Portogruaro.Net Magazine

MAGAZINE Fuori scena

Intervista a Teo Teocoli: la sua carriera tra teatro, cinema e tv

E S T A T E

Ritorno al futuro

Gemmati Velocipedi: la più antica fabbrica italiana di bici

Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

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Passaparola

Le linee guida per fare una corretta dichiarazione dei redditi

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Dissuasori

storia clinica dell’implantoprotesi hanno dimostrato che il professor Branemark aveva ragione.

Ma allora, dato che la biologia ossea non è cambiata, perché oggi si applica il carico immediatamente, senza attendere?

Perché sono cambiati alcuni aspetti:

IMPIANTI A CARICO IMMEDIATO: istruzioni per l’uso Si sente sempre più parlare di carico immediato. Ma che cos’è? Di cosa si tratta?

Tecnicamente sta a significare che il dentista applica una corona protesica (un “dente”) all’impianto fin da subito, terminata la fase chirurgica. Insomma, il paziente si reca dal dentista che gli applica l’impianto ed il corrispettivo dente protesico nella stessa seduta. Ma è proprio così? E cosa c’è di strano? E’ doveroso fare delle premesse.

L’implantologia moderna nasce verso la metà degli anni ‘60 grazie all’intuito di un ricercatore svedese, il professor P. I. Branemark.

Questi, studiando la fisiopatologia ossea, capisce che un supporto in titanio (a forma di vite) può sostituire una radice dentaria. Il professore fissa però delle regole, sulla base della biologia ossea, che non possono essere infrante. Una di queste riguarda proprio la tempistica del carico: inserito l’impianto nell’osso, bisogna attendere un periodo minimo di tre mesi prima di trasferirvi un carico (cioè prima di applicare una protesi dentale). E i quasi cinquant’anni di

1. La tecnica chirurgica: oggi gli impianti vengono infissi nell’osso “forzando” il loro inserimento, così sono molto stabili e non si muovono (non è il carico in sé a determinare il fallimento, ma la conseguente mobilità dell’impianto durante le prime fasi della guarigione, esattamente come avviene per le fratture).

2. La superficie delle viti: oggi gli impianti non sono più lisci, come quelli di Branemark, ma presentano delle rugosità caratteristiche che fanno guarire l’osso più velocemente.

3. La tecnica protesica: proprio la protesi, fissa e precisa, applicata agli impianti, li “blocca” reciprocamente, aumentando la stabilità.

Naturalmente è chiaro quindi che: 1. La protesi a carico immediato ha i risultati migliori se è molto estesa (ad esempio una intera arcata).

2. Comunque il dentista deve garantire la stabilità agli impianti, pena il fallimento. Questo significa che in qualche caso (raro) il carico immediato non è possibile (scarsa qualità ossea esiguo numero di impianti…)

Presso il Poliambulatorio Odontoiatrico di Via dell’Artigianato, 1 a Gruaro, è possibile trovare un affiatato team chirurgico, formatosi a diretto contatto proprio con il professor Branemark, che, avvalendosi delle più moderne e sicure tecniche, riesce a gestire anche i casi più complessi.

Nella nostra pagina Facebook, è possibile visualizzare dei video sugli interventi di impianto a carico immediato effettuati dai nostri professionisti.

Usa il tuo cellulare per scansionare il qr code della nostra pagina Facebook.

Direttore Sanitario dott. Andrea Orietti Odontoiatra

GRUARO Via dell’Artigianato, 1 (uscita autostrada - sopra Pittarello - 1º piano) Tel. 0421 280068 - poliambulatorio-odontoiatrico.it

L’editoriale

MAGAZINE

28.696 GRAZIE! di Vincenzo Zollo

Sommario

UN PUBBLICO STRAORDINARIO CI SOSTIENE E NOI NON POSSIAMO DELUDERLO. OLTRE 20 ANNI DI PORTOGRUARO.NET HANNO CREATO UN LEGAME INDISSOLUBILE CON I NOSTRI LETTORI

V

entottomilaseicentonovantasei è una cifra simbolica, è la somma di tre numeri non omogenei: 5.313 utenti iscritti al nostro sito www.portogruaro.net + 12.383 persone che ci seguono su Facebook + 11.000 famiglie che ricevono a casa ogni numero di questo nostro Magazine. È comunque un dato che, seppur vada chiaramente preso con le pinze, riempie di orgoglio. Ma ciò che ancor di più ci colpisce, ed è il motivo per cui ora ne parliamo (e non potevamo non farlo!), è la grande dimostrazione di affetto che abbiamo ricevuto da tutti i nostri lettori che, a seguito della campagna di donazioni lanciata in periodo di lockdown, ci hanno letteralmente ricoperto di messaggi di solidarietà. Ci aspettavamo una qualche reazione, lo ammettiamo, ma non avremmo mai potuto immaginare una tale partecipazione.

E così, un’azione di sensibilizzazione verso il nostro pubblico, si è trasformata in una sorta di cartina torna sole che ci ha consentito di prendere coscienza ancor più di quanto sia importante quello che facciamo e di quanti ci seguono costantemente, attendendo tutti i giorni che li informiamo con le nostre notizie. A tutti loro va il nostro grazie, perché i messaggi di incoraggiamento ricevuti, le donazioni e gli investimenti pubblicitari da parte di alcune aziende, ci hanno dato, e continuano a farlo quotidianamente, le risorse per portare avanti questo grande progetto di informazione locale che è Portogruaro.Net, ormai uno dei più longevi in assoluto del territorio con ben 22 anni di attività sulle spalle.

Ed è proprio per questo che la nostra redazione non chiude mai, nemmeno il sabato e la domenica, e neanche in periodi difficili come quello che stiamo vivendo caratterizzato dall’emergenza coronavirus, perché ci sentiamo investiti di una missione, che è quella di tenere costantemente aggiornati i comuni della Venezia orientale.

Ci piacerebbe tuttavia poter coinvolgere ulteriormente il nostro pubblico nel lavoro quotidiano, invitandolo ad inviarci segnalazioni di iniziative, attività ed eventi (che siano di cronaca, di cultura o di sport) meritevoli di essere diffusi al pubblico attraverso la nostra testata giornalistica (scrivere a news@ portogruaro.net).

La nostra informazione, si sa, è completamente gratuita, così come i molti servizi aggiuntivi (ad esempio la casella di posta elettronica oppure l’archivio news). E ci piacerebbe riuscire a mantenerli tali. È per questo che, a beneficio della libertà di informazione, e del servizio che offriamo alla comunità, rinnoviamo l’invito a supportarci nelle nostre iniziative. Tra l’altro, va ricordato che per l’anno in corso il Governo Italiano, con il decreto legge

n. 18 del 17 marzo 2020 “Cura Italia”, ha ampliato la possibilità per le aziende di godere del Bonus Pubblicità, che prevede ora di recuperare il 30% delle spese pubblicitarie sostenute su testate giornalistiche ufficiali come la nostra attraverso un credito d’imposta da utilizzarsi in compensazione F24.

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ESTATE 2020

Le nuove copertine Nell’uscita precedente del nostro Magazine, la prima dell’anno, non vi è stato modo di parlare delle nuove copertine 2020, travolti come eravamo dall’ondata coronavirus che ci ha costretti a modificare i programmi e ad impegnarci in maniera straordinaria per studiare tutte le nuove direttive e riuscire comunque a far uscire il giornale. Lo facciamo adesso, presentando una giovane artista che si firma Amelia Never, ma che chissà… magari alla fine svelerà la sua identità! Ci accompagnerà infatti per tutte le uscite dell’anno illustrando con i disegni che usciranno dalle sue magiche matite gli articoli più importanti del nostro giornale realizzando delle tavole da pubblicare in copertina. La ringraziamo fin d’ora per quel che sta facendo, ma avremo poi modo a fine anno per farlo come si deve.

Editoriale 28.696 grazie!

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In copertina Covid-19 e società

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Fuori scena Intervista a Teo Teocoli

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Oltre confine Caorle, il borgo sul mare

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Tutto il mondo è paese 8 Caterina Da Vià a Londra Ritorno al futuro La storia della bicicletta

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Passaparola La dichiarazione dei redditi 10 Accadde oggi Il treno a Portogruaro

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 20/07/2020 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Vincenzo Zollo In redazione: Marta Camerotto, Maurizio Conti, Vito Digiorgio, Marta Forte, Gloria Morettin, Umberto Pizzinato, Andrea Rubin, Daniela Zamarian Immagine di copertina di Amelia Never “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento.

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo.

Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono.

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Stampa: Centro Servizi Editoriali Distribuzione gratuita © Copyright 2005-2020 Portogruaro.Net

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In copertina

MAGAZINE

ESTATE 2020

COVID-19: UN VIRUS SENZA CONFINI L’INTERO SISTEMA È STATO STRAVOLTO DA QUESTA EPIDEMIA IMPROVVISA. QUALI SONO LE REAZIONI, LE CONSEGUENZE E I CAMBIAMENTI PER LA RIPARTENZA NEL TERRITORIO?

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ormalità , quotidianità , abitudini, aggregazioni.

Sono termini di cui abbiamo nostalgia da qualche tempo. La pandemia da Coronavirus ha stravolto il nostro mondo, modificando addirittura il nostro “lessico famigliare” fatto ora di gel igienizzante, mascherine, distanziamento sociale, droplet, contagio, pandemia. Proprio questo ultimo termine racchiude e riassume il Covid-19, una parola che inizialmente significava “riunione di tutta la popolazione” e che poi è diventata “malattia che colpisce tutta la popolazione”. Nessuno, fino agli inizi del 2020, credeva che potesse succedere una cosa del genere nel terzo millennio. E, invece, eccoci qui catapultati in qualcosa che ci ha messi a dura prova. Ci siamo ritrovati di punto in bianco confinati tra le quattro mura di casa: i più fortunati tra smart working e famiglia, gli altri, a causa dello stop lavorativo forzato, cercando di reinventarsi tutti i giorni per arrivare a sera senza dare di matto. In tutto questo, c’è chi è sempre stato in prima fila, come medici, infermieri, protezione civile, e tutti coloro che non hanno mai smesso di recarsi nel proprio posto di lavoro per far sì che il sistema potesse andare avanti anche se con parecchie restrizioni. Dalle due settimane inziali, il lockdown è stato prolungato a circa due mesi: dai primi focolai, all’isolamento a zone, fino alla chiusura dell’intero Paese. Sono stati giorni in cui si respirava aria quasi “da guerra”: l’assalto ai supermercati per fare scorte di cibo e tutti i possibili disinfettanti utili per cercare di limitare la diffusione del virus, le città svuotate, aziende e negozi chiusi, i DPCM, i controlli, le autocertificazioni (che non facevi in tempo a stamparle che venivano nuovamente modificate), i bollettini alle 18.00 per informare gli italiani sull’incremento dei contagi, la richiesta di donazioni e le innumerevoli raccomandazioni alla TV sui comportamenti da tenere, le quali

superavano in quantità i programmi trasmessi dai vari palinsesti in una giornata. Se per un momento riuscivi a pensare ad altro, bastava connettersi o accendere il televisore per tornare alla realtà. Non si parlava d’altro. Fortunatamente, con il passare dei giorni la situazione nel nostro Paese ha iniziato a migliorare, mentre al di fuori dei nostri confini il virus si diffonde a vista d’occhio. Ripartire non è stato facile. Mascherine, guanti e distanziamento sociale sono diventati la nostra nuova normalità assieme a paure e incertezze sul futuro. Da maggio stiamo affrontando tutte le difficoltà legate alla pandemia in ambito lavorativo, economico e sociale, cercando di recuperare tutto il possibile per tornare al nostro “prima” che tanto ci manca.

Al momento, e chissà per quanto, dobbiamo far fronte e abituarci a tutti i cambiamenti impostici in ambito scuola, lavoro, sociale e sport. Vediamo insieme le misure e le conseguenze dovute alla pandemia Covid-19 .

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Stando ai dati Istat, sono 8,3 milioni gli studenti che nel prossimo anno scolastico dovranno tornare in aula per seguire le lezioni. Dopo mesi e mesi a casa di didattica a distanza e la conclusione degli esami di maturità, si fa sempre più acceso il dibattito su come sarà il rientro in aula dei ragazzi.

Tra le ipotesi al vaglio degli esperti per far fronte all’emergenza Coronavirus, ci sono gruppi di lavoro separati, assembramenti limitati nelle aree comuni, entrate ed uscite scaglionate, l’utilizzo di palestre e aule di laboratorio, l’obbligo della mascherina dai 6 anni in su fuori dall’aula e non all’interno e l’idea dei “Lunch Box” per il consumo del pasto in classe. Le possibili date per la riapertura delle scuole vanno dall’1 al 14 settembre, come già indicato dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. A Portogruaro il sindaco Maria Teresa Senatore, ha incontrato le dirigenti scolastiche Cinzia Fiorin

In copertina dell’I.C. “G. Pascoli” e Caterina Lombardi dell’I.C. “D. Bertolini” assieme alle responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione Silvia Segato e Silvia Danelon e due insegnanti per cercare di individuare soluzioni scolastiche compatibili con le nuove disposizioni sul distanziamento sociale. “Il rientro a scuola non sarà affatto semplice - spiega Rossella Salatino, vicaria dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Portogruaro -. Quasi tutti gli alunni hanno potuto seguire la didattica a distanza, attivata e portata a termine grazie all’impegno dei docenti e alla collaborazione delle famiglie.

L’Istituto, per raggiungere tutti gli alunni, ha fornito alle famiglie che ne hanno fatto richiesta, dei computer in comodato d’uso. Al rientro in aula, verranno comunque avviati i Piani di Integrazione degli Apprendimenti, e i Piani di Apprendimento Individualizzati, già approntati a fine anno scolastico, per potenziare quanto è stato fatto e recuperare quanto non si è riusciti a trattare con la didattica a distanza. Si dovrà inoltre tenere ancora più in considerazione l’aspetto psicologico degli alunni, messo a dura prova da questa emergenza sanitaria - aggiunge -. Dopo il primo quadrimestre gli studenti si sono ritrovati chiusi in casa, perdendo così metà anno di relazioni interpersonali, di vita di classe e di costruzione di legami forti che permettono la formazione di gruppi classe uniti. Ci saranno quindi da ricostruire tutte le relazioni tra coetanei e tra docenti e alunni”. “L’impegno e lo sforzo di tutti è rivolto verso lo stesso obiettivo: garantire il rientro in classe in sicurezza dei bambini del nostro territorio - aggiunge il primo cittadino portogruarese Maria Teresa Senatore -. Pieno rispetto delle prescrizioni, riadattamento degli spazi a disposizione e studio delle soluzioni possibili sono le azioni che permetteranno di riportare i ragazzi a lezione in presenza. La socializzazione, le relazioni e i contatti sono parte integrante della didattica, dello sviluppo e dell’apprendimento dei più giovani. Ogni impegno delle istituzioni deve essere messo in campo per rendere possibile, per quanto difficile, il recupero di questi preziosi aspetti di una sana crescita dei nostri ragazzi”.

MAGAZINE

lavorando con commesse che avevano lasciato in sospeso, ma non si vede ripresa. Mancano i ricavi dal litorale, la stagione estiva è stata compromessa, e settori come quello della mobilità sono fermi. Nonostante tutto, cerchiamo di essere ottimisti. Secondo me - conclude Siro Martin - si potrà tornare al “pre-Covid”, sapremo rialzarci e, se ci saranno delle riforme strutturali in ambito lavorativo, potremo anche migliorare la situazione precedente”.

Molto più scettico è, invece, Manrico Pedrina, presidente di Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle. “C’è stata una vera e propria rivoluzione nel lavoro e difficilmente si avrà una restaurazione - afferma -. Nella quotidianità si dovrà iniziare a comportarsi in modo differente, le persone dovranno accettare questo cambiamento che, mi auguro, porti degli effetti positivi. I conti di questa emergenza li faremo a fine anno, credo che a dicembre assisteremo alla chiusura di diverse attività. Finora, purtroppo, ci sono stati due grandi assenti, lo Stato e le banche, che hanno cercato di dare sostegno alle imprese, ma senza grandi risultati”. Tuttavia, nel mondo del commercio tradizionale, l’emergenza

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ESTATE 2020

ha portato delle novità. “Le aziende hanno dato vita a nuove modalità di vendita, ad esempio la consegna a domicilio che prima, nel territorio, era poco diffusa - spiega Manrico Pedrina -. Inoltre, si sono cimentate con le nuove tecnologie, una grande rivoluzione per molti che non erano avvezzi a riguardo, e con le “vetrine web” per pubblicizzare i prodotti, mantenendo i rapporti tra negoziante ed acquirente. Questo potrebbe essere il futuro e un forte supporto alle vendite tradizionali”.

Le attività sportive Il Covid-19 ha influito pesantemente sul mondo dello sport, sia di vertice

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che di base. La gravità di questa emergenza sanitaria ha costretto a rinviare appuntamenti prestigiosi come le Olimpiadi, gli Europei di calcio, il Tour de France e il Giro d’Italia, per citarne alcuni. Tuttavia, a risentire maggiormente di questa situazione difficile sono le piccole società sportive. A confermalo è Vito Vittorio, delegato del CONI della provincia di Venezia. “Come enti territoriali del CONI - spiega - ci siamo subito preoccupati degli enti più piccoli, non tanto per il brusco stop della stagione sportiva, quanto per la successiva ripresa che tradizionalmente coincide con il periodo invernale e i nuovi tesseramenti. Quasi tutte le federazioni stanno sostenendo le società affiliate, ma non sembra bastino questi aiuti. A tal proposito, auspichiamo una maggiore attenzione da parte degli enti locali che, finora, non si sono mossi come avrebbero dovuto. È difficile riuscire ad interloquire con le singole Amministrazioni comunali, ma vogliamo organizzare degli incontri per cercare di capire come sostenere le varie realtà. Sicuramente ci sono altre priorità, ma anche lo sport ricopre un ruolo importante nel quotidiano, viene sottovalutato il suo aspetto sociale”. Soprattutto in questo ambito, sarà difficile tornare come prima.

“Lo sport esce molto male da questa situazione - continua Vito Vittorio -.

L’ambito lavorativo L’emergenza Coronavirus ha imposto la chiusura a molte attività produttive di tutta Italia. È stata il “colpo di grazia” per molte aziende venete (circa il 60%, stando ai dati di Unioncamere Veneto) che, già prima, si trovavano in difficoltà. La ripresa c’è stata, i ritmi di lavoro sono cambiati, ma i veri effetti di questa pandemia in ambito lavorativo si vedranno definitivamente a fine anno. “Il danno economico è evidente - sottolinea Siro Martin, presidente di Confartigianato Imprese Veneto Orientale -. Nonostante ciò, rimane l’incognita su cosa potrà accadere a fine estate. Le imprese devono far fronte agli stessi adempimenti (formali e non) di prima, le procedure anti-Covid-19 permangono, rallentando la produzione e creando costi aggiuntivi. Da parte dello Stato sono arrivati degli aiuti: per alcuni sono sufficienti, per altri invece sono pochi. Al momento le imprese stanno

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Le società che possono già avvalersi di supporti sofisticati per la pratica della disciplina si stanno già attivando, ma sarà molto più difficile per le piccole realtà, come quelle del territorio portogruarese. A subire le maggiori conseguenze sono gli sport di squadra. Rispetto a quelli individuali, già ripresi in parte, possono fare attività di preparazione, ma non agonistica, vanificando tutti gli sforzi. Al momento non ci sono soluzioni definite, ma solo ipotesi. Ogni federazione sta cercando di capire come gestire l’attività per rispettare i vari protocolli sanitari. L’obiettivo comune attuale, quindi, è mantenere vivi l’interesse dei nostri sportivi e le relazioni”.

Gloria Morettin

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Fuori scena

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“MI CHIAMO TEO TEOCOLI E SONO UN GRANDE UOMO DI SPETTACOLO” COMICO, IMITATORE, CONDUTTORE E ATTORE: L’ARTISTA PUGLIESE, TRAPIANTATO A MILANO, SI È RACCONTATO PER PORTOGRUARO.NET MAGAZINE

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n quella che passerà alla storia come la stagione teatrale del Covid-19, che peraltro ne ha causato la prematura interruzione, uno degli spettacoli di maggior successo è stato certamente “Tutto Teo” con un Teo Teocoli nella veste di one man show. L’esibizione, che ha fatto seguito alla rappresentazione “AgGREGazioni con Claudio “Greg” Gregori e a cui avrebbero dovuto seguire “Souvenir” con Francesca Reggiani, Claudio Bigli e Francesco Leineri, e quindi “Chi è di scena” con Alessandro Benvenuti, cancellati a causa della pandemia, ha registrato il sold out e il grande consenso del pubblico che ha ripetutamente applaudito a scena aperta l’attore pugliese trapiantato da tanti anni a Milano.

Sicuramente, quello di Teo Teocoli era l’evento maggiormente atteso dal pubblico del Teatro Russolo. “Il mio modo di fare questo lavoro - spiega Teocoli - fin dai tempi del cabaret, dove si lavorava da soli o al massimo in coppia, trae spunto dalle mie esperienze di vita. Una vita piuttosto movimentata, diciamo, ma è da lì che piano piano ho tirato fuori cose che mi sono reso conto non appartenevano solo a me ma a tutto un genere”. La sua vita non è affatto monotona e lo ha portato da Taranto nel capoluogo lombardo, vivendo alcuni anni a Reggio Calabria e, in alcuni periodi, anche in Spagna. “La Spagna entra spesso nei miei monologhi o dialoghi che spesso sono improvvisati e nel corso dei quali faccio alcune imitazioni - afferma -, un’abitudine che risale alla mia vita

all’interno di un condominio con mia madre che mi spingeva ad imitare i vari condomini”.

Teo Teocoli ha una carriera brillante.

Dopo il suo esordio come cantante di Rock’N’Roll a metà degli anni Sessanta, nel decennio successivo esordisce come cabarettista al Derby di Milano assieme ad un gruppo di altri comici che poi sarebbero diventati famosi quali Massimo Boldi, Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, Giorgio Faletti e Mauro Di Francesco. Seguiranno le esperienze in programmi televisivi di grande successo fino ad arrivare nel 2000 alla conduzione della 50° edizione del Festival di Sanremo con Fabio Fazio e Luciano Pavarotti. Nel 2008 tentò l’esordio come cantante proprio nella nota trasmissione musicale ma

senza avere fortuna. La sua carriera prosegue tra spettacoli teatrali e programmi televisivi, continuando a far ridere il suo pubblico, fino ad arrivare a “ Tutto Teo”, ricco di gag e trovate che ha dato vita ad un tour di g rande s uccess o nel corso del quale l’artista ha messo in scena il meglio del suo repertorio.

Lo show, accompagnato con grande abilità dalla Doctor Beat Band, ha visto l’attore coinvolgere spesso i presen-

LEGATI ALLE IMPRESE. A SUPPORTO DEL TERRITORIO. NOI CI SIAMO! Da sempre, la piccola impresa fa parte del panorama locale.

Ed oggi, più che mai, Confartigianato Imprese Veneto Orientale la rappresenta.

In un momento così difficile e delicato, come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Coronavirus, rafforziamo il sostegno alle nostre imprese, in cui la sapienza artigiana si fonde con la cultura del territorio. Un fare impresa tipicamente italiano, che sa guardare avanti, alle nuove sfide, al digitale e ai nuovi mer-

cati. E che diventa tessuto connettivo di un Paese che sta cambiando.

Questa la realtà che Confartigianato Imprese Veneto Orientale rappresenta e assiste ogni giorno con servizi innovativi rispondendo alle molteplici necessità delle aziende. Con tutta la competenza dei suoi professionisti e delle sue sedi territoriali.

ti in sala e, dopo un divertente monologo sulla sua carriera, dar vita alle imitazioni di alcuni dei personaggi che lo hanno reso famoso: Ray Charles, Adriano Celentano e l’indimenticabile Caccamo.

“Tutto Teo - spiega l’artista - è uno spettacolo di divertimento, c’è poca roba alla quale poi si pensa o ci si sofferma. Il mio mestiere è cercare di fare divertire la gente nel modo più semplice possibile. Cambio spesso, vado molto a braccio, anche se ho dei punti fermi che il pubblico mi chiede, le mie migliori interpretazioni intendo. Il testo poi lo aggiorno con tutte le novità di cantanti, attori, ballerini. Il mio spettacolo non si può definire un cabaret, ma un piccolissimo varietà, non fastoso. Con questo sistema non abbiamo mai uno schema fisso, i ragazzi mi seguono. L’improvvisazione non è determinante, ma importante: il pubblico capisce quando non si è preparato un pezzo, si sente dai toni e dalle reazioni. Mi piace fare cose inventate che magari nascono anche nella stessa serata”.

Teo Teocoli ha 75 anni è non ha la minima idea di lasciare la sua amata professione. “Televisione, cinema, teatro, prosa: non lascerei nulla - afferma -. Il mio unico modo di stare con le persone, di lavorare e far sì che la gente mi voglia bene, e mi vuole bene (ride), è il teatro. Sono 55 anni che faccio chilometri e chilometri per andare in scena. La gente ha bisogno di divertirsi, ma soprattutto di rilassarsi a teatro, ascoltare una bella canzone o una storia avvincente”. E conclude dicendo: “John Ford un giorno ebbe a dire “Mi chiamo John Ford e faccio film western”. Io potrei parafrasare il grande regista americano affermando “Mi chiamo Teo Teocoli e sono un grande uomo di spettacolo”.

coveor.it Maurizio Conti

Oltre confine

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CAORLE, UN BORGO STORICO SUL MARE ATMOSFERA DA PICCOLA VENEZIA, SPIAGGE, PISTE CICLABILI, STORIA, CULTURA E TRADIZIONE DELLA PESCA: CONOSCIAMO O RIVIVIAMO GLI ASPETTI CHE RENDONO UNICA CAORLE

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aorle non è solo una destinazione turistica, ma racchiude in sé un’anima marinara di antico borgo di pescatori che ancora oggi si può percepire. Scopriamo insieme questo suo duplice carattere attraverso un percorso che ripercorre i tratti più significativi del centro storico e dell’area fronte mare.

La prima tappa è rappresentata dal Porto Peschereccio che rende caratteristica la città e fornisce pesce freschissimo. Nel corso della settimana, è in piena attività nelle ore pomeridiane, quando rientrano i motopescherecci che scaricano il pesce e lo portano al Mercato Ittico comunale per la vendita. La flotta peschereccia di Caorle vanta ancora numerose imbarcazioni dedite alla pesca.

Adiacente al Porto, si trova il centro storico che mantiene ancora la sua caratteristica di antico borgo peschereccio con un’impronta tipicamente veneziana. Attraversato un tempo da rii ora interrati, si distingue per la presenza di calli, di campielli e di abitazioni dai colori pastello. La via principale, Rio Terrà (che in dialetto veneziano significa “canale interrato”), oggi è un’ampia zona pedonale, ma fino a due secoli fa i pescatori transitavano qui con le loro barche. In centro, infatti, le calli erano unite da ponti per il passaggio di diversi canali, i quali, per motivi di salute pubblica, sono stati via via interrati a partire dal 1822. La via parallela al Rio Terrà, Calle Lunga, ha conservato la sua struttura originaria. Se la percorriamo fino alla fine arriviamo alla piazza principale di Caorle, Piazza Vescovado, il cui nome ricorda come in passato la città fosse sede episcopale.

Il suo aspetto antico è testimoniato dal Duomo di Santo Stefano Protomartire e dal suo splendido campanile cilindrico, monumenti che rappresentano i simboli inestimabili dell’identità e della storia di Caorle. Il campanile,

circa 30 cm verso est. Il Duomo, invece, fu eretto secondo la tradizione nel 1038, quindi possiamo dire che è contemporaneo alla cattedrale di Torcello (1008) e 25 anni più antico della Basilica “contariniana” di S. Marco a Venezia. È in stile romanico e conserva numerosi elementi di pregevole valore artistico (come la Pala d’Oro e l’ara Licovia). Al suo interno vi sono diverse opere che testimoniano la devozione marinara locale, quali nella controfacciata destra, un gigantesco affresco del XIV-XV secolo (restaurato nel 1995) che raffigura San Cristoforo il quale si credeva che proteggesse dalle insidie del mare i devoti che lo contemplavano. Oltre a questa, è di rilievo anche la

statua di San Rocco, protettore contro la peste, all’inizio della navata di sinistra: essa si trovava originariamente nell’oratorio omonimo, costruito nel 1686 dopo l’epidemia e demolito nel 1818, del quale oggi possiamo ammirare alcuni affreschi della vita del santo sotto l’attuale portico di Piazza Vescovado, a lato della canonica. Non dimentichiamo, inoltre, nel catino absidale alla fine della navata laterale sinistra, un affresco del XIV secolo (restaurato nel 1994) raffigurante la Vergine in trono con il Bambino, con ai lati S. Stefano e S. Lorenzo, che testimonia la devozione mariana, tipica dei borghi marinari. All’inizio della navata laterale destra, possiamo ammirare

Venezia Orientale un territorio da scoprire visite guidate, escursioni e laboratori all’insegna di arte e natura APPUNTAMENTI FISSI Mercato a Portogruaro tutti i giovedì ore 9.30 Mercato a Concordia Sagittaria tutti i lunedì ore 9.30 Visita al Cortino del Castello di Fratta tutti i giorni, su richiesta Archeoaperitivi a Concordia Sagittaria tutti i week-end estivi (sabato o domenica) Visita a San Vito al Tagliamento e Villa Manin tutti i giorni, su richiesta

CALENDARIO 1 agosto: Summaga Abbazia benedettina, ore 16.00 9 agosto: Stalis camminata storico-naturalistica, ore 16.30 15 agosto: Il fiume Lemene Concordia S. e Portogruaro, ore 16.30 23 agosto: Cordovado itinerario letterario, ore 16.30 5 settembre: Caorle centro storico, ore 17.00 6 settembre: Cordovado passeggiata nel borgo, ore 16.30

Visita in Cantina tutti i giorni, su richiesta Con aperitivo o degustazione

emblema della città, risale all’XI secolo e la sua forma cilindrica richiama i modelli ravennati di tradizione bizantina con elementi romanici. È alto 48 metri e presenta una leggera pendenza di

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26 settembre: San Vito al Tagliamento centro storico, ore 15.00 MEMBRO DI

un altare marmoreo del XVIII secolo con al centro la statua di Sant’Andrea, santo patrono dei pescatori.

Dal Duomo possiamo dirigerci verso la scalinata che porta alla diga, parallela al mare. Essa nei secoli ha sempre costituito la difesa a mare del borgo ed è contraddistinta da una scogliera, dai cui massi in trachite euganea è stato ricavato quello che noi chiamiamo un museo a cielo aperto, ScoglieraViva.

Qui infatti troviamo delle vere e proprie opere d’arte eseguite da artisti nazionali e internazionali che negli anni hanno partecipato, e ancora partecipano, al concorso denominato appunto ScoglieraViva.

Percorrendo verso sinistra la diga, arriviamo al Santuario della Madonna dell’Angelo. La struttura attuale è del 1751 ma le origini dell’edificio religioso, probabilmente il più antico di Caorle, risalgono al VI o VII secolo. La chiesa era dedicata a S. Michele Arcangelo fintanto che, nella notte dei tempi, alcuni pescatori notarono una statua lignea della Madonna su un piedistallo di marmo galleggiare sul mare. Da quel momento la chiesa venne denominata Chiesa della Madonna dell’Angelo.

All’interno, dietro l’altare maggiore e sopra la nicchia della statua lignea della Madonna dell’Angelo, troviamo una scultura del 1595 raffigurante S. Michele Arcangelo dello scultore Andrea Dell’Aquila. Al centro del soffitto a volta lunettata è affrescato il ritrovamento a mare della Madonna. Gli ex voto appesi alle pareti sono la testimonianza della grande devozione alla figura mariana. Adiacente alla chiesa, si trova un campanile che risale al XIII secolo: è in stile romanico di forma quadrangolare, probabilmente usato un tempo come torre d’avvistamento. È possibile proseguire il tour approfondendo l’arte e la storia della città visitando il Museo Nazionale di Archeologia del Mare, collocato all’ingresso di Caorle (info orari di apertura 042183149) o immergendosi nella natura incontaminata in fondo alla spiaggia di Levante, prendendo via dei Casoni per poi proseguire sulla pista ciclopedonale che costeggia la laguna di Caorle, area naturalistica protetta.

Daniela Zamarian

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Tutto il mondo è paese

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CATERINA DA VIÀ, UN’ARTISTA A TUTTO TONDO A LONDRA DESIGNER E PROFESSIONISTA PER I DIPARTIMENTI TECNICI DI TEATRI E TV, HA LAVORATO, E LAVORA, PER IMPORTANTI PRODUZIONI

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l successo di un film o di una rappresentazione teatrale può essere dettato da un’ottima recitazione degli attori, ma non è certo sufficiente per farlo diventare un must per il cinema. Il contorno, l’atmosfera, gli oggetti creati ad arte, la scelta delle luci sono un gioco magico che solo pochi sanno creare dal nulla. In questa edizione estiva del Magazine di Portogruaro.Net vi presentiamo una delle professioniste che ha “la bacchetta” per dare magia e pathos ad ogni scenario, attraverso le scenografie.

senza successo, decidendo di tornare a Londra”. In pochi anni ha realizzato scenografie per serie televisive famose come “Il Prigioniero”, diretto da Federico Olivetti. Nel 2017, ha collezionato un’impegnativa esperienza lavorativa collaborando nella realizzazione della serie televisiva britannica “The Crown”, diretta da Mark Raggett, senza contare i numerosi contributi per almeno altre due decine di produzioni, tra film e

Scena tratta dalla serie tv "Il Prigioniero"

Oggetti di scena di "The Crown"

opereCOVER-UPS teatrali. “Da quando sono tornaTHE CROWN ta a Londra, ho lavorato principalmente come designer e come professionista per dipartimenti tecnici di teatri, nei ruoli di model maker e computer ren-

Caterina Da Vià, 35 anni, ha lavorato per film importanti e spettacoli teatrali di fama internazionale. Nata a Caracas, è cresciuta tra il Portogruarese e il Trevigiano, ma oggi vive a Londra, dove ha potuto sfoggiare le sue doti e la sua professionalità avendo l’opportunità di lavorare con registi che le hanno dato fiducia e notorietà.

Caterina è un’artista a tutto tondo.

Giovanissima si è formata presso il Kent Institute of Art and Design a Maidsone (Regno Unito) dove ha conseguito prima il diploma per poi laurearsi in Architettura presso l’Università di Canterbury. A Londra ha proseguito gli studi di Architettura e Design per la Televisione e il Cinema e, nel 2015, si è specializzata in Design for Stage & Film presso la Tish School of Art a New York. “Ho studiato architettura, ma ho lavorato per un breve periodo come architetto - spiega Caterina Da Vià -. Ho scoperto quasi subito che, in realtà, la mia propensione era per una forma di design legato alla narrativa.

Ho sempre avuto la passione per il cinema, ho lavorato per moltissimi corti puntando sempre al mio obiettivo: cercare di entrare nel mondo della scenografia. Ho scelto di stabilirmi a Londra perché le prospettive lavorative sono migliori - aggiunge -. Dopo aver portato a termine il master a New York, i requisiti della borsa di studio mi hanno costretta a tornare in Italia. Terminati gli studi, sono rimasta per alcuni mesi per cercare di entrare nell’industria cinematografica, ma

Il tuo successo passa per il web Oggi per un’azienda è sempre più importante essere presente sul web. È altrettanto fondamentale, però, saper SELEZIONARE LE OFFERTE PIÙ ADATTE AL PROPRIO BUSINESS. Per questo è indispensabile sapersi affidare a professionisti del settore in grado di studiare le migliori soluzioni web per valorizzare e promuovere la propria azienda.

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dering artist. Dall’anno scorso sto lavorando come disegnatrice per Netflix.

Sto realizzando scenografie per una serie televisiva di tipo drammatico”.

Caterina oltre a ciò, ha dimostrato di essere apprezzata in maniera notevole come fotografa. Alcuni dei suoi scatti si possono ammirare nel suo sito (www. caterinadavia.com), dove peraltro sono pubblicate delle fantastiche storie animate realizzate attraverso i suoi stessi disegni. Artista, nonché professionista, Caterina è anche brava sportiva. Da sempre, nel suo tempo libero si dedica allo sport e alla musica. Adora infatti il windsurfing, il ciclismo, il canottaggio, mentre i suoi strumenti musicali preferiti sono il clarinetto e il sassofono.

Marta Camerotto

Ritorno al futuro

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STORIE DELLA BICICLETTA LA BICICLETTA PRENDE LA SUA FORMA ATTUALE NEL 1890. A TEGLIO VENETO, NEL 1919, SORGE LA GEMMATI VELOCIPEDI, LA PIÙ ANTICA FABBRICA ITALIANA DI BICICLETTE, ANCORA IN ATTIVITÀ, CHE HA DATO ORIGINE AL MARCHIO IRIDE

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a bicicletta è una tecnologia che ha una lunga storia sociale.

Durante un soggiorno nell’isola di Wight, nell’estate del 1881, la regina Vittoria d’Inghilterra è a bordo della carrozza reale quando vede una giovane donna muoversi velocemente in sella a uno strano veicolo. Fece immediatamente convocare la ragazza alla residenza reale dove questa si presentò, poco dopo, su una sorta di triciclo distribuito nell’isola dalla ditta del padre. Il processo sociale che avrebbe condotto alla “bicicletta” così come la conosciamo oggi era ancora lungi a venire. A un certo punto del percorso di quell’artefatto tecnologico, vi erano tre modelli che potevano aspirare a diventare “la bicicletta”: il triciclo posseduto dalla ragazza dell’isola di Wight, il biciclo Ordinary a ruota alta, che rispondeva bene alle esigenze di uomini e sportivi, e la Safety bicycle, la bicicletta a ruota bassa, considerata un mezzo per donne e ragazzini. Tricicli e bicicli con sellino laterale consentivano alle donne di pedalare indossando gonne lunghe e pertanto, per un certo periodo, furono questi i modelli di maggior successo. L’introduzione, nel 1888, dello pneumatico da parte del veterinario scozzese John Boyd Dunlop, che voleva attenuare i continui scossoni a cui vedeva sottoposto il triciclo del figlio sul selciato, permise l’affermazione di un nuovo modello che conquistò definitivamente anche i ciclisti sportivi. Con un leggero aggiustamento nell’abbigliamento (fu “sufficiente” accettare di indossare dei pantaloni sotto le gonne), il nuovo modello incontrò anche il favore femminile. A un certo punto un’interpretazione tra le molte disponibili prevale: il biciclo Ordinary a ruota alta è pericoloso, punto e basta. Ogni innovazione altera inevitabilmente gli equilibri di una società.

In una frazione di Teglio Veneto, vicino a Portogruaro, si cela una bottega artigiana che può raccontare molto della gloriosa storia della bicicletta in Italia: la Gemmati Velocipedi. Sorta a inizio del Novecento è infatti l’azienda produttrice di biciclette più longeva in Italia alla guida della stessa famiglia.

Oggi a guidarla è Carlo Gemmati, nipote del fondatore Umberto.

1919: Iride, nasce un marchio iconico Uno scudo, bello, elegante, colorato di giallo, azzurro e rosso. E quella scritta obliqua, “Iride”, con quel font inconfondibile. “I colori si rifanno a San Giovanni mentre l’origine del nome “Iride” non l’ho mai scoperta, purtroppo - confessa Carlo Gemmati il nipote del fondatore -. L’unica cosa che posso dire è che il brevetto venne depositato nel 1924 ma era probabil-

mente in uso già da un paio d’anni”.

I primi documenti che testimoniano l’avvio dell’azienda Gemmati Velocipedi (la scritta campeggia ancora oggi nella facciata esterna dell’azienda) risalgono infatti al 1919, subito dopo la fine della Grande Guerra. Umberto Gemmati, nonno di Carlo, dopo alcuni anni trascorsi a lavorare nell’azienda

di cicli milanesi Umberto Dei, decise di ritornare nel paese natale di Teglio Veneto dove avviò la propria attività.

Dopo tre generazioni e oltre cento anni di storia alle spalle, la Gemmati Velocipedi riveste ancora un ruolo di tutto rispetto nel panorama dei velocipedi italiani. Il suo mercato si sviluppa prevalentemente nell’area

del Friuli e del Veneto con sporadiche esportazioni all’estero. “Non sono avvezzo all’uso delle moderne tecnologie digitali e, probabilmente, il mio mercato ne risente. Inizio a dirmi vecchio a causa della mia scarsa familiarità con queste tecnologie. È un mio limite con cui devo fare i conti” confessa sinceramente il titolare. La maestria però è indipendente della padronanza dei nuovi strumenti informatici. Con solo quattro unità operative (compreso il titolare), la Gemmati produce infatti dei pezzi unici: bici da corsa, mountain bike, gravel ma - soprattutto - biciclette su misura che rappresentano il fiore all’occhiello della produzione. Si tratta di prodotti che sul mercato sono assai rari se non totalmente assenti e che ogni anno l’azienda riesce a produrre in circa 150 esemplari. In parallelo è stata sviluppata una filiera che si affida a telai di importazione o alla commercializzazione di biciclette prodotte in collaborazione con un’altra azienda italiana. “La maggior parte dei telai in commercio provengono dalla Cina - spiega Carlo Gemmati -. I costi sono nettamente inferiori a quelli presenti nel mercato italiano. Ormai tutti i prodotti finiti sono d’importazione.

Tuttavia c’è sempre margine per delle innovazioni che ravvivino il mercato”.

Negli anni, la messa a punto di nuovi materiali ha enormemente rivoluzionato la produzione delle biciclette.

“Con l’acciaio al nichel-cromo-molibdeno, debolmente legato, per esempio, mi è stato possibile realizzare telai che pesano come quelli realizzati in carbonio”. Ma l’introduzione di nuovi materiali non è l’unica innovazione che si può riscontrare nel settore dei velocipedi contemporanei. Nelle biciclette moderne la prima vera rivoluzione arrivò con l’introduzione del cambio. “Prima della Guerra esisteva il cosiddetto cambio “Regina Margherita”, con al massimo tre velocità.

Successivamente, venne introdotto il cambio “Campagnolo” dell’omonima azienda padovana. È la prima fase di una vera e propria rivoluzione che oggi ha condotto fino ai cambi semiautomatici. La tecnologia dei cambi sincronizzati con comando elettronico è stata introdotta poco più di cinque anni fa - racconta Gemmati -. Tuttavia piccoli aggiustamenti e modifiche continuano sempre a essere apportate. Le biciclette si evolvono per necessità.

Tuttavia – aggiunge Gemmati, con una lieve vena di nostalgia - l’innovazione fa perdere un po’ quella “poesia” che era propria delle vecchie biciclette.

Un sentimento che, non a caso, ha spinto alcune persone a organizzare delle gare per biciclette storiche. La tecnologia e l’innovazione, da un lato fanno acquistare nuove opportunità, dall’altro però fanno perdere sempre qualcosa”.

Andrea Rubin

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Passaparola

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DICHIARAZIONE DEI REDDITI: ISTRUZIONI PER L’USO UN BREVE VADEMECUM SULLE LINEE GUIDA PER POTER AFFRONTARE CORRETTAMENTE QUESTO IMPORTANTE ADEMPIMENTO

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o scopo di questo articolo vuole essere quello di fornire alcune semplici ma utili informazioni per prendere coscienza circa questo importante adempimento al quale molti di noi sono chiamati a far fronte: la dichiarazione dei redditi.

A cosa serve?

La presentazione di una dichiarazione dei redditi la si può fare per due motivi: il primo perché si è obbligati in quanto il contribuente ha avuto redditi da diverse fonti e deve “metterle insieme” affinché venga applicata la tassazione corretta sui redditi percepiti; il secondo perché il contribuente ha un vantaggio se ha affrontato, nell’anno precedente, alcune spese per le quali è possibile beneficiare di un rimborso (dalle spese sanitarie agli interessi del mutuo o i vari bonus casa, etc…).

Quali sono i modelli con cui possiamo presentare la nostra dichiarazione dei redditi?

Ci sono due documenti dichiarativi distinti, ognuno di essi idoneo a soddisfare in maniera migliore specifiche categorie di contribuenti: il modello redditi persone fisiche (ex Modello UNICO PF) e il Modello 730.

Se il primo è uno strumento al quale possono accedere tutti i cittadini (in modo particolare coloro che sono titolari di una Partita Iva), il secondo

Riservato alla Poste italiane Spa N. Protocollo

PERSONE FISICHE

Data di presentazione

2020 genzia

ntrate

Periodo d’imposta 2019

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO

RPF COGNOME

NOME CODICE FISCALE

DEI DATI PERSONALI AI SENSI DEGLI

è legata soprattutto alla modalità con la quale vengono eseguiti i pagamenti delle imposte oppure erogati i rimborsi a beneficio del contribuente: se nel primo caso vengono effettuati con il modello F24 di pagamento o tramite l’eventuale rimborso dell’Agenzia delle Entrate, nel secondo ci si avvale di un sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) che eroga/trattiene sulla busta paga o rata di pensione.

Quali sono le modalità di presentazione?

I CAAF e i professionisti abilitati mettono a disposizione dei contribuenti il loro supporto tecnico e professionale nella raccolta, analisi, compilazione ed invio delle dichiarazioni. In questi ultimi anni, tuttavia, è stata data la possibilità ai contribuenti, oltre che a rivolgersi a CAAF o professionisti abilitati, di presentare in autonomia la propria dichiarazio-

• sanificazioni ambienti pubblici e privati • pulizie ordinarie e straordinarie • disinfezioni • ripristino superfici • lucidatura e cristallizzazione marmi • trattamenti protettivi specifici • pulizia impianti fotovoltaici • ripristino vetri e vetrofacciate • preventivi e sopralluoghi gratuiti • pronto intervento casa

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ARTICOLO 13 E 14 DEL REGOLAMENTO

Con questa informativa l’Agenzia UE 2016/679 delle Entrate spiega come tratta i dati raccolti e quali sono i diritti riconosciuti tezione delle persone fisiche con riguardo all’interessato ai sensi del Regolamento al trattamento dei dati personali e del D.Lgs. 196/2003, in materia di UE 2016/679, relativo alla proprotezione dei dati personali, così come modificato dal D.Lgs. 101/2018.

FINALITÀ DEL TRATTAMENTO I dati trasmessi attraverso questo modello verranno trattati dall’Agenzia delle La base giuridica del trattamento è da individuarsi nell’esercizio di pubblici Entrate per le finalità di liquidazione, accertamento e riscossione delle imposte. l’Agenzia delle Entrate (art. 6, §1 poteri connessi allo svolgimento delle lett. e) del Regolamento). predette attività (liquidazione, accertamento e riscossione) di cui è investita CONFERIMENTO DEI DATI I dati richiesti devono essere forniti obbligatoriamente al fine di potersi avvalere degli effetti delle disposizioni Se i dati riguardano anche familiari in materia di dichiarazione dei redditi. o terzi, questi ultimi dovranno essere informati dal dichiarante che i loro L’omissione e/o l’indicazione non dati sono stati comunicati all’Agenzia veritiera di dati può far incorrere in sanzioni amministrative o, in alcuni delle Entrate.

L’indicazione del numero di telefono, casi, penali. del cellulare e dell’indirizzo di posta elettronica è facoltativa e consente menti su scadenze, novità, adempimenti di ricevere gratuitamente dall’Agenzia e servizi offerti. delle Entrate informazioni e aggiornaAi sensi dell’art. 9 del Regolamento UE 2016/679 comporta il conferimento 5e del 2 per mille dell’Irpef. di categorie particolari di dati personali l’utilizzo della scheda unica per la L’effettuazione della scelta per la destinazione scelta della destinazione dell’8, del tifica delle intese stipulate con le confessioni dell’otto per mille dell’Irpef è facoltativa e viene richiesta ai sensi dell’art. 47 della legge 20 maggio religiose.

1985 n. 222 e delle successive leggi L’effettuazione della scelta per la destinazione di raL’effettuazione della scelta per la destinazione del cinque per mille dell’Irpef è facoltativa e viene richiesta ai sensi dell’art. del 1, comma due per 154 mille della legge 23 dicembre 2014 n.190. a favore dei partiti politici è facoltativa vertito, con modificazioni, dall’art. e viene richiesta ai sensi dell’art. 12 1 comma 1, della legge 21 febbraio del decreto legge 28 dicembre 2013, 2014, n.13.

Anche l’inserimento delle spese sanitarie n. 149, contra gli oneri deducibili o per i quali è riconosciuta la detrazione d’imposta è facoltativo e richiede il conferimento PERIODO DI CONSERVAZIONE DEI di dati particolari.

DATI I dati saranno conservati fino al 31 dicembre dell’undicesimo anno successivo di eventuali procedimenti giurisdizionali a quello di presentazione della dichiarazione o per rispondere a richieste da parte di riferimento ovvero entro il maggior Per quanto riguarda i dati relativi alle dell’Autorità giudiziaria. termine per la definizione scelte per la destinazione dell’otto, del trate di effettuare i controlli presso gli intermediari e/o i sostituti d’imposta cinque e del due per mille, gli stessi saranno conservati per il tempo necessario che prestano assistenza fiscale circa vati per il tempo necessario a consentire a consentire all’Agenzia delle enla corretta trasmissione delle relative al destinatario della scelta e al contribuente informazioni. Saranno, inoltre, conserdinaria decennale che decorre dalla che effettua la scelta di esercitare i effettuazione della scelta. propri diritti: tale periodo coincide con il termine di prescrizione orMODALITÀ DEL TRATTAMENTO I dati personali saranno trattati anche con strumenti automatizzati per il tempo strettamente necessario a conseguire misure per garantire che i dati forniti vengano trattati in modo adeguato e conforme alle finalità per cui vengono gli scopi per cui sono stati raccolti. L’Agenzia delle Entrate attua idonee nizzative, tecniche e fisiche, per tutelare gestiti; l’Agenzia delle Entrate impiega le informazioni dall’alterazione, dalla soggetti intermediari individuati dalla idonee misure di sicurezza, orgadistruzione, dalla perdita, dal furto legge (centri di assistenza, associazioni o dall’utilizzo improprio o illegittimo. l’Agenzia delle Entrate. Per la sola Il modello può essere consegnato a di categoria e professionisti) che tratteranno attività di trasmissione, gli intermediari i dati esclusivamente per la finalità assumono la qualifica di “titolare del retto controllo. di trasmissione del modello altrattamento” quando i dati entrano nella loro disponibilità e sotto il loro diCATEGORIE DI DESTINATARI DEI DATI PERSONALI I suoi dati personali non saranno oggetto di diffusione, tuttavia, se necessario - ai soggetti cui la comunicazione potranno essere comunicati: dei dati debba essere effettuata in adempimento di un obbligo previsto piere ad un ordine dell’Autorità Giudiziaria; dalla legge, da un regolamento o dalla normativa comunitaria, ovvero - ai soggetti designati dal Titolare, per ademin qualità di Responsabili, ovvero alle persone - ad altri eventuali soggetti terzi, nei casi espressamente previsti dalla legge, autorizzate al trattamento dei dati personali che operano sotto l’autorità spetto delle vigenti disposizioni in diretta ovvero del titolare o del responsabile; ancora se la comunicazione si renderà materia di protezione dei dati personali. necessaria per la tutela dell’Agenzia in sede giudiziaria, nel riTITOLARE DEL TRATTAMENTO Titolare del trattamento dei dati personali è l’Agenzia delle Entrate, con sede in Roma, via Giorgione n. 106 - 00147.

RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO L’Agenzia delle Entrate si avvale di Sogei Spa, in qualità di partner tecnologico sabile del trattamento. al quale è affidata la gestione del sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, designata per questo ResponRESPONSABILE DELLA PROTEZIONE DEI DATI Il dato di contatto del Responsabile della Protezione dei Dati dell’Agenzia delle Entrate è: entrate.dpo@agenziaentrate.it DIRITTI DELL’INTERESSATO L’interessato ha il diritto, in qualunque momento, di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei dati forniti sultazioni del sito web dell’Agenzia attraverso la consultazione all’interno delle Entrate. Ha, inoltre, il diritto di chiedere, nelle forme previste dall’ordinamento della propria area riservata, area pleti e di esercitare di ogni altro diritto Conai sensi degli articoli 18 e 20 del Regolamento , la rettifica dei dati personali inesatti Tali diritti possono essere esercitati e l’integrazione di quelli incomladdove applicabili. con richiesta indirizzata a: Agenzia delle Entrate, Via Giorgione n. 106 Qualora l’interessato ritenga che il - 00147 Roma - indirizzo di posta trattamento elettronica: sensi dell’art. 77 del medesimo Regolamento. sia avvenuto in modo non conforme al Regolamento e al D.Lgs. 196/2003 potrà rivolgersi al Garante per la Protezione dei Dati Personali, Dati Personali all’indirizzo www.garantepriv Ulteriori informazioni in ordine ai suoi diritti sulla protezione dei ai dati personali sono reperibili sul sito acy.it web del Garante per la Protezione dei CONSENSO L’Agenzia delle Entrate, in quanto soggetto pubblico, non deve acquisire il consenso Gli intermediari non devono acquisire il consenso degli interessati per il trattamento degli interessati per trattare i loro dati personali. per trattare i dati relativi a particolari oneri deducibili o per i quali è riconosciuta dei dati in quanto è previsto dalla legge; mentre sono tenuti ad acquisire il consenso degli interessati per poterli comunicare all’Agenzia la detrazione d’imposta, alla scelta dell’otto per mille, del cinque sia delle Entrate, o ad altri intermediari. per mille e del due per mille dell’Irpef, Tale consenso viene manifestato mediante sia la sottoscrizione della dichiarazione mille dell’Irpef. nonché la firma con la quale si effettua la scelta dell’otto per mille dell’Irpef, del cinque per mille e del due per La presente informativa viene data in via generale per tutti i titolari del trattamento sopra indicati.

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può essere utilizzato solo da alcune categorie di contribuenti (per la maggiore si rivolge ai lavoratori dipendenti e ai pensionati). Questa distinzione

ne tramite i modelli precompilati che vengono messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Questa procedura consente di avere una dichiarazione dei redditi già quasi completamente predisposta. Si tratta sicuramente di un bel vantaggio, ma bisogna fare attenzione. L’esperienza insegna che molto spesso i dati precompilati sono inesatti o incompleti.

Qualora infatti intendiate fruire dei modelli precompilati, è buona norma verificare la correttezza dei dati inseriti in ogni sua parte, in quanto, potrebbero esserci errori o mancanze che potrebbero comportare l’applicazione di sanzioni da parte dell’Agenzia Entrate. Se non si è in grado di gestire questa procedura in autonomia, è opportuno rivolgersi alle figure già citate in precedenza.

Dove posso trovare i modelli precompilati?

Per accedere alla dichiarazione precompilata è necessario essere in possesso delle credenziali di SPID (Sistema Identità Digitale), PIN Inps o registrarsi a Fisconline.

Quali sono le spese detraibili o deducibili?

Le spese che possono essere inserite sono davvero molte, possono variare anno dopo anno e possono interessare vari ambiti della nostra vita quotidiana: - Casa (affitti e ristrutturazioni) - Famiglia (assicurazioni e spese funebri) - Figli (scuola e sport) - Salute (spese sanitarie e veterinarie) Per un elenco esaustivo e aggiornato vi invitiamo a consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it)

Quali sono le scadenze di presentazione?

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Per il Modello Redditi Persone Fisiche la scadenza è fissata al 30 novembre 2020, mentre per il Modello 730 al 30 settembre 2020 (l’anno scorso era invece il 23/07/2019).

Questa rubrica è realizzata in collaborazione con

Accadde oggi

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Foto tratta dal libro “Le Strade Ferrate delle Tre Venezie”, opera pubblicata dall’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Portogruaro nel 2010.

IL PRIMO FISCHIO DEL TRENO NEL 1886 ARRIVA LA LOCOMOTIVA A VAPORE. PORTOGRUARO DIVENTA SNODO FERROVIARIO STRATEGICO: DA BORGO RURALE A SCALO COMMERCIALE DI PRIMO ORDINE

È

il 17 giugno 1886. Un giovedì.

Nella città di Portogruaro approda per la prima volta una locomotiva a vapore. Il nuovo mezzo di trasporto viene accolto festosamente dalla comunità locale. L’inaugurazione del tronco ferroviario VeneziaPortogruaro rappresenta un evento molto importante se si considera che le comunicazioni con il capoluogo di provincia avvenivano fino a quel momento per via fluviale e lagunare. I portogruaresi si ritrovano, per la prima volta nella storia, nella condizione di poter effettuare un viaggio di andata e ritorno da Venezia nella stessa giornata. L’evento, però, non sembra avere il giusto risalto da parte della stampa locale. La Nuova Venezia del 15 giugno in un breve trafiletto anticipa l’apertura della ferrovia San DonàPortogruaro indicando gli orari dei treni. Molto concisa anche la notizia riportata negli Annali di Portogruaro del dott. Antonio Zambaldi.

il litorale adriatico. Già nel 1866 vari comuni avevano rilanciato la proposta avanzando la richiesta di una linea ferroviaria, ma solo nel1880 iniziano i lavori, rallentati dalla presenza di corsi d’acqua. Nel 1885 il sedime ferroviario arriva a San Donà di Piave e l’anno successivo il fischio del treno risuona finalmente a Portogruaro.

L’infrastruttura ferroviaria modifica anche la viabilità e l’architettura cittadina. Vediamo come.

Una città che cambia Per favorire il traffico dallo scalo ferroviario al centro viene abbattuta l a tor re o p or t a d i S a n N icolò,

costruito ex novo viale Armando Diaz, affiancato da marciapiedi e protetto da filari di ippocastani. Borgo San Nicolò si appresta a divenire il centro nevralgico della viabilità stradale e ferroviaria. Nei primi del ’900 iniziano i lavori di costruzione della fabbrica Perfosfati, nel 1910 è attivo il Consorzio Agrario. Il treno trasforma l’assetto cittadino, da borgo agreste a zona industriale di rilievo.

Prevedendo un notevole incremento del traffico merci, viene realizzato anche un binario di raccordo che dallo scalo ferroviario arriva in borgo Sant’Agnese, dove approdano le imbarcazioni risalenti dal mare lungo il fiume Lemene.

Una città che cambia

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La rivoluzione a vapore dell’800 In realtà, che si tratti di una vera rivoluzione è chiaro da alcune considerazioni storiche. “La fragile locomotiva di George Stevenson che nel 1825 collega le città inglesi di Darlington e Stockton - spiega Italo Flaborea, Capo Stazione Superiore delle Ferrovie dello Stato nonché ricercatore storico che ha dato un prezioso contributo in questo settore - apre una nuova era nel campo dei trasporti. E il successo è immediato in tutto il mondo. Nel 1839 apre la prima linea ferroviaria in Italia, che collega Napoli e Portici. Nel 1840 è la volta della linea Milano-Monza.

La terza strada ferrata in Italia e prima nel Veneto è la Padova-Marghera, inaugurata nel 1842. Da questo tronco si irradiano le linee che raggiungono i punti strategici nelle varie regioni”.

Altra linea di primaria importanza è la Milano-Venezia, voluta dall’impero austriaco per unire stabilmente le due città. “L’intento - continua Flaborea era quello di collegare le due città con Vienna, per cui nel sistema ferroviario austriaco erano previsti i collegamenti tra la capitale e le estremità più importanti dell’Impero, ovvero Milano e i porti marittimi di Trieste e Venezia”.

Nel 1851 il treno giunge a Treviso, nel 1855 a Pordenone e Casarsa. Per approdare a Udine bisogna superare l’ostacolo Tagliamento, opera resa possibile solo quattro anni dopo. Il raggiungimento di Gorizia e Monfalcone permette poi la saldatura con la città di Trieste. Qualche anno dopo il completamento della Pontebbana, nel 1879, inizia a farsi strada il progetto di realizzare una via di collegamento più breve tra Venezia e Trieste, seguendo

eretta probabilmente attorno all a me tà del XIII secolo. Tra i consiglieri comunali si levano voci di opposizione all’abbattimento, ma la maggioranza stabilisce cha la torre possa essere di intralcio ai viaggiatori.

Provvedimento che non sfugge alla penna acuta di Attilio Nodari, che scrive: “C’è da rimanere stupefatti d’una tale decisione che antepose presunte necessità di circolazione al rispetto d’un monumento che contemplava la pregevole cornice del singolare quadro architettonico del centro storico” (El campanil de Porto). Il viale della Stazione viene dotato di marciapiede, mentre viene

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Come abbiamo visto, la data di approdo della locomotiva a Por to gr uaro è solo un punto di p a r t e n z a . “ I l b i n a r i o Ve n e z i a Portogruaro ha germogliato in ogni direzione” racconta con un’immagine suggestiva Italo Flaborea. Il fiume Lemene viene ben presto oltrepassato dal binario. La costruzione della ferrovia prosegue verso oriente, rag giungendo Casarsa nel 1888.

Dopo pochi mesi il Lemene viene varcato in direzione Trieste: entra in funzione la linea Portogruaro-San Giorgio di Nogaro-Udine. All’epoca tra San Giorgio di Nogaro e Cervignano esisteva il confine con l’Impero austroungarico. Nel 1897 la ferrovia supera questo confine congiungendosi alla linea già in esercizio. La città di Portogruaro si conferma sempre più come nodo strategico e scalo commerciale di riferimento, tanto che viene realizzato anche il collegamento ferroviario con la città di Treviso, tratta operativa dal 1913. “Nel corso degli anni - spiega Flaborea - la nostra stazione è sempre stata interessata da correnti di traffico notevoli. La sua strategica collocazione ha avuto una forte valenza nel contesto del nostro territorio dando al contempo un certo prestigio alla città di Portogruaro”.

Nel novembre 2001 viene inaugurato l’Inter porto, lo strumento più importante che l’Amministrazione comunale abbia realizzato negli ultimi anni per dotare il territorio di un servizio importante a sostegno delle imprese. Dalla stazione si distacca un binario di raccordo al Centro intermodale situato nella zona industr iale di Noiar i, una struttura moderna e funzionale per rivoluzionare il trasporto gomma/ rotaia e alleggerire il traffico su strada.

Vito Digiorgio