromi, si passa al setaccio e si versa un po’ per volta sul riso fatto precedentemente rosolare su un soffritto di cipolla, olio extra vergine di oliva (una volta si usava olio di girasole) sale e pepe q.b. e prima della cottura si aggiunge mezzo bicchiere di vino bianco, mantecandolo con prezzemolo tritato.

Si ricorda una antica tradizione in cui, nel giorno del Venerdì Santo, le famiglie consumavano la “minestre di magro” preparate con il “broeto de go”, fagioli per la metà setacciati ed olio di girasole.

Il bisàto ed il go poi, assieme all’altro “sievolame”, sono indispensabili per preparare la rinomata “sopa de pesse”, la zuppa che un tempo era consumata dai pescatori con il pesce meno costoso (si capisce il perché), da gustare con crostini di pane.

Ora rimane una specialità della cucina della tradizione lagunare tipicamente caorlotta e maranese, fatta con tutte le teste, lische e ritagli cotti in un brodo di verdure e poi passati in un setaccio a maglie non proprio strette. Alla densa crema che si ottiene, si aggiunge la polpa della “bosega” bollita a parte e si versa nel piatto nel cui fondo sono state adagiate due fette di pane tostato, allungando con il ristretto di brodo.

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ATTUALITÀ

luglio/agosto 2008

Alcol e droga: consumi in aumento nel portogruarese Le attività del Ser.T. e il racconto di un ex tossicodipendente di Georgia Schiavon

A

lcol e droghe sono prodotti che il mercato, per canali legali o illeciti, mette a disposizione dell’esigenza, radicata nell’uomo, di evadere dai confini di una realtà che spesso gli calza troppo stretta.

Il miraggio dello sballo senza limiti è il farmaco illusorio proposto dalla società contemporanea contro l’odierno vuoto di senso.

Talvolta l’abuso di sostanze funge da via di fuga da una situazione reale intollerabile.

Alcolici e stupefacenti espletano il compito producendo stati di euforia o analgesia transitorie. L’uso di sostanze psicotrope non è fenomeno marginale, ma pervasivo. Nel portogruarese ogni persona ha almeno un parente che nella vita ha avuto problemi correlati all’assunzione di alcol o droghe. Il Ser.T. di Portogruaro dal 2006 al 2007 ha visto salire il numero di utenti da 450 a 524, dei quali 315 con problemi legati all’assunzione di droga (contro i 263 del 2006) e 209 con problemi alcol-relati (contro i 187 del 2006), con un rapporto tra incidenza maschile e femminile di 5 a 1 per la droga e di 3 a 1 per l’alcol. Nel portogruarese i consumi sono diffusi, non solo tra i giovani, e sono in aumento, con una tendenza al policonsumo ovvero all’utilizzo contemporaneo di sostanze diverse. Si registra un incremento dell’uso di cocaina e un nuovo boom dell’eroina tra i giovanissimi, anche minorenni. In crescita pure il consumo di alcolici e di conseguenza i problemi alcolrelati in particolare tra i giovani, dato legato anche all’abbassamento dell’età dei bevitori.

Il numero di ragazzi che iniziano a bere (anche un assaggio) prima di 11 anni è il 25%, una percentuale maggiore rispetto a quella nazionale. Al Ser.T., che opera con numerose attività preventive (coinvolgenti soprattutto giovani), fornisce informazioni ed effettua diagnosi e cure personalizzate, può rivolgersi gratuitamente chiunque avesse bisogno di aiuto, per se stesso, familiari o

conoscenti (0421-764651). Secondo Pier Maria Pili, primario del Ser.T. dell’Asl 10, “è necessario sfatare il luogo comune che l’inizio del consumo sia originato da un disagio psicologico. La percentuale di persone facenti uso di sostanze che si rivolgono al Ser.T. rappresenta la punta di un iceberg. Di questa minoranza, solo il 15% è condotto ad assumere droghe o alcolici a causa di una sofferenza psicologica: in seguito si ritrova con due problemi, in quanto la dipendenza non risolve il suo malessere, ma vi si somma. Il restante 85% - che solitamente viene iniziato all’uso non da tossicodipendenti o alcolizzati, ma da cosiddetti “consumatori sociali”, magari amici, che non sono dipendenti - soffre di una dipendenza definita “primaria”, non indotta da disturbi psichici. È proprio tale luogo comune il responsabile della falsa distinzione tra consumo buono e consumo cattivo, ossia della credenza che solo chi ha un problema psicologico sia soggetto a cadere nella dipendenza, mentre gli altri siano in grado di prendere sostanze mantenendo l’autocontrollo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce che non esiste un consumo buono. I consumatori sociali, che rappresentano la maggior parte dei fruitori di sostanze, sono tutti potenziali dipendenti, anche se non necessariamente lo diventano.

Certamente hanno elevate probabilità di soffrire di problemi correlati, quali complicanze organiche, incidenti stradali, violenze familiari, bullismo, perdita del lavoro, difficoltà relazionali, guai con la legge”. La dipendenza fisica è un fenomeno complesso, mediato da un meccanismo biochimico che agisce a livello cerebrale: semplificando, le sostanze psicoattive inibiscono la normale attività dei neuroni deputati alla secrezione di dopamina - un neurotrasmettitore che produce la sensazione di benessere. Uscirne richiede tempi lunghi. La disintossicazione farmacologica

Il dott. Pier Maria Pili, primario der Ser.T. dell’Asl 10 di Portogruaro

(tramite somministrazione di farmaci sintomatici o di narcotici come il metadone, la buprenorfina o Subutex, o meglio di farmaci antagonisti degli oppiacei e dell’alcol) è una fase essenziale, atta ad evitare la sindrome da astinenza attraverso il blocco dei centri nervosi che la provocano, ma non sufficiente a sradicare il problema. Altro scopo fondamentale del trattamento farmacologico è la prevenzione della ricaduta, un rischio sempre in agguato, perché l’effetto delle sostanze rimane impresso nell’organismo. Ma l’obiettivo principale è restituire all’individuo la responsabilità, unita alla speranza di un miglioramento della propria esistenza. L’approccio psicologico è di tipo familiare, perché la sofferenza coinvolge l’intero nucleo di persone che gravitano intorno al paziente. La riabilitazione si avvale dell’inserimento in gruppi: al Ser.T., nelle comunità terapeutiche, in cooperative di lavoro, nei Club alcolisti e tossicodipendenti. Le persone che riescono a guarire seguendo itinerari diversi da questi sono molto rare. Ma anche nel racconto di chi ha percorso altre strade, il distacco dalla dipendenza coincide con una profonda trasformazione interiore, parallela alla ricostruzione della propria identità, in questo caso fortemente segnata dai traumi di un vissuto familiare drammatico.

Quanto ha inciso la tua dolorosa esperienza personale sul tuo avvicinamento alla droga?

“Moltissimo. Quando ero adolescente mio padre era alcolizzato e picchiava me, mio fratello e mia madre. Una delle cose che mi provocava più sofferenza, perché per me era una fortuna inconcepibile, era vedere i miei compagni di classe insieme ai loro papà la domenica mattina. Nonostante la depressione in cui era caduta, mia madre invece seppe dimostrarmi un amore fortissimo, anche se disperato. Io e mio fratello dormivamo in un garage. Passavamo le giornate fuori, perché

in casa c’era solo violenza. In piazza ricevevo ascolto e comprensione dai tossicodipendenti più grandi, che spesso avevano alle spalle situazioni analoghe. Mai però mi hanno invitato ad iniziare a drogarmi, anzi, mi raccomandavano di non farlo”.

Cosa cercavi nella droga? “L’eroina mi calmava. Dato il suo effetto anestetico, la mia sensibilità, inibita, soffriva di meno. Poi c’era un moto di autodistruzione. Se non hai ricevuto amore, manchi di autostima, quindi non ti senti accettato dal mondo e provi il desiderio di farti da parte. Quando ti droghi sai a quali conseguenze vai incontro, ma anche se ti rendi conto che stai distruggendo il tuo futuro non te ne frega niente”.

L’autodistruzione è pur sempre una forma di comunicazione... “È un grido di aiuto: “Sto male, venite voi a prendermi”. Attraverso la distruzione del corpo si vuole mostrare in quale stato versi l’anima”.

Come ne sei uscito? “In oltre dieci anni di tossicodipendenza ho provato moltissime volte a smettere, ma con esiti fallimentari. Da soli non ce la si fa, proprio perché tutto nasce da una difficoltà di comunicazione ed è quindi su questa che si deve lavorare. Anch’io mi sono avvicinato al Ser.T., nel mio caso purtroppo senza risultati. La vera svolta l’ha data l’incontro con persone che si sono fidate di me, restituendomi quell’autostima che la mancanza di amore mi aveva sottratto. Poi ho iniziato un percorso individuale di tre anni con uno psicologo che mi ha insegnato a superare i sensi di colpa, seguito da un periodo di volontariato in una piccola comunità”.

Quindi non vivi il tuo passato con senso di colpa? La cicatrice che la tossicodipendenza ti ha lasciato nell’anima ti fa ancora male?

“Non mi colpevolizzo di essere caduto nella dipendenza. Nemmeno me ne vanto, ma è stata la mia storia. La cicatrice è rimasta, ma se guardo il passato con gli occhi del presente, provo gioia nel vedere quanto forte è la vita”.

Cos’hai recuperato oggi che ti permette di essere libero? “La fiducia in me e negli altri.

Svolgo una professione che mi realizza, ma non è nell’esteriorità che è in gioco la mia identità profonda. Il lavoro non è un documento di riconoscimento di cui ho bisogno per sentirmi socialmente accettato, perché questa è la radice della rabbia e della solitudine con cui mi relazionavo al mondo prima, ma qualcosa che faccio perché corrisponde alla mia vocazione”.

Di fronte ad una realtà destinata a rimanere sfuggente, ognuno a proprio modo è indifeso, chi vorrebbe sottrarvisi, chi vive attendendone una migliore, chi finisce per accettarla.

Mercoledi musicali: Portogruaro “CittàViva”

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rriva il “vento dell’Estate” e ogni mercoledì sera con la rassegna “Portogruaro Città Vivamercoledì musicali” la città si riempie di tantissime persone che godono, in un clima sereno e disteso, di una piacevole serata nel centro storico.

Artefice di questa iniziativa di successo, giunta alla sua quarta edizione, la Pro-Loco di Portogruaro, che si avvale della collaborazione del Comune di Portogruaro, dell’Ascom Confcommercio e di Veneziaopportunità.

“Sempre di più i mercoledì musicali incontrano il favore dei cittadini, dei visitatori e dei giovani che trovano in questa serata un appuntamento per “vivere” d’estate la città - dice Alessandro Simon, presidente della Pro-Loco di Portogruaro -. La musica, lo shopping nei negozi che restano aperti fino alle 23.00, le animazioni lungo le vie del centro storico, costituiscono un “mix” vincente. Abbiamo stimato che siano presenti migliaia di persone per ogni appuntamento, e questo è un risultato importante per una manifestazione ``giovane˝ come questa”.

Altro punto a favore dei mercoledì musicali, al di là della valorizzazione della città e del grande apporto che danno alla rivitalizzazione del centro storico, è nelle scelte musicali.

“Anche la musica è un nostro ``prodotto tipico˝ - ha detto Alessandro Simon - infatti i gruppi locali che suonano nelle serate portogruaresi provengono dall’area del Veneto Orientale.

Nell’ambito della rassegna 2008, abbiamo coinvolto 35 gruppi musicali e 10 artisti di strada, e

per loro il palcoscenico di Portogruaro costituisce un importante momento di visibilità. In tutti questi anni abbiamo avuto tantissimi contatti con musicisti locali, che ben volentieri vogliono ritornare a suonare nella nostra città. Quindi anche da questo punto di vista, la nostra città sta crescendo e sta diventando ``attrattiva˝ ”.

“Dopo quattro anni, Portogruaro Città Viva è diventata un punto fermo del calendario portogruarese, grazie a chi ci ha creduto fin dall’inizio e con tenacia ha portato avanti il progetto - ha detto il presidente della Pro-Loco -. Evidentemente i mercoledì musicali soddisfano l’esigenza dei cittadini e dei visitatori di vivere la città in modo sereno e disteso e la ripetitività dell’evento unita alla bella stagione e al passaparola contribuiscono a far aumentare sempre più il numero di persone che frequentano il Centro Storico”. “È doveroso per quest’iniziativa ringraziare l’Amministrazione Comunale, l’AscomConfcommercio, Veneziaopportunità, gli esercenti del Centro Storico, i concessionari di auto che propongono un expo diversa ogni mercoledì, l’Associazione Porto del Jazz, Arte Danza, Woodstock Music Village - ha concluso il presidente della Pro-Loco -. Ovviamente ci rendiamo conto che i mercoledì musicali possono causare qualche disturbo ai residenti del centro storico. Per questo ci scusiamo e ringraziamo per la collaborazione e la pazienza, e auguriamo un’estate piacevole a tutti i cittadini di Portogruaro”.

DAL COMUNE

luglio/agosto 2008

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Lavori alla piscina comunale

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Fino ad ottobre lavori di sistemazione delle vasche

È partito in questi giorni il servizio di raccolta rifiuti con il sistema “porta a porta” anche nella zona Stadio e Sant’ Agnese. Altre 1300 utenze sono così interessate dal nuovo sistema di raccolta rifiuti che prevede che ognuno debba separare in casa i rifiuti che poi verranno raccolti, per l’appunto, porta a porta dal personale di Asvo. L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è quello di superare la percentuale del 60% della raccolta differenziata ed entro l’anno estendere il sistema a tutto il territorio comunale, raggiungendo la zona di viale Trieste, la zona di viale Isonzo e il centro storico.

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al mese di luglio e probabilmente fino al mese di ottobre la Piscina Comunale resterà chiusa per consentire la realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria alla struttura.

La piscina in questi anni ha registrato un problema di cedimento differenziato del terreno sottostante le vasche natatorie, cedimento che genera un movimento delle stesse, tale da compromettere il regolare sfioro dell’acqua e l’impianto di adduzione. La situazione è stata oggetto di verifiche costanti da parte del Comune di Portogruaro e dei tecnici dell’Associazione Sportiva Centro Nuoto.

L’urgenza dell’intervento è motivata dalla necessità di non aggravare la situazione: l’attuale concessionario, l’Associazione Sportiva Centro Nuoto, si è dichiarato disponibile ad eseguire una serie di lavori di manutenzione straordinaria, che oltre alle vasche, con il rifacimento del fondo e del consolidamento tramite inserimento di micropali, riguarderanno anche gli impianti termici e i serramenti con un’attenzione particolare al risparmio energetico.

L’importo dei lavori è di circa 760 mila euro.

Il Comune di Portogruaro a fronte della spesa che la concessionaria assume a proprio carico per la realizzazione dei lavori, ha approvato la proroga della concessione per la gestione della piscina comunale al 2017 rispetto alla precedente scadenza fissata al 2010, a compensazione dell’erogazione della spesa che sostiene l’Associazione.

• Presso la segreteria dell’Istituto Statale Istruzione Superiore “G. Luzzatto” di via Galilei, 5 a Portogruaro sono aperte le iscrizioni, fino al 31 agosto, per i corsi serali di Ragioniere e Perito Commerciale. Tutte le persone che hanno interrotto gli studi in età più o meno giovane possono riprendere un percorso scolastico che le condurrà al conseguimento di un titolo di studio superiore. I corsi sono aperti anche agli adulti che hanno conseguito il solo diploma di scuola media.

Appuntamenti a settembre…

Sabato 6 settembre - Piazzetta della Pescheria BEATLES’ DAY PORTOGRUARESE RASSEGNA MUSICALE DEDICATA AI BEATLES A partire dalle ore 17.00, appuntamento con la dodicesima edizione del Beatles’ Day, a cura dell’Associazione Fonofusioni. Un festa-concerto che nella musica dei Beatles riunisce più espressioni artistiche: vi saranno gruppi musicali del panorama portogruarese e non solo, che si esibiranno proponendo le canzoni rivisitate e arrangiate secondo i propri personali stili musicali. La manifestazione, che negli anni si è ritagliata una identità e un valore musicale importante, è riconosciuta dall’Associazione nazionale “Beatlesiani d’Italia Associati” con sede a Brescia.

Il Portogruaro-Summaga in C1 I lavori allo stadio Mecchia

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a promozione del Portogruaro- Summaga Calcio in C1 è stata salutata con entusiasmo dalla città e dai tifosi, e ai dirigenti, ai calciatori e alla società stessa è stata dedicata un festa in Piazza della Repubblica, con la collaborazione delle Associazioni di volontariato e degli esercizi pubblici della Città.

Il risultato della promozione in C1 è straordinario per Portogruaro e per il prestigio della città.

Per la prima volta la squadra si confronterà con formazioni quali il Padova, il Verona e il Venezia.

Dal punto di vista tecnico, per lo Stadio Comunale PG Mecchia sono previsti lavori per l’ampliamento delle tribune dei locali e degli ospiti, per arrivare ad un totale di 4000 posti, e passare dagli attuali 2500 a quello che è lo standard minimo per giocare nella C1.

Verranno riaggiornate le vie di fuga, e riorganizzati i posti auto esterni mentre per quanto riguarda gli spogliatoi, la sala stampa, la sala antidoping, lo Stadio Mecchia è già conforme alle prescrizioni della Federazione Gioco Calcio C1. L’Amministrazione Comunale, visti i tempi molto stretti, auspica che possano essere realizzate soluzioni che portino a fine agosto a giocare a Portogruaro il campionato di C1.

Lavori di illuminazione della facciata del palazzo municipale

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ell’ambito dei progetti di valorizzazione dei monumenti e delle bellezze architettoniche del Centro storico, l’Amministrazione Comunale “illumina” il palazzo municipale.

Sono iniziati infatti, nel quadro dei lavori di arredo degli spazi adiacenti il palazzo municipale, che hanno visto la riqualificazione anche della Piazzetta della Pescheria nel 2006, la demolizione della vecchia cabina Enel, gli interventi per l’illuminazione della facciata principale del Municipio, che si concluderanno a fine agosto.

Verranno posti a terra quattro punti luce, con lampade Led a basso consumo energetico e una rastrelliera con altri sei faretti sul lato nord della piazza.

“L’arredo, l’illuminazione del palazzo, la realizzazione di eventi diversi, dagli spettacoli teatrali alle mostre, dai mercoledì in musica alle iniziative legate al progetto Vivere con Stile, ai prestigiosi concerti dell’Estate Musicale, si inseriscono in un ambizioso progetto di rivitalizzazione e nuova immagine del Centro Storico, avviato da questa amministrazione con impegno e slancio”- ha detto il sindaco Antonio Bertoncello.

Domenica 7 settembre - Villa Comunale TORNEO DI SCACCHI OPEN SEMILAMPO CITTÀ DI PORTOGRUARO Ritorna l’appuntamento tradizionale con il gioco degli scacchi. La storica manifestazione ha incontrato nel corso degli anni un crescente consenso sia a livello di partecipanti che di pubblico. Il Torneo è riconosciuto come gara ufficiale dal CONI, dalla Federazione Scacchistica Nazionale e dal Comitato Regionale Veneto Scacchi.

Il Circolo Scacchi di Portogruaro organizza l’ ”Open Nazionale Semilampo Città di Portogruaro” nel cortile della Villa Comunale, a partire dalle ore 14.30.

Venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 settembre - Centro Storico CICLOMUNDI FESTIVAL NAZIONALE DEL VIAGGIO IN BICICLETTA Dopo il grande successo di pubblico della prima edizione, Ediciclo Editore promuove la seconda edizione di Ciclomundi – Festival nazionale del viaggio in bicicletta, che si svolge a Portogruaro dal 12 al 14 settembre 2008. Ciclomundi 2008, che gode del patrocinio delle istituzioni e delle maggiori associazioni legate al mondo della bicicletta e della mobilità sostenibile si presenta quest’anno ricca di novità e grandi appuntamenti. Incontri, mostre, animazioni a due ruote, racconti di viaggio e molte altre iniziative: per ulteriori informazioni www.ciclomundi.it

Sabato 20 e domenica 21 settembre - Centro storico “OPEN SPORT” Giornate di promozione dello Sport nell’ambito della manifestazione “Open Sport” promossa dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con le associazioni sportive della città e del territorio, e che si svolgerà nel fine settimana in Piazza della Repubblica e dintorni.

Nuoto, pallacanestro, canoa, calcio, pallavolo, ginnastica ed arti marziali, e tanti altri sport ancora, saranno protagonisti delle due giornate dove gli atleti delle associazioni sportive portogruaresi saranno a disposizione di chi vorrà cimentarsi nelle diverse discipline sportive e per fornire notizie e distribuire materiale informativo sulle discipline sportive praticate.

Sabato 20 e domenica 21 settembre - Summaga di Portogruaro “UN ALTRO WEEK END” A Summaga di Portogruaro, l’appuntamento è con la terza edizione della manifestazione “Un altro week end” dedicato alla conoscenza di culture diverse, con incontri, musiche ed animazioni e momenti ricreativi. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Viviamo Summaga, dal gruppo AVIS di Summaga, dal centro culturale Esperanto e dalla Parrocchia, si inserisce nell’ambito del progetto Ecofeste, le feste rispettose dell’ambiente dove vengono usate stoviglie e piatti biodegradabili, e viene effettuata la corretta raccolta dei rifiuti. Per informazioni www.comunediportogruaro.org/viviamosummaga

Sabato 27 e domenica 28 settembre - Portogruaro FIERA DI CAVALLI L’ultimo fine settimana di settembre sarà dedicato alla Fiera di Cavalli Città di Portogruaro, organizzato dai Comitati e borghi cittadini insieme alla Pro- Loco di Portogruaro.

Alla seconda edizione, la fiera intende rievocare storicamente l’Antica Fiera dei Cavalli che si svolgeva in Via Garibaldi. Il centro sarà così interessato dalla mostra di attrezzature per cavalli, dalla rievocazione di antichi mestieri, da dimostrazione di “ippoterapia”, da giri in carrozze d’epoca per grandi e bambini.

Domenica 28 settembre - Fiume Lemene GARA DEE BATEE Tradizionale appuntamento con la “Gara dee Batee” a Concordia Sagittaria, e con la sfilata di imbarcazioni lungo il fiume Lemene con partenza da Portogruaro nel pomeriggio di domenica 28 settembre. Ulteriori informazioni su www.prolococoncordia.it

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DALLE AZIENDE

luglio/agosto 2008

Incidenti auto: com’è cambiato il sistema di indennizzo Redazionale a cura di Leonardo Moretto

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a circa un anno e mezzo è cambiato il sistema di indennizzo negli incidenti tra autoveicoli; il CID (CONSORZIO INDENNIZZO DIRETTO) era una sorta di accordo tra la quasi totalità delle Compagnie nella gestione dei sinistri autoveicoli; la condizione necessaria era che nella Constatazione Amichevole (CAI) ci fosse la doppia firma. Il nuovo sistema di indennizzo CARD vede la partecipazione di tutte le Compagnie che hanno sede legale in Italia e si basa sul principio che l’indennizzo venga effettuato dal proprio assicuratore anche in assenza della doppia firma sulla Constatazione Amichevole.

entro i quali provvedere al pagamento e sono rispettivamente: • 30 giorni dalla denuncia se le parti convenute hanno sottoscritto regolare Constatazione Amichevole • 60 giorni dalla denuncia nel caso ci fosse una sola firma del documento.

Il rispetto di questi tempi vale nel solo caso di “danni a Cose” mentre nel caso

Il sistema prevede che di fronte alla denuncia di un sinistro alla propria Compagnia di Assicurazioni il Sig.Rossi ottenga indennizzo dalla medesima.

Anche davanti alla semplice denuncia di una delle due parti l’ufficio sinistri si attiverà per contattare l’ufficio sinistri della Compagnia di Controparte.

Questa attività consentirà un “FLUSSO DI INFORMAZIONI” che serviranno a definire la quantificazione del danno.

Le Compagnie si sono fissate dei tempi

di “sinistro con lesioni” i tempi di risarcimento sono quelli di guarigione del danneggiato. Questo sistema di indennizzo dovrebbe favorire la tempestività delle liquidazioni e la loro corretta quantificazione; si eviteranno quelle odiose trafile presso gli uffici di Compagnie Assicurative che non si conoscono ed il tutto verrà gestito attraverso la consulenza di persone con le quali si ha una relazione già avviata. Le

Compagnie dal canto loro hanno ottenuto una riduzione dei costi, in particolar modo delle spese legali; se la liquidazione avverrà nei tempi stabiliti nulla sarà dovuto per SPESE LEGALI, che rimarranno a carico dell’Assicurato. Di importanza rilevante nella riduzione dei costi è la costituzione di un sistema di CARROZZERIE “AMICHE” che avranno il compito di prendere in carico il veicolo danneggiato (anche a casa del cliente) e di riconsegna (stesso luogo) oltre a garantire la sostituzione dei pezzi con pezzi originali e garantire il lavoro per 2 anni. Le eventuali franchigie saranno dimezzate. Le Compagnie sostengono che questo nuovo sistema non ha ancora dato i frutti sperati di una “sensibile riduzione” dei costi di liquidazione e che serviranno ancora altri periodi di test, certamente da questo nuovo scenario esce rafforzata la figura dell’agente di assicurazione che dovrà raccogliere il sinistro e gestirlo senza la possibilità del supporto di un legale.

Ancora una volta il cliente “fai da te” rischia di incorrere in situazioni di abbandono nel momento in cui ne ha maggior necessità; scegliere bene è oggi più di ieri un imperativo.

Coassin occhiali Non è la solita montatura...

Redazionale a cura di Michele Moretto

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ccoci ancora qui... visto che Portogruaro.Net “porta bene” mi ripropongo di nuovo.

Nel primo articolo mi sono presentato e vi ho fatto conoscere la mia nuova realtà e la mia voglia di emergere.

Anche se l’estate è arrivata un po’ in ritardo possiamo finalmente parlare di occhiali da sole. La tendenza come si può notare dalle collezioni presenti nelle varie vetrine dei negozi di ottica è il ritorno agli anni 70\80 .

Quindi se seguiamo la tendenza: per la donna occhialoni molto grandi con forme rotondeggianti e molto colore (rosa turchese, bianco, viola...); per l’uomo resiste la goccia, anche questa grande - in alternativa forme un po’ squadrate sempre rifacendosi agli anni 70\80 ma rivisitate nei

materiali e colori.

Ma lasciamo la moda, le tendenze, alle tante riviste specializzate… noi invece parliamo di cose serie guardando ad un’altro aspetto dell’occhiale da sole che, oltre ad essere uno splendido accessorio per il nostro look, ha la funzione principale di proteggere e difendere i nostri occhi dal sole e dalle sue radiazioni nocive.

Quindi non trascurate mai la scelta delle lenti da sole: scegliete e fatevi consigliare il meglio per la salute dei vostri occhi da persone esperte.

Mercoledì sera 2 luglio nel corso delle serate “Città viva” abbiamo presentato, in collaborazione con Maui Jim, la sua collezione di occhiali sole.

Maui Jim è uno splendido strumento per mettere al riparo i nostri occhi.

Un occhiale che racchiude una altissima tecnologia nel design delle sue lenti brevettate (maui evolution).

Protezione totale dalle radiazioni, contrasto e colori senza pari: queste sono le importanti caratteristiche di questi occhiali.

Le lenti sono disponibili in vari materiali, dal policarbonato al vetro a seconda

dell’uso, e colori che vanno dal grigio al coledì “Città Viva” Franco della Maui Jim marrone e rosa a seconda delle (Italia) per la sua disponibilità particolari condizioni di luce. www.mauijim.com, Mattia Inoltre si possono graduare dello Snowlab (kite, snowsia come progressive sia board e soprattutto tante come lenti monofocali magliette personalizzae s gio mantenendo tutte le te) www.snowlab.it e Vantagrte proprietà della lente Fabrizio per la sua offe e le brevettata Maui Jim e splendida dune buggy. su tutt LE le caratteristiche della Mi raccomando vi O LINEE S 8 montatura. aspetto “non è la solita 2 0 0 Quindi occhiali da sole montatura”. graduati o neutri adatti per Arrivederci alla prossima lo sport, il tempo libero e per Michele. tutte le vostre attività. Comunque per toglievi qualsiasi curiosità venite a provarli e vedrete con i vostri occhi.

Io vi aspetto senza impegno per spiegarvi le caratteristiche di questo favoloso occhiale.

Ringrazio per la collaborazione alla manifestazione appena conclusa durante i mer-

DALLE AZIENDE

luglio/agosto 2008

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Ristorante AI CICLISTI Pedalando verso un sogno...

Redazionale a cura di A.Berti e M. Mattiuzzo

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CHI SIAMO? Andrea Berti, 23 anni, nativo di Portogruaro ma residente a Sesto Al Reghena e Mattia Mattiuzzo, 23 anni, trevisano ma ormai adottato dalla nostra Portogruaro: due ragazzi semplicissimi, con un gran senso di umiltà ma soprattutto con una gran voglia di dimostrare quanto valgano, rendendo culinariamente felici tutti i portogruaresi.

Abbiamo studiato all’istituto alber-

ghiero di Longarone (BL), conseguendo ottimi risultati; ci siamo fatti “le ossa” in posti molto noti, quali il Gellius di Oderzo e Il Pedrocchino di Sacile.

Veniamo visti come gli “extraterrestri” della cucina a Portogruaro, ma il nostro scopo è stupire i clienti deliziandoli con pietanze che siano di gradita bontà e belle esteticamente.

IL NOSTRO GRANDE SOGNO? Poter essere apprezzati da questa meravigliosa piazza, facendo rilassare i nostri commensali durante quelle poche ore che noi italiani dedichiamo ai pasti.

CI PIACE AFFERMARE CHE: Andrea: “abbiamo preso l’impegno di gestire un bar-ristoramente stori-

co per Portogruaro, e per questo ce la metteremo tutta, per non tradire le nostre aspettative e quelle dei nostri clienti, dando alla Città e alla Stretta ciò che merita”.

Mattia: “stiamo lavorando con una passione infinita, preparandoci ogni giorno il pane, la pasta fresca, i dolci: vogliamo proporre al cliente sempre un prodotto fresco e genuino. Siamo contenti fino ad ora, ma la strada è ancora lunga”.

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otò diceva: non è importante parlarne bene o parlarne male, l’importante è parlarne.

Prendiamo spunto da questa frase storica, condivisa o meno, ma che rispecchia la realtà di tutti i ristoratori.

La cosa più sorprendente di questi ragazzi è il fatto di credere pienamente in ciò che stanno facendo, volendosi continuamente migliorare sebbene la giovane età; hanno grandi principi e valori umani dati delle proprie famiglie, e sarà proprio questa l’arma che li distinguerà. Andate a trovarli, vi aspetteranno a braccia aperte!!!

Antica Hostaria AI CICLISTI Portogruaro - via Mazzini, 12 tel. 042171260 Chiuso domenica sera e lunedi

RIMBALZOPOLI... il mondo dei bambini e non solo Redazionale a cura di Carlo Bontempo

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al 30 giugno è aperto “Rimbazopoli”, il mondo dei bambini e non solo…

Questa incredibile iniziativa a preso forma, ma le sorprese non sono di certo finite, al BOWLING’90 di Gruaro (a 200 metri dalla rotonda autostradale).

A questo punto vi domanderete che cos’è “Rimbazopoli”!

E’ uno spettacolare parco di divertimento dedicato ai bambini, composto da splendidi giochi gonfiabili, troverete fantastici castelli che faranno sognare i vostri bimbi, un campo per giocare a calcio balilla, dove vi potrete divertire giocando con i vostri figli e molto altro ancora.

Attrazioni che fino ad oggi si potevano solo sognare ora sono alla vostra portata, e non dobbiamo dimenticare una cosa molto importante… i bambini saranno seguiti da personale specializzato permettendo a voi genitori di passare un pomeriggio in tranquillità ed ad un prezzo accessibile a tutte le famiglie!

Per tutto il mese di luglio, inoltre, l’ingresso al parco giochi verrà a costare solo 3 euro, naturalmente i genitori entreranno gratuitamente!

E non finisce qui!

A breve, infatti, attiveremo il servizio ristorante dove potrete gustare specialità di carne alla griglia cucinate secondo la tradizione veneta e degli incredibili Hot-dog. Anche qui “Rimbalzopoli” ha deciso di stupirvi offrendovi un gustoso menù di carne, patate fritte, bibita e caffè a solo 9 euro!!!!

SERVIZI: Feste di compleanno Mini “Rimbalzopoli” (per i più piccoli) Sconti comitiva Scivoli con ostacoli Saltarelli con ostacoli Castello incantato Comunioni Battesimi Matrimoni

Nuovo Parco Divertimenti a Gruaro

Feste personalizzate Personale specializzato!

Cosa aspettate veniteci a trovare!!!!

Come arrivare: dalla rotonda di Portogruaro in prossimità dell’autostrada uscire in direzione Gruaro, proseguire dritto per alcuni metri… Rimbalzopoli sarà alla vostra destra.

Per informazioni e prenotazioni: cell. 333-3576034

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SPORT & MUSICA

luglio/agosto 2008

Il “Drink Team” di Porto sogna un campo nuovo Il Rugby Lemene Portogruaro milita nel campionato di serie C “Elite” e per il futuro, grazie all’ottimo lavoro sui giovani, vuole salire di categoria. Ma per farlo ha assoluto bisogno di un impianto adeguato di Daniele Micheluz

I

l Rugby Lemene, meglio noto come “Drink Team”, che milita nel campionato di Serie C del Triveneto categoria “Elite”, è la formazione che tiene alto il nome di Portogruaro nel mondo della palla ovale. A Portogruaro il rugby potrebbe fare il salto di qualità quest’anno. Innanzitutto cambiando il proprio terreno di gioco, soluzione che da tempo sarebbe gradita a società e giocatori. Il campo di via Volta Casalta non è certo nelle migliori condizioni e una realtà come quella del Rugby Lemene dovrebbe aspirare ad avere di meglio, anche in considerazione del fatto che la nuova struttura è quasi pronta da un pezzo.

Posizionata in via Forlanini, nella zona degli impianti sportivi portogruaresi, manca ancora dell’illuminazione e di un pozzo d’irrigazione per essere utilizzabile. Senza quest’ultimo, è impossibile fare la convenzione con il Comune ed ottenerne la gestione. «Tra squadre giovanili e seniores – ammette la presidente del club, Flavia Galasso – nell’ultima giornata abbiamo dovuto disputare tre gare in un giorno solo, con le evidenti conseguenze per il terreno di gioco.

E’ auspicabile che una soluzione venga trovata al più presto, assieme all’Amministrazione comunale. Il campo avrebbe dovuto essere già proto per la corsa stagione, invece i tempi sono slittati». Certo è che una decisione va presa al più presto. L’attuale campo, oltretutto, è privato e un terreno comunale dare maggiori garanzie. Il sindaco Bertoncello si è assunto l’impe-

gno in prima persona per trovare una soluzione il prima possibile. La prossima annata potrebbe dunque essere quella buona. Anche per questo motivo la società si sta apprestando a viverla con il solito impegno. Al posto di comando, da otto anni, c’è la presidente Flavia Galasso, al cui fianco operano il vicepresidente Lorenzo Favero e il ds Norberto Prata, oltre a una serie di altri collaboratori. Per la stagione alle porte, l’allenatore sarà ancora una volta Marco Benetti, 40enne trevigiano di Casale sul Sile, ex giocatore di serie A, che ha guidato il Rugby Lemene nelle ultime due stagioni. Dando un’occhiata alla scorsa annata, questa può essere catalogata come una stagione in chiaroscuro.

La partenza era stata molto buona, ma poi sono subentrate alcune difficoltà che hanno ridimensionato le ambizione dei portogruaresi.

«La stagione comunque è stata soddisfacente –

Rock (e non solo) in rosa di Gian Marco Orsini

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ino ad oggi ho avuto il piacere di raccontare, dalle pagine di questo giornale, vari aspetti del variegato e pulsante ambiente musicale portogruarese.

Nel corso della mia attività, quasi trentennale, di operatore in questo ambito, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con numerose esperienze e tanti progetti che hanno animato la vita “sonora” della nostra zona. Le mie testimonianze, basandosi esclusivamente sulla memoria, evidentemente non rendono sempre giustizia a tutte le vicende e le persone che sono state protagoniste della scena nel corso degli anni.

Esse vogliono essere semplicemente dei frammenti di un mosaico che - a mio parere - è assolutamente importante recuperare.

Ritengo questa premessa fondamentale proprio in relazione all’articolo di questo numero, poiché è mia intenzione parlare del ruolo delle donne nel nostro panorama musicale.

Nella scuola di musica dove opero, ho osservato negli ultimi anni una sempre più massiccia presenza femminile, quasi ci fosse una nuova e più ampia spinta attrattiva del gentil sesso verso la musica e lo studio degli strumenti musicali.

Nei grandi gruppi del rock e del pop, la presenza di donne è stata fino ad oggi molto più bassa, in percentuale, rispetto a quella degli uomini e, spesso, limitata al ruolo di cantanti o di coriste.

Nel mese di giugno, durante i saggi-concerti degli allievi della scuola, ho avuto il piacere di notare quanto stia aumentando il numero delle ragazze che si dedicano allo studio della chitarra, delle tastiere, ma anche di strumenti “inusuali” quali il basso o la batteria.

In ambito internazionale esistono dei riferimenti di assoluto valore per le nuove strumentiste: potrei citare, a tal proposito, Tina Weymouth, bassista dei Talking Heads; Gail Ann Dorsey, bassista con David Bowie; la ventunenne Tal Wilkenfeld, bassista con Jeff Beck; Sheila E., batterista con Prince; Terry Lyne Carrington, batterista con Herbie Hancock. Tra le chitarriste è doveroso ricordare Jennifer Batten, che ha collaborato con Michael Jackson, e Wendy e Lisa, rispettivamente chitarra e tastiere con Prince and The Revolution.

Questo, a dimostrazione di un universo musicale al femminile in ascesa, che vede sempre più le donne protagoniste nel ruolo di abili strumentiste, dotate di tecnica sopraffina.

E, nel nostro territorio, quale è il posto occupato dalle donne nel panorama della musica moderna?

Ovviamente, la risposta è che, anche da noi, la gran parte di esse ha ricoperto il ruolo di cantante, ma ci sono state e ci sono tuttora alcune eccezioni.

Per proseguire dovrò fidarmi della mia memoria e delle informazioni in mio possesso, quindi non me ne vogliano tutte coloro che non citerò.

Voglio iniziare parlando di un gruppo: le Evil Embrace. Questa band è l’unica che io possa ricordare formata esclusivamente da ragazze.

Elena Padovese (chitarra elettrica), Valeria Battain (chitarra elettrica), Paola Sivelli (batteria), Chiara Moretto (basso) e Giada Etno (voce) suonavano hard rock classico con grinta e talento, facendo parlare molto di sé nei primi anni del Duemila ed esibendosi nei locali del territorio. Erano tutte giovanissime e studiavano musica con impegno e costanza. Poi il giocattolo si ruppe, non so dire per quale motivo, e ognuna di loro proseguì per la propria strada.

Elena, oggi, suona la chitarra in una band e studia ancora per perfezionarsi; Valeria è laureata a pieni voti in Musicologia ed è un’esperta di studi di registrazione; Paola è la batterista dei Real Illusion, che hanno recentemente pubblicato il loro nuovo album. Di Chiara a Giada non ho notizie, ma spero non abbiano messo da parte il loro talento.

In un viaggio a ritroso agli inizi degli anni Novanta, la prima batterista che io ricordi fu Alessandra Guareschi. Studiò presso “Suono Improvviso”, a Venezia, ed ebbe numerose collaborazioni con diversi musicisti, tra cui Gigi Todesca, Stefano Zabeo e Claudio Barro.

Restando negli anni Novanta, ricordo Michela Barbierato, bassista precisa e talentuosa, che collaborò con i gruppi delle “Officine Sonore” di Portovecchio, registrando alcuni demo e suonando in concerti dal vivo.

Ai giorni nostri, invece, è doveroso porre l’attenzione sulla bassista degli On The Road, Chiara Melchior, che a soli tredici anni suona il basso a quattro e a cinque corde, confrontandosi con repertori che presentano cover dei Guns ‘n Roses - nonché un tributo a Ligabue - con una naturalezza disarmante.

Maja Daneluzzi è un’altra bassista dal piglio deciso, dotata di grande concretezza. Oggi suona con un gruppo di cover rock, da diversi anni studia lo strumento e collabora con varie formazioni della zona.

La lista delle cantanti, anche se sicuramente incompleta, è molto più lunga.

Comincerei, in ordine cronologico, da Raffaella

spiega la presidente Galasso – sia a livello di prima squadra che per quanto riguarda le giovanili. Il nostro campionato è alquanto duro e ci impegna in trasferte dispendiose, comunque siamo contenti del lavoro svolto e ci stiamo preparando ad affrontare con determinazione il prossimo campionato». Il quarto miglior attacco del torneo dimostra come i biancoverdi siano stati sempre propositivi e aggressivi, pur avendo concesso molto agli avversari in fase difensiva. Peccati di inesperienza, vista la giovane età media del team, che ha chiuso al quartultimo posto con 39 punti. Guardando avanti, non mancano le speranze di fare ancora meglio.

«Abbiamo un gruppo giovane – spiega il direttore sportivo Norberto Prata detto “il tubo”, marito della presidente – e negli ultimi anni abbiamo lavorato in prospettiva futura. Sono sicuro che a breve potremo tentare qualcosa di importante in chiave di classifica». La preparazione è fissata per fine agosto o primi di settembre. Al timone, come detto, ci sarà ancora il confermato Marco Benetti: la volontà è quella di trattenere il più possibile i “veterani” e rimpolpare la rosa con qualche giovane rientro dal San Donà. Anche da Pordenone, neopromossa nella C “Elite” potrebbe arriva qualche pedina, ma siamo nel campo delle ipotesi di mercato.

Di certo, capitan Spangaro e compagni vorranno ben figurare.

Ma alle spalle della prima squadra, che vanta oltre 30 pedine, anche le formazioni giovanili si

stanno mettendo in mostra. Ai nastri di partenza per il 2008/2009 ci saranno anche le Under 17, 15, 13, 11 e 9. L’Under 17 conta già di 26 elementi, mentre sono in numero minore per le categorie inferiori con qualche “problemino” di rosa per l’Under 15. Tuttavia ogni difficoltà a reperire giovano elementi dovrebbe essere superata grazie all’ottimo lavoro fatto dalla società nelle scuole. «Durante l’anno scolastico – racconta Prata – abbiamo fatto un lavoro di informazione nelle scuole del territorio, dando vita ad un torneo interscolastico che ha permesso a circa 240 ragazzi di avvicinarsi a questo sport. Abbiamo già ricevuto la chiamata di qualche genitore che ci chiedeva informazioni per l’attività sportiva». Il rugby infatti è una disciplina sempre più seguita a Porto e soprattutto è uno sport che sa trasmettere valori sani di lealtà, rispetto dell’avversario e offre sempre un momento di aggregazione, grazie al “festoso” terzo tempo. A portare la propria esperienza in campo giovanile, inoltre, c’è Walter Corsini, già alla guida della prima squadra e vero “uomo di rugby”. Accanto a lui sette giovani allenatori che vogliono imparare dal “maestro” e trasmettere i giusti valori, tecnici e non solo, ai più giovani. La società sta anche potenziando il sito internet (www.rugbylemene.it), al momento in fase di costruzione. Intanto è attivo un simpatico blog visitabile da un link del sito.

Portogruaro sogna in grande nella palla ovale.

Ruggero, la cantante dei Neurox!, gruppo degli anni Ottanta. La “Raffa” fu forse la prima donna del nostro territorio a registrare un disco a 45 giri su vinile, di genere new wave-rock. “A Raving Night” e “Romantic”, i due brani in esso contenuti, furono un vero e proprio tormentone del periodo poiché le radio locali le programmavano in continuazione. Questa ragazza, esile e minuta, esprimeva una potenza vocale veramente incredibile!

Restando negli anni Ottanta, ricordo Cristina Giorgi, cantante dotata di straordinaria tecnica vocale. Cristina (il cui nome d’arte è, oggi, Giada Valenti), in seguito ad alcune esperienze in Olanda, dove ha inciso e pubblicato vari brani, è passata per Londra e ora vive e lavora a New York dove, all’attività di cantante, affianca quella di autrice e compositrice.

Proseguendo la nostra rassegna, dobbiamo ricordare che gli anni Novanta furono quelli di Monica Guareschi. Cantante eclettica, passò dal jazz al blues al rock con estrema naturalezza.

Personalità timida ed introversa, era dotata però di grande creatività e di un marcato senso artistico, e sapeva tenere il palco come poche altre.

Incise due CD (“Time and Space” e “Two Kingdoms”), un demo tape di cover rock (“Monica Guareschi Group”), e una musicassetta (“The Beatles in Duo”, con Davide Pusiol alla chitarra). Con il suo gruppo suonò in centinaia di concerti nel nord-Italia, in Slovenia, Croazia, Svizzera e Germania, esibendosi come supporto di artisti quali i Motorhead, Alvin Lee, Uriah Heep e suonando insieme al batterista dei Deep Purple, Ian Paice.

Monica impersonificò, in quel periodo, la figura di una vera e propria “rock-star”, come scrisse di lei nel suo libro Gian Piero Innocentin e come testimoniano numerosissimi articoli di giornali e riviste - cartacee e on-line - nazionali e internazionali di quegli anni.

E’ importante citare anche le brave cantanti dei Caramel, Sonia Zampa e Marzia Lucchetta.

La prima univa alla voce gentile ed educata anche un notevole portamento (a lei dedicò la copertina la rivista “Max”).

Sonia continuò la sua carriera da solista, collaborando inoltre con numerose formazioni del territorio, tra cui il gruppo che rappresentò “The Wall” dei Pink Floyd a Lugugnana di Portogruaro, di fronte a un pubblico di circa cinquemila persone, giunte da tutta Italia.

Marzia, dotata di una capacità vocale fuori dal comune, dopo numerose esperienze professionali estremamente gratificanti si è specializzata nell’insegnamento del canto ed è, oggi, una delle più ricercate “trainer” per i giovani cantanti.

Emanuela Savio è una cantante con un’anima

rock-metal ed ha collaborato con vari gruppi della zona che gravitano attorno a quel genere.

Ha studiato canto alla scuola “Lizard” e con grande determinazione e grinta oggi si esibisce con un gruppo tutto suo.

Silvia Pascotto è una vocalist molto tecnica e preparata, che predilige temi blues o acustici.

Possiede una voce educata e raffinata, dotata anche di una forte intensità interpretativa.

Paola Raso e Nicoletta Battaglion hanno un gruppo insieme. Entrambe non originarie di Portogruaro, hanno trovato nella nostra città terreno per lavorare ed esprimersi. Paola, dotata di una voce più rock e aggressiva, Nicoletta di una più rotonda e corposa, lavorano oggi ad un progetto di un gruppo di cover dance dagli anni Settanta ai giorni nostri, dal nome “Dance Explosion”.

Nicoletta è anche insegnante di canto, attività dalla quale sta ottenendo notevoli soddisfazioni.

Silvia Smaniotto, dopo un periodo come vocalist con il gruppo Eden, ha imbastito il progetto “Silvia On The Waves”, tributo ad Elisa. Questa formazione sta ottenendo notevoli consensi nelle sue performance live e può vantare delle collaborazioni con i musicisti della band di Elisa.

Per finire, vorrei dare spazio alle “nuove leve” come Carlotta Telloli (The Skill), Serena Varricchio (Nasty Band), Clara Danelon (Tinta Madre). Sono tutte ragazze dotate di ottima tecnica vocale, hanno studiato canto e possiedono un’ottima cultura musicale. Sono profondamente convinto che, oltre alle brillanti performance attuali, potranno in futuro riservare delle piacevoli sorprese, ritagliandosi un ruolo importante anche in contesti più ampi di quello locale.

In coda, ma non ultima, vorrei citare Lara Drigo che, dopo alcune esperienze con gruppi negli anni Novanta, ha iniziato da poco un percorso da solista attraverso un sodalizio con un’agenzia di Milano, che sta proponendo un suo brano in varie stazioni radiofoniche e il relativo video su alcune emittenti nazionali.

Sicuramente ci sarebbe ancora molto da scrivere, ma una cosa è certa: il contributo delle donne al movimento musicale del nostro territorio è certamente di notevole spessore!

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