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LA CULTURA È NELLE IDEE

Salvate il soldato Ryan L'editoriale di Giulio Serra

SOMMARIO

A rischio il presidio della Polizia Stradale. E intanto continua la carenza di medici al Centro Antidiabete di Portogruaro

L

o scorso 4 febbraio sono stati inaugurati i nuovi uffici dell’Agenzia delle Entrate di Portogruaro. Gli spazi scelti si trovano al pianterreno di Villa Martinelli, in Borgo Sant’Agnese. Dopo anni di dubbi e paure sul possibile addio del recapito portogruarese, l’Agenzia delle Entrate ha scelto di restare in città, facendo tirare un enorme sospiro di sollievo ai cittadini e, ancor più, ai piccoli e medi imprenditori del territorio. Soddisfazione è stata espressa anche da parte del sindaco Maria Teresa Senatore e dalla Giunta tutta. “Un traguardo tagliato con il lavoro di squadra – ha sottolineato Senatore –, un grazie va agli assessori e ai tecnici che hanno permesso di mantenere l’Agenzia a Portogruaro”. Un piccolo tassello in più che va, tuttavia, a coprire un buco (piccolo o grande?) lasciato dal recentissimo addio del Giudice di Pace.

LA BATTAGLIA PER LA POLSTRADA Adesso all’orizzonte si profila un’altra, difficile e probabilmente lunga battaglia, quella per il salvataggio del presidio della Polizia Stradale portogruarese. Sì, perché stando ai tagli voluti dall’ultima spending review, il presidio della Polstrada di Portogruaro dovrà essere smantellato, lasciando sguarnito un territorio che d’estate assorbe milioni di presenze, tra residenti e turisti. Nelle ultime settimane è scesa in prima fila la Regione Veneto, che per bocca dell’assessore Gianluca Forcolin e del consigliere di Maggioranza Fabiano Barbisan ha sottolineato l’importanza di incontrare al più presto i tecnici del ministro dell’Interno Angelino Alfano per tentare di trovare una soluzione condivisa che non vada a penalizzare un territorio già da tempo nel mirino della riduzione dei servizi.

il mantenimento dei 10 posti letto di Hospice […] Notizia di questi giorni, fornita dallo stesso Direttore Bramezza, è la autorizzazione della Regione Veneto di alienare l’immobile dell’ex Ospedale vecchio e quindi di avviare la realizzazione della agognata RSA, all’interno della quale si realizzeranno i 24 posti letto di Ospedale di Comunità”. Resta ancora aperta, tuttavia, la questione del Centro Antidiabete di Portogruaro, da mesi in difficoltà per una sostanziale carenza di medici a cui l’Ulss10 fatica a dar risposta (il direttore generale dell’Azienda Sanitaria, Carlo Bramezza, ha ammesso la difficoltà nel reperire medici specialisti del settore).

LA GUERRA DI RYAN Nel film capolavoro di Steven Spielberg, “Salvate il soldato Ryan”, ambientato durante la Seconda guerra mondiale, la squadra comandata da

John H. Miller (Tom Hanks) viene destinata al salvataggio del soldato James Francis Ryan, unico ancora in vita di quattro fratelli, e proprio per questo “da salvare”. La squadra di Miller va quindi a fare la guerra - e a rischiare la vita - per un soldato semplice, destinato all’anonimato della Storia. Eppure, quella ricerca e quel salvataggio nel film hanno un valore simbolico altissimo per la Patria e per lo spirito della famiglia americana. Ecco, traslando dalla finzione alla nostra realtà quello stesso messaggio, oggi possiamo senz’altro affermare che il presidio della Polizia Stradale e il Centro Antidiabete rappresentano esattamente Ryan: una piccola goccia nel mare della città che tuttavia fa la differenza, rendendo più sicuri i cittadini e le strade del Portogruarese e fornendo un servizio di eccellenza e di necessità ai diabetici.

Salviamoli!

EDITORIALE

Le 2 battaglie per Portogruaro 3 IN COPERTINA

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Mafie a Nordest

RITORNO AL FUTURO

Pubblicità online e cartacea 6 STIAMO IN SALUTE

Parliamo di EcoColorDoppler 7 LA PAROLA A

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MPR Infissi Assix

FUORISCENA

Intervista ad A. Finocchiaro 10 LEGGIAMOCI SU

Le letture per i bambini

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PRATICHIAMO

Acqua alta: chi ci guadagna? 12 L’ACQUOLINA IN BOCCA

Made in Italy o no?

MA SARÀ VERO?

L'Hachiko di Portogruaro GIOCHERELLANDO

Cruciverba e crucipuzzle

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 21/03/2016 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423

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Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Giulio Serra Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo In redazione: Leandro Costa, Vito Digiorgio, Federico Favruzzo, Gianni Marella, Gloria Morettin, Andrea Pavan, Andrea Rubin

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“LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento.

LA BATTAGLIA PER LA SANITÀ A fine gennaio il Comune di Portogruaro, in accordo con l’Azienda Sanitaria n.10 della Regione Veneto, ha fatto luce sui passi presenti e, soprattutto, futuri della sanità nel mandamento, da troppo tempo questione di incertezza, ripensamenti, frasi dette o non dette, sospetti e dichiarazioni contrastanti. “[…] lo scorso 27 ottobre – si legge nella nota diramata dall’Amministrazione Comunale – da parte del Sindaco e dell’Assessore è stato ottenuto non solo il mantenimento dei posti letto di Pediatria e della apicalità a Portogruaro ma addirittura un loro aumento a 10 posti letto, prevedendone anche l’utilizzo da parte del centro dei Disturbi Alimentari e della NPI […] Per quanto riguarda la Cardiologia è stato ottenuto il mantenimento di 4 posti letto per subacuti presso la Medicina e così per lo Stroke Unit, in un’ottica di ospedali di rete altamente specializzati […] e la Urologia, che vedrà arrivare a breve il nuovo primario […] A fine dicembre è stata rinnovata la convenzione con la Francescon per

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IN COPERTINA

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Le indagini e i fatti criminali degli ultimi anni descrivono un territorio, quello del Nordest (non fa eccezione il Veneto Orientale), in cui la presenza mafiosa è ormai radicata.

Non è più tempo, insomma, di far finta che la mafia non sia roba nostra

“I

n Italia il clan Licciardi ha dislocato la parte maggiore delle proprie attività imprenditoriali nel settore tessile e commerciale a Castelnuovo del Garda in Veneto.

Non lontano, a Portogruaro, venne arrestato Vincenzo Pernice, il cognato di Pietro Licciardi e con lui alcuni fiancheggiatori del clan, tra i quali Renato Peluso, residente proprio a Castelnuovo del Garda”. Stupiti di vedere accostato il nome della nostra città a quello di uno dei “famosi” clan camorristici campani? Forse alcuni di voi non lo saranno affatto, almeno tutti coloro che hanno letto (assieme ad altri 10 milioni di lettori nel mondo) il longseller di Roberto Saviano, Gomorra. Sì, è così. Perché il brano con cui si apre questo articolo è tratto proprio dal libro-scandalo dell’autore napoletano. Ma cosa c’entra Gomorra con Portogruaro? Cosa c’entra la camorra con Portogruaro? E cosa nostra? E la ‘ndrangheta?

LA MAPPA Dal porto marittimo di Trieste alle rive del Garda, il territorio nordestino è sotto attacco. Un attacco silenzioso, snervante, che entra nei gangli del sistema, lubrificando gli ingranaggi giusti e muovendo le pedine più importanti. Il Friuli Venezia Giulia e, ancor più, il Veneto sono due Regioni in cui l’occupazione mafiosa è oggi una (triste) realtà. Dal riciclaggio di denaro sporco allo smercio della droga fino al mercato nero delle armi e della prostituzione, non c’è terreno in cui la mafia (anzi: le mafie) non abbia timbrato con il proprio marchio, eludendo la Legge, incassando decine di milioni di euro ed evitando accuratamente di spargere sangue innocente. E infatti sta esattamente qui l’elemento discriminante tra l’agire delle mafie al Sud e quello al Nord. Qui, da noi, i mafiosi si muovono sottotraccia, non sparano, non fanno le mattanze di “criature” come a Secondigliano o di “picciriddi” come a Vibo Valentia. E non è un caso.

Lavorano in silenzio per dare la sensazione alla gente del luogo – a noi – che qui la mafia non esiste, non è roba del Nordest.

tempo – fungono da basisti per operazioni illecite della mafia siciliana e, soprattutto, di quella campana. Ma capita alle volte che gli ingranaggi, seppur oliati, non girino nel verso giusto e così non è raro trovarsi al cospetto di incendi dolosi a cui non si riesce a dare un nome e un cognome. “Quando brucia un ristorante o viene dato fuoco a una ruspa in un cantiere siamo di fronte a un atto di stampo mafioso” disse l’ex Procuratore Aggiunto di Palermo Antonio Ingroia quando, nell’aprile del 2012, intervenne al Teatro Russolo di Portogruaro per parlare di mafie a Nordest.

LA PIOVRA Come funzionano le mafie a Nordest?

La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo. Certamente la mafia siciliana differisce da quella campana, quest’ultima lavora con metodi e organizzazione interna diversi dalla ‘ndrangheta calabrese, che a sua volta si stacca da quella sarda, e così via.

Ma tutte – proprio tutte – vengono nel nostro territorio per fare affari.

Al Sud, infatti, mantengono le radici, le basi. Le famiglie. Ma i rami si inerpicano “fin oltre la linea della palma” (così profetizzava anni fa lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia parlando

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UNA SPIAGGIA DI CEMENTO ARMATO Anni Settanta. Stando al procuratore capo di Venezia, Luigi Delpino, è in questi anni che si registrano i primi fenomeni di infiltrazione mafiosa nell’economia del Veneto, in particolare in quella del litorale dell’Alto Adriatico.

Le spiagge di Jesolo ed Eraclea vengono cementificate in larga parte, si verificano passaggi di società poco chiari e alcuni prestanome – si scoprirà nel

dell’”emigrazione” mafiosa al Nord), raggiungendo le nostre terre. Qui trovano terreno fertile grazie a una politica che ancora oggi fatica a riconoscere il cancro mafioso (e dunque tiene basse le difese nei mille rivoli degli enti locali) e a un mondo imprenditoriale che troppo spesso, a più livelli, si appoggia alla criminalità organizzata per quell’appalto che fatica a sbloccare, piuttosto che per quella concessione di prestito a cui le banche hanno sempre detto No, o ancora per quel fatturato “in nero” che è bene ripulire. Molte inchieste, negli anni, hanno evidenziato la compiacenza dell’imprenditoria locale nelle manovre mafiose, da San Donà a Eraclea passando per Cavallino, le spiagge, Pordenone e Portogruaro.

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Ad oggi l’unica inchiesta del Nordest finita con una condanna per illecito di stampo mafioso è quella denominata “Operazione Aspide/Serpe” e che nel 2012 ha condannato a vent’anni di reclusione i 25 usurai del clan dei casalesi che per anni hanno taglieggiato più di 130 imprenditori del Padovano e del Veneziano. Una vicenda terribile, che per la prima volta ha mostrato la forza della camorra nel nostro territorio. Il meccanismo era per così dire banale. L’imprenditore in difficoltà economiche contattava questa famigerata “società finanziaria” chiamata Aspide, qui i mafiosi davano credito a tassi d’interesse folli e per chi non restituiva il denaro nei tempi stabiliti c’erano le minacce, le violenze psicologiche, le botte. La macchina funzionava così bene che per anni nessuno degli imprenditori ha avuto la forza di denunciare l’illecito, fino a quando uno solo, Antonio (è il nome che gli è stato dato oggi assieme a una nuova vita in una località segreta), è andato dai Carabinieri e ha sputato il rospo. Per anni Antonio ha vissuto sotto copertura, fino al giorno dell’arresto della banda degli usurai. Una vicenda, questa, che pone molte luci e altrettante ombre sulle attività criminali sulle nostre terre. Anche oggi, mentre leggiamo questo articolo, è assai probabile che nel territorio ci siano degli imprenditori o dei commercianti taglieggiati che non riescono (o non possono) denunciare l’aguzzino, costretti a vivere nella paura e nel silenzio.

NEGLI ABISSI Ma adesso è tempo di prendere il respiro e di immergere la testa negli abissi: a giugno 2007 l’Agenzia delle Dogane sequestra nel porto di Trieste 175 chilogrammi di eroina pura che, se immessa sul mercato, avrebbe frutta-

IN COPERTINA

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Intervista ad Alberto Gaiatto, tra i fondatori del presidio di Libera Portogruaro Giancarlo Siani.

QUANDO NASCE IL PRESIDIO DI PORTOGRUARO E PERCHÉ?

Il nostro presidio nasce nel maggio del 2008 per dare voce e coscienza a un territorio che fino a quel momento era sostanzialmente scoperto dal punto di vista dell´antimafia. In quell´anno io e altri quattro ragazzi abbiamo dato vita al presidio di Libera Portogruaro su spinta di don Luigi Ciotti (padre fondatore di Libera e del Gruppo Abele), che nel dicembre del 2008 è venuto qui a inaugurare ufficialmente il presidio stesso.

to fino a 60 milioni di euro / al carcere di Tolmezzo sono reclusi più di venti criminali mafiosi nella sezione 41 bis, tra cui Gerlandino Messina, considerato il “vice” del boss trapanese Matteo Messina Denaro (il numero uno di cosa nostra) / nell’operazione “Ge.Po.” si scopre la presenza del clan siciliano Emmanuello negli appalti relativi all’ampliamento della base militare di Aviano / nel dicembre 2002 vengono sequestrati 220 chilogrammi di cocaina nel porto di Monfalcone, occultati in involucri sotto lo scafo di una nave / nel 2013 la Guardia di Finanza scoperchia il riciclaggio di denaro sporco dei casalesi al Casinò di Venezia / nel 2012 parte l’inchiesta “Coast to Coast”, in cui si sequestrano immobili e attività a figure riconducibili alla camorra: gli immobili confiscati sono 38, ubicati tra la Lombardia, Campania e il Veneto: due villette con terreno a Jesolo e a Sessa Aurunca e quattro appartamenti a Portogruaro. Adesso riprendete fiato. E aprite gli occhi.

G. S. |

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QUALI SONO STATE LE ATTIVITÀ DEI PRIMI ANNI? Sostanzialmente due: l´autoformazione e l´educazione all´antimafia all´interno delle scuole.

Nei primi tempi ci siamo autoformati sul tema delle mafie e su tutto ciò che ne deriva. Dopodiché abbiamo sentito l´esigenza di trasferire le nostre conoscenze ai ragazzi delle scuole del Portogruarese.

OGGI I RAGAZZI DELLE SCUOLE SONO INFORMATI SUL TEMA MAFIE A NORDEST? Certamente di più rispetto a qualche anno fa ma il lavoro da fare è ancora tanto. Alcuni confondono Falcone e Borsellino, altri credono addirittura che siano la stessa persona. C´è comunque interesse sul tema e gli insegnanti stanno facendo un grande lavoro in questo senso.

E IL MONDO ADULTO PARTECIPA ALLE VOSTRE ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE? Diciamo che tendenzialmente alle nostre serate partecipano tutti coloro che sono già informati e che hanno sviluppato una loro sensibilità sul tema.

Difficilmente si avvicinano alle serate di Libera persone lontane da questo mondo o da questo tipo di argomenti. Il problema principale è che al Nordest fatichiamo ancora a capire che se le mafie si espandono vanno a ledere anche le nostre vite. Se riusciremo a fare questo salto di mentalità avremo fatto un grosso passo in avanti.

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RITORNO AL FUTURO

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La pubblicità nell’era digitale Le aziende sono sempre più social e digitalizzate ma per promuovere i propri prodotti preferiscono puntare ancora sulle vecchie tecniche di indagine.

Con qualche eccezione che vale la pena scoprire

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molti degli utenti del web sarà capitato di imbattersi, spesso involontariamente, in banner, pop-up o interstitial. Sono tutte forme di pubblicità digitale che hanno inondato letteralmente le piattaforme digitali. Anche durante la consultazione dei vostri profili Facebook trovate numerose pubblicità a infastidirne la consultazione. La pubblicità online è uno dei settori che le aziende più attente al mondo digital utilizzano come strumento di promozione dei propri prodotti o servizi.

Tuttavia, ricorda l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom), il settore pubblicitario “manifesta particolare sofferenza” a causa della crisi economica che attanaglia l’intero sistema produttivo e il mercato. I ricavi pubblicitari mostrano chiaramente una continua riduzione in quasi tutti i settori, con l’eccezione proprio di internet e, naturalmente, della televisione. Gli ultimi dati disponibili affermano che il mercato della promozione in rete rappresenta il 22% del totale degli investimenti, pari a 1.632 milioni di euro. Il web rappresenta il secondo mezzo di comunicazione in cui si investe di più in pubblicità dopo la tv. Resiste anche la pubblicità porta-aporta. Anche se con alcune differenze.

“Le grandi aziende hanno continuato a investire in questa forma di pubblicità anche durante il periodo di crisi.

Ben diverso per quanto riguarda le piccole realtà del territorio che hanno sospeso quasi completamente l’attività promozionale” ci dicono dalla ditta Fassina Pubblicità Srl di Concordia Sagittaria, che può osservare l’andamento del mercato pubblicitario da oltre 35 anni di attività.

LA PUBBLICITÀ NELL’ERA DI INTERNET Per quanto riguarda l’Italia, è stato stimato che il contributo fornito da internet all’economia nel 2016 rappresenterà una quota del Pil superiore al 3%, raggiungendo un valore di almeno 59 miliardi di euro. Molte aziende stanno guardando al futuro, proiettandosi verso una mentalità “aperta” al web.

La ditta Atena SpA di Gruaro, che si occupa di progettazione e produzione di controsoffitti e rivestimenti per esterni, è un marchio molto attivo sul web. “Atena ha adottato da qualche tempo una propria strategia di web marketing: è attivo il sito aziendale e inoltre, da qualche anno, è presente nei principali portali professionali che assicurano visibilità sia in Italia che all’estero. L’azienda è presente sui social network LinkedIn, Facebook e Youtube” ci dicono. Anche per società fortemente impegnate nello sfruttamento di supporti digitali rimane im-

prescindibile anche l’uso di strumenti più tradizionali. “Il piano marketing è stato sviluppato coinvolgendo diversi mezzi e materiali promozionali” continuano, “gran parte della comunicazione viene diffusa tramite la carta stampata: cataloghi, flyer, editoriali, ecc.”. Un giudizio che viene confermato e ribadito da Fassina, che sottolinea come “la carta stampata è ancora un sistema a basso costo rispetto ad altri ma, soprattutto per quanto riguarda le realtà locali, garantisce un risultato immediato. Tre, quattro giorni al massimo e per chi promuove un articolo c’è già il riscontro”. Aziende attente alla lettura del mercato presente e fu-

turo però ritengono “imprescindibile essere presenti online e disposti ad investire, pur con la consapevolezza che il ritorno economico non è subito tangibile, ma che i risultati si ottengono nel lungo periodo, quando la fruizione CONCESSIONARIO PER UDINE E PROVINCIA IMBARCAZIONI, MOTORI E GOMMONI

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CARTA O PIXEL? PER ORA RESISTE L’OLD STYLE

Immigrati a bordo di vecchie biciclette o giovani ragazzi e ragazze con in spalla zaini stracolmi, sono le esperienze quotidiane che testimoniano la resistenza della pubblicità cartacea. I volantini pubblicitari sono ancora un mezzo molto usato. I costi ridotti rispetto ad altre forme di promozione sono certamente un incentivo al perdurare di questo metodo. A patto, ci ricorda Fassina, “che il volantino o la brochure siano ben fatti, con un messaggio chiaro e accattivante. D’impatto verso chi lo riceve”. Le persone scelgono molto velocemente, e volantini troppo lunghi sono facilmente destinati al fallimento. “I volantini lunghi o a fascicoli possono permetterseli solo gli ipermercati, i quali ci hanno insegnato a leggere la pubblicità” sentenzia Fassina. Questa forma di pubblicità e di marketing aziendale è più diffusa tra le aziende del settore alimentare ed elettronico ma rimane tuttavia imprescindibile per ogni categoria commerciale. Gli investimenti nel campo del web marketing, ancora nettamente inferiori rispetto alla tv e alla carta stampata, sono anche da considerare in relazione al tasso di tecnoesclusi presenti in Italia, dove 4 italiani su 10 non usano un computer.

Una statistica che ci vede agli ultimi posti in Europa, mentre aumenta il tempo trascorso davanti alla televisione: in media oltre 4 ore di consumo televisivo giornaliero (quinto dato tra i Paesi Ocse). Infatti, gli investimenti nel web marketing sembrano riscontrare apprezzamento soprattutto in un’ottica di mercato internazionale.

“Riceviamo quotidianamente richieste di informazioni da Paesi esteri grazie all’attività sui portali, dove il materiale è disponibile in lingue diverse. I mercati al giorno d’oggi non hanno confini, pertanto risulta imperativo operare nel web con un’ottica di espansione globale, pur riservando primaria attenzione al territorio nazionale” ci confermano dall’ufficio comunicazione di Atena.

Andrea Rubin |

STIAMO IN SALUTE

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L’EcoColorDoppler, un esame salvavita Dopo i 55 anni d’età è consigliabile sottoporsi all’EcoColorDoppler delle carotidi.

Cos’è e come si esegue?

Parliamone con il Dr. Maurizio Tonizzo dell’Ospedale Civile di San Vito al Tagliamento

U

n esame diagnostico sempre più richiesto in medicina è l’EcoColorDoppler delle carotidi (o tronchi arteriosi sovra aortici). Esso è di semplice esecuzione (è un’ecografia che associa la funzione doppler per la valutazione del flusso del sangue) e, contemporaneamente, possiede un elevato potere diagnostico. Approfondiamo dunque gli aspetti più importanti relativi a questo esame e per farlo rivolgiamoci al Dr. Maurizio Tonizzo, direttore dell’Unità di Medicina dell’Ospedale Civile di San Vito al Tagliamento, che da anni lo pratica.

Dottor Tonizzo, come si esegue e a cosa serve questo esame?

L’obiettivo principale dell’esame è di valutare lo “stato di salute” delle principali arterie del collo. Le arterie, come noto, convogliano il sangue spinto dal cuore nei vari organi ed apparati dell’organismo. Le carotidi sono delle grosse arterie che irrorano il capo e il collo. Attraverso particolari sonde e apparecchiature ecografiche dedicate, l’operatore può riconoscere i vasi, valutarne le pareti, la forma e le dimensioni, e soprattutto guardare se all’interno si presentano libere.

Con la funzione doppler è possibile anche una valutazione dinamica del flusso sanguigno; quindi avremo contemporaneamente una valutazione morfologica (un’immagine) ed una valutazione emodinamica (analisi delle caratteristiche del flusso di sangue).

L’esame dura circa venti minuti, è assolutamente innocuo, non dà nessun fastidio al paziente che è sveglio e può interagire con il medico.

Quali sono le più importanti patologie che si possono evidenziare con questo esame?

L’indicazione più importante porta a capire se all’interno delle carotidi (soprattutto le carotidi interne che irrorano il cervello) ci siano degli accumuli di materiale, le cosiddette placche ateromasiche. Queste si formano per la progressiva deposizione di grasso (tra cui il colesterolo) sulle pareti interne di tutte le arterie, un po’ come “incrostazioni di calcare all’interno dei tubi”. Queste placche non danno sintomi ma col tempo tendono a crescere e a modificarsi dando luogo, in alcune situazioni, a complicazioni. La placca ateromasica può col tempo aumentare di volume, occupando il lume dell’arteria con conseguente riduzio-

ne dello spazio attraverso cui scorre il sangue: il restringimento del canale arterioso si chiama “stenosi”. Se la stenosi supera il 70% del lume determina una situazione di pericolo, in quanto il flusso di sangue ne risulta diminuito al punto da provocare patologie importanti come disturbi della circolazione cerebrale. La determinazione della stenosi è possibile con precisione sia con la visione diretta della placca,

che è misurabile con un calibro elettronico al decimo di millimetro, sia con la valutazione del flusso (con la funzione doppler incorporata) che ha caratteristiche diverse in rapporto alla percentuale della stenosi. Con l’EcoColorDoppler è anche possibile “vedere” come è fatta la placca ateromasica e quindi valutarne la sua pericolosità: le cosiddette placche potenzialmente emboligene. Che cosa significa? Anche

PROFESSIONALITÀ, QUALITÀ E CORTESIA ALLA PORTATA DI TUTTI

TURISMO DENTALE Cos’è il turismo odontoiatrico? Anche se non se ne sente parlare più come un tempo, ci sono ancora persone che, approfittando della relativa vicinanza, si recano nei Paesi dell’ex Jugoslavia (o altri dell’est Europa) per le cure dentarie.

Tali scelte sarebbero dettate dal notevole risparmio economico. Senza entrare nel merito della qualità delle cure, ci sono però almeno due fattori che non vengono considerati: gli imprevisti e la garanzia sui lavori svolti.

Infatti, se si tratta di lavori semplici, molto raramente possono esserci degli imprevisti, ma in questo caso il risparmio monetario non vale i viaggi. Anche in Italia, lavori semplici, sono poco costosi. Se invece consideriamo lavori più complessi (terapie implantari o protesi estese) allora sicuramente c’è un vantaggio (legato essenzialmente al minor costo del lavoro in quei Paesi), ma la possibilità che aumentino gli imprevisti e quindi i viaggi per la loro gestione rischia di vanificare il risparmio.

Il secondo aspetto è ancora più importante, perché riguarda le garanzie. Il dentista italiano deve rispettare precise normative, ed è sempre responsabile del lavoro effettuato: il paziente è ampiamente tutelato. Cosa succede se invece le terapie odontoiatriche eseguite all’estero non vanno a buon fine? Quali sono le tutele per i pazienti? Il Made in Italy è sempre vincente.

GRUARO

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Tel. 0421 280068

se la placca non ostruisce significativamente la carotide ma si presenta molto irregolare (placca ulcerata), essa potrebbe rilasciare piccoli frammenti che vengono trasportati dal sangue verso il cervello. Anche questa evenienza può causare sofferenza cerebrale con attacchi ischemici transitori (con disturbi neurologici transitori tipo paralisi muscolari, sensitive o della parola) o anche “ictus” cerebrali (con più o meno gravi disturbi neurologici anche permanenti).

Quali sono i principali fattori di rischio per la placca arteriosa?

Tutte le patologie che possono portare ad un danno della parete interna delle arterie: ipertensione, diabete, elevati valori di colesterolo, fumo, alcool e obesità sono dei fattori di rischio che, soprattutto con l’avanzare dell’età, possono portare all’aterosclerosi, che, ricordiamo, può colpire tutte le arterie del nostro organismo.

Quando e perché eseguire l’esame?

L’incidenza della stenosi carotidea aumenta esponenzialmente con l’età e con i fattori di rischio. Nei pazienti senza fattori di rischio il primo EcoColorDoppler delle carotidi può essere eseguito tranquillamente dopo i 55 anni, mentre nei pazienti con plurimi fattori di rischio sarebbe auspicabile iniziare già dopo i 40 anni. In base alla presenza e gravità della stenosi e ai fattori di rischio lo specialista che ha eseguito l’esame vi consiglierà i controlli periodici a sei mesi, uno o due anni.

Come concludere?

L’EcoColorDoppler dei tronchi sovra aortici (ECD TSA) è l’esame di prima scelta per studiare dettagliatamente le caratteristiche anatomiche (dimensioni e forma) e funzionali (direzione e velocità del flusso sanguigno) delle principali arterie che portano sangue al cervello. Viene effettuato per monitorare pazienti a rischio cardiovascolare, ipertesi, diabetici, disilipidemici (con elevati valori di grassi nel sangue), fumatori. Dato che si tratta di un esame di semplice esecuzione, senza danni per il paziente, non invasivo e relativamente poco costoso è fondamentale anche in una fase di prevenzione generale primaria dopo i 55 anni e ancor prima per tutti coloro che mostrano fattori di rischio vascolare cerebrale.

Federico Favruzzo

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LA PAROLA A

marzo/aprile 2016

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15 0 2 | 5 19il92015 con i festeggiamenti Abbiamo chiuso

del nostro primo ventennale di attività e già ci vediamo impegnati in molte nuove iniziative commerciali con l’obiettivo di venire sempre più incontro alle esigenze della nostra clientela.

Continua infatti la distribuzione di un BUONO SPESA SPENDIBILE fino al 30 giugno 2016 che può essere ritirato presso il punto vendita di Gruaro.

Il 2-3-4 aprile saremo presenti alla Fiera EcoCasa Energy di Pordenone dove sarà possibile conoscere i nostri prodotti ed ottenere tutte le informazioni e la consulenza tecnica di cui il pubblico ha spesso bisogno, disorientato dalla sempre crescente offerta di prodotti apparentemente simili sul mercato.

CI OCCUPIAMO DI FORNITURA E POSA DI • Serramenti in pvc • Serramenti in alluminio • Serramenti in legno-alluminio • Porte interne in vetro e legno • Porte blindate • Pavimenti • Scale Il nostro punto di forza è infatti il servizio di assistenza che offriamo ai nostri clienti, accompagnandoli dalle prime fasi della fornitura fino al post vendita.

Siamo una squadra affiatata composta da pochi elementi ma in grado di essere veloce e flessibile di fronte ad ogni singola richiesta.

Tra aprile e maggio 2016 partirà una forte campagna promozionale di alcuni nuovi prodotti, ad agosto saremo presenti alla Fiera di Santo Stefano di Concordia Sagittaria e ad ottobre ci troverete alla Fiera del Rosario di S. Donà di Piave.

Vi invitiamo a visitare il nostro showroom recentemente rinnovato dove troverete i prodotti di Oikos, Pivato porte, Henry Glass, Qfort, Fontanot, Italparchetti aziende leader del mercato con cui possiamo vantare una collaborazione di lunga data e reciproca fiducia.

SHOWROOM GRUARO Via dell’Artigianato, 5 (uscita A28 Portogruaro) Tel. 0421 280573 - info@mprinfissi.it Orari di apertura: lun-ven 09.00-12.00 / 14.30-18.30 sabato 09.00-12.00 / pom. su appuntamento Referenti: Michele Mazzon 335 5992931 Marika Bomben 349 6458793 SHOWROOM PORDENONE Via Udine, 110 - Tel. 0434 21368 (solo su appuntamento)

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FUORISCENA

marzo/aprile 2016

Nuda sul palco per beneficenza Presentato, con grande successo, lo scorso 26 gennaio al Teatro Russolo, “Calendar Girls” vede protagonista Angela Finocchiaro tra gag, risate e un pizzico di malinconia

N

uda in scena a sessant’anni con l’entusiasmo di un’adolescente. In “Calendar Girls” Angela Finocchiaro dà tutta se stessa. Dalla platea traspare evidente l’amore che l’attrice milanese sente per il teatro, trascinando con sé compagnia e pubblico. Angela Finocchiaro “nasce” come attrice negli anni Settanta con una significativa esperienza nella compagnia sperimentale “Quelli di Grock”. Partecipa a varie performance, arrivando al cinema negli anni Ottanta con il film che le darà notorietà nazionale, “Ratataplan” di Maurizio Nichetti. Da lì in poi Angela Finocchiaro mette in fila un successo dietro l’altro, mescolando cinema, tivù e teatro: la sua più grande passione. “Calendar Girls” è uno spettacolo teatrale ispirato alla storia vera di un gruppo di amiche inglesi che, unite dall’associazione “Women’s Institute”, decide di organizzare una raccolta fondi destinata all’ospedale in cui è morto di malattia il marito di una di loro, realizzando un calendario di nudo artistico che (storia assolutamente vera!) in poco tempo spopolerà in tutto il mondo raccogliendo oltre mezzo milione di sterline.

Angela Finocchiaro, cos’è che l’ha convinta ad accettare questo progetto?

Ho partecipato con entusiasmo a questo progetto e sono felice di esserci per tanti motivi, anzitutto per il coraggio dei produttori Agidi ed Enfi Teatro nel lanciarsi non solo in un’impresa del genere ma in un’impresa del genere oggi, continuando a scommettere sulla cultura. Sono felice di esserci, poi, per il gruppo di attrici-attori-tecnici non solo determinati e appassionati ma anche bravi, anzi: bravissimi. E infine sono felice di lavorare con la regista Cristina Pezzoli, la caterpillar delle scene.

Come detto, questo spettacolo si ispira a una storia vera. Lei farebbe un calendario di nudo artistico per beneficenza se le fosse richiesto?

Il fatto che lo spettacolo sia ispirato ad un fatto realmente accaduto è per me un motivo di grande interesse. Se lo farei? In realtà lo sto già facendo, spogliandomi in scena tutte le sere in-

sieme alle altre girls! E poi, come dice Ruth: "non sarebbe tanto il mio genere, ma se si tratta di raccogliere soldi per una buona causa...".

Lei arriva da anni di grandi successi cinematografici (solo per citar-

ne alcuni: “La bestia nel cuore”, “Mio fratello è figlio unico”, “Benvenuti al Nord”, “Un boss in salotto”). Tutto questo, tuttavia, a differenza di molti altri attori, non le ha fatto abbandonare il teatro. Ci spiega il perché di questa scelta?

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Il teatro mi accompagna da sempre, è difficile che io salti una stagione. Mi mancherebbe il rapporto diretto con il pubblico che regala calore e affetto con un’intensità che mi stupisce ogni volta.

Dove trova gli stimoli per esibirsi con lo stesso spettacolo ogni sera, lungo un’intera tournée?

Come dicevo poc’anzi: dal pubblico (e dal retropalco l’attore Titino Carrara aggiunge: “…e dalla paga…”. Risata collettiva, ndr). Scherzi a parte, ogni volta è uno spettacolo nuovo, diverso, in cui le battute di uno si mescolano in modo diverso con quelle di un altro, e tutto questo genera un’energia e una direzione completamente differenti rispetto a quelle prodotte nella sera precedente. Credo, in definitiva, che questa sia la vera magia del teatro.

Come già anticipato, “Calendar Girls” nasce da un fatto realmente accaduto negli anni Novanta nella provincia inglese. Dopo il grande successo del film ne è stata tratta una produzione teatrale che a tutt’oggi viene portata in giro in tutto il mondo. Anche in quella italiana, a firma di Agidi ed Enfi Teatro, lo scopo è prima di tutto benefico: ogni sera, nei foyer dei teatri, la compagnia installa dei banchetti dell’Associazione Italiana contro le Leucemie (AIL) nei quali è possibile fare un’offerta in favore della ricerca.

Donando pochi euro è possibile fare davvero tanto. Fin da subito, dal giorno in cui è nato questo progetto, abbiamo creduto fortemente nella forza della beneficenza, legandola indissolubilmente allo spettacolo. Finora abbiamo raccolto due milioni di euro in favore dell’AIL ma contiamo di fare ancora meglio, proseguendo nelle tappe del tour.

Quante date avete ancora in programma?

Il calendario è in continua evoluzione.

Finora, tuttavia, siamo andati in scena soprattutto nei teatri del Centro-Nord.

So che a breve ci sposteremo anche al Sud, per cui di sicuro ci troverete in giro per l’Italia ancora per un bel pezzo.

S. G. |

LEGGIAMOCI SU

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marzo/aprile 2016

Il bello di leggere fin da piccoli Ecco alcune iniziative che aiutano i più piccoli a scoprire i libri

U

n buon lettore? Chi ha detto che debba essere necessariamente adulto? Un buon lettore si può preparare fin da piccolo, senza aspettare che diventi uomo. Gianni Rodari, noto scrittore di libri per l’infanzia, tra cui “Favole al telefono”, “Le avventure di Cipollino” e “La strada di cioccolato”, scriveva: “Non si nasce con l’istinto della lettura, come si nasce con quello di mangiare e bere. Si tratta di un bisogno culturale che può essere innestato nella personalità infantile. Sappiamo che è un’operazione quanto mai delicata, perché il solo paragone che sopporta è quello con l’innesto di un nuovo senso: il senso del libro, la capacità di usare il libro come uno strumento per conoscere il mondo, per conquistare la realtà, per crescere”. In quest’ottica, è un bene portare i bambini di frequente nelle librerie permettendogli così di stare a contatto con i libri, di conoscere e di immedesimarsi nei personaggi raccontati. “I libri - dice un proverbio arabo -, sono come giardini tascabili; se poi sono illustrati, allora diventano giardini pieni di colori e forme, luci e ombre, profumi e segreti”. Nel nostro territorio questi “giardini” hanno avuto l’opportunità di fuoriuscire dalle tasche per poter essere conosciuti e raccontati anche ai più piccoli. Andiamo a scoprire alcune iniziative che hanno come obiettivo il trasmettere la valenza del libro ai bambini fin dai loro primi mesi di vita.

venzione per parteciparvi. “Questa sinergia - aggiunge Ornella Boattin - continua tutt’oggi con gli incontri tra bibliotecari e mamme/gestanti nei consultori, nelle riunioni con mamme e bambini da 0 a 6 anni, solitamente presso la biblioteca di Portogruaro assieme alle educatrici dell’asilo nido di Concordia, le quali spiegano come si legge a voce alta e come mantenere alta l’attenzione dei bambini». E conclude: “Abbiamo notato che c’è molta attenzione a proporre letture ai bambini da 0 a 6 anni, ma nel momento in cui si impara a leggere, basta: vengono lasciati a loro stessi. Proprio per questo, come Biblioteca di Cinto vorremmo farci promotori, assieme ad altre biblioteche, di un corso di formazione sulla lettura (perchè, come e cosa leggere), diretto ad insegnanti, operatori

culturali ed interessati, che probabilmente si svolgerà a fine anno.

Insieme ad altre biblioteche ed operatori specializzati stiamo costruendo il progetto che avrà come focus la lettura da 0 a 14 anni e che si articolerà in incontri tardo pomeridiani nelle biblioteche dei comuni aderenti”.

LO SPUTAFAVOLE DEL LEMENE L’intento di radicare il progetto e la filosofia di “Nati per leggere Veneto Orientale” ha dato vita ad un gruppo di lettrici volontarie chiamato “Le Sputafavole del Lemene”. “Il gruppo - ci spiega Loretta Balasso, direttrice della Biblioteca di Portogruaro nonché lettrice volontaria - si è formato nel 2014 in seguito ad un corso per lettori volontari organizzato dalla Bi-

a PORTOGRUARO c’è IL NEGOZIO DI GIOCATTOLI PER BAMBINI DA 0 A 99 ANNI CHI GIO IVI T CREA TIVI A C EDU TIFICI N SCIE TTICI A DID

NATI PER LEGGERE VENETO ORIENTALE Immersa tra scaffali pieni zeppi di libri, abbiamo incontrato Ornella Boattin, responsabile della Biblioteca di Cinto Caomaggiore, che ci ha illustrato uno dei più importanti progetti di lettura. “Cinto - spiega la bibliotecaria - ha contribuito alla nascita di “Nati per leggere Veneto Orientale”, facendosi promotore unitamente al Percorso Nascita e al Consultorio Materno Infantile di Portogruaro. Questa collaborazione, pensata nel 2009, ma messa in pratica sperimentalmente nel 2010 grazie anche al coinvolgimento di altri Comuni e centri pediatrici del territorio, consisteva in uno scambio di incontri. Una volta all’anno, le ostetriche assieme al Dr. Pulella, pediatra dell’ospedale di Portogruaro, tenevano un incontro per veicolare la valenza del racconto e della lettura fin dai primi anni di vita dei bambini. Contemporaneamente, i bibliotecari tenevano degli incontri con le gestanti, che si incontravano settimanalmente, sul medesimo argomento, trattato però dal punto di vista dello strumento libro”.

Con gli anni l’iniziativa si è ingrandita: dal 2012, anno in cui è stato definito il progetto definitivo, la regia è passata alla Biblioteca di Portogruaro e quasi tutti i Comuni del mandamento portogruarese hanno firmato la con-

Via Camucina, 33 - Tel. 0421 271230

I TESORI DEL SACRO LE NOSTRE CHIESE NELL’ANNO DEL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA CALENDARIO VISITE GUIDATE 2016 sabato 16 aprile Chiesa di S. Giovanni evangelista ore 15,00 Portogruaro sabato 7 maggio Chiesa di Sant’Agnese ore 15,00 Portogruaro sabato 14 maggio Duomo S. Andrea apostolo ore 15,00 Portogruaro sabato 18 giugno Chiesa di San Tommaso apostolo ore 15,00 Bagnara di Gruaro

Le visite sono su prenotazione, costo € 5 a persona (gratuito bambini fino 12 anni).

Ritrovo presso le chiese all’ora indicata nel calendario.

Le visite avranno una durata di un’ora circa e potranno essere effettuate, su richiesta, anche per gruppi e in lingua straniera (tedesco, inglese, francese).

Per informazioni e prenotazioni: Email itesoridelsacro@visystem.com Tel. Mariangela Flaborea 347 9055738 Tel. Nilla Cicuto 340 7604072

Su richiesta si organizzano anche visite guidate in tutto il territorio del Veneto Orientale, in qualsiasi periodo dell’anno, anche in lingua straniera (tedesco, inglese, francese)

blioteca. Da qui, le partecipanti hanno deciso di costruire un gruppo per “restituire” sottoforma di letture per bambini l’investimento del Comune”.

Gli incontri di lettura ai bambini da parte delle lettrici si svolgono in Biblioteca a Portogruaro e nelle biblioteche della rete “Nati per leggere” che ne fanno richiesta. Le letture vengono inserite, per quanto riguarda Portogruaro, nell’ambito di rassegne molto più articolate (Storie per crescere, Fiabe al Chiaro di luna, ecc.) che comprendono anche interventi diversi, non su base volontaristica: letture animate e musicate, laboratori vari e incontri su temi a sostegno della genitorialità.

“Ai bambini - sostiene Loretta Balasso - vogliamo trasmettere il valore e il piacere della lettura, della relazione affettiva, dello “stare insieme”, di godersi un momento magico insieme a mamma e papà, il valore comunitario e la bellezza del luogo finalmente sede della nuova biblioteca”.

PROSSIMI INCONTRI CON I LIBRI Gli appuntamenti con i libri non finiscono qui. Gli incontri con “Le Sputafavole del Lemene” continueranno per tutta la primavera con iniziative per bambini dai 6 mesi ai 6 anni, ma anche per genitori, nonni ed educatori.

Prossimamente, inoltre, daranno il via ad un laboratorio di calligrafia, con la realizzazione di una t-shirt personalizzata, per ragazzi dagli 11 ai 14 anni e dal 7 aprile pubblicheranno gli eventi per bambini dai 6 agli 11 anni. Un ciclo di incontri di lettura sarà, invece, proposto dalla neonata Associazione “Cuoredinchiostro” di Concordia Sagittaria. Il gruppo, formato da concordiesi di origine e di adozione che hanno pubblicato già un proprio libro, ha deciso di proporre delle letture per bambini e ragazzi all’aperto. Gli incontri, che avranno inizio a partire dal 19 marzo, si terranno nella veranda del Bar Lab Al Parco di Concordia e si prolungheranno per tutta l’estate.

Gloria Morettin |

CONSIGLI DI LETTURA LE SPUTAFAVOLE DEL LEMENE “ARGH! UFFA! URRA!” di Muriel Zurcher e Stephane Nicolet.

Rabbia, gioia, spavento, batticuore… una guida completa alle emozioni.

ORNELLA BOATTIN “AKIKO E IL PALLONCINO” di Komako Sakai.

Un libro essenziale, abbastanza legato all’immagine e non ricchissimo di particolari e scritte. Questo dà la possibilità al narratore di aumentare la descrizione della storia in base all’attenzione del bambino.

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PRATICHIAMO IL FUTURO

marzo/aprile 2016

L’emergenza che conviene Recentemente il Portogruarese è stato flagellato dall’ennesima alluvione.

Qui cerchiamo di andare oltre le solite spiegazioni, scavando nel profondo del “problema” acqua Alluvione a Portogruaro - novembre 2014

V

iviamo in un Paese dove il 75% del territorio poggia in ambiente montuoso o collinare. In questi luoghi si presentano le situazioni di maggior gravità idrogeologica dettate dallo smottamento dei suoli. Su un territorio pianeggiante come il nostro è necessario invece fare i conti con tutto ciò che dalla montagna scende, oltre che con la massiccia devastazione urbanistica compiuta nel corso del tempo. Ci sono, a tal proposito, alcuni aspetti poco considerati relativi alle questioni “dissesto idrogeologico” e “calamità climatiche”. Il primo riguarda la mancata percezione dell’andamento non lineare dei fenomeni naturali. Mi spiego. La scienza ci insegna che nella maggior parte dei casi, i fenomeni naturali non si manifestano con una crescita lineare bensì esponenziale. Già la parola stessa (esponenziale) dovrebbe metterci in guardia sui potenziali effetti di questo andamento. Il punto centrale della questione è che oggi ci troviamo in un momento storico in cui si sta constatando una sempre più elevata accelerazione del manifestarsi di certi fenomeni naturali assieme al relativo aumento esponenziale di portata. Tra i fattori scatenanti vi è senz’altro il mancato acume politico globale, una carenza che non sta permettendo di mettere in campo strategie adattive in grado di depotenziare gli effetti più gravi della situazione in corso.

QUANTO CI COSTA L’AMBIENTE? Una stima recente (Legambiente, 2012) indica in 44 miliardi di euro l’ammontare economico necessario per mettere in sicurezza l’intero territorio nazionale dal punto di vista idrogeologico. Questa somma sembra un’enormità ma è necessario porre un altro dato ancor più rilevante sul tavolo della questione. Negli ultimi anni la gestione delle emergenze idrogeologiche è costata alle tasche di tutti i cittadini italiani cifre vicine al miliardo di euro all’anno. Ecco che i predetti 44 miliardi assumono tutto un altro significato e una diversa dimensione anche in senso strategico. Il lavoro di investimento in prevenzione strategica rispetto alle problematiche idrogeologiche dovrebbe essere una della priorità della politica ambientale a lungo termine, sia a livello nazionale e sia a livello locale. Oggi il meccani-

smo di concessione di stanziamenti economici in caso di emergenza, dal punto di vista normativo, è molto agile e leggero, come è giusto che sia viste le situazioni di pericolo in essere.

Ovunque, però, sono emerse prassi e consuetudini tali per cui le situazioni di emergenza sono diventate fonte di ritorno economico agevolata. Alcune

istituzioni ed enti che dovrebbero lavorare secondo una logica di prevenzione, ancor prima che di difesa dei cittadini, spesso si trovano a dover ricorrere a questi stratagemmi per riuscire a mantenere equilibri economici a dir poco fragili, derivanti anche da apparati inefficienti e costosi.

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becera gestione del denaro pubblico, il fatto è che talvolta l’emergenza conviene!

NOI, PRIMA DI TUTTO Legata all’aspetto economico, emerge anche un’altra sfaccettatura della questione. Nel corso del tempo la pianificazione e la gestione dell’ambiente sono sempre state più slegate da quello che viene definito il genius loci, ovvero tutto quell’insieme di pratiche e conoscenze storicamente consolidate che hanno permesso di dare forma alla bellezza e al patrimonio culturale dei nostri territori. Nel caso della nostra pianura alluvionale, per esempio, tutte quelle prassi agricole o civiche che permettevano ai nostri avi di governare l’impetuosità della natura sono morte e sepolte. La gestione delle rive, la pulizia di fossi e canali, la piantumazione e cura degli alberi, il consolidamento dei manufatti idraulici, il mantenimento dei sistemi di drenaggio, la scelta oculata dei luoghi deputati alla costruzione, gli orientamenti dei declivi e dei campi, la progettazione sulle curve di livello, erano tutte operazioni necessarie e che non venivano lasciate al caso. Oggi, spesso, vige l’incuria anche tra gli stessi possidenti che dovrebbero essere i primi depositari della cura del territorio. Fossi e canali sono invasi da trinciati vegetali, tubi e passaggi vengono divelti o intasati, intere canalizzazioni addirittura spariscono per guadagnare qualche fila di mais. Gli alberi sono stati tutti tagliati con le conseguenti problematiche idrauliche oltre che agronomiche e ambientali. Anche in città la situazione non è delle migliori, vista la scarsa lungimiranza progettuale riguardo lo scolo delle acque meteoriche. Ci sono situazioni di estrema gravità. Molte cose, tuttavia, potrebbero essere fatte con il piccolo contributo di ognuno di noi fuori dalla propria porta di casa: la pulizia e la cura del territorio sono un affare di tutti. Sul lungo periodo queste situazioni non possono che essere combattute anche attraverso la rinascita di una cultura che assuma a proprio cardine il luogo dove viviamo e la sua amorevole cura. Solo in questo modo potremo pensare di continuare a viverlo nonostante l’incertezza dei tempi prossimi venturi e a non vederlo divelto dagli eventi esponenziali.

Andrea Pavan |

L’ACQUOLINA IN BOCCA

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marzo/aprile 2016

Made in Italy o non Made in Italy: questo è il problema

M

L’origine straniera delle materie prime non è sinonimo di scarsa qualità, anzi!

olto spesso all’interno di questa rubrica ho suggerito di leggere con particolare attenzione l’etichetta dei prodotti in vendita nei supermercati, studiandone l’elenco degli ingredienti e dei loro contenuti (coloranti, conservanti, grassi aggiunti, ecc), nonché la loro provenienza. Oggi l’indicazione in etichetta del Paese di origine - o il luogo di provenienza - è resa obbligatoria per una serie di prodotti come l’olio extravergine di oliva, il miele, il latte, le carni bovine, le uova, e quanto prima verrà esteso anche a tanti altri prodotti, comprese le carni suine, ovine e caprine. L’etichettatura, lo sappiamo bene, è uno strumento molto importante per il patrimonio agroalimentare italiano. Lo stesso dicasi per la valorizzazione dell’origine (vedasi l’importanza del “Made in Italy”). Conoscere l’origine dei prodotti costituisce infatti un importante passo in avanti sulla loro sicurezza e salubrità.

Ma attenzione: non è detto che un prodotto italianissimo sia, in assoluto, una certificazione di qualità.

PASTA E OLIO Prendiamo ad esempio uno dei prodotti più amati e consumati dagli italiani: la pastasciutta alimentare. L’unico marchio a livello nazionale che produce pasta di alta qualità ricavata da grano duro Aureo italiano è la Voiello (di proprietà Barilla), che qualche anno addietro ha costruito una filiera di grano duro di alta qualità in grado di garantire l’approvvigionamento italiano. Gli altri marchi importanti come la stessa Barilla o De Cecco, Delverde, Garofano, ecc… per necessità importano dall’Ucraina, Canada, Stati Uniti, Australia, Francia e da altri Paesi in cui si produce grano di qualità contenente un’alta percentuale di glutine. Il grano importato dall’estero è tracciato e sicuro e la stessa Comunità Europea, le autorità italiane e le aziende pastaie lo garantiscono attraverso molteplici e rigorosi controlli lungo tutta la filiera.

Quindi, in definitiva, la pasta italiana è buona e apprezzata in tutto il mondo nonostante venga preparata con una rilevante quantità di grano straniero (nel caso specifico, non risulta necessario riportare la provenienza del grano in etichetta). Lo stesso discorso vale per un altro prodotto che molto spesso è alla ribalta delle cronache: l’olio extravergine d’oliva italiano, da sempre sinonimo di alta qualità. Non vi è alcun dubbio in proposito, ma la situazione reale è completamente diversa e per certi versi assurda. Secondo i dati forniti dal ministero delle

Politiche Agricole, nel 2015 in Italia l’80% dell’olio imbottigliato è stato importato da Spagna, Grecia, Tunisia, Marocco e da altri Paesi mediterranei.

Solo il 20% dell’olio d’oliva è infatti di origine italiana. Importare questo prodotto è una condizione essenziale che permette all’Italia di confezionare olio di qualità da esportare in tutto il mondo. Non v’è dubbio che la scelta del prodotto non è semplice per il consumatore, ma vi sono tante aziende sicure, ad esempio la Monini, che da anni registrano ottime posizioni nei

• PANCAFIT • YOGA • INDOOR CYCLING • CIRCUIT WALKING • FUNCTIONAL LAB • GINNASTICA ANTALGICA • GINNASTICA GLOBALE • GINNASTICA POSTURALE

test comparativi realizzati in Italia, Francia e Germania, proponendo una miscela di olii mediterranei.

E LA CARNE La carne suina fresca proviene in gran parte da allevamenti ubicati nel Nord d’Italia, i quali utilizzano animali nati nel nostro Paese. Le produzioni autoctone non sono comunque sufficienti a coprire le richieste dell’industria salumiera per cui molti dei nostri prosciutti e insaccati sono fatti con carni di suino importate da altri Paesi europei,

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in particolare dall’Olanda. Fanno eccezione alcuni prodotti DOP che hanno un loro rigido disciplinare. Anche in questo caso ci possono essere dei rischi salutistici sulla scelta del prodotto ma non scordiamoci che stanno per entrare in vigore nuove norme sull’obbligatorietà di indicare in etichetta l’origine delle carni fresche, refrigerate o congelate suine, ovine, caprine e di volatili, che vanno così ad aggiungersi a quelle bovine. Quindi, anche per la carne vale lo stesso discorso fatto per i predetti prodotti: è un alimento che sotto l’aspetto qualitativo e nutrizionale può essere ottimo anche se non proviene dall’Italia, purché - attraverso l’etichetta - vi sia la possibilità di valutarlo attraverso indicazioni e diciture quali: “Allevato in…” e “Macellato in…”, oppure “Origine...” qualora l’animale sia nato, allevato e macellato nel medesimo Paese. Se nell’etichetta non troviamo la dicitura “Made in Italy” significa che l’origine è straniera ma ciò non esclude il valore qualitativo del prodotto. L’etichetta, come asserisce il Codacons, deve raccontare tutta la storia del prodotto: il trattamento subìto, il luogo d’origine, la data di scadenza, l’elenco degli ingredienti. Va indicato poi se il prodotto è OGM (Organismo Geneticamente Modificato) o nato da agricoltura biologica. L’etichetta, quindi, che si tratti di prodotto italiano o straniero, è l’unica arma che abbiamo nelle nostre mani per sapere cosa stiamo mangiando. Ma ricordiamolo: l’origine straniera delle materie prime non è sinonimo di scarsa qualità, anzi!

Leandro Costa |

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MA SARÀ VERO?

marzo/aprile 2016

Storie di fedeltà canina Ottant’anni fa moriva Hachiko, emblema del legame che unisce uomo a cane.

A Portogruaro la storia del meticcio Giandaniele

L

a sua storia ha commosso il mondo intero. Celebrata anche da un film che ha visto come protagonista Richard Gere. Esattamente ottant’anni fa, l’8 marzo 1935, moriva Hachiko, il cane di razza Akita Inu diventato un simbolo della fedeltà che unisce uomo e animale. Adottato a soli due mesi da un professore dell’Università di Tokyo, Hidesaburo Ueno, il cane per due anni continuò ad accompagnare quotidianamente il suo amato padrone alla stazione di Shubuya per poi attenderne il ritorno nel pomeriggio. Il 21 maggio 1925 il professor Ueno morì al lavoro a causa di un ictus. Ma il suo amico a quattro zampe, con una devozione instancabile, seguitò ad andare alla stazione ad aspettare l’arrivo del padrone. La storia si diffuse rapidamente in tutto il Paese, tanto che nel 1934 fu eretta una statua in onore del cane. L’anno successivo Hachiko morì e il Giappone proclamò il lutto nazionale.

L’HACHIKO PORTOGRUARESE Anche in Italia è passata alla storia una vicenda simile. Siamo a Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Qui si erge un monumento in bronzo con la dedica “A Fido esempio di fedeltà”.

La statua è un omaggio al cane Fido che ogni giorno era solito aspettare alla fermata dell’autobus il ritorno del suo padrone dal lavoro. Un gesto d’amore e affetto che continuò a compiere per quattordici anni dopo la morte del suo proprietario. È doveroso pensare che analoghi esempi di fedeltà e amore si annidino nella vita di molte città. E perché no, anche nella nostra Portogruaro. Come si evince spulciando nel volume “El campanil de Porto”, una raccolta di fatti di cronaca cittadina (relativi agli anni 1973-1987) assemblata da Mario Meneghini, direttore della rivista “Nuovo Fronte”. Con beneficio d’inventario, riportiamo il racconto del canis portogruarensis uscito dalla penna dell’avvocato Mario Tablò. Se Hachiko può vantare l’appartenenza ad una razza rinomata, non si può dire lo stesso dell’omologo portogruarese Giandaniele, un cane meticcio “mezzo bianco sporco e mezzo terra-di-Siena a macchie equamente distribuite”. Un cane che, ci racconta l’autore, ha l’abitudine di gironzolare trovando sempre accoglienza in qualche abitazione. Scrive il nostro: “Da quanti anni, non lo so. Ma certo, una volta verificato che lo lasciavano dormire sullo zerbino davanti alla porta di casa, e ogni tanto gli davano avan-

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zi, e non disdegnavano quella sua rispettosa scorta (con le relative attese) di tutti i componenti della famiglia, a mano a mano che uscivano di casa, si era sentito legittimato, anche senza formali investiture, come segretario comunale che, autenticando due firme, si era sentito notaio. Eppoi mica li accompagnava in posti qualunque.

Albergo Pilsen, Totocalcio, Ufficio Imposte: cose grosse. E tutto sommato il capofamiglia l’avrebbe capito, che con una scorta simile, di pelo e di affetti, ne aumentava il prestigio”. Il triste epilogo è dietro l’angolo. “Ma un giorno - si legge -, il suo caro capofamiglia, il suo emblema, fu portato via con una ambulanza. Lui appena tentò di mordere le ruote a quello strano veicolo, così chiaro, grande, fuori moda. Ma poi si rese conto che quel veicolo era un simbolo, quasi materializzazione di un segno premonitore di eventi fatali: e non lo seguì perché ebbe la sensazione dell’ineluttabile. Sarebbe tornato?

Forse sì, perché se n’era andato senza salutarlo: e tra di loro non si usava.

Tornò, infatti, in un piccolo involucro di legno dentro una macchina a vetri, nera. Giandaniele si accosciò all’uscita. C’era troppa gente, e se non si fosse messo lì, non l’avrebbe visto.” La presenza del cane non è gradita, qualcuno tenta di cacciarlo. Il corteo funebre arriva al cimitero, ma il fedele servitore a quattro zampe non viene fatto entrare. Vi ritorna il giorno dopo, lontano da occhi indiscreti, per parlare a tu per tu con il suo padrone. La conclusione è una celebrazione della fedeltà che lega uomo e cane. Giandaniele così si rivolge al suo padrone. “È

duro gli disse tornare verso casa: ma sarà per poco. Presto porteranno anche me, e ti accompagnerò ancora, più leggero e più pulito, all’Hotel Pilsen, al Totocalcio, all’Ufficio Imposte. E non vi saranno altri cani, né altri uomini, e nessuno mi scaccerà. È questione di tempo: abbi pazienza, padrone mio. Ci vediamo domani»”.

I brani citati sono tratti da “El campanil de Porto”, a cura di Mario Meneghini, Cragnolini Editore, 1987

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Vito Digiorgio |

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CRUCIVERBA

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ORIZZONTALI 1. C’è chi la nutre in seno - 5. Formato per giornali - 12. Era la sigla di un’imposta - 13. Virtuosismi di calciatori - 14. Un verbo ausiliare - 16. Antica dinastia cinese - 17. Nazioni o piccoli borghi - 18. Animale che striscia - 20. Non tutti - 25. Arrogante spavalderia - 27. Un alieno di Spielberg - 28. La Spagna cantante - 30. Si lancia urlando - 31. Damon, al cinema - 33. Vi si estraggono pietre e ghiaia - 34. La tappa del Giro d’Italia - 36. Gira sul collo - 37. Portarsi dietro - 39. Georg matematico tedesco - 40. La fine dei guai - 41. Lo sono gli occhi azzurri - 42. Una Shelley dello schermo - 43. Possono esserlo gli applausi - 44. Rifugi... a prova di bomba

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VERTICALI 1. Ostacoli vegetali - 2. Il nome della Morante - 3. Ottimistici - 4. Prevedere, pronosticare - 5. Coda di cometa - 6. Se non altro - 7. Fulminea azione militare - 8. Tutt’altro che in fretta - 9. Domani sarà ieri - 10. La Grandi cantante (iniz.) - 11. Fare qualcosa per svago - 13. L’inizio del percorso - 15. E’ propria dello scontroso - 18. Baie, insenature - 19.

Cliente del libraio - 20. Monotono battito - 21. Guasto alla nave - 22. Esce dal cratere - 23.

Sigla di un’organizzazione dell’Onu - 24. Coda di balena - 26. Contenitori del vino - 29.

L’amico di Charlie Brown - 32. Ha bei fiori a forma di stella - 34. Penna a sfera - 35. Isola a est di Giava - 36. Covo di animali - 38. Consiglio Europeo della Ricerca (iniz.) - 39. Centodue romani - 42. Il cuore di Newton

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In quale località del Veneto Orientale fa tappa il Giro d’Italia il prossimo 19 maggio?

Risolvi lo schema e la soluzione apparirà nelle caselle cerchiate.

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Z A M M E T T E R E N A

O S T T S R E R O I F F

I P N S I A E L I C A F

G E S T O M C G A S T A

G T R I T C M R L D T R

E R E V A T R E N I A A O O O E

L A N I M A L E D T A V G N V O

I I N S R R I A T N E G E I T S

G U S T O E B E A R E R N T N F

N T N A A M R A E T N F O S O E

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C V T G S R A O G T M P G D Z I

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O I N T E R N A Z I O N A L E R

L E I B E S T I A R C L T E R E

P C I P E L A E R A E A S E P S

O L S T A R E E L M A T T I M O

CRUCIPUZZLE

Per cosa stavano le lettere L e T nell’acronimo della celebre radio portogruarese LT2?

Le lettere rimanenti daranno la soluzione della domanda.

AFFARE AIUTO AMMETTERE ANIMALE ASPETTARE ATTIMO AVERE BESTIA CARATTERISTICO COLPO COMUNE CONTRARIO COSTA DESTINO DIFENDERE DOVERE

FACILE FATTO FERIRE FIORE GAMBA GENTE GESTO GUSTO IMMAGINE INTERNAZIONALE INTERO LETTO LIBERO LIBRO LOTTA MAGGIO

MARITO NOTTE OGGETTO PORRE PORTA PREZZO REALE SACRO SPERARE SPESA STAGIONE STARE SVOLGERE TERZO TRISTE VISTA

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

C A P O N E

D O L O R E S A R F A O

A N A N A S

T T F O Q C R C A M P O

T O R E R O

O T T U R B O E I A A A

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D A L L N A I E N T E A E R

A E E E S T E N D E R E

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L P S Z L N O T A R E E P O R I

M I O O U N U M E R O O T R E C

K T O I A S A F E L O N O S I C O C A R A R E F I S

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E R E G N I R T S O C O P I S T

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