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gennaio/febbraio 2009 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

CHIARE, FREsCHE, DOLCI ACqUE

ALLAGAMENTI Sempre più spesso il nostro territorio finisce sott’acqua: colpa del clima che cambia o di problemi nella gestione dell’emergenza idraulica?

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ELEZIONI Si avvicina a grandi passi il momento di entrare nelle urne per il rinnovo del Consiglio comunale e del Sindaco di Portogruaro. È tempo di bilanci e nuove proposte.

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NOTIZIE DAL FORUM

Si parla sempre dell’elezione del nuovo sindaco sul forum di Portogruaro.Net. “Integerrimo, imparziale ed indipendente da logiche di partito o di lobby, per dare risposte alle esigenze della comunità e non a interessi di parte; concreto (ovvero capace di definire ed attuare soluzioni realistiche ed efficaci impiegando al meglio le risorse a disposizione); coerente ed affidabile, per mantenere gli impegni assunti in conformità con i principi generali espressi durante la campagna elettorale – sono le caratteristiche che dovrebbe avere il futuro primo cittadino secondo Ladymarmot. Altri invece puntano su un cambiamento di genere: “Non so se Bertoncello si ripresenterà – dice Pablitissimo - se no, mi piacerebbe vedere una donna sindaco di Portogruaro, non sarebbe ora?”.

Ogni numero di Portogruaro.Net Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro e nelle frazioni. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

spORT Focus sulle arti marziali: nel Portogruarese sono tante le associazioni che offrono a bambini, ragazzi e adulti la possibilità di scoprire alcune tra le discipline orientali più complete ed educative.

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ACqUOLINA Non solo carne: tutte le prelibatezze a base di frutta e verdura da portare in tavola nella stagione invernale, con idee e ricette della tradizione.

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EDITORIALE

2009, anno del teatro e del nuovo centro storico La stagione che porterà alle elezioni comunali di giugno prevede anche il completamento di un altro tratto della tangenziale e l’attenzione alle politiche sociali e per la famiglia

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uale 2009 attende i portogruaresi sotto il profilo amministrativo? L’anno che si è appena aperto è importante in chiave elettorale, dal momento che il 6 e 7 giugno i cittadini saranno chiamati a rinnovare il sindaco e il consiglio comunale.

Un’analisi, quindi, di cosa li attende nei mesi che separano dall’appuntamento della tarda primavera, è opportuna.

“Il 2009 - dichiara il primo cittadino, Antonio Bertoncello, - ci vedrà impegnati nel completamento dei programmi di mandato, in nuovi progetti.

L’esperienza amministrativa di questi anni ci fa vedere una città cambiata sotto vari punti di vista, viabilità- servizi- valorizzazione- vivacità- e vogliamo che la città continui a migliorare e a proseguire nel suo cambiamento”. Il 2009 sarà l’anno del Teatro cittadino, della Perfosfati, dell’SFMR e della definizione dell’accordo di programma sull’Oratorio Pio X, del completamento di un altro tratto della tangenziale, di nuovi progetti innovativi sul centro storico e per la promozione del territorio, del Pat, del nuovo Centro anziani, del completamento dell’arredo urbano nelle frazioni, della realizzazione del bosco dei nuovi nati. Con la recente delibera di assestamento del Bilancio, l’Amministrazione comunale ha finanziato le ultime opere pubbliche previste nell’elenco annuale del 2008 e per il 2009 ha dato come indirizzo nella predisposizione della bozza del bilancio di previsione quello di favorire le politiche per i cittadini, e quindi i servizi alla persona e alle famiglie. Ritiene che in questo periodo di crisi sia necessario prestare ancora più attenzione alle persone anziane, alle famiglie monoreddito che sempre di più ricorrono ai servizi sociali del Comune. A giudizio dell’ente civico è necessario, inoltre, sostenere le politiche finanziarie per gli investimenti, porre in essere tutte le azioni utili per ottenere risparmi di spesa sui consumi energetici, e definire accuratamente le probità sulle manutenzioni, e prevedere tutte le azioni possibili per ottenere risultati importanti nel rispetto degli equilibri di bilancio. “Vogliamo portare a termine – chiarisce Bertoncello – i progetti in corso e lavoreremo perché anche il rendiconto di gestione 2008 venga predisposto ed approvato entro il 30 aprile 2009. Questo per la scadenza elettorale e per l’opportunità che l’Amministrazione comunale uscente se ne faccia carico”.

A4: viA AllA terzA corsiA Un altro importante capitolo per l’anno appena aperto riguarda la terza corsia dell’autostrada A-4: i Comuni portogruaresi interessati dal tracciato sono stati invitati dall’Amministrazione comunale di Portogruaro a un incontro per affrontare insieme la questione della realizzazione della ter-

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gennaio/febbraio 2009

di Maurizio Pertegato

za corsia. Il Commissario straordinario ha recentemente inviato ai Comuni una richiesta di documentazione e di adempimenti di ordine tecnico, ponendo precise scadenze e condizioni.

Il Comune ha ritenuto questo tema di grande importanza e rilevanza, per le specifiche ricadute che comporta sul territorio, decidendo di coinvolgere per un primo incontro gli assessori alla Mobilità del Portogruarese, per un confronto sulle diverse problematiche, anche quelle ambientali. All’incontro sono stati invitati gli assessori alla Mobilità dei Comuni di Annone Veneto, Fossalta di Portogruaro, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza e Teglio Veneto, in quanto

tutti interessati dal tracciato della terza corsia. “Ai Comuni è stata chiesta collaborazione per l’individuazione e la risoluzione delle interferenze, in tempi veramente ristretti. Abbiamo già avuto modo di esprimere al Commissario straordinario con una specifica lettera – dichiarano nel Palazzo comunale – la nostra preoccupazione sulla tempistica e sulle modalità di intervento, auspicando al più presto un tavolo di incontro/confronto con tutte le parti coinvolte, riservandoci in seguito di integrare le nostre osservazioni e raccomandazioni, anche sulla base di possibili segnalazioni da parte dei cittadini direttamente interessati dai provvedimenti”.

sOMMARIO EDITORIALE Comincia il 2009

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IN COPERTINA Situazione allagamenti

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SANITÀ L’unità di psichiatria

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ELEZIONI 2009 Verso le amministrative

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IL PERSONAGGIO Max Calderan

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DALLE AZIENDE Coassin occhiali Assinvest RC Auto

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SPORT Le arti marziali Polisportiva Sorriso Budo Life Academy

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L’ACQUOLINA IN BOCCA La cucina invernale 14 MERCATINO Cercasi / Offresi

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IN COPERTINA

gennaio/febbraio 2009

I salvati e i sommersi Gli allagamenti dello scorso dicembre hanno provocato danni e disagi a gran parte del Veneto Orientale, soprattutto ad alcune zone del portogruarese.

Ora che è passata l’emergenza, occorrono provvedimenti per impedire che i problemi si ripetano di Federico Guerrini

I

l 2008 è ormai alle spalle; resterà però a lungo nella mente dei portogruaresi il ricordo degli eccezionali allagamenti che hanno caratterizzato gli ultimi mesi dell’anno.

Fra le 6 e le 24 del 13 novembre 2008, sono caduti sui 50.000 ettari del comprensorio, 75.000.000 di metri cubi di pioggia. Mezzo Vajont, per intenderci.

Se poi a questa mole d’acqua si aggiunge quella che è arrivata a valle dai terreni friulani, si arriva a numeri ancora più impressionanti. Campagne come acquitrini, intere zone allagate, i molini di Portogruaro con ‘l’acqua alla gola’.

Eventi di questo genere si registrano, purtroppo, sempre più di frequente.

Nel settembre 2006 e nel 2007 era toccato a Mestre finire sott’acqua, mentre nella nostra area, prima delle precipitazioni di quest’inverno, altri acquazzoni di rilievo si erano registrati nel maggio 2007 e nello stesso periodo del 2008.

oggi molto meno in grado di assorbire il flusso delle acque di quanto lo fosse un tempo. “Stiamo subendo – spiega Grego – le conseguenze dei processi

di monocoltura agricola, con impoverimento dei suoli. La mineralizzazione delle torbe, inoltre, le rende meno in grado di assorbire l’acqua. A questo

si aggiunge l’urbanizzazione di ampie aree prima coltivate”. Negli ultimi anni si è costruito tanto, specie sulla sponda friulana, e male, ossia senza pensare a compensare la perdita di assorbimento dell’acqua con appositi invasi, senza cioè tener conto di quello che Grego chiama il principio di invarianza idraulica. “Normalmente – spiega il direttore del Consorzio – il terreno agricolo ha un capacità di invaso di 300 metri cubi per ettaro di 20 o 30. Per questo in caso di cambio di utilizzo del suolo, bisogna compensare tale perdita con un sistema di collettori fognari, di vasche”. Altrimenti, si trattiene acqua in misura dieci volte minore, e, come accade nel caso delle lottizzazioni friulane, tale massa liquida si riversa poi a valle. Purtroppo negli ultimi anni, il principio ispiratore nella gestione dello smaltimento delle acque meteoriche, è stato quello di lasciar scorrere le acque a valle a valanga,

Più in generale, il clima è un argomento che tiene sempre più banco: estati eccezionalmente secche si alternano a periodi d’autunno o inverno in cui cade più acqua in un giorno di quanto ne cadesse prima in un intero anno.

Tenuto conto che viviamo in un territorio in cui ampie zone, ben 30.000 ettari, si trovano due o anche tre metri (come accade per esempio, a Sindacale) sotto il livello del mare; in caso di precipitazioni così intense, il sistema idraulico di canali chiuse idrovore e scoli, messo in piedi con le grandi bonifiche del secolo scorso e via via rafforzato, fatica a reggere.

Ma è proprio vero che il clima è cambiato? Dobbiamo attenderci altri problemi nei prossimi anni? “È un fatto – risponde il direttore generale del Consorzio di Bonifica Pianura Veneta, Sergio Grego – che il 2008 è stato il terzo anno più piovoso degli ultimi 80 anni: sono caduti 1485 mm di pioggia contro una media di un migliaio”. Quasi il 50% in più del solito, dunque. Questo non basta però a dire che ci troviamo di fronte a una linea di tendenza ben precisa. “Gli altri due anni maggiormente piovosi – continua Grego – sono stati il 1960, in cui caddero 1950 mm e il 1966 (mm 1780), poi, per più di trent’anni non ci sono stati altri fenomeni del genere. È presto dunque, per parlare di un cambiamento del clima, anche se quanto accaduto va certamente analizzato anche sotto questa possibile ottica.

C’è stata però anche un esasperazione del fenomeno a livello mediatico”.

Quindi non si sa se davvero il clima sia cambiato; di certo, però è cambiata, e di molto, la conformazione del territorio,

tanto che in pochi decenni, il tempo di propagazione dell’onda di piena del Tagliamento, da Venzone a Latisana, si è ridotto da 24 a sole 9 ore, il che significa, a parità di volume idrico, un aumento della portata di oltre due volte e mezzo. È chiaro dunque, che se si vuole ipotizzare davvero una soluzione dell’emergenza idraulica, occorrerebbero forme di coordinamento fra la Regione Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

Una volta il problema non si poneva: c’era il Magistrato alle Acque, che coordinava gli interventi dal Po all’Isonzo.

Grazie a questa istituzione, che derivava dalla gloriosa tradizione della Serenissima, tra la seconda metà dell’800 e la prima del ‘900, si realizzarono interventi maestosi dal punto di vista idraulico e poi, nell’ottica della bonifica integrale, anche dal punto di vista irriguo. Dovevano essere il preludio a un Piano Generale di Bonifica che prevedesse interventi lungimiranti, divisi in lotti funzionali e cadenzati in periodi di tempo adeguati.

Poi, con la Legge sulla Difesa del Suolo, la n.13 del 1989, l’Italia è stata divisa in bacini e le competenze demandate alle Regioni.

Dopo alcuni anni, fu creata nella nostra

IN COPERTINA zona l’autorità prevista dalla legge: l’Autorità di Bacino Interregionale del Lemene. È lei che dovrebbe coordinare i vari interventi ed è a questa istituzione che dovrebbero fare capo tutti i finanziamenti per la gestione idraulica del comprensorio. In realtà, purtroppo, questa “autorità”, che ha sede a Venezia, ed è composta da due comitati, uno istituzionale (i cui componenti sono di nomina politica) e uno tecnico non è molto autorevole; per dirla schiettamente, conta come il due di bastoni a briscola. Dovrebbe essere presieduta dai due Presidenti di Regione, che però non si fanno vedere quasi mai, delegando qualche funzionario. All’Autorità dovrebbero inoltre giungere tutti i finanziamenti relativi alla gestione idraulica del bacino, ma in realtà ne arriva solo una minima parte.

Nella prassi, le due Regioni fanno ognuna per conto proprio e poi, magari ex-post, informano chi di dovere. Molti interventi vengono fatti passare come di “manutenzione ordinaria”, ma tali non sono. Questo perché modificano in maniera considerevole l’equilibrio idraulico di un’area: per esempio il taglio di alberi lungo un’intera asta fluviale riduce di netto la capacità del terreno di trattenere l’acqua, con tutte le conseguenze negative immaginabili, per chi si trova a valle, in caso di forti piovaschi.

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Gli interventi da fare Ecco tutti i progetti che il Consorzio “Pianura Veneta” ha presentato alla Regione e che attendono di partire.

Alcuni sono già in fase avanzata, per altri si è appena allo studio di fattibilità.

1) Canale di gronda fra il canale Postumia-Malgher e il fiume Loncon, con funzioni miste di scolmatore di piena e di canale irriguo, importo previsto 20.000.000 euro.

ricevuto finanziamenti e ha realizzato opere di difesa idraulica per circa trenta milioni di euro, in parte finanziati dalla Regione, in parte dallo Stato ed in parte dai Comuni.

Alcuni dei progetti presentati, dunque, non hanno potuto ancora essere realizzati, per mancanza di fondi: è il caso, per esempio, del canale di gronda fra il canale Postumia-

Malgher e il fiume Loncon, che durante gli ultimi accadimenti, avrebbe potuto intercettare e deviare parte delle portate di piena provenienti dalle aree friulane poste a Nord Ovest del comprensorio, immettendole nel canale Postumia-Malgher prima che le stesse provocassero le vaste esondazioni registrate nelle aree del bacino Fosson fra i Comuni di Motta di Livenza, Annone, Pramaggiore e San Stino.

2) Interventi di completamento degli interventi di interconnessione dei canali Fosson Esterno e Fosson Principale e scarico nel fiume Malgher, Comune di Santo Stino di Livenza, importo previsto 500.000 euro.

3) Nuovo impianto idrovoro per il centro abitato di Santo Stino di Livenza, zona Prabasso, importo 1.500.000 euro.

4) Potenziamento impianto idrovoro zona Sansonessa, comune di Caorle, 1.500.000 euro.

5) Completamento interventi bacino Bandoquerelle Palù Grande in comune di Concordia Sagittaria con realizzazione di nuova idrovora sul Fiume Lemene – Importo residuo aggiornato euro 3.000.000. Il progetto esecutivo di questo intervento risale al 1988.

6) Interventi di sistemazione degli scoli Codis, Cortina, Fossalone e Versiola nei Comuni di Portogruaro e Gruaro – 2.100.000 euro.

7) Interventi di sistemazione dei corsi d’acqua minori afferenti al canale Lugugnana e di un canale scolmatore nei Comuni di Teglio Veneto e di Fossalta di Portogruaro. Importo stimato 2.000.000 euro.

8) Interventi di sistemazione idraulica delle aree della frazione di Giussago in Comune di Portogruaro – 450.000 euro.

“Non basta costruire delle idrovore a valle, cercando di smaltire le acque in arrivo – prosegue Grego – occorre risolvere il problema con dei progetti di ampio respiro”.

Purtroppo un Piano di Bacino del Lemene non esiste ancora.

Nel 1993, tutti i Consorzi di Bonifica hanno presentato alla Regione del Veneto un aggiornamento dei rispettivi Piani Generali di Bonifica e Tutela del Territorio Rurale. Il Piano del Consorzio “Pianura Veneta”, prevedeva la realizzazione di opere maggiori o infrastrutturali di difesa idraulica per un importo complessivo aggiornato di circa cinquanta milioni di euro, e opere minori diffuse di salvaguardia per un importo di circa venticinque milioni di euro.

La Regione avrebbe dovuto approvare i Piani e predisporre un adeguato programma di finanziamenti. Invece si è proceduto per annualità successive e ad oggi sono state realizzate solo parte di tutte le opere previste: infatti in questi ultimi quindici anni il Consorzio ha

9) Interventi di sistemazione idraulica della frazione di Cesarolo in Comune di San Michele al Tagliamento e potenziamento del impianto idrovoro del 2^ bacino consorziale – 2.000.000 euro (finanziati in accordo di programma con Regione Veneto e Comune).

10) Lavori di realizzazione del collettore di gronda a doppia funzione denominato Fossa Nuova nei comuni di Fossalta, Teglio e San Michele al Tagliamento, importo 1.500.000 euro.

11) Lavori di riapertura di 13 scoli minori e relativi tombotti fognari per il collegamento idraulico ai canali di bonifica delle aree urbane del capoluogo e della frazione di San Giorgio in comune di San Michele al Tagliamento – 2.100.000 euro (finanziati con protocollo d’intesa fra Regione e Comune).

12) Interventi di sistemazione della rete di sgrondo minore delle aree dei bacini afferenti al fiume Loncon, Reghena-Lemene e Taglio-Lugugnana e comprendente in parte la rete idraulica pubblica ricevuta in gestione dalla Regione del Veneto in delegazione amministrativa – 4.000.000 euro.

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SANITÀ

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L’unità operativa di psichiatria di Portogruaro Le strutture ricettive e le metodologie terapeutiche di Georgia Schiavon “La follia è una condizione umana” scriveva Franco Basaglia.

Specchiandosi nella follia, la normalità riconosce tratti che sono anche i propri. Il senDott. Bruno Gentile, so di perdita primario delle strutture psichiatriche portogruaresi e l’angoscia per il futuro del malinconico, la dissociazione dello schizofrenico, l’euforia e l’iperattività del maniaco, il delirio persecutorio e la megalomania del paranoico come ipostatizzazioni di condizioni esistenziali, amplificate in quanto espressioni di anime profondamente lacerate, che nelle forme psicotiche più acute sono prive di quell’unità psichica percepita come autocoscienza. Tra le malattie mentali, la schizofrenia ha un’incidenza annua dello 0,01 per cento (10/12 nuovi casi registrati ogni 100mila abitanti), la depressione, psicopatologia in espansione, tra lo 0,1 e lo 0,2 per cento (tra i 100 e i 200 nuovi casi ogni 100mila abitanti).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2020 i casi di disturbi psichici saranno più che raddoppiati.

All’Asl 10 di Portogruaro sono attualmente in cura un migliaio di pazienti che soffrono di patologie psichiche – trecento dei quali complessi, necessitanti di un’assistenza terapeutica multiprofessionale – distribuiti nelle diverse strutture che fanno capo al reparto di psichiatria, il cui nucleo operativo è il Centro di salute mentale di via Forlanini, che fornisce informazioni, smista le richieste e invia le visite a domicilio.

Qui hanno sede gli ambulatori in cui si effettuano le sedute di psicoterapia e le prescrizioni farmacologiche, un centro riabilitativo diurno per la rieducazione dei pazienti cronici, incapaci anche dei gesti più quotidiani, ed un day hospital. All’interno dell’ospedale è attivo il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, adiacente al pronto soccorso, con una capacità ricettiva di 15 posti letto. La struttura di Fossalato, dove risiede una comunità terapeutica riabilitativa protetta, dotata di venti posti letto, e le due comunità alloggio di Fossalato e di Concordia, di sei posti letto ciascuna, accolgono i pazienti che per vari motivi non possono rientrare in famiglia.

Quelli più autonomi abitano in due appartamenti autogestiti, dove ricevono saltuariamente le visite di medici ed infermieri. Nell’insieme delle strutture psichiatriche portogruaresi, sotto la direzione del primario Bruno Gentile, operano una settantina di professionisti tra medici, psicologi, tecnici della riabilitazione, infermieri, educatori ed assistenti sociali.

In Italia la pratica psichiatrica ha subito dei profondi mutamenti in seguito alla riforma introdotta da Basaglia con la legge 180 del 1978, che ha portato, caso

unico al mondo, alla chiusura dei manicomi. Con la legge Basaglia il criterio di interesse della pratica e delle istituzioni psichiatriche si è spostato dalla pericolosità sociale del malato psichico alla salute mentale della persona da curare.

“La riforma Basaglia – spiega Gentile – ha introdotto innovazioni citate come esemplari dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma ottenute a caro prezzo.

L’antipschiatria, fiorita in anni di battaglie per i diritti e le libertà della persona, ha rappresentato l’estremo opposto rispetto alla concezione cautelativa su cui si reggeva la precedente legislazione sulle istituzioni psichiatriche, tanto da arrivare al punto di negare la pericolosità sociale delle malattie mentali.

La chiusura degli ospedali psichiatrici

trovò famiglie impreparate e strutture inadeguate a ricevere i malati mentali e fece registrare gravi fatti di cronaca, tra i quali suicidi di pazienti. Se il malato mentale va innanzitutto concepito come una persona che ha bisogno di cure, in alcuni casi è necessario riconoscerne l’effettiva pericolosità sociale”. Sono insieme la salvaguardia della persona malata e della società che impongono il Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.) con ricovero ospedaliero urgente e coatto per quei malati mentali che non si riconoscono tali e rifiutano le cure. Anche in questa eventualità, che comporta forti restrizioni delle libertà individuali, quali il divieto di uscire dai centri di cura e la somministrazione coatta di psicofarmaci, la tutela dei diritti della persona è garantita da un iter di ufficializzazione del T.S.O. costituito di quattro tappe: un primo certificato di un medico dichiarante la compromissione grave della salute mentale del paziente, confermato da un secondo certificato di un altro medico (operante nella sanità pubblica), cui deve seguire entro 48’ore un’ordinanza del sindaco che può o meno confermare la necessità di ricovero coatto, dandone nel primo caso comunicazione al giudice tutelare, che ha a sua volta 48’ore di tempo per con-

validare o revocare il T.S.O. Nell’attesa il malato, che ha comunque il diritto di comunicare con familiari e legali, viene ricoverato in via precauzionale.

Il T.S.O. ha una validità di sette giorni, trascorsi i quali deve essere rinnovato seguendo la medesima procedura, anche se sono più frequenti i casi in cui il paziente giunge a riconoscere l’opportunità del ricovero, che di conseguenza viene convertito in volontario.

Per l’enigmatica identità del suo oggetto di indagine – l’“anima” o la “mente” – la psichiatria viene tacciata del minor grado di scientificità tra le discipline mediche. I confini che ne delimitano le competenze rispetto alla neurologia ed alla psicologia sono sfumati, data la difficoltà di individuare con certezza le cause delle patologie mentali. Questo detta l’adozione di un metodo terapeutico che superi gli estremismi dell’approccio biologico o organicistico, tipico del clima scientifico positivistico ottocentesco in cui nacque la psichiatria e tornato in auge negli ultimi decenni del Novecento in seguito all’invenzione degli psicofarmaci ed agli studi sulle trasmissioni genetiche, e degli approcci psicogenetico e sociogenetico, che interpretano la malattia mentale come puro prodotto di relazioni familiari o di fattori sociali, posizione quest’ultima che è stata pilastro dell’antipsichiatria, talora scaduta nell’eccesso ideologico di attribuire l’intera colpa dell’insorgenza di patologie mentali a situazioni quali povertà, degrado o emarginazione, che, più che essere cause dirette della malattia psichica, possono semmai peggiorarla. Sono in particolare le patologie più gravi, come le psicosi e i disturbi della personalità, a necessitare – a differenza delle nevrosi, psicopatologie cui sono sufficienti cure psicoterapiche – di un intervento terapeutico integrato “bio-psico-sociale”, che va dalla somministrazione di farmaci psicotropi alla psicoterapia, fino all’intervento sul contesto familiare e lavorativo del malato.

“La capacità di empatia, caratteristica fondamentale per gli operatori di questa branca della medicina, – prosegue Gentile – deve essere unita alla consapevolezza del giusto grado di vicinanza da tenere con ogni paziente. La corazza che inevitabilmente ci si deve creare non si traduce tuttavia in insensibilità. Dal punto di vista professionale, il rapporto coi pazienti permette di affinare la tecnica terapeutica. Ma i loro racconti trasmettono emozioni, dolori, storie di famiglie. Sono testimonianze che non possono non far riflettere, e non solo con la razionalità. Ascoltando le loro confidenze le loro vite ti entrano dentro, vivi le loro storie. I loro brani biografici raccontano di emozioni, sofferenze, vissuti, che magari tu hai provato in un’altra forma o per un altro motivo e che puoi riguardare da un’angolazione differente. Anche le strategie che il paziente nella sua fragilità mette in atto, definite in gergo tecnico “meccanismi di difesa”, ti fanno riflettere su come anche tu, pur essendo meno vulnerabile di lui, ti sei difeso in altre circostanze”.

Se già Ippocrate aveva definito la malattia mentale come una “disarmonia”, che nell’immagine scientifica che egli ne dà è causata da una sproporzione nella mescolanza tra i quattro umori del corpo umano (la bile gialla, la bile nera, il sangue e il flemma), la salute è quell’equilibrio che la normalità tenta di realizzare, senza poter mai risolvere definitivamente quel conflitto e quella contraddizione che è l’essere umano.

2009: l’anno delle elezioni comunali di Maurizio Pertegato

O

ra, la data è stata fissata. Il 6 e 7 giugno di quest’anno i cittadini di Portogruaro saranno chiamati alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale, nelle stesse giornate in cui si svolgeranno le consultazioni europee.

“Portogruaro.Net” intende seguire questo importante appuntamento in modo capillare e massiccio. E’ per questo che dallo scorso numero, e fino all’appuntamento elettorale, la rivista ospita questo inserto speciale, chiamato “Verso le elezioni”. Un’iniziativa, lo ribadiamo, aperta a tutti in modo equo e con spazi a pagamento, che consente a ogni schieramento politico di poter comunicare direttamente con i cittadini. A giudicare

dalla grande accoglienza che è stata tributata al primo inserto dello scorso novembre, la scelta dell’editore si è rivelata perfettamente azzeccata. Sappiamo, infatti, che le elezioni amministrative, in qualsiasi comunità, costituiscono un imprescindibile momento di confronto. Si tratta di un appuntamento a cui i cittadini si accostano con particolare calore e un’intensità che va oltre ogni altra tornata elettorale. Le ragioni sono molteplici, ma è indubbio che il fatto che sia in ballo il destino immediato del nostro territorio, con la concreta possibilità di incidere profondamente sulle scelte che ci riguardano da vicino, rappresenti una spinta così autentica da far partecipare attiva-

mente ognuno di noi, con la consapevolezza di poter arrivare a contare di più. Già nello scorso numero di “Portogruaro.Net” avete potuto notare come le varie forze politiche abbiano cominciato a scendere sul terreno del confronto, e dello scontro, proponendosi con un “manifesto” delle cose da fare e già entrando nel merito delle iniziative che andrebbero realizzate per rendere la città più attrattiva. In questo numero, entriamo più nel dettaglio e si parla di coinvolgimento nella vita amministrativa del Comune, delle caratteristiche che dovrebbe avere un sindaco, con un interesse comune per la grande rilevanza che deve essere patrimonio di un centro storico. Un tema questo

Il centro storico

Lettera aperta ai cittadini di Portogruaro I fatti di questi ultimi mesi hanno ancora una volta evidenziato che l’Amministrazione Comunale non ha un progetto serio ed organico per il Centro Storico di Portogruaro. La maggioranza di centro-sinistra, infatti, sta attuando degli interventi che ci sembrano rispondere solo ad un disegno politico …mai confessato, di far morire per sempre l’economia del Centro Storico.

www.an-portogruaro.org

3. stimolare la scelta del centro come luogo di residenza e di aggregazione sociale nel quotidiano e non solo nelle “note festicciole di regime”.

4. sviluppare qualitativamente e diversificare l’offerta commerciale in Centro storico.

5. Riportare in centro storico i servizi di pubblica utilità per la comunità.

Alleanza Nazionale è contraria al tentativo di imporre una chiusura del Centro storico che risponde solo ed esclusivamente ad una scelta ideologica: consegnare il Centro storico ad una sorta di “esproprio proletario” condannandolo alla morte civile ed economica.

6. Creare una “cabina di regia” coinvolgendo e valorizzando pro Loco, comitati, associazioni culturali e di volontariato, categorie economiche in un progetto di marketing urbano e nella pianificazione di un cartellone annuale di eventi e manifestazioni.

Alleanza Nazionale, che è favorevole in linea di principio alla pedonalizzazione del Centro storico, ritiene che essa possa realizzarsi solo attraverso un percorso progettuale che tenga conto non solo dell’aspetto urbanistico ma anche e soprattutto della rivitalizzazione sociale ed economica del Centro storico.

Fino a quando questo percorso non sarà compiuto, la nostra posizione, lo ribadiamo senza temere alcuna accusa di strumentalizzazione, sarà sempre per l’apertura “senza se e senza ma” di tutto il Centro storico, B.go san Giovanni compreso.

1. Realizzare una viabilità efficace e funzionale • Completamento della Tangenziale; • Istituzione di un ring a senso unico intorno al centro della città con vie di accesso rapido al centro storico; • Sistema di parcheggi sia lungo il ring che nelle immediate adiacenze del centro storico con la realizzazione di un multipiano in posizione da individuarsi, anche mediante referendum consultivo popolare, tra i seguenti spazi: Piazza Castello, Oratorio PIO X ed attuale parcheggio dell’Ospedale Vecchio.

Per restare aggiornato collegati al sito

2. Completare la riqualificazione urbanistica e dell’arredo urbano in Centro storico.

Le azioni della Giunta Bertoncello mancano totalmente della progettualità politico-amministrativa che deve sempre precedere ogni piano di riqualificazione, rivitalizzazione e pedonalizzazione del Centro Storico.

Un percorso come questo può attuarsi solo attraverso un programma pluriennale di interventi che consentano di:

che viene affrontato anche nell’editoriale in terza pagina, consapevoli che una località importante non può prescindere dal valorizzare e arricchire il “cuore” del suo territorio, il vero motore pulsante che costituisce la vetrina e la “cartina di tornasole” della propria immagine. I temi, insomma, non mancano e anche nei prossimi numeri gli schieramenti politici avranno modo di sbizzarrirsi su cosa intendono sia necessario per rendere la città qualitativamente più fruibile. Solo così, il cittadino che si recherà alle urne il prossimo giugno avrà modo di operare una scelta veramente consapevole. Poi, come si usa dire in ambito sportivo, “che vinca il migliore”.

Alleanza Nazionale condanna il “progetto” di morte civile ed economica del Centro Storico decretata dalla miopia politica dell’attuale amministrazione comunale e fa appello alle persone di buona volontà perché insieme si faccia prevalere il buon senso sulla logica aberrante di questo metodo.

Alleanza Nazionale vuole un Centro storico vivibile e fruibile da tutti i Cittadini, portogruaresi e non, attratti dalla storia, dalle bellezze architettoniche, dalle molte iniziative socioculturali presenti e da una qualificata offerta commerciale. questo percorso progettuale, sicuramente non breve, necessita di un ampio e vero coinvolgimento sia dei Cittadini, sia delle Associazioni delle Categorie produttive. solo quando questo avverrà, saranno maturi i tempi per pedonalizzare il centro storico.

Comunicazione politica realizzata con le risorse previste dal Regolamento per la disciplina dell’autonomia contabile del Consiglio Comunale (Del. N. 66 del 24/05/2000)

Gianmarco corlianò Capogruppo Alleanza Nazionale verso il Popolo della Libertà

Gastone Mascarin Consigliere Comunale Alleanza Nazionale verso il Popolo della Libertà

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io il serviz E’ attivo libertà” in ni “post-it tre segnalazio o ndirizz i le vos inviatec e proposte all’i 6 tr 02 e le vos vour, 35 – 30 dirizzo a n ’i C ll Via (VE) o a ica o r a u r g Porto osta Elettron org ro. di P rtogrua o p n a info@

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gennaio/febbraio 2009

Lega Nord per il cambiamento

ari lettori ed elettori BUON ANNO A TUTTI. Dato che al prossimo mese di giugno si andrà ad eleggere la nuova giunta comunale, come molti di Voi già sanno la Lega Nord di Portogruaro nei giorni scorsi ha deciso di concorrere alle prossime elezioni con un proprio candidato a Sindaco e precisamente nella mia persona, avendo individuato nel cambiamento la condizione primaria e necessaria della città, per poter poi operare in tutte le problematiche che in questi lunghi anni si sono sommate e mai risolte. Della candidatura avremo modo di parlare più avanti; ora invece vorrei entrare nel vivo delle cose da fare e come farle: la Lega Nord vede una città che nel centro storico ha il cervello (l’amministrazione comunale) e il cuore (le attività), nella periferia residenziale il corpo, nelle frazioni e nella campagna gli arti. Tutto deve essere funzionante al meglio e nessuna parte della città deve soffrire o essere scollegata, salvo risentirne tutta.

Nel concreto pensiamo per l’area ex-perfosfati di non cedere parte ai privati perché troppo strategica alla città ed al suo futuro sviluppo: non è immaginabile ritrovarsi tra una decina di anni a rimpiangere delle aree non più usufruibili. Per il territorio basta cementificazione selvaggia: prima si recuperi l’esistente e si quantifichi il patrimonio residenziale ancora sfitto o invenduto (sì perché mai come in questi anni di giunta rosso-ambientalista si è proceduto a cementificazione senza senso). Per il Tribunale abbiamo chiesto ed ottenuto nell’Ordine del Giorno su “Mantenimento e potenziamento della Sezione Distaccata del Tribunale di Venezia a Portogruaro” che il gruppo di lavoro istituito sia composto da tutti i capogruppo consiliari, al fine di essere presenti come Lega Nord in prima persona e tenere alta l’attenzione, perché temiamo che dopo la tempesta pre-natalizia come al solito la Giunta portogruarese tenda a far calare il sipario. Così facendo negli anni Portogruaro ha perso tra le molte cose la sede dell’ASSL e già questa da sola è una solenne Giorgio Bellinazzi bocciatura all’amministrazione Capogruppo Lega Nord comunale.

Liga Veneta Padania

Forza Italia verso il Popolo della Libertà Via Martiri della Libertà 104 - Portogruaro

Obiettivo: amministrare con equilibrio e idee nuove la nostra Città L’impegno dei consiglieri uscenti di Forza Italia Verso il PdL

Lucio Leonardelli

lucioleonardelli@libero.it

Capogruppo Forza Italia verso il Popolo della Libertà

Pietro Rambuschi p.rambuschi@libero.it

Consigliere comunale Forza Italia verso il Popolo della Libertà

Alfredo Silvestrini

alfredo.silvestrini@alice.it

Consigliere comunale Forza Italia verso il Popolo della Libertà

Comunicazione politica realizzata con le risorse previste dal Regolamento per la disciplina dell’autonomia contabile del Consiglio Comunale (Del. N. 66 del 24/05/2000)

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gennaio/febbraio 2009

Le novità di cinque anni di amministrazione Comunicazione politica realizzata con le risorse previste dal Regolamento per la disciplina dell’autonomia contabile del Consiglio Comunale (Del. N. 66 del 24/05/2000)

Un vero cambiamento per la città

“Parlare ai cittadini, grande impegno e decisione nel gestire i piccoli e grandi problemi della città, sviluppo di nuovi e concreti progetti per la crescita e il cambiamento delle città: in cinque anni il “fare” dell’Amministrazione ha fatto sì che Portogruaro sia stata “messa in moto”; in cinque anni sono stati realizzate tantissime opere, sono stati avviati interventi strategici di grande rilevanza per la città. Portogruaro ha una nuova immagine, più orgogliosa di ciò che è, più fiduciosa di ciò che ha”.

Il Sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, racconta così le iniziative importanti che hanno caratterizzato cinque anni di amministrazione a Portogruaro.

“Per contare di più, per svolgere un grande lavoro con concretezza e correttezza, ci vuole la determinazione ad essere presenti e partecipi all’appuntamento con il futuro che ha la nostra città.

Cinque anni di incontri e di partecipazione, di voglia di fare insieme ai cittadini hanno fatto di Portogruaro una città protagonista di molte scelte importanti”.

Un nuovo teatro, un polo scolastico di eccellenza, nuove opere per la viabilità, il completamento della tangenziale, la sistemazione e l’arredo dell’area del Pio X, la riqualificazione con un Parco Archeologico nell’Area ex Perfosfati, la realizzazione del Sistema ferroviario metropolitano, l’attuazione del polo dell’Innovazione Strategica a sostegno delle imprese sono alcuni dei più importanti progetti realizzati e in corso di realizzazione.

“L’attività del Consiglio Comunale è stata aperta a molti temi importanti per la comunità portogruarese- ha detto il Presidente del Consiglio Roberto Zanin- Le istituzioni hanno incontrato i giovani e le scuole, hanno prestato grande attenzione alle frazioni, alle esigenze e allo sviluppo della città nel suo complesso. Il programma di mandato del 2004- 2009 è stato completato, e ciò è il risultato di un grande impegno e di grande determinazione nell’affrontare i programmi ed ora pronti a rinnovare l’impegno verso obiettivi sempre più alti e importanti”.

La Città è cresciuta, ha cambiato volto, è migliorata nei servizi, nelle infrastrutture, nella valorizzazione.

Il cambiamento è arrivato nella nostra Città diventata protagonista di scelte innovative e di progetti strategici per il futuro.

L’impegno dell’Amministrazione Comunale è che la Città continui a migliorare, ad andare avanti, con slancio e nuovi salti di qualità, nei suoi progressi e cambiamenti.

Sicurezza e controllo del territorio, solidarietà e servizi, riconoscimento dei diritti, federalismo fiscale, crescita e sviluppo.

Insieme possiamo continuare a migliorare la nostra città.

Insieme possiamo costruire il futuro per una Portogruaro moderna e competitiva.

Tanti per cambiare - insieme si può.

Il nuovo Sindaco di Portogruaro

N

el numero precedente di questo giornale ho avuto occasione di trasmettere ai cittadini elettori il mio pensiero su quali caratteristiche dovrebbe possedere un consigliere comunale per essere un buon amministratore pubblico capace di svolgere bene il compito di consigliere ed essere di supporto al sindaco in una città di circa 25.000 abitanti come Portogruaro e gli assessori, nel segnalare i problemi della città e nel proporre soluzioni.Suppongo, poiché conosco i miei concittadini, che l’articolo sarà piaciuto e condiviso e che ne faranno buon uso al momento di entrare nella cabina elettorale il 6 o 7 giugno 2009.

Oggi proseguendo in questo dialogo e confronto con i miei concittadini, giunto al termine del mandato elettorale, ritengo doveroso da parte mia pronunciarmi anche sulla figura del Sindaco e sulle qualità che dovrebbe possedere il primo cittadino per amministrare correttamente la città nei prossimi 5 anni e, soprattutto, porre le basi per un suo bilancio e la crescita dell’intera comunità portogruarese nel futuro.

Viene dato per scontato che deve possedere conoscenze dirette del territorio, comprensione del linguaggio che i cittadini usano perché egli è un “portogruarese”.

Dotato di energie fisiche ed intellettuali, sopra la media, quindi disponibilità al dialogo ed alla soluzione dei problemi anche quelli più piccoli.

Il nuovo Sindaco dovrà saper unire la conoscenza della storia di Portogruaro e del Veneto Orientale alla capacità di dialogare con il territorio essendo stimato e riconosciuto per le esperienze professionali e di relazione con persone e istituzioni, capace di unire attorno ad obiettivi comuni Portogruaro e i comuni del Portogruarese. Ciò permetterà di far riprendere a Portogruaro il ruolo che gli compete – guida del territorio, in ultima analisi un “leader” autonomo che operi in M.d.L. Luciano Gradini base alle simpatie al soConsigliere Comunale stegno dei colleghi sindaLista Civica PORTO VIVA ci dei comuni limitrofi.

Portogruaro ha quindi bisogno di una personalità di qualità, capace di idee e proposte, la quale non deve ricevere le “veline” da qualcuno ma deve dibattere e portare avanti argomenti, progetti da “manager”, suoi che sorgono dalle sue capacità intellettuali, programmatiche e politiche.

Una volta eletto il Sindaco deve avere la fiducia da parte dei suoi colleghi di destra o sinistra, derivante dalla sua preparazione, dal suo impegno professionale, dalla sua rettitudine morale e dalla assoluta volontà di voler migliorare la vita dei propri concittadini.

Oggi infatti, tutti o quasi tutti riconoscono che Portogruaro, a causa del comportamento di determinati amministratori, non gode più la fiducia della forze politiche, amministrative del Veneto.

Da ultimo, mi sia concesso un auspicio, che il sindaco primo cittadino, debba possedere un tasso culturale elevato per promuovere la città in quello che ha di più rilevante, di essere città d’Arte e di Cultura e di alta formazione scolastica.

Il 6 e 7 giugno tutti noi saremo a conoscenza dei candidati a questa importante carica, ricca di soddisfazioni ma anche di grande impegno, che richiede sacrifici personali e di famiglia, non indifferenti.

Ebbene vi invito a valutare attentamente i concorrenti, trascurare subito le mezze calzette che non hanno i requisiti se non quelli di mettersi in evidenza, magari per una sola volta; non lasciatevi convincere da impegni che poi non verranno mantenuti, né illudetevi che promesse personali vi possano garantire un reale miglioramento della vita, ciascuno di noi crescerà se cresceremo assieme alla comunità.

In ballo vi è il futuro del nostro territorio, l’occupazione dei nostri figli, che oggi si rivolgono ad altre località e regioni, il miglioramento dei servizi (tra questi la casa ai nostri concittadini che con il basso reddito non sono in grado di averne una propria) e tanti altri argomenti che da anni non vengono toccati perché chi ci ha amministrati in questi ultimi due lustri, non sempre hanno saputo mettere in cima ai loro interessi la crescita dell’interna comunità e una giusta distribuzione di onori e oneri fra tutti i cittadini.

Con l’auspicio che questa mia breve considerazione venga accolta, augurandomi una serena competizione esprimo voti di ogni bene, porgendo nel contempo un cordiale saluto.

Pubblica Amministrazione: sconosciuta, lontana, solo per pochi

U

na sorta di fastidio sembra aleggiare tra i cittadini ogni qualvolta viene affrontato un argomento di discussione Renzo Mazzon politica. Quasi che fosse qualcosa Consigliere Comunale di superfluo, quasi fosse altro dalla Lista Civica PORTO VIVA realtà della vita quotidiana, quasi la gestione politico-amministrativa di un paese fosse ininfluente rispetto ai veri problemi della famiglia, dei figli, del lavoro, della vita di tutti i giorni.

Non credo però che questa disaffezione verso la gestione della nostra città sia responsabilità del singolo cittadino.

Credo invece sia una precisa responsabilità di alcuni politici che non hanno saputo ascoltare e far propri e problemi della cittadinanza.

Vediamo in continuazioni pubblicazioni illustrative di quanto bene si sia provveduto a programmare vari interventi nel nostro territorio, ma, mi chiedo, non sarebbe il caso di cominciare a chiederci se effettivamente quelle pubblicazioni siano funzionale a condividere con i cittadini un percorso di strutturazione della nostra città? Oppure non siano unicamente uno dei tanti manifesti autoincensanti?

Non riesco a non pensare, a costo di essere banale, che il vero amministratore pubblico è quello che, senza far stampare opuscoli più o meno colorati, è presente nel territorio, perché

vive il suo comune, ne conosce le esigenze, guarda avanti

puntando a proporre iniziative economico-sociali per il mondo dei giovani, a sostegno degli anziani, convinto che la crescita della città e direttamente proporzionale a quanto il progetto viene condiviso.

E’ indispensabile riuscire a rispondere alle esigenze e alle necessità della gente. E ora chiedo a voi concittadini che avete avuto la pazienza di leggermi fino a qua:

“Quanto vi sentite coinvolti nella vita politica di Portogruaro?”

“Quanto vorreste che “il fare politica” volesse dire dibattito serio, educato e rispettoso delle diverse posizioni e convinzioni?”

“Quanto vorreste tornare al confronto di idee?”

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IL PERSONAGGIO

gennaio/febbraio 2009

Max Calderan: un uomo estremo

Cammina nel deserto senza bussola, completamente solo e autoalimentandosi. Cammina nel deserto per ridefinire l’estremo assoluto. Cammina nel deserto con un unico obiettivo in testa: arrivare nel 2010 a sfidare un lembo di terra in cui nessun uomo ha mai osato metter piede di Giulio Serra

S

ono millenni che l’uomo sfida la natura e se stesso. Lo fa per un desiderio inconscio di ricerca e di scoperta dell’ignoto, e del proprio Io interiore.

Senza questa spinta primordiale, forse, gli antichi non avrebbero mai scoperto il fuoco, i romani non si sarebbero sospinti oltre le Alpi, e gli scienziati dei giorni nostri non passerebbero anni-mesi-giorni con gli occhi fissi su cellule e microorganismi speranzosi di intuirne meglio funzioni, caratteristiche, peculiarità. Ecco, partendo proprio da questo concetto universale e facendolo indossare ad un uomo in particolare, noi riusciamo a comprendere meglio la persona e la vita di Max Calderan: un cittadino del mondo – sebbene nato e cresciuto a Portogruaro –, una figura quasi mistica, fuori dagli schemi che il mondo vuole imporre, strenuo difensore del famoso pensiero di libertà più volte evocato nei suoi libri anche dal brasiliano Paulo Coelho per cui “La vita deve essere vissuta nel modo in cui la si sogna, e non come la desiderano gli altri”.

cogli sui denti la bastonata più grossa e prima eviti anni di piccole bastonate che si susseguono senza soste. Anche nell’esplorazione desertica è uguale. E così – spiega Max – dal 2001 ho iniziato a partecipare ad alcune gare in deserto considerate estreme, le più dure al mondo.

“La vita deve esse-

da. Tutto questo perché? “L’arrampicata libera e lo sci alpinismo anche estremo mi hanno formato fisicamente e mentalmente – dice Max nel suo sito – ma era un ambiente che mi stava stretto perché non mi permetteva di avere libertà di espressione. L’ambiente della montagna era comunque piccolo e limitato. Dove voltavo lo sguardo vedevo sempre una casa, una macchina, un’altra persona, un traliccio della luce, un animale. Vo-

levo l’estremo, quello vero, quello dove sei solo. Volevo portarmi all’estremo assoluto – continua –, fare qualcosa di grande che nessuno aveva fatto prima, ma non per dimostrare chissà cosa, semplicemente perché per me è sempre stato naturale che l’uomo possa arrivare ai limiti impensabili.

Non ho mai creduto al metodo di affrontare le cose passo dopo passo con crescente difficoltà. Anzi, prima

...e tu dormi sonni tranquilli?

Poco più che quarantenne, Max vive da almeno una decina d’anni con l’ossessiva ricerca del limite estremo oltre il quale l’uomo non può andare: cammina per migliaia di chilometri attraversando i deserti più crudeli del pianeta, dorme seguendo microcicli di quindici minuti di sonno ogni tre o quattro ore, segue le rotte del GPS e quelle del proprio fiuto da esploratore, si autoalimenta e non vuole attorno a se medici o equipe specializzate di pronto soccorso, sfida il buio della notte camminando nelle sabbie aride del deserto munito soltanto di una piccola luce accesa sul caschetto.

“Nelle mie imprese estreme voglio morire prima di morire – spiega Max –. Se la comandi, invece di subirla, la morte ti conduce in vita. E’ l’unico modo per fare qualcosa che nessun uomo ha mai solo pensato di fare. Passare dove mai presenza umana è passata prima di me”. E così si finisce per scoprire che nell’aprile del 2006, primo uomo capace di farlo, è riuscito a percorrere la diagonale più lunga dal confine con l’Arabia Saudita fino al Golfo Persico, 202 chilometri no-stop in 38 ore di camminata; a seguire, nel gennaio del 2007, è stato capace di correre 437 chilometri sulla linea immaginaria del Tropico del Cancro dal confine con gli Emirati Arabi al Golfo di Oman in 90 ore e 20 minuti, ovviamente no-stop; e ancora, nell’agosto dello stesso anno, con 56 gradi celsius che gli picchiavano sulla fronte, Max ha coperto i 200 chilometri del deserto del Wahahibah (Oman) in 49 ore; infine, sempre in Oman, nel 2008, ha percorso 360 chilometri in 75 ore con “un caldo che a bruciarsi vivi era più fresco” ricor-

è e t e r a u La t sicura? davverocomputer?

E il tuo Hai adeguato la a tua t aziend azienda da al D. Lgs. 196/03 dal al punto di vista informatico? (passwords temporizzate, protezione dei computer e dei dati, copie di sicurezza/back-up) Internet non è sicuro hai un firewall che ti protegge dalle intrusioni?

re vissuta nel modo in cui la si sogna, e non come la desiderano gli altri

”

Presto, però, mi sono reso conto che di estremo c’erano soltanto i duemila euro di iscrizione da versare a questa o quella organizzazione. Ero semplicemente un numero di pettorale mescolato ad altri numeri. Da questa acquisizione sono partito per ricercare il vero estremo, quello autentico, andandomene in solitaria per i deserti meno conosciuti, da solo con la mia forza di volontà”. Oggi Max vive con un obiettivo ben preciso in testa: affrontare nel 2010 l’Empty Quarter, il deserto arabico in cui nessun uomo ha mai messo piede, l’unico in cui nemmeno i cammelli dei beduini e degli autoctoni osano entrarvi. E’ questo il luogo, secondo lui, in cui è nato l’uomo: “E’ il segreto della vita – spiega –, da qui l’uomo ha iniziato a muoversi nel mondo. Ed è, non a caso, l’unico posto della terra privo di contaminazione umana, pulito da ogni energia negativa”. Per arrivare preparato all’appuntamento con la Storia, Max continua ad allenarsi notte e giorno – di solito tra la mezzanotte e le sei del mattino – correndo da solo tra i boschi della pedemontana, arrampicandosi fin oltre il Piancavallo per ridiscendere fino ai Magredi, dove sulle pietre ritrova il letto naturale per concedersi quei dieci minuti di

Hai un sistema di salvataggio dei dati nel caso di problemi hardware dei pc o dei server?

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Hai un sistema di filtro per permettere ai bambini di navigare in internet in maniera sicura?

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microsonno che nel suo percorso di training fisico e mentale rappresentano il confine reale e palpabile tra la vita e morte. Alla domanda: che farai se, nel mezzo dell’Empty Quarter, percepirai la morte imminente? lui risponde: “Non mi dispererò. Semplicemente mi spoglierò completamente nudo e le andrò incontro distendendomi sulla sabbia e abbracciandola così come viene…”

Insomma, sulla figura così complessa e sublime di Max Calderan tante incognite permangono vive ma almeno una cosa si può dare per certa: Max non è sicuramente l’Uomo Qualunque che Guglielmo Giannini, decadi fa, ipotizzava come prototipo ideale dell’uomo moderno. No, lui no.

DALLE AZIENDE

gennaio/febbraio 2009

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Il computer fa male alla vista…?

I

l computer ormai è diventato uno strumento comune, il suo diffuso e intenso utilizzo va dall’ambito lavorativo a quello domestico: per lavorare, apprendere, comunicare e giocare ormai trascorriamo ore della nostra giornata davanti a un monitor con un conseguente carico di lavoro per i nostri occhi.

Tra uso del computer e difetti visivi non esiste una vera diretta correlazione, i disturbi sono la conseguenza di diversi fattori. Il nostro occhio viene sollecitato da innumerevoli movimenti di messa a fuoco per le varie distanze a cui è costretto a lavorare; passiamo lo sguardo dalla tastiera al monitor e viceversa, rispondiamo al telefono, prendiamo appunti, parliamo con persone che ci stanno vicino spesso in ambienti con illuminazione non adeguata, usiamo monitor con scarsa definizione, adottiamo posture errate.

In queste condizioni al nostro occhio è richiesto un superlavoro. Al sistema visivo mancano così le energie per compiere le proprie funzioni, dando origine ad una serie di fastidi: bruciore, ammiccamento frequente, lacrimazione, secchezza, stanchezza alla lettura, visione annebbiata, visione sdoppiata, fastidio alla luce e mal di testa. A volte l’affaticamento nasce da difetti visivi non diagnosticati o non corretti perfettamente, quindi a persone già predisposte, altre volte

redazionale a cura di Michele Moretto invece il bruciore e la secchezza oculare sono dovuti soprattutto alla riduzione dell’ammiccamento palpebrale, cioè alla tendenza che abbiamo

a ridurre l’apertura e la chiusura delle palpebre che grazie al loro movimento lubrificano l’occhio.

Situazioni di questo genere affliggono parecchie persone. In Italia la legge 626 in materia di salute negli ambienti di lavoro mette in evidenza le problematiche per i lavoratori che fanno uso di videoterminali sia dal lato visivo che da quello posturale,

dà delle indicazioni e consiglia come organizzare una postazione di lavoro: per quanto riguarda la salute dell’occhio, per esempio, disporre

il monitor perpendicolare alle fonti luminose e allinearlo per eliminare eventuali riflessi, regolare contrasto e luminosità e caratteri, regolare accuratamente la seduta ecc…

Per la salute del nostro occhio si consiglia sempre una visita specialistica, anche per prevenire o escludere qualsiasi altro disturbo visivo.

Come ottico posso dirvi di fare attenzione a cosa usate: indossare occhiali

sbagliati può portare ad inutili movimenti del capo, inclinarlo troppo avanti o indietro, e come conseguenza ad usare posture sbagliate (si pensi che il 70% delle persone che lavora in ufficio e in altri ambienti di lavoro al chiuso soffre di dolori da postura scorretta).

Nel settore dell’ottica il problema della visione da vicino è molto sentito dalle case produttrici di lenti che progettano prodotti sempre più personalizzati e all’avanguardia. Un tipo di lenti che ho consigliato ad alcuni miei clienti e da me personalmente utilizzate con esiti positivi, sono le “indoor” progettate secondo le più recenti regole ergonomiche per il lavoro d’ufficio e altri ambienti lavorativi interni, cioè in tutte le occupazioni che richiedono concentrazione nella visione da vicino e distanze intermedie. Un ottimo prodotto, dove gli occhiali ordinari da lettura offrono una visione in profondità insufficiente, le lenti indoor dimostrano il loro valore aggiunto.

Buona visione a tutti.

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SPORT

gennaio/febbraio 2009

Arti marziali, una filosofia per allenare l’anima Dal judo ai corsi di difesa personale, nel Portogruarese sono tante le associazioni che offrono a bambini, ragazzi e adulti la possibilità di scoprire alcune tra le discipline orientali più complete ed educative di Daniele Micheluz

V

iaggio nel mondo delle arti marziali. A Portogruaro e dintorni ci sono molte società che gravitano, a vario titolo, attorno a questo universo. Società storica è la Judo Kiai, la prima a portare il judo nel Portogruarese, per iniziativa di alcuni appassionati, in particolar modo il Maestro Antonio Carcione. L’attività si è svolta in vari sedi del territorio finché, nell’anno 2000, grazie all’Amministrazione comunale di Portogruaro e in particolare al vice-sindaco di allora Antonio Bertoncello, fu concessa una sede al primo piano del palazzetto dello sport dove ora sono presenti ben due tatami e un’attrezzatura di potenziamento fisico. In oltre 30 anni di intensa attività il Judo Kiai ha permesso a numerosi atleti di conoscere e praticare il judo e ha formato diversi istruttori, allenatori, un maestro, arbitri regionali, dirigenti federali regionali, cinture nere ed atleti promettenti che hanno ottenuto risultati in campo regionale, nazionale ed internazionale.

“A Portogruaro,

Concordia Sagittaria e Cordovado ci sono parecchi corsi che insegnano le varie discipline, ispirandosi ai dettami dei principi d’Oriente. Tutti possono avvicinarsi a queste filosofie, tenendo così allenati il fisico e lo spirito

”

Per questi risultati l’associazione ha ottenuto vari riconoscimenti dal Coni provinciale, dal Comune di Portogruaro, dalla Fijlkam e dalla Libertas regionale. Il Judo Kiai in tre decenni ha avuto una crescita esponenziale grazie ai suoi più fedeli tesserati e oggi, con un vivaio numeroso e promettente, svolge le attività di centro di avviamento allo sport improntato sulle nuove metodologie di insegnamento ai bambini che evitano la precoce specializzazione nel rispetto della migliore tradizione del judo.

Ma organizza anche i corsi di Judo amatoriale – questa disciplina garantisce un’ottima preparazione fisica e mentale a prescindere dall’età – e di ju-jitsu, l’arte della difesa personale

(con la presenza di tre cinture nere) per coloro che vogliono cimentarsi su questo genere di attività. Il club, al fine di promuovere e coinvolgere chiunque abbia interesse, in questi anni ha organizzato diverse gare federali a Portogruaro e a Cinto Caomaggiore in collaborazione con il comitato regionale Fijlkam. L’insegnante tecnico è il Maestro Marco Dotta cintura nera V dan judo, II dan Ju-Jitsu, atleta

che vanta un ricco palmares personale ottenuto proprio con questa società.

Altra valida di spessore è la Budo Life Academy, un’associazione sportiva fondata nel 1998 dal Maestro Alessandro Presotto con l’intento di insegnare il karate, mettendo a disposizione la sua esperienza maturata in oltre vent’anni di pratica e successi agonistici. Nel sodalizio viene proposto l’insegnamento del karate stile Wa Do Ryu. Durante i corsi vengono studiati e approfonditi gli aspetti peculiari di questa disciplina: il karate tradizionale, il karate agonistico e il Goshin Jitsu, ovvero la difesa personale. Per i più giovani, inoltre, esiste un programma propedeutico alle arti marziali, denominato karate educativo e formativo. Nell’Accademia si praticano anche il Ju-Jitsu tradizionale e metodi moderni di lotta finalizzati alla difesa personale, quali il

Krav Maga. I corsi per bambini, adulti e ragazzi, si tengono presso Linea Porto, Arhena 5 e il palazzetto dello sport di San Vito al Tagliamento (vedi www.budolife.it).

L’associazione ‘Polisportiva Sorriso’, invece, è una delle nuove realtà del territorio. Fondata nell’agosto del 2006, è affiliata alla Fijlkam-Coni nel settore Judo. La sede dove si svolge l’attività si trova nella palestra delle scuole elementari “IV novembre”, in via Liguria. Sotto l’attenta guida del Maestro Enzo Bigai, cintura nera III dan di Judo, nonché titolare della cattedra in educazione fisica al Liceo “M. Belli”, si svolgono corsi di judo sportivo per bambini e ragazzi, che si tengono il martedì e il venerdì (17.3018.30 per bimbi di 6-10 anni e 18.3020 per ragazzi dagli 11 anni in su). Ma la Polisportiva Sorriso organizza, per giovani e adulti, anche corsi di difesa personale antiaggressione, tenuti da Luciano Venturuzzo, cintura nera IV dan di karate e maresciallo di Polizia municipale a Pordenone. Questi corsi si tengono il venerdì dalle 20.30 alle 22 e attualmente coinvolgono una quarantina di persone.

Uscendo da Portogruaro, a Concordia Sagittaria è presente l’Accademia Wa Do-Ryu Karate diretta dal plurititolato Maestro Tiziano Talon, che insegna il karate Wado-Ryu. Questa scuola di arti marziali si occupa dal 1980 dello studio, della pratica e della diffusione delle attività fisiche e mentali conosciute con la denominazione di Wado-Ryu Karate-Do. Oltre a Talon sono presenti i maestri Franco Serafin (anche presidente del sodalizio), Fernando Ferrandino, Silvano Rinaldo e Paola Pascutto.

Sempre a Concordia, con sede in via Manin, c’è anche la World Ju-Jitsu Kobudo Organization-Federation “Bushido Club”, nella quale si possono praticare Ju-Jitsu, Kobudo, Kick-Jitsu, Armed Bu-Jitsu, difesa personale di base ed avanzata e difesa personale per forze di polizia. La direzione è affidata al Maestro Flavio Giotti, responsabile regionale Wjjf Italia II dan ju-jitsu, Wjjko-wjjf II dan judo Fijlkam.

Infine, appena fuori provincia, a Cordovado, affiliata alla Kokusai Aikido Kenshukai Hirokazu Kobayashi Ha e all’Accademia di aikido e cultura tradizionale giapponese (vedi www. aikidocordovado.it), c’e l’Asd Accademia Aikido Cordovado. Essa propone corsi di aikido e aikitaiso e ha sede in via Battaglione Gemona a Cordovado. I corsi sono per bambini, ragazzi e adulti.

SPORT

gennaio/febbraio 2009

Polisportiva Sorriso Vinci la pigrizia divertendoti

L

redazionale a cura di B. E.

’Associazione Polisportiva Dilettantistica “Polisportiva Sorriso” al terzo anno di attività si distingue nel panorama delle associazioni presenti a Portogruaro per la varietà delle proposte motorie e sportive che abbracciano un’utenza dai 6 agli oltre

65 anni. In particolare è stato posto in essere un progetto con l’Assessorato alle Politiche per la Persona e allo Sport del Comune di Portogruaro per favorire la partecipazione degli oltre 65enni ad un programma di ginnastica dolce per la terza età quale opportunità di benessere psico-fisico e sociale.

Sabato 17 gennaio, nell’ambito delle iniziative previste da questo progetto, si è tenuto c/o il Centro Culturale Sociale Ricreativo Romatino un’interessante convegno sulle seguenti tematiche: - “I benefici dell’attività motoria nella terza età quale prevenzione delle malattie cronico-degenerative e metaboliche”, relatore Dott. Giovanni Parutta - fisioterapista - “Il miglioramento delle capacità motorie nella terza età per una migliore autonomia e qualità della vita di relazione”, relatore Prof. Vico Camolese - diplomato ISEF e titolare di cattedra in Ed. Fisica ISIS Luzzato di Portogruaro L’amministrazione comunale era rappresentata dall’Assessore alle Politiche per la Persona Sig. Angelo Morsanuto e dall’Assessore allo Sport Prof. Diego Collovini, che hanno espresso il loro plauso all’iniziativa.

I corsi nello specifico al loro secondo anno di organizzazione stanno riscuotendo un notevole successo tra le persone anziane che hanno così dimostrato di apprezzare l’iniziativa. I corsi si tengono a Portogruaro presso la palestra delle Scuole Elementari IV Novembre di via Liguria con insegnante il Prof.

Ludovico Camolese, e a Summaga presso la Palestra Comunale con insegnante il Dott. Cirino Sampugnaro.

Altra iniziativa interessante è il corso da poco avviato di Difesa Personale Antiaggressione che si avvale della collaborazione tecnica dell’istruttore cintura nera IV° Dan Karate, M.llo della Polizia Municipale di Pordenone, Sig. Luciano Venturuzzo che, per l’esperienza e la competenza professionale, garantisce ai partecipanti un’elevata qualità del corso.

La Polisportiva Sorriso inoltre promuove corsi di Judo per bambini e ragazzi, mentre per giovani e adulti corsi di Fit Boxe (aerobica), Tai Chi Chuan (rilassamento e meditazione), Ballo Liscio, Danza del Ventre.

DIRETTORE SPORTIVO Prof. Ezio Bigai Docente di Ed. Fisica e sportiva e Istruttore Fed. CONI, cintura nera III° Dan Judo

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Gruppo terza età Portogruaro con istruttori e Assessore Politiche per la Persona Angelo Morsanuto

Gruppo terza età Summaga con istruttore e Assessore allo Sport Diego Collovini

CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Prof. Ezio Bigai Vice Presidente: Cav. Giorgio Bigai Consiglieri: Cristiano Griffoni, Gianni Bello, Riccardo Barbisan.

Palestre di attività: - Scuola Elementare IV Novembre, Via Liguria - Comunale di Summaga Per informazioni: tel. 348 7428289

Gruppo bambini e ragazzi Judo con istruttore

Budo Life Academy Non solo arti marziali

L

a Budo Life Academy si colloca fra le più accreditate scuole di Arti Marziali del panorama locale. Ma non solo. Grazie infatti a un’esperienza trentennale, oggi l’accademia propone corsi che riguardano non solo le arti marziali ma una serie di attività complementari che sono attinenti al settore.

Un percorso di

crescita costante della scuola di Portogruaro, nata nel 1998, che permette di offrire all’utente oltre al Karate Tradizionale e Sportivo, corsi di Fitness, Ju Jutsu e Difesa Personale.

Se nel Karate la Budo Life è una realtà consolidata per merito di un’esperienza acquisita in molti anni di pratica e successi in ambito sportivo, le altre attività sono di nascita più recente e sono frutto di una continua ricerca e formazione che hanno portato il M° Presotto e i suoi collaboratori a frequentare nomi importanti del panorama mondiale grazie a corsi, stages e seminari in cui si sono trattati tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza e la capacità di sapersi destreggiare in una situazione di pericolo per la propria incolumità. Non tutti sanno che Arte

Marziale e Difesa personale non sono la stessa cosa e, anche se praticare consente di acquisire le capacità e le abilità tecniche, è necessario affrontare, approfondire e sviluppare temi riguardanti gli aspetti nozionistici, psicologici e tattici che ci permettono di saper veramente gestire una situazione di pericolo.

Non serve e non basta quindi essere dei campioni di qualsiasi disciplina di

combattimento per saper difendere noi stessi e chi ci sta vicino, bisogna altresì rivolgersi a professionisti competenti e qualificati per non rischiare di imparare cose inutili e, ancor peggio, sbagliate, perché potrebbero risultare, in casi estremi ma attuali, fatali. Oltre alla Difesa Personale oggi è possibile anche tenersi in forma con metodi meno impegnativi ma molto efficaci come i corsi di Fitness Combat, che prevedono lezioni a carattere aerobico con l’utilizzo di tecniche di Boxe e Kick Boxe dove l’obiettivo è tonificare, migliorare la capacità cardiovascolare, imparare i rudimenti e i fondamentali di

uno sport di combattimento e… divertirsi.

Con l’ausilio infatti di musica e colpitori, la lezione scorre veloce e si migliora il proprio stato di forma, con un metodo che consente di scaricare le tensioni e combattere lo stress che inevitabilmente si accumula con i ritmi dell’attuale vita quotidiana.

Un discorso che va approfondito a

parte e che tratteremo in seguito, per importanza e complessità dell’argomento, è il settore giovanile.

Basti dire che il Karate proposto dall’Associazione fa parte di un progetto approvato dal CONI e dal ministero dell’istruzione denominato “Sport a Scuola”.

Per le indiscusse valenze educative e formative, il Karate rappresenta una straordinaria attività sportiva che, se proposta durante le cosiddette “fasi sensibili”, cioè quell’arco di età che va dai cinque ai dodici/tredici anni, concorre

allo sviluppo completo ed armonico del corpo e della personalità dei giovani.

Alla BUDO LIFE i corsi prevedono itinerari metodologici commisurati all’età a partire dai cinque anni per arrivare all’età adolescenziale e quindi alla fase preagonistica e agonistica.

Diversificazione e competenza, quindi, per offrire

all’utente un ventaglio di proposte che vanno dalla cultura dell’arte marziale tradizionale all’aspetto sportivo e agonistico di una disciplina fra le più complete, ai temi più delicati e attuali riguardanti la sicurezza personale fino ad arrivare ai metodi di fitness per chi vuol mettersi in forma prendendo a pugni e calci lo stress, la noia e le tensioni della frenesia quotidiana in modo divertente ed efficace.

Per informazioni: Arhena 5 Via Villastorta, 31 – Portogruaro www.budolife.it info@budolife.it Tel. 347 9613989

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L’ACQUOLINA IN BOCCA

gennaio/febbraio 2009

Cucina invernale, frutta e verdura e loro proprietà salutistiche Per nutrirsi bene nei mesi freddi, non c’è solo la carne

L

di Leandro Costa

’inverno è la stagione in cui in cucina si prediligono le molte varietà di carne: dal maiale, che si macella in questo periodo con tutti i suoi derivati, alla selvaggina di pelo come la lepre e di piuma come il fagiano, agli animali da cortile pronti al consumo come l’anatra, l’oca e il cappone che tradizionalmente si mangia a Natale e Capodanno e ai “gran bolliti” (gallina, manzo, lingua salmistrata, testina di vitello, cotechino e linguàl accompagnati alla salsa di cren o alla pevarada). Ma l’inverno raccoglie anche una molteplice varietà di frutta e ortaggi, ricchi di qualità nutrizionali e indicati per una corretta dieta alimentare dato il loro scarso apporto calorico. Cibi ideali dopo le scorpacciate del periodo natalizio, in cui si esagera proprio con i piatti di carne e i formaggi ricchi di calorie. Frutta da mangiare, naturalmente, o per preparare succhi e dolci: arance in

molteplici varietà (tarocco, moro, sanguinella, w.navel, ecc.) ricche di vitamina C, mele verdi, rosse, gialle (le Golden, Delicious, Belfiore, Renetta, Rosa, ecc.), pere (Abate, Kaiser, William), frutta ricca di fibre vegetali, di potassio, fosforo, di vitamina C, di glucosio. E ancora i cachi, saporiti, gustosi e nutrienti come le castagne e le noci molto energetiche e poi i melograni e i fichi secchi. Una ricerca dell’Università inglese di Leeds ha accertato che le mele, le pere, le arance e la verdura locale di stagione aiutano a rallentare il processo di invecchiamento. Sembra anche che le mele e le pere abbiano il potere di assorbire i veleni derivanti dal fumo di sigaretta. La zucca, che un tempo era molto usata in cucina, da sola, cotta al forno o bollita, è un ottimo ingrediente per preparare delle buone minestre. Per esempio, la crema di zucca, cucinata in brodo vegetale assieme a carote, patate e cipolla passate al setaccio, salata e pepata e servita con crostini di pane raffermo e grana; un tempo i bambini, al mattino, prima di recarsi a scuola, facevano colazione con i “zuffi”, chiamati anche “pastarei”, zucca preparata a mo’ di polentina calda irrorata da latte fresco, nutrienti ed energetici; e poi per risotti, gnocchi, ravioli e dolcetti. È un ortaggio ricco di vitamina A, di minerali come il fosforo, il calcio e il potassio e di fibre, ed è scarso di calorie. In alcune riviste specializzate ho letto che la sua polpa costituisce un alimento salutare, consigliato per la prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari. Il radicchio Veneto è ricco di pregiate qualità: il Chioggia, il variegato di Castelfranco, il Veronese e, soprattutto, il radicchio di Treviso, il precoce ed il tardivo definito

“il fiore d’inverno”, versatile in cucina ove viene utilizzato in ogni pietanza, dagli antipasti fino al dessert. Mangiato crudo rivela il suo particolare aroma, ricco di sostanze amarotiche che stimolano i succhi gastrici favorendo la digestione, oppure in insalata, marinato, alla griglia o per deliziosi risotti, pasticci, crespelle, dolcetti e crostatine.

Le proprietà nutritive del radicchio sono simili a quelle dell’insalata: non contiene grassi, ha un valore calorico intorno al 15% con vitamine e carboidrati intorno al 2%. I cavoli comprendono una grande varietà di piante, di cui le più note sono: il cavolfiore, i broccoli e broccoletti, il cavolo nero, la verza, i cavolini di Bruxelles; tutti alimenti da utilizzare per una alimentazione ipocalorica, ricchi di vitamina C, acido folico, fibra e potassio e anche particolari sostanze antitiroidee e protettive contro i tumori

intestinali. In tavola sono ottimi contorni; tutti assieme formano delle gustose insalatone e risultano ideali per preparare i classici minestroni di verdure, il più famoso dei quali è certamente la “ribollita”. Oppure, trattati singolarmente, come i cavoli cappuccio, inaciditi e salati per preparare i crauti, ricchi di vitamine e sali minerali che favoriscono la digestione e si completano con le patate e salsicce, e le verze sofegàe (stufate), con la salsiccia e cotechino. Il finocchio dolce è privo di lipidi e amidi, ricco di acqua ed oli essenziali che lo rendono diuretico, digestivo e lenitivo; si può mangiare in insalata o gratinato. I cardi, in verità poco prodotti nel nostro territorio,

forse perché difficili da coltivare e notissimi in Piemonte, ove si accompagnano alla “bagna càuda”, una salsa di acciughe burro e aglio; hanno pochissime calorie, sono ricchi di calcio, proteine e sodio e, dopo una lunga cottura, si accostano alle acciughe salate. Fritti, sono molto buoni con un ripieno di mozzarella e carne di salame. I carciofi da noi noti sono quelli violetti veneziani e quelli di Chioggia, protettori del fegato, ricchi di minerali e fibre, di facile digeribilità. Si gustano in diverse maniere: lessati con un filo di olio e.v., al forno, alla brace, alla pizzaiola, alla romana, ecc.

Oppure si possono spolpare per preparare una salsa e condire una pasta, pasticcio, crespelle. Altri ortaggi rintracciabili per tutto l’anno come le carote, le cipolle, le patate, i fagioli e i funghi, completano un paniere ricco e gustoso da ottobre fino a marzo.

L’inverno comprende pure il periodo di Carnevale che richiama il famoso Carnevale di Venezia e la sua tipica, antica e tradizionale cucina risalente al periodo romano e bizantino, che ha tramandato ai posteri la ricetta del “Fegato alla veneziana”: il fegato di vitello da latte viene tagliato in listarelle, cotto su un letto di cipolle tagliate fine e indorate in olio extra vergine di oliva, irrorato di brodo vegetale (ci sta pure una spruzzata di vino bianco Tocai) e cotto a fuoco lento per una decina di minuti. E anche le famosissime “sarde in saor”: le sarde ben pulite senza le interiora, la testa e la pinna, infarinate, fritte e salate coperte a strati di cipolle tagliate ad anelli imbiondite a parte in olio extra vergine di oliva, aceto e vino bianco e con l’aggiunta (facoltativa) di pinoli ed uva passa e lasciate a riposare per almeno una giornata. Merito dei veneziani è stata anche la scoperta dello stoccafisso, di cui sono stati i primi importatori dalle Isole Lofoten e del quale i veneti hanno esaltato le qualità, inventando il rinomato baccalà alla vicentina, alla veneta e mantecato, prelibatezze della stagione invernale.

Uno dei piatti più popolari della nostra tavola, di cui si abbonda in tale periodo è la pasta (possibilmente le tirache fatte in casa) e fasioi (borlotti) precedentemente ammolliti in un bagno di acqua per una giornata intera e cucinati alla moda veneta, vale a dire bolliti assieme ad un misto di verdure (cipolla, sedano e carote), magari un culetto di prosciutto crudo e, come faceva mia nonna, una bella crosta di formaggio grana o montasio vecchio con la buccia ben raschiata e pulita che si ammorbidisce e in parte si scioglie durante la bollitura nel brodo salato e pepato q.b. e parte dei fagioli lessati che poi vengono passati al setaccio insieme alle verdure. Altro tipico ed innovativo piatto della nostra cucina invernale dell’entroterra è la “Gaìna in saor” proposta da Thomas, giovane ed esperto cultore della cucina originale del nostro comprensorio, titolare del Ristorante “Tavernetta del Tocai” di Pradipozzo, in cui la carne di gallina lessata in un brodo di verdure, raffreddata e disossata, sostituisce le sarde nel classico “saor” di cipolla, sistemata a strati in una capiente pirofila e ricoperta da olio extra vergine.

Il tutto viene quindi fatto riposare in frigo e servito il giorno dopo, con pane caldo o polentina e sottaceti.

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